POSTE ITALIANE SPA Sped.in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1, comma 1/CN/BO.
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dicembre / 2021 - gennaio - febbraio / 2022
La grotta di Alì Babà è a Ospedaletti Casa e Collezione Laura, il nuovo Bene del FAI in Liguria, raccoglie l’incredibile collezione di Luigi Anton Laura grande mercante-collezionista del XX secolo
I vincitori del bando de I Luoghi del Cuore
#FAIperilclima una nuova campagna di sensibilizzazione
Vivi il Natale nei Beni del FAI
20 storie di tutela e promozione del territorio
Le buone pratiche si imparano direttamente nei nostri Beni
Mercatini, presepi e laboratori per tutta la famiglia
Lettera al FAI Caro Fondo per l’Ambiente Italiano, in questa fine del ’21 mi rivolgo deferente a te come personificazione – «nume» avrebbe detto il fondatore Bazzoni – e come collettività di coloro che operano nel tuo simbolo: dalla struttura ai volontari, di cui anche io faccio parte. Questo è l’anno in cui abbiamo cominciato a rinascere: puntavamo a un bilancio in pareggio e invece chiuderemo in attivo. Entrambe le ginocchia sono state sollevate da terra, anche se un ginocchio non è proprio dritto. Avremmo potuto essere spazzati via dalla buriana che ci ha colpito, se non avessimo avuto fieno nel pagliaio, e se uomini, donne e giovani – nella struttura del FAI come tra i suoi volontari – non si fossero sacrificati e non avessero perseverato nel bene, e se lo Stato italiano non ci avesse sostenuto. Bisogna essere grati ai nostri fondatori, ma chi si sarebbe ricordato di Romolo, se Roma fosse durata una o due generazioni? Bisogna quindi essere grati anche a coloro che hanno fatto crescere il FAI nella crisi economica e poi durare nella crisi sanitaria ed economica, che ci ha sbattuto in faccia il fatto che, oltre le nazioni e le loro federazioni e alleanze – oltre le parti –, vi è quel tutto naturale e storico dell’ambiente, che ingloba i paesaggi del mondo intero con tutte le loro materie, vite e culture, le quali o si salvano insieme o insieme periscono. Noi amiamo, pensiamo e operiamo per il bene dell’ambiente in generale, ma in primo luogo a partire da quello della nostra penisola e delle sue isole. Siamo ormai riconosciuti in pieno dalle istituzioni della Repubblica come una fondazione della società civile rivolta al pubblico bene, di cui il Paese sempre più si avvale, per cui dobbiamo fare sempre meglio e durare per poter continuare a offrire il nostro sussidio a uno dei Paesi più significativi e amati dal mondo. Per essere una istituzione del civismo dovevamo dire cosa in concreto avremmo fatto nel corso di un decennio e lo abbiamo fatto nel 2014. Dovevamo tradurre l’immutabile missione in un piano strategico articolato in tre piani operativi. Fare un poco di tutto non porta a notevoli risultati. Bisogna individuare le cose più importanti da fare, verificandone periodicamente l’attuazione: ogni intrapresa di successo così ha fatto e così ci aveva consigliato di fare il National Trust britannico – il nostro modello originario – che avevamo ripreso a consultare. Abbiamo portato a termine i primi due piani operativi (il secondo con qualche difficoltà a causa della pandemia) e abbiamo da poco
Andrea Carandini PRESIDENTE FAI
INDICE
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Da I Luoghi del Cuore 20 storie da raccontare
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Un sogno diventato realtà
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«Progetto Genesi» e diritti umani
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FAI per il clima
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Ultime Notizie dal mondo del FAI
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Il programma FAI per le scuole riparte dall’ambiente
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Il dono più bello? Fa bene a tutti, a chi ami e all'Italia che ami
(prosegue a pagina 3)
Periodico del FAI Sede legale: La Cavallerizza via Carlo Foldi, 2 - 20135 Milano Direzione e uffici La Cavallerizza, via Carlo Foldi, 2 20135 Milano tel. 02467615.1 Registrazione del Tribunale di Milano del 9.8.1980 n. 314 editoriale
Direttore responsabile Maurizio Vento Direttore editoriale Marco Magnifico Coordinamento editoriale Isabella Dôthel Progetto grafico Studio Pitis
Lavorazione grafica Carlo Dante In copertina Interni Casa e Collezione Laura Foto Massimo Listri © FAI Hanno collaborato Federica Armiraglio, Connie Di Nardo, Arianna Mascetti, Costanza Pratesi, Aurora Totaro
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Lettera al FAI (segue da pagina 2)
leva per ridurre le disuguaglianze – purtroppo sempre più abbandonata dalla pubblica istruzione. La scuola italiana ha bisogno di essere rifondata, pezzo a pezzo, e il FAI sarà al fianco della sua essenziale rigenerazione. È il cuore appassionato dei nostri volontari che scalda e muove la nostre buone ragioni. Aggiungo infine alcune raccomandazioni per il futuro: – mettiamo ancora più fieno in cascina – possono caderci addosso altri globali disastri, anche se abbiamo scienza e tecnologia della nostra parte; – cresciamo con sempre maggiore attenzione alla sostenibilità economica dei Beni, che dopo l’acquisizione e il restauro vanno manutenuti e gestiti, mossi parimenti da coraggio e realismo; – il bene della natura può confliggere con quello della storia e della bellezza: se puntiamo su una visione dell’ambiente meramente naturalistica – come finora è avvenuto, anche ai massimi livelli – ciò andrà a spese dell’ambiente paesaggistico, storico e artistico. Abbiamo un Ministero della Cultura inadeguatamente formato nella pianificazione territoriale e negli strumenti digitali – come i sistemi informativi territoriali – che oggi possono favorirla e facilitarla, e per nulla formato nella cultura delle scienze naturali (il Ministero dell’Ambiente è stato abolito), e abbiamo molte Regioni prive di un piano paesaggistico approvato e che consumano sempre troppo suolo invece di dedicarlo all’agricoltura. Questo insieme di inadeguatezze comporterà, come già è avvenuto, molti errori. Infatti ci vuole una capacità generale di visione per decidere dove poter mettere impianti eolici e fotovoltaici. Sarebbe un assurdo drammatico che il Bel paese per antonomasia, dopo essere stato compromesso e abbandonato a causa delle ondate d’industrializzazione, perdesse quanto d’intatto gli resta per ondate di un ambientalismo tutto e solo volto alla transizione energetica. È l’unilateralità che porta a distruggere ed è il senso del tutto, del contesto e della pianificazione – proprio quello debole nella nostra cultura estetizzante – che può salvare questo lembo di mondo e di cammino dell’umanità, protagonista della civiltà occidentale durante due millenni e mezzo. Andrea Carandini PRESIDENTE FAI
Foto Paolo Barcucci © FAI
