Giugno 2014
Attualità Parto domestico Regione Lazio stanzia i fondi
Attualità Se il partner è dipendente da Facebook
Salute Esposizione solare rischi e precauzioni
Moda Donna Karan
Life Essere single rende più sani?
Viaggio Le isole Cook ...e molto altro ancora all’interno
Editoriale di RAFFAELLAPATRICELLI
Anno 5 - Numero 6 Giugno 2014
For You Magazine Vicolo Brenta, 1 - Aprilia Tel. 333.6024565 Editore e Direttore Creativo Alessandro Immordino
BUONA ESTATE A TUTTI VOI... Cari lettori, abbiamo lasciato il mese di maggio lasciandoci alle spalle anche un tempo incerto e instabile. L’obiettivo ora ha una sola parola: vacanze. Questo mese abbiamo dedicato uno spazio speciale
a.immordino@foryoumagazine.it
alle bellissime “Isole Cook”, incantevole arcipelago della Nuova
Direttore Responsabile Raffaella Patricelli
Zelanda dove i sogni diventano realtà tra spiagge bianche e mare
direttore@foryoumagazine.it
cristallino. Non mancherà come sempre la nostra attualità. Questo mese affronteremo tematiche delicate e che interessano anche gli
Collaboratori
adolescenti, tra le prime cause di morte ci sono gli incidenti, l’Hiv e
Eugenio Giannetta, Sara Latorre Tiziana Sacchetti, Pamela Polizzi Giovanna Testa, Gianluca Rini
il suicidio. Temi che devono far riflettere. La Regione Lazio ha stan-
Stampa Arti Grafiche Europa Via Vaccareccia, 57 - Pomezia
ziato dei contributi per chi decide di partorire a casa. Sfideremo le persone in coppia proponendovi un articolo su come lo stato di salute delle persone single sia migliore. Avremo tanti articoli che parleranno di salute: ci sarà una finestra anche sulla disostruzione
Per la tua pubblicità su FOR YOU MAGAZINE redazione@foryoumagazine.it
pediatrica, una manovra importante che salva la vita ai più piccoli.
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le smagliature per poi passare alla moda e allo shopping. Avremo
E’ vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati da For You Magazine
l’arte con la pittrice Dilka Bear, il teatro con lo spettacolo di Mauri-
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Registrazione al Tribunale di Latina Nr. 927 del 23/07/2010
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L’estate è ormai giunta e quindi come non consigliarvi su come evitare le scottature. Ma vi parleremo anche dei rimedi per evitare
zio Crozza al Palalottomatica, il cinema, la musica e tanto altro!!! Buona lettura!!!
Raffaella Patricelli direttore@foryoumagazine.it
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8 Focus:
Pillole di conoscenza.
10 Attualità:
Adolescenti: principali cause di morte nel mondo.
12 Attualità:
Parto domestico, la Regione stanzia 800 euro di rimborso.
14 Attualità:
Se il partner passa troppo tempo su Facebook...
18 Life:
Essere single rende più sani?
22 Salute:
Sole, istruzioni per l’uso in vista della prima tintarella.
26 Salute:
La nutrizione nel bambino con problemi allergici.
30 Salute:
Scottature, semplici ed efficaci consigli per curarle con i rimedi naturali.
32 Estetica:
I rimedi per prevenire le smagliature.
36 Alimentazione:
Prodotti Bio. Una spiegazione sui pro ed i contro per i consumatori.
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ommario Giugno
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38 Viaggio:
Le incantevoli isole Cook.
44 Moda donna:
Donna Karan Primavera/Estate.
48 Shopping:
Accessori donna Primavera/Estate.
50 Moda uomo:
Le nuove tendenze scelte per “Lui”.
52 Arte:
Le opere della pittrice Dilka Bear.
54 Teatro:
Crozza nel Paese delle meraviglie.
58 Musica:
Lana Del Rey. Ultraviolence.
60 Motori:
Nuova Lamborghini Huracán.
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Pillole di conoscenza >
FOCUS
Quanti muscoli presenti nel viso si contraggono quando sorridiamo?
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36 muscoli presenti nel viso vengono utilizzati in modo selettivo, per esempio quando sorridiamo. Nella risata sono coinvolti 12 muscoli, divisi in sei coppie: i due levator anguli oris (sollevano i lati della bocca), i levator labii superioris (sollevano il labbro superiore), gli orbicularis oculi (agiscono sull’orbita oculare), i risorius (che portano indietro le labbra), gli zygomaticus major e gli zygomaticus minor, che sollevano gli zigomi. Questione di cultura Il numero dei muscoli utilizzati nel riso, però, può variare. Persone che provengono da aree diverse del mondo, per esempio, ridono in modo molto diverso. C’è dunque una differenza culturale: ogni popolo può avere un codice basato su diverse espressioni per sorridere e comunicare al proprio gruppo le emozioni positive. Un codice individuale C’è poi un’elevata variabilità individuale, dovuta a differenze della struttura ossea alla base del viso che permettono di usare muscoli diversi. Nella faccia sono presenti 36 muscoli che vengono utilizzati selettivamente per esprimersi: anche se non sono direttamente coinvolti nella risata, alcuni di essi possono comunque contrarsi mentre si ride. Osservando le espressioni facciali utilizzate durante la risata, alcuni ricercatori hanno notato variazioni tali da consentire il riconoscimento di un individuo anche nel caso abbia cercato di modificare i propri tratti somatici. www.focus.it 8
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Come sono stati dati i nomi ai colori?
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l loro numero varia da una cultura all’altra, basti pensare che gli eschimesi hanno 7 parole per indicare il bianco. Ma, sfumature a parte, gli antropologi americani Brent Berlin e Paul Kay hanno riscontrato che si va da un minimo di 2 termini (bianco e nero, o chiaro e scuro, come in Nuova Guinea) a un massimo di 11, che compaiono nell’evoluzione linguistica di ogni società nello stesso ordine: bianco, nero, rosso, verde, giallo, blu, marrone, arancio, viola, rosa e grigio. Così al bianco e al nero segue la comparsa di un termine per indicare il rosso, poi il verde ecc.: significa che se una cultura ha la parola che si riferisce al verde, ce l’ha anche per il rosso, se ce l’ha per il blu l’avrà già per il rosso, il verde e il giallo ma non per il marrone e così via. Ordine universale Ma come avviene questo processo universale? Per capirlo c’è uno studio di Vittorio Loreto, fisico
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dell’Università La Sapienza di Roma: si sono usate simulazioni al pc basate sulla comunicazione fra soggetti virtuali. Alcuni dovevano indicare ad altri uno dei due elementi di una serie di coppie di oggetti di colori diversi, inventando un nome per il suo colore. Chi ascoltava doveva capire a quale colore il nome si riferisse e usarlo a sua volta per comunicare con altri. Dopo migliaia di interazioni e tentativi di comprensione ogni colore aveva il proprio nome: i soggetti sono arrivati ad attribuirvi tutti lo stesso termine. Si mettevano d’accordo più in fretta sui colori che compaiono prima nell’evoluzione linguistica delle culture. Quelli su cui è più semplice capirsi e il cui nome è condiviso più rapidamente sono quelli le cui sfumature sono più difficili da discriminare: si fa più fatica a distinguere fra due tipi di rosso che fra due tipi di verde. www.focus.it
Le creme autoabbronzanti possono risultare dannose per il nostro corpo?
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li autoabbronzanti sono coloranti dello strato corneo e non sono dannosi. La loro capacità pigmentante è dovuta ad uno zucchero che si lega alla cheratina, una proteina dell’epidermide. Questo legame dà luogo a composti nuovi, colorati per l’appunto. Nel giro di qualche giorno, visto il ricambio continuo tipico delle cellule superficiali della pelle, l’effetto bruno scompare.
zanti) sono invece prodotti in genere a base di oli - per esempio, di cocco o di noce - che potenziano l’attività iperpigmentante delle radiazioni. Secondo gli esperti aumentano il rischio di ustioni e di conseguenza facilitano l’invecchiamento della pelle. www.focus.it
Ma attenzione: gli autoabbronzanti non proteggono dalle scottature e dagli eritemi, a meno che non siano addizionati di filtri. Gli acceleratori di abbronzatura (gli abbron9
Attualità > di Pamela Polizzi
giovani
Incidenti, hiv e suicidi prime cause di morte...”
Rapporto OMS: nei giovani di età compresa tra i 10 e i 19 anni, è la depressione la principale causa di malattia e disabilità, mentre il suicidio è la terza causa di morte dopo incidenti stradali e Aids.
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n milione e 300mila gli adolescenti morti nel 2012; un dato non trascurabile e, in parte, sintomatico di un malessere profondo che rende inattuale l’immagine idilliaca di giovani felici e spensierati. I ragazzi di oggi, non sono solo scoraggiati e avviliti perché consapevoli di essere destinati ad un futuro incerto, ma depressi e, talvolta, indifferenti alla loro stessa esistenza. A mettere in guardia gli adulti sullo stato di salute fisica e mentale degli adolescenti è il rapporto Health for the world’s adolescents, realizzato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità con l’obiettivo di osservare scrupolosamente il mondo giovanile e le sue problematiche. L’indagine, che si è servita di informazioni provenienti da oltre 100 Paesi e che ha, dunque, interessato realtà estremamente diverse in fatto di risorse economiche e possibilità di prevenzione medica, non ha previsto alcuna distinzione tra paesi sviluppati o in via di sviluppo e paesi del terzo o quarto mondo. Tuttavia, al di là delle implicazioni geo socio-politiche, gli esiti dello studio, compendiati in liste che evidenziando le prime cause di morte e disabilità fra gli adolescenti, hanno evidenziato una diffusa e preoccupante noncuranza nei confronti 10
dello stato di malessere dei più giovani. Relativamente alle principali cause di morte, la prima in assoluto è costituita dagli incidenti stradali, dovuti in parte alle alterazioni psico-fisiche derivanti dall’assunzione di sostanze stupefacenti e alcol, in parte all’eccesso di velocità. Seguono a ruota le morti per Hiv, soprattutto nei paesi dell’Africa centromeridionale, i suicidi, in particolare tra le ragazze di età compresa tra i dai 15 e i 19 anni, le morti causate da infezioni alle vie respiratorie, meningite e violenze fisiche. Anche le morti di parto continuano ad essere numerose, soprattutto nell’area del sud-est asiatico e dell’Africa orientale. Desta preoccupazione anche l’elenco delle principali cause di malattia e disabilità, tra le quali spiccano depressione, la cui sintomatologia si manifesta già intorno ai 14 anni, incidenti stradali, anemia, Hiv, autolesionismo, disturbi d’ansia e asma. Come sostenuto dalla scienziata Jane Ferguson, principale autrice dello studio, non considerare i disagi psico-fisici dei più giovani, e i campanelli d’allarme quali l’uso/abuso di alcol e tabacco, diete scorrette e obesità, significa contribuire indirettamente ad un loro aggravio nel tempo, nonché ad un peggioramento nelle condizioni generali di salute. Nel migliore dei casi, l’adolescente, una volta cresciuto, dovrà convivere con i problemi irrisolti del passato; nel peggiore dei casi, invece, vedrà nel suicidio la soluzione definitiva ai propri implacabili turbamenti.
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Attualità > di Pamela Polizzi
Domestico
Regione Lazio stanzia 800 euro di rimborso Partorire in casa diviene un’opportunità concreta: dalla Regione, arriva un rimborso spese per le donne che scelgono di non rivolgersi alle strutture ospedaliere. Ma ginecologi e neonatologi frenano il tentativo di valorizzazione delle nascite tra le mura domestiche e mettono in guardia dalle possibili, e non prevedibili, complicanze.
