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POSTE ITALIANE SPA Sped.in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1, comma 1/CN/BO.
Giacomo Leopardi
Orto sul Colle dell’Infinito il nuovo Bene FAI La visita guidata dentro una poesia: la sfida più avvincente ed entusiasmante che abbiamo mai affrontato
Ricordati di salvare l’Italia
I Luoghi del Cuore non si fermano mai
Il Paese più bello del mondo
A ottobre: campagna di raccolta fondi e Giornate FAI d’Autunno
Due interventi esemplari tra valorizzazione
La storia del FAI dall’8 ottobre in tutte le librerie d’Italia
multimediale e identità territoriale
Sentire infinitamente Carissimi giovani, cosa vi è oggi di più adatto a voi che il Leopardi ventunenne del 1819? Ma sono passati due secoli, direte voi... Appunto! Sta nel passato l’accumulo di civiltà sul quale possiamo ancora oggi reggerci, se lo salvaguardiamo, e avanzare nel futuro, dopo il comico, quando non tragico, perdurante trionfare del presente strappato alle sue radici. Da Socrate e Platone si è pensato che se vi era qualcosa di divino negli umani – perfino negli schiavi, hanno pensato gli Stoici –, esso stava nella ragione che da centomila anni distingue ogni Homo sapiens dagli altri animali e che costituisce la matrice della libera scelta morale. Sensazioni, sentimenti ed emozioni apparivano, al contrario, propri di una natura animalesca, per la loro propensione all’eccesso. Ma alla fine del Settecento in Germania è scoppiato il movimento culturale rivoluzionario chiamato «Sturm und Drang», cioè «Tempesta e assalto». Era una reazione all’Illuminismo basata sulla scoperta di Shakespeare come genio universale, solo pochi anni prima considerato un barbaro, per esempio da Voltaire. Era l’anticamera del Romanticismo, che per la prima volta poneva al centro dell’umano il calore dell’immaginazione e dei sentimenti. Pochi anni dopo un giovane nobile di Recanati, passeggiando tra il palazzo avito e il vicino orto delle monache abbandonato, ha pensato in poesia l’idillio de L’Infinito. In pochi versi ha condensato questo sentimento rivoluzionario: c’era una compensazione all’infelicità umana e stava nella capacità d’immaginare e avvertire in sé l’infinito, stando al di qua di una siepe che impediva la vista di un grandioso paesaggio. All’infinito si poteva accedere dando spazio alla fantasia, alle sensazioni e alle emozioni, che sorrette da una dose avveduta di ragione, consentono all’uomo di creare un proprio mondo solcato da sprazzi di felicità. Secondo Leopardi, una parte dell’Europa era troppo gravata da una gelida ragione: quella dei popoli meridionali europei, che si erano allontanati dalla grandezza degli antichi di cui erano i più diretti eredi. Era venuto il tempo di guardare ai popoli nordici, i Romani della modernità, capaci di essere caldi nello spirito. Così Leopardi d’un colpo ha capovolto la gerarchia tra le due funzioni mentali, intronizzando il sentimento al posto del ragionamento, la poesia al posto della filosofia, in ciò più filosofo dei filosofi, perché ha spinto la ragione oltre sé medesima, gettando luce nelle zone oscure, perché non indagate, dell’uomo. Agli inizi dell’Ottocento il rapporto tra le due funzioni mentali, quella che tende all’infinito, cioè il sentimento, e quella che lo riporta al finito, cioè la ragione, andava con forza riequilibrato, per recuperare la spontaneità poetica degli antichi nel secolo più meccanico, industrioso e pensieroso che la storia avesse conosciuto. Cari giovani, spero che questa riflessione – letta per la prima volta al nostro amato Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo scorso 26 settembre – possa spingervi ad avvalervi, nelle prossime Giornate FAI di Autunno di cui siete gli animatori, di emozioni e di ragione, temperandole al meglio tra loro. Tra di loro sono antinomiche, ma costituiscono l’acceleratore e il freno indispensabili alla vita umana. Periodico del FAI Sede legale: La Cavallerizza via Carlo Foldi, 2 - 20135 Milano Direzione e uffici La Cavallerizza, via Carlo Foldi, 2 20135 Milano tel. 02467615.1 Registrazione del Tribunale di Milano del 9.8.1980 n. 314
editoriale
Andrea Carandini PRESIDENTE FAI
INDICE
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Le Giornate FAI di Autunno Il volto giovane del FAI
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L’Orto sul Colle dell’Infinito: Il primo Bene FAI nelle Marche
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I Luoghi del Cuore La storia di due interventi esemplari
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Francesco Curcio Il Parco Nazionale della Sila in evoluzione tra sostenibilità economica e ambientale
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Il Paese più bello del mondo Il FAI e la sfida per un’Italia migliore
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Ultime notizie dal mondo FAI
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Appuntamenti d’autunno
Direttore responsabile Maurizio Vento Direttore editoriale Marco Magnifico Coordinamento editoriale Isabella Dôthel Progetto grafico Studio Pitis
Lavorazione grafica Carlo Dante In copertina: particolare dell’Orto sul Colle dell’Infinito. Foto Katia Camplone © FAI Stampa a cura di Data Mec S.r.l. Hanno collaborato Federica Armiraglio, Daniela Bruno
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CAMPAGNA
NA ZIONALE
DI
R AC C O LTA
FONDI
RICORDATI DI SALVARE L’ITALIA Foto Martina Vanzo, 2018 @ FAI
Proteggi e scopri l’Italia più bella
Torna nel mese di ottobre la campagna nazionale di raccolta fondi del FAI, che da oltre quarant’anni, si occupa quotidianamente della cura, conservazione e valorizzazione dello straordinario patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Per poter continuare, con la stessa dedizione, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti.
PARTECIPA
alle Giornate FAI d’Autunno. Il 12 e 13 ottobre riscopri l’Italia con i giovani del FAI. Vai su www.giornatefai.it
INVITA
SCOPRI
i tuoi amici a iscriversi al FAI sul sito! Dal 1° al 20 ottobre tutte le quote di iscrizione a -10€ (29 € anziché 39 € per la quota singola)
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Giornate FAI d’Autunno Le Giornate FAI d’Autunno compiono otto anni e sono più vitali che mai. Sono giovani perché animate e promosse proprio dai Gruppi FAI Giovani, che anche per quest’edizione hanno individuato itinerari tematici e aperture speciali che permetteranno di scoprire luoghi insoliti e straordinari in tutto il Paese. Nati nel 2012, i gruppi di giovani volontari si sono diffusi in tutta Italia: le Giornate FAI d’Autunno sono la loro festa, l’occasione per mettere in pratica il loro generoso contributo a favore della missione del FAI con originalità e grande energia. Un weekend unico, irrepetibile, che toccherà 260 città, coinvolte a sostegno della campagna di raccolta fondi «Ricordati di salvare l’Italia», attiva a ottobre.
Foto © Luigi Filetici
Sabato 12 e domenica 13 ottobre i giovani del FAI vi aspettano in tutta Italia con 140 itinerari per scoprire oltre 700 luoghi insoliti e sorprendenti.
