Il notiziario del FAI n. 147

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giugno - luglio - agosto / 2018

“I Luoghi del Cuore” La nuova edizione Fino al 30 novembre puoi votare i luoghi che ti hanno emozionato. E salvarli

Giardino Pantesco Donnafugata

Vito Mancuso e la forza dell’acqua

Sere FAI d’Estate Emozioni sotto le stelle

viaggio a pantelleria per scoprire

l’elemento all’origine della vita

160 appuntamenti per vivere

una tecnica antica e attualissima

raccontato da un grande teologo

i beni del fai dopo il tramonto

Illustrazione La Linea © 2018 Cava/Quipos

POSTE ITALIANE SPA Sped.in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1, comma 1/CN/BO.

n.


Riconosciamo insieme la nostra forza nascosta Oggi viviamo un sacco di scoramenti, lagnanze, delusioni e plateali confusioni, che possono trovare riconferma attraverso i secoli in un elenco di citazioni che ho letto in una recente pubblicazione. Tra queste, sopra un vaso di argilla risalente all’Antica Babilonia (3000 a.C.) trovo riportata la seguente trascrizione: “Questa gioventù è marcia nel profondo del cuore, i giovani sono maligni e pigri; non saranno mai come la gioventù di una volta, quelli di oggi non saranno capaci di mantenere la nostra cultura”. Allora gemiamo: sì è proprio così, un vero disastro! Ma cari lettori io propongo una similitudine: avete mai camminato nel mese di gennaio nei boschi? Un terreno squallido, amorfo, apparentemente senza vita. Però se si smuove la terra con attenzione troviamo tutto un germinare di semi, uno scorrere di energie, un moltiplicarsi di batteri e microrganismi, un pullulare di radichette da cui spunteranno bucaneve, viole, primule, senza che noi lo avessimo sospettato, durante le brumose camminate nei mesi invernali. Infatti, ATTENZIONE! Urliamo noi che lavoriamo nel sociale. Andate a scoprire quanto succede ogni inverno non soltanto nei boschi ma anche nella società civile! Troverete una miriade di giovani fra i 18 e i 35 anni che mettono a disposizione del FAI tutto il loro tempo libero e la loro professionalità, sensibili alla tutela del paesaggio e dell’ambiente, appassionati d’arte, musica e di ogni aspetto della cultura. Come pure i 50.000 studenti, denominati Apprendisti Ciceroni, che ogni anno accolgono e accompagnano il pubblico dei visitatori in occasione di grandi eventi da noi organizzati. Ma anche ricordiamo i numerosi Docenti che gratuitamente collaborano con il FAI Scuola. Se abbiamo presente tutto questo, cui uniamo la fiducia che molti altri gruppi e associazioni stanno pure loro generosamente lavorando nell’ombra, avremo coscienza che c’è tutta una cittadinanza attiva, forse poco nota, ma che con umile consapevolezza opera verso il tentativo di migliorare lo stato generale del nostro Paese. Dobbiamo esserne grati, anche perché accanto alla folta schiera dei giovani, carichi di iniziative e vitalità, vi è un numero di persone più anziane che agisce accanto a loro emanando nella nostra nuova epoca alcuni grandi ideali e valori. Tutti insieme per la salvaguardia delle bellezze italiane e per un rinnovamento del vivere sociale. Cari Amici, imprimiamo dunque gioiosamente nel nostro animo queste positive scintille di luce, che si accendono da ogni parte, anche se sovente a nostra insaputa. Che questa nuova consapevolezza possa accompagnarci tutti nel nostro cammino, inondandoci di luminoso ottimismo, proprio come il ricordo della subitanea profumata fioritura primaverile nei boschi.

Periodico del FAI Sede legale: La Cavallerizza via Carlo Foldi, 2 - 20135 Milano Direzione e uffici La Cavallerizza via Carlo Foldi, 2 20135 Milano tel. 02467615.1 Registrazione del Tribunale di Milano del 9.8.1980 n. 314 editoriale

Giulia Maria Crespi PRESIDENTE ONORARIO FAI

INDICE

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Bilancio FAI 2017

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I Luoghi del Cuore

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I Beni del FAI Giardino Donnafugata a Pantelleria (TP)

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Il messaggio dell’acqua

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News

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Sere FAI d’Estate

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… e manifestazioni di giorno

Lavorazione grafica Carlo Dante

Stampa Data Mec S.r.l. Direttore responsabile Simonetta Biagioni Coordinamento editoriale Marco Magnifico Progetto grafico Studio Pitis

Hanno collaborato Giuseppe Barbera Daniela Bruno Vito Mancuso

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2017 Un anno di successi con grandi risultati Quasi 900mila visitatori, oltre 170mila iscritti, migliaia di volontari Noi italiani, ogni giorno di più, scopriamo l’importanza del nostro patrimonio storico, artistico, paesaggistico e il FAI, sempre più spesso, è un punto di riferimento centrale per questa riscoperta. È davvero con grande soddiAngelo Maramai sfazione e orgoglio che possiamo preDIRETTORE sentare i risultati ottenuti nel 2017. GENERALE FAI È stato un anno intenso ed entusiasmante, che ha visto di nuovo una crescita importante della nostra organizzazione: il numero degli iscritti è salito a oltre 170mila (erano 150mila nel 2015) e i Beni del FAI sono stati visitati da oltre 860mila persone (775mila nel 2016). Non finiremo mai abbastanza di ringraziare l’enorme numero di volontari che in tutta Italia sono divenuti i promotori, ma vorrei piuttosto dire i paladini dell’articolo 9 della nostra Costituzione. Grazie a loro il FAI ha portato la sua voce in tutto il Paese e ha potuto vedere realizzati straordinari eventi di promozione a favore del patrimonio.

stinato questi fondi alla nuova sfida che ci attende per il 2018 e quindi potremo procedere con importanti lavori di completamento e nuove straordinarie iniziative sui nostri cantieri di restauro dell’Abbazia di Cerrate, di Podere Case Lovara a Punta Mesco e per i primi lavori sulla nuova sfida al “Colle dell’Infinito”, luogo straordinario dove Giacomo Leopardi si è fermato a meditare per creare una delle più famose poesie italiane. Un grande e profondo grazie a tutte le persone che ci hanno aiutato con i loro diversissimi contributi. Oggi più che mai il FAI è loro e si sente responsabile di non tradire le loro altissime aspettative.

