FOR YOU MAGAZINE_MAGGIO 2013

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Maggio 2013

Attualità Assistenza alimentare

Attualità Allarme Ictus tra i giovani

Estetica Cos’è il Lipofilling?

Salute Stress post traumatico

Moda Gucci 2013 Pret A Porter

Salute Fitte al petto cosa fare?

Viaggio L’Isola di Bora Bora ...e molto altro ancora all’interno




Editoriale di RAFFAELLAPATRICELLI

E’ ORA DI CAMBIARE Anno 4 - Numero 5 Maggio 2013

For You Magazine Vicolo Brenta, 1 - Aprilia Tel. 333.6024565 Editore e Direttore Creativo Alessandro Immordino

a.immordino@foryoumagazine.it

Direttore Responsabile Raffaella Patricelli

direttore@foryoumagazine.it

Collaboratori Eugenio Giannetta, Sara Latorre Tiziana Sacchetti, Daniela Saurini Pamela Polizzi, Alessandro Galante Alessandra Durastanti, Simona Eramo Stampa CSC Grafica S.r.l Via A. Meucci (Guidonia) Per la tua pubblicità su FOR YOU MAGAZINE redazione@foryoumagazine.it www.foryoumagazine.it E’ vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati da For You Magazine Salvo accordi scritti le collaborazioni a For You Magazine sono da ritenersi gratuite e non retribuite

Registrazione al Tribunale di Latina Nr. 927 del 23/07/2010

Zone di distribuzione: Aprilia - Albano Genzano - Velletri

Cari lettori, diceva Pasolini nei suoi “Scritti Corsari” nel 1975: “Noi siamo un paese senza memoria. Il che equivale a dire senza storia. L’Italia rimuove il suo passato prossimo, lo perde nell’oblio dell’etere televisivo, ne tiene solo i ricordi, i frammenti che potrebbero farle comodo per le sue contorsioni, per le sue conversioni. Ma l’Italia è un paese circolare, gattopardesco, in cui tutto cambia per restare com’è. In cui tutto scorre per non passare davvero”. Una considerazione profonda e quanto mai attuale, utile ancora oggi. Non possiamo non aprire, infatti, il numero di maggio di For You con una serie di considerazioni sull’attuale situazione politica che sta vivendo il nostro Paese. Passeremo a parlare ancora di crisi perché la situazione va monitorata, soprattutto quando riguarda fasce sempre più ampie della popolazione. Non mancheranno continue finestre aperte sulla salute. In questo numero si parlerà di Ictus, di dolori al petto e di stress post-traumatico. Largo anche allo sport, in vista dell’estate lo sport preferito è come sempre lo jogging, un’attività che però può migliorare anche la memoria. Con la corsa si combatte anche il tumore: “Race for the cure” torna anche quest’anno a Roma con la consueta maratona per raccogliere fondi. In tema di estetica, approfondiremo la tecnica del Lipofilling, e ancora questo mese torneremo a parlare anche di inquinamento ambientale. Ci sarà spazio anche per il tempo libero. Un viaggio da sogno per voi: si va insieme a Bora Bora! E ancora moda per la primavera e l’estate, e teatro: Biagio Izzo torna con “Tutti con me”. Arriva al cinema una pellicola per chi vuole sbellicarsi dal ridere, si tratta di “Una notte da leoni 3”. Per la musica invece questa volta abbiamo pensato al rap con Eminem. Ci saranno anche le nostre affezionatissime rubriche e molto altro. Buona lettura!!!

Raffaella Patricelli direttore@foryoumagazine.it



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inquestonumero

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08 Frullatore:

Notizie e curiosità dal mondo

12 Attualità:

O si fa l’Italia o si muore... La nuova formazione di Governo

14 Attualità:

Allarme alimentare per 4 milioni di italiani

16 Attualità:

Allarme Ictus tra i giovani

18 Salute:

I benefici delle acque termali

20 Salute:

Stress post traumatico: sintomi e cura

24 Salute:

Jogging: un aiuto per migliorare la memoria

26 Estetica:

La tecnica del Lipofilling

30 Evento:

Race for the cure: la corsa contro i tumori del seno


Maggio

duemilatredici

34 Viaggio:

L’Isola di Bora Bora

38 Moda donna:

Gucci: Collezione Primavera/Estate

42 Shopping:

Accessori Donna Primavera/Estate

46 Moda uomo:

Accessori Uomo P/E 2013

48 Teatro:

Biagio Izzo in “Tutti con me”

52 Musica:

16

Il ritorno di Eminem

54 Motori:

Nuova Renault Captur

58 Rubriche:

I consigli dei nostri specialisti

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ommario

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News >

FRULLATORE ,

Notizie e curiosita dal mondo scelte per voi...

Equitalia, meno sanzioni alle aziende, Ma arrivano i rincari Imu dei Comuni...

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n’agenzia dal volto più umano: è questa la linea promossa dal direttore Attilio Befera con una direttiva di prossima pubblicazione. La questione fiscale rischia di essere la prima patata bollente del nuovo premier Enrico Letta. Mentre da Equitalia giungono ulteriori segnali di disgelo sulle severe procedure della riscossione, sul fronte dell’Imu la partita dell’ammorbidimento dell’imposta sulla casa si prospetta più difficile e in molti Comuni già scattano nuovi aumenti. Dopo il blocco da parte di Equitalia dei pignoramenti sui conti correnti sui quali sono accreditati gli stipendi di pensionati e lavoratori dipendenti in debito con il fisco, il direttore generale dell’Agenzia delle entrate Attilio Befera ha fatto nuove aperture, stavolta nei confronti delle aziende. In primo luogo ha annunciato che sta per emanare una direttiva per “semplificare” i controlli sui rimborsi Iva, dall’altra ha comunicato che le imprese che hanno commesso errori nel calcolo dell’imposta sostitutiva sui salari di produttività nel periodo febbraio-luglio del 2011, se hanno restituito entro fine anno gli importi dovuti, non saranno soggetti al pagamento di sanzioni. Il tema di Equitalia, che evidentemente avverte le posizioni dei maggiori partiti favorevoli ad una svolta, resta tuttavia 8

sempre in campo. Nonostante gli ammorbidimenti del governo Monti le “ganasce fiscali” scattano ancora sotto i 1.000 euro di debito inevaso se il pagamento non avviene entro i 120 giorni e l’ipoteca sulla casa, prima o seconda, può essere spiccata sopra i 20 mila euro. Altre questioni restano aperte sul piano delle procedure. “Molti contribuenti in debito con il fisco che ricevono un semplice “avviso bonario” di pagamento e chiedono di pagare a rate con sanzioni del 10 per cento, non ottengono risposta - spiega il tributarista Gianluca Timpone - e passati i 30 giorni canonici, si trovano iscritti a ruolo con il relativo pagamento di sanzioni più salate del 28 per cento”. Tornando all’Imu, il governo uscente ha chiuso la porta ad eventuali cancellazioni o riduzioni del gettito dell’Imu a partire dal 2015 (quando terminerà il triennio di sperimentazione). Recependo di fatto le indicazioni di Bankitalia e Corte dei Conti preoccupate sulla “stabilità” del gettito dell’imposta a partire dal 2015, il ministero del Tesoro ha “corretto” il testo del Def dove si ipotizzavano due scenari, “con” e “senza” Imu. La differenza dei due scenari costa infatti 0,8 punti di Pil in termini di deficit e porterebbe l’indebitamento al 2,5 invece che all’1,7. Fonte: www.repubblica.it


Hyundai, tenta il suicidio con auto ecologica e’ polemica sullo spot video della nuova ix35

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a casa di produzione coreana è stata costretta a ritirare la pubblicità del nuovo modello iX35. Nel video un uomo cerca di morire respirando i fumi tossici del gas di scarico. Operazione non riuscita però perché l’auto emette solo vapore acqueo. La réclame è stata definita “la peggiore nella storia dell’auto” L’immagine del nuovo modello della macchina, poi l’inquadratura stringe sul lungo tubo che arriva fino all’interno del veicolo. Al posto di guida un uomo che, disperato, attende la morte. Il tentativo di suicidio però non va a buon fine. “Colpa” della vettura, il cui scarico non emette sostanze nocive, ma solo vapore acqueo. E scoppia la polemica. La Hyundai è stata costretta a bloccare lo spot televisivo del modello crossover iX35 alimentata a idrogeno, dopo le numerose proteste sollevate dal filmato distribuito su You Tube. Il messaggio è esplicativo: “The new iX35 with 100% water emissions“. Ciò che si teme è anche la falsità della comunicazione. Lo stesso gesto compiuto con un ix35 di attuale produzione, infatti, con motore diesel e benzina risulta letale. Lo spot sotto accusa, realizzato dall’agenzia Innocean Europe per conto di Hyundai Uk, ha suscitato immediate reazioni da parte di associazioni e privati

per la strumentalizzazione di un tema molto delicato. Il sito Jalopnik.com ha definito la pubblicità, che “sembra una réclame per un gruppo di sostegno contro il suicidio”, “il peggiore spot nella storia dell’auto”. E la pagina web infierisce sulla casa di produzione coreana: “I suicidi e i tentativi di togliersi la vita non sono mai divertenti. Qualcuno lo dica alla Hyundai“. La multinazionale è corsa subito ai ripari, scusandosi e ritirando il filmato. “Possiamo capire che qualcuno possa essersi sentito offeso dal video della iX35. Ci dispiace molto. Abbiamo provveduto a rimuoverlo e ribadiamo di non avere l’intenzione di usarlo come pubblicità o nelle nostre campagne di marketing”. Poi la conferma. “Questo spot va nella direzione opposta dei valori morali come azienda e come membri della comunità”. Anche la Hyundai America ha preso le distanze dallo spot contestato: “Siamo scioccati e rattristati dall’inappropriato video europeo che coinvolge una Hyundai. Il tema del suicidio va analizzato in profondità, non così”. La pubblicità incriminata arriva pochi giorni dopo un altro “caso” molto criticato. Quello in cui la JWT India, agenzia Ford del Gruppo WPP, aveva diffuso disegni per propagandare il modello Figo con personaggi in pose sconvenienti, compreso Silvio Berlusconi, rappresentato alla guida della macchina con tre donne in abiti succinti costrette nel bagagliaio. Fonte: www.ilfattoquotidiano.it

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Pillole di conoscenza >

FOCUS S

ono cellule “giovani” che si moltiplicano attivamente e non hanno ancora assunto la funzione e la conformazione definitiva. Ne esistono di due tipi: embrionali e adulte. Le prime sono presenti esclusivamente nell’embrione nelle primissime fasi dello sviluppo e possono generare tutti i tipi cellulari di cui è composto il nostro corpo. Le staminali adulte invece si trovano nei tessuti già maturi, dove servono come fonte di ricambio cellulare (per esempio, la pelle va incontro a un continuo rinnovamento delle sue cellule, che non sarebbe possibile se non avesse una sua riserva di staminali che, moltiplicandosi in continuazione, forniscono la “materia prima” per il ricambio cellulare).

Per i trapianti. Le cellule staminali sono al centro della ricerca medica perché il loro sviluppo può essere indirizzato in laboratorio per ottenere tessuti di diverso tipo, e potrebbero quindi costituire la materia prima per i trapianti. In questo senso, le staminali embrionali sono sembrate inizialmente più versatili di quelle adulte. Oggi però le tecniche per utilizzare le cellule staminali adulte sono progredite notevolmente e l’utilizzo di queste ultime è più efficiente, economico e privo di questioni etiche. 10

Fonte: www.focus.it

Che cosa sono le cellule staminali?


FO

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uando fantastichiamo, rielaboriamo informazioni che riguardano ciò che siamo e ciò che abbiamo vissuto. Perciò, durante i sogni a occhi aperti si attivano aree cerebrali coinvolte con la memoria come l’ippocampo, una struttura che archivia le informazioni e recupera i ricordi. Poiché le fantasie possono interessare vari sensi, si attivano anche i circuiti nervosi della

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percezione. Se, per esempio, immaginiamo un oggetto, si attivano le stesse aree della corteccia cerebrale visiva che si attiverebbero se lo avessimo davvero davanti agli occhi. E quando si immagina di compiere un movimento, si fanno lavorare le regioni che sarebbero coinvolte se lo stessimo eseguendo realmente.

Fonte: www.focus.it

Che cosa succede al cervello se sogniamo ad occhi aperti?

CU

Che cosa succede alla nostra salute se non dormiamo abbastanza?

