Il notiziario del FAI 138 marzo aprile maggio 2016
BOSCO DI SAN FRANCESCO
Periodico: Poste Italiane Spa – Sped. in abb. Post. – D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 CN/BO.
UN PERCORSO TRA NATURA, STORIA E SPIRITUALITÀ AI PIEDI DEL SACRO CONVENTO DI ASSISI
Manda un SMS o chiama il 45599
Giornate FAI di Primavera
All’aria aperta nei nostri beni
Insieme possiamo cambiare l’Italia. Ricordiamocelo!
900 luoghi e 7000 volontari: la grande festa della bellezza
Gli appuntamenti dei prossimi mesi
2 - EDITORIALE
LA CULTURA AVVICINA LE DIFFERENZE
L
e grandi manifestazioni del FAI, come lo scorrere delle stagioni. In primavera le Delegazioni invitano a scoprire l’Italia. In estate struttura e volontari festeggiano proprietà e circondari (un primo esperimento al prossimo solstizio). In autunno i Gruppi Giovani individuano luoghi e percorsi a gusto loro. L’inverno il Fondo dà sussidio alla Scuola con le “Mattinate per le scuole”. È capillare impegno, in cui, abbracciando con gli occhi le espressioni geografiche e storiche del Paese ritroviamo ragioni e sentimenti che ci legano in una identità plurale e, grazie agli stranieri coinvolti con il progetto Arte un Ponte tra Culture, a un mondo sempre più interconnesso. In queste manifestazioni impariamo e insegniamo ad amare non solo ciò che apprezziamo ma anche ciò che non scegliamo e che addirittura respingiamo, perché frutto comunque di civiltà umane. Così può essere compreso, anche da laici, l’amore cristiano per il nemico, in un afflato di benevolenza che conduce a vivere la nostra umanità in una globale pienezza. Tutto sembra contraddire questo sogno: le diaboliche trame che ossessionano i fanatici. Contro ciò la politica nulla può fare se non accompagnata dalla cultura, che comprende il buono, il significativo e il bello che possiamo concepire. Quando il 7 febbraio nella Camera dei Deputati, con la Signora Presidente della Camera che ci aveva invitato, ho visto i banchi del governo gremiti di Apprendisti Ciceroni del FAI; quando un ragazzino ha spiegato con voce squillante cosa significava quel cuore della democrazia, illuminando il volto della nostra ospite, ho provato una grande gioia: che meraviglia questo sposalizio tra Parlamento, Scuola e la par-
Periodico del FAI Sede legale: La Cavallerizza via Carlo Foldi, 2 - 20135 Milano Direzione e uffici La Cavallerizza via Carlo Foldi, 2 20135 Milano tel. 02467615.1 Registrazione del Tribunale di Milano del 9.8.1980 n. 314 Stampa DATA MEC S.r.l. Direttore responsabile Simonetta Biagioni Coordinamento editoriale Marco Magnifico Progetto grafico Carlo Dante
Andrea Carandini Presidente FAI
te della società civile che noi del FAI rappresentiamo! Per ridare anima alla Patria dobbiamo riappropriarcene, studiandola, amandola e reinventandola a somiglianza del presente e in base di quanto di buono e vivo è nella tradizione ma senza culto alcuno per il vetusto, anzi destabilizzando ogni pensiero pietrificato, ogni dogmatismo dei pensieri fatti, per cui è valido solo ciò che sa di antiquariato. Non sempre il nuovo è positivo, ma vale anche il contrario, per cui bisogna sceverare per non perdere il bene che permane ma lasciare lo spazio a cui il bene nuovo ha diritto. Basta con i catastrofisti, che propongono soltanto il già pensato, fatto e detto e che ci deprimono vedendo intorno solo infide trame. Prepariamoci alle prossime Giornate di Primavera, concentrando in un raggio intelligenza e ardore per far lievitare la cultura, che sta non solo nel paesaggio e nel patrimonio, non solo nei concittadini e negli stranieri, ma nell’immateriale tessuto di relazioni da suscitare fra noi, gli altri e le cose significative e belle, inanimate e animate, che la natura ha donato e gli uomini fatto. A volte è buio e disperiamo, ci sentiamo fiaccati, ma sopprimere Spes e Fides, ultime dee, è come tarparci le piume delle nostre simboliche ali. Guardare negli occhi, sorridere, ascoltare, raccontare, acuendo curiosità e godimenti è il modo fraterno e giocoso di recare sussidio al Paese, facendo crescere anche il FAI, la cui pubblica missione e il cui spirito di privata intrapresa si reggono su mille contributi: il FAI come un millepiedi?
CONTENUTI CAMPAGNA RACCOLTA FONDI...................................................................pag. 3 GIORNATE FAI DI PRIMAVERA.......................................................................pag. 4 BENI DEL FAI: BOSCO DI SAN FRANCESCO AD ASSISI.......................pag. 6 CONVERSAZIONE CON CHIARA FRUGONI...........................................pag. 11 I VOLTI DEL FAI.....................................................................................................pag. 12 LE DELEGAZIONI DEL FAI: CASI VIRTUOSI...............................................pag. 13 SALVIAMO LE API.................................................................................................pag. 14 VARIE......................................................................................................................... pag. 16
Quota minima di adesione annuale al FAI: 39,00 Euro
MANIFESTAZIONI................................................................................................pag. 18
RACCOLTA FONDI - 3
Una settimana in difesa dell’Italia
TORNA PER IL SECONDO ANNO LA SETTIMANA RAI DEDICATA AI BENI CULTURALI E ALLA RACCOLTA FONDI TELEVISIVA A FAVORE DEL FAI. Dal 14 al 20 marzo il palinsesto televisivo della Rai ospiterà i luoghi e le storie del FAI, vere e proprie testimonianze della varietà, della bellezza e dell’unicità del patrimonio artistico e paesaggistico italiano. La settimana culminerà nelle Giornate FAI di Primavera, il grande evento di piazza che ci permette di abbracciare l’Italia nel modo migliore, in un’atmosfera che unisce e ci dà la possibilità di vivere luoghi nei quali riconosciamo la nostra identità. Un’iniziativa che in 23 anni ha coinvolto oltre 8 milioni e mezzo di visitatori. Solo insieme a voi potremo essere parte di un grande cambiamento, che passa dalla condivisione dell’amore per l’arte e la natura del nostro Paese. Per sostenerci durante la campagna, potete inviare un sms del valore di 2 euro o chiamare da rete fissa al 45599. Il numero è attivo dal 14 al 27 marzo.
CHIAMA IL NUMERO
45599
Dal 14 al 27 marzo puoi donare 2 euro inviando un SMS da cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile, CoopVoce e Tiscali. Puoi anche donare 2 euro con una telefonata da rete fissa Vodafone e TWT o 5/10 euro da rete fissa TIM, Infostrada, Fastweb e Tiscali.