TANTI ITINERARI TEMATICI
giornate fai autunno
— Lonate Ceppino (VA), Biblioteca comunale «Elsa
Morante», ex Oratorio San Michele, un progetto di recupero e ampliamento nel rispetto del preesistente che pone in rapporto dialettico presente e passato Foto Giovanni Formosa © FAI
Due giorni alla scoperta di 700 luoghi in tutta Italia, selezionati perché speciali, curiosi, originali o bellissimi. Saranno tantissimi i giovani del FAI, affiancati da 5.000 Apprendisti Ciceroni, ad accompagnare gli italiani lungo i percorsi tematici espressamente ideati per l’occasione, che vedranno l’apertura di palazzi, chiese, castelli, aree archeologiche, giardini, architetture industriali, bunker e rifugi antiaerei, botteghe artigiane, musei e borghi interi. Tra i più interessanti: • a Roma la Delegazione, con i suoi tanti giovani, intende raccontare la fiducia delle nuove generazioni nelle istituzioni, in particolare nella giustizia, attraverso un itinerario che va dal Palazzaccio, sede della Corte Suprema di Cassazione, all’Avvocatura dello Stato, con la Biblioteca Angelica, fondata nel 1604 e che oggi ospita circa 120.000 volumi antichi. E ancora, Palazzo Cesi, sede dei principali organi di giustizia militare; • a Portici (NA) aprirà la poco conosciuta Reggia, gioiello architettonico settecentesco. Saranno tre i percorsi previsti: quello storico e artistico, attraverso il Museo Ercolanense, gli appartamenti reali, la Sala Cinese e il galoppatoio; quello botanico nell’orto; infine, il percorso naturalistico nei sentieri del bosco, verso il giardino segreto, il castello e l’area della pallacorda; • in Emilia Romagna apriranno numerosi «luoghi dei giovani», dove essi si formano, fanno ricerca e si preparano al futuro: a Modena il settecentesco Palazzo Universitario con il Museo di Zoologia e il Museo di Medicina Tropicale e l’Osservatorio Geofisico. Inoltre, a Predappio (FC) si potranno scoprire le ex Gallerie Caproni, ora sede del laboratorio di aerodinamica e fluidodinamica, nel contesto del progetto internazionale Ciclope dell’Alma Mater Studiorum di Bologna; • a Como e provincia l’itinerario accompagnerà il pubblico «Sulle ali del vento»: presso l’Aeroclub Volovelistico Lariano ad Alzate Brianza (CO) sarà possibile vedere da vicino alianti e il volo a vela, mentre a Como, infine, apriranno l’Aeroclub, hangar definito dal Guinness Wold Record «la più antica organizzazione di volo con idrovolanti e scuola di volo idro del mondo» con una preziosa collezione di velivoli storici, e il Murac, Museo dei Rifugi Antiaerei.
— Roma, Aula Magna della Corte di Cassazione,
affreschi di Cesare Maccari e scolari
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…E SOLO PER GLI ISCRITTI O PER CHI SI ISCRIVERÀ IN LOCO:
Foto Musacchio-Ianniello © FAI
A Roma ingresso esclusivo alla Caserma dei Corazzieri: sarà possibile visitare non solo gli ambienti a uso della guardia d’onore e di sicurezza del Presidente della Repubblica, ma anche il complesso archeologico con un tratto delle antiche mura serviane e parte di un ninfeo di epoca neroniana; a Capodimonte (VT) dopo il grande successo del 2018, sarà di nuovo possibile andare alla scoperta dello straordinario patrimonio architettonico e naturalistico dell’Isola Bisentina; a Calcio (BG) aprirà le porte Palazzo Vezzoli-Turra, antica dimora della famiglia SeccoD’Aragona, col tempo inglobata in uno storico sacchificio, sede di lavoro di molti cittadini di Calcio. Le molteplici stratificazioni di affreschi presenti nel palazzo sono ancora oggi terreno di ricerca; a Genova sarà accessibile il Bunker antiaereo di Villetta di Negro: coi suoi 160 metri di tunnel e camere, era dotato di moderni dispositivi elettrici e di areazione; a Venezia da non perdere la straordinaria opportunità di passeggiare tra le stanze di Palazzo Dolfin Manin, costruito nel 1536 dalla famiglia Dolfin, dimora dal 1801 di Ludovico Manin, ultimo doge della Serenissima, e oggi sede veneziana della Banca d’Italia.
— Sono 91 i Gruppi Giovani attivi sul territorio, ragazzi tra i 18 e i 35 anni che hanno scelto di dedicare il proprio tempo alla cura, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale italiano
LUOGHI INSOLITI, CURIOSITÀ E BORGHI
Tante ancora le proposte da scoprire: la Biblioteca comunale «Elsa Morante» a Lonate Ceppino (VA); la Farmacia Sansone a Mattinata (FG) connubio unico di medicinali e reperti archeologici; Villa Feltrinelli a Pompiano (BS), già Palazzo Negroboni, uno dei più compiuti esempi di villa signorile di campagna del ’700. Infine, numerosi borghi in tutta Italia: da Villeneuve (AO), dominato dal Castello di Châtel Argent, a Scurcola Marsicana (AQ), teatro della battaglia tra Svevi e Angioini nel 1268; da Acquasparta (TR), alla scoperta dei castelli di Portaria e Macerino, a Follina (TV), noto per la produzione laniera di antiche origini. È ANCHE UN’OCCASIONE PER SOSTENERE IL FAI
Le Giornate FAI d’Autunno oltre a essere un momento di incontro tra il FAI e i cittadini, sono anche un grande evento di raccolta fondi. Ogni visita prevede un contributo facoltativo a sostegno dell’attività istutizionale della Fondazione. Sempre con contributo facoltativo, in via eccezionale, anche i Beni FAI saranno accessibili durante il weekend. A chi si iscriverà per la prima volta sarà applicata la quota agevolata di 29 euro anziché 39. La quota agevolata varrà anche per chi si iscriverà per la prima volta tramite il sito www.fondoambiente.it dal 1° al 20 ottobre. L’edizione 2019 di Giornate FAI d’Autunno è possibile grazie all’importante contributo di UBI Banca, prezioso sponsor dell’evento e vicino al FAI dal 2012. DHL Express Italy, rinnovato Logistic Partner dell’evento, garantirà la movimentazione dei materiali. Si ringrazia inoltre GEDI Gruppo Editoriale per la consolidata collaborazione. Grazie anche a Ferrarelle, acqua ufficiale del FAI, che ha donato il suo prodotto per l’iniziativa. L’ottava edizione delle Giornate FAI d’Autunno si svolge con il Patrocinio della Commissione europea, del Ministero per i beni e le attività culturali e di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane. Si ringraziano, infine, Regione Lazio, Regione Puglia e Fondazione Carical per il contributo concesso. Con il Patrocinio di
giornate fai autunno
Sponsor
Foto Musacchio-Ianniello © FAI
Elenco completo dei beni aperti: www.giornatefai.it o tel. 02 467615399
Logistic Partner
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Media Partner
Si ringrazia Ferrarelle acqua ufficiale del FAI
i beni del fai
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Foto Foto Katia Camplone (C) FAI
Foto Foto Katia Camplone (C) FAI
Orto sul Colle dell’Infinito
È a Recanati il nuovo Bene FAI. La visita guidata dentro una poesia: la sfida più avvincente ed entusiasmante che abbiamo mai affrontato Recanati, 26 settembre. Nel 2019, bicentenario della poesia L’Infinito di Giacomo Leopardi, la visita del Presidente della Repubblica ha aperto le celebrazioni per l’inaugurazione del primo Bene marchigiano della Fondazione, terminate nel pomeriggio con il taglio del nastro alla presenza delle autorità locali, della famiglia Leopardi e dei tanti protagonisti del progetto. Tutto ha avuto origine nel 2017 da un accordo di valorizzazione sottoscritto tra il Comune di Recanati, il Centro Mondiale della Poesia e della Cultura «Giacomo Leopardi», il Centro Nazionale di Studi Leopardiani e il Fondo Ambiente Italiano. Il progetto, presentato dal FAI e accolto dagli interlocutori recanatesi, è stato concepito per restaurare, mantenere e garantire lo spirito di un luogo di grande semplicità e intensa forza evocativa e per celebrare, a partire da L’Infinito, l’intera poetica leopardiana.