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e l’insonnia è occasionale non dà conseguenze e una notte mal dormita si recupera facilmente già la notte seguente. I problemi sorgono se la carenza di sonno si protrae per mesi. Gli studi hanno infatti associato l’insonnia cronica a numerose malattie e a disagi psicologici. Dallo stress al diabete. Le prime conseguenze sono stress, irritabilità e un calo nella capacità di concentrarsi sul lavoro e sulle attività quotidiane. Su periodi più lunghi, invece, la carenza di sonno influenza il metabolismo dello zucchero e predispone al diabete di tipo due; inoltre, specie se è dovuta alle apnee notturne, aumenta il rischio di aritmie cardiache, aterosclerosi e ipertensione. Nel cervello, il mancato riposo influenza l’ipotalamo e i centri che regolano la sensazione di fame e sazietà, inducendo a mangiare di più e favorendo l’obesità. Alcune ricerche hanno infine associato l’insonnia alla depressione. La salute dipende anche dal sonno. Negli ultimi 5 anni la ricerca ha dimostrato che il sonno è una componente importantissima della salute fisica e mentale; non meno importante della corretta alimentazione e dell’attività fisica. E che se la durata del sonno scende sotto la soglia, caratteristica per ogni età, aumentano non solo gli incidenti

stradali e lavorativi, ma anche depressione, obesità, diabete, infarto, ipertensione, ictus e mortalità. Dormire meno di 6 ore al giorno aumenta del 10 per cento il rischio di ipertensione. Dormire meno del necessario causa un dissesto generalizzato nelle funzioni corporee. Non si sa esattamente con quali meccanismi, ma molti studi epidemiologici hanno trovato una evidente correlazione fra la durata del sonno, alcune funzioni del corpo umano e la salute. Per esempio calano rapidamente la memoria, la capacità di giudizio, l’apprendimento, la capacità di fare associazioni, la creatività, l’attenzione. Mentre aumenta il rischio di depressione. Attenti al tablet. Se è ormai noto che il caffè non fa dormire e la nicotina delle sigarette riduce il sonno profondo, gli effetti della tecnologia sul sonno sono meno conosciuti (e più subdoli). Per esempio la luce della tv al plasma ha sul nostro cervello lo stesso effetto del sole: con la sua potente luce, può condizionare il nostro orologio biologico, ingannandolo e impedendo al nostro corpo di produrre la melatonina, l’ormone del sonno, che ci aiuta ad addormentarci. E lo stesso può avvenire con lo schermo del tablet o del computer. 11


Attualità> di Eugenio Giannetta

o si fa l’italia o si muore... Occorre programmazione, coraggio e sostegno da parte dei partiti, che in questa fase cruciale devono essere partecipi e garanti delle decisioni da prendere per raggiungere l’agognato rinnovamento.

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on mi asterrò dal citare il Purgatorio di Dante, come d’altra parte hanno fatto in tanti: «Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello». Sul traguardo finale, dopo aver passato in rassegna i nomi più disparati, a Presidente della Repubblica ci arriva per la seconda volta Giorgio Napolitano. Quello che sconvolge non è la scelta, ma il modo in cui ci si è arrivati, con il Partito Democratico in brandelli e le necessarie dimissioni di Pier Luigi Bersani; fa sorridere amaramente il fatto che solo qualche mese addietro lottava e vinceva le primarie contro il ‘rottamatore’ Matteo Renzi. Viene da pensare che questa scelta sia solo la conseguenza di un Governo ancora inesistente, con Enrico Letta incaricato di formare un apparato rinnovato, unito sui nodi cruciali, con le idee chiare e un vigoroso spirito costruttivo. Questo è mancato in tanti anni di Governo, perché troppo spesso un problema cruciale di questo Paese è stata l’indifferenza, sia da parte delle istituzioni che da parte della popolazio12

ne stessa. «È un segno di rinnovata fiducia - dichiara Napolitano nel suo discorso di insediamento - che raccolgo comprendendone il senso, anche se sottopone a seria prova le mie forze: e apprezzo in modo particolare che mi sia venuto da tante e tanti nuovi eletti in Parlamento, che appartengono a una generazione così distante, e non solo anagraficamente, dalla mia». Napolitano rappresenta l’istituzione a livello nazionale e dopo cinque votazioni risultate nulle, nell’aula di Montecitorio i parlamentari avevano grande bisogno di un segno. Mai nella storia si era verificata la rielezione del Presidente uscente per un secondo mandato. Questo rende la scelta eccezionale, perché non ha precedenti e non si sottrae ai suoi doveri, dimostrando una rinnovata unità nazionale. E’ presto per parlare anche di una «rinnovata fiducia», affrontata da Napolitano nel suo discorso, ma le esigenze di questo Paese per una volta devono essere messe davanti a tutto il resto. Riforme poco ponderate, crisi stagnante, esitazione nelle scelte da compiere, hanno portato l’Italia a essere vittima di una pesante recessione che ha coinvolto indistintamente tutti gli strati sociali e ha influito negativamente su


attività commerciali e culturali. La classe politica ha bisogno - anche da un punto di vista dell’immagine pubblica - di tornare a essere garante di un progetto a lungo termine che significhi realmente un cambiamento possibile. «Non meno imperdonabile resta il nulla di fatto in materia di sia pur limitate e mirate riforme della seconda parte della Costituzione, faticosamente concordate e poi affossate, e peraltro mai giunte a infrangere il tabù del bicameralismo paritario.
Molto si potrebbe aggiungere, ma mi fermo qui, perché su quei temi specifici ho speso tutti i possibili sforzi di persuasione, vanificati dalla sordità di forze politiche che pure mi hanno ora chiamato ad assumere un ulteriore carico di responsabilità per far uscire le istituzioni da uno stallo fatale. Ma ho il dovere di essere franco: se mi troverò di nuovo dinanzi a sordità come quelle contro cui ho cozzato nel passato, non esiterò a trarne le conseguenze dinanzi al Paese». La democrazia italiana ha bisogno di una svolta e nasce proprio dall’ispirazione e dal sollievo che portano a una scelta come quella di Napolitano, raggio di sole in un marasma generalizzato di populismo dilagante. Certo, è una nuova sfida e il cambiamento dev’essere necessariamente di tipo strutturale per dare veramente risultati, perché la volontà di non eleggere Stefano Rodotà - che aveva dalla sua una buona parte del consenso popolare - sarebbe potuta essere senza ombra di dubbio una svolta importante per provare davvero a cercare di cambiare qualcosa. Uno dei punti cruciali è il rafforzamento del rapporto tra istituzioni, in modo da poter varare e discutere opportunità che possano influire sulla creazione e il sostegno di lavoro attraverso una ponderata sostenibilità finanziaria. Occorre programmazione, coraggio e sostegno da parte dei partiti, che in questa fase cruciale devono essere partecipi e garanti delle decisioni da prendere per raggiungere l’agognato rinnovamento. La priorità ora è un programma, partendo dal raggiungimento di un’intesa tra

forze in campo. Mediazioni, alleanze e comunicabilità significano fare politica; così come la presa di responsabilità. Ora Letta dovrà avere la capacità e la forza di realizzare questa mediazione costruttiva su temi economici, istituzionali e orientati all’Europa. Sarà decisiva la forte presenza femminile e di giovani per affrontare i cosiddetti otto nodi: abolizione Imu, revisione dei poteri di Equitalia, nuovi assunti, nuove attività, abolizione dei contributi pubblici ai partiti, riforma del sistema fiscale, presidenzialismo nella Costituzione e giustizia. Per la serie: «Infinite cose da fare, così poco tempo»… Tanto per cominciare una delle grandi novità di questo Governo sarà la forte presenza di quote rosa; ben 7 donne su 21 ministri scelti da Letta. Al ministero dell’Interno Angelino Alfano, nominato anche vicepremier. All’economia Fabrizio Saccomanni, direttore generale di Bankitalia. Alla Difesa andrà Mario Mauro. Annamaria Cancellieri ministro della Giustizia ed Emma Bonino agli Esteri. Agli Affari europei confermato Enzo Moavero. agli Affari regionali Graziano Delrio, alle infrastrutture Maurizio Lupi, al Lavoro Enrico Giovannini. Coesione territoriale Carlo Trigilia, Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini, Sport e Pari opportunità Iosefa Idem. Alla Semplificazione va Giampiero D’Alia, allo Sviluppo economico Flavio Zanonato, alle Politiche agricole Nunzia De Girolamo, all’Università e ricerca Mariachiara Carrozza, alla Salute Beatrice Lorenzin. Per concludere: Gaetano Quagliariello andrà agli Affari costituzionali, Andrea Orlando sarà ministro dell’ambiente e Cecile Kyenge sarà nuovo ministro dell’Integrazione. Massimo Bray ai Beni culturali e Filippo Patroni Griffi, ministro uscente della Pubblica amministrazione, sarà nuovo sottosegretario alla presidenza del consiglio. Che il gioco di squadra abbia inizio!


Attualità> di Pamela Polizzi

Quasi quattro milioni di

italiani

chiedono aiuto per mangiare Aumento vertiginoso delle famiglie italiane che richiedono assistenza perchè non riescono a far fronte alle spese alimentari. Un milione in più rispetto al 2010.

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a crisi economica che dilaga senza sosta nel nostro paese non risparmia nulla; perfino la certezza di riuscire a provvedere alle necessità alimentari quotidiane viene messa in discussione. Così 4 milioni di italiani sono stati costretti a rivolgersi ad associazione ed enti caritatevoli per evitare di morire di fame. Privarsi del superfluo e, talvolta, dello stretto necessario: questa è la sorte toccata a milioni di italiani costretti a fare i conti da un lato con i bisogni umani imprescindibili, dall’altro con il portafogli sempre più leggero. A tal proposito nel 2012 è stato registrato un considerevole aumento, pari al 9%, delle famiglie che hanno chiesto aiuto per mangiare: un totale di 3,7 milioni di persone tutt’ora assistite con pacchi alimentari e pasti gratuiti nelle mense delle città. Questo è quanto emerge dall’analisi condotta dalla Coldiretti, sulla base del Piano nazionale di distribuzione degli alimenti agli indigenti realizzato da Agea; si tratta di famiglie piombate nella povertà, impossibilitate a garantirsi anche il minimo indispensabile. Inutile dirlo, causa principale del vertiginoso aumento delle condizioni di miseria è stata la diminuzione drastica degli impieghi. La disoccupazione 14

ha avuto effetti devastanti in questo senso; a pagarne il prezzo più alto sono state le famiglie monoreddito che si sono viste escludere dal mercato del lavoro la loro componente attiva e quindi privare dell’unica fonte certa di entrata. Per effetto della crisi economica e della perdita del lavoro, dunque, si sta registrando un aumento esponenziale degli italiani senza risorse sufficienti a sfamarsi: erano 2,7 milioni nel 2010, sono poi saliti a 3,3 milioni nel 2011 ed hanno raggiunto il picco massimo di 3,7 milioni nel 2012 (3.686.942). Una situazione drammatica che, come sottolineato dalla stessa Coldiretti, è solo la punta dell’iceberg; sono tante altre, infatti, le difficoltà che le famiglie italiane sono chiamate ad affrontare per garantirsi ciò di cui hanno bisogno. In Italia, le associazioni pronte ad accogliere richieste di aiuto alimentare sono dislocate su tutto il territorio; specializzate nell’accoglienza e nell’assistenza umana, fanno della prevenzione e della rimozione delle cause di disagio ed emarginazione sociale una vera e propria missione. A queste già si sono rivolti milioni e milioni di donne e uomini, di ogni età, provenienza e trascorso di vita. Tuttavia, decidere di avvalersi del sostegno di mense ed enti caritatevoli non è una scelta facile da predere poichè presuppone una presa di coscienza forte delle proprie condizioni di vita. Ed ecco che moltissimi vivono la richiesta di aiuto come una perdita di dignità, come un fallimento. Un senso di colpa doloroso che non ha, però, ragione di esistere.



Attualità > di Arianna Fioravanti

ICTUS tra i giovani Aumenta l’incidenza dell’ictus tra i giovani. Tra le cause, oltre alla predisposizione genetica, lo stress, il fumo e uno stile di vita sedentario.

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n Italia 913.000 persone sono state colpite da ictus e sono sopravvissuti, di questi il 19% ha meno di 45 anni.