varato il terzo e ultimo, che si concluderà (con un anno di ritardo) nel 2024. Grazie all’aver avuto una strategia e fasi operative siamo cresciuti come non mai: – configurando una struttura del Fondo quasi compiuta e integrata sia nel suo versante manageriale che in quello culturale (infatti alla Direzione Generale si affianca ora una ViceDirezione Generale per gli Affari culturali); – capendo le diverse caratteristiche ed esigenze dei diversi nostri pubblici (quello dei «colti», quello degli «entusiasti»...); – crescendo negli iscritti; – aumentando e valorizzando più sapientemente e utilmente i nostri Beni e infine, con il terzo piano operativo; – chiarendo fino in fondo come vogliamo intendere il termine vago «ambiente» – da noi ulteriormente approfondito nel recente convegno a Recanati su «Leopardi e il paesaggio» –, come al riguardo dotarci delle competenze che ancora mancano, quali azioni intendiamo compiere in questo tutto naturale e storico e infine; – crescendo nella tecnologia digitale, anche per catalogare e mostrare in una unica mappa digitale dell’Italia i circa 60 mila luoghi da noi promossi in diverse occasioni, soprattutto nelle manifestazioni di piazza stagionali – soprattutto primaverili e autunnali – e nelle votazioni biennali de «I Luoghi del Cuore». Nel Fondo, a fianco del polo centrale rappresentato dalla struttura, opera il polo diffuso costituito da migliaia di volontari e volontarie di ogni età, aggregati in oltre 350 presìdi sparsi in ogni regione nel Paese. Sta in questo sposalizio tra l’insieme organizzativo e dei Beni e il tessuto sociale dedicato alla coscienza di contesti e dei monumenti naturali e storici – i nostri yin e yang – il segreto del nostro successo basato sulla qualità prima che sulla quantità e la peculiarità rara del nostro essere protesi ad attuare una missione capace d’incarnarsi in una precisa ed unitaria trategia. Occorre mirare sempre al tutto, procedendo tuttavia per gradi e parti. Il FAI è capace di spaccare un capello in quattro e anche di scaldare i cuori – a esempio di visitatori, maestri e studenti coinvolti nelle sue gestioni e attività –, per aiutare a preparare le persone, inducendole a desiderare cultura e a goderne: sola
editoriale
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Dai Luoghi del Cuore 20 storie da raccontare I vincitori del bando del X censimento tra tutela e promozione dei tesori nascosti d'Italia
Foto Giovanni Formosa © FAI
Parlare de «I Luoghi del Cuore» non significa soltanto scoprire beni speciali, ma conoscere i loro racconti e quelli delle comunità che si sono riunite per celebrarli, candidandoli al censimento promosso dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Proprio nell’ottica della tutela e della promozione di quei tesori nascosti, abbiamo istituito un bando per sostenere progetti di restauro o di valorizzazione a favore dei luoghi che avevano raggiunto la soglia minima di 2.000 voti al censimento 2020. È così che sono state accolte sedici domande da undici regioni, dalla Sicilia alla Basilicata e alla Puglia, passando per Campania, Lazio e Toscana, per arrivare alla Liguria e su, fino alla Lombardia. VALORIZZARE IL TERRITORIO LA PRIORITÀ COMUNE
Tra i vincitori del bando, recentemente premiati, più della metà dei progetti ha l’obiettivo di raccontare i luoghi, approfondirne la conoscenza e renderli semplici da raggiungere e visitare. Tra i primi classificati c’è la Via delle Collegiate di Modica, vicino a Ragusa, giunta al 4° posto nazionale, che potrà rinforzare il legame storico e devozionale tra le tre chiese e la comunità cittadina presentando alcune opere simbolo mai esposte prima. Mentre nell’entroterra di Bari, il Ponte Acquedotto di Gravina in Puglia, costruito nel Seicento per raggiungere il santuario rupestre della Madonna della Stella, avrà una nuova illuminazione, che permetterà di percorrerne il camminamento inferiore. Ma i progetti ci portano anche a spasso nell’ambiente, tra giardini contemplativi e percorsi naturalistici, perché la «cultura della natura» è un valore da promuovere con slancio. Un tratto speciale del percorso sentieristico del Rio Grande di Amelia, in provincia di Terni, sarà riqualificato e raccontato, mentre il Giardino degli Angeli di Castel San Pietro Terme, nato dall’iniziativa spontanea dei cittadini per offrire uno spazio di benessere, si arricchirà di un percorso per disabili visivi e uditivi, progettato dall’Istituto dei Ciechi di Bologna. Non mancano iniziative legate ai beni storico, artistici e archeologici, come il restauro degli affreschi della chiesa rupestre di S. Nicolò a Modica, vicino a Ragusa, il racconto del campo trincerato di Roma presso il Forte Aurelia, luogo storico poco conosciuto anche dagli stessi romani. E ancora, la ricostruzione in 3D del Tempio di Hera a Bernalda, non lontano da Matera, installata nel limitrofo antiquarium che verrà così riaperto al pubblico; il restauro del ciclo di affreschi nella i luoghi del cuore
— Oggi sede del Reparto Tecnico
Logistico Amministrativo del Comando Regionale Lazio della Guardia di Finanza, Forte Aurelia (14.863 voti) è uno tra i 15 forti e le 4 batterie che costituiscono la cosiddetta cinta del «Campo Trincerato di Roma», anello che si sviluppa per circa 37 km, a una distanza di circa 4 km dalla cinta delle Mura Aureliane. Proprio insieme a queste ultime costituisce il monumento territorialmente più esteso dell’Urbe
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Foto Sergio Chiappafreddo © FAI
ri Foto Federico Santagati © FAI
— Incastonato nel complesso dei Monti Amerini
in Umbria, il Bacino del Rio Grande (9.486 voti) è un luogo di suggestiva bellezza. Il ripristino della funzionalità idrica potrebbe consentire il recupero di orti e vivai e la nascita di un’oasi naturale
TUTTI I PERCHÉ DEI VINCITORI DEL BANDO Tutti gli 85 progetti candidati al bando sono stati valutati da un’apposita commissione secondo 8 parametri:
— Sopra, la Ferrovia Cuneo - Ventimiglia - Nizza detta «Ferrovia delle Meraviglie»
è stato il luogo vincitore della X edizione de «I Luoghi del Cuore» con 75.856 voti
1. Numero di voti ricevuti dal Luogo del Cuore. 2. Qualità e innovatività della proposta. 3. Possibilità di effettuare un intervento significativo e duraturo, anche se circoscritto. 4. Valenza storico-artistica, architettonica, archeologica o naturalistica-ambientale 5. Valore identitario per il territorio di riferimento. 6. Urgenza dell’intervento. 7. Partnership/costruzione di reti sul territorio. 8. Attività di divulgazione e comunicazione previste a sostegno dell’intervento.
chiesina di Sant’Eufemia a Corte Franca, in provincia di Brescia e la valorizzazione delle opere dello scultore gotico Jacopo della Quercia, conservate nel museo di San Cassiano di Controne, frazione appenninica di Bagni di Lucca. LA FERROVIA DELLE MERAVIGLIE
Foto Fabio Fortuna © FAI
Prosegue naturalmente anche l’attività per i vincitori del censimento e delle due classifiche speciali, dedicate a «L’Italia sopra i 600 metri» e ai «Luoghi storici della salute». Per la Ferrovia delle Meraviglie il FAI realizzerà un vero e proprio racconto di territorio in due spazi simbolici, uno in Piemonte e uno in Liguria, per esplorare l’eccezionale valenza storica e ambientale dei luoghi che il treno voluto da Cavour attraversa e congiunge, senza dimenticare le criticità caratteristiche dei territori di montagna, che potrebbero essere sostenuti anche con un aumento delle corse del treno.