MONICA MAGGIONI, PRESIDENTE RAI: IL NOSTRO IMPEGNO PER LA CULTURA Che valore ha l’impegno della RAI a favore dei C’è un posto speciale per l’educazione beni culturali? nei vostri progetti? La cultura è nel nostro stesso DNA. Fare cultura per la Rai signifi- L’educazione non deve essere chiusa in un ca essere accanto al patrimonio storico e ambientale, e alle per- posto speciale. La cultura non può e non deve sone che producono cultura sul territorio. Significa raccontare l’I- essere relegata a una riserva indiana. Certo, talia ogni giorno con tutte le sue sfumature, ascoltare le storie e ci sono i canali dedicati e le iniziative specifiche, comunicarle. Per fare questo bisogna essere digitali e legati alle ma noi vogliamo che l’educazione al bello sia radici allo stesso tempo. Non è solo il contratto di servizio pubbli- legata a tutto quello che facciamo. Abbiamo un co a chiedercelo, è anche la storia di questa azienda: d’altronde la paesaggio che è intriso della nostra storia: vogliamo che Rai appartiene alla cultura italiana quanto la cultura appartiene sia parte integrante del racconto dell’Italia. I valori dell’informaalla Rai da sempre. In occasione delle Giornate FAI di Primavera zione nel servizio pubblico sono l’indipendenza, l’imparzialità e ci mobilitiamo per una settimana: ogni programma e telegiornale, l’autorevolezza. Ma è indispensabile che ci sia sempre anche la ogni voce alla radio e pagina internet dedica un momento al nostro cultura, altrimenti non è possibile capire il mondo in cui viviamo patrimonio e alla sua cura. Ma non ci fermiamo a questo. L’atten- né raccontarlo in modo adeguato. Il luogo giusto per la cultura zione al tesoro culturale del nostro Paese è costante, tutto l’anno. è: dappertutto. E la Rai vuole essere la sua casa.
Musacchio&Iannello, 2015 ©Archivio FAI
Diventiamo protagonisti della nostra storia.
Insieme possiamo cambiare l’Italia. Ricordiamocelo!
4 - GIORNATE FAI DI PRIMAVERA 19-20 marzo 2016
Le Giornate FAI di Primavera tornano il 19 e 20 marzo
Iscriviti oggi al FAI: a te conviene, all’Italia fa bene. 900 visite straordinarie a offerta libera Corsie preferenziali per gli iscritti FAI Possibilità di iscriversi al FAI online e in loco Info 02 46 76 15 270 www.giornatefai.it scarica l’app Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica
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Venezia, Fondazione Cini, Teatro Verde
Si potrà visitare il Monastero di Santa Caterina a Fermo in compagnia delle monache o scoprire luoghi curiosi, come il Museo dell’acciuga di Bagheria (nella foto)
Per l’elenco completo delle aperture consultare il sito www.giornatefai.it o telefonare al numero 02 467615270. Con un touch si potrà inoltre scaricare dagli store di Google e Apple l’app gratuita www.appgiornatefai.it
Napoli, Biblioteca dei Girolamini Foto metamorphosi, 2016 © Archivio FAI
guide d’eccezione che accompagnano i visitatori: gli Apprendisti Ciceroni, 30.000 giovani studenti che racconteranno con entusiasmo e competenza la storia e la bellezza nascoste nei beni aperti. Le Giornate FAI sono per tutti ma un trattamento di favore verrà riservato ai nostri iscritti: visite esclusive e corsie preferenziali per ricambiare chi sostiene la Fondazione con partecipazione e concretezza.
© Archivio FAI
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scire di casa per un appuntamento speciale, che coinvolge il cuore e la mente. “Invadere” l’Italia e sentirsi parte di una collettività che si riconosce nella cultura del nostro Paese. Vivere l’esperienza di tante storie diverse che raccontano un’unica grande storia, la nostra, attraverso capolavori dell’arte, ambienti meravigliosi e luoghi apparentemente familiari eppure sorprendenti. E “riconoscersi tra sconosciuti” grazie a questi sentimenti comuni, stati d’animo che ci fanno sentire più vicini gli uni agli altri. È ciò che succede durante le Giornate FAI di Primavera, arrivate alla loro 24ª edizione. L’appuntamento è per sabato 19 e domenica 20 marzo quando il FAI, grazie ai suoi 7.000 volontari, aprirà 900 luoghi in tutta Italia, spesso inaccessibili e per l’occasione eccezionalmente a disposizione del pubblico, con visite a contributo libero: chiese, palazzi, aree archeologiche, castelli, biblioteche, borghi, giardini, fabbriche storiche, aree militari e persino le sale reali delle stazioni ferroviarie. Oltre a itinerari tematici, escursioni e biciclettate. Sarà una straordinaria festa di piazza dal carattere e dall’atmosfera unici, che si lega come nessun’altra al patrimonio artistico, alla cultura e alla natura del nostro Paese. Una grande mobilitazione popolare che è diventata negli anni irrinunciabile per centinaia di migliaia di italiani e che ha coinvolto finora 8.500.000 persone che ricercano nei tesori del nostro patrimonio quella particolare emozione che offre la visione partecipata del bello. Chi parteciperà potrà avvalersi delle
24 a EDIZIONE
2 giorni per scoprire l’Italia, 365 per amarla.
Scarica l’ap ps u
UNA FESTA IN 900 LUOGHI
GIornate faI dI PrImavera
Milano, Apprendisti Ciceroni nel 2015
GIORNATE FAI DI PRIMAVERA - 5
Riservato agli iscritti FAI
© Guillermo Luna
• A Napoli la Biblioteca dei
© Camera di Commercio di Milano
Genova, Porto Vecchio, Terminal Sech Roma, Museo Storico dell’Arma del Genio
Girolamini con la straordinaria Sala dedicata a Giambattista Vico: sotto sequestro e chiusa al pubblico dal 2012 dopo il saccheggio di migliaia di volumi rari a opera dell’ex direttore. Nel capoluogo campano un’altra apertura eccezionale permetterà di visitare per la prima volta i Depositi “Sing Sing” nei sottotetti del Museo Archeologico di Napoli, che conservano in vere e proprie celle migliaia di oggetti recuperati negli scavi di Pompei. • A Venezia la visita al cinquecentesco Palazzo Corner Mocenigo progettato da Michele Sanmicheli, ora sede della Guardia di Finanza, e al Teatro Verde della Fondazione Cini, chiuso da anni, nel cuore dell’Isola di San Giorgio Maggiore. • A Milano, dopo il grande successo delle Giornate FAI di Primavera del 2014 sarà possibile scoprire il “nascosto” Albergo Diurno Venezia e visitare l’ottocentesco Palazzo Turati, con le sue splendide sale appena restaurate.