PRONTI PER LE NUOVE SFIDE

Ci piace pensare che questi numeri di successo siano stati il frutto di un buon modo di lavorare. Con il 2017 si chiude infatti il nostro primo piano operativo triennale (2015 – 2017) che abbiamo avviato nel 2015 all’indomani dell’approvazione del piano strategico al 2023. In questi tre anni abbiamo attuato importanti progetti innovativi che hanno portato il FAI a rinnovarsi profondamente pur rimanendo legato alle radici di valore e di qualità nate nel 1975 con la fondazione stessa della nostra organizzazione. Obiettivo principale dei nostri sforzi è stato quello di attrarre sempre nuove persone perché condividessero la nostra passione, ma soprattutto perché visitassero e vivessero i nostri Beni riscoperti e restaurati, arricchiti dal racconto rigoroso ma pensato per essere accattivante anche per chi non è un esperto o un “professionista della cultura”. Non posso trattenermi dal citare qualcuno degli straordinari numeri che troverete nel nostro bilancio: il “totale dei proventi” della gestione economica che quest’anno ha superato i 27 milioni di euro (lo scorso anno erano 24), i quasi 4,5 milioni investiti in restauri e manutenzioni straordinarie e, naturalmente, il nostro straordinario risultato di esercizio economico di circa un milione di euro che da solo testimonia l’efficienza dell’organizzazione. Il nostro Consiglio di Amministrazione ha già debilancio fai

Il Bilancio e la Nota Integrativa 2017 sono reperibili integralmente su www.fondoambiente.it 3


I Luoghi del Cuore: è

UN VOTO CHE PORTA A RISULTATI CONCRETI

Dal 2003 – anno della prima edizione del progetto – al 2016 il FAI ha ricevuto oltre 5 milioni di voti (di cui 1,5 milioni solo nell’ultima edizione del 2016) a favore di più di 35.000 luoghi in tutta Italia, dalle tipologie più eterogenee. Luoghi segnalati da una sola persona, ma spesso anche riconosciuti importanti al punto da spingere decine di migliaia di cittadini a votare lo stesso luogo per riuscire a salvarlo dall’abbandono o dall’incuria. Tanti, in questi 15 anni di vita del progetto, i risultati ottenuti, che danno la misura di come diventare un luogo del cuore sia sempre più un riconoscimento desiderato e un modo per far ascoltare agli amministratori la voce dei territori. Inoltre dopo ogni censimento il FAI, grazie alla partnership con Intesa Sanpaolo, sostiene progetti concreti a favore di una selezione dei beni più votati: a oggi 92 luoghi d’arte e di natura hanno beneficiato di un intervento in 17 regioni. Piccoli sostegni che spesso hanno agito come scintilla, favorendo la creazione di reti sui territori e trainando lo stanziamento di altri contributi da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, di Regioni, Province, Comuni, Parrocchie, Associazioni, e portando al riscatto di beni altrimenti destinati all’oblio, al degrado, o addirittura alla scomparsa. Il censimento ha fatto emergere non solo luoghi straordinari, ma anche storie eccezionali. Come quella della Tomba degli Scudi (nella foto), nel sito UNESCO di Tarquinia, da decenni chiusa e bisognosa di intervento che, grazie a “I Luoghi del Cuore”, ha potuto essere finalmente restaurata e anche aperta periodicamente al

Prima dell’intervento Gli affreschi deteriorati della camera centrale della Tomba degli Scudi a Tarquinia (VT) risalenti all’età ellenistica votati da 5.681 persone nel 2014.

Domenico Ventura © FAI – Fondo Ambiente Italiano

L’Italia è costellata di luoghi unici. Speciali non solo perché noti in tutto il mondo o riconosciuti di valore pubblico, ma perché legati alla nostra identità e alla nostra vita. Piccoli o grandi, famosi o sconosciuti ai più, i luoghi compongono e raccontano la storia di ognuno di noi. Nella vita sono un sogno, una scoperta, un traguardo, una gioia, un rifugio. Loro ci hanno cambiato e noi possiamo contribuire a proteggerli e a farli scoprire, votandoli al censimento nazionale promosso dal FAI e da Intesa Sanpaolo: fino al 30 novembre 2018 è in corso la 9° edizione de “I Luoghi del Cuore”, il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare.

Domenico Ventura © FAI – Fondo Ambiente Italiano

Il censimento è aperto: vota la tua “geografia sentimentale”. Con la tua

Dopo l’intervento Grazie al contributo “I Luoghi del Cuore” è stato possibile recuperare e salvare l’apparato pittorico restituendo il bene alla collettività.

Leonardo Pesci Capogruppo FAI Giovani Firenze VILLA PERAGALLO A CALENZANO (FI) Una costruzione imponente contornata da un grande parco che stupisce per il suo stile eclettico. Ho fatto di tutto per poterla visitare: un affascinante viaggio nei primi anni del Novecento! Dal secondo dopoguerra un lungo periodo di declino, aggravato da furti e mancata manutenzione, ha portato a una situazione di degrado.

i luoghi del cuore

Giuseppe Taibi Presidente Regionale FAI Sicilia GIARDINO BOTANICO AD AGRIGENTO “Il giardino è l’anima” scriveva James Hillman: tutto quello che accade in un giardino è metafora della nostra vita psichica e mi ritrovo completamente in questa frase quando penso al mio luogo del cuore che rientra, come il Giardino della Kolymbethra, nel perimetro della Valle dei Templi.

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il momento di votare! segnalazione puoi contribuire a salvare quell’Italia che porti dentro di te pubblico dalla Delegazione FAI di Viterbo grazie a un accordo con il MiBACT. O ancora la Certosa di Calci (PI), uno dei monasteri più importanti d’Italia, 2° classificato all’edizione 2014 con 92.259 voti. Il risultato ottenuto ha permesso al bene di ricevere un contributo di 50.000 euro per il restauro del Chiostro Piccolo. Ma non solo. La grande mobilitazione registrata al censimento ha favorito lo stanziamento, da parte del MiBACT, di due finanziamenti successivi per un totale di oltre 3 milioni di euro, destinati al fondamentale recupero delle coperture del complesso. Come sempre più spesso accade, il censimento diventa una sorta di megafono che permette di farsi ascoltare dalle Istituzioni. E gli effetti virtuosi, appunto, sono innumerevoli. LE NOVITÀ DI QUESTA EDIZIONE

Quest’anno il censimento avrà una serie di importanti novità. Rivolgerà una particolare attenzione ai “luoghi d’acqua”, in accordo con la campagna #salvalacqua, che il FAI sta promuovendo attraverso una serie di iniziative volte ad aumentare la sensibilità dei cittadini sul valore di questa risorsa. Verrà creata una classifica, con un premio per il bene vincitore, che riunirà i luoghi quali cisterne storiche, dighe, mulini, canali. Nasce anche un progetto pilota con la Regione Puglia – da sempre molto attiva nella raccolta voti a favore dei Luoghi del Cuore - che finanzierà la valorizzazione di piccoli beni locali attuata dalle scuole. I luoghi che verranno votati al censimento dalle scuole pugliesi potranno infatti essere candidati a speciali finanziamenti regionali. Importanti novità per il sito www.iluoghidelcuore.it, che sarà completamente rinnovato non solo nella veste grafica ma anche nei contenuti. Tante nuove funzionalità permetteranno di votare i propri luoghi del cuore con molta facilità e di fare passaparola con i propri amici e conoscenti, condividendoli sui social. Sarà inoltre potenziata l’area riservata ai comitati che potranno registrarsi per promuovere la propria attività di raccolta voti, inserire notizie e segnalazioni, aggiornare le condizioni del bene da salvare, postare foto e scaricare materiale per stimolare la raccolta voti, come banner e locandine. Fai sentire la tua voce e vota i tuoi luoghi del cuore! Scopri tutte le novità della nona edizione del censimento su www.iluoghidelcuore.it

