Dicembre 2012
Attualità Donne e lavoro, un rapporto difficile
Attualità La novità del Redditest
Viaggio Sankt Moritz
Salute Asportazione chirurgica dei nei
Moda Jean Paul Gaultier
Salute Fame nervosa ecco come si combatte
Musica Lorenzo Jovanotti ...e molto altro ancora all’interno
Editoriale di RaffaellaPatricelli
Anno 3 - Numero 11 Dicembre 2012
For You Magazine Vicolo Brenta, 1 - Aprilia Tel. 333.6024565 Editore e Direttore Creativo Alessandro Immordino
a.immordino@foryoumagazine.it
Direttore Responsabile Raffaella Patricelli
direttore@foryoumagazine.it
Collaboratori Eugenio Giannetta, Marzia Pichi, Sara Latorre, Barbara Spolitu Gaia Bottino, Alessandro Galante Daniela Saurini, Simona Eramo Stampa CSC Grafica S.r.l Via A. Meucci (Guidonia) Per la tua pubblicità su FOR YOU MAGAZINE redazione@foryoumagazine.it www.foryoumagazine.it E’ vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati da For You Magazine Salvo accordi scritti le collaborazioni a For You Magazine sono da ritenersi gratuite e non retribuite
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Zone di distribuzione: Aprilia - Pomezia - Albano Genzano - Velletri
I NOSTRI MIGLIORI AUGURI PER UN FELICE NATALE... Cari lettori, il Natale è alle porte. Anche For You si prepara ad accogliere questo momento fatto di calore familiare e gioia di condividere. Il colore rosso, infatti, sarà quello predominante nelle pagine del nostro magazine. Non possiamo però dimenticare anche i principali temi di attualità dei giorni passati. E quindi come non parlare del redditometro (il prossimo incubo per i contribuenti italiani), di donne e lavoro (il Global Gender Gap Report 2012 ha scattato una nuova preoccupante fotografia sui problemi che affronta il genere femminile nel mondo del lavoro) e anche delle primarie del centrosinistra. Si parlerà ancora dei problemi legati alla coppia, porremo un quesito tentando però di dare dei chiarimenti su quanto sia deleterio se il partner usa in modo spasmodico il Social Network per eccellenza: Facebook. Parleremo anche di sesso per poi passare alla salute: asportazione dei nei (nuove tecnologie) e anche fame nervosa (raptus improvvisi che possono compromettere tante cose). Ci può essere un nesso tra la schizofrenia e la genialità? Forse si e lo scopriremo insieme. Daremo naturalmente tanto spazio al Natale, ai consigli per i regali più originali, alla moda e agli accessori all’ultimo grido. Non mancherà il teatro: questo mese c’è Brignano; e la musica con l’apprezzatissimo ultimo lavoro di Jovanotti. Non mancherà come al solito il cinema perché dicembre è il mese delle uscite più attese, tra queste c’è proprio il film che abbiamo approfondito per voi: “Hobbit”, il prequel del colossal “Il Signore degli Anelli”. Non mancheranno le nostre importanti rubriche dai mille argomenti e dai molteplici spunti per poter affrontare meglio la vita che verrà. E allora come sempre il nostro invito resta quello di continuare a sfogliare “For You”, ma senza dimenticare di augurarvi Buone Feste!.
Raffaella Patricelli
direttore@foryoumagazine.it
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08 Frullatore:
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Notizie e curiosità dal mondo
12 Attualità:
Novità fiscale: è arrivato il Redditest
16 Attualità:
Primarie da record, boom di votanti per il Partito Democratico
18 Attualità:
Le donne e il lavoro: Un rapporto sempre difficile
22 Attualità:
Gli italiani pensano poco al sesso...
24 Attualità:
Asportazione nei, tecnologia laser o intervento chirurgico?
26 Salute:
Genialità o pazzia, i cervelli creativi hanno caratteristiche simili
30 Ambiente:
Quanto ci costa il Natale?
32 Viaggio:
St. Moritz. Per gli amanti della neve
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SOMMARIO Dicembre Duemila12 36 Moda donna:
Il fascino di Jean Paul Gaultier
40 Shopping:
Accessori donna: speciale “rosso”
42 Shopping:
Christmas: Idee regalo per “lei”
44 Moda uomo:
Accessori per l’inverno 2012/13
46 Design:
Lapo Elkann e Fiat 500 sofà
48 Teatro:
Il ritorno di Enrico Brignano
52 Musica:
Il “Backup” di Lorenzo Jovanotti
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58 Rubriche:
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I consigli dei nostri specialisti
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News >
FRULLATORE Notizie e curiosità dal mondo scelte per voi...
Brunello Cucinelli, imprenditore umbro, divide gli utili con tutti i dipendenti per aver contribuito a far crescere il fatturato dell’azienda del 25 per cento
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na busta paga con 6,385 euro in più. Per qualcuno un “bel regalo di Natale”, per qualcun altro un bonus per premiare i propri dipendenti per il lavoro svolto egregiamente. Comunque la si veda quella di Brunello Cucinelli, imprenditore umbro meglio conosciuto come “il re del Cachemire” italiano, è una bella storia, una vicenda incoraggiante in un momento in cui moltissimi lavoratori del sistema moda tengono le dita incrociate sperando che l’azienda in cui lavorano non chiuda. Che cosa ha fatto Cucinelli? Ha deciso di condividere 5 milioni di utili con i suoi 783 dipendenti che si troveranno in busta paga quei 6.385 euro in più di cui sopra. «Questo vuole essere un dono di famiglia, qualcosa che va aldilà dell’azienda che è quotata in Borsa» ha detto l’imprenditore di Solomeo, che ha aggiunto: «abbiamo voluto dare un premio a chi è cresciuto insieme a noi e l’abbiamo comunicato ai dipendenti». Cucinelli è per tutti un imprenditore illuminato: ha ristrutturato un borgo antico in Umbria, Solomeo, fulcro della produzione dei suoi capi, lussuosi e frutto del lavoro oltre che dei dipendenti dell’azienda - di un network di micro imprese, oltre 300, che lavorano in esclusiva per Cucinelli; si ispira ai canoni della filosofia benedettina, promuovendo la “cura dell’anima” anche in azienda (a Solomeo c’è un’area biblioteca-relax riservata ai dipendenti). Certamente Cucinelli è anche un imprenditore che sta chiudendo un anno molto positivo: dopo la quotazione a Piazza Affari lo scorso 27 aprile, la Brunello Cucinelli - di cui l’imprenditore 8
continua a detenere circa il 60% - ha annunciato ricavi netti nei primi 9 mesi del 2012 pari a 220,2 milioni di euro, +15,2% rispetto ai 191,1 milioni di euro registrati nel medesimo periodo del 2011. La crescita, a cambi costanti, è stata del 13,6%. L’ utile netto normalizzato è di 21,3 milioni di Euro (+25,3%). Allargando il focus, il gesto di Cucinelli - che, chiariamoci, non è da tutti - va contestualizzato in uno scenario di indiscussa positività, dovuta sì all’azzeccata scelta finanziaria ma soprattutto al lavoro di chi i prodotti Cucinelli li cuce, li confeziona, li spedisce, li promuove. Così come i dipendenti dell’azienda del cachemire, molti top manager ricevono un bonus relativo al proprio operato alla fine dell’anno: a livello dirigenziale, dunque, non si tratta di regali di Natale, ma di benefit spesso stabiliti per contratto. In questo caso nulla era stato stabilito, ma personalmente tenderei a considerare questo “bonus” come un premio legato al merito, non un regalo. Chissà se qualche altra azienda del lusso deciderà di intraprendere questa strategia? Fonte: www.linkiesta.it Nella foto, un capo della nuova Collezione Uomo di Brunello Cucinelli per la prossima primavera/estate.
Monti: Servizio sanitario a rischio senza nuovi finanziamenti’’
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l presidente del Consiglio avverte: ‘’Potrebbe non essere garantita la sostenibilità se non si individuano nei prossimi due anni nuove modalità di finanziamento e di riorganizzazione di servizi e prestazioni’’. “Andiamo fieri del nostro Servizio sanitario nazionale, il ministro Balduzzi lavora incisivamente per migliorarlo ulteriormente. “La posta in palio è altissima. Anche l’innovazione medico-scientifica deve patecipare attivamente alla sfida”. Non si fanno attendere le repliche. “Le parole del premier Monti sono di fatto una dichiarazione di ‘default’ del sistema sanitario universalistico come quello italiano. E per la prima volta viene esplicitato il problema della sostenibilità del nostro Ssn”. Ad affermarlo all’Adnkronos Salute è il segretario nazionale dell’Anaao Asso-
med, Costantino Troise. “Quando parla di dover trovare nuove modalità di finanziamento, Monti - avverte Troise - sembra voler aprire al privato, magari con un modello come il ‘Medicare’ americano. Forse è già in campagna elettorale?”. Per il presidente della commissione Affari sociali della Camera, Giuseppe Palumbo, “in futuro non sarà certo possibile dare tutto a tutti. In Commissione ne stiamo già parlando informalmente e ci stiamo confrontando su come trovare nuove soluzioni: se introdurre, ad esempio, un’assicurazione sanitaria obbligatoria per i più abbienti in modo che si autosostengano o altre forme per integrare l’assistenza pubblica. Mentre chi non se lo può permettere - conclude - deve mantenere l’assistenza sanitaria gratuita”.
da hull In inghilterra, Il curioso caso dei fratelli Clark... Due fratelli quarantenni regrediscono all’eta’ infantile
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na storia simile l’abbiamo vista recentemente al cinema nel famoso film “Il curioso caso di Benjamin Button” interpretato da Brad Pitt, ma in questo caso purtroppo non si tratta di finzione.
Per questo motivo, quando verso i 30 anni entrambi hanno iniziato a regredire, i loro genitori, dopo essere andati anticipatamente in pensione, hanno fatto ritorno in Inghilterra dalla Spagna e si sono trasferiti in una casa più piccola: le cure sono molto costose. Sono entrambi bambini imprigionati nel corpo di un adulto: Michael, prima un pilota della Raf, ora ha l’età mentale di un bambino di 10 anni e ridacchia di continuo, mentre Matthew, ex agricoltore, ha una figlia di 19 anni e un matrimonio alle spalle, naufragato quando sono comparsi i primi sintomi della sua malattia. In una parte dell’intervista rilasciata alla trasmissione inglese, la loro madre afferma amaramente: “a volte ho desiderato che i miei figli tornassero bambini, ora questo mio desiderio è stato esaudito, purtroppo…” Fonte: www.tgcom24
Un programma della rete televisiva inglese Channel Four ha recentemente raccontato la storia di due fratelli, Michael e Matthew Clark, 42 e 39 anni, che vivono a Hull, Inghilterra, e soffrono di una rarissima malattia. La leucodistrofia è un insieme di malattie neurologiche, un disordine metabolico del sistema nervoso che si manifesta con la regressione a uno stato infantile e diversi disturbi al sistema nervoso centrale; in Inghilterra si contano circa 100 casi in tutto il paese e non esiste una cura efficace. I due fratelli hanno bisogno di assistenza completa, 24 ore su 24. 9
Pillole di conoscenza >
FOCUS
Pani, pandolci e panettoni tipici del periodo Natalizio
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uesta dei pani dolci delle feste è un’usanza diffusa in tutta l’Europa. In origine i pani da consumare durante le feste non erano dolci, bensì grosse pagnotte alla cui preparazione sovrintendeva il padrone di casa. Prima della cottura egli vi incideva, con il coltello, una croce in segno di benedizione. Il pane veniva poi mangiato da tutta la famiglia durante la cerimonia natalizia del ciocco. In Francia ancora oggi nelle campagne si usa cuocere il ”Pan de Calandre”. Secondo la tradizione, se ne taglia un pezzetto e su questo vengono incise tre o quattro croci; è un talismano capace di guarire molti mali. Il resto del pane viene consumato da tutta la famiglia. In Inghilterra alcuni fornai regalano ai clienti una piccola focaccia di buon augurio. Ma in Lombardia c’è il pane più famoso del mondo: il Panettone. Pare che esso prenda nome da un certo
Toni, garzone di fornaio, che decise di arricchire il semplice pane di tutti i giorni con ingredienti costosi e pregiati: burro, uova, zucchero, uvette e frutta candita, forse per far piacere a una bella golosa. Chiunque l’abbia inventato, il panettone milanese è oggi consumato in tutto il mondo. Ai giorni nostri, il panettone è il dolce che si prepara, secondo ricette diverse, a Milano e a Genova. Il panettone milanese era, una volta, tondo e schiacciato come una piccola polenta, ma ormai è prodotto con la caratteristica forma a cupola. I suoi ingredienti sono la farina bianca, l’uovo, lo zucchero, il burro, l’uvetta, il cedro e l’arancia canditi. Necessita di una doppia lievitazione in un forno da pasticceria con temperature molto elevate. Generalmente è servito con la panna montata e zabaglione caldo.
