Il notiziario del FAI n. 148

Page 1

148

se t tembre

-

ot tobre

-

novembre

/ 2018

Lavori in corso: così interviene il FAI Dai luoghi del terremoto ai Beni in tutta Italia Grazie a voi che ci sostenete

Illustrazione La Linea © 2018 Cava/Quipos

POSTE ITALIANE SPA Sped.in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1, comma 1/CN/BO.

n.

Ricordati di salvare l’Italia

Continua la nostra campagna #salvalacqua

I Luoghi del Cuore Vota fino al 30 novembre

campagna di raccolta fondi

come l’intervento in un bene del fai

Borghi, aree naturali, monumenti

può diventare un modello virtuoso

il censimento è ancora in corso

e giornate fai d’autunno


La strada senza fine della conoscenza Il salvare l’Italia sta diventando per il FAI qualcosa di più complesso, più interessante e anche appassionante. I restauri si estendono al paesaggio e alle colture tradizionali intorno ai Beni, come il vigneto che ritorna ai piedi del Castello di Masino e al sotterraneo che verrà ripristinato, praticato a suo tempo per godere di due panorami molto diversi. Coinvolgono i letti delle acque come a Parco Villa Gregoriana a Tivoli, il cui paesaggio si regge su equilibri naturali assai fragili. Riguardano l’Oratorio poligonale della Madonna del Sole ad Arquata del Tronto, consolidato dai Vigili del Fuoco, sotto la guida della Soprintendenza, grazie anche al nostro pronto intervento tra una scossa e la seguente per cui è l’unico edificio che rimane in piedi in quel luogo così tormentato. I restauri hanno investito Santa Maria di Cerrate a Lecce, dove un altare alla Madonna, medievale e barocco, è stato nel passato sradicato da un architetto estetizzante e ora viene reimpiantato e aperto nuovamente al culto. Tutto questo lavoro presuppone lo studio e la ricerca, ora praticati da noi, ora affidati a università. In essi risiede il nocciolo di qualsivoglia valorizzazione. La valorizzazione può riguardare un restauro o uno scavo oppure può riguardare il racconto da proporre ai visitatori - come l’iconografia che emerge dagli affreschi della chiesa romanica di Cerrate, piena di santi greci a noi ignoti. Questi sono solo pochi esempi, che fanno intendere la serietà del nostro lavoro, l’alta qualità culturale dei luoghi, delle architetture e delle opere ch’esso propone, per la comprensione dei contesti intesi nel tempo. Per noi la ricerca non è fine a sé stessa, ma ha scopi pratici e di comunicazione culturale e sociale: per il restauro e la conservazione, per la promozione del Bene e del circondario, per il dialogo con il pubblico e per una gestione economicamente compatibile. Quindi il FAI sta incrementando la propria capacità culturale, molto impegnativa perché ogni luogo speciale ha un proprio spirito, perché ogni cosa mai è capita una volta per tutte, per cui ci si muove in un continuo approfondimento della conoscenza. Le cose troppo semplici e meccanicamente ripetute possono stancare, ma la storia e l’arte sono infinitamente ricche e belle, per cui passeggiare in esse è come trovarsi in un labirinto. L’aspetto culturale e quello manageriale del FAI formano il dritto e il rovescio della nostra amata medaglia, così che il sangue dell’organizzazione e quello del sapere devono circolare in ogni nostra cellula, in proporzioni diverse ma con una uguale curiosità per ciò che è altro. Guai alle due facce ove si contrastassero! Infatti, anche se opposte, devono cercare di baciarsi. Salvare significa insomma comporre vari punti di vista e quando tutti gli aspetti si integrano nel buon governo del paesaggio e del patrimonio culturale sentiamo i nostri polmoni espandersi in un lungo respiro e con le gambe facciamo un lungo passo in avanti. Struttura, rete dei volontari e iscritti, tutti vanno coinvolti in questo movimento verso il significativo, il bello e il buono.

Periodico del FAI Sede legale: La Cavallerizza via Carlo Foldi, 2 - 20135 Milano Direzione e uffici La Cavallerizza via Carlo Foldi, 2 20135 Milano tel. 02467615.1 Registrazione del Tribunale di Milano del 9.8.1980 n. 314

editoriale

— In copertina:

il cantiere dell’Oratorio della Madonna del Sole ad Arquata del Tronto (AP).

Andrea Carandini PRESIDENTE FAI

INDICE

4

Giornate FAI d’Autunno

6

Lavori in corso nei cantieri del FAI Da Arquata del Tronto al Castello di Masino e...

12

Campagna #salvalacqua

14

I Luoghi del Cuore

15

Intervista a Barry X Ball

16

News

18

Manifestazioni nei Beni

Lavorazione grafica Carlo Dante

Stampa Data Mec S.r.l. Direttore responsabile Simonetta Biagioni Coordinamento editoriale Marco Magnifico Progetto grafico Studio Pitis

Hanno collaborato Federica Armiraglio Benedetta Colombo Daniele Meregalli

2


bil ancio fai

3


Giornate FAI d’Autunno Sabato 13 e domenica 14 ottobre i giovani del FAI vi aspettano in tutta Italia con 150 itinerari per scoprire oltre 650 luoghi insoliti e sorprendenti. E l’acqua sarà la grande protagonista © Fondazione Prada

Un weekend in cui soffermare il nostro sguardo sulle bellezze poco conosciute e solitamente inaccessibili, grazie alle aperture speciali e agli itinerari tematici proposti in tutta Italia: sabato 13 e domenica 14 ottobre appuntamento con le Giornate FAI d’Autunno, evento organizzato dai Gruppi FAI Giovani a sostegno della campagna di raccolta fondi “Ricordati di salvare l’Italia”, attiva dal 1° al 31 ottobre. Da nord a sud l’invito è quello di lasciarsi sorprendere dalla ricchezza del patrimonio diffuso italiano, scoprendo o riscoprendo, con occhi curiosi e da prospettive insolite, oltre 650 luoghi in tutte le regioni, raccontati in modo coinvolgente dai giovani del FAI. Circa 150 itinerari a tema, in 250 città, da percorrere liberamente, per intero o in parte, che vedranno l’apertura di palazzi, chiese, castelli, aree archeologiche, giardini, architetture industriali, botteghe artigiane, musei, fari ma anche interi quartieri e borghi. Quest’anno molti percorsi avranno come fil rouge l’acqua e tra i siti visitabili ci saranno mulini, dighe, cisterne, acquedotti e depuratori, in accordo con la campagna #salvalacqua che il FAI sta promuovendo per sensibilizzare i cittadini sul valore di questa risorsa preziosa. ROMA, MILANO, BOLOGNA, REGGIO CALABRIA E...

giornate fai d ’autunno

— Torre della Fondazione Prada a Milano progettata

dallo studio OMA, guidato da Rem Koolhaas.