— La chiesa di San Nicolò a Modica (30.226 voti) è un esempio unico di architettura
rupestre bizantina. Gli affreschi presentano importanti segni di deterioramento
i luoghi del cuore
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Il sogno è quello di un insaziabile collezionista di fama internazionale, la realtà sono le collezioni da favola raccolte nella villa che ha donato al FAI e che verrà aperta al pubblico la prossima primavera
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Un sogno diventato realtà
Foto © Manuele Scagliola
— Sopra, l’esterno della casa, ex-chiesa anglicana edificata nel 1927 dalla
comunità inglese residente in Ospedaletti. Sotto, l’anticamera della villa ricavata nell'abside della chiesa
— Casa e Villa San Luca e Collezione Laura, Ospedaletti (IM)
i beni del fai
Collezione Laura si trova in provincia di Imperia nel comune di Ospedaletti, a metà strada tra Sanremo e Bordighera
Foto Massimo Listri © FAI
della Casa con le pareti decorate con parti di una boiserie napoletana della metà del Settecento su cui poggiano porcellane cinesi provenienti dal cargo «Vung Tau» affondato verso il 1690
Foto Massimo Listri © FAI
— La Sala da pranzo
Giovedì 3 giugno, a 98 anni, è mancata Renata (Nera) Laura; era la vedova di Luigi Anton (Gino) Laura, uno dei più grandi antiquari della seconda metà del Novecento che assieme a lei decise di destinare la sua casa di Ospedaletti, tra San Remo e Bordighera, e la sua collezione al FAI perché fosse aperta a pubblico. La collezione è una delle più strepitose raccolte italiane di arti applicate (un tempo si sarebbe detto «arti minori») e comprende circa seimila pezzi tra mobili italiani, europei e cinesi, porcellane, sculture, maioliche e bronzi europei e orientali, argenti e antichità orientali ed egiziane; tutto sempre di una qualità eccelsa e ogni tanto unica. Solamente un dipinto di notevole interesse, però, nella collezione (un ritratto 7
Foto Massimo Listri © FAI
Foto Massimo Listri © FAI
UNA PASSIONE DA RACCONTARE AGLI ALTRI
— Un angolo del Salone
di ricevimento con due importanti statue cinesi in grès dinastia Ming — In alto a destra, la Biblioteca dei mappamondi allestita con una raccolta di
mobili inglesi del periodo Regency e strumenti scientifici di diverse provenienze
di Gentile Bellini); Laura, che raccontava sempre di aver fatto l’antiquario per poter fare il collezionista, diceva che non avrebbe potuto permettersi di comprare quadri all’altezza delle sue... esigenze! Il suo incessante lavoro di ricerca e di scelta fu sempre condiviso con sua moglie Nera nel corso di una vita lunga, brillante, internazionale e ricca di colpi di scena. Tanto lui – un vero dandy molto somigliante a David Niven – era brillante, capriccioso, sregolato, impulsivo e teatrale, tanto Nera era discreta, posata, riflessiva, concreta, con una memoria formidabile, i piedi per terra e sempre apparentemente in secondo piano per lasciare a lui la scena di cui aveva bisogno. Se lui non avesse avuto lei al suo fianco, probabilmente il tesoro di Ospedaletti, oggi del FAI, non ci sarebbe. CONNOISSEUR D’ALTRI TEMPI
Perché ho deciso di lasciare la mia casamuseo al FAI? Perché non ho figli e vorrei che il frutto della lunga avventura di mercante-collezionista condivisa con mia moglie Nera non andasse disperso. Abbiamo ventinove nipoti e pronipoti: lasciare un po' all'uno e un po' all'altro significherebbe smembrare un patrimonio, anche se questo è costituito da ben seimila pezzi, 4.800 dei quali già schedati nel 2001. Sono sessant'anni di lavoro, il lavoro più bello che potessi immaginare e che mi ha portato a girare in tre quarti del pianeta con la passione del cultore d'arte. Inizialmente avevo pensato al Comune di Sanremo, la mia città d'origine, ma poi ho deciso diversamente. Un giorno si è fatta viva una mia lontana cugina, Carla Isnardi che fa parte del direttivo del FAI di Imperia. È lei che mi ha spiegato che il Fondo è avulso dalle beghe di parte e che potrebbe benissimo gestire e tutelare la mia collezione e la casa-museo di Ospedaletti, quando mia moglie ed io non ci saremo più. Mi è parsa la soluzione migliore. [...] La collezione non presenta una particolare specializzazione, sennonché tutti gli arredi, dal mobile più importante all'oggetto più piccolo, sono di qualità per storia, materia, forma, maestranza e stato di conservazione. I visitatori vedranno la casa – e una volta al mese qualche gruppo del FAl già la vede – cosi com'è: perché questa è stata la nostra vita. La vita di Luigi Anton Laura e di Renata Salesi. La vita di Gino e Nera: 62 anni, per il momento, trascorsi assieme. Luigi Anton Laura (1922-2007) TRATTO DA LUIGI ANTON LAURA: LA VITA, LA CASA. RACCONTI DI UN ANTIQUARIO, COLLEZIONISTA, VIAGGIATORE, ALLEMANDI&C, 2006
I coniugi Laura sono stati i protagonisti di un modo scomparso di fare gli antiquari; praticamente senza bottega ma solo contando su rapporti personali soprattutto tra Londra, Parigi e Montecarlo, i beni del fai
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Foto Massimo Listri © FAI
— La stanza del biliardo con una collezione di oggetti di provenienza archeologica
Foto Massimo Listri © FAI
dove i Laura vivevano sontuosamente per frequentare la gente giusta alla quale proporre i propri oggetti. La casa di Parigi (un piccolo magnifico appartamento sull’ile Saint-Louis), la casa di Montecarlo e la casa sul Canal Grande a Venezia sono state donate al FAI come dote assieme alla villa di Ospedaletti e alla collezione. Fanno parte di questo ben di Dio anche un’imponente Rolls Royce degli anni ’40 usata dai Laura per girare l’Europa e una più piccola Bentley degli anni ’50... che serviva quando non era necessario apparire troppo! Entrambe perfettamente funzionanti, sono conservate e visibili nel garage della villa di Ospedaletti tra arazzi, tappeti, consolles e torcere dorate. Ho conosciuto tanti storici dell’arte e antiquari nella mia vita e fra tutti Luigi Laura è stato uno dei più affascinanti e profondi conoisseurs che mi sia stato dato di incontrare. LE CAMERE DELLE MERAVIGLIE