Atanasio Vlachodimos Mediatore FAI ponte tra culture, Brescia OROLOGIO ASTRONOMICO DI BRESCIA Ho ereditato da mio nonno la passione per gli orologi e quello di Piazza della Loggia mi ha conquistato. Da anni il FAI di Brescia se ne occupa: prima con un intervento di restauro e ora gestendo un centro di documentazione che ci è stato affidato dal Comune per far conoscere e valorizzare questo grande tesoro.

i luoghi del cuore

Alessandra Vitali Iscritta FAI, Lucca PINETA DI LEVANTE A VIAREGGIO (LU) Lasciandosi alle spalle la spiaggia, dalla Darsena alla foce del Serchio, la pineta alterna spazi per famiglie a zone più selvagge dove provare un vero contatto con la natura tra pini marittimi, lecci e querce. Un’area splendida purtroppo poco rispettata e abbandonata a se stessa senza una manutenzione adeguata.

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Giardino Donnafugata a Pantelleria Un albero cinto da un muro: una tecnica del passato, una lezione per il futuro. Il regalo della famiglia Rallo al FAI è un esempio di come far tesoro di ogni singola goccia di rugiada i beni del fai

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Foto di Ghelfi360

Nel 2014 l’UNESCO ha conferito il titolo di Patrimonio Mondiale dell’Umanità a una pratica agricola tradizionale del paesaggio italiano: la vite ad alberello di Pantelleria, da cui si ricava l’uva di Zibibbo per il famoso Passito. Un riconoscimento d’eccellenza per il made in Italy eno-gastronomico, ma in generale per la cultura italiana, perché in questo tipico vitigno, nei suoi metodi di coltivazione e nel paesaggio che ne è scaturito, si condensa l’identità dell’isola, angolo remoto d’Italia nel cuore del Mediterraneo. Pantelleria è un’isola rocciosa, vulcanica, aspra come il deserto, povera d’acqua dolce e assetata di pioggia, battuta dal vento e rovente d’estate, ma sorprendentemente verde, fertile di suolo lavico e produttiva grazie alla mano dell’uomo, che da secoli qui si mette alla prova, coopera con la natura, acuisce l’ingegno e perfeziona le tecniche, per sopravvivere in un luogo di per sé inospitale. i beni del fai

— Veduta del giardino pantesco e

delle viti della cantina Donnafugata.

Giardino Donnafugata Pantelleria

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Foto di Simone

— Il giardino circolare rappresenta la tipologia più diffusa nell’isola: è privo di copertura e dotato di un ingresso munito di porta.

Foto di Alberto Bolzani

JOSÉ RALLO E LA DONAZIONE AL FAI

— José Rallo e Marco Magnifico all’interno del Giardino

Donnafugata il giorno dell’inaugurazione nel settembre 2008.

IL PAESAGGIO RIFLETTE IDENTITÀ E CULTURA

L’agricoltura tradizionale e l’architettura del paesaggio di Pantelleria riflettono questa sfida: ripidi terrazzamenti, chilometri di muretti a secco e tipiche abitazioni rurali in pietra (dammùsi) sono la risposta maturata nei secoli alla necessità di vivere e produrre in un ambiente estremo, che oggi rivela tutto il suo valore culturale. La vite ad alberello cresce bassa, in una buca nel terreno, per carpire l’umidità e resistere al vento; le stesse difficoltà hanno gli alberi di arance, altro simbolo della Sicilia che punteggia Pantelleria, la cui coltivazione ha dato vita nei secoli a un piccolo capolavoro di ingegneria: il giardino pantesco. Un solo albero, circondato da un muro a secco di pietre laviche, che somiglia a una torre o a un nuraghe: un tipo edilizio unico, una stravaganza, perché nessun sistema agricolo prevede tanto lavoro per far crescere un solo albero; ma in Sicilia gli agrumeti meritano ogni sforzo, perché l’arancio non è solo il simbolo del giardino mediterraneo, ma l’archetipo della perfezione del paesaggio in cui coesistono, simultanei, frutto e fiore, utilità e bellezza. i beni del fai

Con quale spirito la famiglia Rallo ha deciso di donare il giardino pantesco al FAI? Quello di promuovere la conoscenza di questa antica architettura agraria autosufficiente dal punto di vista idrico, che ci ricorda un messaggio fondamentale: l’acqua è una risorsa scarsa e vitale. A scoprirne il fascino sono migliaia di persone che ogni anno visitano i nostri vigneti a Khamma, lì dove c’è il giardino, colpiti dalla meraviglia di trovarvi all’interno un secolare albero di arancio. E poi il giardino pantesco è anche testimone della straordinaria sapienza contadina che anima la viticoltura in questa straordinaria isola. Vi siete anche occupati del restauro? Sì è stato eseguito da maestranze locali: padre e figli, di cognome Silvia, abilissimi nella lavorazione della pietra a secco per i dammusi, i muretti e i giardini: dei veri maestri. Una donazione che è stata l’inizio di un rapporto con il FAI. Sì, un rapporto di amicizia e collaborazione con molti componenti della grande famiglia del FAI di cui siamo Corporate Golden Donor, per la profonda condivisione dei valori di sostenibilità e tutela del paesaggio. Una nuova tappa di questo legame è INSEGUENDO DONNAFUGATA la mostra in corso a Villa Necchi a Milano sulle illustrazioni di Stefano Vitale che danno origine alle nostre etichette (vedi pag. 16).

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MERCURIO, IL GIARDINO PANTESCO E GLI AMICI RALLO Aeroporto di Atene: una quindicina di anni fa ad agosto sulla via per Milano dopo l’incanto dell’Egeo. I tabelloni annunciano ritardi su ritardi, umore nero. Tra la folla imbufalita vedo il volto di un amico siciliano, per indole e storia più fatalista di me; e quindi più sorridente. È Giuseppe Barbera, celebre agronomo e professore di Colture Arboree all’Università di Palermo e col quale avevamo appena terminato il lavoro di recupero del Giardino della Kolymbethra. Le chiacchiere con lui sono sempre piacevoli e l’umore si rasserena. “Cosa farai ora?” mi chiede. “Il Monte Bianco mi aspetta, e tu?”; “Io vado a Pantelleria, dove vorrei finire il regesto dei giardini panteschi sopravvissuti!”; “Giardini di Pantelleria? Ma di che parli…?”. — Il Giardino Pantesco Donnafugata in un’illustrazione di Stefano Vitale.