© FAI

All’accesso di ogni luogo sarà richiesto un contributo facoltativo, preferibilmente da 2 a 5 euro, a sostegno dell’attività della Fondazione. Per gli iscritti FAI e per chi si iscriverà per la prima volta durante l’evento - a cui sarà dedicata eccezionalmente la quota agevolata di 29 euro anziché 39 - saranno riservate aperture straordinarie, accessi prioritari, attività ed eventi speciali in molte città. La quota agevolata varrà anche per chi si iscriverà per la prima volta tramite il sito www. fondoambiente.it durante tutto il mese di ottobre. Tra gli itinerari tematici e i luoghi più interessanti: • A Roma saranno visitabili, tra gli altri, il raffinato e funzionale Treno Presidenziale (già Treno Reale), costruito per re Vittorio Emanuele III nel 1928 e poi utilizzato dai Presidenti della Repubblica e da altri passeggeri illustri, e il bunker della Stazione Termini, la cabina di comando sotterranea costruita nel 1936 dove i ferrovieri dovevano rifugiarsi in caso di bombardamenti e, tramite 730 leve, garantire la partenza e l’arrivo dei treni. E ancora il Palazzo dell’Aeronautica, costruito tra il 1929 e il 1931 per volontà di Italo Balbo, che ben rappresenta l’architettura di regime e stupisce per le soluzioni tecnologiche avveniristiche per l’epoca. • A Napoli l’itinerario Saglienn’pe l’Arena toccherà alcuni luoghi a valle della collina di Capodimonte, tra cui il Real Orto Botanico, oasi verde di quasi 12 ettari realizzata nel XIX secolo durante il dominio francese che oggi conta 9.000 specie diverse di piante, e il Giardino di Babuk, un angolo misterioso della città, che custodisce fontane, affreschi, alberi secolari e un profondo ipogeo. • A Milano, tra le aperture, la Torre della Fondazione Prada, struttura di 60 metri e 9 piani che ospita spazi espositivi e servizi per il pubblico e Palazzo Edison, progettato nel 1892 dove si pos-

— Il Faro di Livorno o Fanale dei Pisani fu costruito

a partire dal 1302 e la sua altezza è 51 metri.

4


© FAI © Fondazione FS Italiana

— Bunker della Stazione Termini a Roma, cabina di comando a 10 metri di profondità,

costruita negli anni ‘30. A destra la cupola liberty delle terme a Darfo Boario Terme (BS).

sono ammirare splendidi pavimenti di marmo e due straordinarie vetrate a forma di cupola, tra le più grandi del mondo. • A Bologna si andrà alla scoperta del legame tra la città e le sue acque, in luoghi storici come il Canae delle Moline, parte del suo sistema idrico, attualmente privo d’acqua e quindi percorribile, e il Complesso della Salara, magazzino del sale costruito a metà del Cinquecento insieme all’antico Porto Fluviale. E ancora la chiusa di Casalecchio e Palazzo Zani, oggi sede del Consorzio della Bonifica Renana. • A Savona si visiterà il carcere di Sant’Agostino in cui vennero rinchiusi importanti protagonisti della lotta al fascismo tra cui Sandro Pertini, qui imprigionato nel 1925 e nel 1941; a Darfo Boario Terme (BS) le terme dove si potrà accedere alla cupola liberty del 1913 e lo Stabilimento di imbottigliamento delle acque minerali del gruppo Ferrarelle SpA; la Stazione sperimentale per le industrie delle essenze e dei derivati degli agrumi a Reggio Calabria. • E ancora 4 fari: il Fanale di Livorno, uno dei fari più antichi d’Italia, distrutto dai tedeschi in ritirata nel 1944 e ricostruito utilizzando gran parte delle sue macerie; il Faro di Portofino (GE), eccezionalmente visitabile, costruito nel 1870 e tornato di recente a vivere dopo un lungo abbandono grazie all’arrivo del nuovo guardiano; aperta in via straordinaria la Torre Aragonese di Porto Torres (SS), uno dei monumenti simbolo del nord ovest dell’isola, cotruita nel 1325 e divenuta faro nel XX secolo; il Faro della Vittoria a Trieste, che commemora i marinai caduti nella Prima Guerra Mondiale. L’edizione 2018 di Giornate FAI d’Autunno è possibile grazie al contributo di Rekeep, capofila del principale gruppo italiano attivo nell’integrated facility management, sponsor dell’evento, per la prima volta al fianco della Fondazione. L’evento si svolge in collaborazione con la Commissione europea, nell’ambito delle attività dedicate all’anno europeo del patrimonio culturale 2018. Con il Patrocinio di Responsabilità Sociale Rai.

Per informazioni: www.giornatefai.it giornate fai d ’autunno

5

CHE CLASSI. CHE LUOGHI. CHE FAI. Tornano le Mattinate FAI d’Inverno, l’evento nazionale dedicato al mondo della scuola. Dal 26 novembre al 1° dicembre, una settimana di aperture esclusive a cura delle Delegazioni FAI di tutta Italia e rivolte alle classi di ogni ordine e grado. Centinaia di luoghi straordinari verranno raccontati dagli Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati che vestono i panni di narratori d’eccezione, per un esempio di cittadinanza attiva ed educazione tra pari. L’edizione 2018 vede una più stretta collaborazione tra il FAI e il Gruppo Autogas, main sponsor dell’evento, volta a sensibilizzare gli studenti sui temi dell’educazione ambientale. Il progetto si avvale inoltre della collaborazione della Rappresentanza regionale a Milano della Commissione europea nell’ambito dell’Anno europeo del patrimonio culturale 2018, del contributo di Regione Lazio e Regione Toscana, del Patrocinio del Consiglio Regionale della Lombardia e di Regione Lombardia, in collaborazione con l’Associazione Nazionale dei Dirigenti e delle Alte Professionalità della Scuola.


Non si finisce mai non si finirà mai Cantieri aperti in tutta Italia per restaurare e valorizzare i Beni della Fondazione (ma non solo). Anche grazie al vostro fondamentale aiuto

Nel pertugio che i Vigili del Fuoco hanno avuto la delicatezza di lasciare - per consentire la visione dell’altare - nella camicia di legno e acciaio che, all’esterno e all’interno, fodera, sostiene e assicura al futuro il cinquecentesco Oratorio della Madonna del Sole ad Arquata del Tronto (AP), un’anima disperata e devota ha depositato un mazzo di fiori. Un segno d’amore e di vita tra le macerie della storia umana di molte donne e uomini che a quel tempio, massacrato ma ancora in piedi, si aggrappano per tentare di credere che “non sia vero”; anche se tutto all’intorno è, ancora dopo due anni, silenzio e distruzione. Probabilmente l’oratorio, che grazie alle martellanti richieste del FAI fu messo in sicurezza da Soprintendenza, Protezione Civile e Vigili del Fuoco dopo la prima scossa del 24 agosto 2016 e prima della seconda, catastroi cantieri del fai

fica, del 26 ottobre dello stesso anno, sarà l’unico edificio della frazione Capodacqua di Arquata del Tronto a ricordare che lì, prima di quei giorni, si nasceva, si viveva e si moriva come in qualsiasi paese del mondo; con buona certezza nessuno dei 71 abitanti che vi vivevano tornerà in quelle case che alla Madonna del Sole facevano corona. Una tragedia che per comodità tentiamo di credere che appartenga al passato ma che è, invece, drammaticamente attuale. L’attivismo delle Delegazioni marchigiane del FAI e della loro Presidente Alessandra Stipa e la grande campagna messa in atto da tutto il FAI ha fatto sì che siano stati raccolti finora 400.000 euro; il restauro - uno dei più delicati, complessi e sfidanti mai affrontati dal FAI - ne costerà quasi il doppio. Ma se costasse anche il triplo quel mazzo di fiori è un messaggio al quale nessun cuore rima6


Foto Paola Candiani© FAI

Foto Paola Candiani© FAI

— Interno dell’Oratorio della Madonna del Sole.

