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Prevenire i conflitti, in un progetto europeo
Le foreste sono una risorsa preziosa delle Alpi ed il loro positivo influsso sulla qualità della nostra vita è fondamentale e diversificato, spaziando dall’attività ricreativa, al fondamentale contributo sulla qualità dell’acqua e dell’aria, alla biodiversità, ecc. Le foreste sono la casa di animali e piante e contribuiscono all’economia della regione alpina con prodotti di vario tipo. Tuttavia, gli interessi contrastanti su un bene con così numerose funzioni, nonché l’importante ruolo che possono giocare rispetto agli impatti dei cambiamenti climatici stanno mettendo sempre più a dura prova le nostre foreste.
Il progetto REDIAFOR
Il progetto europeo REDIAFOR si propone di identificare ed analizzare i conflitti di interesse e i rischi emergenti dall’uso multifunzionale delle nostre foreste con l’introduzione di un approccio basato sul dialogo volto a rafforzare le capacità degli attori e delle parti interessate a stabilire, sviluppare e promuovere strategie che promuovano un percorso di confronto. Esiste un forte dualismo d’interesse tra chi, come l’industria forestale e della lavorazione del legno, sfida la stagionalità e la situazione competitiva del mercato e chi, come una buona parte della società, si aspetta una gestione forestale sempre più sostenibile e un uso del legno limitato e locale. Molte altre sono le tensioni su questo bene prezioso, come tra esigenze ricreative e turistiche o tra l’attività forestale, quella agricola e l’espansione urbana incontrollata; tutte queste funzioni sono legate a interessi molto divergenti. Se poi consideriamo che i boschi devono, ma soprattutto dovranno, affrontare rischi crescenti come l’aumento del numero e della forza di tempeste, la siccità e l’arrivo di nuovi parassiti… capiamo quanto questa risorsa sarà difficile da gestire in futuro. È quindi più che mai fondamentale avviare un dialogo tra tutti i portatori di interessi rispetto alle foreste delle regioni alpine, come base per prevenire e superare i conflitti.
I futuri gestori partecipano
La Fondazione Edmund Mach è partner del progetto e nel 2020 ha coinvolto anche la scuola, considerando che le giovani generazioni che transitano dall’Istituto Agrario di San Michele all’Adige rappresentano probabilmente parte dei futuri amministratori locali e dei futuri gestori dei beni silvo-pastorali. Nello specifico sono state coinvolte due classi quinte dell’Istituto tecnico agrario dell’articolazione Gestione ambiente e territorio (GAT), classi che affrontano ampiamente queste tematiche negli ultimi anni del loro percorso di studi. L’idea iniziale è stata quella di utilizzare il tirocinio collettivo che i ragazzi svolgono la prima settimana del loro quinto anno, con lo scopo di approfondire le tematiche di interesse direttamente sul campo, immersi nella realtà dell’altopiano
MANUEL PENASA Docente referente dell’Articolazione Gestione Ambiente e Territorio
Il Dott. Francesco Gubert durante il suo intervento in aula magna sulla tematica dell’Alpicoltura.
Visita alla falegnameria “Vender Legnami” di Mezzocorona del Vezzena. Questa prima ipotesi, già progettata nei minimi dettagli, è purtroppo naufragata rapidamente a settembre quanto l’emergenza sanitaria ha compromesso la possibilità di svolgere attività sul campo…
Un efficace piano “B”
Alcuni insegnanti del GAT sono riusciti a ridefinire in tempi strettissimi un progetto alternativo che ha avuto ragione di essere in quanto organizzato nei dintorni della scuola. Oltre ad un doveroso ringraziamento a chi lo ha reso possibile, va anche un plauso particolare ad un piano “B” che in realtà ha raggiunto risultati ed un grado di approfondimento ben oltre le previsioni, vista l’urgenza nell’organizzazione. Nel dettaglio, i ragazzi il primo giorno sono stati coinvolti in un’attività all’aperto nel bosco di San Michele, nei pressi dell’Istituto. Le attività della mattinata sono state gestite da due funzionari forestali che hanno approfondito importanti aspetti di gestione forestale legati alla multifunzionalità del bosco. Il giorno successivo i ragazzi hanno visitato la ditta “Vender Legnami” di Mezzocorona con la finalità di approfondire le regole e l’organizzazione della filiera foresta-legno con la possibilità di osservare e classificare il prodotto legnoso, capendone il valore e le finalità economiche.