La mia prima visita a Ospedaletti fu indimenticabile e come vedremo finì bruscamente; ma poi diventammo sinceramente molto amici. Fui fatto accomodare da un domestico molto distinto nel primo salotto dove mi sedetti su una magnifica poltrona che seppi poi essere appartenuta a La Rochefoucauld; «il professore è in leggero ritardo perché è un filo indisposto...». Si palesò da lì a poco ammantato in una magnifica vestaglia di seta a larghe righe verticali bordeaux e argento e mi spiazzò subito aggredendomi con un «Lei cosa vuole?!»; ma era lui ad avermi invitato! Non so cosa farfugliai ma qualsiasi cosa risposi fui subito interrotto dall’imperativo invito a fare con lui un giro della casa. Capii che apprezzò subito la mia curiosità e sotto l’incalzare delle mie domande passammo due ore entusiasmanti in una specie di «Rischiatutto» antiquariale che mi vide abbastanza inadeguato anche se sufficientemente appassionato per meritare la sua burbera simpatia. «E cosa dice di questo ?!». i beni del fai
— Nel garage si trovano una Rolls Royce Silver Wraith
del 1958 e una Bentley del 1953
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Foto Massimo Listri © FAI
«Inglese» rispondevo io. «No, Boulle prima maniera!». Tutta una sequela di errori che avevano però un senso data la peculiarità degli oggetti e che stimolavano la propensione di Gino all’insegnamento favorendo brevi illuminanti lezioni che mi davano la misura della vastità del suo sapere; che, come ogni vero sapere, nasce da un incessante rapporto fisico con gli oggetti e solo in un secondo momento è supportato dallo studio e dal confronto. Alla fine della visita, estasiato dalla meraviglia ma terrorizzato dalla difficoltà e dai costi che avrebbero in un futuro lontano (ma eccolo arrivato!) rappresentato l’apertura al pubblico di questa grotta di Alì Babà, gli spiegai che al FAI sarebbe stata indispensabile una dote per poter accettare la donazione. «Cosa vuole dire una dote?» mi chiese bruscamente. «Vuol dire che assieme a casa e collezione il FAI ha bisogno di un capitale del quale utilizzare la rendita annua per rendere la gestione sostenibile»; «E quanto vorrebbe?», «direi almeno 500 milioni» (c’erano ancora le lire). Si alzò bruscamente e guardandomi stizzito mi disse: «Se ne vada!». Me ne andai con le pive nel sacco. Mi richiamò dopo circa un anno dicendomi: «Dottor Magnifico, lei aveva fatto un errore: mi aveva chiesto almeno 500 milioni. Ma a cosa vuole che serva il reddito di 500 milioni per gestire la mia casa!? Avete bisogno almeno di 5 miliardi. Torni che ne parliamo». E così fu. Il tutto sempre condito dallo sguardo dolce, vigile e rassicurante di Nera e da un bicchiere di champagne servito in favolosi bicchieri ogni volta diversi e che sempre provenivano da qualche castello francese o grande dimora inglese. È stata una grande fortuna essere stato un amico di Nera e Gino. Marco Magnifico VICEPRESIDENTE FAI
Foto Massimo Listri © FAI
— Il luminoso Giardino d’inverno all’ultimo piano della Casa ospita un’importante raccolta di mobili genovesi dipinti del XVIII secolo
— Un angolo del salotto azzurro con un cassettone
piemontese neoclassico alla maniera di «Bonzanigo» su cui poggia una rara pendola da tavolo attribuita a Etienne Maurice Falconet
Articolo apparso su «Domenica - Il Sole 24 Ore», 27 giugno 2021 i beni del fai
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«Progetto Genesi» e diritti umani
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Una mostra potente dove la suggestione delle opere d'arte è rafforzata dalle testimonianze dei volontari di FAI ponte tra culture
— L'allestimento della mostra nella Scuderia grande
di Villa e Collezione Panza. In alto da sinistra la curatrice della mostra Ilaria Bernardi e Clarice Pecori Giraldi, curatrice della Collezione Genesi
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Foto Guglielmo de Micheli © Associazione Genesi
arrivare il messaggio di consapevolezza che il Progetto si prefigge», dice Clarice Pecori Giraldi, curatrice della Collezione Genesi, «alla base dell’impegno e della missione della Collezione c’è lo scambio e il rispetto dell’altro, e le voci dei Gruppi FAI ponte tra culture rappresentano pro- — L'opera di Alfredo Jaar (Santiago prio questo, una testimo- del Cile, Cile 1956) Embrace, 1995, video di 1 minuto nianza dalla prima linea di uomini e donne che raccontano le loro vite». La mostra organizzata da Associazione Genesi, presieduta da Letizia Moratti, arriverà ad Assisi il 18 dicembre in occasione della Giornata Internazionale dei Migranti. L’opera Embrace di Alfredo Jaar, sarà installata sull’altare della Chiesa di Santa Croce, all’interno del Bosco di San Francesco. Il video dell’artista è uno dei ventuno lavori della serie The Rwanda Project (1994-2000), in cui l’artista sceglie di evocare, senza mostrare, le storie di dolore legate al genocidio in Ruanda. «In Embrace i due bambini guardano una scena che noi non possiamo vedere, perché l’artista l’ha volutamente messa fuori fuoco», commenta la curatrice Bernardi, «al di là dell’altare, nella stessa direzione dello sguardo dei due bambini, c’è una pala con raffigurata la Croce di Cristo», prosegue, «e il video di Jaar va così a delineare un’associazione simbolica tra la Croce, che evoca il martirio, e le vittime da loro osservate».