IL GIARDINO PANTESCO TRA MITO E STORIA

Il giardino pantesco rievoca, secondo una tradizione, il mito dell’orto sacro della dea Inanna o Ishtar, dea della fertilità per gli assiro-babilonesi. In una tavoletta di argilla risalente al III millennio si legge la storia di questo orto-giardino costituito da un solo albero: lungo le rive dell’Eufrate c’era un tempo un solo albero, che fu sradicato dal vento, spezzato e disperso; la dea ne raccolse i rami e lo piantò e lo coltivò nel suo spazio sacro perché crescesse al riparo dal vento e dalla sabbia del deserto e offrisse frutti, ma soprattutto il legno per il suo futuro trono; così vi costruì intorno un recinto: una specie di grembo materno che ne alimentasse la vita. I giardini di Pantelleria, allo stesso modo, assicurano la vita alle piante di arancio: il muro che le cinge protegge dal vento, garantisce ombra e umidità necessarie, in un sistema perfetto – quasi magico – di completa autosufficienza idrica, laddove l’acqua praticamente non c’è. L’isola ne conta circa cinquecento, edificati tra XVIII e XIX secolo, di forme diverse, ma di frequente circolari, che ben si adattano alla chioma dell’albero, così riducendo l’impiego di pietre e manodopera e ottimizzando il microclima interno. Vi si coltivano varietà altrove scomparse, dai nomi suggestivi, che appartengono all’antica agrumicoltura siciliana: il mandarino Avana, l’arancio Biondo di Tursi, quello Vaniglia e il Portogallo.

Giuseppe parla, racconta, mi apre uno stupefacente mondo ignoto; mi entusiasmo… non sto nella pelle. “Giuseppe aiutami a trovare un giardino pantesco che il FAI possa acquisire, restaurare e gestire perché tutti conoscano questa storia meravigliosa…!”. L’aereo sta per partire: all’ombra del Monte Olimpo nomino Giuseppe Barbera come Mercurio del FAI. Due settimane più tardi ricevo una telefonata: “Buongiorno, sono Giacomo Rallo, vorrei donare al FAI il Giardino Donnafugata, ma vorrei regalarvelo già restaurato”. Grande amico Giacomo! Grande famiglia Rallo! Se l’aereo fosse stato puntuale questa avventura non sarebbe mai stata scritta; sull’Olimpo avevano deciso così! Marco Magnifico VICEPRESIDENTE ESECUTIVO FAI

IL FAI A PANTELLERIA

La famiglia Rallo, proprietaria della storica azienda vitivinicola siciliana Donnafugata, ha donato al FAI nel 2008 un giardino pantesco esemplare: a pianta circolare, con un diametro di 11 metri e un muro alto 4 e spesso 1,30, che racchiude un arancio secolare della varietà “Portogallo”, ricca di semi e dal succo zuccherino. Un bene culturale atipico, ma non per il FAI: un luogo speciale da tutelare e valorizzare, per salvaguardare e far conoscere - come vollero i donatori - un “simbolo dell’idea primigenia di giardino e del rapporto sacro tra l’uomo e la natura”, ma anche una pratica agricola tradizionale che può ispirare le generazioni presenti e future alle prese con le grandi sfide sulla disponibilità delle risorse primarie - prima i beni del fai

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Fondo Bazzoni © FAI - Fondo Ambiente Italiano

— Vista di Pantelleria in una foto scattata da Renato Bazzoni nel 1970.

tra tutte, l’acqua - sulla sostenibilità della produzione agricola e sui cambiamenti climatici. A Pantelleria domina la natura, ma il segno dell’uomo è ovunque, e proprio per questo il paesaggio italiano può dirsi a tutti gli effetti un bene culturale, perché non c’è nulla di spontaneo in questa natura. Cesare Brandi scriveva dell’isola: “Qui, dove tutto è naturale, allo stesso tempo tutto è artificiale. Tutta l’isola è come dipinta di verde su un fondo di lavagna nera. Pantelleria non assomiglia a nessuna altra isola. Il fascino si basa sul suo aspetto infernale, con le sue lave, e su queste il sudore di millenni”. VIAGGIO IN SICILIA

L’architetto Renato Bazzoni, uno dei fondatori del Fondo Ambiente Italiano, ritrasse il paesaggio di Pantelleria nell’appassionato reportage fotografico realizzato tra 1968 e 1972 intitolato “Italia da salvare”, che quest’anno il FAI porta in mostra in alcuni Beni. I suoi scatti intendevano fissare l’immagine di un’Italia in trasformazione, che dal boom degli anni Cinquanta in poi, tra cementificazione e abbandono, stava condannando parte del suo paesaggio storico e tradizionale alla distruzione, allo scempio, all’oblio. Questo non è avvenuto a Pantelleria, che custodisce ancora intatto il suo paesaggio e il suo antico carattere, e che per questo – e molto altro – merita un viaggio.

Giardino Pantesco Donnafugata Contrada Khamma Fuori, 6 Isola di Pantelleria (TP) Contatti: 0923 915649 enoturismo.pantelleria@ donnafugata.it i beni del fai

PERCHÉ VISITARE IL GIARDINO PANTESCO 1. Scoprire un piccolo monumento del paesaggio rurale italiano. 2. Imparare dalla tradizione che la sopravvivenza è frutto dell’armonia tra natura e cultura. 3. Ricordare che l’acqua, risorsa necessaria e insostituibile, è un bene prezioso e sempre più raro. Segui la campagna del FAI #salvalacqua.

Visitabile liberamente dall’esterno

Cantine Donnafugata in Contrada Khamma.

Sono disponibili visite guidate su prenotazione da luglio a settembre, dal lunedì al venerdì, con partenza alle 9.30 dalle

La visita ha la durata di un’ora.

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Il meccanismo perfetto dei giardini panteschi di Giuseppe Barbera trebbero altrimenti crescere sull’isola. Le pietre nere dei giardini li difendono dal vento e forniscono l’acqua dolce, altrimenti indisponibile, necessaria alla loro vita. La succosità dei frutti è soddisfatta dalla condensazione notturna della rugiada che, a Pantelleria, raggiunge quantità considerevoli per la concomitante presenza di elevati valori di umidità atmosferica, limpidezza dell’aria, porosità delle pietre che aumentano la superficie dove il vapore si trasforma in liquido. Condensatori di rugiada, i giardini panteschi appartengono al novero delle antichissime tecniche che ben conoscono i popoli che vivono nelle campagne aride e desertiche. IL MURO SI ADEGUA ALL’ALBERO

— L’arancio all’interno del Giardino Pantesco di Donnafugata.

Nessuna agricoltura prevede tanto lavoro per coltivare un albero. Arrivare, per uno solo di essi, a edificare torri in pietra a secco è caratteristica esclusiva di Pantelleria. Nell’isola se ne trovano circa 500 e sono chiamati jardini perché producono non solo bellezza ma anche utilità. Il “sudore e l’amore” necessari a erigerli ben si comprendono considerando che si tratta di aranci o limoni che nell’isola, altrimenti, non potrebbero vivere. Nessun agricoltore mediterraneo si rassegna alla mancanza dei loro frutti squisiti né al piacere sensoriale e alla bellezza della chioma elegante, del tronco cuoioso, del profumo dei fiori. Il giardino pantesco conduce all’idea elementare di quelli primigeni, rappresentati nelle tavolette di argilla della Mesopotamia o cantati dalle poesie più antiche. Recinti che proteggono l’albero sacro alla dea Ishtar, che porta frutti e che va difeso come il figlio che chiude nel grembo.

