Ottobre 2012
Attualità La riforma della sanità
Attualità La droga che rende cannibali
Viaggio Monte Carlo
Moda Moschino collection
Attualità Crisi, un italiano su tre a casa con i genitori
Salute
Salute
Ritenzione Idrica
Gli amici, cura per la solitudine
...e molto altro ancora all’interno
Editoriale di RaffaellaPatricelli
UNA SOCIETA’ MIGLIORE... Anno 3 - Numero 9 Ottobre 2012
For You Magazine Vicolo Brenta, 1 - Aprilia Tel. 333.6024565 Editore e Direttore Creativo Alessandro Immordino
a.immordino@foryoumagazine.it
Direttore Responsabile Raffaella Patricelli
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Zone di distribuzione: Aprilia - Pomezia - Albano Genzano - Velletri
Cari lettori, una nuova bufera si è abbattuta sulla politica italiana. Si continuano a scrivere pagine vergognose di un Paese che ha già da un pezzo toccato il fondo. La speranza ora è che il 2013 ci porti finalmente una ventata di freschezza. Si torna alle urne per le politiche, le regionali e le amministrative. A mio avviso si dovrà andare incontro a questo appuntamento elettorale con maggiore coscienza e consapevolezza. Non è solo ciò che ci tocca da vicino che deve interessarci, né tantomeno si deve vivere pensando solo a ciò che ci conviene. La presa di coscienza deve puntare ad una società migliore, fatta di uomini con mentalità migliori. Questa la riflessione, seppure breve, di questo mese di ottobre. Abbiamo fatto il nostro pieno ingresso nell’autunno. Un mese forse odiato da molti, ma che io voglio riabilitare. In autunno c’è il vino nuovo, ci sono colori nuovi, più caldi e più profondi, ci sono le castagne e le sagre. Motivi semplici e occasioni nuove per stare con gli amici. La solitudine si combatte anche così, proprio come viene indicato in un articolo pubblicato nelle pagine di questo mese. Parleremo anche del forte ed essenziale messaggio che quest’anno hanno lanciato le Paraolimpiadi di Londra, della riforma della Sanità, di salute con un approfondimento sull’anemia e dei mali della società: una nuova e terribile droga sta arrivando dagli Stati Uniti. Non mancherà però anche lo spazio più spensierato e fashion del nostro magazine: tagli di capelli alla moda, accessori, abiti e cura della persona. Si passerà poi al cinema con il nuovo film di Oliver Stone “Le Belve” e l’attesissimo nuovo album di Franco Battiato. Il Maestro per la sua opera ha scelto un titolo pieno di speranza, semplicemente: “Apriti Sesamo”. Per chi avesse bisogno di un consiglio per un nuovo libro da leggere, non esitiamo a segnalarvi “Fai bei sogni” del giornalista de La Stampa, Massimo Gramellini. Ma non voglio sottrarvi al gusto di sfogliare lentamente e con passione le pagine che seguiranno, realizzate come sempre solo “For You”. Buona lettura.
Raffaella Patricelli
direttore@foryoumagazine.it
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inquestonumero
08 Frullatore:
Notizie e curiosità dal mondo
10 Gossip:
Pettegolezzi sulle star e le celebrità
14 Attualità:
La riforma della sanità
16 Attualità:
Paralimpiadi, alla scoperta del centro Inail di Vigorso
18 Attualità:
La crisi trattiene a casa con i propri genitori, un italiano su tre
20 Attualità:
Bath Salts: la droga che rende cannibali
24 Salute:
Intervento miopia con laser: quali sono i costi e quali i rischi?
30 Estetica:
Taglio dei capelli donna: le tendenze dell’autunno
36 Viaggio:
Monte Carlo
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SOMMARIO Ottobre Duemila12 40 Moda donna:
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Moschino collezione donna
44 Shopping:
Accessori donna: speciale borse
46 Moda uomo:
Accessori uomo autunno/inverno
48 Cinema:
Le Belve: il ritorno di Oliver Stone
50 Musica:
Franco Battiato “Apriti Sesamo�
52 Teatro:
Antonio Giuliani al Teatro Olimpico
54 Motori:
Nuova Renault Clio IV
58 Rubriche:
I consigli utili dei nostri specialisti
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News dal mondo >
FRULLATORE , Notizie e curiosita dal mondo scelte per voi... 3 2
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Dopo il lazio, Lo scandalo sulle regioni si allarga... Le Fiamme Gialle al Consiglio in Emilia romagna e Piemonte
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i allarga a macchia d’olio l’inchiesta sulle scandalose spese della casta politica. Non sembra, infatti, che solo la Regione Lazio abbia sperperato denaro pubblico, ma la stessa cattiva abitudine potrebbe essere riscontrabile in altre regioni come il Piemonte e l’Emilia Romagna. Le Fiamme Gialle hanno acquisito i documenti dei gruppi consiliari nella sede di Bologna e Torino che porteranno alle rispettive Procure, le quali a loro volta cercheranno di far luce sui costi che comporta la politica. A lanciare l’allarme dal Piemonte sono state le parole pronunciate dal deputato Roberto Rosso del Pdl, intervenuto alla trasmissione “Iceberg” su Telelombardia. “Tutto si è concentrato col Lazio, ma non sapete che fogne sono le Regioni” ha detto Rosso, prima di raccontare la storia di un suo amico consigliere regionale del Piemonte che tra indennità e copertura del viaggio incassava quasi 1.000 euro al giorno mentre stava trascorrendo la settimana bianca al Sestriere, tra l’altro senza pagare visto che era ospite dello stesso Rosso. Il consigliere - racconta sempre l’esponente del Pdl - si recava ogni giorno al Comune per firmare probabilmente la presenza che le avrebbe dato diritto alle laute spettanze regionali. Particolari che hanno allertato le Fiamme Gialle entrate subito in azione e le Procure che ha immediatamente aperto un’indagine conoscitiva. Gli inquirenti hanno già acquisito i documenti che partono dal 2008. Ma non è l’unico caso. Una maxi inchiesta è partita anche in Emilia Romagna, dove la Guardia di Finanza sta indagando sui fondi e sui presunti sprechi da parte dei gruppi consiliari alla Regione. Il procuratore capo, Roberto Alfonso, ha annunciato che l’inchiesta, per ora senza titolo di reato, è coassegnata ai pm Morena Plazzi e Antonella Scandellari, gli stessi che rispettivamente stanno già in-
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dagando sull’uso dei rimborsi elettorali della Lega e sulle interviste a pagamento dei consiglieri regionali e uso dei fondi al gruppo dell’Idv. I due magistrati saranno coadiuvati da un pool investigativo di 5 uomini della Finanza costituito appositamente per questa operazione. L’inchiesta sarà coordinata dallo stesso Alfonso e dal procuratore aggiunto Valter Giovannini. «Sarà una inchiesta ad ampio raggio - ha detto Alfonso - vediamo quello che viene fuori». Intanto Rosso, dopo aver lanciato la pietra ritorna sull’argomento. “La mia - ha detto Rosso - era solo una provocazione, un modo per sollevare un problema che esiste non soltanto in Piemonte, ma in tutte le Regioni, e che non può essere risolto dalle inchieste giudiziarie, visto che per effetto dell’autoregolamentazione questi comportamenti sono coperti dalla legge, ma dalla politica». Il problema, per Rosso, «è stato scatenato» dalla riforma del Titolo Quinto della Costituzione, che ha permesso ai Gruppi consiliari di autoregolamentarsi. «Ma a risolverlo - conclude non può essere la Guardia di finanza, perchè questi comportamenti, anche se non piacciono, sono coperti dalla legge. È la politica che deve cambiare». (Fonte: www.dazebaonews.it) 1) Vasco Errani Presidente della Regione Emilia Romagna. 2) Renata Polverini ex Presidente della Regione Lazio. 3) Franco Fiorito ex capogruppo del Pdl al consiglio regionale del Lazio. 4) Roberto Cota, Presidente della Regione Piemonte. 5) Roberto Rosso, deputato Pdl.
Tredici cuori del pop per l’evento musicale “Italia Loves Emilia”
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’era un’immensa distesa umana di 150mila spettatori lo scorso 22 settembre al live benefico “Italia Loves Emilia” di Campovolo, per ricostruire le scuole nelle zone terremotate.
Tredici artisti e duetti inediti come quello tra Jovanotti e Renato Zero in “Amico” versione reggae e l’omaggio a Lucio Dalla di Giuliano Sangiorgi con Fiorella Mannoia in “Anna e Marco”. Un successo anche l’incasso totale del concerto: quasi 4 milioni di euro. Non era certamente facile organizzare un evento come “Italia Loves Emilia” in poco tempo e creando armonia musicale tra tredici artisti di diverso temperamento ed età. Eppure la scommessa del manager Claudio Maioli e di Ferdinando Salzano, amministratore dell’agenzia live Friends&Partner e ideatore di Campovolo di Ligabue, è stata vinta. Bello e mastodontico il palco di 90 metri diviso in due per agevolare i cambi dei musicisti con gli artisti che si passavano la palla una volta terminato il loro intervento. Impeccabile dal punto di vista tecnico/sonoro lo show, in qualsiasi angolazione si sentivano bene le canzoni. Diversi problemi tecnici, invece, sono stati rilevati durante la diretta Prima Fila di Sky, telespettatori imbufaliti sul Web per la diretta ‘tagliata’, si pagava dieci euro per la visione devoluti sempre in beneficenza. Numerose le lamentele di alcuni utenti su Twitter e Facebook
perplessi anche perché lo show ad un certo punto è stato interrotto mentre proseguiva dal vivo e in radio con la telecronaca. Forse è stata anche una scelta per non penalizzare poi l’uscita del dvd e cd previsti per Natale, i cui proventi andranno in beneficenza. Bella l’atmosfera che si respirava, ma l’assenza di Laura Pausini (su consiglio dei medici per preservare la gravidanza) si avvertiva. Il suo carisma, già mostrato ampiamente ad ‘Amiche per l’Abruzzo’, avrebbe portato energia in più al live di quattro ore. Mancavano anche altri emiliani doc come Cesare Cremonini che avrebbe avuto tutto il diritto di presenziare ma come più volte è stato detto dall’organizzazione, raggiunto il numero di 14 artisti la “lista” si è bloccata. Ad aprire l’evento è stato proprio un emiliano doc come Zucchero che ha proposto la ballad intensa “Un soffio caldo” dedicato al paese della sua infanzia nella campagna emiliana. Tra i momenti più toccanti l’omaggio a Dalla con Fiorella Mannoia ed un emozionato Giuliano Sangiorgi in “Anna e Marco”. Pubblico in delirio per i Nomadi e Lorenzo Jovanotti. Via via tutti gli altri artisti si sono alternati da Elisa, in ottima forma, a Giorgia sorridente più che mai, passando per Tiziano Ferro, Claudio Baglioni, Biagio Antonacci e i Litfiba fino ad arrivare a Ligabue. Infine la chiusura corale con “A muso duro” di Pierangelo Bertoli. Le luci si sono spente e i fan alla spicciolata sono tornati a casa, tutti con negli occhi le immagini di una serata unica. Fonte: www.tgcom24
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Gossip >
donne Belle, ricche e famose ma pur sempre tradite... Dalla Canessa alla Bullock: ecco le sexy “cornificate”
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a Raffaella Fico a Emma Marrone, passando per Guendalina Canessa e, al di là dell’oceano Sandra Bullock e Elle Macpherson. Belle, famose e cornificate! Ebbene sì il tradimento è democratico e colpisce anche le star. La lista di sexy e tradite è lunga e piena di nomi importanti.
I casi più recenti di casa nostra riguardano la bionda cantante pluripremiata Emma Marrone. Bella, giovane e di successo, “mollata” nel clou della sua carriera da Stefano De Martino, suo giovane fidanzato, per un’altra donna, e che donna in questo caso, visto che si tratta di Belen. A piangere con lei lacrime amare c’era stata però prima Raffaella Fico (foto 3), riccioluta fidanzata di Mario Balotelli, che al calciatore aveva già perdonato numerose scappatelle in passato, ma che dopo l’ennesima scoperta di tradimento, quella con Chloe Evans, ha deciso di rompere la relazione, pur aspettando un bambino, presumibilmente proprio da lui. Alle corna l’uomo non sa resistere. Un difetto congenito. Con il quale si sono scontrate anche Guendalina Canessa (foto 1), ex gieffina, per il “presunto” tradimento di Daniele Interrante con Francesca De André, Antonella Clerici, anche lei per una scappatella non del tutto confermata dal suo compagno Eddy Martens e Vittoria Puccini (foto 2), che ha rotto con Alessandro Preziosi dopo il presunto tradimento di lui con la modella Giorgia Pagliacci. Nessun dubbio invece sulle scappatelle del marito di Sandra Bullock, Jesse James, il
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cui matrimonio è stato messo in crisi da una pornodiva, su quella del marito della splendida Elle Macpherson, una delle più belle donne del mondo dello spettacolo, messa letteralmente da parte dal proprio fidanzato, per una ragazzina molto più giovane, una modella colombiana! E su quelle di Ashton Kutcher ai danni della bella, ma “vecchia” Demi Moore. Nel mondo del gossip succede anche questo. Lo dimostra il caso di Eva Longoria, che ha chiesto il divorzio dal marito Tony Parker dopo il tradimento di lui con un’amica della stessa Longoria, Erin Barry e quello ben più datato di Elena Sofia Ricci tradita dal marito, pare, che ebbe una scappatella con un’amica comune, nientemeno che Nancy Brilli e il caso di Patrizia Pellegrino, il cui marito Stefano Todino si è lasciato andare a qualche toccatina di troppo con la sua massaggiatrice a Miami. Non ci si può proprio fidare di nessuno e le corna non risparmiano neppure le star! Fonte: tgcom24
Rebecca Galli, L’ex moglie del compagno di Laura Pausini ha accusato la cantante di averle rubato il marito...
