C’è spazio per tutti? Il futuro delle migrazioni europee Gianpiero Dalla Zuanna Professore di Demografia Senatore PD
Una storia mondiale, ma anche italiana • Tre parole che ritornano: bisogno, selezione, integrazione
• Le migrazioni verso l’Italia: il modello che non c’è • Lo “scandalo” dei richiedenti asilo
La forza dei numeri • Inizio 2016: 5 milioni di stranieri residenti, quasi 6 milioni di presenti (poco meno di 10% del totale). Metà provengono da un paese europeo. 150 mila richiedenti asilo • 180 mila hanno ottenuto la cittadinanza italiana nel 2015
• Oggi: 2 milioni 300 mila occupati stranieri (10% occupati totali) • Nel 2014: 16.6 miliardi di euro entrate fiscali, 13.5 miliardi di euro di uscite riconducibili a stranieri, saldo positivo (per gli italiani) di +3.1 miliardi di euro • Nel 2014: 8.8% del PIL dovuto agli stranieri (123 miliardi di euro) • Dal 2004 al 2013: stranieri più che raddoppiati, denuncie verso gli stranieri sono diminuite del 6%
Bisogno Push and Pull Il ricambio del mercato del lavoro italiano nel 2015: squilibrio quantitativo e qualitativo (dati Istat x 1.000)
65enni 20enni 20 / 65
No diploma Diploma superiore superiore
Totale
512 113 0,2
732 567 0,8
220 454 2,1
PULL Proiezioni NU (2012) senza migrazioni (migliaia) EUROPA 80+
100 million less 3 million less a year
60-79 40-59 20-39 0-19
0
50 000
100 000
EUROPE 2050
150 000
200 000
EUROPE 2015
250 000
PULL Proiezioni NU (2012) senza migrazioni (migliaia) ITALIA 80+
10 million less 300 thousand less a year
60-79 40-59 20-39 0-19 0
5 000
10 000
Italy 2050
Italy 2015
15 000
20 000
Pull Anziani del Nord Est per classe di etĂ . Anni 2009-19-29. Proiezioni Istat scenario centrale 2029
800.000
2019
Altrimenti, chi curerĂ gli anziani?
700.000 2009
(migliaia)
600.000
154
2029 500.000
116
2019 400.000
2009
58
300.000 200.000
2029 2019 2009
100.000 0 70-79
80-89
90+
PUSH Proiezioni NU (2012) senza migrazioni (migliaia) PAESI MOLTO POVERI 500 million more 15 million more a year
80+ 60-79 40-59 20-39
0-19 0
200 000
400 000
Least DC 2050
600 000
Least DC 2015
800 000
Selezione Rispetto a chi resta in patria, i migranti sono … Più sani Più orientati verso la mobilità sociale ascendente Più propensi all’assimilazione
Integrazione
Laura dice: “Per una donna, la cosa importante è incontrare l’uomo giusto, sposarlo e avere una bella famiglia. Paola dice: “Per una donna, la cosa più importante è studiare e trovare un lavoro”,
% DI RAGAZZI/E DI ETA’ 10-14 PIÙ D’ACCORDO CON LAURA
70
SELEZIONE INTEGRAZIONE 65
60
55
50 (ultimo anno) 10+
10+
5-9 Stranieri (età di arrivo)
1-4
Nati in Italia
Bassa
Media
Italiani (istruzione genitori)
Alta
Stranieri
Italiani Totale
% DISTINTO E OTTIMO IN TERZA MEDIA PER ISTRUZIONE E LUOGO DI NASCITA DEI GENITORI 70 60 50 40 30 20 10 0 Low
Middle Italians
High
Low
Middle Foreigners
High
Italians
Foreigners
TOTAL
IL MODELLO CHE NON C’E’ • Ci sono diversi “modelli” migratori nei paesi ricchi
• Assimilatorio (Francia) • Multiculturale (Regno Unito)
• Lavoratori ospiti (Germania fino a pochi anni fa) • Selettivo (Australia, Canada … ) • E l’Italia? Un modello che non c’è
UN MODELLO OMEOSTATICO PER LE MIGRAZIONI
Gli italiani riducono il numero di figli per garantire loro mobilità sociale ascendente I pochi figli rifiutano lavori più faticosi e meno pagati Gli stranieri sostituiscono i figli non nati dalla generazione veneta precedente
A loro volta gli immigrati abbassano la fecondità
La carenza di lavoratori poco qualificati si ripete: attrazione nuovi immigrati