Com’è nata la leggenda di Babbo Natale?
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l mito di Babbo Natale nasce dalla leggenda di San Nicola, vescovo bizantino vissuto nel IV secolo: secondo la tradizione, San Nicola regalò una dote a tre fanciulle povere perché potessero andare spose invece di prostituirsi. Nel Medioevo si diffuse in Europa l’uso di commemorare questo episodio con lo scambio di doni nel giorno del Santo (6 dicembre). Nei Paesi protestanti San Nicola perse l’aspetto del vescovo cattolico ma mantenne il ruolo 10
benefico col nome di Samiklaus, Sinterclaus o Santa Claus. I festeggiamenti si spostarono alla festa vicina più importante, Natale. L’omone con la barba bianca e il sacco pieno di regali, invece, nacque in America dalla penna di Clement C. Moore, che nel 1822 scrisse una poesia in cui lo descriveva come ormai tutti lo conosciamo (ispirandosi a un suo vicino di casa olandese). Questo nuovo Santa Claus ebbe successo, e dagli anni Cinquanta conquistò anche l’Europa diventando, in Italia, Babbo Natale.
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l Natale è la festa più popolare del mondo, celebrata da Cristiani e non Cristiani. Ma non tutti festeggiano la nascita di Gesù il 25 dicembre. I cristiani ortodossi in Armenia, per esempio, celebrano il Natale il 6 gennaio (ovvero nel giorno del battesimo di Gesù, come era antica tradizione), mentre gli ortodossi in Russia ed Etiopia il 7 gennaio.
fiutava di rinnegare la sua fede e di sposare colui col quale aveva scambiato solenne promessa. Ma quando i soldati cercarono di portarla via, si accorsero, con stupore, che era inamovibile come una roccia; non riuscirono a muoverla nemmeno una coppia di buoi, e neanche un getto di pece bollente. Allora il giudice, esasperato, la condannò a morte.
Tutto il mese di dicembre è ricco di feste e antiche tradizioni legate al Natale e alla consuetudine di scambiarsi doni: il 13 dicembre in alcune parti dell’Italia si festeggia Santa Lucia, secondo la leggenda, Lucia venne martirizzata a Siracusa durante la persecuzione di Diocleziano. La fanciulla era fidanzata ad un suo ricco e potente concittadino. Durante un pellegrinaggio al sepolcro della martire Agata di Catania, per invocare la guarigione della madre ammalata, la santa le apparve predicendole il martirio.
La sua festa cade proprio il 13 dicembre, giorno della sua morte; ad essa sono legate molte usanze. Una di queste è di non mangiare pane proprio quel giorno, in memoria di una carestia avvenuta in Sicilia nel secolo diciottesimo, risolta grazie all’intervento della santa, che convogliò in Sicilia una flotta di navi cariche di frumento.
Tornata a Siracusa, Lucia decise di rinunciare alle nozze e di donare tutti i suoi averi ai poveri; per non cedere alle suppliche del fidanzato, si strappò gli occhi. Venne denunciata dal mancato sposo, come cristiana, alle autorità romane; trascinata in tribunale, il giudice la condannò a vivere in un lupanare, dato che si ri-
Fonte: www.focus.it
Curiosità legate alla festa del Natale
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In Veneto, in Austria ed in Cecoslovacchia assunse la funzione di distribuire doni ai bambini, lasciando per i monelli non il carbone, ma una bacchettina, severo monito per i discoli. Ancora oggi in provincia di Bergamo e Brescia si dice che Santa Lucia passi nella notte, fra il 12 e il 13 dicembre, per lasciare i doni ai bimbi. Un tempo, per darle il benvenuto, le lasciavano dei dolcetti non più grandi di una moneta, che venivano legati ai lacci delle scarpe, depositate sulla finestra della cucina con del fieno per il suo asinello.
L’Euphorbia pulcherrima o “stella di Natale”
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Natale è la stella che brilla di più (dopo la Stella Cometa, naturalmente). L’Euphorbia pulcherrima, meglio conosciuta come Stella di Natale, è un “astro” che viene da lontano. Più precisamente dal Messico, dove cresce in forma di cespuglio e può raggiungere un’altezza che varia dai 2 ai 4 metri. Gli Aztechi credevano che le sue foglie scarlatte fossero state generate dalle
gocce di sangue scaturite dal cuore spezzato di una dea che soffriva per amore, e la usavano per ricavare un pigmento rosso. Carica di questo fascino, l’Euphorbia è la pianta più venduta nel periodo Natalizo (basti vedere i tantissimi esemplari che si coltivano nelle serre). Un accorgimento: il lattice che scaturisce dai suoi rami è irritante per la pelle, velenoso se ingerito e tossico per cani e gatti. Se nella vostra casa abita un bambino o un amico a quattro zampe, sistematela lontano dalla sua portata. 11
Attualità> di Raffaella Patricelli
novita’ fiscale, on line e’ Arrivato il
redditest
L’operazione porterà in futuro ad un maggiore controllo, l’ipotesi è che qualora si accendesse la luce rossa, infatti, il fisco potrà convocare l’utente per un confronto diretto.
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cchi puntati sul redditometro. E’ stato presentato ufficialmente il nuovo strumento ideato dall’Agenzia delle Entrate che getta altro sconforto tra gli italiani. La rotta verso il redditometro era stata indicata già nel 2010, dopo due anni e mezzo di sperimentazione e tentativi si è arrivati al dunque. I cittadini dovranno sperimentare il loro grado di fedeltà fiscale utilizzando un programma apposito. Al termine di un percorso ben preciso se apparirà una luce verde sarà confermata la coerenza tra reddito e spese dell’utente, la luce rossa, invece, indicherà delle incongruenze. In sostanza sarà un’autodiagnosi che rimarrà nelle quattro mura domestiche proprio perché a conoscere i valori indicati durante il test non sarà il fisco, ma solo il cittadino. La logica che sta dietro tutto il meccanismo però è quella di arrivare ad imporre di cambiare rotta sulla certificazione e sulla ricostruzione delle spese effettuate. Così per sopravvivere o superare la prova del redditest – tutto sta da che punto di vista si guarda la faccenda - bisogna entrare nell’ottica di annotare, archiviare, conservare. Per la categoria dei disordinati si tratterà di un vero incubo. Nella sostanza però si possono elencare sei mosse per preparasi a superare la prova e per stilare perfettamente il proprio bilancio familiare: primo passo, annotare le spese; secondo! Documentare gli acquisti; tre: conservare gli scontrini, quarta tappa: 12
non gettare mai l’estratto conto; al quinto passaggio c’è da considerare la tracciabilità dei pagamenti e infine, al sesto e ultimo punto, redigere periodicamente il bilancio familiare come strumento di controllo. L’Agenzia delle Entrate ha comunque previsto cento indicatori (suddivisi in sette macrocategorie) che verranno utilizzati dal redditest per valutare al meglio la capacità di spesa del contribuente. Sono state inserite le spese per la casa, l’istruzione dei figli, investimenti o assicurazioni. Ma anche quelle più futili come giochi online, abbonamenti allo stadio o al teatro, viaggi, trattamenti in centri benessere o cene al ristorante. Difficile però, come è possibile ipotizzare, potersi ricordare ogni spesa, soprattutto quelle futili e casuali. Ed è qui la chiave di volta della questione: i cittadini dovranno impegnarsi a chiedere lo scontrino al commerciante per poi archiviarlo nel modo giusto. Sistema quindi che punta a limitare l’evasione fiscale. Il test in sostanza e almeno per ora sarà in pieno possesso del contribuente. L’operazione porterà in futuro ad un maggiore controllo, l’ipotesi è che in futuro qualora si accendesse la luce rossa, infatti, il fisco potrà convocare l’utente per un confronto negli uffici delle Entrate. In questo momento sarà utile un archivio personale dove aver inserito la traccia dei pagamenti o delle somme ricevute.
Attualità > di Eugenio Giannetta
detrazione
scontrini e ricevute fiscali
Scontrini e ricevute fiscali si potranno detrarre dalla dichiarazione dei redditi dei contribuenti.
L
a Commissione Finanze del Senato, nella giornata di mercoledì 21 novembre scorso, ha dato il via libera al Disegno di Legge di delega fiscale (approvato dalla Camera dei deputati). Il ddl 3519 prevede un forte contrasto all’evasione attraverso un sistema fiscale trasparente, ma soprattutto «dovrebbe occuparsi di quel milione di famiglie che dichiarano zero introiti» commenta Attilio Befera, (nella foto) direttore dell’Agenzia delle Entrate. Questo meccanismo antievasione, già attuato negli Stati Uniti e in altri Paesi, è denominato “contrasto di interessi”. Allo stato attuale delle cose questa è una norma di principio, in attesa di essere approvata dal governo ed entrare potenzialmente in vigore a partire da gennaio 2013. Questo Disegno di Legge si prefigge diversi obiettivi: innanzitutto dovrebbe cercare di mettere ogni contribuente nella giusta ottica che gli permetterà di affrontare le spese facendo emergere il cosiddetto “sommerso” del Paese. Questo meccanismo dovrebbe anche permettere di “smascherare” molte situazioni di anonimato fiscale, cambiando irreversibilmente il più classico dei rapporti riscontrato attualmente tra venditore e compratore. L’incentivo, ovviamente, è quello di fare richiesta dello scontrino, venendo meno al tacito patto per cui alla non emissione dello scontrino corrisponda necessariamente uno “sconto” non detto sulla merce in questione. Il provvedimento punta soprattutto, e in maniera piuttosto selettiva, sulle 14
categorie dei lavoratori in proprio e degli artigiani, che storicamente sono quelle più coinvolte verso le maggiori evasioni fiscali. Ovviamente i contribuenti dovranno raccogliere e conservare accuratamente la necessaria documentazione delle spese realizzate per ottenere uno “sconto” (ancora da definire nei dettagli) sulle tasse da pagare. Oltre alle visite mediche e specialistiche, anche per le ristrutturazioni edilizie sarà possibile fare richiesta di questo “vantaggio”. Tra i primi pericoli, però, è necessario annoverare sicuramente quello delle frodi (è stato il caso del Brasile), con maggiori emissioni di scontrini ad esito contrario di quello attuale, ovvero ricevere una sorta di “rimborso”. Nella lotta al “nero”, quindi, non bastano solamente database e redditometri, ma ci vuole qualcosa che incentivi maggiormente e in maniera più articolata, spronando i consumatori a fare finalmente richiesta dello scontrino. In fase applicativa, quindi, è nelle mani dei cittadini stessi la chiave per la lotta all’evasione fiscale, responsabilizzando attraverso un tornaconto personale. L’emendamento di Barbolini del Pd, al momento, è stato approvato all’unanimità dalla commissione: «Il contrasto di interessi – dichiara Barbolini – deve essere indirizzato alle aree maggiormente esposte al mancato rispetto dell’obbligazione tributaria». Risulta difficile dargli torto… Chissà che questa non diventi anche una bella lezione di educazione civica ed etica a cui poter fare riferimento in futuro come esempio da seguire del cittadino al “servizio” dello Stato.
Attualità > di Eugenio Giannetta
primarie
da record
L’affluenza delle primarie di coalizione è andata oltre ogni aspettativa e ha fatto registrare una partecipazione record.
