Giugno 2013
Attualità Allarme violenza sulle donne
Attualità Mare pulito Bandiere Blu
Estetica Perdita capelli
Alimentazione Intolleranza al latte i sintomi e la cura
Moda Custo Barcelona
Salute Disostruzione pediatrica
Viaggio L’Isola di Santorini ...e molto altro ancora all’interno
Editoriale di RAFFAELLAPATRICELLI
VOGLIA D’ESTATE Anno 4 - Numero 6 Giugno 2013
For You Magazine Vicolo Brenta, 1 - Aprilia Tel. 333.6024565 Editore e Direttore Creativo Alessandro Immordino
a.immordino@foryoumagazine.it
Direttore Responsabile Raffaella Patricelli
direttore@foryoumagazine.it
Collaboratori Eugenio Giannetta, Sara Latorre Tiziana Sacchetti, Daniela Saurini Pamela Polizzi, Alessandro Galante Alessandra Durastanti, Simona Eramo Stampa CSC Grafica S.r.l Via A. Meucci (Guidonia) Per la tua pubblicità su FOR YOU MAGAZINE redazione@foryoumagazine.it www.foryoumagazine.it E’ vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati da For You Magazine Salvo accordi scritti le collaborazioni a For You Magazine sono da ritenersi gratuite e non retribuite
Registrazione al Tribunale di Latina Nr. 927 del 23/07/2010
Zone di distribuzione: Aprilia - Albano Genzano - Velletri
Cari lettori, nonostante le condizioni atmosferiche decisamente incerte confidiamo nell’arrivo repentino dell’estate. Ci crediamo così tanto che già immaginiamo le nostre prossime vacanze in riva al mare, sotto ad un sole cocente. Una condizione che non assomiglia molto alla realtà, ma che ci piace sognare affinché questi giorni così turbolenti passino più velocemente. Anche per i prossimi mesi estivi For You vi terrà compagnia con tanti temi da approfondire. Avremo l’attualità in apertura con l’odiato e temuto aumento dell’Iva, parleremo ancora di femminicidio e dei casi che stanno sconvolgendo la nostra società. Parleremo anche di mare pulito, vi consiglieremo infatti le località ideali per un bagno sicuro. Ma apriremo una finestra anche sull’amore con un articolo ricco di consigli su come superare le delusioni sentimentali. Si darà spazio all’approfondimento sull’alimentazione: gelato e latte, alimenti indispensabili ma anche particolari. Non mancherà la salute con un articolo sulla disostruzione pediatrica, una pratica importante da conoscere, e sulla purificazione del fegato. Parleremo anche di estetica, scienza e ambiente. E come al solito non potrà non esserci la moda e lo shopping. Per lo spazio riservato al teatro vi proporremo il nuovo show di Maurizio Battista, vi consiglieremo di andare ancora al cinema per vedere “L’uomo d’acciaio” film dedicato al personaggio di Superman e daremo uno sguardo alla musica con un apprfondimento dedicato ai Sigur Rós. Ci saranno le nostre fedelissime rubriche e in chiusura spazio al libro del mese con “Amore folle amore” di Alfonso Signorini e al personaggio di giugno: Adam Smith, padre dell’economia. Tutto questo ed altro ancora è come sempre soltanto “For You”.
Raffaella Patricelli direttore@foryoumagazine.it
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08 Frullatore:
Notizie e curiosità dal mondo
12 Attualità:
Aumento IVA, Confcommercio: a rischio 26mila negozi
14 Attualità:
Femminicidio in continuo aumento
16 Attualità:
Mare pulito e Bandiere Blu
18 Life:
Come superare le delusioni d’amore
20 Alimentazione:
Mangiare il gelato fa bene a tutti
24 Salute:
Disostruzione pediatrica
28 Estetica:
Prevenire la caduta dei capelli
32 Ambiente:
Riflessioni sulla salvaguardia dell’ambiente
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ommario Giugno
duemilatredici
34 Viaggio:
L’Isola di Santorini
38 Moda donna:
Custo Barcelona: Collezione P/E
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42 Shopping:
Accessori Donna Primavera/Estate
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46 Moda uomo:
Accessori Uomo P/E 2013
48 Teatro:
Maurizio Battista al Foro Italico
52 Musica:
Il nuovo album dei Sigur Rós
54 Motori:
Nuova Peugeot 2008
58 Rubriche:
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I consigli dei nostri specialisti
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News >
FRULLATORE notizie dall’Italia e dal mondo scelte per voi...
Angelina Jolie: Rischiavo il tumore al seno, mi sono sottoposta a mastectomia bilaterale
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’attrice ha scritto di proprio pugno un articolo in prima pagina sul New York Times per rivelare di essere portatrice di un “gene difettoso” e per questo motivo di essersi fatta asportare entrambi i seni. Angelina Jolie si è fatta asportare i seni per scongiurare il rischio di un cancro. Lo ha rivelato la stessa star del cinema americano scrivendo di proprio pugno un articolo in prima pagina sul New York Times intitolato “La mia scelta medica”. Nel pezzo, la futura sposa di Brad Pitt spiega di essere “portatrice” di un gene “difettoso” e di essersi sottoposta per questo motivo a un intervento di “doppia mastectomia“. Jolie racconta poi che sua madre è morta di tumore al seno, per cui ha “l’87% di possibilità di essere colpita da un tumore alla mammella”, e spiega come con i suoi sei figli, tre adottati e tre biologici, parli spesso “della mamma di mamma” e della “malattia che ce l’ha portata via”, confessando che “i mie figli mi chiedevano se la stessa cosa potesse accadere a me”. Ed è soprattutto per rassicurare i bambini che l’attrice e regista ha deciso di sottoporsi all’operazione. Un lungo processo, miracolosamente tenuto segreto ai media, cominciato lo scorso febbraio e finito il 27 aprile. “Quando ti risvegli dall’operazione, con i tubi di drenaggio infilati nel seno, ti sembra
di stare sul set di un film di fantascienza”, afferma la star spiegando che ha deciso di raccontare la sua storia per dire “ad altre donne che la decisione di una doppia mastectomia non è stata facile. Ma è una decisione di cui sono molto contenta. Il rischio di cancro al seno è sceso dall’87% a meno del 5%”. La Jolie si dice anche “fortunata” di avere un compagno come Brad Pitt “che è così amorevole e mi sostiene”. “La vita è piena di sfide“, conclude l’attrice, “le sfide che non ci devono spaventare sono quelle su cui possiamo intervenire e di cui possiamo assumere il controllo”.
Angelina Jolie senza seno: il quadro provocazione di Johan Andersson. Il gesto dell’attrice Angelina Jolie, ha ispirato l’artista svedese Johan Andersson che ha deciso di dedicarle un dipinto che la ritrae nuda, senza seno. Celebre per aver dipinto il volto di Amy Winehouse dopo la sua scomparsa, Andersson è il più giovane artista esposto alla National Portrait Gallery di Londra. “Quando avevo 15 anni mia madre ha avuto una grave forma di cancro al seno”, ha spiegato Andersson al New York Daily News, chiarendo tuttavia che “è stata abbastanza fortunata da non dover sottoporsi a mastectomia. “La recente notizia su Angelina ha generato in me un’ansia che mi ha spinto a dipingere questo ritratto”, ha aggiunto. Il ricavato della vendita dell’opera, valutata circa 22.000 dollari, andrà a un’organizzazione benefica, la Falling Whistles, impegnata nel portare la pace in Congo. Fonte: www.repubblica.it
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NUOVE BANCONOTE DA 5 EURO, PROBLEMI CON I DISTRIBUTORI: “9 SU 10 NON LE ACCETTANO”
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n molti non le hanno ancora avute tra le mani, ma le nuove banconote da cinque euro cominciano già a dare i primi problemi. Secondo quanto dimostrato dai giornalisti di Repubblica, infatti, la cinque euro con il volto di Europa viene rifiutata da nove distributori automatici su dieci. Potete inserirla piano piano, allinearla perfettamente alla freccia, stirarne le pieghe della filigrana, girarla e cambiare verso. Provate pure quante volte volete, ma la nuova banconota da 5 euro in circolazione dal 2 maggio non sarà accettata dal distributore automatico. Nove volte su dieci viene “risputata” fuori. Non riconosciuta. Come se fosse falsa. Dai benzinai ai tabacchi, dai distributori di caffè o snack a quelli delle farmacie fino alle colonnine del parcheggio, la nuova banconota viene rifiutata dalle macchinette. La prova è stata fatta in dieci città: Milano, Torino, Bologna, Napoli, Genova, Palermo, Parma, Firenze, Bari e Roma. Il motivo del rifiuto è semplice: gli apparecchi non sono aggiornati, dunque rigettano il denaro come se fosse falso. Ci vorranno almeno tre mesi, fa sapere l’Eni, per mettere al passo le stazioni di servizio, così anche per i tabaccai. E se per alcuni il costo di aggiornamento è basso, come nel caso del Gruppo Am, azienda bresciana che si occupa di oltre 5000 dispositivi e fa pagare solo la chiamata del tecnico, per altri i prezzi salgono: a Napoli sono stati chiesti 300 euro, a Bologna 500. Inoltre, in molti si chiedono se valga la pena fare un aggiornamento ora anziché attendere il lancio delle nuove banconote da 10 e 20 euro. Fonte: www.leggo.it
Caso Ezio Greggio, il comico si difende. Ma il contratto con Mediaset e’ a rischio
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o storico conduttore di ‘Striscia la notizia’ smentisce quanto riportato dal Fatto Quotidiano, che ha sottolineato come i suoi stipendi venissero versati da Mediaset su conti correnti monegaschi e irlandesi. Ma sulla vicenda indaga la procura di Monza. Intanto il rinnovo del suo rapporto lavorativo con il Biscione scricchiola. Mentre il suo cellulare continua a squillare a vuoto, l’unico commento di Ezio Greggio arriva con un tweet. “Restituisco il tapiro al Fatto Quotidiano”, dice, ma nella breve nota linkata non affronta la questione dei compensi percepiti da Mediaset e finiti per intero all’estero: 15 milioni di euro incassati negli ultimi quattro anni con ingenti vantaggi fiscali, grazie alla residenza a Montecarlo. Alla vicenda si sta interessando l’Agenzia delle entrate che vuole vederci chiaro anche sugli 8 milioni di euro che il gruppo della famiglia Berlusconi versa alla Wolf Pictures Ltd, la società con sede a Dublino a cui Greggio ha venduto i diritti di immagine. In attesa dei risultati dell’indagine, le prime conseguenze della vicenda potrebbero esserci già a breve, in una partita tutta interna agli uffici di Cologno Monzese, perché il contratto di Ezio Greggio scadrà il prossimo agosto e dovrà essere ridiscusso. E la vicenda dei soldi all’estero potrebbe portare Mediaset a deciderne il taglio o un ridimensionamento. Del resto l’azienda ha accolto con distacco le notizie riportate dal Fatto, facendo trapelare solo un no comment. Fonte: www.ilfattoquotidiano.it
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Pillole di conoscenza >
FOCUS
Abbronzatura: un’infiammazione delle nostre cellule.
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na ricerca americana fa luce sui meccanismi di degenerazione cellulare scatenati da un’eccessiva esposizione al sole. starsene allungati su una spiaggia assola-
L’abbronzatura come risposta immunitaria Lo studio è stato condotto su topi e su campioni di pelle umana coltivati in vitro e ha permesso di scoprire come i raggi UV siano responsabili della rottura dell’RNA non codifcante, o micro RNA, presente nelle cellule dell’epidermide. L’arrossamento e lo scurimento della pelle successivi all’esposizione al Sole sono una risposta immunitaria a questi danni: l’infiammazione è infatti un processo che ha come fine l’eliminazione delle cellule rovinate o morte. «Le cellule della nostra pelle sono in grado di identificare le cellule bruciate dal sole proprio perchè rilasciano RNA danneggiato» spiega Richard Gallo della San Diego School of Medicine, coordinatore dello studio. Ma a volte qualcosa va storto e aumenta la possibilità che le cellule sane si trasformino in cancerose. Solo il buono del Sole Obiettivo della ricerca è ora quello di capire come bloccare gli effetti dannosi dei raggi solari preservandone la componente “buona”: alcune malattie, per esempio la psoriasi o la lupus, possono infatti essere curate con l’esposizione ai raggi UV, ma ciò implica un aumento delle possibilità di sviluppare il cancro alla pelle. L’infiammazione è comunque è una reazione che non va eliminata, perchè permette al nostro organismo di difendersi dall’eccessiva esposizione al Sole.
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Fonte: www.focus.it
ta è sicuramente piacevole e rilassante, ma è inutile illudersi: fa male, se non allo spirito, per lo meno al corpo. L’ennesimo studio che conferma i danni prodotti dal sole sulla nostra pelle arriva dalla California University ed è stato recentemente pubblicato su Nature Medicine. È noto da tempo che quella che noi chiamiamo “abbronzatura” altro non è che l’effetto più visibile di un processo di deterioramento cellulare. Ciò che fino ad oggi non si conosceva, erano i meccanismi che regolano questo processo.
Quando è nata la biancheria intima?
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a biancheria intima è nata nell’antico Egitto, quando le donne nobili cominciarono a fare uso di due tuniche, di cui quella interna è l’antenata della camicia, che verrà poi indossata anche dalle donne greche. Nel periodo romano compaiono capi simili al moderno reggiseno: il cosiddetto “mamillare”, una fascia di cuoio per appiattire il seno, e lo “strophium”, che avvolge ma non comprime. Nel Cinquecento Caterina de’ Medici introduce l’uso dei mutandoni. Gli stessi poi, caduti in disuso nel XVII secolo, tornano nell’Ottocento lunghi fino alle caviglie per poi ridursi sempre più fino a diventare calzoncini. Il Novecento è stato un secolo rivoluzionario, di liberazione, che ha visto numerosi
stravolgimenti nel mondo dell’intimo donna, dovuti anche all’industrializzazione e alla scoperta di nuovi materiali. Nel 1914 compaiono i primi reggiseni, l’intimo abbandona le pesantezze di tessuti coprenti e scopre trasparenze e tessuti leggeri. Negli anni ‘30, l’indumento intimo più utilizzato è la sottoveste. I mutandoni si accorciano sempre più e nascono i primi slip. Con l’invenzione del rayon prima e del nylon dopo, le calze diventano un’accessorio insostituibile per ogni donna; si sviluppano così anche le giarrettiere.
Quanti sono i muscoli presenti nel corpo?
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n totale, abbiamo 752 muscoli. Di essi, 327 sono quelli scheletrici pari (cioè quelli che si attaccano alle ossa e che servono fondamentalmente alla funzione motoria): questo numero va però raddoppiato dal momento che ciascuno di essi è presente in entrambi i lati del corpo. La cifra complessiva è molto più elevata di quanto si potrebbe pensare, perché sono compresi i numerosi muscoli mimici del viso e soprattutto i piccoli muscoli situati nel dorso, a livello delle vertebre, che insieme compongono il muscolo erettore della colonna vertebrale (e che sono circa un centinaio). Esistono poi due muscoli scheletrici impari, cioè che non sono presenti “in duplice copia”: il diaframma, che separa la cavità addominale da quella toracica e ci permette di respirare, e il
diaframma pelvico, che riveste la pelvi. Nelle viscere Ai muscoli scheletrici bisogna aggiungere quelli che appartengono ad alcune viscere e organi di senso: sono 47 pari e 2 impari (il muscolo trasverso della lingua e il muscolo elevatore dell’ugola). Qualche esempio: i muscoli dell’occhio, quelli all’interno dell’orecchio (fondamentali per l’udito), quelli della faringe e della laringe (necessari per articolare i suoni). In questo conto non rientrano i muscoli erettori del pelo, che sono presenti nei follicoli dei peli (circa 5 milioni) e dei capelli (circa 150 mila) ovvero quelli che fanno venire la pelle d’oca e fanno drizzare i capelli.
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Attualità> di Eugenio Giannetta
AUMENTO
IVA
IMPOSTA AL 22%
Una stangata che nelle stime peggiori può raggiungere i 135 euro a famiglia all’anno. Il calcolo è dell’’Ufficio studi dell’associazione dei commercianti, che lancia l’allarme. Il rincaro riguarderà circa il 70% dei consumi totali.
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osì come sono stati facilitati nel nascere, ora facilmente chiuderanno. Sono circa 26mila i negozi che, come conferma Confcommercio, rischiano di sparire in seguito all’eventuale aumento dell’Iva. Ennesima stangata che rientra nell’ormai consueto modello ‘bastone e carota’. Via l’Imu sulla prima casa, dentro l’Iva per una batosta che nei calcoli meno rosei potrebbe raggiungere circa i 135 euro a famiglia ogni anno. Tutti i consumi saranno toccati indistintamente, creando un ulteriore vortice di difficoltà economica legata alla diminuzione della spesa totale, a partire proprio da ogni spesa individuale. Al momento, chiaramente, non è stato ancora effettuato il passaggio percentuale dell’Iva, ma dal primo luglio dovrebbe entrare a tutti gli effetti in vigore senza se e senza ma questo colpo ben assestato, a meno di colpi di scena clamorosi. Uno scatto non di poco conto per le famiglie, ma soprattutto per le imprese, che nel computo delle spese totali annuali 12
andranno ad affrontare l’ennesimo duro colpo da digerire e da far quadrare a bilancio. Secondo una stima a consumo fisso, beni come: vino, birra, carburanti e meccanica comporteranno circa 33 euro in più ogni anno, calcolati su una media di circa tre persone per nucleo familiare. L’aliquota non inciderà sui beni di prima necessità (alimentari, istruzione, abitazione, ecc.), ma l’incremento andrebbe comunque a sommarsi ad altre tasse che porterebbero a una spesa familiare di circa 700 euro per ogni famiglia (circa il 60-70 per cento dei consumi). Risulta essere una situazione molto complicata per tutte quelle famiglie già tartassate dalle spese, ma soprattutto per le imprese, che in questo delicato momento storico dovrebbero cercare di essere incoraggiate ad innescare il motore economico piuttosto che ingolfarlo con ulteriori segni meno messi a bilancio. Se molte aziende aspettavano un segnale, non è sicuramente arrivato quello sperato per poter virare e modificare una situazione che ormai va avanti da anni
deprimendo i consumi, senza lasciare spazio alle riduzioni di imposta di cui si è parlato o si dovrebbe parlare (per fare un esempio: Irap sul costo del lavoro). Secondo una tabella Istat, a pagare le spese di questo aumento, oltre alle imprese, saranno soprattutto le famiglie più abbienti, poiché la tassazione andrebbe ad aggravare in particolar modo beni e servizi che comporterebbero una spesa di circa tre volte quella di famiglie meno agiate. Per Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia (associazione artigiani e piccole imprese) di Mestre: «Bisogna assolutamente scongiurare questo aumento. Se il Governo Letta non lo farà, corriamo il serio pericolo di far crollare definitivamente i consumi che ormai sono ridotti al lumicino con gravi ripercussioni economiche non solo sulle famiglie, ma anche su artigiani e commercianti che vivono quasi esclusivamente della domanda interna». Anche il sindacalista e politico Guglielmo Epifani commenta il prossimo aumento del’Iva: «Mi domando se, dato che le risorse sono scarse, non convenga evitare l’aumento dell’Iva e limitare la rimozione dell’Imu alle fasce medie. Se non ce n’è per tutti, si sacrificano milioni di commercianti.
Non è un problema ideologico, ma di chi sta peggio». L’imposta indiretta sul valore aggiunto non è la prima volta che aumenta dal lontano 1973 (anno di entrata in vigore), ma questa volta - a differenza delle passate occasioni di aumento - giunge a distanza di solamente due anni dall’aumento di 1 punto attivato nel 2011. Il pagamento dell’Iva non fa che aumentare la possibilità di evasione fiscale, andando a toccare un altro di quegli argomenti delicati, sulla situazione economica italiana attuale, che andrebbero affrontati al più presto per evitare di incorrere in ulteriori problemi. Questo punto, previsto nel programma Salva Italia del governo di Mario Monti, vede invece l’attuale Premier Enrico Letta più orientato a non introdurre la normativa. Non farlo sarebbe un bel respiro di sollievo per le imprese e per l’intero motore economico, quotidianamente costretto a lottare con continue e pressanti ristrettezze di bilancio quasi senza via d’uscita. La decisione che si attende potrebbe cambiare numerosi scenari economici; non ci resta che aspettare venga fatta la migliore scelta possibile in direzione di una ripresa economica necessaria e auspicabile per il Paese.
Attualità> di Pamela Polizzi
donne
Un caso di femminicidio ogni tre giorni: c’è chi parla di “emergenza sociale” e chi di “effetto” dovuto alla crisi economica.
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nomi si moltiplicano, si sovrappongono, si incrociano: sono al centro di casi di cronaca che rinnovano quotidianamente dubbi e interrogativi. Come può un uomo uccidere la moglie, la madre, la figlia? Quali meccanismi scattano nella sua mente quando, fuoriosamente, ci si avventa contro? Domande destinate a rimanere senza risposta, dal momento che non esistono giustificazioni tanto valide da legittimare atti di violenza sulle donne. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, almeno una donna su cinque ha subito, nel corso della sua vita, abusi fisici o sessuali da parte di un uomo che consoceva. Una realtà, questa, che appare ancor più dura se pensiamo che “la violenza domestica” è la prima causa di morte nel mondo per le donne tra i 16 e i 44 anni: più degli incidenti stradali e delle malattie. E’ evidente che non si tratta di una collezione di episodi isolati ma di un fenomeno ormai endemico. I casi estremi di violenza, ovvero quelli che sfociano nell’omicidio, sono, dal 2009, definiti “femminicidi”, termine coniato appositamente per distinguere l’omicidio “neutro” dall’omicidio “di genere”, ovvero l’uccisione della donna “in quanto donna”: questo, fino al 1981, era punito con pene attenuate essendo considerato “delitto d’onore”. La violenza è sempre stata, ed è tutt’oggi, strumento “di dominio” per una parte 14
maschile della società; un alibi per mantenere stabile nel tempo la condizione di inferiorità sociale già tipica del mondo femminile. Dunque, l’idea che il controllo ossessivo dell’uomo sulla vita delle donne a lui vicine fosse cosa lecita e naturale, ha finito per distorcere completamente i rapporti umani: tutte coloro che hanno trasgredito al ruolo “tradizionale” di donna e che si sono ribellate al potere del padre o del marito hanno dovuto pagare prezzi molto alti, talvolta con la vita. Detto ciò, sono moltissime le persone che vedono nella violenza e nei femminicidi una conseguenza diretta della crisi economica dilagante: le fasi di recessione e i problemi economici, infatti, portano le società e gli individui a “regredire” nella mentalità quindi ad arroccarsi su posizioni fortemente tradizionaliste. Non solo: come sottolineato da diversi psicologi, gli uomini che perdono il lavoro vivono una situazione di forte sconforto che nasce dall’impossibilità di mantenere saldo il loro ruolo. Cercano, allora, di riscattarlo, di prendersi una rivalsa personale all’interno della famiglia che diviene terreno di scontri violenti. Naturalmente la situazione economica odierna non giustifica la violenza, nulla la può giustificare, indipendentemente dal sesso delle sue vittime, ma è indubbio che essa porta ad una destabilizzazione sociale e psicologica che può avere gravi conseguenze. Scrivere e raccontare storie di femminicidi e maltrattamenti è più che doveroso; sono fenomeni, infatti, che traggono sostegno dall’omertà di chi tace e dall’indifferenza di coloro che non ne sono toccati direttamente.
a r e M Attualità> di Pamela Polizzi
Dove trovare le bandiere blu... La FEE svela i nomi dei mari italiani doc: nel Lazio Bandiera Blu ad Anzio, Sabaudia, San Felice Circeo, Sperlonga e l’isola di Ventotene.
