Gennaio 2013
Attualità False separazioni per eludere il fisco
Attualità Tares, la tassa sui rifiuti e servizi
Viaggio La città di Berlino
Salute Attenzione al pesce crudo
Moda Missoni
Salute Menopausa precoce, colpa del Make Up?
Cinema Il nuovo film di Quentin Tarantino ...e molto altro ancora all’interno
Editoriale di RAFFAELLAPATRICELLI
Anno 4 - Numero 1 Gennaio 2013
For You Magazine Vicolo Brenta, 1 - Aprilia Tel. 333.6024565 Editore e Direttore Creativo Alessandro Immordino
a.immordino@foryoumagazine.it
Direttore Responsabile Raffaella Patricelli
direttore@foryoumagazine.it
Collaboratori Marzia Pichi, Sara Latorre Eugenio Giannetta, Barbara Spolitu Pamela Polizzi, Alessandro Galante Daniela Saurini, Simona Eramo Stampa CSC Grafica S.r.l Via A. Meucci (Guidonia) Per la tua pubblicità su FOR YOU MAGAZINE redazione@foryoumagazine.it www.foryoumagazine.it E’ vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati da For You Magazine Salvo accordi scritti le collaborazioni a For You Magazine sono da ritenersi gratuite e non retribuite
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PRONTI PER UN NUOVO ANNO INSIEME A VOI... Cari lettori, finalmente ci siamo. E’ iniziato un nuovo anno. C’è chi tirerà un sospiro di sollievo gioendo perché l’anno vecchio possa essere finalmente lasciato alle spalle insieme a tutti i problemi e ai disagi affrontati. Il 2013 però inizia già con il piede sbagliato. Dovrà essere pagata a gennaio, infatti, la prima rata del nuovo tributo: la Tares, che somma in un’unica soluzione Tarsu e Tia e i cosiddetti servizi indivisibili. Con l’eccessiva pressione fiscale dell’ultimo anno, c’è chi ha attivato l’ingegno per trovare una soluzione alternativa. I nuovi furbetti sono coloro che scelgono di separarsi per finta pur di risparmiare in tasse. In questo nuovo numero parleremo anche delle manovre di Governo in attesa delle elezioni. Ma ci saranno anche scienza e tecnologia: i bimbi di oggi hanno potenzialità intellettive superiori grazie all’era digitale. Parleremo anche di sogni, o meglio, di incubi. Perché li facciamo e cosa significano? E poi affronteremo un delicato argomento come quello della Menopausa, di infezioni provocate dal consumo del pesce crudo, fino ad arrivare ad un argomento più romantico. Vi siete mai chiesti perché si bacia ad occhi chiusi? For You vi darà le risposte che cercate. Leggerete anche di ambiente, dei nuovi studi sull’omosessualità e di viaggi. Questo mese si vola a Berlino. Non mancherà la musica d’autore: in primo piano Gianna Nannini; e poi il cinema, cresce l’attesa per il nuovo film di Quentin Tarantino, il western “Django Unchained”. Come sempre tanta moda, sia per quanto riguarda gli accessori che gli abiti, ma anche motori e tanto altro. Il personaggio di questo mese sarà Marco Simoncelli, a gennaio sarebbe stato il suo compleanno. Per i nostri più affezionati lettori si rinnova l’appuntamento con le nostre rubriche che spaziano dalla salute al benessere, dalla psicologia all’attualità. Restate incollati alle nostre pagine. Rimanete con noi anche per il 2013. Perché come sempre i nostri prossimi 12 mesi saranno solo “For You”!!! Buona lettura.
Raffaella Patricelli
direttore@foryoumagazine.it
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24 inquestonumero
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Notizie e curiosità dal mondo.
12 Attualità:
Tares. La nuova tassa sui rifiuti e servizi.
14 Attualità:
Il balletto della politica per la poltrona...
16 Attualità:
Famiglia e fisco, il fenomeno delle false separazioni.
20 Life:
Perchè si bacia con gli occhi chiusi?
22 Salute:
Menopausa precoce, Make Up e lacca sotto accusa.
24 Salute:
Anisakis: Il pericolo del pesce crudo.
26 Salute:
Stomaco: rimedi naturali contro il bruciore.
34 Viaggio:
Berlino, la seducente e tentatrice capitale della Germania.
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SOMMARIO Gennaio Duemila13 38 Moda donna:
Angela Missoni per l’inverno 2013.
42 Shopping:
Accessori donna scelti per voi.
44 Moda uomo:
Accessori uomo per l’inverno.
46 Design:
Speciale poltrone e sedute.
50 Cinema:
Il nuovo film di Quentin Tarantino.
52 Musica:
Gianna Nannini ritorna con “Inno”.
54 Motori:
Nuova Volkswagen Golf serie 7.
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58 Rubriche:
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I consigli dei nostri specialisti.
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News >
FRULLATORE , Notizie e curiosita in pillole scelte per voi...
chiesa di San Terenzo a Lerici Polemica per il volantino affisso da Don piero corsi: Femminicidio ? “E’ tutta colpa delle donne”...
Numerose le reazioni, tra cui un allarme pacco-bomba davanti alla canonica, biasimo delle autorità ecclesiastiche (Bagnasco, Paglia, Palletti) e fiaccolata per chiedere il trasferimento del Parroco dalla parrocchia di San Terenzo: il manifesto sul femminicidio esposto a 8
Natale da don Piero Corsi ha scatenato una bufera che non accenna a placarsi. Don Piero Corsi avrebbe comunque annunciato di lasciare la tonaca e in uno scritto ha dichiarato: “Dopo una notte insonne per il dolore e il rimorso per la giusta polemica causata dalla mia ‘imprudente provocazione’ comunico che ho deciso di mettere da parte l’abito talare, del quale mi sento indegno”, dice Don Corsi. “Voglio scusarmi con tutti per quella che voleva essere soltanto una imprudente ‘provocazione’. In particolare mi voglio scusare con tutte quelle donne che si sono sentite offese in qualche modo dalle mie parole”, ha detto a proposito del volantino sul femminicidio affisso. Don Piero Corsi è stato anche convocato dal vescovo. “Affronterò con serenità le decisioni della Curia. Chiedo ai giornalisti un po’ di silenzio”.
Fonte: www.oggi.it
I
l volantino che ha suscitato scalpore e indignazione riprendeva un passaggio della Mulieris Dignitatem di Giovanni Paolo II. In cui si richiamava il valore della dignità femminile. Con l’aggiunta di un commento: “Una stampa fanatica e deviata attribuisce all’uomo che non accetterebbe la separazione la spinta alla violenza. Possibile che in un sol colpo gli uomini siano impazziti? Non lo crediamo. Il nodo sta nel fatto che le donne sempre più spesso provocano, cadono nell’arroganza, si credono autosufficienti e finiscono con esasperare le tensioni. Bambini abbandonati a loro stessi, case sporche, piatti in tavola freddi e da fast food, vestiti sudici. Dunque se una famiglia finisce a ramengo e si arriva al delitto (forma di violenza da condannare e punire con fermezza) spesso le responsabilità sono condivise”. Un’accusa pesantissima che ha gettato nello sconcerto il paese in provincia di La Spezia.
I fratelli Carlo e Luca Verdone omaggiano il mitico attore romano alberto sordi, nel documentario “Alberto il grande”.
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anno preso il via lo scorso 13 dicembre, a Roma le riprese di “Alberto il grande”, documentario con il quale Carlo e Luca Verdone renderanno omaggio alla memoria e alla figura di Alberto Sordi. Il progetto, voluto e sostenuto dall’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio e realizzato da ArimVideo e Fondazione Alberto Sordi con la collaborazione di Medusa, celebrerà il grande attore romano a 10 anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 25 febbraio del 2003. Location d’eccezione per il primo ciak, la villa di via Druso dove Sordi ha abitato dal 1958 fino alla sua scomparsa. Ad aprire per la prima volta le porte della storica abitazione di Albertone, la sorella Aurelia che, insieme a Carlo Verdone, accompagnerà lo spettatore alla scoperta del mondo segreto di Sordi. Una lunga carrellata di testimonianze di amici, registi, colleghi, collaboratori e studiosi, insieme a sequenze tratte dai suoi film, video e immagini inedite scovate negli archivi di Medusa, della Rai, di Cinecittà Luce, della Fondazione Alberto Sordi e dell’Associazione Culturale Enrico Appetito, contribuiranno a ricostruire il ritratto insieme umano e artistico dell’attore che con il varietà, il cinema e i suoi eroi tragicomici ha saputo meglio di chiunque altro raccontare gli italiani, con i loro pregi e soprattutto con i loro difetti. “Questo nostro documentario – dicono Carlo e Luca Verdone – vuole essere un omaggio a un grande attore che rappresenta la tradizione dello spettacolo romano ai più alti livelli e che negli anni si è rivelato anche di fondamentale
importanza per la nascita e lo sviluppo della migliore commedia all’italiana. Un attore assolutamente rivoluzionario, all’inizio della sua carriera, tanto da scardinare le impostazioni da Accademia Teatrale canonica creando stupore e sbalordimento sia nel pubblico che nella critica. Sordi è stato una maschera ineguagliabile che conteneva tutte le fragilità, le miserie, i tic e i difetti dell’italiano medio. Non quindi una maschera regionale ma una maschera universale”. Una sorta di amarcord che racconterà Sordi attraverso memorie, volti, immagini e soprattutto angoli della Capitale che di lui serbano ancora il ricordo: come la piazza di Portico d’Ottavia dove furono realizzate molte delle scene di “Un americano a Roma” di Steno, o Santa Maria in Trastevere dove Sordi investito da un’auto si salvò miracolosamente e “fu messo su un tronetto, davanti ad una statuetta della Madonna in segno di ringraziamento per il miracolo”, e ancora via delle Zoccolette e via dei Pettinari, Ponte Sisto (set di “In viaggio con papà”) e i luoghi del memorabile “Marchese del Grillo”. Alberto il grande sarà presentato ufficialmente a febbraio nell’ambito delle celebrazioni per il decennale della scomparsa di Alberto Sordi. Fonte: www.primissima.it
Nella foto a sinistra, Alberto Sordi in una scena del film del 1981 “Il Marchese del Grillo” di Mario Monicelli 9
Pillole di conoscenza >
FOCUS
L’abito da sposa è sempre stato di colore bianco?
La prima sposa della storia a indossare l’abito bianco fu la principessa Filippa d’Inghilterra nel 1406 il giorno del suo matrimonio con Erik di Danimarca. Un secolo e mezzo più tardi, Maria Stuart, incoronata regina di Scozia a soli nove mesi, scelse per le nozze con Francesco II di Francia, nel 1558, un abito candido, andando controcorrente, e contro ogni buon auspicio: per i
reali francesi il bianco era infatti il colore del lutto. La scelta della quindicenne Maria appare a posteriori quasi una premonizione: il suo altrettanto giovane consorte, infatti, morirà di lì a due anni. Bisognerà aspettare qualche secolo e un’altra grande regina perché l’abito bianco da sposa divenga una consuetudine: nel 1840 la regina Vittoria d’Inghilterra lo scelse per le sue nozze con Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha. E quasi tutte le future spose la copieranno.
Il cervello dei pianisti è diverso dagli altri?
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pianisti hanno una diversa organizzazione di alcune aree cerebrali: quelle che analizzano i suoni. È stato infatti dimostrato che imparare a suonare il pianoforte durante l’infanzia e proseguire gli studi fino all’età adulta modifica la struttura cerebrale. Questo perché il nostro cervello cambia e impara continuamente, dimostrando una grande capacità di adattarsi all’ambiente. Inoltre, secondo uno studio di Fredrik Ullen, del Karolinska Institutet (Stoccolma), pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience, continuare a esercitarsi stimola la produzione di “sostanza bianca”, la mielina, un composto 10
grasso che circonda i nervi e che serve a velocizzare la trasmissione dei segnali, potenziando ad esempio i nervi che permettono di muovere in modo indipendente le dita delle mani. Lo studio è stato realizzato su un campione di 8 pianisti professionisti e 8 volontari non musicisti, tutti dell’età di 32 anni: quando la maturazione delle fibre nervose dovrebbe essere completata.
Fonte: www.focus.it
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o. Nel Medioevo, per esempio, i futuri sposi, specie se appartenenti alle classi sociali agiate, dovevano esibire il proprio status con abiti costosi, colorati con tinture rare e preziose. Usare stoffe colorate era dunque sinonimo di ricchezza.
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Perchè la cravatta si chiama così?
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l suo nome deriva dal termine croato “hrvat”, che significa per l’appunto “croato”. Furono infatti gli ufficiali mercenari di un reggimento di cavalleria croato assoldati da Luigi XIV e giunti in Francia verso il 1660 a utilizzare per primi questo capo d’abbigliamento. In realtà si trattava di una sciarpa colorata, che faceva parte dell’uniforme, e che era un’evoluzione dei fazzoletti colorati che le donne appendevano
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al collo dei propri cari in partenza per la guerra, come pegno d’amore e di fedeltà. Inizialmente chiamata “croatta”, da indumento militare si trasformò presto, per l’abilità e i successi della cavalleria croata, in accessorio simbolo dell’eleganza maschile. Con il successo e la sua diffusione, il nome si modificò dapprima in “crovatta” e quindi in quello definitivo.
Quanto rumore fanno i tifosi di una squadra di calcio allo stadio durante una partita?
Nel 2008/2009, una ricerca della BBC sul girone di andata della Premier League inglese ha indicato che la tifoseria più rumorosa era quella dello Stoke City, con 101,8 decibel (circa il livello di rumore in una discoteca) di media a partita, seguita da quelle del Tottenham Hotspur e del Liverpool. In questa classifica, le prime 10 squadre superavano tutte i 90 decibel. Le misure erano effettuate a bordo campo da
un ingegnere del suono. Nel 2007, uno studio commissionato da una società telefonica sulle partite di agosto e settembre sempre della Premier League aveva registrato valori di punta impressionanti: in vetta i tifosi del Sunderland, che incitavano i propri beniamini con chiasso a 129,2 decibel, più o meno quello di un aereo al decollo a 50 metri di distanza. In Germania forse non si raggiungono questi livelli, ma un cittadino di Potsdam, ha ottenuto dal tribunale che le tifoserie dello stadio vicino alla sua abitazione esultino in “modo leggero” e senza usare tamburi, trombe e timpani.
Fonte: www.focus.it
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ori, urla, grida di incitamento. I tifosi sostengono la propria squadra in maniera tangibile. E qualcuno ha provato anche a quantificare il rumore che fanno.
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Attualità > di Raffaella Patricelli
tares
Tariffa comunale sui rifiuti e i servizi La nuova imposta sui rifiuti introdotta dal Governo Monti con il Decreto Salva-Italia, verrà calcolata sulla base della grandezza dei locali e sul numero dei componenti del nucleo familiare.
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l nuovo anno parte con il piede sbagliato. Sarà introdotto nel 2013, infatti, il nuovo tributo sui rifiuti e servizi, chiamato a sostituire Tarsu e Tia per l’igiene urbana e a finanziare i “servizi indivisibili” (e precisamente illuminazione pubblica, manutenzione strade e così via). La prima rata è prevista per questo mese di gennaio, mentre le altre spunteranno ad aprile, luglio ed ottobre. Il tributo, battezzato Tares, è stato introdotto con il decreto “Salva-Italia” dello scorso dicembre, ma i correttivi indispensabili ad avviare il tutto sono stati inseriti nel Ddl di stabilità. Gli emendamenti presentati hanno permesso alcune modifiche: muta infatti la base imponibile, rimandando così il calcolo basato sull’80% della superficie catastale per utilizzare in prima applicazione i parametri utilizzati oggi dai Comuni per le attuali tasse e tariffe e viene recuperata la possibilità di gestire la riscossione delle entrate da parte delle società che oggi raccolgono la tariffa, anche se il conto corrente in cui verranno depositate le somme dovrà essere intestato direttamente al Comune. Il nuovo prelievo, dunque, partirà da subi-
to e chiederà ai cittadini più di quanto pagano oggi. Con la Tares, le bollette pagate dai cittadini dovranno per legge coprire integralmente i costi del servizio, per cui i Comuni che ancora non sono arrivati a questo obiettivo nonostante gli aumenti degli ultimi anni dovranno ritoccare ancora le richieste. Il problema è più diffuso nei Comuni dove si applica ancora la vecchia Tarsu, (sono 6.700), cioè quasi l’83% del totale. A Milano, per esempio, il servizio rifiuti costa 271,4 milioni all’anno: nel 2011 la Tarsu ha raccolto in città solo 209 milioni, con gli aggiustamenti del 2012 si è saliti a 257,6 milioni, ma per raggiungere l’obiettivo della copertura totale occorrerà far crescere il gettito di un altro 5,4%. Una vera tegola sulla testa di molti italiani che hanno trascorso un Natale sotto tono per via della crisi. Secondo quanto riferisce il Sole24Ore, inoltre, il calcolo sarà più semplice per i 1.300 Comuni che applicano la tariffa rifiuti (nelle forme della Tia 1 prevista dal decreto Ronchi del 1997 o, più raramente, della Tia 2) che almeno per ora potranno continuare a seguire le vecchie regole. La Tares comunque porterà ad una maggiorazione di circa 30 centesimi al metro quadrato (i Comuni potranno portare tale maggiorazione a 40 centesimi) relativa ai già citati “servizi indivisibili comunali”. Come già accennato, questo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi ha origine dal primo dei decreti varati dal Governo Monti in piena emergenza Spread: il Decreto Salva Italia.
Attualità> di Eugenio Giannetta
IL BALLETTO della
politica per la poltrona... Venerdì 21 dicembre scorso sono giunte - più o meno attese - le dimissioni del presidente del Consiglio Mario Monti; il suo governo tecnico è durato tredici mesi.
L
a caccia al tesoro che porterà al voto, quindi, ha avuto ufficialmente inizio con alcune tappe fondamentali che guideranno il Paese verso le elezioni: 1) venerdì 11 gennaio entrerà in vigore la par condicio, 2) domenica 20 gennaio sarà la data ultima per depositare le liste elettorali, 3) sabato 9 febbraio scatterà il divieto di pubblicazione dei sondaggi elettorali, 4) lunedì 25 febbraio sarà il giorno finale di votazione per le elezioni politiche di Camera e Senato. Se si analizza la situazione attuale dei candidati - o presunti tali - in ciascuno di questi punti si può ritrovare parte del futuro dell’Italia, attualmente in sospeso come quello di un equilibrista. Ciò che sconcerta di più, al momento, è la posizione politica di Monti. Un futuro incerto tanto quanto quello del balletto che si sta scatenando attorno alla poltrona di Premier, con le varie alleanze e le solite divisioni trattate e ritrattate.
Se le primarie del Pd avevano ridato un senso alla politica e una nuova sensazione di speranza e democrazia, sembra già passato l’entusiasmo che aveva condizionato la “lotta” Bersani - Renzi, vinta dal Segretario. La fine dell’anno, quindi, si porta via la XVI legislatura, il Parlamento viene sciolto e il bilancio - nonostante lo sforzo economico enorme richiesto ai cittadini - è positivo da un punto di vista dell’immagine con i Paesi e gli investitori stranieri. Se nella Destra resta da valutare la posizione di Maroni, per la Sinistra resta da verificare la possibile spaccatura di chi si ritrovava nelle posizioni assunte dal “rottamatore” Renzi, ma il vero dilemma è il ruolo che assumerà il Centro; Monti sembra intenzionato a cedere solamente la sua “agenda”, non il nome come candidato alle liste di Centro, quindi il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini dovrà trovare una soluzione alternativa come possibile candidato per le liste del Centro se vuole avere qualche possibilità. Tra le altre difficoltà dei centristi c’è il Porcellum, che renderà la contesa, con tutta probabilità, sbilanciata a favore della lotta a due Berlusconi - Bersani.
In tutto questo polverone di situazioni irrisolte, poi, c’è anche Beppe Grillo, che ovviamente non perde occasione per provocare Monti e i montiani con l’hashtag su Twitter #tornaacasamonti. Il leader del Movimento 5 Stelle gioisce per le dimissioni del Professore e prosegue la sua campagna elettorale ‘contro’ con la sua personalissima Agenda Grillo. In caso di vittoria dei grillini è ovvio che il programma di Monti diventerebbe «carta straccia», come afferma il comico sul suo blog, con buona pace dei due principali sostenitori del programma: Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini. Eppure si va avanti con l’approccio liberale del Professore, che in un certo senso - nonostante permanga l’alone di mistero sulla sua possibile candidatura per un bis come Premier - mette comunque l’Italia lucidamente davanti a tutto il resto, indicando come è, ma soprattutto come potrebbe essere questo Paese in un’ottica di risanamento prolungata nel tempo. Il suo obiettivo non vuole essere quello di ergersi a paladino per la salvezza della patria, ma consegnare finalmente all’Italia il programma che merita per risollevare la sua situazione politica ed economica attuale: tagliando i costi, promuovendo le alleanze, combattendo le forze conservatrici e imponendo la propria voce in Europa attraverso un incoraggiamento all’aspetto demografico e alle potenzialità della figura femminile, oltre che alla cosiddetta Green Economy. L’Italia quindi è a un bivio, con frammentazioni su tutta la linea politica, tra chi sceglie l’agenda Monti (25 pagine scritte insieme al senatore democratico Pietro Ichino, membro della XI Commissione permanente lavoro e previdenza sociale) e chi la rifiuta osteggiandola.
Lo scambio duro tra Berlusconi e Monti ne è un esempio, così come l’analisi di Bersani (che nel frattempo porta avanti un patto con Vendola) su ciò che è stato fatto e ciò che non è stato fatto da Monti in questi tredici mesi di Governo tecnico. Insomma, in questi due mesi che verranno di campagna elettorale i nodi da sciogliere non saranno affatto pochi, ma la speranza è che per una volta si dia realmente voce a programmi seri e non si badi a gettar benzina sui fuochi altrui. Monti, nel suo documento, individua con grande acume i punti fondamentali della costruzione di uno Stato sociale e di un’Etica istituzionale (evasione, corruzione, costi della politica, ecc.), ma per realizzare un’Italia di questo genere è necessario rompere con il passato e restituire ai cittadini una nuova voglia di futuro. di Eugenio Giannetta
Attualità > di Raffaella Patricelli
Famiglia e fisco, il fenomeno delle
false separazioni... Il fenomeno delle coppie che si dividono solo sulla carta per pagare meno Irpef è più diffuso di quello che si possa pensare.