Milano, Palazzo Turati
QUEST’ANNO IL NOSTRO GRAZIE A... Le straordinarie aperture dell’edizione 2016 di Giornate FAI di Primavera sono rese possibili grazie a due importanti main sponsor: Ferrarelle, acqua ufficiale del FAI, che per il quinto anno rinnova il suo prezioso sostegno all’evento, sarà affiancata per il terzo anno consecutivo dalla prestigiosa presenza di Banca Generali. Nuovo sostenitore dell’evento in qualità di sponsor è Tavernello, marchio italiano che per la prima volta ha de-
ciso di affiancarsi alla Fondazione. DHL Express Italia per il secondo anno si occuperà della consegna di tutte le spedizioni nei siti delle Giornate di Primavera, in qualità di Logistic Partner. Come lo scorso anno, si ringrazia il Gruppo Gabrielli che sosterrà le aperture di Marche e Abruzzo. Si ringrazia inoltre il Gruppo Editoriale L’Espresso per la consolidata collaborazione. Sotto l’Alto Patronato del Presidente
della Repubblica, sotto l’alto Patrocinio del Parlamento Europeo, con il Patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con la collaborazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile, con il concorso di numerose Regioni Italiane. Con il Patrocinio di RAI – Segretariato sociale.
6 - I BENI DEL FAI
Foto Andrea Angelucci Š Archivio FAI
BOSCO DI SAN FRANCESCO
Nella foto la radura del Terzo Paradiso, opera di Land Art di Michelangelo Pistoletto
Molto più di una passeggiata nell’altra metà di Assisi: un piccolo viaggio interiore per abbandonarsi alla bellezza del luogo e alla meditazione
Foto Andrea Angekucci © Archivio FAI
I BENI DEL FAI - 7
L
ungo il muro che cinge la famosa piazza della Basilica di San Francesco si apre un portone. Da qui, lasciata alle spalle la città dalle splendide chiese e dai vicoli di sapore medievale, prende avvio un percorso inaspettato che conduce alla scoperta dell’altra metà di Assisi. Varcato il portone si apre un sentiero, che serpeggia ai piedi della Rocca Maggiore, all’ombra dei carpini e della roverella, e conduce a un antico monastero e a un mulino e poi, lungo il fiume, a una radura di olivi dominata da una torre. Questo è il Bosco di San Francesco, bene donato al FAI nel 2008 da Intesa Sanpaolo.
La mappa del Bosco di San Francesco 1 1.5 km 25 min 2 2.0 km 40 min
IMMERSI NELLA NATURA E NELLA STORIA La natura è tutt’intorno. Il tempo scorre lento, quasi sospeso. Domina il silenzio, interrotto solo dal rumore dei passi o da qualche uccellino che canta. Il bosco è fitto, verdissimo e fresco. Penetrano qua e là raggi di sole, e poi d’improvviso si aprono scorci sul paesaggio di dolci colline o sulla stessa Assisi, inquadrata da un punto di vista inedito. Qui l’armonia, la quiete e il silenzio inducono spontaneamente alla spiritualità. La natura e la storia si fanno portatrici di un messaggio di pace, forte e universale, che è segno e vocazione di questa città fin dal suo lontano passato, quando su questi sentieri passò di certo Francesco. Era il 31 luglio del 1229 quando un certo Monaldo di Leonardo donò alla Chiesa di San Francesco una terra “silvata” e un bosco ceduo con un ponte antico, detto “dei Galli”, che attraversava il torrente Tescio: nient’altro che un bosco, alle pendici di un colle detto dell’Inferno (perché sovrastava una voragine), che la fortuna di San ➜
Emilia Romagna
8 - I BENI DEL FAI
Toscana
Bosco San Francesco ASSISI (Perugia) Umbria
Foto Andrea Angelucci © Archivio FAI
Foto Andrea Angelucci © Archivio FAI
Lazio
Nella foto sopra: visitatori lungo i sentieri del bosco; a destra in basso la Chiesa di Santa Croce e il ponte trecentesco.
➜ Francesco avrebbe convertito nel colle
del Paradiso. Ai limiti del bosco c’era anche un monastero, con ospedale, chiesa, ponte e mulino: il complesso di Santa Croce, che oggi accoglie, negli spazi restaurati, i servizi al visitatore. IL VALORE DELLA NATURA GIÀ NELLA STORIA Nel XIII secolo il monastero di Santa
Croce era un ospizio, dove le monache benedettine accoglievano poveri, anziani e malati, offrendo un’assistenza materiale e spirituale, mentre svolgevano attività di preghiera e un assiduo lavoro, come la regola prescriveva. Lavoravano nei campi, ma anche il bosco era una risorsa per la sopravvivenza del monastero e delle sue attività, e prendersene cura o addomesticarlo
con intelligenza, perché producesse il legname necessario alla comunità, fu una prima forma di tutela del paesaggio. Ancor più rispettosi furono i francescani che, nella salvaguardia dell’integrità della natura, scoprirono il risvolto materiale di una nuova spiritualità. Francesco, come gli appestati e i fuorilegge, trovò nel bosco il suo asilo (lucus asylii), lo spazio appar-
Torre Annamaria, un atto d’amore Se esiste una parola in grado di riassumere il messaggio di San Francesco non può che essere “amore”. E proprio da un gesto d’amore la Torre Annamaria, che non faceva parte dell’insieme di terreni ed edifici compresi nella donazione del bosco, è entrata a far parte della Fondazione. La famiglia di Annamaria Colizzi, Segretaria Regionale FAI Emilia Romagna scomparsa nel dicembre 2009, ha elargito un importante contributo al FAI che ha permesso l’acquisizione e il restauro della torre, da allora chiamata in suo onore “Torre
Annamaria”. Alla generosità dei familiari si è quindi aggiunta quella delle colleghe, dell’allora Presidente FAI Emilia Romagna Alessandro Maccaferri e di tutte le Delegazioni della regione, che hanno scelto di destinare parte dei fondi raccolti con le attività del 2010 al restauro della torre. Così ne ricorda l’inaugurazione Alberta Montorsi Colizzi, mamma di Annamaria: «La sapiente regia, il perfetto restauro di tutto il complesso, l’emozione del sole! Forse è la presunzione di una mamma ma la bellezza di quella torre, così forte nella sua essenziale semplicità, rappresenta Annamaria nello spirito e nella sua orgogliosa appartenenza al FAI».