— La piccola apertura

che permette la vista dell’altare dell’Oratorio della Madonna del Sole.

ORATORIO DELLA MADONNA DEL SOLE (Arquata del Tronto, AP) ne insensibile. Tantomeno quello del FAI. Se quello di Arquata è il restauro che, anche emotivamente, ci coinvolge di più, molti ed entusiasmanti sono i cantieri aperti nei nostri Beni per proseguire nell’opera della loro “resurrezione”. Ai piedi del Castello di Masino si lavora per l’impianto di un nuovo grande vigneto laddove le foto d’epoca ce lo mostrano, prima che l’abbandono e il bosco se lo divorassero come il lupo fece con Cappuccetto Rosso; al Castello della Manta hanno ripreso disegno e colore i rarissimi pavimenti cinquecenteschi in stucco dipinto e si è iniziato il tanto agognato progetto di riapertura delle quattro grandi finestre della Galleria delle Grottesche e di recupero delle decorazioni tardo cinquecentesche; lo scafo della Velarca - mitica houseboat lacustre progettata dallo studio BBPR negli stessi anni della Torre Velasca di Milano - è stata ricostruita con le i cantieri del fai

Avviati finalmente i lavori di rimozione delle macerie, sono iniziate le verifiche e i rilievi del bene, necessari per poter realizzare le prime opere di messa in sicurezza degli affreschi e per redigere il progetto di consolidamento e restauro. In particolare, si stanno eseguendo indagini geologiche specifiche e prove sismiche che forniranno i dati necessari per la stabilizzazione delle murature e la messa in sicurezza degli affreschi all’interno dell’oratorio. A seguire, sarà possibile avviare la fase di progettazione dell’intervento di recupero generale del bene. Mentre le parti murarie sono state messe in sicurezza mediante un’ingabbiatura in legno con tirantature metalliche esterne e una puntellatura interna, i dipinti sono tuttora esposti a possibili crolli e a ulteriori perdite. Il FAI è in costante contatto, inoltre, con i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile, il parroco e il presidente dell’Ordine degli architetti di Ascoli Piceno, per studiare lo sviluppo del progetto di restauro. Tutti i lavori si svolgeranno in sinergia con il territorio, insieme ai tecnici del FAI, al Comune e alla Soprintendenza. Nei prossimi mesi verranno definite le linee guida e il quadro economico del progetto tecnico di recupero dell’oratorio, che dovranno essere condivise con il Comitato Scientifico - costituito per garantire l’eccellenza dell’intervento generale - e con gli enti di tutela preposti. stesse tecniche che risalgono… agli antichi Romani! Si lavora senza sosta nell’“Orto delle Monache” sul Colle dell’Infinito a Recanati per renderlo semplice, fiorito e ispirante entro l’estate 2019, in occasione del bicentenario della poesia che noi tutti tanto amiamo e che proprio lì Leopardi immaginò… ma poi Torba, San Fruttuoso, l’Abbazia di Cerrate. Non si finisce mai! Non si finirà mai. Grazie di cuore alle aziende, alle istituzioni, alle fondazioni, ai privati che rendono possibile il nostro lavoro. Come sempre, ce la faremo anche grazie a tutti voi che ci leggete e che, soprattutto, ci sostenete! È il Grazie del FAI ma, soprattutto, dell’Italia! Marco Magnifico VICEPRESIDENTE ESECUTIVO FAI

7


Bozzetto Borio-Georgetti©FAI

Foto Dario Fusaro ©FAI

Foto Dario Fusaro© FAI

— I primi lavori di pulizia dei terreni che verranno riconvertiti a vigneto al Castello di Masino.

— Bozzetto che illusta il progetto dei vigneti al Castello

di Masino.

i cantieri del fai

CASTELLO DI MASINO (Caravino, TO) Sul versante rivolto a Ponente sotto all’Allea Grande è in fase di progettazione la riconversione di un’area a vigneto. Documenti storici e fotografie sono le fonti principali che fanno risalire al Seicento la presenza al Castello di Masino di terreni coltivati a vigne e svelano cenni sull’esistenza di filari e sul torchio per la spremitura delle uve, mentre numerosi carteggi riportano informazioni dettagliate sui differenti uvaggi coltivati e sulle importanti dimensioni di produzione. Recenti studi condotti dalla Facoltà di Agraria dell’Università di Torino, insieme alle indagini svolte presso l’Archivio Storico del castello e alle operazioni di ricognizione tecnica, hanno confermato la presenza, in passato, di vigneti lungo il versante rivolto a Ponente, così che il FAI ha presentato agli Enti preposti un progetto - al momento in fase di vaglio - volto a valorizzare non solo la dimora millenaria di Masino ma anche il territorio circostante. In vista della rimessa a coltura delle vigne, con l’impiego di tecniche d’impianto fedeli ai metodi classici, sono stati eseguiti gli interventi di pulitura dell’area, che si estende per circa un ettaro e mezzo. La vegetazione incolta, inoltre, aveva nascosto l’arco di accesso alla galleria che un tempo tagliava trasversalmente l’Allea Grande: questo passaggio collegava il versante dove erano situate le vigne con quello di Levante, e il suo recupero permetterà in futuro nuove possibilità di fruizione degli antichi percorsi che affacciano sulla Serra Morenica. Inoltre, il ritorno al vigneto storico favorirà una valorizzazione sia dell’economia vitivinicola del territorio sia dei percorsi naturalistici proposti nell’ambito di Ciclovie Canavesane, che intende rilanciare l’area del Canavese creando un anello di oltre 100 km intorno al castello. 8


Foto Antonio Leo ©FAI

Foto Giacomo Sosio© FAI

— Scavi archeologici attorno alla Chiesa

di S. Maria di Cerrate.

i cantieri del fai

— Recupero dei sentieri in ciottoli a Parco Villa Gregoriana.