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arto in casa sì, parto in casa no. Il dibattito tra favorevoli e contrari, che ha radici profonde e che nel tempo ha dato vita ad accesi confronti, è stato recentemente rinfocolato dalla decisione della Regione Lazio di concedere un piccolo rimborso alle donne che scelgono il parto a domicilio. Sebbene in Italia la percentuale di parti in casa sia molto bassa, solo lo 0,1% del totale, sembra che la scelta di dare alla luce il proprio bambino in un ambiente familiare, una scelta di principio prima ancora che economica, sia tornata a fare proseliti in modo significativo. Da diversi mesi, infatti, si aggiungono sempre maggiori richieste alle circa 1.500 annuali che arrivano stabilmente alle Asl laziali. Senza dubbio il rimborso previsto dalla Regione Lazio, 12
pari ad 800 euro e commisurato alle spese che le donne devono affrontare per avvalersi dell’esperienza di ostetriche libere professioniste e operanti privatamente, sbloccherà e renderà più agevole il percorso per ottenere l’autorizzazione a partorire in casa ma è necessario sottolineare che tale possibilità potrà essere presa in considerazione solo dalle donne che versano in condizioni di perfetta salute. La tariffa, come ha più volte ricordato il presidente Zingaretti, è stata fissata dopo un’attesa di anni perché la legge regionale che regolava le nascite tra le mure domestiche non quantificava esattamente il compenso; di conseguenza, il decreto 29 con cui si definivano i criteri e le modalità per ricevere il rimborso forfettario nel caso in cui si fosse optato per il parto a casa, era inattuabile nella realtà dei fatti. Il «bonus», che sarà un semplice rimborso e non un incentivo economico, ha suscitato reazioni contrastanti, di grande entusiasmo da un lato e di grande scetticismo dall’altro. Relativamente a quest’ultime, uno dei primi esperti a prendere posizione è stato Vito Trojano, presidente dell’Associazione dei Ginecologi Italiani il quale
ha affermato che, sebbene sulla carta la scelta del parto a domicilio porterebbe vantaggi economici all’intero servizio sanitario, nella realtà dei fatti potrebbero rivelarsi necessari grossi investimenti. Inoltre, per avvalersi di tale opportunità, le donne dovrebbero essere sotto i 30 anni, non alla prima gravidanza, senza patologie esterne e senza alcun problema durante la gestazione, criteri che escludono la grande maggioranza delle future mamme. Dello stesso avviso il presidente della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, Paolo Scollo, il quale ha rimarcato con forza che il parto in casa, in quanto procedura difficile da gestire, deve rispondere a precisi requisiti di sicurezza più che a sterili logiche economiche. “Nei Paesi del Nord Europa”, ricorda Scollo, “quando una donna decide di partorire tra le mura domestiche, fuori dalla porta di casa viene parcheggiato un centro mobile di assistenza che rimane a disposizione per tutto il travaglio. Inoltre, viene riservato un posto nell’ospedale più vicino”. Per il presidente della Società Italiana di Neonatologia Costantino Romagnoli, invece,
ad essere non sottovalutabili sono le complicanze del parto e del post-partum che non sono prevedibili in modo assoluto e che, non di rado, aprono a contenziosi medico-legali tra personale ostetrico e pazienti. Di qui la perplessità della SIN verso il bonus regionale che potrebbe avere ripercussioni sui tassi di mortalità neonatale nonché sul numero, già molto alto, di controversie giudiziarie. Il decreto varato dalla Regione contiene anche una serie di direttive pensate per potenziare la rete dei consultori laziali, che da centri essenziali di supporto a famiglie e coppie in difficoltà, sono lentamente divenuti poli sanitari marginali. A tal proposito, è bene sottolineare che il provvedimento relativo al bonus a sostegno del parto a domicilio e quello relativo alla riqualificazione dell’offerta dei consultori attraverso l’istituzione di un coordinamento centrale, rientrano nel più ampio programma regionale di ridefinizione delle funzioni svolte dalle Asl territoriali al fine di garantire ai cittadini del Lazio pari accesso alle cure e all’assistenza. di Pamela Polizzi
Attualità> di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)
Se il partner passa troppo tempo su
Facebook Le motivazioni di questa sorta di dipendenza da Facebook, in particolar modo se va ad intaccare il rapporto di coppia, possono essere tante e non necessariamente legate al rapporto con il partner.
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i conseguenza, se il vostro partner passa troppo tempo su Facebook, potrebbe trattarsi o di un malessere profondo, o più semplicemente che ha molto tempo libero e lo impegna chattando con gli amici. Non esiste una regola generale che possa dare un significato a questa condizione particolare perché tutto dipende dal caso specifico. Nessuna situazione è uguale ad un’altra, anche se può presentare delle analogie, per cui una spiegazione univoca non esiste. Poi, bisogna anche considerare che Facebook è la chat più in voga di internet, che è riuscita a fare avvicinare nuovamente persone che si erano perse di vista da anni e delle quali, in alcuni casi, ci si era anche completamente dimenticati. Facebook è entrato nella vita di una infinità di persone, per cui che vi si passi del tempo è anche normale. Piuttosto, potrebbe essere anormale che abbia come conseguenza un raffreddamento dei rapporti con il partner, che diventi talmente importante da far dimenticare quelli che sono i doveri coniugali ed, eventualmente, anche quelli che sono i doveri nei confronti dei figli. In questo caso, la situazione è ben più seria di quanto si possa immaginare, e bisogna porvi rimedio, perché è un chiaro segnale di un malessere profondo che va affrontato, altrimenti la situazione non può che peggiorare. 14
Le motivazioni di questa sorta di dipendenza da Facebook, in particolar modo se va ad intaccare il rapporto di coppia, possono essere tante e non necessariamente legate al rapporto con il partner. Una di queste cause potrebbe essere la necessità di evadere dalle responsabilità e dai problemi di tutti i giorni, in particolar modo se si tratta di situazioni che possono essere in alcuni casi insostenibili. C’è chi in una condizione del genere si rifugia nell’alcool, chi fa man bassa dei dolciumi presenti in casa e c’è anche chi si fa irretire da qualche sostanza stupefacente. Facebook è sicuramente il minore dei mali, anzi non lo è affatto; lo può tuttavia diventare se questa dipendenza condiziona negativamente il rapporto di coppia e in quel caso è necessario andare a fondo della questione. Come al solito la strada migliore, l’unica se vogliamo, è il dialogo, un dialogo franco e sincero per cercare di capire i motivi del disagio e, quindi, per individuare anche quali possano essere le soluzioni da adottare per cercare di uscire da questo stato di cose. Se il problema è legato al rapporto di coppia, è necessario cercare di trovare una soluzione che possa ridare armonia e, soprattutto, interesse alla vita in due, prima che il rapporto diventi irrecuperabile. L’unione, la relazione, vanno curati giorno dopo giorno, quasi come se fosse sempre la prima volta, il primo incontro, con l’entusiasmo che non deve mai scendere sotto un livello che potremmo definire di guardia. Solo così si può essere certi che nessun Facebook potrà mai minacciare una serena, felice e appagante vita insieme.
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Life> di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)
Il ricordo delle
PERSONE Nel corso della vita, si incontrano e si conoscono diverse persone, tipologie differenti di individui che, in tutti i casi, comunque siano andate le cose, in un certo senso lasciano qualcosa di loro nella vita di ciascuno.
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n ricordo, una sensazione, un sorriso, tutte cose che inevitabilmente faranno parte del bagaglio personale di ciascuno di noi e che, in molti casi, resteranno per sempre nella memoria, come fosse ieri. Quando si conosce una persona il più delle volte si instaura un rapporto, a meno che non si tratti di una conoscenza del tutto occasionale e fugace. Il rapporto può essere di amicizia, una semplice conoscenza che dura nel tempo, un amore, un rapporto professionale, ma in tutti i casi, quale che sia la natura del rapporto, ciascuno dona all’altro parte di sé, ciascuno avrà nel suo patrimonio di sensazioni, ricordi, sentimenti, qualcosa dell’altro e, quando questo rapporto finisce, inevitabilmente anche una parte di se stessi viene a mancare. Si perde qualcosa, e se il rapporto è stato intenso, anche se non di lunga durata, la perdita è significativa, e il ricordo sarà condito da una certa nostalgia. Vi sono persone che resteranno per sempre nel cuore, nei ricordi, che continueranno per sempre a far parte di ciascuno di noi, anche se le strade si saranno divise per sempre. Vi sono poi le persone che non si ricorderanno con nostalgia o con piacere, che non si rimpiangerà mai di aver perso e queste categorie sono, più o meno nell’ordine, le seguenti. Cominciamo con le persone che sono state una delusione, persone dalle quali ci 16
si aspettava probabilmente di più e che invece si sono dimostrate non all’altezza delle aspettative, ma non perché le attese andavano oltre, bensì perché si trattava di persone che alla fine non meritavano le attenzioni. Queste, alla fine, non lasceranno traccia, se non come esperienza, che si rivelerà preziosa per evitare di ritrovarsi nella stessa situazione. Vi sono poi le persone che cambiano e che se ne vanno via, in un certo senso spariscono. Non tutti restano negli anni fedeli a se stessi, perché spesso è la vita a determinare il cambiamento, o anche il carattere. Le persone si evolvono, possono diventare diverse da quelle che erano in gioventù, e questo è normale, non lo è quando si tratta dei valori di fondo, quelli buoni ovviamente, perché migliorare è auspicabile, mentre non lo è l’esatto contrario. Dopo anni di amicizia può succedere che qualcuno vada via, si allontani fisicamente perché si è trasferito in altra città, in un altro paese, l’importante è che il legame resti sempre forte, anche se si è divisi da chilometri e chilometri che, oltre tutto, oggi grazie ad internet, si vanno a ridurre sensibilmente. Partire è un po’ come morire, recita un adagio, ed è vero, ma solo se lo si vuol fare accadere. In questo caso, vuol dire che è stato meglio così. Infine, la persona che avresti voluto e che invece non si è mai avuta. È la persona che ha preso parte del tuo cuore, senza darti oltretutto nulla in cambio se non la consapevolezza di essere di fatto ignorati. La sensazione di dolore resterà per sempre, ma rimpianti mai.
Life> di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)
essere
single rende piu’ sani? I motivi della ricerca effettuata sono diversi, ma ogni single potrà valutare se i risultati sono l’esatto spaccato della realtà, o se invece si tratta solo di condizioni particolari.
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ingle si può essere per scelta o perché una serie di circostanze possono aver determinato questo stato di cose, questa condizione, in tutti i casi, è una condizione che molti apprezzano. Secondo una ricerca inglese, uno dei motivi principali è la dieta, o meglio, il fatto che da single si riesce più facilmente a mantenere sotto controllo il peso corporeo. Il 62% delle persone che invece vivono in coppia, vuoi perché sposati o perché conviventi, tendono irrimediabilmente ad ingrassare perché curano meno l’alimentazione. Quali le motivazioni? Non è chiarito dalla ricerca in questione, tuttavia si potrebbe ipotizzare che un rapporto consolidato metta in secondo piano la forma fisica. Ormai il compagno/a lo si ha, quindi per quale motivo si dovrebbero fare dei sacrifici alimentari? Se così fosse, sarebbe alquanto triste, perché sarebbe venuto a mancare il rispetto e la cura per se stessi. Sempre secondo la stessa ricerca, le persone single avrebbero meno problemi legati all’alcool, anche se questo lascia un po’ perplessi. Essere single fa bere di meno, si ha maggior rispetto per se stessi, si cura di più la propria persona e lo stato di salute. È altrettanto 18
vero, però, che spesso le persone sole trovano conforto nel bicchiere di vino, ma questo vale più per i derelitti piuttosto che per chi è single per scelta. Si dorme meglio. Secondo un sondaggio del Better Sleep Council, dormire da soli consente un riposo migliore, si può contare su di una qualità del sonno superiore, perché non si è costretti a condividere il letto con un’altra persona che potrebbe in qualche modo condizionare il sonno. Avere il letto tutto per sé è senza dubbio più confortevole. Un conto è dormire comodi, altro conto è essere costretti a dormire con qualcuno che invade lo spazio o, peggio, che russa come un mantice. Si hanno più soldi a diposizione, e questo è evidente, perché si affrontano minori spese e quindi si può gestire il proprio portafoglio senza dover rendere conto a un’altra persona. Il single ha meno spese e quindi non deve dividere le sue finanze con nessuno, le può gestire a suo piacimento e, quindi, può anche dedicare più risorse economiche alla cura della sua persona. Meno stress, e molti single su questo non potranno che essere d’accordo. Meno occasioni di litigio, meno compromessi, assenza praticamente totale di momenti di tensione. Si può gestire la propria esistenza senza dover dar conto a nessuno e, per molti, questo è qualcosa di impagabile.