I BENI DEL FAI - 9
Il potere dei ciclamini
Foto Andrea Angelucci © Archivio FAI
Foto Andrea Angelucci© Archivio FAI
La prima volta che varcai quel portone che interrompe il lungo muro che nasconde alla vista la Selva e il Bosco di San Francesco e che delinea, sulla destra, la mirabile spianata verde che degrada verso la Basilica Superiore di Assisi ero con Roberto Leoni, un umbro ardimentoso e visionario che per passione aveva salvato dall’abbandono il piccolo monastero benedettino di Santa Croce, oggi fulcro del nostro Bosco di San Francesco. Varcato il portone mi… ritrovai in una selva oscura; querce e lecci ma anche rovi spinosi, edere divoratrici, Nella foto: il centro visitatori ricavato negli spazi dell’antico convento. piante collassate sotto il peso degli anni e per una latitante manutentato dove mettere in pratica un ideale e ci convince come società: la chiave zione. Quale abisso da quella piazza di vita semplice, ispirato al rispetto e del benessere, il futuro sostenibile. invasa dalla luce! Ci incamminammo all’armonia con la natura e con l’uomo. L’attualità di questi temi e la spiriper un sentiero che da tempo non tualità, religiosa e laica, che emerge ospitava passi umani; ero piuttosto I PELLEGRINI naturalmente da questo luogo hanno depresso. Roberto fortemente speDEL TERZO MILLENNIO ispirato un famoso artista contemporava che il FAI avrebbe potuto ridare Sono trascorsi otto secoli da allora e raneo, che ha lasciato qui un’opera di vita a quel pezzo di “sacro” bosco forse oggi più che mai questo ritorno dimensione e significato notevoli, che ma a ogni passo il mio disappunto alla natura - nell’ideale integrazione tra vale in sé la visita. In un’assolata racresceva; quando - irrequieto come essa e l’uomo - ci attira come individui dura ai piedi del bosco, Michelangelo sono - ero sul punto di dire a Leoni Pistoletto ha creato e donato al FAI “Ok Roberto torniamo indietro” un’opera di Land Art intitolata Il Teruna spettacolare, lunga, compatta, zo Paradiso. Centoventuno alberi di tenue, intensa, fragrante, gentile, violivo, segno mediterraneo della pace, va, ammiccante, fresca, stupefacente disegnano, per una lunghezza di 90 macchia rosa di ciclamini apparve metri, il simbolo matematico dell’indopo una curva del sentiero... profinito arricchito al centro da un terzo seguimmo; e più proseguivamo più cerchio. Il primo cerchio simboleggia i ciclamini aumentavano in numero, il mondo primordiale, dove l’uomo vibellezza, intensità e profumo... mai veva immerso e soggetto alla natura; visti, MAI! tanti ciclamini! Il mio aniil secondo cerchio è invece il simbomo risorgeva e a poco a poco si tralo del mondo attuale, dove industria, mutò in entusiasmo... Giungemmo scienza e tecnica scandiscono la vita a Santa Croce, con la sua chiesina, il e il tempo dell’uomo. Ecco dunque la cipresso, i resti del convento, il ponte necessità di un terzo cerchio, un nuovo trecentesco, il mulino... Quale potere mondo, in cui il cuore e la ragione siano i ciclamini di San Francesco! Nella foto: la nuova pergola di fichi tra le protesi verso la ricerca della pacifica e Marco Magnifico, rovine del convento, sullo sfondo il Sacro Convento e la Basilica. solidale coesistenza tra uomo e natura. ➜ Vicepresidente Esecutivo FAI
10 - I BENI DEL FAI
➜ Percorrere Il Terzo Paradiso equivale
a un cammino rituale, un’imperdibile esperienza per i pellegrini del Terzo Millennio. PROTEGGERE IL PAESAGGIO, LA MISSIONE DEL FAI Quando il bosco arrivò al FAI era ben diverso da come è oggi: abbandonato, selvaggio, precluso al pubblico. È partito così un progetto di recupero paesaggistico e ambientale di questi 64 ettari di bosco, rispettoso della sua vocazione
ERA UN LUOGO ABBANDONATO E SELVAGGIO
INFO Bosco di San Francesco, ingresso sulla piazza della Basilica Superiore di San Francesco e dal Complesso benedettino di Santa Croce, Assisi (PG) Tel. 075 813157 faiboscoassisi@fondoambiente.it • Aperture: da marzo a gennaio con orari diversi a seconda dei mesi: verificare su www.fondoambiente.it • Visite guidate anche in lingua straniera, aree picnic, wifi gratuito, parcheggio, bookshop e ristorante
Foto Andrea Cittadini © Archivio FAI
naturale e culturale. Gli antichi edifici sono stati restaurati e destinati a nuove funzioni: l’antico mulino, ad esempio, ospita oggi un ristorante di specialità umbre. Un edificio moderno, progettato da Fondazione Cittadellarte di Michelangelo Pistoletto, è stato costruito: la biglietteria all’ingresso dalla parte della Basilica, che mette in pratica principi e tecniche della modernissima bioarchitettura, con materiali totalmente ecosostenibili. I sentieri sono stati ripristinati e messi in sicurezza. Il bosco, infine, è stato ripulito e integrato con ottanta oli-
vi, quasi mille nuovi arbusti e poi fichi, noci e alberi da frutto, che crescono oggi sui terrazzamenti del giardino dell’antico monastero. Un enorme impegno iniziale e una dispendiosa manutenzione costante, che hanno l’obiettivo per il FAI di rendere fruibile e godibile a tutti un luogo universalmente carico di significato, fonte di ispirazione senza tempo. Ecco perché una visita al Bosco di San Francesco ad Assisi non è una semplice passeggiata, ma molto di più: un viaggio nella natura, nella storia e nel sacro.
“Questo luogo è di nuovo vivo” I cittadini di Assisi e la rinascita del Bosco
«Prima dell’arrivo del FAI questo luogo era una discarica a cielo aperto» dicono Vasco Ridolfi e Maria Assunta Ridolfi, cittadini di Assisi. «Non si aveva la percezione che si trattasse di un bosco per lo stato di completo degrado. C’era solo un casale abbandonato... Vi si transitava in macchina, ma a nessuno sarebbe venuto in mente di venirci a passeggiare. La rinascita del bosco grazie al FAI è stata una risorsa enorme e ci abbiamo guadagnato sia in bellezza che in qualità della vita: ora il luogo è tornato a vivere e a essere popolato di famiglie, bambini, cani. Quando ci incontriamo lì, in mezzo a questa natura incontaminata, riaffiorano ricordi di gioventù, di un mondo perduto e ora ritrovato. Oggi è evidente che la cura del bosco è garantita dal lavoro del FAI».
5 MODI PER
VIVERE IL BOSCO
1 Godere di una veduta unica della Basilica di San Francesco. 2 Vivere il messaggio francescano di sintonia con la natura. 3 Andare alla scoperta di fiori e piante nella natura incontaminata. 4 Meditare tra i filari di ulivi del Terzo Paradiso. 5 Fermarsi all’Osteria del Mulino o fare un picnic nell’area attrezzata.