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’ un momento felice per Laura Pausini. Pochi giorni fa la cantante ha annunciato con un messaggio ufficiale su Facebook di aspettare una bambina dal compagno, il chitarrista Paolo Carta, e di essere al quarto mese di gravidanza, allegando tanto di foto con il pancione bene in evidenza. Laura ha spiegato che “ha cercato” questo figlio per ben sette anni e che è arrivato in un momento in cui era particolarmente stressata, quando non ci sperava quasi più. Ma il suo momento di felicità rischia però di essere rabbuiato dalle parole di Rebecca Galli, ex moglie di Carta che al settimanale DiPiù si scaglia proprio contro Laura Pausini. La Galli dichiara che in realtà Paolo Carta ha già tre figli (Jader, 17
anni, Jacopo, 16, e Joseph, 12) nati proprio dal loro matrimonio durato ben 14 anni. Spiega che Carta è ancora suo marito perché non sono neppure ancora separati, ma non risparmia parole dure contro la cantanta romagnola: la accusa di aver distrutto il suo matrimonio e la sua famiglia, di averle rubato il marito. Rebecca spiega che non ha mai avuto un vero rapporto con Laura Pausini, ma la definisce una persona “egocentrica e accentratrice che vuole sempre stare al centro dell’attenzione e vuole gestire tutto”. Fonte: www.spettegola.com
Stefano De Martino : Voglio COSTRUIRE una famiglia con Belen
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’ una storia di passione e complicità quella che lega il ballerino Stefano De Martino e Belen Rodriguez. Si sono innamorati qualche mese fa “in punta di piedi” e la loro storia ha sollevato un polverone a livello mediatico. Ma il ragazzo ha grandi progetti per il futuro: “La amo tantissimo e sogno di costruire una famiglia con lei. La immagino con un fantastico abito bianco mentre mi raggiunge all’altare”.
che Stefano deve convivere con i numerosi corteggiatori che inevitabilmente gravitano attorno alla showgirl. “Sono gelosissimo, so di avere accanto una donna speciale e tutti i giorni devo fare i conti con questo sentimento irrazionale, ma per fortuna riesco a gestirlo bene”.
“Svegliarsi la mattina accanto a Belen - racconta il ballerino a Diva e Donna - è la cosa più bella al mondo. Mi piace coccolare la mia donna a partire dalla colazione a letto. Il risveglio insieme è tutti i giorni speciale”.
Proprio come ha gestito bene l’incontro tra la compagna e i suoi genitori che l’avevano inquadrata come “costruita e montata”. “Lo so, è difficile da immaginare, prosegue De Martino, ma Belen è davvero una persona umile e molto più ingenua di quello che si possa credere. In lei ho scoperto una donna dalla grande intelligenza e sensibilità”.
Certo, non è tutto rose e fiori, visto
Fonte: tgcom24 11
Pillole di conoscenza >
FOCUS
Quando sono nate le veline?
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egli anni Trenta, erano dette veline le “note di servizio” che il governo fascista inviava quotidianamente ai giornali. Riportavano in maniera dettagliata le indicazioni su come trattare una notizia, se comunicarla (contenuti, titoli), con che evidenza e con quale “taglio” presentarla ai lettori. Venivano dattiloscritte in più copie, come pro memoria per i redattori. Per farlo, veniva usata la carta velina. Un paio di esempi di veline: “11/7/35: Si fa assoluto divieto di pubblicare fotografie di carattere sentimentale e commovente di soldati in partenza, che salutano i loro cari”. Oppure: “3/11/38: La notizia dello scoprimento di una statua del Duce a Tripoli va data nella cronaca, senza alcun sottotitolo”.
Belle e silenziose Il termine è rimasto, in gergo giornalistico, a indicare comunicazioni ufficiose, con cui governo, enti pubblici o partiti “suggeriscono” ai mezzi di comunicazione come dare una notizia. Dal 1988 con Striscia la notizia, le “veline” sono diventate le soubrette che ballano durante gli stacchetti di fronte al pubblico e ai conduttori. Il vocabolo è entrato anche nella lingua comune (e nei dizionari) a indicare una ragazza che appare in tv con un ruolo... decorativo.
Quali sono state le scuse più assurde inventate dagli sportivi per il doping?
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ra le giustificazioni più stravaganti del mondo dello sport c’è senza dubbio quella del calciatore Marco Borriello, (nella foto) che nel 2006 disse di avere avuto un rapporto sessuale non protetto con Belen Rodriguez la quale, per curare un’infezione vaginale, assumeva una crema al cortisone (che lo rese positivo ai controlli). Ebbe tre mesi di squalifica. Per giustificare valori eccessivi di nandrolone (uno steroide), i calciatori Christian Bucchi e Salvatore Monaco dissero invece di aver mangiato troppe bistecche di cinghiale. Il tennista Richard Gasquet, nel 2009, ha giustificato la sua positività alla cocaina sostenendo di
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aver baciato una ragazza che aveva appena assunto la sostanza. Ai prodotti per capelli diedero la colpa i calciatori Fernando Couto e Manuele Blasi: il primo, noto capellone, parlò di uno shampoo fortificante, il secondo di una lozione schiarente. Il mezzofondista Dieter Baumann accusò il dentifricio (manipolato da qualcuno) di contenere steroidi, mentre per il calciatore brasiliano Santos Mozart la colpa era della crema applicata sulla pelle della figlia punta da un insetto. A sentire la nuotatrice Astrid Strauss e lo sprinter Linford Christie, la causa della loro positività al testosterone fu il consumo, rispettivamente, di fragole e avocado. Ma il meglio lo diede il ciclista Tyler Hamilton, che attribuì i globuli rossi estranei trovati nel suo sangue al fratello gemello morto prima della nascita.
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Qual è l’autore più tradotto al mondo?
La classifica vede però in prima posizione l’insieme delle opere della Walt Disney, seguita da Agatha Christie, Jules Verne e Shakespeare. Interessanti anche le posizioni di Lenin: è al 5° posto, Hans Christian Andersen (8° posto), Stephen King (9° posto) e Jacob Grimm (10° posto). Tra i primi 50, ma fuori dalla top ten, figurano autori classici (13° Alexandre Dumas, 17° Dostoevskij, 23° Tolstoj,
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25° Dickens, 32° Balzac, 33° Hemingway, 40° Cecov), ma anche filosofi (31° Marx, 43° Platone, 47° Engels) e autori più moderni (14° Conan Doyle, 16° Georges Simenon, 20° Jack London, 22° Isaac Asimov, 28° Oscar Wilde, 29° Sidney Sheldon, 35° Hermann Hesse, 34° Robert Ludlum). Per le opere religiose, troviamo Papa Giovanni Paolo II (21°) e la Bibbia (12° Nuovo Testamento, 50° Vecchio Testamento e 26° la Bibbia completa).
Fonte: www.focus.it
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econdo l’Index Translationum, l’indice delle opere letterarie tradotte nelle diverse lingue del mondo e aggiornato dall’Unesco tre volte l’anno, il singolo autore più tradotto è Agatha Christie, con 7.117 versioni dei suoi romanzi (comprendono sia i diversi libri sia le diverse lingue in cui uno stesso libro è stato tradotto).
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Tra gli scrittori italiani più tradotti, figurano: Umberto Eco (nella foto), Italo Calvino, Emilio Salgari, Dante e Alberto Moravia.
Nel cinema, che significato hanno i termini “kolossal”, “essai” e “director’s cut”?
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olossal. Un film di alto budget che spesso, soprattutto in passato, aveva un’ambientazione di tipo storico. Esempi: Ben Hur, I dieci comandamenti. Cameo. È l’apparizione, in un film, di un personaggio famoso per una parte estremamente marginale, quasi invisibile. I camei più famosi sono probabilmente quelli del regista Alfred Hitchcock nei suoi film. Essai. In francese vuole dire “prova”, “esperimento”. Il cinema d’essai, per estensione, indica quindi pellicole sperimentali o particolari, destinate a un pubblico di nicchia. Film. In inglese significa pellicola, ma in senso generale. Cioè qualcosa di sottile. Ma in italiano ha assunto il significato specifico di opera cinematografica.
Maquette. In francese indica qualcosa realizzato in scala, cioè un modello più piccolo dell’originale. Nel mondo del cinema, le maquette sono i plastici o i modellini (di città, personaggi di fantasia ecc.) utilizzati nel film. Director’s cut. È la versione del montaggio di una pellicola voluta dal regista (director, in inglese). E a volte diversa dalla versione uscita nelle sale. Nella foto a sinistra, il regista americano Martin Scorsese, premio Oscar nel 2007 per il film The Departed - Il bene e il male. Tanti i capolavori diretti dal regista, tra cui: Taxi Driver, Toro Scatenato, L’ultima tentazione di Cristo, Quei bravi ragazzi, Gangs of New York. Il suo ultimo lavoro Hugo Cabret, segna la sua prima esperienza in un film in 3D. 13
Riforma della SANITA’
Il Ministrodella Salute Renato Balduzzi
Attualità > di Eugenio Giannetta
Sindacati in prima linea sulla rivoluzione delle cure primarie. Medici pronti a “combattere” e a “scendere in piazza”.
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nformare per resistere è slogan rivoluzionario quanto mai azzeccato per descrivere la riforma della sanità in atto. In vista della presentazione del Decreto Balduzzi, i sindacati sono in prima linea sulla rivoluzione delle cure primarie. Una delle principali proposte è quella di creare centri socio-sanitari aperti 24 ore con conseguenti rotazioni di medici e abolizione della guardia medica. Eppure al momento non sembrano essere presenti i requisiti necessari all’applicabilità. I medici sono pronti a “combattere” e a “scendere in piazza” per una comune volontà: «Riaffermare una visione della sanità territoriale che veda medico e cittadino alleati nella ricerca dei percorsi di salute e non nemici per la ricerca di percorsi di bilancio». Fra i punti maggiormente contestati dai medici c’è il concetto di trovarsi ad affrontare attività completamente nuove senza la dovuta preparazione. I sindacati prospettano che, diventando i medici dipendenti, sarebbe sacrificata la figura del medico di famiglia con tutta una serie di conseguenze legate al rapporto di fiducia e all’anamnesi familiare, fondamentale sia in fase di prevenzione che di cura. La critica prosegue nell’individuare in questo “tetto” una sorta di controllo dell’attività professionale, in modo tale che il valore di un lavoro possa essere giudicato soprattutto in base al suo costo, condizionando le reali potenzialità dei singoli settori. Resta in attesa, dunque, il provvedimento sulla sanità, il cui testo è stato presentato dal ministro Renato Balduzzi. Tra gli altri cam14
biamenti previsti, anche nuovi criteri per la nomina dei direttori delle aziende sanitarie. Oltre a un problema di opposizione e maggioranza, resta un forte problema di costituzionalità e un necessario chiarimento dei dubbi e delle perplessità che si aggirano intorno alla riforma, prima di poter proseguire in qualsiasi direzione. Anche questa rivoluzione, ovviamente, rientra in un discorso legato principalmente ai tagli delle spese attraverso organizzazione e contenimento dei costi sanitario-farmaceutici. La volontà è quella di non intaccare ulteriormente le risorse finanziarie destinate al servizio sanitario nazionale. Assistenzialismo e territorialità sembrano essere le parole d’ordine, insieme a organizzazione e qualifica. Le novità principali sono le seguenti: 1) Assistenza sanitaria territoriale, 2) Intramoenia (organizzazione degli spazi e delle strutture), 3) Medicina difensiva (somministrazione di esami diagnostici inappropriati al solo scopo di evitare responsabilità civili), 4) Trasparenza nella scelta di direttori generali e primari, 5) Nuovi livelli essenziali di assistenza, 6) Promozione di più corretti stili di vita, 7) Certificati per l’attività sportiva amatoriale (spaventa il caso Morosini?, ndr), 8) Ludopatie, 9) Sicurezza alimentare e sanità veterinaria, 10) Farmaci, 11) Edilizia ospedaliera, 12) Istituto nazionale migrazioni e povertà, 13) Ricerca sanitaria, 14) Assistenza al personale navigante. Obiettivo: semplificare la struttura burocratico-istituzionale, obbligare al mantenimento dei bilanci e compensare ai tagli nazionali grazie alla territorialità: «Un sistema come quello della sanità ha bisogno di esser innovato per garantirne la sostenibilità a lungo periodo in presenza di un fabbisogno economico crescente, ma di risorse in diminuzione». Solo, non dimenticatevi dei pazienti…
Attualità> di Raffaella Patricelli
Paralimpiadi,
l’officina dei campioni
alla scoperta del centro Inail di Vigorso Si tratta di una realtà unica nel suo genere, un’Azienda Pubblica composta da una officina ortopedica, che realizza protesi e presidi ortopedici e da un’area riabilitativa.
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e Paralimpiadi di Londra quest’anno hanno attirato più attenzione del solito. Un buon segno direi, per questa società troppo spesso distratta, superficiale e menefreghista. Le competizioni sono state avvincenti, gli atleti di alto livello, il messaggio trasmesso nobile e forte. C’è molto dell’Italia in questo settore. Oltre alle persone che si sono spese tanto per questo grande evento, c’è da annoverare anche il Centro Protesi Inail di Vigorso, periferia di Budrio. Non vi dirà nulla questo nome, forse, ma per tante persone ha un significato gigantesco. Molti degli atleti che hanno partecipato alle competizioni londinesi sono passati per il Centro Inail, tra loro anche Alex Zanardi e Oscar Pistorius. Si tratta, infatti, di una realtà unica nel suo genere, un’Azienda Pubblica composta da una officina ortopedica, con finalità produttive che realizza protesi e presidi ortopedici e da un’area riabilitativa. Un vero e proprio fiore all’occhiello per il nostro Paese, non solo, quindi, terra di scempi e ingiustizie. Ed è bene che si sappia. Il Centro Protesi (fondato nel 1961), nello specifico, svolge un’attività di ricerca e sperimentazione, grazie alla quale si costruiscono e collaudano dispositivi tecnologicamente molto avanzati e se ne studiano nuove modalità di applicazione. Si realizzano 16
anche trattamenti altrettanto essenziali ai fini della riabilitazione, come quello preprotesico, che prepara il paziente a ricevere la protesi nelle migliori condizioni fisiche possibili ed il training di addestramento all’uso della protesi, che ne consente l’utilizzo ottimale. Per ogni paziente, l’équipe multidisciplinare del Centro Protesi Inail, composta da medico, tecnico ortopedico, infermiere, fisioterapista, assistente sociale e psicologo elabora un preciso percorso protesico-riabilitativo, che tiene conto dell’età e del tipo di disabilità fisica posseduta nonché del contesto ambientale nel quale dovrà reinserirsi una volta tornato a casa. La spending-review non ha risparmiato neanche il Centro di Vigoroso: “col blocco delle assunzioni vanno in pensione tecnici di alto livello e non possiamo sostituirli. – spiega Gennaro Verni, barese trapiantato a Bologna, direttore tecnico del centro. - E sono artigiani, come i nostri prodotti, non c’è protesi uguale all’altra”. Come atleta uguale all’altro. Per noi una medaglia d’oro è anche far tornare a ballare l’anziano che tutti i weekend andava in balera ma perde un piede e gli cade il mondo addosso. Come accaduto al batterista che pensa di non poter più battere sulla grancassa. Ed invece è tornato a farlo. Gli atleti sono eccellenza, il volto del professionismo, ma una nicchia. Il messaggio è che qui torni a camminare, ma se vuoi puoi anche tornare a correre”. Foto a sinistra: Alex Zanardi, foto in alto: Oscar Pistorius
Attualità > di Eugenio Giannetta
LA CRISI trattiene a casa con i propri genitori un italiano su tre
La crisi ha attivato la rete di protezione familiare caratteristica dell’identità nazionale con un terzo degli italiani (31%) che abita ancora con i propri genitori.
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a crisi ha fatto aumentare il numero di coloro che in passato sono stati sprezzantemente chiamati “bamboccioni”: coloro, cioè, che abitano ancora con la famiglia di origine. Secondo il rapporto Coldiretti/Censis il 31% degli italiani coabita con la mamma, e il 42,3% ha comunque la madre che abita ad un massimo di trenta minuti dalla sua abitazione. «Un italiano su tre abita ancora con i genitori. Gli altri due sono i genitori». Sdrammatizziamo, perché non ci resta altro di fronte a una crisi che colpisce tutti, ma soprattutto le generazioni a venire; quelle braccate in un circolo vizioso, che progettano di farsi una vita e lottano donchisciottamente contro i mulini a vento di una riforma del lavoro che stenta a decollare, o meglio: non esiste proprio in quanto parte integrante di un mercato bloccato. Questo è quanto emerge dal rapporto Coldiretti/Censis “Crisi: vivere insieme, vivere meglio”. Il 30% dei giovani italiani tra i 18 e i 29 anni vive insieme ai genitori. Bamboccioni o ri-scopritori dei legami familiari? L’involuzione economica di questi ultimi anni ha portato ad un necessario cambiamento sociale e strutturale del nucleo famiglia. Un bisogno crescente, quindi, di fare comunità, avvertito soprattutto dalle persone sole, ma non esclusivamente. 18
Oltre un italiano su due, secondo il rapporto, preferisce vivere in luoghi dove le persone si conoscano e si aiutino a vicenda; una sorta di riscoperta del borgo e una tendenza a formare aggregazioni partecipative ad attività strettamente legate al territorio. La cosiddetta “generazione 1000 euro” non può permettersi il coraggio di scelte drastiche che portino lontano da casa, soprattutto se si aggiungono lunghi periodi di inattività dati dalla precarietà lavorativa. La celebre commedia cinematografica francese Tanguy, seppur in maniera diversa, ben rappresenta un’esasperazione di questo fenomeno, ma la differenza sostanziale, in questo caso, sta nella necessità di doverlo fare. «In sostanza – si spiega nel rapporto – l’evoluzione delle funzioni socioeconomiche, con il passaggio alla famiglia soggetto di welfare che opera come fornitore di servizi e tutele per i membri che ne hanno bisogno, spiega anche la tendenza a ricompattare, in termini di distanza dalle rispettive abitazioni, i vari componenti, anche quando non coabitano. «Spesso – ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini – la struttura della famiglia italiana in generale, e di quella agricola in particolare, viene considerata superata mentre si è dimostrata, nei fatti, fondamentale per non far sprofondare nelle difficoltà della crisi moltissimi cittadini». Solidarietà tra generazioni modello vincente, volenti o nolenti, apprensione materna o no…
è lieta di offrire a tutti gli sposi che prenoteranno il proprio matrimonio per l’anno 2013 un vantaggioso
Sconto del 5% offerta valida fino al 31/10/2012 per tutti i lettori di For You Magazine
LA DROGA: Attualità> di Raffaella Patricelli
che rende
Cannibali
Una nuova e terribile ondata di violenza sta sconvolgendo l’America a causa della “Bath Salts”, una droga sintetica che provoca allucinazioni e grande aggressività. Un caso, purtroppo, si è registrato anche in Italia.
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on si tratta di un fumetto o di una campagna di marketing che punta a lanciare una nuova serie televisiva.
Negli Stati Uniti sono arrivati davvero gli Zombie. Il fenomeno, ormai in una preoccupante crescita, è determinato da una nuova droga sintetica (Bath Salts) che provoca allucinazioni tremende arrivando a disconnettere il soggetto con la realtà. Allucinazioni che, secondo gli esperti, trasformerebbero l’individuo che ne fa uso in un vero e proprio aggressivo e cattivissimo Zombie. Dagli Usa, il fenomeno è giunto però già in Italia. Un caso è stato, infatti, denunciato a Genova dove una ragazza si è risvegliata il mattino nella sua camera con la faccia a brandelli e il fidanzato che le si era avventato sopra con voracità dopo aver assunto la presunta sostanza stupefacente. La vicenda è avvenuta in un appartamento nella zona di Oregina, sulle alture cittadine. I medici del pronto soccorso che hanno avuto in cura i due hanno cercato, attraverso le analisi del sangue, di risalire alla sostanza che aveva condizionato l’atteggiamento del ragazzo. L’ipotesi più probabile è che la terribile droga che ha già fatto vittime sulla East Coast sia arrivata anche in Italia. Gli investigatori hanno rinvenuto quattro 20
compresse bianche e un involucro contenente sostanze di diversi colori e una confezione di pillole gialle. La droga (secondo le forze dell’ordine) sarebbe stata fornita da un amico della coppia, entrambi dell’est Europa, ragazzi sui vent’anni, di buona famiglia. La cosiddetta Zombie Drug non è, in realtà, una droga nuovissima: già dal 2009 la si può trovare sul mercato, eppure solo dopo così tanti anni se ne sente finalmente parlare. La droga è una cosiddetta “designer drug”, parola originale per definire delle sostanze chimiche che possono essere facilmente rielaborate e modificate dagli uomini, per rendere sempre più complicato il loro screening in fase di test antidroga. Questa, in specifico, è composta da varie sostanze, tra cui anche la MDMA, conosciuta meglio come ecstasy e il mefedrone, una sostanza fertilizzante. Grazie proprio a quest’ultima, la droga ha potuto essere venduta legalmente per anni su internet ma anche in negozietti, in contenitori che riportano la dicitura: “fertilizzanti per piante” o “repellente per insetti”, e l’avviso di “non somministrare a esseri umani” ha protetto il business. La droga viene venduta in tubetti, vasetti e buste con nomi fantasiosi come Vanilla Sky, Purple Rain, Bliss e naturalmente anche Bath Salts.
Salute > di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)
Gli amici,
fanno bene alla salute La solitudine, il restare soli all’improvviso, corrisponde al momento peggiore della propria esistenza.
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li amici fanno bene alla salute, in particolar modo dopo i 45 anni di età: lo evidenziano i risultati di una recente ricerca del National Child Development Study, che ha preso in considerazione 6500 soggetti nati nel 1958 e controllati in tre periodi diversi della loro esistenza. Sebbene il numero dei soggetti interessati non sia tale da garantire l’inconfutabilità della ricerca, tuttavia è un dato che conferma ciò che in effetti era già noto da tempo. Oltretutto molte persone, oltre che i gruppi di ricerca nello specifico, sono perfettamente consapevoli di quanto le amicizie siano importanti, di quanto i rapporti sociali possano aiutare a mantenersi giovani, vivi, attivi. Infatti, non può certamente passare inosservato il beneficio che una vita di relazione è in grado di assicurare. Una delle cose peggiori che possa capitare ad un uomo è restare solo, e non ci si riferisce esclusivamente agli affetti familiari, bensì anche ai rapporti sociali. La solitudine, il restare soli all’improvviso, corrisponde al momento peggiore della propria esistenza, per cui è necessario cercare di colmare il vuoto in qualche modo. Vivere da soli in gioventù è molto più sopportabile rispetto a quando gli anni stessi cominciano a pesare. Poter contare sull’affetto o anche sulla solidarietà di qualcuno, avere una persona con cui parlare è importante, perché comunque si tratta di una sorta di ancora di salvezza nei momenti di bisogno. L’essere umano è un animale sociale, al pari di tante altre specie viventi, per cui le amicizie, la compagnia, sono fondamentali. 22
E’ quello che si suole definire il sesso forte che soffre maggiormente di questo problema, dato che preferisce i rapporti familiari ai rapporti sociali. E’ molto più facile che un uomo di 50 anni abbia dei rapporti familiari ben consolidati piuttosto che degli amici con cui trascorrere del tempo o scambiare quattro chiacchiere. Per le donne, invece, la condizione è decisamente l’opposto, in quanto curano molto più assiduamente le amicizie, mentre hanno meno rapporti familiari solidi. E’ infatti più facile che frequentino qualche amica piuttosto che un parente, il che probabilmente le mette in una condizione di netto vantaggio rispetto agli uomini. Infatti, quando un uomo resta solo perché ha perso la compagna della sua esistenza, è molto più difficile che riesca ad affrontare il suo nuovo stato di single. Se ha delle persone di famiglia con cui frequentarsi, come figli o fratelli e sorelle, riesce a gestire la sua nuova condizione senza cadere nella depressione, in caso contrario la sua vita diventa di fatto drammatica. Le donne, invece, in una situazione analoga – oltre tutto più frequente in quanto l’aspettativa di vita per loro è decisamente migliore rispetto agli uomini – anche in caso di mancanza di rapporti familiari, riescono a sopperire con le amicizie. Agli uomini soli e depressi infatti, gli psicologi consigliano di cercare l’amicizia in un cane – e solo chi non ne ha mai avuto uno non può capire che molto probabilmente è la migliore che si possa desiderare! Un cane amico in realtà, è in grado di cambiare la vita di una persona sola, soprattutto se avanti negli anni.
Salute > di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)
Intervento miopia con laser:
costi e rischi
Con l’avvento dei laser ad eccimeri, ormai è possibile contare su di una tecnica consolidata, tanto che l’intervento dura solo pochi minuti.
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’intervento per correggere la miopia con il laser è oggi un intervento considerato di routine, tanto che in alcuni casi, in alcune cliniche specializzate, ci si ritrova come in una catena di montaggio, con gli interventi che si susseguono, uno dopo l’altro, senza soluzione di continuità. Con l’avvento dei laser ad eccimeri, ormai è possibile contare su di una tecnica consolidata, tanto che l’intervento dura solo pochi minuti, senza necessità di anestesia, fatta eccezione per una locale da effettuarsi con poche gocce di collirio. Anche il post operatorio è molto ridotto rispetto al passato e tutti gli interventi vengono eseguiti in day-hospital. Si tratta in definitiva di un intervento sicuro, che nel 95% dei casi garantisce degli ottimi risultati, per lo più privi di complicanze, anche se non sono totalmente da escludere. Vi sono tuttavia alcune controindicazioni per le quali si sconsiglia il ricorso alla chirurgia refrattiva a mezzo laser in certe età, in quanto non è possibile sottoporvisi prima di aver compiuto i 20 anni e nel caso in cui il difetto visivo non sia stabilizzato da almeno 12 mesi. Inoltre non vi si possono sottoporre i diabetici, al pari di coloro che assumono psicofarmaci o che si sottopongono a terapie ormonali. Sono esclusi dal trattamento anche coloro che soffrono di difetti congeniti della cornea, chi ha una scarsa lacrimazione o chi ha già in partenza una cornea troppo sottile. 24
Bisogna tener presente che l’intervento è ripetibile, anche se è necessario che trascorrano almeno tre mesi tra un intervento e l’altro, ma comunque non certamente all’infinito. I rischi di complicanze, che possono certamente verificarsi, sono statisticamente rari. Tra questi il mancato ottenimento del risultato sperato, una eccessiva secchezza della cornea quindi scarsa lacrimazione, prurito, bruciore, fastidio alla luce, infezioni, opacità della cornea (che comunque è un fatto transitorio, al pari di aloni notturni o difficoltà a guidare l’automobile). Si tratta in tutti i casi di eventi rari, una parte dei quali si risolve spontaneamente. I costi sono legati a troppe variabili per poter essere definiti in assoluto. In linea di massima la spesa è compresa tra i 1.000 e i 2.500 euro per occhio, differenza legata per lo più alla tecnica utilizzata e ad eventuali prestazioni accessorie. In tutti i casi, dopo l’intervento, è necessario adottare alcune precauzioni che vanno mantenute per un certo tempo. Bisogna sottoporsi ad alcune terapie e controlli, evitare di fare il bagno, sia in piscina che al mare, non utilizzare saponi che possano entrare in contatto con l’occhio, evitare sport traumatici, cosmetici e quant’altro possa arrecare fastidio all’occhio, che comunque è stato sottoposto ad un intervento, seppur di routine. Infine bisogna ricordarsi che gli occhi vanno in ogni caso protetti, per cui è preferibile utilizzare gli occhiali da sole quando è necessario. Si tratta in definitiva di un intervento sicuro e consolidato, che presenta rare criticità, per il quale bisogna rivolgersi a strutture qualificate.
Salute > di Eleonora Casula (www.tuttasalute.net)
Ritenzione Un problema e non solo un fattore estetico. Ecco come prevenire questo disturbo e soprattutto come eliminare il fastidio dell’eccesso di accumulo d’acqua.
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olte donne e molti uomini sono afflitti da ritenzione idrica. Qualcuno pensa si tratti esclusivamente di una questione estetica, invece no, si sbaglia; si tratta di un vero e proprio disturbo, che colpisce milioni di persone, soprattutto donne (30 % della popolazione italiana femminile).
La ritenzione idrica sembra insorga a causa di patologie come disfunzioni cardiache o renali, infiammazioni severe e reazioni allergiche, ma non solo: molto spesso la ritenzione idrica è causata da uno stile di vita sbagliato, scarso movimento e dieta scorretta. La ritenzione idrica, si apprende dalla lettura di diversi testi medici, è caratteristica di alcune zone – generalmente cosce, glutei ed addome – perché risultano essere quelle predisposte per l’accumulo di grasso. Come capire se vi è ritenzione idrica? Beh, lo sappiamo un po’ tutti, uno dei segnali principali è l’edema, ossia un rigonfiamento anomalo di una parte, proprio perché vi è ristagno di acqua. In questo caso però si avrà anche l’alterazione della circolazione – non solo venosa ma anche linfatica – con una successiva conseguente alterazione del metabolismo. La ritenzione idrica spesso crea sovrappeso ma è da considerare che ormai i diversi studi medici hanno dimostrato che fa aumentare il peso corporeo in
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modo marginale. Si è anche dimostrato che quest’ultimo è la causa e non l’effetto, dato che il peso in eccesso rallenta la diuresi. In genere la ritenzione idrica si diagnostica attraverso l’esame del peso specifico delle urine, ma basta persino premere con forza il pollice sulla parte anteriore della coscia per un paio di secondi e, se c’è l’ombra del dito allora vi è ritenzione. Per curare la ritenzione idrica, oltre a dello sport possibilmente quotidiano, uno stile di vita pulito, semplice e salutare, con limitazioni che riguardano chiaramente il fumo, l’eccessivo consumo di alcolici, il sovrappeso, i cibi salati, abuso di farmaci e caffè, devono essere messi al bando anche abiti troppo stretti e tacchi troppo alti. Si deve anche bere a sufficienza, all’incirca un litro e mezzo di acqua al giorno, corrispondenti più o meno a sei bicchieri: va benissimo anche acqua di rubinetto oppure tisane, calde d’inverno e fatte rinfrescare d’estate. E’ importante fare esercizio per facilitare la circolazione, dunque evitare di stare fermi anche da seduti, alzarsi di tanto in tanto sulle punte dei piedi in modo da stimolare la circolazione ed il ritorno venoso, ottimo poi è tenere sempre i piedi un po’ in alto anche quando si dorme, magari utilizzando un cuscino; in questo modo la microcircolazione ne trarrà sollievo. Un ottimo consiglio è anche quello di curare la dieta prediligendo un’alimentazione ricca di liquidi. di Eleonora Casula www.tuttasalute.net
Salute > a cura di Teresa Tiziana Langiano
tumore del seno E’ importante ricordare che il tumore al seno è il tumore più frequente nella popolazione femminile.
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perarsi per un cancro al seno, preservare l’estetica della mammella, non fare ospedalizzazione e tornare a casa con le proprie gambe dopo un paio d’ore da un intervento così importante e delicato, oggi si può.
simo e preparatissimo uomo di scienza ed infatti, con una incomparabile miscellanea di cuore e mente, prende sotto la sua ala protettiva la donna che, all’improvviso, si trova a combattere contro un insidioso ed inaspettato nemico e le spiega, con esaustiva chiarezza, tutto l’iter di un cammino certamente periglioso, lungo e difficile, ma quasi certamente, risolvibile.
Si può grazie alla lungimiranza del dottor Fabio Ricci, chiururgo senologo direttore U.O.S. dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, la cui chiara fama ha già varcato i confini al di là dell’oceano, ove hanno riconosciuto e premiato la grandezza della sua arte professionale.
Poiché il dottor Ricci è anche appassionato cultore di arte, il 27 ottobre prossimo alle ore 16,30, presso l’aula magna dell’Istituto comprensivo Giovanni Pascoli, (salvo eventuali problemi di carattere logistico) illustrerà: “La chirurgia del seno e l’arte”. La manifestazione sarà curata dal C.I.F. di Aprilia, da sempre attento alle problematiche femminili, di qualsiasi natura esse siano e che devolverà i proventi della raccolta fondi, attuata da una libera offerta di quanti lo vorranno, alla Lega Italiana Tumori, affinché la ricerca vada sempre più avanti e, con essa, la vita!
Troppo corta la pagina di un giornale per poter scrivere tutto quel che lo riguarda, sinteticamente ricordiamo che è specializzato in oncologia e ginecologia, cum laude; ricercatore IS.IPHAR Roma; ricercatore AIRC e INT Milano; relatore di 150 seminari e congressi nazionali ed internazionali; autore e coautore di 150 lavori scientifici, pubblicati anche all’estero, nonché di 2 lavori, in collaborazione con il Cancer Management and Information Center Usa, con una casistica di oltre 2000 interventi chirurgici. Ma, il dottor Ricci non è solamente un validis28
Teresa Tiziana Langiano Presidente C.I.F. Aprilia Responsabile LILT Aprilia
Estetica > di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)
Taglio dei capelli le tendenze per
QUESTO autunno Un bel taglio corto, pratico e facile da tenere in ordine per affrontare la vita di tutti i giorni.
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aglio dei capelli, il solito dilemma di tutti i giorni. Non si sa cosa fare e si aspetta sempre di sapere qual è la tendenza del momento per cercare di essere alla moda.
Dopo un’estate passata a gingillarsi con i tagli e le acconciature più stravaganti, e ora il momento di tornare al serio, o per lo meno al pratico, un taglio in grado di coniugare la praticità e, perché no, anche la seduzione, che poi è una compagna di quasi tutti i giorni, anche se inconsapevolmente. E allora cosa di meglio di un bel taglio corto, pratico e facile da tenere in ordine. Capelli corti, o anche cortissimi, in tutti i casi non oltre la spalla. E’ questa la tendenza di questo autunno, anche perché la donna d’oggi, tra casa, figli, lavoro e carriera, non ha tanto tempo a disposizione, per cui serve un taglio che sia comodo, pratico e al tempo stesso elegante e fascinoso. Ecco quindi che un bel taglio alla “Garconne” potrebbe essere la soluzione giusta, sempre che si abbia un viso piccolo e sottile, con dei lineamenti armoniosi e femminili, taglio che può essere completato da una frangetta. Questa, però, deve essere mantenuta in ordine con del gel fissante, per evitare che se ne possa andare per conto suo, cosa che conferirebbe un senso di disordine a tutta l’acconciatura.
Un taglio così è particolarmente indicato a chi non vuole passare inosservata, a chi non vuole rinunciare a stupire tutti i giorni, per cui va completato con un look adeguato e anche con l’aiuto di accessori particolarmente eleganti, o anche un po’ stravaganti. Se invece il viso è affilato, con i lineamenti pressoché perfetti, è meglio puntare tutto sul taglio “Pixie”, sfilato vicino alle orecchie e con la frangetta corta, anche se in questo caso una ciocca più lunga sul davanti non guasta assolutamente, anzi conferisce maggior charme all’aspetto complessivo. Se poi si vuole puntare sulla sensualità, se si vuole un taglio che possa già da solo essere molto seducente, il corto spettinato è quello più adatto, che oltre tutto ha il vantaggio di adattarsi a tutte le tipologie di viso, salvo per chi ha qualche imperfezione evidente, come fronte troppo larga o un nasino che poi tanto nasino non è. Se non si vuole tagliare troppo, il fido “caschetto” è un taglio che non tramonta mai, anche se quest’anno vanno particolarmente di moda alcune varianti, come il caschetto scalato. Questo taglio risulta essere un buon alleato per chi ha un viso troppo rotondo o ovale e ha quindi bisogno di assottigliarlo un po’. Con un taglio così è poi possibile scegliere altre varianti come la riga al centro o di lato, la frangia e altro ancora, tutte varianti che possono essere adottate senza la necessità di ricorrere al parrucchiere. Un buon modo per cercare di essere diversa, se non proprio tutti i giorni, ma almeno nei fine settimana. Il caschetto, è l’ideale per i capelli lisci, visto che non richiede particolari attenzioni, mentre risulta ben più impegnativo per chi ha capelli ricci naturali. Un piccolo prezzo che vale la pena di pagare. di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)
Scienza > di Sara Latorre
Un regista speciale:
il cervelletto Da un recente studio, sembrerebbe che la timidezza e la socialità non dipendono dall’educazione, formazione familiare e ambientale o da costituzione naturale ma dalla grandezza del cervelletto.
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a ricerca scientifica si addentra sempre più nei meandri della psiche umana sorprendendoci con i suoi risultati e le sue conclusioni. Questa volta la nostra attenzione è stata richiamata da un’indagine portata avanti dalla fondazione Santa Lucia I.R.C.C.S. in collaborazione con l’università La Sapienza di Roma che è stata pubblicata sulla rivista specializzata Human Brain Mapping.
Sappiamo che esistono persone temerarie, curiose, interessate ad ogni novità, estroverse che vogliono stare al centro dell’attenzione e persone chiuse diffidenti rispetto al nuovo, timide e caute che stentano a relazionare; queste due categorie di individui esprimono nei loro diversi comportamenti due opposte personalità. Queste osservazioni hanno portato gli studiosi a chiedersi il perché e dopo aver costatato il ruolo fondamentale del cervelletto nella determinazione degli atteggiamenti umani hanno realizzato un programma di ricerca che riguarda la relazione tra la dimensione del cervelletto e il temperamento dell’individuo. E’ emerso che la timidezza e la socialità sem-
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brano non dipendere dall’educazione, formazione familiare e ambientale o da costituzione naturale ma dalla grandezza di questo. L’indagine precisa, infatti, che mentre il carattere è influenzato dal contesto esterno, il temperamento invece è determinato dai geni dell’organo in questione dimostrando che chi è interessato alla novità, curioso e socievole ha il cervelletto più grande al contrario quello di chi è timido, timoroso ed ansioso è più piccolo.
Il cervelletto quindi che spinge all’esplorazione verso l’esterno e verso contesti nuovi e che indirizza l’adattamento dell’individuo e le sue abilità di passare da un’azione all’altra chiede più impegno tendendo così ad allargarsi nel suo volume. Il team di ricercatori ha lavorato su un vasto campione di soggetti sani associando tratti della personalità nel temperamento con tecniche di neuro immagine seguendo i parametri provenienti dalla “Scala di temperamento e carattere” di Claude Robert Cloninger, il padre del modello bio-psico-sociale” della personalità.
di Sara Latorre
Ambiente > di Alessandro Galante
IL MOTORE
MAGNETICO
la vera alternativa energetica? Nel numero di ForYou di giugno ci siamo occupati del dibattito nato intorno alle fonti alternative – in particolar modo il tanto chiacchierato fotovoltaico – nel momento in cui ci si è ritrovati tra le mani la bolletta rincarata a causa degli investimenti su di esse... Il dilemma sul da farsi allorquando il petrolio e il gas saranno esauriti è all’ordine del giorno fra gli esperti e di certo, se pure vi fossero rimedi, non saremmo noi a venirne a conoscenza in tempi brevi.
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ome suol dirsi, “la necessità aguzza l’ingegno”, e così in molti, più o meno esperti, più o meno convinti del complotto mondiale per la monopolizzazione della produzione energetica, si sono adoperati per cercare soluzioni quantomeno originali se non effettivamente funzionali.
Il beneficio del dubbio è d’obbligo, dato che nessuna strada – a parte quelle comunemente conosciute, ossia: fotovoltaico, eolico, a biomasse... – è stata così largamente studiata da certificarne l’efficacia. D’altronde neanche ci si potrebbe aspettare che qualcuno investa su una fonte energetica che non giovi ai grandi fornitori, bensì alla popolazione intera! Comunque, vediamo cosa bolle in pentola... Su internet, digitando “motore magnetico”, ci si accorgerà che qualcuno ha fatto una scoperta sorprendente, o almeno così sembrerebbe. Basterebbero delle cala-
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mite disposte uniformemente sulla superficie di un cilindro rotante, contrapposte ad una calamita fissa, per innescare un moto che si vorrebbe “perpetuo”. Il calderone di Youtube contiene molti esempi e varianti in merito, ma il principio di funzionamento sarebbe lo stesso. “Sarebbe” perché un evento del genere andrebbe a violare dei principi della termodinamica; in parole povere, senza andare a immischiarci in termini tecnici, vige la regola per la quale “nulla si crea e nulla si distrugge”, quindi non si potrebbe creare energia dal nulla.
Esperimenti e dimostrazioni negli ultimi anni ce ne sono stati a bizzeffe e l’ipotesi del moto perpetuo per produrre energia gratuita risale a tempi antichi (anche Leonardo da Vinci aveva compiuto studi a proposito), ma finora non c’è stata nessuna innovazione che abbia fatto scalpore. C’è chi propone di collegare un motore così “semplice” (richiede comunque delle conoscenze specifiche) all’alternatore di un’automobile, chi l’ha presentato ad un convegno di esperti per
dichiararne la veridicità... L’intenzione di tutti, in ogni modo, è quella di produrre energia a costo zero o minimo, ma soprattutto di scollegarsi dalla matrice (ricordate il film Matrix, no?). Sul blog di Domenico Schietti, un eccentrico inventore che avrebbe scoperto diversi modi di produrre energia a costo zero o quasi, si legge: “esistono molti altri metodi per produrre energia pulita rinnovabile, tutti buoni, come per esempio le onde. Esistono forse anche brevetti segreti di moti perpetui potenti di piccole dimensioni. Ma l’unico metodo che viene pubblicizzato è il solare fotovoltaico [...] evidentemente si tratta di una truffa perché non produce abbastanza energia e non ripaga i costi, giustificando il consumo di petrolio, gas, uranio e carbone.”
Il motore magnetico non sarebbe che una delle strade percorribili, ma non viene abbastanza sponsorizzato da permettere degli studi approfonditi su di esso; molte ipotesi infatti rimangono tali, dato che spesso costruire queste macchine prevede, come si diceva, co-
noscenze specifiche e i materiali impiegati non sono così facilmente reperibili come si potrebbe pensare. Biocarburanti, centrali geotermiche, lo sfruttamento della forza delle maree, non sono che alcuni degli scenari su cui si potrebbe investire e nel nostro piccolo molto potremmo fare incentivando le ricerche e aprendo lo sguardo verso orizzonti che non siano quelli soliti del catastrofismo che i media ci vogliono inculcare... E’ vero, se continuiamo di questo passo, il futuro sicuramente non sarà roseo, ma si può invertire la rotta: se non abbiamo la creatività e l’attitudine per cercare soluzioni alternative, iniziamo a pensare ad una riduzione del consumo di energia e di merci, prima che questi diventino scorie e rifiuti – il riciclo non è una giustificazione. Fino a prova contraria possiamo essere artefici del nostro futuro! di Alessandro Galante
Viaggio > di Marzia Pichi
MONTE CARLO Stato indipendente e sovrano situato ai piedi delle Alpi del Sud Talvolta riportata come Montecarlo, è la parte più centrale della città-stato del Principato di Monaco, è nota per il suo casinò, le spiagge, i grattacieli, la moda
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ustando un cocktail a bordo piscina, dalla terrazza del Billionaire Sunset Lounge posso ammirare Monte Carlo in tutte le sue sfaccettature… all’orizzonte una metà del sole riflette sul mare e il cielo inizia a dipingersi di un blu sempre più intenso... un’altra città sta prendendo forma, nell’ombra si accendono 36
e per essere stata eletta come luogo di residenza di diversi personaggi famosi. Io, ho avuto la fortuna di viverci in questo periodo e vi racconto la mia esperienza...
luci che perfezionano le linee sinuose delle strutture degli alberghi a 5 stelle, e sul letto d’acqua ai piedi di Monte Carlo altre luci mi avvertono che dal mare stanno arrivando nuovi visitatori, nuovi protagonisti che racconteranno nuove favole. Perché vivere Monte Carlo anche per un solo fine settimana è una favola da mille e una notte.
Alla mia stessa altezza, sono aperte le finestre dell’edificio accanto, è il casino principale di Monte Carlo! A me onestamente sembra un passatempo per chi dei soldi non sa che fare, ma qualcuno la pensa diversamente… Nel 2004 un giovane inglese, Ashely Revell si è giocato tutto ciò che aveva alla roulette ed in una singola puntata. Non era sposato e non aveva figli così vendette tutto ciò che poteva vendere organizzando delle aste riuscendo a racimolare 76.840 dollari. Era la sua occasione per fare una pazzia. Di fronte al banco della roulette la sua scelta iniziale annunciata era quella di mettere tutto sul nero, ma in Inghilterra il risultato di un sondaggio dava come scommessa favorita dalla maggior parte dei suoi compatrioti il rosso e così all’ultimo decise di cambiare. La pallina dopo una serie di rimbalzi cadde nel numero 7 rosso ed Ashley Revell aumentò il suo capitale guadagnando in una sola puntata 135.000 dollari. Una mancia di 600 dollari al croupier e poi via a festeggiare l’impresa! Come lui molti altri uomini hanno fatto la loro fortuna al banco dei casino.
Nella frenetica Monte Carlo esiste un posto dove la città sembra riposarsi. E’ un meraviglioso giardino giapponese. Il giardino zen dove il dinamismo della città scompare e resta solo il silenzio dei pesci che nuotano nelle vasche, delle piante curatissime, delle fontane, dei laghetti, delle rocce e della sabbia finissima. In questa dimensione insolita ha un senso anche stare semplicemente seduti e rilassarsi e se per qualche istante si perde la cognizione spazio-temporale basta solo alzare un po’ lo sguardo per trovarsi nuovamente tra i grattacieli della splendida Monte Carlo. Monte Carlo è famosissima per uno degli eventi sportivi più importanti del mondo, il Gran Premio di Monaco di Formula 1. Abitualmente la gara si svolge sotto gli occhi attenti degli esponenti di casa Grimaldi, la famiglia che fondò Monte Carlo nel 1314 e che ancora oggi detiene la corona. La lunghezza del tracciato è di 3,34 km e i piloti la devono percorrere per 78 volte (per un totale di 260,52 km). Si tratta del tracciato più breve del mondiale, ma anche quello con velocità più basse a causa della tortuosità e della scarsa larghezza del tracciato. La notte a Monte Carlo è piena di splendide opportunità di divertimento! Si può iniziare dall’aperitivo al Buddha Bar, un luogo dove la fusione tra
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Viaggio > di Marzia Pichi
Oriente ed Occidente si vede, si fiuta, si assapora e dove stati di benessere ed elementi artistici orientali danno vita ad una nuova definizione di lussuria. Per cenare vi invito a provare la celebre catena di ristoranti Cipriani, contraddistinta da un servizio al di sopra di ogni aspettativa e presente in tutto il mondo; qui a Monte Carlo, Cipriani vi offre un ambiente prettamente originale perché oltrepassando la soglia della porta vi sembrerà di essere appena saliti a bordo di uno yacht! Lasciatevi coccolare dal personale, sempre attento e premuroso, e dai famosi piatti brevettati Cipriani... un’esperienza plurisensoriale che vi lascerà senza parole! Per continuare la serata, a pochi passi dal Cipriani, sulla terrazza del Fairmont Hotel c’è il prestigioso Billionaire Sunset Lounge, dall’aperitivo a base di sushi fino al dopo cena, si possono gustare cocktail squisiti preparati da barman preparatissimi, fumare shisha e rilassarvi sui comodi divanetti a bordo piscina e quando la serata si fa calda, la musica dal vivo invita a buttarsi in pista e scatenarsi…ovviamente sempre con il drink alla mano!
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Monte Carlo è piena di sorprese, basta sedersi a prendere un bicchiere di vino al Cafè di Paris, per capirne lo stile di vita. Da qui se ti guardi intorno noti solo il lusso più sfrenato. Donne e uomini, anziani, adulti e molto giovani, ricchi e meno ricchi, entrano ed escono dal casino principale, il Casino Monte Carlo. Donne bellissime e curate in ogni minimo dettaglio, adornate da gioielli di cui non si può immaginare il valore, passeggiano lentamente accanto ai loro uomini… molto spesso sono pagate ma qui a Montecarlo è la routine, quindi non ci si scandalizza! Tra i proprietari delle auto di lusso sembra una gara quella di sfoggiare il loro ultimo acquisto… Ferrari, Lamborghini, Rolls-Royce, Bentley ed Aston Martin! Quando hai visto tutto questo, paga il conto del bicchiere di vino, alzati, attraversa la strada. Ti ritroverai in un bellissimo parco immerso nella natura... così ti accorgi che Monte Carlo non la finisci mai di conoscere!
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IL CASINÒ DI MONTE CARLO È IL PIÙ FAMOSO IN EUROPA. L’EDIFICIO FU COSTRUITO SU PROGETTO INIZIALE DI GARNIER E VENNE TERMINATO NEL 1910
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Moda >
Collezione Donna Autunno Inverno
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n’atmosfera da parata, un immaginario di soldatini colorati e uniformi “pop” introducono alla nuova collezione Moschino per l’autunno/inverno duemiladodici duemilatredici.
Cappotti e giacche come divise in crepe di lana, decorati da alamari in panno e cristallo, dal forte impatto grafico. Abiti in marabù e mikado, o taffetà e crepe de chine, per un look da vere “party girls”. Mikado, jersey e pelle lavorati e trapuntati su mini tailleur e abiti da cocktail. Irrinunciabile la giacca da biker. La silhouette è compatta e strutturata, con gambe in evidenza o con pantaloni molto asciutti, ridefinita da macro fiocchi in taffetà nero, che fermano i capelli e ne ridisegnano il volume. I colori sono solidi e vivi: dal rosso, al giallo sole, dal blu Klein, al fucsia. Completano la palette i classici bianco/nero. Tocchi d’oro, infine, si riflettono nei dettagli per la sera: macro paillettes su abiti corti, ricami e profili su giacche e preziose cappe. Gli accessori assumono un ruolo decisivo: borse, bracciali importanti e orecchini sui quali si riproduce la lavorazione trapuntata. Platform vertiginose e rigorosamente nere, con macro borchie dorate. Un’originale “Swinging Parade” che, in pieno stile Moschino, sconvolge e rimescola canoni di stile e convenzioni, creando look dalla sartorialità impeccabile.
Fonte: styleandfashion.blogosfere.it 40
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ACCESSORI DONNA
autunnoinverno Bulgari Bracciale Serpente in oro 18 carati. Questo pezzo presenta un’avvolgente struttura diafana in oro rosa, rivestita da scaglie nero inchiostro o bianco color guscio d’uovo e arricchita da diamanti taglio brillante. Movimento svizzero al quarzo personalizzato per Bulgari, su entrambi i lati presenta 6 diamanti taglio brillante che incorniciano il nero zaffiro o il bianco della madreperla, mentre altri 12 diamanti segnano le ore sugli indici.
Gaetano Perrone
Yves Saint Laurent Per alcune donne il segreto di bellezza è il profumo, per altre lo sguardo, per qualcuna il sorriso. Ma per tante, per molte, l’arma segreta è uno stick color oro dalle proprietà a dir poco magiche: il Touche éclat di Yves Saint Laurent. Non è un correttore perchè va oltre: è un “cattura luce” grazie alla sua formula luminocaptide che attenua così le zone d’ombra del volto ma anche i segni di stanchezza e i piccoli difetti. La pelle risulta così luminosa e levigata grazie al polimero idratante contenuto all’interno che permette una lunga idratazione.
Brand nato dall’omonimo shoe-designer che ha lavorato con brand del calibro di Iceberg, Dior, Kenzo, Salvatore Ferragamo e Alexander McQueen. La collezione A/I comprende calzature che assomigliano a sculture tridimensionali che prendono ispirazione dal lontano Oriente. Pensate per una donna sensuale con personalità e grinta che porta con disinvoltura scarpe con forme ibride. I materiali comprendono i classici camosci e nappe, soli o in combinazione tra loro, fino alla sperimentazione che contamina i tessuti per mettere insieme pelli e materiali più preziosi e cangianti, che vanno dal serpente alla pelle di cavallo.
Someday Il primo profumo lanciato dalla popstar Justin Bieber. Un fragranza femminile che fa del bene e pone l’accento sull’importanza delle iniziative solidali, in questo caso promossa dalla società Give Back Brands che si impegna a donare i profitti delle sue vendite in beneficenza.
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specialeborse
bags borse Francesco Biasia
Il best seller della collezione Francesco Biasia autunno/inverno 2012-13 è la Seo, una bag realizzata in un unico modello e in quattro varianti di colore, pensata per un duplice uso: big bag e pochette da sera. Alla versione maxi, in pelle scamosciata trattata con effetto lucido bagnato, è applicata con un sapiente gioco di anelli, una pochette a contrasto nel colore, nel materiale e impreziosita da una zip frontale, che può essere staccata e usata da sola.
Elena Ghisellini La stilista ci propone una nuova collezione di borse molto interessanti. Tra le borse più belle e originali c’è Noemi, caratterizzata da un’allure sensuale e fiabesco: la bag è stata realizzata in morbidissima pelle zafferano con dettagli a contrasto neri. Ideale invece per una donna organizzata e moderna è il raffinato porta iPad con tracolla in pitone color curry che è l’accessorio protagonista dell’autunno/inverno 2012/13 firmato Elena Ghisellini.
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AI
Borbonese Borbonese assapora un Oriente dai colori naturali e dai dettagli etnici: i tappeti orientali vengono rivissuti su clutch strutturate, le pellicce di volpe impreziosiscono maxi sacche morbide e capienti e un gioco patchwork in nappa e pitone a rombi dona un tocco tribale alle pochette, sempre accompagnate da tracolle hand-made. La caratteristica stampa Borbonese viene rivisitata su materiali di pregio e la palette di colori si apre al bordeaux, al blu cobalto e al verde smeraldo, sfociando in tonalità cupe, antracite e testa di moro. 44
V°73 Con V°73 la borsa diventa il passepartout di ogni donna grazie alla declinazioni in tre temi chiave: Travel, Classic e Chic che soddisfano lo stile e le esigenze quotidiane di ogni donna. Perfette per un look casual/city , da portare al lavoro o per lunghe giornate di shopping.
Balenciaga Work Arena è il modello di questa borsa in pelle di agnello di colore bluette, tracolla in pelle amovibile cucita a mano con fascetta cerata. Accessori in bronzo anticato, tasca frontale con zip. Apertura superiore e tasca interna con zip, specchietto interno in pelle.
Gucci Borsa in pelle di vitello nera, interamente caratterizzata da un disegno in rilievo, con una chiusura a bottone a pressione, con due manici corti arrotondati, con pendente in metallo cromato silver.
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AI Le Pandorine Questo brand per le sue borse, si ispira alle icone del nostro tempo come Grace Kelly, Oriana Fallaci, Anna Wintour e Audrey Hepburn per raccontare in una sola frase una donna consapevole, forte e capace di trasformare le proprie fragilità in bellezza. La palette cromatica delle nuove borse comprende il tortora, il grigio, il bordeaux ma anche tonalità più audaci per la stagione come il verde e il giallo. I materiali vedono l’impiego di pvc, ecopelle e suede, arricchiti con borchie, lurex, eco montone e stampa cocco. Tanti i modelli disponibili, dai più classici agli inediti, impreziositi da finiture ricercate come le chiusure in metallo o le nappine in tono: la Classica Bag con doppi manici, l’inedita Disco tonda, la Luxury modello cult delle passate collezioni, la Pon Pon, la Shopper e la Postina.
Shopping >
ACCESSORI
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UOMO duemiladodici duemilatredici
Dolce & Gabbana. Stile pulito ed essenziale per Dolce & Gabbana. Sneaker in pelle e camoscio delavata. Stringata, con nastro laterale tagliato a zig zag con logo.
Brucle. Tra i vari accessori moda dedicati all’uomo, la cintura è sicuramente quello che permette con poca spesa di elevare e caratterizzare il proprio look. Brucle produce da anni cinture uomo artigianali tutte rigorosamente fatte a mano, nei più svariati tipi di pelle. Dalle pelli esotiche come coccodrillo e pitone, al vitello, toro, camoscio, alce, lucertola, struzzo e anguilla.
Catarina Martins. Il Brand reinterpreta in modo assolutamente personale e in linea con la tradizione artigianale del brand la sua tendenza punk rock per il prossimo autunno inverno. Che siano anfibi in pelle effetto used con applicazioni di borchie dorate e color bronzo o stivaletti stringati con micro borchie argento, l’effetto da stylish rocker è assicurato.
Diptyque. Di questo profumo che racchiude i sentori tipici di quei transatlantici: l’odore di tabacco è l’essenze che colpisce immediatamente e che richiama alle pregiate sigarette egiziane Khedive, fumate sui ponti e contenute in scatole decorate con le palme e la Sfinge. L’odore della cera passata per lucidare il legno, il miele e la frutta secca si uniscono al pepe rosa, a quello del Madagascar e allo zafferano, ingredienti esotici che fanno immediatamente pensare a terre lontane. Il fieno e il miele assieme all’iris fanno pensare ai lussuosi interni, mentre la mirra e il già citato tabacco donano eleganza. E’ un profumo avvolgente ma non penetrante, caldo come una coperta, perfetto quindi per le giornate invernali. 46
My T-shirt. ll marchio My-T-Shirt si ispira al mondo della moda e del cinema. Diventato un fenomeno tra i giovani in tutti i locali e le discoteche, originale nel design ed innovativo nei tessuti, nasce dall’esigenza del mercato dell’abbigliamento di avere prodotti sempre freschi dal punto di vista della moda e della creatività. In alto alcuni pezzi della nuovissima collezione Life A Circus per l’autunno-inverno duemila12/duemila13. Perrelet. L’orologio Turbine Toxic propone un simbolo diventato cool, il teschio, che diventa prezioso al centro di due Edizioni Speciali dell’orologio con doppio rotore. Grazie all’effetto ottico creato dalla ruota a 12 pale che gira vorticosamente sul quadrante degli orologi Turbine Toxic, il teschio si svela attraverso i codici del lusso, rivestito di 210 diamanti. Il teschio si staglia sul fondo nero del quadrante in nuance con il colore della cassa e del cinturino.
Canadiens. Dall’estro creativo dell’azienda e dopo un continuo e tenace lavoro di ricerca di nuove soluzioni innovative, nasce Explorer Extreme collezione capace di fondere in un unico capospalla caratteristiche ultra tecniche e mood metropolitano, natura e cultura. Capi antigelo progettati per affrontare la natura nelle sue espressioni più estreme, in luoghi dove il termometro crolla costantemente sotto zero. L’utilizzo di un’imbottitura altamente pregiata combinata ad un tessuto esterno dalle caratteristiche eccezionali e da fodere interne appositamente create per un utilizzo “estremo” permettono di affrontare temperature che scendono fino a -40° C.
Timberland. Work-oriented, ma comunque versatile e con accenti casual è la briefcase pensata per lui. Sempre declinata in nabuk, ma in una sfumatura più scura che ricorda i colori del sottobosco, ha due capienti tasche esterne sulla parte anteriore, un divisorio e diverse tasche interne per mantenere in ordine tutto il necessario per l’ufficio. Come nella migliore tradizione Timberland, la borsa vanta il marchio Earthkeepers™, garanzia di rispetto della natura e di utilizzo di materiali e lavorazioni eco-friendly.
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Cinema >
Le Belve
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Oliver Stone prova a risollevare le sue sorti artistiche con un thriller pasticciato ma vitale, come i suoi film piu’ rischiosi.
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l regista statunitense vincitore di tre premi Oscar® ritorna sul grande schermo con un intenso thriller.
I due amici fraterni Ben e Chon hanno prosperato nella California del sud mettendo in piedi la più grande ditta di produzione e smercio di marijuana di ottima qualità. Quando uno dei più potenti cartelli di droga messicani gli propone un accordo per gestire il traffico, i due rifiutano, preoccupati delle conseguenze. Allora Elena, il capo dell’organizzazione, spedisce il suo sicario Lado a rapire Ophelia, la ragazza che condivide amore e affari con Ben e Chon. Invece di cedere al ricatto, i due decidono di chiuderla con la loro solita politica di non violenza e di partire al contrattacco per riprendersi la donna che entrambi amano. Dopo il parziale insuccesso di Wall Street – Il denaro non dorme mai, per tentare di ritornare sulla cresta dell’onda Oliver Stone (foto 1) ha puntato sugli stilemi più rinomati e adrenalinici del suo cinema. Sfruttando il thriller omonimo di Don Wislow – uno scrittore che, un po’ alla maniera di Dan Brown, tende a costruire i suoi libri più come vere e proprie sceneggiature che come romanzi – il regista ha inserito in Le belve il suo tocco più riconoscibile: elementi pulp e violenti, montaggio forsennato, fotografia accaldata e iperrealista, dialoghi che in molte scene si concedono la variazione comica più surreale. Insomma, aggiornando ovviamente il tut-
to, Stone tiene come punto di riferimento preciso per questo nuovo film il suo precedente Natural Born Killers. Il gioco gli riesce a metà, poiché per quanto vitale e a tratti davvero vibrante, Savages (questo il titolo originale) possiede anche alcune lungaggini nella trama che in qualche modo sciupano l’adrenalina dei momenti migliori. Formalmente il film è ineccepibile, ma qualche scena di dialogo in meno, o meglio una maggiore lucidità nel sintetizzare alcuni snodi narrativi, avrebbe giovato complessivamente al prodotto. Anche il doppio registro, quello del thriller più classico e l’altro della divagazione giocosa sul genere, non sempre si sposa con perfetta coerenza. Nel complesso però il film è piuttosto godibile, regala almeno un paio di buone sequenze d’azione e un paio di risate “al sangue”. Una menzione particolare merita poi il cast d’attori, tutti perfettamente nella parte. Quella che forse si rivela lievemente meno efficace degli altri è Blake Lively (foto 3) in un ruolo non troppo definito, ma la sua bellezza le dona la necessaria presenza scenica. I migliori sono però i veterani John Travolta (foto 2), Benicio Del Toro (foto 4) e Salma Hayek (foto 5). Comunque tutti meritano il consenso pieno. Le Belve dimostra che il cineasta due volte premio Oscar® sa ancora realizzare film di indubbia efficacia. A conti fatti, la scommessa sembra vinta. Fonte: www.film.it 5
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Musica > di Raffaella Patricelli
Franco
BATTIATO l’artista siciliano ritorna con Apriti Sesamo, un nuovo lav0ro che segna il ventottesimo album della sua lunga carriera
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na formula magica per il suo nuovo disco. Uscirà a fine ottobre, “Apriti Sesamo”, l’attesissimo nuovo album di inediti firmato da Franco Battiato.
A fine mese, infatti, sarà in circolazione il lavoro prodotto dalla Universal Music, che conterrà dieci inediti e che il noto e stimato cantautore ha annunciato già durante l’estate. L’attesa si fa trepidante. L’ultima fatica discografica di Battiato risale ormai al 2009. Tre anni fa, quando cantava “Inneres Auge”, un’invettiva contro la politica nazionale. Nei mesi estivi Battiato ha girato l’Italia con il suo “Short Summer Tour” toccando le principali arene del Paese accompagnato dalla magia della Filarmonica Toscanini. La tappa romana ha visto il sold out. Sul palco accanto al Maestro (intonando alcune strofe dell’Era del Cinghiale Bianco) anche Marco Travaglio. Ad ispirare il titolo del nuovo album, secondo alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa, sarebbe stata la fiaba “Alì Babà e i 40 ladroni”, nel cui testo ambientato in Persia si fa accenno alla formula magica “Apriti Sesamo” per accedere alla caverna dove si nascondeva il tesoro. Il sesamo ha peculiari proprietà nutritive e vitali, che metaforicamente aprirebbero all’uomo 50
le porte della forza e della vitalità. “Apriti Sesamo – ha poi aggiunto il Maestro - è soltanto una canzone di un disco che viaggia su uno standard elevato. Sono un musicista tradizionale, punto sempre sul rapporto melodia-armonia e meno sugli effetti. L’ispirazione è un sublime mistero, arriva quando non te l’aspetti, e questo album è nato sotto una buona stella. A 67 anni inizio a essere contento della mia vita. – Ha spiegato ancora Battiato - E direi molto, anche. Abbiamo ancora un’ idea sbagliata della musica, che non può essere certo legata all’età. I grandi musicisti hanno il seguito che meritano e se hanno ancora energia e voglia di esporsi, è giusto che lo facciano. C’è il caso in cui qualcuno possa diventare patetico, ma questo è un rischio che corriamo tutti”. In cantiere però per Franco Battiato anche un nuovo film. Il cast sarebbe già stato selezionato (tra i protagonisti anche Willem Dafoe). Si tratta di un lavoro biografico sul compositore tedesco Georg Friedrich Händel che proprio Battiato considera: “Un genio, un uomo libero, che nonostante abbia vissuto diversi secoli fa, come musicista riesce a sorprendermi dandomi delle emozioni fortissime”. Il film è ancora alla caccia di finanziatori. Finanziatori che dovranno però concedere il sostegno economico senza “ritoccare” in nessun modo la sceneggiatura. di Raffaella Patricelli
Teatro >
Giuliani al teatro Olimpico di Roma in
“chi non muore si rivede” Il protagonista della comicità romana e nazionale torna con il suo nuovo show, che prende spunto e forza dallo stile inconfondibile che lo ha sempre contraddistinto in questi anni.
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l Teatro Olimpico dal 23 Ottobre 2012 arriva la comicità romana di Antonio Giuliani con il suo spettacolo Chi non muore… si Rivede. Giuliani è stato un interprete della comicità capitolina a livello nazionale, e torna a Roma con un nuovo slancio presentandoci il suo show, sempre con il suo stile inconfondibile, tra quotidianità e satira. Antonio Giuliani presenta a teatro uno spettacolo esclusivamente in monologo puro, battute a raffica e interpretazione dei suoi personaggi, che ripropongono in chiave comica le abitudini e le debolezze dell’italiano medio, come solo lui sa fare, con intelligenza e semplicità, evidenziando contraddizioni e paradossi delle nostre abitudini moderne. Sarà supportato da momenti musicali, coreografie e da scenografie che prenderanno vita via via durante lo show, un classico cabaret in chiave moderna. Nel suo spettacolo Giuliani affronta con arguzia i problemi legati al vivere quotidiano, dal lavoro ai rapporti di coppia, dai dettami della moda al lessico. 52
Giuliani va al cuore degli italiani e della romanità di cui dipinge ansie, abitudini, paure e vezzi, scavando con naturale sensibilità ed un’ironia prorompente. E’ un teatrante temerario, tiene banco ed il pubblico ride senza remore, interagendo col protagonista, sempre pronto e ben disposto ad arricchire lo show con siparietti estemporanei suggeriti dalla platea. Già, perché nelle performance di Giuliani gli spettatori giocano un ruolo importante, divenendo una sorta di spalla che supporta quanto accade in palcoscenico. Con il suo fraseggio rapido ed efficace Giuliani incolla il pubblico alla sedia dall’inizio alla fine dello spettacolo, portandolo in un universo leggero ma mai banale e mai volgare. Il comico ha dedicato al teatro di prosa e alla commedia brillante oltre 10 anni di attività, che lo hanno reso uno dei più apprezzati interpreti, registi e sceneggiatori del settore. Ma ha preso il sopravvento in Giuliani la voglia di tornare alle sue origini, con la comicità, ricordando aneddoti, vicende e individui della sua vita artistica e privata; per l’appunto… “Chi non muore… si rivede”.
Motori >
NUOVA RENAULT CLIO IV
L’utilitaria francese ha cambiato “look”
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opo 11 milioni e mezzo di auto vendute, la Renault Clio cambia radicalmente, giungendo alla quarta serie. È un’auto che fa un balzo enorme rispetto al passato in termini di design, qualità percepita e dotazioni tecniche: motori turbo di piccola cilindrata – benzina e diesel – per dare brio e consumare poco, un cambio robotizzato sulla più sportiveggiante Tce 120, ma anche tanta multimedialità all’interno con il tablet connesso a Internet e una strumentazione avveniristica. È più bassa e larga, la Renault Clio 2012, che ripropone lo stile anticipato dalla concept car DeZir e un frontale tutto nuovo. Otto colori per la carrozzeria già dal lancio, La nuova Renault Clio, ha tutte le carte in regola per dominare nel segmento B contro Fiesta, Corsa, Punto, Polo, 208, Citroen DS3 e tutte le altre. Ma la nuova compatta della casa francese non è un episodio isolato nel percorso di Renault verso l’auto del futuro: connessa, ecologica e geek nel profondo. Oltre alle novità stilistiche che possiamo apprezzare dalle foto ufficiali, anche i motori presentano sorprese, soprattutto in virtù della proficua collaborazione con Nissan.
