Il notiziario del FAI
Periodico: Poste Italiane Spa – Sped. in abb. Post. – D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 CN/BO.
143 giugno luglio agosto 2017
ABBAZIA DI SAN FRUTTUOSO
AI PIEDI DEL MONTE DI PORTOFINO UN BENE MILLENARIO RACCONTA LA SUA NUOVA STORIA
Paesaggio e agricoltura Ricoltivare la bellezza: la visione del FAI
Sere FAI d’Estate
La grande festa dei beni della Fondazione
Vivi l’Italia
con la tua tessera Da Bolzano a Napoli sconti per gli iscritti FAI
2 - EDITORIALE
DIAMO FORZA ALLE NUOVE INIZIATIVE
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opo 50 anni la mostra fotografica di Renato Bazzoni sulle rovine architettoniche e paesaggistiche italiane è stata nuovamente presentata al pubblico. Ma oggi c’è una radicale differenza: i disastri allora denunciati sono grandemente aumentati e una muraglia d’indifferenza politica e finanziaria sull’ambiente continua a imperversare in molti settori. Sappiamo, data la crisi attuale, che la disoccupazione aumenta, i giovani emigrano e molte famiglie vivono sotto la soglia di povertà; e purtroppo l’unica via di uscita sembra il mattone, vanificando così la verifica d’impatto delle infrastrutture su ambiente e paesaggio (decreto legislativo sulla Valutazione di Impatto Ambientale in discussione alle Camere), per proseguire indisturbati sul territorio, minando le regole sacrosante che sono uno dei preziosi capisaldi della nostra tutela. Però in alto i cuori. C’è un altro lato della medaglia: schiere di giovani volontari, startup innovative, persone desiderose di cambiare vita palpitano nell’ombra per una gestione diversa del nostro territorio, dell’agricoltura, del paesaggio, della nostra salute e per tutelare la nostra arte. Non possiamo negare che dagli anni Sessanta una nuova sensibilità sul territorio e sull’ambiente sia maturata in numerosi cittadini. Anche perché attraverso gli anni si sono evidenziati con maggiore drammaticità eventi incontestabili. Ce lo dicono le api, sempre più decimate dai veleni sparsi dall’uomo; i muri di Pompei che franano per mancanza di manutenzione; i lavoratori del Sud che guadagnano due euro al giorno per raccogliere pomodori; ma ce lo dicono anche migliaia di monumenti che andrebbero
Periodico del FAI Sede legale: La Cavallerizza via Carlo Foldi, 2 - 20135 Milano
Giulia Maria Crespi Presidente Onorario FAI
restaurati. E lo grida con indignazione a tutto il mondo la Laguna di Venezia, battezzata dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità, ancora violentata dalle grandi navi che arricchiscono il Comune, inquinano le acque della Laguna e deturpano il paesaggio. Inoltre sappiamo che migliaia di ettari agricoli incolti aspettano la zappa e un seme da far germinare, ma richiedono un incentivo iniziale per aiutare chi vuole intraprendere il nuovo lavoro. L’elenco potrebbe proseguire e segnalare i danni alle acque, all’aria e al paesaggio, causati da una dissennata politica ambientale. Perché parecchi politici, la stampa, i media spesso sottovalutano questi problemi? Tanto più che la tutela è sempre più nell’animo di molti. Cerchiamo dunque di esserne consapevoli, riproponiamo con testardaggine questi valori e sollecitiamo la scuola, l’università, il mondo della cultura e della ricerca, della piccola imprenditoria, dell’agricoltura e del restauro a farsene promotori. Ma soprattutto chiediamo ai vertici di dedicare attenzione e più mezzi a queste iniziative. Così possiamo creare un’Italia più forte per il domani, quella che Tonino Cederna predicava, seguito dalle denunce di Peccei con il Club di Roma e che vennero documentate dalla mostra di Bazzoni. Vorrei ricordare un messaggio degli Indiani d’America: “Ricordati che il mondo non ti è stato dato in eredità dai tuoi padri, ma in prestito dai tuoi figli per farne un posto migliore di quello che hai trovato”. Questa è la strada luminosa intrapresa dal FAI.
CONTENUTI BILANCIO FAI 2016.............................................................................................pag. 3
Direzione e uffici La Cavallerizza via Carlo Foldi, 2 20135 Milano tel. 02467615.1
ABBAZIA DI SAN FRUTTUOSO.....................................................................pag. 4
Registrazione del Tribunale di Milano del 9.8.1980 n. 314
VOLTI DEL FAI.......................................................................................................pag. 9
Stampa DATA MEC S.r.l.
IL PAESAGGIO CHIEDE AIUTO ALL’AGRICOLTURA .............................pag. 10
Direttore responsabile Simonetta Biagioni
SERE FAI D’ESTATE .............................................................................................pag. 12
Coordinamento editoriale Marco Magnifico
UNA NUOVA OPERA DI ROBERT WILSON PER VILLA PANZA.......pag. 13
Progetto grafico Carlo Dante Quota minima di adesione annuale al FAI: 39,00 Euro
NEWS ...................................................................................................................... pag. 14 VIVI L’ESTATE CON LA TESSERA DEL FAI ..................................................pag. 16 MANIFESTAZIONI NEI BENI............................................................................pag. 18
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a notizia più bella e importante del bilancio 2016 è che il numero degli iscritti al FAI è cresciuto ancora: a dicembre le persone che hanno deciso di far parte della nostra grande squadra sono quasi 150.000, 149.558 per la precisione, quasi 27.000 in più rispetto allo scorso anno. A tutti un grazie sincero per aver capito quanto profondamente crediamo nella nostra missione e quanto impegno metteremo per fare sempre il meglio nel promuovere e curare il patrimonio storico, artistico e paesaggistico nonché per vigilare sulla tutela di tale immenso, inestimabile valore comune. Un grande successo anche il numero dei visitatori dei beni che il FAI apre quotidianamente alla collettività: nel corso del 2016 sono state circa 775.000 (122.000 in più del 2015) le persone che sono venute a vivere i nostri luoghi speciali per apprezzarne la bellezza, ascoltarne il racconto, godere dei piccoli e grandi eventi che i volontari e lo staff del FAI hanno messo loro a disposizione. La scoperta o riscoperta di quanto importanti per noi italiani possano essere i luoghi che ci circondano e la nostra cultura hanno portato centinaia di migliaia di persone a partecipare ai grandi eventi, come le Giornate FAI di Primavera e la FAImarathon che, grazie a decine di migliaia di volontari, hanno mobilitato tutto il nostro Paese. Più di 1,5 milioni sono stati i voti con i quali gli italiani hanno voluto affermare che i loro Luoghi del Cuore contano e hanno bisogno di attenzione da parte del pubblico e di tutti i cittadini.