— Grazie al progetto
Colle dell’Infinito, Recanati (Macerata)
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di Paolo Pejrone l’Orto sul Colle dell’Infinito ha ritrovato la sua agreste semplicità. Nelle foto, gli orti riqualificati con piante e ortaggi tipici del territorio
Foto Foto Katia Camplone (C) FAI Foto Famiglia Leopardi, Recanati /SCALA, Firenze
— I pergolati in ferro che segnano i percorsi interni dell’orto sono stati ricostruiti e oggi sono di nuovo ricoperti da piante di vite
— Il poeta ritratto nel dipinto di S. Ferrazzi, 1820 circa, conservato in Casa Leopardi
Gli interventi sull’Orto e sul Centro Nazionale di Studi Leopardiani hanno avuto come comune denominatore il rispetto per la natura del luogo. Il Centro, esempio di architettura piacentiniana con mobili originali degli anni Trenta, è stato restaurato e dotato di nuovi spazi dedicati alla visita, con arredi disegnati in stile e interventi mirati di conservazione. L’Orto, grazie al progetto donato al FAI dall’architetto e paesaggista Paolo Pejrone, ha ritrovato la sua originaria semplicità: uno spazio essenziale ma famigliare, punteggiato di cipressi e alberi da frutto, con ortaggi, fiori e qualche filare di vite. Quel luogo isolato, quieto e raccolto, un tempo curato dalle monache del monastero, dove Leopardi, poco più che ventenne, era solito recarsi, per stare solo con i propri pensieri a pochi passi da casa. È qui che è ambientata la poesia L’Infinito, scritta nel 1819, capolavoro della cultura italiana e della poesia di tutti i tempi. L’Orto, infatti, occupa la cima del famoso «ermo colle», che «sempre caro» fu al poeta. Dall’Orto, aldilà del muro di cinta – nella poesia «la siepe, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude» – il panorama spazia dai Monti Sibillini fino al mare. Una vista che ha attratto e suggestionato Leopardi, suscitando in lui il pensiero e la sensazione dell’infinito: i beni del fai
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L’INFINITO UN MESSAGGIO UNIVERSALE, PATRIMONIO DELL’UMANITÀ L’identità di una comunità passa attraverso la sua cultura e la sua storia, per questo sono molto lieta che il FAI abbia scelto di prendersi cura del “nostro” colle, che poi non è solo nostro, ma è patrimonio culturale dell’umanità intera. Un bene che ha la straordinaria – e forse unica – caratteristica di essere fruibile anche senza doverlo visitare, perché il messaggio che ci regala Giacomo parte da lì, ma è un messaggio universale, senza luogo e senza tempo. Il FAI è un paladino dei beni culturali sospinto dalla straordinaria capacità dei professionisti che lo animano, ma soprattutto dall’energia e dalla passione delle migliaia di volontari. È garanzia di correttezza, di integrità, di rispetto e, da oggi, è anche una realtà recanatese. Il restauro dell’orto del Convento di Santo Stefano e il percorso dedicato a L’Infinito offriranno un contributo importante all’opera di valorizzazione e diffusione delle memorie leopardiane che la nostra famiglia porta avanti da anni. Do, quindi, il mio personale benvenuto al Fondo Ambiente Italiano, con la certezza che la nostra sarà una lunga e proficua collaborazione. Olimpia Leopardi
LA CENTRALITÀ CULTURALE DELLA POESIA
Foto Foto Diego Fusaro (C) FAI
Il Centro Nazionale di Studi Leopardiani, istituito dal Parlamento Italiano nel 1937 per celebrare Leopardi, è divenuto negli anni il riferimento unico per gli studiosi Italiani e del Mondo. Nell’anno del Bicentenario della composizione de L’Infinito, per celebrare il quale è stato costituito un Comitato Nazionale, la collaborazione con il FAI ha portato la condivisione di un progetto, che attraverso la conoscenza di questo Canto, favorisce l’incontro con Leopardi e la Poesia. Il FAI si è fatto carico dell’adeguamento della sede del Centro, che diventerà l’accesso al Colle, e di un intervento di recupero dell’orto-giardino che consentirà ai visitatori di vivere un’emozione unica nel luogo che ha ispirato il Poeta nella composizione del celebre Idillio. Ringrazio il FAI per aver generosamente realizzato la ristrutturazione della sede del Centro, intervento che l’Istituto da solo non sarebbe stato in grado di realizzare. Fabio Corvatta PRESIDENTE CENTRO NAZIONALE DI STUDI LEOPARDIANI
— Il Centro Nazionale di Studi Leopardiani custode unico e autorevole della
conoscenza scientifica sul poeta
un infinito mentale, interiore, che il poeta ha così ben descritto in quindici straordinari versi, e che tutti possono comprendere e afferrare ripercorrendo la sua esperienza, proprio qui dove è accaduta. UN LUOGO UNICO DOVE «SENTIRE INFINITAMENTE»
Cosa è accaduto qui a Leopardi perché si affacciasse in lui il pensiero dell’infinito? Cos’è «l’infinito» secondo il poeta? Seguendo i suoi passi e la sua ispirazione, è possibile sentire l’infinito anche dentro di noi? Queste sono alcune delle domande che ci hanno guidato nello studio della valorizzazione del Bene. Un progetto tutt’altro che semplice, ma estremamente stimolante. Proprio da qui è nata la necessità di arricchire il racconto offrendo al pubblico un’originale «visita guidata» dentro la poesia L’Infinito. Prima di accedere all’Orto, nei locali del Centro Nazionale, ci si immergerà in un suggestivo percorso multimediale, coinvolgente e interattivo, che «attraversa» la poesia, la rilegge, la scompone e la ricompone, spiegandola nel significato e nella forma. L’obiettivo, in questo primo momento di visita, è fornire a tutti la possibilità di afferrare il profondo significato e il valore universale dell’idillio per poi viverne l’esperienza, avvicinandosi così, per quanto possibile, al sentire del poeta. IL RACCONTO UN BENE CULTURALE IMMATERIALE
L’Orto sul Colle dell’Infinito è una nuova sfida per il FAI, che ancora una volta offre il suo contributo alla tutela, alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale italiano, un patrimonio questa volta immateriale. Una prova entusiasmante che ha reso la rilettura de L’Infinito, fulcro della visita e necessaria introduzione all’Orto sul Colle dell’Infinito, nuovamente restituito al suo semplice decoro e alla sua natura storica di luogo di quiete e silenzio che favorisce l’introspezione: un tempo quella del poeta, oggi quella del pubblico. Questo straordinario progetto deve la sua realizzazione al fondamentale contributo della Regione Marche, dell’Associazione Amici del FAI, del Gruppo TOD’S e di Gruppo Gabrielli. Si ricorda inoltre il prezioso supporto FAI Swiss, Milvia e Sandro Bramucci, Caroline Emo e la collaborazione di RAI Teche e iGuzzini.