Foto Guglielmo de Micheli © Associazione Genesi
Spesso un’opera d’arte fa più notizia di un quotidiano e «Progetto Genesi. Arte e diritti umani», la mostra itinerante di arte contemporanea inaugurata il 21 settembre scorso a Villa e Collezione Panza, offre al FAI l’occasione di ricordare l’attualità e l’universalità del messaggio sociale attraverso le opere di artisti di tutto il mondo che affrontano le più drammatiche questioni del nostro tempo. «L’arte è un linguaggio universale che, a differenza delle diverse lingue nazionali, può essere compreso da tutti. È diretta, emozionale, non filtrata. Per questa ragione ha la facoltà di incidere davvero nel mondo, cambiandolo, migliorandolo, educando gli individui», afferma la curatrice della mostra Ilaria Bernardi, «inoltre l’arte è da sempre uno dei principali strumenti dell’uomo per esprimere se stesso e le sue necessità. Utilizzarla come ambasciatrice dei diritti umani è dunque una scelta quasi connaturata all’arte stessa». Ma il patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale diventa nuovamente teatro di integrazione sul territorio e di partecipazione, grazie al contributo dei volontari FAI, in particolare i mediatori di origine straniera impegnati nel progetto FAI ponte tra culture. Da questa collaborazione sono nati oltre 40 podcast, fruibili dal pubblico che visita la mostra attraverso un'app scaricabile sul proprio smartphone, che raccolgono testimonianze dirette, personali e talvolta commoventi, scaturite dalle opere in mostra. «Avere il FAI e le sue molteplici attività sul territorio come partner per il Progetto Genesi è stato fondamentale per far
PROSSIME TAPPE DEI DIRITTI UMANI, IN VIAGGIO ATTRAVERSO L’ITALIA • Assisi, Museo Diocesano e Cripta di San Rufino e Chiesa di Santa Croce (Bene FAI) 18 dicembre 2021 – 27 febbraio 2022 • Matera, Museo Nazionale di Matera – Palazzo Lanfranchi e Casa Noha (Bene FAI) 8 marzo 2022 – 27 maggio 2022 • Agrigento, Museo Archeologico Regionale «Pietro Griffo» e Biblioteca Lucchesiana 5 giugno 2022 – 4 settembre 2022
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Una campagna di sensibilizzazione sul tema del cambiamento climatico. Un programma di iniziative per diffondere conoscenza e coscienza a partire dall’esperienza concreta del FAI nei suoi Beni, dove la crisi ambientale si tocca con mano
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Foto Dario Fusaro © FAI
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L’ESPERIENZA CONCRETA NEI BENI DEL FAI La straordinaria varietà dei Beni FAI, che punteggiano la Penisola dalle Alpi alla Sardegna, dai pascoli alle zone umide, dalla laguna di Venezia ai giardini mediterranei del Sud, ci ha permesso di organizzare 12 visite speciali nei Beni guidate da autorevoli esperti: climatologi, geologi, botanici, zoologi e altri specialisti, che hanno accompagnato il pubblico a osservare da vicino gli effetti tangibili della crisi climatica, ma anche le strategie e i progetti di adattamento avviati nei Beni e nei loro territori. Questi ultimi sono fondamentali per prevenire e attenuare le conseguenze del riscaldamento globale.
IL CLIMA CHE CAMBIA Una passeggiata nel Bosco di San Francesco ad Assisi, guidata da un ricercatore dell’Università degli Studi di Perugia, ci ha portati a toccare con mano il caso degli oliveti umbri, dove l’aumento delle ondate di calore ha un impatto diretto sulla produzione di olio, sulla quantità e sulla qualità del prodotto. Mentre all’Orto sul Colle dell’Infini-
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Il FAI, nello spirito della sua missione, si impegna da sempre a promuovere una cultura della tutela ambientale e della sostenibilità che si fonda su conoscenza e coscienza, su informazioni e azioni. Dopo #salvailsuolo e #salvalacqua abbiamo lanciato una nuova campagna di sensibilizzazione sul tema urgentissimo del cambiamento climatico: #FAIperilClima. Non c’è più tempo, infatti, per rimandare decisioni e interventi radicali, a partire da una drastica riduzione delle emissioni di gas serra nell’atmosfera, principale causa del riscaldamento globale. Serve l’impegno concreto di tutti per contenere di qui al 2050 l’aumento della temperatura media globale entro 1,5°C. Per questo abbiamo organizzato un programma di iniziative a partire dall’esperienza concreta nei nostri Beni, dove la crisi ambientale si tocca con mano.
— A Recanati nell'Orto sul Colle dell'Infinito si pratica un'agricoltura sostenibile
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Foto Lucia Cattoni © FAI
— Dalla rocca fortificata del XIII secolo di Castel Grumello (SO) si può osservare l'effetto dei cambiamenti climatici sui ghiacciai delle Alpi Orobie
to, a Recanati, si è parlato di come mitigare gli effetti del cambiamento climatico grazie un’agricoltura sostenibile, che protegge l’ambiente e garantisce la sicurezza alimentare e la salute. I ghiacciai sono le sentinelle del clima e il loro inarrestabile scioglimento, dovuto all’innalzamento delle temperature, si riflette anche sugli ecosistemi naturali e gli agroecosistemi. Ne abbiamo parlato in Valtellina, durante la visita a Castel Grumello, nei pressi di Sondrio, guardando i nevai delle Alpi Orobie, scoprendo la storia e le caratteristiche del sito, insieme a un esperto di ecologia, botanica e agrosistemi alpini.
Foto Andrea Mariniello © FAI
INNALZAMENTO DEI MARI E SICCITÀ Il fenomeno dell’acqua alta che da sempre accompagna la storia di Venezia e il suo impatto sul tessuto urbano è stato al centro della visita al Negozio Olivetti. In piazza San Marco un esperto ha illustrato gli effetti del cambia-
— Le Saline Conti Vecchi a Cagliari includono le Saline di
Macchiareddu e lo stagno di Santa Gilla, zone umide minacciate a causa dei cambiamenti climatici da siccità, aumento del livello del mare e alluvioni
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mento climatico sulla città lagunare, ovvero i problemi legati all’innalzamento del livello del mare. La visita speciale alle Saline Conti Vecchi in Sardegna ha messo in luce i rischi a cui il riscaldamento globale espone le zone umide, uno tra gli ecosistemi più importanti dal punto di vista ecologico, minacciate dalla siccità, dall’aumento del livello del mare e dalle alluvioni. LA PERDITA DI BIODIVERSITÀ La biodiversità è stata il cuore della visita a Casa Macchi, a Morazzone, dove si è raccontato dell’uso diffuso nel passato di inserire nei giardini specie arboree esotiche che, riproducendosi nel tempo sul territorio – favorite dal cambiamento climatico – sono diventate una minaccia per le specie autoctone e per gli ambienti naturali. Di altre invasioni di specie aliene è si è parlato anche al Castello di Avio, a Trento, in particolare della cimice asiatica, vero e proprio flagello per le coltivazioni: in meno di dieci anni questo insetto ha letteralmente invaso il Nord Italia. Mentre alla Baia di Ieranto a Massa Lubrense (NA), la prima insenatura del golfo di Salerno, zona di passaggio migratorio degli uccelli tra l’Africa e l’Europa, si è discusso di quanto il cambiamento climatico influisca sulle dinamiche migratorie dell’avifauna. IL DISSESTO IDROGEOLOGICO La visita speciale all’Abbazia di San Fruttuoso è stata l’occasione per scoprire le problematiche legate al dissesto idrogeologico che mettono a rischio il Borgo e per conoscere i progetti avviati dal FAI, in sinergia con il Comune di Camogli e il Parco Naturale di Portofino, per la sua messa in sicurezza, ovvero l’Interreg Maritime TRIGEau e l’Horizon 2020 Reconnect finanziati grazie a fondi europei. 13
