FOR YOU MAGAZINE_APRILE 2013

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Aprile 2013

Attualità Imprenditoria: di crisi si muore

Moda Burberry

Attualità

Salute

Più disoccupati e più precari

Menopausa e vampate di calore

Viaggio Isola di Malta

Musica

Salute

Il ritorno di Renato Zero

Parodontite: sintomi e cura

...e molto altro ancora all’interno




Editoriale di RAFFAELLAPATRICELLI

IL BUON UMORE AIUTA Anno 4 - Numero 4 Aprile 2013

For You Magazine Vicolo Brenta, 1 - Aprilia Tel. 333.6024565 Editore e Direttore Creativo Alessandro Immordino

a.immordino@foryoumagazine.it

Direttore Responsabile Raffaella Patricelli

direttore@foryoumagazine.it

Collaboratori Eugenio Giannetta, Sara Latorre Tiziana Sacchetti, Marzia Pichi Pamela Polizzi, Alessandro Galante Daniela Saurini, Simona Eramo Stampa CSC Grafica S.r.l Via A. Meucci (Guidonia) Per la tua pubblicità su FOR YOU MAGAZINE redazione@foryoumagazine.it www.foryoumagazine.it E’ vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati da For You Magazine Salvo accordi scritti le collaborazioni a For You Magazine sono da ritenersi gratuite e non retribuite

Registrazione al Tribunale di Latina Nr. 927 del 23/07/2010

Zone di distribuzione: Aprilia - Albano Genzano - Velletri

Cari lettori, questo mese inizio il mio editoriale citando Voltaire: “La più coraggiosa decisione che prendi ogni giorno è di essere di buon umore”. Eh sì, perché in questo periodo fatto di tante incertezze e polemiche c’è veramente bisogno di un po’ di forza di volontà che ci spinge ad andare avanti e a risolvere ogni problema. Il buon umore aiuta, voglio pensare che sia un’affermazione scientifica. E del resto per questo ci siamo anche noi, che pensiamo sempre al vostro tempo libero, ai vostri momenti di svago per potervi aprire una finestra sul mondo e renderlo magari a colori. Anche questo mese non mancheranno i nostri articoli di approfondimento che danno spazio all’attualità e che ci aiutano a capire la situazione che il nostro Paese sta affrontando. Non mancherà lo spazio dedicato alla salute, alla bellezza e allo svago. La Primavera è stagione di allergie, ma niente paura c’è sempre un modo per difendersi e curarsi. Per dormire bene non basta un comodo letto, è fondamentale anche scegliere il cuscino migliore, ideale alle nostre mille esigenze. Parleremo anche di rispetto dell’ambiente e della cura della pelle, per renderla migliore e lontana dalle impurità. E il viaggio di questo mese? Solo per voi una meta semplice, ma meravigliosa: Malta, con le sue stranezze e i suoi paesaggi indimenticabili. For You ama seguire la moda, dovreste saperlo. Questo mese le novità di Burberry, ma anche tanti nuovi accessori per l’estate sia per l’uomo che per la donna. Ma oltre allo shopping, spazio al teatro (non vi sarete mica dimenticati di Aldo Giovanni e Giacomo vero?), ma anche al cinema con l’attesissimo Iron Man 3. Per i maschietti torna la rubrica sui motori, e per tutti i sorcini ci sarà un ampio servizio sul nuovo lavoro di Renato Zero. Io sono entusiasta. E allora, come sempre, buona lettura!

Raffaella Patricelli direttore@foryoumagazine.it


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Borsa

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Scarpe

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inquestonumero

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08 Frullatore:

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Notizie e curiosità dal mondo

12 Attualità:

Riforma Fornero: dopo 9 mesi, più precari e più disoccupati

14 Attualità:

Dramma imprenditori: di crisi si muore

16 Attualità:

Cellulari portatori di batteri dannosi

18 Salute:

Aprile, il mese delle allergie

20 Salute:

Menopausa e vampate di calore

24 Salute:

Paradontite: sintomi, cure e cause

28 Estetica:

Cura della pelle, come combattere le impurità

34 Viaggio:

La Repubblica di Malta


Aprile

52

duemilatredici

38 Moda donna:

Burberry: collezione Primavera/Estate

42 Shopping:

Accessori donna Primavera/Estate

46 Moda uomo:

Accessori uomo P/E 2013

48 Teatro:

Aldo, Giovanni e Giacomo

50 Cinema:

Il terzo capitolo del supereroe Iron Man

52 Musica:

“Amo” il nuovo album di Renato Zero

54 Motori:

Nuova Citroën DS3 Cabrio

58 Rubriche:

I consigli dei nostri specialisti

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ommario

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News >

FRULLATORE ,

Notizie e curiosita in pillole scelte per voi...

Ticket farmaci cresciuti del 40 per cento: i pazienti pagano da se’ le visite e gli esami

R

apporto Oasi 2012: più tasse e meno servizi i frutti dell’austerity sanitaria. E il 55% degli assistiti preferisce rivolgersi ai privati; il caro-ticket pesa soprattutto sugli anziani. I ticket sui farmaci sono aumentati del 40% nel 2012. E il 55% degli assistiti paga oramai da sé visite specialistiche e accertamenti diagnostici, sia per aggirare le lunghe liste d’attesa, sia perché i ticket sono oramai così alti da spingere verso un privato sempre più low cost. Insomma, tutti i tagli alla sanità alla fine rischiano di ridurre l’offerta di servizi. A lanciare l’allarme gli esperti dell’università Bocconi. Come se non bastasse, per non tingere di rosso i propri bilanci o per evitare disavanzi peggiori, le Regioni ripianano i bilanci a suon di tasse. Maggiorazioni delle addizionali Irpef, aumento delle aliquote Irpef, rincari del bollo auto e cartolarizzazione dei debiti sono gli strumenti, singoli o associati, ai quali hanno fatto ricorso quasi tutte le Regioni, ad eccezione di Valle d’Aosta, Friuli, Trento, Bolzano, Basilicata e Sardegna, mentre Marche, Abruzzo, Molise e Campania hanno messo mano a tutte le leve fiscali consentite dalla legge. Senza aumenti di tasse locali - dicono i dati - già nel 2011 ben 16 regioni avrebbero tinto di rosso i propri bilanci sanitari. I numeri del quarto trimestre, ultimi disponibili, evidenziano che prima di chiedere nuovi sacrifici fiscali ai contribuenti hanno chiuso il bilancio con leggeri attivi solo Lombardia, Veneto, Umbria, Mar8

che e Abruzzo. Tutte le altre sarebbero andate in rosso. Il disavanzo maggiore lo avrebbe toccato il Lazio, con 815 milioni, seguito dalla Sardegna con 283 milioni e il Piemonte con 260. Per pareggiare i conti le Regioni in rosso hanno finito per tartassare i cittadini con aumenti di tributi locali e addizionali Irpef pari a 2,2 miliardi di euro nel 2011. Solo il Lazio ha fatto ricorso alla leva fiscale per 792 milioni. E le cose non sono migliorate nel 2012, visto che l’aliquota media dell’addizionale Irpef, secondo l’osservatorio Uil sulle politiche territoriali, è passata da una media dell’1,19% all’1,49, che fanno altri 2,4 miliardi di euro prelevati dalle tasche dei contribuenti, che quindi per ripianare i deficit di Asl e ospedali in soli due anni hanno versato al fisco 5 miliardi in più. “I ticket sono una vera e propria tassa sulla salute e portano ad un continuo aumento della spesa per i cittadini, in particolare per gli anziani che rappresentano circa il 50% degli utenti del sistema sanitario nazionale”, lamenta il segretario generale dello Spi-Cgil, Carla Cantone. “Per effetto dell’introduzione dei nuovi ticket da parte del governo Berlusconi - sottolinea Cantone - tale spesa è destinata ad aumentare e nel 2014 arriverà a toccare quota 4 miliardi di euro, di cui 2 miliardi presi direttamente dalle tasche degli anziani. E’ una bomba esplosiva - ha concluso il segretario generale dello Spi-Cgil - perché un numero sempre più elevato di persone saranno costrette a rinunciare alle cure. E questo più di ogni altra cosa mostra in che condizioni versano la sanità e il welfare nel nostro Paese”. Fonte: www.adnkronos.com


Usa, accordo tra la Cia e Amazon per memorizzare i dati immessi dagli utenti sui vari social”network

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’annuncio arriva dal responsabile del dipartimento tecnologico della CIA (Central intelligence agency). Obiettivo, costruire un’apposita nuvola informatica dove conservare telefonate, sms, email, conversazioni e “mi piace” provenienti da Facebook e Twitter. “La protezione del Paese passa dal mettere in relazione le informazioni”. Un gigantesco buco nero che ingoierà e memorizzerà telefonate, sms, email, conversazioni e “mi piace” su Facebook, messaggi su Twitter, video e ogni altro tipo di dati che milioni e milioni di utenti immettono ogni secondo nella rete. La Cia vuole raccoglierne il più possibile e averli a disposizione “per sempre”, in modo da poterli analizzare allo scopo di garantire la sicurezza degli Stati Uniti. Lo ha spiegato a New York Ira “Gus” Hunt, il responsabile del dipartimento tecnologico della CIA. L’annuncio, scrive l’Huffington post, è arrivato due giorni dopo la notizia dell’accordo stretto con Amazon che fornirà all’agenzia la tecnologia per costruire un’apposita nuvola informatica dove conservare quantità di dati mai immaginate prima. I big data sono il presente e il futuro dell’intelligence e i servizi segreti americani si stanno attrezzando per garantirsi “la possibilità di elaborare tutte le informazioni generate dalla specie umana”. Nel linguaggio dei servizi si chiama “All source analysis”: mettere in relazione tra loro tutte le informazioni a disposizione (“unire i punti”) e “informare il presidente e il segretario alla Difesa”, ha spiegato Hunt facendo notare tra l’altro che il 35% di tutte le foto digitali scattate nel mondo finisce su Facebook e che ogni anno vengono digitati 124 miliardi di tweet”. Gli scenari sono quelli inquietanti di un “Grande fratello” globale. Lo scopo dichia-

rato è proteggere gli Stati Uniti dai nemici e dal terrorismo internazionale, evitando gli errori del passato: “Vogliamo essere in grado di fermare il prossimo ‘underwear bomber’”, ha spiegato ancora Hunt, riferendosi a Umar Farouk Abdulmutallab, che nel dicembre 2009 riuscì ad imbarcarsi sul volo 253 partito da Amsterdam e diretto a Detroit con dell’esplosivo Petn nascosto negli indumenti intimi: “Nonostante la Cia avesse tutte le informazioni necessarie prima dell’evento – si legge in un report della Casa Bianca del 2010 – i suoi uomini non sono riusciti a ‘unire i punti’ e a evitare l’attacco”. Per garantire la sicurezza degli Usa “abbiamo bisogno di un ambiente in cui mettere tutti i nostri dati”. Secondo Federal computer week, sito rivolto ai manager del governo federale, è cosa fatta: grazie ad un accordo da 600 milioni di dollari spalmati in 10 anni, Amazon aiuterà l’agenzia a costruire un’infrastruttura di cloud computing privata, che le consentirà di tenere il passo con l’evoluzione del mondo dei big data e, al contempo, contenere i costi. Né Amazon né la Cia hanno confermato la notizia. Ma già il 12 marzo scorso, Jeanne Tisinger, Chief information officer della Cia, aveva spiegato al Northern Virginia technology council che l’agenzia “sta lavorando con compagnie come Amazon”. Una collaborazione utile ad entrambi: la Cia risparmierà denaro in un periodo di crisi e di budget tagliati per esigenze di bilancio, con il governo che potrà giocarsi la cosa sul piano elettorale; Amazon potrà dimostrare di essere in grado di costruire nuvole ipersicure anche per i committenti privati. La strada è segnata: la Cia sta assumendo personale altamente specializzato nella gestione dei big data. Lo si legge in un articolo postato sul sito dell’agenzia: “Tutti i dipartimenti”, si legge, stanno cercando “persone capaci di sviluppare algoritmi e metodi statistici in grado di elaborare modelli e trovare relazioni in grandi volumi di dati”. Fonte: www.ilfattoquotidiano.it 9


Pillole di conoscenza >

FOCUS

L’incredibile resistenza al volo delle sule, i poderosi uccelli marini, è dovuta alla presenza sulla superficie del loro corpo e fra i loro muscoli di numerose cellette in diretta comunicazione con i sacchi aerei, e quindi con i polmoni che, riempiendosi d’aria, assicurano a questi volatili una particolare leggerezza, tale non solo da facilitare il sostentamento in volo, ma anche da permettere loro di galleggiare sulla superficie dell’acqua, come fossero di sughero.

La capacità del camaleonte di cambiare colore per mimetizzarsi non è altro che una reazione istintiva ed immediata di fronte a ciò che esso vede. Infatti, se uno di tali animali perde il senso della vista, non muta più colore, conservando permanentemente una tinta grigiastra molto scura.

Il numero di parole che un pappagallo può imparare a ripetere dipende esclusivamente dalla costanza di chi gliele insegna: esso si limita, infatti, ad imitare il loro suono, ovviamente senza capirne il significato e al massimo riesce ad associare il nome di una persona alla persona stessa.

ANIMALI 10

In Inghilterra ancora oggi è vivo il mito di eclipse, un superbo cavallo da corsa del ‘700 che, nei due anni di attività non ebbe rivali, vincendo tutte le 21 corse alle quali prese parte. Non meno leggendaria è la sua discendenza: più di 300 purosangue che s’imposero nelle più prestigiose gare ippiche del mondo intero.