Hanno pianta di diversa forma: circolare, quadrata, rettangolare, ottagonale o si adattano ai limiti del confine o alle costruzioni vicine. I più frequenti sono a pianta circolare: il muro si adegua alla forma dell’albero, facilitando l’ottenimento di un microclima favorevole e riducendo l’impiego di pietre e manodopera; obiettivo importante per la laboriosità che l’edificazione di un giardino comporta. Vi si accede attraverso ingressi nascosti alla vista dei passanti, chiusi da una porta fornita di serratura. Si entra al loro interno inchinandosi, l’ombra e il fresco che subito si percepisce, la protezione dei muri imponenti danno la sensazione di entrare in un luogo sacro. Si raccordano con le terrazze che precipitano a mare, con gli olivi striscianti, con le viti ad alberello protette da conche, con i capperi addomesticati. Concorrono a comporre un paesaggio che l’UNESCO ha celebrato nominando la forma di allevamento della vite nel patrimonio mondiale dell’Umanità, che è stato iscritto nel Registro dei Paesaggi Storici e che ha costituito la ragione prima del Parco Nazionale, appena avviato. Tutto è nato dal jardino della contrada di Khamma donato da Donnafugata al FAI.

UNA DIFESA CONTRO IL VENTO

Gli agrumi sono originari delle regioni tropicali a clima umido della Cina e del sud-est asiatico, e non poi beni del fai

— Giuseppe Barbera, professore di Colture Arboree

all’Università di Palermo.

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Illustrazione La Linea © 2018 Cava/Quipos

Il messaggio dell’acqua L’intervento del teologo Vito Mancuso al convegno del FAI “L’acqua di domani” L’origine della vita sulla terra è legata a un ambiente acquatico. A proposito della nascita della vita sulla terra si parla di “brodo primordiale”, a proposito della nascita umana si parla di “acque materne” o di “rottura delle acque”, e questo linguaggio attesta che l’acqua è all’origine di ogni forma di vita. Il mantenimento della vita sulla terra e della Terra dipende dunque da questo elemento. Vorrei mettere in luce due punti: 1. l’antichissima consapevolezza della connessione strutturale vita-acqua; 2. il messaggio che l’acqua trasmette alla nostra esistenza: se assimiliamo la sua lezione possiamo diventare un po’ più simili a lei nella nostra quotidianità, cioè più semplici, più puri, più puliti. COSMOGONIE

Mio padre diceva: “’U discursu voli lu peri”, il discorso vuole il piede, richiede la base. Era un muratore, di fondamenta se ne intendeva, e avvertiva d’istinto che anche quelle architetture particolari che sono i discorsi richiedono un fondamento e quello della vita è l’acqua. Un fondamento tutt’altro che solido, e forse già per questo la vita è ambigua, ci rallegra con le sue meraviglie e ci deprime con le sue ingiustizie. Oggi la scienza attesta che l’origine della vita è legata all’acqua, ma ciò è intuito da sempre dalla mente umana, come testimoniano le più antiche cosmogonie, che la pongono quale elemento originario della nascita del mondo. I sumeri scrivevano il nome della dea Nammu, che generò il Cielo e la Terra, con il medesimo segno cuneicampagna #salvalacqua

forme utilizzato per il mare. E passando in rassegna i miti cosmogonici degli egizi, dei babilonesi, degli assiri, degli hindu (Rg-Veda, X), dei cinesi, degli arabi (Corano 24, 25), dei popoli andini, dei popoli amazzonici e di molti altri, compresa la Bibbia e la civiltà greco-romana - le due sorgenti da cui scaturisce l’Occidente - ritroviamo ovunque il medesimo dato: acqua = vita e vita = acqua. Ma perché l’acqua è all’origine della vita? Per il suo potere aggregante e per la sua forza relazionale in grado di creare sistema che è la logica di ogni fenomeno in questo mondo, nel quale non c’è nulla che non sia un sistema. E più c’è sistematicità, più l’essere è organizzato e acquisisce struttura, fino a giungere alla complessità che dà origine alla vita. L’acqua sa creare sistema perché ammorbidisce, scioglie le barriere, rende teneri e comunicanti tra loro gli elementi. La vita nasce perché i quattro elementi biochimici che la compongono (proteine, lipidi, zuccheri, acidi nucleici) grazie all’acqua entrano in relazione tra loro e si congiungono. Unendosi, fanno salire di grado l’essere, così che un fenomeno che prima poteva spiegarsi solo in base alla fisica in termini di onde, particelle e atomi, poi richiede un altro approccio e nasce la chimica che parla di molecole (di cui la più famosa è proprio H2O); e poi richiede un altro approccio ancora e nasce la biologia, che parla di vita e di organismi. Ebbene, il passaggio fondamentale dalla chimica alla biologia avviene grazie all’acqua. Essa conferisce coesione. E come lo fa? Grazie al suo potere solubile, aggrega ammorbidendo. E si comincia a capire che il segreto della vita è la tenerezza. 12


Foto di Roberto Morelli © FAI - Fondo Ambiente Italiano

— Parco Villa Gregoriana, Bene del FAI a Tivoli (RM), le cascatelle nella Valle dell’Inferno.

ETICA E SPIRITUALITÀ

Eccomi al secondo passo, dedicato all’etica e alla spiritualità. Dall’etica discendono il diritto e la politica; e l’acqua e la sua gestione hanno molto a che fare con il diritto e la politica. L’etica però a sua volta discende dalla spiritualità, intesa come visione del mondo o filosofia di vita. Vi sono spiritualità che si rifanno a rivelazioni divine, altre ad antiche tradizioni, altre a un particolare filosofo. Per ognuno di noi, qualunque sia il credo personale, l’acqua può essere la sorgente di una peculiare visione della vita e dell’etica. Dopotutto noi siamo formati da acqua per il 70 per cento della massa corporea, e perché mai dovrebbe essere strano ispirare a questo elemento anche i nostri valori? Uno dei libri più straordinari dell’umanità è il Tao Te Ching, testo sacro del Taoismo, in cui si legge: “Nel mondo nulla è morbido e debole quanto l’acqua, / ma nel lavorare il solido e il forte / nulla è in grado di superarla”. Per parlare del bene più alto si rifà all’acqua, della quale afferma che è morbida e debole e che, proprio per questo, vince il solido e il forte; e anche Dante la collega alla pace, quando dice: “Aprir lo core a l’acque de la pace” (Purg. XV, 131). È naturale associare l’acqua alla pace, perché è naturalmente pacifica. Certo, può essere terribile e distruttiva, quando è troppa e viene mossa dal vento sotto forma di tempesta che la trasforma in alluvione e diluvio. Ma l’acqua di per sé (a differenza del fuoco che è aggressivo di natura perché per esistere deve consumare) è mite. Come canta Francesco d’Assisi nel Cantico delle creature: “Laudato si’, mi Signore, per sora aqua, la quale è molto utile et campagna #salvalacqua

