Porte aperte all’indirizzo viticolo enologico: tra passato, presente e futuro
MICHELE CRISTELLON Docente di Microbiologia del corso Viticoltura ed Enologia
Sala degustazioni dell’Istituto
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Ripensando ai bei momenti di aggregazione, socialità e condivisione che talvolta, inaspettati, fanno capolino nella nostra vita allietandola, non si può non provare un senso di nostalgia riandando con la memoria al successo della manifestazione dell’anno passato. Nulla faceva presagire che di lì a pochi mesi avremmo dovuto chiuderci nelle nostre case ed incontrare solo virtualmente gli amici, i conoscenti, i parenti, gli studenti e i colleghi di lavoro. La nostra quotidianità ha ricevuto uno scossone; le cose scontate, che per superficialità forse non apprezzavamo abbastanza, all’improvviso si erano dissolte. Quanti bei momenti, attimi irripetibili, istantanee; quanti incontri abbiamo vissuto alle “Porte aperte”, occasione per farci conoscere all’esterno, essere ponte tra passato, presente e futuro! A proposito di passato, che piacevole sorpresa l’incontro con gli ex studenti che si sono
organizzati per partecipare e per dimostrare che qualcosa, che va oltre le conoscenze acquisite, è rimasto in loro impresso. Ex studenti che frequentano l’università con profitto, altri che orgogliosamente portano avanti l’azienda di famiglia, altri ancora che ora lavorano nella Fondazione; ex studenti che ora sono uomini e donne, alcuni padri e madri e bravi cittadini. Incontrarli, scambiare quattro chiacchere, ti fa sentire bene, ma contemporaneamente trasmette quel senso del tempo che inesorabilmente scorre. Fai fatica a ricordare in quale classe erano, chi erano i loro compagni, se magari avevi dato loro un debito formativo ma poi, parlando, si accendono dei flash nella memoria e riesci finalmente qualche episodio sul quale magari sorridere. “Prof, si ricorda quella volta in cui….”, per un istante ti viene un brivido, hai paura di non ricordare…