Fonte: www.forsenontuttisannoche.com

E’ noto che le api muoiono dopo aver punto, ma ciò avviene solo se la vittima è un mammifero o un uccello, la cui pelle è elastica e si chiude quindi attorno al pungiglione, strappandolo quando l’ape tenta di volare via. Se invece la vittima è, ad esempio un insetto, i suoi tessuti rigidi, faciliteranno l’uscita del pungiglione.


FO

CU

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Le fusa non sono altro che è un suono gutturale doppio, risultato sia dell’inspirazione sia dell’espirazione. Il gatto è in grado di produrre questo “brontolio”, anche con la bocca chiusa o mentre succhia il latte. Sono un segnale per comunicare alla madre che l’operazione di allattamento sta procedendo al meglio. E’ una sorta di messaggio che viene inviato quando il gatto è contento, per esprimere una sensazione di amicizia, oppure in caso di malattia, o addirittura quando è ferito o moribondo. Nel rapporto con l’uomo, figura che in molti casi prende il posto della loro madre biologica, probabilmente le fusa servono per comunicare il loro bisogno di attenzioni.

Fonte: www.focus.it

Alcuni zoologi pensano che le strisce abbiano una funzione di mimetismo che serve a confondere i predatori, in quanto ogni volta che un branco di zebre fugge, gli assalitori finirebbero per non distinguere altro che una massa rigata dai contorni indefiniti. Altri ipotizzano che l’alternanza di bianco e nero possa regolare l’assorbimento della luce del sole e quindi la temperatura del corpo. La teoria più innovativa è invece è quella formulata dall’entomologo inglese Jeffry Waage, il quale sostiene che le strisce costituirebbero una forma di difesa dalle mosche tse-tse. La teoria di Waage è confermata dal fatto che le zebre sono la specie meno affetta dalla malattia del sonno trasmessa proprio dalla mosca tse-tse.

I fenicotteri si nutrono di piccoli crostacei, molluschi e insetti acquatici. Proprio dai crostacei, soprattutto dal piccolo gamberetto rosa Artemia salina, assumono i carotenoidi, quei pigmenti che donano alle penne il caratteristico colore. Anche le artemie, peraltro, si procurano i pigmenti tramite l’alimentazione, e concentrano sulla loro corazza quelli presenti nelle alghe di cui si nutrono. La colorazione della livrea dei fenicotteri dipende dunque dalla quantità di microcrostacei ingeriti, e varia dal bianco al rosa più o meno intenso. I carotenoidi però col tempo si degradano, e le penne cadute durante la muta perdono in breve il loro tipico colore.

Alcuni esperti dicono che questo comportamento verrebbe assunto dai pesci per liberarsi dai parassiti che si attaccano alla loro pelle. Altri invece, pensano che il salto sia dovuto ad un fattore di territorio. In alcuni casi, infatti, l’acquario può essere talmente affollato da risultare di dimensioni ridotte per ospitare tutti i pesci che invece hanno la necessità di propri spazi, rifugi e risorse alimentari. Nella competizione, il più debole è costretto a cercare un proprio spazio altrove, quindi dall’altra parte del vetro perceperdo l’esterno come fosse immerso in altra acqua. 11


Attualità> di Eugenio Giannetta

Riforma

Fornero

dopo nove mesi, piu’ licenziati e piu’ precari

Secondo un sondaggio online solo il 5% dei precari è stato stabilizzato regolarmente dalla propria azienda. Il 4% ha completamente cambiato lavoro (sempre con un impiego flessibile), il 27% ha perso del tutto il proprio lavoro e il 22% ha ottenuto un contratto peggiore del precedente.

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u queste pagine non molto tempo fa abbiamo scritto della riforma del lavoro voluta dal governo provvisorio di Mario Monti non più tardi di un anno fa. Non per tacciare di memoria corta i nostri lettori, ma a distanza di tempo è bene dare uno sguardo al passato per verificare che siano state prese decisioni corrette e quali evoluzioni ci siano state a riguardo nel frattempo, soprattutto alla luce del cambio di rotta preso dal nostro Paese successivamente a tutto quello che è capitato recentemente con il post elezioni. Alla guida della riforma era ed è il ministro del lavoro e delle politiche sociali Elsa Fornero, ma per il momento i precari che dovevano essere aiutati o perlomeno avvantaggiati dalla riforma, sono stati esclusivamente penalizzati dai cambiamenti effettuati e dalla complessa burocratizzazione del processo, oltre che dalla rigidità del progetto in un momento non facile per via della forte recessione economica. Restano enormi, infatti, le difficoltà concrete legate alla possibilità di assunzione - specialmente dal punto di vista imprenditoriale - perché, 12

per fare un esempio banale, le elevate tasse da versare allo Stato per un’assunzione (contributi dovuti per l’Aspi, nuovi fondi di solidarietà e aumento aliquote previdenziali), scoraggiano fortemente i titolari delle aziende relativamente a questa pratica, preferendo contratti a progetto o a breve termine proprio nei momenti di maggior bisogno lavorativo per l’azienda (quindi che si possono considerare a chiamata). Al contrario, come si era già accennato, è diventato molto più semplice licenziare e si è anche venuta a creare una nuova categoria: i licenziandi. Questa categoria di persone sono quelle in attesa che l’ispettorato del lavoro valuti le loro pratiche di licenziamento (durata: 27 giorni). Oltre a questi fatti si aggiunge che i precari sono doppiamente penalizzati dall’aumento dei contributi a loro carico, che seppur in minima percentuale incidono su stipendi che al netto non si possono certamente ritenere sostanziosi. Altra novità piuttosto significativa: i lavoratori con contratti co.co.pro, assunti quindi a progetto, possono svolgere un solo progetto alla volta, ovvero non pos-


sono più unire le varie collaborazioni lavorative come accadeva nel recente passato. Dietro a questa scelta forte, l’invito della riforma è quello di incentivare assunzioni con contratto di apprendistato, che sono tra quelli con più garanzie in questo momento storico, ma è molto difficile che le aziende arrivino a stipulare questi tipi di contratto, appunto per i costi onerosi di cui sopra. Quindi meno contratti a progetto, meno partite Iva e di conseguenza meno lavoro. Sottrazioni che non lasciano presagire niente di buono per il futuro del lavoro in Italia. Viene da chiedersi a cosa sia servita questa riforma e se davvero abbia giovato qualche categoria di lavoratori. Altra domanda significativa: i giovani sono stati realmente favoriti per l’ingresso nel mondo del lavoro? La risposta è semplice e purtroppo anche negativa. Ad ammettere la parziale sconfitta è lo stesso ministro Elsa Fornero, che commenta: «Devo ammetterlo, ho lavorato molto e i risultati sono stati pochissimi». Giustamente, però, il ministro mette anche in chiaro come la sua riforma non fosse stata creata per diminuire la recessione del nostro Paese (figlia di tutta un’altra folta schiera di processi economici e sociali quanto prima da sistemare), ma per cercare di far rispettare tutte quelle regole che sempre con maggiore frequenza non erano più rispettate da tempo nel mercato del

lavoro italiano e che necessitavano di essere imposte per portare una regolamentazione a carattere europeo che desse maggior apertura verso nuovi e produttivi mercati del lavoro. Secondo un sondaggio online (chiaramente puramente indicativo, ndr) solo il 5% dei precari su un campione di 500 lavoratori è stato stabilizzato regolarmente dalla propria azienda di riferimento. Il 4% ha completamente cambiato lavoro (sempre con un impiego flessibile), il 27% ha perso del tutto il proprio lavoro e il 22% ha ottenuto un contratto peggiore del precedente. Se a questi fenomeni si aggiunge la crescita dei licenziamenti tra i cinquantenni la situazione non può essere certamente rosea, soprattutto perché in questi casi una nuova assunzione avrebbe costi molto più elevati. Le conseguenze di questo ‘passo falso’ si sono ripercosse, ovviamente, anche sulla giustizia del lavoro, con un aumento delle pratiche riguardo a queste situazioni cavillose e intricate di difficile risoluzione. Diamo tempo alla riforma e stiamo a guardare cosa cambierà nello scacchiere politico prima di bocciarla del tutto, ma al momento non sembrano essere stati fatti molti passi avanti, semmai qualche passo indietro…


Attualità> di Pamela Polizzi

di crisi... si muore

Imprenditori schiacciati dal peso delle tasse e banche restìe ad erogare credito a imprese e famiglie. Profilo di un’Italia in ginocchio che fa fatica a rimettersi in piedi e ricominciare.

L

a crisi economica come un morbo trasversale sta colpendo tutti, artigiani e imprenditori, giovani e adulti; costringe a tagliare le spese, a rinunciare al superfluo, a tirare la cinghia. Ma tutto ha un limite. Ed ecco che di fronte ad ostacoli economici e burocratici insormontabili alcuni gettano la spugna anzitempo. Nel 2012 è stato registrato un numero considerevole di suicidi e tentativi di suicidi da parte di proprietari di piccole e medie aziende; tuttavia anche artigiani, commercianti, neo-disoccupati sono stati costretti a compiere tale scelta. Link Lab, laboratorio di ricerca socio-economica della Link Campus University, ha stilato un inquietante rapporto sui suicidi per difficoltà economiche avvenuti in Italia nel 2012; ne ha rilevati 89 in tutto, una media di 8 decessi al mese. A livello geografico la zona più colpita è quella del Nord Est, da cui provengono il 30% dei casi; segue il Centro (poco più del 25%), le isole (15.7%), il Sud (14.6%) e il Nord Ovest (13.9%). Questi dati sono una sintesi piuttosto chiara delle condizioni economiche

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opprimenti in cui versa il nostro paese e con cui le imprese, piccole e medie, devono necessariamente fare i conti. La burocrazia lenta e stagnante, il sovraccarico di tasse, i debiti difficili da estinguere a causa della complessità di accesso al credito sono parte di un circolo vizioso che le conduce inevitabilmente al fallimento. E se ci sono imprenditori che hanno la forza di accettare la fine definitiva delle loro attività, consci di aver fatto tutto ciò che era loro possibile (misera consolazione questa) ce ne sono altrettanti che mal sopportano di veder svanire anni e anni di sacrifici. Allora il suicidio non è solo cessazione del senso di colpa verso se stessi e i propri dipendenti, ma è anche un gesto di ribellione contro il sistema, sordo e insensibile alle richieste di aiuto. Lo stillicidio di gesti folli che ha caratterizzato il 2012 non si è placato. L’ultima sconvolgente notizia di cronaca risale al 6 Marzo scorso. Andrea Zampi, 40 anni, titolare di una agenzia di formazione, ha fatto irruzione negli uffici della Regione Umbria, nel centro di Perugia, dopo aver appreso che il finanziamento che aveva richiesto gli era stato negato; è salito al quarto piano, ha ucciso con nove colpi di pistola due impiegate e poi si è tolto la vita.


Stando alle voci cittadine, l’assassino suicida già in passato aveva avuto dissidi con la regione e più volte aveva manifestato l’intenzione di risolvere e sistemare da solo le questioni economiche che lo affliggevano. Evidentemente pensava da tempo ad una soluzione del genere. Nessuno si sognerebbe mai di legittimare un gesto folle come quello di Zampi ma siamo chiamati quantomeno a riflettere sulla causa scatenante della tragedia, ovvero un finanziamento negato.

La difficoltà deriva dai criteri creditizi piuttosto restrittivi, dalla richiesta di sempre maggiori garanzie a lungo termine e dall’aumento dei tassi d’interesse sul “denaro prestato” che piccole e medie imprese non riescono ad ammortizzare. Ancora un altro aspetto merita di essere considerato. La liquidità delle banche è in gran parte rappresentata dai depositi dei clienti; se i risparmi di questi ultimi vengono meno, il denaro liquido spendibile dall’istituto per erogare prestiti o coprire assegni in uscita si riduce.

A ben vedere la mancanza di liquidità è il denominatore comune della quasi totalità dei drammi economici. L’imprenditore umbro non è stato l’unico a chiedere aiuto. Come lui, centinaia e centinaia di altri imprenditori si sono rivolti ad enti istituzionali e banche per chiedere prestiti, finanziamenti, rateizzazioni di debiti e quant’altro. Pochissimi coloro che si sono visti tendere una mano. Perché è così difficile ottenere prestiti e finanziamenti? Perché le banche non concedono credito?

Ecco allora che per evitare il “congelamento” della liquidità interviene la Bce che finanzia le banche che non riescono più a fare il loro lavoro. All’Italia, la Banca Centrale Europea ha donato centinaia e centinaia di miliardi di euro con lo scopo di immetterli nel tessuto economico-sociale. Se davvero questo denaro fosse circolato liberamente, senza subire dirottamenti di mercato, la morsa del credito si sarebbe ridotta. E invece no, non è andata così. Famiglie e imprese ancora non riescono a respirare.


Attualità > A cura di www.tuttasalute.net

CELLULARI, portatori sani di vari batteri Uno studio afferma che i telefoni cellulari nascondono pericolosi batteri per la salute, ed in particolare, lo Stafilococco aureo e l’Escherichia Coli.