Nella foto: Michelangelo Pistoletto traccia il primo solco della sua opera Terzo Paradiso
I BENI DEL FAI - 11
Q
uale era il rapporto tra San Francesco e la Natura? Francesco amava trascorrere lunghi periodi nella quiete delle foreste, dove pregava e meditava ma osservava anche la natura. Per questo ebbe uno sguardo così fresco e precursore nel cogliere la bellezza dei fiori e la dignità dei grandi alberi: tributava a ogni essere, anche inanimato, una grande considerazione, in quanto creato da Dio di cui riflette la grandezza e la bellezza. Non pensiamo mai a Francesco che coglie i fiori, a Francesco lieto di stare in un prato fiorito, eppure le fonti sono lì a ricordarcelo. Tommaso da Celano, nella seconda biografia dedicata al santo (cap. CXXIV, 165) nota che «Quando i frati tagliano la legna, Francesco proibisce loro di recidere del tutto l’albero, perché possa gettare nuovi germogli».
Del comportamento dei frati negli eremi, dedicata ai pochi – egli era fra questi – che volessero per breve tempo vivere una vita eremitica nei boschi. Perché non fosse disturbata la loro quiete alcuni frati, «frati-madri», come li definisce Francesco, si sarebbero occupati di ogni incombenza materiale accudendo in tutto i «frati-figli», i quali a loro volta, dopo un certo periodo, avrebbero scambiato funzioni e mansioni con i «frati-madri». Anche oggi potersi dedicare un po’ di tempo in solitudine e quiete a meditare ritengo aiuti a ripensare alle nostre scelte di vita ed eventualmente a migliorarle, modificandole.
CON LO STESSO SGUARDO DI FRANCESCO
Cosa rappresentava per lui vivere nel bosco? Considerò sempre un’esigenza vitale per sé e i suoi frati il periodico ritirarsi in solitudine, non certo come modo esclusivo del vivere il proprio impegno religioso, ma al contrario per raccogliere nuove forze da donare al prossimo. Del resto, le prime capanne di frasche alla Porziuncola, oggi Santa Maria degli Angeli, bisogna immaginarle circondate da boschi fittissimi. Francesco aveva bisogno di solitudine e di raccoglimento per potere poi rivolgere i suoi pensieri ai bisognosi. Cosa prevedeva la Regola di San Francesco sul contatto con la Natura? Come la si può declinare ai giorni nostri? Probabilmente intorno al 1216-17 Francesco elaborò una regola particolare,
Conversazione sul Bosco di San Francesco con Chiara Frugoni, storica e scrittrice, grande studiosa del Medioevo. È una delle maggiori esperte al mondo della figura del Poverello di Assisi
Nella foto Chiara Frugoni. In alto l’affresco di Giotto “Predica agli uccelli” Basilica Superiore di Assisi
Il Bosco di San Francesco può essere un luogo in cui rivivere l’esperienza di Francesco? Il bosco gestito dal FAI esaudisce la preoccupazione del Santo, potremmo dire con espressione moderna, di tutela del paesaggio e oggi dona la gioia di condividere il suo sguardo. Il visitatore che non avrà paura di stare solo con se stesso riuscirà a sentirsi compagno di Francesco: sarà suo compagno di strada, di emozioni, dei suoi incanti e delle sue riflessioni. Camminando, osservando, ascoltando il canto degli uccelli invisibili, ritroverà se stesso e la pace di Francesco. Potrebbe suggerirci un libro per approfondire la figura di San Francesco e il suo rapporto con la Natura? Chiara Frugoni e Steve McCurry, Il cammino di Francesco, edizione in italiano e in inglese, Milano Motta, 2006 e per i bambini le mie favole su Francesco pubblicate da Feltrinelli e illustrate dal pittore Felice Feltracco, che ho presentato proprio al bosco di Assisi.
12 - VOLTI DEL FAI
“IL CASTELLO È PER TUTTI. E LO SARÀ SEMPRE DI PIU...” ristina Mossetti, storica dell’arte, consulente scientifico del Castello e Parco di Masino a Caravino (TO), vive da due anni avvolta nel fascino di questa nobile residenza, tra il profumo degli antichi volumi e la storia che ancora vi abita. Qual è il suo ruolo nel castello? Mio compito è quello di individuare gli ambiti di studio e definire gli obiettivi per la valorizzazione del castello in accordo con il Property Manager Francesco Reale e la direzione centrale del FAI. Questo è un punto chiave per far conoscere e rendere fruibile questo luogo straordinario al maggior numero di persone, diversificando l’offerta in base ai tipi di pubblico. Il mio è un ruolo tecnicoscientifico di indirizzo e coordinamento delle attività di conservazione e valorizzazione, per mettere a disposizione di tutti le storie che qui si nascondono, grazie al piccolo e ormai affiatato gruppo con cui lavoro e che raccoglie a Masino competenze bibliotecarie, storiche e architettoniche. Qual è l’ambiente che più l’affascina? Certamente la biblioteca, un luogo rimasto inviolato nel tempo, integro nella sua funzione e identità, importantissimo per conoscere la storia di Masino, grazie al suo straordinario patrimonio di libri e documenti. Proprio
attraverso lo studio di lettere, conti e volumi raccolti fra biblioteca e archivio, ad esempio abbiamo potuto ricostruire un momento della vita del castello, quando a fine Settecento l’intera proprietà fu ampliata e aggiornata secondo il più moderno gusto internazionale da Carlo Francesco II di Valperga, Viceré di Sardegna, dopo un suo lungo viaggio attraverso l’Europa. E proprio il suo appartamento, affacciato da una parte sui giardini e dall’altro sulla Serra, è un altro luogo affascinante da scoprire nel
ADORO IMMERGERMI TRA QUESTI LIBRI A CACCIA DI STORIE
suo insieme, esempio della straordinaria convivenza di arredi e stili diversi che caratterizza Masino. Quale può essere il ruolo del Castello di Masino come fulcro di un sistema più ampio che coinvolge il Canavese? Fondamentale, rafforzando e attualizzando la sua identità storica: Masino non è solo un castello ma una grande proprietà, speciale nella sua articolazione fra edifici di residenza e di servizio, giardini, parco e aree agricole e produttive, ancora riconoscibili anche nei percorsi che legavano la sua vita e attività al territorio e documentati dalle fonti. Per questo è così importante indagare e lavorare sulla connessione della “piccola corte del Canavese” - come è stata definita - con il territorio, creando sempre più appuntamenti riconoscibili, cercando di intercettare gli interessi di chi viene a Masino: chi per godersi la natura e il panorama, chi perché appassionato di arte e storia, chi semplicemente in cerca di svago e divertimento. © Archivio FAI
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I PROGETTI DI CRISTINA MOSSETTI, CONSULENTE SCIENTIFICO A MASINO
Come sarà il castello del futuro? Rispetto al passato, la “corte” si è rinnovata ed è il pubblico il suo ospite attuale! Il castello del futuro sarà un luogo aperto, in cui vivere una vera esperienza, una giornata speciale.
