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giugno - luglio - agosto / 2022
POSTE ITALIANE SPA Sped.in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1, comma 1/CN/BO.
n.
La storia svelata Un lungo restauro rivela la decorazione seicentesca del Salone dei Savoia al Castello di Masino
Al via l’XI edizione de «I Luoghi del Cuore»
La giusta dimensione del paesaggio
Ritornano gli appuntamenti delle Sere FAI d'Estate
La classifica speciale dedicata ai borghi e ai loro luoghi
Dal paesaggio «cartolina» al paesaggio come relazione
Dal 24 giugno i Beni FAI sono aperti fin oltre il tramonto
Dal voto al notaio Ammesso e non concesso che ogni cittadino voglia essere un «buon cittadino», ci sono vari modi per onorare la Costituzione ed essere fedeli al proprio ruolo di protagonisti nella vita della Repubblica. Come – con straordinaria chiarezza – recitano i primi articoli ognuno di noi ha dei diritti e dei doveri; l’articolo 2, per esempio, a ciascuno di noi «richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale»; sottolineo «sociale» e, senza ora star qui a ragionar troppo sulle possibili declinazioni dell’aggettivo, cito un altro bellissimo articolo della nostra Carta: il 118. Viene infatti proposto ai principali organi dello Stato di favorire «l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli o associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale sulla base del principio di sussidiarietà»; in una lettura etica e sociale del sostantivo ci si riferisce al possibile e, aggiungo, auspicabile ruolo di ognuno di noi in azioni di interesse collettivo in vari campi, dalla sanità al sostegno degli anziani, dei rifugiati e degli svantaggiati. Non sfugge da un possibile e auspicabile sostegno da parte di tutti il campo della valorizzazione culturale e della tutela del nostro Patrimonio e, da qui, la partecipazione attiva di voi iscritti (ma non solo) alle attività del FAI. Dico sempre che anche solo il biglietto d’ingresso da parte di un qualunque visitatore nei Beni del FAI è il primo fondamentale aiuto alla manutenzione del Bene che si sta entrando a visitare! Non già una tassa ma un sostegno, seppur magari inconscio. Di tanto in tanto si sente ancora l’eresia che l’ingresso ai musei debba essere gratis in quanto si tratta di un diritto alla cultura; come se fossero gratis i concerti o i libri! Chissà mai su quale albero dell’Eden crescerebbero i danari indispensabili alla costosissima manutenzione ordinaria di un luogo d’arte aperto al pubblico... Ma, addirittura, un semplice voto, totalmente gratuito, può essere un «gesto» di cittadinanza attiva nello spirito dell’articolo 118! Il grande censimento «I Luoghi del Cuore», che FAI e Intesa Sanpaolo lanciano ogni due anni e che in dieci edizioni ha raccolto oltre 9 milioni di voti, segnalando oltre 36.000 monumenti d’arte o di paesaggio meritevoli di non essere dimenticati e promuovendo e realizzando il completo restauro di ben 140 di essi, ne è un magnifico esempio. È un segno di cittadinanza attiva e non costa nulla se non quel minimo di impegno mentale e civile a favore di qualcosa che non è solo nostro ma anche di tutti! E se poi, contento di essersi adoperato per il Bene comune quel «buon cittadino» volesse associarsi («singolo o associato» dice il 118) a una delle tante meritevoli associazioni o fondazioni che svolgono un ruolo attivo nella salvaguardia e nella tutela di Arte e Paesaggio, andrà a dar forza e fiato a chi con ardore di Beni Collettivi si occupa per Statuto e Missione: come il FAI! Stiamo arrivando a essere 250 mila iscritti, una magnifica forza; ma se fossimo dieci volte più numerosi (il National Trust inglese ne ha 5 milioni!) avremmo tanta più forza nel nostro lavoro sussidiario. E se poi – tanto «di là» non si porta nulla! – volessimo ricordarci del FAI nelle nostre ultime volontà senza portar via granché ai nostri eredi ma favorendo un poco (anche pochissimo) i nostri concittadini attraverso il FAI… si chiede al notaio di inserire un lascito. Fosse anche una piccola cifra, è un gesto di amore per il Paese che ci ha messo al mondo; che, appunto, è «il più bello del mondo».
Periodico del FAI - ETS Sede legale: La Cavallerizza via Carlo Foldi, 2 - 20135 Milano Direzione e uffici La Cavallerizza, via Carlo Foldi, 2 20135 Milano tel. 02467615.1 Registrazione del Tribunale di Milano del 9.8.1980 n. 314 editoriale
Marco Magnifico PRESIDENTE FAI
INDICE
3
2021: l’anno della riscossa
4
Per salvare il luoghi che amiamo basta un voto
6
Una storia secolare incancellabile
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Il paesaggio è relazione
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Gesti che fanno la storia: la tua, la nostra
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Una collaborazione esemplare che ci porterà lontano
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Trecentocinquantamila volte «Grazie!»
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Incontri (im)possibili
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Ultime notizie dal mondo del FAI
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Da segnare in agenda
Direttore responsabile Maurizio Vento Coordinamento editoriale Isabella Dôthel Progetto grafico Studio Pitis Lavorazione grafica Carlo Dante
In copertina Il Salone dei Savoia dopo i restauri Foto Morelli-Mesturini © FAI Hanno collaborato Beatrice Cazzola, Enrico Cilli, Benedetta Colombo, Ileana Redaelli, Claudia Rolleri
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2021: l’anno della riscossa Contrariamente alle aspettative, e agosto che storicamente sono i periodi meno performanti; la gestione 2021RICLASSIFICATO del FAI – Fondo per • un miglior risultato delle campagne di raccolta fondi RENDICONTO 2021 PER ATTIVITÀ l’Ambiente Italiano ETS è iniziata con e sponsorizzazioni relative al mercato delle aziende. FONTI DI FINANZIAMENTO Gestione Totale il blocco delle attività nei primi quattro Questi risultati, uniti allaFondi riduzione e all’attento coneconomica vincolati mesi dell’anno, a causa del perdurare trollo dei costi, ha consentito alla Fondazione di recuperadella situazione di emergenza sanitaria re le perdite registrate all’inizio dell’anno26.591.187 e ci ha permesso Privati 20.367.782 6.223.405 Aziende 5.818.686 577.961 di periodo 6.396.647 in cui versava l’intero Paese. di centrare e superare gli obiettivi fissati nel Pubblici 425.017 1.785.106 L’esperienza fatta nel corso del 2020 budget,1.360.088 nonostante quest’ultimo fosse stato redatto ipotizDavideEnti Usai Fondazioni e Associazioni 1.201.190 350.500 1.551.690 e l’osservazione del contesto in continua zando un1.381.676 esercizio 2021 che non0prevedeva il blocco delle DIRETTORE Gestione Finanziaria/Straordinaria 1.381.676 GENERALE FAI rapida evoluzione ci hanno consentito attività30.129.422 nel primo quadrimestre: un risultato straordinario 37.706.305 TOTALE FONDI eRACCOLTI 