Angelo Maramai Direttore Generale FAI
Maja Galli © Archivio FAI
UNA SQUADRA SEMPRE PIÙ NUMEROSA
Un grande movimento di persone dunque, ma anche un’importante impresa culturale; il FAI continua a crescere per la convincente proposta che rivolge agli italiani e per la sua competenza nel condurla con efficacia ed efficienza. Qualche dato solo per illustrare la gestione della Fondazione. Nel 2016 i proventi della gestione economica hanno raggiunto i 23.431.726
di euro, 1.908.159 (8,9 %) in più del bilancio 2015, portando a un risultato positivo di oltre 738.000 euro: risultato importantissimo che verrà interamente impiegato nel 2017 per il completamento del restauro e della rivitalizzazione di Podere Case Lovara (una stupefacente azienda agricola sospesa a 243 metri nel promontorio di Punta Mesco tra Levanto e le Cinque Terre). Nel 2016 circa 4,2 milioni di euro sono stati investiti dal FAI nei propri lavori di restauro e manutenzione straordinaria consentendo, tra l’altro, l’apertura definitiva di un piccolo gioiello, Torre e Casa Campatelli, inaugurato a San Gimignano proprio nel corso dell’esercizio. Il FAI dunque prosegue nella sua prospettiva di crescita pianificata nel 2014 all’interno del Piano Strategico 2014-2023 e, a oggi, la gran parte degli obiettivi del Piano Operativo sono stati raggiunti e superati. Ma certo non ci fermeremo qui. Vogliamo infatti essere sempre più presenti in tutti i territori italiani e nei prossimi anni lavoreremo alacremente per cercare nuovi beni di grande rilevanza e significatività per prendercene cura e metterli a disposizione della collettività. L’aiuto e l’affetto di tanti italiani, che con piccoli e grandi contributi ci sostengono, è per noi il motore attivo che ci consentirà di ottenere grandi risultati nell’interesse di tutti.
Il Bilancio e la Nota Integrativa 2016 sono reperibili integralmente su www.fondoambiente.it
4 - I BENI DEL FAI
Foto Giorgio Majno 2006 © Archivio FAI
La facciata fronte mare dell’Abbazia di San Fruttuoso appena restaurata e la cinquecentesca Torre Doria nel Monte di Portofino.
ABBAZIA DI SAN FRUTTUOSO
Mille anni di storia tra arte e mare. Trent’anni di tutela del FAI. E il gioiello che si affaccia su una baia nel Parco naturale di Portofino adesso torna a raccontare la sua “storia in cammino”
I BENI DEL FAI - 5
SAN FRUTTUOSO CAMOGLI (GE) Foto d’epoca dell’Abbazia di San Fruttuoso.
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rent’anni fa, grazie alla donazione di Frank e Orietta Pogson Doria Pamphili, il FAI apriva al pubblico l’Abbazia di San Fruttuoso, un gioiello del patrimonio monumentale italiano che si affaccia da mille anni sulle acque limpide di una baia nel Parco naturale di Portofino. Da trent’anni chi raggiunge in barca il pittoresco borgo di pescatori, oltre a un bagno di mare e un assaggio di cucina locale, può godersi una visita tra
le antiche mura dell’abbazia: l’ombra dei chiostri e il sole che penetra dalle finestre della facciata e inonda di luce gli interni, dove si conservano ordinati i reperti della vita semplice dei monaci. Da trent’anni il FAI si prende cura dell’abbazia, dapprima con impegnativi restauri, poi, giorno per giorno, con un’opera di manutenzione che garantisce la sopravvivenza del monumento e la sua fruizione, così come desideravano i donatori, così
com’è nella sua missione: l’abbazia per sempre e per tutti. Ma i tempi cambiano. La storia è in cammino, e il FAI stesso è in cammino: ordinare reperti e conservare antiche mura come fossero reliquie di un passato remoto è fondamentale, ma oggi non basta. Oltre alla tutela imprescindibile, oggi si rivela altrettanto importante “risuscitare” i monumenti, farli vivere, rilegandoli al presente, adeguandoli alle esigenze e ai desideri di un pubblico
Foto Giorgio Majno, 2006 © Archivio FAI
6 - I BENI DEL FAI
La quadrifora del XII secolo affacciata sul mare da cui prende il nome l’omonima sala.
che non si accontenta di bearsi di fronte a mura antiche o paesaggi da sogno, ma che chiede di capire, partecipare, interagire, fare esperienze emozionanti, significative e memorabili. UNA NUOVA VITA PER L’ABBAZIA Anche per l’Abbazia di San Fruttuoso, pertanto, è giunto il momento di cambiare, di rimettere la sua storia in cammino. Il 2017 sarà un anno di fervide attività all’abbazia, che diventa laboratorio di se stessa, alla riscoperta
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del suo valore e delle sue potenzialità, per offrirsi non solo integra ma migliorata alle generazioni presenti e future: il tutto senza mai chiudere al pubblico, anzi, proprio sotto gli occhi del pubblico, che sarà coinvolto nel “dietro le quinte” dei restauri del FAI. Si comincia dalla facciata, che si rivela nell’antico splendore dopo un lungo lavoro di ripulitura e consolidamento della muratura che mostra tutte le fasi della sua storia, pronte per essere sfogliate come pagine di un libro. Un libro che ha un inizio da favola. C’era
una volta, infatti, una sorgente d’acqua perenne, che sgorgava ai piedi di una montagna di verde, al fondo di una baia protetta. L’acqua era un miracolo per gli antichi: garanzia di sopravvivenza e manifestazione del sacro, tanto che su quella sorgente, protetta da un drago e da tre leoni - come narra una leggenda dell’VIII secolo - alcuni monaci, in fuga dall’invasione araba della Spagna, alla ricerca di un luogo sicuro per le reliquie del santo martire Fruttuoso, edificarono il primo monastero. Storia e leggenda si incontrano a San
Chi riposa in quelle tombe?
al livello inferiore del chiostro dell’abbazia si accede alla profonda cavità che ospita le tombe dei Doria del XIII-XIV secolo (nella foto a destra), risultato di un intervento cinquecentesco voluto dall’ammiraglio Andrea. Il vano, gravato da una bassa volta a botte, è più antico (XI-XII secolo) e presentava in origine una copertura in ardesia inclinata verso il mare. Le tombe in marmo bianco e pietra frigia, alternate nella tipica bicromia, sono disposte a schiera sui tre vani della stanza e sono costituite da arcate in muratura singole o a coppie, in gran parte con epigrafi, e sormontate da arcosoli a sesto acuto sorretti da colonnine marmoree con tettuccio a capanna.
Qui riposano sette membri della famiglia Doria, mentre si ignora l’identità dei personaggi tumulati negli altri due sepolcri e nel sarcofago detto “del filosofo”. Il sepolcreto degli antenati dei Doria sarà oggetto per la prima volta nei prossimi mesi di indagini e ricerche a cura degli specialisti in antropologia forense e paleopatologia dell’Università di Pisa, condotte nella stessa abbazia, sotto gli occhi del pubblico. Scavo archeologico dei depositi funerari e analisi scientifiche sui resti umani conservati potranno aprire ampi e curiosi squarci sulla storia e sui suoi protagonisti: chi sono? Quando sono stati sepolti? Che stile di vita avevano? E come sono morti?
Foto Marco Ligabue, 2017 © Archivio FAI
Foto Marco Ligabue, 2016 © Archivio FAI
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A sinistra, tecnica di pulitura a umido. A destra, capitello romano del II secolo nel chiostro superiore.
