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ecco i miei primi 40 anni di lavoro
ALBERTO BIANCHINI Coordinatore del Dipartimento Istruzione Secondaria Tecnica
Il Prof. Bianchini premia uno studente alla cerimonia di consegna dei diplomi
Chi mi conosce sa che sono schivo di indole e sintetico di carattere, il che può spiegare anche la riservatezza con cui mi accingo a ripercorrere i miei 40 anni di carriera lavorativa all’Istituto Agrario di San Michele all’Adige. Sono molte le persone che mi hanno accompagnato in questo percorso, sarebbe forse impossibile citarle tutte e rischierei probabilmente di dimenticare qualcuno. Voglio però esprimere la mia gratitudine a chi è stato davvero determinante in questi 40 anni di lavoro. Ero in effetti poco più di un ragazzo quando venni chiamato per ricoprire una cattedra dall’allora professore di Educazione Fisica Virgilio Tamanini. E’ anche grazie a lui che ho scoperto la passione per l’insegnamento e ricordo questi anni con piacere; ho avuto infatti il privilegio di incontrare generazioni di studenti che ho aiutato a crescere e che a loro volta mi hanno arricchito; mi auguro di aver lasciato in ognuno di loro un buon ricordo. A quel tempo non avrei certo immaginato che ad un certo punto, grazie alla fiducia che ha riposto in me il preside Francesco Spagnolli, la mia carriera lavorativa sarebbe improvvisamente mutata; ho accettato con entusiasmo la sfida di assumere il ruolo di Coordinatore di Sezione, lavoro che mi ha impegnato molto e che mi ha fatto conoscere ed apprezzare ancor più da vicino il mondo della scuola. In questi anni non mi sono mai mancati l’appoggio, la stima e l’amicizia del preside Marco Dal Rì, con cui da subito è nato un rapporto di collaborazione e grande sintonia. Questo rapporto è diventato ancora più prezioso quando infine la mia vita privata mi ha messo a dura prova; ho accettato pure questa ennesima sfida, anche se non è stato sempre semplice. Ho scoperto però attorno a me colleghi che si sono dimostrati amici e che mi hanno sostenuto con affetto. A tutti loro va il mio sincero ringraziamento. Pur essendo uno sportivo non sono abituato a fare bilanci, perché sono convinto che in realtà le esperienze non si possano mai considerare concluse completamente, ma restino piuttosto in noi e continuino ad arricchirsi; credo però di poter guardare con serenità e soddisfazione a questi miei 40 anni di lavoro, che mi hanno dato tanto, rendendomi quello che sono e a cui ho sempre cercato di rispondere con impegno, serietà e coerenza.