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dove trovare le bandiere blu... La FEE svela i nomi dei mari italiani doc: Nel Lazio 7 Bandiere Blu. In Provincia di Latina, Gaeta e Marina di Latina entrano tra le spiagge doc. Sul litorale romano, Anzio confermata per la decima volta.
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l Lazio, si ritrova ben sette vessilli quest’anno, due in più del 2013. Gaeta e Latina new entry nella classifica della Fee. Assegnati riconoscimenti a 140 arenili e 62 approdi turistici. Il record italiano dei vessilli alla Liguria: 20 le località premiate. Il mare più bello del Lazio parte da Anzio e arriva fino a Gaeta. In questo tratto di costa sono concentrate le sette Bandiere Blu assegnate oggi dalla Fee (Foundation for Environmental Education) alla nostra regione. E proprio Gaeta è la novità dell’estate insieme a Marina di Latina, in passato escluse dai riconoscimenti. Ora, a seguito delle analisi delle acque di balneazione da parte dell’Arpa e degli elevati standard garantiti dai Comuni in materia di raccolta differenziata dei rifiuti e servizi ai visitatori, le due 20
località del litorale pontino potranno piantare l’ambita bandiera. «È un riconoscimento importante perché molti turisti, soprattutto stranieri, scelgono la spiaggia delle vacanze proprio in base alla qualità del mare e dei servizi nelle località limitrofe», spiega il Sib. Confermate le «vecchie» bandiere per Sabaudia, Sperlonga, San Felice Circeo e Ventotene, in provincia di Latina. Sul litorale romano un solo vessillo, quello per la spiaggia di Anzio. In Italia sono 140 le località rivierasche italiane e 62 gli approdi turistici che hanno ottenuto la Bandiera Blu nel corso della XXVIII cerimonia di premiazione svoltasi a Roma presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Cinque in più contro i 135 dello scorso anno. Corrispondono al 10% delle spiagge a livello internazionale. I nuovi ingressi sono 15 mentre le uscite dalla lista, rispetto al 2013, sono 10. La Liguria è la regione che ha conquistato più vessilli (20) seguita dalla Toscana con 18, le Marche con 17, la Campania con 13, Puglia e Abruzzo con 10. A cura di Ale. Zav.
Salute > di Eleonora Casula
Il sole è un grande alleato della nostra salute, ma, se l’esposizione avviene senza tenere in considerazione alcuni principi, andiamo incontro a gravi problemi di salute.
L
’esposizione ai raggi solari ci aiuta ad incrementare la produzione di vitamina D ed è coadiuvante nel trattamento di alcune malattie della pelle. Per iniziare, chiariamo che il sole favorisce la sintesi della vitamina D, combatte il rachitismo ed i batteri, fissa il calcio nelle ossa, oltre a far bene anche a livello psicologico, stimolando la produzione di endorfine e combattendo la depressione. Ma un’esposizione solare massiccia e senza un’adeguata protezione può provocare danni irreversibili alla nostra pelle. Il sole di oggi non è sano. L’esposizione è concessa solo con le dovute precauzioni. L’esposizione eccessiva provoca non solo scottature (le zone del corpo più a rischio sono le cosce, il viso, il naso, le labbra e la parte superiore delle spalle), ma anche un invecchiamento precoce della pelle, macchie, fino al rischio di 22
sviluppare dei melanomi. Evitare quindi le ore più calde e non rimanere al sole più di 40 minuti. Il consiglio migliore da dare è quello di abituare la pelle gradualmente all’esposizione in modo che il nostro organismo riesca a produrre la melanina. Iniziamo con brevi esposizioni e poi allunghiamo il tempo via via che iniziamo a vedere la pelle più ambrata.
E’ possibile però riuscire a sfruttare i benefici del sole in tutta tranquillità applicando prodotti specifici e non prolungando troppo il tempo in cui ci esponiamo. La crema solare è il primo elemento utile per tutelare la nostra salute, ma dobbiamo acquistarla secondo il nostro fototipo. Ne esistono 4: il primo è relativo a persone con pelli molto chiare, il secondo è relativo a pelli che si abbronzano con difficoltà, il terzo è relativo a pelli che si
scottano di rado e il quarto a pelli che si abbronzano velocemente e senza problemi. Le creme devono essere spalmate un po’ prima di iniziare a prendere il sole, importante è applicarle con molta cura su tutte le parti esposte. Per le zone del nostro corpo più delicate come il contorno occhi e le labbra esistono dei prodotti specifici che servono a proteggere e a ridurre gli effetti del foto invecchiamento. I prodotti presenti sul mercato che ci difendono dal sole sono molti e adatti alle diverse esigenze: si va dalle protezioni alte e molto alte adatte ai bambini e alle pelli chiare a quelle basse, resistenti all’acqua o no. I prodotti che facilitano l’abbronzatura sono creme che al loro interno hanno una proteina che aiuta a velocizzare la colorazione della pelle; è importante notare che questi prodotti non proteggono da scottature o altri problemi cutanei. Molto diversi gli auto-abbronzanti che, grazie ad un composto chimico, riescono a far diventare la nostra pelle abbronzata in mancanza di sole.
Anche in gravidanza bisogna usare una crema solare apposita, evitando di stare per troppo tempo al sole e proteggendosi con cappelli ed occhiali. Spesso, quando la giornata è ventosa o il sole è nascosto dalle nuvole, pensiamo che non sia necessario applicare la crema. Invece le radiazioni colpiscono ugualmente la nostra pelle e siamo a rischio scottature, macchie solari e altri danni permanenti. Dopo il mare e il sole, la nostra pelle ha bisogno di essere idratata con creme lenitive e nutrienti oppure con i prodotti dopo sole che ci aiutano a reintegrare i liquidi persi. I capelli – anche loro – hanno bisogno di protezione: via libera a foulard, bandane e cappelli larghi. Acquistiamo oli e prodotti simili ed evitiamo i trattamenti più stressanti come permanenti e tinture. Meglio lasciare che i capelli si riprendano dagli effetti di mare e sole e, al rientro dalle vacanze, fare un bel taglio e poi riprendere i soliti trattamenti. di Eleonora Casula (www.tuttasalute.net)
I nati in primavera hanno piu' rischi di contrarre il tumore della pelle... Gli esperti sottolineano i pericoli dell’esposizione nei primi mesi di vita in occasione della campagna dell’Euromelanoma Day 2014. Chi è nato tra marzo e maggio mostra una maggiore incidenza del melanoma nel corso della vita. L’allarme è lanciato dai dermatologi nell’Euromelanoma Day 2014 del 26 maggio scorso sulla base di uno studio condotto dalla Stanford University in collaborazione con la svedese Lund University e pubblicato su International Journal of Epidemiology. Gli esperti sottolineano che i primi mesi rappresentano un periodo critico di suscettibilità all’esposizione solare per lo sviluppo del tumore della pelle.
Salute > di Gianluca Rini (www.tantasalute.it)
Disostruzione
pediatrica
La disostruzione pediatrica consiste nell’applicazione di specifiche manovre di pronto soccorso, per riuscire a liberare le vie aeree di un bambino nel caso di ingestione di un corpo estraneo, che determina un’ostruzione.
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i tratta di un inconveniente che può accadere, di fronte al quale si deve essere sempre preparati, per affrontare con tempestività la situazione, senza lasciarsi prendere dal panico. Ecco perché si deve essere consapevoli di come si deve reagire e di che cosa si deve fare, quando un bambino ingoia un oggetto che, non procedendo per l’esofago, finisce nella trachea. Si tratta di salvare la vita, perché l’impossibilità di respirare può portare all’anossia e quindi a conseguenze molto gravi (a volte il tutto può essere anche letale). Le manovre di disostruzione pediatrica rientrano nell’ambito di un protocollo internazionale, che viene rivisto ogni cinque anni ed eventualmente modificato, tenendo conto degli studi portati avanti nel frattempo e dell’esperienza. In Italia queste pratiche sono state diffuse, a partire dal 2005, da Marco Squicciarini, medico della Croce Rossa Italiana. Ostruzione parziale Nel caso in cui un bambino ingerisca un oggetto in grado di determinare il blocco delle vie aeree, però in modo parziale, non occorre mettere in atto nessuna specifica manovra che si basi sulle pacche. In questi casi il soggetto, infatti, riesce a piangere, a parlare e a tossire. Ecco perché il soccorritore deve soltanto invitare il bambino a tossire e, se è necessario, provvedere a fornire una fonte di ossigeno. Ostruzione totale A volte può capitare che il bambino sia cosciente, ma non riesca né a par24
lare né a tossire. In questi casi è bene chiamare subito il 118 e praticare le apposite manovre. Ci si deve porre alle spalle dell’individuo e, sostenendolo con una mano, si deve farlo chinare in avanti. Con l’altra mano si danno cinque pacche fra le scapole, cercando comunque di non colpire la testa. Tutte e due le mani del soccorritore vanno poi chiuse a formare dei pugni e devono essere messe all’altezza della bocca dello stomaco. In questo modo si danno cinque colpi verso l’interno e verso l’alto, applicando la cosiddetta manovra di Heimlich. Il tutto consiste in una compressione addominale, che interessa l’epigastrio, in direzione del diaframma. Questa azione determina l’aumento della pressione sottodiaframmatica; quest’ultima, propagandosi al torace, provoca una spinta verso le vie aeree superiori. Da ricordare, comunque, che questa manovra di pronto intervento deve essere praticata soltanto per i bambini che hanno superato un anno di età. Nel caso in cui l’ostruzione interessi un lattante, gli si deve afferrare la mandibola, per sdraiarlo a pancia in giù. Il neonato si ritroverà a cavalcioni sull’avambraccio del soccorritore, il quale terrà la sua testa ben ferma. Con l’altra mano si danno cinque pacche interscapolari. Poi si afferra la nuca del bambino e lo si fa sdraiare a pancia in su, sull’altro avambraccio. Si effettuano cinque compressioni toraciche lente e profonde tra i capezzoli. Si devono usare due dita, badando che la testa sia sempre ferma. Si alternano cinque pacche e cinque compressioni.
Salute > A cura della Dott.ssa Klizia Cavaletti (www.tantasalute.it)
La nutrizione nel
bambino con problemi allergici
Il fenomeno allergie è sempre più in crescita in tutte le età; in Italia vi è una prevalenza del 4% e l’allergia più frequente è quella alle proteine del latte vaccino, circa il 90%.
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ltre al latte ci sono altri alimenti ad elevato rischio come uova e grano.