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i parla tanto dei pericoli dovuti alle onde elettromagnetiche prodotte dall’uso eccessivo dei telefoni cellulari o degli smartphone di ultima generazione (l’Organizzazione Mondiale della Sanità mette in guardia soprattutto gli under 20, ritenendoli la categoria più vulnerabile rispetto al rischio di tumori all’orecchio e al cervello), ma poco si discute sui batteri e microbi che infestano le nostre chiacchiere giornaliere. Riguardo questi pericoli invisibili sono state effettuate varie ricerche da laboratori britannici. Analizzando campioni prelevati dalle mani e dai telefoni cellulari di 390 persone, sono emersi dei risultati sorprendenti: nella quasi totalità dei casi erano presenti batteri, anche potenzialmente pericolosi, nonostante il 95% delle persone abbia dichiarato di lavarsi abitualmente le mani. I batteri presenti per eccellenza sono lo Stafilococco aureo e l’Escherichia Coli. Lo Stafilococco, batterio presente sulla pelle, può essere rischioso in soggetti con

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fragilità immunitaria, mentre l’Escherichia Coli è il batterio di origine fecale responsabile di infezioni gastrointestinali. Ron Cutler, responsabile dello studio, afferma: “I risultati confermano che, nonostante la maggior parte delle persone dichiari di lavarsi regolarmente le mani, in realtà le condizioni igieniche sono spesso carenti e di conseguenza lo sono anche quelle di oggetti di uso comune, come il telefono cellulare”. Anche un’altra ricerca ha dato risultati ugualmente sconcertanti, infatti, in un dipartimento di batteriologia alcuni studenti hanno posizionato i loro apparecchi telefonici su lastre utilizzate per la coltivazione di microrganismi; dopo tre giorni una fitta fauna era colonizzatrice dei cellulari. C’erano molti batteri innocui, ma anche lo Stafilococco aureo, molto presente nel naso e veicolo di seri problemi spesso difficili da debellare in quanto farmacoresistenti. Dopo questi risultati è bene convincerci che dobbiamo lavarci spesso e bene le mani, soprattutto prima di entrare in contatto con un apparecchio elettronico, che oltretutto va pulito spesso. Insomma anche il nostro amato cellulare può diventare un nido di batteri, da cui possiamo salvaguardarci usando la parola d’ordine: “pulizia”.



Salute > di a cura di www.medicina-benessere.com

APRILE

il mese delle allergie Un mese ad alto rischio. Sono molte le piante e i pollini in circolazione ad inizio primavera, graminacee in testa.

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pesso è proprio ad aprile che i soggetti allergici riscoprono i sintomi tipici da allergia: lacrimazione agli occhi, prurito, tosse e starnuti a raffica, naso gonfio, sfoghi cutanei, congiuntivite, rinite allergica e asma bronchiale.

zione, questo andrebbe fatto almeno a distanza di una stagione e protratto - come prassi - per alcuni anni. Consiste nell’assumere l’allergene scatenante in dosi crescenti, così da abituare il corpo poco alla volta a contenere le sue reazioni. La primavera risveglia la natura assopita, fioriscono le piante e con la fioritura è anche un fiorire di allergie, in continuo aumento negli ultimi anni.

Ma quali sono le principali allergie stagionali che interessano il mese di aprile? E’ troppo tardi per il vaccino? Sono 6 milioni gli italiani (il 10% della popolazione) che soffrono di allergia stagionale, donne e giovani in primis e moltissimi bambini (1 su 3 è sensibile ai pollini). E se ad aprile a impensierire gli allergici scatenando infauste reazioni sono principalmente le graminacee, è anche vero che non sono le uniche responsabili delle allergie primaverili: è in fioritura l’ulivo, fortemente allergizzante, ma anche assenzio e ambrosia.

Gli allergeni si fanno più aggressivi o siamo noi ad essere più deboli? Il sistema immunitario fa le bizze con una produzione eccessiva di istamina; ma perché questo accade solo in alcune persone e perché aprile è un mese no per le allergie da polline? Alcuni fattori possono predisporre alle allergie: infezioni virali frequenti da bambini, vivere in zone profondamente inquinate, l’aver assunto molto spesso antibiotici (indebolendo le difese naturali). Aprile, grazie alle infiorescenze tipiche, è un mese particolarmente ricco di pollini - e quindi scatenante allergie.

La colpa, in ogni caso, non è solo delle piante: certo, i pollini sono un forte elemento scatenante, eppure l’impatto stesso dei pollini peggiora a causa dello smog, delle polveri sottili, dell’inquinamento che va a legarsi alle micro particelle in giro nell’aria. I soggetti allergici si preparano a combattere la solita guerra armati di spray nasali, fazzoletti, antistaminici e colliri. E il vaccino? Il vaccino anti allergie stagionali è utilissimo, ma deve essere fatto preventivamente: in primavera è tardi; per avere un buon effetto dal vaccino, sia esso sub-linguale o la classica inie-

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Sono allergico al polline? Per scoprire un’allergia al polline ed individuare l’allergene responsabile dei fastidiosissimi sintomi, è possibile effettuare semplici esami: il Prick test (che consiste nel vedere l’effetto che scatena sulla pelle il contatto con piccolissime dosi dei più comuni allergeni), e il Rast (che scova eventuali anticorpi contro i pollini tramite un prelievo di sangue). Individuato il polline e l’allergene che ci provoca tale spropositata reazione sarà utile conoscerne i periodi di maggiore diffusione. a cura dello staff Medicina-Benessere diretto dalla dot.ssa Paola Marazziti.



Salute > a cura di www.medicina-benessere.com

MENOPAUSA qual è la causa delle vampate di calore?

Nelle donne in menopausa il calo di estrogeni può scatenare per sintomo le vampate di calore.

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a paziente avverte un cambiamento di temperatura accompagnato da periodi di intenso calore nella metà superiore del tronco, degli arti superiori e del viso. Un senso di soffocamento seguito da brividi. Talvolta possono inoltre verificarsi attacchi di sudorazione (il cosiddetto sudore freddo) e tachicardia termoregolatoria e può essere influenzata da diversi fattori. Questi includono l’esercizio fisico, l’acclimatazione al caldo e al freddo, l’età, i farmaci assunti, eventuali malattie, e, naturalmente, i cambiamenti ormonali. Nelle donne possono verificarsi variazioni di temperatura fisiologica (in fase luteale si registra un aumento di temperatura da 0,3 a 0,5 °C) o dovute all’assunzione di ormoni sintetici (estrogeni e progestinici). In ogni caso gli ormoni hanno un ruolo fondamentale. Il ruolo degli ormoni. Sono loro la causa delle vampate di calore? Gli estrogeni, attraverso cambiamenti nel sistema vasocostrittore, hanno il potere di ridurre la temperatura corporea. Per la precisione, la presenza di estrogeni mantiene una soglia di vasodilatazione cutanea di 0,5 ° C inferiore a quella che si registrerebbe in loro assenza (in tal senso la somministrazione di estrogeni in menopausa agisce in modo analogo). Il progesterone, invece, agisce in modo contrario, tendendo ad alzare il livello della temperatura corporea. In menopausa, con il fisiologico caldo di estrogeni, questi non riescono più a contrastare il progesterone ed il loro effetto “refrigerante” è di fatto neutralizzato. Eppure, queste spiegazioni non bastano: l’esatto meccanismo fisiologico che produce le vampate di calore, non è ancora del tutto chiaro. Il calo di estrogeni ha un ruolo, sì, ma non sarebbe l’unica causa; una riprova è data dal fatto che i loro livelli plasmatici 20

e urinari non differiscono in modo significativo tra le donne aventi il sintomo delle vampate di calore e non. Anche le gonadotropine e la noradrenalina avrebbero un ruolo tra le cause delle vampate di calore. Una nuova ricerca, ad esempio, dimostra che vampate di calore nelle donne in postmenopausa sono attribuibili ad un aumento della noradrenalina nel sistema nervoso centrale che influenzerebbe la termoregolazione. Il ruolo della tiroide e le sue eventuali disfunzioni. (ipotiroidismo o ipertiroidismo) La tiroide ha un significato particolare per la sua implicazione nel controllo della temperatura. Con l’età, in particolare dopo la menopausa, aumenta l’incidenza dei disturbi della tiroide. I sintomi delle malattie della tiroide possono essere simili alla sindrome climaterica e difficili da distinguere clinicamente. Sintomi concomitanti alla menopausa e alle vampate calore, come aumento di peso, stanchezza, depressione, perdita di memoria, disturbi cognitivi, dolore neuromuscolare, aumento di colesterolo totale e LDL (con riduzione del colesterolo HDL), potrebbero essere dovute ad un malfunzionamento della tiroide ed essere superficialmente confusi con gli effetti della menopausa. Gli ormoni tiroidei hanno un ruolo importante nella termogenesi obbligatoria (quella che si verifica in un soggetto rilassato, a riposo, a temperatura ambiente) e adattiva (prodotta in reazione alla temperatura esterna o in risposta al consumo di alimenti). Per una corretta diagnosi di quali siano le cause delle vampate di calore e, di conseguenza, di quale sia la cura migliore o eventuali rimedi per risolvere il problema, sarebbe quindi sempre opportuno inserire nel quadro clinico una serie di analisi per valutare il funzionamento della tiroide (ecografia e analisi del sangue). a cura dello staff Medicina-Benessere diretto dalla dottoressa Paola Marazziti.



Salute > di Gianluca Rini (www.tantasalute.it)

FIBROMA: sintomi e cura

Il fibroma indica un tumore benigno composto da fibre di tessuto connettivo. Può nascere in qualsiasi parte del corpo: nell’utero, nelle ovaie, nello stomaco, nell’intestino, nel polmone, nella lingua, nella gola.

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nche la cute (fibroma pendulo) e le ossa possono esserne interessate; ci possono essere, infatti, formazioni nel ginocchio e nel femore e in queste aree i fibromi tendono ad evolversi in maniera lenta. Non sempre la chirurgia asporta interamente la neoplasia, perché il medico può magari soltanto consigliare di sottoporsi ad intervento per accertare la natura benigna del problema. I sintomi I sintomi dei fibromi possono, nella fase iniziale, anche non manifestarsi. Infatti, una caratteristica peculiare è costituita dall’asintomaticità. In ogni caso le dimensioni assumono proporzioni diverse in base alla zona colpita e la diagnosi si deve basare sulla predisposizione e sulla storia familiare del paziente. La sintomatologia varia a seconda della tipologia. Per esempio il fibroma uterino si manifesta con mestruazioni abbondanti e prolungate, bisogno continuo di urinare, difficoltà a svuotare la vescica, costipazione, dolore o peso nella zona pelvica, mal di schiena e alle gambe. Le tipologie In base alla morfologia, i fibromi si dividono in nodulari e poliposi. In base alla consistenza, in duri e molli. Nel primo caso si hanno molte fibre implicate e poche cellule. Nel secondo si riscontra una forma ramificata, 22

con cellule collegate le une alle altre. Fra gli altri tipi dobbiamo ricordare quello ossificante, che è tipico della bocca e delle mascelle e che ha una consistenza dura e fibrosa; il fibroma cistico, che determina un indebolimento dei vasi linfatici; l’angiofibroma, che è costituito da molti vasi sanguigni dilatati; il renale, che coinvolge soprattutto la midollare del rene; il dermoplasmico, il traumatico, che interessa i tessuti molli della mucosa della bocca ed è in genere causato da un trauma; il nucale, il mixofibroma, il pleomorfo cutaneo (nelle aree della pelle della testa e del collo), il fibroxantoma osseo, il fibroma uterino. Le cure Le cure dei fibromi sono tante, perché dipendono dalla tipologia e dalla gravità del disturbo. In genere le terapie principali sono rappresentate dall’asportazione chirurgica, dall’embolizzazione e dal trattamento farmacologico. I farmaci utilizzati sono: antinfiammatori, antiemorragici e quelli a base ormonale. Si rivelano importanti per alleviare i sintomi, ma non eliminano la neoplasia e quindi non c’è una guarigione completa. L’embolizzazione consiste in una tecnica poco invasiva, che viene messa in atto in anestesia locale e consente di eliminare il fibroma. La chirurgia viene consigliata soltanto in alcuni casi, soprattutto nelle donne che si trovano in periodo fertile. Se la formazione neoplastica interessa l’utero, non è detto che venga compromessa l’attività riproduttiva. Soltanto in alcuni casi più gravi è infatti necessario asportare l’utero.



Salute > di Gianluca Rini (www.tantasalute.it)

Parodontite: sintomi, cause e cura

E’ un’eventualità più frequente di quanto si sospetti, è una malattia subdola che colpisce “al cuore” la bocca, in modo inesorabile e progressivo, con conseguenze decisamente spiacevoli per denti e gengive: è la parodontite.