NARRA LA LEGGENDA CHE LA SORGENTE PROTETTA DA UN DRAGO E TRE LEONI... borgo e si eleva, come un segnacolo visibile fin dal mare, la sua torre nolare. Non è una coincidenza, ma la prova dell’importanza di quel luogo natura-
le e misterioso, che torna finalmente accessibile al pubblico. Finora sotto gli stessi arconi ci si sedeva ai tavolini azzurri di un tipico ristorantino, consolandosi per l’inaccessibilità della sorgente con gustose lasagne al pesto; ma la storia dell’abbazia merita di recuperare il suo principio - l’acqua - e i visitatori meritano di addentrarsi in questo curioso e significativo antro, e anche il ristorantino merita una nuova collocazione, ancor più tipica, nella piazzetta del borgo, su una terrazza sotto un fresco pergolato di limoni.
Foto Santi Caleca, 2012 © Archivio FAI
Fruttuoso, perché proprio su quella sorgente, che ancora zampilla tra le rocce sotto gli arconi che sorreggono l’abbazia, insiste la chiesa del piccolo
ANCORA TANTE DOMANDE A CUI RISPONDERE Ristorati sotto i limoni, e dopo una passeggiata alla cinquecentesca Torre Doria, anch’essa appena restaurata nelle facciate, si torna ad addentrarsi nella storia dell’abbazia, che ancora nasconde diversi misteri: com’era la chiesa più antica, che oggi appare come una cripta? E perché questo monastero così remoto attirò nei secoli l’attenzione di potenti famiglie locali, come i Doria, e ancor prima le benevolenze di Papi e imperatori? Chi riposa nel sepolcreto dei Doria? E perché si conserva qui il frammento della chiglia di un piroscafo inglese naufragato a metà Ottocento? Oggi possiamo ricorrere a nuove tecnologie di indagine e studio e la ricerca scientifica negli ultimi trent’anni ha svelato novità che arricchiscono il racconto di questo luogo. Per scrivere le pagine mancanti di questo racconto il FAI si è affidato alle Università di Genova e di Pisa e alla Soprintendenza della Liguria, con cui per tutto il 2017 sarà attivo un accordo di collaborazione speciale. Docenti specializzati in storia, archeologia, e perfino in antropologia forense, saranno presenti e attivi nell’abbazia nei
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INFO Abbazia di San Fruttuoso, Camogli (Genova) Tel. 0185 772703
Foto Marco Ligabue, 2016 © Archivio FAI
fai.sanfruttuoso@fondoambiente.it
• L’abbazia è aperta tutto l’anno da martedì a domenica (per orari www.abbaziadisanfruttuoso.it) • Come arrivare: a piedi da Portofino (Vetta o Mare) circa 90 minuti o con servizio di battello dalle località più vicine • Visite guidate, passeggiate naturalistiche, foresteria, bookshop, attività per famiglie
La chiatta per il trasporto delle strutture necessarie all’allestimento del cantiere di restauro.
ARCHEOLOGI E RESTAURATORI AL LAVORO DURANTE LE VISITE Sarà un laboratorio aperto a tutti, in cui osservare con i propri occhi come avviene un restauro conservativo - che “c’è ma non si vede” - e sfiorare con le dita la “pelle” dell’abbazia ripulita da polveri e croste e rimessa a nuovo integrando le parti mancanti o lacunose; un laboratorio ora arricchito da un nuovo allestimento museale e con un calendario di attività per grandi e bambini, alla scoperta dei misteri e dei mestieri della ricerca. Grazie alla nuova conoscenza acquisita, il FAI sarà così in grado di riaprire nel 2018 il cantiere di restauro, per migliorare dopo trent’anni di attività gli spazi e i percorsi di visita - che saranno estesi anche al Parco e all’Area Marina protetta, per gli amanti delle
passeggiate nella natura e delle immersioni subacquee - e offrire così un futuro ancor più luminoso all’abbazia, dopo mille anni dalla sua fondazione, e per almeno altri mille! METTI UNA NOTTE A SAN FRUTTUOSO… C’è tanto da fare e da vedere a San Fruttuoso. Vale la pena di venire, di tornare e di fermarsi, per una giornata e magari anche per la notte. In cima al borgo c’è una tipica casetta di pescatori, che può ospitare quattro persone, con un terrazzo che affaccia sulla baia e sul verde e un piccolo giardino che il FAI (da quest’anno in collaborazione con il Landmark Trust: www.landmarktrust.org.uk) affitta al pubblico, dove vivere un’esperienza indimenticabile e un po’ “fuori dal mondo”, immersi in un contesto completamente naturale. Per una pausa dalla città o un romantico week-end nella quiete più esclusiva: quella quiete immersa nella bellezza che un tempo era riservata solo ai monaci, oggi diventa un’opportunità e una ricchezza per tutti! GRAZIE La storia dell’abbazia può riprendere il suo cammino grazie al prezioso sostegno di Regione Liguria, Compagnia di San Paolo, Gruppo Epta, Giovanni Cataldi e Fondazione Federico degli Uberti.
© Landmark Trust, 2016
prossimi mesi per riordinare i reperti, approfondire rilievi, analisi e scavi, e perfino per rimuovere le pesanti lastre che coprono le tombe degli antenati dei Doria, inesplorate custodi di una storia ignota. Il pubblico incontrerà archeologi al lavoro e restauratori intenti a ripulire i preziosi stucchi che adornavano la chiesa medievale, e che torneranno in abbazia dopo una lunga assenza
La terrazza della foresteria che si affaccia sulla torre nolare.
5 MODI PER
VIVERE L’ABBAZIA
1 Visitare un monastero millenario incastonato in un parco naturale 2 Partecipare dal vivo a un cantiere di restauro 3 Dormire cullati dallo sciabordio del mare nella foresteria 4 Fare trekking lungo gli antichi tracciati tra oliveti e boschi 5 Riposarsi sulla spiaggia e fare immersioni subacquee alla scoperta del Cristo degli Abissi
VOLTI DEL FAI - 9
COSÌ IL FAI CI AIUTA A SENTIRCI MENO SOLI
“LA CALABRIA HA BISOGNO DI AIUTO” DICE ANNA LIA PARAVATI, PRESIDENTE REGIONALE “E NOI STIAMO CAMBIANDO MOLTE COSE” Com’è cominciata l’avventura calabrese del FAI? Abbiamo dato vita alla prima delegazione in Calabria - quella della Locride - undici anni fa e siamo stati l’ultima regione in cui è approdato il FAI. Da lì in poi siamo cresciuti in fretta e in maniera costante, sviluppando una rete regionale che ha reso capillare la presenza della Fondazione in tutto il territorio, con la creazione di sei delegazioni e di quattro gruppi giovani.