LA SCOMMESSA PIÙ DIFFICILE L’Orto delle Monache del Monastero di Santo Stefano sul Colle dell’Infinito a Recanati non è poi questo granché; se non ci fosse, al di là del muro, quella vista spettacolare sulla pianura chiusa, là in fondo, dai Monti Sibillini che spesso navigano in una indefinita foschia azzurrina, beh…sarebbe addirittura banale. Un giuggiolo, qualche albicocco, una manciata di cipressi, un grande pino, qualche pergolato coperto di viti, antichi glicini e rose spettinate, un po’ di verdura e di fiori da recidere. Ma Giacomo Leopardi ventunenne in quell’orto – ai suoi tempi abbandonato – si immergeva nel suo infinito, si risvegliava al suono di quelle fronde, annegava dolcemente nel mare delle sue sensazioni. L’Infinito, per noi italiani, è come la Madonnina per i milanesi, le Torri per i bolognesi, il Colosseo per i romani, il Vesuvio per i napoletani... e ognuno ha il suo! L’Infinito, come la Basilica di Assisi, la Traviata, I promessi sposi, Nel blu dipinto di blu di Modugno (e l’elenco sarebbe lungo ma non poi lunghissimo), è un qualcosa che – forse non sappiamo nemmeno bene perché – tutti noi abbiamo nel cuore. Quel “Sempre caro mi fu…” ci tocca nel profondo, ci emoziona, ce lo fa sentire un po’ anche nostro quel colle. E allora – da un’intuizione della Presidente Regionale delle Marche Alessandra Stipa, e dopo una mia baruffa con l’allora sindaco di Recanati (una storia a lieto fine il cui racconto sarebbe divertente ma lungo) – ci siamo buttati nella più difficile tra le imprese del FAI: aiutare tutti coloro che hanno bisogno di “infinito” (e chi non ne ha? Il problema è rendersi conto di averlo!) a confrontarsi, in questo luogo semplice e “banale”, con quello di Leopardi, nella certezza che nel silenzio rotto solo dallo stormire delle fronde la sua straordinaria esperienza diventi anche un po’ nostra. Come fare? Andate a Recanati e lasciatevi guidare dal nostro racconto… Marco Magnifico
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VICEPRESIDENTE ESECUTIVO FAI
I GIOVANI E L’INFINITO DI LEOPARDI PROTAGONISTI DEI GRANDI EVENTI AUTUNNALI DEL FAI L’autunno del FAI è dedicato alla forza delle nuove generazioni, simbolicamente incarnata in quel giovane che, duecento anni fa, a 21 anni, scrisse i versi immortali de L’Infinito. I giovani e L’Infinito sono i cardini sui quali ruotano, non solo l’inaugurazione dell’Orto sul Colle dell’Infinito, ma anche le Giornate FAI d’Autunno e le Mattinate FAI d’Inverno. Tre momenti dedicati ai ragazzi per celebrare i versi concepiti dal giovane poeta. Il 26 settembre sono stati proprio i giovani a salutare l’arrivo del Presidente della Repubblica nella piazza Sabato del villaggio a Recanati e ad attenderlo poi sul Colle per la visita in anteprima dell’Orto, luogo in cui è ambientato l’idillio di cui ricorre il bicentenario. Durante le Giornate FAI d’Autunno, tre luoghi speciali saranno aperti dai giovani del FAI e dedicati alla poesia: l’Orto sul colle a Recanati, il parco Vergiliano a Napoli dove Ranieri fece tumulare le spoglie dell’amico Giacomo e, a Roma, nella chiesa di S.Onofrio al Gianicolo, la tomba di Torquato Tasso che Leopardi considerava tra gli italiani più eloquenti e sulla quale pianse le sue lacrime più profonde. Nelle Mattinate Fai d’Inverno, le aperture dedicate a L’Infinito a Roma, Bologna, Pisa, Napoli, Recanati, saranno l’occasione per scoprire, grazie alla lettura degli scritti leopardiani e visitando i luoghi dove soggiornò, un giovane recanatese che studiava e desiderava esplorare il mondo lontano dalla casa avita, proprio come i ragazzi d’oggi.
RECANATI E I SUOI PROTAGONISTI
Il nuovo Bene del FAI è inserito nel celebre percorso leopardiano, parte fondamentale della ricca offerta culturale di Recanati. Fulcro dell’itinerario è Piazza Sabato del Villaggio dove si trova Casa Leopardi, casa natale del Poeta, con la straordinaria Biblioteca che raccoglie oltre 25.000 volumi oltre ai manoscritti del poeta. Sempre sulla piazza si affaccia la Chiesa di Santa Maria di Montemorello dove il poeta venne battezzato, e la casa di Teresa Fattorini, la famosa «Silvia». Spostandosi nel complesso di Sant’Agostino, oltre a visitare la chiesa del XIII secolo con i suoi affreschi quattrocenteschi, sarà possibile passeggiare nel suggestivo chiostro all’ombra della famosa torre campanaria citata ne Il passero solitario. Procedendo in Piazza Giacomo Leopardi si verrà accolti dalla solitaria Torre del Borgo sede del MUREC, Museo di Recanati, dedicato alla storia del borgo. A pochi passi dalla Torre si incontra la Chiesa di San Domenico: accedendo dal portale rinascimentale di Giuliano da Maiano, nel primo altare a sinistra è possibile ammirare l’affresco raffigurante S. Vincenzo Ferreri di Lorenzo Lotto. Tanti, infatti, sono stati i protagonisti che hanno segnato e arricchito la storia e la cultura della città. Le straordinarie testimonianze della produzione artistica del maestro, estremamente attivo nella prima metà del Cinquecento nelle Marche e a Recanati sono raccolte nella pinacoteca a Villa Colloredo Mels sede dei musei civici della città. Non si può infine dimenticare Beniamino Gigli, nato a Recanati nel 1890, considerato da Caruso uno dei più grandi tenori del Novecento, a lui è dedicato il museo del Teatro Persiani che raccoglie numerosi costumi di scena, spartiti musicali, la discografia completa e le onorificenze e premi ottenuti nella sua carriera. Luogo Via Monte Tabor 2 – Recanati (MC) Apertura: Da martedì a domenica
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Orari: Aprile - settembre 9–19, le sere di plenilunio fino alle 23. Ottobre - marzo 9-17
Visite gratuite al complesso museale il martedì e il mercoledì per i residenti di Recanati.
L’ORTO SUL COLLE DELL’INFINITO: UN ESEMPIO VIRTUOSO DI COLLABORAZIONE FRA PUBBLICO E PRIVATO UNITI PER LA CULTURA Dopo la prima tranche dei tanto attesi lavori del Parco, ora un nuovo passo verso la valorizzazione del colle più famoso d’Italia. Luogo, simbolo della città e che, dalla poesia di Giacomo Leopardi, diventa di una straordinaria modernità. Un progetto importantissimo per Recanati, nato dalla sinergia tra il Comune, il FAI, il Centro Nazionale di Studi Leopardiani e il Centro mondiale della poesia e grazie alla professionalità dell’architetto paesaggista di fama internazionale Paolo Pejrone. Esempio, questo, di una buona gestione della cosa pubblica. Con l’apertura dell’Orto sul Colle dell’Infinito, ulteriore attrazione cittadina, si amplia la già ricca offerta turistica e culturale della città. Infatti, con la messa in rete di siti artistici con l’arte di Lorenzo Lotto, la poesia di Giacomo Leopardi e la musica di Beniamino Gigli, il turista potrà vivere tutta la città. Passeggiare in questo luogo, da dove è possibile allargare lo sguardo in direzione dei Monti Azzurri decantati da Leopardi, sarà un’esperienza indimenticabile. Antonio Bravi SINDACO DI RECANATI
Rita Soccio
ASSESSORE A CULTURE E TURISMO
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Due interventi esemplari tra valorizzazione multimediale e identità territoriale Da anni I Luoghi del Cuore non è più solo un censimento, ma un progetto permanente, che alla fase di voto affianca il sostegno a tanti beni che le persone hanno chiesto di salvare con la loro partecipazione e a favore dei quali gli attori del territorio hanno attivato progetti meritevoli. Mentre è in fase di selezione la nuova tornata di interventi legati ai luoghi che nel 2018 hanno superato i 2.000 voti, vi raccontiamo le storie di due beni segnalati nel 2016, parte del mosaico di 92 progetti che il FAI e Intesa Sanpaolo hanno già sostenuto in 17 regioni. Storie di beni, ma soprattutto di comunità, che si riconoscono nei propri Luoghi del Cuore. OSSANA, CASA DEGLI AFFRESCHI: UN PATRIMONIO CHE ESCE DALL’OMBRA
Una vallata alpina tra le Dolomiti di Brenta e il Parco dello Stelvio, che nel borgo di Ossana conserva un gioiello a rischio di scomparsa, Luogo del Cuore più votato in Trentino nel 2016. È la “Casa degli Affreschi”, edificio medievale che rappresenta un unicum per la Val di Sole e l’intera regione: conserva uno dei pochi esempi noti di pittura sacra e profana in un palazzo civile. Grazie a I Luoghi del Cuore è oggi visitabile con un’inedita modalità di fruizione. Da anni inagibile e in attesa di un costoso restauro, era una sorta di fantasma, ostacolando inevitabilmente l’attrazione di fondi. Ora la Casa è uscita dal suo limbo, grazie a un’installazione multimediale e interattiva nel vicino Castello di San Michele, promossa dal Comune di Ossana e sostenuta da FAI e Intesa Sanpaolo.