Foto Ettore Cavalli © FAI

Concluso il restauro della chiesa e la ricostruzione dell’altare della Santissima Vergine di Cerrate, ricollocato nella posizione originaria, all’abbazia si lavora per la realizzazione del sistema di recupero delle acque piovane e per i drenaggi attorno alla chiesa che hanno portato a interessanti scoperte archeologiche, come il rinvenimento di numerose sepolture, risalenti a tre fasi distinte. Le trincee di scavo hanno permesso inoltre di svelare numerose emergenze architettoniche, ancora da approfondire, tra cui le fondazioni di una struttura muraria tra l’abside dell’abbazia e l’edificio delle ex stalle che racchiudeva l’agrumeto; una porzione di “basolato”, a ridosso del portico; strutture di rinforzo delle fondazioni intorno al perimetro della chiesa; e buche da palo, che testimoniano l’esistenza di un insediamento di età bizantina. Gli scavi hanno inoltre scoperto tratti di canaline di raccolta delle acque e una grande cisterna con volta a botte, posta sotto al pozzo cinquecentesco. Questa, insieme a quella dell’agrumeto, saranno restaurate e faranno parte del nuovo sistema di approvvigionamento idrico dell’abbazia, che ricalcherà perfettamente il tracciato dell’antico sistema tradizionale di convogliamento delle acque, tipico delle masserie salentine, adeguandolo alle nuove tecnologie.

Foto Marco Piras © FAI

ABBAZIA DI CERRATE (Lecce)

PARCO VILLA GREGORIANA (Tivoli, Roma) Parco Villa Gregoriana è da sempre un Bene connesso all’acqua e, quindi, in continua evoluzione: sono necessari costanti interventi di manutenzione per conservare l’unicità del sito e garantire la sicurezza dei visitatori. I tratti di roccia che devono essere mantenuti al vivo necessitano una pulizia generale per rimuovere i frammenti a rischio di distacco e caduta e per eliminare la vegetazione infestante, mentre ci sono aree in cui la presenza di verde è fondamentale, a scopo protettivo e ornamentale, e lì si interviene con nuovi arbusti e con potature, per ridurre il peso della vegetazione sulle rocce sottostanti. Con la manutenzione dei versanti si svolgono opere per garantire il corretto deflusso delle acque che, se non regimentate, possono determinare dissesto e cedimenti strutturali. Il parco è infatti caratterizzato da un sistema storico, costituito da canaline a lato dei sentieri, condotti e canali posti sopra i muri di sponda che, convogliando le acque e allontanandole dai percorsi, garantiscono la stabilità dei versanti e dei camminamenti. L’acqua ha portato al degrado dei sentieri in terra battuta e in ciottoli che negli ultimi anni sono stati sistemati e sono stati ricostruiti i gradini in pietra sul versante est, maggiormente degradato. Un intervento particolare riguarderà il portale monumentale posto sul percorso che conduce ai cunicoli gregoriani. 9


Foto Francesca Fossati © FAI

Foto Dario Fusaro ©FAI

— Intervento di pulitura e restauro della pavimentazione della Sala delle Grottesche al Castello della Manta.

Quest’anno si sono susseguiti importanti lavori: all’inizio del 2018 si è concluso il restauro del Salone dell’Albero, adiacente alle Biblioteche e alla Sala degli Eroi e delle Eroine. È poi iniziato il difficile restauro del pavimento della Sala delle Grottesche, lavoro molto delicato per l’avanzato stato di degrado dell’originale decorazione a finta pietra. La tecnica di realizzazione è molto particolare e rispecchia la tendenza del tempo - metà Cinquecento - di ricercare un effetto a intarsi marmorei, impiegando materiali differenti. Si tratta, infatti, di un ‘marmorino’, un tipo di malta molto liscia, simile al marmo, attualmente in stato di forte degrado. Grazie ai lavori in corso stanno riemergendo i disegni geometrici, le cui forme e colori sono più chiaramente visibili ai lati della sala rispetto al centro, maggiormente soggetto all’usura del calpestio. Al castello sono in corso altri interventi, che interessano gli spazi per l’accoglienza, la cascina e la Galleria delle Grottesche. Il restauro di quest’ambiente sarà accompagnato da indagini diagnostiche e studi storici: si vuole recuperare la decorazione a trompe l’oeil che rivestiva le pareti, emersa nel corso dei saggi, e riaprire le quattro finestre simmetriche a quelle esistenti che danno sulla corte interna, tamponate nell’Ottocento ma ben documentate su una pianta storica, probabilmente risalente al 1723, per ridare luce e ricreare il collegamento visivo tra l’interno e l’esterno. Il restauro del ciclo decorativo del pavimento e delle pareti, coevo agli affreschi della volta, permetterà di riportare unitarietà alla galleria e ridare una lettura più completa di un’importante fase costruttiva del castello. i cantieri del fai

Foto Francesca Fossati© FAI

CASTELLO DELLA MANTA (Cuneo)

— Prime indagini sugli affreschi della Galleria delle

Grottesche al Castello della Manta.

10


Foto Carlo Borlenghi © FAI

Altri cantieri...

— Ricostruzione

dello scafo della Velarca presso il cantiere Ernesto Riva di Maslianico (CO).

• VELARCA (TREMEZZINA, CO)

Si è concluso il cantiere di ricostruzione dello scafo, coordinato dal professor Carlo Bertorello, che ha abbinato la più rigorosa continuità filologica a modalità costruttive moderne. Seguirà la messa in opera degli interni originali restaurati. Obiettivo di questa prossima fase è il completo recupero funzionale della Velarca in quanto “casa”, con l’installazione di nuovi impianti e la sistemazione del suo ormeggio storico sul Lago di Como. • ABBAZIA DI SAN FRUTTUOSO (CAMOGLI, GE)

A breve inizieranno i lavori di restauro delle facciate e di manutenzione straordinaria della copertura della canonica. Continuano gli interventi sui terreni alle spalle dell’abbazia per la messa in sicurezza e la prevenzione del dissesto idrogeologico. Grazie a un progetto transfrontaliero tra Italia e Francia, il Comune di Camogli sta intervenendo sui terreni del borgo con il recupero dei muretti a secco e lo svuotamento delle vasche naturali alla confluenza dei due torrenti.

verificare la possibile esistenza della tomba di un personaggio longobardo di alto rango. Da poco è partito il cantiere di adeguamento funzionale del fienile per la realizzazione di una nuova biglietteria. Saranno sistemati alcuni percorsi e a settembre sono iniziati i lavori di manutenzione straordinaria delle coperture degli edifici del complesso. • ALPE PEDRORIA E ALPE MADRERA (TALAMONA, SO)

Durante l’estate, unico momento dell’anno in cui, data l’altitudine, è possibile intervenire, si sono conclusi i lavori di recupero dei sentieri e dei pascoli e sono stati restaurati la tettoia in pietra e legno di larice vicina alla Baita Eterna, la cosiddetta tecia, insieme a due calècc, strutture tradizionali in pietra utilizzate per la produzione del formaggio Bitto.