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omunemente nota come piorrea, la parodontite è un’infiammazione dagli effetti devastanti sulla salute e, soprattutto, sulla stabilità dei denti, che danneggia in modo irreparabile il sorriso. Ma di chi è la colpa? Quali sono i sintomi da non trascurare e le cure possibili? Le caratteristiche, i sintomi e i fattori di rischio Non è altro che un’infiammazione a carico dei tessuti parodontali, che, progressivamente causa la perdita dell’attacco dei denti. Come in una vera e propria spirale negativa, si osserva, inizialmente, la formazione di tasche gengivali, che provocano la mobilità eccessiva dei denti, il sanguinamento delle gengive e, infine, la perdita di uno più denti. Le gengive perdono la loro funzione, i denti la loro presa e, come se non bastasse, anche il tessuto osseo di supporto si distrugge gradualmente. I sintomi non sono classificabili davvero come tali: le avvisaglie più evidenti, come dolore e fastidi durante la masticazione, si manifestano quando il “danno” è già fatto, quando le tasche gengivali sono già presenti. Una patologia dentale che non lascia scampo, ma che può essere contrastata in anticipo con la prevenzione, soprattutto conoscendone i principali fattori di rischio. Il fumo è l’indiziato principale: ogni boccata di sigaretta mette in pericolo la salute di denti e gengive, ne compromette la salute e li rende più deboli e vulnerabili. La scarsa igiene orale, caratterizzata dall’utilizzo non meticoloso di spazzolino, dentifricio, filo interdentale e da igieni dentali specialistiche troppo rare, non aiuta. Alcune malattie croniche, come il diabete, se non trattate adeguatamente possono aumentare il rischio, così come particolari periodi “ormonali” femminili, come la pubertà, la gravidanza e la menopausa. 24

Le cause Da “buona” malattia multifattoriale, la parodontite può vantare una nutrita schiera di possibili colpevoli, complici più o meno consapevoli che completano il lavoro iniziato dai fattori di rischio. Innanzitutto, i batteri: molte specie batteriche, con il tempo, possono insinuarsi tra denti e gengive, determinando la formazione della placca batterica, che, se non opportunamente eliminata, si calcifica diventando tartaro. Placca e tartaro scatenano la reazione della gengiva che, si infiamma e poi si ritira. Il “dietrofront” della gengiva è solo il danno più evidente, che cela un peggioramento ancora più preoccupante del disturbo, caratterizzato dal riassorbimento dell’osso di sostegno del dente. Da non sottovalutare il potere della famigliarità, anche quando si tratta di parodontite. L’ereditarietà un suo tratto distintivo, che rende alcune persone, che contano uno o più casi di piorrea in famiglia, maggiormente esposte al rischio di sviluppare la malattia. La cura Dipende tutto dalla tempestività della diagnosi: la cura varia in base allo stadio raggiunto dalla malattia e dall’entità dei danni riportati. In caso di diagnosi precoce, è possibile ottenere buoni risultati con l’igiene orale accurata da parte dello specialista, arrestando la progressione della malattia. Se la malattia è avanzata, ma non troppo, si può ancora scegliere un approccio conservativo. In presenza delle tasche gengivali, lo specialista può procedere prima a un’igiene accurata, poi alla levigatura radicolare in profondità, abbinata alla somministrazione di una cura antibiotica. La situazione deve essere monitorata spesso, con controlli periodici e regolari. Nell’eventualità peggiore, quando alle tasche e all’infiammazione si associano già i primi segni di “cedimento” e di instabilità dei denti, l’unica opzione possibile è la più dolorosa, l’asportazione dei denti interessati.



Salute > di Daniele Serra (www.tantasalute.it)

Cuscino:

come scegliere quello giusto per dormire bene Il cuscino è un “compagno” importante nella nostra vita quotidiana, se pensiamo che il nostro viso è a stretto contatto con esso dalle 8 alle 10 ore al giorno.

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onostante ciò, nella maggior parte dei casi si sottovaluta l’importanza di questo oggetto, in particolar modo per quanto riguarda la prevenzione di dolori e problemi a livello del collo e della schiena, ma anche nel caso di infezioni o patologie delle prime vie aeree. Per prevenire questi disturbi, secondo gli esperti e studi condotti circa un anno fa, è necessario che il cuscino venga cambiato regolarmente almeno ogni due anni. Ricerche dell’Harvard Medical School di Boston Gli studiosi dell’Harvard Medical School di Boston, attraverso delle ricerche, hanno scoperto quanto la posizione che assumiamo durante la notte quando dormiamo, e quindi il cuscino da noi scelto, siano indispensabili per poter prevenire i dolori alla schiena e al collo. Le posizioni maggiormente assunte quando si dorme sono, appunto, di schiena o di lato. Secondo gli studiosi chi dorme sdraiato a pancia in su dovrebbe sceglie-

re un cuscino arrotondato in modo da seguire le naturali curve del collo; se si opta per un cuscino piatto è comunque consigliabile infilare nella federa anche un cuscino cilindrico, magari più rigido del primo. Mentre chi dorme su un lato necessita di un cuscino che abbia una zona più bassa a livello della testa ed una più alta a livello del collo; un’anatomia di questo tipo permette alla colonna vertebrale di rimanere dritta. In questo modo si potranno evitare i dolori e i fastidi che molto spesso compaiono al mattino appena svegli. Criteri di scelta del cuscino Oltre ad associare la posizione che si assume quando si dorme alla scelta del cuscino, ci sono anche altri criteri che possono aiutarci nel fare ciò. Secondo gli esperti è consigliabile scegliere un cuscino né troppo alto né troppo rigido, per evitare alterazioni a livello del primo tratto cervicale. Un’altra soluzione è quella di scegliere dei cuscini “memory foam”, che aiutano l’anatomia del collo e della colonna vertebrale in quanto si adattano alla loro forma. Per quanto riguarda i cuscini di piuma sono utili per preservare dai dolori ma, in questo caso, dovrebbero essere sostituiti una volta all’anno in quanto facilmente deperibili. Un altro consiglio da parte degli esperti è quello di utilizzare un cuscino a ferro di cavallo quando si viaggia in auto, in aereo o in treno per far riposare il collo e nel caso ci si addormentasse. L’attenzione per il proprio cuscino è indispensabile per una buona salute della schiena.

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Estetica> di Eleonora Casula (www.tuttasalute.net)

Cura della

PELLE,

come combattere le impurita

Una pelle bella, liscia e curata è il sogno di tutti e tutte. Come averla perfettamente pulita senza impurità? Di seguito qualche utile consiglio e dei suggerimenti.

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l sogno della maggioranza delle donne e degli uomini è quello di avere una pelle liscia, sana e senza impurità. Purtroppo non è raro che la cute sia costellata di brufoli e punti neri che si concentrano nella così detta zona T, comprendente la fronte, il naso ed il mento. I problemi legati alle pelli impure e grasse non sono solo tipici dell’adolescenza, infatti, anche in età adulta è possibile che si abbia a che fare con brufoli e punti neri, inestetismi che a volte danno proprio fastidio. Le cause delle impurità sono svariate e sono riconducibili a possibili problemi ormonali, allo stress e alla cattiva alimentazione. Il primo passo per eliminare le impurità è condurre una vita sana, abolendo il fumo, facendo movimento all’aria aperta e seguendo una dieta varia ed equilibrata. E’ importante bere molto, almeno un litro e mezzo di acqua ogni giorno, consumare frutta fresca e verdura di stagione; è meglio limitare l’eccesso di superalcolici. Ma la pulizia e la detersione del viso sono il primo punto dal quale partire; è neces28

sario struccarsi ogni sera e soprattutto pulire la pelle ogni mattina ed ogni sera con del latte detergente, cui far seguire un buon tonico, possibilmente astringente. Anche la pelle grassa o impura ha bisogno di una crema idratante, da scegliere specificatamente per pelli grasse. Per la cura della pelle impura bisogna utilizzare prodotti testati e soprattutto adeguati al problema; non bisogna ricorrere a saponi sgrassanti o troppo aggressivi, perché fanno aumentare la produzione di sebo. Invece si possono acquistare detergenti per pelli miste o sensibili che rimuovano le impurità in modo delicato. Una volta a settimana si può applicare una maschera purificante per togliere le cellule morte e donare un colorito migliore. E’ bene mettere in conto la necessità di recarsi periodicamente dall’estetista per eseguire una pulizia del viso profonda. Ricordate che i punti neri non vanno mai schiacciati con le unghie, piuttosto si può ricorrere ai prodotti specifici e agli adeguati cerottini per naso e mento.



Scienza > di Sara Latorre

vino rosso:

un alleato della salute...

Una recente ricerca ha dimostrato che il resveratrolo, componente del vino rosso attiva una proteina capace di produrre enzimi anti-invecchiamento e di contrastare malattie come il cancro, il morbo di Alzheimer e il diabete di tipo2.

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l vino non è una semplice bevanda ma il segno sociale e culturale che da sempre accompagna la vita dell’uomo, la sua anima ha avvolto i pensieri di poeti e scrittori, ha arricchito tavole, incoraggiato discorsi e rallegrato serate. I benefici del vino, in termini di salute sono già noti non quanto però la sua capacità di allungare la vita che è una notizia assolutamente recente proveniente da un’equipe di scienziati della Harvard Medical School di Boston, Stati Unti. La ricerca condotta dal genetista David Sinclair, scienziato di origini australiane ha dimostrato che il resveratrolo, componente del vino rosso attiva una proteina capace di produrre enzimi anti-invecchiamento e di contrastare malattie come il cancro, il morbo di Alzheimer e il diabete di tipo2. Questo particolare ingrediente è presente nelle bucce degli acini d’uva e aumentando l’attività dei mitocondri, addetti alla respirazione cellulare, fornisce energia alle cellule attraverso il gene Sirt1, una sorta di batteria cellulare che si scarica lentamente con l’età, migliorando così la salute. 30

Il ricercatore afferma che tale sostanza segreta attiva le difese genetiche dell’organismo contro l’invecchiamento e le malattie, rafforza la resistenza allo stress e l’efficienza energetica, ha azione antinfiammatoria e di fluidificazione del sangue. E’ probabilmente più efficace di qualsiasi antiossidante, fa sapere lo scienziato, facendo notare però anche che la quantità di resveratrolo presente nel vino rosso è troppo bassa per poter produrre effetti considerevoli; sarebbe dunque necessario per ottenere risultati soddisfacenti bere 100 bicchieri di vino rosso al giorno e questo per altri aspetti non sarebbe affatto salutare. Quindi gli scienziati attraverso analisi di laboratorio sui topi stanno cercando di arrivare alla formulazione di un farmaco che consenta all’uomo i benefici equivalenti ad 8 mila bottiglie di vino rosso. La nuova tecnologia frutto di tale studio è stata venduta al gigante farmaceutico Glaxo Smithkline e pubblicata sulla famosa rivista Science. Nel frattempo, in attesa di nuovi riscontri scientifici concediamoci un brindisi all’insegna della longevità, degustando un buon bicchiere di vino rosso.



Ambiente > di Alessandro Galante

’ambiente Lsecondo i politici promesse da marinai?

Nei programmi dei diversi schieramenti politici, il tema ambientale viene spesso relegato in posizioni marginali.

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ari amici lettori, bentrovati in un bellissimo post-elezioni, sfavillante di buoni propositi e sintomatico di una nazione allo sbaraglio! Perché sì, proprio allo sbaraglio siamo, nella bufera alzata dall’anti-politica, che vuole il cambiamento generazionale, stufa di brogli e di vedere gli stessi volti da anni e anni, lavativi, paciosi nelle loro auto blu, incuranti di fronte ai sacrifici cui la stragrande maggioranza deve sottostare per sopravvivere... E nonostante in molti lamentino la (presunta) scarsa preparazione della nuova classe politica, a ben vedere, dal punto di vista ambientale, è da lì che partono le migliori idee. Esaminando i programmi con cui i diversi schieramenti si sono presentati al voto infatti, ci si può accorgere di come il tema ambientale sia spesso relegato in posizioni marginali, inserito in un generico ambito dello sviluppo energetico e della green-economy (nei casi di PD, Scelta Civica con Monti e Rivoluzione Civile) e quindi non ben definito in termini di proposte concrete. Nel caso del programma del PDL si arriva ad una contraddizione, laddove, accanto a: “Sviluppo del sistema di incentivi per le energie rinnovabili evitando di creare rendite di posizione dannose; più incentivi per gli investimenti in nuove tecnologie finalizzate alla riduzione dei consumi energetici; […] puntare su quattro settori strategici: eco-innovazione, fonti rinnovabili, riciclo dei rifiuti e mobilità sostenibile, ecc.”, si parla anche di un nuovo piano casa, con nuovo cemento per l’edilizia popolare e convenzionata. 32

Ma, a ben vedere, l’Italia ha già più case costruite di quante il mercato ne chieda (fonte: www.greenstyle.it). SEL nel programma elettorale ha dedicato molto spazio alla tematica e tra le motivazioni della attuale crisi economica e finanziaria riconosce anche l’aggressione all’ambiente; come soluzione propone quindi “un nuovo modello di società e di sviluppo”, puntando su un’economia sostenibile che, nel dare risposta ai problemi del clima e dell’energia, progressivamente sposti una parte crescente delle produzioni su attività che, per il loro carattere di servizi alla collettività, non si prestino a meccanismi distruttivi. La green-economy consente il passaggio dalla produzione di una quantità sempre crescente di merci destinate al mercato, alla produzione di qualità della vita, col rilancio della buona e piena occupazione e del ben vivere per tutti. Potevamo infine non parlare di come il Movimento 5 stelle abbia incentrato gran parte del suo programma sull’ambiente? Basti pensare che ha detto, per esempio, no agli inceneritori e sì alla legalizzazione e incentivazione della produzione di biocombustibili. In sostanza il loro intento è di decentrare la produzione dell’energia e affidarla invece a piccole realtà locali, una sorta di auto-produzione di cui abbiamo parlato qualche numero fa nell’articolo sulle fonti rinnovabili. Senza lodare o biasimare alcuno, staremo a vedere che cosa succederà nei mesi a venire, sapendo almeno da quali promesse partire, sempre che non siano tutti marinai...