Com’è cambiato in questi anni il rapporto del FAI con le istituzioni calabresi? Si è completamente ribaltato. Dall’iniziale necessità di accreditarsi, il FAI è oggi un punto di riferimento per i calabresi. Gli enti ci cercano per partecipare alle nostre manifestazioni, e il sigillo del FAI è considerato un fiore all’occhiello. Così per le scuole, dove al progetto Apprendisti Ciceroni® aderiscono migliaia di giovani. Anche la cittadinanza risponde con trasporto, basti pensare che oltre 15.000 visitatori hanno invaso i beni aperti durante le Giornate FAI di quest’anno. Esemplare il caso di Rossano, dove il
La Calabria è una regione problematica: il FAI è servito a far sentire meno soli i calabresi? La mia regione soffre di problemi atavici; il suo patrimonio di arte e natura è tanto compromesso quanto ricco ed esige di essere conosciuto. Il FAI è uno strumento portentoso per puntare i riflettori sulle nostre bellezze. E per noi la Calabria è un luogo tutto da scoprire: grazie all’attenzione della sede centrale abbiamo potuto svilupparci sul territo-
rio, intessere relazioni proficue con le istituzioni, fino ad acquisire il primo bene della regione, il seicentesco Casino Mollo nella vicina Riserva naturale dei Giganti di Fallistro, che ci è stata data in concessione dal Parco Nazionale
“GLI ENTI PUBBLICI CI CERCANO PER PARTECIPARE ALLE MANIFESTAZIONI” della Sila. Il suo restauro permetterà di rendere noto un pezzo di storia della mia terra. Grazie al censimento I Luoghi del Cuore abbiamo realizzato un intervento di illuminazione della Cattolica di Stilo (RC), tra i più importanti monumenti della regione. Ci auguriamo di poter fare altrettanto per l’area archeologica del Parco di Capo Colonna, giunta quest’anno al 4° posto della classifica con quasi 32.000 voti! © Archivio FAI
Cosa fa in concreto un Presidente Regionale? Il mio è un ruolo di mediazione tra la struttura nazionale e la rete volontaria. Allo stesso tempo mi preoccupo di informare il FAI centrale delle necessità del territorio. Un compito non facile ma ripagato da un arricchimento umano e culturale.
Codex Purpureus nel Museo Diocesano, capolavoro dei codici bizantini miniati, ha entusiasmato i rossanesi tanto che ci ha scritto il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio: “Grazie per il contributo concreto e positivo che state dando per la valorizzazione del nostro patrimonio culturale e per affermare la Calabria migliore. Bravissimi!”.
Anna Lia Paravati
Qual è il suo luogo del cuore in Calabria? Il mio luogo del cuore può amaramente essere definito un “luogo del pianto”: lo splendido sito archeologico di Monasterace, un’area sacra a picco sul mare che conserva il più grande mosaico di epoca ellenistica del sud Italia. Il grave problema che l’affligge è l’erosione della costa causata dalla violenza del mare ed è indispensabile un intervento per salvarla. Uno scempio cui non si può restare indifferenti, abbiamo il dovere di conservare i nostri siti archeologici, rimasti intatti per millenni. Mi auguro proprio che potremo fare qualcosa.
10 - PAESAGGIO
IL PAESAGGIO CHIEDE AIUTO ALL’AGRICOLTURA
“In un secolo abbiamo perso 10 milioni di ettari di terreni agricoli e per il pascolo”, ci spiega Mauro Agnoletti della Facoltà di Agraria dell’Università di Firenze
RICOLTIVARE LA BELLEZZA L’insieme dei processi di abbandono e di industrializzazione dell’agricoltura, hanno infatti comportato la perdita di gran parte della varietà dei nostri paesaggi, per una percentuale stimata intorno al 45% solo in Toscana. Ogni italiano ha oggi a disposizione 5000 metri quasri di terreno per vivere, di cui solo poco più di un terzo coltivati, è quindi importante cercare di contrastare l’abbandono individuando un modello di competitività che mantenga una stretta relazione fra la qualità dei prodotti tipici e la qualità ambientale e paesaggistica, contrastando anche i
fenomeni dovuti alla industrializzazione dell’agricoltura. I nostri costi di produzione sono infatti superiori a quelli provenienti dall’estero, che sono molto spesso di bassa qualità e mettono fuori mercato i nostri prodotti favorendo l’abbandono. Il modello agricolo industriale promosso negli anni ’60 non è stato in grado di contrastare efficacemente questo fenomeno, contribuendo a degradare e omogeneizzare il mosaico agricolo, così importante anche per il crescente valore agrituristico delle aree interne. Per quanto riguarda solo il grano basterebbe ricoltivare poche centinaia di migliaia di ettari per rendere il nostro paese autosufficiente e produrre pane e pasta di ottima qualità, con un costo solo di poco superiore. La bellezza del nostro paesaggio è anche legata al fatto che abbiamo un territorio per il 75%
PRIMA Nelle foto qui sopra e in basso, il Podere Case Lovara a Punta Mesco, Levanto (SP), nel Parco Nazionale delle Cinque Terre, prima e dopo il restauro paesaggistico del FAI. Da notare il ripristino dei muretti a secco che sostengono i terrazzamenti e il recupero dell’oliveto.
DOPO
Foto Davide Marcesini 2016 © Archivio FAI
L’
agricoltura è l’attività economica che in modo più continuo e pervasivo ha modellato l’Italia nel corso dei secoli, imprimendo le sue forme alla base naturale e creando un paesaggio rurale che è parte fondamentale della nostra identità culturale e dell’immagine del nostro paese. Le aree agricole, pastorali e forestali, riguardano circa il 90% del territorio, si tratta quindi della parte più estesa del nostro patrimonio paesaggistico. Proteggere il paesaggio rurale è una delle tante battaglie condotte dal FAI per cercare di contrastare i molti fenomeni di degrado che compromettono i suoi valori. Oltre al consumo di suolo, abbiamo infatti perso più di 10.000.000 di ettari di terreni agricoli e pascolivi nell’ultimo secolo, con il ritorno di più di 6.000.000 di ettari di boscaglie che hanno ricoperto i terreni abbandonati. Tutto questo ha notevolmente pregiudicato la nostra produzione agricola compromettendo anche la biodiversità del paesaggio.
Foto Davide Marcesini 2016 © Archivio FAI
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montuoso e collinare e non possiamo certo coltivare tutto in pianura, dove fra l’altro avviene anche la maggiore urbanizzazione, solo per ridurre i costi di produzione, abbandonando il resto del paese. Ricoltivare la terra è anche una battaglia per lo sviluppo sostenibile: pochi si rendono conto che assieme ai problemi ambientali, che tutti conosciamo, un’altra sfida si propone al mondo, quella di produrre il 70% in più di cibo nei prossimi cinquant’anni, per sfamare una popolazione che si avvia verso gli otto miliardi di persone. LA NUOVA VISIONE DEL FAI Coltivare nel nostro paese i prodotti alimentari che ci servono è quindi un tema etico e ambientale al contempo, l’importazione di cibo dall’estero vale infatti il 20% dell’impronta ecologica totale del nostro paese e i prodotti che importiamo vengono spesso da contesti sociali e ambientali insostenibili. In questo contesto il FAI si è dimostrato, come spesso accade, innovatore e an-
tesignano di quel restauro del paesaggio oggi diventato uno dei temi dominanti delle conferenze sul clima, come quelle recenti di Parigi e Marrakech. Il restauro dei paesaggi rurali storici, quali Punta Mesco in Cinque Terre, il Bosco di San Francesco ad Assisi, Ieranto in Campania, per citare solo alcuni esempi, si muovono in questa direzione. Ripristinare la bellezza e le produzioni di qualità, assieme alla agrobiodiversità, consente non solo di tutelare esempi significativi del nostro paesaggio culturale, ma indica anche una strada da seguire per le politiche pubbliche, ponendo l’Italia come un modello che guarda al futuro. Armonizzare i processi economici con la qualità ambientale è infatti l’unica strada che può consentire la sopravvivenza della specie umana sul pianeta, in tal senso l’Italia può proporsi come un modello efficace, rispetto al quale pochi paesi hanno quella autorevolezza che proviene dalla nostra lunga storia.