Ictus, una patologia che si manifesta all’improvviso colpendo l’encefalo, privandolo momentaneamente dell’afflusso di sangue. Fino a non molto tempo fa si tendeva a credere che si trattasse di una malattia che colpiva principalmente gli over 70, ma gli ultimi dati dimostrano un aumento dell’incidenza tra i giovani con meno di 45 anni. Negli ultimi 20 anni la percentuale è salita dal 13% al 19%. A causare questo incremento sono dei fattori ambientali: stress, fumo, sedentarietà, obesità, abuso di alcolici o di droghe sono tutti fattori che aumentano notevolmente la possibilità che si verifichi la patologia. “Negli ultimi anni ho riscontrato un abbassamento dell’età media dei miei pazienti, un trend che, purtroppo, è stato confermato anche da ricerche svolte sull’intero territorio nazionale. - Spiega il dottor Valerio Sarmati, esperto in riabilitazione neurologica post ictus cerebrale. – Questo incremento può essere causato da uno stile di vita sbagliato che va ad incidere su una già presente predisposizione genetica del soggetto. Anche incidenti stradali in auto o moto che esponga l’individuo alla possibilità di traumi cranici possono costituire un ulteriore fattore di rischio. L’ictus si verifica, infatti, quando viene ridotto l’afflusso di sangue a una parte del cervello, l’encefalo, privando il tessuto di nutrimento e di ossigeno.” “In caso di pazienti giovani, la tempestività dei soccorsi e una corretta e constante riabilitazione post ictus acquisiscono un’importanza ancora maggio16

re. – continua Sarmati. - Solitamente, il 20% dei soggetti non riesce a sopravvivere e decede nel giro di un mese. Il restante 80% presenta difficoltà motorie e cognitive. Si tratta quindi anche di una emergenza assistenziale, perchè queste persone in grande parte potrebbero recuperare e vivere una vita quasi normale. Ma il tipo di assistenza pubblica che viene fornita non sempre risponde alle loro necessità. Per dare ai pazienti una possibilità di recupero non solo fisico, ma anche cognitivo, che si traduce, quindi in maggiore autonomia e in una migliore qualità di vita, occorre costruire un percorso nuovo, che da un lato miri alla riabilitazione delle funzioni celebrali e non solo di quelle fisiche, dall’altro coinvolga in modo attivo la famiglia, che può davvero fare la differenza. Questo approccio consiste nell’informare i familiari del paziente dei suoi reali problemi e bisogni, insegnando loro le giuste modalità di esecuzione non solo degli esercizi più efficaci per il recupero neurologico, ma anche come coinvolgere e stimolare le funzioni cerebrali, il reale problema in seguito ad un ictus.” Il dottor Sarmati è stato tra i primi in Italia ad abbracciare questo metodo, innovativo non solo nella forma, ma anche negli strumenti, mettendo a disposizione delle famiglie e dei malati strumenti multimediali che affiancano ed integrano l’assistenza diretta e di persona. Sul sito web dedicato al metodo (www.riabilitazione-ictus-cerebrale.it) è possibile trovare informazioni sulla malattia, le cause e le conseguenze, ma anche consigli pratici per sostenere chi è stato colpito da ictus e aiutarlo nel recupero di alcune funzionalità.



Salute > di Gianluca Rini (www.tantasalute.it)

acque

Termali

quali patologie si possono curare??

Le cure termali si rivelano utili per la cura di diverse patologie. Le terme possono essere essenziali per il trattamento di malattie dermatologiche, come la psoriasi, quelle cardiovascolari, ginecologiche, dell’apparato urinario, reumatiche, come i reumatismi e l’osteoartrosi, dell’apparato gastrointestinale.

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e acque termali hanno delle proprietà terapeutiche eccezionali e in Italia ci sono vari luoghi organizzati per fornire servizi a vantaggio del benessere generale. Alcuni sono anche convenzionati con il sistema sanitario nazionale. Malattie della pelle. Alle terme si possono curare delle malattie della pelle, fra le quali la psoriasi, gli eczemi e le dermatiti. In questo senso sono particolarmente efficaci le acque che contengono solforo, bicarbonato, calcio e magnesio. In genere per le terapie relative al campo della dermatologia si usa la balneoterapia integrata con la fototerapia, praticata per mezzo di lampade. Sarebbe necessario un ciclo di dodici trattamenti nel corso dell’anno. Malattie respiratorie. Le terme fanno bene anche se si soffre di alcune malattie che interessano l’apparato respiratorio. Le più comuni sono la bronchite, la sinusite e la laringo-faringite. Le acque termali vanno bene anche per la prevenzione, specialmente quelle che abbondano di idrogeno solforato, perché esercitano un’azione disinfettante, togliendo l’infiammazione delle mucose e umidificandole. I trattamenti in questi casi possono variare. Ci sono le inalazioni, l’aerosol o le nebulizzazioni. Sarebbero sufficienti due cicli all’anno di dodici trattamenti. Disturbi gastroenterici. Ci si può rivolgere alle cure termali anche per contrastare la colite, la gastrite e la stitichezza. Si fa ricorso in particolare alla balneoterapia, alla fangoterapia e ai trattamenti irrigatori rettali. 18

Da non dimenticare poi che le acque bicarbonato-alcaline sono anche digestive. La stessa funzione hanno le acque che contengono cloruro e sodio. Esse vanno bevute per alcuni giorni, soprattutto per combattere la stipsi. Patologie ginecologiche. Diversi disturbi ginecologici possono essere trattati grazie alle proprietà delle acque termali, le quali possono essere considerate degli antinfiammatori naturali. Si può fare ricorso ai bagni, ai fanghi e agli aerosol vaginali. Si tratta di terapie utili contro le infiammazioni e le forme distrofiche della vagina. Da non dimenticare che tutto ciò è terapeutico anche in menopausa, perché alcune acque agiscono positivamente anche sul metabolismo ormonale. Malattie reumatiche. I fanghi sono in grado di rilassare i muscoli, alleviando il dolore, e inoltre migliorano la circolazione, favorendo le cartilagini. I sali che sono contenuti nelle acque svolgono un’azione rilassante e antinfiammatoria. Si può così anche ridurre l’assunzione di analgesici e antinfiammatori chimici contro artrosi e reumatismi. Patologie vascolari. Le patologie vascolari che possono trarre beneficio dalle terme sono le gambe gonfie, la cellulite e l’insufficienza venosa. Particolarmente adatte sono le acque carboniche e sulfuree, che dilatano i capillari, svolgono un effetto drenante e rimettono in moto la circolazione sanguigna. Molto utilizzato è l’idropercorso vascolare, una tecnica che riesce a integrare i massaggi, la ginnastica e la deambulazione, per riattivare la funzione venosa. Sono consigliati la balneoterapia e gli idromassaggi due volte all’anno per 12 giorni.



Salute > di Gianluca Rini (www.tantasalute.it)

Stress

post traumatico:

sintomi, test e cura

Lo stress post traumatico è il disturbo che consegue ad un trauma molto forte. La ricerca scientifica per molto tempo si è concentrata sul vissuto dei soggetti in combattimento.

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n ogni caso il fattore scatenante può essere rappresentato anche da altre esperienze, come, per esempio, un incidente stradale, un terremoto o un lutto. Fra i principali sintomi un aumentato livello di ansia, che può portare all’evitamento di stimoli e ad una riduzione della reattività emozionale. Esistono degli specifici test, per poter procedere ad una diagnosi del problema, in modo da poter predisporre una cura adeguata, che consiste in genere in un’adeguata psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale. I sintomi I sintomi dello stress post traumatico comprendono, in generale, uno stato di ansia generalizzata. Si tratta della risposta con cui il soggetto reagisce all’evento. Mentre negli adulti tutto si basa sulla paura, nei bambini la reazione comprende anche un comportamento disorganizzato. I soggetti si ritrovano continuamente a rivivere l’evento traumatico, attraverso il ripresentarsi di ricordi intrusivi e di incubi. Si manifestano disagio e una reattività ridotta, quando la persona si ritrova ad essere esposta ad eventi simili a quelli che han20

no scatenato il problema. Di solito si cerca di evitare stimoli associati al trauma. Soltanto in rari casi si manifestano degli stati dissociativi, di durata variabile, durante i quali la persona si comporta come se stesse rivivendo l’evento. L’individuo si sente distaccato anche dalle attività che prima costituivano una fonte di piacere. Si sente estraneo nei confronti delle altre persone e sente una capacità ridotta di provare emozioni. Inoltre riduce le sue prospettive future. Si notano dei minori rendimenti nella vita sociale e in campo lavorativo. Il tutto è accompagnato dalla difficoltà ad addormentarsi, da disturbi del sonno, dall’irritabilità, dai problemi di concentrazione, dalla tendenza alla depressione. In questo senso si può parlare anche di danno biologico, perché si assiste ad una forma di deterioramento dell’equilibrio psicofisico. Affinché si possa parlare di disturbo post traumatico da stress tutti questi sintomi devono essere presenti per più di un mese. Test Esistono test per lo stress post traumatico, che si basano anche sull’autovalutazione, per riuscire a comprendere fino in fondo se veramente si soffra del disturbo. E’ comunque ricordare che un semplice questionario non può sostituire il consulto di un me-


dico esperto, che è il solo a poter effettuare una diagnosi precisa attraverso scale e strumenti specifici. I test si basano di solito sul proporre al paziente una serie di affermazioni elaborate sulla base di persone che hanno vissuto degli eventi traumatici. Il soggetto deve indicare con quale frequenza ha fatto ricorso ad una determinata situazione. Vengono presi in considerazione le emozioni, l’evitamento, i pensieri e gli eventuali disturbi del sonno. La cura La cura dello stress post traumatico va affidata ad una psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale. Quest’ultima ha l’obiettivo di rompere il circolo vizioso che si è instaurato nelle relazioni dell’individuo, portando a quello che viene definito come loop disfunzionale. In questo modo si può cercare di riorganizzare la percezione e l’elaborazione dell’evento traumatico che il paziente mette in atto all’interno di un contesto bio – psicosociale.

Ci sono alcune tecniche che il terapeuta può utilizzare. Innanzitutto quella dell’esposizione. Il soggetto viene invitato a rivivere, attraverso l’immaginazione, il trauma per raccontarlo. In questo modo potrà percepire in maniera controllata l’oggetto della paura e imparare a ridurre l’evitamento e l’ansia anticipatoria. Molto importante anche la ristrutturazione cognitiva. Il paziente viene guidato nel riconoscere i pensieri automatici legati al trauma, per prendere consapevolezza di come venga modificato il proprio stato emotivo. Solo in questo modo si può procedere in una revisione degli schemi mentali. Per alleggerire la tensione vengono usati il rilassamento e la respirazione addominale. Inoltre, secondo l’ottica dell’homework, al soggetto vengono assegnati dei compiti da svolgere a casa. Si può trattare di diari di registrazione o di automonitoraggio oppure di schede di analisi relative agli aspetti cognitivi.


Salute > di Gianluca Rini (www.tantasalute.it)

Fitte al

petto

Le fitte al petto, sia nel lato destro che nel lato sinistro, possono destare preoccupazione. La prima cosa a cui si pensa è l’infarto, ma in realtà ci sono tante altre cause che stanno alla base del problema.

S

i potrebbe trattare di dolori intercostali o di ansia. In generale le malattie che un sintomo di questo genere può indicare sono tante, dalle patologie cardiache a quelle polmonari. A volte si può trattare anche di disturbi dell’apparato digerente, quando il dolore è associato al bruciore di stomaco. E’ importante parlarne con il proprio medico di fiducia, per individuare i motivi nello specifico e per sapere cosa fare. Le cause. Le cause delle fitte al petto sono tante, sia che esse siano localizzate al centro che ai lati. Se si tratta di fitte al cuore, c’è una serie di problemi cardiaci da prendere in considerazione. Fra questi va ricordata la pericardite, un’infiammazione della membrana che circonda il muscolo cardiaco. L’angina o l’infarto sono provocati invece da un afflusso di sangue non sufficiente. Il sintomo più caratteristico è rappresentato dal dolore toracico, che si irradia alla spalla o al braccio sinistro. Non è da escludere nemmeno la dissecazione aortica, una lacerazione che causa un dolore improvviso e forte, che si estende anche alla schiena. Se invece prendiamo in considerazione i problemi polmonari, possiamo avere l’embolia, lo pneumotorace, la pleurite e la

22

polmonite. In queste due ultime condizioni il dolore diventa più intenso quando si tossisce. Le fitte al petto possono essere collegate a disturbi dell’apparato digerente, come i calcoli biliari, il reflusso gastroesofageo, la gastrite o l’ulcera gastrica. Da non dimenticare comunque anche altri motivi, come, ad esempio, gli attacchi di panico, gli strappi muscolari, l’infiammazione dei tendini intercostali, la costocondrite, un’infiammazione che interessa il punto di congiunzione fra le costole e lo sterno. A volte si può trattare di fuoco di Sant’Antonio, quando il dolore è bruciante e si diffonde in tutta la fascia dal torace alla schiena. Cosa fare. Le fitte al petto devono indurci a mobilitarci, anche con il ricorso al pronto soccorso, se improvvisamente sentiamo una sensazione di pressione al torace, se il dolore si diffonde, se abbiamo la nausea, le vertigini e la tachicardia e facciamo fatica a respirare. Anche una gamba più gonfia dell’altra non è da trascurare, perché si potrebbe trattare di un embolo. Il consulto del medico è fondamentale anche se, ad esempio, siamo affetti da uno strappo muscolare, perché, oltre a stare a riposo e ad applicare il ghiaccio, possiamo ottenere la prescrizione del paracetamolo o dell’ibuprofene. Anche in caso di asma o di angina è bene seguire in maniera regolare la terapia medica indicata.



Jogging: Salute > a cura di www.medicina-benessere.com

un aiuto per migliorare la memoria Secondo un recente studio la corsa stimola la produzione di una proteina che rafforza la nostra memoria.