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Foto Matteo Girola © FAI
— L'Abbazia di San Fruttuoso (GE) sorge su un territorio fragile minacciato dal dissesto idrogeologico che mette a rischio l'intero Borgo
Foto Giovanni Chiaramonte © FAI
IL GIARDINO MEDITERRANEO E IL GIARDINO STORICO: ESEMPI DI RESILIENZA Abbiamo parlato delle pratiche di adattamento nel giardino mediterraneo, di cui il Giardino della Kolymbethra ad Agrigento è uno straordinario esempio. Il suo paesaggio infatti si fonda su tecniche agronomiche antiche – oggi attualissime – che hanno assicurato nel tempo una grande stabilità ecosistemica e produttiva, generando al tempo stesso una straordinaria bellezza. Del Giardino storico, invece, si è parlato a Villa dei Vescovi, a Luvigliano (PD). La grave crisi climatica che stiamo attraversando si riversa in-
— Il Giardino della Kolymbethra viene curato e mantenuto secondo
le antiche tradizioni agricole che ne hanno preservato la biodiversità
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fatti anche sulla manutenzione e conservazione dei giardini: è stato mostrato come imparare a riconoscerne i segni e come individuare le modalità di intervento più sostenibili. L'IMPEGNO PER IL CLIMA La campagna #FAIperilClima è stata lanciata all’apertura della storica Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP26), che si è tenuta a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre, dedicata alle strategie per contrastare nei fatti e con massima urgenza l’emergenza climatica globale. Abbiamo seguito da vicino i lavori della COP26, informando e sensibilizzando il pubblico. Inoltre un gruppo di giovani volontari del FAI under 30 ha partecipato al workshop «I giovani di fronte al cambiamento climatico e la conservazione del Patrimonio Culturale» organizzato dal Ministero della Cultura nell’ambito dell’iniziativa YouthforClimate della pre-COP26 che si è tenuta a fine settembre a Milano. Dopo la chiusura della conferenza di Glasgow, il 16 novembre abbiamo organizzato, con il contributo di autorevoli esperti e il patrocinio del Comune di Milano, un webinar aperto a tutti, dal titolo: Cosa fare per contrastare l’emergenza climatica?, per dare un quadro semplice e chiaro di quanto è emerso dalla COP26 e di quanto ancora c’è da fare a livello globale e nazionale, e con il contributo fondamentale dei singoli cittadini, per raggiungere gli obiettivi concordati dalle Nazioni Unite. Si è parlato delle strategie e delle azioni per la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico a livello globale, ma anche attraverso esempi concreti tratti dall’esperienza del FAI nei suoi Beni e sui territori, pensati per promuovere nei cittadini una coscienza della responsabilità individuale e suscitare comportamenti e stili di vita sostenibili che sono alla portata di tutti. 14
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Ultime notizie dal mondo del FAI
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Dalle riflessioni e dibattiti sulla sostenibilità ai programmi di educazione civica e ambientale proposti dal FAI nelle scuole. Il futuro è oggi
In occasione della Festa della Madonna della Salute, il 21 di novembre, Casa Bortoli, Bene del FAI a Venezia che fronteggia proprio la Basilica della Salute, punto di vista assiale eccezionale, ha ospitato un incontro dedicato alla salute di Venezia oggi, in forma di una conversazione tra esperti e studiosi ma anche cittadini appassionati, aperto a tutti in quanto webinar trasmesso anche in streaming. L’incontro inaugura l’attività di valorizzazione culturale di Casa Bortoli, una casa privata, che affidata al FAI acquisisce una funzione pubblica: se non ancora l’apertura regolare alle visite, un’apertura a tutti in modalità digitale come sede di un dibattito costruttivo, informato e partecipato. Il FAI tante volte ha denunciato e con diverse iniziative lo stato di salute critico della città lagunare, e intende far conoscere, da Casa Bortoli, questo eccezionale modello di città, che ha mantenuto per secoli un delicato equilibrio tra Uomo e Natura, compromesso negli ultimi decenni dallo sfruttamento intensivo della sua vocazione mercantile e turistica, ulteriormente minacciato dagli effetti del cambiamento climatico. Venezia diviene così un campo di osservazione privilegiato, potenzialmente un vero e proprio laboratorio in cui sperimentare strategie di adattamento e mitigazione della crisi ambientale, basate
Foto Martina Vanzo © FAI
Sulla salute di Venezia: incontri a Casa Bortoli
su ricerca e tecnologia, ma anche sul recupero e la valorizzazione delle caratteristiche endemiche di questa città storicamente sostenibile.
Succede che la passione per l’arte si trasmetta di generazione in generazione e quando capita dà spesso il via ad avventure uniche. Come quella, davvero curiosa, che racconta il Ritratto di Adriano Pallini, donato di recente al FAI da Nicoletta Pallini, storica dell’arte e curatrice, perché venga esposto nell'anticamera di Villa Necchi Campiglio. Suo papà, raffigurato nella tela, era il sarto della borghesia milanese e degli artisti, allora squattrinati, che frequentano Brera e i suoi circoli, tra gli anni Trenta e Cinquanta. Nel suo celebre atelier di Via dell’Orso si facevano confezionare abiti e paletò su misura, e in cambio, non avendo di che pagare, donavano tele e disegni. Poi, fortuna sua, diventarono i più noti esponenti dell’arte del primo Novecento e Pallini mise insieme, dal 1925 al 1955, pezzo dopo pezzo, un’incredibile collezione. C’erano Giorgio de Chirico, Arturo Martini, Lucio Fontana e Carlo Carrà tra i molti nomi. Tra di loro c’era anche Massimo Campigli, che nel 1934 fece il celebre ritratto all’amico stilista, uno dei rari a soggetto maschile dipinti dall’autore. La loro solida amicizia, basata su una profonda stima porterà l’artista a ritrarre non solo lui, ma anche la sorella, la moglie Marta e le figlie Adriana e Nicoletta, durante le vacanze trascorse insieme a Forte dei Marmi.