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l momento di andare in stampa con il nostro magazine, però, non siamo a conoscenza del vincitore delle primarie del centro sinistra in quanto al primo turno si era andati al ballottaggio tra Pierluigi Bersani e Matteo Renzi. Al di là di chi è uscito vincitore, il segretario o il sindaco, ad uscire bene da queste primarie è il partito. Il candidato vincitore, sarà un candidato forte e avrà l’appoggio degli elettori. Sì, perché diversamente da un recente passato, la differenza è stata fatta proprio dalle numerose persone che hanno partecipato attivamente con il loro voto. La grande affluenza è senza dubbio il dato più significativo di queste primarie, perché non rispecchia solamente un dato statistico, ma una grande voglia di cambiamento e una rinata fiducia verso la classe politica (questa classe politica) per un futuro prossimo fatto di cambiamenti reali e non di promesse non mantenute. La voglia di partecipare è desiderio di democrazia; sono stati più di 6.000 gli elettori all’estero, più di 3 milioni in Italia. Ora, per ripagare realmente le persone, l’unica strada percorribile è quella dei contenuti, della credibilità e della fiducia ricambiata. Gli spunti per il dialogo ci sono stati, a prescindere dal risultato finale, perché fare politica in modo diverso dal passato era il primo obiettivo da prefiggersi; le premesse sono state buone, con le giuste dinamiche e con una visione d’insieme maggiormente progressista. 16
Corretto anche dare uno sguardo all’Europa, alla politica internazionale e ai repentini cambiamenti dell’economia. I programmi dei due candidati sono decisamente chiari: per ciò che riguarda il lavoro i punti di Bersani si fondano, ad esempio, sul contrasto alla precarietà, mentre quelli di Renzi sulla conferma della riforma pensionistica della Fornero. Anche il quadro dei diritti è piuttosto delineato, con Bersani per una legge contro l’omofobia e Renzi che affronta la questione ‘fecondazione assistita’. Il concetto di base è un adeguamento ai temi etici della comunità europea e uno stop al populismo sempre più dilagante. Queste primarie, insomma, sono un punto di svolta fondamentale per la politica italiana agli occhi del mondo, ma soprattutto agli occhi degli italiani che si sono messi in coda per esprimere la propria preferenza e hanno lottato contro quel mostro a lungo paventato dell’anti-politica. Lo stesso Vicesegretario del Partito democratico Enrico Letta parla di: «trampolino per vincere le elezioni» e «collaborazione». Poi chissà, forse il prossimo Presidente del Consiglio potrebbe essere ancora Mario Monti (ne è convinto Grillo) o un candidato del centrodestra (che vorrebbe fare le primarie considerato il successo raggiunto), ma il ‘calcio’ ai conservatori, in un certo senso, è stato dato, così come quello alle corporazioni; due resistenze ‘battute’ che ridanno ottimismo in una chiave di reali prospettive future. Il meccanismo di selezione della classe politica è salvo, ma soprattutto in buona salute.
Attualità > di Raffaella Patricelli
e il lavoro un rapporto sempre difficile
Solo un terzo della popolazione femminile è occupata e le retribuzioni sono inferiori a quelle percepite dai colleghi maschi.
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reoccupante e piuttosto buia la fotografia scattata dall’ultima classifica del Global Gender Gap Report 2012, il rapporto internazionale sul divario di genere pubblicato per la prima volta nel 2006 dal World Economic Forum. L’ultima edizione è stata presentata durante il convegno “Donne al lavoro tre mosse vincenti. Pari opportunità, conciliazione dei tempi, nuovi modelli organizzativi”, promosso a Roma dal Centro studi Progetto Donna, in collaborazione con Abbott e con il patrocinio del ministro del Lavoro e delle politiche sociali con delega alle Pari opportunità. Quanto emerge dallo studio è sconfortante: il nostro Paese, rispetto al 2011, ha perso ben sei posizioni nella graduatoria relativa alle disuguaglianze di genere, piazzandosi all’ottantesimo posto su 135 Paesi presi in esame. Delle quattro aree analizzate, però, il dato peggiore riguarda la partecipazione all’economia e opportunità delle donne: qui l’Italia è solo 101esima. “Eppure – come è stato spiegato durante il convegno – qualche segnale positivo c’è. Si registra, infatti, un incremento tendenziale dello 0,4% nell’occupazione femminile, a fronte di una leggera flessione di quella maschile, anche se si preferiscono le donne per i contratti a tempo parziale (82%)”. Entriamo ancora di più nel dettaglio di questo rapporto. Le differenze più abissali, secondo il Global Gender Gap 2012, si registrano nelle retribuzioni: un’ana18
lisi effettuata dall’Inps, curata da Antonietta Mundo, ha messo, infatti, in evidenza che, per i lavoratori dipendenti del settore privato la retribuzione media è di 21.678 euro lordi per le donne, mentre quella degli uomini si attesta attorno ai 30.246 euro. Le donne rappresentano il 57% degli impiegati, ma si può notare in modo significativo come la presenza femminile si riduca nei livelli più alti della piramide aziendale. Se si fa riferimento alla popolazione, a livello nazionale, solo un terzo di quella femminile fa parte della forza lavoro, mentre degli uomini ne fa parte la metà. Nota dolente anche il dato che si riferisce alle pensioni rosa. C’è, infatti, una notevole differenza di anzianità lavorativa: nel privato una pensionata su due ha meno di 20 anni di contribuzione, mentre nel pubblico il 40% delle donne ha più di 30 anni di anzianità contributiva. Le donne, poi, rappresentano il 47% dei pensionati, ma percepiscono il 34% dell’importo complessivo e l’80% delle pensioni integrate al minimo sono erogate alle donne. Insomma passano gli anni, ma nulla sembra cambiare per l’emisfero femminile. Tanti impegni, tante responsabilità, ma pochissime gratificazioni. Gli unici segnali positivi, stando sempre ai dati Inps, si riferiscono al triennio 2009-2011 durante i quali si è rilevata una crescita delle donne quadro (+8,3%) e delle donne dirigenti (+4,4%), con un più accentuato incremento di quest’ultime in particolare nei settori credito, assicurazioni e servizi. In aumento anche le operaie (+3,1%), un dato in controtendenza rispetto agli uomini.
Attualità> di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)
Se il partner passa troppo tempo su
Le motivazioni di questa sorta di dipendenza da Facebook, in particolar modo se va ad intaccare il rapporto di coppia, possono essere tante e non necessariamente legate al rapporto con il partner.
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i conseguenza, se il vostro partner passa troppo tempo su Facebook, potrebbe trattarsi o di un malessere profondo, o più semplicemente che ha molto tempo libero e lo impegna chattando con gli amici. Non esiste una regola generale che possa dare un significato a questa condizione particolare perché tutto dipende dal caso specifico. Nessuna situazione è uguale ad un’altra, anche se può presentare delle analogie, per cui una spiegazione univoca non esiste. Poi, bisogna anche considerare che Facebook è la chat più in voga di internet, che è riuscita a fare avvicinare nuovamente persone che si erano perse di vista da anni e delle quali, in alcuni casi, ci si era anche completamente dimenticati. Facebook è entrato nella vita di una infinità di persone, per cui che vi si passi del tempo è anche normale. Piuttosto, potrebbe essere anormale che abbia come conseguenza un raffreddamento dei rapporti con il partner, che diventi talmente importante da far dimenticare quelli che sono i doveri coniugali ed, eventualmente, anche quelli che sono i doveri nei confronti dei figli. In questo caso, la situazione è ben più seria di quanto si possa immaginare, e bisogna porvi rimedio, perché è un chiaro segnale di un malessere profondo che va affrontato, altrimenti la situazione non può che peggiorare. Le motivazioni di questa sorta di dipendenza da Facebook, in particolar modo se va 20
ad intaccare il rapporto di coppia, possono essere tante e non necessariamente legate al rapporto con il partner. Una di queste cause potrebbe essere la necessità di evadere dalle responsabilità e dai problemi di tutti i giorni, in particolar modo se si tratta di situazioni che possono essere in alcuni casi insostenibili. C’è chi in una condizione del genere si rifugia nell’alcool, chi fa man bassa dei dolciumi presenti in casa e c’è anche chi si fa irretire da qualche sostanza stupefacente. Facebook è sicuramente il minore dei mali, anzi non lo è affatto; lo può tuttavia diventare se questa dipendenza condiziona negativamente il rapporto di coppia e in quel caso è necessario andare a fondo della questione. Come al solito la strada migliore, l’unica se vogliamo, è il dialogo, un dialogo franco e sincero per cercare di capire i motivi del disagio e, quindi, per individuare anche quali possano essere le soluzioni da adottare per cercare di uscire da questo stato di cose. Se il problema è legato al rapporto di coppia, è necessario cercare di trovare una soluzione che possa ridare armonia e, soprattutto, interesse alla vita in due, prima che il rapporto diventi irrecuperabile. L’unione, la relazione, vanno curati giorno dopo giorno, quasi come se fosse sempre la prima volta, il primo incontro, con l’entusiasmo che non deve mai scendere sotto un livello che potremmo definire di guardia. Solo così si può essere certi che nessun Facebook potrà mai minacciare una serena, felice e appagante vita insieme.
Salute > di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)
Gli italiani secondo un sondaggio
pensano poco al
sesso
Il solo fatto certo e incontestabile e’ che il latin lover italiano sembra essere andato in pensione...
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li italiani pensano poco al sesso. Il mito del latin lover si avvia lentamente ad essere accantonato in soffitta, così come il tradizionale calore delle donne mediterranee. E’ quanto emerge da un sondaggio di Lastminute.com, il sito di prenotazione di viaggi; sondaggio che ha interessato sei paesi europei e precisamente Italia, Inghilterra, Francia, Irlanda, Germania e Spagna. Secondo tale sondaggio le Italiane pensano ai viaggi 1,63 volte al giorno, mentre i loro pensieri nei confronti del sesso si fermano a 1,32. Non si trovano in condizioni migliori gli uomini, che pensano al sesso 3 volte in più rispetto ai viaggi, ma sono ampiamente surclassati dagli altri paesi, con gli Inglesi a guidare la classifica con circa 5,8 volte al giorno: una brutta fine per il latin lover italiano. Gli Italiani si trovano all’ultimo posto, superati dai Francesi (3,26), Spagnoli (3,92), Tedeschi (4,29), Irlandesi (5,48). Anche le donne sono messe male, anche se un po’ meglio rispetto ai maschietti, visto che in tutti i casi vanno meglio delle Francesi (1,18) e delle Spagnole (1,23), superate appena dalle Tedesche (1,33), ma surclassate dalle Inglesi (1,40) e dalle Irlandesi (1,73). Insomma pare che il freddo faccia bene al sesso, nel senso che rende le donne più focose rispetto a quelle che invece dovrebbero esserlo tradi22
zionalmente, le mediterranee, ma evidentemente o la situazione è cambiata negli ultimi anni, o si trattava di un luogo comune. Quali sono le ragioni di questa debacle, in particolar modo in campo maschile, è difficile saperlo. Il solo fatto certo e incontestabile è che il latin lover italiano, il bel ragazzo che frequentava in estate la riviera romagnola in cerca di turiste del nord Europa e dalle quali era a sua volta ricercato, sembra essere andato in pensione. Bisogna comunque ricordare, che i tempi sono decisamente cambiati. Ad oggi i ragazzi vivono le loro esperienze sessuali molto in anticipo rispetto a quanto accadesse in passato: a 20 anni la maggior parte di loro ha già alle spalle un’esperienza consolidata, anche molto più varia rispetto ad un tempo, per cui le novità, le trasgressioni, sono già state vissute, e questo, a detta della maggioranza degli psicologi, inevitabilmente riduce la libido in generale. Ecco perché i viaggi attirano di più rispetto al sesso, perché lì la novità è assicurata, non c’è nulla di ripetitivo e di già visto, cambiano sia i personaggi sia la scenografia, ma anche la sceneggiatura; in sostanza è sempre una esperienza nuova, per cui l’interesse non può che essere sempre vivo. Un weekend a Parigi è completamente diverso da uno a Barcellona, da uno a Londra o da uno a Mosca, non vi sono analogie di sorta, non vi è la possibilità che si incontrino cose simili, tranne forse il solito e onnipresente ristorante italiano, ma questa è un’altra storia.