G

li effetti benefici esercitati dalla corsa su alcune funzioni cerebrali e funzioni biologiche come quella della memoria sono noti grazie anche a numerosi studi condotti sull’argomento. Il Journal of Aging Research ha recentemente reso noti i risultati di test sperimentali che introducono importanti novità sulla relazione tra jogging e miglioramento della memoria. Lo studio è stato condotto presso l’Università della Colombia su un gruppo di donne tra i settanta e gli ottanta anni con una forma lieve di disabilità cognitiva caratterizzata da una leggera perdita della memoria e diminuzione della capacità di ragionamento lucido. Il campione è stato diviso in tre gruppi: il primo ha praticato camminate a ritmo veloce o corsa; il secondo è stato sottoposto ad esercizi di sollevamento pesi; il terzo non ha svolto nessuna attività fisica. Al termine dello studio, si è visto che nelle donne del primo gruppo è migliorata nettamente la memoria di tipo verbale e la velocità 24

del ragionamento. Nelle donne del secondo gruppo si è registrato uno scarso miglioramento delle stesse funzioni, mentre per le donne del terzo gruppo l’attività della memoria è gradualmente peggiorata. I test chimici condotti sui tre gruppi hanno mostrato che durante la corsa viene prodotta una proteina, nota come BDNF (fattore neurotrofico cerebrale), che rafforza le cellule e fa nascere nuovi neuroni nelle aree del cervello deputate all’apprendimento e alla memoria nel lungo termine. Più in particolare, l’attività di sollevamento pesi, praticata per almeno due volte a settimana, migliorerebbe la memoria associativa; le camminate veloci e la corsa stimolano la memoria verbale, mentre la memoria spaziale è stimolata sia dalle camminate che dal sollevamento di pesi. a cura dello staff Medicina-Benessere diretto dalla dot.ssa Paola Marazziti.



Estetica> di Maria T. Ferrari (www.tantasalute.it)

Lipofilling Seno, viso e cicatrici: alcune indicazioni

Il lipofilling non è la “magia” in grado di creare qualsiasi tipo di tessuto, né le forme che esattamente vorremmo, ma comunque ha tanti impieghi e tantissime potenzialità. E, qualche zona d’ombra, per non dire qualche rischio.

L

uca Grimaldi, professore di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica all’Università degli Studi di Siena e membro del consiglio direttivo della SICPRE, la società che rappresenta il 90% dei chirurghi plastici nel nostro Paese, spiega: “Sul lipofilling manca chiarezza e informazione corretta – dice -. È facile accorgersene nel contatto con il paziente: a volte non ne sa niente e in alcuni casi sa cose sbagliate. Solo molto raramente ha informazioni corrette». Quando e perché. Il lipofilling è una tecnica sempre più utilizzata in chirurgia plastica, con scopo sia ricostruttivo, sia estetico. «Non si tratta però di una “novità” – dice il professor Grimaldi -: le prime applicazioni dell’autotrapianto di grasso risalgono ai primi anni ‘60». Ma come funziona? Il principio base è quello di trasferire. Con una normale cannula da lipoaspirazione si preleva una quantità prestabilita di tessuto adiposo dalle aree del corpo in cui questo è naturalmente presente. Dopo averlo centrifugato e depurato, lo si inietta nella zona che si vuole rendere più “piena”. Ma non solo: il grasso migliora anche le cicatrici, da quelle su26

perficiali lasciate dall’acne agli esiti di ustione. Dopo un solo lipofilling, infatti, la cute diventa più elastica, uniforme e “sana”. Sono ancora da indagare, però, le ragioni per cui questo accade. Dice ancora il professor Grimaldi: «Si sa che dalle cellule staminali adulte presenti nel grasso, grazie all’intervento di fattori di crescita si ottengono cellule differenti, come quelle che costituiscono le ossa, le cartilagini e il tessuto connettivo, ovvero il tessuto molle del nostro organismo. Si tratta, però, di risultati ottenuti in vitro. L’unica certezza a proposito di quello che accade nel nostro organismo è che il grasso prelevato e trasferito sopravvive in buona parte e si integra perfettamente nel nuovo tessuto». Effetto filler. Il lipofilling è anche molto utilizzato come riempitivo, alla stregua di un filler. Per questo, in ambito estetico, serve per aumentare il volume di zigomi e guance, ma anche per rendere più proiettato un mento altrimenti sfuggente, o per colmare l’avvallamento prodotto sul dorso del naso da una rinoplastica sbagliata. Ancora, lo si usa per colmare rughe e solchi, come quelli che si formano con il passare degli anni tra il naso e la bocca. Rispetto ad esempio all’acido ialuronico, il lipofilling ha il vantaggio di essere un trattamento definitivo. «In realtà – dice ancora il professor Grimaldi – il 30-40% del materiale trasferito non sopravvive al trattamento e solo la parte restante entra stabilmente a far parte dei tessuti». Una perdita di cui è importante tener conto nei casi in cui il desiderio di aumento riguarda volumi maggiori, come nel caso del seno.


Seno: lipofilling al posto delle protesi? «Stiamo orientando la ricerca per arrivare a utilizzare il lipofilling come alternativa all’impianto delle protesi mammarie – dice ancora il professor Grimaldi. Attualmente, con il grasso della paziente è possibile aumentare il volume delle mammelle, ma spesso non nella misura desiderata. Anche a causa di quella percentuale di grasso che viene metabolizzato dall’organismo, e che quindi si perde, con il lipofilling gli aumenti sono di modesta entità e possibili solo per pazienti che hanno aree donatrici piuttosto ampie. Per le donne magre, l’unica soluzione sono le protesi».

Al momento, il numero di studi che sostengono ed escludono il rischio di recidive è pari». Veloce e “indolore”: ecco perché piace In base all’indagine dell’International Society of Aestethic Plastic Surgery, l’associazione che conta circa 20.000 chirurghi plastici nel mondo, nel 2011 in Italia sono stati fatti oltre 24.000 lipofilling, trattamento che si colloca al terzo posto tra le procedure più “soft”, dopo botulino e acido ialuronico.

Diverso il caso del lipofilling utilizzato a scopo ricostruttivo, come nel caso di ulcere o dopo una quadrantectomia, cioè l’asportazione solo di una parte del seno. «Quando l’eliminazione chirurgica del tumore ha prodotto una perdita di sostanza circoscritta, l’autotrapianto di grasso è utile per riempirla».

Rapido e versatile, il lipofilling piace anche perché poco invasivo. Infatti, per prelevare il grasso dall’area donatrice basta un’incisione di pochi mm e il trasferimento avviene con aghi sottili, che non lasciano segni. «La convalescenza praticamente non esiste: l’intervento avviene in day hospital e il disagio che il paziente si trova ad affrontare sono solo poche ecchimosi, che scompaiono al massimo in 7-10 giorni».

Se il risultato estetico è buono, con un effetto molto naturale, la soluzione lipofilling presenta comunque delle incertezze, almeno allo stato attuale degli studi. Secondo alcune ricerche, infatti, il lipofilling nella ricostruzione mammaria post tumore aumenta il rischio di recidive. «Ma non ci sono certezze, anzi.

Last but not least, i costi. Quando lo si utilizza a scopo ricostruttivo, il lipofilling è un trattamento completamente a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Quando ha finalità estetiche, invece, a seconda dell’area da trattare e dello specialista che esegue il trattamento può costare da 2.000 a 5.000 euro.


Scienza > di Sara Latorre

allarme inquinamento

pericolo

In volo

Uno studio pubblicato su Nature afferma che l’aumento delle emissioni di CO2 previsto nei prossimi anni comporterà soprattutto sopra il corridoio di volo del Nord Atlantico un incremento della forza delle turbolenze.

L

’ aereo è sicuramente il mezzo di trasporto più veloce per viaggiare e se da un lato volare è da sempre stato il desiderio di tutta l’umanità dall’altro essere a 10 mila metri d’altezza può suscitare in molti passeggeri ansia e paura. Quante volte, infatti, prendendo un aereo siamo sobbalzati per un vuoto d’aria o per un movimento improvviso e un pò impauriti abbiamo guardato accanto a noi il nostro compagno di viaggio o la hostess cercando rassicurazione; e proprio oggi arriva la notizia che viaggiare da una parte all’altra del mondo, nei prossimi anni potrebbe diventare più pericoloso per via dell’intensificarsi delle perturbazioni che porteranno in particolar modo a maggiori spostamenti d’aria, vuoti e sobbalzi. Il motivo di ciò è da ricercare, dicono gli studiosi, nel cambiamento climatico che potrà determinare da qui ai prossimi 40 anni, uno stravolgimento delle condizioni dei cieli, raddoppiando le perturbazioni di passaggio all’altezza cui viaggiano normalmente i voli di linea. Un circolo vizioso visto che è proprio il traffico aereo ad avere grande responsabilità dell’inquinamento dei cieli. 28

La notizia che arriva da uno studio dell’università britannica di Reading pubblicato su Nature afferma che l’aumento delle emissioni di CO2 previsto nei prossimi anni comporterà soprattutto sopra il corridoio di volo del Nord Atlantico un incremento della forza delle turbolenze di media intensità dal 10% al 40% e la loro frequenza potrà crescere anche fino al 170%. Il problema affermano gli studiosi riguarda le turbolenze cosiddette in “aria chiara”, ovvero quelle correnti d’aria che scuotono improvvisamente il velivolo spostandolo di diverse centinaia di metri causando spesso incidenti e ferimenti perché non sono visibili ai radar attualmente in uso e alla strumentazione di bordo. Per rendere più sicuri i voli le compagnie aeree stanno infatti pensando già a rotte alternative ma “deviare i percorsi dei voli per evitare turbolenze e danni aumenterà il consumo di carburante e le emissioni nocive, rendendo i ritardi degli aerei più comuni e facendo anche aumentare i prezzi dei biglietti” commenta al Guardian, Paul Williams, uno dei ricercatori britannici. Secondo alcuni piloti invece la tecnologia andrà avanti e da qui a 40 anni sarà possibile avere una soluzione efficace al problema attraverso l’introduzione di radar più performanti e sofisticati che riusciranno ad individuare le correnti d’aria e anche attraverso nuovi aerei capaci di volare a quote più alte e di evitare così le turbolenze.



Evento> di Gabriele Cosmelli

race for thecure

il 19 maggio torna la 14ª “Race for the cure”. L’evento benefico per la lotta ai tumori del seno più partecipato al mondo. son, la “Race for the Cure” avrà anche quest’anno come madrina Maria Grazia Cucinotta e come testimonial Rosanna Banfi, che ha affrontato e superato proprio questa malattia. Le vere protagoniste della manifestazione sono infatti le ‘Donne in Rosa’, migliaia di donne che partecipano alla corsa o alla passeggiata indossando una maglietta e un cappellino rosa per dimostrare un atteggiamento aperto, coraggioso e positivo nei confronti della malattia. Un messaggio di speranza per le altre donne che combattono contro il tumore del seno ed un momento di condivisione di grande importanza per affrontare il percorso di cura.

U

n festival in tre giorni dedicato alla salute, allo sport e al benessere con l’obiettivo di sostenere la lotta ai tumori del seno: questo e molto altro è la “Race for the Cure”, che tornerà dal 17 al 19 maggio a Roma nella storica cornice del Circo Massimo per la sua attesissima 14ª edizione, caratterizzata dalla consueta corsa e passeggiata di solidarietà e di raccolta fondi di 5 km della domenica mattina. Cos’é La Race For The Cure? Organizzata dalla Susan G. Komen Italia sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il contributo dello sponsor nazionale Johnson & John30

Perché una corsa contro i tumori del seno? I tumori del seno sono le neoplasie maligne più frequenti nelle donne e sono in continuo aumento. I dati epidemiologici indicano che 1 donna su 9 sviluppa un tumore del seno, con gravi ricadute sulla famiglia e sul mondo del lavoro. In Italia si registrano


oltre 47.000 nuovi casi all’anno (uno ogni 15 minuti) e, sebbene le possibilità di guarigione siano alte soprattutto quando la diagnosi è precoce, quasi 12.000 donne ogni anno perdono la loro battaglia contro la malattia. Per questo la Komen, attraverso i fondi raccolti con la “Race for the Cure” (oltre 6.000.000 di euro dal 2000 ad oggi), contribuisce ogni anno al finanziamento di decine di progetti di prevenzione, educazione alla salute del seno e supporto alle donne operate, ideati e svolti da associazioni di volontariato di tutta Italia. Proprio a settembre 2012 hanno preso il via ben 33 progetti in 13 regioni, che portano a 189 il totale di quelli svolti dal 2000 ad oggi. Tre giorni di salute, sport e benessere. La “Race for the Cure” di Roma si svolgerà tra le meraviglie della cosiddetta “Passeggiata Archeologica” dal 17 al 19 maggio per una tre giorni ricca di iniziative per tutta la famiglia che si svolgeranno nel “Villaggio della Salute” allestito al Circo Massimo. Tra queste, stage di apprendimento di discipline sportive, laboratori educativi e iniziative concrete di

prevenzione. Inoltre, stand degli sponsor e un’attrezzatissima area giochi per i bambini. Alla corsa della domenica mattina, che si snoderà sul suggestivo percorso che toccherà il Circo Massimo, il Colosseo e le Terme di Caracalla, si potrà partecipare con una donazione minima di 13 euro che darà diritto a ricevere, secondo disponibilità, la t-shirt esclusiva della manifestazione, il pettorale e la borsa gara con gli omaggi degli sponsor. Informazioni ed iscrizioni (anche via web con carta di credito) su www.raceroma.it. Il grande contributo di istituzioni e aziende. Roma Capitale, CONI, FIDAL e Policlinico Gemelli e si svolge in collaborazione con Federfarma Roma, IPASVI, Valore D e Collegio Ostetriche Roma. Fondamentale il contributo di altre importanti aziende come Perlana, Ferrovie Italiane dello Stato, Poste Italiane, Banca del Fucino, Starwood, Neutrogena (sponsor delle Donne in Rosa), Lete (fornitore ufficiale acqua), Diva Universal, Radio Radio e Leggo (media sponsor) e Lazy Town (sponsor bambini). La realizzazione tecnica della corsa è a cura del Gruppo Sportivo Bancari Romani.


