Marzo 2013
Attualità I giovani cervelli in fuga dall’Italia
Moda Iceberg
Attualità
Salute
Padri separati dai propri figli
Dieta del buon umore contro la depressione
Viaggio New York
Salute I sintomi dell’Anoressia
Musica Il nuovo album Depeche Mode ...e molto altro ancora all’interno
Editoriale di RAFFAELLAPATRICELLI
Anno 4 - Numero 3 Marzo 2013
For You Magazine Vicolo Brenta, 1 - Aprilia Tel. 333.6024565 Editore e Direttore Creativo Alessandro Immordino
a.immordino@foryoumagazine.it
Direttore Responsabile Raffaella Patricelli
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Collaboratori Eugenio Giannetta, Sara Latorre Tiziana Sacchetti, Marzia Pichi Pamela Polizzi, Alessandro Galante Daniela Saurini, Simona Eramo Stampa CSC Grafica S.r.l Via A. Meucci (Guidonia) Per la tua pubblicità su FOR YOU MAGAZINE redazione@foryoumagazine.it www.foryoumagazine.it E’ vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati da For You Magazine Salvo accordi scritti le collaborazioni a For You Magazine sono da ritenersi gratuite e non retribuite
UNA VENTATA DI ARIA NUOVA... Cari lettori, la Primavera è alle porte e nulla, vi assicuro, nulla può rendermi più felice. Nonostante il rischio allergie, credo che ci sia bisogno ora più che mai di una ventata di aria nuova e profumata che solo questa stagione può portare. L’inverno trascorso è stato particolarmente rigido. Freddo tanto da farci chiudere in casa, ma anche difficile a causa della crisi e delle novità politiche. For You vi dedica la nuova Primavera che sta per arrivare e per questo vi regala un nuovo numero pieno di spunti e approfondimenti. Torneremo a parlare dello stato in cui versa l’Italia che spinge sempre di più i nostri “cervelli” alla fuga. Parleremo anche di finanza e delle banche, ma anche dei problemi che riguardano le famiglie. Lo Stivale ancora una volta al centro delle polemiche per la scarsa tutela nei confronti dei padri che si separano dalle mogli e non certo dai figli. Ma parleremo anche di dieta. Vi daremo dei consigli affinché il vostro buon umore non venga scalfito. Affronteremo anche il delicato tema dell’Anoressia, e di un argomento di estrema attualità: le sigarette elettroniche. Non mancheranno le nuove tendenze in fatto di capelli, ma anche di moda ed accessori. Il viaggio del mese sarà in una meta davvero magica e ricca di eventi: la splendida New York. Non mancherà il teatro con il nuovo show di Massimo Lopez e ancora il cinema e la musica con il nuovo fantastico lavoro dei Depeche Mode. Per i maschietti ci sarà ancora l’approfondimento dedicato ai motori. Ma ci saranno anche le nostre più fedeli rubriche e molto altro ancora. Buona lettura e Buona Primavera!!!
Registrazione al Tribunale di Latina Nr. 927 del 23/07/2010
Raffaella Patricelli
Zone di distribuzione:
direttore@foryoumagazine.it
Aprilia - Albano Genzano - Velletri
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38
inquestonumero
48 08 Frullatore:
Notizie e curiosità dal mondo
12 Attualità:
Cosa sono i derivati e a che cosa servono?
14 Attualità:
L’odissea dei padri separati
16 Attualità:
In aumento i cervelli in fuga dall’Italia
18 Salute:
Sconfiggere la depressione con la dieta del buon umore
20 Salute:
Anoressia: Sintomi e definizione
24 Salute:
Conoscere al meglio le lenti a contatto
28 Estetica:
Taglio dei capelli: Le nuove tendenze
34 Viaggio:
New York, la grande mela
20
S
ommario Marzo
duemilatredici
38 Moda donna:
Iceberg, collezione primavera 2013
42 Shopping:
Accessori donna per la nuova stagione
46 Moda uomo:
24
Accessori uomo primavera 2013
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48 Teatro:
Massimo Lopez al teatro Sistina
50 Cinema:
Il Trhiller “Arbitrage� con Richard Gere
52 Musica:
Il grande ritorno dei Depeche Mode
54 Motori:
Nuova Opel Adam
58 Rubriche:
I consigli dei nostri specialisti
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52 28
News >
FRULLATORE , Notizie e curiosita in pillole scelte per voi...
Annuncio choc, IL PAPA LASCIA IL PONTIFICATO BENEDETTO xvi: non ho piu’ le forze necessarie
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itta’ del Vaticano, domenica 24 febbraio. - Un lungo applauso ha salutato l’ultimo Angelus di Papa Benedetto XVI quando si è affacciato alla finestra. Pochi secondi prima la folla scandiva il suo nome, accompagnato da applausi. Il Papa ha cominiciato a leggere il testo dell’Angelus davanti ad una folla di fedeli che arrivava fino a piazza Pio XII, in via della Conciliazione. Tra la gente, soprattutto famiglie ma anche tante giovani coppie. Papa Benedetto XVI è stato interrotto durante l’Angelus almeno due volte dagli applausi della folla. Particolarmente forte è l’acclamazione quando fa riferimento alla sua scelta. Il pontefice ha sorriso e risposto: “Grazie grazie”, “vi ringrazio per l’affetto e per la condivisione - ha concluso Benedetto XVI - specialmente nella preghiera, di questo momento particolare per la mia persona e per la Chiesa”. L’annuncio choc di lasciare il pontificato Benedetto XVI lo aveva dato durante il Concistoro per le nuove canonizzazioni: “Nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo”. Questo il primo commento a caldo di Joseph Ratzinger alle sue dimissioni: “Non ho più le forze per occupare questo ruolo, ho la certezza che le forze non mi consentono di continuare in modo adeguato il ministero petrino”.
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Non sarebbero dunque problemi di salute, bensì la consapevolezza dell’età avanzata a spingere il Papa a questa sofferta decisione. È la prima volta che accade nell’epoca moderna. Ratzinger ha spiegato di sentire il peso dell’incarico di pontefice, di aver a lungo meditato su questa decisione e di averla presa per il bene della Chiesa. Il cardinale Angelo Sodano, decano del collegio cardinalizio, ha definito questa presa di posizione “un fulmine a ciel sereno”. Non essendoci evidenti e conosciuti impedimenti fisici, il Papa lascia perché non si sente più in grado di svolgere il suo compito. Non bisogna dimenticare che la decisione viene comunicata dopo un anno particolarmente difficile del pontificato, con il caso Vatileaks. Alla luce di questa clamorosa decisione - che il Papa si limita a comunicare, dato che le sue dimissioni non devono essere accettate da nessuno - si comprende meglio anche la decisione di «correggere» il concistoro per la creazione dei nuovi cardinali del febbraio 2012, molto italiano e curiale, con la nuova e a questo punto ultima creazione ratzingeriana dello scorso novembre, tutta internazionale. Joseph Ratzinger ha comunicato che dopo le dimissioni si ritirerà temporaneamente a Castel Gandolfo. E quindi farà ritorno in Vaticano per ritirarsi nel monastero di clausura che c’è oltretevere. Fonte: lastampa.it
tortellini e ravioli Buitoni: allarme rientrato, Test negativo e Nessuna traccia di carne equina Dna di cavallo è stato invece trovato nelle confezioni di lasagne alla bolognese prodotte dall’azenda “Primia”
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on è stata rilevata traccia di Dna equino nella carne bovina macinata cotta e surgelata della Nestlè sequestrata il 21 febbraio scorso dai Nas. Lo comunica il Ministero della Salute. Le analisi dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Torino su tutti i campioni di carne prelevati allo stabilimento SAFIM di None (TO) hanno dato esito negativo. I risultati sono stati notificati ufficialmente e di conseguenza verrà disposto il dissequestro della carne. Dna equino nelle lasagne - Diverso invece l’esito degli esami sulle lasagne Primia. L’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna ha comunicato il riscontro di positività per carni equine, non dichiarate in etichetta, in un campione di lasagne surgelate prelevate dal NAS di Brescia, in applicazione del monitoraggio disposto dal Ministero della Salute, in un supermercato di Brescia. Il DNA equino, riferisce il ministero, è stato rinvenuto nelle “Lasagne alla bolognese” da 600 grammi, lotto n. 12326 con scadenza 23 maggio 2014, prodotte e confezionate dalla ditta Primia di San Giovanni in Persiceto (BO). Il problema sono gli ormoni e gli steroidi - non è la carne di cavallo in sè che fa male, ma quello che può contenere in caso provenga da animali non controllati, magari vecchi cavalli da corsa “in pensione” e poi macellati: steroidi, ormoni, farmaci, che finirebbero dritti nel piatto.