7.576.883 di affinare il nostro modo di vedere e concepire le attività. Ine- e un importante segnale di quanto la nostra missione conVariazione delle Rimanenze di Magazzino 15.260 15.260 vitabilmente, il distanziamento sociale ha impresso una forte quisti il consenso di persone Incrementi Immobilizzazioni Per L.I. 105.931 di una platea sempre maggiore 105.931 Accantonamenti Fondi Vincolati e Ricap.digitali e ha cam- che credono nei nostri stessi (7.576.883) (7.576.883) accelerazione all’utilizzo degli strumenti valori e nella nostra attività. PROVENTI 30.250.613 0 30.250.613 biato ilTOTALE nostro modo di lavorare, comunicare, RENDICONTO 2021 RICLASSIFICATO PER ATTIVITÀ acquistare, investire. Questo ci ha consentito DESTINAZIONE DEI FONDI Gestione Investimenti Totale FONTI DI FINANZIAMENTO Gestione Fondi Totale economica conservazione di proseguire nella programmazione in vista economica vincolati e restauro della ripresa delle attività. Privati 20.367.782 6.223.405 26.591.187 Aziende 5.818.686 577.961 6.396.647 A Interventi partire dal secondo quadrimestre su Beni propri e in concessione (661.647) (3.518.274) (4.179.921) Enti Pubblici 1.360.088 425.017 1.785.106 Fondazioni e Associazioni 1.201.190 350.500 Interventi su Beni di terzi (30.505) (30.505) 1.551.690 dell’anno, la Fondazione si è dimostrata Gestione Finanziaria/Straordinaria 1.381.676 0 1.381.676 Luoghi del Cuore (9.258) (148.900) (158.158) 37.706.305 TOTALE FONDI RACCOLTI 30.129.422 7.576.883 prontaInterventi ad affrontare la ripresa delle attiviGestione Beni (13.508.740) (13.508.740) 15.260 delle Rimanenze di Magazzino 15.260 tà e a soddisfare desiderio del pubblico di sul Variazione Incrementi Immobilizzazioni Per L.I. 105.931 Promozioneilcultura, educazione e vigilanza territorio (2.720.328) (2.720.328) 105.931 Accantonamenti Fondi Vincolati e Ricap. (7.576.883) (7.576.883) tornareServizi alla normalità, generali seppure con provvedi(4.197.437) (4.197.437) TOTALE PROVENTI 30.250.613 0 30.250.613 Raccolta fondi, comunicazione e digitalizzazione (5.736.145) (5.736.145) menti di contingentamento ancora attivi. DESTINAZIONE DEI FONDI Gestione Investimenti Totale TOTALE ONERI
(26.833.556)
(3.697.679) economica
(30.531.235) conservazione e restauro
Tutto questo havincolati prodotto risultati molInterventi su Beni propri e in concessione (661.647) (3.518.274) Utilizzo fondi raccolti nell’esercizio 391.846 391.846(4.179.921) Interventi su Beni di terzi (30.505) (30.505) to positivi e infondi particolare: Utilizzo vincolati raccolti in esercizi precedenti 2.553.491 2.553.491 (158.158) Interventi Luoghi del Cuore (9.258) (148.900) Gestione Beni (13.508.740) (13.508.740) 0 0 Utilizzo utile anno precedente • un incremento del numero delle iscriPromozione cultura, educazione e vigilanza sul territorio (2.720.328) (2.720.328) Utilizzo altri fondi* 752.342 752.342(4.197.437) Servizi generali (4.197.437) zioni al FAI dovute al rafforzamento dei Raccolta fondi, comunicazione e digitalizzazione (5.736.145) (5.736.145) TOTALE UTILIZZO FONDI VINCOLATI 0 3.697.679 3.697.679 TOTALE ONERI (26.833.556) (3.697.679) (30.531.235) canali di acquisizione digitale e alla capaciUtilizzo fondi vincolati raccolti nell’esercizio 391.846 391.846 RISULTATO D’ESERCIZIO 3.417.057 0 3.417.057 tà dei Beni di attrarre visitatori che, dopo la Utilizzo fondi vincolati raccolti in esercizi precedenti 2.553.491 2.553.491 0 0 Utilizzo utile anno precedente visita, hanno decisodidilasciti, iscriversi; * Liquidazione fondi di ricapitalizzazione, fondi non vincolati accantonati in anni precedenti Utilizzo altri fondi* 752.342 752.342 TOTALE UTILIZZO FONDI VINCOLATI 0 3.697.679 3.697.679 • un incremento del numero di visitatori RISULTATO D’ESERCIZIO 3.417.057 0 3.417.057 rispetto agli stessi mesi del 2020 e soprattut* Liquidazione di lasciti, fondi di ricapitalizzazione, fondi non vincolati accantonati in anni precedenti to del 2019, in particolare nei mesi di luglio
LA RACCOLTA FONDI 2021
La raccolta fondi 2021 VALORI ASSOLUTI PER 1000
DETTAGLIO
PROVENTI ONERI
PROVENTI
3,7% 70,5%
4,7%
VALORI ASSOLUTI PER 1000
*Attività *Attività istituzionali DEI istituzionali FONDI DESTINAZIONE DEI FONDIDESTINAZIONE FONTI DI FINANZIAMENTO ONERI
FONTI DI FINANZIAMENTO 4,1%
LA RACCOLTA FONDI 2021 valori assoluti per 1.000
4,1%
3,7% 70,5%
18,8% 4,7%
67,5%
18,8%
44,2%
17%
44,2%
0,1% 0,5%
13,7%
17%
€ 20.598
0,1% 67,5% 0,5%Gestione Beni
€ 5.736 € 4.197 € 30.531
18,8% 13,7% 100%
13,7%
Da privati Da aziende Da enti pubblici Da fondazioni e associazioni Da gestione finanziaria /straordinaria TOTALE
DETTAGLIO
67,5%
26.591 6.396 1.785 1.552
70,5 % 17,0 % 4,7% 4,1%
€ 1.382 € 37.706
3,7% 100%
€ € € €
Da privati Da aziende Da enti pubblici Da fondazioni e associazioni Da gestione finanziaria /straordinaria TOTALE
26.591 6.396 1.785 1.552
70,5 % 17,0 % 4,7% 4,1%
€ 1.382 € 37.706
3,7% 100%
€ € € €
Attività istituzionali* Raccolta fondi e comunicazione e digitalizzazione Servizi generali TOTALE
Attività istituzionali* Raccolta fondi e comunicazione e digitalizzazione Servizi generali TOTALE
€ 20.598
67,5%
€ 5.736 € 4.197 € 30.531
18,8% 13,7% 100%
9%
13,7%
Gestione Beni Interventi su Beni propri e in concessione Promozione cultura, educazione e vigilanza sul territorio Interventi Luoghi del Cuore Interventi su beni di terzi TOTALE
3
13,7%
€ 13.509 44,2% Interventi su Beni propri e in concessione € 4.180 13,7% Promozione cultura, educazione e vigilanza sul territorio € 2.720 9,0% Interventi Luoghi del Cuore € 158 0,5% Interventi su beni di terzi € 31 0,1% TOTALE € 20.598 67,5% € 13.509 44,2%
€ 4.180
13,7%
€ 2.720 9,0% € 158 0,5% € 31 0,1% € 20.598 67,5%
Il Bilancio e la Nota Integrativa 2021 sono reperibili integralmente su www.fondoambiente.it bilancio
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Per salvare i luoghi che amiamo basta un voto
Foto Fedele - Namias © FAI
Si è aperta l’XI edizione de «I Luoghi del Cuore», il più grande censimento spontaneo del patrimonio culturale italiano: si vota fino al 15 dicembre! C
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«Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti». Questa frase di Cesare Pavese chiosa alla perfezione il senso di appartenenza che sta alla base della partecipazione a «I Luoghi del Cuore», il censimento nazionale dei luoghi da non dimenticare, di cui il FAI ha lanciato il 12 maggio l’undicesima edizione, in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Le parole di Pavese sanciscono infatti quel legame tra persona e territorio che ognuno di noi sperimenta immancabilmente e che si condensa nella metafora delle radici: il luogo, o i luoghi che sentiamo come nostri sono letteralmente una parte di noi, che sappiamo in maniera viscerale di dover proteggere, ma anche coltivare, esattamente come un albero non può vivere senza la sua àncora al terreno. Salvare i luoghi che amiamo significa in fondo salvare un pezzo di noi stessi.
