INSERTO al n. 35 12 settembre 2010
Giovani protagonisti
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Le guide
Il colpo di reni finale Scoramento. Credo sia ciò che abbia provato sia Tania che Francesca durante gli Europei di nuoto di Budapest nel non riuscire a realizzare il loro sogno nell’individuale di tuffi. Due terzi dei campionati sono andati a rotoli. Sino al Sincro che ha caratterizzato la terza parte della competizione: con una perfetta armonia, la coppia d’oro ha raggiunto il proprio obiettivo. Scoramento. Credo sia ciò che provano le organizzazioni di solidarietà internazionale nell’aver visto trascorrere due terzi del tempo utile, dall’anno 2000 all’anno 2015, per raggiungere gli obiettivi del millennio senza risultati importanti. Anzi. Con risorse finanziarie sempre minori (leggi: farmaci, cure) vengono a mancare
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vita trentina
V
di Fabio Pipinato
DOSSIER a cura della
Quel patto Nord-Sud
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III >>>
La campagna
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Settimanale diocesano di informazione del Trentino
LE ASSOCIAZIONI TRENTINE SUL FRONTE DELLA SALUTE >>> ALL’INTERNO Dieci anni esatti sono trascorsi dal settembre del 2000, quando 189 capi di stato e di governo sottoscrissero otto obiettivi, concreti e misurabili, per sconfiggere la povertà entro il 2015 (gli “Otto Obiettivi del Millennio”). Una promessa per un futuro equo e dignitoso per gli ultimi della terra. Un patto tra i nord ed i sud del pianeta. Ma i risultati? Accanto a progressi significativi, è soprattutto sul fronte della salute che c’è ancora moltissimo da fare. Questo Dossier, fa il punto, partendo dal Sesto obiettivo: “Combattere l’Aids, la malaria e le altre malattie”
Medici del Cuamm si avviano al quotidiano giro mattutino tra le corsie del St. Luke Hospital di Wolisso, Etiopia. foto Vita Trentina
>>> II - XII
II
12 settembre 2010
vita trentina
WSA 2010
1.
Sradicare la povertà estrema e la fame
2.
Rendere universale l’educazione primaria
3.
Promuovere l’eguaglianza di genere e l’empowerment delle donne
4.
Ridurre la mortalità infantile
5.
Migliorare la salute materna
6.
Combattere l’AIDS, la malaria e le altre malattie
7.
Assicurare la sostenibilità ambientale
8.
Sviluppare una partnership globale per lo sviluppo
Cinque voci sulla salute
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III
Le principali malattie
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IV
Quel patto tra Paesi poveri e Paesi ricchi
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V
NEL DOSSIER
GLI 8 OBIETTIVI
“Rispettate gli impegni”
Le associazioni trentine sul fronte della salute
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VII
Le guide del Sesto obiettivo
>>> VIII
Storia di John e Wanjiru
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IX
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X
Giovani protagonisti di domani
Dieci libri per dieci scuole
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XI
A DIECI ANNI DALL’IMPEGNO DEI “GRANDI”
Quel patto tra Nord e Sud D
terra per fare il punto della situazione. La dichiarazione del millennio tornerà ad essere al centro dell’agenda politica dei governi firmatari. Potrebbe essere l’ultima occasione. L’importante è che sia chiaro un punto: è una questione politica. Serve elaborare un piano d’azione coraggioso. E rispettarlo. Sono la discontinuità nell’attuazione degli impegni e la mancanza di politiche internazionali adeguate che mettono a rischio il raggiungimento degli otto obiettivi, in molte aree della terra. Volontà politica. Certo. La crisi economica ed alimentare mondiale non aiuta. Ma in piena crisi il Governo Italiano, fanalino di coda europeo per la quota di Pil destinata agli aiuti allo sviluppo, ha saputo stanziare 23,5 miliardi di euro per spese militari. Non esattamente una questione di vita o di morte. Il contrario esatto della lotta a fame e povertà. Andrea Dalla Palma
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Accanto a progressi nella lotta alla povertà si registrano ancora ritardi nelle politihce per la salute
la frase “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.
Wolisso, l’ospedale di Medici con l’Africa Cuamm
ART. 32 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA
dalla prima
Il colpo di reni finale Nei sud del mondo fattori come l’analfabetismo, la poca scolarizzazione, lo scarso accesso ai mezzi d’informazione e, quindi, la possibilità d’esser informati sul contagio e la prevenzione concorrono ad alimentare il rischio di contrarre il virus. Ciò accade soprattutto tra le ragazze costrette subito al lavoro, a non frequentare la scuola, e, dove la povertà è più estrema, impossibilitate a rinunciare ai rapporti o ad osare di chiedere più sicurezza per se stesse. La povertà alimenta la diffusione delle malattie che a loro volta concorrono ad aumentare l’impoverimento e, quindi, lo sviluppo di comunità. La sola Aids ha fatto perdere all’Africa il 10% del PIL ed entro il 2020 i nove paesi subsahariani più colpiti perderanno tra il 13 e il 26% della forza lavoro agricola. Le famiglie colpite vedranno ridurre di un terzo il proprio reddito a causa di cure e funerali. La perdita di capitale umano, soprattutto di giovani e donne, risulta essere drammatica per la sicurezza alimentare. Ciò crea
instabilità, sofferenza e fuga da condizioni di vita non dignitose. Ha fatto quindi bene il governo italiano ad istituire nel 2001, al G8 di Genova, il fondo contro le tre grandi malattie. Meno bene nel non rispettare i patti diventando moroso nell’impegno. La cosa gli è costata un richiamo alla recente Conferenza di Vienna sull’Aids. Bene, invece, l’impegno del nostro territorio, della politica che sostiene le 250 associazioni che combattono direttamente malattie e povertà. Non c’è priorità al riguardo. Anche chi scava un pozzo o erige una scuola contribuisce a fermare il circolo vizioso. Siamo nel 2010. Mancano ancora 5 anni all’ora X. Stiamo entrando nella terza parte del tempo che ci eravamo prefissati per dimezzare la povertà. Dopo aver fallito anche noi nell’individuale (grazie all’individualismo), troviamo la stessa intesa di Tania e Francesca, il sincro, l’assieme, la sintonia tra organizzazioni governative e non per il colpo di reni finale. Solo allora raggiungeremo l’obiettivo.
di Fabio Pipinato
le risorse umane - beneficiari, orfani, malati, collaboratori - nei territori oltremare dove, da anni, si è impegnati. In quei momenti la voglia di mollare tutto sembra aver la meglio. Malaria, Hiv/Aids e tubercolosi sono le maggiori sfide della salute pubblica che minano lo sviluppo nei sud del mondo. Decimano gli staff delle organizzazioni controparti. Malattie che mettono in ginocchio prima le persone, le loro comunità ed infine le relazioni internazionali. L’obiettivo del millennio numero 6 si prefigge prima di arrestare e poi d’invertire, entro il 2015, la diffusione dei virus delle “tre grandi” pandemie. In proposito, il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, non ha dubbi riguardo la concentrazione di queste 3 malattie: sono laddove ci sono fame, povertà, malnutrizione e violenza (disparità di genere). Dove, peraltro, non vengono perseguiti gli altri obiettivi del millennio. Insomma, le malattie chiamano in causa direttamente la povertà; di essa sono espressione e continuo alimento.