Grazie a un progetto dell’architetto e paesaggista Paolo Pejrone, l’orto, affidato al FAI nel 2017, è stato riportato all’originale semplice decoro, per offrire al pubblico quell’atmosfera di quiete e sospensione che ispirò Giacomo Leopardi. A fine anno inizieranno i lavori di restauro e riqualificazione del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, che diventerà il fulcro del progetto di valorizzazione del Colle dell’Infinito. • MONASTERO DI TORBA (GORNATE OLONA, VA)

In estate sono continuati gli scavi archeologici in collaborazione con l’Università di Padova, all’interno della torre, per i cantieri del fai

Foto Anna Comi© FAI

• ORTO DELLE MONACHE (RECANATI, MC)

— Lavori di riqualificazione all’Orto delle Monache

sul Colle dell’Infinito a Recanati (MC).

11


Illustrazione La Linea © 2018 Cava/Quipos

Un modello vincente per l’emergenza acqua Al dibattito promosso dal FAI interviene il chimico Enrico Zanchi, che ha curato un progetto innovativo al Podere Case Lovara a Punta Mesco, Levanto (SP) Il FAI, forte della sua attività nei Beni che restaura, recupera, gestisce e apre al pubblico, ha lanciato quest’anno la campagna di sensibilizzazione #salvalacqua, per un uso sostenibile della risorsa evitando gli sprechi, recuperando l’acqua piovana e con proposte per ottimizzare la sua gestione complessiva. Nei suoi Beni il FAI, oltre a documentare e conservare le conoscenze tradizionali di valore culturale, sperimenta quotidianamente tecnologie all’avanguardia per il risparmio, il recupero e il riciclo della risorsa idrica. Alla base della campagna sta la convinzione che si possa parlare di nuovi modi d’impiego e consumo di questa risorsa e, allo stesso tempo, di investimenti e incentivi nelle tecnologie che ne favoriscano recupero, riciclo, efficientamento. In altri termini: l’acqua può essere anche uno strumento per un investimento tecnologico e un aggiornamento delle infrastrutture idriche a tutti i livelli, dalle case agli acquedotti, alle campagne. Approfondiamo la tematica con Enrico Zanchi, che ha curato per il FAI la progettazione e la realizzazione delle soluzioni tecnologiche per la gestione dell’acqua al Podere Case Lovara a Punta Mesco, nel Parco Nazionale delle Cinque Terre. Quali sono i nodi da affrontare per una corretta gestione idrica in Italia? I nodi sono molti e districarli richiede tempo. Tuttavia, toccare i tasti giusti può servire ad accelerare questo processo. Perché l’acqua del rubinetto non è sicura? La maggior parte degli italiani risponderebbe “Perché si sente l’odore e il sapore del cloro”; oppure “La rete distributiva è campagna

# salval acqua

pessima”; o anche “L’acqua spesso è marrone”. Eppure ogni italiano “mangia” la medesima acqua della quale non si fida. Pensare nel 2018 che bollire l’acqua serva a depurarla è pura illusione, perché la comunicazione degli ultimi 30 anni ha convinto gli italiani che devono bere acqua sicura, ma non si menziona l’acqua che si usa per cucinare. Correggere la miopia italiana in ambito comunicativo è il primo passo da compiere. Risolvere i tre macro problemi segnalati dagli italiani (fonte ANIMA) è facile ed economico. Incentivando l’uso dell’acqua pubblica si creerebbero le risorse economiche per migliorare la rete distributiva, che perde milioni di metri cubi al giorno. Ma come si può pretendere di avere un servizio eccellente se lo si finanzia a metà? Va riconosciuto che il costo dell’acqua in Italia è tra i più bassi in Europa, quindi usarla è l’unico mezzo per migliorarla. La soluzione per ogni problematica qualitativa legata all’acqua esiste e costa meno a noi e all’ambiente dell’uso della bottiglia. Chi invece non vuole usare l’acqua di rete è bene che impari a utilizzare acqua in bottiglia di vetro per bere e per cucinare. Siamo un Paese ricco di ottima acqua. Dovremmo esserne grati. Il FAI al Podere Case Lovara ha dovuto ricercare l’autosufficienza idrica perché mancava l’allaccio all’acquedotto. Come valuta da progettista i risultati raggiunti? Strepitosi. Devo ammettere che all’inizio l’approvvigionamento idrico sembrava una sfida impossibile. Infatti la progettazione andò immediatamente nella direzione della dissalazione marina, come unica soluzione possibile. Progettammo un dissalatore idoneo, e poco dopo capimmo 12


Illustrazione di Enrico Cilli

— Il ciclo dell’acqua al Podere Case Lovara a Punta Mesco nel Parco Nazionale delle Cinque Terre.

Questi interventi possono essere un modello da replicare nelle nostre case? Senza dubbio, sia il costo dell’intervento che l’adattabilità di ogni componente rendono questo metodo fruibile anche in ambito residenziale. Come dissi al Convegno Nazionale dei Delegati e Volontari FAI tenutosi a Palermo lo scorso febbraio, la tecnologia è pronta per garantirci il “futuro Blu” che vogliamo raggiungere partendo dalla campagna #salvalacqua del FAI. L’ultrafiltrazione di nuova concezione permette a ogni utente residenziale di abbandonare per sempre il PET e di garantirsi acqua realmente sana e sicura sia per bere che per cucinare. Senza alcuno spreco. Gli addolcitori al punto di ingresso garantiscono campagna

# salval acqua

un risparmio annuo consistente per la famiglia, ma ancora meglio, possono abbattere le immissioni in aria delle centrali termiche e delle caldaie fino al 20%, e ridurre lo scarico di tensioattivi del 70%. Il trattamento acqua fatto bene rappresenta certamente un grosso risparmio economico e un enorme aiuto al nostro ambiente. Il futuro può essere Blu: dove ci porta la ricerca? Sono un innato ottimista, e godo di una vista privilegiata essendo attivamente impegnato in molti ambiti di ricerca e sviluppo internazionale. La dissalazione marina sta cambiando radicalmente e il processo di estrazione di acqua dolce da acqua di mare è sempre meno costoso e più sostenibile. La direzione è quella di non avere rifiuto liquido ma di poter estrarre anche la parte minerale dell’acqua che al momento rappresenta un potenziale problema quando viene reinserita nell’ecosistema da cui viene prelevata. Recentemente, in un sito vicino ad Abu Dhabi, abbiamo finalizzato una stazione di produzione di acqua dall’aria, autosufficiente in termini energetici. Vuol dire che si può avere acqua sana anche in mezzo al deserto. Chi non sarebbe ottimista? © FAI

che anche quella strada non era percorribile, soprattutto per due problemi: l’approvvigionamento idrico dal livello del mare al podere era complicato in termini di accessibilità e dislivello, oltre che paesaggisticamente poco sostenibile. Inoltre la potenza elettrica assorbita e necessaria non starebbe stata disponibile. L’unica soluzione è stata quella di recuperare ogni goccia di acqua nei dintorni, interrando cisterne e captando più acqua possibile. Da quel momento la sfida si è spostata sulla qualità dell’acqua: dobbiamo garantire acqua potabile partendo da un mix di sorgenti con apporto di acqua diversa, con inquinanti stagionali e a concentrazione variabile. La peggior situazione per chi fa trattamento acqua. Abbiamo quindi racchiuso in un unico pacchetto diverse tecniche in una soluzione in grado di garantire risparmio energetico e risparmio idrico, oltre che ovviamente la qualità necessaria.