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UN PROGETTO DI COESIONE TERRITORIALE E SOCIALE
Foto Davide Marcesini © FAI
Dal 2003, con i suoi 9,6 milioni di voti raccolti a favore di più di 39.000 luoghi in tutta Italia, la campagna «I Luoghi del Cuore» offre uno strumento concreto ed efficace per raccogliere e trasmettere queste istanze. Il censimento del FAI si configura più che mai come una gigantesca operazione di coesione sociale e territoriale portando alla luce luoghi di grande valenza identitaria, intorno ai quali i territori, attraverso le persone che li abitano, o che li ricordano in quanto parte di quel «lessico famigliare» che contribuisce a costruirci in quanto individui, si stringono perché possano essere trasmessi di generazione in generazione. «COMUNITÀ DI EREDITÀ»
Il FAI, attraverso questo straordinario strumento di democrazia diretta, aiuta a raccontare, a presentare alle Istituzioni come priorità di intervento, a salvare i luoghi, attraverso quelle azioni e quei contributi che nei decenni hanno non soltanto portato a sostenere 139 progetti in 19 regioni, ma hanno altresì innescato un’enorme quantità di circoli virtuosi, in tanti casi cambiando le sorti dei luoghi cari agli italiani. Il censimento è infatti uno strumento, un megafono, che nulla potrebbe se non venisse usato dalle «comunità di eredità» – per usare la felice espressione della Convenzione di Faro – scritta nel 2005 dal Consiglio d’Europa e i luoghi del cuore
— Sopra in alto, il Ponte Acquedotto di
Gravina in Puglia (BA): con 25.726 voti al censimento 2020 il bene si è aggiudicato 25mila euro per una nuova illuminazione. Sopra, la scalinata di oltre 1.200 gradini per raggiungere Monesteroli, minuscolo borgo delle Cinque Terre. Il progetto sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo permetterà il restauro di parte della scalinata.
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Foto Michele Squillantini © FAI
finalmente ratificata dall’Italia a fine 2020 – gli straordinari comitati spontanei che hanno lavorato per far sentire le proprie voci. LENTINI NEL CUORE
UNA CLASSIFICA SPECIALE: I BORGHI E I LORO LUOGHI
Ogni edizione del censimento si arricchisce di una classifica speciale, che quest’anno punta l’attenzione su I Borghi e i loro luoghi, in continuità con l’attenzione che la Fondazione sta dedicando alle aree interne e con i processi di valorizzazione che il Ministero della Cultura sta riservando ai borghi, con oltre un miliardo di euro stanziato attraverso i fondi PNRR. I borghi sono una realtà storica caratteristica di tutto il territorio italiano e ne rappresentano un significativo elemento di identità. Come evocava Pavese nella frase citata in apertura, i «paesi» sono spesso il luogo da cui si va via, ma che non possiamo rischiare di perdere e che anzi dobbiamo proteggere, se vogliamo che il nostro Paese continui a preservare un tratto fondamentale della sua identità.
La rete di associazioni che si è riunita sotto il nome di «Lentini nel cuore» ha raccolto voti per la Chiesa Rupestre del Crocifisso, il cui restauro è stato avviato grazie a «I Luoghi del Cuore», innescando una molteplicità di effetti virtuosi. «La chiesa versava in pessime condizioni – ha ricordato al lancio del censimento Rosaria Fazio, presidente dell’associazione Neapolis – era un luogo apparentemente senza speranza che, grazie al censimento del FAI è stato salvato ed è tornato a vivere. Ciò è stato possibile anche grazie a un grande lavoro di rete del terzo settore e della società civile. I movimenti dal basso e valori come coerenza, collegialità e perseveranza, hanno reso possibile il recupero e la valorizzazione del bene. È una storia virtuosa e di riscatto per tutto il Sud Italia che speriamo possa essere di ispirazione per altri luoghi e per nuove storie».
Federica Armiraglio RESPONSABILE UFFICIO CONTENUTI GRANDI PROGETTI
Vota e fai votare i tuoi luoghi del cuore su www.iluoghidelcuore.it!! — In alto: A San
Foto Lentini nel cuore © FAI
Cassiano di Controne (LU), piccolo borgo alle pendici dell’Appennino toscano, verrà valorizzato il museo con le opere dello scultore quattrocentesco Jacopo della Quercia. A sinistra, il prezioso affresco appena restaurato del Cristo Pantocratore tra angeli nella Chiesa rupestre del Crocifisso di Lentini (Siracusa)
i luoghi del cuore
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Foto Morelli-Mesturini © FAI
— Castello di Masino, Caravino (TO).
La parete est del Salone dei Savoia con l'albero genealogico (1684 circa) della dinastia Savoia riportato alla luce dopo i restauri
Una storia secolare incancellabile
Il Salone dei Savoia è la testimonianza della volontà della famiglia Valperga di celebrare i Savoia ed esibire il proprio prestigio i beni del fai
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Foto © FAI
— La parete est del Salone dei Savoia con i dipinti della quadreria ottocentesca prima del restauro
Dall’anno Mille alla fine del Novecento una sola famiglia, i Valperga, ha abitato il Castello di Masino accumulando arredi, dipinti, oggetti e memorie, senza mai cancellare drasticamente il passato. Secoli di piccole e grandi storie si ripercorrono tutti in una visita, dalla cappella con le spoglie di Arduino d’Ivrea, primo re d’Italia dal 1002, ai sotterranei dove l’ultimo proprietario, Cesare Valperga, nascondeva ebrei e partigiani. Le testimonianze delle stagioni passate si susseguono, si intrecciano e convivono, accordate dalla volontà conservatrice di una famiglia da sempre conscia e fiera di una storia secolare incancellabile. UNA STORIA DI FAMIGLIE
Castello e Parco di Masino, Caravino (TO)
i beni del fai
— Castello e Parco di Masino (Caravino, TO) Bene FAI dal 1988, domina da un'altura l'anfiteatro morenico di Ivrea
Una sola «cancellatura» si ricorda nella tradizione familiare - ora rimossa dai recenti restauri del FAI - e riguarda il Salone dei Savoia, i cui affreschi con stemmi araldici e ora rivelati «furono coperti di calce durante la Rivoluzione Francese» per nascondere la dichiarata celebrazione dei Savoia su cui si era fondata la fortuna dei Valperga. Era la fine dell’Antico regime, la cesura storica più profonda per l’aristocrazia europea, che evidentemente echeggiò nei saloni di questa piccola sede di corte del Piemonte sabaudo. Il mondo era cambiato, ma alla fine del Seicento, quando il Salone fu affrescato, pur cominciando a formarsi gli stati nazionali, l’Europa era ancora una storia di famiglie, che nelle regge e nei castelli esibivano attraverso la decorazione le ragioni del potere e del prestigio ambiti o raggiunti. I Valperga non furono da meno. È il conte di Masino Carlo Francesco Giuseppe (1655-1715) a intraprendere un grandioso progetto di rinnovamento dell’antico feudo di famiglia, esteso al borgo e ai giardini, ma concentrato su architettura e decorazione di una serie di sale di rappresentanza che segnano un percorso cerimoniale, come in una reggia. «Masino non è Venaria» - scrive agli architetti, ma Carlo Francesco è cresciuto a corte: quella francese di Luigi XIV, dove si forma nelle arti militari, nella cultura e nel gusto, e quella sabauda, di Carlo Emanuele II e della moglie, poi reggente, Maria Giovanna, di cui tutti sanno che è il favorito, e che lo nomina nel 1680 primo scudiere del futuro re Vittorio Amedeo II. LEGAMI DIPLOMATICI E LEGAMI MATRIMONIALI
Il ruolo impone una residenza adeguata a ospitare la corte, che infatti più volte soggiornerà a Masino, ma anche gli ambasciatori stranieri, che visitano il ducato per stabilire legami diplomatici che si consolidano in legami matrimoniali, come quello dello stesso Carlo Francesco nel 1692 con Maria Vittoria Trotti Bentivoglio, dama dell’aristocrazia milanese. Intorno a quella data si registrano negli 7
Foto Morelli-Mesturini © FAI
— Le pareti del Salone dei Savoia, decorate a trompe l’oeil,
attraverso un portico a colonne spalancano lo sguardo sul ducato dei Savoia, con vedute e piante di 22 città al di qua e al di là delle Alpi
archivi di famiglia spese - utensili, colori e maestranze - per una estesa campagna di rinnovamento decorativo, che si ritrova infatti in diverse sale, a cominciare dal Salone degli Stemmi al piano terra, in origine Sala Valperga: qui Carlo Francesco esibisce attraverso una teoria di stemmi dipinti la storia della sua famiglia, che si intreccia alla nobiltà piemontese, lombarda e francese e che rivendica perfino un titolo regio nella discendenza da Arduino. Salendo al piano nobile, tre sale in infilata ripropongono su pareti e volta lo stesso schema, ma celebrano questa volta dinastie e casate di Francia, Austria e Spagna: letti e poltrone, rivestite di preziosi tessuti coordinati alle tappezzerie, dovevano accogliere diplomatici stranieri, talvolta ricevuti qui «informalmente» anche dalla stessa Maria Giovanna.