Salute > a cura della dott.ssa Paola Marazziti (www.medicina-benessere.com)
ASPORTAZIONE NEI,
tecnologia laser o intervento chirurgico?
I nei sono delle macchie della pelle che generalmente non provocano alcun problema, a meno che non inizino a cambiare forma e colore.
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uando ciò avviene è importante sottoporsi a visita dermatologica perché il neo potrebbe essersi trasformato in un melanoma, cioè un tumore maligno della pelle. Il melanoma è uno dei motivi per cui si procede all’asportazione di un neo, mentre in altri casi la motivazione può essere esclusivamente estetica, cioè quando un neo, magari perché particolarmente grande e molto visibile, crea nel paziente un forte disagio. L’asportazione dei nei può essere effettuata sia tramite laser sia chirurgicamente, ma nella scelta della metodologia si devono prendere in considerazione alcuni fattori. Innanzitutto generalmente l’asportazione dei melanomi non può avvenire con il laser ma solo chirurgicamente perché il laser ne impedirebbe l’analisi istologica; a meno che non si tratti di particolari nei dermici, i quali possono essere sottoposti a shaving e successivamente all’asportazione con il laser. Comunque questa soluzione non permette lo sradicamento del neo, che verrà semplicemente scolorito. Asportazione nei con laser: Questa tecnica consiste nell’utilizzo del laser CO2 ultrapulsato, che consente di vaporizzare le cellule che compongono il neo. L’asportazione dei nei con il laser generalmente viene effettuata senza l’ausilio dell’anestesia locale, a meno che i nei da asportare siano numerosi o caratterizzati da radici profonde. Questo piccolo intervento viene re24
alizzato in pochi minuti e, al contrario dell’asportazione chirurgica dei nei, non richiede l’utilizzo di punti di sutura; infatti la piccola ferita post-asportazione si cicatrizza spontaneamente. L’unica precauzione da adottare successivamente all’asportazione laser dei nei è di non esporre la cicatrice ai raggi solari diretti per un paio di mesi. Asportazione chirurgica dei nei: E’ un intervento che viene eseguito in anestesia locale e che può durare da pochi minuti fino ad un’ora; il tempo richiesto per l’intervento varia a seconda della quantità di nei da asportare, delle loro dimensioni e della loro vascolarizzazione. Una volta conclusa la rimozione dei nei, il medico chiude la ferita tramite l’utilizzo di alcuni punti di sutura – il numero varia a seconda della grandezza dell’incisione eseguita. Questi punti vengono rimossi generalmente dopo una settimana. Nell’asportazione chirurgica dei nei alle volte può sorgere una complicazione: l’infezione della ferita, un rischio che non si presenta con l’utilizzo del laser. In caso ciò avvenga si utilizzano delle pomate a base di cortisone e antibiotici. Anche nell’asportazione chirurgica è consigliabile non esporre la cicatrice al sole per un paio di mesi, in modo che con il tempo divenga poco visibile. Nel caso in cui la cicatrice sia molto visibile e poco gradevole alla vista, si può ricorrere ad un successivo intervento correttivo sempre realizzato in anestesia locale.
Salute > di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)
Fame nervosa, E’ ampiamente provato che esiste una stretta relazione tra stati emotivi e alimentazione, o meglio trà cibo ed emozioni.
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a fame nervosa è quella particolare situazione in cui le persone associano, senza rendersene conto, l’assunzione di cibo ad un particolare stato emozionale, qualunque esso sia. Questa condizione non è necessariamente una caratteristica delle persone con troppi chili oltre il peso forma, ma può essere una costante comune a vari stili alimentari. Diverse sono infatti le motivazioni che spingono all’assunzione del cibo in un momento diverso da quelli che sono tradizionalmente dedicati all’alimentazione, quindi colazione, pranzo e cena. Esiste una stretta relazione tra stati emotivi e alimentazione, o meglio tra cibo e emozioni, e questo è stato da tempo ampiamente provato. I motivi sono altri, per lo più legati allo stato emozionale determinato da un avvenimento qualunque, dal più banale e piacevole, al più difficile da affrontare. Le emozioni scatenanti, diciamo così, della fame nervosa sono per lo più la tristezza, la solitudine, la noia, la rabbia, l’ansia e per ultima la gioia che si esplicita il più delle volte nella convivialità. In sostanza alcuni soggetti, in occasione di pranzi e cene in compagnia, per lo più durante qualche ricorrenza, mangiano molto più del normale, ma si sa, questa è una condizione abbastanza comune, legata al fatto che, come detto anche in qualche altra occasione, mangiare è gioia, e quale miglior momento se non un’allegra cena tra amici o in famiglia in occasione di una festività o di una ricorrenza? In contrapposizione alla gioia vi è la tristezza, e questa è una molla che spinge molte persone a cercare nel cibo una sorta di conforto. 26
In sostanza la tristezza è quasi sempre una sensazione profonda legata a qualche fatto spiacevole o doloroso e si tende a cercare nel cibo quel conforto che non si riesce a trovare in altro modo. La solitudine è un’altra molla che fa scattare la ricerca quasi affannosa del cibo. Si è soli, non si sa cosa fare, si avverte un senso di vuoto in se stessi e intorno a sé, vuoto che il cibo riesce a colmare perché lo si avverte come un amico. Anche l’ansia per qualcosa di poco piacevole che deve accadere, o per un esame o per altro ancora, ci mette nella condizione di trovare nel cibo un palliativo. La noia, invece, è un po’ come la solitudine, non si ha niente da fare e non si trova nulla di meglio per occupare il tempo se non mangiare qualcosa. Infine la rabbia, un altro sentimento che è difficile tenere a bada e che in molti riescono a controllare appunto solo con il cibo. Sono tutte situazioni alle quali tuttavia, pensandoci bene, è possibile trovare una soluzione... La noia, per esempio, può essere contrastata anche trovando qualcosa da fare diverso dal mangiare, come uscire per fare una passeggiata, leggere un libro perché, contrariamente a quanto accade quando si guarda la televisione, la lettura tiene più occupata la mente, mentre sprofondati in poltrona davanti alla TV, uno spuntino è proprio l’amico ideale con cui condividere lo spettacolo. La tristezza, una delle altre condizioni scatenanti, può essere tenuta a bada, per esempio, con l’esercizio fisico. Una bella camminata a passo svelto in un luogo piacevole, oltre a far bene alla salute, migliora l’umore e contribuisce a mitigare ansia e stress.
Scienza > di Sara Latorre
genialita’ e Pazzia
Secondo uno studio del Karolinska Institutet a livello neurologico è emerso che i cervelli creativi hanno caratteristiche simili a quelli dei malati di schizofrenia.
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enialità, creatività e follia sono i tratti distintivi di grandi artisti – scrittori, pittori... – che con il loro talento hanno lasciato il segno nella storia.
informazioni; se non funziona in modo corretto fa cadere le barriere che generalmente impediscono alla creatività di esplodere come invece accade nei geni o nei folli. Quindi “pensare fuori dagli schemi sarebbe dunque possibile se ci fosse qualcosa che funziona un po’ meno negli schemi” dice Ullèn.
Come diceva Schopenhauer “genio e follia hanno qualcosa in comune: entrambi vivono in un mondo diverso da quello che esiste per gli altri” o, come affermava Aristotele: “non esiste grande genio senza una dose di follia”. Ebbene, secondo uno studio del Karolinska Institutet di Stoccolma che ha coinvolto 1,2 milioni di pazienti, esiste un legame tra creatività e disturbi mentali in base al quale, a livello neurologico, è emerso che i cervelli creativi hanno caratteristiche simili a quelli dei malati di schizofrenia, perché come questi ultimi presentano dei deficit in alcuni ricettori responsabili di filtrare e cogliere la realtà.
La categoria più esposta alla follia sembrerebbe quella degli scrittori, spesso più soggetti ad ansia, depressione, suicidio, e ad un uso smodato di droghe e alcool.
Diretto da Fredrik Ullèn, questo studio, che è il più grande mai condotto prima sull’argomento, si è incentrato sulla dopamina, un neurotrasmettitore di cui, sia nel caso di menti geniali che in quelle di schizofrenici, mancherebbero appunto i ricettori, in particolar modo il D2. Nei geni in sostanza gli stimoli provenienti dalla realtà esterna non vengono selezionati o filtrati, ma ritenuti tutti importanti e ciò dà vita a connessioni originali ed uniche. E’ il talamo la regione del cervello più interessata, responsabile di setacciare le 28
“Quel che sappiamo ora grazie a questo studio – dice Fredrik Ullèn – è che le persone giudicate molto creative in base ai test sulla capacità di pensiero divergente, hanno una minore densità dei ricettori D2 nel talamo rispetto alle persone meno creative”; inoltre afferma Ullèn: “poiché la stessa alterazione era già stata osservata negli schizofrenici, si può ipotizzare che in questo sistema neuronale possa risiedere la causa del legame tra malattia mentale e creatività”. Stabilire se sia la malattia mentale a portare ad un estro e ad una creatività da geni o piuttosto il contrario, ovverosia il grande talento e la profondità dei pensieri a condurre la mente fino alla soglia dell’irragionevolezza e del disturbo mentale, resta ancora un mistero. Non c’è dunque ancora una risposta alla domanda: “sei matto perché sei un artista o sei artista perché sei matto?”
di Sara Latorre
Ambiente > di Alessandro Galante
quanto ci costa
il Natale? in fatto di consumi
Se è vero che tutti i nodi vengono al pettine, il mese di dicembre, con le mode festaiole che si porta dietro, è il momento giusto per fare due conti...
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rmatevi di carta e penna, lettori cari, e prendete nota di quanta energia avete risparmiato nell’arco dell’anno. Beh, direte: “con la crisi che c’è, il lavoro che manca... su cosa ancora avremmo dovuto risparmiare?” Bella domanda senz’altro, ma per rispondervi ve ne faccio un’altra: quanto ci costa il Natale – o meglio il consumismo natalizio – in termini di impatto ambientale? Il 21 dicembre 2007 Terna, società responsabile in Italia della gestione di energia elettrica sulla rete ad alta tensione, rilevava: “Durante le festività natalizie i consumi fanno aumentare di 1.000 Megawatt il fabbisogno di energia elettrica. Nei giorni a ridosso del Natale l’effetto delle luminarie si traduce infatti in un aumento della domanda di elettricità, rispetto ai valori medi del periodo, equivalente al consumo nell’ora di picco di una città come Bologna. 15 milioni di abitazioni illuminate e addobbate a festa consumano in totale, giornalmente, circa 750 MW [...] Ammonta invece a circa 250 MW il maggior consumo dovuto alle insegne luminose, ai festoni, agli addobbi natalizi delle città e degli esercizi commerciali...” Il WWF viene in nostro aiuto stilando un decalogo con consigli pratici su come evitare di aumentare il nostro impatto ambientale in queste festività, a parti30
re dall’addobbo di alberi nostrani piuttosto che degli abeti, fino all’uso di lampadine a basso consumo (non correte a comprarne altre se quelle che avete non sono da buttare!). Occorre evitare piatti, bicchieri e posate usa e getta; privilegiare prodotti locali e di stagione; regalare prodotti biologici, del commercio equo e solidale, oppure elettrodomestici e apparecchi tecnologici solo se “efficienti”... Aggiungerei: “e solo se utili”! La triste pratica dell’usa e getta ci ha abituati a buttarci alle spalle tante di quelle merci (siamo sicuri che fossero proprio rifiuti?) che non ci rendiamo conto di quanto l’euforia consumistica delle feste contribuisca a far sì che il Natale “spesso si trasformi nella festa più impattante dell’anno”, come ha dichiarato Fulco Pratesi, Presidente onorario del WWF Italia. La crisi degli ultimi anni ha messo a nudo proprio le fragilità del sistema, costruito su una produzione spasmodica del superfluo e, se nel corso dell’anno siamo tornati ad esempio alla vecchia “sporta” per la spesa al posto delle innumerevoli buste in plastica, arrivati al 24 dicembre tutti noi pretendiamo il fatidico “pacchetto” per incartare i regali! E andiamo a far la spesa non di certo in bicicletta, ma con il suv, come se i centri commerciali fossero sul Gran Sasso. E pensare che i Re Magi s’erano fatti parecchi km per onorare un Bambino nato al freddo e al gelo...