UN NUOVO MODELLO Presidente Vittorio Alessandro (nella foto), si può dire che nel Parco Nazionale delle Cinque Terre con il Podere Case Lovara sia nato un modello virtuoso di connubio tra natura e agricoltura? Senza dubbio. L’agricoltura è un rilevante elemento identitario in questo territorio, dove si identifica da secoli con la tecnica colturale dei terrazzamenti, vitale per l’equilibrio del suolo nonché per il rilancio di un modelllo paesaggistico esemplare pur nella sua peculiarità. Quello delle Cinque Terre è infatti al contempo un paesaggio rurale e marittimo: i frutti della terra hanno qui la sapidità del mare, un gusto dalla forte identità. Quali sono le potenzialità per lo sviluppo del territorio? Il Parco è un importante volano in termini di crescita economica, occupazionale e culturale. Negli ultimi anni abbiamo registrato un notevole incremento delle attività agricole, come il recupero dei terreni incolti, dei muretti a secco, tutte attività che il Parco promuove nell’ottica di incentivare un turismo attento, consapevole, lento e stabile. Quali sono i rischi a cui il Parco oggi è più esposto? Temiamo più di tutto l’inflazione della sua immagine turistica che rischia di trasformare le Cinque Terre in un paesaggio di cartapesta e non più appartenente agli uomini che lo hanno faticosamente modificato. Il ritorno all’agricoltura è principalmente una questione di “cultura”: è pertanto da qui che dobbiamo ripartire.
12 - SERE FAI D’ESTATE
Foto effedueotto.com © Archivio FAI
Il giardino di Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno (VA) nella luce della sera.
60 appuntamenti estivi dal tramonto a mezzanotte con visite speciali, concerti e picnic a lume di candela
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noltrarsi al crepuscolo nella torre medievale di Casa Campatelli a San Gimignano (SI). O ammirare il Lago di Lugano sotto il cielo stellato di giugno dal terrazzo di Villa Fogazzaro Roi a Oria di Valsolda (CO) e vivere di notte la dimora dove lo scrittore di Piccolo Mondo Antico, oltre un secolo fa, amava trascorrere i suoi periodi di riposo estivo: sono alcune delle possibilità offerte dalle Sere FAI d’Estate, la grande festa dei beni della Fondazione giunta alla seconda edizione, rinnovata e ampliata. Se nel 2016 sono state coinvolte per una sola serata cinque proprietà, quest’anno la manifestazione ne interesserà sedici, da Villa Necchi Campiglio a Milano a Parco Villa Gregoriana a Tivoli (RM), da Villa Panza a Varese a Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (PD), aperti straordinariamente in notturna nei fine settimana dal 9 giugno al 2 luglio 2017, dalle ore 19 alle 24. Oltre sessanta gli appuntamenti
in calendario, che consentiranno ai visitatori di scoprire i luoghi d’arte e natura della Fondazione in via eccezionale dal tramonto a mezzanotte. UNA NUOVA PROSPETTIVA “La manifestazione diventerà l’evento di punta del FAI in estate e affiancherà le Giornate di Primavera, la Giornata d’Autunno e le Mattinate per le Scuole in inverno – dice Marco Di Luccio, responsabile Ufficio Gestione e Sviluppo Beni FAI – Il progetto nasce dall’esigenza di organizzare, per la prima volta in oltre quarant’anni di storia, qualcosa di
Foto Stefano Crove 2016 © Archivio FAI
NOTTI D’ESTATE NEI BENI DEL FAI
importante per i beni, che sono la sostanza della Fondazione e intendo un vero e duraturo appuntamento con un forte comune denominatore: quello di far vivere le proprietà in modo diverso e renderle accessibili nella suggestione della sera”. Novità dell’edizione 2017 sono i concerti e le performance musicali a cura degli studenti di undici conservatori italiani – gli istituti di Torino, Cuneo, Alessandria, Milano, Como, Padova, Adria, Frosinone, Latina, Roma e Firenze – che animeranno le “notti bianche” del FAI con brani classici e jazz in contesti unici, dall’Arena Civica accanto alla Palazzina Appiani a Milano al giardino di Villa del Balbianello a Tremezzina (CO). A seconda del programma della serata, gli ospiti potranno partecipare a visite speciali e teatralizzate oppure gustare picnic e aperitivi a buffet a lume di candela. I biglietti d’ingresso variano da 6 a 15 euro a seconda del bene e del programma della serata. Il costo dell’aperitivo a buffet, dove previsto, varia da 15 a 20 euro e non è compreso nel biglietto d’ingresso. Per informazioni e calendario dettagliato: www.serefaidestate.it DJ set con musica elettronica per l’edizione 2016 delle Sere FAI d’Estate a Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (PD)
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ROBERT WILSON RITORNO A VILLA PANZA «I racconti popolari mi hanno sempre affascinato» spiega l’artista americano che presenta la nuova opera “A Winter Fable”, ispirata alle fiabe di Italo Calvino ed entrata nella collezione permanente della villa
era una volta un lupo e una volpe che si dicevano compare e comare, e fecero il patto di dividere tutto quello che riuscivano a prendere”. Inizia così la favola Comare Volpe e Compare Lupo che fa parte della raccolta Fiabe italiane di Italo Calvino e che ha ispirato l’opera di Robert Wilson A Winter Fable, lavoro inedito realizzato appositamente per le rimesse delle carrozze della villa, che dal 15 maggio è entrata a far parte della collezione permanente di Villa Panza a Varese in occasione della mostra dell’artista americano Robert Wilson for Villa Panza. Tales. “I racconti popolari e le favole mi hanno sempre affascinato, e credo di condividere la stessa attrazione provata da Calvino”, dice Robert Wilson. Nella loro smisurata varietà e infinita ripetizione le fiabe per Calvino rappresentano una spiegazione generale della vita legata alle innumerevoli possibilità di metamorfosi di ciò che esiste. In Comare Volpe e Compare Lupo - trascritta da Benedetto Croce per la prima volta dal napoletano in italiano - i due animali, legati da un patto “indissolubile”, si promettono reciproco aiuto. Tuttavia, a causa dell’ingordigia, il lupo rifiuta di condividere con la volpe un agnello appena catturato segnando il suo destino.