humile et pretiosa et casta”. L’acqua, associata alla vita e alla pace, è anche utilizzata dalle religioni come simbolo di salvezza: come il battesimo per il Cristianesimo, ma ogni religione prevede abluzioni, aspersioni, purificazioni. Si può credere o no nell’una o nell’altra religione, ma quello che è essenziale è comprendere che l’acqua è salvifica perché rimanda la mente e il cuore alla logica della vita, alla relazione armoniosa. L’acqua, che già in sé è relazione e che è all’origine della vita per il suo potere aggregante, ci insegna che la relazione armoniosa è il principio fondamentale della vita e dunque il valore a cui ispirare il nostro agire. Scrive Aristotele nella Metafisica: “Ciò su cui gli Dei giurano è l’acqua, la quale da essi viene chiamata Stige”, il fiume primordiale, sorgente di tutte le acque. Io penso che il nostro tempo ha bisogno di un nuovo giuramento al quale legare le nostre libertà, e la natura relazionale dell’acqua ci indica la via verso la quale cercarlo.

Vito Mancuso — È intervenuto al convegno

nazionale del FAI a Palermo nel febbraio 2018.

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Ultime notizie dal mondo FAI

Una chiesa riaperta al culto, arte e vino a Milano, i Summer Camp dedicati ai giovani. E non solo...

ANDREA CARANDINI GUIDERÀ IL FAI FINO AL 2023

Il Consiglio di Amministrazione del FAI ha confermato all’unanimità Andrea Carandini alla presidenza per i prossimi 5 anni. Ecco il suo saluto agli iscritti alla Fondazione. Care Amiche e cari Amici, prima di ridare la mia disponibilità ero incerto. Era saggio proseguire in questo ruolo, data la mia età? Dopo aver riflettuto, mi sono reso conto che il FAI ha compiuto solamente il primo terzo del proprio cammino strategico novennale e che il secondo terzo (2018 - 2020) riguardante i Beni della Fondazione sarà il più arduo da attuare. Così, una volta riconfermato, mi sono detto: forse è bene che sia andata così, se il cielo mi concede qualche anno ancora di forza. I risultati del primo Piano Operativo (2015 - 2017) sono ragguardevoli: lo abbiamo chiuso con un utile di un milione di euro: non era mai accaduto! Il FAI proseguirà sulla via già tracciata, consolidandosi e al tempo stesso innovando, concertandosi e costruttivamente facendo, il che implica una certa tolleranza delle nostre imperfezioni, se è vero il giudizio di Kant sull’umanità: un “legno storto”... La razionalità e l’efficienza professionale che la crescita esige non andranno a scapito della qualità culturale e del calore umano, anzi li potenzieranno, come fanno le antinomie che a un tempo travagliano e rendono godibile la vita. Che il nume del FAI - che Bazzoni padre del FAI è stato il primo a invocare - ci protegga e ci faccia sentire, pensare e fare soltanto cose intelligenti, belle e buone. Che la nostra fondatrice Giulia Maria Crespi possa continuare a dire: è stata cosa ottima aver dato vita al FAI. Andrea Carandini

news

Una vista privilegiata sulla bellezza: torna domenica 9 settembre l’appuntamento che promuove l’osservazione consapevole del paesaggio con la quinta edizione della Giornata del Panorama organizzata in collaborazione con Fondazione Zegna. Per tutto il giorno si potrà partecipare agli itinerari speciali tra terra e cielo organizzati, con l’aiuto di guide locali, a Punta Mesco, nel cuore del Parco Nazionale delle Cinque Terre, dove il Bene del FAI Podere Case Lovara (nella foto) rappresenta un modello di restauro paesaggistico sperimentale; al Castello e Parco di Masino a Caravino (TO) da cui si domina l’Anfiteatro Morenico di Ivrea; all’Oasi Zegna, a Trivero (BI) terrazza che si affaccia da una parte sulla Pianura Padana e dall’altra sull’incontaminata Valsessera.

Foto di Davide Marcesini © FAI

Foto Dal Pozzolo - Musacchio - Iannello © FAI

GIORNATA DEL PANORAMA

AIUTACI A CONOSCERTI Per offrirti esperienze memorabili che soddisfino le tue aspettative rispondi ad alcune brevi domande andando al link

www.ricercafai.it

oppure usa il QR code qui accanto. La tua opinione è importante per noi. Grazie!

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EL NOST MILAN - MEMORIE DI UNA CITTÀ I corsi d’arte proseguono con una nuova e inedita proposta, curata da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa, dedicata a Milano: “El nost Milan”. Prendendo spunto dalla Passeggiata letteraria di Dante Isella del 1987, gli iscritti verranno condotti lungo le vie d’acqua della città: con l’aiuto di incisioni e dipinti ottocenteschi, si riporteranno in vita angoli la cui memoria si conserva oggi solo nei toponimi (via Laghetto, via Pontaccio…), per descrivere non solo l’architettura, ma anche la vita palpitante della metropoli lombarda nel suo recente passato. Il corso si terrà a Milano e si articolerà in venti lezioni a cadenza settimanale, da ottobre 2018 a maggio 2019. Per informazioni: faiarte@fondoambiente.it

news

Michele Seccia celebra la Messa. A sinistra il giorno della cerimonia di riapertura al culto della Chiesa di S. Maria di Cerrate.

IN BARCA VERSO L’ISOLA BISENTINA Grazie ai 700mila italiani che hanno preso parte all’ultima edizione delle Giornate FAI di Primavera, rendendo quel weekend una grande festa della cultura. Ricordiamo quelle giornate speciali con le parole di Gianna Besson, volontaria della Delegazione FAI di Roma. E intorno un lago, riflessi di sole, aria trasparente, acqua tranquilla. E il passato testimoniato da olivi secolari e antichi edifici, reperti di storia, resti di civiltà sepolte. A tutto questo devono aver pensato i 2300 visitatori dell’Isola Bisentina nel Lago di Bolsena che il 24 e il 25 marzo si sono messi in coda per imbarcarsi. Questo li aveva attirati a vivere un’esperienza così rara e insolita proposta dal FAI: un’occasione eccezionale per scoprire un luogo che è stato inaccessibile e sconosciuto per molti anni. Si sono avventurati ad ammirare gli antichi oratori, a scrutare strisce azzurre tra i rami degli alberi, a immaginare come dovessero essere gli edifici e il chiostro nel ‘600. A casa i visitatori hanno portato ricordi preziosi: gli affreschi sbiaditi e commoventi, la cupola del Vignola inaspettatamente monumentale, il minuscolo oratorio che svetta a picco sull’acqua, l’uliveto antico quanto gli edifici, il chiostro pieno di luce, i passaggi insinuanti tra rami, piante e siepi. E l’emozione di aver visto un posto speciale.

