Coraggio!
È stata un’estate crudele; forse la più crudele che io ricordi.
Crudele per quel pezzo di cuore sanguinante diviso tra Kiev, Odessa, Donec’k, Charkiv e quelle decine o centinaia di paesi e villaggi che hanno perso vita, spe ranza e anime; e sempre, sempre col timore di abituarsi, di “scostare” quei brutti pensieri che soprattutto nel periodo del riposo e dello svago, ci turbano troppo, con la paura di dimenticare o di ricordarcene solo nel momento in cui quella guerra entra nei nostri contatori e quindi nelle nostre tasche; egoismo orribile!
Crudele anche per la sete; per la tremenda, apocalittica sete delle nostre cam pagne, dei nostri boschi, dei nostri fiumi e con lo spettacolo devastante del no stro paesaggio disseminato dei cadaveri di quegli alberi, di quegli arbusti, di quei campi che non ce l’hanno fatta di fronte a un sole feroce, che da sorgente della loro vita è stato per due eterni mesi un pericolo di morte.
Crudele per la paura di non farcela. Di non farcela per colpa della follia che ora ha il volto affilato e lo sguardo di ghiaccio di un uomo che si ritiene zar e padrone di altri uomini e libere nazioni e ora il nostro, il nostro volto di Marchi, Elisabette, Giovanni e Giovanne, Roberti e Roberte, Carli e Carle che, cresciuti nella tracotante convinzione di essere padroni non già dei propri simili ma addi rittura di Madre Natura si stanno meritando la sua giusta e inevitabile reazione; di fronte alla quale siamo impotenti come un cardellino nelle fauci di un leone.
Che fare ora che è già troppo tardi? O invece, come l’indimenticabile Alberto Manzi ci insegnava quando ero bambino dallo schermo in bianco e nero, trop po tardi non è comunque mai? Dipende moltissimo dalla nostra volontà, dalla nostra capacità e caparbietà nel decidere di cambiare abitudini, di investire dei soldi per dotare la nostra casa di impianti solari, eolici o a pompe di calore che ci “sgancino” (almeno un po’) dal gas e dal petrolio… auto nuova o pompa di calore? Natale alle Seychelles o pannelli solari? Si devono rispolverare gli abiti e i pigiama di flanella, le coperte pesanti, le calze e le canottiere di lana e d’estate bisogna ridare dignità ai cavedi che creano aria corrente, alle persiane appena badate di giorno, alle tende esterne (guardate le vecchie foto di piazza del Duomo a Milano, con quei bei tendoni che ombreggiavano portici e vetrine…!); e poi le cisterne per raccogliere l’acqua piovana che dovrebbero essere obbligatorie per qualsiasi nuova costruzione; con l’acqua piovana si innaffiano orto e giardino, si lava l’auto, si tira lo sciacquone, si riempiono le piscine, si abbeverano gli animali, non si depredano sorgenti e fiumi che devono dar da bere ai campi di grano…; grandi e piccole, infinite abitudini da formica dimenticate da noi sventate cica le; un naufragio annunciato mentre la solita orchestrina continuava a suonare e mentre ghiacci e ghiacciai stanno salutandoci per sempre. Queste buone pratiche sono già realtà nei Beni del FAI; a Villa Necchi le raccontiamo ora, in modo spet tacolare, nel garage della villa e nei prossimi mesi le racconteremo nell’Abbazia di Cerrate, a Podere Case Lovara e poi in tutti i nostri Beni; nella certezza che l’esempio contagi, nella speranza che non sia troppo tardi, nella convinzione che per dare un futuro all’Ambiente in cui viviamo sia necessario conoscerlo bene e fare la propria parte.
Coraggio amiche! Coraggio amici! Non tocca solo a chi ci governa; tocca prima di tutto a noi! Coraggio!
Periodico del FAI - ETS
Sede legale: La Cavallerizza via Carlo Foldi, 2 - 20135 Milano Direzione e uffici
La Cavallerizza, via Carlo Foldi, 2 20135 Milano tel. 02467615.1
Registrazione del Tribunale di Milano del 9.8.1980 n. 314
Direttore responsabile Maurizio Vento Coordinamento editoriale Isabella Dôthel Progetto grafico Studio Pitis Lavorazione grafica Carlo Dante
Marco Magnifico PRESIDENTE FAIINDICE
4
Autunno: tornano le Giornate FAI
7
Il piacere di (ri)vedersi
8
A scuola nel paesaggio, a scuola di paesaggio
10
Memoriale Brion, un angolo di Aldilà
14
Ultime notizie dal mondo del FAI 17
Un patrimonio nel patrimonio
18
Da segnare in agenda
In copertina
«Un ambiente per l'Ambiente» a Villa Necchi Campiglio (MI) | Foto Barbara Verduci © FAI Hanno collaborato
V. Ambrosoli, D. Bruno, B. Cazzola, B. Colombo, N. Cosentino, E. Costa, S. Menato, A. Mascetti, D. Meregalli, C. Rolleri
Autunno: tornano le Giornate FAI
Il 15 e il 16 ottobre preparati a scoprire oltre 700 luoghi del nostro Paese grazie ad aperture eccezionali
Anche in questa edizione – l’undicesima – i Gruppi FAI Giovani, con il supporto di tutte le Delegazioni, i Gruppi FAI e i Gruppi FAI ponte tra culture attivi da nord a sud della Penisola, metteranno a disposizione la loro energia e il loro entusiasmo per aprire al pubblico di tutta Italia centinaia di luoghi speciali e generalmente inaccessibili, selezionati perché meritevoli di essere co nosciuti e valorizzati.
Sabato 15 e domenica 16 ottobre 2022 saranno due giornate dedicate ad arte, storia e natura, nonché alla possibilità di approfondire la missione del FAI e prende re consapevolezza, una volta di più, della grande ricchez za dell’Italia: il suo smisurato e variegato patrimonio di cultura e ambiente mostrato attraverso lo sguardo ap passionato e originale dei giovani del FAI.
TRA LE APERTURE DELLE GIORNATE FAI
• A Roma apriranno in esclusiva la sede Rai di via Asiago, edificio art déco ultimato nel 1931 che ospita gli studi radiofonici Rai, e il cinquecentesco Palazzo Firen ze, legato per secoli alla famiglia Medici e dal 1926 sede della Società Dante Alighieri e della commissione italia na UNESCO, con importanti affreschi rinascimentali.
• A Milano sarà eccezionalmente visitabile Palazzo Diotti, sede della Prefettura, nato come dimora aristo cratica nel 1778: una facciata sobria e severa, un grande cortile d’onore e interni fastosi, in cui spicca la Sala di Flora decorata da Andrea Appiani.
• A Torino porte aperte alla Biblioteca e al Campus Einaudi, progettato dall’archistar inglese Norman Fo ster e incluso dalla CNN fra i dieci edifici universitari più spettacolari del mondo.
• A Napoli visite al Complesso del Suor Orsola Be -
nincasa : incastonato sotto la collina di Sant’Elmo, oltre a ospitare l’ateneo universitario, possiede un ricchissimo patrimonio storico-artistico stratificatosi nel corso di tre secoli di storia.
• A Venezia si potrà scoprire il Complesso di San Francesco della Vigna , con la facciata della chiesa rea lizzata da Andrea Palladio, i chiostri e la vigna, affaccia ta da 600 anni sulla Laguna nord.
• A Firenze si accederà a Villa del Poggio Impe riale , realizzata per la famiglia Baroncelli nel 1427. Più volte ampliata dai Medici e in seguito dai Granduchi di Lorena nei secoli successivi, è parte del sito UNESCO delle Ville Medicee.
• A La Spezia , con una prima assoluta per le Gior nate FAI d’Autunno, si compierà un suggestivo percorso nel Porto, mai aperto al pubblico perché sempre ope rativo.
• A Cagliari verrà proposta la visita a Palazzo Baca redda, sede del municipio, edificio eclettico realizzato a inizio Novecento, che conserva diverse opere d’arte.
LUOGHI-SIMBOLO E APERTURE INSOLITE
A Verona, grazie a Fondazione Cariverona , si po tranno apprezzare due capisaldi del potere cittadino tra antichità e Medioevo – Palazzo del Capitanio e Castel San Pietro – mentre a Coriano (RN) aprirà le porte San Patrignano, la comunità di recupero fondata nel 1978, con visite ai laboratori di alto artigianato, le cui attività saranno raccontate dagli stessi ragazzi che vi operano; a Perugia , saranno eccezionalmente visitabili la storica sede del Collegio di Merito della Sapienza , nel centro cittadino, e il Castello di Solfagnana nella valle del Tevere; a Foggia si entrerà nel Museo dell’I -
Foto Stefano Dal Pozzolostituto industriale Altamura , scuola tecnica fondata nel 1864 sulla spinta della meccanizzazione della cere alicoltura; a Teramo sarà possibile visitare l’Ospedale Veterinario, tra i più importanti d’Italia, con le sue sale operatorie dedicate ai cavalli; a Pisa sarà accessibile Villa del Gombo, voluta da Giovanni Gronchi – terzo Presidente della Repubblica italiana – e ceduta nel 1999 dalla Presidenza della Repubblica alla Regione Toscana. E ancora, a Pesaro, Palazzo Perticari: realizzato a fine Settecento per una delle più importanti famiglie della città, riaprirà per la prima volta al pubblico dopo un articolato restauro, che lo ha riscattato da decenni di abbandono. Infine, per porre l’attenzione sul cambia mento climatico ci si potrà incontrare a Doberdò del Lago (GO), nel cuore del Carso duramente colpito dagli incendi estivi, per un percorso che spazierà dalla natura all’archeologia industriale.
BORGHI E I PICCOLI COMUNI
Vale una visita il villaggio operaio di Crespi d’Adda (BG), fondato nel 1878 e oggi Patrimonio dell’Umanità UNESCO: i residenti apriranno le porte delle proprie case regalando racconti inediti; in Basilicata si potrà passeggiare per le strade di Pietrapertosa (PZ), con un percorso legato all’arte contemporanea; in Lazio saran no accessibili le fortezze gemelle di Rocchette e Roc chettine, nel cuore della Sabina. E a proposito di nuovi itinerari, meritano di essere scoperti i percorsi tra natura e monumenti a Montecalvo Versiggia (PV), cuore della produzione del Pinot Nero in Oltrepò Pavese, e a Cos signano (AP), centro di origine medievale dalla raccolta forma ovale su una collina nel cuore del Piceno, a domi nio di un paesaggio di ulivi, vigne e calanchi.
…E SOLO PER GLI ISCRITTI (O PER CHI SI ISCRIVERÀ IN LOCO)
• A Roma, oltre all'apertura esclusiva della Sede RAI di via Asiago, gli iscritti potranno visitare il Palazzo del Commendatore nel Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia , la più antica isituzione ospedaliera della città;
• A Milano, solo sabato 15, aprirà le porte l'imponente Palazzo di Giustizia , sede del Tribunale, costruito fra il 1932 e il 1940 sotto la direzione dell'architetto Marcello Piacentini;
• A Impruneta (FI) si potrà visitare il millenario Castello di Montauto, un edificio maestoso, che si erge sulla sommità di un poggio che domina la Chiantigiana;
• A Taranto si potrà passeggiare lungo il fossato del Castello Aragonese, oggi un raffinato giardino urbano (solitamente non accessibile).
MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE
Le Giornate FAI d’Autunno si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). A coloro che decideranno di partecipare verrà suggerito un contributo libero utile a sostenere la missione della Fondazione. Le visite si svolgeranno nel pieno rispetto delle normative anti Covid-19 vigenti; l’elenco completo dei luoghi visitabili e le modalità di partecipazione saranno comunicati dal 4 ottobre sul sito www.giornatefai.it
— La Villa del Poggio Imperiale a Firenze, sfarzosa ex residenza suburbana del Granduca di Toscana, dal 1823 ospita l'Educandato Statale della SS. Annunziata Foto © FAIIL LAVORO DI SQUADRA
Le Giornate FAI d’Autunno 2022 sono rese possibili grazie al fondamentale contributo di importanti aziende illuminate: Fineco, una delle più importanti realtà Fin Tech in Europa e fra le principali reti di consulenza in Italia, crede fermamente che la cura e il valore del patri monio artistico e culturale siano un asset strategico per lo sviluppo del Paese, e per questo è il prestigioso Main Sponsor dell’evento. Si ringrazia Edison, azienda da sem pre impegnata per la salvaguardia dei luoghi e delle realtà di interesse culturale, turistico e sociale presenti nel nostro Paese, per la rinnovata vicinanza all’iniziativa. Grazie inol tre a Ferrarelle, acqua ufficiale del FAI, che ha donato il suo prodotto per l’iniziativa ed è presente con il suo Parco Sorgenti di Riardo (CE) nella lista dei luoghi visitabili. L’evento si svolge con il Patrocinio della Commissio ne europea, del Dipartimento della Protezione Civile, del Ministero della Cultura, di tutte le Regioni e le Pro vince Autonome italiane.
Le Giornate FAI d’Autunno chiudono la Settimana Rai dedicata ai beni culturali in collaborazione con il
FAI. Dal 10 al 16 ottobre, come ormai da oltre 10 anni, Rai conferma l’impegno del Servizio Pubblico multime diale alla promozione, cura e tutela del patrimonio cultu rale, artistico e paesaggistico italiano. Rai sarà infatti in prima linea al fianco del FAI con tutti i canali radiofonici e televisivi e attraverso RaiPlay per creare un racconto corale che metterà al centro il valore e la sostenibilità del nostro patrimonio. Rai è Main Media Partner del FAI e supporta in particolare le Giornate FAI d’Autunno 2022, anche attraverso la collaborazione di Rai per la Sosteni bilità ESG e la raccolta fondi promossa sulle reti del ser vizio pubblico.
Si ringrazia per la collaborazione il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze Armate che, durante le Giornate FAI d’Autunno concedono l’apertura di alcuni loro luoghi simbolo e la Croce Rossa Italiana per la partnership ormai consolidata negli anni.
Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari delle centinaia di luoghi aperti in aggiunta ai nostri Beni e le amministrazioni comunali che hanno accolto questa iniziativa.
— Il Complesso di San Francesco della Vigna a Venezia, con il più antico vigneto presente in città, è uno dei Luoghi più votati nel Censimento 2022 Foto Frisoli © FAIIl piacere di (ri)vedersi
Nel 2022 sono finalmente tornati in presenza i convegni e gli incontri della Rete dei Volontari del FAI
Siamo grati agli schermi: è solo grazie a essi se durante la pandemia le distanze si sono, in qualche modo, accor ciate e i volontari della Rete territoriale hanno continuato a “incontrarsi” e parlarsi. Allo stesso tempo, siamo molto lieti che nel 2022 siano tornate in presenza tante attività e occasioni di scambio, come gli Incontri Interregionali con i Delegati. Il primo, con i volontari attivi in Lazio, Tosca na e Sardegna, si è tenuto sabato 21 maggio a Roma, presso l’Auditorium del Palazzo dell’Aeronautica. Il tema conduttore è stato l’impegno del FAI per le prossime ge nerazioni e per il territorio, con un focus sull’attività dei volontari nell’ambito della comunicazione a sostegno del la Fondazione e della relazione con gli iscritti, che passa anche attraverso le Giornate FAI e le altre iniziative di Gruppi e Delegazioni.
Sabato 18 giugno è stata la volta, invece, del secon do Incontro Interregionale dell’anno, tenutosi a Reggio Calabria presso il Palazzo Alvaro, sede della Città metro politana. Per l’occasione si sono riuniti i Delegati e i vo lontari attivi di Calabria e Sicilia per confrontarsi con i vertici FAI sul tema del ruolo della Fondazione per il territorio e per presentare le iniziative locali.
I giovani sono stati quelli che più di tutti hanno sof ferto la lontananza forzata. Finalmente, il 16 e 17 settem bre è arrivata l’occasione che aspettavano da oltre due anni: l’Incontro nazionale FAI Giovani, che ha riunito a Milano oltre 100 volontari rappresentanti dei Gruppi FAI Giovani di tutta Italia. Momenti conviviali uniti a sessioni operative e di confronto hanno fatto sì che i partecipan ti tornassero a casa carichi di buoni propositi, arricchiti dallo scambio con gli altri volontari e con la certezza di aver dato il proprio contributo su diversi aspetti operativi legati alle imminenti Giornate FAI d’Autunno, agli stru menti informatici adottati dalla Fondazione e al rapporto
con le nuove generazioni, con un approfondimento sulla comunicazione social.
UN VERO DIALOGO TRA CULTURE
Tra le tante attività in presenza della Rete, ricordiamo l’iniziativa «Tempo al Tempio» del Gruppo FAI ponte tra culture di Roma: tre visite, da febbraio a giugno, per conoscere da vicino la Chiesa luterana, la Sinagoga e la Moschea di Roma. «Fondamentali sono stati i volonta ri del Gruppo, che hanno aperto i canali anzitutto con la Chiesa luterana e poi con la Sinagoga e la Moschea» racconta Elita Viola, Capo Gruppo: «Senza il loro tra mite l’evento non ci sarebbe stato». Le visite sono state condotte in tandem, alternando la voce dei volontari FAI Ponte con quelle dei rappresentati delle comunità: «Nella visita della Sinagoga abbiamo avuto l’onore di ascoltare il direttore dell’archivio storico che ci ha eccezionalmente mostrato un manoscritto del 1300: il suo racconto ha ar ricchito la narrazione dei volontari emozionando noi e i visitatori; nella visita alla moschea invece abbiamo potuto interfacciarci direttamente con l’imam, che si è messo a disposizione dei visitatori, seduti in cerchio, per risponde re alle curiosità sull’Islam. Credo che il valore aggiunto di queste visite sia stata proprio la possibilità del pubblico di poter interagire direttamente con i rappresentati delle comunità luterana, ebraica e musulmana: un vero dia logo FAI ponte tra culture».
Inoltre, sono tornati in presenza anche i corsi per mediatori artistico culturali, orientati a formare nuo vi volontari FAI provenienti da tutto il mondo, grazie in particolare all’impegno nell’avvio di nuovi corsi delle Delegazioni di Ancona, Aosta, Lanciano, Padova, Raven na e Roma.
— In alto a destra, l’Incontro Interregionale Lazio-ToscanaSardegna del 21 maggio scorso. Sopra, l’iniziativa del Gruppo FAI ponte tra culture di Roma nella Moschea della capitale Foto FAI Foto © FAIA scuola nel paesaggio, a scuola di paesaggio
Il programma del FAI per la scuola nell’anno scolastico 2022-2023
Si può imparare dal paesaggio, e anzi si deve. Il pro gramma FAI per la scuola 2022-2023 riprende il tema dell’ultimo Convegno Nazionale, intitolato al paesaggio del prossimo futuro, per estendere a studenti e docenti le riflessioni da lì scaturite, che hanno dato nuovi spunti alle attività del FAI. Il paesaggio non è solo una bella cartolina: se impariamo a osservarlo con attenzione, a riconoscerne le parti e le trasformazioni nel tempo, ha molto da inse gnare sulla natura e sulla storia del nostro Paese, e sulla nostra cultura.
È il prodotto, infatti, dell’opera collettiva delle genera zioni passate e presenti, che lo hanno modellato, abitando lo, coltivandolo, modificandolo per il proprio benessere, in base alla propria cultura, in una relazione proficua con la natura. Questo equilibrio oggi si è perso, e i paesaggi sono troppo spesso abbandonati, degradati, banalizzati, sacrifi cati allo sviluppo industriale o all’urbanizzazione, oltre che minacciati, oggi, dagli effetti della crisi ambientale. Ecco perché il FAI ritiene fondamentale promuovere un’edu cazione al paesaggio, nell’ambito dell’educazione civica, e si rivolge agli studenti, giovani cittadini, perché starà a loro preservare il paesaggio di oggi e costruire il paesaggio di domani.
PROGETTARE IL PAESAGGIO DI DOMANIMa come si costruisce un’educazione al paesaggio? Innanzitutto, tramite la formazione. Il FAI, accreditato
dal MIUR, mette gratuitamente a disposizione dei docenti delle scuole di ogni ordine e grado e degli studenti delle scuole secondarie di II grado una piattaforma e-learning con contenuti multimediali originali che, insieme a un ci clo di webinar affidati a esperti, permetterà di indagare il paesaggio quale riflesso dell’identità e della cultura di una civiltà, per riconoscere in esso le componenti della Natura, le tracce della Storia e i segni dei mutamenti avvenuti nei secoli. Parallelamente alle attività di formazione le classi potranno partecipare al concorso «Paesaggio in movimento», che consente ai docenti di mettere in pratica con gli studenti quanto appreso durante la formazione teorica.
CITTADINI DI DOMANI
Torna come ogni anno il progetto «Apprendisti Ci ceroni», con cui il Fondazione offre agli studenti l’oppor tunità di seguire un percorso di studio che li preparerà a una memorabile esperienza di cittadinanza attiva, grazie al supporto dei loro docenti e dei volontari FAI. In occa sione delle grandi manifestazioni annuali delle Giornate di Primavera e d’Autunno, infatti, gli studenti potranno mi surarsi con l’accoglienza del pubblico, accompagnandolo personalmente in visita nei luoghi aperti dalle Delegazio ni, e raccontando così quel che hanno imparato nel corso dell’anno. Dal suo debutto nel 1996, il progetto «Apprendi sti Ciceroni» registra sempre maggiori adesioni, e la grande soddisfazione dei partecipanti.
Foto © Millo, From the roots to the flowe r, 2022 — Anche per il 2022-2023 l'immagine del progetto scuola del FAI è un murales dello street artist Millo cLE GIORNATE FAI RISERVATE ALLE SCUOLE
E a proposito di Giornate di Primavera e d’Autunno: sul modello del celebre evento nazionale dedicato alla promozione del patrimonio di natura e storia dell’Italia, tornano nella settimana dal 21 al 26 novembre le Gior nate FAI per le scuole. Le Delegazioni di volontari FAI organizzeranno in tutte le regioni visite speciali riservate alle classi «Amiche FAI» e gestite interamente dagli Ap prendisti Ciceroni: i Beni saranno aperti e raccontati agli studenti dagli studenti, in un progetto di educazione tra pari che è anche un’occasione per valorizzare il proprio territorio, mettendosi al servizio della comunità.
Il progetto è sostenuto anche quest’anno da AGN ENERGIA sempre sensibile al rispetto per l’ambiente e alle iniziative che coinvolgono la scuola.
PASSEGGIATE NEL PAESAGGIO
Le proposte didattiche per conoscere e vivere i Beni del FAI sono un’esperienza coinvolgente che rende i ra gazzi protagonisti, suscitando curiosità e spirito critico nei confronti del patrimonio culturale e naturalistico ita liano, affinché in futuro loro stessi possano essere cittadi ni attivi della sua tutela e valorizzazione. Per l’anno scola stico 2022-23 le opportunità di studio e approfondimento del paesaggio proseguiranno anche all’interno dei Beni, dove i servizi educativi proporranno alle scuole, oltre ai classici percorsi di visita calibrati in base all’età, le «Pas seggiate nel paesaggio», una serie di itinerari speciali per scoprire quanto e come siano cambiati i territori che cir condano i Beni FAI.
VERSO IL 2030: IL FAI PER UNA NUOVA SCUOLA
Anche il FAI si impegna a concretizzare gli obiettivi SDGS – Sustainable Development Goals – fissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, e aderisce alla «Green Community» del Piano «RiGenerazione Scuola» del MIUR. Inoltre, partecipa al programma Erasmus+ dell’Unione europea con il progetto DIGICULT Il Piano «RiGenerazione Scuola» si poggia su quattro pilastri – la rigenerazione dei saperi, dei comportamenti, delle infrastrutture e delle opportunità –, e perché siano ben saldi ricorre alla Rete dei Rigeneratori, una comunità di enti messisi a disposizione delle Istituzioni scolastiche per aiutarle a realizzare iniziative sull’educazione alla sostenibilità L’obiettivo generale del Piano è quello di far convergere e mettere in relazione tra loro un insieme di programmi formativi che possano fornire ai docenti strumenti utili per: suscitare nei ragazzi una consapevolezza sempre più chiara e responsabilizzante rispetto alle tematiche urgenti della transizione ecologica e culturale; valorizzare l’insegnamento dell’educazione civica con percorsi integrativi, che approfondiscano soprattutto le questioni legate allo sviluppo sostenibile. Nell’ambito del Programma Erasmus+ dell’Unione europea, invece, la Fondazione partecipa come partner del progetto DIGICULT dedicato a studenti dai 14 ai 30 anni e a insegnanti e formatori. Il progetto offre un innovativo percorso e-learning, basato su strumenti digitali e incentrato sul patrimonio culturale per raggiungere lo sviluppo di nuove competenze dei giovani cittadini europei, grazie a un nuovo modello formativo concepito come replicabile e all’altezza delle attuali sfide del settore culturale. Prevede, inoltre, la creazione di un gioco educativo digitale che sarà testato nel Bene FAI del Castello della Manta (CN).
CLASSI AMICHE
Il mondo della scuola può sostenere gli obiettivi della Fondazione attraverso la speciale iscrizione «Classe amica FAI»: al costo di 38 euro, un docente e la sua classe otterranno sconti e vantaggi nella partecipazione ai progetti.
— Sopra e in basso a destra «Classi amiche FAI» in gita nei Beni Foto Massimo Franchi Foto Musacchio-Ianniello-PasqualiniMemoriale Brion, un angolo di Aldilà
Nella campagna trevigiana, in un camposanto di paese, un capolavoro dell’architettura del Novecento
— Sotto l’«arcosolio», i sarcofagi di Giuseppe e Onorina Brion sono collocati in posizione obliqua, eternamente protesi l’uno verso l’altro Foto Luca Chiaudano FAI Foto Luca Chiaudano FAI Foto Luca Chiaudano FAIIl 30 giugno scorso, presso il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo a Roma, è stata presentata al pubblico la dona zione da parte di Ennio e Donatella Brion al FAI del Memoriale Brion, complesso funerario capolavoro dell’architetto Carlo Scar pa, settantesimo Bene della Fondazione.
L’ULTIMO CAPOLAVORO DI CARLO SCARPA
Il Memoriale Brion fu commissionato nel 1969 da Onorina Brion Tomasin, in memoria del marito defunto Giuseppe Brion, nato a San Vito di Altivole, fondatore e proprietario della Brionve ga, azienda di punta nella produzione di apparecchi elettronici di design del secondo Dopoguerra. Ultima opera di Carlo Scarpa, tra le sue più complesse, originali, significative e care, fu realizza to tra 1970 e 1978 , anno della morte dell’architetto in Giappone, e ultimato sui suoi progetti: un patrimonio di oltre 1500 disegni autografi che rappresentano il monumento in ogni minimo detta glio, conservati presso il Centro Archivi del MAXXI Architettura.
Il complesso funerario monumentale si trova immerso nella piatta campagna trevigiana, sullo sfondo delle colline di Asolo, ai margini del paese di San Vito d’Altivole e a ridosso del suo piccolo camposanto, da cui vi si accede attraverso un maestoso ingresso, detto propilei, caratterizzato da una scenografica apertura a forma di due cerchi intrecciati, simbolo dell’amore coniugale su cui si fonda l’intero progetto. All’interno si estende un’area di 2200 mq, rialzati rispetto al piano di campagna e cinti da un muro inclinato, per consentire la vista del paesaggio circostante. Tra prati appena punteggiati di verde e solcati da canali con vasche coperte di
— ll Memoriale Brion è aperto al pubblico con visite guidate a cura del FAI dal 10 ottobre Memoriale Brion, San Vito d'Altivole (TV) Foto Luca Chiaudano © FAI — L’accesso al Memoriale, nel cimitero di San Vito di Altivole — Il tempietto-cappella è circondato dall’acqua, e da un giardino di cipressi Foto Luca Chiaudano © FAIninfee, disegnati in geometriche forme che rievocano paradisi islamici e giardini giapponesi, sorgono quattro edifici. Il fulcro del complesso è il cosiddetto arcosolio, un arco-ponte ribassato in cemento rivestito all’interno da un manto rilucente di tessere di vetro con retrostante foglia d’oro, che protegge le arche dei due coniugi Giuseppe e Onorina Brion, simbolicamente inclinati, ov vero eternamente protesi l’uno verso l’altra. Da un lato dello spazio sorge isolato sull’acqua un padiglione dedicato alla meditazione, appositamente collocato in vista dell’arcosolio; dall’altro lato si tro vano la cosiddetta tomba dei parenti e la cappella o tempietto per le cerimonie funebri, accessibile anche dall’esterno del cimitero, circondata dall’acqua e da un giardino di cipressi. In uno spazio defilato e discreto, al confine tra il memoriale privato e il cimitero pubblico, si trova, infine, la tomba dello stesso Carlo Scarpa, che qui volle essere sepolto, e che oggi ospita anche le spoglie di sua moglie Nini Lazzari, realizzata dal loro figlio Tobia (con Fabio Lombardo), anch’egli architetto.
UN LUOGO DI RIFLESSIONE UNIVERSALE
Il Memoriale Brion è un cimitero di famiglia, cui il genio di Carlo Scarpa, che qui si esprime con libertà di mezzi e linguaggi in uno straordinario virtuosismo, sintesi e apice della sua cultura ed esperienza e della sua sensibilità e visione, ha dato la forma e l’atmo sfera di un grande giardino aperto a tutti, luogo di silenzio, pace e armonia, pervaso da un profondo senso del sacro, in cui si fondo no, attraverso le architetture dense di simboli sofisticati e riferimen ti nascosti, culture e religioni diverse, per invitare chiunque lo visiti a una riflessione universale sulla vita e sulla morte, un’esperienza memorabile, unica e coinvolgente. È un capolavoro dell’architettu ra del Novecento, noto a livello internazionale, che attira decine di migliaia di visitatori da tutto il mondo e che il FAI è stato chiamato dalla famiglia a preservare e valorizzare nelle architetture, ma anche nello spirito del luogo, patrimonio immateriale altrettanto prezioso.
UN’ARCHITETTURA POETICA
Parafrasando Le Corbusier, il Memoriale Brion è una «macchina poetica per l’elaborazione del lutto». La visita offre una sequenza di accadimenti che ha origine nell’invitation au voyage dei propilei e prosegue con itinerari che consentono di appropriarsi del proprio corpo e del ricordo degli affetti più cari.
La Famiglia Brion ha fatto un dono che non è l’arrogante celebrazione di un imprenditore che aveva trovato fortuna a Milano, ma è la consapevolezza che la morte è un passaggio in cui – come ebbe a scrivere Paul Valéry – « le don de vivre a passé dans les fleurs». [...] Quest’architettura poetica – al contrario dell’archi/letteratura commerciale –, si presta a molteplici approfondimenti; essa opera sul visitatore come un seme che dev’essere colto e coltivato in molte visite.
I famosi dettagli di Carlo Scarpa attestano della sua incessante acribia per rinnovare/ ritrovare il linguaggio architettonico e funzionano come i petali di un fiore che adescano per suscitare il desiderio di cogliere il nettare.
Architetto Guido Pietropoli ALLIEVO E COLLABORATORE DI CARLO SCARPA E DIRETTORE DEI RESTAURI DEL MEMORIALE BRION — L'interno del tempietto-cappella visto dall'ingresso con apertura circolare Foto Luca Chiaudano FAI EL G GI O OLUN ANGOLO DI ALDILÀ
Fin dalla prima volta ebbi l’impressione di entrare in un mondo nuovo, diverso e sconosciuto: quello «dell’aldilà». Un mondo che non ha le caratteristiche di quello in cui vivo e sono sempre vissuto; un mondo che esiste solo qui dove Scarpa ha immaginato e realizzato un pezzo di Campi Elisi del XX secolo. Il rapporto così diverso tra vuoti e pieni rispetto al mondo reale, le forme architettoniche cosi inusuali, le proporzioni inaspettate tra i materiali – cemento, stucco, maiolica, oro, legno, vetro – che compongono o forse solo decorano tutto il contesto, il diaframma che lo divide nettamente dal paesaggio circostante senza minimamente escluderlo, l’uso insolito di forme geometriche, specchi d’acqua, prati, arbusti e cipressi, mi diedero e sempre mi danno la sensazione di entrare fisicamente nel mondo dello spirito Il FAI è grato a Ennio e Donatella Brion per il grande onore di avergli affidato questo capolavoro voluto dalla loro famiglia al fine di mantenerlo nel migliore dei modi possibili per sempre e per tutti così come loro hanno fatto fino a oggi.
Marco Magnifico PRESIDENTE FAI — La scenografica apertura a cerchi intrecciati nei propilei all'ingresso del Memoriale Brion Foto Luca Chiaudano FAI Foto Luca Chiaudano © FAI — Al confine tra il memoriale privato e il cimitero pubblico, si trova la tomba di Carlo Scarpa con la moglie Nini Lazzari, realizzata dal figlio Tobia (con Fabio Lombardo), anch'egli architetto Foto Luca Chiaudano © FAI Quando affidammo il lavoro a Carlo Scarpa era per un'edicola che si trovava al vertice del cimitero preesistente, e io dissi «prendiamo una zona di rispetto perché sarà molto bella», Scarpa in questa zona fece un recinto e vi collocò gli edifici oggi contenuti nel cimitero. Sono orgoglioso che Carlo Scarpa torni ad avere la luce che già ha avuto e che sempre più si merita. Ennio Brion EL G GI O OLUltime notizie dal mondo del FAI
Tre progetti per l'ambiente: dalla tutela del territorio e della biodiversità al racconto innovativo di storia e natura nel cuore di Milano
Un delicato intervento in un contesto archeologico
Il Giardino della Kolymbethra è incastonato in una valle circondata da pareti verticali di colore giallo ambra, costituite dalla roccia che caratterizza la città di Agrigen to. Le Case Montana si ergono da duecento anni proprio sul ciglio del costone di roccia che racchiude il Giardi no. Lo stesso costone fino agli anni Settanta del Novecen to era ricoperto di conci in pietra, e negli ultimi anni ha avuto preoccupanti cedimenti, tanto da costringerci più volte a intervenire per evitare deterioramenti ed eventuali pericoli per i visitatori del Bene.
Nel corso degli ultimi mesi sono state eseguite delle ispezioni con tecniche alpinistiche su corda che hanno consentito di rilevare nel dettaglio i blocchi di roccia in equilibrio instabile e di analizzare meglio le aree che po trebbero portare al distacco dei massi. Alcuni campioni di roccia sono stati trasportati in laboratorio per essere testati in funzione della progettazione degli interventi di mitigazione del rischio geologico in programma questo autunno. Le indagini sono state svolte grazie alle erogazio ni raccolte tramite l’Artbonus: uno strumento essenziale che consente alla Fondazione di continuare a proteggere questo prezioso frammento di storia, paesaggio e archeo logia, in stretta collaborazione con la Soprintendenza e il Parco della Valle dei Templi. Il FAI è al lavoro anche sulle Case Montana: gli edifici sono stati messi in sicurezza, ma saranno restaurati e allestiti per offrire ai visitatori nuovi servizi, di accoglienza e soprattutto culturali.
— Un operaio specializzato in tecniche alpinistiche esegue ispezioni sul costone di roccia che racchiude il Giardino della Kolymbethra nella Valle dei Templi ad Agrigento
QUEST’ANNO SCEGLI IL FAI PER I TUOI REGALI DI NATALE
Visita i negozi
regalo per il tuo Natale! Prodotti locali, accessori, libri, un coloratissimo assortimento di oggettistica FAI e i prodotti alimentari realizzati con le materie prime coltivate nei nostri Beni come le marmellate degli antichi agrumi del Giardino della Kolymbethra.
Con i tuoi acquisti sostieni il FAI e la sua missione.
Se sei iscritto al FAI hai il 10% di sconto su i tutti prodotti in vendita.
Se hai un’azienda condividi l’impegno per un’Italia più bella: scegli i regali solidali FAI per i tuoi clienti e collaboratori! Tante idee di valore: www.fairegalisolidaliaziende.it
Foto Giuseppe Avellone FAI Foto Stefano Casiraghi FAIDa Villa Necchi al Pianeta Terra
A Villa Necchi Campiglio il 14 settembre, alla presenza del Sindaco di Milano Giuseppe Sala e dell'Assessora all'Ambien te e Verde Elena Grandi, è stato inaugurato un nuovo spazio multimediale permanente, gratuitamente aperto al pubblico, che integra e arricchisce l’attuale offerta di visita. «Un am biente per l’Ambiente» è una video-installazione immersiva, realizzata nell’originario garage della villa disegnata dall’archi tetto Piero Portaluppi, dedicata al racconto dell’ambiente nel cuore della città come esito dell’inestricabile intreccio tra sto ria e natura. Il nostro impegno per l’ambiente, in un momento storico dominato dai devastanti effetti del riscaldamento glo bale, cui si aggiunge l’attuale crisi energetica, si rinforza e si realizza in un percorso di transizione ecologica che coinvolge tutti i suoi Beni e le sue attività, e da oggi anche in un nuovo progetto culturale, che da Villa Necchi si diffonderà in altri dei suoi 71 Beni.
L’Ambiente è ciò che ci circonda: su questo concetto è costruito il coinvolgente racconto che prende le mosse da un ambiente, il garage di Villa Necchi appunto, per raccontare l’ambiente circostante, ovvero il centro di Milano, come sia cambiato nel corso della storia, e come la storia della città si fondi sulla natura, e in particolare sulla sua natura di città d’ac qua. Un’incalzante narrazione per immagini della durata di quindici minuti, frutto di una ricca e accurata ricerca storica e iconografica, animata da infografiche e accompagnata dalla voce di Enrico Bertolino, svela l’ambiente della «vecchia Mila no», circondata da orti e giardini e percorsa fino agli anni Tren ta del Novecento da 124 canali per 153 km: una città fondata sull’acqua, e che sull’acqua ha fondato il suo sviluppo storico e costruito la sua ricchezza. Una storia nota ai milanesi, ma non a tutti, e non ai più giovani, come nemmeno ai tanti stranieri che visitano la villa, che dopo questa visione guarderanno con altri occhi le vie del centro di Milano, immaginandole solcate da navigli, percorse da barche, attraversate da ponti e popolate di lavandaie e pescatori di gamberi, perché anche la città è un ambiente in cui storia e natura si intrecciano.
Il racconto procede rapido dal passato al presente, perché
la principale risorsa naturale dell’ambiente di Milano oggi non è perduta, anzi: l’acqua scorre nei pochi tratti di canali ancora scoperti, tra i luoghi più amati e frequentati dai milanesi, ma soprattutto l’acqua in città scorre naturalmente appena sotto terra, tanta e inutilizzata. Un’altra storia inedita da raccontare e una risorsa da valorizzare, perché su quest’acqua Milano può costruire un futuro di sostenibilità ecologica. Sull’uso dell’ac qua di prima falda, non potabile ma perfetta per tante fun zioni quotidiane, è stata costruita la sostenibilità ecologica di Villa Necchi: grazie a un pozzo e a una pompa di calore geotermica ad acqua, infatti, risparmiamo il 55% di acqua po tabile e riduciamo drasticamente le emissioni di CO2. Molte altre sono le piccole grandi azioni che mettiamo in pratica qui e in tutta Italia, e che a Villa Necchi per la prima volta sono raccontate al pubblico: comportamenti sostenibili, semplici buone abitudini che è un dovere del FAI, come di tutti, adotta re e promuovere, per contribuire a mitigare la crisi del nostro Ambiente e per riportare equilibrio nella relazione tra Uomo e Natura, così proficua nel passato – come insegna la storia di Milano – e oggi invece gravemente compromessa.
INSIEME AL FAI PER L'AMBIENTE
La realizzazione del progetto «Un ambiente per l’Ambiente» a Villa Necchi Campiglio (MI) è resa possibile grazie al fondamentale sostegno di: Ferrarelle, acqua ufficiale del FAI e partner degli eventi istituzionali, che da sempre lavora nel rispetto delle risorse naturali adottando soluzioni attente all’ambiente che ci circonda; Castel, leader nel settore della refrigerazione e condizionamento dell’aria, già vicina al FAI in qualità di Corporate Golden Donor che, per celebrare i 60 anni della sua fondazione, ha scelto di sostenere il progetto, in coerenza con l’impegno a sviluppare nuovi prodotti e tecnologie a sempre minor impatto ambientale; Rolex , storico sponsor della Fondazione, già sostenitore di Villa Necchi Campiglio, che ha deciso di rinnovare la sua vicinanza al FAI in continuità con l’impegno di dare il proprio contributo nel tramandare una cultura sostenibile alle future generazioni; SC Johnson , azienda familiare con una radicata tradizione di impegno concreto per la protezione dell’ambiente, dal 2017 vicina al FAI, che conferma il suo sostegno anche per questo innovativo progetto. Si ringrazia inoltre Banca Ifis, nuova amica del FAI, che con il programma Kaleidos, promuove progetti a impatto sociale per comunità e territori.
Foto Barbara Verduci FAI Foto Barbara Verduci © FAI Foto Barbara Verduci FAI — Tre immagini della video installazione dedicata all'ambiente a Villa Necchi Campiglio (MI) C s c idirpoUna colonia di tassi a Palazzo
Nell’ortaglia di Palazzo Moroni, un sorprendente angolo di campagna nel cuore di Bergamo Alta, abita una colonia di tassi Durante i lavori di pulizia e consolidamento dei terrazzamenti al berati che dall’ortaglia salgono fin quasi alla Rocca civica, alcuni esemplari avevano fatto capolino dalle loro tane; per proteggerli avevamo interrotto i lavori e recintato i loro spazi. Poi li avevamo persi di vista, ma continuavamo a ritrovare tracce della loro pre senza: piccoli sentieri nella vegetazione, scavi sotto le recinzioni, e tipici escrementi in due punti, che i ricercatori chiamano infatti «latrine». Ne abbiamo avuto definitiva conferma grazie a un’atten ta perlustrazione organizzata con il professor Adriano Martinoli e il ricercatore Francesco Bisi, dell’Università dell’Insubria, e in collaborazione con Istituto Oikos: una colonia di tassi prospera all’ombra di Palazzo Moroni.
Con un peso variabile tra i 10 e i 16 kg, un corpo tozzo, orec chie corte e rotonde su un muso allungato e una caratteristica stri scia longitudinale nera sui lati, il tasso suscita immediata empatia, grazie anche al suo atteggiamento mite. È un mammifero preva lentemente notturno, piuttosto sociale, capace di costituire anche gruppi di 10-15 individui (in genere formato da 1-2 maschi adulti, diverse femmine, alcuni subadulti e piccoli). Di norma costruisce tane con complessi sistemi di gallerie sotterranee e numerose en trate; in esse trascorre il riposo invernale, che non rappresenta un vero letargo, ma un sonno prolungato. Onnivoro, ha una predile zione per i lombrichi.
Per conoscere e tutelare i tassi a Palazzo Moroni, riflesso di una biodiversità che resiste – e deve resistere – anche nel cuore delle città, il FAI ha lanciato il progetto «Tassi a Palazzo»: abbiamo posizionato in punti strategici delle foto-trappole, che ci consenti ranno di monitorare dal tramonto all’alba i loro spostamenti, per individuare le aree di maggiore passaggio e frequentazione e gli eventuali siti di rifugio. L’obiettivo è tutelare il benessere della colonia, ma anche approfondire la conoscenza di questi curiosi «abitanti» di Palazzo Moroni.
A sinistra, la collocazione dell'attrezzatura speciale per fotografare gli spostamenti dei tassi di notte.
Sotto, la segnaletica dell'area di rispetto dei mammiferi nell'Ortaglia dei Giardini di Palazzo Moroni a Bergamo
Grazie a Edison che ha scelto di rinnovare il suo sostegno al FAI e che nel 2022 sostiene anche i progetti di tutela della biodiversità che la Fondazione realizza nei propri Beni sul territorio.
UNITI PER CUSTODIRE IL NOSTRO PATRIMONIO
Crescono sempre di più le aziende illuminate che scelgono di sostenere il FAI in nome di una comunanza di valori e di un comune impegno per il nostro patrimonio. Nel corso del 2022 anche Esselunga, una delle principali realtà italiane nel settore della distribuzione, ha deciso di destinare un contributo prezioso - attraverso il proprio Catalogo Fìdaty - ai Beni della Fondazione, in particolare alla cura e manutenzione di Castello e Parco di Masino (Caravino, TO), Monastero di Torba (Gornate Olona, VA), Villa Della Porta Bozzolo (Casalzuigno, VA), Villa e Collezione Panza (Varese) e Parco Villa Gregoriana (Tivoli, RM).
Foto Daniele Meregalli FAI Foto Daniele Meregalli FAI Foto Daniele Meregalli FAIIl patrimonio del FAI consiste nei suoi 71 Beni, ma molti Beni hanno a loro volta un patrimonio, che consiste in ciò che contengono e custodiscono, e che in totale am monta a 28.000 opere d’arte, arredi e oggetti vari, 40.000 libri e 16.500 metri quadrati di superfici decorate. Alcune sono vere e proprie collezioni d’arte, ma molti sono og getti comuni – dagli orologi agli strumenti musicali, dal le stoviglie agli attrezzi agricoli –, che fanno parte dell’ar redo o della decorazione o comunque della storia e della vita di quei luoghi. È fondamentale mantenere il legame tra gli oggetti e i loro luoghi, perché gli oggetti trovano significato e valore nel loro contesto, e i luoghi, grazie agli oggetti che conservano, si riempiono di vita, di umanità e di storie. E tuttavia, per doverose esigenze di conservazio ne, il FAI fin dalla sua nascita ha isolato (ma solo virtual mente) ogni singolo oggetto, schedandolo in un catalogo redatto secondo criteri stabiliti dagli enti mi nisteriali preposti. La
catalogazione e la progressiva digitalizzazione di questo patrimonio, finanziate da Regione Lombardia e dall'Asso ciazione Amici del FAI, si devono negli anni al lavoro di curatori, studiosi e archivisti coadiuvati da mezzi tecnolo gici sempre più sofisticati. E qui è la novità: finora questo catalogo, costantemente aggiornato, è stato uno strumento a uso solo interno, ma oggi è divenuto un archivio multi mediale accessibile da tutti on-line.
Il sito www.faicollezioni.it è un catalogo digitale, con foto e schede descrittive, che permette di scoprire una sele zione degli oggetti più importanti e curiosi del patrimonio dei Beni del FAI e che sarà costantemente aggiornato e im plementato. L’obiettivo è valorizzare ulteriormente questo patrimonio straordinario nel suo complesso, per quantità e qualità dei pezzi, e offrire a esperti e curiosi il libero accesso a una visione approfondita, di dettaglio, e magari trasversale, cronologica o tematica. Infiniti sono, infatti, i percorsi trasver sali che questo strumento digitale consentirà e che lo stesso FAI immagina di sviluppare nel tempo per promuovere una co noscenza particolare dei suoi Beni, ma anche per offrire suggestivi e curiosi affondi nella storia dell’ar te, dell’arredamento o del costume nei secoli.
Da segnare in agenda
Un autunno ricchissimo di appuntamenti nei Beni del FAI.
I grandi eventi da non perdere: mostre, mercatini, corsi d’arte e webinar
Gli appuntamenti online
GRAND TOUR IN POLTRONA
Dopo il grande successo riscosso durante le scorse edizioni del Grand Tour in Poltrona, proseguiremo il viaggio virtuale con 4 nuovi appuntamenti condotti dai docenti che di norma accompagnano i viaggi per gli Iscritti FAI.
Tutti i lunedì di Ottobre alle ore 18.00, percorreremo idealmente con Marco di Branco le Strade dell’est per conoscere Petra: magia nabatea e Bisanzio, Costantinopoli, Istanbul: le tre vite di una capitale del mondo, mentre con Valerio Terraroli visiteremo le case museo del Novecento: il Vittoriale Dannunziano e Casa Maffei a Verona.
ORIENTE IN VIAGGIO: KALA A REGOLA D'ARTE
La cultura indiana comprende sessantaquattro arti che spaziano negli ambiti più disparati – dalla pittura all’intreccio di ghirlande, dal risolvere enigmi alla carpenteria –, con l’intento di rendere artistica ogni tipo di produzione umana. Il costruire edifici sacri e profani, così come il coltivare se stessi nella forma e nel contenuto, richiede una lunga serie di competenze minuziosamente dettagliate negli shilpa shastra, i manuali d’arti e mestieri. Il 10, 17 e 24 novembre alle ore 18.00, Marilia Albanese ci condurrà alla scoperta de Gli accessori dell’edificare, I maestri del pennello e L'eleganza del vivere
CORSO D’ARTE: IL VERO CARAVAGGIO
In novembre arriva per la prima volta in versione integralmente online il corso d’arte Il vero Caravaggio, curato da Giovanni Agosti, Vittoria Romani e Jacopo Stoppa. Agli approfondimenti dei giovani relatori si uniranno i contributi degli attori della Scuola del Piccolo Teatro di Milano, in un emozionante dialogo tra narrazione e recitazione.
Ripartono in autunno gli appuntamenti online del FAI: dai webinar ai corsi d’arte, tante occasioni per viaggiare fra le incantevoli bellezze del nostro Paese e per conoscere storie, culture, curiosità di popoli a noi vicini e lontani. — Le riprese dei contributi degli attori della Scuola del Piccolo Teatro di Milano per il corso d'arte su Caravaggio a Villa dei Vescovi (PD) Foto © FAI — Il celebre sito archeologico di Petra, in Giordania, sarà una delle mete del Grand Tour in Poltrona Foto da pixabay I s c idirpoùip