IL FONDO
ieci anni esatti. Sono quelli trascorsi dal settembre del 2000, quando 189 capi di stato e di governo si riunirono a New York per il più grande summit di leader mondiali nella storia dell’umanità. Il tempo passa. Ma i risultati? Il Rapporto annuale 2010 sul monitoraggio degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, presentato dalle Nazioni Unite, segnala progressi significativi: la percentuale di persone che vivono con meno di 1,25 dollari al giorno (soglia di povertà) è diminuita sensibilmente, soprattutto grazie allo sviluppo economico che stanno vivendo Cina, sud-est asiatico ed India. Altri progressi si sono verificati nella scolarizzazione e vaccinazione di numerosi paesi africani, in prima linea nella lotta contro l’Aids, la malaria e le malattie che minacciano la salute infantile. Tuttavia, continua il Rapporto, c’è ancora molto, moltissimo da fare: nella stessa regione asiatica, crescono le disparità tra ricchi e poveri e tra comunità urbane e rurali; solo la metà della popolazione dei sud del pianeta ha accesso a strutture igienicosanitarie e la maggior parte degli esclusi è di sesso femminile. Secondo il quarto Rapporto di Azione per la salute globale, presentato da AIDOS, tra gli otto obiettivi del millennio, quelli più lontani dalla realizzazione riguardano la salute materna e l’accesso a servizi sanitari adeguati (obiettivi 5 e 6): ogni giorno, quasi 30 mila bambini muoiono prima di aver compiuto i cinque anni – nella grande maggioranza dei casi per cause che potrebbero essere facilmente prevenute; oltre cinque milioni di persone all’anno muoiono a causa dell’HIV, la tubercolosi e la malaria. “Agire è un dovere e un obbligo morale – è scritto nel Rapporto ONU queste morti rappresentano un’enorme violazione al diritto universale alla salute, che tutti gli stati sono vincolati rispettare”. Ban Ki-moon, Segretario Generale delle Nazioni Unite, ribadisce come la mancanza dell’attuazione degli obiettivi del millennio non dipende dal fatto che siano irrealizzabili o per la carenza di tempo, ma dagli impegni non attuati, dall’inadeguatezza delle risorse e dalla mancata concentrazione su di essi. Dal 20 al 22 settembre 2010, sempre a New York, ci sarà un nuovo summit tra i grandi della
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LA CAMPAGNA DEL MILLENNIO L’APPELLO AI GOVERNI
“Rispettate gli impegni!”
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er la realizzazione degli otto obiettivi di sviluppo del millennio, le Nazioni Unite hanno lanciato la Campagna del millennio, al fine di giocare un ruolo essenziale nel cambiamento delle politiche di lotta alla povertà. La campagna coinvolge enti locali, associazioni della società civile e singoli cittadini di paesi di tutto il mondo, per supportare nella pressione sui propri governanti, affinché essi tengano conto degli impegni presi durante il summit del 2000 che diede vita alla Dichiarazione del Millennio. Quello del 2000 fu un patto globale. Ciò significa che la lotta alla povertà estrema è una questione che riguarda tutti: nord e sud del mondo; governi, associazioni e cittadini. La campagna del millennio è fermamente convinta che gli otto obiettivi possano essere raggiunti solo se ogni cittadino è informato sulle promesse e gli impegni sottoscritti dal proprio governo e, al
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La lotta alla povertà estrema è una questione che riguarda tutti: nord e sud del mondo; governi, associazioni e cittadini tempo stesso, è attivo nel chiedere che essi vengano mantenuti. Per tale motivo, la campagna è presente in oltre 50 paesi, agendo localmente per responsabilizzare cittadini e governi. Vediamone soltanto due: Italia e Kenya. In Italia, l’obiettivo della campagna è quello di chiedere al governo il mantenimento dell’impegno, preso ufficialmente, di destinare lo 0,7% del prodotto interno lordo agli aiuti allo sviluppo (attualmente la quota destinata è ferma allo 0,19%), di cancellare il debito nei confronti dei paesi del sud del mondo e di riconoscere a questi ultimi un ruolo di leadership nell’elaborazione dei
programmi e delle politiche di sviluppo. Quindi una maggiore e migliore cooperazione internazionale. In tale direzione sta andando anche la nostra “Carta di Trento – per una migliore cooperazione internazionale”. In Kenya, la campagna mira alla creazione di partnership strategiche tra vari attori, tra cui le organizzazioni della società civile e gli organismi religiosi, le organizzazioni di giovani e di donne, le istituzioni finanziarie, le società di comunicazione, i parlamentari ed i rappresentanti dei governi locali. Info: www.campagnadelmillennio.it. l
Gianfranco De Maio Responsabile medico di Medici Senza Frontiere - Italia Quando Novartis lanciò il suo farmaco Acts contro la malaria ai governi africani la terapia costava due dollari e mezzo: un prezzo proibitivo per famiglie che vivono con 1 dollaro al giorno. Non speriamo che l’Organizzazione mondiale del commercio o Big Pharma, da mercanti, diventino benefattori, ma lottiamo perché il diritto alla salute sia considerato più importante del diritto al profitto. I farmaci salvavita non possono essere considerati come un qualsiasi prodotto di consumo, perché in gioco c’è qualcosa di molto più grande che il rispetto della proprietà intellettuale.
Sunil Deepak Gianni Tognoni Responsabile ufficio scientifico di AIFO; consulente dell’Organizzazione Mondiale della Sanità; membro del Osservatorio italiano sulla salute Globale La filosofia della Riabilitazione su Base Comunitaria si può riassumere nel vedere la persona nella sua globalità. Non si può separare ad esempio l’educazione dalla riabilitazione, non dobbiamo occuparci solamente di singoli “pezzi” della persona, come fanno gli specialisti. Dal lavoro, all’aspetto sanitario, dalla partecipazione alla vita quotidiana, allo sport, alla cultura: lo sforzo è di vedere tutte le cose insieme. Lo sviluppo della medicina occidentale ha influenzato la cultura dei paesi più poveri nel senso di dire: basta avere la tecnologia e gli esperti e si può fare tutto.
Già consulente Organizzazione Mondiale della Sanità per la selezione dei farmaci essenziali; direttore del Consorzio “Mario Negri Sud”, membro della Commissione Unica del Farmaco del Ministero della Sanità, Segretario del Tribunale Permanente dei Popoli Oggi la salute è un indicatore di profondi squilibri anche sociali ed economici. Basti pensare all’AIDS che è uno dei problemi mondiali più grandi per le popolazioni del sud del Mondo, che non hanno le conoscenze e le possibilità di evitare il contagio. Ecco che la salute diventa un elemento di discriminazione, trasformandosi da indicatore di diritto ad indicatore di violazione del diritto.
HANNO DETTO
Cinque voci sulla salute
Nicoletta Dentico
Vittorio Agnoletto
Giornalista; già membro di Manitese e direttore generale di Medici Senza Frontiere; responsabile della campagna per l’Accesso ai farmaci; Policy and Advocacy Manager per la Drugs for Neglected Diseases Initiative, a Ginevra
Medico e politico; Già presidente della Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids (Lila) e portavoce del “Genoa Social Forum”; membro della Commissione per gli Affari Esteri al Parlamento europeo
La guerra al terrorismo rischia di marginalizzare la guerra contro la povertà, le malattie epidemiche e il degrado ambientale, privando di risorse la lotta ai problemi che sono alla radice dell’insicurezza. Trascinate soprattutto dalla crescente spesa degli Stati Uniti, le spese militari mondiali sono oggi vicine alla cifra di 1000 miliardi di dollari l’anno. Basterebbero investimenti modesti in sanità, educazione e difesa dell’ambiente per liberare il vasto potenziale umano oggi imprigionato dalla povertà e per rompere il circolo vizioso che sta destabilizzando ampie aree del pianeta.
Secondo UNAIDS, oggi le persone che necessiterebbero della terapia antiretrovirale sarebbero 9 milioni, mentre solo 3 (gran parte nell’emisfero nord) ne hanno accesso. Negli ultimi anni l’accesso alle terapie è diventato più difficile; ad esempio nel 2005 l’India è stata obbligata dal WTO ad approvare una legge che tutelasse i brevetti farmaceutici delle multinazionali, interrompendo quasi totalmente una lunga tradizione risalente a Gandhi, che ne faceva la “farmacia dei poveri”, ossia il Paese che produceva farmaci generici, senza brevetto, e li esportava in Africa e in Asia.
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WSA 2010 GLOSSARIO Wolisso (Etiopia): in attesa al Saint Luke Hospital gestito da Cuamm - Medici con l’Africa. A lato, una struttura del Saint Martin - Kenya
Diarrea Ogni anno 2,2 milioni di persone muoiono di diarrea, che esiste in tutto il mondo e causa il 4% di tutti i decessi. Il colera e la diarrea bacillare sono tra le più acute infezioni intestinali. • Trasmissione: la più comune è causata da infezioni gastrointestinali di origine virale, batterica (come il colera) o parassitaria. Dipende da un rifornimento di acqua non sicuro e da condizioni igieniche e di pulizia inadeguate. • Conseguenze: la malattia può essere di tipo secretorio, di malassorbimento o infiammatoria. Se non si interviene, una grave disidratazione può portare alla morte in poco tempo. • Terapia e controllo: bisognerebbe somministrare trattamenti antibatterici solo in
foto Vita Trentina
casi speciali. La cura migliore è una immediata reintegrazione di liquidi attraverso una terapia di reidratazione.