— Enrico Zanchi, CEO ENKI Srl,

al Convegno Nazionale del FAI “L’acqua di domani”.

13


© FAI

— Trabocco Turchino, Marina di San Vito (CH), antica macchina da pesca.

I Luoghi del Cuore Il censimento è in corso, continuate a mandare i vostri voti. E quest’anno c’è una sezione speciale dedicata all’acqua Nell’anno in cui il FAI ha lanciato la campagna #salvalacqua, per tutelare una risorsa tanto preziosa e necessaria, il censimento “I Luoghi del Cuore” dedica una sezione speciale ai luoghi che nell’acqua trovano la propria ragione di essere. Non solo fiumi, laghi e cascate, ma anche beni architettonici che non potrebbero esistere come tali senza una relazione con l’acqua. Beni come fontane e mulini, ma anche complessi più estesi, che creano quei “paesaggi culturali” frutto di una relazione spesso secolare tra l’uomo e il suo ambiente, che anche l’Unesco ha inserito tra le categorie del patrimonio mondiale dell’umanità. La sezione si è popolata di luoghi molto diversi tra loro: dai borghi nati intorno a sistemi tessili protoindustriali alle terme antiche, punto di riferimento della nostra storia sociale sin dall’epoca romana, ad aree naturali da bonificare e da valorizzare. Sono già oltre 2.000 i luoghi che compongono questa speciale classifica, di cui 17 sostenuti da comitati. In vetta alla classifica nazionale al 15 settembre – quando il Notiziario è andato in stampa - si trovava proprio un luogo d’acqua: l’antico stabilimento termale di Porretta

Terme (BO), alle pendici del Monte della Croce lungo il greto del Rio Maggiore, con una sala realizzata dal genio liberty di Galileo Chini, oggi in grande degrado. Molte segnalazioni anche per il il Fiume Oreto a Palermo, che sfocia nel Tirreno dopo aver attraversato la città. Un breve corso d’acqua di grande valore naturalistico, ma anche un fiume inquinato da discariche e scarichi fognari abusivi. Ancora, una macchina da pesca celebrata da D’Annunzio, il Trabocco Turchino a Marina di San Vito (CH), simbolo della cultura e delle tradizioni abruzzesi, completamente realizzato in legno; un opificio storico, le Gualchiere di Remole a Bagno a Ripoli (FI), dove la fiorentina Arte della Lana per secoli lavorò i propri panni ma che dopo decenni di abbandono rischiano di scomparire. Il borgo di Rasiglia (PG) che cerca di rinascere facendo leva sull’intreccio di edifici e torrenti che nel Medioevo lo resero un piccolo polo tessile. Anche il luogo vincitore di questa sezione potrà beneficiare di un intervento di tutela o valorizzazione in accordo con lo spirito del FAI, con un contributo fino a 20.000 euro.

Hai tempo fino al 30 novembre per votare i luoghi che ti stanno a cuore e salvarli! www.iluoghidelcuore.it i luoghi del cuore

14


Parla Barry X Ball: “La mia mostra a Villa Panza”

Quali sono i riferimenti della sua ricerca artistica? Per le mie opere mi concentro su diversi periodi storici. I miei primi lavori sono stati influenzati dalla pittura e dall’architettura italiana del periodo gotico e rinascimentale. Quelli più recenti sono ispirati alle opere greche e romane, alle sculture rinascimentali e a quelle barocche. È la prova della mia lunga storia d’amore con tutto ciò che è italiano. Cosa lega il minimalismo delle sue prime opere allo stile figurativo della sua più recente produzione? Direi che il processo analitico che conduce a ciascuno dei miei lavori è lo stesso: certe persone, penso, interpretano le opere semplici basate su quadrati e rettangoli come minimali, e lavori basati su figure barocche come qualcosa di diverso. In realtà, per me il processo creativo è lo stesso: destrutturo opere del passato, ne analizzo il contenuto, penso a nuovi modi di presentarle, cosa cambiare e cosa no… e il risultato prende forme radicalmente diverse. Come coniuga passato e futuro? Dal punto di vista tecnico, la mia opera unisce metodi antichi, come la doratura ad acqua, i materiali della pittura a terra d’oro italiana dell’era gotica e rinascimentale e i supporti di legno come nelle pale d’altare o nei crocifissi. La lavorazione manuale impiegata in ogni mia scultura sarebbe familiare a scultori che lavoravano qualche secolo fa. Però uso anche materiali e processi tecnologici all’avanguardia, come robot, modellazione digitale, scanner 3D, computer, ecc. La loro combinazione è ciò che, penso, rende unico il mio lavoro. Alcune tecniche storiche sono ancora oggi il miglior modo di lavorare, altre volte invece l a mostra

“ the

end of history ”

— L’opera Envy di Barry X Ball esposta a Villa Panza a Varese.

è più giusto usare un robot. Penso che oggi Michelangelo Buonarroti userebbe anche i robot. Io uso ciò che è meglio per il lavoro. Come è stato confrontarsi con Michelangelo per la sua versione della Pietà Rondanini esposta al Castello Sforzesco di Milano? La Pietà Rondanini è l’opera preferita dagli artisti. È la sua ultima opera, incompiuta, e ha un’espressività emotiva incredibile, che mi fu chiara sin dalla prima volta che la vidi al Castello Sforzesco. Chiesi il permesso di scannerizzare l’opera in 3D. Non sapevo che stessero considerando di spostarla in un altro ambiente e i miei dati vennero usati dai curatori del museo per eseguire una copia che servisse a realizzare un nuovo piedistallo. Per me fu una perfetta unione di obiettivi: il mio scopo era di scannerizzare la scultura, la sua immagine oggettiva e creare qualcosa di diverso; lo scopo del museo era usare quei dati per presentare la scultura in altro modo. Nella mia Pietà, ho fatto dei cambiamenti, partendo dal materiale usato ed enfatizzando come in realtà Gesù stia sostenendo la Madre contro la composizione tradizionale della Pietà in cui la Madre sostiene il figlio deceduto. Spero che le numerose alterazioni alla superficie dell’opera facciano della mia scultura una cosa nuova. © FAI

Com’è stato il suo incontro con Giuseppe Panza? E come ha vissuto il suo ritorno a Villa Panza a Varese? Io e Giuseppe ci siamo conosciuti agli inizi degli Anni Novanta, e quando venne nel mio studio fui impressionato dalla sua assoluta serietà: silenzioso, concentrato, osservava intensamente cosa facevo, e gli piacque. Andai quindi a Varese per installare le mie opere. Lavoravo da solo nelle stanze che il dottor Panza aveva designato per le installazioni artistiche e alla sera di solito camminavo fino al centro di Varese, cenavo con lui all’Hotel Europa e parlavamo d’arte. Poi ricominciavo il giorno dopo. Per me è stata un’esperienza quasi monastica tornare dopo 25 anni nello stesso luogo per questa mostra intitolata “The End of History”. Lavorare ad alcune delle opere che installavo allora e ad altre che ho realizzato successivamente è il sogno di un artista: abbiamo fatto uno sforzo enorme per presentare più di cinquanta opere. Provo una grande emozione e penso a Giuseppe Panza ogni volta che varco la porta della villa.

www.tenderinifotografia.com© FAI

“The End of History” dell’artista americano, fino al 9 dicembre

— L’artista Barry X Ball

accanto alla sua opera Purity, esposta alla mostra.