L
a crisi penalizza soprattutto le famiglie. E in questi tempi così duri e difficili c’è chi le pensa davvero tutte per poter arrivare a fine mese e poter far quadrare il bilancio familiare. Sulle pagine della stampa nazionale è balzata all’attenzione di tutti la storia di Marco, 50 anni, sposato da 25 con Cristina (i nomi sono naturalmente di fantasia) che sono arrivati a chiedere la separazione, per finta, pur di poter guadagnare circa 400 euro in più al mese, sufficienti al momento per poter mantenere l’equilibrio domestico. I problemi sono quelli di tutti: spese quotidiane, la rata del mutuo, la macchina e i desideri di sempre. Secondo quanto raccontato ai giornalisti che l’hanno intervistato, Marco guadagna 80 mila euro l’anno. Sua moglie ha perso il lavoro. La coppia ha due figli. Marco e Cristina, in pratica, appartengono alla pattuglia dei furbetti della separazione fittizia: coppie sposate che fingono di separarsi solo per ottenere benefici fiscali. Secondo le stime dell’Associazione avvocati matrimonialisti (Ami), il fenomeno riguarda il 7% dei separati, oltre 12 mila persone. Ma come si arriva a tanto e soprattutto come ci si separa sulla carta?. “Durante una cena di lavoro racconta Marco - ho sentito un cliente che accennava a 16
questa soluzione, così mi sono deciso a parlarne al mio commercialista e mi sono buttato. Non mi sono pentito - aggiunge - Certo, ci sono stati passaggi difficili. Nel corso delle udienze con l’avvocato davanti al giudice io e mia moglie, seduti, ci stringevamo le mani sotto i cappotti buttati sulle ginocchia per non farci vedere: eravamo molto diversi dalle altre coppie che si guardavano in cagnesco, eppure nessuno ci ha detto nulla. Per le spese legali abbiamo pagato 1.500 euro e così ci siamo separati consensualmente”. E’ successo quindi che da quel momento Marco ha potuto detrarre dal suo reddito l’assegno annuale di mantenimento concordato di 20 mila euro, pagando un’Irpef (considerando le detrazioni per i figli e le varie addizionali comunali e regionali) molto più bassa. “Ci siamo fatti fare due conti – conclude il 50enne – e abbiamo visto che da “separati” avremmo avuto un’imposta da 23.700 euro contro i 28.900 pagati solo da me l’anno precedente. Ci sono avanzati oltre cinquemila euro, praticamente 430 al mese”. E la paura di essere scoperti? praticamente non si corre alcun rischio - spiega Marco - nel caso di un improbabile controllo, io e mia moglie possiamo sempre sostenere di esserci riconciliati la sera prima e di aver deciso di tornare a vivere insieme. Insomma pur di salvare l’economia domestica si è disposti a tutto, anche passare sopra a sentimenti e convenzioni.
Attualità> di Pamela Polizzi
I nativi digitali e l’evoluzione
multitasking del cervello La mente dei bambini del terzo millennio cambia forma: più veloce e percettiva, muta con l’evolversi della tecnologia.
E
’ indubbio che la rivoluzione tecno-digitale dell’era moderna abbia cambiato il modo di vivere e di relazionarsi dell’essere umano. Tuttavia, l’impatto maggiore che il progresso tecnologico ha avuto (e che probabilmente continuerà ad avere) è stato quello sull’universo psichico, soprattutto dei più piccini. Studi recenti condotti in Asia e ripresi in Italia dallo psichiatra Tonino Cantelmi hanno dimostrato come la mente dei bambini nati dopo l’anno 2000, i cosiddetti nativi digitali, sia sensibilmente più rapida e percettiva. Si tratta di un vero e proprio salto evolutivo che ha portato con sé una serie di cambiamenti strutturali: il cervello dei giovanissimi, a differenza di quello delle generazioni precedenti, è naturalmente predisposto ad impegnarsi su più fronti e riesce facilmente a districarsi tra più attività, garantendo sempre un’adeguata prontezza e attenzione. Non di rado infatti vediamo ragazzi studiare, ascoltare musica, inviare un messaggio, osservare gli ultimi post degli amici su Facebook, tutto simultaneamente. Tale capacità di eseguire più cose insieme, senza la minima difficoltà, è ciò che viene definito “multitasking’’. Riflettere sui meccanismi psicologici che regolano menti tanto pluridirezionali appare necessario se consideriamo l’influenza che una simile evoluzione ha sul piano dell’apprendimento: mentre precedentemente, immaginazione e fantasia, connesse alla lettura e alla scrittura, oc18
cupavano una posizione preminente, ora sono state accantonate a vantaggio della manipolazione sempre più veloce di icone su pc, telefoni e tablet. Non a caso la modalità di apprendimento prediletta dai “nativi digitali’’ è il gioco: tutto deve essere interattivo, veloce, divertente e magari anche poco faticoso. Non ci è dato sapere, almeno per ora, se tutto questo porterà ad un reale passo in avanti circa il modo di apprendere e pensare delle nuove generazioni, ma una cosa è certa! I genitori dei bimbi del terzo millennio possono tirare un sospiro di sollievo perché, come assicura il Professor Cantelmi, “i nativi digitali rischiano meno degli altri di cadere nella trappola della tecnodipendenza, un problema che, invece, incombe sul 10% degli “immigrati digitali’’, meno smart e spontanei quando sono alle prese con i dispositivi high tech, tanto che leggono ancora i libretti delle istruzioni’’. A doversi preoccupare, allora, sono coloro che hanno vissuto dall’esterno la rivoluzione digitale degli ultimi anni e che non l’hanno realmente assimilata. Nonostante gli innumerevoli sforzi essi dimostreranno sempre una sorta di inerzia all’utilizzo di strumentazioni tecnologiche. Tale progressiva digitalizzazione della vita umana, tuttavia, costringerà le generazioni future a ricostruire le abitudini affettive e relazionali umane che saranno via via sempre meno fisiche e corpose. Questo è il prezzo che l’evoluzione tecnologica ci chiederà di pagare.
Life> di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)
Perché si bacia con gli
occhi chiusi ?
Quando si bacia con gli occhi chiusi si escludono in un certo qual modo altri sensi che potrebbero distrarre in quel momento.
B
aciare con gli occhi chiusi è un comportamento del tutto naturale, viene spontaneo, come del resto vengono ugualmente spontanei tanti altri atteggiamenti diversi dal bacio. Per esempio è il più delle volte del tutto naturale e spontaneo chiudere gli occhi quando si assaggia un dolce particolarmente gustoso, o quando si ascolta della musica particolarmente amata e che prende completamente l’ascoltatore. Si tratta di una reazione automatica, perché è un modo per gustare ancor più ciò che si sta facendo; che si tratti di un bacio, di ascoltare buona musica o di gustare un dolce ha poca importanza, ma è per molti il solo modo di vivere intensamente quel momento. I sensi di una persona – ma questo vale ovviamente anche nel mondo animale – sono quasi sempre tutti all’erta, e ciascuno richiede in linea di massima una certa attenzione. Quando si bacia con gli occhi chiusi – il che avviene molto spesso, per non dire quasi sempre – si escludono in un certo qual modo altri sensi che potrebbero distrarre in quel momento, che potrebbero in qualche modo rendere meno coinvolgente il bacio stesso, e questo perché si potrebbe essere distratti dalla visione di una cosa qualsiasi.
Baciarsi ad occhi chiusi, è una cosa che non si impara a scuola, ma viene del tutto naturale, proprio perché il bacio è da tutti considerato un momento particolare del rapporto tra due persone, anche se si tratta di un rapporto consolidato. Il bacio, o meglio il modo di baciare e di baciarsi, è una cosa del tutto personale che non deve rispettare delle regole precise, ma che si basa solo sulla spontaneità. L’esempio fatto prima circa il modo di ascoltare della musica coinvolgente, o il trasporto con cui si assaggia un dolce particolarmente apprezzato, è perfettamente calzante. Basta fare mente locale per accorgersi che quando si sente un profumo particolare, un profumo che pervade completamente chi lo avverte, inevitabilmente, per goderselo meglio, si chiudono gli occhi, e lo si fa del tutto spontaneamente, senza pensarci. E così è per il bacio. Non vi è nessuna differenza, perché è un momento che tutti vogliono godere fino in fondo, sia che si tratti della prima volta con una certa persona, sia che si tratti dell’ennesima volta; non fa nessuna differenza. A questo punto viene normale pensare che chi bacia ad occhi aperti lo fa perché non considera quel bacio importante o, meglio, non lo sente tale. Ovviamente, come per tutte le cose della vita, vi sono sempre le eccezioni: ciascuno è unico nel suo essere e vive chiaramente le proprie sensazioni in modo del tutto personale. Probabilmente però, chi bacia da occhi aperti, non è del tutto coinvolto, o per lo meno non ritiene di doverlo essere, vivendo meno intensamente quel momento, comportamento che però potrebbe causare un certo disappunto da parte del partner.
Salute > a cura della dott.ssa Paola Marazziti (www.medicina-benessere.com)
MENOPAUSA
precoce: make-up e lacca sotto accusa
Gli ftalati (sostanze chimiche organiche prodotte dal petrolio) contenuti nel make-up e nella lacca potrebbero causare la menopausa precoce.
Q
ha prontamente replicato all’affermazione della dottoressa, affermando che: innanzitutto di ftalati ne esistono diversi tipi e quelli che provocano danni a livello riproduttivo non sono contenuti nei cosmetici, altresì che il loro uso per la creazione di make-up è severamente vietato sia in Italia che in tutta Europa.
La dottoressa, insieme a dei suoi colleghi, ha realizzato uno studio su più di 5000 donne, rilevando nel loro sangue alte tracce di ftalati che, oltre ad altri gravi danni per la salute, causerebbero un anticipo della menopausa anche di tre anni.
Lo ftalato utilizzato in cosmesi, continua l’associazione, si chiama Dietilftalato, una sostanza sottoposta a numerosi studi clinici che hanno giudicato il suo uso nei prodotti cosmetici non pericoloso. Infatti il Dietilftalato è nocivo per la salute solo qualora ci si esponga a livelli alti, mentre nei trucchi è presente in quantità molto inferiori a quelle dichiarate pericolose.
uesta affermazione è stata rilasciata dalla dottoressa Natalia Grindler della Washington University di St. Louis durante la conferenza dell’American Society of Reproductive Medicine di San Diego e ha scatenato una grande polemica.
Questa condizione ha effetti molto deleteri sulla salute e, infatti, aumenta la possibilità di ammalarsi di patologie come: ictus, emorragie celebrali e malattie cardiache. Lo studio condotto non ha permesso di appurare con certezza che la presenza di ftalati nel sangue di queste donne sia legata all’uso di make-up e lacche o a cibi confezionati o ad acque in bottiglia, ma i prodotti cosmetici sono tra i principali sospettati. L’Unipro (Associazione italiana delle imprese cosmetiche) 22
In difesa del make-up è sceso in campo anche il Comitato Scientifico per la Sicurezza del Consumatore (SCCS), che essendo composto da scienziati di tutta Europa e non avendo interessi economici in ballo, si può considerare molto più credibile dell’Unipro. L’SCCS ha ribadito con fermezza che i prodotti cosmetici in commercio in tutta Europa sono assolutamente sicuri. A cura di www.medicinabenessere.com diretto dalla dottoressa Paola Marazziti.
Salute > a cura della dott.ssa P. Marazziti (www.medicina-benessere.com)
ANISAKIS:
il pericolo del pesce crudo Questo pericoloso parassita che vive nello stomaco di alcuni cetacei, è capace di infettare anche la stomaco degli uomini.
I
n Italia sta sempre più prendendo piede la cucina giapponese con le specialità tipiche del sushi e del sashimi. La moda di mangiare pesce crudo, ormai, si sta diffondendo in tutte le città italiane. La delizia di questi piatti non deve far dimenticare agli italiani la pericolosità insita nel mangiare pesce crudo e cioè la possibilità di fare la conoscenza del parassita Anisakis, un verme che si trova nello stomaco di alcuni pesci. L’Anisakis è un parassita che vive nello stomaco di alcuni cetacei (balene, leoni marini, delfini) e le sue uova vengono diffuse nel mare attraverso le feci. Una volta che queste uova si trasformano in larve vengono ingerite dai crostacei marini che a loro volta vengono mangiati dai pesci infettandoli. Quando il pesce viene pescato e non viene eviscerato attentamente, queste larve si spostano dall’apparato digerente alla carne permettendo al parassita di infettare anche lo stomaco degli uomini. Però solo ed unicamente se il pesce non viene prima cotto, ma mangiato crudo o marinato o sottosale. Questo verme non si trova unicamente nella carne utilizzata per il sushi, infatti sono state trovate delle larve anche all’interno di partite di pesce fresco venduto nei mercati italiani proveniente da altri paesi. Le segnalazioni di pesce con l’Anisakis arrivano da ogni parte e non caratterizzano solo il mare che costeggia il Giappone. Il modo più sicuro per evitare che questo parassita infesti il nostro stomaco è quello di mangiare pesce cotto, oppure pesce crudo tenuto nel surgelatore a -15° per almeno 12 ore, indipendentemente dalla provenienza del pescato. 24
I sintomi dell’Anisakidosi (parassitosi dell’anisakis) che maggiormente si manifestano sono caratteristici di una gastrite e comprendono: vomito, nausea, diarrea, dolori addominali e alle volte febbre e si manifestano quando il verme penetra le pareti gastriche. Quando l’Anisakis non riesce ad arrivare fino allo stomaco, ma si ferma nell’esofago i sintomi sono: mal di gola, sensazione di prurito e solletico. Se le larve che hanno raggiunto lo stomaco non vengono espulse con il vomito o la diarrea possono arrivare nell’intestino provocando delle fitte dolorose come nei casi di una forte colite. Qualora il verme riesca a perforare l’intestino la sintomatologia sarà: diarrea alternata a momenti di stitichezza, sangue nelle feci e dolorosità addominale. Alle volte può manifestarsi una reazione allergica anche molto grave, come asma o dermatiti. Diagnosticare la presenza dell’Anisakis solo in base ai sintomi è impossibile perché essi sono comuni a molte altre patologie e si deve ricorrere all’utilizzo dell’EGDS (Esofago gastro duodeno scopia), un esame che tramite un sottile tubo a fibre ottiche introdotto dalla bocca permette di esaminare l’apparato digerente. Quando questo verme ha provocato reazioni allergiche l’utilizzo dell’EGDS non è possibile e si ricorre all’utilizzo di prick test o si analizza il siero sanguigno per verificare la presenza degli anticorpi IgE dell’Anisakis. Non esiste una cura farmacologica efficace per l’anisakidosi, ma solo una terapia di tipo chirurgico. L’operazione viene generalmente realizzata con tecnica endoscopica. In alcuni casi non si rende necessaria una cura, cioè quando il verme è stato espulso tramite feci o colpi di tosse. a cura di www.medicinabenessere.com diretto dalla dottoressa Paola Marazziti.
Salute> di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)
stomaco, rimedi naturali contro il bruciore Nella maggior parte dei casi il bruciore di stomaco è legato ad una cattiva alimentazione, che spesso è a base di fritti, snack di varia natura, troppa caffeina e bibite gassate, ma anche il fumo di sigaretta ha le sue brave colpe.
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er prima cosa, quindi, è necessario capire quali possono essere gli alimenti, tra quelli che si consumano solitamente, che determinano il problema allo stomaco e, una volta individuati, eliminarli senza esitazioni. Altra causa scatenante è lo stress che procura un aumento della secrezione gastrica anche a stomaco vuoto e questa, a lungo andare, può danneggiare la mucosa che protegge le pareti dello stomaco aggravando la situazione; è un po’ come se lo stomaco digerisse se stesso. Se anche dopo aver fatto piazza pulita dei principali colpevoli e aver risolto la condizione di stress il problema dovesse ripresentarsi occasionalmente, è possibile ricorrere a dei rimedi naturali che sono in grado di contrastare il bruciore di stomaco in maniera efficace. Alcuni frutti sono ricchi di enzimi, vitamine e minerali e contrastano efficacemente il problema, come ad esempio la banana, e la papaia. Lo zenzero, aggiunto ad alcune pietanze, aiuta a calmare lo stomaco. Anche la liquerizia, uno dei rimedi tradizionali della medicina cinese è molto efficace. Deve però essere evitata dalle persone che hanno problemi cardiaci o di ipertensione. 26
Il tè, pur essendo un eccitante, è in grado di rilassare la muscolatura gastrica e quindi di contrastare il bruciore di stomaco, così come la camomilla che, essendo ricca di calcio, è in grado di ridurre la secrezione gastrica. Anche l’infuso di finocchio aiuta notevolmente a ridurre il bruciore di stomaco, oltre al classico bicarbonato di sodio da sciogliere in acqua. Tutti rimedi naturali quindi, utili per contrastare efficacemente il bruciore di stomaco. Se invece il problema è frequente e non si riesce a gestire il bruciore di stomaco con questi piccoli rimedi che potremmo definire un po’ fai-da-te, è necessario rivolgersi al proprio medico. Del resto, per togliersi ogni dubbio e per venire a capo dal problema, basta quasi sempre una semplice gastroscopia, da praticare preferibilmente presso una struttura pubblica o una convenzionata. Va precisato, che questo esame a seconda della sensibilità individuale, può risultare un po’ fastidioso. L’importanza di un esame, è comunque fondamentale. Difatti, la causa dei bruciori di stomaco potrebbe dipendere dalla presenza di un’ulcera. L’ulcera, a sua volta, potrebbe essere determinata da un batterio particolare, l’Helicobacter pylori, un batterio che può essere facilmente eliminato con un’adeguata terapia antibiotica nel giro di un mese.
Salute > di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)
Perché alcune volte facciamo
brutti sogni ?
I brutti sogni sono sogni negativi che, a differenza degli incubi, solitamente non riguardano in prima persona colui che sogna e non inducono a risveglio.
I
brutti sogni, al pari degli incubi, sono sogni che intervengono nella fase di sonno REM, acronimo della definizione inglese che si traduce in movimento rapido degli occhi, chiusi ovviamente. Secondo alcuni studiosi esiste una spiegazione scientifica circa i brutti sogni e, per l’esattezza, un eccesso di glutammato e una prevalenza nelle ore notturne dell’emisfero non dominante a rievocare contenuti negativi. Naturalmente non bisogna nemmeno sottovalutare una cena abbondante fatta in tarda serata. Inoltre sembra che i brutti sogni riguardino prevalentemente il mondo femminile, e questo è il risultato di una recente indagine epidemiologica. In definitiva, si tratta di una rievocazione fantastica di eventi negativi. Questi sogni per lo più riguardano morte, disgrazie, incidenti, che raramente coinvolgono direttamente il soggetto che sta sognando, e inoltre tali sogni, come appena detto, non sono l’esatta rivisitazione di quanto accaduto. Secondo altri studiosi, fare sogni negativi, è comunque un fatto positivo per la mente del soggetto interessato, perché si tratta di una metabolizzazione dell’evento negativo accaduto nella giornata o in quelle precedenti il sogno stesso, per cui è come se il motivo scatenante, il problema che ha indotto il sogno, venisse in un certo senso digerito, e quindi poi eliminato dal bagaglio delle sensazioni negative. I brutti sogni sono un evento normale, e sono più frequenti nei momenti di difficoltà del soggetto, difficoltà di carattere familiare, lavorativa, 28
anche esistenziale. Ci si trova a dover affrontare dei problemi improvvisi, che non erano stati previsti e che ci hanno colto di sorpresa, determinando una forte reazione emotiva, una condizione di stress. E’ come una molla che si carica e che poi rilascia la sua energia durante le ore notturne, durante la fase di sonno REM, eliminando così buona parte del disagio e della carica emotiva negativa. Quindi, nessuna paura se si fanno dei brutti sogni, soprattutto se si è coscienti di trovarsi in una condizione di stress emotivo. Se invece questi, più o meno ricorrenti, non hanno una vera e propria giustificazione, è bene consultare una specialista perché potrebbero essere il segnale di un disagio più profondo che, in tutti i casi, deve essere rimosso. In definitiva lo stress che si è prodotto in seguito a ciò che ha determinato uno stato di disagio, un problema anche di difficile soluzione o addirittura a volte insormontabile, viene mitigato dal brutto sogno, anche se in sostanza tale sogno non è la riproposizione di quanto accaduto. Altra cosa sono gli incubi. Secondo gli esperti, ciascun individuo fa un incubo almeno una volta l’anno, e l’incubo che spesso è terrificante, porta per lo più ad un risveglio anche drammatico, che per alcune persone che soffrono di qualche patologia cardiologica, potrebbe essere anche pericoloso. Fin quando l’incubo è così sporadico, potrebbe rientrare anche nell’ordine delle cose, ma se invece comincia ad essere ricorrente, anche se diverso nella sostanza, è indice di un disordine psicologico, di un problema di una certa importanza, che deve essere affrontato con l’aiuto di uno specialista.
Scienza > di Sara Latorre
OMOSESSUALITA’ caso di epigenetica
Un recente studio a livello evoluzionistico pubblicato sulla rivista The Quarterly Review of Biology sostiene che l’omosessualità sia trasmessa ai figli dagli epi-marcatori.
S
ono stati numerosi gli studi che hanno cercato di trovare una spiegazione medica, psicologica e scientifica a questa condizione soggettiva caratterizzata dalla tendenza a rivolgere l’interesse libidico verso persone del proprio sesso eppure ad oggi non c’è ancora un’univoca e certa risposta. Nuove ricerche aprono ancora il dibattito sul tema come quella di un recente studio a livello evoluzionistico condotto da William R. Rice e Sergery Gavrilets pubblicato sulla rivista The Quarterly Review of Biology che sostiene che l’omosessualità sia trasmessa ai figli dagli epimarcatori. Questi non sono geni ma interruttori temporanei che regolano l’espressione dei geni e che sembrano svolgere un ruolo determinante sui caratteri sessuali. Sembrerebbe che l’omosessualità sia trasmessa ai figli proprio da questi interruttori. I geni sono responsabili delle informazioni genetiche, sono unità di informazione ereditaria di tutti gli organismi viventi mentre gli epi-marcatori gestiscono il modo in cui l’informazione dei geni viene trascritta e in 30
ogni generazione ne sono prodotti di nuovi. A volte però possono passare da una generazione ad un’altra e da ciò dipendono ad esempio le somiglianze tra parenti. La ricerca che integra teorie evoluzionistiche con la regolazione molecolare dell’espressione dei geni e la dipendenza degli ormoni androgeni dello sviluppo sessuale segna uno sviluppo importante nell’indagine scientifica delineando la posizione centrale dell’epigenetica nell’omosessualità. Gli epi-marcatori specifici per il sesso impediscono che un feto femminile si mascolinizzi e viceversa, proteggendo ciascun sesso dalle variazioni nel testosterone che si possono manifestare nelle ultime fasi di sviluppo del feto. Se accade però che vengono trasmessi di generazione in generazione dal padre alla figlia o dalla madre al figlio possono inficiare i tratti sessuali portando alla femminilizzazione del figlio maschio o alla mascolinizzazione della figlia. Questo altererebbe l’orientamento sessuale e potrebbe così indurre l’omosessualità nel figlio di sesso opposto. “La trasmissione degli epi-marcatori sessualmente antagonisti fra generaioni è il meccanismo evoluzionistico più plausibile del fenomeno dell’omosessualità umana”. Ha detto Sergery Gavrilets, uno dei responsabili dello studio. di Sara Latorre
Ambiente > di Alessandro Galante
il buon Dovrebbe essere uno dei buoni propositi per l’anno nuovo cercando di usarlo anche nel rispetto dell’ambiente.
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ieccoci qua! Se ci state leggendo, vecchi cari amici lettori, vuol dire che le cose sono andate bene, che la tanto chiacchierata Profezia dei Maya riguardo la fine del mondo non ha avuto appunto l’esito nefasto che in molti si aspettavano. Quindi... Buon 2013 a tutti! Nei giorni passati, mentre eravamo intenti a festeggiare e qualcuno si mangiava le mani per aver speso tutti i propri risparmi con la convinzione che non ci sarebbe stato un 22 dicembre, la Natura non si è mai fermata, ha mantenuto i suoi ritmi, preparandosi a digerire le scorie derivanti dalle nostre abbuffate... “Prosit!” Molti esperti concordavano nel dire che l’incubo della fine del mondo, se non imputabile alle varie ipotesi nate intorno ai calcoli dei Maya, fosse comunque da considerare in stretta relazione con le nostre azioni. In parole povere: prima o poi saremo noi a distruggere il mondo! E quindi ora ci tocca rimboccare le maniche e mettere in pratica i buoni propositi per l’anno nuovo... Articolo bizzarro questo, senza un vero argomento da affrontare se non quello del buon senso con cui ci si accinge a ripartire. Il buon senso di 32
chi guarda all’ambiente fuori dalla finestra come alla propria casa, in cui vivere non è solo “sopravvivere”, non è come essere in una giungla; il buon senso di chi dosa le risorse energetiche per il rispetto di chi non gode delle stesse possibilità; di chi spegne l’auto al semaforo o al passaggio a livello anche se non ha lo “start & stop”; di chi usa le reti wi-fi con parsimonia, soprattutto nelle scuole o nei luoghi in cui si soggiorna a lungo; di chi stacca la spina prima di andare a dormire; il buon senso dove non ci sono ancora regole che disciplinino certi comportamenti, affinché non siano solo le punizioni per chi sbaglia a dettare la giusta strada. Una buona educazione spesso – se non sempre – è più produttiva di una legge arrivata in ritardo, quando ormai il danno è fatto. Il buon senso è figlio di un istinto primordiale, quello alla sopravvivenza, ma esiste in funzione della convivenza, dato che per definizione (dizionario Hoepli) “porta l’individuo a distinguere il logico dall’illogico e a comportarsi in modo giusto, saggio”, quindi ci aiuta a rapportarci con gli altri e di conseguenza... con l’ambiente! Il buon senso, appunto, è un frutto che matura con l’esperienza e quindi è non mai troppo presto per coinvolgere chi ci sta intorno. D’altronde il buon senso del bambino che non getta a terra le cartacce è il risultato del rimprovero dei genitori, ma il buon senso di quando dà ad un cane un pezzo di pane è frutto della meraviglia di averlo visto scodinzolare...
Viaggio > di Raffaella Patricelli
BERLINO un punto di riferimento per la sua vivacita’ culturale Un caleidoscopio di eventi, cultura, arte e storia. Il cuore pulsante della Germania, una città dedicata ai giovani. Una delle poche, in
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’ questo e tanto altro Berlino, capitale della Repubblica Federale di Germania, uno dei più importanti centri politici, culturali, scientifici, fieristici e mediatici d’Europa e, dopo Londra, il secondo comune più popoloso dell’Unione europea. Di importanza strategica sin dal tempo della 34
Europa, che ha saputo stare al passo con i tempi seguendo nuove correnti letterarie e artistiche all’insegna dell’avanguardia.
sua fondazione lungo le sponde del fiume Sprea nel XIII secolo, Berlino fu decisamente in primo piano nel turbolento XX secolo. Oggi la città, che ha ripreso il ruolo di capitale, è al centro del grande processo di riunificazione tedesco e il barometro degli umori in Germania. Questo è il cuore della Germania: la sua tenacia si espri-
me nei grandi edifici pubblici, nei musei gloriosi e nei teatri, ma anche nei ristoranti pieni di cortesia, nei pub animati e nei cupi nightclub. Il Muro è ormai un ricordo, ma Berlino è ancora divisa. C’è una bella differenza, infatti, tra lo splendore della zona ovest e la trascuratezza del settore est. Si respira ancora viva, infatti, nelle differenti zone della città la storia dell’epoca con i luoghi più esemplari rimasti in parte ancora intatti. Berlino, resta comunque, una città gradevole tutto l’anno, anche se il maggior numero dei visitatori arriva tra maggio e settembre, quando il clima è più mite. In alta stagione la folla è notevole, ma ciò nonostante l’estate è un ottimo periodo per una visita, perché la vita si svolge all’aria aperta.
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UNA DELLE POCHE CITTA’ IN EUROPA CHE HA SAPUTO STARE AL PASSO CON I TEMPI SEGUENDO NUOVE CORRENTI LETTERARIE E ARTISTICHE ALL’INSEGNA DELL’AVANGUARDIA.
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Viaggio > di Raffaella Patricelli
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a pioggia, in ogni caso, è una minaccia possibile in ogni periodo dell’anno, il consiglio è scontato: armatevi di ombrello e k-way. Da novembre ai primi di marzo il cielo tende a essere coperto e la colonnina di mercurio scende spesso al di sotto dello zero. Tra i vantaggi vi è un numero ridotto di visitatori e, di conseguenza, code meno lunghe. Secondo le principali guide relative a Berlino, bisogna evitare se possibile, le festività quali Pasqua, Natale e Capodanno e alcuni eventi, a meno che non siano il motivo della visita programmata. La città comunque viene ricordata a livello mondiale dalla presenza del muro abbattuto nel 1989 e che è stato per anni simbolo della Guerra Fredda e delle differenze culturali e sociali tra la parte est
e quella ovest della città. Il governo della Germania est, infatti, costruì il Muro di Berlino per tentare di impedire ai cittadini di fuggire nel settore occidentale. Durante il periodo della sua esistenza (1961-1989), più di 5000 persone tentarono di oltrepassare il Muro. 3200 furono catturate, 191 furono uccise. La città venne interamente ricostruita dopo la seconda Guerra Mondiale. Sono sorti così numerosi monumenti diventati patrimonio di interesse internazionale, tra questi il Monumento alla Shoah che porta in città numerosi turisti. Annesso al Monumento c’è anche il Museo dedicato all’Olocausto, uno dei luoghi più legati alla storia. Tanto quanto Potsdamer Platz, il Checkpoint Charlie o la Reichstag (la sede del Parlamento tedesco).
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ANCORA È O N I L R BE LA RDO, MA O C I R ORE DEL N D U N I E A L M P S R LO ÈO TTI, TRA IL MURO A F N I E EST... , R A O Z T N T E E R S L ’È DIFFE TEZZA DE A R U C DIVISA. C S A R ST E LA T ZONA OVE
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NUMEROSI SONO I MONUMENTI DIVENTATI PATRIMONIO DI INTERESSE INTERNAZIONALE, TRA QUESTI IL MONUMENTO ALLA SHOAH CHE PORTA IN CITTÀ NUMEROSI TURISTI.
Ma in città c’è tanto da vedere. I palazzi e parchi prussiani di Berlino sono stati dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’umanità nel 1990. L’isola dei musei è entrata a far parte della lista nel 1999. Nel 2008 un’altra parte di Berlino è entrata a far parte dei patrimoni dell’umanità. Si tratta di sei gruppi di edifici realizzati nei primi anni del XX secolo, che l’Unesco ha riconosciuto di importanza internazionale assegnandogli il nome di “Residenze in stile moderno di Berlino”. Tanti gli eventi in programma ogni anno che catalizzano un numero sempre maggiore di visitatori. Uno di questi era la LoveParade; un popolare festival di musica dance, nato nel 1989, e replicata poi in tutto il mondo. Dopo la manifestazione del 2010 organizzata a Duisburg che fu teatro di una delle più gravi stragi di spettatori in Europa degli ultimi 30 anni, l’evento non fu più organizzato. Molto nota è anche la Berlinale, il più importante festival del mondo rivolto al grande pubblico e nel contempo uno dei più importanti festival del cinema; si svolge ogni anno a febbraio.
Berlino è anche un importante nodo ferroviario d’Europa, uno dei punti di congiunzione fra l’est e l’ovest dei trasporti continentali. La sua rete ferroviaria, anche a causa delle vicissitudini avvenute durante il XX secolo, ha subito parecchi mutamenti, tra cui la perdita del sistema di stazioni di testa “a raggiera” (molto esteso a Londra, Mosca e Parigi). Molte sono nella città le grandi stazioni ferroviarie, così come i resti dei vecchi terminal, tra i quali l’Anhalter Bahnhof. Nei primi anni novanta, mentre venivano ricostruiti i vari tracciati delle ferrovie tedesche, il traffico a lunga percorrenza fu prima incentrato nella stazione Zoologischer Garten (il noto Giardino zoologico) e poi condiviso con l’Ostbahnhof, che fu la stazione principale fino al 28 maggio 2006. Per visitare Berlino serve tanta curiosità e ansia di conoscere i luoghi importanti della storia, con la possibilità di poter interagire con persone provenienti da tutto il mondo e di avvicinarsi sempre di più alle novità in campo artistico e scientifico.
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Moda >
invernoduemila13
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l più grande designer del mondo è la natura e Angela Missoni non ha dubbi scegliendo di servirsi di ciò che essa crea, istituendo un’ideale e proficua collaborazione. Così, applicando le tecniche più note di casa Missoni ai pattern che la natura disegna, si ottiene una collezione per l’inverno duemilatreci che è al tempo stesso molto urbana e assai selvaggia. Missoni propone una donna metropolitana ma ricca di riferimenti alla terra, ai muschi, alle foglie e alle cortecce degli alberi. La moda è un’evocativa avventurosa fantasia, un sogno in città d’immersione nella natura, di simbiosi con il paesaggio. Immancabile una seconda pelle costituita da corsetti, dolcevita, maglie e abitini in latex iper aderenti. Racchiusi all’interno di una precisa e definita palette cromatica che mescola i grigi urbani alle sfumature terrestri dall’avorio all’ocra. Dettagli ad effetto, come scarpe o stivali con punta sottile e grosso tacco. Spiccano le geometrie in rilievo di borchie in metallo dorato dalla forma piramidale che mescolano rimandi alla natura con la seduzione della romantica guerriera. Molti gli accessori presenti nella collezione, come piccole cinture in cuoio o in un pattern “a corteccia”. Il look si completa anche grazie a grandi e piccole borse squadrate con manico a catena, che riproducono le venature del legno, come dei tromp-l’oeil d’arte. Angela Missoni propone anche lunghi guanti in pelle che trasmettono un senso di protezione. Questi non impediscono alla donna Missoni di indossare anelli vistosi, insolitamente portati sopra ad essi. La donna Missoni ama completare l’outfit con dettagli ricchi di personalità e significato. Essi possono essere degli scaramantici ciondoli di cristallo o altri primordiali orpelli, che la rafforzano e la sintonizzano con l’universo a lei circostante.
Fonte: www.modaonline.it 38
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Moda > di Giovanna Testa
Accessori Donna
MO N
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specialeneve
MONCLER Collezione 2013
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GEOX Per le vostre passeggiate sulla neve, con stile.
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TECNICA Moon boot Tecnica Dakota
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GARMONT I nuovi eco tecno-scarponi da scialpinismo e alpine touring sono realizzati con l’esclusiva Axial Alpine Technology. Studiati in funzione della diversa morfologia del piede per garantire comfort, grinta e performance in ogni situazione.
ROXY Giacca snow Jet Set Donna
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OAKLEY Maschera neve high tech con funzioni GPS, Bluetooth e numerosissimi sensori.
MON
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Shopping > di Giovanna Testa
AccessoriDonna invernoduemila13 GAETANO PERRONE Lo stilista ci propone ancora una volta scarpe dalla sensualità estrema, esaltata da tonalità non scontate, ma incredibilmente forti!
STELLA MCCARTNEY Sciarpa misto seta con stampa pitone.
JAMIN PUECH Fantastici portachiavi con raffigurazioni di animali. Il modello a lato si ispira al gufo.
MALÌPARMI Cappello bicolore.
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Borsa pettirosso con piume e pellami policromi in camoscio e capretto, becco in metallo dorato.
ELENA GHISELLINI Una borsa originale che unisce la femminilità ad un design moderno, ideale per la vita metropolitana, sono le caratteristiche che definiscono Dalia, il nuovo modello firmato Elena Ghisellini.
ESTÉE LAUDER Perfectionist CP+R, è un nuovo siero che corregge, previene e ripara le linee e le rughe del viso.
VERSACE Collezione 2013.
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FAME Il profumo creato dalla cantante statunitense Lady Gaga, presenta note olfattive di atropa belladonna, orchidea tigre, incenso, albicocca, zafferano. La fragranza ha venduto 6 milioni di confezioni in una settimana, diventando il secondo profumo di sempre che ha venduto di più in sette giorni.
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ACCESSORI
Shopping >
ACCESSORI
UOMO inverno duemilatredici
BOMBOOGIE per l’inverno presenta un nuovo parka capace di resistere alle temperature più rigide attraverso l’utilizzo di materiali innovativi. Si tratta di uno speciale tessuto in fibra di alluminio isolante. Una calda fodera interna in eco pelliccia, removibile all’occorrenza, capienti tasche esterne applicate, insieme alle pratiche tasche interne, unite alla doppia chiusura isolante. Il piuminio rimane un capo pratico, caldo e versatili. Viene proposto in due versioni lungo e corto. Il primo è in tessuto tecnico antipioggia ed antivento, con un caldo interno in pelliccia interamente removibile. Coloratissimo il modello corto ed avvitato, chiuso da alamari in legno che ricordano i capi più classici nati per contrastare le rigide temperature invernali, con cappuccio removibile.
BOMBOOGIE
BAUME & MERCIER. Il Capeland 10065 ha un quadrante con satinatura soleil in blu e decoro azzurrato nero, telemetro rosso, tachimetro bianco e cifre arabe. Il cinturino in alligatore è nero con chiusura di sicurezza tripla pieghevole e regolabile.
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ARMANI. Sneaker alta stringata in pelle e camoscio. Suola laccata e logo in vista. JIL SANDER. Borsa interamente in pelle. Colore nero.
BRUCLE. La collezione di cinture fatte a mano in Italia, offre una gamma di prodotti per tutte le esigenze, senza rinunciare all’eleganza e alla qualità.
TRUSSARDI. Il profumo My Land di Trussardi, è un capolavoro realizzato con materie prime qualitative che incarna l’eleganza italiana senza tempo di Trussardi. L’originalità e l’eleganza delle note legnose unite alle sensuali note del cuoio creano una fragranza virile e decisa, che contraddistingue l’uomo carismatico e deciso della Maison.
TIMBERLAND. Il brand statunitense propone il classico scarponcino nella versione “Anniversary”. Le scarpe sono state ridisegnate con nuovi materiali per venire incontro allo stile attuale, ma il sapore retrò si respira in ogni modello. 45
Design > di Alessandro Immordino
SPECIALE POLTRONE E SEDUTE PROUST. Poltrona geometrica con struttura in massello di faggio intagliato a mano, rivestimento fisso in un nuovo tessuto multicolor disegnato da Alessandro Mendini.
KNOLL. Poltrona con struttura in tondini di acciaio nichelato o bronzato, base bordata con estruso plastico trasparente. Conchiglia stampata in fiberglass con cuscini in espanso a densitĂ variabile. Seduta e schienale in fibra di vetro modellato con imbottitura in gomma piuma. Rivestimento disponibile in tessuto. Fanno parte della collezione anche la poltroncina, lo sgabello e il tavolo. 46
FRAU. La struttura della poltrona “Juliet” è realizzata in massello di faggio con base in multistrato di betulla. Il molleggio della seduta è ottenuto con cinghie elastiche. L’imbottitura di seduta e schienale è realizzata in poliuretano espanso e ovatta poliestere. Il rivestimento è in Pelle Frau® e nell’esclusiva Pelle Frau® Century ed è impreziosito da un innovativo disegno di cuciture a pinces nella parte interna della seduta e dello schienale.
CAPPELLINI. Wanders’ Tulip Armchair è una rivisitazione dalle proporzioni allungate e fuori misura della poltrona classica. La scocca è prodotta in poliuretano morbido co-iniettato con poliuretano rigido, l’imbottitura in schiuma e falda acrilica, il rivestimento fisso è disponibile in una vasta gamma di tessuti, pelli e alcantara.
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CIZETA. La moderna seduta Feus s, nata dalla matita creativa di Edi & Paolo Ciani, ha uno schienale avvolgen te e coniuga un design accattivante ad una forma armonica ed essenziale.
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ANEMONE. La seduta disegnata da Giancarlo Zema per Giovannetti, ha le linee morbide e i colori ispirati a quelli del mare. Vieni a scoprirne di più su Concepts & Contents.
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Teatro >
al Teatro Sistina di Roma
Il musical vede protagonisti un gruppo di operai che vivono nella periferia industriale di Torino. Rimasti disoccupati a causa della crisi, per sopravvivere, allestiscono uno spettacolo di spogliarello.
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al 29 gennaio al 17 Febbraio 2013 al Teatro Sistina andrà in scena lo spettacolo ‘The full monty’, tratto dal film premio Oscar e campione d’incassi del 1997, che ironizza sulla crisi che colpì l’Inghilterra e che nel 2000 diventò un musical, rappresentato con enorme successo sui palcoscenici di tutto il mondo. Lo spettacolo riporta il timore della crisi e la voglia di reinventarsi, un tema di attualità che il regista Massimo Romeo Piparo (nella foto in basso) riporta in Italia attraverso le vicende dei disoccupati spogliarellisti più amati e applauditi di tutti i tempi. Lo spettacolo andrà in scena con un cast di grandi nomi, tra cui Paolo Calabresi (Boris, Le Iene), Sergio Muniz, Pietro Sermonti (Boris, Nero Wolfe) e Paolo Ruffini (Colorado, Stracult, Maschi contro femmine). La vicenda che nel film era ambientata nell’Inghilterra industriale del nuovo millennio, nella versione firmata da Massimo Romeo Piparo vedrà
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protagonisti un gruppo di operai che vivono nella periferia industriale di Torino, rimasti disoccupati in seguito ad un’ondata di licenziamenti da parte dei manager di una grossa fabbrica. Il tema fa subito pensare alla situazione nostrana vissuta all’interno delle fabbriche, con gli operai licenziati alle prese con un salario da re-inventare. E qui entra in campo l’aggancio al sociale e all’attualità. I sei operai si imbarcano in un’impresa fuori dall’ordinario per mettere insieme un po’ di soldi necessari per la rispettive necessità, allestendo uno spettacolo di spogliarello maschile. L’allenamento e le prove cui si sottopongono permettono loro di ritrovare fiducia in se stessi, e tutti i loro sforzi per riscattarsi culminano in un gioioso e libero striptease, che segna per ciascuno di loro l’inizio di una nuova vita. Tra ironia e amarezza, canzoni e hit famosissime, si snoda uno spettacolo piacevolissimo. Acquistato il biglietto gli spettatori potranno assistere ad una performance piena d’energia e musica, per passare una serata all’insegna del divertimento.
Cinema > di Raffaella Patricelli
l’atteso ritorno sul grande schermo di Quentin Tarantino con un film western di due ore e quarantacinque minuti.
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l Festival Internazionale del film di Roma consegnerà al cineasta americano Quentin Tarantino il premio alla carriera in occasione dell’anteprima italiana del film. La notizia è dei giorni scorsi e ci dà la possibilità di partire dall’attualità per presentare il nuovo ed attesissimo lavoro del regista americano: “Django Unchained”, ennesimo omaggio allo spaghetti western di Sergio Leone. Tornando al premio: sarà il grande compositore Ennio Morricone, una delle personalità più amate proprio da Tarantino, a consegnare il prestigioso riconoscimento al papà di “Pulp fiction”. E lo farà durante l’anteprima italiana del film. “Django Unchained” uscirà nelle sale ufficialmente il 17 gennaio e sarà distribuito Warner Bros Pictures Italia. Come sanno tutti gli appassionati, ma anche i meno avvezzi, l’interesse di Quentin Tarantino per il western non è una novità. Già nel 2007 aveva offerto un piccolo cameo nel film di Takashi Miike, “Sukiyaki Western Django”, esperimento pulp e western allo stesso tempo. Inoltre i suoi film sono pieni di citazioni (visive e musicali) al genere. Tant’è che da anni il creatore di “Kill Bill” dice di volerne realizzare uno, favorendo contemporaneamente la sua mente geniale e folle. Entriamo meglio nell’atmosfera del nuovo lavoro di Tarantino. La storia di “Django 50
Unchained” è incentrata sul protagonista, Django appunto (interpretato dal premio Oscar Jamie Foxx), uno schiavo che viene liberato da un cacciatore di teste (Christoph Waltz, premio Oscar per il film “Bastardi senza gloria”), il quale lo introduce alla professione divenendone il maestro. Come già era accaduto in Kill Bill dunque, con l’inesperta Black Mamba e il vecchio maestro Pai Mei, anche Django diviene l’allievo del tedesco che l’ha liberato e con lui partirà alla ricerca della moglie Broomhilda, ancora schiava. Lo scopo è quello di salvarla - proprio in perfetto stile spaghetti western - dallo spietato proprietario terriero e schiavista Calvin Candie (interprete d’eccezione sarà Leonardo DiCaprio anche lui premio Oscar). Esplorando la proprietà di Candie con una scusa, Django e Schultz suscitano i sospetti di Stephen (un altro attore di grande calibro, si tratta di Samuel L. Jackson), lo schiavo di fiducia di Candie. I due cacciatori di teste si vedranno, così, costretti a scegliere tra l’indipendenza e la solidarietà, tra il sacrificio e la sopravvivenza. Il razzismo è uno dei temi dominanti del film con il quale Tarantino darà sfogo, ancora una volta, al suo personale concetto di violenza al servizio del cinema. Secondo le indiscrezioni già trapelate da tempo l’attesa pellicola sarà ancora più folle di “Bastardi senza gloria”. Non mancheranno, quindi, scene in cui lo stesso pubblico si domanderà come fa una sola mente a concepire una trama così folle e spettacolare.
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Musica > di Eugenio Giannetta
Gianna
Nannini
A distanza di due anni dal grande successo di Io e Te del 2011, la Nannini si rimette in gioco con il suo diciottesimo album.
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l 15 Gennaio 2013 uscirà Inno, nuovo album di Gianna Nannini. Saranno dodici le tracce di questo nuovo lavoro prodotto con la partecipazione e l’aiuto del produttore discografico inglese Will Malone (collaboratore tra gli altri di Depeche Mode, Iron Maiden, Black Sabbath), che ha arrangiato in veste di autore e produttore artistico questo nuovo progetto della Nannini (la collaborazione è iniziata nel lontano 2006, ndr). L’inno è una composizione poetica in musica e non ci si poteva aspettare niente di diverso dalla cantautrice toscana, capace di toccare corde di intimità vocale, emotività e profondi contenuti interori attraverso la sua irresistibile energia. A distanza di due anni dal grande successo di Io e Te (2011, ndr), quindi, la Nannini si rimette in gioco con il suo diciottesimo album in studio; a diciottanni si diventa maturi, e lei torna sul palcoscenico con un album forte, intenso, vivo; un album che parla di rapporti umani in maniera semplice, come fosse un diario della vita di tutti giorni che va presa e apprezzata per quello che è. L’album, annunciato lo scorso 27 novembre, è stato anticipato dal singolo La Fine del Mondo, in circolazione dal 7 Dicembre. 52
Una voce potente, calda, per un brano che, escluse le chitarre elettriche tendenti all’indie (in tipico english style) declina verso un pop piacevole e canticchiabile. Una vera hit e un testo che fa riflettere sui rapporti amorosi dove è il senso di mancanza l’elemento dominante: «Immagina la fine del mondo, un giorno arriverà e un segno profondo forse resterà» ma il segno c’è già, perché la fine del mondo «sei già tu». L’Inno Tour 2013 partirà a Roma il prossimo 12 Aprile, poi seguiranno Arena di Verona, Milano, Firenze, Perugia, Caserta, Rimini e Torino oltre alle date europee (Londra, Vienna, Berlino, Zurigo…). Il look della Nannini per il Tour sarà rigorosamente Made in Italy; per la prima volta la rockstar senese si affiderà a Giorgio Armani, mentre come light designer si avvarrà della partecipazione (rinnovata, ndr) con Patrick Woodroffe (Elton John, Lady Gaga, Genesis…). Insomma, la Nannini si conferma una delle icone del panorama musicale italiano e oltre ad aver costruito un album corposo, graffiante e dal successo assicurato, promette un grande show anche nei concerti live. di Eugenio Giannetta
Motori >
VOLKSWAGEN GOLF SERIE 7 Da sei generazioni un’icona stilistica
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est seller indiscussa del marchio tedesco, con oltre 29 milioni di unità vendute fin dal primo lancio nel 1974, la Golf si rinnova stilisticamente mantenendo le caratteristiche che ne hanno determinato il successo: grande equilibrio e pulizia delle forme, condite da una maggiore sportività del profilo e da un’aumentata spaziosità interna. Ad un primo colpo d’occhio la Nuova Volkswagen Golf appare simile alla precedente generazione, scelta questa che non mancherà di dividere gli appassionati fra chi vorrebbe scelte più azzardate e chi non perdonerebbe il buttar via un design tanto premiato dalle vendite. Gli interni sono come sempre ben curati, come la nuova console, al centro della quale spicca l’imponente schermo touch da 8 pollici tramite il quale si accede a tutti i menù e alle numerose funzionalità di navigazione ed infotainment. Leggermente rinnovata nell’estetica e dotata di importanti contenuti in termini di prestazioni e sicurezza, la Nuova Volkswagen Golf 7 conferma di possedere le qualità che ci si attendono per storia e tradizione.
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Il segmento C si arricchisce così con una protagonista che potrebbe contribuire a ridurre in parte il momento negativo del settore auto. Con i suoi 4225 mm di lunghezza la nuova Golf è più lunga di ben 56 mm rispetto al modello precedente, mentre la carrozzeria viene complessivamente abbassata di 28 mm (1452 mm) contribuendo ad una silhouette più filante e ad una maggiore aerodinamica. Grazie infatti ad un’attenta analisi dei pesi e all’utilizzo di acciaio leggero ultraresistente la nuova Golf abbatte il peso complessivo di ben 100 kg rispetto alla sesta generazione, a tutto beneficio della comodità di guida, della tenuta di strada e soprattutto dei consumi, ridotti secondo le motorizzazioni anche del 23%. La gamma motori della Nuova Golf prevede due propulsori diesel ovvero il 1.6 TDI da 105 CV e il 2.0 TDI da 150 CV. Quattro invece le versioni benzina rappresentate dal 1.2 TSI da 105 CV, il 1.4 da 122 CV e il nuovo 1.4 TSI da 140 CV.
Fonte: www.infomotori.com
Agenda eventi
dall’8 al 20 Gennaio
dal 16 al 27 Gennaio
Roma
Roma
Teatro Sistina Ore 21.00 Prezzi da euro: 24,00 a 38,00 UNA VITA DA STREGA www.ilsistina.com
Teatro Argentina Prezzi da euro: 16,00 a 30,00 Info: 06.85301758 TUTTO PER BENE (di e con Gabriele Lavia)
dall’8 al 27 Gennaio
dal 22/01 al 10/02
Roma
Roma
IL MARCHESE DEL GRILLO
Teatro Roma Ore 21.00 Prezzo: 21,00 Euro Info: 06.7850626
9 e 16 Gennaio
dal 22/01 al 3/02
Roma
Roma
Auditorium Parco della Musica Ore 21.00 Prezzo: 40,00 Euro ANTONELLO VENDITTI Info: Ticket One
LILLO E GREG 56
Teatro Quirino Via delle Vergini, 7 Ore 22.00 Info: 06.6790616 CYRANO DE BERGERAC (con A. Preziosi)
Teatro Ghione Via delle Fornaci, 37
Ore 21.00 Info: 06.6372294
COMICI FATTI DI SANGUE
dal 10 al 27 Gennaio
dal 23 al 27 Gennaio
Roma
Roma
Teatro Ambra Jovinelli Prezzi da euro: 17,00 a 31,00 Info: 06.85301758
Teatro Sistina Prezzi da euro: 27,00 a 43,00 Info: Ticket One
PETER PAN il Musical
La redazione non risponde di eventuali cambiamenti a date e prezzi pubblicati
dal 24/01 al 10/02
1 Febbraio
Roma
Parco della Musica Ore 21.15 Prezzi da euro: 25,00 a 31,00 Info: prontoticket
Roma Auditorium
Teatro Brancaccio Prezzi da euro: 17,50 a 41,00 Info: Ticket One
NICCOLO’ FABI
PLA la regina del deserto
24 Gennaio
2 Febbraio
Roma Auditorium
Roma Auditorium
Parco della Musica Ore 21.00 Prezzi da euro: 27,00 a 32,00 Info: 06.802411
ALICE
Parco della Musica Ore 21.00 Prezzi da euro: da 25,00 a 35,00 Info: prontoticket.it
RAF
dal 29/01 al 17/02
2 Febbraio
Roma
Palazzo dei Congressi Piazzale Kennedy Ore 23.00 Prezzo: 39,00 Euro Info: Ticket One
Roma
Sala Umberto Teatro comico d’Autore Info: 06.97274066
COME TU MI VUOI (con L. Lante della Rovere)
DAVID GUETTA
dal 29/01 al 10/02
20/21/22 Febbraio
Roma
Roma Auditorium
Teatro Vittoria Prezzi da euro: 20,00 a 26,00 Info: happyticket.it
L’ARTE DEL DUBBIO
FRANCO BATTIATO
della Conciliazione Ore 21.00 Prezzi da euro: 30,00 a 60,00 Info: Ticket One 57
Medicina > di Liliana Ranieri D’ovidio
La Salute...
Approfondimenti sulla Medicina Generale
A cura della Dott.ssa Liliana Ranieri D’Ovidio Direttore Tecnico presso lo studio Elkalab s.r.l. di Aprilia
LE ARITMIE CARDIACHE
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e aritmie sono alterazioni della normale frequenza dei battiti cardiaci. Quando si osserva un aumento anomalo dei battiti si parla di tachicardia mentre quando s verifica invece una anomala diminuzione del numero dei battiti siamo di fronte alla bradicardia...
tigini, ridotta tolleranza allo sforzo e anche in questo caso, perdita di coscienza nelle forme piu’ gravi. Comunque, non sempre l’aritmia cardiaca e’ sintomo di una malattia al cuore, certo e’ che merita un approfondimento cardiologico e una verifica dello stato di salute del paziente prima di tutto attraverso un ECG che talvolta puo’ essere sufficiente a fornire informazioni sulla natura dell’aritmia.
In entrambi i casi, comunque, si verifica un’alterazione del normale funzionamento dei circuiti elettrici del cuore, i quali servono per “guidare” lo stimolo elettrico che determina la contrazione del cuore e dunque ci permette di vivere.
Ma qualora invece non sia cosi’, si dovra’ approfondire la ricerca attraverso un ECG dinamico: L’holter che consente di seguire l’andamento del ritmo cardiaco per 24 ore e cioe’ nel corso di tutte le attivita’, anche sportive, svolte dal paziente durante la giornata e durante la notte; o, anche attraverso una prova da sforzo col cicloergometro che consente di monitorare il ritmo cardiaco durante lo sforzo massimale su una bicicletta, ovviamente dietro attento controllo del cardiologo.
In situazione normale, tale stimolo avviene in una “centralina” chiamata “nodo del seno” mentre quando si verificano alterazioni nel battito cardiaco, significa che lo stimolo di cui parliamo non e’ avvenuto regolarmente ma in una “centralina anomala”; in tal caso si verifica una extrasistole che e’ la forma piu’ semplice di tachicardia e che talvolta non viene nemmeno percepita dal paziente o viene invece associata alla strana sensazione di un senso di “vuoto”. Quando, invece, la tachicardia e’ piu’ forte, si manifesta con una sensazione precisa di un marcato aumento dei battiti cardiaci che possono susseguirsi in maniera regolare o irregolare. In ogni caso, tale forte aumento della frequenza puo’ provocare mancanza di respiro, sudorazione, vertigini e spossatezza, talvolta anche perdita di coscienza nelle forme piu’ gravi. Invece nelle bradicardie, cioe’ nell’anomala diminuzione del battito, si avverte senso di affaticamento molto forte, ver58
Ovviamente, al termine degli approfondimenti ritenuti necessari, sara’ lo stesso cardiologo a stabilire se le aritmie riscontrate siano sintomo di una malattia cardiaca o no; nel primo caso sara’ stabilita la cura piu’ idonea per tentare di risolvere il problema mentre nel secondo caso la totale assenza di problematiche gravi non rende necessario alcun trattamento. Per approfondimenti o domande rivolgersi al Dott. Domenico Maria Zardi cardiologo presso lo Studio Medico.
Per le domande alla Dott.ssa Liliana Ranieri potete inviare una mail a redazione@foryoumagazine.it
Psicologia > di Daniela Saurini e Simona Eramo
Il mondo di oggi Cerchiamo di capirne i problemi... Sostegno psicologico di gruppo e individuale, Psicodiagnosi Terapia Corporea, Consulenza Familiare e Giuridica, Psicoterapia
Fast-food e Depressione Dal male mangiare al male di vivere
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e ne parla tanto negli ultimi anni e sempre più spesso sono sotto accusa: stiamo parlando di loro, i fast-food ben conosciuti soprattutto dai più giovani la cui frequentazione, secondo una recente ricerca, sarebbe direttamente correlata al maggior rischio di sviluppo della depressione. L’abuso, infatti, di quelli che comunemente chiamiamo “cibi spazzatura” sarebbe determinante nel manifestarsi della stessa. La ricerca sarebbe stata svolta dagli scienziati dell’università di Las Palmas de Gran Canaria i quali hanno messo in evidenza come il 51% dei soggetti partecipanti all’indagine e frequentatori abitudinari di fast food, fossero, a distanza di tempo soggetti a depressione. Questo perchè, secondo il campione analizzato dai ricercatori, tali soggetti non solo preferirebbero un’alimentazione meno equilibrata fatta di eccessi legati a caffeina, zuccheri, grassi insaturi, ma sarebbero anche meno dediti all’attività fisica che come sappiamo si offre bene come fonte di scarico di adrenalina in eccesso. Oltre questo, tali soggetti, sembravano essere impegnati nella loro attività lavorativa per 45 ore a settimana oltre che essere degli accaniti fumatori presentando così le caratteristiche contrarie alla prevenzione della stessa depressione. Tale disturbo, a livello alimentare viene infatti prevenuto attraverso un’alimentazione controllata, fatta per lo più di pesce, frutta e ve60
getali. Vengono eliminati i dolci il cui picco glicemico, nel momento della scesa, contribuisce ad un malessere umorale piuttosto evidente. Viene controllato l’uso e l’abuso di sostanze come nicotina, caffeina, teina, poiché eccitanti e minacciose per la serenità, nonché di bevande alcoliche. Buono è invece il consumo di cioccolato fondente il quale apporta un prezioso minerale, il magnesio, fondamentale per l’equilibrio psichico. La depressione coinvolge ben 121.000.000 di persone nel mondo per questo il campo della ricerca si muove sempre più in questo senso, andando a ricercare, tra i vari fattori scatenanti e preventivi, proprio il ruolo dell’alimentazione. A tal proposito benchè sia vero che tutt’oggi non si conosce il suo ruolo in merito alla stessa, tuttavia le sperimentazioni effettuate nel tempo, hanno dimostrato e continuano a dimostrare come sia proprio un’alimentazione adeguata a farsi fattore protettivo. Se accanto a questi dati ci mettiamo il fatto che il mangiare è legato alla convivialità, quale occasione migliore per prendersi cura del proprio benessere affettivo e fisico attraverso pranzi e cene all’insegna del ben mangiare stando in compagnia delle persone che amiamo!?
Per le vostre domande alla Dott.ssa Daniela Saurini e Dott.ssa Simona Eramo contattare i seguenti nr. 393.3737972 - 333.6707632 Oppure tramite Facebook: Spaziomente Studiopsicologia
Personaggi > di Sara Latorre
I miti della storia... In un viaggio tra cultura e leggenda Per le vostre domande a Sara Latorre inviate una mail a: redazione@foryoumagazine.it
MARCO SIMONCELLI BUON COMPLEANNO SUPERSIC!