L’obiettivo della dieta in un bambino allergico è ovviamente quello di eliminare l’allergene prescrivendo diete corrette, quindi nel caso in cui bisogna escludere dalla dieta un determinato alimento contenente l’allergene, dovrò fornire indicazioni nutrizionali affinché quell’alimento venga adeguatamente sostituito. Un elemento importante è il monitoraggio della crescita e dello sviluppo del bambino. In queste situazioni risulta essere significativo il ruolo dei genitori. Bisogna insegnare ai genitori a leggere le etichette in quanto in molti alimenti sono presenti degli allergeni diciamo “nascosti” come ad esempio in alcuni alimenti troviamo: aromi naturali, caseina, caseinato, sieroproteine e aroma di caramello che, come non tutti sanno, indicano la presenza di proteine del latte. In Italia nel 2006 è stato approvato un decreto legge che stabilisce che su ogni etichetta vi devono essere scritti gli ingredienti e gli additivi che possono dare manifestazioni di allergia; questo decreto ha facilitato il compito del genitore ma non l’ha risolto; importante è quindi la presenza di un nutrizionista che segua il 26
bambino, impostando una dieta idonea. Così facendo si otterranno dei benefici, non solo clinici, ma avremo anche una diminuzione di anticorpi coinvolti nell’allergia diminuendo così la risposta proliferativa che porta ad una reazione allergica. Una volta risolta l’allergia bisogna anche pensare a cosa sta facendo questa dieta sul versante nutrizionale; come prevengo il deficit di nutrienti? Come prima cosa prescrivendo diete corrette, evitando di togliere troppi alimenti e per far ciò è necessario avere conoscenza allergologica e nutrizionale: ad esempio ad un bambino allergico al latte vaccino dobbiamo dare qualcosa di alternativo, come un latte dietetico ipoallergenico, ovvero formule in cui le proteine del latte sono ridotte (minore di 1500 non ho reazioni allergiche). I diversi tipi di latte Latte di capra: dal punto di vista nutrizionale è una scelta errata in quanto ha una percentuale di proteine che è circa tre volte quella del latte materno 3,10 g/100ml contro gli 0.9g/100ml del latte materno, in più ha un massimo contenuto di calcio ma anche di sodio e cloro e, dal punto di vista nutrizionale per il bambino non è adeguato perché è poverissimo di acido folico e vitamina B12. Un bambino allergico alle proteine del latte vaccino sarà allergico al latte di capra al 99%.
Latte di cavalla: ha un contenuto proteico che è circa quello del latte materno ed è quindi ben tollerato e non da allergie. L’analisi proteomica prova la somiglianza proteica tra latte materno, di cavalla e di asina e un’altra somiglianza proteica tra latte vaccino di capra e di pecora. Latte di asina: è simile al latte materno ma ha un contenuto lipidico estremamente basso e questo può essere un problema in quanto un neonato deve assumere circa 55% di lipidi; un neonato alimentato con solo latte di asina è un neonato malnutrito. Errori comuni Ad un bambino allergico alle proteine del latte molto spesso viene anche tolta dalla dieta la carne di manzo e di vitello, ma tra i due alimenti vi è una cross reattività solo del 10%. In bambini allergici alle arachidi vengono tolti anche altri legumi anche se la cross reattività è solo del 5%. Per capire se un bambino presenta cross reattività, si può eseguire il test di provocazione analizzando i livelli di IgE nel sangue. Essenziale è quindi proporre una dieta corretta che vada a sostituire gli alimenti eliminati e che permetta di soddisfare i bisogni di intake giornalieri. Per il bambino sembra che la patologia allergica sia svantaggiosa per la crescita. In particolare lo stato infiammatorio che contraddistingue il soggetto al-
lergico porta ad una serie di conseguenze sul piano molecolare e biologico come malassorbimento e ridotto intake calorico proteico. Molto spesso sono bambini con alterazione del ciclo sonno-veglia; la perdita di nutrienti porta ad un maggiore fabbisogno. Gli acidi grassi essenziali sono molto importanti per il corretto sviluppo del sistema nervoso; ad un bambino allergico al pesce dobbiamo assicurarci che non vada in deficit di DHA (acido decosaesanoico) e EPA (acido eicosapentaenoico) proponendo quindi una dieta contenente oli vegetali. Quando si riscontra un deficit di calcio in un bambino allergico al latte bisogna sempre supplementare per evitare il rachitismo e l’osteoporosi; infatti, nel latte ipoallergenico il calcio c’è ma non viene raggiunto il fabbisogno. (Se bevo una tazza e mezza di latte vado ad eguagliare il calcio che introdurrei con 1,5kg di broccoli). Per quanto riguarda il latte in polvere, si può ricostituire usando acqua con elevati valori di calcio in modo tale da coprire il 30-40% di intake giornaliero di calcio. Esistono dei preparati farmacologici il cui assorbimento è equivalente al 30% e preparati associati che contengono sia calcio che vitamina D. A cura della Dott.ssa Klizia Cavaletti
Salute > di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)
STANCHEZZA,
Sintomo da non sottovalutare
La stanchezza, soprattutto se perdurante nel tempo, potrebbe essere il sintomo di un disturbo che va affrontato con decisione.
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on sottovalutare la stanchezza, potrebbe essere un sintomo di alcune malattie, come del resto, invece, potrebbe essere semplicemente un malessere passeggero, dovuto ad una serie di fattori di varia natura. Una cattiva qualità del sonno può essere alla base di un po’ di stanchezza, soprattutto poi se non si dorme bene, e a sufficienza, per alcuni giorni consecutivi. Questo non vuol dire che si soffra di qualche particolare patologia, tuttavia bisogna cercare di rimuovere le cause della mancanza di riposo, come ad esempio una camera da letto poco accogliente perché, semmai, troppo calda, soprattutto con l’avvicinarsi della bella stagione, o troppo rumorosa o male oscurata. O ancora, per colpa dell’allergia per tutti coloro che soffrono di questo disturbo, o semmai perché il materasso ha ormai fatto il suo tempo e non è più in grado di fare completamente il suo mestiere. Insomma, tante possono essere le cause di un po’ di stanchezza, e fin quando si tratta di quelle appena elencate come esempio, tutto si risolve facilmente,
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con la possibilità di ricreare le condizioni migliori senza troppi problemi. Altra cosa quando alla base di una certa stanchezza, soprattutto poi se perdura nel tempo, vi sono alcuni disturbi o patologie che, in questo caso, vanno indagate perché potrebbero anche essere causa di altri problemi. Potrebbe, per esempio, essere causa della tiroide, di un suo cattivo funzionamento, anche se un disturbo del genere è difficile da diagnosticare perché la sintomatologia è spesso varia, non univoca. Potrebbe trattarsi di ipotiroidismo, condizione che può essere accertata con un esame del sangue che misura i livelli degli ormoni tiroidei. Il responsabile potrebbe anche essere un nodulo alla tiroide, o anche qualcosa di meno simpatico, per cui è bene rivolgersi al proprio medico che saprà quali esami prescrivere per accertare la natura del disturbo così da poter intervenire nella maniera corretta. Potrebbe trattarsi di depressione, altro disturbo molto difficile da accertare, che spesso come primo sintomo ha proprio una stanchezza generalizzata e inspiegabile. Una persona depressa è stanca fino a 4 volte di più rispetto ad una persona che non soffre di depressione, e quindi questa stanchezza può essere, in alcuni casi, addirittura invalidante. Affrontare questo disturbo non è cosa semplice, anche perché solitamente le persone non
lo accettano, tendono a negarne l’esistenza e, fin dove possibile, ad ignorarlo. Anche in questo caso è il medico a poter risolvere il problema. Può essere il sintomo di una carenza di ferro o di vitamine, condizione che può essere accertata con un semplice esame del sangue, quindi facilmente risolvibile. In caso di insufficienza di vitamina D o vitamina B12, alla stanchezza generalizzata, si associa solitamente anche una debolezza muscolare, per cui il senso di spossatezza è pressoché totale, decisamente severo. Si tratta in tutti i casi di una condizione facilmente reversibile, sempre che non sia sostenuta da qualche altra patologia, perché basta dare una aggiustata all’alimentazione, semmai anche con l’aiuto di qualche integratore specifico, per rimettere rapidamente le cose a posto. Potrebbe, infine, trattarsi di una sindrome da stanchezza cronica, condizione assai difficile da diagnosticare, di cui soffrono 300.000 persone in Italia. Si tratta di un disturbo, o meglio, di una vera e propria patologia, spesso invalidante, di cui si parla poco, in grado anche di mettere in seria difficoltà la vita sociale e lavorativa di chi ne soffre.
Per valutare correttamente se si tratta di questa malattia, bisogna soffrire di fatica almeno da 6 mesi, fatica che spesso è accompagnata anche da altri sintomi quali cefalea, sonno che non ristora, dolori muscolari e articolari, problemi di memoria, mancanza del desiderio di fare alcunché, insomma ci si sente veramente a terra. Anche in questo caso, la soluzione, anche se non si tratta di un percorso facile, è affidata al medico. di Daniele Lisi
Salute > di Gianluca Rini (www.tantasalute.it)
Scottature,
curarle con rimedi naturali
Per le scottature quali rimedi naturali, casalinghi e fai da te possiamo adottare? Sono tante le soluzioni che specialmente la natura mette a nostra disposizione. Esse si configurano come molto utili soprattutto nel caso delle scottature solari.
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i tratta di rimedi che possiamo utilizzare sia nelle situazioni di emergenza che nel momento in cui le precauzioni vadano portate avanti nel tempo. Ci sono molte sostanze che hanno proprietà rinfrescanti ed emollienti, dal miele all’aloe vera, dall’olio di lavanda a quello d’oliva. Scopriamo insieme tutti i rimedi più utili, a cui possiamo fare ricorso per difenderci dalle scottature. I rimedi naturali I rimedi naturali contro le scottature sono tanti. La prima cosa che dobbiamo fare, quando ci scottiamo, è immergere la parte che brucia nell’acqua, per trovare un certo sollievo. A questo punto la cute dovrebbe essere cosparsa di una crema idratante, anche a base di avena o di aloe vera, dei prodotti che sono dotati di notevoli proprietà decongestionanti. Possiamo provare anche, sempre per gli effetti rinfrescanti ed emollienti, con un decotto a base di tiglio e camomilla o con uno ricavato dalla cicoria. Non dimentichiamo 30
poi due soluzioni piuttosto note, come le patate da strofinare o le foglie di basilico. Nel caso in cui le ustioni siano particolarmente accentuate, oltre a provvedere ad abbassare la temperatura della superficie della pelle con il ghiaccio, possiamo applicare del miele. Quest’ultimo, infatti, aiuta a combattere le infezioni e favorisce il processo di guarigione. Molto utili fra tutti i possibili rimedi per le scottature da sole sono anche l’aloe vera e l’olio di lavanda. L’aloe vera può essere mischiata anche all’olio d’oliva, che è in grado di calmare il dolore e di favorire la rigenerazione della pelle. Molto utile, specialmente per le sue proprietà antibatteriche, è la calendula, che favorisce la rigenerazione delle cellule epiteliali. Proprietà cicatrizzanti e antinfiammatorie sono quelle, invece, della parietaria. La si può applicare come unguento ricavato dalle foglie tritate. E poi non dimentichiamo il classico albume d’uovo, che va mescolato con dell’olio d’oliva e cotto a fuoco basso, per ottenere un composto omogeneo. Si può fare anche una pomata per le scottature con il bicarbonato, da applicare sulla pelle. I cibi Rimediare alle scottature significa stare attenti anche all’alimentazione.
Ci sono, infatti, alcuni alimenti in particolare che sono indicati. Per esempio, in termini preventivi, può essere molto utile il licopene contenuto soprattutto nei pomodori e nell’anguria. Il primo ortaggio, essendo anche abbondante d’acqua, aiuta anche contro la disidratazione, quindi da questo punto di vista è molto utile. Da non trascurare il consumo del tè verde, che possiede molti polifenoli, importanti sostanze antiossidanti, che possono esercitare un’azione protettiva verso le cellule della pelle. Non bisogna dimenticare nemmeno l’olio di lino, che consente di apportare al nostro organismo acidi grassi omega 3 e omega 6, anch’essi fondamentali. In generale, comunque, tutta la frutta e la verdura sono ricche di vitamine e di sostanze che possono far bene alla pelle, anche proteggendola
dall’invecchiamento, a cui si può andare incontro per un’eccessiva esposizione ai raggi solari. In particolare vitamina A, C ed E si dimostrano essenziali. Il via libera dovrebbe essere lasciato a pesce azzurro, nocciole, frutti di mare, aringhe, ma anche spinaci e zucchine. E poi anche tante fragole, lamponi, pesche, albicocche e carote, tutti abbondanti di betacarotene, che aiuta la sintesi della melanina. Infine non dimentichiamo che anche il cacao è ricco di molti flavonoidi, in grado di apportare numerosi benefici a livello cutaneo anche da questo punto di vista. di Gianluca Rini (www.tantasalute.it)
Estetica> di Eleonora Casula (www.tuttasalute.net)
i Rimedi per prevenire le
SMAGLIATURE Un inestetismo alquanto diffuso, specie tra le donne. Anche se solo un fattore estetico, spesso le smagliature possono comportare un disagio psicologico. Ecco quindi dei consigli e dei rimedi per prevenirle ed eliminarle.