E’ l’allarme lanciato dal nutrizionista Giorgio Calabrese, docente di Alimentazione e Nutrizione umana alla Cattolica di Piacenza, in merito allo scandalo degli alimenti a base di carne di manzo dove sono state trovate tracce di carne equina. “E’ urgente applicare la tracciabilità di tutte le carni, cavallo compreso”, avverte Calabrese. “I cavalli non allevati per la macellazione - spiega l’esperto sono imbottiti di farmaci, di ormoni, di steroidi. Nelle macellerie equine, di cui in Italia siamo ricchi contrariamente dell’Inghilterra dove non mangiano cavallo, le carni sono controllate e tracciate, ma in questo caso, trattandosi di una gravissima frode alimentare, noi non sappiamo questa carne equina da dove viene, ha fatto troppi passaggi: Romania, Olanda, Portogallo, ancora Olanda, Gran Bretagna... Non sappiamo se questa carne è stata addizionata con sostanze tossiche, e non sappiamo come sono stati allevati gli animali, se erano da macello o da corsa. Il rischio per i consumatori - conclude Calabrese - non è nella carne di cavallo in sè, ma nei mancati controlli. Per questo è fondamentale che tutti gli alimenti siano etichettati e tracciati dall’allevamento degli animali alla nostra tavola». Fonte: www.liberoquotidiano.it
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Pillole di conoscenza >
FOCUS
Fonte: www.focus.it
Come si calcolano le calorie del cibo?
L
’energia che un cibo libera quando viene “bruciato” si misura in Kilocalorie (kcal), comunemente dette Calorie (con la C maiuscola). Questa energia si misura bruciando una quantità nota dell’alimento in uno strumento chiamato bomba calorimetrica. Il calore sviluppato dalla combustione viene ceduto all’acqua circostante: dalla variazione della temperatura dell’acqua è possibile calcolare il contenuto calorico. Misura teorica In maniera molto più agevole si può ricavare il potere calorico di un alimento conoscendone il contenuto in nutrienti. Occorre moltiplicare i grammi di proteine e di carboidrati per 4 kcal e i grammi di grassi per 9 kcal: la somma dei tre numeri darà il valore calorico di quel prodotto. Il risultato ottenuto a partire dalla quantità di nutrienti è però meno preciso rispetto a quello ricavato con il metodo calorimetrico.
Tra l’uomo e la donna le zone erogene si manifestano in modo differente?
S
ì: le zone erogene, quelle che cioè procurano piacere se vengono stimolate con il tatto o con i baci, sono diverse nei due sessi. Per entrambi, la sensibilità è massima a livello dei genitali (le zone erogene primarie), sul glande, per gli uomini, e su vagina e clitoride per le donne. Sensibili in entrambi i sessi sono anche le zone erogene secondarie, cioè i capezzoli, la zona pubica (più sensibile negli 10
uomini) e l’ano. Specifiche per lei: Le differenze maggiori fra i due sessi riguardano invece le zone erogene arcaiche, che in linea generale sono molto più sensibili nelle donne. Sono: il collo, la nuca, le orecchie, le spalle, le braccia, le ascelle, l’addome e l’interno delle cosce. Simile per entrambi i sessi è invece la sensibilità di labbra e glutei.
FO
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Perché quando una cosa ci ispira tenerezza viene voglia di stringerla?
È un comportamento perfettamente normale, che risponde a precise ragioni scientifiche. Vedere cose che suscitano tenerezza fa emergere in noi una certa vena aggressiva, come sostiene una ricerca presentata al meeting annuale “Society for Personality and Social Psychology” di New Orleans. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Yale ha sottoposto a 109 persone una serie di foto di animali suddivise tra carine, buffe e neutre. Durante la visione, ai soggetti è stato chiesto se si trovassero d’accordo con espressioni come “è carino da morire!” o se avessero voglia di stringerli o, ancora, se la visione delle foto non facesse venir loro voglia di pronunciare espressioni onomatopeiche come “grrr”! Più le foto suscitavano tenerezza, più aggressive sono state le risposte scelte.
In un secondo esperimento gli scienziati hanno voluto verificare se questi impulsi aggressivi fossero solo limitati al linguaggio o se sconfinassero nelle azioni. Per questo hanno fornito ai soggetti una carta da imballo con le bolle da scoppiare: davanti alle foto di animali teneri, i volontari hanno scoppiato il maggior numero di bolle: in media 120. Ma cosa ci spinge a comportarci così? I ricercatori hanno fornito due possibili spiegazioni. La prima è che la visione di una foto che ispira tenerezza suscita il richiamo immediato ad occuparci della creatura (umana o non) rappresentata. Poiché questo impulso non è soddisfatto - non possiamo infatti raggiungere l’oggetto delle nostre attenzioni - siamo investiti da un senso di frustrazione che genera una sorta di aggressività repressa.
Fonte: www.focus.it
Q
uando è stata l’ultima volta che avete strizzato le guance a un bambino (o che qualcuno, magari una vecchia zia, le ha strizzate a voi)? E se vedete la foto di un cucciolo, non dite mai frasi come “lo stritolerei” o “è da mangiare”? Niente paura, se succede anche a voi non siete i soli.
S
La seconda ipotesi è che questa innocua - carica aggressiva sia un modo per bilanciare l’eccesso di sentimenti positivi che una data immagine suscita in noi. Un po’ come quando si piange, ma di felicità. di Elisabetta Intini
Ad oggi si fabbricano ancora i giradischi?
S
ì, anche se la produzione è oggi molto limitata rispetto ai lettori di cd e mp3. Tuttavia c’è una grande quantità di dischi in vinile in circolazione, e alcuni appassionati preferiscono ancora il suono “impuro” del disco in vinile. Chi ama l’alta fedeltà, infatti, sa che un giradischi consente di poter sfruttare al meglio la grande estensione di frequenze riproducibile dalle puntine che scorrono nei solchi dei dischi,
molto maggiore di quella ottenibile dal fascio laser che legge il compact disc. Un’altra ragione della sopravvivenza dei giradischi anche nell’era digitale è il loro utilizzo da parte di molti dj, in particolare per la tecnica hip-hop dello “scratching”, che consiste nel rallentare o comunque controllare con una mano la rotazione del piatto dei giradischi presenti sulla consolle per ottenere particolari effetti ritmici. 11
Attualità> di Eugenio Giannetta
Cosa sono i
DErivati e a che cosa servono?
In ambito finanziario il valore di mercato di un titolo si basa su alcuni beni come le azioni, la valuta e il tasso di interesse; questi, economicamente parlando, sono i derivati.
I
derivati ultimamente sono stati al centro dell’attenzione nelle principali notizie di attualità proprio a causa dello scandalo “Monte dei Paschi di Siena”; gli strumenti derivati, infatti, sono utilizzati dagli esperti di mercato per coprire rischi finanziari oppure in occasione di forti speculazioni, soprattutto in casi di investimenti considerati a rischio. L’evoluzione dell’impatto finanziario sui mercati mondiali, l’interconnessione costante e i mezzi di comunicazione, oltre all’informatizzazione che ha permesso considerevoli spostamenti di denaro tramite la rete, ha fatto sì che nel tempo si sviluppassero nuovi modelli di derivati a cui fare riferimento. Questo strumento nasce all’inizio degli anni novanta, ma si sviluppa in maniera preponderante proprio intorno ai primi anni duemila; questo grazie alle grandi agenzie della finanza internazionale, co12
lossi dell’economia mondiale nello spostamento di capitali e negli investimenti di alta finanza. La natura del derivato può essere di tipo finanziario oppure legata a beni concreti e reali, ma la particolarità è proprio la sensazione di investimento su una sorta di ‘scommessa’ che può essere a rendere o a perdere. Nell’ultimo periodo si è parlato spesso dei derivati come di un male da estirpare se usato troppo e male, infatti, in molte gestioni comunali italiane sono stati utilizzati nel corso degli anni proprio per coprire le perdite in termini di debito pubblico e di debito corrente; questo debito - stando alle rilevazioni del Ministero dell’Economia - pare essere, se non rientrato del tutto, almeno ridimensionato nelle proporzioni. Certi contratti, ovviamente,
a lungo andare pesano non poco nella gestione della trasparenza sui conti delle amministrazioni. Il caso del Comune di Roma, oppure quello del già citato Monte dei Paschi di Siena, sono esempi di come la finanza sregolata possa nascondere sotto al tappeto situazioni spinte al limite delle possibilità, mascherando bilanci negativi con operazioni distraenti pur di rientrare, guadagnare e coprire le eventuali perdite. Gli Stati Uniti e la Grecia mostrano la via, in un’economia che paga, oltre all’immobilismo del mercato del lavoro, anche prodotti finanziari rischiosi. In un’ottica di sorveglianza legata ai grossi spostamenti di capitali, intanto, sarebbe il caso di prevenire questo tipo di problematiche attraverso un’adeguata informazione a riguardo, ma spesso - trattandosi soprattutto di alta finanza e politica - tutto si riduce a un problema legato all’immagine dell’istituzione in questione. Si tratta di scandalo o semplice gestione sconsiderata dei poteri? E’ una questione vecchia come il mondo, perché non sempre basta un’organizzazione piramidale e gerarchicamente strutturata per impedire l’avvio di operazioni finanziarie pericolose, soprattutto da un punto di vista strettamente legato alle conseguenze. Come già detto, la questione sconfina spesso l’aspetto finanziario in una direzione politico-decisionale. Il ministero dell’Economia, ad esempio, pare abbia contratti derivati su circa 160 miliardi di debito pubblico. Il valore è lo stesso da un anno e poco importa, in realtà, se in altri Paesi del mondo è maggiore, poiché que-
sta cifra corrisponde al 10% delle passività totali, come spiega il direttore generale per il debito pubblico del Tesoro Maria Cannata: «Il problema è che in questo Paese la parola derivati è diventata il male assoluto». Sempre in tema di derivati è in corso anche un’indagine della Corte dei Conti sul Comune di Roma. Il problema della gestione del denaro pubblico aveva già colpito la Regione Lazio in termini di sprechi del denaro pubblico, soprattutto in ambito sanitario (argomento che abbiamo già affrontato in passato su queste pagine). Il procuratore regionale Raffaele De Dominicis ha infatti definito i derivati: «Bombe a fior d’acqua in cui sono incappati in molti». L’indagine che la Corte dei Conti ha avviato sui conti pubblici è attualmente ancora in fase istruttoria, ma riguarda contratti di derivati stipulati dal Comune di Roma non compatibili con i limiti di ordine pubblico previsto dalla Costituzione. Ovviamente, come accade spesso in questi casi, si rimanda la ‘patata bollente’ alla gestione precedente; se è vero che i contratti vennero istituiti anni fa, resta da domandarsi perché l’amministrazione successiva non abbia intrapreso un’azione di risanamento. Insomma, l’argomento è spinoso, con tutta una serie di sviluppi in corso d’opera: il concetto principale da tenere a mente – per semplificare - è che anche in alta finanza, come in tutte le cose, sono gli eccessi che portano i danni maggiori…
Attualità > di Arianna Fioravanti
Padri separati dalle ex compagne, non dai propri figli.
La Corte europea dei Diritti dell’Uomo condanna l’Italia per non aver tutelato il diritto di un padre separato a vedere la propria figlia, lasciando la situazione nelle mani dei servizi sociali.
A
vvocato Santini: “Se il genitore che convive stabilmente con il minore impedisce, di fatto, all’altro di esercitare il proprio di diritto di “fare il genitore” arreca un danno al minore stesso.” Da Strasburgo arriva l’ultima bacchettata al sistema giudiziario italiano. La Corte europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato l’Italia per non aver tutelato il diritto di un padre separato a vedere la propria figlia, oggi dodicenne. L’uomo dal 2003 chiede di poterla incontrare con regolarità, e, nonostante una sentenza del Tribunale di Roma gli accordasse il diritto di frequentarla e vederla regolarmente, per 7 anni l’uomo non ha potuto far valere in alcun modo questo diritto. La Corte ha rilevato che i “tribunali italiani non sono stati all’altezza di quello che ci si poteva ragionevolmente attendere, poiché hanno delegato la gestione padre figlia ai servizi sociali”. Secondo la Corte, il tribunale avrebbe dovuto adottare più rapidamente misure dirette e specifiche per ristabilire contatti tra padre e figlia, in quanto il passare del tempo, specie quando i figli sono piccoli può portare a delle conseguenze irreparabili nella relazione tra il figlio ed il genitore che non vive più a casa con lui. 14
“Bisogna sempre tenere a mente che in caso di divorzio ci si separa dal coniuge, non dai figli. Il rapporto genitore-figlio deve essere tutelato per il bene della prole. – Ha commentato l’avvocato Matteo Santini direttore del Centro Studi e Ricerche sul Diritto della Famiglia e consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma. – Quella della Corte di Strasburgo è una sentenza importantissima in quanto prende atto e stigmatizza una situazione, purtroppo, spesso ignorata dai tribunali, e cioè che una mancata tutela effettiva dei diritti che vengono affermati in una sentenza, rende, di fatto, vano ogni riferimento teorico ai principi di bigenitorialità e alle regole sull’affidamento condiviso. Se il genitore che convive stabilmente con il minore impedisce, di fatto, all’altro di esercitare il proprio di diritto di “fare il genitore” arreca un danno al minore stesso. Serve una tutela più forte ed efficace anche sotto il profilo dell’esecuzione dei provvedimenti e delle sanzioni da comminare a carico di quei genitori che non rispettano le disposizioni delle sentenze o il contenuto degli accordi, mortificando così non solo il diritto del genitore ad esercitare il suo ruolo ma anche il diritto supremo del minore alla bigenitorialità”.
Attualità> di Pamela Polizzi
in aumento
i cervelli in fuga
’ dall Italia Vanno via e non tornano più. Un’emergenza silente che costringe il nostro paese a gravi perdite umane ed economiche.
U
n paese che taglia laddove dovrebbe investire, che premia chi dovrebbe condannare non è un paese che può garantire molto alle giovani generazioni. Così i “migliori” fuggono, abbandonano la nave che affonda e cercano altrove opportunità di realizzazione professionale. Un fenomeno quello della fuga dei cervelli che in Italia, già da qualche anno, sta sfiorando livelli preoccupanti: migliaia di neo-laureati e promettenti ricercatori migrano all’estero intenzionati a mettere a frutto le loro capacità in paesi che sappiano sostenerle e valorizzarle. Lasciare quotidianità e affetti non è affatto semplice; è una decisione che necessita di giudizio e coraggio ma che, superate le difficoltà iniziali, può davvero costituire “la svolta”. Questo è ampiamente dimostrato dal recente rapporto Istat “Migrazioni internazionali e interne della popolazione residente” che ha rilevato come dal 2002 al 2011 non sia solo aumentato il numero di giovani in fuga (dall’ 11,9 al 27,6 per cento) ma anche drasticamente diminuito il numero dei rientri in patria. Nel 2011, per la prima volta, il saldo è stato negativo: a fronte di 50mila partenze sono stati rilevati poco più di 31mila ritorni. Coloro che non sono più rimpatriati hanno, evidentemente, ritenuto soddisfacente lo stato sociale e lavorativo raggiunto nel paese ospitante. 16
Ma quali sono le motivazioni che spingono i nostri migliori cervelli ad emigrare? Quali le mete più gettonate? È emerso che nel 90% dei casi il trasferimento in un altro paese è indotto da motivazioni occupazionali. In particolare, costituiscono una forte attrattiva l’efficace organizzazione del lavoro, la presenza di strutture funzionanti, le politiche applicate, la prospettiva di una carriera e di redditi più elevati. Gli Stati su cui ricade la scelta dei partenti sono principalmente europei: Germania, Svizzera e Regno Unito su tutti. Relativamente ai paesi d’oltreoceano i più allettanti sembrano essere Brasile e Stati Uniti. La fuga dei cervelli è un fenomeno che merita di essere tenuto d’occhio anche perché pesa non poco sui conti dello Stato. Quest’ultimo, infatti, nel momento in cui finanzia la scuola pubblica e le università “investe” sulla formazione delle giovani generazioni. L’Ocse ha stimato che la spesa sostenuta dalla collettività per far arrivare un giovane al titolo universitario è pari a 124mila; moltiplicando questo dato per il numero di laureati che lasciano il Belpaese, 68mila nell’ultimo decennio, si raggiunge la considerevole cifra di 8 miliardi e mezzo di euro, denaro che l’Italia dona generosamente, attraverso i “cervelloni” che emigrano, ad altri paesi. La classe politica, allora, dovrebbe riconoscere e premiare le “risorse umane” di cui dispone: sono un bene prezioso non solo a livello culturale, ma anche a livello economico.
Salute > di Eleonora Casula
Sconfiggere la
depressione con la dieta
del buon umore Esiste un modo per combattere la depressione anche con il cibo? Una recente ricerca suggerisce alcuni cibi da eliminare.
L
a depressione è una delle malattie più frequenti della nostra epoca e, recenti studi, hanno sottolineato che ne soffre circa il 6% degli italiani. Sembra essere ormai noto che la depressione può diventare più aggressiva anche in relazione alla dieta seguita. Mangiare cibo spazzatura è nocivo non solo per il nostro fisico ma anche per la nostra salute mentale. L’indagine sul rapporto fra depressione e cibo, è stata condotta dall’Università di Melbourne in Australia ed è stato dimostrato che il malessere psicologico e l’umore ballerino sono più frequenti nei pazienti che seguono una dieta con cibi molto conditi ed elaborati. L’alimentazione gioca un ruolo molto importante per combattere la depressione; esistono alcune pietanze che dovrebbero essere preferite ad altre, sempre all’interno di una dieta variata ed equilibrata. Naturalmente, ogni soggetto è un caso a sé stante e la depressione, lo sappiamo, deve essere affrontata con l’ausilio di un medico specialista. Gli studi consigliano di limitare gli alimenti fritti, i condimenti troppo pesanti, i dolci ricchi di grassi cercando di non consumare quantità eccessive di zucchero. Importante quindi monitorare anche lo zucchero nascosto, leggendo con attenzione le etichette. Inoltre, è necessario prestare attenzione alle bevande gassate, ai panini molto calorici e ai cibi prefritti. La dieta ha un così forte potere nella lotta alla depressione, perchè proprio dagli alimenti il nostro organismo 18
ricava la serotonina e il triptofano che è in grado di regalarci un senso di buon umore e benessere. La serotonina gioca un ruolo fondamentale anche per la regolazione del ritmo veglia-sonno. Un altro nutriente che non deve mai mancare, se desideriamo reagire al male oscuro, è il ferro e le vitamine del gruppo B; queste ultime si trovano nel lievito di birra che, se non si è intolleranti, può essere assunto sotto forma di pastiglie oppure fresco. Fra i cibi che ci aiutano a liberarci dalla depressione e che stimolano la serotonina, troviamo la frutta secca come le noci e le mandorle che possono sostituire snack ipercalorici e ad alto contenuto di grassi. Fanno benissimo anche la frutta fresca e la verdura di stagione; da non dimenticare i cereali integrali come pasta e pane ma anche i cereali della prima colazione. Nella dieta del buon umore non dovrebbero mai mancare i legumi e il pesce da alternare alla carne, in particolare a quella bianca. Sono indicati anche i frutti di mare, ricchi di minerali. Molto importante anche il selenio che si può trovare anche nel cacao amaro. Per fare la scorta di triptofano, possiamo anche ricorrere al latte e alle uova; un bel bicchiere di latte, come ci consigliavano le nonne, prima di andare a letto concilia il sonno e ci aiuta a rilassarci. La dieta ideale quindi, è quella composta da alimenti semplici e poco conditi. Da evitare invece, l’abuso di alcol e di super alcolici che possono essere sostituiti da succhi di frutta freschi e centrifugati. Inoltre, il successivo passo per svincolarsi dalla depressione è quello di smettere di fumare ed iniziare a muoversi di più. Si può andare in palestra, oppure iscriversi in piscina o dedicarsi alle passeggiate; l’importante è tenersi attivi.
Salute > di Gianluca Rini (www.tantasalute.it)
anoressia: sintomi e definizione
L’anoressia è un disturbo alimentare strettamente connesso ad un’alterazione psicologica, che è nota con il nome di anoressia mentale o nervosa.
A
lla base della malattia, infatti, c’è proprio una condizione psichica, che porta ad un’attenuazione dello stimolo a nutrirsi, fino ad arrivare alla mancanza di appetito. Le conseguenze consistono in un rapido dimagrimento e nell’assenza delle mestruazioni. Secondo la medicina, è a rischio di incorrere nella patologia il 10% dei soggetti che si trovano nella fase dell’adolescenza. I sintomi Per capire i sintomi dell’anoressia, bisogna prendere in considerazione due aspetti, quello nutrizionale e quello comportamentale. Il primo può avere effetti gravi sull’integrità fisica, il secondo è strettamente correlato a dei fattori psicologici, che possono portare al problema. La medicina parla di conflitti familiari, di una scarsa autostima e del desiderio di imitare dei modelli estetici propri della società. Si potrebbe parlare, in sostanza, di un’anoressia sentimentale, un disturbo che incide profondamente sulle emozioni dei soggetti, scatenando paure, che fanno leva sulle insicurezze. La perdita di peso è ampiamente ricercata e ottenuta sottoponendosi a diete, a digiuni o ad un’attività fisica eccessiva. C’è anche un legame con la bulimia, in quanto il calo ponderale viene spesso raggiunto con abbuffate seguite dal vomito autoindotto o dall’uso di lassativi. Chi è ammalato si vede grasso anche se non lo è e tende a nascondere
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il proprio stato, mentendo sulla quantità di cibo che viene assunto. Il timore di ingrassare non viene eliminato dal vedersi dimagrire, ma i soggetti si pesano di continuo e si osservano allo specchio, desiderando il miglioramento di quelle parti del corpo che si vedono troppo piene. Possono manifestarsi anche dei pensieri ossessivi che riguardano il cibo e si mettono in atto atteggiamenti prettamente autolesionistici, che non tengono conto di come la salute ne risenta. In genere le persone anoressiche tendono a non vivere bene i rapporti con gli altri e reprimono la loro espressività, temendo anche la disapprovazione per i loro comportamenti alimentari. Ecco perché si prova un grande disagio nel mangiare in pubblico. La cura La cura dell’anoressia necessariamente deve coinvolgere l’ambiente familiare del soggetto. Ecco perché ai genitori è richiesta una considerevole collaborazione, per arrivare a mettere in discussione quelle situazioni di relazione, che potrebbero essere all’origine della malattia. Per una terapia specifica, ci si deve rivolgere a dei centri specializzati e il primo passo consiste soprattutto nel fatto che il paziente riesca a prendere consapevolezza del problema. Nonostante la malattia sia piuttosto complessa, si può guarire, se ci si affida a degli esperti, che riescano a portare avanti anche una psicoterapia adeguata.
Salute > a cura di www.medicina-benessere.com
come curare i sintomi del
TORCICOLLO
Molte persone non sanno che è proprio la causa del torcicollo a determinare quale sia il corretto rimedio da adoperare, perché non tutti i torcicolli sono uguali.
O
gnuno di noi ha almeno una volta nella vita sofferto di torcicollo, quel dolore insopportabile che non ci permette di concentrarci al lavoro o addirittura di andarci, che ci costringe a rinunciare ad un’uscita con gli amici o che non ci permette di riposare tranquillamente…
Massaggio. Se abbiamo il torcicollo e ci stiamo chiedendo come curarlo, la prima cosa cui pensiamo è un bel massaggio, ma questa non è sempre la soluzione corretta. Se la causa è un’infiammazione con il massaggio rischiamo di peggiorare la situazione, mentre se è presente una contrattura un lieve massaggio aiuta a sciogliere la muscolatura. Comunque l’imperativo è sempre uno: in queste situazioni è meglio permettere solo ad un esperto di toccare il nostro collo.
Ma cosa fare esattamente per curare il torcicollo? E ogni volta che ne soffriamo possiamo adoperare gli stessi rimedi? Iniziamo col dire che è molto importante come prima fase, individuare in primo luogo la causa del nostro torcicollo e solo successivamente procedere con la cura. Molte persone non sanno che è proprio la causa del torcicollo a determinare quale sia il corretto rimedio da adoperare perché non tutti i torcicolli sono uguali.
Movimento. Quando proviamo dolore il nostro primo istinto è quello di tenere ferma la parte dolorante e se è presente un’infiammazione questo istinto è corretto, perché potremmo peggiorare la situazione. Al contrario se è presente una contrattura, dei lievi movimenti di allungamento del collo prima verso destra e poi verso sinistra aiutano a scioglierla.
Quindi prima di tutto dobbiamo capire se la causa è una contrattura o un’infiammazione e solo dopo individuare come curare il torcicollo. Per capire in quale situazione ci troviamo dobbiamo identificare quando è comparso il dolore: se il torcicollo è comparso dopo un movimento brusco ci sarà un’infiammazione dei muscoli, se invece è apparso dopo l’assunzione di una posizione sbagliata e protratta nel tempo (magari mentre dormivamo) allora siamo di fronte ad una contrattura.
Calore o freddo? Indossare una sciarpa o usare una borsa dell’acqua calda è l’ideale per curare il torcicollo causato da una contrattura, perché il calore distende il muscolo ed attenua il dolore. L’utilizzo del ghiaccio è invece perfetto se si è di fronte a un’infiammazione perché il freddo aiuta a sfiammare il muscolo. Rimedi omeopatici. Di fronte ad un’infiammazione si può curare il torcicollo con il biancospino, una pianta che ha la capacità antinfiammatorie; mentre il tiglio è adeguato per le contratture perché allevia le tensioni muscolari. a cura dello staff Medicina-Benessere diretto dalla dottoressa Paola Marazziti.
Salute> di Gianluca Rini (www.tantasalute.it)
Conoscere al meglio le
lenti a contatto mensili, giornaliere, progressive e notturne?
Le lenti a contatto rappresentano un’ottima alternativa agli occhiali, i quali certamente si rivelano più ingombranti e, secondo il punto di vista di qualcuno, anche antiestetici.
T
uttavia quali scegliere? Perché, se è vero che si vuole puntare sulla comodità, la gamma a disposizione è davvero ampia. In ogni caso scegliere ciò che fa al caso proprio non è difficile, basta essere consapevoli delle differenze che ci sono fra i vari tipi, in modo da poter adottare la soluzione che meglio si adatti alle nostre esigenze e ai difetti visivi, da cui siamo affetti. No al fai da te: ottico e oculista Meglio evitare di prendere decisioni affrettate, basandosi solo sul consiglio di un amico o sul “sentito dire”: il primo consiglio prezioso è di rivolgersi sempre ad uno specialista esperto, chiedendo consiglio per la scelta. L’oculista o l’ottico sono i referenti e i consiglieri migliori. Le morbide, un’evoluzione. Se le prime lenti apparse sul mercato erano rigide, scomode, poco confortevoli e difficili da tollerare, negli anni successivi, con l’evoluzione di scienza e tecnologia, sono arrivate le lenti a contatto morbide, ben tollerate, comode, pratiche e facili da utilizzare. Tra le lenti morbide si possono distinguere quelle annuali, semestrali, mensili, settimanali e giornaliere. Le giornaliere. Durano 24 ore, esattamente dalla mattina fino alla sera, poi devono essere gettate e, il giorno successivo, sostituite con un altro paio: sono le lenti a contatto giornaliere, morbide, facili da usare, si tolgono dalla confezione, si indossano e la corretta visione è assicurata per 24
tutta la giornata. Il pregio principale di questa soluzione quotidiana è che si riduce praticamente a zero il rischio connesso all’igiene delle lenti a contatto, che non devono essere pulite e lubrificate, non possono essere contaminate da agenti patogeni o microrganismi potenzialmente pericolosi per la salute.
Le mensili. Le lenti a contatto mensili, tra le “opzioni morbide” più diffuse e apprezzate, possono essere utilizzate per un periodo ben preciso – circa quattro settimane – trascorso il quale devono essere sostituite. Facili da usare ed economiche, ma richiedono qualche precauzione d’uso in più, rispetto a quelle giornaliere: infatti, se la soluzione da 24 ore non implica nessuna regola particolare di manutenzione, quando la scelta è mensile è fondamentale pulire le lenti a contatto ogni sera, quando vengono tolte prima di andare a letto, utilizzando sempre soluzioni specifiche, e riporle nell’apposito astuccio portalenti, coperte dal liquido. Le progressive. Le lenti a contatto progressive permettono di correggere più di un difetto della vista. Vanno bene anche per i soggetti che sono contemporaneamente presbiti e astigmatici. Sono delle lenti multifocali, che non presentano linee visibili di separazione tra le varie parti della lente. Il vantaggio nell’usarle consiste nel fatto che consentono di vedere bene a qualunque distanza. Offrono delle ampie zone di visione chiara e mettono a disposizione maggior comfort nella visione. Tra l’altro quelle moderne vengono costruite con materiali sottili e leggeri, che le rendono più confortevoli
da indossare. Esistono anche delle progressive antiriflesso, che vengono trattate in modo da eliminare quel riflesso che in certi casi, come ad esempio durante la guida, può risultare fastidioso o addirittura pericoloso. Dati i numerosi vantaggi che questo tipo di lenti comporta, le progressive sono sempre più diffuse e più usate per correggere i difetti della vista. Le notturne Le lenti a contatto notturne sono strutturate appositamente per un utilizzo notturno. In generale bisogna ricordare che dormire con le lenti a contatto o utilizzarle per diversi giorni, senza mai rimuoverle, potrebbe essere dannoso per gli occhi. Il discorso cambia con le lenti notturne, che vengono prescritte dallo specialista e vengono utilizzate in particolari circostanze, come, per esempio, nel caso del cheratocono, una patologia della cornea, che progressivamente porta all’assottigliamento e alla curvatura verso l’esterno nella zona centrale. Il risultato, se non si interviene, è la deformazione della struttura. Le lenti rigide utilizzate durante la notte aiutano la cornea a ripristinare la sua normale forma. Ci sono anche delle lenti notturne che, applicate prima di andare a dormire e rimosse la mattina, consentono di vedere correttamente durante la giornata. Tutto questo è possibile grazie all’azione rimodellante sulla cornea. Si tratta di un effetto temporaneo e que-
ste lenti vengono definite ortocheratologiche. Possono però correggere soltanto miopia e astigmatismo lievi. Lenti colorate Le lenti a contatto colorate hanno una funzione prettamente cosmetica. Hanno infatti lo scopo di modificare il colore dell’iride, in base ai propri desideri. Se si scelgono lenti a contatto di ultima generazione, il colore appare piuttosto naturale, perché esse presentano sfumature e piccoli dettagli. Le lenti colorate possono essere distinte in migliorative, di mascheramento e a fantasia. Le prime non modificano il colore dell’iride, ma ne migliorano l’aspetto. Le seconde permettono di trasformare il colore, le terze presentano fantasie particolari, disegni e forme originali. Come mettere le lenti a contatto Per metterle, le lenti a contatto vanno posizionate sul polpastrello dell’indice o del dito medio della mano destra (o quella dominante); si abbassa quindi la palpebra inferiore con il dito medio o con l’anulare della stessa mano. L’altra mano va usata per tenere la palpebra superiore aperta. Le lenti vanno posizionate direttamente sulla cornea, poi si rilasciano le palpebre lentamente. Tenendo gli occhi chiusi, si ruotano delicatamente, per eliminare le bolle d’aria sotto le lenti. In alternativa, si massaggiano leggermente le palpebre. Gli occhi non vanno strofinati.
Salute > di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)
le Sigarette
elettroniche?
vietate nei luoghi pubblici
Vita dura per le sigarette elettroniche, visto che con ogni probabilità il loro utilizzo verrà vietato nei locali pubblici.
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’ stato il Pm di Torino Raffaele Guariniello a chiedere al Ministero della Salute di introdurre appunto questa restrizione, ossia bandirle dai locali pubblici. Eppure le sigarette elettroniche sembravano e sembrano tutt’ora essere una vera e propria ancora di salvezza per coloro che vorrebbero smettere di fumare, ma che non ci riescono e che potrebbero con queste finte sigarette avere ancora l’illusione di farlo. In effetti non è proprio così, perché la quantità di nicotina assunta quotidianamente sarebbe superiore al limite di 0,0008 mg/kg fissato dall’Efsa, l’autorità europea deputata alla sicurezza alimentare. Si, perché nelle sigarette elettroniche è presente anche la nicotina, e questa supererebbe i limiti imposti. Inoltre, sulle confezioni di tali sigarette mancherebbe l’avviso sugli eventuali rischi per i fumatori, dal momento che recenti ricerche, per altro ancora in corso, starebbero ad indicare una potenziale pericolosità legata all’utilizzo delle sigarette elettroniche. La presenza stessa della nicotina in tali sigarette non esclude quindi il fatto che possano essere pericolose per la salute, oltre a creare dipendenza, che è poi uno dei motivi per cui è difficile per molti buttare definitivamente le sigarette nella spazzatura. Quindi, in sostanza, si tratterebbe di un rimedio che non risolverebbe il problema, perché alla fine si passerebbe dalle normali sigarette a quel26
le elettroniche, senza tuttavia riuscire a liberarsi della dipendenza del desiderio di fumare. Naturalmente vi è anche chi vede questa sorta di crociata contro le sigarette elettroniche una presa di posizione derivante dai mancati introiti da parte dei Monopoli di Stato. Il problema, semmai, è di altra natura. Chi si affida alle sigarette elettroniche per smettere di fumare è, di norma, una persona che non è completamente convinta di voler o dover smettere. E’ piuttosto un auspicio, ma non una convinzione, perché quando questa è assoluta, smettere non è per nulla impossibile. Si tratta in sostanza di un problema legato alla mancanza di volontà, di una sufficiente convinzione, una decisione profonda, che viene dal di dentro, e che non dipende da altri fattori. Smettere di fumare quando, per esempio, lo consiglia il medico, è molto difficile, perché non è frutto di un convincimento personale, ma solo di un consiglio, di una imposizione, e si sa che le cose imposte sono quelle più invise in assoluto. Anche in presenza di condizioni di salute precarie, il fumatore ‘vero’ difficilmente trova la forza, o meglio, la voglia di smettere. E’ sempre utile ricordare che i danni provocati dal fumo delle sigarette tradizionali vanno dal rischio cancerogeno, all’elevato rischio di contrarre serie malattie cardiovascolari o respiratorie, come la famigerata BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva), e non solo, perché è ormai dimostrato da tempo che il fumo di sigaretta, anche quello passivo, è uno dei peggiori nemici dell’uomo.
Estetica > di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)
Taglio dei capelli
nuove tendenze per la primavera La primavera è alle porte. Qual è il miglior taglio di capelli? Ecco qualche indicazione su quale sarà la nuova tendenza di questa nuova stagione.
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a primavera, come già detto, è alle porte e le tendenze per i capelli, parlano soprattutto di tagli corti. La bella stagione rispolvera un evergreen: il caschetto. La particolarità è che viene proposto moltissimo sui capelli ricci e mossi. Sono già tantissimi i volti vip, che anticipando la moda, hanno deciso di mostrarsi con un caschetto riccio, magari personalizzato con una bella frangia. I capelli ricci, sono ideali sia per realizzare un carrè classico che per caschetti diversificati, come quelli scalati; chi ha ricci morbidi, può anche decidere di renderli più definiti e precisi utilizzando specifici prodotti di styling. Le tendenze dei tagli capelli primavera strizzano
l’occhio anche alla moda del passato, infatti, molti tagli prevedono onde ricce perfette e ben delineate; questi carrè possono essere portati anche con una frangia lunga e morbida. Invece, tutte le donne che non amano passare troppo tempo allo specchio e dal parrucchiere, potranno sfoggiare il loro riccio naturale; per renderlo adatto ad una serata importante, puntate sugli accessori. Basta un fermacapelli, delle forcine glamour per trasformare il carrè corto in un taglio super chic. Anche sui capelli corti si rivela particolarmente riuscito il caschetto bombato, reso particolare da due ciuffi più lunghi ai lati. Molto di moda i caschetti per capelli ricci che si presentano con un ciuffo più lungo o quelli molto corti, ideali per chi ama i look giovanili. Il caschetto, chiamato anche bob, risulta il taglio ideale della prossima stagione ed è adatto a tutti i tipi di capelli; chi li ha lisci e desidera cambiare, può portarli lievemente arricciati soltanto sulle punte. I tagli corti per capelli lisci, danno la possibilità di sfoggiare look spettinati ad arte ma anche pettinature molto bon ton, ideali per serate speciali. I capelli ricci hanno necessità di essere curati, affinchè non diventino crespi e ribelli; in commercio si trovano numerosi trattamenti dedicati che vengono proposti anche dai parrucchieri.
di Daniele Lisi
Scienza > di Sara Latorre
E’ l’ora della fine del
MONDO? Un importante rapporto che viene redatto ogni anno, il World Economic Forum descrive tutte le possibili catastrofi naturali che potrebbero spazzare via il nostro pianeta.
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a sempre l’uomo aspetta la fine del mondo, previsioni e profezie di ogni genere descrivono scenari apocalittici che accompagnano la storia dell’umanità, facendoci tremare. Sembrava che i Maya si fossero sbagliati, ma la certezza di questo ancora non ce l’abbiamo, infatti, non c’è da stare tranquilli perché oggi i fenomeni naturali che potrebbero colpire la nostra terra sono sempre più imprevedibili e possibili. Basti pensare a Mega- eruzioni, tempeste solari, esplosioni di raggi gamma nell’universo, epidemie, asteroidi o tsunami che ci minacciano continuamente senza rendercene conto. Fare previsioni in questo campo è impossibile e a prova di ciò abbiamo da poco assistito ad una pioggia di meteoriti in Russia non prevista che ha causato ben 950 feriti e danneggiato oltre 3 mila edifici e se a questo aggiungiamo anche l’esplosione di un altro corpo celeste avvenuto nei cieli di Cuba e il passaggio dell’asteroide 2012 DA 14 a soli 27 mila km dalla terra poco tempo fà, è facile comprendere la crescente preoccupazione. Gli esperti di Nature ricordano che la storia è stata sempre costellata di catastrofi ambientali come quella nel 1774 che vide il sole lanciare sulla terra una lingua di energia infuocata con particelle cari30
che così intensa che oggi porterebbe alla distruzione di tutti i satelliti uccidendo milioni di persone e facendoci regredire di 150 anni, o ancora peggio l’evento accaduto 440 milioni di anni fa, dove uno sciame di raggi gamma ha investito la terra annientando gran parte delle nostre forme di vita. E nel rapporto si legge anche che considerando il ritmo a cui procede l’esplorazione spaziale è sempre più concepibile la scoperta anche di una vita aliena che porterebbe non ad una immediata distruzione del genere umano ma sicuramente a rivedere i fondamenti religiosi e spirituali. E che dire delle improvvise dimissioni del Papa Ratzinger, proprio del pontefice che la profezia di San Malachia identifica come il Papa “Gloria Olivae”, dopo il quale si verificherebbero dei cambiamenti epocali sconvolgenti . Tutto questo fa pensare al peggio e nel web si diffonde “la febbre da fine del mondo”. Che ciò sia il preannuncio di un’apocalisse? inutile preoccuparsi suggeriscono gli studiosi di Nature perché di fronte a eventi di questa portata da loro chiamati proprio fattori X siamo totalmente impotenti, quindi non resta altro che godersi lo spettacolo così come consigliano gli autori del rapporto global risks 2013.
Ambiente > di Alessandro Galante
EDIFICI compatibili
Il miglior sistema per consentire la riduzione dei consumi di energia elettrica e il minor impatto ambientale.
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ari lettori, ci ritroviamo a parlare di edifici ecocompatibili, dopo aver visto, nel numero precedente, come migliorare la propria abitazione e come sceglierne una nuova badando al risparmio energetico. Ma cosa s’intende per edificio “ecocompatibile”? In sostanza si tratta di una costruzione concepita nell’ambito dell’architettura sostenibile (detta anche bioarchitettura), che progetta e costruisce edifici in grado di limitare gli impatti sull’ambiente. E’ un concetto che va oltre quello di risparmio energetico, perché tiene conto anche di un principio basilare che è la decrescita “intesa come risparmio di risorse e minima produzione di inquinamento in tutte le fasi del ciclo di vita”. Il termine sostenibile applicato all’architettura si riferisce alla ricerca delle soluzioni costruttive che massimizzano il benessere dei fruitori attuali garantendo contemporaneamente alle generazioni future la possibilità di conseguire lo stesso risultato, nella consapevolezza che le risorse sono limitate e che lo sperpero e l’inquinamento possono diventare insostenibili per le popolazioni future.” (fonte: Wikipedia). Non si tratta soltanto quindi di costruire edifici che ci facciano risparmiare sulle bollette dell’energia, ma che creino meno danni possibili all’ambiente, dato che non possiamo non considerare quanto la cementificazione sfrenata degli ultimi decenni abbia praticamente devastato grandi aree del pianeta.
L’oculatezza o la scelta obbligata di abitare in città fortificate, se aveva un senso nel Medioevo, ne ha molto meno oggi... E non venite a dirmi che si vive in città per lavoro, perché gli spostamenti, in termini di traffico e via discorrendo, non sono certo facili! Comunque... Qual è l’alternativa ad un palazzo di ultima generazione, che per garantirci risparmi futuri ci obbliga ad un consistente investimento presente? La casa in legno! Ecco perché il mese scorso ho lasciato i puntini di sospensione. Alcuni si saranno certo immaginati come sarebbe proseguito il discorso e quindi non saranno nuovi all’argomento; per gli altri farò una breve illustrazione dei vantaggi che una costruzione in legno ha rispetto ad una tradizionale. Partiamo dal presupposto che si tratta pur sempre di impiegare materie prime naturali – il legno appunto – ma va anche considerato che in questo caso si tratta di fonti rinnovabili che poi, alla fine del ciclo di vita dell’edificio, possono essere riciclate. L’impatto sull’ambiente è quindi minimo, senza contare che inoltre le costruzioni in legno: sono antisismiche, ignifughe (il legno viene ormai trattato per non prendere fuoco), se ben costruite hanno una lunga durabilità (pensate alle antiche costruzioni ancora in piedi), hanno un ottimo isolamento termico, quindi sono fresche d’estate e calde in inverno, rapporto qualità/ prezzo senza paragoni (circa 1000 €/mq, quindi una casa di 100 mq = 100.000 €!). E, nel caso non bastasse, sappiate che hanno anche tempi di realizzazione da record: un cantiere dura in media 90 giorni! Ancora amanti del mattone?
di Raffaella Patricelli
E
E’ la città dalle ’ la città dei sogni. meta che in sé mille possibilità. Una e, cultura, muracchiude svago, art guardia. Non sica eclettica e avan ndo indi, che stiamo parla è difficile intuire, qu è la nello Stato omonimo, di New York. Situata
uno gli Stati Uniti, nonché città più popolosa de del nti ue infl più i e cultural dei centri economici . Uno o e del mondo intero continente american te la en alm tur na è famosi fra i suoi simboli più ocon da e re de ve ma da Statua della Libertà, a. cor an ro alt lto mo le c’è scere nella Grande Me
Viaggio> di Raffaella Patricelli
E
’ impossibile restare indifferenti al fascino esercitato da New York. Il mix di etnie e culture dei suoi abitanti, il ritmo frenetico delle attività e del traffico delirante assieme alla tranquillità di Central Park, la vertigine dei grattacieli e la movimentata vita notturna si combinano in maniera unica rendendo una vacanza in questa metropoli un’esperienza assolutamente unica e indimenticabile. Affollata di turisti durante tutto l’anno, New York acquista un’atmosfera quasi magica nel periodo natalizio quando si veste delle mille luci che animano le famose strade dello shopping. Vero fulcro del flusso turistico diretto verso New York è l’isola di Manhattan, uno dei cinque “boroughs” in cui è suddivisa la metropoli. Anche solo passeggiare liberamente per la città permette di godere di scorci mozzafiato all’ombra dei grattacieli e di vivere la sensazione di trovarsi al centro del mondo. Con alcuni dei più famosi musei del pianeta (il Moma) e i locali più alla moda o ancora i più esclusivi luoghi dello shopping e molto altro,
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New York è in grado di offrire una incredibile varietà di scelta anche per il visitatore più disincantato. Per avere almeno una panoramica delle attrazioni più importanti di Manhattan è necessario trascorrervi non meno di una settimana. Con più tempo a disposizione, è consigliabile trascorrere qualche ora alla scoperta per lo meno dei luoghi più interessanti di Brooklyn e del Bronx per conoscere un’altra faccia di New York City. Ma prima di partire bisogna conoscere nel dettaglio il clima di New York. Innanzitutto c’è da dire che si tratta di una città marittima, ma il suo clima è prettamente continentale. Secondo la classificazione dei climi di Köppen, New York appartiene al gruppo Cfa, ossia al clima temperato umido in tutte le stagioni, cioè senza periodo secco, con estate molto calda, ma con la temperatura media del mese più freddo superiore ai −3 °C. Per quanto riguarda le precipitazioni, New York è una città piuttosto umida, con una media annua di 1.200 mm; la loro distribuzione è abbastanza regolare e non si individuano nel corso dell’anno stagioni marcatamente piovose o secche. Gli inverni sono freddi, nonostante la latitudine relativamente bassa della
città (New York è posta alla stessa latitudine della mediterranea Napoli). Le temperature medie, intorno allo zero nei mesi più rigidi, possono nascondere variazioni anche considerevoli a seconda della provenienza delle masse d’aria che interessano l’area della città. Ma cosa c’è di interessante da vedere? Presto detto. Iniziamo dal noto e bellissimo Empire State Building, l’edificio più famoso di New York, nonché con i suoi 448,7 metri il più alto della città dopo il crollo delle Twin Towers. La sua costruzione venne ultimata nel 1931 ispirandosi ai canoni dell’Art Déco. Anch’esso un mirabile esempio della stessa architettura, il Chrysler Building è uno degli edifici più belli della città che consigliamo di vedere subito dopo. Nell’elenco non manca naturalmente il Rockfeller Center: un complesso di 19 edifici che si estendono su una superficie di 22 acri, uno dei fulcri commerciali e turistici di New York, nonché simbolo dello stile architettonico modernista unito al capitalismo. Oltre alla Statua della Libertà, consigliamo una visita al Palazzo dell’Onu, il Museum of Modern Art, il Guggenheim Museum e
ancora Times Square, Central Park, il quartiere di SoHo, ma anche il Greenwich Village. Confinante a nord con SoHo, il Village è uno dei quartieri più affascinanti di New York, il quale ha conservato tutta la sua atmosfera bohémien nonostante sia uno dei luoghi dove il costo delle abitazioni è il più alto di Manhattan. Spettacolari anche Chinatown, la Little Italy e il TriBeCa. Ma degni di nota sono anche il Giardino Botanico e lo stadio degli Yankee. La vera bellezza della Grande Mela è però il ventaglio di possibilità offerto a chiunque: a Nuova York si può fare sport in ogni angolo della città, si può vedere l’Opera, il musical e fare tante escursioni. Tra le molte opportunità di escursione, ne vanno segnalate almeno due. La prima verso Coney Island, a Brooklyn, dove si trova la spiaggia di New York e un famoso parco di divertimenti. L’altra a bordo dello Staten Island Ferry, un servizio di trasporto che collega questo distretto a Manhattan. Insomma, New York è la città dalle mille risorse e dalle mille possibilità, tra cui quella di incontrare persone davvero particolari ed interessanti. Provare per credere.