Il fulcro inaspettato di questo percorso cerimoniale, dominato negli affreschi da una particolare mania per l’araldica, che ad oggi non trova confronti nelle residenze nobiliari del resto del Piemonte e d’Italia, è il Salone dei Savoia. Fino al 2019 si presentava come una quadreria piuttosto imponente di primo Ottocento con 97 dipinti tra grandi e piccoli ritratti di personaggi di casa Savoia e delle corti europee. I Savoia già dominavano la volta, affrescata con un regale baldacchino aperto sullo scudo «partito» - metà sabaudo e metà francese -, simbolo dell’unione tra le due dinastie sancita dal matrimonio, nel 1684, tra Vittorio Amedeo II e Anna d’Orléans, nipote di Luigi XIV. A questo trionfale decoro, tuttavia, non facevano per nulla pendant le pareti, dipinte tristemente di bianco. Sbiadito qua e là, l’intonaco lasciava intuire una decorazione sottostante, ma sorprendente è stato il risultato della sua completa rimozione. Tre anni di restauri oggi svelano il Salone com’era all’epoca di Carlo Francesco, che qui in particolare volle esibire il prestigio della sua casa e della sua casata, ottenuto grazie alle relazioni strettissime con i Savoia. Il Salone è una dichiarazione di fedeltà ai Savoia, di cui è affrescata l’intera storia attraverso la genealogia. i beni del fai
Foto Morelli-Mesturini © FAI
ESIBIRE IL PRESTIGIO
— Volta affrescata che celebra il matrimonio tra Vittorio
Amedeo II e Anna d’Orléans (1684) con i relativi simboli dinastici
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Ciò che più impressiona, però, si svolge sotto questo araldico ornato, in cui anche i Valperga si ritagliano un posticino (una Valperga sposò un Savoia Racconigi). Le pareti del Salone, infatti, sono una scenografia dipinta a trompe l’oeil che, al di là di un portico a colonne, spalanca lo sguardo sul ducato dei Savoia, qui celebrato nella sua dimensione non storica, ma geografica, attraverso vedute e piante di 22 città al di qua e al di là delle Alpi: il Piemonte da Torino a Ivrea, e la Savoia da Chambery a Nizza. Non sono originali, ma copie, tratte da un celebre volume a stampa del 1682, che era nella biblioteca del Castello: il Theatrum Sabaudiae, un atlante voluto da Carlo Emanuele II e Maria Giovanna per promuovere l’immagine del ducato presso le corti europee come un territorio ricco, ben amministrato e ben difeso, peraltro dallo stesso Carlo Francesco, allora comandante delle milizie sabaude. Del resto, seppur impressionanti per integrità e vivacità, non è nella qualità artistica il valore di questi affreschi rivelati, come non è nel solo restauro l’impresa del FAI, bensì nel mostrare che la valorizzazione di un monumento si fonda sull’inesausta conoscenza e su un metodo di analisi e di racconto che approfondisce ogni piega della storia e scava con sempre nuove indagini, come nella terra così negli archivi e sulle pareti dipinte, alla ricerca di tracce che il più delle volte si conservano.
Per raccontare al pubblico il Salone dei Savoia appena restaurato, e per invitarlo alla scoperta delle tante storie, dei simboli e dei riferimenti che contiene, il FAI ha aggiunto al percorso di visita un nuovo spazio dedicato all’approfondimento nella ex-loggia affacciata sul paesaggio adiacente al Salone, con quattro video touch-screen e una copia del Theatrum Sabaudiae a disposizione dei visitatori.
PRIMA
Il cantiere di restauro prosegue nelle altre sale del castello grazie al fondamentale contributo di Deutsche Post Foundation.
Daniela Bruno VICE DIRETTRICE GENERALE FAI PER GLI AFFARI CULTURALI
i beni del fai
DOPO
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Foto Matteo Cupella © FAI
THEATRUM SABAUDIAE
UN NUOVO SPAZIO PER SAPERNE DI PIÙ
Foto © FAI
Sulla volta è il presente, con il matrimonio di Vittorio Amedeo II, ma sul camino, secondo punto focale, è il passato, che risale attraverso gli antenati fino al Medioevo, al mitico Beroldo di Sassonia, in un albero genealogico dipinto alto 3 metri. La traduzione di questa genealogia in immagini corre, invece, in un fregio e all’imposta della volta dove 147 stemmi «partiti» ricordano le alleanze matrimoniali di principi e principesse sabaudi con membri delle dinastie di tutta Europa, dal Portogallo a Cipro.