Viaggio > di Raffaella Patricelli
ST. MORITZ una delle localita’ turistiche piu’ conosciute al mondo La chiamano la Metropoli delle Alpi. Bella, ricca e molto chic. Stiamo parlando di Sankt Moritz, uno dei comuni
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legante ed esclusiva con un ambiente decisamente cosmopolita, situata a 1856 m s.l.m. al centro del paesaggio lacustre dell’Alta Engadina, rappresenta ormai da anni la meta per eccellenza del periodo invernale. Il suo leggendario clima secco e frizzante viene defini32
svizzeri del Canton Grigioni. Luogo incantevole, in cui è nato il turismo alpino invernale e culla degli sport alpini.
to “clima champagne” e il famoso sole di St. Moritz splende in media 322 giorni all’anno. Ma è grazie alla lingua romancia, alla vicinanza con l’Italia e al fatto che la maggior parte della popolazione locale è di lingua tedesca, che St. Moritz rappresenta il vero incontro di tre culture. Originariamente, questa loca-
lità deve la sua importanza alle sorgenti termali conosciute da oltre 3 mila anni. Oltre alla sua bellissima posizione al di sopra e accanto al lago, St. Moritz offre un mix accattivante di natura, cultura, sport, attività e tranquillità. Tanto si è fatto per rendere questo luogo così fashion che oggi St. Mortiz è anche un marchio. L’obiettivo è stato quello di tutelare il territorio e rendere il marchio sempre più sinonimo di stile, eleganza e classe. Ma qual è l’identikit del turista che frequenta l’Alta Engadina? Detto fatto: gli ospiti di St. Moritz sono affascinanti e unici nel loro mix: al 70 percento stranieri provenienti da tutto il mondo, sportivi, attivi e dinamici. Grazie a sport e moda St. Moritz rimane, infatti, fresca e giovane, malgrado le sue tradizioni e le sorgenti termali. Inutile dire che l’offerta ricettiva è al top. Il servizio alberghiero è infatti di prima categoria e i ristoranti sono eccellenti, non temono rivali. Ma in questa parte di Svizzera si può davvero fare di tutto: sci alpino e nordico, Cresta Run, Bob Run, corse di cavalli sul lago ghiacciato, tornei di polo, cricket, golf e curling, trampolino olimpionico, festival gastronomici e musicali in inverno. E ancora: mountain bike, pattini in linea, escursioni, windsurf, pattinaggio sul ghiaccio, golf, tennis, vela, rappresentazioni operistiche, arte e cultura, attività nel parco nazionale in estate. Il tutto raggiungibile in pochi minuti. Di interessante rilievo è anche ciò che accade nei mesi clou dell’attività turistica: l’arrivo della nuova stagione sciistica viene ufficialmente salutata con una grande festa, di giorno si possono testare i nuovi materiali sulle piste, di sera le stesse piste si trasformeranno nella zona pedonale.
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Viaggio > di Raffaella Patricelli
In occasione della St. Moritz City Race, infatti, personalità celebri, ospiti e locali si misureranno nello slalom parallelo. Storicamente, St Moritz è stata teatro di due edizioni dei Giochi Olimpici Invernali (una nel 1928 e l’altra nel 1948) come pure di molti campionati del mondo di sci e bob. Secondo chi la frequenta spesso la località durante la stagione estiva sembra un po’ meno glamour del solito, ma attira addirittura più visitatori da tutto il mondo rispetto a quella invernale. St. Moritz garantisce tutto l’anno offerte per lo sport e per il tempo libero assolutamente fuori del comune, highlight culturali, diverse possibilità di shopping ed eventi di livello mondiale. Dunque appassionati o meno di sport, la località offre davvero uno sguardo singolare sul mondo del turismo europeo. La meta non è sicuramente per tutte le tasche.
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Le strutture ricettive che si trovano, infatti, un po’ in tutta la zona sono di 4 o 5 stelle. Vien da sé che si tratta di un viaggio costoso e che obbliga una prima selezione all’ingresso. Ma se c’è la possibilità di poter mettere via una somma ideale, la meta merita tempo e risorse perché offre davvero ogni possibilità. Ogni viaggio cambia e nutre la propria anima. Questo tipo di vacanza potrebbe offrire ogni genere di svago e forse molto di più. Quel che è certo è che resterà un’esperienza indimenticabile e vi farà amare ancora di più la neve e i mille volti di una montagna così chic.
Nella foto in basso, una foto caratteristica della St. Moritz City Race, una gara di sci che si svolge in paese, nell’area pedonale, in squadre formate da tre persone l’una.
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IL FAMOSO SOLE DI ST. MORITZ SPLENDE IN MEDIA 322 GIORNI ALL’ANNO MENTRE IL CLIMA SECCO E FRIZZANTE VIENE DEFINITO “CLIMA CHAMPAGNE”.
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Moda >
Jean Paul Gaultier
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donna inverno
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o stilista francese ha una spiccata propensione a realizzare collezioni unisex, ma anche fragranze che siano utilizzabili sia da uomini sia da donne. E lo stesso vale per i modelli e le modelle che sceglie per le sue campagne pubblicitarie, con fisici e lineamenti sempre molto androgini. E’ il caso del celebre modello Andrej Pejic, testimonial della nuova fragranza unisex Kokoriko oppure della bellissima Agyness Deyn, musa dello stilista e consacrata proprio grazie a lui. Anche questa volta il fashion designer è rimasto fedele al suo stile, proponendo una moda femminile dallo stile decisamente mascolino con tanti completi indossati, però, con tacchi vertiginosi e cappelli a tuba. Ma la moda di Jean Paul Gaultier è famosa anche per una certa sfrontatezza, che riguarda soprattutto la sfera della sessualità, quindi via libera a gonne in tulle nero trasparente e ad abiti lunghi che lasciano intravedere molto nettamente il seno delle modelle. Alcuni outfit, come la sensuale tuta dorata aderente indossata dalla top model Karlie Kloss, nuova musa di Gaultier – nella foto a destra – sembrano abiti di scena, perfetti per una rockstar che vuole stupire i suoi fans con un’apparizione strabiliante durante un concerto. E’ anche per questo che lo stilista è il preferito di Madonna, che ha indossato delle creazioni appositamente disegnate per lei dal designer francese durante il suo ultimo (e trasgressivo) tour in giro per il mondo. Insomma, Jean Paul Gaultier ama stupire, non solo tramite le provocazioni, ma anche grazie alla sua moda, in cui creatività e trasgressione vanno di pari passo. E se credete che indossare un look di ispirazione maschile azzeri la femminilità di una donna, con Jean Paul Gaultier sarete sicure che questo rischio sia davvero molto lontano dalla realtà. E poi avete notato su che tacchi svettano le modelle e la sensualità del loro make up? Fonte: www.stylosophy.it 36
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Moda >
Jean Paul Gaultier
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donna inverno
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Shopping > di Giovanna Testa
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ACCESSORI DONNA
specialerosso
VALENTINO La handbag Rockstud in pelle rosso Valentino, ha borchie applicate lungo i margini e sui manici. È un modello molto comodo e pratico e il colore è senza dubbio fenomenale! Prezzo: 1.391 euro
BORSALINO ZARA Vedo non vedo, sensuale e ammiccante. Il pizzo è ormai protagonista di diverse stagioni. Inserito nell’abito o a modellare come questo top di Zara.
I cappelli Borsalino, ormai sono riconosciuti in tutto il mondo come preziosi gioielli. Questo particolare modello più ampio del normale è decisamente femminile. Prezzo: 169,00 euro
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Tronchetto con borchie in suedé, rigorosamente rosso. Must have di tendenza. Prezzo: 39,95 euro
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IDEE REGALO PER LEI Il Natale E’alle porte e non sapete ancora quale regalo acquistare Tranquilli, proveremo noi a stuzzicare la vostra fantasia con queste novità di fine anno, per un pensiero unico e fuori dal comune da regalare alla persona a cui tenete particolarmente...
COMETE GIOIELLI per dare vita alle parole non dette, ai ricordi da rendere immortali e ai segreti da svelare, ha pensato a Segreto, una linea di gioielli per la donna che ama sognare.
BLUMARINE ci propone la pochette con ricami in pizzo macramé nei colori del nero e del rosso, con chiusura gioiello per un look elegante e sofisticato, pensate apposta per le festività. GUERLAIN lancia Liu, la collezione per il Natale. Una scintillante polvere d’oro da usare sia sul viso che sul corpo per brillare durante le feste. Non solo renderà la vostra pelle luminosa, ma anche profumata.
CARPISA & CUSTO BARCELONA. Dall’unione dei due brand nasce la nuova Capsule Collection Flowers che mette insieme fiori, stampe e forme in assoluta libertà ad un prezzo interessante.
SWAROVSKI. Classico tenero e adorabile, questo angelo dondola da un lato all’altro con il semplice tocco della mano. Il corpo cristallino è impreziosito da una stella di cristallo color Golden Shadow, e le ali sono di cristallo opaco. Il volto espressivo ti sorride con una bocca nera stampata, e con occhi scintillanti di cristallo.
SWAROVSKI. Brillante in cristallo color Peridot con dettagli in cristallo colorato. Combinatelo con le renne e la slitta natalizia per creare una bella atmosfera festosa. PUPA. I nuovi cofanetti trucco Vanity di Pupa, sono una carinissima idea regalo. La trousse Vanity è una delle nuove protagoniste della nuova collezione Natale 2012. All’interno un’esplosione di colori e magici cassettini tutti da scoprire, per un make up unico e favoloso. I cofanetti Vanity si vestono ognuno dello stile teatrale scelto da Pupa. Nel dettaglio, ogni trousse Vanity contiene: 1 fard compatto; 1 terra compatta; 1 mascara; 1 matita occhi; 3 ombretti compatti; 3 ombretti compatti con glitter; 2 applicatori occhi; 9 lucidalabbra ultra luminosi.
BALLIN. Pochette e sandalo color cipria impreziositi da piume e cristalli ombrati, che si rifanno ai gioielli della corona della regina Elisabetta II, una delle collezioni più ricche e mai esistite alla storia. 43
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ACCESSORI
UOMO duemiladodici duemilatredici
PRADA. L’uomo Prada si è sempre contraddistinto per una classe ed un’eleganza che non lascia nulla al caso, caratteristica che spesso viene resa più sfacciata da dettagli eccentrici che rapiscono subito l’attenzione. Classiche stringate vengono impreziosite da vezzi decorativi fuori dagli schemi, che ben si accordano con suole dalle sporgenze geometriche che rendono le calzature immediatamente riconoscibili; la lucida pelle viene decorata da applicazioni di vario genere: gli stemmi colorati e le irriverenti borchie ci fanno capire che ormai anche l’uomo è più portato a seguire i trend con maggiore attenzione.
BROOKSFIELD. La “Main Collection” di Brooksfield fa del colore il filo conduttore di tutta la maglieria, da sempre tema cardine della collezione. La palette cromatica è animata da tinte piene e pastose come l’arancio, il ruggine, il petrolio, il bottiglia, il verde lovat, il melanzana, il viola e il lampone. I colori si mischiano regalando contrasti inaspettati e i dettagli non sono mai lasciati al caso. Capi che svelano l’anima più British e Country di questa parte di collezione, dove il capospalla utilizza materiali come cotoni resinati e lane, spesso mixati con inserti, applicazioni e fodere tartan. Lo spirito metropolitano emerge invece nei colori meno accesi, nelle maglie più leggere e impreziosite da mischie di cashmere e seta o lana merino.
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RALPH LAUREN. Semplici e di classe così sono i guanti in pelle Ralph Lauren. Utili sia per proteggere le mani dal freddo che per completare il vostro look English style.
CESARE PACIOTTI. La creatività dello stilista non passa inosservata. Una questione di piccoli dettagli, di ossessioni che diventano incisioni, intagli, inserti. La scarpa di Cesare Paciotti ha carattere, decisione e non accetta mai le mezze misure.