Viaggio> di Raffaella Patricelli

la Repubblica di

malta

un interessante

arcipelago situato nel

Mediterraneo...

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eta deliziosa. Luogo che soddisfa le mille esigenze. E’ adatto per chi vuole trascorrere un solo fine settimana, per chi vuole studiare ed 34

imparare l’inglese, ma anche per chi intende trascorrere un lungo periodo della propria vita. E’ Malta: terra di megaliti, torrioni medievali e delle grotte di Calipso.


Ma partiamo prima da alcune nozioni geografiche, che di questi tempi fanno sempre bene per orientarsi: la Repubblica di Malta è un arcipelago situato nel Mediterraneo, nel canale di Malta, a 80 chilometri dalla Sicilia e a solo 284 chilometri dalla Tunisia. Ha un’estensione di 316 chilometri quadrati ed è uno degli stati più piccoli e densamente popolati al mondo.

La sua capitale, è noto, è La Valletta, mentre la città più abitata è Birkirkara. Due sono le lingue ufficiali, per chi non lo sapesse, il maltese e l’inglese. L’italiano, e qui aggiungiamo qualche dettaglio storico, è stata lingua ufficiale fino al 1934, ed è quindi ancora molto diffuso. Malta conserva in sé una bellezza unica nel suo genere.


Viaggio> di Raffaella Patricelli

Le strette viuzze di ciottoli delle sue cittadine sono disseminate di cattedrali normanne e di palazzi barocchi, mentre nella campagna si trovano le più antiche costruzioni sorte a opera dell’uomo nel corso dei millenni. Malta, ottima promotrice del suo romantico passato fatto di costruttori di templi dell’età del rame e di Crociati fedeli al voto della castità, ha utilizzato la sua immagine storica per mettere in piedi un’industria turistica di tutto rispetto. L’arcipelago è stato comunque interessato da un particolare processo di sviluppo che l’ha resa meta di imprenditori turistici che hanno eretto alberghi e strutture ricettive di ogni genere. Ne consegue che il viaggiatore si trova a godere di un piacevole equilibrio tra la comodità e il fascino di un ambiente semplice e intatto, a un prezzo inferiore rispetto a diverse altre località turistiche mediterranee dello stesso tipo. I maltesi paiono avere una naturale predisposizione alla vita rilassata e tranquilla, ma cari lettori verrete di certo colpiti dal loro legame con le antiche tradizioni dell’isola: innumerevoli sono le occasioni in cui gli isolani gettano coriandoli alle statue dei santi patroni trasportate in processione per le strade e indirizzano copiosi brindisi ai Cavalieri di San Giovanni. La stagione delle festività religiose dura sei mesi e termina giusto in tempo per l’inizio delle vacanze; se avete esagerato con il torrone o il vino, potrete sempre rifugiarvi nelle minuscole e vicine isole di Gozo o Comino per concedervi un periodo di ben meritato riposo.

Ma qual è il periodo più indicato per andare a Malta? Presto detto. E’ quello tra febbraio e giugno, tra la stagione invernale (sempre relativa) e la calda estate mediterranea, ma anche i mesi autunnali, in particolare settembre e ottobre, sono perfetti per mettersi in viaggio. Lontano dall’alta stagione, i prezzi delle camere scendono anche del 40% rispetto alle punte massime dei mesi tra giugno e agosto. L’isola ospita eventi degni di nota, come la Festa del Naufragio di San Paolo che cade il 10 febbraio e commemora la disavventura che portò l’apostolo sulle coste maltesi nel 60 d.C.. La predominanza cattolica di Malta fa sì che la Settimana Santa si celebri con grande solennità. Il Venerdì Santo si commemorano la Passione e la Crocifissione di Cristo con una processione di statue lungo le strade della Valletta e di diverse altre città. Tra le raffigurazioni dell’Ultima Cena esposte nella capitale e nei villaggi circostanti è da segnalare quella di Zebbug fatta interamente di pasta. La prima domenica dopo Pasqua, a Floriana, si celebra la Festa di San Publio, che segna l’inizio della stagione dei festeggiamenti. Per togliervi la voglia di coniglio fritto dove essere in zona durante la Mnarja o Festa dei Santi Pietro e Paolo che si svolge il 28 e il 29 giugno. Nel periodo natalizio le strade di tutto l’arcipelago vengono decorate con festoni, lampadine colorate, statue del Bambin


Viaggiando nel Mediterraneo sir Walter Scott descrisse La Valletta come una ‘città costruita da gentiluomini per gentiluomini’. Oggi la capitale maltese è una bella città circondata da mura cinquecentesche perfettamente conservate, di dimensioni tali da poter essere facilmente visitata a piedi nel giro di poche ore. In effetti le vie della Valletta furono attentamente progettate in modo da canalizzare verso l’interno della città la fresca brezza proveniente dal porto.

UNA META DELIZIOSA, UN LUOGO ADATTO PER TRASCORRERE SIA SOLO UN FINE SETTIMANA, CHE UN LUNGO PERIODO DELLA PROPRIA VITA...

Gesù che vi guardano passare dalle finestre di case e negozi; in questi giorni, ogni sera, le vie della Valletta sono rallegrate da bande musicali. Insomma c’è sempre tanto da fare a Malta. Ma se volessimo accennare alla storia, dovremmo partire da un’ovvietà: l’Europa deve la sua salvezza alla Valletta, la città che porta il nome del cavaliere cui si deve la vittoriosa resistenza all’assedio dei turchi nel 1565 e che divenne in seguito la città dei Cavalieri dell’Ordine di San Giovanni e la sede del governo maltese.

La Valletta è un approssimativo rettangolo situato sulla punta di una penisola lungo la costa nord-orientale dell’isola, circondato dal mare sui lati nord, est e sud. La città è ricca di bei giardini e tra questi ci sono gli Upper Barrakka Gardens. Poi c’è la bellissima e austera St. John’s Co-Cathedral and Museum. Il museo ospita una collezione di straordinari arazzi fiamminghi e due quadri del Caravaggio. L’altro importante museo della città, il Palace of the Grand Masters (Palazzo dei Grandi Maestri), ricco di arazzi, affreschi e fregi che celebrano il Grande Assedio, è anche la sede del presidente e del parlamento. Insomma un’idea semplice quella che vi stiamo dando. Coglietela al volo, soprattutto ora che siamo in primavera!!!

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fashion

Moda >


Il colore è il vero protagonista di una moda rigorosa, fatta di linee asciutte e silhouette geometriche, che riesce però a ritrovare proprio in una palette cromatica ricca e variegata forza, attualità e mood cosmopolita.

 Per il giorno, così come per la sera, le lunghezze sono al ginocchio (tranne logicamente per il beachwear) con gonne a tubo che ben si abbinano a piccoli giacchettini con le maniche a sbuffo o morbide mantelle arrotondate sulle braccia e sui fianchi che chiudono la figura come se fosse un bocciolo.

BURBERRY

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hristopher Bailey presenta una collezione Burberry Prorsum moda P/E 2013 variegata, elegante, bon ton e metallizzata allo stesso tempo.


Moda >

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a palette cromatica di Burberry è ricca di colori e di nuance. Non mancano i toni più sofisticati del nude, del beige e del cipria che si abbinano al cacao e al bordeaux, ma la sperimentazione cromatica si sbizzarrisce anche con il color block e l’accostamento del blu con il verde bosco, del rosso con il fucsia, dell’arancio con il viola. Outfit dopo outifit si scopre così che per Burberry Prorsum la donna è elegante e sofisticata, rigorosa e fresca, ma al tempo stesso orientata al futuro nei dettagli e nella scelta dei tessuti metallizzati. Nel gran finale, infatti, il trench più tradizionale ed inimitabile si veste di tutti i colori dell’arcobaleno ma adotta le cromie luccicanti delle carte di caramella. Assolutamente spettacolare e divertente in vista della primavera...

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BURBERRY


Shopping > di Giovanna Testa

Accessori Donna

primavera2013

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PE

VALENTINO GARAVANI Borsa Rosier Tote media multicolor, con doppio manico in pelle lucida nera e comoda tracolla removibile. Piccola placca dorata con logo sul davanti. Misure: altezza 30 x larghezza 45 x profonditĂ 20 cm. Composizione: georgette di seta.

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PE CHRISTIAN DIOR Gioiello collezione P/E

TOD’S Modello Middle East

FENDI Orologio collezione P/E

P.A.R .O

.S.H

. Collier Rivitra l con pie t sfacce re ttate gialle.


KENZO VALENTINO

Foulard di seta stampa tigers.

Presenta “Valentina Acqua Floreale”. In questo profumo alla radiosa freschezza del bergamotto si innestano le note più delicate e femminili del neroli, a cui segue un mix armonico di mimosa, gelsomino, fiore d’arancio e tuberosa. Completano il bouquet gli accordi solari e voluttuosi di ambra e patchouli.

I.

UCC

P ILIO

lore. trico a i l ag in p pello p a C

EM

ALBERTO GUARDIANI

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PE

Sandalo con plateau in camoscio con dettagli geometrici multicolor.

ALBERTO GUARDIANI Sandalo con tallone chiuso in camoscio bicolor con tacco in plexi e camoscio.

CAVIA

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Collezio ne P/E .

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PE

AMEN Bracciale in metallo dorato con intreccio nastro gros grain bicolore turchese e verde.

SERGIO ROSSI Collezione P/E

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Shopping > di Giovanna Testa

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/E 201

ione P

Collez

GAE

TANO

PERR

ONE

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MAUI JIN Modello Ginger disponibile nei colori: grigio antracite, malva, cioccolato e sandstone.

Una composizione sexy cremosa e floreale. Si apre con abbaglianti note di testa di Neroli, un olio essenziale prodotto dai fiori della pianta di arance amare. La fragranza avanza con magnetiche note di cuore del prezioso fiore Tahitian Tiare.

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Borsa con manici in nappa personalizzata con stampa a fiori nei toni arancio. Tracolle e dettagli in vitello color cuoio. Vano centrale con chiusura a zip e tiretto in pelle. Tasche interne laterali con calamita, doppi manici in pelle snodati e tracolle estraibili.

JUST CAVALLI

BALDININI

Collezione Primavera/Estate 2013

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PE

JUST CAVALLI


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PE

BENETTON

GUCCI La collezione Interlocking applica all’orologio Gucci il famoso simbolo della doppia “G” intrecciata, utilizzato per la prima volta negli anni ‘60, che rappresenta le iniziali di Guccio Gucci, il fondatore della Maison. Ideata dal Direttore Creativo Frida Giannini, questa collezione costituisce una tappa importante nella storia degli orologi Gucci. Dopo aver ornato borse, foulard, cinture, gioielli e altro ancora, questo inconfondibile simbolo Gucci può ora essere ammirato su un orologio. La cassa, infatti, è la sede naturale per il simbolo della doppia “G” e apre la strada ad innumerevoli varianti. Disponibile in due versioni: grande e piccolo. L’orologio Interlocking presenta una cassa GG in acciaio, PVD nero o marrone, con quadranti spazzolati abbinati di colore argentato, nero o marrone.

Cintura multicolor intrecciata con fibbia ovale in metallo.

FLORIS VAN BOMMEL Collezione P/E 2013

DIEGO DALLA PALMA Il famoso visagista osa: tonalità aranciate, che ritroviamo sia nel rossetto sia negli ombretti, accanto a color sabbia e marrone caldo. Gli ombretti è possibile utilizzarli sia asciutti sia bagnati e assicurano finish diversi grazie all’alta pigmentazione delle polveri che creano un effetto satinato ad un effetto extrapearl. Una delle novità della primavera sono i Chubby Lip&Cheek, un prodotto multiuso da applicare sulle labbra per dare colore e idratare, oppure sulle gote per un effetto bonne mine. Osate abbinando le labbra con le unghie, scegliendo i colori accesi dei Sorbet Lipstick.

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Shopping >

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PE

ACCESSORI

UOMO Primavera duemilatredici

MOSCHINO. Le tonalità accese rimangono prerogativa di questa collezione, bluette, rosso, giallo, magenta, verde e bianco dipingono i capi con abbinamenti forti e caratterizzanti. Per le calzature, sneakers multi-color, scarpe bicolore e a tinta unita con suole multistrato in colori differenti realizzate in pelle gommata, in camoscio e in spazzolato. Gli accessori completano la collezione; cappelli, papillon, cinture, camice, occhiali colorati e foulard.

VERSACE

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PE

HIRT

MOSC

HINO

LOU

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TON

MY T-S

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VERSACE. Donatella Versace veste l’uomo in stile, più seducente, all’apparenza rude, con nuovi look decisamente di tendenza, un abbigliamento diverso dal solito con accessori fashion, alla moda.


ESPIRIT Il famoso brand Esprit, si ispira alle proprie origini californiane per questa nuova collezione primavera-estate 2013 di occhiali da sole, uno stile rilassato e tranquillo, che conosce bene chi da sempre sceglie Esprit.

FENDI. Collezione P/E

FENDI Collezione P/E

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PE

GUCCI Cintura Collezione P/E

SECTOR Il brand dalla performance tecnica eccellente presenta per la primavera estate 2013 i nuovi modelli delle collezioni Sector Overland, Sector 230 e Sector Expander90. Tra le novità si distinguono le particolarità estetiche, lo styling grintoso, l’originalità di ogni modello. Tecnicamente eccellenti i nuovi segnatempo sono indistruttibili e perfetti per chi ama mettersi alla prova, con audacia e determinazione.