Foto Lorena Stablum
I Luoghi del Cuore Oltre a rappresentare un’innovativa valorizzazione, l’intervento è un perfetto esempio di come il progetto I Luoghi del Cuore sia in grado non solo di porre l’attenzione su situazioni di abbandono o degrado, ma di suscitare reti di partner territoriali, come in questo caso la Soprintendenza per i Beni culturali della Provincia Autonoma di Trento, l’Azienda per il turismo delle Valli di Sole, Peio e Rabbi, la Funivie Folgarida Marilleva spa e il Consorzio BIM dell’Adige, per restituire alla cittadinanza un elemento fondamentale della propria storia. Sono felice che da oggi in poi si possa visitare la Casa degli Affreschi anche solo virtualmente. Questo progetto ben riuscito e realizzato con l’aiuto del FAI aiuterà a far conoscere questa casa oltre che a sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica a prendersi in carico un edificio molto importante per la storia della valle e del Trentino. Luciano Dell’Eva SINDACO DEL COMUNE DI OSSANA
IL RESTAURO DELLA PALA D’ALTARE DELLA CHIESA DELLE GRAZIE DI CALVIZZANO: LA RISPOSTA A UN PLEIBISCITO IN NOME DEI BENI CULTURALI
Nel 2016 a Calvizzano, nella provincia napoletana, si verificò un vero e proprio “plebiscito popolare”, non per una causa politica, bensì per la richiesta di salvare un bene artistico. 11.303 persone capitanate dal loro Parroco – in un comune che conta poco più di 12.000 abitanti – votarono per la Chiesa di Santa Maria delle Grazie. La chiesa del paese, la loro chiesa. La Parrocchia partecipò al bando I Luoghi del Cuore per il restauro della monumentale pala d’altare, una seicentesca “Madonna delle Grazie” dipinta dal napoletano Nicola Vaccaro, all’epoca poco leggibile e strappata in più punti. Alla presentazione del restauro, sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo con 11.000 euro, la chiesa era stracolma e la città in festa. A nome delle Comunità Parrocchiale San Giacomo Apostolo elogio l’iniziativa del FAI e di Intesa Sanpaolo, che hanno scelto di finanziare questa opportuna iniziativa di restauro, che consente ai fedeli e visitatori di ammirare in tutta la sua bellezza, l’immagine guida della nostra splendida Chiesa.
— La «Madonna delle Grazie» di Nicola Vaccaro in un suggestivo
Don Ciro Tufo PARROCO DELLA CHIESA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE E PROMOTORE DELLA RACCOLTA VOTI
accostamento prima e dopo il restauro
luoghi del cuore
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Tutela, territorio, educazione e sostenibilità
Il neo Presidente del Parco Nazionale della Sila ci racconta l’evoluzione del modello ambientale silano Il comandante Francesco Curcio si è laureato presso la Facoltà di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università degli Studi di Firenze nel 1972. Ha diretto il settore regionale della Polizia forestale e ambientale per la Calabria, è stato comandante provinciale del Corpo forestale di Catanzaro e di Cosenza, nonché primo dirigente dello stesso Corpo, di cui è stato in seguito comandante per la regione Basilicata. Dopo quarant’anni in prima linea contro i crimini ambientali, lo scorso agosto, dopo otto mesi da Commissario straordinario, è stato nominato Presidente del Parco Nazionale della Sila.
Grande attenzione si è posta in questi anni alla comunicazione e al marketing territoriale, tenendosi costantemente al passo con i nuovi strumenti legati al web: dal sito ai profili social sempre più attivi e seguiti. Un altro importante ruolo per un’area protetta è quello di indirizzare ed educare le popolazioni residenti e i visitatori al rispetto e alla salvaguardia del territorio, partendo soprattutto dai più piccoli, ma non trascurando le altre fasce d’età. Oltre alle quotidiane e positive esperienze consolidate con scuole locali, grazie anche al protocollo d’intesa stipulato con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria, si sono realizzati una serie di progetti di educazione ambientale rivolti agli Istituti Scolastici che ricadono all’interno del territorio. All’interno del Parco sono due i luoghi principalmente deputati alla formazione ed educazione ambientale: il Centro Visite «Cupone» e il Centro Visite «Antonio Garcea», nel tempo arricchiti e migliorati per adeguarsi agli standard educativi e di visita attuali.
Forse l’Italia conosce poco il Parco della Sila. Quali sono le caratteristiche più peculiari e meno conosciute del sito? Effettivamente in questo scrigno di biodiversità, che caratterizza il Parco Nazionale della Sila, è possibile spaziare all’interno di una vasta offerta che cambia con il trascorrere delle stagioni, anche se la maggiore attenzione da parte dei visitatori è rivolta alle attività che si possono svolgere nel periodo estivo e in quello invernale. Le proposte coprono Investimenti e sostenibilità economica tutto l’arco dell’anno: è possibile effettuare escursono un tema delicato. In quarant’anni dediRitengo che sia sioni a piedi, magari facendosi accompagnare cati al Corpo Forestale di Stato, che tipo di il momento di dalle Guide Ufficiali-Guide AIGAE del Parco, in criticità ha dovuto affrontare? mountainbike, a cavallo, oppure optare per bird- orientare i capitali Il parco nel 2014 è stato riconosciuto dall’Uwatching, fotografia naturalistica, fare sci alpino verso investimenti NESCO come Riserva MaB. Il programma o di fondo, gite in battello, in barca a vela o cascientifico promuove un rapporto equilibrato tra sostenibili noa. Ma il Parco Nazionale della Sila non è solo senza lesinare uomo e ambiente attraverso la tutela della biodinatura, il territorio è ricco di piccoli borghi che versità e lo sviluppo sostenibile. Negli anni è stata il centesimo raccontano ancora oggi usi e costumi, tradiziorealizzata un’intensa attività di promozione rivolni di altri tempi. I grandi monumenti storici, le ta alle popolazioni locali per creare una nuova tante chiese fanno da corollario a questo importante territorio. visione: territoriale, di appartenenza e delle prospettive. Attraverso le attività di gestione portate avanti dall’Ente e dalla FonOltre alla tutela, oggi un Ente Parco su quali attività dazione per incrementare le sinergie tra Istituzioni, operatori dovrebbe concentrarsi? economici, cittadini e stakeholders, si vuole rendere consapevoli Il Parco Nazionale della Sila, istituito nel 2002, compren- le popolazioni residenti del tipo di ricaduta economica che uno de i due principali nuclei di uno dei parchi storici italiani, il sviluppo sostenibile può avere a livello locale. Penso infatti che Parco nazionale della Calabria, creato nel 1968 e sin da allora investimenti e sostenibilità economica debbano «viaggiare» su gestito dal Corpo Forestale dello Stato. Nel 2016 l’Ente ha ac- uno stesso binario. Convinto che «non si possono fare le nozze quisito la proprietà dei terreni della Riserva Biogenetica «I con i fichi secchi» ritengo che sia giunto il momento di orientare Giganti della Sila», sita in località Fallistro di Spezzano della i flussi di capitale verso investimenti sostenibili senza lesinare il Sila (CS), e in seguito li ha affidati in concessione al FAI per centesimo. Nella mia nuova veste di Presidente ho fatto tesoro una migliore gestione della Riserva. del lavoro svolto per quarant’anni e devo dire che non ho dovuIl nostro è dunque un Parco con una lunga storia di con- to affrontare particolari criticità. Ho sempre ritenuto che “ogni servazione e tutela della Natura, ma nel corso degli anni ha criticità comporta sempre una opportunità”. Peraltro, in questo avuto anche un importante ruolo volto alla conoscenza, alla mio nuovo percorso lavorativo come Presidente del Parco ho tropromozione e alla valorizzazione dell’intero territorio silano, vato un terreno già spianato da parte del personale dell’Ente che, roccaforte di storia, cultura, tipicità e tradizioni. con professionalità e dedizione, mi ha agevolato il lavoro. volti del fai