Incontrare e ascoltare gli esperti
La giornata successiva si è invece svolta in aula magna dove il focus era l’alpicoltura nel contesto alpino, incontro curato dal dott. Francesco Gubert; diverse le tematiche trattate dalla gestione dell’alpeggio, al suo ruolo di mantenimento ecologico-ambientale, alla produzione di prodotti di nicchia con un forte legame territoriale che possono ridare importanza a questi importanti presidi del territorio. Parlando di conflitti, si introduce il problema della gestione dell’alpeggio in aree frequentate dai grandi carnivori. Questa tematica è stata affrontata in maniera dettagliata il giorno successivo dal dott. Manzoni del servizio foreste e fauna della PAT. Con l’occasione si è introdotta anche la problematica generata dalla presenza del cinghiale in provincia di Trento. L’ultimo incontro è stato condotto da Ivan Callovi (Parco Nazionale dello Stelvio) che ha concentrato l’intero incontro sulla tematica della gestione dei grandi carnivori. La giornata ha permesso di sviluppare molti spunti di discussione e chiarimento rispetto a stereotipi e prese di posizione personali che spesso hanno poco a che fare con i dati scientifici e statistici, elementi fondamentali sui quali invece il tecnico deve basare il proprio lavoro.
Pensiero sistemico e megatrend
Tutte queste attività sono state propedeutiche ad un laboratorio di anticipazione dei conflitti sull’uso delle foreste di tipo interattivo e partecipativo basato sull’approccio del pensiero sistemico e sulla valutazione dei megatrend. Il pensiero sistemico è una disciplina utile a comprendere la complessità della realtà, in pratica comporta l’esplorazione delle relazioni tra elementi di un “sistema” per comprenderne le conseguenze e identificare interventi efficaci nel lungo periodo. I megatrend sono cambiamenti e tendenze (trend) dotati di grande inerzia, che promettono di proseguire nei prossimi decenni
o addirittura per generazioni; qualsiasi progetto o piano che implichi processi e risultati attesi nel medio e lungo termine dovrebbe tenerne conto per adattarsi ai loro impatti locali. Il laboratorio è stato organizzato attraverso due incontri il primo dei quali ha innanzitutto spiegato la teoria e la logica che sta dietro a questa tipologia di laboratorio andando a definire cosa si intende per “conflitto d’uso delle foreste alpine” e variabili collegate (variabili “conseguenza” e variabili “causa”); successivamente si è introdotto il concetto di megatrend e per ogni argomento sono stati ordinati e valutati secondo la rilevanza per i conflitti d’uso delle foreste.
Le questioni sul tavolo
Ogni gruppo ha identificato un argomento, identificato le principali variabili causa/conseguenza e individuato i megatrend che più possono influire sull’andamento futuro della tematica trattata. I temi selezionati riguardano: • la foresta e gli impatti da eventi climatici estremi; • la foresta ed i lavori in bosco; • turismo e grandi carnivori; • attività zootecniche di montagna e grandi carnivori.
Nel secondo incontro i ragazzi sono partiti dal lavoro già svolto con lo scopo di definire delle dinamiche nel tempo (come percepite al momento, dai partecipanti) definendo dei diagrammi causali che includono le variabili chiave e i megatrend più rilevanti, cercando possibili feedback ovvero processi per cui il risultato dall’azione di un sistema si riflette sul sistema stesso per correggerne o modificarne il comportamento. Lo scopo è quello di creare uno schema della problematica in cui le variabili siano interconnesse consentendo di capire il modo più corretto per intervenire al fine di ridurre o eliminare un problema attraverso ipotetici interventi sistemici (interventi che possono cambiare la “struttura”), basati sui feedback individuati. Questo lavoro è stato coadiuvato dall’intervento di esperti del territorio che hanno partecipato al laboratorio sostenendo e aiutando i ragazzi.
E allora facciamo un video
Il progetto iniziale aveva come obiettivo quello di valutare i singoli lavori redatti dai ragazzi e selezionare il più meritevole per partecipare ad un incontro con tutti i partner di Rediafor a Nizza. Anche in questo caso la pandemia ci ha “aiutato” a trovare una soluzione diversa rispetto a quanto ipotizzato in un primo momento per dare pubblicità al risultato di questo lavoro. La scelta è ricaduta sulla creazione di un video in cui, dopo una piccola presentazione del progetto, i ragazzi spiegano il risultato emerso dai loro lavori. Sicuramente la pandemia ha fortemente influenzato il normale svolgimento del progetto ma grazie a persone motivate ed alla collaborazione degli esperti il tutto è stato portato a termine riuscendo a raggiungere gli obiettivi prefissati ovvero trasferire competenze ed esperienza ai ragazzi sul modo di affrontare problematiche complesse, sulla valutazione di dettaglio delle variabili in gioco, sulla gestione dei conflitti in essere anche alla luce dei principali megatrend. Forse la miglior dimostrazione che per ogni problema esiste una soluzione..
Lezione in aula magna