Ambiente > di Alessandro Galante

La Giornata della

TERRA

Il 22 aprile si è celebrata la 43esima giornata della Terra. Con il termine Earth Day si intende il giorno in cui si dovrebbe festeggiare l’ambiente e la salvaguardia del pianeta Terra, ma purtroppo, allo stato dei fatti, c’è veramente poco di cui essere allegri!

L

’idea della creazione di una Giornata per la Terra fu discussa per la prima volta nel 1962: in quel periodo le proteste contro la guerra del Vietnam erano in aumento e al senatore Gaylord Nelson del Wisconsin venne l’idea di organizzare una conferenza sulle problematiche ambientali, riuscendo a coinvolgere anche noti esponenti del mondo politico come Robert Kennedy. L’Earth Day prese definitivamente forma nel 1969 a seguito del disastro ambientale causato dalla fuoriuscita di petrolio dal pozzo della Union Oil al largo di Santa Barbara, in California, avvenuto il quale il senatore Nelson decise che fosse giunto il momento di portare le questioni ambientali all’attenzione dell’opinione pubblica e del mondo politico. “Tutte le persone, a prescindere dall’etnia, dal sesso, dal proprio reddito o provenienza geografica, hanno il diritto ad un ambiente sano, equilibrato e sostenibile”. “Il 22 aprile 1970, ispirandosi a questo principio, 20 milioni di cittadini americani si mobilitarono per una manifestazione a difesa della Terra.” (Wikipedia). Buffo notare come qualcuno, 43 anni fa, parlasse già di un ambiente sano, equilibrato e sostenibile (addirittura!) e invece nel frattempo in molti si siano fatti beffe di quelle parole... 32

Se oggi 1 miliardo di persone di 175 Paesi aderenti alla celebrazione si adoperano perché si porti la dovuta attenzione su certe problematiche, è perché d’altro canto ci sono altri 6 miliardi di “conterranei” che non vedono magari le cose nello stesso modo o non hanno coscienza della situazione. Fermo restando che la vita è una e ognuno se la vive a modo proprio – gettando dal finestrino dell’auto cartacce che si degraderanno in decine di anni o sperimentando l’energia nucleare spacciandola per pulita – in definitiva però mi domando: che mondo lasciamo ai nostri figli? Se state leggendo questo articolo sentitevi fortunati: siete tra il 18% della popolazione mondiale che sa leggere. E se avete preso questa rivista davanti ad un bar, siete tra i 5 sesti dei terrestri che non soffrono la fame. Potrei continuare, ma nel frattempo le cose non sarebbero cambiate e in parecchi continuerebbero a pensare che i problemi che abbiamo (o hanno gli altri, perché è più facile ragionare così!) non dipendono da noi, ma dal sistema. E se cominciassimo a pensare che noi facciamo parte del sistema? E’ finito il tempo di guardare al proprio orticello, di accusare l’inquinamento per le nostre malattie e nel frattempo contribuire ad aumentarlo, di far finta di non sapere. Confido in voi, cari lettori! La prossima volta parleremo del rispetto...



Viaggio> di Raffaella Patricelli

Se vinco al Superenalotto me ne vado a Bora a Bora! Chi di voi non ha mai pronunciato questa frase, o non ha mai pensato a quel territorio come fosse il Paradiso terrestre. Sognare sognare e ancora sognare. Questo è ormai il motto di questi mesi che ci conducono all’estate e che ci spronano a volere il meglio, soprattutto quando si parla di viaggi e relax. La meta per eccezione, scelta per viaggi di nozze e non solo, è proprio Bora Bora, definita per antonomasia “La Perla del Pacifico”. 34


artiamo dalle consuete informazioni geografiche: Bora Bora è un’isola facente parte dell’arcipelago delle Isole della Società, precisamente nel gruppo delle Isole Sottovento, nell’Oceano Pacifico.

P

e a est da due lunghi motu, chiamati rispettivamente Motu Mute (su cui sorge anche l’aeroporto di Bora Bora) e Motu Piti Aau. A nord-est la barriera corallina affiora con piccoli motu, separati da brevi tratti di mare di poca profondità, e con l’isolotto di Tevairoa.

Amministrativamente è ricompresa nella collettività d’oltremare della Polinesia francese e comprende l’omonimo comune (capoluogo Vaitape), cui appartiene anche l’atollo di Tupai. Situata a 250 km a nordovest di Tahiti, Bora Bora presenta una conformazione alquanto singolare. L’isola propriamente detta sorge infatti al centro di una laguna, circondata a nord

Infine a sud-ovest sorge un altro motu, Motu Toopua. Tra quest’ultimo e Tevairoa si trova un altro piccolo isolotto, Teavanui, in prossimità del quale è presente l’unico punto in cui la barriera corallina si interrompe e attraverso il quale la laguna può comunicare (specie a livello di collegamenti navali) con l’Oceano. Per il resto la barriera corallina cinge Bora Bora come una

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Viaggio> di Raffaella Patricelli

diga, e questo anche a sud, ove non affiorano dall’acqua motu o isolotti. Non è propriamente dietro l’angolo, ma è davvero una meta fantastica e unico luogo ancora incontaminato. La sua caratteristica mofologica permette a Bora Bora di essere circondata da acque bassissime con tutte le varianti del turchese e fondali di sabbia bianchissima. L’isola, naturalmente, vive principalmente sul turismo. Nel corso degli anni sono nati moltissimi resort di lusso, la maggior parte dei quali costruiti sui motu attorno alla laguna, con le camere costruite su palafitte. Bora Bora come detto è la classica meta da viaggio di nozze, ma non solo. La splendida laguna, forse la più bella al mondo, è una piscina naturale all’interno della quale è possibile praticare ogni sorta di sport acquatico. Un vero e proprio paradiso terrestre, indubbiamente uno dei posti più belli del pianeta che, almeno una volta nella vita, va visitato. Per molto tempo, se possibile. Un posto indimenticabile, come detto, dove poter trovare il giusto riposo, vedere da vicino le bellezze della natura di questa parte di emisfero, ma anche per praticare sport. Bora Bora è, insieme alle vicine Huahine, Raiatea e Tahaa, una delle quattro isole tra le quali si

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svolge l’Hawaiki Nui Va’a, competizione internazionale di piroghe polinesiane. Proprio quest’anno, nel 2013, infatti l’isola di Bora Bora è divenuta oggetto di un gioco da tavolo ideato da Stefan Feld edito dalla tedesca Alea, che porta il suo nome. Nell’isola si possono praticare tanti altri sport, le immersioni sono all’ordine del giorno e il surf si può praticare in tutti i modi. Le bellezze della natura offrono paesaggi indimenticabili che permettono anche agli appassionati di foto di poter trovare terreno fertile. Bora Bora è una meta romantica non c’è che dire, ma anche rilassante e utile per coloro che vogliono rigenerarsi a contatto con il vero paradiso. Il cibo è naturalmente di qualità. Le specialità si incentrano soprattutto su tante qualità di pesce da fare alla griglia e da gustare in riva al mare, in uno dei tanti splendidi e lussuosi resort. Il costo di questo viaggio risulta piuttosto elevato anche a causa del volo aereo. La distanza infatti gioca un ruolo importante. Ma le strutture ricettive sono di altissimo livello e per trovare la sistemazione ideale è necessario prevedere un budget consistente. Questo però non significa che non sia una meta raggiungibile per tutti. La speranza


LA META PER ECCEZIONE, SCELTA PER VIAGGI DI NOZZE E NON SOLO, È PROPRIO BORA BORA, DEFINITA PER ANTONOMASIA “LA PERLA DEL PACIFICO”.

come sempre è l’ultima a morire. Ma vediamo anche un po’ cenni storici che possono far comprendere meglio la bellezza e le spettacolarità di questo piccolo territorio incantanto. Come ci spiega, infatti, Wikipedia, l’isola abitata fin dal IV secolo d.C. dagli antichi polinesiani fu avvistata per la prima volta dagli europei nel 1722, con il navigatore olandese Jakob Roggeveen. Nel 1769 fu nuovamente avvistata da James Cook, che vi pose per la prima volta piede nel 1777. Circa mezzo secolo dopo, precisamente nel 1820, la London Missionary Society vi fondò una missione. Nel 1842, tuttavia, l’isola fu trasformata in protettorato francese. Durante la Seconda guerra mondiale, Bora Bora ospitò una base statunitense, comprensiva

di 5.000 soldati e 9 navi. L’isola fu dotata anche di un sistema di fortificazioni, per difendersi dagli attacchi dei giapponesi. Ed è questo insieme di elementi che comunque rendono ogni anno di più appetibile e una meta da sogno “La Perla del Pacifico”. Più tempo a disposizione si ha per vivere l’arcipelago più è possibile entrare in sintonia con questo territorio magnifico che ha tanto da offrire non solo a chi vuole “vegetare”. In tanti vorrebbero trovare un’abitazione stabile, ma non sempre è possibile anche perché come è noto si tratta ormai di una meta d’elite. Non ci resta che sognare, anche ad occhi aperti e poter confidare in una vincita al Superenalotto per poter magari un giorno andare a visitare il vero paradiso. 37


Moda > di Alessandra Durastanti

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PRET A PORTER PRIMAVERA_ESTATE_2013

E

’ una donna raffinata, eccentrica e grintosa che strizza l’occhio agli anni ’70, quella che calca le passerelle di Gucci per la stagione Primavera-Estate 2013.

In piena armonia con la consolidata eleganza della maison, Frida Giannini, direttore creativo, propone abiti, minidress e tailleur dalle linee semplici e decise. I tagli sono netti e puliti ma ravvivati da grandi volant e da maniche voluminose e ben strutturate. Tessuti leggeri che scivolano sulla pelle rendendo la silhouette ancor più femminile. A dar forza e vivacità all’outfit ci pensano i colori accesi, i maxi accessori e i tacchi altissimi. Il rosa nella sua declinazione più sgargiante, il verde, il blu elettrico, il giallo e l’azzurro compongono la palette di colori cui non potevano mancare il bianco e il nero, utilizzati per gli abiti da sera. Non potevano mancare neppure gli abiti in stampa pitonata, che aggiungono una nota di aggressività alla collezione senza però scostarsi dalla sobria seduttività che caratterizza anche i minidress a uovo, con manica lunga e serrati girocolli, i long dress accollati con profondi spacchi verticali sul fronte e sul retro degli abiti e i completi composti da maxi tuniche lineari e pantaloni flair. 39


Moda > di Alessandra Durastanti

A

concludere la collezione Primavera-Estate 2013 prétà-porter elegantissimi abiti da sera con maniche trasparenti o décolletté effetto rete. Nell’anno del sessantesimo anniversario del celebre mocassino con fibbia, divenuto must-have per tutte le shoes addicted, la maison non poteva non rendergli omaggio riproponendolo in tutte le tonalità di colore nella sua collezione di calzature insieme a pumps e sandali, con cinturino alla caviglia, in vernice con tacchi vertiginosi e zeppe in color block. A completare i total look da giorno ci pensano le pochette in vernice con fibbia, in coordinato alle calzature, da portare a mano o a spalla, i gioielli, quali maxi collier con pietre colorate o orecchini a pendente, per i quali la Giannini pare abbia tratto ispirazione dall’indimenticabile Liz Taylor e gli occhiali oversize con forma tondeggiante. Per la sera, invece, borsette con stampa animalier en pendant con gli abiti o pochette dalle forme geometriche realizzate in plexiglass, che riproducono gli effetti luce simili a quelli del cristallo. La donna Gucci si conferma pertanto un’autentica diva metropolitana capace ancora di catturare l’attenzione e porsi al centro della scena.

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Shopping > di Giovanna Testa

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Brian Atwood

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Speciale

Shopping > di Giovanna Testa

ALBERTO MORETTI Mod.

Mod.

Sophie

Bisou

Per la collezione donna Primavera/Estate 2013 Alberto Moretti evoca la grazia seduttiva di Bianca Maria Cappello, gentildonna di Venezia riconosciuta all’epoca rinascimentale quale irresistibile icona di stile ed eleganza. Bianca Maria: decolleté con punta leggermente sfilata e stondata, dove il pitone, esaltato da spalmature oro e tagli sinuosi, si unisce a un tessuto di rete trasparente.

Touch

M

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PE

Sophie: sandalo con cinturino alla caviglia, caratterizzato dal mix distintivo di pelle fucsia e cavallino animalier. Costruito con una corolla di petali in cui i due materiali sono tagliati singolarmente e uniti da micro lacci, annodati in fiocco sulla fascia frontale. Touch: sandalo realizzato in pelle rossa e cavallino zebrato. L’equilibrio tra lo spirito del ‘500 e l’attitudine contemporanea è svelato dal dettaglio della fascia frontale, increspata come i colli a gorgiera dell’epoca. I tagli sul cinturino alla caviglia riproducono ad arte le linee raffinate delle applicazioni degli abiti di B.M. Cappello.

Fonte: www.scenariomag.it

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Bisou: sandalo con cinturino alla caviglia, espressione dell’evoluzione del gusto cinquecentesco, interpretato con colori e materiali moderni.

Bianca Maria

Mod.

PE

Enchante’: sandalo con fascia in nappa laminata nella sfumatura rosata dell’oro. Interamente lavorata a mano attraverso una tecnica speciale priva di cuciture, la fascia è animata da plissettature che ricordano i colli a gorgiera in voga nell’epoca rinascimentale.

Mod.

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PE


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Shopping >

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PE

ACCESSORI

UOMO PrimaveraEstate2013

FENDI Bracciale collezione P/E

GORGEOUS T-shirt con logo teschio UK

ERMANNO SCERVINO. In questa collezione, dominano colori che emanano pace e tranquillitĂ come il blu, in tutte le sue sfumature. Per i tessuti lo stilista ha puntato, ancora una volta, su materiali pregiati e molto estivi come il lino, la seta, il cotone, il canvas, il denim e il tessuto tecnico.

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PE 46

NORTH SAILS Giubbino collezione Primavera Estate

LOUIS VUITTON Nuova collezione Primavera Estate


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PE HTC. Cappello di paglia “Kirkland”

MONTBLANC. Collezione “Villeret 1858” Nautique Chronographe

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PE BENETTON. Sciarpa in puro cotone ricamato a fantasia con frange ai bordi.

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PE

GIORGIO ARMANI “Eau de Nuit”, è il nuovo classico di Giorgio Armani, un concentrato di eleganza che rievoca il momento magico in cui la fine del giorno si fonde con la notte. Spezie, agrumi, legno di cedro e iris, un mix perfetto di freschezza e sensualità.

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PE AMEDEO TESTONI Per questa primavera-estate 2013, il marchio Testoni, propone lo sbiancato: si tratta di una tecnica particolare e innovativa che prevede l’applicazione sulla calzatura di una patina color testa di moro e in seguito la lavorazione manuale con una spatola abrasiva per ottenere un effetto sbiancato sfumato. In questo modo ogni scarpa diventa un pezzo assolutamente unico, anche all’interno di uno stesso paio. 47


Teatro >

Biagio Izzo Torna al Teatro Sistina con lo spettacolo

Biagio Izzo presenta al Teatro Sistina di Roma dal 7 al 19 maggio “Tutti con me”, uno spettacolo in cui i personaggi da lui creati e portati in teatro, al cinema e in televisione, s’intrecciano tra di loro in una divertente situazione.

L

a nuova, esilarante commedia di Bruno Tabacchini e Biagio Izzo, “Tutti con me”, per la regia di Claudio Insegno, ci farà vivere una divertente situazione surreale. Biagio Izzo e i personaggi da lui portati in teatro, al cinema e in televisione, s’intrecciano con la storia di una giornalista e del direttore responsabile di palcoscenico, entrambi calati dal nulla durante lo spettacolo, in forma di monologo, che Biagio sta tenendo sul palco del teatro dove si esibisce.
La donna piombata in scena senza preavviso e con fare sospetto dichiara di dover realizzare un servizio giornalistico sulla società italiana contemporanea per conto della testata Cultura & Società, il magazine presso cui lavora. Biagio stava introducendo un suo monologo quando se l’è trovata davanti all’improvviso. La sedicente giornalista afferma fra l’altro che il direttore di palcoscenico sia stato informato del lavoro che deve svolgere e che questi l’abbia pure autorizzata. Biagio non sapeva nemmeno che ci fosse un direttore responsabile di palcoscenico, ma 48

immediatamente si rende conto di essere al centro di una situazione al limite del paradossale.
 La storia si tinge di giallo quando la giornalista rivela a tutti il suo vero volto di sicario in missione, con l’incarico di eliminare dalla scena, senza mezzi termini, le vittime designate. Appare chiaro anche che il direttore, complice della donna, sia la mente di un piano diabolico. Il braccio e la mente, il gatto e la volpe, Bonnie and Clyde, Diabolik e Eva Kant. E il disegno criminoso? Terrificante! I due vogliono sopprimere tutti i personaggi interpretati da Biagio Izzo - Bibì, Assunta, Amedeo, Avana Nove, - sancendo ogni esecuzione con un inequivocabile messaggio: cancelled! 
 Ma chi sono questi sinistri figuri e soprattutto perché tanta ostinazione nel portare a termine con incomprensibile accanimento una serie spaventosa di efferati delitti? Lo scopriremo assistendo allo spettacolo. Tutti con me, diretto da Claudio Insegno e con le musiche curate da Paolo Belli, si terrà al Teatro Sistina di Roma, dal 7 al 19 maggio con inizio dalle ore 21.00. Biglietti: da euro 23,60 a euro 43,70.



NOTTE

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Cinema >

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LEONI 3

USCIRA’ IL 30 maggio, il capitolo finale della trilogia inserita di diritto tra le saghe comiche piu’ di successo degli ultimi anni

I

l terzo capitolo di Una notte da leoni si distanzia dai film precedenti, anche se non completamente, per incentrarsi sui cinque protagonisti e in particolare Alan, e analizzare i loro rapporti. Questa volta, nessun matrimonio. Nessuna festa di addio al celibato. Niente potrebbe andare storto, ma...quando quel gruppo di spostati si mette in viaggio, tutto può succedere. Con Una notte da leoni 3, si concludono le avventure di Phil, Stu, Alan, Doug e Mr. Chow. Questa volta il terzo capitolo è più dark, ma al contempo più realistico e alla fine rincuorante. La storia è ambientata due anni dopo gli eventi di Una notte da leoni 2 e a differenza dei due film precedenti non sarà incentrata sui misteri riguardanti una notte di baldoria che Phil, Stu e Alan hanno dimenticato, ma sulle relazioni che hanno stabilito fra di loro e in particolare sul personaggio di Alan, che sta vivendo una crisi personale. Il cast e la troupe hanno fornito alcune informazioni sul film definendolo, questa volta, un mash-up di generi diversi visto che è al contempo una storia sulla maturità, un road movie, un film su una rapina e, nelle scene con Mr Chow, un film con degli inseguimenti. La trama sarà meno incentrata sul bere, le feste e l’amnesia ma sarà focalizzata sulle

questioni irrisolte e l’aiuto verso una persona profondamente disturbata, Alan. A differenza di quanto era stato vociferato all’inizio, non vedremo il branco mentre cerca di far evadere Alan da un istituto psichiatrico, ma ci saranno diverse scene ambientate con la sua famiglia, a casa sua. Se il personaggio di Phil rimane una costante in tutta la trilogia, perché ha capito tutto, Alan, invece, questa volta senza spalla, è il catalizzatore di tutti gli eventi che vanno storti nel film, mentre Stu deve affrontare quello che ha sbagliato e arrivare a termini con questi errori, (il tatuaggio?, ndr.). Nonostante questo, questa volta Stu sarà un po’ più composto, grazie alla moglie, ma continuerà a incorporare le precedenti versioni del personaggio. Durante il film potremmo intravedere le cicatrici del famoso tatuaggio di Stu, che si era fatto durante gli eventi di Una notte da leoni 2, mentre per la fine del film il tatuaggio farà una breve ricomparsa. La pellicola inizierà con un apertura epica e si concluderà con la riapparizione di alcuni dei vecchi personaggi, come quello interpretato da Heather Graham, e un breve cameo del regista Todd Phillips nei panni di Mr Creepy. Ci sarà anche un’estesa scena ambientata in un tunnel sotterraneo in costruzione, ma non è stato anticipato come verrà usata. Fonte: www.screenweek.it

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film in uscita FAST & FURIOUS 6 di: Justin Lin con: Vin Diesel, Paul Walker Da quando Dom (Vin Diesel) e Brian (Paul Walker) hanno portato a termine la rapina di Rio sgominando l’impero di un boss e lasciando la loro squadra con 100 milioni di dollari, i nostri eroi si sono disseminati in tutto il globo. Ma l’impossibilità di tornare a casa e una vita perennemente in fuga, lasciano incomplete le loro esistenze. Nel frattempo, Hobbs (Dwayne Johnson) è all’inseguimento di una letale organizzazione di esperti piloti mercenari attraverso 12 paesi, la cui mente (Luke Evans) è aiutata da uno spietato luogotenente che si rivelerà essere l’amore che Dom credeva morto: Letty (Michelle Rodriguez). L’unico modo per fermare la squadra di criminali sarà quello di batterli sulla strada, così Hobbs chiederà a Dom di mettere nuovamente insieme la sua squadra d’elite a Londra. La ricompensa? Il perdono completo per tutti loro in modo da poter tornare a casa con le proprie famiglie.

AL CINEMA Da mercoledì 22 maggio IL GRANDE GATSBY di: Baz Luhrmann con: Leonardo Di Caprio, C. Mulligan, T. Maguire. Il film racconta la storia di un aspirante scrittore, Nick Carraway che lasciato il Midwest Americano, arriva a New York nella primavera del 1922, un’epoca in cui regna la dubbia moralità, la musica jazz e la delinquenza. In cerca del suo personale Sogno Americano, Nick si ritrova vicino di casa di un misterioso milionario a cui piace organizzare feste, Jay Gatsby, ed a sua cugina Daisy che vive sulla sponda opposta della baia con il suo amorevole nonché nobile marito, Tom Buchanan. E’ allora che Nick viene catapultato nell’accattivante mondo dei super-ricchi, le loro illusioni, amori ed inganni.

AL CINEMA Da giovedì 23 maggio EPIC, il mondo segreto di Moonhaven. di: Chris Wedge Un film d’animazione, realizzato in computer grafica, che spinge al massimo le possibilità offerte dal 3D per raccontare una battaglia tra le forze del bene e quelle del male. Quando un’adolescente si trova magicamente trasportata in un universo segreto, un magico mondo nascosto tra le foreste, dovrà unirsi a una squadra di bizzarri personaggi per salvare il loro mondo e il nostro.

Dal16 MAGGIO


Emi Musica > di Eugenio Giannetta

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uno dei lavori piu’ attesi di questo duemilatredici musicale, soprattutto negli USA, dove lui e’ un vero e proprio mito.

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aggio 2013 dovrebbe essere il mese del ritorno sulla scena musicale di Eminem. Come si dice in questi casi: più indizi fanno una prova. Il Memorial Day, il cappellino a visiera dritta della squadra di baseball Detroit Tigers (squadra per cui fa il tifo) e la presunta svolta religiosa del rapper di cui si parla da qualche mese. Piccole cose, dettagli che lasciano presagire una nuova svolta anche musicale per Marshall Bruce Mathers III, Slim Shady, dopo l’ultimo album: Recovery, uscito nel 2010. Si diceva cappellino da baseball, messo in vendita nello store ufficiale con riportate le date di uscita della sua discografia; compresa l’annata 2013; se non è un segno questo. Costa trenta dollari che devolverà alla Marshall Mathers Foundation, associazione benefica per l’assistenza ai giovani disagiati. Il lavoro del Rapper con la R maiuscola, nel suo genere, è uno dei lavori più attesi di questo 2013 musicale, soprattutto negli Stati Uniti, dove lui è un vero e proprio mito. Dopo alcuni anni di silenzio e alcuni spunti importanti di riflessione lontano dalla vita pubblica, l’esposizione mediatica degli ultimi tempi è stata un trampolino di lancio perfetto nella direzione dell’ottavo 52

album registrato in studio, ancora senza un titolo per la serie: l’attesa aumenta il desiderio e la curiosità è letale per i fan. Negli ultimi anni il rapper si era dedicato alle vesti di produttore della sua etichetta discografica (Shady Records), ma il cambio di vita e la nuova prova di fede hanno modificato inevitabilmente il suo atteggiamento nei confronti dello show-business. Laddove si incontrano ricerca e provocazione, in mezzo risiede l’ispirazione per un nuovo album dove far coesistere temi cari a Eminem e nuovi contenuti. L’esplicitazione di questa nuova forma d’arte sarà il solito gioco di rime e flussi di pensieri, vero e proprio credo del paroliere americano. Si parla anche di una possibile canzone-collaborazione con il rapper di Detroit Big Sean, ma anche questa notizia non è ancora confermata e aleggia nel mistero. Ancora top secret anche la data ufficiale di uscita dell’album, così come la possibilità di vederlo live in Italia, ma la speranza è una delle molteplici forme a cui si applica, per l’appunto, la fede…



Motori >

NUOVA RENAULT CAPTUR suv, monovolume e berlina in un solo urban crossover

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a Renault presenta la Captur, una vettura furba, originale e decisamente accattivante.