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PE JEAN PAUL GAULTIER Le Beau Male, è la nuova fragranza maschile firmata Jean Paul Gaultier per la primavera 2013. Un profumo sensuale che gioca sulla contrapposizione di caldo e freddo, ricreando così una “freschezza torrida” che emana pura sensualità. Il profumo “Le Beau Male“, è l’evoluzione di un grande classico della maison francese, la famosa fragranza Le Male. In questa nuova alchimia sensuale, il potente cocktail di freschezza “menta-artemisia-lavanda” si infiamma a contatto coi muschi, che rende Le Beau Male l’emblema della sensualità a fior di pelle. 47


Teatro >

Aldo, Giovanni e Giacomo al Gran Teatro con lo spettacolo

AMMUTTA

MUDDICA

A 7 anni dal successo di Anplagghed, lo spettacolo dal vivo campione assoluto di incassi per la stagione teatrale 2005/2006, e dopo i successi cinematografici, il trio delle meraviglie torna ad esibirsi dal vivo in un nuovo imperdibile show.

A

ldo, Giovanni e Giacomo tornano al teatro, che considerano la loro dimensione prediletta, come autori e interpreti di uno spettacolo in cui propongono nuovi esilaranti sketch. Lo spunto è la vita di tutti i giorni, ricca di personaggi strampalati e situazioni comiche. Alla guida di un grande tir dal quale prendono vita le varie scene, li vedremo protagonisti di situazioni molto diverse tra loro: dall’emergenza che si trovano ad affrontare tre cittadini prigionieri di Equitalia, al mondo sotto sopra della sanità visto da tre pazienti; dalla presa in giro di alcune mode contemporanee come quella per i tatuaggi e la mania della corsa, fino alla parodia dei film d’azione. Il tutto, come sempre, ingrandito e deformato dalla lente stravagante e surreale del trio. A fare da contrappunto a quanto accade in scena ci saranno dei video realizzati dietro le quinte: le telecamere seguiranno il trio a ogni uscita di scena per raccontare quel che accade anche fuori dal palcoscenico. A differenza di Anplagghed, allestito in palazzetti di grande capienza, con Ammutta Muddica il trio ha voluto ritornare alla dimensione teatrale più classica, come per i Corti, per 48

recuperare una maggiore vicinanza e interazione con il pubblico. Le scenografie sono di Alessandro Marrazzo. Il coordinamento video è di Morgan Bertacca. I costumi di Roberta Spegne. Le musiche originali sono composte da Valerio Carboni. Ancora una volta il trio ha scelto di affidare la regia al celebre trasformista Arturo Brachetti, che già li ha diretti ne I Corti (1995), in Tel chi el Telùn (1999) e in Anplagghed (2005). In scena con Aldo, Giovanni e Giacomo ci sarà l’attrice Silvana Fallisi. I testi sono stati ideati e scritti da Aldo, Giovanni e Giacomo con Valerio Bariletti e Walter Fontana. Questo spettacolo si preannuncia originale fin dalla scelta del titolo: Ammutta Muddica. Si tratta di un modo di dire che in dialetto siciliano significa “Spingi, mollica!” ovvero: “Avanti, datti da fare!”. Verrebbe quasi da pensare che sia un incoraggiamento utile per tutti, di questi tempi. In realtà “il titolo è nato spontaneamente durante le prove -racconta il trio-. Nessuno ma proprio nessuno aveva voglia di fare: dagli autori alla regia fino ai tecnici. A un certo momento abbiamo dovuto prendere in mano noi la situazione e imporci: Ammutta muddica, o tutti a casa!”. Lo spettacolo si terrà al Gran Teatro di Roma, il 16 e il 17 aprile.


Evento A LATINA AL TEATRO CAFARO e’ di scena la rassegna “ITINERARTE”

P

artirà venerdì 5 aprile, a Latina, presso il teatro Cafaro, “Itinerarte” rassegna promossa dall’Associazione Culturale A-Tensione, e che vede in prima fila gli organizzatori Alessandro Marverti, Arianna Mattioli e Maria Belli, e Radio Studio 93 media partner dell’evento. Tre gli spettacoli in cartellone. Il primo appuntamento è con “il botto”: sul palco alle 21.00 ci sarà “L’Orchestraccia”, band dietro al cui nome si cela un collettivo folk-pop con personaggi già noti nel mondo musicale italiano ed in particolare romano. Due nomi su tutti: Marco Conidi e Roberto Angelini. Accanto a loro anche Luca Angeletti, Diego Bianchi e gli attori della

fortunata serie tv “Romanzo Criminale”: Giorgio Caputo, Edoardo Leo ed Edoardo Pesce. Il 20 aprile, al Cafaro ci sarà il regista e attore Massimiliano Bruno con lo spettacolo “Esse”, mentre si chiuderà la kermesse il 25 maggio con “Roulette”, una jam session di teatro e musica che vede tra gli altri Francesco Montanari (foto a sinistra, noto per aver interpretato il ruolo del Libanese nella serie tv Romanzo Criminale). Il programma è consultabile sul sito studio93.it. E’ disponibile (presso il Bar Latina T’Amo di viale Mazzini e presso il Wine Bar XII Aprile) al prezzo promozionale di 40 euro l’abbonamento ai tre eventi. Oppure si può acquistare il singolo spettacolo al costo di 15 euro. Informazioni al 331/34.42.662.

PROGRAMMA DELLA KERMESSE Venerdì 5 Aprile, si parte con l’Orchestraccia in concerto. Il 20 Aprile ci sarà Massimiliano Bruno che, dopo i successi di “Nessuno mi può giudicare” e “Viva l’Italia”, torna sul Palcoscenico insieme ad Alessandro Marverti e Arianna Mattioli nello spettacolo “ESSE”. Al loro fianco la sensuale voce di Awa Ly e le musiche di Massimo Giangrande.

Il 25 Maggio, in occasione del terzo ed ultimo appuntamento, ad animare la serata ci saranno: Francesco Montanari, Vinicio Marchioni e Andrea Sartoretti (rispettivamente il Libanese, il Freddo e Bufalo della Serie “Romanzo Criminale”), alcuni dei protagonisti della Serie tv “Boris”, Karin Proia, Carlo De Ruggieri, Luca Amorosino e tanti altri ospiti a sorpresa per una jam session di musica e teatro. Dalle 19.00 è previsto un aperitivo con buffet a cura di Latina T’Amo e con la musica di sottofondo ogni sera diversa. Alle ore 21.00 lo spettacolo.


Cinema >

IRON MAN 3 Il ritorno di Tony Stark

USCIRA’ IL 24 APRILE, la terza avventura del supereroe IRON MAN interpretato da Robert Downey Jr. nel ruolo di Tony StarK...

I

l nuovo film Marvel, vede lo sfacciato ma brillante industriale Tony Stark/Iron Man combattere contro un nemico senza limiti. Genio eccentrico, miliardario e filantropo, Tony Stark è l’eroe con l’armatura conosciuto come Iron Man. Dopo aver salvato New York City dalla distruzione con un azione eroica che ha messo a rischio la sua vita, Tony si trova a trascorrere notti insonni, tormentato dalla preoccupazione e dall’ansia. Quando Stark vedrà il suo mondo personale distrutto per mano del suo nemico, intraprenderà una straziante missione alla ricerca dei responsabili; si tratterà di un’impresa che metterà a dura prova il suo coraggio in ogni momento. Con le spalle al muro, Stark dovrà sopravvivere senza i dispositivi da lui creati, fidandosi solo del proprio ingegno e istinto per proteggere le persone che ama. Mentre cerca tutte le forze per reagire, Stark trova la risposta alla

domanda che lo ha sempre segretamente perseguitato: è l’uomo che fa l’armatura o è l’armatura che fa l’uomo? Il suo nemico è il micidiale Mandarino, interpretato da Ben Kingsley. Sarà lui ad ordinare l’attacco aereo che distruggerà completamente la villa di Iron Man, mettendo fuori uso la sua collezione di armature robotiche. Con il già citato Robert Downey Jr. nel ruolo di protagonista, in Iron Man 3 ritroveremo anche Gwyneth Paltrow, nel ruolo di Pepper Potts, che, dopo aver iniziato come assistente di Tony Stark, è diventata ora il capo delle Stark Industries, concedendosi nel frattempo anche un momento per innamorarsi di Tony. Luminosa, leale e onesta, Pepper comprende Tony Stark meglio di chiunque altro. Chiudono il Cast, Don Cheadle, Guy Pearce, Rebecca Hall ed il già citato Ben Kingsley. La regia è di Shane Black; Il film, come già detto, uscira nelle sale cinematografiche italiane il prossimo 24 aprile. Fonte: www.mymovies.it

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film in uscita ATTACCO AL POTERE (Olympus Has Fallen) di: A. Fuqua con: G. Butler, A. Eckhart, M. Freeman. Un gruppo di estremisti, armati fino ai denti e meticolosamente addestrati, da il via a un audace agguato in pieno giorno alla Casa Bianca, oltrepassando l’edificio e prendendo in ostaggio il Presidente Benjamin Asher (Aaron Eckhart) e il suo staff all’interno dell’impenetrabile bunker presidenziale sotterraneo. Il loro obiettivo è quello di mettere sotto scacco l’intera nazione degli Stati Uniti. Mentre infuria la battaglia, l’ex responsabile della sicurezza presidenziale, Mike Banning (Gerard Butler, nella foto a sinistra), rimane l’unico membro dei Servizi Segreti vivo nell’edificio assediato. Banning usa la sua preparazione e la dettagliata conoscenza della residenza presidenziale per divenire gli occhi e le orecchie del vice presidente Allan Trumbull (Morgan Freeman) e dei suoi consiglieri. Nel momento in cui gli invasori iniziano a giustiziare degli ostaggi perchè non vengono esaudite le loro richieste, Banning, cerca di salvare il presidente ed evitare la catastrofe.

AL CINEMA Da giovedì 4 aprile OBLIVION di: J.Kosinski con: Tom Cruise, Morgan Freeman, Olga Kurylenko. Jack Harper è uno degli ultimi riparatori di droni operanti sulla Terra, parte di una massiccia operazione per estrarre risorse vitali. Dopo decenni di guerra contro una terrificante minaccia conosciuta come Scavs, la missione di Jack è quasi terminata. Vivendo e perlustrando gli straordinari cieli da migliaia di metri d’altezza, la sua esistenza crolla quando salva una bella straniera da uno spacecraft precipitato. Il suo arrivo innesca una serie di eventi che lo costringono a mettere in questione tutto ciò che conosceva e mettono nelle sue mani il destino dell’umanità.

AL CINEMA Da giovedì 18 aprile LE STREGHE DI SALEM di: Rob Zombie con: Sheri Moon Zombie, Jeffrey Daniel Phillips. Heidi, deejay di una famosa radio locale di Salem, meglio conosciuta come la città delle streghe, riceve in regalo una scatola di legno con all’interno un vinile, “un regalo dalle streghe”. Credendo in una trovata originale di un nuovo gruppo musicale, la ragazza ascolta i suoni che provengono dal disco e presto ne viene condizionata, perdendo progressivamente il contatto con la realtà. Sta diventando pazza o le streghe di Salem stanno per tornare?

AL CINEMA Dall’11 aprile


R Zero Musica > di Eugenio Giannetta

il ritorno dopo 4 anni dal precedente album...

Q

uando si arriva a registrare ventisette album studio si può star certi che è difficile emozionarsi in fase di produzione, così come è molto complicato riuscire ad incidere fuori da quegli ‘schemi’ che rappresentano il confortevole segno distintivo della propria opera, di un genere e di un marchio di fabbrica riconoscibile al primo ascolto. In Italia si contano sulle dita di una mano gli artisti in grado di riuscire in questa nobile impresa e uno di questi è Renato Zero, che con Amo – (sottotitolo) Capitolo 1, ritorna a quattro anni dal precedente album: Presente. Zero ammette che il titolo dell’album è una dichiarazione d’amore al suo pubblico, a quei sorcini che l’hanno sostenuto per generazioni intere attraverso percorsi disparati e differenti, ma sempre orientati verso il classico pop-rock all’italiana. Il sottotitolo lascia presagire che ci sarà un seguito a queste quattordici tracce uscite per l’etichetta Tattica. Il singolo che ha anticipato l’album - Chiedi di me - uscito il primo Marzo, mette in primo piano la voce sbarazzina di Zero, la sua instancabile intensità nonostante abbia superato i sessant’anni e un’intera orchestra capace di assecondare melodie tendenti alla musica dance. Riassumere una vita in quattro minuti e qualche nocciolina? Renato Zero può anche questo e suggella l’intera opera con quella ceralacca in copertina di album, che è come una 52

lettera di prioritaria importanza da spedire al mondo intero dei suoi fan per dichiarare un grazie ricolmo di sentimento. Un grazie per tutto quello che questi anni hanno significato e significheranno, nel bene o nel male, per il cantante capitolino. Tante le dediche, insomma, da Giancarlo Bigazzi all’amico Lucio Dalla, con la benedizione di un grande produttore, quel Trevor Horn che fu produttore di Robbie Williams, Paul Mc Cartney, Simple Minds, Genesis e Belle & Sebastian tra gli altri. Questo album, quindi, vuoi per le immense capacità artistiche, vuoi per i contenuti, vuoi per la grande esperienza di Zero, ha tutti i connotati per diventare un grande album d’amore registrato tra Roma, Londra e Budapest e pronto a essere lanciato nel tour che vedrà Zero ‘padrone’ del Palalottomatica di Roma per un lunghissimo periodo. Godiamoci questo nuovo lavoro con le aspettative verso il futuro per un Capitolo 2 e con quella traccia conclusiva - La vita che mi aspetta molto orientata al futuro prossimo…



Motori >

NUOVA CITROEN DS3 CABRIO Il piacere della guida a cielo aperto

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a gamma DS si amplia con l’arrivo della prima cabrio dell’era moderna del brand premium di Citroen: la Citroen DS3 Cabrio. La nuova Citroen DS3 Cabrio dispone di un tetto in tela, apribile elettricamente fino ad una velocità di 120 km/h, proposto in 3 varianti colore, un classico nero, che si sposa con le finiture in nero lucido della carrozzeria, un blu, anch’esso abbinabile ai colori della gamma, ed un grigio Moondust con loghi DS. Il tetto si apre in soli 16 secondi ed il guidatore può scegliere tre diversi livelli di apertura: totale, intermedia, oppure solo la parte orizzontale. La nuova cabrio del marchio francese pesa 25 kg in più rispetto alla vettura di derivazione, ha una rigidità torsionale praticamente identica alla hatchback e presenta le stesse misure esterne. I fari posteriori sono a Led, come anche le luci diurne che caratterizzano il frontale della vettura.