Un fotogramma della nuova opera A Winter Fable di Robert Wilson. © RW Work
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UN TRITTICO DI VIDEO Robert Wilson si è concentrato sui tre personaggi principali della fiaba: il lupo, la volpe e l’agnello, protagonisti di una storia di violazione, manipolazione e vendetta. Nelle mani di Wilson la favola si traduce in un trittico di video interconnessi legati a un unico paesaggio onirico e surreale, come elemento ancora una volta caratteristico e caratterizzante della sua poetica. A completare la sua visione la colonna sonora del duo statunitense CocoRosie (le sorelle Casady) che aveva già com-
posto nel 2013 la musica per il memorabile spettacolo Peter Pan di Wilson a Berlino. “Spesso le persone mi chiedono quali siano le idee che stanno dietro alle mie immagini. Rispondo che non interpreto il mio lavoro. L’interpretazione è per gli altri. Le favole sono una fonte d’ispirazione, dare un significato a questo lavoro limita la sua poesia e la possibilità di far nascere altre idee”.
DA TURRELL A WENDERS La ricerca del FAI, anche grazie al prezioso sostegno di JTI (Japan Tobacco International), ha permesso negli ultimi anni di implementare la collezione permanente di Villa Panza con l’ingresso di nuove acquisizioni come i due nuclei di opere di Christiane Löhr, Tre cubi e Forma d’archi e piccola elevazione (2010); Varese Scrim 2013 di Robert Irwin, (2013); Ganzfeld (2013) di James Turrell; il nucleo di 5 fotografie di Wim Wenders, Ground Zero, 2001 (2015); Cone of Water di Meg Webster (2016); House for Giuseppe Panza (2016) di Robert Wilson per finire con A Winter Fable (2017) sempre di Wilson. Ognuna di queste opere , con grande equilibrio, dialoga co lo spirito e l’identità del luogo e la cifra stilistica degli spazi e contribuisce ad accrescerne il suo valore e la sua conoscenza.
14 - NEWS
ARTE E NATURA CERCANO VOLONTARI
TANTI PANORAMI TUTTI DA AMMIRARE
Per i giovani dai 20 ai 26 anni c’è un modo diverso di vivere pienamente l’estate: i FAI Summer Camp
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ivere un’esperienza estiva nei beni del FAI è possibile grazie al progetto FAI Summer Camp – Volontari al servizio di arte e natura che si rivolge ai giovani dai 20 ai 26 anni. Quest’anno si svolgeranno in sei beni: il Bosco di San Francesco ad Assisi (PG), il Castello e Parco di Masino a Caravino (TO), il Parco Villa Gregoriana a Tivoli (RM), il Castello della Manta a Manta (CN), Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno (VA), il Giardino della Kolymbethra nella Valle dei Templi (AG). I partecipanti saranno coinvolti nelle attività di manutenzione di questi luoghi di straordinaria bellezza e, oltre ad aiutare il FAI a prendersi cura del patrimonio di arte e natura, avranno la possibilità di partecipare a visite accompagnate e di prendere parte a corsi di public speaking e a lezioni sul social media marketing. I campi, della durata di una settimana ciascuno, inizieranno a metà luglio e termineranno intorno al 20 agosto. Per informazioni e iscrizioni: campivolontariato@fondoambiente.it www.faisummercamp.it
CON IL FAI LA SCUOLA VA... FUORI DALLA SCUOLA
Anche per l’anno scolastico 2017-2018 il FAI propone un modo diverso di fare scuola tra arte, storia, natura e… divertimento. Speciali percorsi di gita scolastica, nei beni che la Fondazione gestisce, sono l’occasione per vivere un’esperienza educativa fuori dalla scuola, per scoprire il territorio e le sue bellezze. Il FAI presenterà le proposte agli insegnanti che riceveranno il supplemento speciale “In gita con il FAI” dove trovare idee per un approccio didattico fuori dalle aule.
Domenica 17 settembre torna la Giornata del Panorama, organizzata dal FAI con Fondazione Zegna per scoprire luoghi speciali dove godere di scorci eccezionali partecipando dalle 10 alle 18 a itinerari speciali. Nel promontorio di Punta Mesco, nel Parco Nazionale delle Cinque Terre, dal Podere Case Lovara (nella foto) ci si affaccia sul mare aperto e sulla macchia mediterranea, con una straordinaria veduta d’insieme. A Caravino (TO) il Castello e Parco di Masino regala la vista sulla Serra Morenica d’Ivrea, uno dei più importanti patrimoni ambientali d’Europa, e sulle Alpi; mentre a Trivero (BI) l’Oasi Zegna propone un’immersione nella natura e una vista straordinaria sull’incontaminata Valsessera e sulla Pianura Padana. Per informazioni: uff.manifestazioni@fondoambiente.it
UN ALTRO PUNTO DI VISTA SU AGRIGENTO Grazie alla collaborazione con il Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento, è stato inaugurato un nuovo percorso ipogeo che collega il Giardino della Kolymbethra alla Porta V dell’antica cinta muraria della città. La visita al bene del FAI illustra la grande infrastruttura dell’antica città di Akragas, realizzata nel V secolo a. C. per assolvere al fabbisogno di acqua e come magazzino per alimenti. Visite guidate su prenotazione per gruppi di massimo 8 persone in compagnia di uno speleologo e di una guida esperta scegliendo tra due percorsi della durata di 120 o 40 minuti. Si ringrazia Lisa, azienda da molti anni vicina al FAI, per il fondamentale sostegno a favore delle attività di tutela e valorizzazione del Giardino della Kolymbethra.
NEWS - 15
Le opere in ceramica dell’estroso designer e architetto in mostra al Negozio Olivetti di Venezia
© Matthieu Salvaing
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n occasione della 57. Esposizione Internazionale d’Arte il FAI in collaborazione con lo Studio Charles Zana Architecture presenta, fino al 20 agosto 2017, Dialogo, la seconda mostra ospitata al Negozio Olivetti di Venezia, dedicata all’opera del rivoluzionario architetto e designer italiano Ettore Sottsass (1917 - 2007, nella foto). L’esposizione celebra il centenario della sua nascita e ne documenta la poliedrica produzione ceramica compresa tra il 1957 e il 1969, anni di formazione in cui Sottsass utilizza la ceramica per lo sviluppo di un nuovo linguaggio del design teso a superare la filosofia razionalista del Bauhaus: “Un materiale affascinante: si presenta morbida e grigia [...] ma una volta purificata dal fuoco, radiante, diventa improvvisamente eterna”. Settanta opere in mostra tra vasi, piatti e i suoi celebri menhir in dialogo con i volumi e i profili progettati da Carlo Scarpa per il Negozio di Piazza San Marco nel 1957: i due grandi protagonisti del design italiano idealmente riuniti sotto l’egida dell’imprenditore illuminato Adriano Olivetti che proprio in quegli anni avviò con entrambi un’intensa collaborazione.
CORSO DI STORIA DELL’ARTE Sarà dedicato a Tiziano il nuovo ciclo di incontri organizzati dal FAI all’Università degli Studi di Milano a cura di Giovanni Agosti, Jacopo Stoppa, Vittoria Romani e Barbara Savy. 26 lezioni a cadenza settimanale, da ottobre 2017 a maggio 2018, tenute da giovani studiosi di tutta Italia, racconteranno la vita dell’artista attraverso testi e documenti dell’epoca, con la partecipazione di attori diplomati alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano con il Maestro Luca Ronconi. Oltre alle lezioni, si terranno quattro incontri trasversali con protagonisti della cultura e visite speciali alla Pinacoteca di Brera e alla Pinacoteca Ambrosiana per gli iscritti al corso.