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Il Paese più bello del mondo Dall’8 ottobre in tutte le librerie d’Italia la storia del FAI e il racconto della salvaguardia del Patrimonio culturale e paesaggistico italiano Sede del maggior numero di siti dell’Unesco, l’Italia è considerata dai tempi del Grand Tour “il Paese più bello del mondo”. Le civiltà che si sono succedute, dai Latini fino ai giorni nostri, le declinazioni regionali di arte, lingua e cucina, hanno reso il nostro un Paese unico per stratificazione di civiltà, testimonianze storico-artistiche, varietà di paesaggi. Un ecosistema che era giunto più o meno intatto alla Seconda guerra mondiale si ritrovò, in un breve volgere di anni, seriamente minacciato. Più che i disastri della guerra, fu la rapidissima ricostruzione senza regole a rovinare il volto del nostro Paese. Qualcuno cominciò a reagire: grazie all’associazione Italia Nostra, nata a Roma nel 1955, si conobbero Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni i quali, con la collaborazione di Antonio Cederna, organizzarono la mostra itinerante Italia da salvare (1967) che per la prima volta sensibilizzò l’opinione pubblica su questi temi. Erano e restarono una minoranza ma, dopo un primo tentativo abortito, la Crespi e Bazzoni fondarono nel 1975, insieme ad Alberto Predieri e Franco Russoli, il FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano. La grande novità del FAI, una fondazione privata, rispetto a quanto c’era stato prima, era acquisire e gestire proprietà e beni per poi aprirli al pubblico. Dopo l’acquisto del Monastero di Torba (1977), un complesso monumentale longobardo, i primi anni della storia del FAI furono piuttosto stentati. Arrivarono proprietà di enorme valore culturale e artistico come San Fruttuoso, il Castello della Manta, la Villa del Balbianello, il Castello di Masino, ma gli iscritti crescevano con grande lentezza, come enormi, anche perché affrontati per la prima volta, erano i problemi di gestione, organizzazione e sensibilizzazione a questi temi. Fondamentali per aumentare la popolarità furono dapprima le Giornate FAI di Primavera, in cui per un fine settimana restavano aperti luoghi speciali solitamente chiusi, e, più tardi, il censimento I Luoghi del Cuore. Oggi a distanza di anni il FAI conta oltre 190.000 iscritti, più di sessanta Beni salvati e una crescita che prosegue costante con obiettivi sempre più ambiziosi, oltre a testimoniare una nuova forma di amore per il nostro Paese. In
L’AUTORE Alberto Saibene è uno storico della cultura italiana del XX secolo. Lavora tra editoria, cinema e organizzazione culturale. È autore di L’Italia di Adriano Olivetti (Edizioni di Comunità, 2017) e, per lo stesso editore, ha curato le antologie di scritti di Adriano Olivetti: Il mondo che nasce (2013) e Città dell’uomo (2015). È regista del film La ragazza Carla (2015), tratto dall’omonimo poema di Elio Pagliarani.
IL LIBRO 336 pp. / € 19,00 / cartonato con sovraccoperta 15x22,5 cm / 34 immagini a colori e in bianco e nero / ISBN 9788851174293 In occasione dell’uscita è previsto un tour di presentazioni nazionale. Tra le numerose tappe, la manifestazione letteraria Bookcity il 17 novembre alle 14.00 presso il salone d’onore della Triennale di Milano.
Per informazioni www.paesepiubellodelmondo.it
questo libro, frutto di esplorazione di archivi e raccolta di testimonianze, Alberto Saibene racconta per la prima volta la storia della più grande impresa culturale privata in Italia: una storia di passione e responsabilità, di resistenza quotidiana e di bellezza. Il FAI ha come sua cifra il fare e a tal punto ha fatto negli scorsi 44 anni che, nel corso delle prime tre presidenze, tra il 1975 e oggi, non si è sufficientemente dedicato alla scoperta delle sue origini e del suo operare. Ma ora il FAI, costituito da una impresa culturale in attivo e da una rete di volontari sparsi in tutte le regioni, non poteva più prescindere dalla propria storia, per farsi conoscere dai giovani volontari, dagli iscritti e dai visitatori, che ormai ne fanno un fondo privato rivolto all’interesse generale, per cui sempre più esso si configura come un bene comune della Repubblica. Ringrazio Alberto Saibene che ha tradotto questa basilare esigenza in palpitante realtà.
il libro
Andrea Carandini - PRESIDENTE FAI
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Ultime notizie dal mondo FAI
Aperture al pubblico, corsi di storia dell’arte e progetti all’insegna della sostenibilità e della ricerca
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Foto Martina Vanzo © FAI
calcherà questi suoli, le parole dell’alpino Bepi Tura incise su una targa, posata qui in coincidenza con l’alzabandiera: Il turista, l’escursionista e qualunque viandante calpesti il suolo del Monte Grappa non dimentichi mai di trovarsi in un grande cimitero. I 24.000 caduti raccolti nel Monumento ossario non sono tutti i morti del Monte Grappa: mancano all’appello le spoglie di migliaia di dispersi. Giovani europei che qui ebbero troncata la vita nel fiore degli anni dormono per sempre, tra i pascoli e i boschi, nella loro tomba di erba e croda. Tra le celebrazioni del 21 giugno, nella chiesa parrocchiale di Quero, si è svolta inoltre una serata concerto durante la quale l’Orchestra d’archi di Cuprija, composta da giovani talenti serbi vincitori di numerosi concorsi internazionali, ha incantato il numeroso pubblico presente. Tutto questo sarebbe stato impensabile senza la preziosa partecipazione dei Gruppi FAI Giovani del Veneto, di istituzioni pubbliche nazionali e locali e al fondamentale supporto di importanti partner come l’azienda Moncler e al contributo del Gruppo ‘55mo Corso Allievi Ufficiali di Complemento della Scuola Militare Alpina di Aosta’. Ricordiamo che l’intervento di adeguamento strutturale e messa in sicurezza della strada di accesso è stato possibile grazie al contributo a valere sul PSR 2014 - 2020 Regione del Veneto, mentre il progetto di ricognizione e censimento degli elementi della Prima Guerra Mondiale è stato avviato grazie al contributo del MiBAC.
ALZABANDIERA A FONTANA SECCA Dal 21 giugno la bandiera italiana e la bandiera europea sventolano sulla porzione sud-orientale del Massiccio del Monte Grappa. La cerimonia dell’alzabandiera ha inaugurato il cantiere per il recupero paesaggistico e ambientale e per la valorizzazione del patrimonio storico e documentale di Monte Fontana Secca, 150 ettari di boschi e pascoli d’alta quota ricevuti in donazione nel 2015 da Liliana e Bruno Collavo, in memoria dei genitori Aldo Collavo ed Erminia Secco. Il progetto di restauro e valorizzazione per la malga prevede sia la riattivazione dell’alpeggio che la mappatura delle trincee e l’allestimento di uno spazio dedicato al racconto e alle memorie della Prima Guerra Mondiale. Ad accogliere chi
Dopo il recupero della stalla della Baita Eterna, di due caratteristici «calecc» e dei sentieri tra gli alpeggi, realizzati nel 2018, è iniziato l’acquisto di bestiame per avviare la produzione del formaggio Bitto. Grazie al fondamentale contributo di Fondazione Cariplo-Programma Comunità resilienti, da giugno il FAI possiede le prime cinque vacche di razza Original Brown. I pascoli dopo essere stati riattivati tra il 2014 e il 2017 prima da greggi di pecore e poi da mandrie di manze sono finalmente pronti ad accogliere i nuovi capi a cui si aggiungeranno anche esemplari di capre Orobiche. Il bestiame sarà tenuto a valle nella stagione invernale e condotto al pascolo nel periodo estivo. Gli animali sosteranno inizialmente negli alpeggi della Madrera (circa 1.400m s.l.m.) per poi risalire fino agli alpeggi della Pedroria (1.920m s.l.m.).