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Al volante le sensazioni sono paragonabili alla Citroen DS3, con l’aggiunta del piacere della guida a cielo aperto. Piccola veloce e divertente, la Citroen DS3 Cabrio si propone come valida alternativa alla versione a tetto fisso: il comfort acustico è leggermente minore ma pur sempre di alto livello e l’isolamento fornito dalla capote in tela non fa rimpiangere l’assenza del tetto in lamiera. Caratterizzata da un listino con prezzo di partenza di 18.950 euro, la Citroen DS3 Cabrio sarà proposta in Italia, a partire da questo mese di aprile, in quattro differenti motorizzazioni, tre a benzina ed una a gasolio. Le potenze vanno dagli 82 cavalli del nuovo tre cilindri a benzina 1.2 VTi ai 156 cavalli della Citroen DS3 1.6 THP. Il cambio è manuale su tutte le motorizzazioni, fatta eccezione per la variante a gasolio, che al momento del lancio proporrà solo un automatico a sei rapporti, ma Citroen intrdurrà successivamente anche un manuale.

Fonte: www.autoblog.it



Agenda eventi

SINEAD O’CONNOR

MODA’

GIANNA NANNINI

7 APRILE

15 APRILE

Roma

Roma

Auditorium Parco della Musica Ore 21.00 Prezzi da euro: 25,00 a 35,00 + d.p. Info: Ticket One

9 e 10/04 e 19 e 20/04

16/17/18 APRILE

Roma

Roma

Palalottomatica Ore 21.00 Prezzi da euro: 31,00 a 57,50 Info: Ticket One

ALDO, GIOVANNI e GIACOMO

Dal 16 al 28 APRILE

Roma

Roma

Palalottomatica Ore 21.00 Prezzi da euro: 37,95 a 47,15 Info: Ticket One

Roma

Palazzo dei Congressi Ore 23.00 Prezzo: euro 35,00 Info: Ticket One

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Gran Teatro Prezzi da euro: 22,00 a 44,00 Info: Ticket One

12 e 13 APRILE

13 APRILE

CHEMICAL BROTHERS

MARCO MASINI

Teatro Brancaccio Ore 21.00 Prezzi da euro: 23,00 a 37,00 Info: Ticket One

Teatro Argentina Prezzi da euro: 24,00 a 30,00 06.684000311

MASSIMO RANIERI

Dal 18 al 28 APRILE Roma

Teatro Ambra Jovinelli Prezzi da euro: 17,00 a 31,00

MAURIZIO CASAGRANDE


La redazione non risponde di eventuali cambiamenti a date e prezzi pubblicati

20 APRILE

27 APRILE

Roma

Roma

Atlantico Live Ore 21.00 Prezzo: euro 32,00 Info: Ticket.it www.litfiba.net

LITFIBA TRILOGIA 1983-1989

RAPHAEL GUALAZZI

25 APRILE

06 MAGGIO

Roma

Roma

Auditorium Parco della Musica Ore 21.00 Prezzi da euro: 25,00 a 35,00 CRISTIANO DE ANDRE’ Prontoticket.it

RENATO ZERO

Gran Teatro Ore 21.00 Prezzi da euro: 28,75 a 40,25 Info: Ticket One

Palalottomatica Ore 21.00 Prezzi da euro: 40,25 a 48,30 Info: Ticket One

LANA DEL REY

27/29 e 30 APRILE

21 GIUGNO

Roma

Stadio Olimpico Ore 21.15 Prezzi da euro: 39,10 a 63,25 Info: Ticket One

Palalottomatica Ore 21.00 Prezzi da euro: 36,00 a 75,00 Info: Ticket One

Roma

EROS RAMAZZOTTI

27 APRILE

28 GIUGNO

Roma

Roma

Teatro Sistina Ore 21.15 Prezzi da euro: 30,00 a 57,50 Info: Ticket One

SERGIO CAMMARIERE

Stadio Olimpico Ore 21.00 Prezzi da euro: 46,00 a 69,00 Info: Ticket One

LORENZO JOVANOTTI 57


Medicina > di Liliana Ranieri D’ovidio

La Salute...

Approfondimenti sulla Medicina Generale

A cura della Dott.ssa Liliana Ranieri D’Ovidio Direttore Tecnico presso lo studio Elkalab s.r.l. di Aprilia

GASTROPANEL...

Per i problemi di stomaco e bruciori

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l Gastropanel e’ un nuovo strumento non invasivo, studiato gia’ da qualche anno, ma la cui efficacia solo da poco e’ stata appurata effettivamente, per fornire una diagnosi accurata delle malattie gastriche, per valutare il rischio delle patologie ad esse collegate e, aspetto assai importante, per favorire la prevenzione attraverso una diagnosi precisa. Attraverso un banale prelievo di sangue, si possono scoprire le cause di problemi di stomaco e bruciori che molto spesso e fortunatamente non manifestano nulla di serio ma che talvolta possono nascondere vari tipi di patologie: gastrite per esempio, o reflusso gastroesofageo o ancor peggio un tumore gastrico. L’esame si basa sulla misurazione di quattro parametri: Anticorpi anti Helicobacter Pylori, pepsinogeno I, pepsinogeno II, gastrina. Possiamo dire che questo esame e’ una sorta di “biopsia sierologica” perche’ attraverso i risultati dei singoli componenti dello stesso, si puo’ determinare se il paziente e’ affetto da gastrite causata da Helicobacter, se la gastrite e’ in forma precancerosa (atrofica), e anche dove sono localizzate le lesioni della mucosa gastrica. I risultati di questo esame permettono dunque di identificare i 58

soggetti a maggior rischio di sviluppare un tumore gastrico o un’ulcera, pazienti che quindi necessitano di approfondire le ricerche con gastroscopia o biopsia. Dunque, il Gastropanel, in maniera assolutamente indolore e non invasiva e’ destinato a vagliare la necessita’ di esecuzione della gastroscopia, individuando i casi in cui e’ assolutamente superfluo procedere con questo secondo metodo. Il Gastropanel e’ disponibile ora anche nella nostra struttura Elkalab, previo colloquio con la Responsabile, Dott.ssa Ranieri e in collaborazione con il nostro Gastroenterologo. Crediamo di poter fornire, in tal modo, un valido aiuto a chi soffre di continui disturbi di stomaco o bruciori, senza che debba obbligatoriamente scoprirne il motivo attraverso un esame piuttosto fastidioso quale la gastroscopia. Per maggiori informazioni ed ulteriori approfondimenti sul tema, potete chiedere alla Dott.ssa Lilliana Ranieri D’Ovidio, Direttore tecnico del Laboratorio.

Per le domande alla Dott.ssa Liliana Ranieri potete inviare una mail a redazione@foryoumagazine.it



Psicologia > di Daniela Saurini e Simona Eramo

Il mondo di oggi Cerchiamo di capirne i problemi... Sostegno psicologico di gruppo e individuale, Psicodiagnosi Terapia Corporea, Consulenza Familiare e Giuridica, Psicoterapia

NON SONO L’UNICO/A! … Quando nella coppia entra un terzo

A

ll’interno di una relazione sentimentale ognuno cerca di trovare sicurezza, intimità e sostegno pensando e desiderando essere l’unico per l’altro. Ci sono molte condizioni invece in cui tra i due partner si inserisce qualcuno o qualcosa che infrange l’illusione di unicità. Può diventare una presenza ingombrante il grosso investimento che uno dei due riserva per il suo lavoro; una suocera o una famiglia d’origine particolarmente presente che richiede attenzioni crescenti che distolgono uno dei partner dal rapporto di coppia; oppure l’arrivo di un figlio che può portare la coppia a destabilizzarsi perché non si è più i soli e gli unici. Ma una delle ferite particolarmente dolorose per una coppia è il tradimento. Esso può essere inteso, all’interno della relazione amorosa come una situazione che può mettere profondamente in crisi la coppia costruita. L’amante giunge a rimettere in discussione se stessi facendo sentire il partner tradito profondamente ferito proprio nell’intimità di coppia. In questi casi è difficilissimo far ragionare 60

le coppie su questa vicenda in una maniera che non conduca immediatamente alla dimensione di chi ha provocato il danno e di chi lo ha ricevuto, è difficile introdurre un pensiero circolare che porti a comprendere le radici di quanto è successo. Anche la costruzione dell’intimità però è un evento a due e quando questa viene meno o viene messa in pericolo c’è uno che non la protegge così come c’è l’altro che l’ha attaccata. Quando uno dei due sente il bisogno di introdurre un terzo qualcosa non funziona, qualcosa di non contenibile e sostenibile dentro la coppia è successo. Per questo motivo è fondamentale ragionare in due sull’evento riflettendo su cosa non va e su quali sono i desideri repressi. Spesso non è l’evento tradimento che distrugge l’intimità di coppia quanto piuttosto l’assenza di una volontà e di una libertà di intimità che non si è potuti costruire in modo solido e che rende il rapporto più vulnerabile al tradimento. Aldilà dei tipi e delle modalità di tradimento esso è un evento che richiede una riflessione su cosa va cambiato.

Per le vostre domande alla Dott.ssa Daniela Saurini e Dott.ssa Simona Eramo contattare i seguenti nr. 393.3737972 - 333.6707632 Oppure tramite Facebook: Spaziomente Studiopsicologia


Alimentazione > di Tiziana Sacchetti

In buona salute con una corretta educazione alimentare Dott.ssa Tiziana Sacchetti, Laurea in Dietistica, Educazione Alimentare, Intolleranze ed allergie alimentari, Consulente dietista per scuole, RSA

I BIOTIPI COSTITUZIONALI Come influenzano il nostro peso corporeo

G

entili lettori, in questo numero parliamo dei biotipi costituzionali e delle variazioni nella distribuzione della massa corporea nell’uomo e nella donna. I biotipi costituzionali identificano le zone di distribuzione del grasso corporeo nell’uomo e si distinguono nelle due categorie principali Androide e Ginoide: la prima tipicamente maschile e la seconda tipicamente femminile. Vi è inoltre una terza categoria a corporatura intermedia o mista. Il biotipo costituzionale Androide è caratterizzato da un maggior accumulo di lipidi (grassi) nella parte superiore del corpo e nello specifico nelle seguenti zone: viso, collo, torace, spalle e addome. Inoltre il biotipo costituzionale androide presenta arti inferiori magri, circonferenza spalle maggiore della circonferenza fianchi, scarso accumulo adiposo (grasso) nelle estremità, maggior esposizione a patologie cardiovascolari e metaboliche, maggiore produzione di cortisolo e di ormoni androgeni, adipociti ipertrofici (aumento del volume delle cellule), seno maggiormente sviluppato nelle donne, maggior facilità nello smaltimento e nell’accumulo di grasso, maggiore predisposizione allo stress. Il secondo biotipo costituzionale, tipico femminile è il Ginoide ed è caratteriz-

zato, invece, da una maggiore distribuzione di adipe corporeo nella parte inferiore del corpo, ovvero nelle aree dei fianchi, glutei, cosce, anche, addome sotto ombelicale, ipoderma (lo strato più profondo della pelle, più o meno ricco di adipe) ed estremità. A differenza del precedente, il biotipo costituzionale Ginoide presenta dunque un maggior accumulo del tessuto adiposo alle estremità e adipociti ipertrofici (aumento del volume delle cellule) e iperplasici (aumento del numero delle cellule). Inoltre il biotipo Ginoide tenderà a sviluppare più facilmente cellulite, disturbi al microcircolo, polpacci sviluppati, adipe distribuito nel sottocute, maggiore difficoltà nell’accumulo e nello smaltimento del grasso, adipe flaccido, mammella poco sviluppata nella donna, minor esposizione a patologie cardiovascolari e metaboliche. Nel terzo biotipo, a corporatura intermedia o mista, la massa adiposa sarà distribuita uniformemente in entrambe le parti superiore e inferiore del corpo. E’ possibile effettuare una misurazione approssimativa allo scopo di individuare il proprio biotipo costituzionale, dividendo la circonferenza vita minima per la circonferenza fianchi massima; in ogni caso bisogna considerare che tale misurazione trascura la massa muscolare presente nelle zone da misurare. Nella tabella di seguito sono riportati i valori di riferimento. Dott.ssa Tiziana Sacchetti alimentazione@foryoumagazine.it TABELLA

UOMO

DONNA

OBESITA’ ANDROIDE

>0,92

>0,81

OBESITA’ GINOIDE

<0,92

<0,81

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Personaggi > di Sara Latorre

I miti della storia... In un viaggio tra cultura e leggenda Per le vostre domande a Sara Latorre inviate una mail a: redazione@foryoumagazine.it

PAPA FRANCESCO Jorge Mario Bergoglio, il nuovo Pontefice

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con i mezzi pubblici, va in autobus e metro, non abita nella sede dell’Episcopato, ma in un comune e piccolo appartamento dove da solo si cucina i suoi pasti.