L’ASSEMBLEA DEGLI ADERENTI HA VOTATO
È Barbara Candotti il nuovo Consigliere di Amministrazione eletto dall’Assemblea degli Aderenti giovedì 4 maggio. Con 2.450 voti su 2.715 voti validi, la nuova Consigliera subentra ad Alessandro Viscogliosi e, in quanto nata nel 1979, diventa il più giovane membro del Consiglio di Amministrazione. Si occupa di comunicazione e ha partecipato alla nascita del Gruppo FAI Giovani del Friuli Venezia Giulia, di cui è Referente Regionale dal 2010.
-12 giorni
UN NUOVO BENE: LE SALINE CONTI VECCHI © Marco Ceraglia 2016
IL CENTENARIO DI ETTORE SOTTSASS
Conto alla rovescia per una nuova storia del FAI. Al momento della chiusura del notiziario (16 maggio) mancano 12 giorni all’apertura al pubblico domenica 28 maggio delle Saline Conti Vecchi ad Assemini (CA). Fondato nel 1931, è un impianto tuttora produttivo per l’estrazione del sale, che si colloca in un contesto naturalistico di grande valore: lo stagno di Santa Gilla. Un progetto reso possibile dalla partnership tra il FAI e la Ing. Luigi Conti Vecchi, società Syndial Eni, nata con l’obiettivo di valorizzare il sito trasformandolo in un bene aperto al pubblico gestito dal FAI. Le Saline si apprestano a divenire la sede esclusiva di un racconto coinvolgente, che affronterà attraverso differenti modalità, spazi e allestimenti i vari aspetti di valore e interesse del bene.
16 - ITINERARI FAI
TUTTA L’ESTATE CON LA TESSERA DEL FAI
Foto Prudence Cuming Associates © Damien Hirst and Science Ltd.
Oltre 1.100 opportunità per vivere un tempo libero di qualità in città d’arte e in montagna approfittando di sconti speciali per gli iscritti. Ma non solo: scopri tutte le convenzioni del programma FAI per me!
SCONTO
25%
Palazzo Grassi a Venezia
PER CHI AMA VENEZIA
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© Luca Aless
enezia sarà una meta imperdibile nei prossimi mesi: fino al 26 novembre la 57ª Esposizione d’arte internazionale “VIVA ARTE VIVA” che vede la partecipazione di 120 artisti provenienti da 51 Paesi, sarà l’occasione per scoprire il futuro dell’arte e con la tessera FAI potrai farlo con una riduzione di 3 euro sul prezzo del biglietto. Ma Venezia è anche il regno di Damien Hirst che ha
SCONTO
Palazzo Ducale a Venezia
37%
invaso Palazzo Grassi e Punta della Dogana, i due spazi veneziani della Fondazione Pinault con le opere della mostra Treasures from the Wreck of the Unbelievable frutto di dieci anni di lavoro e della collaborazione dei migliori artigiani, scienziati, manifatturieri del Regno Unito. Se vorrete scoprire il ritrovamento di questo tesoro, con la vostra tessera potrete accedere alle due sedi della mostra con il 25% di sconto e avrete diritto a una riduzione del 15% sull’eventuale acquisto dei cataloghi. In Piazza San Marco sotto i portici delle Procuratie Vecchie, se non lo conoscete già, potrete visitare un gioiello del Novecento italiano, il Negozio Olivetti, bene del FAI, progettato da Carlo Scarpa alla fine degli anni Cinquanta che fino al 20 agosto ospita la mostra Dialogo dedicata alle opere in ceramica di Ettore Sottsass, e con la tessera FAI l’ingresso per te sarà gratuito. Se vorrete proseguire alla scoperta del lavoro del grande architetto,
potrete visitare la Fondazione Querini Stampalia che ha visto l’intervento di Scarpa per il restauro del piano terra e del giardino del palazzo cinquecentesco: qui grazie alla convenzione con il FAI avrete una riduzione del 20% sul biglietto d’ingresso. Se preferirete invece dedicarvi ai grandi classici della città, potrete usufruire di uno sconto del 37% per il biglietto unico che vi permetterà di visitare Palazzo Ducale, il Museo Correr con le sale neoclassiche e la collezione canoviana, la Quadreria che raccoglie importanti capolavori dell’arte veneta, le sale imperiali dove soggiornava Elisabetta d’Austria, il Museo Archeologico Nazionale e la splendida Biblioteca Marciana. E se vorrete salire sulla rinascimentale Torre dell’Orologio per osservare da vicino i complessi meccanismi che misurano il tempo e per una vista su Piazza San Marco e sulla Laguna di Venezia, avrete diritto a uno sconto del 42%. E pagherete 7 euro invece di 12.
ITINERARI FAI - 17
SE AVETE NAPOLI NEL CUORE
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ante le occasioni per visitare, risparmiando, questa fantastica città dalle molte facce e dalla storia millenaria. Intonando le note di una delle più famose canzoni napoletane del dopoguerra dirigetevi al Complesso monumentale di Santa Chiara nel cuore della città, voluto nel quattordicesimo secolo da Roberto D’Angiò e dalla moglie Sancia di Maiorca: una vera e propria cittadella dove potersi anche riposare nello straordinario chiostro dove due vialetti sono affiancati da 64 pilastri rivestiti
da maioliche raffiguranti fiori e frutti mentre i sedili hanno decorazioni che rappresentano scene di vita quotidiana. Scoprite questo luogo incredibile con uno sconto del 42%. Rimanendo nei dintorni non perdetevi due importanti opere di Caravaggio: la prima, al Pio Monte della Misericordia, è la splendida Le sette opere di Misericordia della fine del 1606, con un’esaltante visione d’insieme di diversi personaggi e un’ambientazione che ricorda i vicoli di Napoli con una riduzione del 30% e l’altra, Il martirio di S. Orsola, dipinto a poche settimane dalla morte dell’artista, in mostra nella splendido Palazzo Zevallos
Stigliano, pagando 3 euro invece di 5. Per un viaggio indietro nel tempo ecco il percorso di Napoli Sotterranea, il fittissimo e complesso reticolo di cunicoli che si trovano nel sottosuolo della città, che potrai visitare con uno sconto del 20%, o la visita alle Catacombe di San Gennaro e di San Gaudioso nel Rione Sanità tra le sepolture dei primi vescovi napoletani e la tomba di San Gennaro, con lo sconto del 20%. Se invece vuoi fare un salto “avanti” nel tempo puoi visitare il museo di arte contemporanea MADRE, allestito nell’ottocentesco Palazzo Donnaregina a pochi passi dal Duomo. Per te lo sconto è del 50%.
