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Degustazione a distanza
RINO MINUTOLO Responsabile della Cantina Didattica
La pandemia, che nel corso di questo 2020 ha colpito il mondo, a febbraio ha fatto irruzione nella vita quotidiana di tutti noi e dunque anche nel mondo della scuola. Con la chiusura degli istituti scolastici, si è posta repentinamente la necessità di riorganizzare la didattica in una modalità diferente da quella tradizionale; gli insegnanti, in particolar modo coloro che si occupano di discipline tecnico pratiche, si sono visti costretti a ripensare profondamente il modo di fare scuola, ricercando soluzioni innovative per poter proseguire con le attività, tenendo conto anche delle limitazioni agli spostamenti, cercando di dare una parvenza di normalità agli studenti, alle famiglie ed agli insegnanti stessi . In tale ottica, si inquadra la breve, ma signifcativa, esperienza, proposta nel maggio 2020 alla classe V VE, che riteniamo interessante sottoporre all’attenzione dei lettori. Le esercitazioni di enologia sono una componente importante del corso Viticolo - Enologico; pertanto, si è deciso di efettuarle anche nel contesto particolare e precario della primavera 2020. Non appena possibili gli spostamenti all’interno del proprio Comune, l’insegnante ha proposto alla classe di procurarsi dei vini, tutti della stessa cantina e della stessa annata e facilmente reperibili in commercio, adatti allo scopo didattico. L’idea è stata accolta con entusiasmo dagli studenti, che si sono velocemente organizzati. In collegamento tramite piattaforma telematica, abbiamo avviato un esperimento di degustazione online; ciascuno di noi ha aperto la bottiglia e versato nel proprio bicchiere il vino, l’elemento che ha permesso di riunirci in questa esperienza comune. Il prodotto è stato analizzato dal punto di vista organolettico, procedendo come si sarebbe fatto a scuola e recuperando una dimensione collettiva della degustazione. Quest’esperienza, per le particola-
ri modalità e il contesto in cui si è svolta, ha avuto anche degli sviluppi inaspettati: analizzare lo stesso vino, proveniente però da bottiglie diverse e conseguentemente con caratteristiche sì analoghe, ma non identiche, ha reso la degustazione una sfda, dato che ci si è trovati a degustare e descrivere, traducendo in parole le caratteristiche organolettiche di prodotti simili, ma non perfettamente identici. Va considerato inoltre che la degustazione è avvenuta in ambienti diferenti, ogni studente a casa propria ha conservato il prodotto in condizioni diverse, la temperatura dei vini non era la medesima così come le condizioni di luminosità nelle quali si è valutato l’aspetto del vino. Ognuno di questi fattori, che generalmente andrebbero uniformati durante una degustazione tecnica, erano invece tutti presenti ad acuire la complessità dell’approccio ai campioni, obbligando ognuno a confrontarsi con sfumature sensoriali simili ma non identiche. Ciò non ha impedito che l’analisi sensoriale del vino avvenisse con successo; di più, oltre ad aver allenato la capacità analitica, siamo riusciti a creare il giusto clima di comunione che ha permesso, almeno per quel momento, di eliminare il fattore distanza. Visto il buon esito dell’esperienza, si è proposto, con le stesse modalità, un lavoro di ricerca su un vino a scelta dello studente, da presentare dapprima sotto il proflo storico-territoriale e poi dal punto di vista organolettico, degustandolo dal vivo; ciò, con l’obiettivo di allenare la capacità descrittiva di ciascun allievo, impostando autonomamente l’analisi teorica e pratica del prodotto, anche in funzione della prova orale dell’Esame di Stato. L’espediente messo in opera per far fronte ad una situazione di emergenza, pur avendo avuto dei risvolti positivi, non mette in dubbio il fatto che le esperienze pratiche in presenza hanno un valore didattico insostituibile.
Videata della degustazione a distanza