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Foto Giuliano Galli © FAI
L’ALPE PEDRORIA SI PREPARA AD ACCOGLIERE IL BESTIAME
— Di fianco, all’Abbazia di Cerrate un uliveto
sperimentale. Sotto, San Maurizio al Monastero Maggiore a Milano, una delle chiese inserite nel corso di Storia dell’arte milanese
BY-SA 4.0
La Xylella fastidiosa è il batterio all’origine del «Complesso del disseccamento rapido dell’ulivo», una gravissima fitopatologia che ha fatto la sua comparsa in Italia tra il 2008 e il 2010, colpendo in modo pesante gli ulivi del Salento, in quella che è stata definita «la peggior emergenza fitosanitaria al mondo». È ora obiettivo comune di FAI e CNR, individuare varietà di ulivi e di altre essenze della flora locale salentina resistenti al «batterio killer» al fine di contribuire al contrasto attivo della sua diffusione, nonché alla convivenza e alla tutela del paesaggio e delle risorse naturali nelle aree attualmente infette del basso e alto Salento. A ottobre verrà realizzato, nel compendio agricolo dell’Abbazia di Cerrate, un campo sperimentale dove verranno piantumate circa 120 piante di ulivo di 11 varietà diverse e numerose altre piante mediterranee per testarne la resistenza al batterio. Un’esperienza pilota di grande interesse, con finalità scientifiche e funzioni didattico-dimostrative che ha immediatamente trovato il prezioso supporto e coinvolgimento dell’Istituto di Istruzione Secondaria «F. Calasso» di Lecce. All’interno della proposta formativa la scuola ha infatti avviato il progetto «Adottiamo un albero per tutelare l’ambiente», ideato dal Dirigente scolastico prof. Mario Biagio Portaccio, per sensibilizzare gli studenti alla tutela dell’ambiente e ha deciso di donare tutti gli ulivi necessari alla sperimentazione. «Attraverso l’attualizzazione delle problematiche ambientali, la socializzazione dei ragazzi, dei genitori e di tutta la comunità educante» spiega il professor Portaccio, «si cerca di superare le differenze, di arginare il fenomeno della dispersione scolastica e di valorizzare i giovani nell’ottica del successo personale e, naturalmente, formativo e scolastico. L’obiettivo è far conoscere il proprio territorio nei vari aspetti: culturali, sociali, storici e artistici. L’ambizione è che tutte le scuole, in maniera individuale o in rete, lo condividano promuovendo iniziative similari».
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A CERRATE UN ULIVETO SPERIMENTALE PER COMBATTERE LA XYLELLA
Il FAI continua la sua indagine sul patrimonio artistico di Milano – dopo il fortunato corso sui Navigli – attraverso una serie di affondi monografici dedicati a edifici sacri e profani. «Case e chiese di Milano» a cura di Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa sarà strutturato in venti incontri, a partire da novembre. In ciascuna lezione un monumento sarà esaminato attraverso plurimi punti di vista, dalla ricostruzione dei contesti storico-artistici (anche di quelli più vicini a noi), allo spessore culturale del monumento. Il corso aspira a porsi anche come un momento di riflessione sul destino di queste emergenze monumentali di Milano, a fronte dei problemi della tutela e della crisi delle vocazioni, che hanno portato a riconversioni varie gli edifici sacri della città. L’iscrizione al corso dà diritto a quattro visite guidate: due chiese e due case. Il progetto dal 2019 è sbarcato anche a Padova con un corso monografico dedicato a Tiziano, presso la Sala del Romanino dei Musei Civici: è stata una vera sfida intellettuale verificare che il progetto funzionasse anche fuori dal contesto dove era stato concepito. Nel 2020 sarà la volta di Caravaggio e vedrà un massiccio coinvolgimento di giovani attori e studiosi, dell’Università di Padova e di numerose altre, nella convinzione che il dialogo tra approdi della ricerca e forme della divulgazione vada condotto cercando insieme chiarezza e accessibilità. Per informazioni visita www.corsoartefai.it
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Foto Filippo Poli © FAI
TORNANO I CORSI DI STORIA DELL’ARTE
BENE FAI PER TUTTI: UN PROGETTO IN CONTINUA CRESCITA Prosegue l’impegno della Fondazione per rendere i suoi Beni accessibili anche per visitatori con disabilità intellettiva. Il FAI, in collaborazione con L’Abilità Onlus, la Fondazione De Agostini, e grazie al sostegno di JTI (Japan Tobacco International), ha infatti arricchito il progetto “Bene FAI per tutti” aggiungendo ai sette Beni in cui già era attivo anche Casa Noha e l’Abbazia di Cerrate. Gli ospiti e i loro caregiver (genitori, insegnanti, accompagnatori) potranno familiarizzare con i luoghi, diminuire lo stress e la difficoltà di comprensione e vivere un’esperienza coinvolgente grazie a guide a lettura facilitata, redatte in linguaggi accessibili e a materiali educativi dedicati. Tutti i visitatori con disabilità possono visitare gratuitamente i Beni FAI aperti al pubblico presentando la tessera ANMIC - Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili. L’elenco completo dei Beni è disponibile su www.benefaipertutti.it
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Castello e Parco di Masino
PRIMA Il Castello di Masino, che racchiude più di mille anni di storia, è circondato da un parco ottocentesco, da cui si domina lo straordinario panorama dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea, angolo intatto del Canavese. Un ambizioso progetto in fase di realizzazione prevede la riqualificazione dei terreni sotto l’Allea Grande con coltivazioni a vigneto. Gli studi dell’Università di Agraria di Torino e il lavoro di indagine storica condotto presso l’Archivio Storico del Castello hanno evidenziato la presenza di vigneti a Masino sin dal XVII secolo. Qui venivano raccolte e lavorate tutte le uve del feudo, come testimoniano ancora oggi le suggestive
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Foto Carlotta Margarone © FAI
Foto Paolo Chiabrando © FAI
Il recupero del vigneto storico
DOPO cantine e il torchio nel piano seminterrato del Castello. L’attività vitivinicola, continuata e mantenuta dai conti Valperga di Masino fino agli anni Settanta del Novecento, è ancora viva nella memoria degli abitanti della frazione di Masino che partecipavano alla vendemmia. La vigna coprirà un’area di 1,5 ettari e sarà recuperata con l’utilizzo di tecniche di impianto fedeli ai metodi classici, mantenendo la sagomatura degli antichi ciglioni ancora presenti. Si prevede che in circa 5 anni dall’impianto le vigne, gestite da un’azienda agricola locale, saranno produttive e andranno così ad arricchire l’offerta di prodotti del territorio. 16
Una vacanza nel segno della bellezza Concedersi una pausa nelle foresterie FAI gestite dal Landmark Trust è anche un gesto generoso
Foto Fabio Santagiuliana © FAI
fiammingo Lambert Sustris. Costruita nel Cinquecento come dimora estiva del vescovo di Padova, la Villa, frequentata per secoli da artisti e intellettuali che qui trovavano quiete e ispirazione, è un’importante residenza pre-palladiana del Rinascimento. La foresteria mette a disposizione degli ospiti due appartamenti fino a 4 persone ciascuno.
Restituire una nuova vita a edifici che per secoli hanno assistito a eventi e ospitato persone che hanno fatto la loro storia, e che giacciono dimenticati o in rovina per renderli fruibili come luoghi per soggiorni di ispirazione e fonte di risorse per il loro mantenimento, garantendone così la sopravvivenza per le generazioni future. È questa la filosofia che da oltre cinquant’anni muove The Landmark Trust, ente britannico non-profit istituito nel 1965 da John e Christian Smith e che condivide con il FAI, del quale è partner nella gestione delle foresterie di Villa dei Vescovi (Luvigliano di Torreglia, PD) e dell’Abbazia di San Fruttuoso (Camogli, GE). In questo mezzo secolo le proprietà del Trust sono diventate quasi duecento: castelli, fortezze, cottages, ville e altro ancora, per la maggior parte in Gran Bretagna, ma anche negli Stati Uniti, in Francia, Belgio e Italia, dove in particolare ha instaurato da anni la preziosa collaborazione con il FAI. Villa dei Vescovi e l’Abbazia di San Fruttuoso, come gli altri beni Landmark sono apprezzabili per il loro valore storico, architettonico e culturale e sono inseriti in contesti paesaggistici di notevole bellezza e prestigio. Contesti che anche grazie all’offerta di ricettività proposta dal Landmark si offrono all’esperienza completa dei visitatori che possono trovare il tempo di approfondire il valore di questi luoghi e sostenerlo grazie al loro soggiorno.