Foto di Paolo Barcucci © FAI

La chiesa millenaria dell’Abbazia di Santa Maria di Cerrate - Bene in concessione al FAI dalla Provincia di Lecce dal 2012 ha riaperto le porte al culto e alle visite dopo quasi quarant’anni, al termine di oltre due anni di restauri. I lavori hanno restituito all’edificio, splendido esempio di architettura romanica pugliese, la solidità della sua struttura, l’integrità dei suoi arredi, lo splendore delle sue decorazioni e soprattutto la sua vocazione devozionale. Sabato 7 aprile infatti, alla presenza delle autorità, il Vescovo di Lecce Monsignor Michele Seccia ha officiato la Santa Messa. Non c’è chiesa senza una comunità, ed è per questo che il FAI si è speso con determinazione per la riapertura al culto: per riconnettere questo luogo con le persone e con la storia, colmando un silenzio durato mezzo secolo, che aveva interrotto una relazione profonda e significativa con il territorio. Storico fulcro della comunità locale, l’abbazia è tornata ad accogliere la cittadinanza anche riproponendo la tradizionale fiera agricola Lu panieri, in occasione della Festa della Madonna, che si celebrava qui, dal XV secolo e fino a cinquant’anni fa, nella settimana successiva alla Pasqua. Quest’anno il mercato ha ripreso vita aprendosi all’artigianato, agli antichi mestieri e ai prodotti locali con la presenza di oltre 50 maestranze. Per l’abbazia questo è un nuovo inizio: la Santa Messa vi verrà celebrata infatti regolarmente ogni domenica alle 19.30 per tutta l’estate (per informazioni sull’orario in altri periodi dell’anno www.fondoambiente.it).

Foto di Antonio Leo © FAI

Foto di Antonio Leo © FAI - Fondo Ambiente Italiano

RIAPERTA AL CULTO DOPO 40 ANNI LA CHIESA DI S. MARIA DI CERRATE A LECCE

— Sopra il Vescovo Monsignor

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— Sotto, illustrazione

Foto di Guido Taroni

Foto di Guido Taroni

di Stefano Vitale per il vino “Lumera”; a destra foto dal catalogo della mostra INSEGUENDO DONNAFUGATA .

LA SICILIA DELL’ARTE E DEL VINO A VILLA NECCHI

Il FAI e Donnafugata presentano fino al 22 luglio a Villa Necchi Campiglio nel cuore di Milano la mostra INSEGUENDO DONNAFUGATA. Le illustrazioni di Stefano Vitale, il vino e la Sicilia: un dialogo tra arte, musica, vino e letteratura, che prende forma in un percorso multisensoriale attraverso gli ambienti della villa, e che guida il pubblico tra colori, profumi e sapori della terra e del mare della Sicilia, dalle pendici dell’Etna fino alle scogliere a picco di Pantelleria. In mostra i disegni e le illustrazioni originali dell’artista Stefano Vitale, le sue “visioni”, che hanno dato vita alle etichette Donnafugata e che raccontano il vino e la Sicilia attraverso un linguaggio fantastico e femminile straordinariamente identitario: un racconto che, dal semplice segno e dal puro colore, ambisce a disvelare temi universali quali il coraggio, l’amicizia, la tradizione e l’innovazione, il carattere e l’amore per la propria terra d’origine. Disegno dopo disegno, etichetta dopo etichetta, ci si addentra tra paesaggi e protagonisti reali, ma anche mitici e immaginifici, nell’universo iconico e coloratissimo di questa donna-in-fuga che ben rappresenta il prodotto, ma anche il produttore, ovvero la famiglia Rallo, fondatrice del marchio Donnafugata, e in generale lo spirito di un’azienda di tradizione, ma dinamica e di successo. All’arte e ai colori di Stefano Vitale si accompagnano la musica – alcuni brani del Donnafugata Music&Wine, come una colonna sonora, accompagnano il visitatore nel percorso della mostra – e ovviamente il vino di Donnafugata, che si potrà degustare nel giardino della villa, a conclusione della visita.

SUMMER CAMP, L’ESTATE È GIOVANE Tornano i FAI Summer Camp: la scelta giusta per chi ha tra i 20 e i 26 anni e vuole contribuire a proteggere un Bene FAI, ama stare a contatto con le persone e lavorare all’aria aperta. Ecco le sette esperienze proposte per l’estate 2018: progetti creativi alle Saline Conti Vecchi di Assemini, (CA); la cura del Bosco di San Francesco ad Assisi (PG); la progettazione di nuovi percorsi di visita al Castello della Manta (CN); il supporto agli eventi e alle visite dell’antico Giardino della Kolymbethra, nella Valle dei Templi di Agrigento; la manutenzione e l’opera di sensibilizzazione dei turisti nella Baia di Ieranto a Massa Lubrense (NA); la conoscenza di Villa Della Porta Bozzolo e del suo meraviglioso giardino all’italiana a Casalzuigno (VA); l’approfondimento di temi legati alla natura e all’arte del parlare in pubblico nel Parco Villa Gregoriana a Tivoli (RM), già meta del Grand Tour ottocentesco. Per informazioni: www.fondoambiente.it/ fai-summer-camp/

“ACQUA VIVA”, IL NUOVO PROGETTO PER LE SCUOLE

news

Foto di Gero De Marco © FAI

Acqua: una risorsa fragile e irrequieta del paesaggio ispira gli artisti, dialoga con il territorio, diventa indispensabile per le attività dell’uomo. Il FAI Scuola, per l’anno 2018/19, invita insegnanti e studenti a interrogarsi e approfondire il ruolo dell’acqua. Le sue diverse forme prendono vita in un percorso didattico per tutte le scuole di ogni ordine e grado. Gli approfondimenti nel supplemento speciale “Acqua viva”.

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Sere FAI d’Estate “Non c’è che una stagione: l’estate. Tanto bella che le altre le girano attorno. L’autunno la ricorda, l’inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla”. (Ennio Flaiano)

L’emozione della luce sul finire del giorno sarà il leit motiv della terza edizione delle Sere FAI d’Estate, la grande festa dei Beni della Fondazione aperti in via eccezionale dal tramonto a mezzanotte nei mesi di giugno, luglio e agosto. Un’occasione da non perdere per vivere esperienze uniche in contesti meravigliosi, in famiglia o con gli amici, per momenti speciali da ricordare e raccontare. Ville, castelli, giardini, parchi si sveleranno nella magia della notte con eventi speciali per illuminare le vostre serate. APERITIVI, MUSICA E VISITE SPECIALI

21 Beni aperti in tutta Italia e oltre 160 appuntamenti in calendario - visite speciali a lume di candela, concerti di musica dal vivo, spettacoli e performance di danza e teatro, cinema all’aperto, osservazioni astronomiche, cene e aperitivi - che consentiranno ai visitatori di scoprire i luoghi d’arte e natura della Fondazione nelle ore magiche della sera. sere fai d’estate