La Renault Captur è un’auto con diverse qualità: ha un design piacevole, sulla falsariga della nuova Clio, poi è straordinariamente colorata, si possono avere 200 combinazioni di tinte all’esterno, dove spicca la scelta del bicolore, e 100 all’interno, e inoltre vanta trovate interessanti. A parte il divano posteriore scorrevole, che comunque consente di variare da 377 litri a 455 litri il vano di carico, in base alle necessità, presenta il rivestimento dei sedili rimovibile e lavabile e un vano davanti al passeggero anteriore che si apre alla stregua di un cassetto. Insomma, l’idea è quella di far vivere l’auto, di personalizzarla, e di utilizzarla in maniera pratica e divertente. Le dimensioni contenute, appena 412 cm di lunghezza, 177 cm di larghezza e 157 cm di altezza,

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consentono di districarsi tranquillamente nel traffico; inoltre, l’altezza di 20 cm da terra consente di avere una visibilità superiore rispetto alla Clio da cui deriva, visto che il posto guida è situato più in alto di 10 cm. Sottopelle troviamo il pianale delle nuova Clio, allungato e allargato, ma pur sempre collaudato, che mette al riparo da sorprese di gioventù, almeno sulla carta. Mentre i motori sono 3, tutti dotati di turbocompressore: si parte dal piccolo 900 TCe da 90 CV, passando per il 1.2 TCe da 120 CV, fino ad arrivare al 1.5 dCi da 90 CV che promette di accontentarsi di 3,6 l di gasolio per 100 km. Non mancano tutte le dotazioni di sicurezza sia attive che passive, l’aiuto durante le partenze in salita o il controllo dinamico del rollio. Anche sul versante hi-tech la Captur è al passo con i tempi, grazie allo schermo da 7 pollici simile ad un tablet, presente a centro plancia e ai comandi vocali per il sistema d’infotainment.

Fonte: www.motori.it



Agenda eventi

Dal 7 al 19 Maggio

15 Maggio

Discorsi Alla Nazione

Palalottomatica Ore 21.00 Prezzi da euro: 36,00 a 69,00 Info: Ticket One

Roma

Teatro Palladium

Roma

Info: 06.57331

ASCANIO CELESTINI

RENATO ZERO

Dal 7 al 26 Maggio

17 Maggio

Roma

Atlantico live Ore 21.00 Prezzi da E. 28,75 Info: Ticket One

Teatro Eliseo Ore 20.45 Prezzi da euro: 13,00 a 33,00 MI CHIEDETE DI PARLARE www.geticket.it

Roma

MARCO CARTA

10 Maggio

29 Maggio

Roma

Roma

Teatro Brancaccio Via Merulana, 244 Ore 21.00 Prezzi da E. 20,70 Info: Ticket One

SONICS in MERAVIGLIA

Auditorium Parco della Musica Info e prezzi: www.viagogo.it

MARCO MENGONI

Dall’ 11 al 19 Maggio

29 Maggio

Roma

Roma

Foro Italico Prezzi da euro: 12,00 a 40,00 Info: Ticket One

TENNIS_INTERNAZIONALI BNL D’ITALIA 56

Atlantico live Ore 21.00 Prezzi da E. 28,75 Info: Ticket One

JOE SATRIANI


La redazione non risponde di eventuali cambiamenti a date e prezzi pubblicati

GREEN DAY

THE KILLERS

LIMP BIZKIT

TOTO

5 Giugno

21 Giugno

Roma

Roma

Rock in Roma Ippodromo delle Capannelle Ore 21.45 Prezzo: euro 46,00 Info: Ticket.it

Stadio Olimpico Ore 21.15 Prezzi da euro: 39,10 a 63,25 Info: Ticket One

EROS RAMAZZOTTI

11 Giugno

26 Giugno

Roma

Roma

Rock in Roma Ippodromo delle Capannelle Ore 21.45 Prezzo: euro 40,00 Info: Ticket.it

Auditorium Parco della Musica Ore 21.00 Prezzi da euro 35,00 www.prontoticket.it

FRANCO BATTIATO

20 Giugno

28 Giugno

Roma

Roma

Atlantico live Via dell’Oceano Atlantico Ore 20,00 Prezzo: euro 40,25 Info: Ticket One

Stadio Olimpico Ore 21.00 Prezzi da euro: 46,00 a 69,00 Info: Ticket One

LORENZO JOVANOTTI

21 Giugno

22 Luglio

Roma

Roma

Rock in Roma Ippodromo delle Capannelle Ore 21.45 Prezzo: euro 40,00 Info: Ticket.it

Stadio Olimpico Ore 21.30 Prezzi da euro: 40,00 a 63,00 Info: Ticket One

DEPECHE MODE 57


Medicina > di Liliana Ranieri D’ovidio

La Salute...

Approfondimenti sulla Medicina Generale

A cura della Dott.ssa Liliana Ranieri D’Ovidio Direttore Tecnico presso lo studio Elkalab s.r.l. di Aprilia

L’ECODOPPLER...

Uno strumento molto importante

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ino agli anni ’70, le metodiche diagnostiche legate all’utilizzo del doppler, sono state ad uso esclusivo di un limitato numero di specialisti che si occupavano prevalentemente di ricerca. In seguito, proprio per merito di questi studi che hanno rilevato l’importanza dell’unione tra ecografia e doppler, il campo di applicazione di questa metodica si e’ ampliato notevolmente fino ad arrivare ai giorni nostri dove l’Ecodoppler si e’ affermato come il miglior esame nella diagnosi delle malattie vascolari, sia venose che arteriose. Diciamo che ad esclusione del cuore e dell’aorta toracica, questo metodo diagnostico non invasivo, permette una diagnosi precisa di tutte le arterie e le vene, per quel che riguarda la circolazione. Si tratta di un metodo diagnostico innocuo, precisissimo e ripetibile, che ha permesso un notevole passo in avanti nella prevenzione di malattie invalidanti e pericolose quali l’ictus cerebrale o la flebotrombosi degli arti inferiori... Esso non prevede una particolare preparazione eccetto nel caso di una valutazione addominale per la quale una dieta “povera” e’ necessaria per ridurre l’aria nell’addome; 58

inoltre e’ un esame eseguibile da chiunque senza rischi, anche dalle donne durante la gravidanza, ed e’ particolarmente indicato in pazienti a rischio quali fumatori, ipercolesterolemici, con parenti cardiopatici o essi stessi cardiopatici, persone che abbiano sofferto di un TIA ( attacco ischemico transitorio) per i quali, per esempio e’ fondamentale un controllo periodico delle carotidi, che sono le arterie che portano il sangue al cervello. Anche coloro che soffrono di edemi, gonfiori alle gambe, specie se improvviso, dovrebbero sottoporsi a questo esame sempre dietro consiglio dello specialista angiologo! E non dimentichiamo l’importanza fondamentale dell’ecodoppler nel caso di aneurisma dell’aorta addominale... Ecco che, abbiamo evidenziato come, un esame semplice, assolutamente non doloroso, con costi non proibitivi, possa e debba essere consigliato soprattutto dopo una certa eta’ e particolarmente in soggetti a rischio, come prevenzione o diagnosi precoce di malattie gravi. Per informazioni rivolgersi al Dott. Enrico Maria Zardi, medico chirurgo internista, presso lo Studio Medico.

Per le domande alla Dott.ssa Liliana Ranieri potete inviare una mail a redazione@foryoumagazine.it



Psicologia > di Daniela Saurini e Simona Eramo

Il mondo di oggi Cerchiamo di capirne i problemi... Sostegno psicologico di gruppo e individuale, Psicodiagnosi Terapia Corporea, Consulenza Familiare e Giuridica, Psicoterapia

IN FORMA… MENTIS Strategie mentali per un dieta efficace

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’avvento della bella stagione pone quasi tutti a confrontarsi con il proprio peso. La “prova bikini” è sempre più vicina e l’ansia dell’apparire in forma incombe. Evitando, dunque, di dover puntare sulla simpatia, possiamo affidarci alla psicologia e ad alcuni piccoli accorgimenti che si pongono a sostegno del bisogno di mettersi a dieta. In genere, chi possiede qualche chilo in più, sa che la difficoltà principale sta nel controllare l’impulso verso il cibo. Il cibo, infatti, va a soddisfare un bisogno emotivo, nutre lo spirito. Lo apprendiamo sin da piccoli in verità, ovvero da quando, per la prima volta, per farci tranquillizzare, la nostra mamma o il nostro papà o chiunque altro si sia preso cura di noi, abbia relegato a un biscotto, al latte, ad una caramella il compito di consolarci. Sin dall’antichità il cibo viene usato per festeggiare, calmare, per alleviare la noia e la depressione, e come consolazione nei momenti di tristezza e angoscia. Questo tipo di comportamento non è insolito. Il problema sussiste quando le abitudini alimentari determinate dagli stati emotivi mettono a rischio una alimentazione sana, portando ad un aumento incontrollato di peso. Si tratta di un tipo di fame definita “emozionale” e che guida la persona all’assun60

zione di alimenti molto calorici. A ciò si oppone comunque il desiderio di sentirsi in forma che genera frustrazione, ansia, scoraggiamento poiché ciò che vediamo è che il risultato sperato fatica ad arrivare o, al contrario, non arriva proprio. Allora dobbiamo affidarci alla nostra capacità di autocontrollo, migliorarla esercitandola e facendo affidamento ad esperienze che siano al contempo gratificanti e motivanti. Prima di tutto è necessario esplorare le emozioni che sottendono al bisogno di cibo affinchè si tolga allo stesso il potere di controllare il nostro comportamento. Inoltre è bene fissare degli obiettivi da raggiungere come per esempio indossare un vestito che ci piace o, più semplicemente, dedicarsi all’attività fisica. Per i più creativi, ma anche per i meno, è utile impegnarsi nella creazione di piatti unici e nutrienti, magari sperimentando ricette nuove e sane. Ma soprattutto, secondo il principio per cui “l’unione fa la forza”, è bene trovare qualcuno con cui iniziare insieme questo viaggio salutare al fine di rendere piacevole ciò che all’inizio e all’apparenza potrebbe non sembrare essere.

Per le vostre domande alla Dott.ssa Daniela Saurini e Dott.ssa Simona Eramo contattare i seguenti nr. 393.3737972 - 333.6707632 Oppure tramite Facebook: Spaziomente Studiopsicologia


Alimentazione > di Tiziana Sacchetti

In buona salute con una corretta educazione alimentare Dott.ssa Tiziana Sacchetti, Laurea in Dietistica, Educazione Alimentare, Intolleranze ed allergie alimentari, Consulente dietista per scuole, RSA

CELLULITE ESTETICA Consigli su come prevenirla e contrastarla

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entili lettori, ben ritrovati. Questo mese parliamo della cellulite estetica, delle cause che ne influenzano lo sviluppo e degli alimenti che aiutano a limitarne la formazione. La cellulite estetica è definita in termini medici pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica o PEFS. Con la formazione della cellulite si verifica un’alterazione del tessuto sottocutaneo, caratterizzata da ipertrofia delle cellule adipose e accumulo di liquidi in eccesso negli spazi intracellulari. In presenza di cellulite, l’equilibrio del sistema venoso e linfatico è modificato e si verificano rallentamento del flusso sanguigno e ritenzione di liquidi da parte dei tessuti. Tabella illustrativa: Le cause della cellulite. CAUSE PRINCIPALI

ALTRE CAUSE

Il sesso femminile (data l’azione prevalente degli estrogeni sui recettori specifici nella donna); il ciclo mestruale; la gravidanza; la menopausa.

Dimagrimento eccessivamente rapido; abitudini alimentari errate; sovrappeso; stress psico-fisico; vita sedentaria; il fumo; stasi circolatoria (attenzione all’attività sportiva e alle posture errate); ritenzione di liquidi; tacchi alti e scarpe troppo strette; abbigliamento troppo stretto; ecc.

Per abitudini alimentari errate che favoriscono la formazione di cellulite si intende: una dieta ricca di calorie, ricca di cibi grassi e ricca di cibi ad alto contenuto di sodio. Le abitudini alimentari corrette e che contrastano la formazione della cellulite sono: • seguire un’alimentazione bilanciata, che rispetti i fabbisogni; • consumare molte fibre e cereali integrali; • consumare ogni giorno due porzioni di frutta fresca e due porzioni di verdura fresca; • bere almeno 1,5 litri di acqua oligominerale ogni giorno; • non aggiungere sale al liquido di cottura degli alimenti; • mangiare ogni giorno cibi freschi: carni magre, pollame, pesce, latticini magri; • evitare i cibi conservati, stagionati, insaccati, sott’olio, cibi in scatola, perché a più alto contenuto di sodio; • imparare a condire i cibi con le spezie in sostituzione del sale; • evitare gli zuccheri e i dolciumi in genere; • preferire condimenti non grassi o poco grassi ed evitare l’uso di grassi di origine animale; • ridurre le porzioni se si è in sovrappeso. Risulta inoltre molto utile nel contrastare la cellulite svolgere un’attività sportiva regolare per favorire il tono muscolare, la circolazione sanguigna e il metabolismo, evitare diete troppo drastiche e dimagrimenti troppo rapidi, eliminare il fumo e l’alcool.