Casa de Mar si eleva al di sopra dei tetti di un antico monastero immerso tra gli alberi di ulivo della penisola di Portofino. In questo bellissimo borgo, dove il tempo sembra essersi fermato, gli ospiti arrivano in battello. La casetta di pescatori dispone di due camere da letto e di una deliziosa terrazza: la vista da qui sovrasta il Monastero Benedettino di San Fruttuoso, eretto nel decimo secolo, e abbraccia la baia. La foresteria può accogliere gruppi fino a 4 persone. Il Landmark Trust offre agli iscritti FAI uno sconto del 10% sui soggiorni effettuati all’interno dei suoi beni*. *Questa offerta esclude le proprietà che Landmark gestisce per conto di altri. Per informazioni e prenotazioni telefonare allo +39 041 5222481 o scrivere a landmarktrust.italia@gmail.com — Il soggiorno
della foresteria di San Fruttuoso affacciato sul mare
A VILLA DEI VESCOVI
Circondata dalla verde tranquillità dei Colli Euganei, Villa dei Vescovi è immersa in un paesaggio di grande bellezza che riecheggia negli splendidi affreschi interni del news
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Foto Alessandro Capretti℥© FAI
— L’accogliente soggiorno della foresteria di Villa dei Vescovi
ALL’ABBAZIA DI SAN FRUTTUOSO
Un autunno ricco di appuntamenti per tutta la famiglia 18-19-20 ottobre
Foto Davide Poerio © FAI
Tre giorni per il giardino edizione autunno CASTELLO E PARCO DI MASINO, CARAVINO (TO)
Grandi novità attendono tutti gli appassionati dell’appuntamento autunnale al Castello di Masino. Il giardino è sapere e saper fare. Per questo la «Tre giorni per il giardino. Edizione Autunno», diventa officina, oltre che vetrina: non solo mostra e mercato di pregevoli collezioni botaniche, ma luogo in cui vivaisti ed esperti condividono con il pubblico la propria esperienza, saggezza e tecnica. Fulcro della manifestazione sarà il corso intensivo tenuto da Luca Riccati, capo giardiniere del Parco Pallavicino e della Rocca di Angera: un seminario sulla cura delle piante durante il tardo autunno, l’inverno e gli albori della primavera: dalla pratica di talee e potature alle pulizie e ai diserbi, dalle tecniche di rinvasi e trapianti alle semine e alle messe a dimora, dall’uso di terricci, concimi e pacciamature alle protezioni contro il freddo, fino alle irrigazioni.
Oltre a questi fondamentali strumenti, l’officina verde della «Tre giorni» offrirà preziose conoscenze su un tema che chi ha e fa il giardino affronta quotidianamente: la convivenza con gli animali, filo conduttore dell’edizione 2019. Da una parte, gli animali domestici e la costruzione di un habitat integrato, d’altra gli animali selvatici, piccoli abitanti del giardino da accogliere o da cui difendersi. Anche le passeggiate botaniche tra gli espositori in mostra, a cura di Davide Pacifico, verteranno sul tema «Animali utili ai giardini, giardini utili agli animali». Infine da non dimenticare i numerosi premi tra cui la migliore novità botanica eletta dall’autorevolissima Società Botanica Italiana.
Dal 25 al 30 novembre MATTINATE FAI D’INVERNO Dal 25 al 30 novembre, sostenuto da Gruppo Autogas per il quarto anno consecutivo, torna l’evento dedicato alle “Classi Amiche FAI”, alla scoperta dei tesori delle città italiane: visite in esclusiva per le classi, condotte dagli Apprendisti Ciceroni. Un appuntamento giunto alla sua 8a edizione dedicato alla conoscenza, scoperta ed educazione realizzato con il Patrocinio della Commissione europea e Ministeri per i beni e le attività culturali, grazie al contributo di Regione Lazio, Regione Puglia, Regione Toscana e Fondazione Carical. Centinaia di luoghi in tutta Italia saranno aperti per le classi di ogni ordine e grado, grazie alle Delegazioni FAI attive su tutto il territorio nazionale. In orario scolastico, gli studenti avranno la possibilità di scoprire meravigliosi tesori d’Italia, spesso chiusi al pubblico, e di approfondire la conoscenza della propria città. Tutte le visite saranno condotte da altri studenti, gli Apprendisti Ciceroni, appositamente preparati dai volontari FAI e dai loro docenti: un’opportunità per avvicinare il mondo dei giovani alla storia e alla cultura del luogo e di vivere un’insolita esperienza di “educazione tra pari”. Il progetto Apprendisti Ciceroni è sostenuto per il primo anno da Fondazione Deutsche Bank Italia, da sempre vicina alle nuove generazioni.
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Foto Foto Davide Poerio © FAI
— Dopo il successo delle ultime stagioni l’appuntamento florovivaistico del Castello di Masino si allunga di un giorno e si rinnova
Novembre e dicembre TUTTI I BENI
Fino al 6 gennaio 2020, Villa Necchi Campiglio ospiterà la mostra dedicata allo scultore Mario Negri, raffinato artista, interprete fondamentale delle tensioni e degli interessi intellettuali della Milano del secondo dopoguerra. Grazie alla sua attività artistica e di critico d’arte per la rivista “Domus” diretta da Gio Ponti, Negri si può considerare un rappresentante eloquente dell’ambiente e del clima di cultura e collezionismo legato a Milano e frequentato dai Necchi Campiglio. La mostra, omaggio del FAI all’artista, offre una panoramica dell’attività dello scultore attraverso 40 opere in bronzo e gesso distribuite all’interno del percorso di visita della Villa, fin su al sottotetto con lo spazio per pannelli didattici e materiali esplicativi sull’artista.
Anche nel 2019 i Beni del FAI ci accolgono in una calda atmosfera natalizia. Vestiti a festa castelli millenari, antiche abbazie, ville di delizia e giardini storici apriranno le porte proponendo numerose attività legate alla tradizione, da condividere con gli amici o con la famiglia. Dai giochi di una volta a Villa Necchi Campiglio, ai laboratori creativi sulle decorazioni natalizie del Castello della Manta; dalla mostra mercato d’artigianato ed enogastronomia del Monastero di Torba, alla speciale messa di San Fruttuoso e ai concerti natalizi del Bosco di San Francesco. Inoltre per la prima volta quest’anno ogni Bene del FAI avrà un suo speciale presepe artigianale legato alla storia e alla tradizione del territorio a cui appartiene.
Foto Maria Pia Giarré © FAI
Il Natale nei Beni del FAI
VILLA NECCHI CAMPIGLIO, MILANO (MI)
Foto © Paolo Monti
Mario Negri. Scultore a Milano
Il calendario “Eventi nei Beni del FAI 2019” è reso possibile grazie al significativo sostegno di Ferrarelle, partner degli eventi istituzionali e acqua ufficiale del FAI; al fondamentale contributo di FinecoBank, già Corporate Golden Donor, che ha scelto di essere a fianco del FAI anche in questa occasione e di PIRELLI che conferma per il settimo anno consecutivo la sua storica vicinanza alla Fondazione. Grazie a Sojasun importante brand di prodotti vegetali, che in questa edizione è sponsor della Tre Giorni per il Giardino all’interno dei Beni FAI, dove distribuirà una selezione delle sue alternative vegetali allo yogurt. Grazie a Golia Herbs, sponsor degli eventi verdi in calendario. Per il secondo anno si conferma la prestigiosa presenza di Radio Monte Carlo in qualità di Media Partner.
manifesta zioni nei beni
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Gli eventi possono subire variazioni: si consiglia di verificare sempre su www.fondoambiente.it
23 ottobre
Ti amo, perciò ti lascio.
UN LASCITO AL FAI. PER L’ARTE, PER LA NATURA, PER SEMPRE. Con un lascito o una donazione al FAI, proteggi i luoghi dove passeggeranno i figli dei nostri figli.
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