La nuova Renault Clio sarà in vendita in Italia ad un prezzo di 13.500 euro per la versione 1.2 benzina da 75 cavalli in allestimento Wave. A listino quattro diverse motorizzazioni e tre allestimenti, Wave, Live ed Energy. La casa francese propone un 1.2 benzina da 75 cavalli, un 1.0 TCe da 90 cavalli ed un 1.5 dCi declinato in due step di potenza da 75 e da 90 cavalli. Presto arriverà anche la versione EcoBusiness, un allestimento dedicato ai clienti Business abbinato al 1.5 dCi in versione Live con Start&Stop ed un consumo medio di 3.2 litri per 100 km. Tutte le Renault Clio 2012 saranno inoltre equipaggiate con cruise control, computer di bordo, climatizzatore manuale ed attacchi isofix. Il secondo livello di allestimento, il Live, offre numerosi particolari cromati e permette un’ampia personalizzazione degli interni. Di serie anche lo Smart Nav, il navigatore con schermo touch screen da 7 pollici ed il sistema Bass Reflex, mentre i clienti potranno scegliere di arricchire ulteriormente l’allestimento tramite il Live Pack o il Live Pack+ che offrono Volante in pelle, selleria e verniciatura esterna di un colore a scelta e cerchi in lega FlexWheel o da 16 pollici. L’allestimento più completo, l’Energy, comprende tutti gli accessori proposti du Wave e Live, oltre ai cerchi in lega Flexwheel da 16 pollici, l’Easy Access System II, l’Eco-Mod, inserti in nero lucido all’interno dell’abitacolo, sistema Start&Stop e volante e pomello del cambio in pelle. Fonte: www.autoblog.it
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Agenda eventi
dal 19 al 28 Ottobre
8 Ottobre Roma
FIORELLA MANNOIA
Gran Teatro Saxa Rubra Ore 21.00 Prezzi da Euro: 23,00 a 51,75 Info: Ticket One
Perugia
EUROCHOCOLATE
9 Ottobre
20 Ottobre
Roma
PINO DANIELE
Auditorium Parco della Musica sala S. Cecilia Ore 21.15 Prezzi da Euro: 45,00 a 65,00 Info: Ticket One
Ciampino Orion Live Ore 21.00 Prezzo: E 15,00 Info: Ticket One prontoticket.it
IL CILE
dal 23/10 al 4/11
12 e 13/10 Roma Quartiere Pigneto Musica e arti visive Prezzi da Euro: 30,00 a 50,00 Info: Ticket One
ULTRASUONI Festival
Roma
Teatro Sistina Ore 21.00 Info: Ticket One
COCHI e RENATO
13 Ottobre
dal 23/10 al 12/11
Roma Palalottomatica Ore 21.15 Prezzi da Euro: 34,50 a 41,40 Info: Ticket One
BIAGIO ANTONACCI 56
Centro storico Orario continuato 09.00 /20.00 sabato 09.00 /23.00 Info: 800.611.214
Roma
ANTONIO GIULIANI
Teatro Olimpico Ore 21.00 Prezzi da Euro: 22,00 a 33,00 Info: 06.3265991
La redazione non risponde di eventuali cambiamenti a date e prezzi pubblicati
24 Ottobre
dal 08/11 al 13/11
Roma Teatro A. Jovinelli Ore 21.15 Prezzi da Euro: 22,00 a 25,00 Info: 0773.414521
TERESA MANNINO
PATRICK WOLF
SLASH
FABRIZIO MORO
Roma
24 Ottobre
9 Novembre
Roma
Ciampino
Palalottomatica Ore 21.00 Prezzo biglietto: Euro 41,40 Info: Ticket One 892.101
Orion Live Ore 21.00 Prezzo: Euro 20,00 Info: Ticket One Info: prontoticket.it1
MARRACASH
27 Ottobre
10 Novembre
Roma
Roma
Stazione Birra Via Placanica Ore 22.00 Prezzo biglietto: Euro 15,00 Info: 06.79845959
Atlantico Live Ore 21.30 Prezzo: Euro 40,25 Info: Ticket One 892.101
MIKA
31 Ottobre
13 Novembre
Roma
THE CRANBERRIES
Teatro A. Jovinelli Ore 21.15 Prezzi da Euro: 17,00 a 31,00 Info: 0773.414521
Auditorium Parco della Musica sala Santa Cecilia Ore 21.15 Prezzi da Euro: 45,00 a 70,00 Prontoticket.it
Roma Palalottomatica Ore 21.00 Prezzi da Euro: 34,50 a 40,25 Info: Ticket One
CESARE CREMONINI 57
Medicina > di Liliana Ranieri D’ovidio
La Salute...
Approfondimenti sulla Medicina Generale
A cura della Dott.ssa Liliana Ranieri D’Ovidio Direttore Tecnico presso lo studio Elkalab s.r.l. di Aprilia
UNO SGUARDO AD UNA PATOLOGIA DIFFUSA: L’ ANEMIA
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’ anemia e’ una patologia del sangue piuttosto comune, che non dipende come spesso si pensa, solo dalla diminuzione del numero dei globuli rossi ma che invece e’ soprattutto determinata dalla diminuzione del contenuto di emoglobina, la proteina contenente ferro presente nel nostro sangue; l’emoglobina e’ in grado di legare l’ossigeno che i globuli rossi trasporteranno dai polmoni a tutte le cellule dell’organismo. Le cause che determinano questa patologia sono sostanzialmente tre: - una ridotta produzione di globuli rossi o di emoglobina a causa di carenza di ferro; questa carenza puo’ essere determinata da una perdita del ferro dovuta per esempio a una malattia che ne provoca il malassorbimento o anche soltanto a una dieta povera di ferro. - una forte perdita di globuli rossi causata da una emorragia. - una maggiore fragilita’ dei globuli rossi che li rende piu’ velocemente eliminabili da parte dell’organismo e questo puo’ essere determinato da cause genetiche o anche da qualche anomalia nel sistema immunitario. Certo e’ che, in presenza di sintomi quali pallore della cute o delle mucose, o debolezza e scarsa resistenza a qualsiasi sforzo, anche piccolo o ancora, tachicardia, mal di testa ricorrenti e persistenti, respiro accellerato, e’ bene recarsi dal medico curante per un esame obiettivo. Lo specialista sicuramente avra’ bisogno di effettuare una corretta diagnosi supportato da esami di laboratorio molto semplici quali emocromo, sideremia, ferritina, tran58
sferrina, eventualmente approfondendo con vitamina B 12 e acido folico e, qualora si debba escludere la presenza di emorragie nel tratto gastrointestinale, anche dalla ricerca del sangue occulto nelle feci. Queste ricerche sono importantissime perche’ l’anemia non sempre si cura semplicemente somministrando il ferro; talora puo’ essere sufficiente, o addirittura puo’ bastare anche una corretta alimentazione ma spesso, invece, quando il quadro clinico e’ piu’ complesso, e’ necessario intervenire con farmaci che curino il “nocciolo del problema”. Se poi, come abbiamo accennato prima, la carenza di emoglobina dipende da un’emorragia bisogna scoprire cosa ha determinato questa anomala e importante perdita di sangue con esami strumentali diversi, per poter poi prescrivere una cura che non rappresenti solo un palliativo momentaneo; ancor piu’ qualora l’anemia sia genetica. E’ dunque chiaro che il “fai da te”, che talvolta viene utilizzato per la svogliatezza nel dover andare dal medico, o per sentito dire da qualche amico che abbia avuto gli stessi malesseri o per aver letto su internet notizie e averle interpretate senza conoscenze specifiche, e’ da scartare senza riserve. Per ulteriori chiarimenti rivolgersi alla Dott.ssa Liliana Ranieri presso il Laboratorio Elkalab.
Per le domande alla Dott.ssa Liliana Ranieri potete inviare una mail a redazione@foryoumagazine.it
Psicologia > di Daniela Saurini e Simona Eramo
Il mondo di oggi Cerchiamo di capirne i problemi... Sostegno psicologico di gruppo e individuale, Psicodiagnosi Terapia Corporea, Consulenza Familiare e Giuridica, Psicoterapia
VOGLIO ESSERE UN FIGLIO…
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on sempre si può essere preparati al fatto che i propri genitori possano smettere di amarsi o comunque di stare insieme.
Poter non contemplare questa possibilità mette in allarme i figli che, inevitabilmente entrano a far parte di un gioco malsano di mediazione che non permette la separazione anche quando questa sembra essere una reale possibilità. Ben sappiamo che di fronte alla fine, le posizioni dei partner difficilmente trovano punti di incontro perché c’è chi lascia e chi viene lasciato, chi vuole svincolarsi e chi richiama al valore del vincolo e dell’impegno preso per cui le aspettative e i comportamenti si muovono continuamente verso punti opposti. In realtà anche la separazione, paradossalmente, dovrebbe essere un momento congiunto in cui entrambi i coniugi mettono il loro impegno nella sua gestione, che dovrebbe essere il più possibile sana. Cosa accade se gli adulti della coppia non ce la fanno? Che spesso i figli, piccoli o adolescenti o giovani adulti che siano vengono tirati dentro questo gioco diventando difensori, mediatori, accusatori e capri espiatori trovandosi comunque nella posizione di non essere più visti per quello che sono e cioè dei figli.
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In queste situazioni, i partners che non sono riusciti a costruire una buona unità di coppia, e che soprattutto non hanno ricevuto in quel rapporto conferme e sicurezze riversano speranze e bisogni sui figli proprio per compensare ciò che a loro manca o è mancato. Ai figli, messi in questa posizione, viene quindi negata la possibilità di occuparsi di sé e della propria crescita, si assiste ad una cosiddetta “inversione dei ruoli” che fa sentire quel figlio confuso su qual è realmente il suo posto nella famiglia e nel mondo comportando una difficoltà a stare nel suo piano generazionale: “posso essere un figlio e chiedere delle cure per me?” o “sono il genitore dei miei genitori e devo quindi occuparmi di loro?”. In una famiglia i ruoli sono importanti e devono poter essere flessibili affinchè ognuno si sappia muovere tra uno e l’altro nel momento del bisogno, ma quando ci si trova costantemente in un ruolo che non è il proprio quello diventa rigido e fonte di grosso disagio. La miglior forma di amore e di rispetto è permettere alle persone che amiamo o abbiamo amato di fare le loro scelte! Sempre!
Per le vostre domande alla Dott.ssa Daniela Saurini e Dott.ssa Simona Eramo contattare i seguenti nr. 393.3737972 - 333.6707632 Oppure tramite Facebook: Spaziomente Studiopsicologia
Didattica e Pedagogia > di Barbara Spolitu
Registro di classe Un viaggio nel mondo della scuola... A cura della Dott.ssa Barbara Spolitu, insegnante, laureata in Lingue e in Scienze della Formazione Primaria
LA PAROLA AGLI ALUNNI!
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a letteratura e gli studi settoriali inerenti la pedagogia e la didattica continuano a dimostrare che anche al giorno d’oggi in classe è generalmente l’insegnante a parlare di più. Non a caso l’espressione “salire in cattedra” nasce proprio dall’ambiente scolastico, quasi a far capire che -utilizzando il mobile adibito a loro uso come una sorta di divisorio- gli insegnanti si pongono nella condizione di unici esseri parlanti della lezione, che il più delle volte rimane esclusivamente frontale. Per riuscire ad effettuare una lezione attiva in cui co-costruire con gli studenti la conoscenza ed aprire quindi le giovani menti sarebbe bene analizzare oggettivamente (in qualità di alunni o docenti che siate) le lezioni a cui si prende parte. Se è l’insegnante a prender più spesso parola, noterete che solitamente lo fa attraverso domande. Ovviamente, visto che da domanda scaturisce risposta, si tratta di un buon metodo per rendere la lezione partecipata dagli studenti. Attenzione però a quelle che Elisabetta Nigris (2004) chiama domande illegittime, ovvero quelle in cui l’insegnante guida ver-
so la risposta che vorrebbe lui o che rimandano alle parole esatte del libro di testo. Si tratta infatti di domande che non inducono al ragionamento. Stesso dicasi per le domande retoriche (i frequenti “avete capito? Chiaro?”) che finiscono per creare solo errori di comunicazione. Sì invece alle domande di tipo euristico, che permettono davvero di rendere l’alunno parte attiva della lezione: partire dai problemi concreti degli allievi, oppure invitarli ad esprimersi su un tema con domande aperte sono esempi validi di co-costruzione di una lezione. La relazione o contatto, è dunque d’importanza fondamentale per l’apprendimento. Inoltre, uno studente che si sente partecipe e realizzato, è in grado di reggere al meglio l’impegno necessario allo studio. D’altra parte l’insegnante potrà ritenersi soddisfatto di aver declinato contenuti e metodi in quella direzione socio-affettiva e relazionale che è alla base dell’educazione stessa.
