8 minute read

La Biblioteca: un anno di incontri e attività, tra didattica a distanza e in presenza

Anche in Biblioteca, l’anno scolastico è stato fortemente condizionato dalla pandemia da Covid-19 e dalle misure per il suo contenimento. Per molti mesi la didattica si è alternata tra attività in presenza e a distanza, con turni settimanali delle classi; a ciò si è aggiunto il contenimento delle attività integrative in presenza, il divieto di libera circolazione degli studenti nella scuola, il contingentamento dei posti in sala di lettura. E’ così stato quasi impossibile mantenere le consuete attività, incontrare studenti e classi in biblioteca alla ricerca di documenti e informazioni necessarie per un progetto o per la tesina, o semplicemente a fare i compiti, sfogliare qualche rivista, cercare un film, lavorare insieme e confrontarsi su testi e articoli per un lavoro di gruppo. Potenziando la flessibilità degli interventi e la disponibilità di servizi online, la Biblioteca ha cercato modalità nuove per rispondere alle necessità della scuola. Abbiamo aumentato i servizi da remoto per docenti e studenti, acquistato molte risorse online (ebooks su MediaLibraryOnLine, le edizioni digitali di riviste professionali, enciclopedie e dizionari sulla piattaforma Ubidictionary, i video di JoVE Science Education Library) rendendoli accessibili in tutta la scuola, se possibile anche da casa. Abbiamo organizzato un google site dedicato alla Scuola per distribuire queste risorse, con guide all’utilizzo e tutorial; abbiamo incontrato gli studenti e le classi via google meet per singole lezioni e seminari o per un aiuto individuale nella ricerca bibliografica per le tesine e per i progetti di articolazione, e preparato regolar-

ALESSANDRA LUCIANER Responsabile della Biblioteca

La febbre di Gennaro - Incontro in Aula Magna

La febbre di Gennaro - La nuvola di parole degli studenti

mente bibliografie e sitografie su richiesta o in occasione delle giornate nazionali e internazionali di interesse per la Scuola (Alimentazione, Foreste, Acqua, e così via) Di seguito illustriamo tre attività

La febbre di Gennaro: testimonianze nella Settimana dell’accoglienza 2020

Una nuvola di pensieri, riflessioni ed emozioni ha accompagnato l’incontro del 2 ottobre 2020 con Gennaro Giudetti, operatore umanitario di Medici senza Frontiere, e con Fabrizio Bettini, volontario dell’Operazione Colomba, Corpo Nonviolento di Pace della Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII. Per le misure di sicurezza, tre classi erano presenti in Aula magna con gli ospiti, altre otto hanno seguito l’incontro in collegamento dalle rispettive aule; oltre 200 studenti con i loro docenti hanno partecipato con grande attenzione, tempestando di domande i relatori. Gennaro Giudetti, 29 anni, da oltre dieci anni si occupa di migrazioni e difesa dei diritti umani in zone di conflitto. Una grande sete di giustizia, un’urgenza profonda di non stare a guardare le ingiustizie vicine e lontane e una partecipazione personale al dolore degli ultimi della Terra lo hanno spinto, giovanissimo, a mettersi in gioco là dove i diritti umani sono calpestati. Dal suo racconto e dal dialogo con i ragazzi è emersa la sua storia: la scelta di lasciare la famiglia e gli amici nella sua Taranto alle missioni, come volontariato, in tante zone di povertà e di guerra in vari paesi (Albania, Kenya, Colombia, Palestina, Libano, R.D. del Congo, Repubblica centrafricana), fino all’esperienza all’ospedale di Codogno nei primi mesi della pandemia; tanti viaggi e incontri che ritornavano, spesso in modo emozionante. Nel 2016 ha accompagnato a Trento le famiglie di profughi siriani in Libano, come mediatore culturale ha partecipato alle missioni nel Mediterraneo con la ONG Sea Watch, soccorritore e testimone del naufragio del 6 novembre 2017. Dalla sua vicenda è stato tratto il docufilm La febbre di Gennaro (2020), che gli studenti avevano visto prima di incontrarlo, per prepararsi a dialogare con lui. «Tutte queste mie esperienze hanno in comune la sofferenza delle persone, che ha varie forme e luoghi diversi, ma che sempre rivela sempre – ha detto Gennaro - una comune umanità e la possibilità di relazioni forti che possono salvare, al di là delle differenze di nazionalità, lingua, cultura”. Il valore da riscoprire è quello della solidarietà, che tutti possiamo vivere nelle piccole esperienze di ogni giorno, con il nostro vicino di casa o con chi viene da più lontano, e che fa bene prima di tutto a noi stessi. Una solidarietà che anche i volontari di “Operazione Colomba” portano nelle proprie missioni allo scopo di “accendere una luce su una zona d’ombra”, là dove sono violati i diritti umani delle persone più indifese. Fabrizio Bettini ha raccontato come questo avvenga nelle diverse realtà

che lo hanno visto presente in Albania, con i pastori palestinesi a Gaza e nel progetto a sostegno del popolo Mapuche in Cile, in difesa della terra e dei contadini colombiani, che lo vedrà coinvolto per tre anni con l’intera famiglia. Un messaggio che i ragazzi hanno sentito particolarmente vero, per la difesa della terra e della dignità di un lavoro tanto simile a quello per cui stanno studiando. L’incontro è stato organizzato in collaborazione con la Fondazione Demarchi (Trento) per la Settimana dell’accoglienza 2020 e proposto dalla Biblioteca nel percorso di Educazione civica e Cittadinanza.