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i questi tempi, i progetti vacanzieri degli italiani non possono che subire un ridimensionamento. Ecco, allora, che trascorrere l’estate al mare vicino casa appare un giusto compromesso tra necessità di relax e disponibilità economiche in calo. E’ possibile, infatti, godere di acque cristalline e spiagge dorate anche nel nostro amato Paese: paesaggi incantevoli che hanno ben poco da invidiare a quelli distanti ore e ore di volo. La FEE (Fondazione per l’Educazione Ambientale) anche quest’anno ha promosso con la Bandiera Blu 248 spiagge e 135 località di riviera in Italia, rispettivamente 2 e 4 in più rispetto all’anno precedente. Il riconoscimento, che ha come obiettivo quello di premiare tutti i lidi che presentano acque “eccellenti” (secondo regole ben più restrittive di quelle previste dalla normativa nazionale), viene consegnato sulla base dei campionamenti effettuati dall’ARPA (Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente) e dei monitoraggi seguiti dal Ministero della Salute in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente. L’assegnazione della Bandiera Blu, tuttavia, non è dipesa solo dalla qualità del mare; sono stati ritenuti fondamentali anche altri indicatori quali l’efficienza della depurazione delle acque reflue e della rete fognaria, la capacità di gestione e di smaltimento dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata,
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la possibilità di accesso alle spiagge per tutti i fruitori indistintamente, la presenza di vaste aree pedonali e piste ciclabili. A conquistare la medaglia d’oro, ancora una volta, la Liguria (con ben 20 bandiere blu), seguita da Marche (18) e Toscana (17); si riconferma fanalino di coda la Basilicata con una sola bandiera. Per il Lazio, non ci sono novità; come lo scorso anno, sono cinque le località rivierasche fregiate dal vessillo di qualità. Anzio, immersa nella riserva naturale Tor Caldara ospita spiagge dorate costellate dai resti dell’antica villa di Nerone. Le acque cristalline e i fondali ricchi di fauna marina la rendono meta ideale per gli amanti delle immersioni. Sabaudia, situata all’interno del Parco Nazionale del Circeo è un’habituè della bandiera blu, nonchè uno dei maggiori poli di attrativa turistica della regione. San Felice Circeo, un tratto di costa caratterizzato da mare trasparente e tratti rocciosi spigolosi; particolarmente ventosa, durante l’anno rende possibili attività come il surf, il windsurf e il kitesurf. Sperlonga, inserita in uno dei borghi più belli d’Italia, è ormai al suo sedicesimo riconoscimento. Le sue caratteristiche case bianche si affacciano a picco sull’Oasi blu “Villa di Tiberio”, un’area vastissima protagonista sul finire degli anni Cinquanta di innumerevoli ritrovamenti archeologici. Ventotene, un’isola a misura d’uomo: 1 km di lunghezza per 800 metri di larghezza di angoli incontaminati e natura selvaggia. La suggestiva atmosfera isolana la rende meta ideale per tutti coloro che cercano il riposo lontano dal caos e dal trambusto cittadino.
Life > di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)
Come superare le delusioni
d’amore?
La fine di un amore solitamente non è per entrambi, perché quasi sempre il partner lasciato continua a nutrire un forte sentimento.
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i primo acchito verrebbe da pensare al solito vecchio metodo del “chiodo scaccia chiodo”, ma questa è una soluzione che potrebbe non andar bene per tutte le occasioni. Cosa fare allora se, dopo un periodo meraviglioso, una relazione finisce? La fine di un amore solitamente non è per entrambi, perché spesso il partner lasciato continua a nutrire un forte sentimento che gli rende, di fatto, insopportabile l’interruzione del rapporto. Il solo pensiero di non poter rivedere la persona amata è un tormento, sapere di non poter più trascorrere del tempo insieme è molto triste, e si trascorrono le giornate arrovellandosi sui perché, cercando di capire quali possano essere stati gli errori. Il più delle volte non si è responsabili della fine del rapporto; semplicemente uno dei componenti la coppia non nutre più i sentimenti di una volta e si rende conto che è meglio interrompere definitivamente una storia che non avrebbe più ragione di esistere, e continuare a stare insieme farebbe, a entrambi, più male che bene. Il problema è che, per chi invece ha ancora in sé vivo e prepotente il
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sentimento, la decisione è difficile da comprendere, il distacco è una ferita che rimane aperta per lungo tempo, e farla rimarginare è veramente difficile. Il chiodo di prima potrebbe essere una soluzione, ma non vale per tutte le occasioni, perché ci si potrebbe buttare a capofitto in una nuova relazione basata solo sulla necessità di sanare la vecchia ferita e, quindi, priva di basi sentimentali solide, condizione che inevitabilmente porterebbe ad una fine prematura del nuovo rapporto, con la conseguenza che alla vecchia ferita se ne aggiungerebbe anche una nuova, anche se meno dolorosa della precedente. E allora? È necessario cominciare a metabolizzare il dolore, cercando di rendersi conto che, alla fine, è andata com’è andata ed è perfettamente inutile continuare a pensare sempre a ciò che è stato e ora non è più. Potrebbe sembrare banale, e in fondo lo è, ma è la prima cosa sensata da fare. Del resto, anche se ci si sente come i soli ad essere in quella condizione, fatti del genere accadono tutti i giorni. Le persone che si trovano nella stessa situazione sono innumerevoli e basta anche solo guardarsi intorno per rendersene conto. Non che i sedotti e abbandonati siano riconoscibili grazie ad una etichetta messa in bella mostra, ma alcuni comportamenti sono comuni a coloro che soffrono dello stesso problema. Se prima il rapporto riempiva la propria vita, ora
sarà necessario trovare altri interessi in grado di colmare il vuoto che si è venuto a creare. Un hobby, un nuovo interesse, perché no, un amico cane con cui trascorrere il tempo – amico cane che, ricordiamolo, dovrà essere tale per sempre e non solo temporaneamente, come tappabuchi, anche perché di lui ci si potrà sempre fidare, non sarà mai lui a tradire – guardare oltre il proprio orizzonte trascorrendo, se possibile, un fine settimana in qualche località storica e culturale... in sostanza, cercare di mantenere la mente occupata in modo da non pensare sempre a ciò che è stato e che più non sarà. Banalità forse, ma a volte è necessario ripeterle
perché quando si ha la mente, e soprattutto il cuore, in subbuglio – ma più che in subbuglio, in un totale stato di prostrazione – alcune cose, alcune soluzioni, anche le più banali, non vengono in mente. La storia è finita, passerà, trascorsi 3-5 mesi si tratterà solo di un ricordo, anche se struggente e malinconico, ma sempre e solo di un ricordo; l’importante è non cercare di continuare ad incontrare l’ex almeno per i primi tempi. Certo, se si tratta per esempio di un collega di lavoro, il distacco sarà ancor più difficile e penoso, ma alla fine il tempo lenirà il dolore e la vita tornerà a sorridere. di Daniele Lisi
Alimentazione > di Eleonora Casula (www.tuttasalute.net)
Mangiare il
gelato fa bene a tutti...
E’ primavera piena, i gelati fanno gola a tutti e a quanto pare sono anche un ottimo nutrimento: ecco perché fa bene mangiarli.
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l gelato è considerato un alimento molto prezioso per il nostro organismo perché ricco di sostanze nutrienti fondamentali come le vitamine del gruppo B e il calcio. Il gelato è ideale per tutti, compresi coloro che seguono una dieta ipocalorica; il segreto è scegliere con attenzione i gusti e conoscere gli ingredienti. Questo dolce alimento presenta un ottimo profilo nutrizionale, infatti ha un indice glicemico basso; significa cioè che permette di sentirsi appagati a lungo e soprattutto evita innalzamenti bruschi dell’insulina. Coloro i quali hanno necessità di tagliare le calorie possono preferire sorbetti e gelati alla frutta, concedendosi i gusti particolarmente golosi più di rado; se però si pratica movimento, come una camminata a passo veloce, si possono mangiare anche gelati al cioccolato e alla crema. In linea di massima il gelato a base di creme e cioccolato può contenere circa 250 calorie ogni 100 grammi, invece quello a base di frutta possiede circa 140 calorie ogni 100 grammi; non è quindi una vera bomba calorica, sempre a patto che non si esageri e che non sia stato preceduto da un pranzo troppo ricco. Oltre alle virtù nutrizionali il gelato possiede anche altri benefici, perché è stato dimostrato che 20
fa sorridere. Lo studio è stato condotto dall’Università di Amsterdam e ha dimostrato che consumare questo alimento provoca gioia; questo fenomeno è maggiormente evidente fra gli italiani. La ricerca, effettuata con l’ausilio di uno speciale programma informatico, ha evidenziato come cambiassero le espressioni del viso mentre si gustava un buon gelato. Ben l’86% di noi ha espressioni di gioia, mentre il resto della popolazione europea raggiunge un valore massimo di 64%. Le spiegazioni di questo fenomeno sono molteplici; da un lato bisogna sottolineare che nel Bel Paese la tradizione del gelataio è antica e consolidata; i gelati artigianali preparati con ingredienti di prima qualità si possono facilmente riconoscere con un po’ di attenzione, come prima cosa osserviamo bene i colori che non devono essere troppo accesi, ad esempio il pistacchio di colore verde e la banana di colore giallo evidenziano l’uso di coloranti e, quindi, non sono sinonimo di vero gelato artigianale, l’altro fattore è il volume del gelato in vetrina che non deve dare l’idea di “montagna” perchè questo sarebbe indice di una massiccia presenza di grassi. L’assaporare questo fresco dolce è un gesto di convivialità e allegria; in genere si gusta con amici e parenti o in compagnia del proprio partner, durante una romantica passeggiata. A rendere il gelato un cibo da sorriso concorrono vari aspetti, non ultimo quello dell’ottimo sapore.
Alimentazione > di Gianluca Rini (www.tantasalute.it)
Intolleranza al
latte: sintomi e dieta...
L’intolleranza al latte è determinata dalla mancanza dell’enzima lattasi, che ha una funzione molto importante: è capace di trasformare il lattosio, che è lo zucchero del latte, in glucosio e galattosio.
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e conseguenze consistono nella produzione di gas nell’intestino e nella diarrea, perché il lattosio non digerito resta nell’apparato digerente e fermenta. I sintomi, infatti, sono proprio questi, accompagnati dal gonfiore addominale. In considerazione di tutto ciò, è necessario cercare un rimedio efficace al problema, seguendo una dieta adatta e, nel caso dei neonati o dei bambini, poter trovare delle alternative al latte vaccino. I sintomi L’enzima lattasi, quando non viene digerito, passa attraverso l’intestino e, arrivato al colon, viene attaccato dalla flora batterica e trasformato in idrogeno e acidi organici. Sono proprio questi a causare gonfiore, tensione a livello addominale, flatulenza e meteorismo. Tra l’altro il lattosio indigerito comincia a richiamare acqua nell’intestino e tutto ciò non fa altro che provocare la diarrea. I sintomi si ma22
nifestano soprattutto nel periodo che va da 30 minuti a 2 ore dopo aver mangiato il latte o i latticini. Si può avere anche un fenomeno di allergia al latte, che interessa soprattutto i più piccoli. In casi come questi il tutto è provocato dalle proteine che l’organismo, ancora non sviluppato, considera potenzialmente pericolose, rivolgendo contro di esse un attacco immunitario. La dieta La dieta contro l’intolleranza al latte deve prevedere una serie di cibi che possano garantire la riduzione del lattosio. Teniamo presente che quest’ultimo si trova anche nello yogurt, nella mozzarella, nella ricotta, nella panna e nel burro. Piccole tracce ci sono anche nelle cipolle, nei broccoli, nelle pere e nelle uova. Si deve fare attenzione anche nel consumare pane e prodotti da forno, cereali, insalata, carni, caramelle, surgelati, purea di patate con preparazione istantanea, margarina, composti che si usano per mettere a punto frittelle e biscotti.
Tuttavia esiste un valore entro il quale il soggetto può anche non manifestare disturbi; è importante leggere attentamente le etichette, per sapersi regolare. Si può fare ricorso anche a degli alimenti sostitutivi, come, ad esempio, il latte di soia, quello di riso, di mandorle o di farro. Nemmeno il latte di capra è molto adatto, perché ha una composizione di proteine, grassi e lattosio molto simile a quello di mucca. Gli adulti possono regolarsi in questo modo. Nel caso dei bambini, invece, si può utilizzare il latte d’asina, che è molto simile a quello materno. L’inconveniente consiste nella sua difficile reperibilità e nel suo costo elevato. Anche il latte artificiale potrebbe dare problemi quando è fatto a base di proteine tratte da quello vaccino. Come evitare la carenza di calcio Evitando di mangiare prodotti lattiero-caseari, si potrebbe incorrere nel rischio di soffrire di carenza di calcio. D’altronde questo elemento è fondamentale soprattutto per il sistema scheletrico, quindi si deve stare attenti
a non farlo mancare al nostro organismo. Ma come fare? Una soluzione potrebbe essere rappresentata dai prodotti con lattasi aggiunti, per portare avanti un’alimentazione corretta. Inoltre non si deve dimenticare che latte e derivati non sono l’unica fonte alimentare di calcio. Si può sopperire mangiando le verdure a foglia verde, soprattutto le cime di rapa, gli spinaci, i cavoli, i cardi. Anche i legumi sono ricchi di calcio: lenticchie, fagioli e ceci. Importante in questo senso è anche la frutta secca (mandorle, noci e pistacchi). Cibi da tenere in considerazione sono anche i frutti di mare, il tonno, le sardine e il salmone. Altre alternative sono costituite dal latte di soia arricchito di calcio e da quello di mandorla, che abbonda anche di vitamina E e di magnesio. Ottimi anche il latte di riso, con la sua vitamina B12, e quello di cocco.
Salute > di Gianluca Rini (www.tantasalute.it)
Disostruzione
pediatrica
La disostruzione pediatrica consiste nell’applicazione di specifiche manovre di pronto soccorso, per riuscire a liberare le vie aeree di un bambino nel caso di ingestione di un corpo estraneo, che determina un’ostruzione.
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i tratta di un inconveniente che può accadere, di fronte al quale si deve essere sempre preparati, per affrontare con tempestività la situazione, senza lasciarsi prendere dal panico. Ecco perché si deve essere consapevoli di come si deve reagire e di che cosa si deve fare, quando un bambino ingoia un oggetto che, non procedendo per l’esofago, finisce nella trachea. Si tratta di salvare la vita, perché l’impossibilità di respirare può portare all’anossia e quindi a conseguenze molto gravi (a volte il tutto può essere anche letale). Le manovre di disostruzione pediatrica rientrano nell’ambito di un protocollo internazionale, che viene rivisto ogni cinque anni ed eventualmente modificato, tenendo conto degli studi portati avanti nel frattempo e dell’esperienza. In Italia queste pratiche sono state diffuse, a partire dal 2005, da Marco Squicciarini, medico della Croce Rossa Italiana. Ostruzione parziale Nel caso in cui un bambino ingerisca un oggetto in grado di determinare il blocco delle vie aeree, però in modo parziale, non occorre mettere in atto nessuna specifica manovra che si basi sulle pacche. In questi casi il soggetto, infatti, riesce a piangere, a parlare e a tossire. Ecco perché il soccorritore deve soltanto invitare il bambino a tossire e, se è necessario, provvedere a fornire una fonte di ossigeno. Ostruzione totale A volte può capitare che il bambino sia cosciente, ma non riesca né a par24
lare né a tossire. In questi casi è bene chiamare subito il 118 e praticare le apposite manovre. Ci si deve porre alle spalle dell’individuo e, sostenendolo con una mano, si deve farlo chinare in avanti. Con l’altra mano si danno cinque pacche fra le scapole, cercando comunque di non colpire la testa. Tutte e due le mani del soccorritore vanno poi chiuse a formare dei pugni e devono essere messe all’altezza della bocca dello stomaco. In questo modo si danno cinque colpi verso l’interno e verso l’alto, applicando la cosiddetta manovra di Heimlich. Il tutto consiste in una compressione addominale, che interessa l’epigastrio, in direzione del diaframma. Questa azione determina l’aumento della pressione sottodiaframmatica; quest’ultima, propagandosi al torace, provoca una spinta verso le vie aeree superiori.Da ricordare, comunque, che questa manovra di pronto intervento deve essere praticata soltanto per i bambini che hanno superato un anno di età. Nel caso in cui l’ostruzione interessi un lattante, gli si deve afferrare la mandibola, per sdraiarlo a pancia in giù. Il neonato si ritroverà a cavalcioni sull’avambraccio del soccorritore, il quale terrà la sua testa ben ferma. Con l’altra mano si danno cinque pacche interscapolari. Poi si afferra la nuca del bambino e lo si fa sdraiare a pancia in su, sull’altro avambraccio. Si effettuano cinque compressioni toraciche lente e profonde tra i capezzoli. Si devono usare due dita, badando che la testa sia sempre ferma. Si alternano cinque pacche e cinque compressioni.
Salute > di Eleonora Casula (www.tuttasalute.net)
Come depurare il
fegato
e mantenerlo in salute
Fegato in salute? E’ opportuno aver cura del proprio fegato, organo fondamentale per il perfetto funzionamento del proprio corpo. Ecco come depurarsi.
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l fegato è un’importante ghiandola che si trova nella parte destra dell’addome. E’ la ghiandola più grande del nostro organismo, si occupa di ben ventidue funzioni vitali; ecco perchè è indispensabile che venga tenuto in buona salute. Questo organo si occupa del metabolismo dei grassi e dei carboidrati, elimina le tossine presenti nel sangue e produce la bile, che è indispensabile per la scissione dei grassi. Inoltre filtra il sangue ed elimina i globuli rossi troppo vecchi. Il fegato svolge un ruolo assimilabile a quello di una grande spugna: filtra le sostanze tossiche nel nostro sangue. La salute del fegato è legata al nostro stile di vita e alla nostra alimentazione: per evitare un surplus di lavoro dobbiamo limitare gli alimenti troppo grassi, troppo conditi e troppo piccanti; meglio smettere di fumare e non esagerare con il caffè e con l’alcol. L’alimentazione non dovrebbe essere troppo ricca di sale e di condimenti grassi, in particolare quelli saturi; fra questi rientra, per esempio, il burro. In sostituzione è meglio impiegare l‘olio extra vergine d’oliva. Da limitare anche le bibite zuccherate, i fritti e le carni conservate come gli insaccati, che spesso contengono conservanti chimici. A creare problemi al fegato sono anche i farmaci e alcuni prodotti che si trovano nel cibo industriale, come gli additivi. Per aiutare il benessere del fegato è importante essere idratati e bere almeno due litri di acqua al giorno; ottime anche le tisane purificanti, in particolare quelle a base di finocchio, cardo e tarassaco. 26
D’altronde il mondo vegetale possiede altre e numerose erbe e piante depuratrici, ottime per favorire la funzionalità del fegato. La dieta quotidiana dovrebbe comprendere frutta e verdura fresca, legumi e cereali; l’obiettivo è cercare di introdurre le giuste quantità di vitamine, come la C, di sali minerali e di fibre. Frutta e verdura in genere sono sempre indispensabili per la nostra salute, ma in particolare per il fegato sono più indicate quelle ricche di vitamina C come i kiwi e gli agrumi. Il limone poi è un potente disintossicante, che spremuto può essere usato per condire le insalate o per arricchire le spremute. Ci sono inoltre alcuni vegetali maggiormente indicati per la purificazione di questo importante organo, fra questi i cardi e i carciofi, che vantano alte percentuali di cinarina; come da prediligere sono le verdure decisamente “colorate” come la zucca, i peperoni e le melanzane. Per quanto riguarda le proteine, bisogna abbondare con il pesce, che andrebbe introdotto dalle due alle tre volte a settimana; questo alimento deve essere alternato con carni bianche e, periodicamente, con quelle rosse. Il pesce, ed in particolare gli omega 3, sono amici del fegato perché riescono ad abbassare il colesterolo, proteggendolo dalle infiammazioni e dal pericolo di sviluppare un tumore. Il latte e i latticini è sempre meglio che siano magri, cioè con 0.1% di grassi o completamente privi. A sostegno di una corretta alimentazione vi è il movimento fisico, che è sempre indispensabile per mantenersi in salute a lungo. Da abolire gli stupefacenti e, quando è possibile, anche i medicinali che non siano indispensabili e che non siano stati prescritti da un medico.
Estetica> a cura di www.medicina-benessere.com
Prevenire la caduta dei
CAPELLI:
La caduta dei capelli è un problema causato da fattori genetici, ormonali e psicologici e aggravato dai cambi stagionali.
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urante la vita di ciascuno di noi si ripete periodicamente un processo di ricambio di natura fisiologica che interessa i capelli: alla loro crescita segue la caduta e quindi la ricrescita. Questo processo avviene ogni 2-4 anni nell’uomo, ogni 5-6 anni nella donna. La perdita di capelli è considerabile fisiologica fino a che il numero di capelli che cadono giornalmente non è superiore a 35 o a 100 se si tratta di chiome particolarmente voluminose. In generale, questo fenomeno deve essere sempre valutato tenendo conto dei fattori che incidono sulla sua manifestazione in ogni singolo individuo: predisposizione ereditaria, variazioni ormonali, regime alimentare, stile di vita. Anche il variare delle stagioni influisce sulla caduta dei capelli: in autunno, tra settembre e novembre, e in primavera, ad aprile e maggio, il cambiamento climatico accelera infatti il processo di ricambio e di rinnovamento dei capelli. E’ così che si verifica una perdita dei capelli definibile come “stagionale”. Prevenire la caduta dei capelli è quindi importante in tutti i periodi dell’anno e in modo particolare in questa stagione. Ecco alcuni accorgimenti da seguire per prenderci cura della nostra capigliatura. 28
Prevenire la caduta dei capelli: il lavaggio e il massaggio. La prevenzione della caduta dei capelli parte dai piccoli gesti: vediamo gli accorgimenti da seguire durante il lavaggio. La frequenza più indicata è di 2 lavaggi alla settimana. Nel caso di capelli grassi, è consigliabile lavarli 3 volte alla settimana: il prurito e la forfora possono infatti favorire la caduta. I lavaggi troppo frequenti sono da evitare perché danneggiano la fibra dei capelli. E’ importante usare shampoo neutri ed extra-dolci e preferire i prodotti per adulti acquistabili in farmacia a quelli per bambini reperibili al supermercato. Una volta ogni due settimane puo’ essere utilizzato uno shampoo anticaduta; chi ha i capelli particolarmente fragili puo’ usarlo anche una volta a settimana. Per il risciacquo usiamo una miscela di acqua tiepida e succo di limone: favorirà la chiusura delle squame dei capelli. Dopo il lavaggio, possiamo effettuare un benefico massaggio per stimolare la microcircolazione, rivitalizzare i follicoli e favorire il processo di rinnovamento e riproduzione del capello: compiamo con i polpastrelli leggeri movimenti circolari, partendo dalla nuca e risalendo verso la sommità del capo. Prevenire la caduta dei capelli con l’alimentazione. E’ importante evitare diete drastiche: un regime alimentare squilibrato e povero
di nutrienti necessari all’organismo puo’ favorire l’insorgenza o il peggioramento del problema della caduta. Limitiamo il consumo di cibi, come salumi e carni grasse, che sono ricchi di colesterolo, e quelli, come zucchero e dolci, che contengono glucidi assimilati rapidamente. E’ consigliabile invece seguire un regime alimentare ricco di cibi contenenti vitamine del gruppo B e zinco (carne rossa, pesce, legumi, cereali). Tra i cereali, il miglio è particolarmente indicato se il ferro è carente, in quanto aiuta a prevenire l’anemia, una delle cause della caduta di capelli. L’importanza di uno stile di vita sano. Per mantenere i nostri capelli sani è altrettanto importante seguire uno stile di vita sano. A questo proposito, è utile sapere che il tabacco è un vaso costrittore: diminuisce l’ossigenazione del sangue che affluisce verso i follicoli presenti nel cuoio capelluto. Evitiamo condizioni di vita particolarmente stressanti: un aumento della secrezione degli androgeni causato
da stress provoca infatti la caduta dei capelli. Prevenire la caduta dei capelli: altri consigli utili. E’consigliabile non usare acconciature molto strette: l’uso di elastici o fermagli provoca un tiraggio eccessivo dei capelli. Allo stesso modo, asciugature molto calde, come quelle che sfruttano l’azione lisciante della piastra, indeboliscono il capello e provocano a lungo andare irritazioni del cuoio capelluto. Inoltre è meglio evitare un’eccessiva esposizione a i raggi ultravioletti e i bagni prolungati al mare o in piscina: il sale e il cloro sono deleteri per la salute del capello. Infine, di fronte ad una perdita di capelli prolungata o eccessiva, accompagnata da forfora e prurito, è consigliabile rivolgersi a centri specializzati nell’analisi tricologica del capello. A cura dello staff Medicina-Benessere diretto dalla dott.ssa Paola Marazziti.
Scienza > di Sara Latorre
unper salvrobot are le
Barriere Coralline
Si chiama Coral-bot e dovrebbe lavorare, come uno sciame, insieme ad altri sottomarini autonomi per cercare sul fondale marino pezzi di corallo ancora viventi da «attaccare» nuovamente sulla barriera.
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causa dell’inquinamento, dell’innalzamento della temperatura terrestre, del tasso di acidità dei mari e della pesca a strascico intensiva, entro il 2030 si prevede la scomparsa del 70% di uno dei più importanti patrimoni naturali del nostro pianeta, quello delle barriere coralline. Salvare questa ricchezza deve essere un nostro dovere. Ed è proprio a tale scopo infatti, che i ricercatori (foto in basso) dell’università Heriot-Watt di Edinburgo, a seguito dei dati sconvolgenti del Coral Reef Monitoring Network in Australia, che affermano negli ultimi anni la scomparsa del 19% della barriera corallina mondiale, si stanno impegnando per risolvere il problema progettando un robot marino. Il robot chiamato Coral-bot avrà il compito di ricostruire il corallo lavorando in sinergia con altri sottomarini, alla ricerca di pezzi di corallo ancora in vita da attaccare nuovamente alla barriera. Il corallo è una struttura viva di carbonato di calcio secreta da microrganismi, capaci di rigenerarsi anche se lentamente. Ma la novità è che questi robot lavorerebbero in squadra e potrebbero scendere oltre i 200 metri di profondità, dove l’uomo non può arrivare.
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“Il progetto si avvale di uno dei sistemi più interessanti e impressionanti in natura: la collaborazione a sciame, grazie alla quale singoli individui collaborano per costruire strutture complesse e funzionali” ha detto David Corne, scienziato dell’università Heriot-Watt. Le conseguenze per l’estinzione dei coralli sarebbero devastanti se non si provvede in tempo perché i reef sono una notevole difesa naturale contro l’erosione, le mareggiate, le tempeste, proteggono dalle correnti marine e inoltre forniscono cibo per la fauna marina nonché sono un’importante risorsa economica per il turismo e la pesca, generando un valore economico annuo di 50 milioni di euro. Gli scienziati che lavorano a questa nuova tecnologia ritengono che i Coral-bot sarebbero in grado, lavorando in squadra, di riparare le barriere in poco tempo rispetto alla natura che impiegherebbe anni. David Corne afferma che queste strutture complesse, lavoreranno come le api, condividendo la stessa conoscenza cosicchè se una si danneggia, l’altra è in grado di sostituirla. Inoltre La dottoressa Lea-Anne Henry fa notare che sciami di robot di questo tipo potranno essere immediatamente utilizzati dopo un uragano o in una zona a rischio da pesca a strascico ricostruendo la barriera entro pochi giorni. I frutti di questa nuova creazione si avranno nel 2014 con il primo corallo ricostruito.
Ambiente > di Alessandro Galante
Gettare la
spugna
Cartacce a terra, mozziconi di sigarette, sacchetti della spazzatura gettati dai finestrini delle auto in corsa, auto utilizzate per percorrere distanze ridicole, discariche improvvisate ai lati delle strade periferiche, abuso di materiali usa-e-getta e di merci di ultima generazione che costano poco e “non vale la pena riparare”.
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preco di alimenti – due generazioni fa sarebbe stato un peccato mortale, quando si mangiava persino la buccia delle fave per non morire di fame – di acqua – che scorre limpida, scorga fantasticamente dal rubinetto e sembra infinita... Pesci a galla unti di petrolio perché il suv vuoi mandarlo ad idrogeno? (si potrebbe...), disboscamenti forsennati perché la raccolta differenziata ci fa ridere – e senza ossigeno fra qualche anno quella risata godiamocela bene, perché sarà l’ultima – bombe ad idrogeno perché qualcuno dello Stato confinante ci ha fatto uno sgarbo! L’idrogeno non era meglio usarlo per il suv di cui sopra? Beh, cari lettori, direte: “quando è iniziata l’Apocalisse?” E vi risponderò che questo climax di orrori non è altro che la realtà così come la vede un ecologista (o chi, come il sottoscritto, prova ad esserlo), stanco della superficialità con cui la gente guarda all’ambiente, convinta che la propria esistenza sia del tutto indipendente dagli eventi qui descritti. Giusto, come dire che una cellula del dito del piede può fregarsene se il cuore arranca o se il cervello impazzisce, no? Arriva quindi il momento in cui si vorrebbe rinunciare 32
a parlare, rassegnarsi alla triste situazione, gettare la spugna in sostanza. E poi l’ecologista si chiede: “sì la getto, ma dove?” La spugna di che materiale è fatta? Va nella plastica? No... Carta non è... Va nell’indifferenziato! Sì, proprio lì, in quel grosso calderone cui la società moderna demanda le proprie responsabilità, aspettando che la natura faccia il suo corso – o è il nostro? Ebbene, ci si dovrebbe disfare di qualcosa che magari è ancora utile, che non è proprio usurato del tutto... Che rispetto abbiamo di ciò che ci circonda? Ok, la spugna non si getta, si lascia lì in un cantuccio, sperando che prima o poi possa servire a qualcuno, che bussi a quella porta e ci dica che chi si ritira dalla lotta è... E allora torneremo in strada, con l’entusiasmo di prima e la consapevolezza di poter contare sull’aiuto di altri. Qualcuno riderà ancora di noi, senz’altro, però non sanno che il tizio che ora ci accompagna, se non avesse bussato alla nostra porta, sarebbe stato assunto da una multinazionale che produce bossoli e che quei bossoli sarebbero stati inseriti in una mitragliatrice, che avrebbe ucciso il figlio di un capo di Stato e questi avrebbe lanciato sul nostro bel cielo blu un bel confetto... Fortunatamente ha bussato alla nostra di porta!
antorini
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Viaggio> di Raffaella Patricelli
Il nome ufficiale dell’isola è “Thira”, la sua città principale è F ira, che è anche la capitale delle isole Cicladi. Si tratta di un’isola cosmopolita e meravigliosa. Di chi parliamo? Ma di Santorini, perla magnifica di uno dei più bei arcipelagi della Grecia, immersa nel mar Egeo. 34
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antorini è una delle isole elleniche più magiche. Si tratta di un’arida e rocciosa isola di fronte ad un vulcano, con spiagge rosse e nere e le città situate sulle alte scogliere che offrono panorami mozzafiato e fantastici tramonti. Santorini è una drammatica bellezza al contrario di isole verdi e lussureggianti. Il vulcano è ancora atti-
vo, e l’ultima eruzione è stata nel 1950, provocando un terremoto che distrusse molti villaggi sull’isola. Gli abitanti vivono principalmente di agricoltura e di turismo. Il maggiore prodotto di esportazione è la pozzolana: 2.000.000 di tonnellate l’anno sono utilizzate in tutto il mondo, soprattutto per fare calcestruzzo. Il canale di Suez è stato costruito con questo cemen-
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Viaggio> di Raffaella Patricelli
to, per esempio. La maggior parte dei vacanzieri soggiornano nei pressi delle spiagge, Kamari e Perissa, ma questi luoghi non rappresentano veramente le stupefacenti particolarità dell’isola. Chi ci è già stato e ha potuto ammirare le bellezze di questo luogo incantanto conferma quanto noi siamo riusciti a sapere, ossia che è consigliabile per tutti di rimanere il più possibile a Fira, Imerovigli o Ia, le città sulle scogliere, che sono molto belle e ricche di piccoli caffè, negozi e luoghi di interesse. C’è un autobus che porta alle spiagge ogni giorno, ed è molto meglio stare in città la sera e sulle spiagge durante la giornata. Se soggiornate, invece, in Monolithos avrete più pace e tranquillità. Il nome “Santorino” le fu dato dai Veneziani in onore di Santa Irene. Il secondo centro abitato che si trova a nord dell’isola è Oia (si legge Ia), antico centro rinomato per i suoi mulini a vento e da cui si possono ammirare i tramonti sul mare Egeo. Il punto più alto dell’isola è il monte Profitis Illas a 567 m. È un piccolo vulcano con una piccola caldera. La principale risorsa economica è data, come detto, dall’esportazione della pozzolana e dei vini pregiati. Nell’isola si produce un
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ottimo vino dal sapore dolce e molto corposo, il Vin santo, da non confondere con l’omonimo vino toscano. L’isola fu sventrata in parte da un’apocalittica eruzione del vulcano avvenuta intorno al 1627 a.C. (datazione stabilita secondo Wikipedia da Manning, nel 2006, attraverso accurate analisi al C14 e dendrocronologiche) ed invasa successivamente quasi del tutto dal mare. Fu la più imponente eruzione avvenuta in Europa in epoca storica, che ebbe conseguenze devastanti per la civiltà minoica, e fu la principale causa dell’inizio del suo declino completo. Quindi il vulcano esplose: un getto di materiali compressi e di gas surriscaldati raggiunse la stratosfera ad una velocità di 2000 km/h facendo udire i suoi boati dall’Africa alla Scandinavia, dal Golfo persico a Gibilterra. Le ceneri furono sparse per molti chilometri e trasformarono il giorno nella notte più cupa e alterarono, probabilmente, albe, tramonti e condizioni meteorologiche. La violenta esplosione di magma svuotò il gigantesco bacino magmatico sottostante l’isola, provocando il crollo dell’edificio vulcanico; miliardi di metri cubi d’acqua si precipitarono nell’abisso incandescente: la repentina vaporizzazione dell’acqua scatenò una
SANTORINI È UNA DELLE ISOLE ELLENICHE PIÙ MAGICHE E MERAVIGLIOSE. PERLA MAGNIFICA DI UNO DEI PIÙ BEI ARCIPELAGHI DELLA GRECIA, IMMERSA NEL MAR EGEO.
serie di esplosioni titaniche (fenomeni piroclastici) che scardinarono ciò che restava dell’isola, sollevando immense ondate alte fino a 60 metri, originando uno tsunami che raggiunse la costa settentrionale di Creta con onde alte fino a 20 metri devastando tutti i villaggi di quella zona. Nel 1967 nella località di Akrotiri, gli archeologi riportarono alla luce un’antica città, quasi completamente intatta come Pompei e ricoperta da antiche ceneri. La scoperta fu catalogata come tra le più importanti nella storia dell’archeologia. Oltre alla storia così singolare, Santorini è conosciuta per le sue casette bianche e per la bellezza del suo
mare. C’è sempre qualcosa da fare e da vivere sull’isola. La sera l’atmosfera muta per dare spazio al più sfrenato dei divertimenti, di giorno il relax è assicurato grazie alle calette e alla ricettività di ottima qualità. Per questo l’isola è tra le mete più care della Grecia. Ne vale comunque la pena, il paesaggio è incantevole e l’esperienza è sempre indimenticabile. Nell’arcipelago delle Cicladi si respira tanta storia, ma anche tanto rispetto per la natura. Nonostante siano isole particolarmente prese d’assalto dal turismo la gestione di questo fenomeno economico è piuttosto rigorosa e l’ambiente viene rispettato nella sua interezza garantendo ogni anno paesaggi intensi e spettacolari. Provare per credere.