Per le vostre domande a Barbara Spolitu inviate una mail a: redazione@foryoumagazine.it
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Personaggi > di Sara Latorre
I miti della storia... In un viaggio tra cultura e leggenda Per le vostre domande a Sara Latorre inviate una mail a: redazione@foryoumagazine.it
Papa Giovanni Paolo I Albino Luciani, Papa per 33 giorni
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icordiamo in questi giorni il centesimo anniversario della nascita del pontefice Giovanni Paolo I al secolo Albino Luciani “il Papa del sorriso” avvenuta il 17 Ottobre 1912 a Canale d’Agordo, un paese di montagna della provincia di Belluno da umile famiglia di contadini ed operai. Albino Luciani, rimase al soglio pontificio soltanto 33 giorni, viene eletto il 26 Agosto 1978 e muore improvvisamente il 28 settembre 1978. Unico caso nella storia dei Papi, egli prende il doppio nome: Giovanni e Paolo, in onore e in omaggio ai suoi due ultimi predecessori. La gente comune sin da subito si affezione a lui e viene presto conquistata dalla sua gentilezza, dal suo stile semplice e umile e dal suo temperamento mite ma determinato. Queste sue qualità unite alla sua grande abilità di farsi sentire e comprendere da tutti fanno di lui una figura carismatica molto amata cosicchè dai suoi fedeli e anche dalla stessa stampa viene simpaticamente nominato il “Papa del sorriso”. Il suo pontificato è breve ma intenso, si presenta sin dall’inizio come un innovatore e riformatore rimanendo comunque sempre un teologo tradizionale e intransigente rispetto ai
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temi basilari della fede, lascia spazio al dialogo riguardo alle moderne esigenze della gente e la sua missione pastorale è aperta al rinnovamento. Vuole riportare la chiesa alla semplicità, all’umiltà di un tempo e alla sua originaria austerità e pur nella consapevolezza di dover intraprendere un percorso difficile quasi anacronistico sente il bisogno di dover realizzare il suo progetto. Cancella protocolli cerimoniali e simboli antichi interrompendo così alcune tradizioni ecclesiastiche, è il primo pontefice infatti ad abolire l’Incoronazione e la Tiara papale e a togliere il plurale Majestatis parlando e scrivendo egli stesso in prima persona. Pur nella sua pacatezza ci troviamo di fronte ad un personaggio dinamico e attivo, si impegna nel campo dell’economia e della solidarietà dove mostra particolare sensibilità ai problemi dei poveri. E’ molto vivo nel cuore dei fedeli quel suo intenso insegnamento alla speranza e all’umiltà che arrivò dai pochi discorsi che potè fare nella sua breve vita da papa in occasione delle sue 4 udienze. Sapeva esporre con tanta chiarezza le grandi verità della fede, aveva l’anima e il cuore da catechista e il suo carisma ci induce ad immaginare quanto interessante poteva essere il suo pontificato. Nonostante siano trascorsi 34 anni dalla sua elezione, la gente non lo ha mai dimenticato, continua a volergli bene, per molti il “papa del sorriso” parla e sorride ancora. E’ stata avviata anche la causa di canonizzazione. di Sara Latorre
Letteratura >
Il libro del mese Recensioni ed attualità letterarie
Fai bei sogni Il libro di una vita alla ricerca della felicità
E
’ già un caso editoriale l’ultimo libro del vice-direttore de La Stampa, Massimo Gramellini. Fai bei sogni, una volta uscito in libreria, in poco meno di un mese era già alla quarta ristampa, con oltre 200mila copie vendute. Un romanzo autobiografico, ma “non un’autobiografia”: ha precisato più volte il suo autore. Il racconto di una vicenda dolorosa, la scoperta di una terribile verità dopo quarant’anni. “Un’opera che non può lasciare impassibili i suoi lettori”.
Solo il racconto della sua origine è una storia nella storia. Il libro è scaturito dalla precedente produzione letteraria di Gramellini, L’ultima riga delle favole, in cui il protagonista perde la madre proprio come l’autore. Questi regala l’opera alla madrina, grande amica della madre, che leggendolo, si accorge di una spiacevole circostanza: Massimo non ha mai saputo come sia avvenuta effettivamente il decesso. Decide così di affidare la verità ad una lettera e da lì comincia una rielaborazione, con quarant’anni di ritardo. “A quindici anni - ha raccontato Gramellini, durante la presentazione a ‘Che tempo che fa’ - mi vergognavo di dire che ero orfano e quando venivano gli amici a casa, nascondevo la foto di mia madre. Quando se ne accorse mio padre, mi chiamò nel suo studio e mi chiese il perchè di quel gesto. Io, di tutta risposta, gli chiesi di raccontarmi la verità. E così lui si è inventato una storia assolutamente incredibile, che chiunque avrebbe capito fosse una balla. Tutti tranne me. Lui non voleva farmi soffrire e io rimuovevo continuamente la verità. La verità destabilizza, ma fino a che non la conosci rimani un bambino”. “Fai bei sogni” è la storia di un segreto celato in una busta per quarant’anni. La storia di un bambino, e poi
Fai bei sogni Di: Massimo Gramellini Genere: Romanzo Editore: Longanesi Pagine: 216 Prezzo: € 14.90 ISBN: 9788830429154
di un adulto, che imparerà ad affrontare il dolore più grande, la perdita della mamma, e il mostro più insidioso: il timore di vivere. “Fai bei sogni” è dedicato a quelli che nella vita hanno perso qualcosa. Un amore, un lavoro, un tesoro. E rifiutandosi di accettare la realtà, finiscono per smarrire se stessi. Come il protagonista di questo romanzo. Uno che cammina sulle punte dei piedi e a testa bassa perché il cielo lo spaventa, e anche la terra. “Fai bei sogni” è soprattutto un libro sulla verità e sulla paura di conoscerla. Immergendosi nella sofferenza e superandola, ci ricorda come sia sempre possibile buttarsi alle spalle la sfiducia per andare al di là dei nostri limiti. Massimo Gramellini ha raccolto gli slanci e le ferite di una vita priva del suo appiglio più solido. Una lotta incessante contro la solitudine, l’inadeguatezza e il senso di abbandono, raccontata con passione e delicata ironia. Il sofferto traguardo sarà la conquista dell’amore e di un’esistenza piena e autentica, che consentirà finalmente al protagonista di tenere i piedi per terra senza smettere di alzare gli occhi al cielo.
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Millefoglie
Claudio Scaringella
Kitchen > a cura de: Il Pacchero Solitario
di melanzane e pescespada …quasi una parmigiana
Ingredienti per 4 persone: 4 melanzane viola di medie dimensioni, 600 gr. di pesce spada (circa 2 fette), 4 ovoline di bufala, 200 gr. di salsa di pomodoro fresco al basilico, 100 gr. di pecorino romano, olio extravergine, aglio, pepe e origano.
Preparazione (Livello di difficoltà di preparazione: facile)
T
agliate le melanzane a fette dello spessore di circa 1 centimetro e ponetele per una mezz’ora sotto sale. Infarinatele e poi doratele da ambo i lati in olio extravergine profumato con dell’aglio in camicia. Lo spada andrà sezionato in fettine da circa 1 centimetro di altezza e privato delle impurità quali pelle ed ossa. Salatelo, pepatelo e, dopo averlo infarinato, dorate anch’esso in modo molto veloce (per non asciugarlo troppo) in extravergine profumato all’aglio. A questo punto in una placca da forno assemblate i componenti della millefoglie: melanzana, salsa di pomodoro, una fetta di mozzarella di bufala ed infine il pescespada che arricchirete con l’origano. Indi ripetete l’operazione per tre strati e terminate con melanzana, mozzarella, origano e pecorino romano. Qualora doveste incontrare problemi di “equilibrio” aiutatevi con
Tempo di preparazione:
uno stuzzicadenti che potrete delicatamente eliminare dopo la cottura. Abbiate cura di assemblare la millefoglie con tutti i componenti piuttosto caldi, perlomeno non freddi, poiché dovrete cuocerla per pochi minuti in forno a 180° aiutandovi con il grill elettrico per gratinarlo bene. Sfornateli, decorateli con delle foglioline di prezzemolo fresco ed irroratelo a piacere con dell’olio a crudo di eccellente qualità, come quello che si produce sulle nostre colline Pontine. Servite in tavola ed un vino rosso come un Pinot nero o un Lagrein potrebbero ben accompagnare questo piatto.
45 minuti
IL PACCHERO SOLITARIO
IL GAZEBO
Locale raffinato dove si respira un’atmosfera rilassante e discreta, con un servizio accogliente ideale per trascorrere un momento fra amici o in famiglia, il tutto per riscoprire l’antico rito di stare a tavola con piacere.
Il Gazebo home restaurant, è una nuova pizzeria con forno a legna nata per ricreare a tutti i clienti quell’atmosfera intima e rilassante come a casa propria. Televisione, rete Wi-Fi ed una piccola ludoteca interna a disposizione dei vostri bambini, seguiti da una baby animatrice, il tutto chiaramente compreso nel prezzo...
Specialità: Pesce e Carne Aperto: Pranzo e Cena Riposo: Domenica sera Prezzo Medio: 30/40 euro Info e prenotazioni: 06.92062042 info@ilpaccherosolitario.it
Aprilia: Via Verdi, 29
(Ang. via M.Aurelio)
Specialità: Pizza Aperto: A Cena - Riposo: Lunedì Info e prenotazioni: 06.92703726
Aprilia: Via delle Valli, 37
VILLA FRANCESCA
LE SCALETTE
Situata nel comune di Pomezia, a pochi passi dal mare, Villa Francesca è immersa nel verde di un incantevole parco, definito da piante ad alto stelo che sono palcoscenico della mirabile piscina. Inoltre Villa
Locale molto confortevole e ben strutturato. Il menù di qualità, prevede antipasti
Francesca offre l’esclusivo servizio 3C, mettendo a disposizione degli ospiti camere con servizi privati.
vari, ben assortiti e non scontati, primi di ottimo livello per non parlare della carme di primissima scelta, cotta sulla brace secondo il proprio gradimento.
Specialità: Carne e Pesce Per tutte le informazioni o per prenotare: 06.91492016 - 06.91499047 - 3928921267
Specialità: Cucina Mediterranea e Carne alla brace Aperto: A Cena e Domenica Pranzo e Cena Prezzo Medio: 25/40 euro Info e prenotazioni: 06.93955095
Pomezia: Via Campo Jemini, 19/A
Genzano: P.zza D. Nazario Galieti, 10
Auguri Bilancine! Questo mese riscoprirete
meglio per aiutare il prossimo: è un compito
la quiete che la fiamma estiva aveva estinto
arduo e del tutto nuovo per il vostro cielo, ma
in Voi… il relax e la meditazione sono ottime
potrete scoprire nuove potenzialità nel vostro ego smisurato per diffondere prosperità e benessere. Attenzione al cibo. I vostri numeri fortunati: 9 - 17 - 61
chiedete… il segreto? Autostima, indipendenza, e stima del proprio lavoro, ricetta perfetta. I vostri numeri fortunati: 32 - 35 - 44
Bilancia, vi produrrano dei benesseri sociali, e
compensate, ma un breve momento di stacco
scoprirete dei dettagli del vostro carattere che
dall’ambiente sociale che vi prevale sembra
avevate sopiti. Il rischio è il perdere interesse per i vostri affetti, ma si consigliano cene a lume di candela e un po’ di sano romanticismo.
Scorpione
Molte carte si scoprono, le attese verrano ri-
necessario. Chiudersi in questo caso non significa eliminare le proprie visioni oniriche, ma studiarle e contabilizzarle in ottica futura. I vostri numeri fortunati: 19 - 29 - 61
L’inconcludenza è il senso emotivo che vi scuote e vi rende infervorati. Sicuramente un po di
futuro e sulle potenzialità che il mondo lavora-
autocritica non può che farvi del bene, eppure
tivo ancora vi cela come ambiente inesplorato. A volte un po’ di sana vita mondana con buoni amici può darvi la giusta carica di cui necessitate. I vostri numeri fortunati 22 - 49 - 88
Sagittario
Un momento di silenzio cala sul vostro cielo. Venere in Vergine vi incita a meditare sul vostro
manca un elemento: ricordate che non va fatto agli altri quello che vorreste ricevere voi stessi. Generosità? No, rispetto per chi è diverso. I vostri numeri fortunati 51 - 67 - 69
Siete scomparsi nel nulla e ora vi lamentate?
in Toro ispira confidenzialità e riservatezza.
in amicizia non basta una telefonata, mentre
Difficilmente aprirete il vostro cuore agli al-
lamentarsi in amore ormai è diventata una con-
tri, ma semplicemente studierete i vostri moti interiori per concentrarli ai fini procreativi. E’ il momento della fertilità annuale. I vostri numeri fortunati: 16 - 50 - 66
Capricorno
E’ il momento di godere dell’amore. La luna
suetudine… se non vi sta bene quello che siete, cambiate!!! Lamentarsi e piangere di ciò che non esiste è patetico e voi odiate il pathos, ricordatelo. I vostri numeri fortunati: 1 - 54 - 82
Un fuoco inaspettato regola le carte in gio-
Una sensazione di friccicorio lungo le gambe, le
co, probabilmente un risveglio di fiamme
farfalle nello stomaco, ginocchia che tremano…
antiche, o semplicemente la riscoperta di un
Venere vi ha distrutto il mese scorso, ma il rinno-
amore che si credeva quasi estinto; cercherete cambiamenti positivi in voi stessi… è il momento di osare e ostentare, ma senza eccesso. I vostri numeri fortunati: 11 - 89 - 90
Acquario
Gemelli Cancro Leone Vergine
armi per raggiungere la pace interiore che ri-
Nuove entrate lavorative dovute a mercurio in
I vostri numeri fortunati: 38 - 40 - 44
66
Bilancia
Il karma questo mese vi incita a lavorare al
vamento afrodisiaco può depistare… le fiamme finte sono solo fuochi di paglia, a volte un buon piatto di pasta è più sincero di 1000 illusioni. I vostri numeri fortunati: 19 - 21 - 43
Un terremoto scuote la sicurezza lavorativa e
Un tram tram giornaliero vi sta togliendo ener-
un sibilo incessante dilania il vostro cuore…
gia nettuniana, si segnalano problemi fisici
forse qualcosa non sta andando secondo i vostri
e stress cutaneo. Si consiglia un week end al
piani: investite su risorse giovani e diffidate da
mare, i colori dell’autunno possono ritemprare le
falsi amici, poiché il vero fine a volte è solo il denaro… o la vostra lungimiranza, dote rara. I vostri numeri fortunati: 23 - 76 - 81
Pesci
Toro
Ariete
Oroscopo del mese > a cura di CygnusCera
vostre stanche membra. Il lato artistico non va dimenticato: se dipingete, partite da un ritratto. I vostri numeri fortunati 37 - 61 - 78