Foto © FAI
Foto Morelli-Mesturini © FAI
— Nella foto grande, il dettaglio delle decorazioni con la veduta della città di Nizza; nel riquadro, la rappresentazione di Nizza nell'incisione pubblicata nel 1682 all'interno del Theatrum Sabaudiae, volume custodito nella Biblioteca Storica del castello
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Non è una cartolina, non è decorativo, non è immobile, il paesaggio è in continua trasformazione Il paesaggio – e più precisamente il processo del fare paesaggio – è il cammino più efficace per arrivare a rendere concreta la transizione ecologica. Bisogna però prendere coscienza del fatto che il paesaggio soffre di tre «riduzioni» che impediscono oggi di dargli la giusta dimensione che meriterebbe nelle questioni di gestione territoriale e di transizione. LE TRE «RIDUZIONI» DEL PAESAGGIO La prima è di considerare il paesaggio come la conseguenza delle trasformazioni che hanno modificato il territorio. Una conseguenza fortuita, quasi casuale, un’ere-
dità che deriva piuttosto da un’attitudine del XX secolo - un secolo «interventista» - che ha contribuito molto alla creazione e diffusione di infrastrutture sul territorio. Questa accessibilità alle infrastrutture era considerata come «progresso» e dunque il paesaggio, la qualità dei luoghi dove vivevano le persone, poteva essere una conseguenza di tutta questa modernizzazione poiché essa stessa portava benessere alle popolazioni. La seconda «riduzione» è quella che considera il paesaggio come una cartolina o un quadro, immutabile nel tempo. Sappiamo bene che il paesaggio in realtà evolve ogni giorno attraverso le azioni di tutti gli attori del terri-
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Infrastrutture
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Il paesaggio è relazione
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torio, fino agli stessi abitanti dei luoghi, fino a noi, quando costruiamo casa nostra, ridipingiamo le imposte, o cambiamo la recinzione. Ma questa posizione difensiva e piuttosto reattiva è un modo di contrastare la prima «riduzione» che considera il paesaggio solo come una conseguenza delle azioni di pianificazione territoriale. Di fronte a questo fenomeno molto violento c’è stata la tentazione di una protezione restrittiva del paesaggio, ma in realtà sappiamo bene che non è possibile proteggere tutto il territorio in modo coercitivo. C’è poi una terza «riduzione», che può essere vista come un compromesso delle prime due, che consiste nel confondere il paesaggio con quello che chiamo «paesaggiamento», ovvero l’insieme delle azioni e delle transformazioni portate dall’uomo sul paesaggio. La trappola di questa «riduzione» è che naturalmente alle popolazioni piace l’idea piantare alberi, arbusti in seno e a favore delle azioni di pianificazione territoriale. Tuttavia, il paesaggio
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Paesaggiamento
si riduce così a una funzione decorativa, che opera decisamente a valle delle scelte di pianificazione che diventano invece molto impattanti, andando a incidere fortemente sulla qualità del nostro contesto e del nostro stile di vita. IL PAESAGGIO È RELAZIONE La nozione di paesaggio non è compresa dalla nostra società. Sono pochi i politici che parlano di paesaggio e che considerano il paesaggio una loro responsabilità; inoltre nei mezzi di comunicazione non si parla in maniera esplicita delle ambizioni che abbiamo per il paesaggio; infine c’è una cultura, figlia dell’ingegneria e della tecnica, che non si fida della questione del paesaggio, perché porta con sé una dimensione sensibile, soggettiva. È importante prendere coscienza di queste tre «riduzioni» per superarle. E per questo bisogna tornare alla fonte della definizione della nozione di paesaggio. Proprio in Italia, a Firenze nel 2000, è stata redatta la Convenzione europea del Paesaggio che ha introdotto una definizione di paesaggio che interessa il Consiglio d’Europa, vale a dire 48 paesi europei. Si definisce il paesaggio come un insieme di relazioni che riguarda quelle tra gli elementi oggettivi e tangibili di un territorio e quel complesso di relazioni che sono sensibili, affettive, soggettive, culturali e che si stabiliscono tra le popolazioni e i loro territori. La virtù della nozione di paesaggio è quella di non separare queste ambiente
due dimensioni relazionali. Se prendiamo la nozione del paesaggio, non si ha mai una separazione tra la cultura e la natura, non si ha mai una separazione tra l’oggettivo e il soggettivo, non si ha mai una separazione tra le scienze oggettive e le scienze umane, non si ha mai una separazione tra la sociologia e l’ecologia. VERSO LA TRANSIZIONE ECOLOGICA Ma soprattutto grazie alla definizione di paesaggio, non abbiamo una separazione tra il contesto in cui viviamo e lo stile di vita. La transizione ecologica è propria della società, è un’azione che va a toccare sia il contesto che lo stile di vita. Se trasformo una strada, una via, riducendo lo spazio riservato alle automobili per aumentare lo spazio utilizzabile dalle biciclette, in realtà trasformo il contesto, l’aspetto della strada, per arrivare a una trasformazione dello stile di vita. Dando più spazio alle biciclette, la gente finirà per lasciare l’auto a casa per andare al lavoro o fare la spesa. Questa relazione stretta tra il contesto e lo stile di vita è tenuta insieme dalla nozione di paesaggio. È proprio trasformando allo stesso tempo il contesto e lo stile di vita, che si concretizza la transizione ecologica. Dunque, è da questo punto di vista teorico in un certo senso, che il paesaggio è il percorso che permette di concretizzare la transizione ecologica, per riuscire a prendere questa via, bisognerà superare le tre «riduzioni»: non considerare più il paesaggio come una conseguenza casuale delle trasformazioni del territorio ma, al contrario, considerarlo la causa comune, una sorta di rivoluzione concettuale, metodologica in ambito di pianificazione del territorio. La dimensione culturale è al centro del concetto di sviluppo sostenibile e si esprime essenzialmente attraverso la relazione che esiste tra noi e il pianeta. È proprio in questa relazione con il pianeta che troviamo la definizione stessa del paesaggio. Portando il concetto di paesaggio al centro dello sviluppo sostenibile arriveremo alla transizione ecologica. Testo tratto e riadattato dall’intervento di Bertrand Folléa Il paesaggio si insegna tenuto il 19 febbraio 2022 in occasione del XXVI Convegno dei Delegati e dei Volontari FAI Paesaggio 2026. Visione, educazione, competenze. PNRR e transizione ecologica. Come bilanciare sviluppo e tutela? Per vedere tutti gli interventi del convegno visita il canale FAIChannel su YouTube.
BERTRAND FOLLÉA Paesaggista e urbanista dell’agenzia Folléa Gautier, lavora sia su temi di pianificazione del territorio su grande scala, sia sulla trasformazione degli spazi su scala più ridotta. Insegna alla Scuola del Paesaggio di Blois ed è direttore della Chaire Paysage et énergie, parte della Scuola Nazionale Superiore del Paesaggio di Versailles. È consulente paesaggista dello Stato francese.
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LLEZZA DEL NOSTRO PAESE FIRMA DOPO FIRMA
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Gesti che fanno la storia: la tua, la nostra Donazioni, adozioni e lasciti consentono al FAI da oltre 45 anni di svolgere la sua missione. La nostra storia è legata alla storia di tanti italiani che ci mettono la firma FIRMA In particolare grazie alle firme nella casella Finanziamento delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei Beni culturali e paesaggistici raccogliamo fondi destinati alla conservazione e valorizzazione dei Beni del FAI; grazie a quelle nella casella Sostegno agli Enti del Terzo Settore finanziamo, invece, la manutenzione quotidiana, che previene danni e deterioramenti gravi, e ci permette di offrire al pubblico luoghi e servizi al massimo livello di qualità e decoro. Foto © FAI
In occasione delle scadenze fiscali si torna a parlare ogni anno del 5x1000: un particolare sistema di finanziamento del comparto non profit che trae risorse dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF). Si può scegliere di destinare il 5x1000 a sostegno di enti non profit come il FAI. È un gesto semplice, che non costa nulla, ma che vale molto. Basta firmare e inserire il codice fiscale del FAI: 80102030154.
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Grazie ai fondi raccolti dall’ultimo 5x1000, www.fai5x1000.it nel 2021 il FAI ha potuto restaurare dopo 10 anni i tratti intonacati dei muri esterni di Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (PD). HAI BISOGNO DI AIUTO? Contatta nostro u ffi cio Gestione Iscritti allo 02 4676 152 59 L’intervento, quiil visibile sulla DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ DALLE 9 ALLE 21 - SABATO DALLE 9 ALLE 19 scalinataoppure principale d’accesso, scrivici a sostienici@fondoambiente.it è stato volto a cancellare i segni del tempo, ma anche e soprattutto a trattare le superfici con particolari prodotti protettivi che evitano la formazione di macchie e rallentano il degrado per una conservazione più efficace e duratura.