DELEGAZIONI - 13
TRE LUOGHI SPECIALI PRESI IN CURA DAL FAI Un’abbazia benedettina. Le terme romane dimenticate. Una fortezza medievale. Così le nostre Delegazioni proteggono le ricchezze in pericolo del Paese
© Archivio FAI
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Nel quartiere Triggio, alle spalle del Teatro Romano, si trovano i resti di una delle più antiche abbazie benedettine di fondazione longobarda. È il Complesso dei Santi Lupolo e Zosimo, noto come “dei Morticelli”, per la sua riconversione nel XVII secolo in cimitero per infanti. Un luogo così vivo nella memoria - segnalato in occasione del censimento dei “Luoghi del Cuore” nel 2014 - che ancora oggi viene illuminato dai ceri in ricordo dei piccoli defunti. Un bene che la Delegazione FAI di Benevento, nell’ambito del progetto “Puntiamo i riflettori”, ha scelto di tutelare, curare e far rivivere con la realizzazione di un orto medievale.
DELEGAZIONE DI VASTO (CH) AREA ARCHEOLOGICA DELLE TERME ROMANE
A Vasto sono visibili i resti delle terme romane dell’antica Histonium. Dopo anni di abbandono, grazie a un accordo con la Soprintendenza, la Delegazione FAI di Vasto – che aveva già aperto il sito nelle Giornate FAI di Primavera del 1998 – dal 2011 si occupa della sua manutenzione e valorizzazione. Nel 2015, su istanza del FAI, la Soprintendenza ha restaurato il mosaico del Nettuno e nel prossimo intervento saranno coinvolti gli studenti in una giornata “a cantiere aperto”. Oggi l’Area archeologica delle Terme romane di Vasto è un bene promosso dai volontari del FAI, visitabile nelle sere d’estate grazie agli Apprendisti Ciceroni e durante l’anno su prenotazione.
© Archivio FAI
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DELEGAZIONE DI BENEVENTO ABBAZIA DEI MORTICELLI
© Edisonblus
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DELEGAZIONE DI AREZZO FORTEZZE MEDICEE DI LUCIGNANO
Lucignano è un borgo medievale fronteggiato da una fortezza medicea. Seppure in stato di abbandono, la rocca ha un elevato valore paesaggistico e per questo, quando il Comune espresse la volontà di vendere alcuni terreni circostanti, è intervenuta la Delegazione FAI di Arezzo. Grazie a un evento pubblico si è riusciti a rendere manifesto il valore “culturale” e identitario del luogo e la necessità di salvaguardarlo. La “merenda all’ombra della Fortezza” ha coinvolto medievalisti ed esperti di storia locale, oltre a moltissimi cittadini, inducendo la pubblica amministrazione a garantirne la tutela e la valorizzazione e sventando un pericoloso progetto edilizio.
14 - AMBIENTE
SALVIAMO LE API NEI NOSTRI BENI Un tasso di estinzione sempre più preoccupante. Un pericolo per il nostro ecosistema. Così si spiega l’impegno del FAI nelle sue proprietà
S
“
E LE API SI ESTINGUESSERO, ALL’UMANITÀ RESTEREBBERO 4 ANNI DI VITA”. Questa frase, attribuita erroneamente per anni ad Albert Einstein, lancia un allarme tragicamente vero e attuale. Le api si stanno estinguendo. Dalla fine degli anni Novanta del Novecento molti apicoltori hanno iniziato a segnalare un’anomala e repentina diminuzione delle colonie di api nel mondo e i dati sono preoccupanti: in Europa l’estinzione è stata in media del 20%, mentre
negli Stati Uniti ha raggiunto il 40%. Una specie, quella delle api - solitamente associate a fastidiose punture piuttosto che a vantaggi per l’uomo che necessita di essere salvaguardata perché svolge un ruolo essenziale per i nostri ecosistemi. Il ruolo delle api va infatti ben oltre la produzione di miele che tutti conosciamo: dalla loro esistenza dipende un terzo del nostro cibo. Ciò perché le api presiedono il meccanismo dell’impollinazione che rende possibile la produzione di frutta e verdura: sono dunque un anello fondamentale della catena alimentare, che determina la qualità e la quantità del cibo che il pianeta sarà in grado di produrre nel futuro. UN MONDO SENZA LE API: COSA SUCCEDEREBBE? Senza le api le colture più nutrienti e
apprezzate della nostra dieta sarebbero duramente colpite da un eccessivo calo numerico degli insetti impollinatori; calerebbe così anche la produzione di carne e di latte, perché le mucche, ad esempio, si nutrono di erba medica, che fiorisce proprio grazie alle api. La produzione globale dei frutti si ridurrebbe del 22,9%, quella delle verdure del 16,3% e quella dei semi del 22,9%, determinando importanti carenze nell’alimentazione in tutto il mondo. Sarebbe necessario ricorrere così all’impollinazione artificiale: una pratica faticosa, lenta e costosa, che rischierebbe peraltro di incrinare l’economia di un settore alimentare di base. Basti pensare a questo proposito che i benefici legati all’impollinazione naturale si possono quantificare a livello mondiale in circa 250 miliardi di euro e che il danno annuo delle aziende
L’INIZIO DI UN PROGETTO
Foto Fabio Santagiuliana, 2013 © Archivio FAI
In questa foto, apicoltore al lavoro a Villa dei Vescovi. Nella pagina a fianco, un’ape intenta a raccogliere il nettare da un fiore mellifero.
Foto Valentina Pasolini © Archivio FAI
AMBIENTE - 15
italiane produttrici di miele (e derivati) dovuto alla moria delle api è di circa 2 miliardi di euro. Perché le api stanno morendo? Le principali cause sono quattro: gli insetticidi usati dall’uomo in agricoltura; le malattie e i parassiti che attaccano le colonie; i cambiamenti climatici che
LE API PROTEGGONO LE NOSTRE COLTURE E L’ALIMENTAZIONE modificano i tempi delle fioriture; la perdita di biodiversità dovuta al modello delle monocolture industriali unito alla crescente urbanizzazione che sottrae spazio vitale a questi insetti. CHE COSA POSSIAMO FARE A fronte di questo scenario devastante
qualcosa si può fare. Se le colonie di api calano, infatti, un primo semplice rimedio consiste nell’incrementarle, ovvero insediarne di nuove, ponendo arnie in territori verdi e assolati, a bassa intensità di pesticidi e ricchi di varietà floreali. I beni del FAI sono perfetti per questo scopo e si apriranno pertanto ad arnie, api ed apicoltori. Come in altre occasioni, sulle grandi tematiche ambientali il FAI preferisce parlare poco e agire nel concreto, facendo la propria parte, piccola ma significativa. In questo caso aiuteremo gli apicoltori nelle varie regioni d’Italia a ripopolare gli alveari, offrendo loro nei beni del FAI lo spazio in cui allevarli: aree verdi libere da minacce inquinanti, con il giusto habitat naturale e anzi arricchite di piante “amiche”, che attireranno le api e stimoleranno la produzione del miele.