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e smagliature, o striae distensae, sono un fenomeno cutaneo che riguarda soprattutto il sesso femminile. Si presentano come delle bruciature, più o meno lunghe, in alcune parti del corpo soprattutto su seno, glutei e ventre. Il loro colore si modifica in base allo stadio in cui si trovano, poi, col passare del tempo diventano quasi bianche mentre agli esordi sono rosse ed evidenti al tatto. Le smagliature della pelle, anche dopo molto tempo, se non trattate, sono visibili e toccabili perchè sulla cute resta una sorta di cicatrice. Le cause della loro comparsa sono varie perchè si tratta di un fenomeno che si può manifestare in gravidanza come anche nel periodo dell’adolescenza, per via delle modificazioni ormonali che avvengono nella fase dello sviluppo. Nei nove mesi di gestazione, non di rado, l’aumento del peso può essere alla base di smagliature localizzate sull’addome e sul seno. Essere o no soggetti a smagliature dipende anche da una certa predisposizione e da aumenti o diminuzioni rapidi di peso. Le strisce rosse possono comparire anche in seguito ad una dieta ipocalorica. Fra le cause scatenanti rientra anche l’utilizzo di particolari prodotti farmaceutici, una crescita troppo veloce delle fasce muscolari e ad una carenza di collagene. Avviene, infatti, che la cute, per vari motivi, non è sufficientemente elastica e l’incapacità di modificarsi provoca la rottura del collagene e la comparsa delle smagliature. Per prevenire la loro insorgenza è fondamentale seguire uno stile di 32
vita sano ed attivo; la dieta deve comprendere verdura fresca, grassi buoni utili per mantenere la cute soda e tanta acqua; è molto importante introdurre, ogni giorno, della frutta fresca soprattutto quella più ricca di vitamina C. come kiwi ed agrumi. Inoltre, bisogna praticare attività fisica sia perchè le fasce muscolari restino forti, sia per evitare l’accumulo di chili di troppo. Quando si inizia una gravidanza è consigliabile utilizzare sin da subito prodotti specifici per donne in dolce attesa che possano prevenire l’insorgenza di queste strie sulle parti più soggette a modificarsi: l’addome, i glutei ed il seno. E’ opportuno utilizzare, ogni giorno, un buon cosmetico specifico per evitare la loro comparsa; in commercio esistono prodotti ad hoc anche di origine naturale. Particolarmente utili sono le creme a base di sostanze secrete dalle lumache che riescono sia a prevenire che a risolvere quelle già evidenti. In alternativa è possibile applicare degli oli di origine vegetale: olio di rosa mosqueta o di jojoba che devono essere massaggiati a lungo e con regolarità. Particolarmente indicato è l’olio di mandorle dolci perchè contiene grandi percentuali di vitamina E ed è anche lenitivo; può essere impiegato sia puro che addizionato ad altri ingredienti come essenze naturali. Questi prodotti devono essere applicati effettuando dei massaggi circolari e delicati fino ad assorbimento completo; per migliorarne l’assorbimento, sarebbe bene applicarli dopo la doccia, quando la cute è ancora umida. Le smagliature possono essere affrontate anche ricorrendo ad interventi di chirurgia plastica, non sempre risolutivi, poichè il risultato dipende dallo stadio al quale ci si trova e dalla gravità della situazione.
Salute > di Gianluca Rini (www.tantasalute.it)
benefici ed effetti collaterali della
Fotote Della fototerapia quali sono i benefici e gli effetti collaterali? Questa tecnica riesce ad utilizzare la luce per la cura di molte malattie, specialmente quelle della pelle.
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soriasi, dermatite atopica, vitiligine, la fototerapia si dimostra utile anche nel caso di ittero neonatale e ne possono beneficiare anche coloro che soffrono di depressione. Si tratta di un tipo di trattamento che viene utilizzato fin dall’antichità: il paziente viene esposto ad una luce filtrata per circa due settimane e per delle sedute che durano circa mezz’ora. La luce è forte, ma non disturba la vista, anche perché è priva di raggi ultravioletti e infrarossi. I benefici I benefici della fototerapia sono diversi. Chi ne può usufruire riesce a recuperare alcune funzionalità dell’organismo, come il sonno, l’appetito, il desiderio sessuale e riscontra un miglioramento dell’umore in generale. Tutto ciò accade perché la luce riesce a stimolare nel cervello la produzione di serotonina, la sostanza che stimola il buonumore. Con la fototerapia, quindi, si possono superare anche gli stati di stanchezza e di debolezza. Si può contrastare la depressione stagionale, la cui causa andrebbe attribuita alla luce. Le radiazioni uvb a banda stretta, che sono quelle utilizzate nell’ambito della fototerapia, possono rivelarsi utili anche nella cura di alcune malattie dermatologiche. Fra queste in primo luogo dobbiamo ricordare la psoriasi. La scelta del trattamento fototerapico deve essere affidata ad un esperto 34
dermatologo, che può decidere se usufruirne in base anche al tipo di pelle e alla gravità della malattia. La fototerapia viene utilizzata anche per trattare la vitiligine, una patologia caratterizzata dalla riduzione della produzione di melanina. I raggi uvb a banda stretta avrebbero la capacità di stimolare la produzione di melanociti e la liberazione di citochine e sostanze antinfiammatorie. Molto importante questo tipo di terapia per trattare anche i problemi legati alle dermatiti. Gli effetti collaterali Prendendo in considerazione gli effetti collaterali della fototerapia, si deve sottolineare che in genere il trattamento è sicuro, ma possono esserci delle conseguenze lievi e di breve durata. Fra queste, possono essere ricordati la nausea, il mal di testa, le eruzioni cutanee, la secchezza della bocca, l’affaticamento degli occhi, i disturbi del sonno e l’irritabilità. Generalmente gli effetti più fastidiosi possono insorgere nella fase iniziale e comunque il medico stesso può intervenire regolando opportunamente i tempi fra una seduta e l’altra ed effettuando delle pause nel corso di sedute che si prolungano nel tempo. Fra gli effetti collaterali più gravi e più rari, si registrano anche invecchiamento precoce della pelle e, in casi rarissimi, forme di cancro. In particolare si deve prestare attenzione se si stanno assumendo alcuni farmaci che possono aumentare la sensibilità alla luce del sole, come antinfiammatori ed antibiotici. Bisogna chiedersi sempre se si può prendere il sole sotto antibiotico e se si soffre di alcune malattie, come il lupus eritematoso sistemico e patologie oculari.
Alimentazione> A cura della dott.ssa Tiziana Sacchetti
prodotti
Pro e contro per il consumatore L’agricoltura Biologica è un’alternativa alle tecniche di agricoltura convenzionale e ha l’obbiettivo di ottenere prodotti alimentari di elevata qualità nutrizionale, senza l’uso di prodotti chimici di sintesi, e nel rispetto sia dell’ambiente in cui l’azienda è inserita sia del consumatore.
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e tecniche di agricoltura biologica prevedono il rispetto di quattro requisiti di qualità fondamentali: il migliore impatto ambientale, la salubrità, l’assenza di OGM e la garanzia del sistema di controllo e certificazione. In agricoltura biologica i metodi di coltivazione e di allevamento consentono solo l’utilizzo di sostanze naturali organiche. Così facendo si preserva la fertilità naturale dei terreni agricoli e si evita l’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali, suolo, acqua e aria. Gli allevamenti bio, invece, prevedono ampi spazi per permettere agli animali di muoversi e pascolare liberamente e di nutrirsi di erba e foraggio biologico, eliminando l’uso di antibiotici, ormoni o altre sostanze che stimolino artificialmente la crescita e la produzione di latte. I vantaggi per il consumatore derivano dal consumo di alimenti più sani, con un contenuto nutrizionale equilibrato e apporti di vitamine e polifenoli più elevati. Le vitamine e i polifenoli sono importanti antiossidanti che contrastano la formazione dei radicali liberi, che sono causa di invecchiamento cellulare e influiscono sulla comparsa di alcune patologie: tumori, artrite, arteriosclerosi... Gli svantaggi posso riguardare il prezzo finale dei prodotti biologici,
Dott.ssa Tiziana Sacchetti Consulente Dietista ed Educatore alimentare
più elevato rispetto ai prodotti convenzionali del 10 – 25%. Questo dato può dipendere da diversi aspetti, tra cui: i costi più elevati che l’agricoltore biologico deve sostenere dovuti alla maggiore quantità di prodotto scartato, al lavoro manuale e meno meccanizzato e ai terreni inutilizzati perché lasciati a riposo. Inoltre, un rischio per i prodotti bio sembrano essere le micotossine, sostanze naturali altamente tossiche per l’organismo, la cui presenza sarebbe maggiore in alcuni prodotti biologici. In realtà tale rischio non è confermato da indagini ufficiali e da alcuni studi emerge che le micotossine siano presenti sia in alcuni prodotti biologici sia in alcuni prodotti tradizionali. I prodotti biologici vegetali, si riconoscono da quattro caratteristiche: sono contenuti in imballaggi chiusi; presentano in etichetta la dizione “Da Agricoltura biologica-regime di controllo CEE”; riportano in etichetta il nome dell’organismo di controllo con il codice della autorizzazione concessa dal ministero delle Politiche Agricole; riportano nome e indirizzo del produttore, se si tratta di prodotti freschi (contraddistinti dalla lettera “F”) e anche del preparatore, se si tratta di prodotti trasformati come marmellate, succhi di frutta, pasta, ecc. (contraddistinti dalla lettera “T”). I prodotti vegetali trasformati (prodotti in Europa) possono essere denominati biologici solo quando la percentuale di prodotto agricolo bio è di almeno il 95%; solo in questo caso le etichette prevedono la presenza del logo europeo. Per le domande alla Dott.ssa Tiziana Sacchetti o per una consulenza, inviate una mail a: alimentazione@foryoumagazine.it
IN BUONA SALUTE
CON UNA CORRETTA
EDUCAZIONE ALIMENTARE. L’attività di educazione alimentare è finalizzata al raggiungimento e/o al mantenimento di un buono stato di salute attraverso l’acquisizione di corretti comportamenti alimentari. Durante il primo incontro si elabora il programma di educazione alimentare, in base alla valutazione dello stato di salute del paziente (su indicazione medica attestante diagnosi), e lo stato nutrizionale del paziente attraverso l’anamnesi alimentare, la misurazione antropometrica e la bioimpedenziometria. Si prosegue il percorso con incontri periodici, al fine di monitorare l’andamento del programma di educazione alimentare, attraverso l’anamnesi e le misurazioni ottenute utilizzando degli strumenti sopra elencati.
Bioimpedenziometria
Questa misurazione consiste nel calcolare, mediante uno strumento detto impedenziometro, la resistenza e la reattanza del corpo al passaggio di una corrente alternata a bassissima intensità. Ciò permette la valutazione dello stato di idratazione e della composizione corporea (massa cellulare, massa magra e massa grassa).
Intolleranze alimentari
Intolleranze alimentari ed allergie alimentari sono due argomenti differenti. Le allergie alimentari coinvolgono il sistema immunitario e sono reazioni che compaiono dopo brevissimo tempo dall’assunzione dell’alimento implicato. Le intolleranze alimentari dipendono da un progressivo accumulo di sostanze infiammatorie nel nostro organismo ed hanno tempo di reazione più lungo. Il problema delle intolleranze può essere influenzato da diversi fattori, tra cui una dieta poco varia, stress psico-fisico, disbiosi intestinali. Individuare gli alimenti che danno intolleranza ed eliminarli periodicamente dalla dieta, aiuta a risolvere i disturbi correlati e a migliorare la qualità della vita. Disturbi più comuni: afte, disturbi intestinali, cefalee, dimagrimento o ingrassamento improvvisi, stipsi, cute impura, cellulite, dermatiti, ritenzione di liquidi, disturbi del sonno, sindrome premestruale, stanchezza cronica.