Hiv/Aids Circa 33,4 milioni di persone nel mondo (il 67% nell’Africa Subsahariana) vivono con l’Hiv. Nel solo 2009 sono stati registrati 2 milioni di decessi. • Trasmissione: si trasmette attraverso il sangue, i fluidi sessuali o il latte materno di una persona infetta da Hiv. • Conseguenze: il virus causa la progressiva distruzione del sistema immunitario; virus può rimanere silente per anni, senza produrre alcun sintomo; la persona sarà definita come positiva all’Hiv. Con il tempo il sistema immunitario diventa sempre più a rischio e il paziente sviluppa la malattia (Aids): l’individuo affetto
da immunodeficienza è più esposto a patologie e non è in grado di combattere contro le cosiddette “infezioni opportunistiche” (come polmonite, tubercolosi, cancro linfatico, infezioni parassitarie o micotiche). Queste infezioni porteranno il paziente alla morte. • Terapia e controllo: la terapia antiretrovirale standard (ART) consiste nell’utilizzo di almeno tre medicinali antiretrovirali (ARV) per sopprimere al massimo il virus dell’Hiv e bloccare la progressione della malattia.
Malaria Attualmente si stima vi siano ogni anno 500 milioni di casi di malaria. Ogni anno più di 1 milione di persone muore di questa malattia. In Africa ogni 30 secondi muore un bambino per la malaria. • Trasmissione: è causata da quattro specie di protozoi (plasmodium) e si trasmette attraverso le punture di zanzare infette. • Conseguenze: febbre, anemia, splenomegalia, itterizia. Nella malaria semplice è essenziale un trattamento rapido (entro le prime 24 ore), soprattutto nei pazienti non immuni, per evitare la progressione della malattia in una forma più grave (malaria cerebrale, grave anemia), a cui è associato un alto tasso di mortalità. • Terapia e controllo: ci sono diverse medicinali antimalarici. Dopo che è emersa la resistenza alla monoterapia, nel 2001 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha adottato l’utilizzo di terapie combinate con derivati dell’artemisia (ACT). Anche il controllo vettoriale, attraverso l’utilizzo di
zanzariere trattate con insetticida (Insecticide Treated Nets-ITNs) e il trattamento con insetticidi degli ambienti interni (Indoor Residual Spraying- IRS), è una misura efficace per prevenire la trasmissione della malaria.
Polmonite E’ la principale causa di morte in bambini al di sotto dei cinque anni. Il 30% delle morti di questi ultimi (circa 10 milioni l’anno) è dovuto a polmonite. • Trasmissione: gli organismi che causano la malattia possono essere batteri o virus. • Conseguenze: infezione polmonare. • Terapia e controllo: è essenziale intervenire quanto prima. La polmonite batterica può essere trattata efficacemente con gli antibiotici, ma spesso nei Paesi in via di sviluppo o questi medicinali non ci sono o sono poco economici o sono di bassa qualità. Per la prevenzione è essenziale agire sui fattori di rischio maggiori (malnutrizione e inquinamento degli ambienti interni) e con vaccinazioni.
Tetano Nel 2006 sono stati segnalati 14.529 casi; 290.000 i morti stimati fra il 2000
e il 2003. • Trasmissione: si acquisisce tramite l’esposizione al batterio molto diffuso nell’ambiente. Di solito una persona si infetta con il tetano quando entra sporcizia in una ferita o in un taglio. • Conseguenze: rigidità muscolare della mascella e del collo, spasmi continui che coinvolgono il collo, il torace, l’addome o le estremità. • Terapia e controllo: il tetano è prevenibile attraverso la vaccinazione. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha individuato il tetano come un importante carico di sanità pubblica e mira a eliminarlo. Nel 2006 la copertura della vaccinazione per difterite, tetano e pertosse (DPT) è stata del 79%.
Tubercolosi Nel 2006 si sono verificati 9,2 milioni di nuovi casi di tubercolosi e 1,7 milioni di decessi. • Trasmissione: è causata da un bacillo (Mycobacterium tuberculosis) e si trasmette attraverso le goccioline d’aria. • Conseguenze: malattie polmonari (tosse, dolore toracico, presenza di sangue nell’espettorato) o extrapolmonari (linfadenite, meningite, tubercolosi delle ossa e altre sedi). • Terapia e controllo: chemioterapia antibiotica. Nel 1995 l’OMS ha avviato un nuovo approccio di controllo della tubercolosi chiamato strategia DOTS (che comprende l’impegno politico, la diagnosi, il trattamento, l’accesso ai farmaci e sistemi di controllo). Fonte: Fondazione Ivo de Carneri
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a Dichiarazione del Millennio è una svolta epocale nella lotta contro la povertà. Si tratta di un innovativo patto tra paesi poveri e paesi ricchi che prevede una ben definita divisione di ruoli e un sistema di misurazione dei risultati intermedi. I paesi poveri si sono impegnati a raggiungere i primi sette obiettivi definendo piani di sviluppo nazionali e priorità specifiche focalizzate a risolvere gli aspetti della povertà che più colpiscono i loro cittadini e a promuovere riforme concrete atte a raggiungere tali obiettivi entro il 2015. Alcuni paesi potranno quindi concentrarsi maggiormente su piani per migliorare l’istruzione primaria, altri per combattere l’Aids, altri per migliorare i servizi di base. Contemporaneamente i paesi in via di sviluppo si sono impegnati a migliorare la governance ed eliminare la corruzione. I paesi ricchi si sono impegnati a incrementare l’aiuto pubblico allo sviluppo (APS) - sino a portare allo 0,7 la percentuale del prodotto interno lordo (PIL) destinata all’APS e a migliorarne l’efficacia, a promuovere la cancellazione del debito e adottare regole di scambi commerciali internazionali eque, fondate su principi di giustizia. A 10 anni dal momento in cui furono fissati e a cinque dalla data prefissata per il loro raggiungimento, la misurazione dei risultati intermedi ci permette di fare una fotografia dello stato di avanzamento e quindi di rimodellare nuove strategie sempre più efficaci. L’approccio basato sulla divisione dei ruoli tra paesi ricchi e paesi poveri ci permette poi anche di definire alcune responsabilità precise. Analizzando i dati vediamo come il primo obiettivo sia a buon punto e le previsioni dicono che nel 2015 si arriverà effettivamente a dimezzare la percentuale di persone che vivono sotto la soglia della povertà estrema. Si tratta di un risultato innegabile, ma solo parziale. Rimane infatti inaccettabile pensare che nonostante ciò nel 2015 avremo ancora circo 900 milioni di poveri.