I primi alveari targati FAI sono stati posati nel giardino di Villa dei Vescovi, in Veneto. Entro la primavera del 2016 almeno altri dieci beni verranno coinvolti nel progetto e accoglieranno le arnie in una zona delimitata di parchi e giardini, nel rispetto dei requisiti necessari a favorire il lavoro delle api e la sicurezza del visitatore. L’obiettivo finale è posare alveari in ogni bene del FAI che lo permetta, ampliando ulteriormente il numero di colonie salvaguardate in accordo con gli apicoltori locali. Il progetto sembra assicurare molti vantaggi. Contribuiremo concretamente all’emergenza del calo delle api; avremo l’occasione di mostrare a grandi e piccoli arnie e alveari, spiegando come funzionano, come sono organizzati e quale è il ruolo fondamentale degli insetti impollinatori nell’ecosistema generale; avremo anche maggiore voce in capitolo per ribadire la necessità della salvaguardia delle api, ad esempio attraverso la messa al bando definitiva dei pesticidi riconosciuti killer delle api (una decisione nelle mani dell’Unione Europea a fine 2016). Dulcis in fundo, nel giro di pochi mesi potremo assaggiare il primo miele prodotto dal FAI!
16 - VARIE
I CAMPI ESTIVI UN’ESPERIENZA UNICA
© Archivio FAI
Foto Gabriele Barbero, 2014 © Archivio FAI
I giovani tra i 20 e i 26 anni hanno un’occasione speciale: partecipare in prima persona alla difesa dell’ambiente. Condividendola con i visitatori
Non solo un’alternativa per le vacanze: i campi di volontariato estivi nei beni FAI sono soprattutto un’entusiasmante occasione formativa. Dopo la prima edizione nel 2013, il progetto è cresciuto e nel 2016 saranno 5 i beni tra cui i giovani dai 20 ai 26 anni potranno scegliere di vivere un’esperienza unica di cura del verde, manutenzione dei sentieri e accoglienza dei visitatori: il Bosco di San Francesco ad Assisi (PG), il Castello e Parco di Masino a Caravino (TO),
il Parco Villa Gregoriana a Tivoli (RM), la Baia di Ieranto a Massa Lubrense (NA) e Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (PD). Informazioni: campivolontariato@fondoambiente.it. Numerose sono inoltre ogni anno le aziende che scelgono di coinvolgere i propri dipendenti in attività di team building, volontariato e outdoor nei beni FAI. Per informazioni: 02 467615326.
© Archivio FAI
IN RICORDO DI PUPA COLOMBO Nel centro di Milano, in Corso di Porta Vigentina, c’è una tipica casa di ringhiera donata al FAI dalla sua ultima proprietaria, Alma Colombo, detta Pupa. La corte, le mura, le stanze raccontano una storia tutta milanese. Il FAI ha voluto celebrarne la memoria con la posa di una targa in suo onore che inizia con una citazione da Un amore di Dino Buzzati: «Nelle vecchissime case milanesi resiste un
palpito remoto di poesia...» e segue con «A testimonianza di una Milano vivace e operosa che in case come questa silenziosamente scrisse la storia della città, Alma Colombo detta Pupa, questa casa di famiglia, in ricordo della nonna, legò al FAI con l’incarico di conservarla e mantenerne intatti la struttura e il sapore. A un anno dalla morte il FAI riconoscente pose, 13 dicembre 2015».
REFERENDUM TRIVELLE: VOTA SÌ Il 17 aprile si voterà per il referendum sulle trivelle. Se vinceranno i SÌ sarà cancellata la norma che consente il rinnovo delle concessioni all’interno delle 12 miglia dalla costa per la durata di vita utile del giacimento. Il FAI ti invita a votare SÌ, perché ritiene importante ridurre l’attività per la ricerca e l’estrazione di petrolio e gas, diminuendo l’impatto sul paesaggio e sull’ambiente costiero.
PREPARATI A SCEGLIERE IL TUO LUOGO DEL CUORE A maggio parte la nuova edizione del censimento
DUE ARTISTI “NATURALI” Prorogata fino al 15 maggio a Villa Panza a Varese la mostra dedicata alle opere di Meg Webster e Roxy Paine
«Una mostra per diventare più consapevoli del rapporto individuo-natura…» scriveva, in occasione dell’inaugurazione, Pierluigi Panza sul Corriere della Sera. “Natura naturans. Roxy Paine e Meg Webster (Opere dal 1982 al 2015)”, prorogata fino al 15 maggio 2016, presenta ventotto opere di due artisti accomunati da un’idea di natura come ciclo continuo di crescita e decadimento. Veri e propri monumenti alla terra quale sorgente di vita per Meg Webster, mentre per Paine materiali sintetici che mostrano il deteriorarsi della natura e popolano i suoi lavori di fiori, funghi e muffe. Il progetto espositivo è reso possibile grazie a JTI, partner istituzionale di Villa e Collezione Panza.
© Archivio FAI
COMPLEANNO A MONTECITORIO Gli Apprendisti Ciceroni hanno festeggiato i loro primi vent’anni con una visita speciale. Domenica 7 febbraio, nell’ambito di “Montecitorio a porte aperte”, per la prima volta ad accogliere i visitatori non sono stati gli assistenti parlamentari ma oltre cinquanta ragazzi di due scuole romane che hanno accolto con entusiasmo l’invito della Presidente della Camera Laura Boldrini (nella foto) a diventare per un giorno guide d’eccezione di Montecitorio. I giovani studenti hanno accompagnato il pubblico tra i luoghi della vita parlamentare, dall’Aula dei deputati al Corridoio dei “passi perduti” alle sale di rappresentanza, e hanno incontrato la Presidente Boldrini e il Presidente FAI Andrea Carandini.