BURBERRY. La nuova collezione di orologi s’intitola The Britain ed è direttamente ispirata all’immagine simbolo del brand, il trench che tutti conosciamo. Questa collezione è composta da 4 diversi movimenti, che includono un modello power reserve, un modello automatico e cronografi per uomo e donna.
SUOMY. Giacca modello Viper, in vera pelle bovina spessore 0,9 mm. Gilet termico interno estraibile, con nserti in tessuto elasticizzato per un maggiore confort. Protezioni interne per spalle e gomiti estraibili, omologate CE con imbottitura per la protezione della schiena estraibile.
CARTIER. Un profumo romantico. Reinterpretazione di un classico maschile, Déclaration d’un Soir di Cartier trasmette il coraggio di osare la più appassionata dichiarazione d’amore. Le sue note di rosa abbattono ogni tabù. 45
Design > di Alessandro Immordino
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gran0. Considerato il 50 at Fi la al lia nn e Merita mposta gio di Lapo Elka lla collezione co de 11 20 l Continua l’omag ne e entazion lta ha volunuto dalla pres anche questa vo , ic N c Pi de successo otte lo vo ta in e eritalia presena, consolle Cin C otori e design. M m da sofà Panoram a tr e on zi ra bo più la egna della colla ricchire sempre ar ad ira m e to essere all’ins ch restyling e varianti. i un progetto di rosa come nuov e a rr zu ta nei suoi spaz az , io carbon endo la finitura serie 500 propon
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Enrico Brignano Teatro >
al Gran Teatro di Roma in
“Tutto suo padre... e un po’ sua madre” L’artista romano torna in scena con uno spettacolo teatrale ricco di ricordi e di risate. Un omaggio alla sua famiglia, un pout-pourry di aneddoti nei quali ognuno può riconoscersi.
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nrico Brignano torna a teatro col nuovo spettacolo dal titolo “Tutto suo Padre… e un po’ sua madre!”, una rivisitazione e un arricchimento dello spettacolo “Tutto suo padre”, che ha riscosso un grande successo di pubblico, registrando più di 400.000 spettatori. Il nuovo Tour di Enrico Brignano esordirà il 13 Dicembre 2012 al Gran Teatro di Roma, dove resterà fino al 23 dicembre. “Tutto suo Padre… e un po’ sua madre!” è uno spettacolo teatrale nel quale Enrico Brignano vuole rendere omaggio alla sua famiglia: lo spettacolo infatti riprende ricordi e vissuti familiari del celebre comico romano. I ricordi e gli aneddoti narrati in modo irresistibilmente comico: le risate sono assicurate! Ma non solo. “Tutto suo Padre… e un po’ sua madre!” è anche uno spettacolo che fa riflettere, perché, attraverso la pungente ironia che da sempre lo caratterizza, Enrico Brignano non solo mette in evidenzia e prende in giro bonariamente i difetti delle persone che conosce (e i propri), ma critica in modo sarcastico certi 48
modi di vivere basati sull’ipocrisia, la falsità, il manierismo e la codardia. E punta il dito anche contro alcuni aspetti della nostra società, una società che troppo spesso non permette alle persone di esprimersi liberamente e di mostrare senza paura le proprie fragilità. A fare da sfondo allo spettacolo di Enrico Brignano ci sono un’orchestra dal vivo, uno strepitoso corpo di ballo con 10 ballerine e le coreografie di Bill Goodson, lo stesso che si è occupato degli spettacoli di artisti del calibro di Michael Jackson, Diana Ross, Paula Abdul, Steve Winwood, Renato Zero, Gloria Estefan, e che ha curato le coreografie dei programmi “Chiambretti Night” e “Torno sabato” di Giorgio Panariello. Lo spettacolo “Tutto suo padre…e un po’ sua madre!” si preannuncia quindi più che mai imperdibile! Orario inizio spettacolo: ore 21.00 domenica 16 dicembre e domenica 23 dicembre alle ore 17.30. Il costo dei biglietti parte da 40 euro fino ad arrivare a 69 euro.
Hobbit Cinema >
lo
un viaggio inaspettato
La storia racconta il viaggio del protagonista Bilbo Baggins, coinvolto in un’epica ricerca per reclamare il Regno di Erebor
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opo ben 8 anni, 3 miliardi di dollari incassati in tutto il mondo e 17 premi Oscar, Peter Jackson è tornato ad occuparsi dei personaggi della leggendaria Terra di Mezzo creata dallo scrittore J.R. Tolkien. All’inizio però, Jackson era stato estromesso dal progetto perchè aveva intentato causa alla casa di produzione, la New Line Cinema riguardo ai guadagni del marketing de La Compagnia dell’Anello. La regia inizialmente era stata affidata a Guillermo Del Toro, che però abbandonò dopo vari ritardi nella produzione da parte della MGM. Protagonista principale nella lotta per liberare il regno di Erebor dal drago Smaug e recuperare il tesoro della Montagna Solitaria è Bilbo, un hobbit che all’avventura ha sempre preferito il calduccio della sua abitazione. Bilbo viene convinto a partire per Erebor dal mago Gandalf, in cambio però di una lauta ricompensa. Bilbo sarà il leader di un gruppo di 13 nani che diventeranno i suoi compagni di viaggio in questa difficile missione. Gandalf è il vecchio e saggio mago che dà inizio all’avventura. La scelta da parte sua di Bilbo non è casuale: Gandalf ne conosceva bene la madre
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Belladonna e, di conseguenza, era certo dei valori che gli erano stati tramandanti. Benché appaia poco nel corso della storia, si palesa quasi sempre nei momenti in cui i nani hanno bisogno di aiuto o sono in difficoltà. Poco interessato alla riconquista del tesoro, ha in mente altri piani o azioni che non rivela mai per tutto il corso della storia, dando inoltre la sensazione di sapere come si evolveranno gli eventi. Considerato un baluardo indispensabile nella lotta contro le forze del male, ha tutto l’aspetto del vecchio saggio illuminato che conosce ogni persona o creatura del mondo. Smaug è il grande antagonista e motore della storia, il drago che si è impossessato della Montagna Solitaria, cacciando via i 13 nani. Capace di radere al suolo anche un’intera città con una sua folata d’alito, ha enormi ali che gli permettono di coprire grandi distanze e uno strato di pelle impenetrabile, oltre che un’elevata dose di umorismo sardonico. Gollum, infine, è una strana, piccola e viscida creatura, che vive nel profondo delle grotte di Moria, sotto le Montagne Nebbiose, e di cui si conosce ben poco. È il possessore del prezioso anello magico che rende invisibili e che gli permette di incrociare la strada di Bilbo cambiandogli il destino. Fonte: www.filmtv.it
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Musica > di Eugenio Giannetta
Lorenzo Jovanotti
BACKUP con questo nuovo progetto, il cantautore toscano, festeggia venticinque anni di successi, collaborazioni e grande musica...
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ackup. Memorizzazione preventiva di un’eventuale perdita totale dei dati archiviati nella memoria. Il 27 novembre è uscito “Backup - Lorenzo 19872012”, il best dei successi degli ultimi 25 anni di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti. I migliori successi e 8 nuovi brani capitanati da “Tensione Evolutiva”, il singolo che ha anticipato con grandissimo entusiasmo l’album. Un singolo che si porta dietro come valore aggiunto il supporto del video ufficiale firmato dalla straordinaria regia di Gabriele Muccino. Un album carico, energico, creato da un artista che non si è mai risparmiato e che ha sempre preso tanto (tutto) dalla vita sapendo restituire a questa la stessa enorme elettricità. Backup è energia pura sotto forma di ritmo, ballo, musica, parole e intensità come solo Lorenzo è capace di fare. Il tour estivo partirà il 19 giugno a San Siro per proseguire negli stadi di Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Padova, Pescara, Roma, Salerno e Torino. Onirico, stralunato, incandescente, innamorato e pieno di “sangue nelle vene”, metafora di una vitalità che non si limita mai, ma sa sempre superarsi per stra52
ripare in qualcosa di più grande; in qualche progetto che in un modo o nell’altro sa andare oltre le aspettative. A proposito del singolo Jovanotti dichiara che «è un pezzo nato in una notte, che ha dentro, concentrate in quattro minuti, tutte le albe» della sua vita. Jova, quindi, festeggia venticinque anni di successi, collaborazioni e grande musica in quattro versioni: doppio Cd, quadruplo Cd Deluxe, cofanetto limited edition e digital download. Da “Una tribù che balla” a “Lorenzo 1994”, passando attraverso “L’Albero”, “Capo Horn”, “Buon Sangue” e “Safari”. Laddove vita e musica si fondono troverete Jovanotti: storia personale e collettiva di un grande artista che ha saputo fare grande un’epoca e ha saputo portarsi dietro almeno due generazioni di fan entusiasti. Questa, insomma, è una raccolta per chi, dopo tanti anni in compagnia di Lorenzo, ha ancora voglia di ballare, sudare, e cantare urlando a più non posso. Dice giustamente Jova su Twitter a proposito di Tensione Evolutiva: «Come se stessimo costruendo una moto da corsa invece di una canzone». Questo è lo spirito: un’impennata alla vita e all’evoluzione stessa, portando in questa la giusta tensione agonistica e lo sprone a fare sempre qualcosa di più per aspirare alla grandezza.
Motori >
ALFA ROMEO GIULIETTA 1.4 turbo benzina e gpl da 120 CV
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on c’è dubbio che l’Alfa Romeo Giulietta sia stata per Alfa Romeo un grande successo commerciale: la sua verve sportiva, la linea curata, l’indole del Biscione e, soprattutto, una sicurezza di riferimento per la categoria, hanno contribuito non poco alle vendite. Adesso, però non bisogna fermarsi, per questo, dopo il cambio TCT, sono arrivate due nuove motorizzazioni che ampliano la gamma di questa compatta sportiva. La prima è un 1.4 turbo benzina da 105 CV con Start&Stop dal carattere sportivo, grazie ai suoi 206 Nm di coppia 1.750 giri, che offre una guida coinvolgente ad un costo appetibile. La seconda invece, è rappresentata da un 1.4 turbo benzina Gpl da 120 CV, che nonostante la doppia alimentazione vanta prestazioni rispettabili. Infatti, raggiunge i 195 km/h e accelera da 0 a 100 km/h in 10,3 secondi. Quest’unità propulsiva è stata totalmente riprogettata attraverso l’utilizzo di materiali e componenti specifici per lavorare in sinergia con l’impianto Gpl. Nello specifico, troviamo una testata con valvole e relative sedi 54
realizzate con geometrie e materiali ottimizzati per il funzionamento a GPL e presenta un sistema di aspirazione specifico e tutti i relativi cablaggi elettrici supplementari già integrati. Inoltre, vanta un’unica centralina, sviluppata appositamente per questo motore, capace di gestire entrambi i tipi di carburante. Molteplici i vantaggi di questa soluzione ecologica, intanto il pieno costa solamente 28 euro ed aumenta l’autonomia generale sino a 1.400 km, e poi, grazie al costo del Gpl, permette un risparmio sul prezzo del carburante di quasi 1.000 euro all’anno per un percorrenza media di 20.000 km. Su questa motorizzazione è di serie il selettore di guida ALFA DNA, che permette di adattare il carattere della vettura alle esigenze del guidatore e alle diverse condizioni stradali (Dynamic per chi cerca una guida sportiva, Natural per una guida volta alla massima efficienza e All Weather per migliorare le condizioni di aderenza in condizioni climatiche avverse).