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SE SEI UN’AZIENDA… Sostenere il FAI aggiunge visione e contenuti alla tua missione d’impresa, aumenta il consenso dei tuoi stakeholder e migliora il senso di appartenenza di chi lavora in azienda. Il FAI offre diverse modalità con cui puoi tradurre in un gesto concreto la Corporate Social Responsibility della tua azienda: partnership, sponsorizzazioni, corporate membership, eventi aziendali e molto altro. Tel. 02 467615 206 rfa@fondoambiente.it
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BENIFICI FISCALI È possibile dedurre l'importo delle donazioni nella dichiarazione dei redditi, ai sensi dell'art. 14 del D.L.n. 35/05 sostenere il fai
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Agenzia del Demanio e FAI insieme per valorizzare la bellezza dei nostri territori «Finalmente il percorso è tracciato – spiega Alessandra dal Verme, Direttore dell’Agenzia del Demanio e con una lunga carriera come Ispettore Generale degli Affari Economici della Ragioneria Generale dello Stato –, oggi la consapevolezza dell’importanza dei Beni Culturali e del Paesaggio come fattore di crescita e sviluppo è molto diffusa, sia a livello politico che popolare: i cittadini hanno ormai la percezione del valore identitario, sociale, economico dei Beni».
Costituzione che avete richiamato nella domanda a un comma dell’art. 119, laddove si assegna allo Stato una responsabilità di intervento, in senso additivo, tramite risorse aggiuntive rispetto ai Comuni, alle Province, alle Città metropolitane e alle Regioni per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri economici e sociali, per favorire l’effettivo esercizio dei diritti della persona. Occorre promuovere una nuova impostazione dei rapporti con tutti i soggetti che possono proporre soluzioni innovative. Ovviamente, questo può avvenire solo nel rispetto delle normative, ma l’evoluzione dei rapporti tra pubblico e privato può rappresentare una delle modalità con le quali lo Stato può intervenire con “risorse aggiuntive”, nella logica che tali risorse non siano solo finanziare, ma soprattutto di impegno civile e di responsabilità condivisa nella cura dei beni comuni, come ha dimostrato da lungo tempo il FAI».
Parco Villa Oggi anche a livello europeo i Beni CulGregoriana a turali sono considerati un’opportunità di sviluppo economico e sociale. Quali sono le Tivoli è un ottimo politiche del demanio rispetto alla valorizza- esempio virtuoso zione del patrimonio culturale paesaggistico di collaborazione pubblico? tra pubblico «Penso che l’Agenzia possa rafforzare quee privato sta percezione e consapevolezza e tradurla in atti concreti nella gestione del patrimonio che le è stato affidato, ma anche supportando a questi scopi Enti territoriali ed Istituzioni che lo chiedano. Nel 2002 il FAI ottenne l’affidamento in concessione Si tratta di creare una circolarità virtuosa tra bene cittadino e paesaggio. La Convenzione Europea del Paesaggio del da parte dell’Agenzia del Demanio di Parco Villa Grego2000 ha segnato un punto di discontinuità importante, ver- riana. Come si è svolta in questi vent’anni la collaborazioso una nuova concezione dei beni paesaggistici per il loro ne fra FAI e Agenzia del Demanio per proteggere questo valore economico, sociale e identitario. Questo vale per i monumento, patrimonio di tutti? «Penso che Parco Villa Gregoriana sia un bellissimo esembeni storici, architettonici ed archeologici e per il patrimonio culturale espresso dal paesaggio italiano che, sappiamo, pio virtuoso di collaborazione. Era necessario salvaguardare il è il risultato di un processo sedimentato di storia, di cultu- “Complesso di Villa Gregoriana e Templi di Vesta e Tiburno”, ra e di conservazione attiva delle zone naturali. Ed è pro- valorizzarlo e ripristinarlo, anche perché importanti fenomeni di dissesto idrogeologico avevano messo in pericolo la staprio questo l’ambito di lavoro dell’Agenzia del Demanio». bilità del sito. L’impegno profuso dall'Agenzia del Demanio e Il FAI cura, promuove e vigila sul patrimonio stori- dal FAI e con il supporto finanziario pubblico e privato hanno co, artistico e paesaggistico italiano agendo da privato, al assicurato la manutenzione ordinaria e straordinaria sull’intefianco dello Stato, nello spirito della «sussidiarietà» indi- ro complesso, nonché il restauro e la valorizzazione di alcuni cata dagli articoli 9 e 118 della Costituzione. Alla luce di ambiti significativi del parco. Per questo considero il “Comquesto principio, come imposta l’Agenzia del Demanio il plesso Villa Gregoriana e Templi di Vesta e Tiburno” una best rapporto con soggetti privati come la nostra Fondazione? practice di collaborazione fra amministrazioni pubbliche e pri«Per rispondere a questa domanda vorrei fare un pre- vati, al servizio dei cittadini, i reali proprietari del patrimonio ciso riferimento legislativo. Vorrei collegare l’art. 118 della immobiliare, naturalistico, ambientale e culturale». intervista
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Una collaborazione esemplare che ci porterà lontano
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Lorenza Negri DELEGATA ALLA COMUNICAZIONE INSIEME A MICHELE DA COL, PER IL FRIULI VENEZIA GIULIA
— I volontari della Delegazione FAI di Parma durante le Giornate FAI
UN GRANDE LAVORO DI SQUADRA Le Giornate FAI di Primavera 2022 si sono svolte grazie al contributo di importanti aziende illuminate: Ferrarelle, acqua ufficiale del FAI e Partner degli eventi istituzionali, da undici anni prezioso sostenitore dell’iniziativa e impegnata insieme alla Fondazione in importanti attività di sensibilizzazione sul corretto riciclo del materiale plastico; Fineco, prestigioso Main Sponsor dell’evento, una delle più importanti realtà FinTech in Europa e fra le principali reti di consulenza in Italia; Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine costituita da Leonardo nel 2018 per promuovere la cultura industriale e valorizzare il proprio patrimonio museale; Edison, da sempre impegnata nel miglioramento del profilo di sostenibilità ambientale dei luoghi e dei beni di interesse culturale e sociale del nostro Paese; DHL Express Italy, in qualità di Logistic Partner, l’Ippodromo Snai San Siro di Milano per la rinnovata apertura e il prezioso sostegno locale e il Venezia FC per il primo anno accanto alla Fondazione con l’apertura del suo Stadio. Si ringrazia per la collaborazione la Commissione Europea, da alcuni anni partner delle Giornate FAI attraverso l’Ufficio di Rappresentanza a Milano, con la quale sono state proposte aperture speciali. L’evento si è svolto con il Patrocinio del Dipartimento della Protezione Civile, del Ministero della Cultura, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane. Un ringraziamento particolare per il generoso sostegno all’Arma dei Carabinieri e alla Croce Rossa Italiana per una partnership ormai consolidata negli anni. Le Giornate FAI di Primavera hanno chiuso la Settimana Rai di sensibilizzazione dedicata ai beni culturali in collaborazione con il FAI. Rai è Main Media Partner del FAI per sensibilizzare tutti gli italiani alla cura e valorizzazione del nostro Paese, anche attraverso la collaborazione di Rai per il Sociale.