-53 giorni
TORRE E CASA CAMPATELLI A SAN GIMIGNANO Foto Fontanelli, 2015 © Archivio FAI
Roxy Paine, Psilocybe Cubensis Field, 1997 © Sergio Tenderini
VARIE - 17
Conto alla rovescia per il nuovo bene del FAI: al momento della chiusura del notiziario (22 febbraio) mancano 53 giorni alla sua apertura al pubblico che si terrà il 16 aprile. L’unica torre del borgo medievale ad aver conservato i volumi interni originari, poi inglobata in una tipica dimora alto-borghese tra ’800 e ’900, ospiterà un’inedita introduzione alla visita della città. Dalla donazione di Lydia Campatelli nel 2005, il FAI ha lavorato per restituire alla collettività le sale con gli arredi originali, la cappella privata, la torre e le soffitte, oltre alla terrazza con vista sulla campagna.
ESERCIZI DI CULTURA: IL XX CONVEGNO NAZIONALE DEL FAI Il tema dell’educazione permanente, uno dei punti cardine della missione del FAI, sarà al centro dell’incontro di sabato 16 aprile alla Leopolda di Firenze, alla presenza del Ministro Stefania Giannini. La scuola è la prima agenzia educativa ma cresce la domanda di un’educazione continua e il FAI gioca un ruolo sussidiario nei confronti dello Stato con offerte dedicate a tutte le età, offrendo esperienze all’insegna del piacere della cultura, per crescere e trasformarci, come individui e come società. Il convegno è realizzato grazie al prezioso contributo di Ferrarelle, main sponsor dell’evento, e di Banca Esperia, per la prima volta a fianco del FAI in qualità di sponsor. In ricordo di Fiamma di San Giuliano Ferragamo.
18 - MANIFESTAZIONI
È PRIMAVERA: IL FAI FIORISCE E ASPETTA TE
Foto Valentina Pasolini © Archivio FAI
Castello e Parco di Masino, Caravino (TO), da venerdì 29 aprile a domenica 1 maggio 25 candeline per la prestigiosa mostramercato di florovivaismo curata dall’architetto Paolo Pejrone, Presidente dell’Accademia Piemontese del Giardino, che offre una delle più importanti esposizioni “verdi” internazionali. Per questo speciale anniversario, gli appassionati di
PICNIC DI PASQUETTA
Foto Gabriele Barbero, 2015 © Archivio FAI
Monastero di Torba, Villa Della Porta Bozzolo, Villa Panza, Castello di Avio, Giardino della Kolymbethra, Castello della Manta, Castello di Masino, Villa dei Vescovi, Parco Villa Gregoriana, Bosco di San Francesco Lunedì 28 marzo
fiori e di giardinaggio potranno ammirare le collezioni di oltre 160 vivaisti italiani e stranieri accuratamente selezionati che presenteranno il meglio delle loro produzioni.Tantissime le specie esposte: peonie, rose, fiori di loto, ortensie, rododendri, fucsie, clematidi… E ancora alberi e arbusti per giardino e terrazzo; piante da frutto e da orto, piante aromatiche ed erbe medicinali; piante acquatiche, cactacee, alpine e da roccia, frutti antichi e sementi rare, frutta e ortaggi biologici. In vendita anche cesteria, arredi per esterno, abbigliamento e attrezzi per la cura del verde, tessuti, voliere per farfalle, mangiatoie per scoiattoli e nidi per insetti utili, editoria specializzata. Nei giorni della manifestazione saranno organizzati interessanti incontri e presentazioni di libri sulla cura del verde e laboratori didattici per grandi e bambini. Tra gli eventi più attesi della stagione, la tradizionale scampagnata fuori porta di Pasquetta nei beni FAI è una bella occasione per divertirsi e giocare all’aria aperta con la cultura e l’arte immersi nella natura. Castelli, ville, boschi e monasteri faranno da scenario a picnic, giochi, appuntamenti culturali e gastronomici, caccia alle uova di cioccolata, passeggiate in mezzo al verde, visite animate e laboratori.
OLIMPIADI DEI GIOCHI DIMENTICATI Villa Della Porta Bozzolo, Bosco di San Francesco, Parco Villa Gregoriana e Monastero di Torba Domenica 22 maggio
© Archivio FAI
TRE GIORNI PER IL GIARDINO
Foto Dario Fusaro, 2013 © Archivio FAI
Tanti appuntamenti tra natura, benessere, picnic nei prati e giochi di una volta
Campana, corsa coi sacchi, palla prigioniera: i giochi di un tempo saranno i protagonisti di una grande festa che intende valorizzare un patrimonio di grande rilievo pedagogico, oggi a rischio oblio. L’occasione per trascorrere una giornata all’aria aperta e all’insegna del divertimento “di una volta”, lontano da tv e videogame: un modo inconsueto e divertente di passare il tempo libero.
Il calendario “Eventi nei beni del FAI 2016”, è reso possibile grazie al significativo sostegno di Ferrarelle, partner degli eventi istituzionali e acqua ufficiale del FAI, al prezioso contributo di PIRELLI, che conferma per il quarto anno consecutivo la sua storica vicinanza alla Fondazione, e Cedral Tassoni, azienda amica
MANIFESTAZIONI - 19
Foto Paolo Barcucci © Archivio FAI
Villa Della Porta Bozzolo, Casalzuigno (VA) - Sabato 28 e domenica 29 maggio Un fine settimana dedicato al mondo della rosa, grande protagonista di questo giardino monumentale ricco di effetti scenografici. La mostra-mercato, giunta alla sua quinta edizione, proporrà una vasta selezione di collezioni tra le più rinomate,
affiancate per la prima volta dalle compagne ideali della “regina dei fiori”: clematis, piante erbacee perenni, piante da orto, alberi da frutto e molto altro. I visitatori potranno non solo acquistare piante di qualità certificata, ma anche chiedere consigli e indicazioni sulla coltivazione e la cura delle diverse varietà. Oltre alle rose, saranno in vendita piccoli attrezzi da giardinaggio, alimenti al sapore di rosa nonché stupendi bouquet magistralmente preparati dal famoso fioraio di Milano Raimondo Bianchi.
YOGA FESTIVAL Villa dei Vescovi, Luvigliano di Torreglia (PD) Sabato 4 e domenica 5 giugno
dal 2012 e importante marchio italiano che per il quinto anno consecutivo ha deciso di abbinare la tradizione, la storia e la naturalità del suo prodotto al FAI.
In collaborazione con YogaFestival, Villa dei Vescovi propone un week end di cultura e apprendimento dello yoga, antica disciplina orientale che insegna a unire corpo, mente e spirito. L’evento è dedicato agli appassionati come ai neofiti, con lezioni multilivello in grado di coinvolgere tutti, incontri teorici, spazi per avvicinare i bambini allo yoga e un emporio di prodotti per il benessere fisico e spirituale.
Gli eventi possono subire variazioni: si consiglia di verificare sempre su www.fondoambiente.it
ROSE DI MAGGIO
© Archivio FAI
Una florovivaista in mezzo ai suoi fiori durante la Tre giorni per il Giardino al Castello e Parco di Masino
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© Foto di Martina Vanzo
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