Fonte: www.infomotori.com
Agenda eventi
FIORELLA MANNOIA
ANDREA PERRONI
MY FAIR LADY
ROCCO PAPALEO 56
9 Dicembre
14 dicembre
Roma Auditorium
Roma
Parco della Musica Ore 21.00 Prezzi da euro: 35,00 a 55,00 Info: Ticket One
ORNELLA VANONI
Crossroads Live Club Ore 21.00 Prezzo 30,00 Info: 06/3046645
dal 11 al 31 Dicembre
15 Dicembre
Roma
Roma
Teatro Golden Via Taranto, 36 Ore 21.00 Info: 06.70493826
FABIO CONCATO
Capitol Club via Sacconi 39 Ore 22.00 Info: 06.89020224
dal 11/12 al 6/01
16 dicembre
Roma
Roma
Teatro Sistina Ore 21.00 Prezzdi da euro: 35,65 a 57,50 Info: Ticket One
BIAGIO ANTONACCI
Gran Teatro Ore 21.15 Prezzi da euro: 36,80 a 41,40 Info: Ticket One
dal 13 al 31 Dicembre
dal 18/12 al 27/01
Roma
Roma
Teatro Ambra Jovinelli Prezzdi da euro: 17,00 a 31,00 Info: prontoticket
Teatro Olimpico Prezzi da euro: 15,00 a 35,00 Info: 06.32.65.991
VINCENZO SALEMME
La redazione non risponde di eventuali cambiamenti a date e prezzi pubblicati
dal 22/12 al 6/01
31 Dicembre
Roma Auditorium
Roma
della Conciliazione Prezzi: da 18,00 E. Alle ore 11.00, 16,00 e 19,00 IL GATTO CON GLI STIVALI Info: Ticket One
Capodanno
Piazza dei Fori Imperiali concerto gratuito
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dal 26 al 30 Dicembre
31 Dicembre
Roma Auditorium
Roma
Capodanno
Parco della Musica Prezzi da euro: 40,00 a 70,00 Info: Ticket One
CLAUDIO BAGLIONI
FRANCO CALIFANO
MASSIMO RANIERI
29 Dicembre
9 e 16 Gennaio 2013
Genzano
Roma Auditorium
Pala Cesaroni Ore 21.00 Info: Isomedia 06.9390377 06.9364605
Parco della Musica Dalle ore 21.00 Prezzo: 40,00 Euro Info: Ticket One
ANTONELLO VENDITTI
31/12
1 Febbraio
Capodanno
Roma Auditorium
Parco della Musica Ore 21.15 Prezzi da euro: 25,00 a 31,00 Info: prontoticket
Roma
ANTONIO GIULIANI
Gran Teatro Ore 20.30 Prezzi: da 70 a 210 Euro Info: 06.98875854
Salone delle Fontane di Roma Dalle ore 20.00 Info: 06.98875854
NICCOLO’ FABI 57
Medicina > di Liliana Ranieri D’ovidio
La Salute...
Approfondimenti sulla Medicina Generale
A cura della Dott.ssa Liliana Ranieri D’Ovidio Direttore Tecnico presso lo studio Elkalab s.r.l. di Aprilia
COSA E’ LA MIOPIA?
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a miopia e’ un ‘anomalia di rifrazione, a causa della quale l’occhio non devia correttamente la luce (la rifrange male) e dunque non consente una nitida visione delle immagini. La conseguenza e’ che gli oggetti osservati tendono ad apparire sfocati e il soggetto miope, vede bene da vicino (anche questo pero’ dipende dal grado di miopia) mentre vede male da lontano. La miopia non e’ considerata una vera e propria malattia e colpisce almeno il 25% della popolazione: nelle sue manifestazioni piu’ diffuse, denominate miopia lieve e media, e’ un semplice disturbo dell’occhio legato alla difficolta’ di messa a fuoco delle immagini; essa e’ generalmente dovuta alla lunghezza eccessiva del bulbo oculare che e’ la parte dell’occhio dove i raggi luminosi vengono messi a fuoco: ecco che nel soggetto miope questa operazione di messa a fuoco avviene davanti alla retina e non sulla retina e questo permette di distinguere nitidamente gli oggetti vicini mentre gli oggetti distanti appaiono sfocati. Fra i primi sintomi della miopia possiamo annoverare l’affaticamento visivo, il mal di testa e talvolta lo strabismo ma prima di tutto, certamente, la difficolta’ a vedere oggetti lontani come i cartelli stradali o la lavagna... L’eta’ piu’ a rischio per l’insorgenza di questo difetto e’ proprio tra gli otto e i dodici
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anni, l’epoca cioe’ di maggior sviluppo corporale. Successivamente, di solito, le variazioni sono minime o nulle. Seppur raramente, la miopia puo’ manifestarsi anche in eta’ adulta ma si tratta quasi sempre di forme molto lievi. La presenza o meno di miopia, viene diagnosticata attraverso una semplice visita oculistica durante la quale viene richiesto al paziente di leggere le lettere su un tabellone ad una distanza stabilita dall’oculista. Ci sono anche altri metodi che consentono di rilevare questa imperfezione dell’occhio e che sono soprattutto utili nelle visite ai bambini, i quali spesso possono dare risposte inaffidabili: in questi casi si puo’ infatti usare uno strumento, il forottero, che rileva la miopia a prescindere dalle risposte fornite dal paziente. Occhiali da vista o lenti a contatto sono i metodi piu’ comuni per correggere la miopia, e solitamente e’ utile chiedere consiglio all’oculista per trovare la soluzione migliore per le proprie esigenze di vita. Per informazioni rivolgersi al Dott. Fabio Mosconi, oculista presso lo studio medico Elkalab.
Per le domande alla Dott.ssa Liliana Ranieri potete inviare una mail a redazione@foryoumagazine.it
Psicologia > di Daniela Saurini e Simona Eramo
Il mondo di oggi Cerchiamo di capirne i problemi... Sostegno psicologico di gruppo e individuale, Psicodiagnosi Terapia Corporea, Consulenza Familiare e Giuridica, Psicoterapia
QUELLA MALINCONIA DOVUTA AL NATALE...
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atale. La sola parola avrà sollecitato in molti di voi lettori pensieri positivi, ricordi di infanzia, voglia di riunione e condivisione di momenti, tavolate infinite di affetti, scambio di regali. Eppure non per tutti il Natale è poi così positivo. Nel tempo questa ricorrenza ha perso il suo valore che si riduce ad un momento di scambio di doni, non sempre graditi. I mass media hanno contribuito fortemente in questo. Natale è infatti anche il periodo in cui la TV trabocca di meravigliosi film a tema che presentano famiglie perfette in case perfette, adornate perfettamente, ricche di regali che, scartati, rappresentano l’esatta richiesta dei destinatari. Ciò genera illusioni e speranze fallaci nel pubblico che riesce a riprodurre quello spettacolo e inevitabilmente incorre nella delusione. Non solo. Il Natale è anche il momento del ricordo di chi non c’è più, della mancanza. E’ il dovere nei confronti di chi anche poco si sopporta a cui si dedicano comunque auguri e abbracci, talvolta forzati e che, nel seguito, non lasciano nulla. Sono le persone che sentimentalmente non vivono una situazione ideale a soffrirne di più, coloro che non hanno mai trovato l’anima gemella, coloro che l’hanno persa. E generalmente i sintomi non tardano ad arrivare: mal di testa, disturbi del sonno, disturbi nell’appe60
tito, agitazione, ansia, calo dell’interesse. Il motivo principale per cui questo accade è la delusione delle aspettative, quelle che sin da bambini ci formiamo in merito a ciò che il Natale dovrebbe essere. E’ proprio sulle aspettative che dunque bisogna lavorare imparando a considerare l’imperfezione del nostro Natale come perfezione. Ecco allora alcuni consigli: • Non giudicate il valore di un regalo dal prezzo. Il regalo dovrebbe sempre rispondere a un desiderio, non necessariamente a un costo. • Limitate l’impegno attraverso il delegare ed imparate anche ad usare il “No” se vi accorgete che non ce la fate. • Condividete qualcosa con chi è meno fortunato di voi, questo vi aiuterà a sentire il senso della festa. • Ricordate che la vostra famiglia è reale e non televisiva e come tale non può sempre andare tutto bene. • Usate la creatività per rendere il giorno del Natale speciale. • Ricordatevi che i sentimenti di cura e condivisione del Natale possono esserci in ogni momento dell’anno. Buone Feste! Dott.ssa Daniela Saurini Dott.ssa Simona Eramo
Per le vostre domande alla Dott.ssa Daniela Saurini e Dott.ssa Simona Eramo contattare i seguenti nr. 393.3737972 - 333.6707632 Oppure tramite Facebook: Spaziomente Studiopsicologia
Didattica e Pedagogia > di Barbara Spolitu
Registro di classe Un viaggio nel mondo della scuola... A cura della Dott.ssa Barbara Spolitu, insegnante, laureata in Lingue e in Scienze della Formazione Primaria
A SCUOLA DI... NATALE! Quando Natale vuol dire recite, cori e piccoli-grandi studenti soddisfatti
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atale è alle porte e le scuole italiane (studenti e insegnanti compresi) si preparano ad accoglierlo con tutte le misure e accorgimenti che la festività richiede, in base ovviamente anche all’età degli allievi in questione. I piccolini frequentanti la scuola materna, ma sempre più spesso ormai anche quelli del Nido che hanno raggiunto i due anni, preparano -in gran segreto dai genitori- lavoretti e decori fatti con le loro belle e curiose manine, aiutati dalle pazienti insegnanti che si prendono l’onere di guidare quei sorrisi sdentati e sinceri ad affacciarsi verso questa bellissima festa con la gioia nel cuore e lo spirito giusto. Imparare una poesia a memoria, una filastrocca, prendere parte ad un coro o recita natalizia che sia, sarà invece compito dei più grandicelli che vanno dall’asilo alla scuola Primaria. Il gran giorno (del debutto, s’intende!) arriverà presto e tra prove a casa e durante le ore scolastiche potrà capitare che gli alunni, soprattutto i più timidi o emotivi, si sentano un po’ sotto pressione. Basterà loro ricordare che le famiglie saranno lì a sostenerli con battiti di mani e incoraggiamenti e che si è orgogliosi di loro già solo per il fatto che salgono su un palco a portare il messaggio di una festa così importante.
Armati di videocamere, fotocamere o telefonini ultratecnologici in grado di non perdere nemmeno un secondo dell’atteso evento, e soprattutto di tanta emozione -non sempre troppo nascosta- i genitori saranno lì a scalpitare per un posto in prima fila dell’aula magna della scuola del figlio adibita a teatro (o anche di un teatro vero e proprio per chi ha la fortuna di averlo nel proprio istituto), ovviamente aspettando con trepidazione il momento (spesso davvero breve) in cui il pargolo pronuncerà la propria battuta. Al termine della rappresentazione, in quel tripudio post-recita spesso circondato da urla e schiamazzi attribuibili alla tensione ormai scaricata o ancor meglio al pensiero che di lì a poco giungeranno le sospirate vacanze, non dimenticatevi di complimentarvi con i piccoli attori e con il team di docenti che ha dato origine -spesso con grande fatica e povertà di tempi e di mezzi- a questa piccola grande emozione che difficilmente scorderete (soprattutto se si tratta della prima recita del vostro angioletto). Anche i ragazzi più grandi delle scuole medie, sono per la maggior parte impegnati in allestimenti natalizi inerenti l’indirizzo scelto, che sia quello musicale o teatrale. A volte anche loro, prendono parte a recite magari più impegnative, confrontandosi ad esempio con autori del calibro di Dickens o De Filippo. Una cosa è certa. Respirare anche a scuola l’aria del Natale può far solo che bene al cuore!
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Personaggi > di Sara Latorre
I miti della storia... In un viaggio tra cultura e leggenda Per le vostre domande a Sara Latorre inviate una mail a: redazione@foryoumagazine.it
BARACK OBAMA
UOMO SIMBOLO DEI NOSTRI TEMPI
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arack Obama dopo un’intensa campagna elettorale e’ stato rieletto Presidente degli Stati Uniti per la seconda volta. E’ un personaggio che con il suo carisma e le sue qualità è riuscito a conquistare ancora una volta il cuore e la fiducia di molti americani.
son, un’avvocatessa associata, cui si lega affettivamente e che l’anno successivo diventerà sua moglie. A Chicago Obama esercita la sua professione di giurista e si impegna nella protezione di organizzazioni che difendono i diritti civili e il diritto di voto. Insegna diritto costituzionale fino al 2004, anno in cui si candida per il Partito Democratico e viene eletto Senatore federale.