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La campagna Rimarrà ancora della strada da percorrere, ma questi risultati ci indicano chiaramente che la via è quella giusta. Un altro esempio positivo è rappresentato dal secondo obiettivo: raggiungere l’istruzione universale primaria. Progressi davvero sorprendenti sono stati compiuti anche dai paesi più poveri nell’Africa Sub sahariana. Accanto a questi esempi virtuosi spiccano purtroppo in modo inaccettabile i ritardi nel raggiungimento dei tre obiettivi più legati agli aspetti della salute: gli Obiettivi 4, 5 e 6. La mortalità materno infantile continua infatti a essere scandalosamente alta in molti paesi dell’Africa Subsahariana come la Nigeria e il numero di morti nei bambini sotto il quinto anno di età pur essendo in diminuzione rimane molto, troppo, alto rispetto ai risultati che avremmo dovuto raggiungere. Per quanto riguarda la lotta contro l’Hiv/Aids nonostante gli enormi passi avanti registrati nella distribuzione dei farmaci retrovirali (in Africa dal 2007 al 2008 si è registrato un incremento media del 39 per cento delle persone curate), la situazione rimane drammatica soprattutto in alcuni paesi dell’Africa e dell’Asia centrale. Pensiamo che nella sola Africa Subsahariana si conta il 72 per cento del numero di nuovi infetti dell’intero globo! Il maggiore accesso alla terapia antiretrovirale negli ultimi cinque anni ha contribuito alla riduzione del 10 per cento dei decessi; tuttavia l’obiettivo dell’Accesso Universale entro il 2010 ai servizi di prevenzione, cura e supporto contro l’epidemia rimane ancora lontano, con 5 milioni di persone che non hanno accesso alle cure ed il 62 per cento dei bambini sieropositivi a cui è negata la terapia antiretrovirale pediatrica. Sebbene il numero di nuovi infetti da
www.campagnadelmillennio.it www.rollbackmalaria.org www.theglobalfund.org www.osservatorioaids.it
Hiv sembra essersi stabilizzato e la distribuzione dei farmaci abbia subito una forte incremento negli ultimi anni rimane un dato preoccupante: ogni due individui che vengono curati correttamente ci sono cinque nuovi infetti. Questo dato evidenzia come la diffusione della malattia rischia di minare l’efficacia dei pur notevoli miglioramenti registrati nell’elargizione delle cure. Ancora una volta questo dato evidenzia l’interconnessione tra gli Obiettivi: per combattere l’Aids è essenziale migliorare i sistemi educativi, i sistemi sanitari di base, le infrastrutture, la formazione e migliorare la parità di genere. Accanto alla piaga dell’Aids, troviamo poi il flagello della malaria. Se è difficile accettare che bambini muoiano ogni anno per la mancanza di semplici zanzariere, bisogna però sottolineare i grandi progressi che si stanno compiendo per combattere in modo forte questa malattia che ancora una volta colpisce in proporzioni inaccettabili le popolazioni più povere
Nella lotta alla povertà e per l’istruzione sono stati fatti passi avanti. Ma nel campo della salute, nonostante gli enormi passi avanti registrati nella distribuzione dei farmaci retrovirali, la situazione rimane drammatica soprattutto in alcuni paesi dell’Africa e dell’Asia centrale
dell’Africa Sub-sahariana. Si stimano che nel 2008 ci siano stati circa 243 milioni di casi di malaria di cui 863mila mortali. Di questi ultimi l’89 per cento, ovvero 767mila, si sono registrati in Africa. Ma dietro questi dati si celano dei progressi davvero sorprendenti. Pensiamo che dal 2004 la produzione di zanzariere è quintuplicata, che in alcuni paesi Africani come Rwanda, Gambia, Kenia, Zambia la percentuale dei bambini sotto il 5 anno di età che dorme protetto da zanzariere imbevute di insetticida è passata dal 4-10 per cento fino a raggiungere fino il 56 per cento. Inoltre si registra un incremento costante del numero di bambini che, contratta la malaria, vengono prontamente e adeguatamente curati. Tuttavia quest’ultimo aspetto varia ancora troppo da paese a paese passando da percentuali oltre il 50% a percentuali del 10 per cento. Grazie ai programmi del Fondo Globale contro l’HIV/Aids, malaria e Tubercolosi (GFATM), 2,5 milioni di persone erano in terapia antiretrovirale, sei milioni di persone hanno ricevuto un trattamento antitubercolosi e sono stati distribuiti 104 milioni di zanzariere impregnate con insetticida, per la prevenzione antimalarica. Il Fondo Globale, tuttavia, ha bisogno di un nuovo impulso da parte dei donatori. In particolare l’Italia non ha ancora versato i contributi 2009 e 2010, pari a 130 milioni di euro per anno, più 30 milioni di dollari promessi al G8 dell’Aquila. Questo mese avrà luogo il Summit delle Nazioni Unite per gli Obiettivi del Millennio dove tutti i Capi di Stato e di governo si riuniranno per definire nuove strategie di lotta alla povertà ed ad ottobre si terrà la Conferenza di Rifinanziamento del Fondo durante la quale i partner del Fondo, tra cui l’Italia saranno chiamati a esprimere i propri impegni finanziari per il triennio 20112013. L’Italia rischia di presentarsi impreparata per entrambi gli appuntamenti. E’ compito anche dei cittadini ricordare al proprio governo di rispettare i propri impegni verso i più poveri. Unisciti al movimento globale contro la povertà e per gli Obiettivi del Millennio. Visita il sito www.campagnadelmillennio.it per saperne di più. l
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FONTE: DAL NUOVO RAPPORTO UNICEF “PROGRESSI PER L’INFANZIA 2010: RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI DI SVILUPPO DEL MILLENNIO CON EQUITÀ”
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Amici di Raoul Follereau Sviluppo di un programma di riabilitazione fisica e socioeconomica delle persone colpite dalla lebbra e dei loro familiari
Afghanistan
Migliorare lo sviluppo idrico-sanitario attraverso la riabilitazione di 3 pozzi nella Regione del Teso
Iniziativa della Provincia Autonoma di Trento Sostegno al Centro sanitario di Hamoon per le donne ed i bambini orfani
Uganda ACAV - Associazione centro aiuti volontari cooperazione e sviluppo terzo mondo Costruzione servizi igienico-sanitari nel distretto di Koboko
Vietnam Amici della Neonatologia Trentina Know one, teach one - La formazione di formatori locali nel campo ostetrico e neonatale nella Provincia di Lai Chau
Uganda
Filippine
ASIA Libano Fondazione di religione Opera Diocesana per la pastorale Missionaria sezione Onlus Centro socio-sanitario per i profughi iracheni in Libano (iniziative della Provincia L:P:10/88 e s.m.)
Timor Est Associazione Comunichiamo Acquisto e ristrutturazione di una struttura per pazienti malati di AIDS/HIV a Dili Timor Est (iniziative della Provincia L:P:10/88 e s.m.)
Cina AIFO – Associazione Italiana
AFRICA
Fondazione di religione Opera Diocesana per la pastorale Missionaria sezione Onlus Centro materno infantile e Poliambulatorio Manaoag
India Mani Tese Promozione e qualità della vita di persone sieropositive, malate di AIDS o colpite indirettamente dalla malattia e di migranti a rischio attraverso il coinvolgimento delle comunità locali
India Samten Choling Onlus realizzazione degli spazi interni della Clinica Oftalmologia e costruzione della rampa di accesso per le persone disabili e non deambulanti
Togo
EUROPA Albania Opera Pierina Gilli formazione specialistica ed offerta di servizi in ambito diagnostico ed assistenziale in favore di professori di medicina, infermieri e fisioterapisti dell’ospedale universitario di Tirana
Albania M.A.G.I. International Association of Medical Genetics Trasferimento tecnologico, strumentazione diagnostica e formazione in favore dei medici dell’ospedale universitario di Tirana
Iniziativa della Provincia Autonoma di Trento Ampliamento e informatizzazione del Centro Sanitario di Kouvè e formazione del personale medico e paramedico che vi opera
Togo Casa di accoglienza alla Vita Padre Angelo Corso di formazione per il personale medico e paramedico e acquisto materiale medico–sanitario per il Centro per ammalati di AIDS
Togo Casa di accoglienza alla Vita Padre Angelo Ampliamento struttura del centro sanitario di Kouvè
Albania
Uganda
Dokita Trentino – Alto Adige Donne in salute: acquisto di un mammografo per lo screening preventivo e formazione del personale
ACAV - Associazione centro aiuti volontari cooperazione e sviluppo terzo mondo
Samten Chöling Onlus sostiene la causa del popolo tibetano
Progetto Mozambico promuove la salute
Uganda Casa di accoglienza alla Vita Padre Angelo Programma di assistenza ai bambini con infezione da HIV
RDC Associazione Shalom Solidarietà Internazionale Rinforzo del servizio sanitario del distretto di Sembè ,con particolare riferimento ai servizi maternoinfantili
RDC Dokita Trentino Alto Adige Da centro di Sante a centro Hospitaliercostruzione di una maternità, una chirurgia e un centro di riabilitazione
Sudan
Albania Dokita Trentino – Alto Adige Corso di laurea in infermieristica presso l’università Nostra Signora del Buon Consiglio di Tirana