Altri servizi:
Consulenza Dietistica per RSA, Comunità, Cliniche, Mense scolastiche e aziendali: Elaborazione di menù, con relative ricette e grammature; Redazione del Manuale di Consulenza Dietistica; Formazione in sede. Consulenza HACCP: Elaborazione del piano di autocontrollo con il sistema HACCP (Hazard analysis and critical control points) (D.Lgs. 193 del 06/11/2007); Analisi del diagramma di flusso con l’individuazione dei Rischi e dei CCP (Punti critici di controllo); Formazione in sede. Preventivi personalizzati in relazione alle specifiche esigenze e caratteristiche del richiedente (numero di pasti somministrati, dimensioni della struttura). Per informazioni e preventivi inviare una mail a: alimentazione@foryoumagazine.it
Viaggio >
Polinesia
COOK
L’ARCIPELAGO DELLE ISOLE COOK SI TROVA NELLA COSIDDETTA POLINESIA NEOZELANDESE, IN PIENO OCEANO PACIFICO, TRA LA POLINESIA FRANCESE E LE ISOLE SAMOA. E’ CONSIDERATA UNA DELLE METE DI MARE PIÙ BELLE DEL MONDO, PERFETTA PER UN VIAGGIO DI NOZZE E COMODAMENTE RAGGIUNGIBILE CON VOLI DIRETTI DA LOS ANGELES, AUCKLAND E SYDNEY. a cura di RAFFAELLA PATRICELLI
Viaggio > di Raffaella Patricelli
ISOLE
COOK
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ottili banchi corallini e atolli remoti, spiagge di sabbia bianca e verdi monti vulcanici, un ritmo di vita tranquillo e una popolazione cordiale: che cosa si può volere di più? Queste isole sono l’ideale per fare escursioni a piedi, praticare lo snorkelling, esplorare le grotte oppure semplicemente oziare sulla spiaggia. Raggiungete una delle isole esterne e sperate che l’imbarcazione non torni più a prendervi. Sognare non costa nulla e noi lo facciamo ogni mese con l’intenzione di prendervi per mano e condurvi in un percorso magico ogni volta. Con il suo territorio montagnoso e ricoperto da una fitta vegetazione, circondata poi da una splendida barriera corallina, le Isole Cook hanno spiagge di soffice sabbia bianca adorne di palme da cocco, e sono bagnate da acque di color turchese. L’area è perfettamente attrezzata per accogliere i turisti, ma se siete in cerca di qualcosa di più ‘selvaggio’ potete provare a visitare le isole meridionali. Aitutaki è forse una delle isole più belle del Pacifico. Non dimenticate, però, le altre isole, meno famose ma ugualmente belle. Se si aggiunge l’ospitalità degli abitanti, è facile capire perché la voglia di andare non tarderà a farsi sentire! Furono scoperte dagli spagnoli e poi spesso visitate dal Capitano James Cook nel suo secondo e terzo viaggio nei tragitti tra le isole Tonga e Tahiti. Il nome Isole Cook deriva da una cartina di navigazione russa dei primi anni del Novecento, in onore al famoso Comandante. Aitutaki fu visitata per la prima volta da Bligh (alla guida del Bounty). Rarotonga non fu mai visitata da Cook. La prima visita registrata in Rarotonga è dovuta a una nave commerciale in sosta per rifornimenti. Parte dell’equipaggio fu uccisa e la moglie del comandante fu mangiata. Rarotonga entra nella storia come l’unica isola del Pacifico dove fu mangiata una donna. Il Capitano Cook giunse due volte alle isole nel 1773 e nel 1777, dando ad esse il nome Isole Hervey e rivendicandole per la corona britannica. L’11 giugno 1980 è stato firmato un trattato con gli Stati Uniti d’America, con il quale si sono definiti i confini marittimi tra le isole Cook e le Samoa Americane, con il quale gli statunitensi hanno inoltre rinunciato alle loro pretese sulle isole Penrhyn, Pukapuka, Manihiki, e Rakahanga, delle isole Cook settentrionali.
Viaggio > di Raffaella Patricelli
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e Isole Cook esibiscono una summa delle loro tradizioni durante la Cultural Festival Week (la seconda settimana di febbraio), che comprende gare di confezione delle tivaevae e mostre d’arte e artigianato, e con l’Island Dance Festival Week (terza settimana di aprile), una manifestazione di gare di danza che culmina con l’elezione del danzatore e della danzatrice dell’anno. Il Song Quest dura cinque settimane a partire dall’inizio di luglio e termina a Rarotonga con un gran finale in cui si esibiscono cantanti, musicisti e artisti vari provenienti da tutte le isole. Il Constitution Festival, che ha inizio il venerdì precedente il 4 agosto e dura 10 giorni, celebra l’indipendenza con incontri sportivi, danze, musica, rappresentazioni storiche e culturali e molte altre manifestazioni. È la festività principale delle Isole Cook. Nell’ultima settimana di novembre si svolge il Tiare Festival ovvero il Festival floreale, caratterizzato da sfilate di carri decorati da fiori, un concorso di bellezza e gare di composizioni floreali. In occasione del New Year’s Eve (l’ultimo dell’anno) hanno luogo danze e altri spettacoli. La valuta ufficiale è il dollaro neozelandese, ma in effetti esiste una valuta locale che ha lo stesso valore di questa moneta. Tra le mete interessanti da visitare
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c’è Avarua, capitale delle Isole Cook e città principale di Rarotonga, si trova al centro della costa settentrionale dell’isola. Fino a pochi anni fa era un porto piccolo e sonnolento, quasi il prototipo di una città commerciale dei Mari del Sud, ma in occasione della festa internazionale di Maire Nui, tenutasi nel 1992, sono stati fatti dei lavori di ristrutturazione e di rinnovamento; da allora Avarua ha conosciuto un certo sviluppo, mantenendo tuttavia intatta la sua atmosfera cordiale e rilassante. Rarotonga è un posto bello e lussureggiante, orlato di spiagge e coronato al centro dai monti. Tutti i principali luoghi di interesse sono situati lungo le due strade concentriche dell’isola o nelle loro vicinanze. Arorangi, sulla costa occidentale, è stato il primo villaggio costruito dai missionari ed è nato con lo scopo di fungere da modello per il resto dell’isola. Per la bassa imposizione fiscale attuata e, in particolare, per l’assenza di norme e misure restrittive di controllo sul versante delle transazioni finanziarie, le Isole Cook sono annoverate tra i cosiddetti “paradisi fiscali”. Infatti, sono fra le 14 giurisdizioni che, in base al Rapporto del giugno 2010 dell’Organizzazione con sede a Parigi, ancora figurano nella cosiddetta lista grigia dell’OCSE sotto la voce tax haven e centri finanziari.
ISOLE
COOK 43
Estate
Donna KARAN
Moda > di Giovanna Testa
Primavera
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Moda > di Giovanna Testa
KARAN La stilista ha dimostrato in questa stagione di sfilate di essere molto attratta dalla giungla. Con il brand più giovane DKNY ha portato in scena la giungla metropolitana, con uno street style molto moderno e se vogliamo anche elegante, perfetto per le ragazze che adorano la moda e desiderano avere un look molto personalizzato. Donna Karan New York punta a un pubblico più maturo e lo fa mischiando, per la collezione primavera estate 2014, le tendenze e le esigenze newyorchesi a influenze tribali, quasi indiane. Il risultato? Molto suggestivo. I colori sono quelli della terra, ci sono quindi il rosso argilla, il tabacco, l’oro tipico del deserto e poi le fantasie che si mescolano a un nero, simile a quello dell’henné dei tatuaggi. In queste stampe c’è un ritmo tribale, che non può passare inosservato e trova la sua massima espressione nelle tuniche. I tagli degli abiti sono poi estremamente cittadini, ci sono quindi cappotti pratici e confortevoli, per la mezza stagione, le camicie da uomo su misura, aggiustate per le silhouette femminili. Molto belle anche le trasparenze, che rendono un po’ più sensuale la collezione. Tantissime anche le gonne asimmetriche e le minigonne, da sfoggiare rigorosamente con cinturoni in cuoio. Gli accessori sono importanti per completare il look di Donna Karan New York: ci sono sandali alla schiava, pitonati e con tacchi alti, borse in pelle, alcune traforate altre sempre in pitone, estremamente preziose, poi bracciali in cuoio e soprattutto cappelli, per proteggersi dal sole e per rendere la donna un po’ più mascolina. (www.fashionblog.it) 46
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Shopping > di Giovanna Testa
Zara
ACCESSORI
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DIADORA Novità in casa Diadora per la primavera estate 2014: il marchio di abbigliamento sportivo sta intascando un successo dopo l’altro anche grazie al rinnovamento dello stile e alla scelta dei testimonial.
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uomo Shopping > di Giovanna Testa
FA SHI ON
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Iceberg Collezione Primavera/Estate
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LE TENDENZE DELLA MODA
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Arte > di Claudia Ferrini
BEAR L
a storia della pittrice Dilka Bear può essere presentata come la storia di una bambina dagli occhi azzurri chiamata Dilyara, antico nome persiano che significa “gradita al cuore, accarezza l’anima”, nata e cresciuta nell’attuale Kazakistan, terra di confine tra Russia e Cina, tra influenze etnico-culturali asiatiche ed europee, tra realtà e fiaba, arte e illusione. E’ la storia di una bambina e di una donna allo stesso tempo, estremamente abile nel ricordare ai bambini ingenuamente compiaciuti della loro maschera da adulto, forse certi che questa possa agire da infallibile schermo protettivo, quanto il dolore possa pungere e strappare con violenza anche il più solido simulacro, quanto l’immensità dell’intimo comprenda inevitabilmente un’etica della sof-
ferenza, dell’inquietudine, dell’insicurezza. Dilyara è bambina ed è donna, assapora le emozioni lasciandosi pervadere, comprende il significato profondo dei gesti più semplici. Si sposta in Italia e qui riceve un dono. Una mano amica le offre dei colori acrilici e in breve tempo Dilyara diventa una celebre esponente del Pop Surrealism di respiro internazionale, una corrente tesa a indagare il presente, il quotidiano, il banale e l’intimo in chiave surreale, coniugando, mediante tecniche artistiche miste e varie, tutto ciò che è reale con tutto ciò che è impossibile. Collabora con tica, del fumetto anni’60, della cultura indipendente, quella tattoo, quella freak, quella fetish. Dilyara viene celebrata dal magazine statunitense Justapoz, diventa nota nel web come Dilka Bear. Conoscere l’opera di Dilka Bear significa intraprendere un itinerario introspettivo suggerito da creature misteriose dipinte su tavole lignee. Significa rintracciare la propria fragilità nei corpi esili dei bambini rappresentati, i propri limiti nei loro visi enormi, tremare per lo stesso freddo che fa arrossare i loro nasi, sostenere, nel silenzio più assoluto, gli sguardi seri, malinconici, grondanti di dolore, indifferenza o abulia, che fissano con fierezza la nostra nudità. gallerie e musei d’Europa, nel 2011 viene invitata da Andrea Oppenheimer a Roma per partecipare alla collettiva “Italian Pop Surrealism”, dall’8 settembre all’8 ottobre 2012 espone le sue opere più recenti in una mostra personale “Dilka. Wild escape”, nuovamente presso la Mondo Bizzarro Gallery, specializzata in surrealismo pop, arte erotica, urban art, controcultura e disegno, un luogo dell’arte contemporanea audacemente attento alle più eterogenee implicazioni della street culture, del cinema splatter o b-movie, dell’estetica circense, della filosofia go-
Le passioni raccontate dalle immagini diventano compassioni e le opere sembrano assorbire, nel loro senso ultimo, ognuno dei sussulti emotivi che agitano la più intima soggettività del nuovo interprete, che si addentra nel suo inconscio e si consegna disarmato alla verità del proprio essere, rievoca i ricordi senza più temerli, li rende fiabe della buonanotte che conciliano il sonno della ragione e le ragioni dei sentimenti. Le opere di Dilka Bear sono tutte di piccolissime dimensioni. Per accedervi bisogna farsi piccoli. Rannicchiarsi.