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Foto Barbara Verduci © FAI
UN NUOVO RITRATTO DI CAMPIGLI A VILLA NECCHI
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Foto © Millo
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Il programma FAI per le scuole riparte dall’ambiente Una nuova cultura per crescere i cittadini di domani È intitolato proprio all’ambiente il programma del FAI per la Scuola 2021-2022: contenuti didattici originali e attività formative coinvolgenti, pensati per affiancare docenti e studenti nel percorso scolastico di educazione civica. L’ambiente è una priorità per tutti e in particolare per le giovani generazioni, i cittadini di domani, che sentono come non mai il desiderio di contribuire alla costruzione di un futuro sostenibile, che si fonda su politiche globali, ma anche sui comportamenti virtuosi di ciascuno di noi. È necessario agire a tutti i livelli per contrastare la crisi ambientale e i suoi effetti, ma l’azione deve fondarsi su una nuova cultura dell’ambiente, inteso come ambiente dell’Uomo: non solo natura, ma tutto ciò che ci circonda, di cui siamo parte integrante e attiva e su cui abbiamo il diritto e il dovere di intervenire con consapevolezza e responsabilità. In nome della sua missione educativa e dello spirito sussidiario che la anima, il FAI collabora con il mondo della Scuola, offrendo i suoi luoghi, le sue conoscenze e la sua esperienza per integrare e arricchire l’insegnamento dell’educazione civica con questa visione dell’Ambiente: non solo conoscenza della natura, ma anche scoperta del territorio, della sua evoluzione storica, economica e sociale, così come news
dei nuovi scenari, tecnologici e scientifici, imprescindibili per il nostro futuro, per i cittadini di oggi e di domani. PROGETTO DI FORMAZIONE PER DOCENTI E STUDENTI Il FAI, quale ente accreditato per la formazione dal MIUR, mette a disposizione di docenti e studenti una piattaforma elearning con contenuti multimediali originali, raccolti e curati dal FAI grazie al coinvolgimento di autorevoli esperti, che approfondiscono diverse tematiche inerenti all’Ambiente nella visione complessiva di «tutto ciò che ci circonda». I temi, relativi il cambiamento climatico e i suoi impatti sull’ambiente, la transizione ecologica, l’economia circolare e il coinvolgimento della società civile con piccole e grandi azioni per la sostenibilità, saranno al centro di una serie di dieci incontri webinar affidati a relatori di fama, organizzati nel corso dell’anno e rivolti a docenti e studenti. Infine, le classi potranno partecipare al concorso #greenfuture: un progetto speciale che invita gli studenti a guardarsi intorno per individuare nel proprio territorio esempi e modelli di virtuosa cooperazione tra Natura e Uomo, di insegnamento e ispirazione per il futuro. Il Progetto è sostenuto da Ferrero, da anni a fianco della Fondazione nei programmi dedicati alle scuole. 16
GIORNATE FAI PER LE SCUOLE Dopo l’esperienza digitale della scorsa primavera, il grande evento nazionale dedicato al mondo della scuola, giunto alla sua X edizione, è tornato in presenza. Dal 22 al 27 novembre le Delegazioni di volontari FAI hanno organizzato, in tutte le regioni, una serie di visite speciali riservate alle classi «Amiche FAI» e gestite interamente dagli Apprendisti Ciceroni: chiese, palazzi, sedi delle istituzioni, parchi e giardini storici, e molti altri luoghi sono stati raccontati agli studenti dagli studenti, in un progetto di educazione tra pari di grande soddisfazione per tutti; un’esperienza formativa unica che è anche stata l’occasione per i ragazzi di valorizzare il proprio territorio, mettendosi al servizio della comunità. AGN ENERGIA è lo sponsor principale delle Giornate FAI per le scuole; l'evento si è svolto con il patrocinio della Commissione europea, del Ministero della Cultura e di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane e grazie al contributo di Regione Campania, Regione Lazio, Provincia Autonoma di Trento e Fondazione CARICAL. RAI è Main Media Partner dell’iniziativa.
Foto Musacchio-Ianniello-Pasqualini © FAI
NARRATORI SI DIVENTA Si conferma ogni anno, con sempre maggiori adesioni e con grande soddisfazione dei partecipanti, il progetto «Apprendisti Ciceroni». Il FAI offre agli studenti l’opportunità di seguire un percorso di studio su una piattaforma online, con il supporto dei loro docenti e dei volontari FAI, che li prepara nel corso dell’anno a un’esperienza di cittadinanza attiva coinvolgente e memorabile. In occasione, infatti, delle grandi manifestazioni annuali delle Giornate di Primavera e d’Autunno i ragazzi hanno la possibilità di misurarsi con l’accoglienza del pubblico, che accompagnano personalmente in visita nei luoghi aperti dalle Delegazioni FAI, raccontando così quel che hanno imparato nel corso dell’anno.
— Parco Villa Gregoriana a Tivoli (RM), è uno dei Beni dove
approfittare della ricca offerta didattica rivolta al mondo della scuola
SI GIOCA E SI IMPARA, TRA REALE E VIRTUALE I Beni che la Fondazione tutela e gestisce raccontano un patrimonio fatto di natura, storia, arte e tradizione, per questo sono i luoghi ideali per promuovere la conoscenza dell’ambiente nei suoi tanti e diversi aspetti. Le attività didattiche proposte alle classi in visita sono momenti di approfondimento culturale e di esperienza sul campo, che completano il percorso in aula. Oltre alle attività didattiche in presenza, anche visite di approfondimento online, condotte da operatori esperti attraverso una piattaforma virtuale con immagini in alta risoluzione, basate su una metodologia interattiva, che alterna brevi momenti di spiegazione a giochi e quiz volti a mantenere sempre viva l’attenzione.
LE GIORNATE FAI SONO STATE LA PIÙ BELLA SORPRESA DELL’AUTUNNO
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del FAI e ha supportato in particolare le Giornate FAI d’Autunno 2021 anche attraverso la collaborazione di Rai per il Sociale. Si ringraziano, inoltre, Regione Campania, Regione Lazio e Provincia Autonoma di Trento per il contributo concesso. Un ringraziamento particolare all’Arma dei Carabinieri, alla Croce Rossa Italiana e alla Protezione Civile, con la quale quest’anno festeggiamo i 15 anni di stretta collaborazione. Grazie alle importanti aziende che hanno sostenuto in qualità di partner la campagna di raccolta fondi «Ricordiamoci di salvare l’Italia», che si è svolta dal 6 al 31 ottobre 2021: si è potuto infatti aiutare il FAI donando in tutti gli ipermercati Iper La grande I, in tutti i supermercati Unes, nei punti vendita il Viaggiator Goloso®, visitando i quattro centri commerciali Porta di Roma, Le Gru, Campania, Nave de Vero appartenenti al Gruppo Klépierre e gli Hotel Marriott Bonvoy che hanno promosso il messaggio della campagna. Foto © FAI
Grazie! 200.000 volte grazie, uno per ciascuno dei visitatori che in 300 città italiane hanno partecipato alle Giornate FAI d’Autunno, quest’anno rese possibili dal prezioso sostegno di FinecoBank, prestigioso Main Sponsor dell’evento, Multicedi, per il primo anno accanto alla Fondazione in qualità di Sponsor dell'evento, Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine che promuove la cultura industriale e d’impresa, Edison, storica azienda amica del FAI, e a Ferrarelle, acqua ufficiale del FAI, che ha donato il suo prodotto per l’iniziativa. Tutto questo è stato possibile grazie al grandissimo lavoro delle 130 Delegazioni, 106 Gruppi FAI, 98 Gruppi FAI Giovani e 9 Gruppi FAI Ponte tra culture, e gli Apprendisti Ciceroni che hanno affiancato i volontari attivi in tutta Italia. L’evento si è svolto con il Patrocinio della Commissione europea, del Ministero della Cultura, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane. Si ringrazia per la collaborazione il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze Armate che, in occasione del centenario della traslazione della salma del Milite Ignoto, hanno concesso l’apertura di alcuni loro luoghi simbolo. Anche per questa edizione Rai ha confermato l’impegno del Servizio Pubblico radiotelevisivo alla cura e tutela del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico italiano. Rai è Main Media Partner
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Il dono più bello? Fa bene a tutti, a chi ami e all’Italia che ami
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tutto l’impegno per la tutela dell’eredità culturale che ci accomuna, lo spirito del presente, perché consente di vivere esperienze significative in compagnia di chi desideriamo, e lo spirito del futuro, perché è garanzia di sostenibilità della bellezza del nostro Paese per le generazioni che verranno.