E’ il primo presidente afroamericano e ciò ha attirato l’attenzione di tutto il mondo, che ha identificato in lui il promotore del cambiamento e del rinnovamento della società americana. Con il suo famoso detto “yes, we can!” ha dato un’impronta originale ai suoi arguti discorsi politici alimentando speranza in milioni di persone, e con il suo entusiasmo e la sua determinazione è riuscito abilmente a scalare la vetta della casa bianca.
Diventa presto famoso, la sua notorietà cresce sensibilmente dopo il suo discorso inaugurale e il 10 febbraio del 2007 annuncia ufficialmente la sua candidatura alle elezioni per la carica di Presidente degli Stati Uniti, che ricoprirà, con la vittoria sull’avversario, il 4 novembre 2008. Un anno dopo, il 9 ottobre 2009, ottiene anche il Premio Nobel per la Pace “per il suo straordinario impegno per rafforzare la diplomazia internazionale e la collaborazione tra i popoli”.
Torniamo qualche anno indietro e tracciamo brevemente la sua biografia... Barack Hussein Obama nasce a Honolulu nelle Hawaii il 4 agosto 1961, da un padre keniota e da una mamma statunitense durante i loro studi universitari. I suoi genitori si separano presto e Obama viene cresciuto dai suoi nonni materni. Dopo il liceo si laurea nella Columbia University in scienze politiche, specializzandosi nelle relazioni internazionali; in seguito anche ad Harvard, dove si interessa agli studi di giurisprudenza. Nel 1989, durante uno stage in uno studio legale, incontra Michelle Robin62
Oggi, dopo il suo impegno per la nuova campagna elettorale, vediamo Obama ricoprire la carica di Presidente al suo secondo mandato e non stupisce che un personaggio così importante e potente, un uomo simbolo, di fronte a tanto successo e a tanta fama, possa attirare insieme ad elogi, apprezzamenti e ammirazione anche alcune antipatie, critiche e sentimenti contrastanti, specialmente da parte dell’opinione pubblica e dei media. Ci auguriamo che le sue nuove proposte politiche e sociali ci rendano spettatori di un futuro più sereno.
Letteratura >
Il libro del mese Recensioni ed attualità letterarie
MADAMA
SBATTERFLY Cari uomini dire “Ti amo” non provoca impotenza
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opo i suoi successi letterari, Luciana Littizzetto scrive un nuovo libro: Madama Sbatterfly, e già il titolo ci fa intuire l’argomento. Anche in quest’opera Luciana Littizzetto parla di uomini, di donne e del loro rapporto. Tutto parte dal pensiero femminile, cioè quello che le donne non dicono, ma pensano. Il testo pubblicato in questa pagina è un’anticipazione del libro ed è tratto dal capitolo «Appello agli uomini» Cari e mansueti gorilla, a noi donne, più che la mimosa secca che ci regalate l’8 marzo, dopo che è stata tutto il giorno sul cruscotto, servirebbe che imparaste, tutti i giorni, piccole e grandi cose. Ci sarebbe già di conforto che non vi faceste lo shampoo con il balsamo, per dire, e capiste che tanto non fa schiuma anche se, nell’insaponarvi, ci mettete l’energia che ci vuole per stancare un vitello prima della marchiatura. Avremmo desiderio che i calzini, così come lo sono alla nascita, continuino a vivere appaiati persino quando saranno distanti dai vostri piedi. Ci piacerebbe che capiste, almeno una volta ogni quinquennio, cosa vi vogliamo dire a volte col nostro silenzio. Se ci vedete tacite e silenziose, provate a girarvi. Se per terra, dietro di voi, vedete venti merde a forma di piede, pensate che forse ci sarebbe piaciuto che vi foste levati le scarpe dopo essere passati avanti e indietro nella fanga. Vorremmo inoltre che oltre a sapere a memoria il numero di piede di Marchisio, vi ricordaste anche i giorni di ricevimento dei professori dei figli. Adoreremmo che poteste comprendere, tra le varie e tante possibilità che vi si affacciano nella mente, che un bicchiere nel lavandino non deve per forza rimanere lì, ma è possibile lavarlo con due soli colpi di spugnetta... E che le pentole antiaderenti non sono fatte per disegnarci sopra dei geroglifici con la punta del
Madama Sbatterflay Di: Luciana Littizzetto Genere: Umoristica Editore: Mondadori Pagine: 185 Prezzo: € 18,00 ISBN: 9788804624004
coltello. Apprezzeremmo che non consideraste come dogma assoluto che l’arrosto della mamma è più buono di quello che cuciniamo noi. Il Creatore non ha detto: «E la suocera fece l’arrosto, fatelo sempre così in memoria di me». E saremmo felici se poteste non rimirare le tette delle altre come se fossero un’opera d’arte e le nostre come due vecchie cugine. Ci piacerebbe che prendeste il raffreddore per quello che è, e cioè un insieme di starnuti che dura quattro giorni, e non come una malattia invalidante senza speranza... Saremmo liete se almeno una volta nella vostra vita provaste ad appendere i pantaloni sull’attaccapanni in modo logico, pensandoci un attimo. Il gancio, per esempio, non va infilato dentro l’orlo. Infine, vorremmo tranquillizzarvi: cari homines sapiens, state sereni e non temete. Dire una volta tanto «Ti amo» non crea né impotenza né assuefazione. Per il resto del racconto... non vi rimane che andare in libreria.
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Millefoglie
Claudio Scaringella
Kitchen > a cura de: Il Pacchero Solitario
di lingue di gatto e crema inglese alla vaniglia Ingredienti
per 4 persone Mezzo Litro di panna fresca, 5 uova, 90 gr. di zucchero semolato, zucchero a velo, burro ammorbidito, farina, 1 bacca di vaniglia, 1 bustina di vanillina, cioccolato fondente a scaglie, 1 sbattitore, 1 termometro per cucina, un sacco a poche e del ghiaccio.
Preparazione (Livello di difficoltà di preparazione: medio)
S
tavolta propongo un dolce che richiede l’utilizzo di alcuni strumenti specifici, ma di facile reperibilità. Non lo definirei difficile, ma piuttosto macchinoso. Per la crema: Separate le uova e mischiate i tuorli in una terrina con lo zucchero semolato. Incidete longitudinalmente la bacca di vaniglia e raschiatene l’interno con il dorso del coltello, mettetela sul fuoco nel mezzo litro di panna. Appena la panna sarà calda trasferitela all’interno della terrina e, dopo aver reso omogeneo il composto, riportatelo nella pentola filtrandolo. Portatelo, ad una temperatura di 85 gradi mescolando in continuazione. A questo punto la crema si sarà addensata; raffreddatela magari aiutandovi con del ghiaccio e ponetela poi in frigorifero.
Tempo di preparazione: 1 ora più 30 minuti
Per le lingue di gatto: Pesate ora gli albumi e montateli a neve ferma. Lo stesso peso di burro ammorbidito dovrà essere montato con lo zucchero a velo in egual misura. Aggiungete la farina anch’essa in misura eguale, la bustina di vanillina e incorporate le chiare montate a neve. Trasferite il composto in una sacca a poche e create dei dischi da circa 1 cm di altezza e 5/6 cm di diametro in una placca da forno su cui avrete spennellato del burro o sulla carta da forno. Abbiate cura di lasciare dello spazio fra di loro ed infornate in forno caldo a 200 gradi per 8 minuti. Dapprima le cialde si allargheranno e poi cuoceranno. Per ripetere l’operazione dovrete raffreddare bene le placche. Una volta cotte staccatele delicatamente dalla teglia e raffreddatele sul marmo della cucina. Alternate ora una cialda ad un cucchiaio di crema per 3-4 strati e terminate con la crema ed il cioccolato fondente a scaglie, decorando con lo zucchero a velo. Anche delle fragoline di bosco figureranno bene come decorazione finale.
IL PACCHERO SOLITARIO Aprilia: Via Verdi, 29 (Ang. via M.Aurelio) T. 06.9206204
Un affaticamento da lavoro vi innervosisce, proba-
anche indispensabili per capire gli errori com-
bilmente avete dei segni di fuoco con cui state com-
messi: concentratevi sul vostro passato: ricor-
battendo senza ottenere risultati promettenti ed
dare può aiutarvi a capire come non ripetere gli stessi errori. La Luna vi agevola in questa attività, ma avete bisogno di concentrazione e relax. I vostri numeri fortunati: 58 - 59 - 84
ma il vostro senso di giustizia scalpita. E l’amore? Ve ne siete dimenticati, eh? Eppure qualcuno bussa… I vostri numeri fortunati: 25 - 55 - 86
la concentrazione necessaria per portare a
Sole, state raccogliendo le vostre energie e le
termine i vostri piani: in ogni caso si consiglia
state concentrando su attività che si sviluppe-
un viaggio rilassante con il partner o con amici nel weekend. Purtroppo queste festività non vi porteranno molte soddisfazioni.
Scorpione
Il rinnovamento arriva dopo il passaggio del
ranno a breve, anche se ancora non avete elementi concreti. Agite secondo razionalità, calcolo e precisione, il buon lavoro sarà ricompensato. I vostri numeri fortunati: 47 - 68 - 70
Auguri frecce infuocate! Desiderate vedere i
trete sopportare grandi livelli di stress, dovete
frutti delle vostre passioni e l’amore sembra
solo avere pazienza con superiori e persone che
traballare, ma forse non sapete bene ancora
amano dettare legge; non perdete d’occhio l’amore, si avvicinano storie intraprendenti e geniali, guardatevi però dal Capricorno e dal Leone. I vostri numeri fortunati: 23 - 41 - 69
Sagittario
Marte vi infiamma e vi rende pieni di vita, po-
come scegliere; in verità avete degli occhi puntati addosso ma non ve ne accorgete, concentratevi sul lavoro: dovete concretizzare. I vostri numeri fortunati: 13 - 17 - 75
L’amore vi allontana dai vostri sogni, ma ave-
riorità: l’afflizione del senso di lontananza dai
te la compostezza razionale per capire come
vostri cari (per coloro che sono all’estero) o per le
muovervi, avete già reimpostato la vostra
amicizie perse vi rende nostalgici e dubbiosi sul futuro. Contate le persone care sulla punta delle vostre dita, di colonne ne avete e anche buone. I vostri numeri fortunati: 7 - 42 - 87
Capricorno
Siete troppo connessi alla vostra grande inte-
scala valori, ma vi state troppo chiudendo sul lavoro, dovete accumulare del tempo per fare ciò che vi piace e aprire il vostro cuore... I vostri numeri fortunati: 5 - 20 - 83
Un grande ottimismo vi potenzia e vi rende
Il coraggio vi manca, ma in verità le situazioni
feroci anche in ambito lavorativo, ma dovete
del cuore che avete vissuto sono già concluse, solo
ricordare che le gerarchie vanno rispettate e
che continuate a non voler rendervene conto. Un
che un vostro eccessivo senso di sicurezza può infastidire colleghi e capi (mercurio nervoso). Attenzione soprattutto ai segni d’Aria. I vostri numeri fortunati: 18 - 31 - 74
Acquario
Gemelli Cancro Leone Vergine
immediati: la pratica zen consiglia l’immobilismo,
Saturno in opposizione sembra farvi perdere
I vostri numeri fortunati: 13 - 14 - 44
66
Bilancia
Gli scontri nella vita sono necessari, ma sono
cambiamento è richiesto, è necessario, Giove vi consiglia un cambio di stato (anche abitativo)… muovetevi, è arrivato il momento favorevole. I vostri numeri fortunati: 66 - 71 - 79
State raccogliendo i frutti di quanto avete
Avete sbrigliato un nodo pesante il mese scorso
seminato questi mesi, avete la possibilità di
e ora vi sembra che la strada sia più spianata,
concentrarvi su voi stessi e di reiniziare a la-
dovete assolutamente portare avanti i vostri
vorare sui vostri hobby e i vostri piaceri. Fo-
progetti e avere chiaro in mente un piano del
tografia, escursioni, lettura? Avete tempo… godetevelo tutto, ve lo siete meritato. I vostri numeri fortunati: 9 - 12 - 90
Pesci
Toro
Ariete
Oroscopo del mese > a cura di CygnusCera
vostro futuro, in maniera concreta e stabile. Bando all’indecisione, tirate fuori la grinta! I vostri numeri fortunati: 28 - 56 - 59