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Moda > di Alessandra Durastanti
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Collezione PRIMAVERA_ESTATE duemilatredici
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olore e trasparenze, è questo il leitmotiv della collezione primavera-estate 2013 di Custo Barcelona, la maison catalana fondata nel 1996 dai fratelli Custodio e David Dalmau. Sfilano in passerella capi easy-to-wear della collezione X-Ray, che si ispirano al cosmo, alle costellazioni e al mondo sottomarino. Un gran lavoro di ricerca, quello fatto dai designer, in piena linea con i loro studi artistici, che hanno utilizzato tessuti dalle trame del tutto innovative. E’ tutto un mix di sete e nylon, ma anche lamè stamapti, tulle, lurex effetto optical, pizzo geometrico e jacquard in fibra naturale. La donna presentata dalla casa di moda spagnola, indossa abiti corti dalle linee architettoniche e volumi confortevoli, morbide tuniche, pantaloni skinny, maglieria con maxi stampe, da sempre il vero punto di forza del marchio, il tutto arricchito da blazer fit. A smorzare la sobrietà sartoriale ci pensano i colori luminosi tra i quali prevale il blu e poi ancora verde acido, rosa pastello e fucsia.
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Moda > di Alessandra Durastanti
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d arricchire gli outfit ci pensano, ovviamente, gli accessori. Sandali colorati con cinturino alla caviglia e tacco scultura da sostituire a più pratiche sneakers, borse e orologi dai giochi geometrici. L’autentico tocco in più lo danno, però, i macro occhiali, vero punto di forza per una donna che non ama passare inosservata. Realizzati in acetato dalle sapienti mani di artigiani del settore, sono declinati in toni pastello da abbinare ai total look proposti durante la sfilata. A completare la collezione per questa stagione, diversi modelli di beachwear anch’essi colourfull. Fasce elastiche e slip con taglio brasiliana in cui prevale il bianco. E’ dunque una donna dinamica, giovane, intraprendente, quella che calca le passerelle newyorkesi della griffe, che non rinuncia ad essere chic nemmeno nel tram tram della vita metropolitana.
Collezione PRIMAVERA_ESTATE
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Shopping > di Giovanna Testa
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BENETTON United Colors of Benetton lancia una serie di T-shirt stampate in edizione limitata i cui proventi verranno donati alla fondazione UNHATE. Quattro dei nove personaggi ambasciatori del marchio sono raffigurati sulle t-shirt: è possibile scegliere tra la modella californiana Charlotte Free, la bellezza brasiliana Lea T, il pugile britannico diventato attore Dudley O’ Shaughnessy ed il modello tedesco Mario Galla.
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Teatro >
MAURIZIO
BATTISTA
Al Centrale Live Foro Italico con lo spettacolo:
Una serata unica
“Una Serata unica”, il nuovo spettacolo di Maurizio Battista, ha un titolo che è tutto un programma, perché è una serata davvero unica e irrepetibile, come tutti gli spettacoli del comico romano, sempre basati sull’improvvisazione.
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’appuntamento unico è fissato per il 21 giugno nella sua Roma al Centrale Live-Foro Italico. dove il comico si esibirà in una performance di spassosi bilanci e di ironiche valutazioni, che sempre al passo con i tempi, propone un’analisi dettagliata degli ultimi cinquant’anni della nostra vita politica. Una semplicità che fa ridere, la sua, accompagnata dalle smorfie del suo volto che lo caratterizzano. Ecco il ritorno del comico che garantisce una risata continua. Nella sua “Serata Unica” Maurizio Battista promette di far ridere con le battue dedicate ai politici con una catena di critiche pungenti e di incisivi buoni propositi suggeriti da chi la realtà del quotidiano la sa leggere molto bene. Partendo dai sacrifici dei nostri nonni e dei nostri genitori - attraversando provocatoriamente vizi e virtù dei nostri tempi - Battista si svincola dal mondo della politica per ridere con tagliente ironia delle
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nostre responsabilità, delle scelte che abbiamo fatto negli anni, di come le abitudini sono cambiate, fino alla domanda fatidica: possiamo davvero chiamarlo progresso? “Una Serata unica” il titolo che è tutto un programma, perché è una serata davvero unica e irrepetibile, come tutti gli spettacoli di Maurizio Battista, sempre basati sull’improvvisazione. L’appuntamento è per il 22 giugno al Centrale Live-Foro Italico. Fonte: www.tg1.rai.it
Prezzi dei biglietti Parterre Poltronissima € 40,00 + prevendita Tribuna Gold Centrale € 40,00 + prevendita Tribuna Gold Destra € 40,00 + prevendita Tribuna Gold Sinistra € 40,00 + prevendita Tribuna Montemario € 30,50 + prevendita Tribuna Tevere € 30,50 + prevendita Distinti M. Mario/Tevere € 17,40 + prevendita
Cinema >
con “l’uomo d’acciaio” ritorna Superman, una delle storie dei fumetti comics piu’amate di tutti i tempi. dal 19 giugno al cinema
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el pantheon dei supereroi, Superman è il personaggio più conosciuto e riverito di tutti i tempi. Clark Kent è un giovane giornalista ventenne che si sente alienato a causa dei suoi poteri, che vanno al di là di qualsiasi immaginazione. Trasportato sulla Terra, anni fa, da Krypton, un pianeta alieno, Clark combatte contro il quesito più importante: “Perché sono qui?”. Formato dai valori dei suoi genitori adottivi interpretati da Diane Lane e Kevin Costner, il giovane scopre presto che avere delle super abilità comporta prendere difficilissime decisioni. Quando il mondo viene attaccato, Clark deve diventare l’eroe conosciuto col nome di Superman, non solo per splendere come ultima luce di speranza nel mondo, ma anche per proteggere coloro che ama. La Warner Brothers - visto il successo (sia di pubblico che di critica) ottenuto dai tre Batman di Christopher Nolan - ha chiesto al regista inglese di fare da padrino, in veste di produttore, al nuovo progetto dedicato a Superman. Per dirigere il film è stato scelto Zack Snyder, regista statunitense autore
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tra l’altro di film come L’alba dei morti viventi, 300 e Watchmen. Come suggerito da Nolan, la nuova avventura cinematografica di Superman è ambientata in un contesto moderno e realistico. La sceneggiatura si basa in parte sulla miniserie di 12 numeri Superman: Birthright DC, scritta da Mark Waid, disegnata da Leinil Francis Yu e pubblicata dalla DC Comics tra il 2003 e il 2004. Il comic racconta le origini di Superman nel 21° secolo: Clark Kent è un giornalista freelance ventenne che viaggia per il mondo alla scoperta di nuove storie. Mentre sta scrivendo sul conflitto etnico tra i clan dei Ghuri e dei Turaaba, abitanti dell’Africa orientale, è obbligato a usare i suoi super poteri per catturare un assassino in fuga. Clark decide, allora, di tornare a Smallville per imparare di più sulle sue origini aliene e per decidere se diventare Superman. Notevole il cast di attori presenti nel film. Oltre ai già citati Diane Lane e Kevin Costner figurano, infatti, il premio Oscar Russel Crowe e Julia Ormond nei panni del padre e della madre naturale di Superman, Laurence Fishburne nel ruolo di Perry White direttore del giornale Daily Planet e Lois Lane nel ruolo della giornalista collega di Clark. Il film come già anticipato, uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 19 giugno. Fonte: www.mymovies.it
Musica > di Eugenio Giannetta
Sigur Rós
Kveikur, il settimo album di questo fantastico gruppo islandese, e’ un’esperienza tutta da esplorare, una purezza fatta ad album.
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n giorno, non molto tempo fa, un amico mi disse queste parole: “Uno dei principali problemi di ogni vita è che manca una colonna sonora”. Se la vita ne avesse una, i Sigur Rós sarebbero certamente in prima fila tra i gruppi più contesi. Sarà per le loro atmosfere dream art rock, per quel profondo richiamo naturalistico, bucolico, freddo e caldo al tempo stesso, pop senza essere mai caramelloso. Il gruppo islandese, formatosi a Reykjavik nell’ormai lontano 1994 è giunto così al tanto atteso Kveikur, settimo album registrato in studio previsto in uscita per il 17 giugno. Nove le tracce totali, ma il disco è già stato anticipato dai due singoli Brennisteinn, uscito il 22 marzo, e Ísjaki, uscito il 25 aprile di quest’anno per la felicità dei fan più accaniti. Il precedente album Valtari, del 2012, aveva arricchito prepotentemente le potenzialità sonore e strutturali del gruppo. Emozioni, ambient, tutto l’occorrente per far volare la mente il più lontano possibile, liberamente, come in un sogno a occhi aperti. 52
I Sigur hanno sicuramente tracciato un percorso di riconoscibilità, una sorta di marchio di fabbrica. Lockerbie, con Ólgusjór, si sono avvicinati, ma senza riuscire a raggiungere i ‘maestri’ del genere. Tra gli album da ricordare dei Sigur, sicuramente ( ) dove il linguaggio stesso diventa superfluo e il paesaggio innevato parla una lingua tutta sua per il disco. Una serie di vocaboli inventati, una pausa di trenta secondi e un sogno infinito di pianoforte che accompagna un viaggio minimalista, essenziale e carico di grandissimi contenuti. Come ammette Jónsi stesso è «un’esperienza tutta da esplorare», una purezza fatta ad album. Kveikur sarà auto-prodotto dai membri del gruppo e uscirà per XL Recordings. Questo nuovo lavoro, in un comunicato, è stato definito più «aggressivo» del suo predecessore. L’appuntamento per il 26 Luglio in Piazza del Castello a Ferrara è di quelli imperdibili. Sarà un evento in grado di coniugare le atmosfere espresse dal gruppo con una location degna di fondersi in un’unica esperienza dalle potenzialità irripetibili. Questo per poter dire di avere avuto, almeno per un’ora di tempo (meglio di niente), la colonna sonora della propria vita.
Motori >
NUOVA PEUGEOT 2008 UN BABY CROSSOVER DALLE FORME COMPATTE
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i può ben dire che Peugeot 2008 – il primo crossover della Casa francese nel segmento B – sia un prodotto cotto e mangiato. Appena il tempo di vederlo in anteprima al Salone di Ginevra che vengono annunciate le versioni (ben 11) e gli interessanti prezzi di listino. Già da questo mese di giuno, infatti, l’inedito crossover sarà disponibile nelle concessionarie italiane. Evoluzione della gamma 208, il baby crossover 2008 ha forme compatte ed è un modello che fa della funzionalità e praticità il suo maggior pregio. È lungo 4,16 metri ed essendo un veicolo “giovane” si annuncia con motori e contenuti tecnici di assoluta avanguardia. Dei tre motori turbodiesel c’è il 1.4 e-HDi FAP da 68 CV che abbassa le emissioni di CO2 ad appena 98 g/km, un record per un Suv, seppure piccolo. Hanno anche il sistema Start/Stop le altre due motorizzazioni diesel
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1.6 e-HDi da 92 CV e da 115 CV. Le due proposte a benzina sono il 3 cilindri 1.2 VTi da 82 CV, anch’esso molto efficiente, e il 1.6 VTi da 120 CV. Quanto ai contenuti, basterebbe citare tra gli optional l’head-up display per comprendere quanto sofisticata sia la Peugeot 2008 rispetto alla media di segmento B. Tre gli allestimenti, ma già il primo livello Access offre di serie i proiettori con fari diurni a LED, l’ESP con assistente alla frenata d’emergenza, 6 airbag con quelli a tendina inclusi, le utili barre sul tetto, il regolatorelimitatore di velocità e i retrovisori esterni a regolazione elettrica e riscaldabili in tinta di carrozzeria. Prezzi: la gamma a benzina di Peugeot 2008 partirà nel nostro Paese da 15.100 Euro, quella a gasolio da 16.540 Euro. Per il futuro Peugeot sta pensando di dotare il suo baby crossover della tecnologia “HYbrid Air”, che sfrutta l’aria compressa derivata dalla fase di recupero dell’energia in frenata, così da abbassare i consumi fino al livello di 2 litri per 100 km.
Fonte: www.tgcom24.mediaset.it
Agenda eventi
THE KILLERS
ALMAMEGRETTA
LIMP BIZKIT
TOTO 56
11 Giugno
21 Giugno
Roma
Roma
Rock in Roma Ippodromo delle Capannelle Ore 21.45 Prezzo: euro 40,00 Info: Ticket.it
Stadio Olimpico Ore 21.15 Prezzi da euro: 39,10 a 63,25 Info: Ticket One
EROS RAMAZZOTTI
19 Giugno
26 Giugno
Roma
Roma
Laghetto Villa Ada Ore 22.00 Prezzo: euro 11,50 Info: Ticket One
Auditorium Parco della Musica Ore 21.00 Prezzi da e. 35,00 prontoticket.it
FRANCO BATTIATO
20 Giugno
28 Giugno
Roma
Roma
Atlantico live Via dell’Oceano Atlantico Ore 20,00 Prezzo: euro 40,25 Info: Ticket One
Stadio Olimpico Ore 21.00 Prezzi da euro: 46,00 a 69,00 Info: Ticket One
LORENZO JOVANOTTI
21 Giugno
2 Luglio
Roma
Roma
Rock in Roma Ippodromo delle Capannelle Ore 21.45 Prezzo: euro 40,00 Info: Ticket.it
Laghetto Villa Ada Ore 22.00 Prezzo: euro 14,95 Info: Ticket One
NEFFA
La redazione non risponde di eventuali cambiamenti a date e prezzi pubblicati
MAX GAZZE’
5 Luglio
12 Luglio
Roma
Roma
Rock in Roma Ippodromo delle Capannelle Ore 21.45 Prezzo: euro 23,00 Info: Ticket.it
Centrale live Foro Italico Prezzi da euro: 23,00 a 40,00 Info: Ticket One
MORCHEEBA
6 Luglio
13 Luglio
Roma
Roma
Stadio Olimpico Ore 21.00 Prezzi da euro: 57,50 a 69,00 Info: Ticket One
MUSE
MARK KNOPFLER
Rock in Roma Ippodromo delle Capannelle Ore 21.30 Prezzo: euro 46,00 Info: Ticket One
9 Luglio
16 Luglio
Roma
Roma
Centrale live Foro Italico Prezzi da euro: 63,25 a 138,00 Info: Ticket One
STING
Stadio Olimpico Ore 21.00 Prezzi da euro: 37,95 a 54,05 Info: Ticket One
NEGRAMARO
10 Luglio
16 Luglio
Roma
Roma
Auditorium Parco della Musica Ore 21.00 Prezzi da euro: 30,00 a 45,00 FRANCESCO DE GREGORI Info: Ticket One
ATOM FOR PEACE
Rock in Roma Ippodromo delle Capannelle Ore 21.45 Prezzo: euro 36,80 Info: Ticket.it 57
Medicina > di Liliana Ranieri D’ovidio
La Salute...
Approfondimenti sulla Medicina Generale
A cura della Dott.ssa Liliana Ranieri D’Ovidio Direttore Tecnico presso lo studio Elkalab s.r.l. di Aprilia
IPERTENSIONE ARTERIOSA
Un rischio che accomuna molte persone
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’ ipertensione arteriosa è sicuramente la maggiore causa di rischio cardiovascolare, laddove è conclamato che le malattie cardiovascolari rappresentino le più frequenti cause di morte nei paesi industrializzati. Dunque, mantenere normale la pressione, rappresenta un obiettivo importante per tutti noi poiché comporta la riduzione del rischio di malattie cardiache: in un soggetto sano, essa deve essere contenuta entro i valori di 120/80 mmHg, che sono solitamente più bassi nei giovani e nelle donne in età fertile, e che possono subire variazioni in dipendenza dell’attività fisica svolta, sempre però entro limiti ben definiti. Allo svilipparsi dell’ipertensione arteriosa, concorre certamente una predisposizione genetica: quindi se uno o entrambi i genitori ne soffrono, i figli hanno alte probabilità di veder nascere anch’essi l’ipertensione; possono poi esserci anche altri fattori di rischio, che possono essere ormonali, neurologici, alimentari… e quanti più fattori di rischio ha il paziente, tanto più precoce può essere lo sviluppo della malattia. Poche ma fondamentali, sono dunque le regole per uno stile di vita più sano, che è assolutamente alla base della prevenzione anti-ipertensiva: - Il mantenimento del corretto peso corporeo: si è osservato che le popolazioni dove l’obesità è scarsa, hanno un’incidenza bassissima di malattie cardiovascolari;
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- Lo scarso consumo di alcool: il vino è un toccasana se assunto in piccole dosi… un bicchiere a pasto rappresenta anche una terapia, ma in quantità maggiori è assolutamente nocivo! - Una dieta con poco sale. - L’attivita’ sportiva: che se praticata in modo regolare, soprattutto se attività aerobica, equilibra il metabolismo e stimola il consumo di sostanze nocive e la dilatazione dei piccoli vasi. - L’uso moderato del caffe’: una, due tazzine al giorno sono consentite e possono anche stimolare il metabolismo, ma di più rappresentano un rischio a lungo termine, sia per il sistema nervoso che per il fegato, e tutto ciò è un rischio in più per lo sviluppo dell’ipertensione. Quindi, il rispetto di una sana igiene di vita, equivale già da sola alla somministrazione di un farmaco anti ipertensivo: nella moderna società, c’è purtroppo una tendenza alla vita sedentaria e all’alimentazione abbondante e ciò non fa che favorire molte malattie, soprattutto a carico del cuore che è certamente il primo e più importante organo vitale. Una visita cardiologica una volta l’anno accompagnata da un corretto stile alimentare, possono già concorrere insieme a tutelare la salute di molti. Per informazioni rivolgersi al Dott. Enrico Maria Zardi, Cardiologo presso lo Studio Medico.
Per le domande alla Dott.ssa Liliana Ranieri potete inviare una mail a redazione@foryoumagazine.it
Psicologia > di Daniela Saurini e Simona Eramo
Il mondo di oggi Cerchiamo di capirne i problemi... Sostegno psicologico di gruppo e individuale, Psicodiagnosi Terapia Corporea, Consulenza Familiare e Giuridica, Psicoterapia
SE STESSI E LA VITA Due cose di cui non privarsi mai
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econdo un’inchiesta dell’Osservatorio Nazionale della Salute, in Italia negli ultimi quattro anni si è assistito ad un aumento dei suicidi pari al 30%. Questa tendenza pare sia da attribuirsi alla crisi economica che il Paese sta attraversando, una crisi che fa sentire le persone incerte, sfiduciate, preoccupate da una sensazione di precarietà che non è solo economica ma soprattutto interna. Il lavoro è, per l’essere umano, oltre che un diritto, anche un aspetto fondamentale per riconoscersi come persona con una propria dignità personale, ma è anche un modo per acquisire valore agli occhi degli altri – agli occhi della propria famiglia ad esempio, oltre che del contesto sociale più allargato. Il lavoro è un modo per esprimere se stessi, per dare un senso alla propria vita, al proprio tempo, quindi è qualcosa che va ben oltre la retribuzione economica ad esso collegata. La mancanza di lavoro che aumenta in questo periodo sta contribuendo a rendere la persona povera economicamente, ma anche e soprattutto emotivamente. Gli stati di malessere, depressione, rabbia e profondo disagio sono pertanto legati a questo stato di impoverimento interno con cui la persona, che si sente privata di questo bene prezioso qual è il lavoro, si trova a convivere. 60
A volte queste sensazioni inducono qualcuno a credere che non ci sia più un futuro migliore, che la propria vita ormai sia tutta qui e che lo stato di oggi sarà necessariamente quello di domani perché viene a mancare la fiducia e la speranza. Il bene più prezioso però è la propria vita, sempre e comunque! Tenere a mente questo significa prendere in considerazione altre strade per uscire dalla crisi, dall’angoscia e dal senso di inutilità anche quando sembra impossibile. È fondamentale non chiudersi e non farsi avvolgere da quel senso di profonda impotenza e tristezza, ma piuttosto parlare, sfogarsi, cercare fuori quello che dentro di sé al momento appare solo pieno di negatività. È importante confrontarsi, fare gruppo, mettere insieme idee e paure, perché unire le forze fa sentire meno soli e spesso fa nascere nuovi progetti da realizzare, perché accresce l’autostima e rafforza il coraggio di non lasciarsi andare. Non rinunciate mai alla vita, a voi stessi e alla speranza… i periodi bui sono periodi e non la vostra intera esistenza!
Per le vostre domande alla Dott.ssa Daniela Saurini e Dott.ssa Simona Eramo T. 393.3737972 T. 333.6707632 Facebook Spaziomente Studiopsicologia
Alimentazione > di Tiziana Sacchetti
In buona salute con una corretta educazione alimentare Dott.ssa Tiziana Sacchetti, Laurea in Dietistica, Educazione Alimentare, Intolleranze ed allergie alimentari, Consulente dietista per scuole, RSA
GLI ACIDI GRASSI... Saturi e insaturi: come orientarsi nella scelta
C
ari lettori, l’argomento di questo mese riguarda due diversi tipi di acidi grassi, che ricoprono un ruolo molto importante nella nostra alimentazione: acidi grassi saturi e acidi grassi insaturi (mono e polinsaturi). Partiamo da una nozione importante: i grassi forniscono energia in misura molto elevata, 9 calorie per grammo, vale a dire più del doppio rispetto alle proteine e ai carboidrati. Dal punto di vista calorico tutti i grassi sono uguali e forniscono la stessa quantità di energia, ma sul piano della qualità sono molto diversi. Le Linee Guida raccomandano che l’assunzione di grassi nella nostra giornata alimentare copra tra il 2025% e il 30-35% della quota calorica giornaliera totale. Per quanto riguarda la loro qualità, la ripartizione sug-
gerita è la seguente: Acidi grassi saturi non più del 7-10% delle calorie totali. Acidi grassi monoinsaturi fino al 20% delle calorie totali. Acidi grassi polinsaturi circa il 7% delle calorie totali con un rapporto omega-6/omega-3 intorno a 5:1. I grassi alimentari in genere, ma soprattutto i grassi insaturi (caratterizzati dai doppi legami), vanno utilizzati preferibilmente a crudo, perché tendono ad alterarsi facilmente per azione del calore e dell’ossigeno dell’aria, dando luogo alla formazione di composti potenzialmente dannosi per la salute. Per concludere, per orientarsi nella scelta dei grassi alimentari, è consigliabile scegliere l’olio extravergine d’oliva, meglio se crudo, per rendere più gradevoli i piatti: favorisce la digestione e la regolarità intestinale ed è soprattutto un’ottima fonte di acidi grassi “buoni”, preziosi per la salute dell’apparato cardiocircolatorio, ma attenzione a non esagerare con le quantità. Per le vostre domande alla Dott.ssa Tiziana Sacchetti o per una consulenza diretta, inviate una mail a: alimentazione@foryoumagazine.it
Alimenti poveri di grassi saturi
Alimenti ricchi di grassi saturi
Alimenti ricchi di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi
Carni bianche (pollo, tacchino, coniglio) ricotta, yogurt, latte scremato, pane, pasta, riso, legumi, cereali, frutta, pesce, oli vegetali di oliva, arachidi e mais.
Burro, strutto, pancetta, panna, tuorlo d’uovo, biscotti e dolci, carne di maiale (insaccati e salumi), formaggi, grasso della carne rossa, crostacei, olio di cocco ed olio di palma, margarine, latte intero e derivati.
Olio di oliva, pesci ricchi di grassi, olio di semi di lino, olio di noce, olio di semi di papavero, olio germe di grano, olio di soia, olio di mais, olio di salmone, olio di semi di girasole, olio di arachidi, olio di fegato di merluzzo, sesamo, oli vegetali in genere.
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Personaggi > di Sara Latorre
I miti della storia... In un viaggio tra cultura e leggenda Per le vostre domande a Sara Latorre inviate una mail a: redazione@foryoumagazine.it
MR. ADAM SMITH L’uomo icona del pensiero economico
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l Padre dell’economia, così nominato, nasceva 290 anni fa, precisamente il 05 giugno del 1723 a Kirkcaldy, in Scozia. Economista e filosofo, a seguito dei suoi studi nell’ambito della filosofia morale, si impegnò nell’indagine economica, portando alla luce il suo celebre trattato nel 1776 “Ricerche sopra la natura e le cause della ricchezza delle nazioni”, che si presentò come il primo studio approfondito sulla natura del capitalismo e dello sviluppo storico dell’industria e del commercio tra le nazioni; una penetrante analisi dei processi di produzione e distribuzione della ricchezza economica. Figlio unico, orfano di padre poco dopo la sua nascita, fu allevato dalla madre, con la quale instaurò un legame molto forte. Anche se si parla di un suo grande amore con una giovane lady, non si sposò mai e rimase sempre molto vicino alla madre, vivendo con lei gran parte della sua vita. L’amicizia con David Hume, durata fino alla morte di quest’ultimo, contribuì in modo importante allo sviluppo delle sue teorie etiche ed economiche. Professore prima di Logica, poi di Filosofia morale presso l’università di Glasgow, decise di lasciare l’università nel 1764 accettando un’offerta che non poteva rifiutare di 300 sterline all’anno, quasi il doppio di quelle che guadagnava con il suo impiego, per diventare precettore del giovane duca di Bucclench. Il nuovo lavoro lo portò a trascorrere molto tempo in Francia, dove ebbe modo di conoscere Voltaire e molti dei principali esponenti della scuola dei fisiocratici. Uomo di scienza, schivo, devoto alla conoscenza e allo studio scrive tra le 62
sue opere più importanti nel 1759 Teoria dei sentimenti morali e poi nel 1776, come già accennato, la Ricchezza delle nazioni. Nella sua prima opera descrive un sistema morale, fondato sul principio di simpatia, sentimento innato nell’uomo che lo guida nelle sue azioni. Nell’agire economico l’individuo è diretto dal desiderio di ottenere approvazione e simpatia dai suoi simili. Questo principio viene mantenuto anche nella sua seconda opera, affermando che soggiace allo scambio e al mercato: il panettiere produce il pane non per benevolenza, altruismo ma per venderlo, per interessi personali. Ma anche se mosso dall’interesse personale di vendere il proprio prodotto per ottenere altri beni, cerca l’apprezzamento del suo cliente, la simpatia, senza la quale non potrà vendere e quindi soddisfare i suoi interessi. Ciascun individuo è sostanzialmente mosso da una “mano invisibile”, dove ognuno nel perseguire il proprio tornaconto viene spinto da una forza invisibile a operare per il bene della collettività attraverso anche la polverina magica della concorrenza. La sua tesi principale e innovativa è che il lavoro e dunque il capitale che ne aumenta la produttività, viene impiegato nel migliore dei modi quando non c’è l’interferenza dello stato ma il libero scambio. Il mercato infatti, per Smith si autoregola ed equilibra. Un laissez-faire, quello di Smith che prende in giro quei capitalisti che credevano di avere il potere di governare i mercati. Diventato riferimento di tutti gli economisti classici dopo la sua morte, avvenuta il 17 Luglio del 1790, può essere considerato l’icona per eccellenza del pensiero economico.
Letteratura >
Amore folle
amore
Una nuova appassionante biografia di Alfonso Signorini
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i incontrano a una festa da ballo: lei è la più corteggiata fanciulla d’Alabama, lui un giovane ufficiale che diventerà uno dei più importanti scrittori di tutti i tempi, autore di capolavori come Il grande Gatsby e Tenera è la notte. Tra i due nasce un amore totale e tormentato. Un amore che entra nella leggenda, tanto da rendere la coppia Zelda e Francis Scott Fitzgerald il simbolo dei “ruggenti anni Venti”. Sono entrambi bellissimi, di successo, e legati da un sentimento profondo. Eppure la loro è una storia sempre in equilibrio sopra la follia. Tra il Paradiso e l’Inferno. Litigi furiosi, gelosie, ripicche si alternano ad attimi di felicità travolgente, dolcezza, passione. È un sentimento che li consuma, li distrugge, portando Zelda alla pazzia e Scott all’alcolismo. Eppure i due si cercano, si odiano, si amano per tutta una vita perché Fitzgerald, come il suo Gatsby, “crede nella luce verde” e i due continuano “a remare,
barche controcorrente, risospinti senza posa nel passato”. In Amore folle amore Alfonso Signorini, autore di appassionanti biografie che hanno conquistato moltissimi lettori, ci restituisce viva e completa una delle più romantiche e struggenti storie d’amore di tutti i tempi. ALFONSO SIGNORINI si è laureato in Filologia Medioevale all’Università Cattolica di Milano. È direttore di «Chi» e direttore editoriale di «Tv Sorrisi e Canzoni». Volto televisivo, firma il rotocalco Verissimo in onda su Canale 5. Con Mondadori ha pubblicato Il Signorini (2006), Troppo fiera, troppo fragile. Il romanzo della Callas (2007), Chanel. Una vita da favola (2009), Marilyn (2010), con Azzurra Della Penna, La favola di William e Kate (2011). Fonte: www.librimondadori.it
Amore Folle amore Autore: Alfonso Signorini Editore: Mondadori Prezzo: € 18,50 Pagine: 312 63
Claudio Scaringella
Kitchen > a cura de: Il Pacchero Solitario
Ingredienti per 4 persone
1 pianta di scarola, 100 gr. di olive di Gaeta, qualche noce, una cipolla ed una manciata di uva passa, 6 triglie fresche di dimensioni medie, 1 confezione di pasta fillo, olio extravergine, sale pepe e peperoncino.
Preparazione (Livello di difficoltà di preparazione: media)
M
ondate e tagliate grossolanamente la scarola, unitevi la cipolla affettata, le noci sgusciate, l’uva passa precedentemente immersa in acqua tiepida, le olive di Gaeta a cui avrete tolto il nocciolo e mettete il tutto a cuocere in una padella ampia con il coperchio a fuoco vivo. Aggiungete quindi olio extravergine, sale ed a piacere del peperoncino; controllatela e voltatela di tanto in tanto finchè non sarà ben cotta. Pulite e squamate le triglie e ricavatene 12 filetti ben interi (o chiedete alla vostra pescheria di fiducia di farlo per voi) e con le apposite pinzette eliminate completamente tutte le spine residue. Salate i filetti così ottenuti, infarinateli leggermente e soffriggeteli da ambo i lati a fuoco deciso iniziando da quello con la pelle; abbiate cura di non cuocerli completamente e comunque di non farli seccare troppo. Una volta che gli ingredienti saranno freddati, tagliate la pasta fillo a strisce di circa 10 cm, in un estremo ponete il
filetto di triglia (2 se piccoli) ed un po’ di scarola, spennellate con della chiara d’uovo i margini e richiudeteli. Avvolgete quindi per un paio di strati, tagliando se necessario la pasta in eccesso e terminate spennellando il lembo estremo con l‘albume per far si che l’olio della successiva frittura non penetri. Friggete in abbondante olio bollente, scolateli per bene e serviteli su un invitante letto di insalatina alla julienne. Questo piatto può essere servito come antipasto, o può accompagnare un ottimo aperitivo a base di prosecco. Sicuramente laborioso, potrete trovarlo, pescato permettendo, nel mio ristorante.
Tempo di preparazione:
60
minuti
IL PACCHERO SOLITARIO Aprilia, Via Verdi, 29 (Ang. via M.Aurelio) T. 06.92062042
Ecco che finalmente avete saputo trovare un
allungheranno i tempi per i piani economici pre-
senso anche dove il senso non c’è! Venere vi
posti. L’influenza del Sole è ormai lontana e an-
rende capaci di svolgere molte attività anche
che Mercurio genera tensione con i collaboratori. Attenzione a non chiedere troppo a voi stessi, e soprattutto al partner, potrebbe reagire male. I vostri numeri fortunati: 49 - 69 - 11
solo voi possedete! Attenzione però all’amore… state rischiando davvero molto… I vostri numeri fortunati: 13 - 42 - 79
vati impetuosi in questo ultimo mese di influsso
lavorativo e ora dovete solo aspettare che i frut-
gioviano. Adesso è arrivato il momento di go-
ti maturino… li raccoglierete in autunno, ma
dere di certi lussi che vi siete guadagnati e di allentare un po’ i ritmi troppo pesanti che avete sostenuto in questo periodo. Godetene in coppia!
Scorpione
Finalmente avete trovato un nuovo orizzonte
adesso è il tempo della semina. Abbiate fiducia nel destino, ormai Giove in opposizione vi rende liberi economicamente e sentimentalmente! I vostri numeri fortunati: 22 - 30 - 60
I programmi a volte quando finiscono nel sac-
riveranno a pioggia! Non fatevi abbattere da
co insegnano solamente che puntare troppo
alcune premure ed ansie legate al periodo nero
su questioni uniche, come il lavoro, o la casa,
della crisi economica, non vi rendete conto che il mondo cade sotto i vostri piedi? Dovete solo guardarvi allo specchio e vedere ciò che tutti vedono! I vostri numeri fortunati: 9 - 67 - 89
Sagittario
Auguri cari gemelli! Questo mese le novità ar-
o cose noiose, inaridiscono l’animo umano. Quanto state dando agli altri? Quanto state dando a voi stessi? Attenzione all’egoismo. I vostri numeri fortunati: 50 - 54 - 89
Il vostro nuovo indirizzo professionale sta pren-
questi giorni, ancor di più lo farà nella fine del
dendo la piega giusta, dovete solamente aspettare
mese, quando scadenze lavorative vi metteran-
i tempi biblici di un periodo storico avverso, ma
no sotto pressione… ma indipendentemente da ciò, voi cosa volete fare della vostra vita? Ancora non sapete rispondere a questa domanda… I vostri numeri fortunati: 29 - 59 - 77
Capricorno
La nostalgia vi sta tenendo il cuore in pungo
Giove e Mercurio vi sostengono e vi incitano a proseguire. Unico dettaglio di follia nel vostro cielo: Venere vi sta devastando. Chi volete con voi? I vostri numeri fortunati: 14 - 70 - 77
Cari Leoni, l’ansia da lavoro sta prendendo il
E’ il momento di mettere mano al vostro portafo-
sopravvento e non riuscite a dare al partner
glio e gettarvi in investimenti fruttuosi. Mercurio
le giuste attenzioni… i vostri pensieri sono
e Plutone vi concedono un intuito formidabile e vi
sempre legati all’investimento per il futuro e chiedete troppo dai vostri colleghi… in questi casi un po di relax è la cosa più giusta. I vostri numeri fortunati: 10 - 33 - 37
Acquario
Gemelli Cancro Leone Vergine
sincronicamente e questa è una qualità che
Finalmente i tanti agognati guadagni sono arri-
I vostri numeri fortunati: 22 - 44 - 90
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Bilancia
Le sorprese questo mese vi renderanno inquieti e
stanno incitando ad osare! Sia nei beni immobili che in attività redditizie che possono aiutarvi ad attuare i vostri sogni nel cassetto o di chi amate. I vostri numeri fortunati: 19 - 43 - 71
Avete finalmente intrapreso un nuovo cammi-
I vostri desideri sembrano sempre più lontani
no nella vostra evoluzione personale, eppure
ed inoltre la Luna vi sta dando alcuni proble-
sembra che mentre dipingete i vostri sogni con i
mi di salute, intolleranze e cali di pressione.
colori più belli, nel vostro intorno sta prendendo
Avete bisogno di riposo totale. Si consiglia una
piede una coltre di grigio e tensione. Ricollocate i sentimenti al punto giusto. Siete troppo tesi. I vostri numeri fortunati: 48 - 58 - 18
Pesci
Toro
Ariete
Oroscopo del mese >
beauty farm oppure tanto tanto shopping per chi può! La tristezza va combattuta! I vostri numeri fortunati: 3 - 66 - 68