Ormai ci siamo, Natale è alle porte e quest’anno sarà un giorno ancora più speciale, perché possiamo tornare a condividere quelle emozioni stando vicini a chi amiamo. Il Natale, in fondo, è fatto di stupore, di voci e di risate, di quel calore che avvolge, di cui ora più che mai abbiamo riscoperto l’importanza. È un giorno fatto di doni che sanno raccontare quanto siano importanti i nostri legami. E quanto vale un regalo se è pensato non solo per il bene della persona che lo riceve, ma anche per il benessere degli altri e dell'ambiente che ci circonda? Scegliere di sostenere la Fondazione a Natale rappresenta un atto di grande generosità e sono molti i modi per farlo. Donando l’iscrizione al FAI, infatti, ci prenderemo cura anche del patrimonio artistico e paesaggistico del nostro Paese e contribuiremo concretamente alla rinascita dell’Italia della cultura, ma non solo: se abbiamo un Bene che amiamo, che abbiamo appena scoperto o in cui vogliamo tornare, possiamo regalare un biglietto per una visita o un prodotto che racconta le eccellenze di quel territorio.
Le marmellate realizzate con gli agrumi del Giardino della Kolymebethra, il sale integrale delle Saline Conti Vecchi, l’olio extravergine che arriva dagli ulivi secolari della Baia di Ieranto o il miele delle arnie ospitate nei Beni del FAI che aderiscono al «Progetto Api». Entrando nei negozi all’interno dei Beni si scoprono le eccellenze di ogni territorio, ma anche accurate selezioni di libri, prodotti a tema e oggetti unici che aiutano a sostenere la nostra missione e, di volta in volta, faranno scoprire una storia diversa a chi li riceve in dono. Per gli iscritti sconto del 10% su tutti i prodotti in vendita. CHIUDERE L’ANNO, IN POSITIVO
Natale è un’occasione per regalare emozioni, bellezza, natura, cultura e, con i regali solidali che il FAI ha pensato per il Natale 2021, anche per testimoniare l’impegno della propria azienda. Per dire un grazie, davvero speciale, a dipendenti, collaboratori e clienti ci sono molti modi, dalla donazione libera alle «FAI Card», che permettono la visita ai Beni aperti al pubblico, alla tessera di iscrizione annuale, al sostegno di un restauro. Per informazioni sui regali solidali del FAI per le aziende: www.fairegalisolidaliaziende.it
Foto Luciano Monti © FAI
Foto Stefano Casiraghi © FAI
METTI IL FAI SOTTO L'ALBERO
L’ITALIA PIÙ BELLA, FORMATO TESSERA
Monasteri, castelli, ville, parchi storici e persino alpeggi da scoprire. Regalare l’iscrizione al FAI è un gesto speciale, che custodisce in sé lo spirito del passato, perché esprime natale nei beni fai
— L'esposizione dei prodotti nel negozio di Villa Necchi Campiglio (MI)
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Mercatini, presepi, visite speciali e laboratori per tutta la famiglia
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11 e 12 dicembre
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CASTELLO DI AVIO (TN)
MONASTERO DI TORBA (VA)
Nella suggestiva cornice del cortile del Palazzo baronale e nel giardino della Contessa Castelbarco torna il tradizionale mercatino natalizio con i produttori e le attività tipiche del territorio.
Partendo dalla lettura dei brani dei vangeli apocrifi ai quali sono ispirate, una speciale visita guidata conduce alla scoperta delle immagini affrescate di Castelseprio, in un viaggio nella storia viva del Cristianesimo. 12 dicembre
Natale al Castello di Avio
Foto Stefano Casiraghi © FAI
Vivi l’attesa del Natale nei Beni del FAI Il «presepe dipinto» di Castelseprio
VILLA E COLLEZIONE PANZA (VA)
Istruzioni d’uso per un Natale Sostenibile! Un laboratorio creativo per trasformare materiali di riciclo in modo fantasioso e divertente, e creare uno speciale e scintillante alberello 3D. Foto Gabriele Basilico © FAI
11, 12, 18 e 19 dicembre
Avventura natalizia. Percorso per famiglie CASTELLO DELLA MANTA (CN)
12 dicembre
Una speciale visita per bambini, alla scoperta degli indizi natalizi nascosti nelle sale del Castello e delle fiabe di E Natale cheLEgliFESTE… indizi rivelano. DOPO IN ATTESA DELLA PRIMAVERA 24 dicembre
ABBAZIA DI SANTA MARIA DI CERRATE (LE)
GIARDINO DELLA KOLYMBETHRA (AG)
Un laboratorio artigianale per realizzare piccoli oggetti in miniatura – dai panieri di frutta ai canestrelli di pane – e ricreare nel proprio presepe scene di vita quotidiana e contadina della tradizione salentina.
Un’occasione Marzo: Villa speciale Necchi Campiglio per rivivere (MI)il–Natale Soffio secondo di la primavera tradizione popolare: dal presepe realizzato secondo gli usi dei contadini alle antiche novene accompagnate da una zuppa calda di pane e ricotta.
Dettagli in miniatura: crea il tuo Presepe
LeFebbraio: tradizioni Villa Necchi della Campiglio Sicilia rurale (MI) – AgruMi
Il calendario degli Eventi nei Beni FAI 2021 è realizzato grazie al fondamentale sostegno di Ferrarelle, partner degli eventi istituzionali e acqua ufficiale del FAI; al significativo contributo di Nespresso, azienda che dal 2020 sostiene la Fondazione, di Delicius, che rinnova il sostegno al FAI affiancandosi per la prima volta al progetto, e di Pirelli che conferma per il nono anno consecutivo la sua storica vicinanza al FAI.
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Gli eventi possono subire variazioni: si consiglia di verificare sempre su www.fondoambiente.it
Collezione Panza Kids: speciale Natale. Un albero scintillante!
Quest’anno il regalo facciamolo insieme. Per chi ami, per l’Italia che ami.
Foto Stefano Casiraghi, 2021 © FAI
Ti amo, perciò ti lascio.
La Sala degli Antenati Castello e Parco di Masino Caravino (TO)
LA GENEROSITÀ È L’EREDITÀ PIÙ GRANDE. UNA TESSERA. 1.600 OPPORTUNITÀ Natale fai donola di natura. valore, regala la tessera FAI. Un lascito al FAI è perAl’arte eunper Il tuo gesto generoso vale due volte: aiuti concretamente il FAI È per sempre. a proteggere il patrimonio di arte e natura del nostro Paese e regali
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