15


Ultime notizie dal mondo FAI L’Unione europea collabora con il FAI per valorizzare i luoghi storici e i paesaggi italiani che hanno ricevuto fondi europei. Ne abbiamo parlato con Massimo Gaudina, Capo della Rappresentanza a Milano della Commissione europea. Perché l’UE partecipa alle Giornate FAI? Per far conoscere l’Europa della cultura, della bellezza, cioè un’Europa vicina, utile e fruibile. Gli “itinerari europei” del FAI fanno parte delle attività dedicate all’Anno europeo del patrimonio culturale. Cosa farà in concreto la Commissione europea? Metteremo in risalto le opere e i monumenti che fanno parte del patrimonio culturale italiano e che, grazie ai finanziamenti europei, ridiventano accessibili ai cittadini. Dopo la positiva esperienza delle Giornate FAI di Primavera 2018, parteciperemo alle Giornate d’Autunno e alle Mattinate d’Inverno proponendo la visita a luoghi restaurati e valorizzati con fondi europei. Cos’altro fa la Commissione a favore della cultura? La Commissione europea valorizza la cultura e il settore della creatività attraverso il programma “Europa creativa”. Entro il 2020 l’UE avrà sostenuto 2.500 professionisti della cultura, 2.000 cinema, 800 film e 4.500 traduzioni di libri in tutta Europa. E per le imprese attive nel settore della cultura è stato istituito nel 2016 uno strumento di garanzia finanziaria di 750 milioni di euro.

Foto Peter Fischli © Lucerne Festival

L’UE E IL FAI INSIEME PER VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE ITALIANO

RICCARDO CHAILLY ALLA SCALA Domenica 14 ottobre alle ore 20, grande appuntamento al Teatro alla Scala di Milano, con il Maestro Riccardo Chailly che dirigerà la Lucerne Festival Orchestra in un concerto di raccolta fondi a sostegno del FAI e di Villa Necchi Campiglio. In programma due ouvertures di Richard Wagner - Rienzi e L’Olandese Volante - e la Sinfonia n. 7 in mi maggiore di Anton Bruckner. Grazie a Deutsche Bank che per il decimo anno affianca il FAI nella sua attività di tutela e valorizzazione dell’arte e del paesaggio italiano. Con il Patrocinio di Regione Lombardia, Città Metropolitana di Milano e Comune di Milano.

A giugno è nato a Napoli il Gruppo FAI ponte tra culture - primo in Italia formato da dieci volontari d’origine straniera innamorati dell’arte, della storia e della cultura italiana, tutti di diversa provenienza: Romania, Portogallo, Ucraina, Capo Verde, Senegal, Francia, Guatemala, Guinea Bissau, Ecuador. Il Gruppo ha l’incarico di organizzare iniziative e appuntamenti culturali che sappiano coinvolgere i propri concittadini alla scoperta della città e che raccontino i propri paesi di provenienza. Il progetto è stato ideato nel 2010 dall’Associazione Amici del FAI.

© FAI

NASCE A NAPOLI UN GRUPPO DI VOLONTARI DA TUTTO IL MONDO

INSIEME ALL’ARTE E ALLA NATURA, TUTELIAMO ANCHE LA TUA PRIVACY Dal 25 maggio è diventato operativo il GDPR, il Regolamento Europeo sulla Protezione dei Dati, che prevede una maggiore trasparenza nella gestione dei dati personali. Anche noi ci siamo adeguati da subito alle nuove norme, dotandoci di procedure ancora più rigorose che ti invitiamo a consultare sulla nostra informativa sul trattamento dei dati personali: www.fondoambiente.it/privacy. Per qualsiasi dubbio, non esitare a contattarci e scrivi a: dpo@fondoambiente.it. Grazie per il tuo consenso e il tuo supporto!

news

16


© S.Topuntoli

— Ca’ Brutta a Milano progettata da Giovanni Muzio e inaugurata nel 1923.

50 ANNI DI CASE MILANESI A VILLA NECCHI

Il periodo dal primo dopoguerra all’inizio degli anni Settanta è stato per l’architettura residenziale milanese un momento d’intensa sperimentazione che ha ridisegnato la casa urbana nel nuovo contesto della città moderna. A questi floridi cinquant’anni e agli architetti che hanno reso Milano un museo a cielo aperto del Novecento il FAI dedica la mostra “Case Milanesi 1923-1973”, ospitata dal 24 ottobre 2018 al 6 gennaio 2019 a Villa Necchi Campiglio a Milano. La mostra - curata da Orsina Simona Pierini e da Alessandro Isastia, già autori del volume Case Milanesi 1923-1973 (Ulrico Hoepli Editore) - sarà un’occasione per scoprire una selezione delle più note case della città. Testimonianze letterarie e cinematografiche e approfondimenti sugli interni consentiranno di “guardare dentro e a da vicino” le residenze progettate da Piero Portaluppi, Giovanni Muzio, Luigi Caccia Dominioni, Vico Magistretti, Marco Zanuso, Aldo Andreani, Figini e Pollini, Gio Ponti, Ignazio Gardella e altri. Durante la mostra verranno organizzate visite guidate per ammirare dal vivo le case viste su carta, oltre a incontri con gli eredi degli architetti e giornalisti del settore per approfondire l’eredità lasciata dai progettisti delle residenze e la loro influenza all’estero. Inoltre sabato 24 e domenica 25 novembre si terrà una mostra mercato con le creazioni di aziende, artisti e designer che hanno dato vita agli interni delle “Case Milanesi”.