Per le vostre domande alla Dott.ssa Tiziana Sacchetti o per una consulenza diretta, inviate una mail a: alimentazione@foryoumagazine.it 61


Personaggi > di Sara Latorre

I miti della storia... In un viaggio tra cultura e leggenda Per le vostre domande a Sara Latorre inviate una mail a: redazione@foryoumagazine.it

GIOVANNI FALCONE L’uomo che dichiarò guerra alla mafia

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n uomo abile, impavido e forte che ha speso la sua vita per combattere la criminalità organizzata, rinunciando alla sua libertà perché credeva fino in fondo nel suo progetto. “Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché è in ciò che sta l’essenza della dignità umana” diceva pensando al suo lavoro. Giovanni Falcone nasce a Palermo il 20 Maggio del 1939, si laurea in Giurisprudenza e dopo il concorso in magistratura inizia la sua carriera maturando l’inclinazione per il settore penale, come egli stesso disse ”era la valutazione oggettiva dei fatti che mi affascinava” rispetto ai meccanismi “farraginosi e bizantini” molto forti in campo civilistico. Nel 1980 gli furono affidate dal consigliere istruttore Rocco Chinnici le indagini contro Rosario Spatola e altre associazioni criminali, dislocate anche negli Stati Uniti. Nel 1983, a seguito dell’assassinio del consigliere Chinnici, ucciso con la sua scorta, il successore Antonio Caponnetto fondò il “pool antimafia”, una squadra di magistrati impegnata esclusivamente nella lotta contro la mafia, che aveva come esponenti di spicco lo stesso Falcone e Paolo Borsellino, suo amico e grande collega. Con l’arresto di Tommaso Buscetta, “Cosa Nostra” subisce un colpo non indifferente. Buscetta inizia a collaborare con la giustizia segnando una svolta per la conoscenza di determinati fatti di mafia e soprattutto della struttura dell’organizzazione. Nel 1987 termina il Maxipro62

cesso che segna per il pool anti-mafia un grande risultato; ma l’uscita sulla scena della magistratura di Caponnetto per ragioni di anzianità e l’arrivo di Antonino Meli a capo dell’ufficio istruzione, che si dimostra incapace di fronte a certe situazioni, porta allo scioglimento del pool. Questo però non impedisce a Falcone di proseguire il suo lavoro contro la criminalità nonostante le minacce e l’attentato subito nella sua villetta al mare dal quale si salvò miracolosamente. Nominato procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica scopre e rende noto il profondo legame tra politica, mafia e imprenditoria facendosi numerosi altri nemici e diventando sempre più solo nel mondo politico e delle istituzioni. Falcone muore il 23 Maggio del 1992 nella strage di Capaci. Cinquecento chili di tritolo fanno saltare in aria l’auto su cui viaggiava con la moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta. Neanche due mesi dopo è stato il turno di Paolo Borsellino, ucciso da un’autobomba a Palermo. E’ sicuramente uno dei periodi più bui della storia della Repubblica italiana. Queste sono storie da non dimenticare, il valore di questi uomini, che hanno dato le loro vite in nome della giustizia, lottando con ardire e tenacia contro la criminalità mafiosa, esprime la profonda fede nel credere possibile attraverso l’impegno di tutti una società libera e pulita. “Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola” (Giovanni Falcone).


Ferite a Morte Letteratura >

Il libro e progetto teatrale di

F

erite a morte nasce dal desiderio di raccontare le vittime di femminicidio. L’autrice afferma: Ho letto decine di storie vere e ho immaginato un paradiso popolato da queste donne e dalla loro energia vitale. Sono mogli, ex mogli, sorelle, figlie, fidanzate, ex fidanzate che non sono state ai patti, che sono uscite dal solco delle regole assegnate dalla società, e che hanno pagato con la vita questa disubbidienza. Così mi sono chiesta: «E se le vittime potessero parlare?» Volevo che fossero libere, almeno da morte, di raccontare la loro versione, nel tentativo di ridare luce e colore ai loro opachi fantasmi. Desideravo farle rinascere con la libertà della scrittura e trasformarle da corpi da vivisezionare in donne vere, con sentimenti e risentimenti, ma anche, se è possibile, con l’ironia, l’ingenuità e la forza sbiadite nei necrologi ufficiali. Donne ancora piene di vita, insomma. Ferite a morte vuole dare voce a chi da viva ha parlato poco o è stata poco ascoltata, con la speranza di infondere coraggio a chi può ancora fare in tempo a salvarsi. Ma non mi sono fermata al racconto e, con l’aiuto di Maura Misiti che ha appro-

Serena Dandini

fondito l’argomento come ricercatrice al CNR, ho provato anche a ricostruire le radici di questa violenza. Come illustrano le schede nella seconda parte del libro, i dati sono inequivocabili: l’Italia è presente e in buona posizione nella triste classifica dei femminicidi con una paurosa cadenza matematica, il massacro conta una vittima ogni due, tre giorni. Ferite a morte è anche un progetto teatrale, scritto e diretto da Serena Dandini. La scena teatrale è sobria. Un grande schermo rimanda filmati evocativi. Un dj (Luca De Gennaro) in scena propone la musica che serve per voltare pagina tra un racconto e l’altro. A portare in scena i testi di Serena Dandini, sono donne di spicco del mondo dello spettacolo, del giornalismo, della società civile tra cui: Emma Bonino, Concita De Gregorio, Paola Cortellesi, Fiorenza Sarzanini, Piera Degli Esposti, Iaia Forte, Sabrina Impacciatore, Isabella Ragonese, Donatella Finocchiaro, Carlotta Natoli, Lella Costa, Orsetta De Rossi, Paola Minaccioni, Federica Cifola, Susanna Camusso, Sonia Bergamasco e tante altre, accompagnate dalle opere dell’artista Rossella Fumasoni. SERENA DANDINI, dopo aver ideato e presentato programmi come La tv delle ragazze, Avanzi, Pippo Chennedy Show, L’ottavo nano e Parla con me, conduce su La7 “The show must go off”. Il suo esordio letterario Dai diamanti non nasce niente. Storie di vita e di giardini (Rizzoli, 2011) è stato uno dei maggiori successi della scorsa stagione.

FERITE A MORTE

di: SERENA DANDINI Editore: RIZZOLI Prezzo: € 15,00 Pagine: 224 Fonte: rizzoli.rcslibri.it


Claudio Scaringella

Kitchen > a cura de: Il Pacchero Solitario

alla fragola favetta e croccante al pistacchio Ingredienti per 4 persone

600 grammi di fragole favetta, ½ litro di panna liquida, 150 grammi di albume d’uovo, 5 fogli di colla di pesce, 50 grammi di pistacchio sgusciato, 500 grammi di zucchero, 1 foglio di carta da forno e 8/10 stampini in alluminio da muffin.

Preparazione (Livello di difficoltà di preparazione: media)

M

ondate le fragole e, dopo averne ricavato una purea con il frullatore, setacciatela con un passino fino per eliminarne i semi e ponetela in una casseruola a fuoco dolce con 200 grammi di zucchero fino a portarla ad ebollizione. Sciogliete in tale sciroppo 3 fogli di colla di pesce precedentemente ammorbiditi in acqua fredda e fate raffreddare. In un altro pentolino sciogliete 150 grammi di zucchero con pochissima acqua e mettete anche esso a bollire a fuoco dolce, finchè tenderà a caramellare; a questo punto versatelo a filo sulle chiare montate a neve ferma mentre lo sbattitore è ancora in funzione e, sempre senza farlo fermare, aggiungete a filo i rimanenti fogli di colla di pesce, ammollati anche essi in acqua, strizzati e sciolti in un mestolino a bagnomaria.

In una ciotola ben fredda montate ora la panna e quando lo sciroppo creato con le fragole avrà raggiunto una temperatura di 25° (verificatelo con un termometro ad immersione), ponetene uno strato sottile sul fondo degli stampini e incorporate la rimanenza alle chiare ed

alla panna. Riempite quindi gli stampini con il composto e metteteli in frigo per qualche ora a rapprendere. Per il croccante fate caramellare 150 gr. di zucchero con poca acqua e quando inizia a diventare ambrato, incorporatevi i pistacchi tritati grossolanamente, quindi spalmatelo su un foglio di carta da forno. Sformate le bavaresi scaldando lievemente gli stampini di alluminio magari su una cialda di lingua di gatto o un pezzetto di pandispagna (anche con una bagna al maraschino) e decorateli con ciuffetti di panna montata, il croccante al pistacchio e magari una fragola tagliata a ventaglio. Ho scelto la fragola favetta di Terracina per questo dolce in quanto prodotto di qualità delle nostre terre ed anche per il suo sapore più intenso.

Tempo di preparazione: 1 ora più 3 ore in frigorifero

IL PACCHERO SOLITARIO Aprilia, Via Verdi, 29 (Ang. via M.Aurelio) T. 06.92062042


SI RINGRAZIA L’EDITORE PER LO SPAZIO CONCESSO


Con Mercurio in opposizione vi state creando

nere alta la guardia contro improvvisi cedimenti

molti problemi di organizzazione e di lucidità

fisici, non richiedete forse troppo al vostro fisico

mentale, state posticipando delle scadenze che

cosi stressato? Si consiglia di consolidare i nuovi traguardi raggiunti. Attenzione alle malelingue, non è sempre semplice ciò che per voi è chiaro. I vostri numeri fortunati: 22 - 57 - 59

Un po’ di raziocinio e senso di programmazione è quello che ci vuole, anche a breve termine. I vostri numeri fortunati: 17 - 32 - 70

vi sorridono concretizzando nella pratica ciò

no all’opposizione di Sole e Mercurio, insomma che

che attendete da qualche mese, una nuova

dire, speriamo che questo giugno passi presto. Fa-

forza nel lavoro vi aiuterà a saper distinguere ciò per cui vale la pena di lottare. Buone le finanze, potete investire nel futuro ora.

Scorpione

Le ultime codate di un Giove tremendo si uniran-

rete delle scelte che all’inizio non vi piaceranno minimamente ma attenzione a non rifiutare occasioni d’oro che solo in seguito riconoscerete come tali. I vostri numeri fortunati: 47 - 56 - 73

Un po di depressione è giunta per ricordarvi i

della vostra vita, e nell’amore state diventan-

veri motivi di una tristezza latente che da mesi

do sospetti e bisognosi delle attenzioni che

celate nel vostro animo, dissimulandola in qual-

avete sempre dimostrato troppo ingenuamente e per le quali non siete stati ripagati abbastanza. Occhio per occhio, dente per dente! I vostri numeri fortunati 32 - 44 - 51

Sagittario

State cambiando nuovamente gli equilibri

siasi modo. Vi sentite fiacchi, brutti, inadeguati, e incompresi… che fare? Una bella sauna per tre giorni con tè, amici o una fortunata roulette. I vostri numeri fortunati 15 - 18 - 89

E’ un buon periodo per mettere in piedi una nuova

vita, avete finalmente deciso di dirigervi ver-

società, o tentare anche una scalata o una pro-

so nuovi lidi… si parla di amore, lavoro, casa,

mozione lavorativa. Avete bisogno di recuperare

abitudini e forse anche un partner! Abbiate la forza di resistere a questo trambusto, ne uscirete di sicuro migliorati. I vostri numeri fortunati: 9 - 17 - 24

Capricorno

Siete nel pieno del vostro cambiamento di

energie e strategia, onde non riavere intoppi nel momento decisivo. Sarete facilitati da Plutone nella selelzione delle persone più fedeli intorno a voi. I vostri numeri fortunati: 3 - 19 - 46

Una battuta d’arresto nella ruota del lavoro vi

Andate avanti con cautela e prudenza, sembra

inciterà a ricordarvi di fare le somme dei risultati

che le acque nel periodo di sconvolgimento pas-

conclusi. Dovrete fare una scelta tra dei compagni

sato siano più calme. Avete ora più tempo da

di lavoro e inoltre abbiate la decenza di ammettere i vostri errori e finitela di mettere la criniera sotto la sabbia, chiamate le cose col loro nome. I vostri numeri fortunati: 5 - 25 - 78

Acquario

Gemelli Cancro Leone Vergine

vi danneggeranno anche a livello economico.

Auguri cari Torelli! Il Sole, Giove e Mercurio

I vostri numeri fortunati: 3 - 11 - 88

66

Bilancia

I grandi passi sono stati fatti, eppure dovete te-

dedicare ai vostri interessi e alle persone che più amate. Avrete fortuna nel rimediare biglietti per un concerto o un evento inaspettato. I vostri numeri fortunati: 36 - 68 - 69

Un ostinato Marte vi tiene indaffarati in que-

Attenzione a questo mese, un po’ di depressione

stioni puramente pratiche, eppure siete alle bat-

e abbattimento si annuncia alle porte, cadete

tute finali. Potete considerarvi soddisfatti delle

eccessivamente in momenti di debolezza psico-

scelte acquisite e della forza che avete dimostra-

logica e una nuova situazione lavorativa vi sta

to. Ma una Luna malinconica si affaccia dubitosa per farvi ricordare qualche amore passato. I vostri numeri fortunati: 18 - 42 - 60

Pesci

Toro

Ariete

Oroscopo del mese >

togliendo l’aria, o l’acqua. Tenetevi a debita distanza da persone pericolose e siate più testardi. I vostri numeri fortunati 13 - 80 - 84




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