Karamoja Group Coordinamento dei servizi sanitari diocesani e loro integrazione nei sistemi sanitari distrettuali della regione del Karamoja
Pazienti del St. Luke Hospital di Wolisso
Associazione Mbili amici del Sud Sudan Onlus Ristrutturazione
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dell’ospedale civile di Wau e creazione di un dispensario
Kenya Gruppo missionario parrocchiale Baselga di Pinè Acquisto e installazione dell’apparecchiatura Tomografia Assiale computerizzata (TAC) presso l’ospedale di Tabaka
Tanzania
Kenya
Tanzania Gruppo Missionario Volano Fornitura acqua e assistenza ospedaliera alla scuola Bigwa Domestic
Kenya
I giullari miglioramento delle disponibilità e l’accessibilità di cure oftalmiche, prevenzione e riabilitazione degli handicap visivi
Mozambico Progetto Mozambico Onlus Vita S.i.d.à. curare l’AIDS in Mozambico
Mozambico Progetto Mozambico Onlus Progetto più salute: acquisto di farmaci e latte in polvere
CUAMM - Associazione Medici con l’Africa supporto allo sviluppo dell’ospedale e della scuola infermieri di Saint Luke
Fondazione Ivo de Carneri Intervento mirato al miglioramento della situazione sanitaria della comunità locale attraverso la riabilitazione della rete idrica nel distretto di Chake-Chake, isola di Pemba
Fondazione Fontana Onlus Progetto comunitario triennale per la prevenzione e la cura dell’HIV/AIDS in Kenya Ponte Solidale Acquisto di concentratori di ossigeno per l’ospedale di Tabaka
Etiopia
tà Pubblica Ivo de Carneri a Zanzibar
Repubblica Centrafricana Coordinamento trentino per Emergency programma regionale di pediatria e cardiochirurgia in Africa
Camerun Il dispensario del Corpo volontario per la protezione civile Valle di Non a Purus
Eritrea Iniziativa della Provincia Autonoma di Trento Completamento della scuola infermieri/e di Ghindae
Il Laboratorio di Sanità Pubblica Ivo de Carneri a Zanzibar
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Brasile Associazione ex allievi pavoniani Artigianelli di Trento curiamo i loro denti
Brasile Shishu - volontariato internazionale L’approccio ecologico sociale per prevenire e trattare i problemi alcool correlati e complessi
Zambia
Nicaragua
Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Condivisione tra i popoli Progetto Rainbow: Modell di intervento su larga scala per bambini orfani dell’AIDS e i bambini in difficoltà
Associazione Italia Nicaragua del Trentino Rafforzamento della rete comunitaria di salute
Zimbabwe
Corpo volontario per la protezione civile ed interventi socio sanitari Valle di Non Onlus progetto per l’arredamento della casa del trapianto in Perù
Associazione Amici del Senatore Giovanni Spagnolli sostegno farmacologico contro le malattie opportunistiche dell’AIDS
Perù
Perù Iniziativa della Provincia Autonoma di Trento Progetti per la dotazione di attrezzature e l’avvio dell’attività della Casa di Accoglienza per ammalati indigeni “Santo Toribio de Mogrevejo” di Lima
Guinea Iniziativa della Provincia Autonoma di Trento Programma di sostegno ai servizi sanitari della prefettura di Kankan
Tanzania
Perù
Solidarietà alpina Rete per la gestione e distribuzione di farmaci nella Diocesi di Njombe
Missioni francescane Trento Onlus Acqua potabile per i bambini orfani dell’HIV/AIDS
Tanzania Amici dell’Africa Onlus costruzione di un dispensario con annessa struttura di degenza e alloggio per il personale medico e sanitario a Kiroka
Tanzania Fondazione Ivo de Carneri Estensione delle analisi qualitative dell’acqua presso il Laboratorio di Sani-
AMERICA LATINA
Messico Ya Basta Trento Onlus Programma di intervento sulle risorse idriche per il diritto alla salute
Brasile Trentini nel Mondo costruzione di una piscina per idroterapia per il trattamento fisiopratico per bambini affetti da paralisi celebrale
Fonte: Assessorato alla solidarietà internazionale e alla convivenza, Provincia Autonoma di Trento; dati 2008-2009
VIII vita trentina
WSA 2010
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LINK www.unimondo.org/Guide/Salute/Aids
a cura di
Droghe Accesso ai farmaci L’accesso ai farmaci, potersi curare o ancor prima avere una diagnosi non è ancora una realtà per tutti: vi sono zone del mondo in cui chi è malato arriva alla diagnosi troppo tardi o non ha la possibilità di ricevere i farmaci appropriati, perché troppo costosi, o non disponibili in quantità sufficiente, o non più efficaci. La salute per tutti, invocata trenta anni fa alla Conferenza di Alma Ata sull’assistenza sanitaria primaria, viene assicurata attraverso la ricerca su tutte le malattie e dalla possibilità per tutti i malati di avere i farmaci, ovunque nel mondo. “Farmaci che ci sono, ma costano troppo; farmaci che esistono, ma non vengono prodotti, germi che diventano resistenti ai comuni trattamenti, ma la ricerca farmaceutica ha altri obiettivi… e le cifre di morte e malattia continuano ad avere parecchi zeri nei paesi dei poveri del mondo. Quello che basterebbe è esigere un ‘diritto alla salute per tutti’. Già sentito?”. CARLO URBANI, 2000 LINK www.unimondo.org/Guide/Salute/Accessoai-farmaci
AIDS I dati dell’ultimo rapporto su Hiv/Aids pubblicati dalle organizzazioni internazionali impegnate nelle campagne contro l’Aids - la Sindrome da Immunodeficienza Acquisita riportano che nel mondo ci sono circa 33 milioni di persone sieropositive di cui 2 milioni sono bambini. Nel 1996 è stato inaugurato il Programma delle Nazioni Unite sull’Hiv/Aids (UNAIDS) per promuovere e coordinare a livello internazionale la lotta contro la pandemia. E nel 2001 è nato il ‘Fondo Globale per la Lotta all’Aids, Tubercolosi e Malaria’ (GFATM) per garantire l’accesso universale alle cure. Ma la ricerca e la prevenzione non bastano: il problema è l’accesso ai farmaci considerati salvavita, sostengono le campagne sociali. In gioco c’è il riconoscimento del diritto umano alla salute. “La cosa più importante nella scienza è non smettere mai d’interrogarsi”. ALBERT EINSTEIN
La strategia basata principalmente su un approccio repressivo e proibizionista s’è dimostrata fallimentare. Le associazioni della società civile, attraverso l’Unione Europea, hanno perciò proposto alla Conferenza di Vienna della Commission on Narcotic Drugs (CND) del 2009 lineeguida volte ad agire sulla domanda come la prevenzione e la riduzione del danno: un passo considerato da più parti come un segnale positivo verso nuove politiche a livello globale. “La droga è sempre un surrogato. E precisamente un surrogato della cultura. (...) la droga viene a riempire un vuoto causato appunto dal desiderio di morte e che è dunque un vuoto di cultura” PIER PAOLO PASOLINI LINK www.unimondo.org/Guide/Salute/Droghe
Malattie dimenticate In diritto alla salute è troppo spesso subordinato al perseguimento del profitto. Esempio di questa logica è il trattamento delle cosiddette “malattie dimenticate”, ovvero quelle malattie per le quali esiste già una cura ma non è conveniente produrre o distribuire i farmaci perché i malati sono troppo poveri per poterli acquistare e così pure i governi degli Stati dove vivono. Accade così che milioni di persone muoiano non perché non esiste la cura alla malattia che li ha colpiti ma perché non è conveniente curarli. E i mezzi d’informazione non sono alieni da responsabilità nel mantenere nell’oblio queste malattie che colpiscono in gran parte la popolazione dei paesi del Sud del mondo. “Ci sono nostri pazienti colpiti da malattie come la malattia del sonno che sono costretti a sotto-
porsi a cure tossiche e pericolose solamente per avere limitate possibilità di sopravvivenza. Le cure per le persone colpite dalla leishmaniosi viscerale continuano a essere proibitive e le cure per il morbo di chagas inesistenti” DR. CHRISTOPHE FOURNIER, PRESIDENTE INTERNAZIONALE DI MSF LINK www.unimondo.org/Guide/Salute/Malattie-dimenticate
Riabilitazione su base comunitaria L’obiettivo principale della Riabilitazione su Base Comunitaria (Community Based Rehabilitation) è di assicurare alle persone disabili la possibilità di sfruttare al massimo le proprie capacità fisiche e intellettive garantendo ad esse pari opportunità e accesso ai servizi comuni al fine di realizzare una completa integrazione sociale all’interno delle loro comunità e della società. “Nothing about us without us” DAVID WERNER LINK www.unimondo.org/Guide/Salute/Riabilitazione-su-Base-Comunitaria
Tubercolosi La tubercolosi continua a uccidere centinaia di migliaia di persone nel mondo. Seppure qualche progresso viene segnalato, sono ancora milioni i nuovi casi registrati ogni anno; la situazione è peggiorata dall’insorgenza e diffusione di forme resistenti ai trattamenti attualmente disponibili per una delle malattie più antiche nella storia dell’uomo. “Abbiamo bisogno di affrontare questo problema come parte dell’impegno maggiore per aumentare l’accesso alle cure sanitarie di base. Tutti, non importa chi siano o dove vivano, dovrebbero avere accesso alla diagnosi e al trattamento della tubercolosi come parte di un pacchetto di
Wolisso (Etiopia): l’ospedale “St. Luke” gestito da Cuamm - Medici con l’Africa foto Vita Trentina