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CROZZA Meraviglie Teatro > di Camilla Petrella
nel Paese delle
Intrattenimento, improvvisazione, originalità, gli elementi di cui lo showman genovese Maurizio Crozza si serve per descrivere l’attuale società italiana e i personaggi politici che la abitano.
I
l volto comico di questi ultimi anni, si esibirà al Palalottomatica di Roma, il 13 giugno. Maurizio Crozza e il suo paese delle meraviglie finalmente live nella Capitale.
Da Italialand a Crozza nel Paese delle Meraviglie. Il linguaggio comunicativo utilizzato dall’attore è in grado di coinvolgere un numero sempre più vasto di telespettatori. Le sue imitazioni, i personaggi politici da lui rivisitati all’interno dei suoi spettacoli, fanno il giro del web, creando un vero e proprio fenomeno.
Ha fatto sorridere milioni di telespettatori, l’attore comico genovese Maurizio Crozza, con il suo Crozza nel Paese delle Meraviglie in onda su La 7. Maurizio Crozza si è diplomato presso la scuola del teatro stabile di Genova nel 1980, diretto dal grande Gian Maria Volontè. L’attore debutta a teatro, con i grandi classici della drammaturgia nazionale e internazionale. Arriva negli studi televisi della Rai nei primi anni novanta, partecipando a trasmissioni quali Avanzi e Tunnel. Ma sarà il gruppo comico Gialappa’s Band e la sua partecipazione dal 2001 al 2004 alla trasmissione diretta da Simona Ventura Quelli che…il calcio a renderlo super noto.
L’attore genovese in questi ultimi anni ha saputo capitalizzare nel migliore dei modi i suoi talenti. Intrattenimento, improvvisazione, originalità, gli elementi di cui lo showman si serve per descrivere l’attuale società italiana e i personaggi politici che la abitano. Crozza è senz’altro in grado di spaziare, e raccontare non solo frammenti di satira politica, ma pezzi di storia culturale e sociale del Paese.
Dal 2007 ad oggi Crozza s’impone come il satiro del programma d’approfondimento Ballarò in onda su Rai Tre e forma riusciti one man show su La 7.
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IL FENOMENO CROZZA
L’appuntamento con l’indiscussa bravura di Maurizio Crozza e il suo nuovo Crozza nel Paese delle Merviglie Tour, è al Palalottomatica di Roma, il 13 giugno.
Cinema >
KEVIN COSTNER
TO
THREE DAYS
KILL
Kevin Costner ed il regista McG insieme per un thriller scritto da Luc Besson. Il film racconta la vita di Ethan Runner, un agente dei Servizi Segreti, che scopre di aver poco da vivere e decide di ritirarsi per recuperare il rapporto con la sua famiglia.
K
evin Costner interpreta una spia internazionale che decide di abbandonare la sua vita vissuta sul filo del rasoio per riallacciare finalmente i rapporti con la moglie e la figlia, tenute sempre a debita distanza per proteggerle dai pericoli connessi al suo lavoro... Ethan Reiner (Kevin Costner) è un agente CIA cui viene diagnosticato un cancro al cervello che gli lascia poco tempo per vivere. Così l’uomo lascia il lavoro e decide di trasferirsi a Parigi per riunirsi alla moglie Christine (Connie Nielsen) da cui si è separato e alla figlia Zoey (Hailee Steinfeld), inquieta teenager risentita verso il padre. Quando Christine deve lasciare la città per un viaggio di lavoro, Ethan si dà da fare per tornare a fare il papà per qualche giorno, 56
stando vicino alla figlia e cercando di riconquistarla. Ma la CIA non accetta l’uscita di scena di Ethan e l’agente Vivi Delay (Amber Heard) gli viene messo alle calcagna per collaborare a rintracciare ed eliminare una coppia di terroristi, l’Albino (Tomas Lemarquis) e The Wolf (Richard Sammel). L’offerta fatta a Ethan è questa: se lui uccide i criminali, lei gli fornirà un prodotto in via di sperimentazione che gli potrà allungare la vita. Kevin Costner fa più che bene il suo mestiere, delineando un personaggio che pare un ibrido fra un James Bond attempato e il Bruce Willis di Trappola di Cristallo, con un sottile e pungente velo di ironia che lo rendono ancora più indimenticabile, creando un personaggio combattuto fra lo scrupolo per il suo lavoro e il tentativo di riparare i propri errori con la giovane figlia. La regia di McG, carico dell’esperienza di Charlie’s Angels e Terminator Salvation, risulta ben orchestrata e partecipe, soprattutto nelle scene d’azione e nei dialoghi al limite del kitch degni di Tarantino. Fonte: www.cinemalia.it
JERSEY BOYS Il film è l’adattamento cinematografico del musical di Broadway “Jersey Boys” vincitore nel 2005 dei Tony Awards. L’opera racconta la storia di Frankie Valli e dei Four Seasons, un gruppo di ragazzi provenienti da un quartiere povero che diventano uno dei più grandi gruppi pop americani di tutti i tempi. Il gruppo ha venduto 175 milioni di dischi in tutto il mondo prima di raggiungere i trent’anni. Il film userà le stesse canzoni usate a teatro, ovvero ‘Sherry’, ‘Big Girls Don’t Cry’, ‘Oh What a Night’ e ‘Can’t Take My Eyes Off of You’. Regia di Clint Eastwood Con Christopher Walken, F. Eastwood Nelle sale da mercoledì 18 giugno Genere: Biografico
INCOMPRESA Aria, nove anni, vive con i genitori e due sorellastre. Papà è un attore famoso, mamma una celebre pianista, entrambi assai stressati e in continuo litigio fra loro. Aria fatica a trovare il proprio posto in questa scombinata famiglia, anche perché ogni sua iniziativa viene fraintesa e provoca conseguenze negative inaspettate. Quando i genitori si separano, anche il suo innamoramento per un coetaneo che la ignora, così come la sua amicizia con una compagna di scuola, si rivelano esperienze mortificanti. Regia di Asia Argento Con A. L. Castoldi, G. Garko, M. Gazzè Nelle sale da giovedì 5 giugno Genere: Drammatico
RE LEAR Il vecchio Re Lear, prossimo ad abdicare, decide di dividere il regno tra le tre figlie sulla base dell’amore che sapranno dimostrargli. Le prime due gli offrono altisonanti dichiarazioni di affetto mentre la preferita racconta con estrema sincerità e senza falsa enfasi il suo amore. Irritato, Lear la ripudia. Si renderà però ben presto conto del suo errore, come racconta il Premio Oscar Sam Mendes che torna così al National Theatre di Londra per dirigere Simon Russell Beale nella celebre tragedia. Regia di Sam Mendes Con Simon Russell Beale Nelle sale dal 24 giugno Genere: Teatro
SYNECDOCHE, NEW YORK Regia di Charlie Kaufman Con Philip Seymour Hoffman, Catherine Keener Nelle sale da giovedì 19 giugno Caden Cotard, regista teatrale, sta per montare un nuovo spettacolo ma si sente frustrato. La moglie Adele lo lascia per proseguire la carriera di pittrice a Berlino portando con sé la figlioletta Olive. Madeleine, la sua analista, è più attenta alle sorti del suo nuovo libro che a quelle del suo paziente. La sua relazione con la bella Hazel è durata poco. Per di più è afflitto da una misteriosa malattia. Decide di riunire un gruppo di attori che dovranno mettere in scena la sua vita in un enorme spazio al coperto che riproduce i luoghi da lui frequentati. Ultimo film del compianto Philip Seymour Hoffman.
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lana Musica >
Ultraviolence, in uscita il 17 giugno, è il secondo album in studio della cantautrice statunitense Lana Del Rey. Il nuovo album giunge a circa due anni e mezzo di distanza dal debutto del gennaio 2012, del fortunato primo disco “Born to die”.
L
ana Del Rey ha annunciato la tracklist ufficiale di Ultraviolence che, dai titoli, si reputa all’altezza sia del nome dell’album sia del personaggio di Lana. L’annuncio è arrivato direttamente sul suo account Facebook dove la cantante ha postato solo ed unicamente la tracklist, quindi ancora niente data di pubblicazione, anche se questo centellinare in stile Hansel & Gretel con i pezzetti di pane, potrebbe solo voler dire che siamo vicini. Inoltre la Del Rey aveva dichiarato durante il suo concerto del 5 maggio scorso a Montreal in Canada che l’album sarebbe stato pubblicato il mese successivo. Lana ha definito “Ultraviolence” un album che le ha fatto dimenticare il successo di “Born to Die” per quanto è bello, dalla tracklist si capisce anche la sua definizione di oscuro. L’album apre con due tracce dal titolo “Cruel 58
Word”, tradotta mondo crudele, e “Ultraviolence”, omonima del disco. L’idea dell’oscurità del prossimo disco di Lana viene chiarita da subito, evidentemente la cantante in questo album andrà ad esplorare delle trame oscure del mondo. Lo confermano tracce come “Sad Girl”, ragazza triste, “Money Power Glory”, soldi potere gloria, e “Black Beauty” che era stata vittima di un leak qualche mese fa ed è già disponibile, in una versione demo, su youtube. Per anticipare l’uscita di “Ultraviolence”, intanto, Lana ha pubblicato il video del suo primo singolo “West Coast” nel quale la si può vedere in una specie di doppio personaggio. Lana si scinde tra una passeggiata sulla spiaggia con il suo fidanzato e una gita in macchina lungo i viali della California con un uomo misterioso. Il video è per la maggior parte in bianco e nero, per poi aprire sulla figura di Lana che, come in un sogno, si muove e canta mentre delle fiamme lambiscono la sua figura. Di certo la cantane è all’altezza della sua fama, specialmente se si pensa che il suo cortometraggio “Tropico” mostrava degli unicorni e dei riesumati John Wayne, Elvis Presely, Gesù e Marilyn Monroe che si aggiravano nei giardini del Paradiso. di Valentina Gianfermo musica.excite.it
Motori >
LAMBORGHINI HURÁCAN “PICCOLA” SUPERCAR DI SANT’AGATA.
L
a Lamborghini Gallardo va in pensione. Ormai è ufficiale. A rimpiazzarla, infatti, è già stata presentata la terza generazione della piccola supercar di Sant’Agata Bolognese, la nuova Lamborghini Huracán.
strumenti. Compare, a tal proposito, un inedito schermo Tft a colori da 12,3 pollici all’interno del quale vengono riportate tutte le informazioni come la velocità, il contagiri e le funzioni del sistema di infotainment, oltre, naturalmente, al navigatore. Per quanto riguarda il nuovo telaio della Lamborghini Huracán, lo chassis combina la tecnologia brevettata da Lamborghini in “fibra di carbonio forgiata” con elementi in alluminio, dettaglio che abbassa il peso totale della supercar a 1.422 kg.
Il Toro ce l’ha nel sangue, infatti, il suo nome deriva da un famoso toro dell’800 che si distinse nelle corride spagnole per il suo vigore e il suo coraggio. Leggende a parte la nuova Lamborghini Huracán mantiene l’inconfondibile DNA del marchio (e della gamma) con uno stile aggiornato, più che altro, nei dettagli, come ad esempio il profilo della finestratura laterale, a forma di esagono, e la fanaleria full-Led anteriore e posteriore, che le da una personalità tutta sua.