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enuino, autentico, irriverente dalla simpatia unica, Marco Simoncelli era un campione sulla pista ma anche nella vita. Impossibile scordare il capellone che faceva sognare milioni di spettatori, che con la sua moto correva come un fulmine, senza paura di osare, impavido spingeva l’accelleratore infiammando la pista come i cuori di quanti lo amavano e lo seguivano nelle sue gare.
Oggi, a più di un anno dal tragico incidente sulla pista di Sepang in Malesia, avvenuto il 24 Ottobre del 2011, il ricordo di Marco è sempre vivo e acceso perché impossibile dimenticarlo. A soli 24 anni Supersic, così soprannominato, perde la vita su una di quelle piste che tanto amava, che percorreva con passione, con adrenalina guardando solo il traguardo e la voglia di vincere. “Si vive di più andando 5 minuti al massimo su una moto come questa di quanto non faccia certa gente in una vita intera” diceva Sic. Nasce a Cattolica il 29 gennaio del 1987 e vive fin da piccolo a Coriano. Comincia a correre in tenera età, a soli 7 anni. A 12 anni è già vincitore del titolo italiano, mentre due anni dopo prende parte al Trofeo Honda NR e al campionato italiano 125 GP. Nel 2002 vince il campionato europeo della 125 guadagnandosi l’accesso al Motomondiale della stessa classe. Ma è poi nel 2005, dopo un altro gran premio vinto a Jerez e altri 6 podi, che passa alla classe superiore e inizia a correre con le moto 250, che lo vedono vincere nel 2008, dopo un 2007 difficile e povero di risultati, a Sepang in Malesia, diventando campio62
ne del mondo della categoria. E’ invece nel 2010 che il centauro della riviera debutta in MotoGp facendosi conoscere al grande pubblico anche se arriva in ottava posizione. Ma il 2011 lo aveva visto iniziare forte, sembrava proprio l’anno della svolta, in gran forma, determinato a vincere, era partito all’attacco, sembrava che niente lo potesse fermare e invece l’ultimo giro di sella fu proprio in Malesia dove 3 anni prima aveva festeggiato il titolo. Ma Sic non era solo un fuoriclasse in pista, lo era anche nella vita. Come ha detto Valentino Rossi, suo collega e amico “il Sic era per me un fratello tanto duro in pista come dolce nella vita. Mi mancherai un sacco” o come aveva commentato la fidanzata Kate Fretti “troppo perfetto per vivere in mezzo a noi”. Disponibile e semplice non si era mai montato la testa, aveva sempre un secondo per qualsiasi tifoso, mille attenzioni per tutti. “Aveva valori fuori dal comune, voleva capire la vita, era allegro, positivo, dolce, un amico che non tradiva mai” aveva detto Paolo Beltramo. Era d’onore, rispettoso e umile, pronto a chiedere scusa se sbagliava, un ragazzo d’altri tempi, attaccato alla famiglia, a ciò che amava e in cui credeva. Per questo era impossibile non volergli bene, con la battuta pronta in ogni momento e mai banale lasciava il sorriso sulla bocca di tutti, divertente ma profondo il campione dal cuore d’angelo vivrà comunque per sempre. Proprio in questo mese, il 19 Gennaio a Rimini al 105 Stadium per il suo compleanno è stata organizzata una grande festa in suo ricordo perché Supersic anche se da lassù lo festeggerà lo stesso a tutto gas.
Letteratura >
L’ACUSTICA PERFETTA
Il nuovo romanzo di DARIA BIGNARDI L’acustica perfetta Autore: Daria Bignardi Editore: Mondadori Prezzo: € 18.00 Pagine: 200
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opo il buon successo del romanzo d’esordio Non vi lascerò orfani, libro autobiografico col quale Daria Bignardi ha ottenuto un po’ di premi e un po’ di traduzioni in diverse lingue; dopo la conferma della sua buona vena in Un karma pesante, pubblicato sempre per Mondadori nel 2010, l’autrice che delle donne e per le donne ha lungamente scritto, anche sui giornali, si cimenta in una bella sfida. Dare la voce ad un uomo ed attraverso le sue parole comporre, tassello dopo tassello, il ritratto di un carattere femminile “inquieto e vibrante”. E assieme condurre un’indagine, un percorso verso “il cuore buio che ciascuno di noi protegge anche dalle persone amate” che porterà la storia ad un imprevedibile finale. LA STORIA – Arno e Sara si incontrano da ragazzini e istintivamente si amano. Un pomeriggio d’estate lei lo lascia, dicendogli che “le piacciono gli amori infelici”. Si ritrovano molti anni dopo, decidono di sposarsi: sono allegri, innamorati, sembrano felici. Arno è convinto di darle tutto se stesso e non si spiega le malinconie e le bugie che affiorano poco a poco. In fondo, la sua vita gli piace così com’è: suona il violoncello alla Scala, ha avuto tre figli dalla donna della sua vita, non si fa domande. Ma il disagio di Sara col tempo aumenta, finchè una mattina Arno non sarà costretto da un evento inconcepibile a chiedersi chi è davvero la persona con cui ha vissuto tredici anni, la donna che ama da sempre. Con titubanza, inizia a seguire una pista di ferite giovanili e passioni soffocate e, con crescente sgomento, ritrova il bandolo di storie insospettabili. Può una donna restare con un uomo che pensa di amarla ma non ha mai voluto conoscerla davvero? Può un uomo accettare che sua moglie non si fidi di lui? Si può vivere senza esprimere se stessi? E come incide il dolore nelle nostre vite? Abbiamo tutti le stesse carte in mano? Fonte: www.daringtodo.com 63
Claudio Scaringella
Paccheri Kitchen > a cura de: Il Pacchero Solitario
Con broccolo romanesco, gamberi rossi e scaglie di parmigiano... Ingredienti per 4 persone
600 grammi di gamberi rossi, 1 grosso broccolo romanesco, olio extravergine, aglio, peperoncino, parmigiano a scaglie, ½ bicchiere di vino bianco, fumetto di pesce.
Preparazione (Livello di difficoltà di preparazione: facile)
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ropongo stavolta uno dei piatti che abbiamo servito nel nostro ristorante per il pranzo di Natale. Semplicità ed esaltazione della qualità della materia prima sono le sue peculiarità. Mondate e lessate al dente il broccolo in abbondante acqua salata, raffreddatelo quindi in acqua fredda. Nel frattempo incidete i gamberi sulla schiena e, con l’ausilio di una pinzetta di quelle che si utilizzano per spinare i filetti di pesce, eliminate il fastidioso filetto rosso che lo percorre per tutta la lunghezza. Dopo aver insaporito in padella un po’ di olio extravergine con aglio e
Tempo di preparazione:
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peperoncino, saltate i broccoli aggiustandoli di sale se necessario. In un’altra padella più ampia riservate lo stesso trattamento ai gamberi e sfumateli con del vino bianco. Appena sarà consumato completamente il vino, scolate molto al dente i paccheri ed uniteli ai crostacei, aggiungete il fumetto di pesce o acqua di cottura e, ricordando di tener ben sotto controllo la sapidità dell’intingolo, mentre terminano la cottura, infine il broccolo per far si che una parte di esso cuocendo si trasformi in crema. Cospargete con petali di parmigiano tagliato sottile magari con una mandolina da tartufo.
minuti IL PACCHERO SOLITARIO Aprilia, Via Verdi, 29 (Ang. via M.Aurelio) T. 06.92062042
Uno strano senso di affaticamento proviene dal
scuotono la fantasia e vecchi ricordi... intanto
periodo vacanziero. Siete in attesa di una bella
un pò di malessere passeggero per la Luna er-
notizia sul profilo sentimentale, ma continuerete a
rante potrà scatenarvi stress di ansia e attacchi di panico, un eccesso di energia mal gestita. Si consiglia di fare una due giorni in sauna da soli. I vostri numeri fortunati: 4 - 84 - 90
acquisirete informazioni preziose che userete in futuro in vostra difesa. Studiate con attenzione. I vostri numeri fortunati: 5 - 29 - 36
ni presupposti, soprattutto a livello fisico, visto
il passaggio ad un nuovo ciclo, in cui la continui-
che avete esagerato tra panettoni e carne! Siete
tà con il passato è garantita, anche se andranno
la buona forchetta dello zodiaco ma problemi di linea già ne avete avuti! E’ il tempo di andare a fare attività sportiva, e bando alla pigrizia!
Scorpione
Un periodo di stress e di fatica lavorativa lascia
fatti ulteriori sfori per raggiungere il traguardo finale. Una situazione di immobilità affettiva vi consentirà di agire sul fronte professionale. I vostri numeri fortunati: 38 - 67- 72
L’usura di una situazione affettiva sta appesan-
un po’ di tregua, sicuramente dovrete sfrutta-
tendo il rapporto. Mercurio dissonante con Gio-
re questo periodo per accumular energie che
ve vi pone in stato d’allerta e alzerete sospetti su
dovrete impiegare nei mesi futuri. La pausa di Marte vi invita a fare chiarezza nei vostri piani futuri e a riflettere prima di agire. I vostri numeri fortunati: 18 - 22 - 58
Sagittario
Un Marte rilassante e lento vi sta concedendo
qualsiasi persona non vi dimostri “sicilianamente” la sua devozione. Un atteggiamento che potrebbe allontanare veri amici dal vostro cuore. I vostri numeri fortunati: 10 - 70 - 77
Auguri! Un atteggiamento vigliacco e snob vi sta
partner ha deteriorato il vostro innato buo-
governando soprattutto nel settore affettivo. Un
numore. Sicuramente l’appoggio che cercate
pò di sprint va dimostrato anche a chi sembra
non lo troverete nè nel partner, nè nei figli, ma semplicemente in una serata passata tra amici in spensieratezza assoluta. I vostri numeri fortunati: 47 - 49 - 60
Capricorno
Un momento di tensione passato con il vostro
non averne bisogno, cosi come va chiesto aiuto nel momento del bisogno. Il vostro viso indifferente non risolverà un bel niente. Schiettezza! I vostri numeri fortunati: 6 - 65 - 82
Un Mercurio febbrile nel mese passato vi ha tol-
Una buona fase di isolamento è quella ch ci vuo-
to tutte le energie mentali e fisiche di cui avete
le. Per voi che amate stare sempre al centro di
fatto scorta durante l’autunno. Probabilmente,
mille persone diverse, forse è arrivato il momen-
una Venere taciturna e silenziosa, non vi sta lasciando tregua sul profilo amoroso, continue tensioni per “minestre riscaldate” ne sono la causa... I vostri numeri fortunati: 11 - 19 - 32
Acquario
Gemelli Cancro Leone Vergine
vedere che non ci sono cambiamenti... al contrario
Il mese del nuovo anno inizia all’insegna dei buo-
I vostri numeri fortunati: 8 - 13 - 41
66
Bilancia
Una carrellata di telefonate inaspettate vi
to di partire per qualche giorno in capitali europee (urano vi stimola i viaggi) e magari anche qualche conoscenza potrà uscirne fuori...chissà! I vostri numeri fortunati: 11 - 74 - 42
Una nuova tappa legale segnerà l’inizio del nuo-
Un periodo di malessere fisico si scatenerà per
vo anno. Mercurio legifererà insieme a Giove
l’eccesso di risorse e stress che gli impegni vi
(prosperità economica) un nuovo cammino dove
hanno fatto accumulare nel 2012. Purtroppo non
la vostra professionalità si potrà identificare
saprete preservarvi dallo stress, ma per fortuna
nella sua interezza e massima soddisfazione. Attenzione agli eccessi di sicurezza, volate basso. I vostri numeri fortunati: 25 - 50 - 78
Pesci
Toro
Ariete
Oroscopo del mese > a cura di CygnusCera
un amante da lontano verrà a consolare le vostre paturnie. Ma non date troppo come al solito! I vostri numeri fortunati: 2 - 35 - 64