servizi sanitari generali che portano benefici di salute multipli” MARGARET CHAN, DIRETTORE GENERALE DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ LINK www.unimondo.org/Guide/Salute/Tubercolosi
Malaria Nonostante l’aumento considerevole degli sforzi prodotti e gli incoraggianti risultati ottenuti a livello globale negli ultimi anni, la malaria continua ad uccidere milioni di persone ogni anno, principalmente bambini al di sotto dei 5 anni di vita e a rappresentare un rischio per quasi la metà dell’intera popolazione mondiale. Ma la malaria non è solo una delle emergenze sanitarie più gravi del pianeta, è anche uno dei fattori che maggiormente sul tessuto socio-economico dei Paesi più poveri. Questo morbo causa, nelle regioni ad alta trasmissione, una perdita media dell’1,3% della crescita economica annuale. Ai costi diretti, devono essere aggiunti anche i costi indiretti ma certo non meno gravi, come quelli relativi alla diminuzione della frequenza scolastica e lavorativa, a loro volta generatori di aumento della povertà. Per questo il contrasto alla malaria, così come quello a tubercolosi e AIDS, è divenuto uno degli obiettivi di sviluppo inseriti nella Dichiarazione del Millennio. “Se le zanzariere impregnate di insetticida sono messe a disposizione di tutti, giovani o vecchi, la malaria declinerà. La sicurezza e il benessere delle famiglie non devono dipendere dal fatto che siano ricche o povere”. ARATA KOCHI, RESPONSABILE DEL PROGRAMMA GLOBALE SULLA MALARIA DELL’OMS LINK www.unimondo.org/Guide/Salute/Malaria
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l matrimonio di Wanjiru con John era buono e la sua famiglia di quattro figli era abbastanza felice. John era un uomo in gamba che faceva tutto il possibile per provvedere alla propria famiglia. Per questo, quando John si ammalò, nessuno sospettò che fosse per via dell’AIDS. John, dal canto suo, non aveva detto a nessuno della sua malattia. Sembrava depresso ed infelice durante i due anni di ricorrenti ricadute. I suoi vicini sparsero in giro voci che riguardavano la sua condizione e si allontanarono dalla famiglia, danneggiando molto l’autostima di Wanjiru e dei suoi figli. A causa delle ingenti spese sanitarie che John fu costretto a far fronte e del fatto che Wanjiru non aveva una fonte di reddito stabile, la famiglia soffrì immensamente e fu costretta alla fame per molti giorni. I bambini abbandonarono la scuola per via della reputazione negativa che li circondava e l’impossibilità di soddisfare i bisogni primari mentre il terreno di loro proprietà rimase incolto. Alla fine John morì in silenzio nel suo letto e i vicini, toccati dalla difficile situazione della famiglia, vennero a
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Niahururu (Kenya): un incontro fra i volontari del Saint Martin Csa e i dirigenti della Provincia Autonoma di Trento
Quando la comunità sa farsi carico del lutto e della sofferenza. Anche in Africa consolare Wanjiru. I volontari del Saint Martin che operavano nell’area si occuparono del caso e cominciarono a sollecitare la comunità affinché fornisse supporto economico per i funerali di John e per il sostentamento della famiglia. Grazie a loro John ricevette una sepoltura adeguata e i bambini tornarono a scuola. Wanjiru trovò un lavoro temporaneo nelle vicinanze e fu aiutata a coltivare la sua terra per il sostentamento della famiglia. Un giorno, una volontaria di nome Mary decise di accompagnare Wanjiru ad un Centro per il counselling volontario per fare un test per l’HIV e ricevere
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l’organizzazione Il Saint Martin CSA (Apostolato sociale cattolico) è un’organizzazione religiosa di base kenyota, che lavora con la comunità a beneficio dei gruppi più vulnerabili della società. L’area dove opera comprende i Distretti di Nyandarua North e Laikipia West delle province Centrale e Rift Valley. Si tratta di un territorio rurale pari, per estensione, alla Regione Trentino Alto Adige. Il lavoro del Saint Martin CSA si basa sull’approccio comunitario: le sue attività non si rivolgono direttamente ai beneficiari ma sono finalizzate alla creazione e al rafforzamento di capacità nella comunità, in modo che sia la comunità stessa a prendersi cura delle persone bisognose, secondo i mezzi di cui dispone. L’organizzazione gestisce vari programmi, specifici ma allo stesso tempo interdipendenti tra loro, che si occupano rispettivamente di persone con disabilità, bambini di strada o vittime di abuso, malati di AIDS; gestisce piccole attività di microcredito; compie azioni di sensibilizzazione sul tema dell’alcool e abuso di droghe; promuove la Nonviolenza Attiva come metodo di risoluzione dei conflitti e il rispetto dei diritti umani. Ad oggi il Saint Martin CSA conta 100 persone impiegate (dipendenti e collaboratori) e più di 1.200 volontari comunitari che operano nei diversi programmi dell’organizzazione. Info: www.saintmartin-kenya.org
consulenze adeguate. Al sentir nominare il Centro, Wanjiru rimase estremamente sorpresa, in quanto non aveva mai sospettato che suo marito fosse sieropositivo. Non ne volle sapere ed accusò persino la volontaria di mettere in giro pettegolezzi sgradevoli che gettavano fango sul ricordo del marito. Mary comunque non si perse d’animo. Spiegò alle amiche più care di Wanjiru l’importanza di fare un test in tempi brevi. Andò persino a parlare con il parroco di Wanjiru che si rese disponibile a parlarle in confidenza. E fu così che Wanjiru si decise ad accettare di sottoporsi al test, a condizione che Mary fosse con lei. Il destino volle che Wanjiru risultasse positiva al test. Fu immediatamente indirizzata al programma per il supporto e il counselling. Wanjiru si sentì frustrata, stressata ed incapace di accettare la sua nuova condizione. Mary si rese disponibile a continuare a farle visita e a supportarla con ogni mezzo a sua disposizione. Quando le fu consigliato di entrare nel gruppo di supporto per le persone affette da HIV/AIDS a lei più vicino, Wanjiru si mostrò subito accondiscendente e cominciò a trarre supporto e aiuto emotivo dalla terapia di gruppo. Cominciò anche a risparmiare e proseguì prendendo a prestito delle piccole somme di denaro con cui iniziò delle semplici attività come l’allevamento di galline nel cortile di casa. Ora ha acquisito il coraggio necessario per informare i propri figli e i vicini della sua condizione e contribuisce fattivamente a creare consapevolezza nella comunità sugli argomenti legati ad HIV/AIDS. Nonostante la perdita di John, la famiglia di Wanjiru è, ora un pò più serena. Hanno sempre qualcosa da mangiare e i bambini proseguono con la scuola senza interruzioni forzate. La cattiva reputazione nei loro confronti è sparita grazie allo sforzo fatto dai volontari nella creazione di una consapevolezza per tutta la comunità. Un antidoto allo stigma. l
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Grazie a... La World Social Agenda 2009 è sostenuta e patrocinata da:
• Comune di Trento
Giovani protagonisti di domani
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• Provincia Autonoma di Trento Assessorato alla solidarietà internazionale e alla convivenza
• Regione Autonoma Trentino Alto Adige
LA WORLD SOCIAL AGENDA PER GLI OBIETTIVI DEL MILLENNIO
• Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto
a World Social Agenda La World Social (WSA) è un percorso culturale che la Agenda per Fondazione Fontana gli Obiettivi Onlus dedica agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Otto del Millennio obiettivi, uno all’anno dal 2008 al 2015 - anno fissato dalle Nazioni Unite come limite entro il quale raggiungere la meta. Seguendo un percorso “alla rovescia” (partendo cioè dall’ottavo e ultimo degli obiettivi – “Creare un partenariato globale per lo sviluppo” – letto come metodo d’azione per il raggiungimento degli altri sette), il 2010 si è concentrato sul sesto obiettivo, dedicato all’accesso alla salute, con un’enfasi specifica sul legame tra salute e diritti umani. La WSA si sviluppa nei territori trentino e padovano, con particolare attenzione ai giovani, che ne sono al contempo destinatari e protagonisti. Oltre ai gruppi giovanili, si rivolge ad insegnanti, educatori, mondo dell’associazionismo ed enti locali, sia nell’ideazione che nella realizzazione di diverse attività culturali e formative. A Trento, i temi della Campagna del millennio sono promossi attraverso 3 percorsi: • WSA e scuole, con l’iniziativa 10libri x 10scuole; • WSA e cooperazione, con la redazione della Carta di Trento per una migliore cooperazione internazionale e l’organizzazione del seminario Cooperazione Verde; • WSA e territorio, con una serie di incontri ed eventi pubblici in collaborazione con le reti locali. A Padova, le iniziative hanno coinvolto quest’anno oltre 3000 ragazzi di 150 classi di scuole venete, culminate con una mostra ed un evento finale che ha visto la partecipazione del noto scrittore ed attore teatrale Marco Baliani.