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giornate fai di primavera
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«Cosa mi sono portata via da queste ultime Giornate FAI di Primavera? Sembra banale e scontato, ma davvero la parte migliore sono le espressioni e i sorrisi delle persone, che spuntano dalla mascherina e che alleggeriscono le tante ore trascorse sempre in piedi e a parlare. All’Amideria Chiozza – straordinaria testimonianza di archeologia industriale a Ruda (UD) – sono arrivate davvero molte persone. La visita era costituita da diverse storie: prima, all’esterno, quella del FAI da parte dei nostri volontari (grazie Marina!); quella dell’opificio a cura dei volontari dell’Associazione Amideria Chiozza (grazie Patrizia, Milvia e Manuela!) e infine, all’interno, approfondimenti e focus da parte degli Apprendisti Ciceroni sulla macchina a vapore recentemente restaurata grazie al Bando de I Luoghi del Cuore (grazie a tutti!). Domenica sera la stanchezza era tanta, ma era tanta l’energia che mi circolava in corpo. Ecco cosa mi porto a casa, in attesa delle Giornate FAI d’Autunno: il luccichio negli occhi di Nicola, un bimbo di sei anni che ha visto il luogo dove ha lavorato il nonno tanti anni fa (la fabbrica ha chiuso nel 1986); l’orgoglio della mamma di una delle studentesse che, dopo la visita improvvisata fatta il sabato sera quando è venuta a prenderla, è poi tornata anche domenica con il marito; il clima di complicità che si creava immediatamente nei gruppi in attesa; la soddisfazione di vedere le persone lasciare spontaneamente il proprio contributo nella cassettina arancione e, infine, la gioia di tanti che ci hanno detto quanto stavano attendendo le Giornate FAI e ci hanno salutato dicendo Ci vediamo a ottobre!».
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Le Giornate FAI il 26 e 27 marzo hanno celebrato Trenta Primavere: un'edizione indimenticabile all’insegna della passione e dell’entusiasmo che legano la Fondazione e i suoi volontari
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Trecentocinquantamila volte «Grazie»!
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Antony Gormley
— In alto a sinistra il ritratto dell'artista scultore Antony Gormley.
Sopra, l’interno del Negozio Olivetti con le opere in mostra. Sotto, un dettaglio dell'opera Rise (1983-84) di Antony Gormley in dialogo con la scultura in gesso di Lucio Fontana, Nudo (1926)
Foto Ela Bialkowska - OKNOstudio
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mostra di arte contemporanea
zio, che contiene l'oscurità interiore, la stessa oscurità che mostra Fontana nel suo «Concetto Spaziale». Ma, nel mio caso, questa oscurità è l'oscurità del corpo trattenuto in un piombo impermeabile, diviso solo da linee verticali e orizzontali di saldatura. Contiene uno spazio «indicale», un luogo che siamo invitati, attraverso un salto concettuale, a occupare con la fantasia. Ho usato le stesse coordinate cartesiane per mappare la condizione interna del corpo nell'opera finale della mostra, Subject III, posta contro un muro e confrontata con quelle stesse coordinate che si trovano nell'architettura di Scarpa. Sono grato al FAI per aver reso possibile questa mostra, all’Associazione Arte Continua perché è stata determinante nel dare vita a questo progetto, così come a Luca Massimo e alla Fondazione Fontana che hanno permesso a disegni mai esposti prima di ispirare me e il mondo.
Per desiderio di Antony Gormley e Fondazione Lucio Fontana e grazie al contributo di Associazione Arte Continua e Galleria Continua, la mostra, aperta fino al 27 novembre, è eccezionalmente a ingresso libero. 16
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La mostra «Lucio Fontana/Antony Gormley», a cura di Luca Massimo Barbero, è un dialogo a tre: due artisti che non si sono mai incontrati e che comunicano tra loro attraverso opere immobili e silenziose, e un architetto che gioca con i materiali e la luce per creare uno spazio in cui ci sentiamo sia trattenuti che estesi. Il Negozio Olivetti progettato da Carlo Scarpa rappresenta uno spazio che è nel mondo ma in qualche modo non ne fa parte. All’ingresso, il rumore delle gocce che cadono nell’acqua ferma e scura della fontana è un invito a rimanere, a prendersi una pausa, a contemplare. Ecco una sensibilità tutta italiana per i materiali: il legno, la pietra, il gesso, l’ottone, il marmo e la luce. Ecco un architetto il cui modernismo è stato temperato dal Giappone. Lucio Fontana ci offre una proposta concettuale. Nei quattro disegni esposti dalla sua presentazione del 1951 alla Triennale di Milano illustra i limiti di un'arte che si fonda sulla nostra percezione dello spazio: un uomo in piedi nel deserto può vedere (forse) fino a 5 km. Fontana suggerisce che questo punto di vista terrestre sia un limite e mette in discussione il principio di prospettiva che ha guidato la storia dell'arte occidentale. Vuole che sostituiamo i limiti della percezione con un punto di vista cosmico. Questo è un invito radicale a scambiare il percepito con il concetto. Questa è l'idea di trasformazione che Fontana avrebbe continuato a realizzare nelle sue opere «Concetto Spaziale». Qui ha rotto il terreno della pittura per rivelare un vuoto oscuro su una superficie che, storicamente, avrebbe portato rappresentazioni del nostro mondo terrestre. Ha liberato il luogo tradizionale dell'arte in questo spazio infinito. Il mio lavoro è molto diverso. Ma, con l'invito di Luca Massimo [Barbero, ndr], sono riuscito a confrontarmi con i disegni spontanei di Fontana, disegni che per me diventano anche un modo per respirare, un modo di pensare e di sentire immediato che condivide con lo spettatore un luogo aperto di sensazioni libere. Nel mio lavoro voglio iniziare con il corpo, il veicolo dell'esperienza umana. Siamo menti che dimorano nei corpi e corpi che dimorano negli edifici. Ho sempre pensato al corpo non come un oggetto da usare come protagonista in una narrazione, ma come un luogo. La mia scultura di forma corporea Rise è diventata la base della mostra. Identifica uno spazio umano nello spa-
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Dalle parole di uno degli artisti il racconto della mostra curata da Luca Massimo Barbero al Negozio Olivetti di Venezia
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Ultime notizie dal mondo del FAI
Cura e manutenzione sono il nostro impegno quotidiano: alcuni esempi da Casa Carbone a Lavagna a una casa di ringhiera in Corso di Porta Vigentina a Milano
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piano terra di Casa Carbone a Lavagna (GE) che affacciano su via Riboli, accolgono oggi i visitatori in ambienti arredati in linea con la storia della casamuseo
Un sorprendente rinnovamento Casa Carbone è una dimora fin-du-siècle nel cuore di Lavagna che il FAI ha ereditato dai fratelli Emanuele e Siria Carbone affinché venisse aperta al pubblico a testimonianza di «come e dove vivessero in Liguria le famiglie borghesi prima che le esigenze della nostra civiltà spersonalizzassero le nostre abitazioni». Parte degli ambienti al piano terra, dedicati all’accoglienza dei visitatori, necessitavano di un rinnovamento. Restauro e riallestimento sono stati curati personalmente dal famoso architetto d’interni Filippo Perego di Cremnago, che già ai tempi dell’inaugurazione di Casa Carbone aveva generosamente offerto la sua attività professionale. Nelle stanze ha armoniosamente inserito arredi e oggetti provenienti da diverse donazioni, selezionati per stile, epoca e temi in linea con la storia della casa-museo che fanno da cornice alla collezione di oltre cento vetri bianchi e blu tra cui coppe, alzate, porta bon bon, e bottiglie raccolti e donati da Mino Baldissera e allestiti all’interno di una vetrina da lui disegnata su misura e news