UNA NUOVA COLLEZIONE DI TISANIERE Quale meraviglia! Sono state donate a Villa Della Porta Bozzolo, a Casalzuigno (VA), più di 200 tisaniere finemente lavorate che da due secoli ospitavano calde bevande: testimonianza dello sviluppo del gusto che partendo dalle villeuse a torre di epoca Impero arriva agli ornamenti floreali dei secoli successivi. Mino Baldissera, che le ha donate al FAI, le aveva pazientemente raccolte durante gli anni e Filippo Perego - amico storico del FAI - ha scelto come loro dimora un’importante parete della villa affinché possano comunicare il loro messaggio principale: la tisana è una bevanda salutare. Forse il visitatore non è consapevole di quante varietà di erbe, fiori, radici e

news

A VENEZIA I VETRI DI CARLO SCARPA In occasione di The Venice Glass Week e fino al 6 gennaio 2019, il FAI presenta la mostra “La Pelle del Vetro” curata da Marino Barovier - profondo conoscitore della storia del vetro di Murano - che vedrà esposta al Negozio Olivetti in piazza San Marco a Venezia una selezione di preziosi oggetti in vetro disegnati dall’architetto Carlo Scarpa tra il 1936 e il 1942, durante la sua collaborazione con Venini, per cui ha ricoperto anche il ruolo di direttore artistico. I quindici pezzi esposti - vasi e coppe illustrano la modalità di lavoro di Scarpa, che non si limita a perfezionare i metodi esecutivi della tradizione vetraria veneziana, ma ne inventa di nuovi, in una continua ricerca di equilibrio tra raffinatezza estetica e aggiornamento tecnico. Un viaggio nella produzione vetraria del grande architetto che si armonizza perfettamente con gli spazi e i volumi del Negozio Olivetti, che Scarpa ha progettato nel 1958 su commissione di Adriano Olivetti. www.lapelledelvetro.it

semi la prodiga natura mette a nostra disposizione, offrendo una gamma di sapori, colori e stimoli vivificanti per la salute. Perché non solo tiglio e verbena, camomilla, tarassaco e biancospino sono pronti ad aiutarci, ma infinite altre qualità che, poste a macerare, si offrono pronte a sostituire pillole e gocce, racchiuse in tanti boccettini schierati nelle farmacie. Benedette tisaniere! Grazie per il vostro messaggio talvolta antico, ma portatore di una storia preziosa, che vorrei soprattutto inneggiasse a quanto produce la nostra Madre Terra, sempre più da proteggere e da considerare sacra. Giulia Maria Crespi PRESIDENTE ONORARIO FAI

17


Foto Dario Fusaro© FAI

Le manifestazioni nei Beni del FAI per tutta la famiglia dal 28 ottobre al 3 novembre

Leggende e misteri tra i brividi di Halloween CASTELLO DELLA MANTA, CASTELLO E PARCO DI MASINO, VILLA PANZA, VILLA DELLA PORTA BOZZOLO, MONASTERO DI TORBA, CASTELLO DI AVIO, VILLA DEI VESCOVI, CASA CARBONE

Due giorni per l’autunno CASTELLO E PARCO DI MASINO, CARAVINO (TO)

I colori delle foglie d’autunno sono uno spettacolo unico che accende il paesaggio di mille sfumature. E il parco ottocentesco del Castello di Masino si trasforma in un incanto di colori, profumi, sapori per la quattordicesima edizione della mostra mercato, che vedrà la partecipazione di oltre 150 vivaisti selezionati in Italia e in Europa per eccellenza, innovazione e sostenibilità ambientale sotto l’attenta regia di Paolo Pejrone, fondatore e Presidente dell’Accademia Piemontese del Giardino. Arbusti, fiori di stagione, sementi rare e rose a fioritura invernale, bulbi, frutti antichi e anche prodotti dell’orto, cesterie, lezioni di giardinaggio, passeggiate botaniche, incontri tematici, presentazioni di libri, laboratori per bambini: un’occasione per fare acquisti di qualità e imparare o migliorare le proprie conoscenze sulla cura del verde.

© iStock

da venerdì 19 a domenica 21 ottobre

In occasione della notte più “spaventosa dell’anno”, strane creature, streghe e fantasmi animeranno per adulti e bambini numerosi Beni della Fondazione. Percorsi da brivido, coinvolgenti ed emozionanti, oscuri personaggi e storie piene di paura: i personaggi mitici, i nobili e gli umili inservienti che hanno abitato tra le mura di dimore, di castelli e di monasteri “torneranno in vita” e condurranno gli ospiti alla scoperta delle vicende più antiche e misteriose con racconti e storie di paura, tra realtà e leggenda, travestimenti e sorprese.

Il calendario “Eventi nei Beni del FAI 2018”, è reso possibile grazie al significativo sostegno di Ferrarelle, partner degli eventi istituzionali e acqua ufficiale del FAI, e al prezioso contributo

manifesta zioni nei beni

18

di Pirelli che conferma per il sesto anno consecutivo la sua storica vicinanza alla Fondazione. Si aggiunge quest’anno la prestigiosa presenza di Radio Monte Carlo in qualità di Media Partner.


Foto Dario Fusaro© FAI

— I colori dell’ottocentesco parco del Castello di Masino durante la mostra mercato “Due giorni per l’autunno”.

Le giornate delle camelie VILLA DELLA PORTA BOZZOLO, CASALZUIGNO (VA)

Se volete dare colore al vostro giardino durante i mesi più freddi non perdete l’appuntamento con la mostra mercato dedicata alle camelie a fioritura invernale, organizzata in collaborazione con la Società Italiana della Camelia che vedrà la partecipazione di numerosi espositori, a disposizione dei visitatori anche per consigli e informazioni su queste bellissime piante. Durante la manifestazione conferenze, degustazioni e laboratori per grandi e bambini.

4, 11, 18 e 25 novembre

Galuperie CASTELLO DELLA MANTA, MANTA (CN)

Sulle colline del Cuneese un appuntamento per appassionati di arte, musica e buon cibo che potranno scoprire le sale del castello sulle note di antiche melodie e farsi “prendere per la gola” con degustazioni di prodotti tipici e dolci d’autunno. Il pubblico potrà conoscere la storia degli splendidi ambienti e degli affreschi del castello in un’atmosfera unica e, durante la visita, sostare e lasciarsi coinvolgere da un momento musicale d’eccezione. Oltre ad assaggiare prodotti del territorio e le tipiche galuperie, i dolci immancabili sulle tavole dei piemontesi nei giorni di festa. manifesta zioni nei beni

novembre e dicembre

Aspettando Natale tra presepi e laboratori 21 Beni della Fondazione si vestono a festa per accogliere i visitatori in una calda e gioiosa atmosfera natalizia: mostre mercato, laboratori, presepi, racconti tradizionali e concerti, per vivere insieme l’attesa del Natale e renderla ancora più emozionante. Ogni weekend sarà dedicato a un momento speciale dei preparativi: dall’allestimento della casa, all’apparecchiatura della tavola, dall’addobbo dell’albero alla letterina per Babbo Natale. Per sapere quali Beni ospiteranno eventi legati al Natale e il calendario delle attività www.nataleneibenifai.it 19

Gli eventi possono subire variazioni: si consiglia di verificare sempre su www.fondoambiente.it

Foto Maria Pia GIarrè © FAI

sabato 3 e domenica 4 novembre



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.