4 minute read
Porte aperte all’indirizzo viticolo enologico: tra passato, presente e futuro
MICHELE CRISTELLON Docente di Microbiologia del corso Viticoltura ed Enologia
Sala degustazioni dell’Istituto Ripensando ai bei momenti di aggregazione, socialità e condivisione che talvolta, inaspettati, fanno capolino nella nostra vita allietandola, non si può non provare un senso di nostalgia riandando con la memoria al successo della manifestazione dell’anno passato. Nulla faceva presagire che di lì a pochi mesi avremmo dovuto chiuderci nelle nostre case ed incontrare solo virtualmente gli amici, i conoscenti, i parenti, gli studenti e i colleghi di lavoro. La nostra quotidianità ha ricevuto uno scossone; le cose scontate, che per superfcialità forse non apprezzavamo abbastanza, all’improvviso si erano dissolte. Quanti bei momenti, attimi irripetibili, istantanee; quanti incontri abbiamo vissuto alle “Porte aperte”, occasione per farci conoscere all’esterno, essere ponte tra passato, presente e futuro! A proposito di passato, che piacevole sorpresa l’incontro con gli ex studenti che si sono organizzati per partecipare e per dimostrare che qualcosa, che va oltre le conoscenze acquisite, è rimasto in loro impresso. Ex studenti che frequentano l’università con proftto, altri che orgogliosamente portano avanti l’azienda di famiglia, altri ancora che ora lavorano nella Fondazione; ex studenti che ora sono uomini e donne, alcuni padri e madri e bravi cittadini. Incontrarli, scambiare quattro chiacchere, ti fa sentire bene, ma contemporaneamente trasmette quel senso del tempo che inesorabilmente scorre. Fai fatica a ricordare in quale classe erano, chi erano i loro compagni, se magari avevi dato loro un debito formativo ma poi, parlando, si accendono dei fash nella memoria e riesci fnalmente qualche episodio sul quale magari sorridere.
“Prof, si ricorda quella volta in cui….”, per un istante ti viene un brivido, hai paura di non ricordare…
“Quali novità ci sono state all’Istituto?”, e allora devi pensare all’anno in cui loro si sono diplomati e raccontare brevemente le news…
“Insegna sempre Scienze della Terra?” …. quasi non ti ricordi di averla insegnata magari alcuni lustri fa, ma poi le domande le fai tu e loro ti raccontano orgogliosamente di ciò che fanno e dei loro obiettivi.
È stato un vero piacere ricevere la visita del Professor Marco Dal Rì, fresco fresco di pensione, che si è trattenuto a parlare con noi di presente, passato e futuro. Chissà come si deve essere sentito rincontrandoci da “esterno”, dopo aver diretto con passione la nostra scuola per diversi lustri! Parimenti felici ci ha resi poi la visita del professor Ivano Artuso, attuale Dirigente, anch’egli completamente coinvolto nella manifestazione e soddisfatto del suo andamento. A lui ora spetta l’arduo compito di guidare la scuola in questi tempi burrascosi. Per quanto riguarda il presente, devo dire un sincero “bravi!” ai nostri attuali studenti che hanno fattivamente partecipato; diversi di loro, della quarta VE e della quinta VE, si sono oferti volenterosamente per collaborare alla buona riuscita dell’evento. Nell’ex aula degustazione, sobriamente vestita a festa, grazie anche alla collaborazione del professor Panichi, i ragazzi hanno accolto calorosamente i gruppi di visitatori e spiegato loro le peculiarità del corso viticolo enologico. È stato un vero piacere vederli così seri e impegnati nel raccontare ai nostri ospiti le peculiarità del loro indirizzo, seguire da vicino piccoli e piccolissimi, incuriositi dai preparati da osservare al microscopio ed allo stereo microscopio, relazionarsi con persone di ogni età e rispondere alle domande, anche tecniche, che venivano loro poste. Mentre la classe quinta VE era una mia classe, la classe quarta VE no; a loro, che nell’anno scolastico 2020/2021 frequentano il quinto anno, va un particolare plauso in quanto, nonostante fossero a conoscenza dei soli rudimenti di Microbiologia Enologica, disciplina che si studia in classe quinta, hanno mostrato molto interesse per queste tematiche. L’augurio dunque è di conservare questa curiosità per tutta la vita! Tornando sull’allestimento dell’aula degustazione desidero fare un accenno al futuro. È stato piacevole osservare la curiosità e lo stupore dei piccolissimi ospiti. Tutti desideravano guardare dentro il microscopio, strumento simbolo dello scienziato nell’immaginario collettivo. Abbiamo messo a disposizione lieviti e batteri enologici, presi dalla nostra collezione, per fare un piccolo viaggio nel microcosmo, un viaggio nell’invisibile, un viaggio allo stesso tempo afascinante e, per i nostri ospiti, misterioso.
“Sono queste palline che fanno il vino?...”, chiedevano alcuni bimbi…
“Certo, si chiamano lieviti, e con loro possiamo fare anche il pane e tante altre cose buone…”, e mi immagino Edmund Mach che sorride sotto i baf…
Il mio personale augurio è che manifestazioni come questa si possano ripetere al più presto. Certo è che la fase organizzativa comporta molti sforzi e impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti, ma la soddisfazione di vedere il risultato è appagante. Quando ognuno di noi tira fuori il meglio e lo mette a disposizione condividendolo con altri, i risultati sono sorprendenti. Con il loro diverso stile, con vestiti e pensieri diferenti, il passato, il presente ed il futuro si sono incontrati all’Istituto Agrario di San Michele nel giorno delle “Porte aperte”, il 10 novembre 2019.