Non (TN), dove ammirare le sale che conservano i ricchi arredi originali con uno sconto del 25%. Oppure salendo verso l’Alto Adige Castel Taufers in Valle Aurina (BZ) che unisce il fascino dell’armeria agli affreschi di Pacher agli splendidi interni rivestiti in legno e dotati di stufe in maiolica; o Castel Trostburg a Ponte Gardena (BZ), con uno splendido salone rinascimentale che all’interno conserva una collezione dei modelli in miniatura dei castelli dell’Alto Adige: in entrambi è previsto uno sconto del 50% se esibirete la vostra tessera FAI. Ma ricordatevi di
non lasciare questa regione senza avere prima fatto l’esperienza del percorso ARTENATURA ad Arte Sella a Borgo Valsugana (TN): la scoperta di un bosco vivo vi farà assaporare ancora di più il fascino delle opere che dal 1986 nascono, vivono e muoiono in questi luoghi di grande bellezza. Per voi uno sconto del 14%. Le convenzioni sono aggiornate a maggio 2017.
Monastero di Santa Chiara a Napoli SCONTO
42%
E SE PARTITE DA UN BENE DEL FAI...
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e vi piace trascorrere le vacanze in montagna, per voi c’è la possibilità di visitare gratuitamente il Castello di Avio, bene del FAI alle porte del Trentino, in vista della Val Lagarina a Sabbionara (TN). E di scoprire l’amor cortese e le gesta cavalleresche negli affreschi che decorano il Mastio e la Casa delle Guardie. Da lì si può continuare con i castelli: a Trento quello del Buonconsiglio, risparmiando 3 euro sul biglietto di ingresso oppure quello di Thun, tra i meli della Val di
• Ricorda di portare con te la tessera FAI per vivere la cultura e la bellezza risparmiando. • Per scoprire tutte le convenzioni www.faiperme.it
18 - MANIFESTAZIONI NEI BENI
E FUORI USCIMMO A RIVEDER LE STELLE
Il cielo d’estate offre emozioni uniche. Dalle notti di Villa Panza alle serate nel giardino profumato di agrumi della Kolymbethra, ecco un scelta di appuntamenti nei beni del FAI. Tra relax, cultura, scienza e gastronomia osservare il cielo notturno e scoprirne i segreti con telescopi e spiegazioni di esperti. Dalle stelle cadenti alla volta celeste, dalle costellazioni ai pianeti, le serate riveleranno ai visitatori gli aspetti più interessanti del cosmo e offriranno l’opportunità di approfondire la conoscenza su un tema così affascinante. Un viaggio nel “giardino luminoso” della
volta celeste per conoscere come gli astri si influenzano, si trasformano, collidono e si armonizzano. E chissà, magari “ritrovare la propria dimensione dispersa nell’universo”, come sosteneva Salvador Dalì a proposito di chi, rivolgendo lo sguardo in alto, osserva le stelle. Per informazioni su date e prezzi: www.fondoambiente.it
TRAMONTI AL CASTELLO
sei venerdì sera estivi, a partire dalle ore 19, i visitatori saranno invitati a partecipare ad aperitivi e visite al possente Mastio e alla Casa delle Guardie con gli affreschi trecenteschi che ritraggono scene d’amor cortese e di armi. Si potranno inoltre degustare piatti tipici e ottimi vini del territorio.
uno degli eventi più attesi dell’estate lariana. Due venerdì sera da gustarsi in piacevolissimo relax nel giardino della villa settecentesca che fu affascinante luogo d’incontro per gli intellettuali del Risorgimento e che ha ospitato letterati e viaggiatori, fino al suo ultimo proprietario, l’esploratore Guido Monzino. Su prenotazione: locationbalbianello@fondoambiente.it
Castello di Avio, Sabbionara di Avio (TN) – 14, 21 e 28 luglio, 4, 11 e 25 agosto Al calar del sole, l’antica e nobile dimora dei Castelbarco si veste della sua luce più affascinante, la migliore da cui ammirare il panorama della Val Lagarina solcata dall’Adige che la roccaforte domina da dieci secoli. Nel corso di
SETE DI CULTURA E PECCATI DI GOLA
Villa del Balbianello, Tremezzina (CO) – 11 e 18 agosto Un calice di vino nella loggia del Cardinal Durini, una passeggiata tra curatissimi platani e scorci incantati, dj set con le migliori selezioni di musica lounge e chill out sono alcuni tra gli ingredienti di
Lucio Lazzara, 2013 © Archivio FAI
Roberto Horak © Archivio FAI
Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno (VA), Villa Panza a Varese, Monastero di Torba a Gornate Olona (VA), Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (PD), Bosco di San Francesco ad Assisi (PG) Punti di riferimento che gli antichi esploratori utilizzavano per orientarsi, fonte di ispirazione per poeti, filosofi e scrittori - da William Shakespeare a Immanuel Kant - oggetti scientifici che affascinano l’umanità sin dai tempi remoti, metafore d’amore che evocano negli animi il sentimento di una bellezza sublime e ineffabile: le stelle sono da sempre tra gli elementi della natura più ammirati e studiati nella storia della civiltà. Il FAI anche quest’anno soddisfa i suoi ospiti e le loro curiosità sull’astronomia proponendo, durante i mesi estivi, alcuni appuntamenti nei suoi beni per
© Fotolia
ASTRONOMI PER UNA NOTTE
Il calendario “Eventi nei beni del FAI 2017”, è reso possibile grazie al significativo sostegno di Ferrarelle, partner degli eventi istituzionali e acqua ufficiale del FAI, e al prezioso contributo di
MANIFESTAZIONI - 19
Giardino della Kolymbethra, Valle dei Templi (AG) – 12 e 26 agosto Due notti di festa al chiaro di luna, immersi nel profumo di agrumi, mandorli e olivi secolari: dalle ore 19 alle 24 il Giardino della Kolymbethra regala il meglio di sé, tra visite guidate e degustazioni di prodotti tipici locali. Da
FAI SOCIAL: UNA VILLA DA CONDIVIDERE
Villa dei Vescovi, Luvigliano di Torreglia (PD) – 16 giugno e 14 luglio Due frizzanti serate tra visite guidate, aperitivi in terrazza e DJ set, da vivere, fotografare e condividere sui social network nello splendido scenario di Villa
PIRELLI che conferma per il quinto anno consecutivo la sua storica vicinanza alla Fondazione.
dei Vescovi, villa d’ozio di inizio Cinquecento immersa nella campagna dei Colli Euganei. Oceanicmood, Psonic Summer e Cristiano Nonnato saranno i protagonisti di questi appuntamenti dedicati alla musica elettronica. Prezzo speciale e bottiglia di vino in omaggio per chi si iscrive alla pagina Facebook di Villa dei Vescovi.
Gli eventi possono subire variazioni: si consiglia di verificare sempre su www.fondoambiente.it
NOTTI TRA GLI ARANCI
quest’anno con una suggestiva novità: fino a notte fonda si potrà partecipare a un’escursione guidata – su prenotazione - al nuovo percorso ipogeo, in compagnia di uno speleologo e di una guida esperta, muniti di caschi di sicurezza con lampada frontale.
© Archivio FAI
Vincenzo Cammarata © Archivio FAI
Foto Lucio Luzzara © Archivio FAI
Bambini alla scoperta del Castello di Avio e delle sue storie di dame e cavalieri.
CON IL 5X1000 AL FAI
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