Le attività di Educazione civica e alla cittadinanza

La nuova disciplina curricolare istituita con la L. 92/2019 contribuisce al raggiungimento di molte competenze trasversali riconosciute essenziali da tempo anche dall’Europa In piena sintonia con quanto indicato dall’art. 1 della legge 92/19 “L’educazione civica contribuisce a formare cittadini responsabili e attivi e a promuovere la partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità, nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri” la Biblioteca collabora con i docenti attraverso la messa a disposizione di documentazione e con proposte relative alle diverse competenze di cittadinanza. Un ambito peculiare di attività è legato alla “competenza informativa”, ovvero alla capacità di riconoscere i propri bisogni informativi e di saper cercare, valutare, utilizzare le informazioni in ogni formato, in modo competente e responsabile. Si tratta di una competenza davvero trasversale e assai rilevante nell’attuale società dell’informazione, necessaria a tutti per esercitare pienamente sia i diritti/ doveri di cittadinanza, sia per svolgere ogni professione e per l’aggiornamento lungo tutto l’arco della vita. Alcuni Consigli di classe hanno richiesto la collaborazione della Biblioteca per organizzare unità didattiche integrate nel programma scolastico, all’interno di diverse discipline. Nei mesi invernali le lezioni si sono svolte, nelle prime settimane dell’anno scolastico e nel mese di maggio, invece, abbiamo potuto lavorare in biblioteca o in classe, sempre a partire da argomenti concreti, concordati con i docenti. Di seguito i temi affrontati, affiancando a momenti di lezione frontale, esercizi, questionari e prove per mettere in gioco i ragazzi e far loro sperimentare quanto spiegato: 1. La ricerca di informazioni tra fake news e attendibilità (classi

A: Studenti in biblioteca B: Gruppi di lavoro in biblioteca

A B

Wikipedia: lavoro in biblioteca terze PT, nel programma di italiano e storia) 2. L’informazione nelle immagini: dalla ricerca all’utilizzo (tutte le classi seconde e 1E, nel corso di Scienze) 3. L’edicola di MLOL: leggere il mondo attraverso i giornali (classi prime IFP, nel corso di Comunicazione) 4. La ricerca di informazioni: strategie e strumenti (classi quarte GAT, nel progetto di articolazione)

E’ stata un’esperienza stimolante che, accanto ad abilità specifiche volte all’utilizzo del catalogo, degli ebooks e delle riviste online della biblioteca, ha offerto occasioni di riflessione su come ciascuno si relaziona con il mondo pervasivo e complesso/oscuro delle informazioni in rete e nei social media.

Il progetto Wikipedia

Da qualche anno i laboratori di scrittura su Wikipedia sono una proposta fissa della Biblioteca; giunti quest’anno alla quinta edizione, sono un’occasione di formazione e di pratica attiva delle abilità di ricerca, di utilizzo delle informazioni e di scrittura, ora pienamente inserito nel curriculum di Educazione civica e alla cittadinanza, anche digitale. Il metodo di lavoro è partecipativo e si avvale del supporto di esperti, sia di ambito disciplinare che wikipediani. Quest’anno la ricerca si è svolta all’interno del progetto “Gli ultimi della Grande Guerra: memoria in rete” finanziato su Bando CARITRO e che ha coinvolto il Museo storico italiano della guerra di Rovereto (ente capofila), l’Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa (OBCT), il Centro Astalli, l’Associazione Forte delle Benne e tre Scuole superiori trentine: l’Istituto agrario, il Liceo Galilei di Trento e il Liceo Depero di Rovereto.

Il lavoro ha consentito agli studenti di approfondire una vicenda poco nota nella nostra storia del Novecento, quella delle migliaia di prigionieri di guerra serbi e russi della Prima guerra mondiale, i quali, in condizioni di estrema privazione, furono costretti al lavoro coatto dall’esercito austro-ungarico lungo il fronte alpino, per costruire forti, trincee, linee ferroviarie e strade; le tracce del loro lavoro sono presenti oggi nella toponomastica e nel paesaggio trentino. Gli studenti della classe 3VE, dopo una lezione introduttiva dello storico Marco Abram (OBCT), hanno approfondito lo studio su documenti storici e diari presenti in Biblioteca. Lavorando in gruppo, hanno raccolto

dati e immagini e rielaborato le informazioni; guidati dal tutor wikipediano Niccolò Caranti e dalla docente di lettere prof.ssa Milena Maines, hanno imparato a trasformare le informazioni raccolte in testi divulgativi, redatti secondo le regole di Wikipedia e corredati dalle fonti, per diffondere a tutti in rete i risultati delle loro ricerche. Il lavoro delle tre scuole ha prodotto o arricchito ben 13 voci, tutte consultabili in Wikipedia. Il progetto si è concluso il 26 maggio con un seminario online organizzato dal Museo storico italiano della guerra di Rovereto, nel quale gli studenti dei tre Istituti hanno presentato il loro lavoro e le voci realizzate. Una grande soddisfazione, che traspare anche dai commenti dei nostri studenti “Siamo fieri del risultato, contenti di aver dato valore a luoghi del Trentino e una storia ormai dimenticati. Speriamo che tutti possano averne consapevolezza nel ricordo degli “ultimi della Grande guerra”. Maggiori informazioni sul sito della Biblioteca www.fmach.it/Biblioteca e nella pagina dedicata ai progetti Wikipedia.

Wikipedia: lavoro a distanza

Wikipedia: incontro con l’esperto

This article is from: