Curiamo il paesaggio, coltivandolo
In occasione della XXXI edizione delle Giornate FAI di Primavera apre Villa Caviciana, la prima azienda agricola del FAI
I vincitori della classifica «I Luoghi del Cuore»
In occasione della XXXI edizione delle Giornate FAI di Primavera apre Villa Caviciana, la prima azienda agricola del FAI
I vincitori della classifica «I Luoghi del Cuore»
Il dramma di Francesco non è solo di Francesco: è di tutti noi. Francesco lavora con noi al FAI da tanti anni; ho confidenza con lui e ieri mi ha raccontato il dramma interiore che sta vivendo. È foggiano e per generazioni la sua famiglia ha onorevolmente vissuto dei frutti della terra che possiede e che ha custodito con grande amore e grandi sacrifici; la gestione della proprietà è oggi affidata in parte a suo fratello, che ancora alleva mucche nei pascoli sulle prime pendici dei Monti Dauni, alle spalle di Troia, e in parte a suo zio, che coltiva a grano una ventina di ettari nei dintorni di Borgo Segezia, piccola frazione di Foggia, fondata nel 1938 durante la riforma agraria. Il borgo, che mantiene ancora intatto l’aspetto di quei paesi costruiti dal regime in molte campagne italiane bonificate (qualche voto, peraltro, nell’edizione 2022 dei Luoghi del Cuore), avrebbe dovuto essere la Littoria del Tavoliere, ed è dominata dall’ardito campanile dal cono di maiolica, tutt’ora fulcro di una campagna agricola miracolosamente integra, se non fosse per un numero consistente di pale eoliche che hanno costretto i proprietari di molte case coloniche (tra cui lo zio di Francesco) a cambiare gli infissi per riuscire a dormire nonostante il rombo continuo delle pale che girano… Attorno a quel campanile solo campi di grano, a perdita d’occhio: l’ubertoso paesaggio del Tavoliere delle Puglie, granaio d’Italia. Quello che Giuseppe Ungaretti descrive nelle sue Prose Daunie: «La pianura s’apre come un mare. Vorrei qui vederlo nel suo sfogo immenso, ondeggiare coll’alito tormentoso del favonio sopra il grano impazzito».
Qualche tempo fa alla porta dello zio si presenta un «mediatore» incaricato da un’azienda laziale di impianti fotovoltaici di acquistare ben 500 ettari di terreni agricoli da destinare a campi di pannelli solari; l’offerta è di 55 mila euro a ettaro a fronte di un valore agricolo medio di 16 mila; moltiplicato per venti significa per la famiglia oltre un milione di euro a fronte di circa 300 mila. Mamma, zio, fratelli e cugini, sempre andati d’amore e d’accordo, si dividono tra chi dice che «la fortuna bussa solo una volta» e chi, come Francesco (mica per nulla lavora al FAI!) si sente strappare di dosso la sua identità; quell’identità costruita da generazioni nate e vissute tra quei campi di grano a perdita d’occhio, teneri come la speranza in primavera, d’oro come il sole in estate. Francesco pensa ai suoi figli e al tesoretto che potrebbe accantonare per il loro futuro, ma di notte sogna suo nonno che quei campi li riteneva sacri. Un mediatore per 500 ettari, dieci mediatori 5.000 ettari, ma sono molti di più in questi giorni che per conto di aziende, spesso multinazionali, bussano alle porte del Tavoliere. Addio Tavoliere, addio granaio d’Italia, addio grano italiano, addio grano, che non arriva nemmeno più dalla martoriata Ucraina…
Ma il cambiamento climatico, lo diciamo e lo ripetiamo, è per l’uomo del XXI secolo la madre di tutte le battaglie, se vogliamo sopravvivere. E allora? E allora è massima l’urgenza di un tavolo nazionale che identifichi una volta per tutte, in ciascuna regione, le aree idonee a ospitare gli impianti di energie rinnovabili, a partire dalle aree industriali o comunque già edificate, e al quale siedano insieme il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il Ministero della Cultura (in capo al quale è la difesa del Paesaggio, e quindi anche del Tavoliere), e naturalmente le Regioni. Pianificare è la soluzione. E la Puglia è avanti: è tra le prime (e poche!) regioni ad avere un Piano Paesaggistico Regionale dal 2015, che già stabilisce le aree non idonee e linee guida per i nuovi impianti, ma questo sforzo di pianificazione va tradotto in un Piano Energetico Ambientale Regionale aggiornato, strategico e attuativo, altrimenti resta un vano esercizio, e intanto addio al paesaggio… (continua a p. 12)
Periodico del FAI - ETS
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Direzione e uffici
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Direttore responsabile
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Coordinamento editoriale
Isabella Dôthel
Progetto grafico
Studio Pitis
Lavorazione grafica
Carlo Dante
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L’Italia continua a stupire
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I Luoghi del Cuore 2022: gli «ultimi» sono i primi
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La rinascita di 15 luoghi
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Villa Caviciana
Una storia d’amore per il paesaggio
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Curiamo il paesaggio, coltivandolo
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#FAIBiodiversità
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Ultime notizie dal mondo del FAI
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Da segnare in agenda
In copertina
Filari di viti a Villa Caviciana, Gradoli (VT) Foto Massimo Siragusa © FAI Hanno collaborato
Veronica Ambrosoli, Federica Armiraglio, Daniela Bruno, Beatrice Cazzola, Benedetta Colombo, Nicola H. Cosentino, Daniele Meregalli, Costanza Pratesi, Claudia Rolleri
25 e domenica 26 marzo tornano le Giornate FAI di Primavera: oltre 750 luoghi inaccessibili o poco noti in 400 città
Un fine settimana con un unico protagonista: lo straordinario patrimonio storico, artistico e naturale italiano. Le Giornate di Primavera – manifestazione di punta del FAI, giunta alla 31ª edizione – offrono l’opportunità di scoprire e riscoprire luoghi speciali, partecipando alle visite a contributo libero proposte dai volontari della Fondazione. Sabato 25 e domenica 26 marzo saranno visitabili grandi monumenti di solito inaccessibili, ma anche piccoli tesori nascosti, luoghi poco conosciuti e poco valorizzati: un patrimonio multiforme e inedito che racconta l’Italia.
DA NORD A SUD, DOVE MENO TE LO ASPETTI
• A Roma apertura straordinaria di Palazzo Piacentini, inaugurato nel 1932 come Ministero delle Corporazioni, oggi delle Imprese e del Made in Italy, nei cui spazi monumentali sono conservate opere di Sironi, Prampolini, Depero;
• a Milano verrà riaperto il Centro di produzione RAI di Corso Sempione, ideato da Gio Ponti in collaborazione con Nino Bertolaia ed entrato in funzione nel 1952. Restando in Lombardia;
• A Bologna, un percorso tra i luoghi del sapere, dall’Ac-
— Dal 1993 a oggi, sono più di 14.000 i luoghi di storia, arte e natura aperti in tutta Italia, e visitati da oltre 11 milioni di cittadini durante le Giornate FAI di Primavera
cademia delle Scienze, in attività dal 1890, che ebbe tra i suoi soci Galvani, Marconi, Einstein e conserva affreschi di Pellegrino Tibaldi, alle aule storiche della Biblioteca Universitaria;
• a Napoli si scoprirà Palazzo Salerno in piazza del Plebiscito, di solito non visitabile in quanto sede del Comando delle Forze Operative del Sud, che racchiude un imprevedibile giardino e innumerevoli ambienti appena restaurati, mentre a Ercolano (NA) si potrà accedere all'Osservatorio Vesuviano, il più antico osservatorio vulcanologico del mondo, fondato nel 1841 da Ferdinando II di Borbone e oggi una delle sedi dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia;
• a Torino aprirà Palazzo Ferrero d’Ormea, dove saranno visitabili, oltre al salone centrale e allo scalone d’onore, il caveau, le sale di rappresentanza e gli uffici al primo piano;
• a Genova porte aperte di Palazzo Antonio DoriaSpinola, sede della Prefettura. Il palazzo è tra i 42 iscritti ai Rolli di Genova, Patrimonio dell’umanità UNESCO dal 2006;
• a Venezia visite eccezionali al Tribunale, dove si ammireranno la sala della Corte d’Assise e l'aula Manlio Ca-
pitolo, progettata da Carlo Scarpa, di cui conserva tutto l’arredo originario;
• a Vicenza apertura eccezionale del settecentesco Palazzo Loschi Zileri Dal Verme, con pregevoli opere d’arte, stanze affrescate e arredi neoclassici;
• in Puglia a Bitonto (BA) si scoprirà Palazzo Vulpano Sylos, costruito su un preesistente donjon normanno, notevole esempio di architettura del primo Rinascimento.
Le Giornate FAI di Primavera 2023 saranno occasione per apprezzare numerosi luoghi insoliti e poco noti. Tra questi, a Corsico (MI) il Nuovo Centro Culturale IKEDA, uno dei più grandi templi buddisti d’Europa, nato dal restauro del Complesso Visconteo lungo il Naviglio Grande; a Cerignola (FG) si potrà conoscere la storia e l’uso di 600 fosse granarie, pratica contadina attestata in città sin dal XIII secolo. E ancora, si potranno visitare l’ex Carcere La Rotonda a Tempio Pausania (OT), struttura carceraria a pianta circolare e basata sulla sezione aurea, tipica dell’Ottocento; la Galleria della funicolare di Catanzaro, generalmente accessibile ai soli tecnici, dove si scoprirà il complesso funzionamento della Tramvia progettata da Emma Strada, la prima ingegnera d’Italia; a Bolzano i centri EURACH Research e NOI Techpark, poli di ricerca internazionale con focus sulla sostenibilità ambientale, ricavati dal recupero di ex aree industriali degli anni Venti e Trenta.
Verranno inoltre proposti itinerari alla scoperta di affascinanti borghi e del loro contesto paesaggistico come: Perinaldo (IM), dove si visiteranno l’Osservatorio Astronomico e il Planetario, (mentre gli iscritti FAI potranno accedere al Castello Maraldi, al cui interno soggiornarono Napoleone e Andrea Massena); Vajont (PN), dove verrà proposto un percorso tra le architetture edificate dopo la tragedia del 1963, alla scoperta del progetto urbanistico di Giuseppe Samonà,
e Staffolo (AN), dove verrà aperta anche la Chiesa della Castellaretta, piccolo gioiello di arte barocca.
Alcuni percorsi avranno una particolare connotazione naturalistica, come la visita ai Giardini di Villa Ravizza ad Arcore (MB): grandioso intervento paesaggistico realizzato dall'architetto Alberico Barbiano di Belgioioso, su modello settecentesco; e la passeggiata nella Riserva Naturale Statale Gola del Furlo (PU), attraversata dal fiume Candigliano che si insinua tra le pareti rocciose della Gola, di straordinaria importanza ambientale, storica e geologica.
Le Giornate FAI di Primavera 2023 sono possibili grazie al prezioso contributo di importanti aziende illuminate: Ferrarelle, acqua ufficiale del FAI e Partner degli eventi istituzionali, da dodici anni preziosa sostenitrice dell’iniziativa, presente con il suo Parco Sorgenti di Riardo (CE) nella lista dei luoghi visitabili e impegnata insieme alla Fondazione in importanti attività di tutela e valorizzazione del paesaggio e della cultura del nostro Paese. Fineco, una delle
A sinistra in alto, il giardino racchiuso nell'imponente Palazzo Salerno di Napoli. A sinistra, sotto, il salotto di Palazzo Loschi a Vicenza; sopra il celebre dipinto di Caravaggio conservato nella sede della Fondazione Longhi (FI)
più importanti realtà FinTech in Europa e fra le principali reti di consulenza in Italia, crede fermamente che la cura e il valore del patrimonio artistico e culturale siano un asset strategico per lo sviluppo del Paese, e per questo è il prestigioso Main Sponsor dell’evento. Edison, azienda energetica da sempre vicina al FAI e impegnata per la salvaguardia dei luoghi e delle realtà di interesse culturale e sociale presenti nel nostro Paese, Sponsor dell’evento, accompagna il FAI nel suo percorso di transizione ecologica ed energetica. Grazie anche a Poste Italiane, storica azienda italiana che svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo economico e sociale del Paese, per la prima volta Sponsor dell’iniziativa. Si ringraziano inoltre l’Ippodromo Snai San Siro di Milano e l’Ippodromo Snai Sesana di Montecatini Terme per le speciali aperture degli impianti e il prezioso sostegno locale e Pirelli, storico sostenitore del FAI, che quest’anno in occasione dell’evento aprirà al pubblico il proprio Headquarters con l’obiettivo di valorizzare e promuovere il patrimonio culturale aziendale. Rai è Main Media Partner del FAI per sensibilizzare tutti gli italiani alla cura e valorizzazione del nostro Paese e supporta in particolare le Giornate FAI di Primavera 2023, anche attraverso la raccolta fondi solidale promossa sulle reti del servizio pubblico. L’evento si svolge con il Patrocinio della Commissione europea, della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della
…E SOLO PER GLI ISCRITTI O PER CHI SI ISCRIVERÀ IN LOCO
• a Firenze porte aperte alla Fondazione Longhi, casa dello storico dell’arte Roberto Longhi e dal 1971 sede della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte da lui fondata, dove si conserva, oltre al Ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio, una straordinaria collezione di opere di Guido Reni, Battistello Caracciolo, De Pisis, Morandi;
• a Torino aprirà Palazzo Perrone di San Martino, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, che dal 1929 ne operò una profonda ristrutturazione e l'ampliamento in chiave eclettica.
Elenco completo dei luoghi visitabili e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it
Si raccomanda di controllare sul sito i giorni e gli orari di apertura prima della visita e se è necessaria la prenotazione. Verificare sul sito anche eventuali variazioni di programma in caso di condizioni meteo avverse. In caso di particolare affluenza l’ingresso ai luoghi potrebbe non essere garantito
Le Giornate FAI di Primavera si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). A coloro che decideranno di partecipare verrà suggerito un contributo libero a partire da 3 euro utile a sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Gli iscritti al FAI o chi si iscriverà in occasione dell’evento potranno beneficiare dell’accesso prioritario in tutti i luoghi, e di aperture e visite straordinarie in molte città e altre agevolazioni e iniziative speciali.
Protezione Civile, del Ministero della Cultura e di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane. Si ringrazia per la collaborazione il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze armate che concedono l’apertura di alcuni loro luoghi simbolo. Un ringraziamento per il generoso sostegno alla buona riuscita della manifestazione all’Arma dei Carabinieri per il contributo alla sicurezza dell’evento e un grazie particolare alla Croce Rossa Italiana per la partnership consolidata e per aver concesso in questa occasione l’apertura di suoi beni.
Chiuse le votazioni, lo scorso 15 dicembre, sono stati presentati dal FAI con Intesa Sanpaolo i risultati dell’11ª edizione del censimento nazionale de «I Luoghi del Cuore», che con 1.500.638 voti raccolti nel 2022 si conferma la più importante campagna italiana di sensibilizzazione dei cittadini sul valore del patrimonio e sulla necessità di salvarlo: proteggerlo e valorizzarlo, com’è nella missione del FAI.
I luoghi votati sono 38.800 : dai grandi monumenti ai piccoli tesori nascosti, nel cuore dei cittadini. Beni fortemente radicati sul proprio territorio, delle cui comunità di appartenenza raccontano la storia e l’affetto: vince l’XI edizione la Chiesetta di San Pietro dei Samari, nella campagna di Gallipoli (LE), piccolo luogo di culto medievale, puntellato perché rischia il crollo, votato da 51.443 persone, più del doppio degli abitanti della cittadina pugliese; al 2° posto, il Museo dei Misteri di Campobasso, che per la prima volta nella storia del censimento porta il Molise sul podio nazionale: con 32.271 voti, dedicati al luogo in cui si conservano gli “ingegni” sui quali, da metà Settecento, vengono issati oltre 50 bambini vestiti da personaggi sacri durante l’annuale processione del Corpus Domini; terzo posto per la chiesa di San Giacomo della Vittoria, nel centro storico di Alessandria, colma di ex voto, ma ormai officiata solo saltuariamente e bisognosa di restauri, votata da 31.028 persone.
Tre luoghi, dunque, che, pur in maniera diversa, hanno a che fare con la devozione, in un censimento che vede ben 45 Beni religiosi nelle prime 100 posizioni: in un momento storico complesso, le persone si stringono intorno a quei luoghi che per secoli sono stati identificati come il cuore di ogni comunità, ma che paradossalmente, con parrocchie sempre più accorpate tra loro, è difficile mantenere in buono stato di conservazione.
All’alessandrino spetta anche la vittoria della classifica speciale dedicata nel
in asse di derivazione orientale. Sopra, Cremolino (AL) insediamento storico dell’Alto Monferrato, in cerca di rilancio e valorizzazione, la cui passeggiata panomarica ha bisogno di manutenzione
«Ridare voce e dignità agli “ultimi”, che senza l’amore delle persone che li hanno votati si sarebbero persi: non c’è missione più bella e più vera per “I Luoghi del Cuore”»
Marco Magnifico— Sopra in alto la Chiesetta di San Pietro dei Samari a Gallipoli: databile tra XII e XIII secolo d.C, è l'unico esempio nella provincia di Lecce del fenomeno architettonico delle chiese a cupole
per le vie della città nel giorno del Corpus Domini. L'inconsueto museo necessita di migliorie negli spazi e nella valorizzazione
2022 a I borghi e i loro luoghi, in quanto elemento saliente e caratterizzante del nostro Paese: la capeggia – all’8° posto, con 20.194 voti – il piccolo insediamento di origine medievale di Cremolino, nell’alto Monferrato.
Non mancano in alta classifica i paesaggi culturali, frutto dell’intreccio secolare tra risorse ambientali e lavoro dell’uomo, che ormai da anni l’Unesco ha inserito tra le categorie del Patrimonio Mondiale dell’Umanità: al 4° posto con 26.261 voti si incontra la Via Vandelli, tra le prime strade carrozzabili realizzate in Europa nel XVIII secolo, di cui ancora si conservano tratti integri nell’Appennino tosco-emiliano, votata perché venga valorizzata come Cammino; e ancora, la Basilica dei Fieschi, gioiello del romanico ligure da valorizzare nel piccolo borgo di San Salvatore dei Fieschi, in posizione di spicco su una collina, 6a con 22.890 voti; il Villaggio operaio di Crespi d’Adda , Patrimonio dell’Umanità dal 1995 per l’integrità della sua struttura, bisognoso
Narrate, gente, la vostra terra è un contest dedicato a tutti coloro che desiderano raccontare il proprio Luogo del Cuore.
Nasce da un’idea dello scrittore Antonio Scurati e della giornalista Marta Stella e invita, con un racconto vocale, a celebrare la propria terra amata: il racconto corale di un’Italia da riscoprire, anche grazie al contributo di personaggi come Alessandro Baricco, Sonia Bergamasco, Francesco Guccini, Valeria Parrella, Francesco Piccolo e altri. I racconti migliori inviati da oggi fino al 15 settembre verranno selezionati e veicolati sui canali digitali del FAI; il vincitore, selezionato da Scurati, verrà annunciato a novembre insieme all’elenco dei luoghi sostenuti attraverso il bando e il luogo raccontato beneficerà di un progetto di valorizzazione del valore di 5.000 euro curato dal FAI.
I prossimi passi riguardano gli interventi a favore dei 4 vincitori nazionali – il podio e il 1° classificato della classifica speciale – e dei beni che candideranno progetti virtuosi al bando post censimento, che verrà lanciato a marzo 2023 , riservato ai luoghi che hanno raggiunto la soglia minima di 2.500 voti
I tre vincitori nazionali beneficeranno rispettivamente di 50.000, 40.000 e 30.000 euro, mentre al borgo di Cremolino spetterà il premio speciale Intesa Sanpaolo di 20.000 euro, sempre a fronte della presentazione di un progetto. Il bando, che sarà corredato da una serie di parametri di valutazione, stanzierà contributi fino a 30.000 euro
— Il Museo dei Misteri è dedicato agli «ingegni», ideati e realizzati da Paolo Saverio Di Zinno a metà del Settecento e che, da oltre 260 anni, sfilanoIo credo che raccontare la propria terra sia una manifestazione d'amore. Spero che tanti italiani rispondano al nostro appello contribuendo a disegnare una mappa sentimentale del nostro meraviglioso e fragile Paese
Antonio Scurati
di interventi, 9° con 19.001 voti, seguito da Villa Mirabellino, realizzata nel 1776 e parte del parco della Reggia di Monza, segnalato da 17.993 persone per lo stato di totale abbandono.
Le centinaia di comitati spontanei che in ogni edizione del censimento si attivano per raccogliere voti a favore dei propri Luoghi del Cuore, vivono l’eredità culturale come «insieme di risorse ereditate dal passato che le popolazioni identificano, indipendentemente da chi ne detenga la proprietà, come riflesso ed espressione dei loro valori, credenze, conoscenze e tradizioni», secondo la felice definizione della Convenzione di Faro. Nel Paese dei mille campanili, con i suoi 8.000 comuni - la sola edizione 2022 ne ha coinvolti 6.508, l’82,4% del totale - le comunità si uniscono e si battono in favore dei propri luoghi identitari, beni di valore simbolico, da far conoscere, valorizzare, proteggere, salvare. E scelgono il progetto del FAI per la sua concretezza ed efficacia: con la sua duplice valenza di megafono durante il censimento e di attivatore di progetti nella fase di bando, infatti, «I Luoghi del Cuore» ha letteralmente salvato Beni che altrimenti non avrebbero avuto un futuro, o ancora che sono diventati più noti e valorizzati, più legati ai propri territori e che hanno potuto attrarre insperati, se non inimmaginabili finanziamenti. In molti casi il sostegno de «I Luoghi del Cuore» ha permesso di mobilitare risorse aggiuntive, moltiplicando in maniera virtuosa l’impatto economico e sociale della campagna, che in vent’anni ha mosso fondi per diverse decine di milioni di euro. Enti pubblici, aziende e fondazioni hanno stanziato risorse a favore dei Luoghi più votati, raccogliendo, e richieste dei territori e la volontà dei cittadini. Dal 2003 a oggi, sono 138 in 19 regioni i luoghi che hanno beneficiato del sostegno economico della campagna «I Luoghi del Cuore», ottenendo interventi di restauro, valorizzazione, ingegneria naturalistica, che li hanno spesso portati a una nuova vita.
Dal 2004 Intesa Sanpaolo affianca il FAI in questa iniziativa a favore della tutela e della valorizzazione delle bellezze artistiche e naturali del Paese, ambito che vede il Gruppo impegnato in prima persona.
La regina del censimento è la città di Alessandria, che annovera ben 3 luoghi nelle prime 10 posizioni: la chiesa di San Giacomo della Vittoria è seguita dalla Casa del Mutilato, rilevante edificio degli anni '40 del '900 in abbandono, votata da 25.350 persone – e dalla chiesa di Santa Maria di Castello, 7a con 22.574 voti, grazie a una mobilitazione nata solo a novembre in seguito a un crollo. Un ruolo determinante in questo risultato è stato svolto dalle scuole cittadine che hanno trasmesso la consapevolezza di quanto il patrimonio rappresenti un valore da preservare per il presente tanto quanto per il futuro. Sempre in provincia di Alessandria, il vincitore della classifica speciale: il borgo di Cremolino, posto sulla cima di una collina circondata dai vigneti e affacciata sulle Alpi, in cerca di rilancio e valorizzazione.
Chiesa Rupestre del Crocifisso
Lentini (SR) | Restauro del duecentesco Cristo Pantocratore tra angeli, il più importante affresco della chiesa rupestre realizzata tra XII e il XVII secolo.
MARZO
Anfiteatro augusteo
Lucera (FG) | Valorizzazione dell’anfiteatro romano costruito tra il 27 a.C. e il 14 d.C. lungo il margine orientale della città antica.
APRILE
Foro Boario
Forlì | Riqualificazione dell’area verde del complesso del Foro Boario, punto di riferimento e di aggregazione dell’omonimo quartiere.
MAGGIO
Basilica di Santa Giulia
Bonate Sotto (BG) | Restauro di un gioiello romanico lombardo poco conosciuto, valorizzato anche come palcoscenico di cultura.
GIUGNO
Real Sito di Carditello
San Tammaro (CE) | Restauro e rimessa in funzione delle fontane monumentali con obelischi della “Reale Delizia” borbonica.
Convento di San Vito
Marigliano (NA) | Intervento di restauro del chiostro porticato e del pozzo del convento francescano fondato nel Quattrocento.
LUGLIO
Museo di Santa Croce
Bosco Marengo (AL) | Allestimento e apertura del Museo Varasiano in uno dei più grandi e importanti compendi della Controriforma.
LUGLIO
Giardini pensili ducali
Bovino (FG) | Recupero del settecentesco giardino superiore, ornato di statue, del Castello di Bovino, edificato nel Medioevo.
AGOSTO
Chiesa di Sant’Eufemia
Nigoline di Corte Franca (BS) | Restauro del ciclo di affreschi rinascimentale dedicato a Sant’Eufemia e delle lunette che illustrano la passione di Cristo.
SETTEMBRE
Giardino degli Angeli
Castel San Pietro Terme (BO) | Un nuovo percorso inclusivo, con mappe tattili e voci narranti, dedicato ai non vedenti, nel parco che ha fatto rinascere un’area incolta.
SETTEMBRE
Strada del Soccorso
Brescia | Nuova illuminazione e restituzione ai cittadini dello storico e suggestivo percorso all'interno del Castello di Brescia.
SETTEMBRE
Trabocco Turchino
San Vito Chietino (CH) | Restauro di una macchina da pesca in legno, simbolo della Costa dei Trabocchi, che ha recuperato il suo aspetto originario.
SETTEMBRE
Scala Grande
Monesteroli (SP) | Restauro della porzione più danneggiata della scala che porta al minuscolo borgo nel Parco Nazionale delle Cinque Terre.
Piandarca SETTEMBRE
Piandarca - Cannara (PG) | Valorizzazione del sentiero della Predica degli uccelli di San Francesco, itinerario fra i luoghi che furono teatro del celebre episodio.
NOVEMBRE
Chiesa di San Bernardino
Caravaggio (BG) | Il restauro degli affreschi del presbiterio ha restituito la spazialità dell’architettura illusionistica realizzata dai fratelli Galliari nel 1759.
La prima azienda agricola del FAI: impariamo a curare il paesaggio, coltivandolo
— Donata al FAI dai coniugi tedeschi Metzeler, Villa Caviciana si trova nell'Alto Lazio, in provincia di Viterbo
«Quando abbiamo visto per la prima volta il lago di Bolsena provenendo da Orvieto, abbiamo sentito l'irresistibile attrazione di questo magnifico paesaggio. L'amore a prima vista si è trasformato in una maestosa tenuta con vigneti». Con queste parole Friedrich Wilhelm e Monika Metzeler, raccontavano di un incontro che avrebbe lasciato il segno, nella loro vita e nel paesaggio. Lui, un avvocato di Düsseldorf, lei una collezionista d’arte. Erano partiti per una vacanza, ma tornarono in Germania, dopo quel primo viaggio, non solo innamorati dell’Italia come tanti stranieri (a partire da Goethe…), ma con un sogno: costruire un’azienda agricola di prodotti biologici di alta qualità . E così dal 1989, a poco a poco acquisirono 144 ettari di colline, campi e boschi, nella provincia di Viterbo, tra i comuni di Grotte di Castro e Gradoli, sulla sponda settentrionale del Lago di Bolsena, davanti all’Isola Bisentina. Tutt’altro che una villeggiatura, realizzare il loro sogno è stato un’impresa.
Il luogo era ideale, con dolci declivi, terreno fertile di origine vulcanica e il clima mite del lago, ma i terreni erano una macchia informe di vegetazione spontanea, abbandonati e incolti. Piantarono 7.000 ulivi, 35 ettari di oliveto verde argenteo, cui se ne aggiunsero 20 di vigneto verde intenso, e tutte le sfumature dei boschi – pini, castagni, noccioli, querce e corbezzoli –, e di campi, pascoli e prati. Realizzarono una tenuta moderna ed efficiente, precocemente biologica, con un frantoio e una cantina propri, costruiti dalle fondamenta, e dotata dei migliori macchinari e di personale e spazi per la produzione di olio e vino, ma anche di miele, formaggi e carni, dall’allevamento, in origine, di pecore e maiali. All’efficienza teutonica di Friedrich, Monika aggiunse lo stile: chiamò due grandi architetti tedeschi, Bernard Korte e Wolfgang Döring, a disegnare rispettivamente il verde e gli edifici.
La cantina ha un’architettura minimalista, linee pulite e rigorose, ma con felici guizzi, come la lunghissima scala che sale dal seminterrato, e un sofisticato recupero delle materie locali, come il tufo morbido e poroso che scalda di giallo senape le geometriche facciate.
Nelle forme si legge la ricerca di funzionalità, ma anche il desiderio di inserirsi discretamente nel paesaggio, che è il protagonista assoluto di questa storia: il panorama sul lago che si gode dalla cantina, incorniciato dal vigneto e da un prato ordinato, punteggiato di opere d’arte, che sfuma nell’oliveto, è un atto d’amore per il paesaggio
Si vede che è un luogo felice, pensato e amato, e ragione e sentimenti hanno guidato la Fondazione Fritz e Mocca Metzeler a dona-
re Villa Caviciana al FAI, perché l’impresa di questa coppia tedesca prosegua oltre loro. Anche per il FAI, infatti, sarà un’impresa.
In diversi Beni ci occupiamo già di oliveti e vigneti, ma come parte di paesaggi storici, se non talvolta di giardini storici, di cui preservare più l’aspetto originale che la vocazione produttiva. Questa, invece, è e sarà una vera e propria azienda agricola produttiva: un modello in cui attuare, e da cui promuovere, principi e pratiche di coltivazione tradizionali ma anche innovative, che siano sostenibili dal punto di vista ecologico, e anche economico. Sarà affidata alla gestione di professionisti, affiancati da un comitato di garanti scelti dal FAI tra i più esperti di agronomia, agroecologia, tecniche di coltivazione e di produzione biologica, da cui avremo tutto da imparare.
La missione del FAI per la cura del paesaggio italiano si apre, infatti, a un campo nuovo, ma decisivo, perché il paesaggio in Italia è storicamente, e ancora sostanzialmente rurale, e l’attività umana che da sempre lo ha formato, modellato e manutenuto, ovvero curato, è l’agricoltura.
Villa Caviciana è l’occasione di mostrare, a partire dalla concreta esperienza (come sempre fa il FAI), il ruolo cruciale della civiltà rurale nella tutela e nella valorizzazione del paesaggio, recuperando ed esaltando saperi antichi e tradizioni locali, che oggi si confrontano con uno scenario profondamente cambiato: dalla crisi climatica alla transizione ecologica, dall’abbandono delle aree rurali del Paese alle politiche di sostegno agli agricoltori, da riconoscere oggi, anche economicamente, non più solo come produttori, ma anche come custodi del paesaggio. Villa Caviciana sarà per il FAI lo strumento di una nuova comunicazione culturale, perché l’agricoltura è cultura, e promuovere una buona agricoltura equivale a promuovere la cura del paesaggio, la tutela dell’ambiente e la nostra salute, che sono patrimonio di tutti.
Daniela Bruno VICE DIRETTRICE GENERALE FAI PER GLI AFFARI CULTURALI... (continua dalla p. 2)
È una delle più clamorose urgenze italiane! Spetta alle istituzioni, e non agli imprenditori di settore, decidere con scienza e coscienza «dove sì e dove no»! Sennò i mediatori, dal Tavoliere alla Tuscia, forti delle loro bisacce piene di dobloni, suoneranno sempre più spesso alle porte delle campagne italiane per sottrarre al Paese più bello del mondo ora i suoi pascoli, ora i suoi frutteti, ora i suoi boschi, ora i suoi oliveti, ora i suoi campi di grano; gli unici e impagabili campi di grano pugliesi! I sacrifici del nonno di Francesco e di legioni di altri nonni che hanno coltivato, mantenendola, la bellezza italiana, non possono svanire nella nostra indifferenza e impotenza al suono di un campanello, e la Puglia (che a Trani diede i natali anche alla mia famiglia) purtroppo ha consumato già tanto, forse troppo, suolo, per il fotovoltaico a terra (dai dati ISPRA 2022: un totale di 6.123 ettari, il 35% degli impianti del Paese, di cui 2.760 ettari nell’ultimo anno). Un massacro! Credo fermamente che il Presidente della regione Emiliano, debba mettersi alla testa di un esercito di pugliesi (ci sarò anch’io!) e marciare contro chi vuole comprarci l’identità, la bellezza e il grano: avete in mente il Quarto Stato di Pelizza da Volpedo? Ecco, una cosa del genere. Coraggio! Non c’è più tempo… i campanelli delle porte pugliesi trillano, il paesaggio se ne va…
Marco Magnifico PRESIDENTE FAICon la donazione di Villa Caviciana, per la prima volta, un’azienda agricola produttiva entra a far parte dei Beni del FAI.
Dopo aver definito nel Convegno del 2021 il concetto di Ambiente come «tutto ciò che ci circonda» ed esserci interrogati nel 2022 sull'idea di Paesaggio come frutto dell’opera di generazioni di uomini che hanno plasmato il loro territorio, il Convegno del 2023 chiude questa trilogia concettuale invitando a una riflessione sul processo umano che più ha inciso sulla forma del paesaggio italiano: l’Agricoltura. Ospiti di rilievo istituzionale e di prestigio tecnicoscientifico e culturale ci hanno guidato in una approfondita riflessione sullo stato dei sistemi agricoli e sul loro decisivo ruolo nel determinare la qualità del paesaggio e la tutela dell’ambiente.
A questo proposito, il Professor Stefano Bocchi, Presidente dell’Associazione italiana di Agroecologia e Professore di Ecologia agraria all’Università degli Studi di Milano, ci ha introdotto ai nuovi principi dell’agroecologia.
Professor Bocchi, cos’è in breve l’agroecologia?
«L’agroecologia è una scienza che studia il funzionamento degli agroecosistemi, un insieme di pratiche per coltivare e produrre in modo più sostenibile. È quindi una scienza che integra la dimensione ecologica, economica e sociale e che mira a unire la necessità di tutelare l’ambiente, di garantire un equo compenso agli agricoltori e insieme di produrre cibo sano nel rispetto della tradizione. Se pensiamo alle grandi sfide dei nostri giorni, l’agroecologia si propone come forma intelligente di utilizzo delle risorse, necessaria ad avviare quel cambiamento verso un paradigma di maggiore sostenibilità: sviluppa infatti un approccio sistemico, grazie all’integrazione di diverse discipline, attento al rapporto tra cibo, ambiente e cultura».
Quali strategie europee indirizzano questo cambio di paradigma?
«Da una parte la PAC (Politica Agricola Comune) renderà disponibili ingenti risorse economiche per le aziende agricole, che assumeranno così un ruolo primario sul cammino verso un futuro sostenibile. Dall’altra le strategie europee – la Farm to Fork e la strategia sulla Biodiversità –saranno la pietra angolare per la transizione verso sistemi agroalimentari sostenibili. Insieme delineano un sistema alimentare giusto, sano e rispettoso dell’ambiente; indirizzano i cittadini verso diete sostenibili – per sé e per il Pianeta – e chiedono agli agricoltori di ridurre significativamente l’uso di agrofarmaci, tra cui antibiotici e fertilizzanti. L’obiettivo è quello di raggiungere entro il 2030 almeno il 25% di agricoltura biologica e di destinare a pratiche agroecologiche il restante 75%, così da valorizzare i servizi ecosistemici, ridurre gli impatti negativi delle odierne pratiche agricole e restituire bellezza ai paesaggi. Il paesaggio agrario, infatti, modellato nei secoli dalle generazioni passate, non va distrutto, ma neppure staticamente conservato, piuttosto razionalmente curato e coscienziosamente progettato».
II XXVII Convegno Nazionale si svolge con il Patrocinio del Ministero della Cultura e del Comune di Viterbo, con il contributo di Fondazione Carivit ed è reso possibile grazie al prezioso sostegno di aziende illuminate: Ferrarelle, acqua ufficiale del FAI e Partner degli eventi istituzionali, dal 2010 preziosa sostenitrice dell’iniziativa e impegnata insieme alla Fondazione in importanti attività di tutela e valorizzazione del paesaggio e della cultura del nostro Paese e Donnafugata , prestigiosa azienda vitivinicola siciliana storicamente vicina alla Fondazione, che anche quest’anno - dopo l’edizione del 2018 a Palermo - ha scelto di sostenere quest’importante evento istituzionale.
— A Palazzo e Giardini Moroni, nel cuore di Bergamo Alta il FAI ha lanciato il progetto «Tassi a Palazzo», posizionando in punti strategici delle foto-trappole che consentono di monitorare dal tramonto all’alba gli spostamenti della fauna. Abbiamo scoperto che prosperano nei giaridni e nell'ortaglia non solo i tassi, ma anche faine, volpi e scoiattoli
Ci sono dei confini che sarebbe meglio non superare. Tra questi, i nove confini planetari fissati dalla comunità scientifica internazionale. Si tratta di vere e proprie soglie, indicate da specifici valori ambientali, al di sotto delle quali l’umanità può operare in sicurezza; superarle significa invece aumentare il rischio che le attività umane rendano il nostro pianeta meno vivibile e ospitale per noi. Stiamo parlando ad esempio del consumo di suolo e delle foreste, dell’incremento della CO2 emessa in atmosfera e della velocità con cui si estinguono le specie animali e vegetali. Per capirne gli effetti, basta pensare ai lunghi periodi siccitosi che ultimamente accompagnano le nostre primavere ed estati, mettendo a dura prova le riserve idriche e più in generale l’ecologia che sostiene le diverse specie animali e vegetali.
Si tratta di sfide globali che le Nazioni Unite hanno raccolto e che hanno poi tradotto negli obiettivi al 2030 di
sostenibilità ambientale, economica e sociale, finalizzati proprio a riportare la nostra impronta complessiva sotto queste soglie. Se andiamo a verificare la soglia relativa alla biodiversità, secondo lo Stockholm Resilience Center, l’uomo dalla rivoluzione industriale in poi «ha aumentato il tasso di estinzione delle specie di 100-1.000 volte rispetto ai tassi di fondo tipici della storia della Terra (la soglia di riferimento) e si prevede che aumenterà di altre 10 volte entro fine secolo». Fino a poco tempo fa, la maggior parte delle estinzioni (a partire dal 1500) avveniva nelle isole oceaniche. Negli ultimi vent’anni, circa la metà delle estinzioni registrate si sono verificate sui continenti, il che indica che la biodiversità è ora ampiamente a rischio in tutto il pianeta. Gli scienziati, nei loro frequenti allarmi, hanno iniziato a parlare di sesta estinzione di massa, la prima generata da una singola specie dopo le precedenti, causate da effetti climatici estremi o per impatti con asteroidi.
Il paradosso è che dipendiamo così fortemente dagli ecosistemi per il cibo, i vestiti, le medicine, il legname, il
— Continua il Progetto «Api nei Beni»: un percorso di supporto concreto agli apicoltori attraverso la creazione di nuove colonie di api nei luoghi di cui la Fondazione si prende cura
Il 22 maggio, ogni anno, è la Giornata Mondiale della Biodiversità . Cade in questo giorno per ricordare la prima adozione della Convenzione sulla Diversità Biologica, avvenuta il 22 maggio 1992 a Nairobi. Per celebrare la Giornata Mondiale, il FAI organizza per il fine settimana del 20 e 21 maggio 2023 delle speciali camminate nei luoghi di cui ci prendiamo cura: sarà un’occasione per passeggiare nel risveglio primaverile della natura e scoprire con un esperto i valori di biodiversità presenti nei nostri Beni, sia animali che vegetali, ma anche i problemi che per tanti motivi mettono a rischio la biodiversità stessa.