C’è stato quasi un innamoramento collettivo, in poche ore ha conquistato con la sua umiltà, la sua semplicità e naturalezza i cuori di tutti, credenti e non credenti. E’ il primo pontefice di nome Francesco, gesuita e non europeo, dai tempi di Gregorio III che fu papa nell’VIII secolo. E’ un uomo venuto da lontano come lui stesso ha detto “dalla fine del mondo” anche se di origini italiane. Egli, al secolo Jorge Mario Bergoglio, nasce a Buenos Aires, il 17 dicembre del 1936, figlio di quegli emigranti piemontesi che in massa, a cavallo tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 lasciarono l’Italia per l’Argentina.

Al soglio pontificio sembra essere arrivato un uomo giusto al momento giusto, un uomo umile, diretto e spontaneo, di grande misticità e di preghiera ma anche un buon pastore sicuro e determinato che sa governare. Con i suoi discorsi concreti e insieme spirituali vuole svegliare le coscienze sopite e disorientate di tutti i credenti e favorire il rispetto e l’amicizia tra le diverse religioni. Per la gente affettuosamente è “il parroco del mondo”, sembrerebbe questa una considerazione un po’ riduttiva, ma non è così, ciò esprime invece proprio il suo desiderio di servire. “Il vero potere è il servizio” dice. E’ molto sensibile al mondo dei poveri, afferma che l’indigenza estrema e le organizzazioni economiche ingiuste che provocano enormi disuguaglianze sono violazioni dei diritti umani.

l 13 marzo scorso è stato eletto il nuovo papa: un uomo che si è presentato al mondo intero in modo straordinario, come un padre amorevole che vuole accogliere e abbracciare tutta l’umanità.

Prenderà i voti da adulto, infatti entrerà in seminario solo a 22 anni dopo aver preso il diploma da perito chimico. In seguito, a Buenos Aires si laurea in filosofia e insegna per 3 anni letteratura e psicologia; a 33 anni diventa sacerdote dell’ordine della “Compagnia di Gesù” iniziando da qui il suo tenero e fermo apostolato presso i più bisognosi. E’ tra quelli che contrastano fortemente la “Teologia della liberazione” e che affermano l’esigenza del continente latinoamericano di difendere il proprio costume culturale e religioso. Riveste nel tempo grandi cariche ecclesiastiche conducendo tuttavia una vita sobria ed essenziale al servizio degli altri, rifiutando i privilegi, i vantaggi ed il superfluo, si sposta 62

Non a caso Papa Bergoglio ha assunto il nome di Francesco in onore di San Francesco d’Assisi. E’ il primo papa, infatti, che prende questo nome, un nome impegnativo che racchiude in sè un vero programma e della cui scelta egli stesso spiega le ragioni così: “San Francesco è l’uomo della povertà, l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il creato” e aggiunge “ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri”. Per voce di popolo questo Papa è un dono dello Spirito Santo.


ZERO

Letteratura >

ZERO ZERO

Il nuovo romanzo/reportage di Roberto

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itorna finalmente Roberto Saviano, con un nuovo appassionante romanzo reportage, che punta a rinverdire lo straordinario successo di pubblico e di critica ottenuto con Gomorra. Zero Zero Zero è un libro che racconta quanto si cela dietro il traffico internazionale di cocaina, la droga che più di ogni altra ha segnato il nostro tempo. A distanza di ben sette anni dalla pubblicazione del romanzo inchiesta Gomorra, libro che ha segnato un’epoca diventando in breve tempo un caso letterario (e sociale) di risonanza internazionale, Roberto Saviano ritorna nelle librerie con un volume che promette di rinverdire i fasti del suo augusto predecessore: Zero Zero Zero è un romanzo reportage che promette di lacerare il velo di Maya che si cela dietro il traffico di cocaina, svelando l’impressionante dimensione socio-economica della diffusione di una droga che sembra essere la vera padrona del nostro tempo. La polvere bianca ha permeato interamente la nostra società, attraversando le barriere di classe e ponendosi come vera “interprete” di un disagio sociale mascherato da modello di vita: dietro l’illusione del successo, la cocaina è rapidamente diventata l’emblema di uno stile, che la vede come merce più ricercata e desiderata del nostro tempo. Saviano utilizza la sua prosa tagliente per raccontarci una realtà cruda, in cui i Boss malavitosi tessono le fila di un processo che non tiene in minimo conto il valore della vita umana. Seguendo il percorso della polvere bianca, dalle piantagioni del Sud America alle metropoli africane, per arrivare nell’Occidente affamato di

Saviano

“sballo”, emerge uno spaccato fatto di superficialità e modelli sociali che pongono la cocaina come elemento di successo. Roberto Saviano nasce a Napoli nel settembre del 1979. Il suo percorso di studi è tracciato dalla maturità scientifica in un liceo di Caserta e dalla laurea in Filosofia all’Università Federico II di Napoli. La sua brillante carriera giornalistica ha inizio nel 2002, quando inizia a scrivere per numerose riviste come Pulp, Diario, Sud, Il Manifesto. Scrive soprattutto di Camorra, e lo fa in un modo tale che l’autorità giudiziaria lo sentirà già nel 2005 come persona informata sui fatti. La svolta arriva però con la pubblicazione del romanzo Gomorra, un’opera in cui la letteratura e il reportage sono lo strumento espressivo per raccontare la dimensione economica, territoriale e imprenditoriale della realtà camorristica. Tutto ciò gli vale le minaccie di morte da parte della Camorra, a seguito delle quali Roberto Saviano è sottoposto a un serrato protocollo di protezione. Dall’ottobre del 2006 vive con la scorta. Successivamente alla pubblicazione del romanzo, Saviano inizia a collaborare con diverse testate italiane (L’Espresso, La Repubblica) e internazionali (Washington Post, New York Times, Time, El Pais, Der Spiegel, Expressen, Times).

Zero zero zero di: Roberto Saviano Editore: Feltrinelli Prezzo: € 18,00 Pagine: 450

Fonte: www.hoepli.it


MEZZELUNE Di baccala’ alla

Claudio Scaringella

Kitchen > a cura de: Il Pacchero Solitario

vicentina e cicerchia Ingredienti per 4 persone

Sfoglia di pasta all’uovo, 500 grammi di baccalà dissalato, 0,75 litri di latte circa, 1 grossa cipolla ed uno scalogno, 10 filetti di alici sotto sale, parmigiano reggiano, prezzemolo tritato, olio extravergine, sale, pepe ed odori misti, 200 grammi di cicerchia, 100 grammi di salsa di pomodoro.

Preparazione (Livello di difficoltà di preparazione: media)

C

uocete a fuoco dolce la cicerchia precedentemente ammollata per 12 ore con l’aggiunta di odori e salatela solo a fine cottura. Infarinate i bocconcini di baccalà e dopo averli soffritti con dell’extravergine poneteli in una teglia da forno piuttosto alta; tritate finemente la cipolla ed appassitela in olio extravergine, aggiungete i filetti di acciughe e, una volta sciolti, versate il composto sopra il baccalà, coprite quindi di latte e mettete in forno a consumare per circa un’ora e mezza. Lasciate raffreddare il composto, aggiustate di sale e di pepe ed amalgamatelo fino a creare un ripieno cremoso aggiungendo prezzemolo tritato e a piacere del parmigiano. Tagliate la pasta a dischi del diametro di 8-10 cm e ponete un bel cucchiaio di composto al

centro; richiudetela quindi avendo cura di far uscire l’aria e sigillate i bordi premendo con la punta della forchetta. In un tegame soffriggete lo scalogno ed unitevi la cicerchia lessata e la salsa di pomodoro, indi lessate le mezzelune e fate loro terminare la cottura nell’ampio tegame della cicerchia. Impiattate la vostra creazione ponendo di base la cicerchia e le mezzelune sopra di essa, cospargete di prezzemolo tritato ed eventualmente del pepe nero macinato fresco. Un rosso leggero e poco tannico come il vino del lago di Caldaro annaffierà bene questo piatto. Buon appetito da Il Pacchero Solitario

Tempo di preparazione:

120 minuti

IL PACCHERO SOLITARIO Aprilia, Via Verdi, 29 (Ang. via M.Aurelio) T. 06.92062042



E’ l’esplosione emotiva dei vostri sensi. L’oppo-

curio che, terminata la fase di moto retrogrado,

sizione del sole, Urano e Mercurio vi toglierà le

ricomincierà la sua marcia nel vostro segno, con-

ultime vestigia del vecchio Io, ormai al collasso.

cedendo intuizione lavorativa, positività psicologica e tanti buoni propositi. E’ un momento favorevole per intraprendere nuove strade di vita. I vostri numeri fortunati: 33 – 41 - 65

risalire, è arrivato il momento della vera ricostruzione. Abbiatene il coraggio e sorridete alla vita. I vostri numeri fortunati: 26 – 39 - 71

avrete concretizzato il vostro piano economico

spirituale è la marcia vincente che vi permette

annuale e potrete cosi pianificare le scelte future

di stravolgere le carte in tavola al destino. Sie-

dei prossimi mesi. Il calcolo per voi è alla base della vostra tranquillità, ed è per questo che vi concederete anche bei momenti di relax e svago.

Scorpione

Avere fiducia negli altri è nel senso di rinascita

te l’unico segno capace di prevedere il futuro degli eventi, e voi già sapete dove state andando. Apparecchiate la tavola, il vino arriverà. I vostri numeri fortunati: 10 – 44 - 58

Non vi piacete affatto e state lasciando anche

dita delle certezze, eppure giunge la bella Venere

un po’ la cura della vostra persona. In verità

in sestile al Sole, che torna per rendervi irresisti-

il fisico non c’entra, state perdendo la fiducia

bili in quanto a charme e conquiste amorose, soprattutto nella prima metà del mese. Attenzione però alle spese affrettate, Mercurio è pericoloso. I vostri numeri fortunati 24 – 63 - 83

Sagittario

Cari gemelli, avete retto anche la scossa della per-

e la stima in voi stessi. Il rimedio? Regalatevi un po’ di tempo per voi e chiedetevi oggi: “cosa voglio fare per rendermi felice?”. I vostri numeri fortunati: 3 – 60 - 62

Siete tendenti alla depressione in questo pe-

momento decisivo nel vostro cielo, per ricordarvi

riodo, solo che non ve ne siete neanche accorti.

ad amare i vostri sogni, ricordarvi chi siete e cosa

Problemi finanziari sono risolvibili tramite

amate della vita. Avrete il coraggio giusto per affrontare scelte difficili, eppure osare ora significherà aver fatto la scelta giusta per il vostro futuro. I vostri numeri fortunati: 17 – 19 - 51

Capricorno

Il vostro pianeta d’argento, la Luna, arriva in un

dei piccoli prestiti. Inoltre il sestile di Nettuno e Plutone vi rende immuni da cali energetici per captare vibrazioni nascoste pericolose. I vostri numeri fortunati: 34 – 38 - 87

La Luna vi rende pensierosi, la luce argentea

Un momento di calma piatta lo vivete non come

di questo pianeta vi rende ansiosi e vi costrin-

un momento di riposo, ma di noia e abbandono.

ge a pensare in termini di solidarietà collettiva

Godere di periodi apparentemente vuoti non vi

e bene comune, un concetto che molto spesso dimenticate. E’ questo il leit motiv del mese, mettere da parte l’egoismo del vostro ruggito. I vostri numeri fortunati: 2 – 70 - 81

Acquario

Gemelli Cancro Leone Vergine

Dal punto di basso totale non si può far altro che

In questo mese vi sentirete più tranquilli, perché

I vostri numeri fortunati: 3 – 11 - 90

66

Bilancia

Auguri Ariete! il favorevole passaggio di Mer-

giustifica nel perdere il vostro tempo in elucubrazioni mentali sterili e improduttive. Il tempo passato nessuno ve lo riconcederà. I vostri numeri fortunati: 2 – 28 - 47

Un po’ di sano egoismo è quel che ci vuole, so-

Marte in opposizione in moto retrogrado è una

prattutto in questo momento di stress e forti

sfida dura da affrontare, ma dovete combatte-

cambiamenti. Accuserete un senso di disorien-

re questa lotta massacrante per la fiducia che

tamento e di solitudine, dovuto al forte cam-

avete in voi stessi e che gli altri nutrono nel

biamento che state vivendo. Arriveranno notizie non liete sul fronte familiare. Tenete duro. I vostri numeri fortunati: 9 – 16 - 67

Pesci

Toro

Ariete

Oroscopo del mese >

vostro cuore. Il coraggio lo troverete e i problemi si risolveranno con un po’di ottimismo. I vostri numeri fortunati 13 – 63 - 85




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