Ecco qualche anteprima. Tra gli aperitivi quelli di Villa del Balbianello a Tremezzina sul Lago di Como nel giardino della dimora settecentesca con visita agli interni e musica. Per gli appassionati di astronomia un ciclo di osservazioni del cielo notturno con serate in programma in diversi beni e date, con un appuntamento classico, venerdì 10 agosto, con la Notte di San Lorenzo: dalla Riserva dei Giganti della Sila a Spezzano della Sila (CS) al Monastero di Torba a Gornate Olona (VA), da Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno (VA) al Castello di Avio ad Avio (TN). Tutti a guardare le stelle! E poi la musica come alle Saline Conti Vecchi di Assemini (CA) con il concerto di Don Leone Blues, duo originario del Sulcis, all’interno del sito minerario della splendida oasi naturalistica. Girate pagina e scoprite i dettagli di alcuni appuntamenti.

www.serefai.it 17


Sabato 30 giugno

L’agrumeto diventa un teatro GIARDINO DELLA KOLYMBETHRA, VALLE DEI TEMPLI, AGRIGENTO IN COLLABORAZIONE CON IL FARM CULTURAL PARK DI FAVARA

Domenica 10 giugno e 15 luglio

© FAI - Fondo Ambiente Italiano

Il mondo di artisti che gravitano nei Sette Cortili del centro storico di Favara sarà protagonista di una serata in cui le diverse espressioni dell’arte contemporanea troveranno, in questo antico agrumeto, gli spazi per potersi esprimere in maniera innovativa, con spettacoli di danza, musica, teatro, arti figurative, pensate appositamente per la Kolymbethra. Tra gli artisti, i ballerini della compagnia catanese Scenario Pubblico di Roberto Zappalà, una delle più interessanti realtà della danza contemporanea italiana.

Lunedì 9 luglio

Al tramonto cullati dal jazz

Una pianista sotto le stelle

VILLA NECCHI CAMPIGLIO, MILANO

ABBAZIA DI SANTA MARIA DI CERRATE, LECCE

IN COLLABORAZIONE CON BLUE NOTE OFF

Il giardino di Villa Necchi, nel centro della città, aprirà il cancello al calar del sole per accogliere i visitatori a “lume di candela”, per godere una serata d’estate a bordo piscina, con un bicchiere di vino, e la possibilità di visitare la villa, passeggiando liberamente e scoprendo le bellezze di questa dimora grazie al racconto delle guide che accoglieranno gli ospiti in ogni stanza. L’accompagnamento musicale sarà affidato al progetto Blue Note Off dello storico jazz club milanese che ha l’obiettivo di offrire al pubblico musica da ascoltare in luoghi insoliti e affascinanti, in una contaminazione culturale che arricchisce l’esperienza e la rende più accessibile.

Magiche note e cielo stellato renderanno la millenaria abbazia una cornice ideale e suggestiva per il concerto della grande pianista Beatrice Rana che, insieme agli artisti del suo Festival ClassicheFORME, i violinisti Solenne Païdassi e Aylen Pritchin, il violista Giuseppe Russo Rossi e la violoncellista Ludovica Rana, presenteranno un programma dedicato ai grandi capolavori cameristici di Johannes Brahms. Una straordinaria occasione per ascoltare una giovane musicista acclamata in tutto il mondo: a soli 25 anni le sue “Variazioni Goldberg” sono state inserite dal New York Times tra le 25 migliori registrazioni del 2017.

Venerdì 22 giugno e 24 agosto

Musica e vino sui Colli Euganei Foto di Martina Civardi © FAI - Fondo Ambiente Italiano

VILLA DEI VESCOVI, LUVIGLIANO DI TORREGLIA (PD)

sere fai d’estate

Un calice di vino al ritmo di un concerto jazz, immersi nella natura dei colli amati da Petrarca che diventeranno palcoscenico per la seconda edizione della rassegna Jazz&Wine. Un appuntamento in cui musica, cantine e bellezza troveranno una perfetta sintonia: la villa si aprirà a visite guidate, degustazioni di vini e prodotti locali e soprattutto alle note di giovani artisti. Due serate nel bellissimo scenario della corte all’italiana e delle terrazze per un appuntamento con Colli Euganei Jazz&Wine, Ass. Miles, Ass. Strada del Vino Colli Euganei. Grazie a Epta. 18


Foto di Flavio Pagani

…e di giorno

Domenica 9 settembre

Picnic di Ferragosto

Vendemmia in Villa

MONASTERO DI TORBA, VILLA DELLA PORTA

VILLA DEI VESCOVI, LUVIGLIANO DI TORREGLIA (PD)

BOZZOLO, CASTELLO DELLA MANTA, CASTELLO E PARCO DI MASINO, VILLA DEI VESCOVI

I Beni del FAI vi aspettano per passare un Ferragosto di relax e svago all’aria aperta con la possibilità di effettuare picnic (che non prevedano l’accensione di fuochi). I visitatori potranno stendere le loro coperte e gustare il pranzo portato da casa o acquistare i cestini all’interno delle proprietà. Verranno organizzate attività per bambini (giochi, sfide a squadre, laboratori), visite speciali per gli adulti e visite animate per i più piccoli. Una giornata dedicata al divertimento di tutta la famiglia.

Nella residenza cinquecentesca i visitatori, coordinati dalla società agricola Vignalta, potranno partecipare alla raccolta dell’uva e riscoprire, immersi nella natura, le tradizioni rurali del territorio euganeo. Al mattino sarà possibile raccogliere i grappoli dai filari che abbracciano la villa e pigiare gli acini nelle tinozze e nel pomeriggio si passerà a imbottigliare il vino e a etichettarlo. Durante la manifestazione, per grandi e bambini, ai momenti di lavoro si alterneranno giochi campestri, laboratori e canti tradizionali. Grazie a Epta.

Foto di Alessandro Torrenti © FAI - Fondo Ambiente Italiano

Sabato 22 settembre

Festa della raccolta del sale SALINE CONTI VECCHI, ASSEMINI (CA)

Un’intera giornata per partecipare all’inizio della raccolta del sale e scoprire le saline nel momento più vivo dell’anno quando le vasche sono pronte per l’estrazione dell’“oro bianco”. Gli ospiti avranno la possibilità di fare un tour in trenino tra le caselle salanti e le montagne di sale, gli uomini e le macchine al lavoro. Sarà anche possibile visitare gli immobili storici dell’azienda, aperti eccezionalmente fino al tramonto, dove si potrà conoscere la storia della produzione del sale attraverso video proiezioni immersive.

di Pirelli che conferma per il sesto anno consecutivo la sua storica vicinanza alla Fondazione. Si aggiunge quest’anno la prestigiosa presenza di Radio Monte Carlo in qualità di Media Partner.

Il calendario “Eventi nei beni del FAI 2017/2018”, è reso possibile grazie al significativo sostegno di Ferrarelle, partner degli eventi istituzionali e acqua ufficiale del FAI, e al prezioso contributo manifestazionineibeni

Gli eventi possono subire variazioni: si consiglia di verificare sempre su www.fondoambiente.it

Mercoledì 15 agosto

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