Seguici su faibiodiversita.it per tutti gli sviluppi.
— Il tasso è un mammifero prevalentemente notturno, piuttosto sociale, capace di costituire anche gruppi di 10-15 individui
— Per aumentare il numero dei luoghi idonei al monitoraggio dello scoiattolo rosso in ambito urbano, il FAI ha aperto il parco monumentale di Villa e Collezione Panza (VA) al progetto del Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate dell’Università dell’Insubria
tempo libero che la perdita delle specie danneggia in prima istanza noi stessi, oltre che l’ambiente in sé.
«Costruire un futuro condiviso con tutte le specie» è l’appello lanciato dalle Nazioni Unite per risolvere questo paradosso, appello che il FAI ha deciso di raccogliere lanciando la campagna #FAIBiodiversità, una campagna di sensibilizzazione per riflettere sulla coevoluzione di natura e storia, così forte nel nostro Paese, ma anche sull’attuale modello culturale e sui suoi limiti quando impatta così pesantemente la natura. È importante, infatti, che ognuno oggi faccia la sua parte, dagli Stati fino al singolo cittadino, e la Fondazione con questa campagna vuole anzitutto far conoscere ai visitatori e agli iscritti il patrimonio di ecosistemi presente nei propri Beni, le azioni concrete per la sua tutela ma anche le occasioni per goderne all’aria aperta durante i numerosi eventi tematici che organizziamo durante l’anno.
Grazie al rinnovato sostegno di Edison , azienda energetica che affianca il FAI nel suo percorso di sostenibilità, anche attraverso i progetti di tutela della biodiversità.
Villa Fogazzaro Roi è stata donata al FAI nel 2009 dal marchese Giuseppe Roi, pronipote dello scrittore vicentino. La Villa conserva libri e ricordi dello scrittore Antonio Fogazzaro, che qui scrisse e ambientò il suo capolavoro Piccolo mondo antico. La costruzione attuale della Villa è frutto dell’accorpamento nel corso dei secoli di più fabbricati di piccole dimensioni. Le ridotte proporzioni delle sale all’interno sono dovute alla posizione dell’edificio a ridosso del pendio verso il lago, e richiamano i principi dell’epoca di intimità, riservatezza e praticità. La parte centrale, corrispondente alla darsena sottostante, prevedeva in origine una loggia aperta verso il lago, chiusa probabilmente nei primi decenni del XIX secolo.
Compito della Fondazione è conservare in perfetto stato la Villa, i suoi arredi e le sue collezioni, ma allo stesso tempo consentire l’apertura al pubblico per restituire alla collettività un’importante testimonianza della letteratura italiana e del gusto dell’abitare tra Otto e Novecento.
È con questo intento che negli ultimi anni sono stati affrontati impegnativi interventi sugli impianti di riscaldamento, di sicurezza e antincendio. Grazie a questi sforzi la Villa ha abbandonato il vecchio riscaldamento a gasolio ed è ora dotata di un’efficiente pompa di calore che utilizza l’acqua del lago
Grande attenzione e soluzioni originali sono servite per mimetizzare i nuovi e più efficienti impianti nell’allestimento ricco e integro della casa. Data la grande affluenza
di visitatori, si è deciso di recuperare degli spazi da dedicare all’accoglienza al piano della darsena, nei locali prima utilizzati come cantine e depositi. Qui saranno allestiti la biglietteria e il negozio, con i relativi servizi igienici, e una sala proiezioni, dove sarà possibile sedersi e godersi il film Piccolo mondo antico, tratto dal romanzo.
Sono partiti i primi interventi di manutenzione delle aree verdi di Villa Rezzola. l'antica dimora signorile immersa in un ampio giardino terrazzato che digrada verso il Golfo dei Poeti a Lerici (SP).
I lavori sono parte del progetto finanziato dal PNRR M1C3: interventi per il restauro e la valorizzazione di parchi e giardini storici Approfittando del periodo di riposo vegetativo di questa stagione, abbiamo iniziato a recuperare e curare le alberature monumentali storiche, a potare lo splendido glicine che ricopre il pergolato e a eliminare le piante aliene infestanti, che alterano la struttura del giardino e sono causa di impoverimento della biodiversità.
Il legno derivante dai lavori di potatura non sarà sprecato, ma recuperato come cippato o compostato in un’apposita area.
— Un momento dell'intervento di restauro degli apparati tessili storici che presentano evidenti criticità conservative e diffusi segni di degrado come strappi e lacerazioni
A fine 2022 sono partiti i lavori restauro delle ultime cinque sale di Palazzo Moroni, che sarà così interamente visitabile dall’autunno 2023.
Si tratta delle stanze private della dimora, ampliate rispetto al nucleo originario e ridecorate nel 1838 , in occasione del matrimonio di Alessandro Moroni con la nobile milanese Giulia Resta. Gli ambienti sono caratterizzati da tappezzerie e tendaggi realizzati con pregiate sete commissionate alla manifattura di Caserta, e affrescate dalla bottega dei Salvatoni in tardo gusto neoclassico, con una speciale attenzione anche per i motivi orientali. Le sale conservano porcellane cinesi e francesi, mobili in stile Impero e arredi laccati cinesi, dipinti e oggetti d’arte che rivelano un interesse collezionistico e un gusto tipicamente ottocentesco.
L’Ufficio Conservazione, in accordo con la Soprintendenza competente, ha avviato una campagna di restauro e manutenzione di arredi e collezioni che presentano un discreto stato di conservazione e fattori di degrado localizzati. Gli interventi riguarderanno principalmente attività di pulitura, consolidamenti localizzati, trattamenti antitarlo, messa a norma e restauro dei punti luce storici. Un progetto di restauro e di studio approfondito sarà dedicato agli apparati tessili storici che invece si presentano particolarmente ammalorati. Gli interventi riguarderanno le tappezzerie e i tendaggi in seta e rivestimenti d’arredo in seta, velluto e arazzo, che saranno puliti, consolidati, integrati e protetti. Il cantiere di restauro è accompagnato da un «cantiere della conoscenza»: l’Ufficio Valorizzazione del FAI ha avviato lo studio sistematico dei documenti ottocenteschi dell’Archivio, per ancorare l’impresa decorativa e collezionistica alla documentazione storica e gettare nuova luce sulla storia del palazzo, i protagonisti del rinnovamento ottocentesco, la funzione e l’antico allestimento delle sale.
I restauri, che consentiranno di arricchire il percorso di visita di Palazzo Moroni nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, si svolgono nell’ambito di un accordo di collaborazione con Regione Lombardia che ha concesso un significativo contributo su due annualità. Grazie a Fondazione Pomara Scibetta per il contributo al restauro degli arredi.