IL MODELLO CHE NON C’E’ • Gli italiani continuano ad auto-rappresentarsi come un popolo di poveri e di emigranti (regole deliranti per la cittadinanza dei discendenti degli emigrati italiani) • Gli adulti stranieri oggi stabilmente e regolarmente in Italia hanno quasi tutti fatto questo percorso: 1. Ingresso più o meno regolare 2. Periodo di irregolarità 3. Regolarizzazione (sanatorie, clic day e quant’altro) La grande illusione: far coincidere immigrazione con posti di lavoro. Se si fissano regole “impossibili”, il mercato diventa selvaggio e incontrollabile I percorsi di selezione / assimilazione non sono incoraggiati (con piccole eccezioni, spesso introdotte nell’ordinamento in modo inconsapevoli: esami di italiano per il permesso di soggiorno)
La novità dello ius soli temperato e dello ius culturae Oggi vige lo ius sanguinis: solo a 18 anni uno straniero nato in Italia e che vi ha sempre risieduto può chiedere di diventare cittadino italiano. Se la legge già approvata alla Camera concluderà il suo iter… Potranno ottenere la cittadinanza italiana i bambini stranieri nati in Italia con un genitore in possesso del permesso di soggiorno Ue di lungo periodo (ius soli temperato). O i minori stranieri non necessariamente nati in Italia, arrivati in Italia prima dei 12 anni, che nel nostro Paese hanno frequentato le scuole per almeno cinque anni e hanno completato con successo almeno un ciclo di studi (ius culturae). Non affrontato il problema della cittadinanza agli adulti
Ingressi ed espulsioni (proposta) Piuttosto di fissare in modo aleatorio e per ogni provenienza i numeri degli ingressi regolari, si potrebbero estendere i tempi del permesso di ingresso a tempo determinato (ad esempio a sei mesi), condizionato alla disponibilità di un garante (persona fisica e/o giuridica) residente in Italia. Non sembra utile predeterminare il numero di tali permessi di ingresso, mentre va garantita la trasformazione automatica in permesso di soggiorno per quanti dimostrino di aver trovato un’occupazione regolare e un alloggio stabile. Per quanti non trovassero un’occupazione e una casa, scatterebbe invece l’espulsione, e il garante sarebbe coresponsabile dell’eventuale permanenza irregolare in Italia. Grazie a questa co-responsabilità, i garanti favorirebbero l’arrivo solo di persone effettivamente in grado di trovare rapidamente un lavoro regolare.
LO SCANDALO (IN SENSO BIBLICO) DEI RICHIEDENTI ASILO • I richiedenti asilo non sono “invisibili”. A loro non è adattabile il “modello che non c’è”. Abbiamo provato a ignorarli, ma l’Europa ci ha bacchettato … • Richiedono procedure precise, rispetto di convenzioni internazionali … che prevedono un prima, un durante, un dopo. Percorsi chiari e difendibili anche a livello internazionale
LO SCANDALO (IN SENSO BIBLICO) DEI RICHIEDENTI ASILO L’Italia su questo è andata in confusione. Esempio per il mondo nei salvataggi in mare Ritardi incredibili nel definire la situazione giuridica dei richiedenti asilo. 60 mila richiedenti nel 2014 e altrettanti nel 2015, ma 100 mila richiedenti in strutture convenzionate al 10 ottobre 2015. Ora si sta faticosamente accelerando, ma è dura. E che si fa quando la procedura amministrativa della richiesta di asilo si esaurisce?
La difficoltà italiana (specialmente veneta) nel gestire i richiedenti asilo rivela un problema di natura culturale Il percorso bisogno / selezione / assimilazione non è percepito dai nativi, che tendono a camminare “guardando all’indietro” Prevalgono categorie manichee: differenza e invasione vs. uguaglianza e no border. Ma con queste categorie non di va da nessuna parte. Senza un progetto, basato assieme sulla conoscenza, l’accoglienza e il realismo, rischiamo di proporre soluzioni semplici, ma sbagliate.