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LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE CHE VORREMMO
i promotori
La Carta di Trento
a Carta di Trento per una migliore cooperazione internazionale è il risultato di un percorso che attori della cooperazione, locali e nazionali, istituzionali e non governativi, hanno avviato nel 2008 a Trento. Un tentativo di promuovere il dibattito sui nuovi orientamenti della cooperazione internazionale, attraverso un ragionamento condiviso sugli otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Durante l’anno 2010, la Carta declina il Sesto degli Obiettivi: combattere l’AIDS, la malaria e le altre malattie. Per trattare questo obiettivo dal punto di vista della cooperazione internazionale, occorre porre l’accento sull’accesso alla salute “globale”, di cui le tre grandi malattie rappresentano una delle numerose sfaccettature. Uno sguardo di intervento globale, per una qualità di vita “accettabile” per tutti (Di-
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chiarazione di Alma Ata del 1978) contiene e riduce la diffusione di queste e altre malattie. Nel contempo assicura il completo benessere fisico, mentale e sociale di ogni singola persona, promuovendo programmi che vedano garantita l’assistenza sanitaria mediante l’adozione di un approccio integrato, costruito a partire dalle risorse e specificità delle comunità, con l’attenzione all’ambiente e al contesto di vita, orientato alla costruzione o al rafforzamento dei sistemi sanitari di base. L’edizione 2010 della Carta tenta di promuovere una visione integrata tra il mondo della solidarietà internazionale e gli operatori del settore salute rivolgendosi a tutti gli operatori della cooperazione internazionale indipendentemente dagli ambiti d’intervento o di specializzazione: il contesto globale in cui si inserisce la cooperazione internazionale suggerisce la necessità di acquisi-
re, nell’agire cooperativo, una visione d’insieme delle molteplici dimensioni dello sviluppo umano. Il diritto alla salute va dunque coniugato con altri fattori sociali, come il livello d’istruzione, le condizioni economiche, l’informazione, la qualità delle infrastrutture ecc., che possono essere loro stessi causa di condizioni sanitarie non adeguate. Molto spesso, i fallimenti registrati negli interventi di cooperazione in ambito sanitario sono dovuti proprio alla scarsa attenzione prestata al legame tra salute e altri fattori di sviluppo. Scarica la Carta di Trento da www.unimondo.org. l
I promotori della Carta sono: Accri - Associazione di Cooperazione Cristiana Internazionale per una cultura di solidarietà tra i popoli; Cam – Consorzio Associazioni con il Mozambico, Centro per la Formazione alla Solidarietà internazionale; Fondazione Fontana Onlus, Fondazione Ivo de Carneri Onlus; Gtv - Gruppo Trentino Volontariato, Isf - Ingegneria senza frontiere Trento, Mandacarù Onlus Scs; Museo Tridentino di scienze naturali; Osservatorio Balcani e Caucaso Progetto Prijedor; Tavolo Trentino con il Kosovo, Tavolo Trentino con Kraljevo, Tremembè Onlus, Università degli Studi di Trento WWF Italia Hanno contribuito all’elaborazione della Carta anche Ctm Altromercato e Servizio alla solidarietà internazionale della Provincia Autonoma di Trento.
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Fonte: Ministero della Sanità Tutti gli stranieri extracomunitari presenti in Ita1. lia con regolare permesso di soggiorno hanno l’obbligo di iscriversi al Servizio sanitario nazionale presso la propria ASL. l’iscrizione si acquisiscono gli stessi diritti e 2. Con doveri dei cittadini italiani. è garantita anche ai familiari a cari3. L’assistenza co regolarmente soggiornanti. Se uno straniero che ne ha l’obbligo non ha an4. cora formalizzato la sua iscrizione, ciò non deve comportare in alcun modo l’impossibilità ad assisterlo: in questo caso, anzi, verrà fatta d’ufficio. Gli stranieri extracomunitari presenti in Italia 5. per altri motivi (studio, religione, residenza elettiva) o sottoscrivono una polizza assicurativa privata o
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Le giornate mondiali per la salute 04/02/10 giornata contro il cancro 11/02/10 giornata del malato 29/02/10 giornata nazionale delle malattie rare (dimenticate) 24/03/10 giornata per la lotta alla tubercolosi
02/04/10 giornata di sensibilizzazione sull’autismo 07/04/10 giornata della salute 18/04/10 giornata europea dei diritti del malato 25/04/10 giornata della malaria
Fonte: www.unimondo.org
09/06/10 giornata dei diritti del malato 14/06/10 giornata del donatore di sangue 21/09/10 giornata dell’Alzheimer 10/10/10 giornata della salute mentale
14/10/10 giornata della vista e giornata della donazione degli organi 14/11/10 giornata del diabete 01/12/10 giornata dell’AIDS 03/12/10 giornata per le persone disabili
XI IL CALENDARIO
Le 10 regole per l’assistenza sanitaria agli immigrati
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I DATI 2009 DELL’AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE
La salute in Trentino
si iscrivono volontariamente al SSN pagando una quota fissa annuale. Con quest’ultima opzione possono essere assistiti anche i figli a carico.
Tubercolosi in aumento, Aids in calo
Gli stranieri con permesso di soggiorno di breve 6. durata (affari e turismo) devono pagare per intero le cure ricevute in quanto non possono iscriversi al SSN. Anche gli stranieri irregolari (cioè privi di per7. messo di soggiorno in corso di validità) sono comunque assicurate le cure essenziali per esigenze di sanità pubblica: la “clandestinità sanitaria” non conviene a nessuno! Nel caso gli stranieri siano indigenti sono assicurate le cure essenziali senza spese a loro carico ad eccezione del pagamento del ticket. Devono però dichiarare l’indigenza su apposito modulo.
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La legge vieta alle strutture sanitarie di segnala9. re alle autorità di polizia la presenza di irregolari. Se ciò avvenisse, in breve tempo nessun clandestino si rivolgerebbe più alle strutture sanitarie e questo è proprio ciò che bisogna evitare a tutela dell’intera collettività! Inoltre compito precipuo degli operatori e delle organizzazioni sanitarie è di aiutare chi sta male. Chi voglia venire in Italia per esser curato de10. ve prima ottenere un visto d’ingresso ed un permesso di soggiorno per cure mediche.
l Trentino è un’area a bassa endemia per malattia tubercolare, con tassi di morbosità sovrapponibili a quelli delle altre regioni del nord Italia. Le notifiche di tubercolosi, che confermano un trend crescente, sono state 54, l’aumento rispetto al 2007 è di circa il 25% (43 nel 2007 28 nel 2006); di queste 31 polmonari, 20 extrapolmonari, 2 mista e 2 disseminata. I casi notificati di malaria importata sono 4 (5 nel 2007, 7 nel 2006). Le aree di importazione sono rappresentate soprattutto dai paesi africani equatoriali e l’agente maggiormente coinvolto è il Plasmodium Falciparum. Sono stati notificati nel 2008, all’Unità Operativa “Igiene pubblica”, 4 nuovi casi di AIDS fra i residenti in Provincia (9 nel 2007, 7 nel 2006), 3 maschi e 1 femmina,
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per un’incidenza di 0,8/100.000 (1,8/100.000 nel 2007), tutti di età compresa tra 25-64 anni. Non si registrano casi di febbre tifoide (come nel 2007) mentre i casi accertati di diarrea infettiva sono 4 (2 nel 2007, 3 nel 2006)
effetto delle terapie antiretrovirali combinate, introdotte nel nostro Paese nel 1996. Fonte: Relazione sullo stato del Servizio Sanitario Provinciale, 2009, a cura dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia Autonoma di Trento
Dieci libri per dieci scuole l
Marco Baliani, L’amore buono, Rizzoli 2006 (euro 14,50). Dopo l’esperienza di teatro con i ragazzi di strada che ha portato alla straordinaria avventura di Pinocchio nero, Marco Baliani torna in Africa per una nuova scommessa. Un gruppo di ragazzi e ragazze africani prova, ancora attraverso il teatro, a esplorare senza veli e senza reticenze l’universo amoroso degli slum, a decodificare i segnali dell’ossessionante presenza dell’Aids, della paura del contagio. L’autore Marco Baliani(Verbania, 1950) è un attore teatrale, drammaturgo e regi-
Marco Baliani
Lara Santoro
Henning Mankell
Stefano Benni
Gianrico Carofiglio
Silvia Di Natale
scere. Così nascono i Libri della memoria, per Mankell, forse “i più importanti documenti del nostro tempo”. L’autore Henning Mankellvive tra la Svezia e il Mozambico. È l’autore della fortunatissima serie del commissario Wallander (nove episodi, tradotti in tutto il mondo, pubblicati in Italia da Marsilio) e, tra gli altri, dei romanzi africani Comédia infantil(Marsilio 2002) e Il figlio del vento (Marsilio 2003). ISTITUTO classi IA e IB Centro Moda Canosse di Trento l
sta teatrale italiano. Con Kohlhaas (1989) inizia a dedicarsi al teatro di narrazione, seguendo la strada aperta da Dario Fo con Mistero buffo (1969). Seguono altri monologhi: nel 1998 Corpo di stato sull’omicidio Moro, nel 2003 Lo straniero dall’omonimo romanzo di Albert Camus. Nel 2004 si è cimentato con il suo primo romanzo, Nel regno di Acilia. ISTITUTO classi II Liceo Arcivescovile di Trento l Lara Santoro, Il mio cuore riposava sul suo, E/O (col-
lana Dal Mondo) 2008, pp.261, (euro 18,00) L’Africa, con i suoi splendori e le sue miserie, è il cuore e il centro di questo romanzo. La protagonista Anna, giornalista italiana che vive a Nairobi, in fiumi di alcol annega la propria infelicità. A vegliare su di lei, protettiva ed autoritaria come una grande madre, arriva Mercy, la sua domestica africana. Mercy sta per affrontare la più dura delle sue battaglie, quella per il diritto alla cura in un paese straziato dall’Aids. Anna deciderà di combattere al suo fianco. L’autore Lara Santoro è un’italiana che lavora come inviata di guerra per la stampa internazionale, in particolare per giornali americani. Ha vissuto a lungo in Africa e negli Stati Uniti. Ha scritto
questo romanzo in inglese, pubblicandolo negli USA e in Gran Bretagna con un’ottima accoglienza. ISTITUTO classi II Liceo G. Galilei di Trento l
Henning Mankell, Io muoio, ma il ricordo vive. Un’altra battaglia contro l’AIDS. Marsilio 2005, pp. 126 (euro 10,00) Il racconto di Aida, che esorcizza la morte intorno a sé prendendosi cura di una pianta di mango, nasce da un viaggio in Uganda, dove Mankell è stato per parlare con madri e padri colpiti dall’Aids. Malati senza speranza di guarigione, questi genitori scrivono piccoli quaderni cui affidano ricordi di sé e auspici per il futuro dei loro figli, consapevoli che non vivranno abbastanza a lungo per vederli cre-
Mondi al limite. Nove scrittori per Medici senza frontiere, Feltrinelli 2008 (euro 14,00). Ci vuole la sensibilità poetica di uno scrittore per aprire la porta di un mondo, per comunicare con empatia, per raccontare al cuore. Questo hanno pensato i vertici italiani di Medici Senza Frontiere, l’organizzazione non governativa di origine francese (Premio Nobel per la Pace 1999). Nel 2008 MSF decide di “condividere l’esperienza ricorrendo a un diverso genere di testimonianza” e offre l’opportunità ad alcuni scrittori. All’appello rispondono Alessandro Baricco, Stefano Benni, Gianrico Carofiglio, Mauro Covacich, Sandrone Dazieri, Silvia Di Natale, Paolo Giordano, Antonio Pascale, Domenico Starnone. Spediti nell’inferno del mondo. ISTITUTOclassi III e IV Istituto Sacro Cuore di Trento.
L’INIZIATIVA
ANNO 2010 OBIETTIVO 6 – SALUTE E DIRITTI
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Formazione e solidarietà internazionale
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Il Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale di Trento è un’organizzazione dedicata a migliorare la conoscenza e le capacità dei soggetti impegnati nella cooperazione internazionale.
L’ASSOCIAZIONE È COSTITUITA DA Provincia Autonoma di Trento, Federazione Trentina della Cooperazione, Fondazione Opera Campana dei Caduti, Università degli Studi di Trento E CON LA PARTECIPAZIONE DI
Centro OCSE-LEED Trento, Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani e delle associazioni trentine di solidarietà internazionale. web www.tcic.eu e-mail info@tcic.eu tel. 0461.263636
CHE COS’È’
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l Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale di Trento offre a chi è impegnato nella solidarietà internazionale la possibilità di migliorare le proprie capacità e conoscenze attraverso una formazione di qualità. Sfruttando alcune vocazioni del nostro territorio e intessendo relazioni con altri territori, progetta percorsi formativi che permettano di avvicinarsi alla solidarietà internazionale, acquisire strumenti professionali fondamentali, approfondire temi specifici, oltre che sviluppare capacità gestionali e di pianificazione. Tutto questo partendo dalle esperienze dei partecipanti, che vengono coinvolti in modo attivo nella condivisione delle proprie conoscenze e abilità. Tra le proposte offerte di recente,
L’ATTIVITÀ DEL CENTRO TRENTINO diverse hanno avuto come tema quello del Sesto obiettivo del millennio. “Solidarietà internazionale allo specchio”, laboratorio di valutazione per rileggere le esperienze di cooperazione internazionale del settore sanitario; “Dal Trentino all’Etiopia per il diritto alla salute di mamme e bambini”, serata informativa coordinata in collaborazione con Cuamm; “Cooperazione in salute”, giornata seminariale curata dalla Fondazione Fontana onlus nell’ambito della Carta di Trento
per una migliore cooperazione internazionale; “Corso per cooperatori sanitari”, proposto con il Servizio Solidarietà Internazionale della P.A.T. per una più efficace trasmissione di alcune norme igienico sanitarie alle popolazioni locali. Sono inoltre in programma nuove iniziative sulla salute. Il prossimo inverno si proporrà un corso sulla prevenzione e la cura dell’HIV/AIDS, dal titolo “Testi e contesti”, rivolto principalmente a chi gestisce progetti di cooperazione sanitaria, dove verrà trattata la relazione tra sviluppo, salute e comunicazione; verranno forniti strumenti di lettura dei contesti e di progettazione della comunicazione interna ed esterna al progetto. Tutte le informazioni saranno disponibili da ottobre. Per informazioni: www.tcic.eu, tel: 0461.263636. Per fare parte della nostra mailing list scrivete a comunicazione@tcic.eu. l