In occasione del centenario dalla nascita di Giuseppe Panza di Biumo (23 marzo 1923 – 24 Aprile 2010), il FAI rende omaggio con una duplice iniziativa al grande collezionista, che ha donato alla Fondazione la sua casa di Biumo Superiore (Varese) e l’importante collezione di opere d’arte lì ospitata. Il 23 marzo 2023 verrà inaugurata, nel terzo parterre del parco di Villa Panza, l’imponente installazione Twelve Part Vertical Pipe Piece, 1973 di Jene Highstein (Baltimore, Us 1942 - Salem, Us 2013). L'opera sarà realizzata per la prima volta grazie al progetto dell'artista che Giuseppe Panza di Biumo aveva raccolto nella sua collezione e che sua moglie, Rosa Giovanna, ha recentemente donato al FAI. Si compone di 12 tubi d’acciaio senza giunture, ciascuno di altezza 548,6 cm e diametro 15,2 cm per un ingombro complessivo di 548,6 × 2377,4 × 15,2 cm. Questo nuovo lavoro consentirà inoltre di approfondire la ricerca dell’artista che è già rappresentato in villa nell’ala dei rustici con Single Pipe Piece, 1974 opera donata dal collezionista al Solomon R. Guggenheim Museum di New York nel 1992, ma in prestito permanente al FAI. Le celebrazioni proseguiranno il 28 marzo nel Salone Estense del Comune di Varese con una lettura di Umberto Orsini di alcuni brani estratti dal volume autobiografico Ricordi di un Collezionista di Giuseppe Panza di Biumo, un’occasione per ripercorrere alcuni momenti della vita così come della ricerca etica ed estetica del collezionista.
— SopCon non natiaspid eosaped que sequosam, ut landelectus sectiisqui im repella boriber ferestios consequamw
Numerose le proposte di viaggio che ci attendono nella prima parte del 2023. Ci recheremo nelle Fiandre per conoscere il secolo d’oro fiammingo; trascorreremo la Pasqua in Catalogna e Aragona; per la prima volta visiteremo l’Algeria archeologica; scopriremo le antiche rovine conservate a Creta; ripercorreremo i mille anni di storia che hanno reso grande Lisbona; ci lasceremo affascinare dai tesori d’arte conservati a Istanbul; scopriremo la Germania del Nord. Non mancheranno itinerari in Italia per visitare Brescia, capitale della cultura 2023, le Ville Medicee intorno a Firenze, la Calabria. Percorreremo itinerari trekking intorno al Lago di Como, in Salento, sulla Costa degli Etruschi. Parteciperemo ad importanti eventi musicali nel corso di viaggi ad Aix en Provence, Amburgo e Praga Scopri di più su faiviaggiare.it
MARZO
25-26 marzo
XXXI edizione delle Giornate
FAI di Primavera
WWW.GIORNATEFAI.IT
28 marzo
Per Giuseppe Panza di Biumo
SALONE ESTENSE DEL COMUNE
VARESE
APRILE
1-2 aprile
Giornata delle Camelie
VILLA DELLA PORTA BOZZOLO
CASALZUIGNO (VA)
2 aprile Mercato in corte.
Fiori e piante officinali
VILLA DEI VESCOVI
LUVIGLIANO DI TORREGLIA (PD)
( E LA PRIMA DOMENICA DI MAGGIO)
10 aprile
Pasquetta nei Beni FAI
APPUNTAMENTO IN PIÙ BENI
Tre giorni per il giardino
Festa de «Lu Panieri»
15-16 aprile
Festa della laguna
SALINE CONTI VECCHI
ASSEMINI (CA)
22-23 aprile
Vinum Euganeum
VILLA DEI VESCOVI
LUVIGLIANO DI TORREGLIA (PD)
22-25 aprile Herbarium
MONASTERO DI TORBA
GORNATE OLONA (VA)
23-24 aprile
Festa de «Lu Panieri»
ABBAZIA DI SANTA MARIA
DI CERRATE, LECCE
La Festa della Madonna a Lecce è strettamente legata alla tradizionale fiera agricola «Lu Panieri» che sin dal Medioevo rappresenta per i leccesi e gli abitanti dei comuni limitrofi un tassello della loro storia, un ricordo di infanzia, una tradizione del passato tornata a vivere grazie al FAI. «Lu Panieri» è storicamente un piccolo mercato di «ciambelle, giocattoli, stoviglie, frutta secca e fresca e minuterie varie» che oggi si apre all’artigianato, agli antichi mestieri e ai prodotti del territorio.
28-29-30 aprile - 1° maggio
Tre giorni per il giardino ed. Primavera
CASTELLO E PARCO DI MASINO CARAVINO (TO)
Il visitatore della Tre giorni per il giardino quest’anno avrà in realtà anche un quarto giorno per partecipare a uno dei più rinomati e attesi appuntamenti dedicati al florovivaismo. Il fil rouge è dedicato a «Il giardino possibile: biodiversità, natura e buone pratiche».
Attività per famiglie
— Nei Beni FAI si organizzano eventi dedicati alle famiglie: dai picnic con prodotti a km0 ai laboratori creativi e giochi per i più piccoli
MAGGIO
Dal 13 maggio
Apertura Giardini Maramai
ABBAZIA DI SAN FRUTTUOSO
CAMOGLI (GE)
14 maggio
Vino tra le mura.
Autoctoni della Vallagarina
CASTELLO DI AVIO
SABBIONARA D’AVIO (TN)
Mostra mercato, visite guidate, laboratori, degustazioni.
Dal 18 maggio «Micheluzzi. Maestro del vetro»
NEGOZIO OLIVETTI VENEZIA
20-21 maggio
Camminate per la biodiversità
APPUNTAMENTO IN PIÙ BENI
GIUGNO
3-4 giugno
Appuntamento in giardino
APPUNTAMENTO IN PIÙ BENI
10 giugno
La vita sobria
VILLA DEI VESCOVI
LUVIGLIANO DI TORREGLIA (PD)
Fino al 1° ottobre 2023 «Ex Natura.
Nuove opere dalla Collezione Panza di Biumo»
VILLA E COLLEZIONE PANZA
VARESE
Dal 23 maggio «Atelier Pallini.
Collezione di una famiglia»
VILLA NECCHI CAMPIGLIO MILANO
Il nuovo progetto espositivo con 46 nuovi lavori di 10 differenti artisti intorno a Natura e Forma.
Gli eventi possono subire variazioni: si consiglia di verificare sempre su www.fondoambiente.it
Il calendario “Eventi nei Beni del FAI 2023” è reso possibile grazie al fondamentale sostegno di Ferrarelle, partner degli eventi istituzionali e acqua ufficiale del FAI; al significativo contributo dei main sponsor BNP Paribas Cardif e Citroën per il primo anno sostenitori del progetto, di Pirelli, accanto al FAI dal 2006, che rinnova per l’undicesimo anno la sua storica vicinanza all’iniziativa e di Delicius che conferma per il terzo anno il suo sostegno al progetto.