donata al FAI dallo stesso architetto Perego. Questo riallestimento è l’esempio concreto di come ogni donazione al FAI sia custodita e valorizzata. I visitatori possono ora accomodarsi su divanetti e poltrone, ammirare i quadri appesi alle pareti – ripitturate di colore azzurro – e le suppellettili che completano e arricchiscono questi accoglienti salottini, nuovo collegamento della Casa con la vita della cittadina di Lavagna. I lavori hanno riguardato infatti anche la messa in sicurezza e la modifica degli scuri delle porte finestre, che ora, lasciati aperti, permettono per chi soggiorna all’interno di scorgere via Riboli e ai passanti di intravedere gli ambienti attraverso i vetri che invoglieranno ad entrare. Il senso di calore e la cura per la casa che contraddistinguono il piano nobile, dove vivevano Emanuele e Siria, si ritrovano ora anche nelle stanze del piano terra di Casa Carbone, dove oggetti e arredi accolgono il visitatore con nuove storie da raccontare. 17
Una nuova facciata per Corso di Porta Vigentina a Milano Nel 2014 il FAI ha ricevuto in donazione da Alma Colombo, detta Pupa, un intero condominio in Corso di Porta Vigentina a Milano: un tipico esempio di «casa di ringhiera», che conserva intatti la struttura originaria e il sapore della vecchia Milano. Non è un Bene aperto al pubblico: tutti i 42 appartamenti sono affittati e costituiscono per il FAI un fondamentale introito, tutto destinato alla missione istituzionale. E tuttavia è comunque un bene sottoposto a tutela del FAI che vi pone la stessa cura e attenzione nel restauro e nella conservazione. Nel 2021, grazie alla possibilità di usufruire degli sgravi fiscali del «Bonus facciate», è iniziato il restauro delle due facciate, che presentavano problematiche legate alla sicurezza e al decoro urbano. Sulla facciata principale le vibrazioni prodotte dal passaggio del tram o dei mezzi pesanti hanno generato fessurazioni e sconnessioni che necessitavano di un intervento di consolidamento. Meno complicata da un punto di vista strutturale era la situazione dell’ingresso secondario, dove il vandalismo e la sovrapposizione di manutenzioni richiedevano un attento intervento conservativo. Grazie alla caratterizzazione degli intonaci è stato possibile rilevare come parte del basamento a destra dell’androne d’ingresso fosse frutto di un rifacimento degli anni Settanta e Ottanta che ne aveva eliminato il motivo decorativo originale a finto bugnato, ancora presente invece sulla parte a sinistra. Per restituire unitarietà e decoro all’intero fronte è stato ripreso il motivo originale, riproponendo gli archi e alcune nicchie che simulano le aperture alte e strette del lato sinistro. news
CONCLUSI A VILLA REZZOLA I LAVORI DI BONIFICA E MESSA IN SICUREZZA Durante i lavori di ripristino e messa in sicurezza di Villa Rezzola a Lerici (SP) è venuto alla luce che in alcuni locali del Bene e nel parco numerose componenti tecnologiche (tubature, vasche, canne fumarie, coperture, isolanti termici) introdotte negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, contenevano fibre di amianto. Le operazioni particolarmente complesse per la rimozione delle «corde isolanti» Eternit, da cui erano avvolti i circa 120 metri di tubazioni dello storico impianto di riscaldamento della villa, hanno comportato il completo isolamento stagno di tutti gli ambienti interessati e il rivestimento integrale di ogni centimetro di superficie interna con cellophane, per evitare la dispersione delle pericolose fibre di amianto durante la lavorazione. Operatori — SopCon non natiaspid altamente specializzati, con opportune tute eosaped que e strumenti di aspirazione e filtraggio, hanno sequosam, ut lavorato per diverse settimane per liberare landelectus il Bene FAI da circa 450 kg disectiisqui materiale im pericoloso. repella boriber Nel frattempo, all’interno del ferestios parco, abbiamo consequamw avviato le potature di mantenimento delle canfore secolari con arboricoltori che hanno operato con tecniche alpinistiche. Tecniche utilizzate anche nei lavori di manutenzione dei circa 1.300 metri quadri di tetti degli edifici del complesso della villa che presentavano numerosi e diffusi degradi causa di gravi infiltrazioni di acqua piovana negli interni. Ora il sistema edilizio di Villa Rezzola è in perfetta efficienza!
NUOVO ACCORDO CON LA REGIONE SICILIANA: SCOPRI LE NOVITÀ PER TUTTI GLI ISCRITTI Hai in programma di fare un viaggio o prenotare le vacanze in Sicilia quest'estate? Grazie all’accordo stipulato con la Regione, la tessera FAI garantisce il biglietto d’ingresso ridotto in 130 luoghi d’arte tra musei, gallerie, ville, siti archeologici e naturalistici presenti su tutto il territorio siciliano. Scopri tutte le opportunità riservate agli iscritti FAI sul sito www.faiperme.it!
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Foto Vincenzo Cammarata © FAI
Foto © FAI
— La facciata del condominio di Corso di Porta Vigentina a Milano durante il restauro del 2021. In basso, la targa che ricorda la donazione al FAI di Pupa Colombo dell’intero condominio
Da segnare in agenda
Dal 24 giugno tornano le Sere FAI d’Estate! Nei mesi estivi i nostri Beni vi aspettano con tanti eventi serali da vivere all'aperto Da giugno a settembre i Beni del FAI prolungano l’orario di apertura, per accogliere più persone e offrire un’esperienza unica: proseguire la visita fino al tramonto e oltre e godere così di un’atmosfera particolare, di un tempo lento e di iniziative speciali. Venite a vivere un’intera giornata immersi nel verde: potrete camminare a piedi nudi in un bosco; leggere in una biblioteca all’aria aperta; partecipare a un’esplorazione guidata per imparare a riconoscere alberi, piante da frutto e insetti; andare in cerca di lucciole; ascoltare i suoni del bosco e riconoscere il canto degli uccelli. E ancora: picnic sul prato al tramonto, aperitivi all’ombra di alberi centenari, concerti, brevi lezioni di astronomia, trekking e passeggiate guidate alla scoperta di angoli del territorio italiano inediti e pieni delle bellezze che circondano i nostri Beni. Il calendario «Eventi «Eventi nei Beni del FAI 2022» 2022» è reso possibile grazie al fondamentale sostegno di Ferrarelle Ferrarelle,, partner degli eventi istituzionali e acqua ufficiale del FAI; al significativo contributo di Nespresso Nespresso,, azienda che dal 2020 sostiene la Fondazione, di Pirelli che conferma per il decimo anno consecutivo la sua storica vicinanza al FAI, e di Delicius che riconferma per il secondo anno il suo sostegno al progetto.
TRA LE ATTIVITÀ IN PROGRAMMA: • ALBA IN VILLA Villa dei Vescovi, Luvigliano di Torreglia (PD) 12 giugno, 3 luglio, 28 agosto
Un'occasione unica per vivere Villa dei Vescovi alla luce dell'alba, con un concerto prima che il sole sorga presso la scalinata dei limoni, l'antico accesso della villa. A seguire, una deliziosa colazione preparata dal Ristorante della Villa. • CREATURE NOTTURNE Bosco di S. Francesco, Assisi (PG) 20 agosto
Il bosco di notte si anima e si popola di creature misteriose e schive. In silenzio andremo alla ricerca delle loro tracce e di altri segnali della loro presenza. Tassi, lupi, gufi, barbagianni, falene e lucciole sono alcuni dei numerosi protagonisti della nostra serata. Un viaggio nel mistero e nell’oscurità della notte in compagnia di un naturalista. • YOGA NELLA NATURA MONUMENTALE DELLA SILA I Giganti della Sila, Spezzano della Sila (CS) Dal 30 luglio
Serate dedicate al risveglio corporeo e spirituale, grazie a una speciale sessione di Yoga ai piedi dei pini larici più antichi d’Europa, realizzata in collaborazione con l’associazione Atma Namastè ODV.
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— Villa del Balbianello, Tremezzina (CO), uno dei tanti Beni FAI in cui sarà possibile godersi il relax di un aperitivo al tramonto
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FACCIAMO STRADA ALLA BELLEZZA DEL NOSTRO PAESE FIRMA DOPO FIRMA
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