Il cuore pulsante della nuova Lamborghini Huracán rimane il medesimo della Gallardo, il V10 da 5,2 litri che guadagna, però, 50 CV raggiungendo quota 610 CV erogati a 8.250 giri e una coppia massima di 560 Nm a 6.500 giri. Questa unità conta su un nuovo sistema di iniezione IDS che gli consente di lavorare sia come motore a iniezione diretta che indiretta, in funzione della fase e della zona in cui si inietta il combustibile.
Anche l’interno dell’abitacolo, rivestito in pelle Nappa e Alcantara, è stato rinnovato in termini, oltre che di nuove linee, di digitalizzazione degli 60
La trasmissione abbinata al V10 è una vera novità. Per la prima volta, infatti, Lamborghini affida una sua vettura al cambio Ldf (Lamborghini Doppia Frizione), un cambio a sette rapporti di derivazione Audi
che trasmette tutta la coppia alle quattro ruote attraverso la trazione integrale. Questo cambio, tra l’altro, permette di selezionare tra tre modalità di guida: Strada Sport e Corsa. La relazione peso potenza dichiarata dalla Casa equivale a 2,33 kg per cavallo, sempre per avere un termine di paragone la Ferrari 458 Italia 2,39 km/CV e la MP4-12C 2,41 kg/CV. E poi, naturalmente, le prestazioni: la Lamborghini Huracán scatta da 0 a 100 km/h in 3,2 secondi, raggiunge i 200 km/h in 9,9 secondi mentre la velocità di punta dichiarata tocca i 325 km/h. Il tutto con consumi che non dovrebbero superare i 12,5 litri/100km, un dato nettamente migliore rispetto alla Gallardo, decisamente più assetata e alla quale servivano 13,7 litri di benzina per percorrere 100 km. Di serie la Lamborghini Huracán proporrà l’impianto frenante in carboceramica mentre su richiesta, come optional, si potranno avere anche il Lam-
borghini Dynamic Steering con assistenza variabile (in relazione alla velocità) e le sospensioni magnetoreologiche regolabili. Il debutto ufficiale della Lamborghini Huracán è avvenuto a maggio in occasione del Salone di Ginevra 2014 anche se a partire da gennaio il marchio emiliano metterà in scena una serie di eventi (ben 130) in sessanta diverse città del mondo per presentare alla propria clientela il nuovo gioiellino in vista delle prime consegne previste già in questo periodo. Un nuova Huracán LP610-4 è stata consegnata dalla Lamborghini alla Polizia di Stato (foto a sinistra). La collaborazione della casa automobilistica con la polizia va avanti dal 2004. Sono cinque le auto donate finora; l’ultima è per l’appunto la Huracán LP610-4 che sostituisce una delle due Gallardo regalate nel 2008. Fonte: panorama-auto.it
Agenda eventi
13 Giugno
22 Giugno
Roma
Roma
Circo Massimo ore 21.00 Prezzo n.p. Info: Ticket One Tel. 892.101
Palottomatica Ore 21.30 Prezzi da euro: 29,90 a 69,00 Info: Ticket One
MAURIZIO CROZZA
ROLLING STONES
14 Giugno
Fino al 25/06
Roma
Roma
Ippodromo delle Capannelle Dalle ore 12.00 Prezzi da E. 24,99 Info: Ticket One
HOLI FESTIVAL OF COLOURS
Teatro Eliseo Prezzi da euro: 18.30 Info: Ticket One
IL MALATO IMMAGINARIO
20 Giugno
25/26 e 30 Giugno
Roma
Roma
Ippodromo delle Capannelle ore 21.45 Prezzo euro 40,25 Info: Ticket One
Stadio Olimpico Vasco Live Kom Prezzi da E. 41,40 Info: Ticket One
VASCO ROSSI
30 SECOND TO MARS ROCK IN ROMA
21 Giugno
28 Giugno
Roma
Roma
Ippodromo delle Capannelle ore 21.45 Prezzo euro 46,00 Info: Ticket One
THE PRODIGY 62
Ippodromo delle Capannelle ore 22.30 Prezzo euro 40,25 Info: Ticket One
DAVID GUETTA
La redazione non risponde di eventuali cambiamenti a date e prezzi pubblicati
6 Luglio
16 Luglio
Roma
Roma
Stadio dei Marmi (Foro Italico) Dalle ore 16.00 Prezzo euro 35,00 Info: prontoticket.it
CIRCOLOCO ROME
Auditorium Parco della Musica ore 21.00 Prezzo euro 25,00 Info: 892.982
STEFANO BOLLANI
12 Luglio
18 Luglio
Roma
Roma
Hard Rock Live In Rome Piazza del Popolo Dalle ore 17.00 Concerto gratuito
PINO DANIELE
NEGRAMARO
Auditorium Parco della Musica ore 21.00 Prezzi da euro: 40,00 a 70,00 Info: 892.982
14 Luglio
24 Luglio
Roma
Roma
Centrale Live Foro Italico ore 21.00 Prezzi da E 29,00 Info: Ticket One
FRANCO BATTIATO
Ippodromo delle Capannelle ore 21.45 Prezzo euro 43,70 Info: Ticket One
PLACEBO
ART-RAVE ELETTRONICO in 3D
14 Luglio
25 Luglio
Roma
Roma
Auditorium Parco della Musica ore 21.00 Prezzi da E 30,00 Info: prontoticket.it
KRAFTWERK
Terme di Caracalla ore 21.00 Prezzi da euro: 25,00 a 85,00 Info: prontoticket.it
ROBERTO BOLLE 63
Claudio Scaringella
Kitchen > a cura de: Il Pacchero Solitario
di gamberi rossi al whisky e crema di patate fumè... Ingredienti per 4 persone
800 grammi di gamberi rossi, 5-6 grosse patate lesse, qualche rametto di rosmarino, olio extravergine, un bicchierino di whisky torbato, sale, pepe, farina, una noce di burro, un “coppapasta” da 8 cm, carta da forno.
Preparazione (Livello di difficoltà di preparazione: media)
D
opo aver lessato le patate, mettete qualche rametto di rosmarino (meglio se secco) in un vecchio pentolino e, dopo averlo “incendiato”, spegnetelo e ponetelo sul fuoco. Su di esso mettete un colino metallico con le patate lesse e coprite per affumicarle per una ventina di minuti. Quindi schiacciatele e setacciatele. Sbucciate i gamberi e privateli del budello, tagliateli per il verso della lunghezza e con il coppapasta create dei dischi dello spessore di circa 1 cm su quadrati di carta da forno cercando di disporli in maniera intrecciata e compattandoli con un cucchiaio. Aggiustateli di sale ma ricordate che sono già sapidi per loro natura. Delicatamente capovolgeteli in una padella ampia antiaderente con poco olio ben caldo; togliete delicata-
mente i quadrati di carta, voltate i dischi di gambero e sfumateli con abbondante whisky torbato (io ho utilizzato un Caol Ila del 2004). Attenzione poiché l’alcool prenderà fuoco. Appena spento aggiungete del brodo di pesce ed una noce di burro infarinata per legare la salsa. Scaldate per bene la purea di patate ed aggiungete anche ad essa del burro per renderla spumosa. Montate il piatto intervallandola alle millefoglie di gamberi, versate la salsa legata sopra di essi ed ornate con un rametto di rosmarino… ovviamente sarebbe opportuno accompagnare il piatto con un goccio del medesimo whisky…
Tempo dipreparazione:
60
minuti
IL PACCHERO SOLITARIO Aprilia, Via Verdi, 29 (Ang. via M.Aurelio) T. 06.92062042
Ecco che finalmente avete saputo trovare un
allungheranno i tempi per i piani economici pre-
senso anche dove il senso non c’è! Venere vi
posti. L’influenza del Sole è ormai lontana e an-
rende capaci di svolgere molte attività anche
che Mercurio genera tensione con i collaboratori. Attenzione a non chiedere troppo a voi stessi, e soprattutto al partner, potrebbe reagire male. I vostri numeri fortunati: 49 - 69 - 11
solo voi possedete! Attenzione però all’amore… state rischiando davvero molto… I vostri numeri fortunati: 13 - 42 - 79
vati impetuosi in questo ultimo mese di influsso
lavorativo e ora dovete solo aspettare che i frut-
gioviano. Adesso è arrivato il momento di go-
ti maturino… li raccoglierete in autunno, ma
dere di certi lussi che vi siete guadagnati e di allentare un po’ i ritmi troppo pesanti che avete sostenuto in questo periodo. Godetene in coppia!
Scorpione
Finalmente avete trovato un nuovo orizzonte
adesso è il tempo della semina. Abbiate fiducia nel destino, ormai Giove in opposizione vi rende liberi economicamente e sentimentalmente! I vostri numeri fortunati: 22 - 30 - 60
I programmi a volte quando finiscono nel sac-
riveranno a pioggia! Non fatevi abbattere da
co insegnano solamente che puntare troppo
alcune premure ed ansie legate al periodo nero
su questioni uniche, come il lavoro, o la casa,
della crisi economica, non vi rendete conto che il mondo cade sotto i vostri piedi? Dovete solo guardarvi allo specchio e vedere ciò che tutti vedono! I vostri numeri fortunati: 9 - 67 - 89
Sagittario
Auguri cari gemelli! Questo mese le novità ar-
o cose noiose, inaridiscono l’animo umano. Quanto state dando agli altri? Quanto state dando a voi stessi? Attenzione all’egoismo. I vostri numeri fortunati: 50 - 54 - 89
Il vostro nuovo indirizzo professionale sta pren-
questi giorni, ancor di più lo farà nella fine del
dendo la piega giusta, dovete solamente aspettare
mese, quando scadenze lavorative vi metteran-
i tempi biblici di un periodo storico avverso, ma
no sotto pressione… ma indipendentemente da ciò, voi cosa volete fare della vostra vita? Ancora non sapete rispondere a questa domanda… I vostri numeri fortunati: 29 - 59 - 77
Capricorno
La nostalgia vi sta tenendo il cuore in pungo
Giove e Mercurio vi sostengono e vi incitano a proseguire. Unico dettaglio di follia nel vostro cielo: Venere vi sta devastando. Chi volete con voi? I vostri numeri fortunati: 14 - 70 - 77
Cari Leoni, l’ansia da lavoro sta prendendo il
E’ il momento di mettere mano al vostro portafo-
sopravvento e non riuscite a dare al partner
glio e gettarvi in investimenti fruttuosi. Mercurio
le giuste attenzioni… i vostri pensieri sono
e Plutone vi concedono un intuito formidabile e vi
sempre legati all’investimento per il futuro e chiedete troppo dai vostri colleghi… in questi casi un po di relax è la cosa più giusta. I vostri numeri fortunati: 10 - 33 - 37
Acquario
Gemelli Cancro Leone Vergine
sincronicamente e questa è una qualità che
Finalmente i tanti agognati guadagni sono arri-
I vostri numeri fortunati: 22 - 44 - 90
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Bilancia
Le sorprese questo mese vi renderanno inquieti e
stanno incitando ad osare! Sia nei beni immobili che in attività redditizie che possono aiutarvi ad attuare i vostri sogni nel cassetto o di chi amate. I vostri numeri fortunati: 19 - 43 - 71
Avete finalmente intrapreso un nuovo cammi-
I vostri desideri sembrano sempre più lontani
no nella vostra evoluzione personale, eppure
ed inoltre la Luna vi sta dando alcuni proble-
sembra che mentre dipingete i vostri sogni con i
mi di salute, intolleranze e cali di pressione.
colori più belli, nel vostro intorno sta prendendo
Avete bisogno di riposo totale. Si consiglia una
piede una coltre di grigio e tensione. Ricollocate i sentimenti al punto giusto. Siete troppo tesi. I vostri numeri fortunati: 48 - 58 - 18
Pesci
Toro
Ariete
Oroscopo del mese >
beauty farm oppure tanto tanto shopping per chi può! La tristezza va combattuta! I vostri numeri fortunati: 3 - 66 - 68