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fashion
Moda >
Iceberg propone tutta una serie di minidress glamour e a tratti dal sapore rock. Gran ritorno del chiodo di pelle, che la griffe contrappone ai lunghi abiti da giorno. Bellissimo l’uso del suede, il quale è arricchito da pietre e cristalli, utilizzato soprattutto per alcuni capispalla ma anche su morbidi pantaloni. E ancora, maglie traforate, impreziosite da inserti in pelle e dalla preziosa artigianalità che si cela dietro i ricami con borchie, pantaloni con cinture traforate laser, abiti con spalline sottili, che si incrociano dietro il collo, pantaloni stretch, camicie trasparenti e plissé e persino maglie e abiti con spalline imbottite, che sono l’eredità importante di quegli anni ’80 che torneranno a splendere nel nostro guardaroba.
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a collezione Iceberg Primavera/Estate 2013 strizza l’occhio ugualmente ai pezzi rock e retrò, recuperati direttamente dall’archivio della fashion house, fondata negli anni ’70; le stampe sono grandi protagoniste: geometrie, astrattissimi, grafismi mutlicolor e assolutamente decisi, che si mescolano tra di loro per dare un movimento unico ai look che le modelle hanno indossato in passerella.
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Moda >
lampio uso de Iceberg fa un non e tr en m gli accessori? ti, an fibbie import ze. le cinture con ondoli oversi llane, con ci co and sa i de mancano le le el i delle mod ed pi ai la no ol da Abbon mente sc ti, kle boot decisa an i, tin . lis i ic arrone e grigio li con sempl lità del nero, m na to lle ne ti propos à colori che sapr una gamma di al tta o tu nt e ca on ac op e: pr Iceberg più intrigant ro guardaroba e saranno rendere il vost di marroni, ch rie se a un tta tu io della a e l vostro armad classico nero ttovalutare ne so esenta n pr no ci da d un trend il fashion bran , rrà ve o. e ch te a llo e rosa in ns stagione cald nse: rosso cora te in ù pi à lit anche tona ante: un look un trizzante, brill et el , te an ss a anche re ndere la donn Una linea inte le ma che sa re el rib tivi che ’ ea po cr ti un , po’ rock ricca di spun e on zi lle rato co a Un erg ha recupe aristocratica. i. La griffe Iceb at nel rv ai se m os or in o o, non passan l suo esordi ’70. pezzi must de ni ni an cu a al od io m iv in arch spira aria di Ed infatti si re lontano 1974. .it
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losophy
Fonte: www.sty
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Shopping > di Giovanna Testa
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0 DI e P/E 2 N E n F zio le
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ALEXANDER MCQUEEN Il fantastico “medium boot” dello stilista inglese Alexander McQueen è un accessorio creato per rinnovare il vostro look e rendere i banali e noiosi leggings neri “very fashion”!
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Teatro >
Massimo
Lopez
al teatro Sistina con lo spettacolo
VARIE-ETA’
Uno spettacolo scritto dai fratelli Lopez: Massimo ed Alessandro, un binomio indissolubile e collaudato per evidenziare ancora in questa nuova produzione teatrale le straordinarie doti canore di Massimo Lopez in un nuovo repertorio di canzoni, la simpatia, l’eleganza e la comicità.
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n viaggio nelle varie-età dello spettacolo che hanno lasciato tracce indelebili nel tempo, rivisitate in un repertorio musicale dove il jazz e lo swing, nel quale Massimo Lopez veste bene le caratteristiche di cantante crooner, si fondono in una gradevolissima sequenza di indimenticabili evergreen americani ed italiani dagli anni ’30 ai giorni nostri eseguiti con l’accompagnamento della Big Band Jazz Company ed i pregevoli arrangiamenti del Maestro Gabriele Comeglio che da molti anni affianca l’artista nelle sue scelte musicali. Alcune pagine “amarcord” interpretate in estemporanei colpi di scena evocheranno “varie-età” del cinema, della radio e della televisione. Tra gli ingredienti fondamentali per completare questo Massimo Lopez show non mancheranno divertenti monologhi ed imitazioni, con scorci di attualità. Quindi uno show vario e brioso fatto anche di interazioni con gli elementi dell’orchestra, il cast ed il pubblico stesso nel quale l’artista troverà spazi per raccontarsi nelle sue “varie-età”. Massimo Lopez, torna a firmare la regia di un suo spettacolo lasciando lo spazio necessario ad un pizzico di sogno e imprevedibilità per favori-
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re le sue ottime qualità di improvvisazione scenica. Ne esce fuori quindi uno spettacolo teatrale di varietà nel senso di cose varie, che apparentemente potrebbero non avere un nesso tra loro. Ma quando si sogna non c’è logica. Quindi musica, con brani resi celebri da nomi come Eric Clapton, Nat King Cole, per arrivare anche a citazioni di jazzisti italiani come Luttazzi, Arigliano, e ancora altre sorprese italiane con gli arrangiamenti musicali creati per l’occasione dal Maestro Comeglio. Ampio spazio anche alla comicità, non mancherà come gia detto, il rapporto un po’ giocoso con il pubblico, fatto anche di improvvisazione, di ironia e simpatia. Lo spettacolo è ideato e scritto da Alessandro e Massimo Lopez che ne è anche il regista. Sulla scena la Big Band Jazz Company con la formazione standard di 12 elementi e 2 ballerini, Manuela Scravaglieri e Felice Lungo. Lo spettacolo si terrà al Teatro Sistina di Roma, dal 26 marzo al 14 aprile. Settore del Teatro
Prezzo del biglietto
Poltronissima poltrona I Galleria II Galleria III Galleria
38,00 Euro 35,00 Euro 35,00 Euro 30,00 Euro 24,00 Euro
Roma, Via Sistina 129 Telefono: 06.42.00.711
Cinema >
ARBITRAGE
LA FRODE Un film diretto da Nicholas Jarecki
Richard Gere, Susan Sarandon e Tim Roth sono i protagonisti di Un thriller teso e seducente sull’amore, la lealta’ e l’alta finanza...
S
olido thriller old style, che mescola amore, denaro, transazioni finanziarie al limite del lecito e amori clandestini, e lo fa con un’eleganza antica, prendendosi i suoi tempi e inseguendo i protagonisti con un pressing emotivo in perfetto equilibrio. Robert Miller (interpretato da Richard Gere) è un uomo di successo, ha una società di investimenti, conti off shore ovviamente, e in apertura di film lo vediamo festeggiare con la moglie e i figli il suo sessantesimo compleanno, salvo poi correre dall’amante, una ragazza francese cui ha intestato una galleria d’arte. Ma, sotto l’apparente perfezione di una vita brillante in cui ogni desiderio viene esaudito senza difficoltà, si nasconde un buco finanziario che rischia di mandare in rovina la sua azienda, un investimento sbagliato che Miller tenta di nascondere vendendo la compagnia prima che lo scandalo esploda. Nei concitati giorni della vendita accade però un imprevisto, un incidente stradale mortale in cui Miller non può essere coinvolto, pena un’inchiesta che rallenterebbe la vendita della società e di conseguenza rischierebbe di far precipitare la situazione. Abituato a gestire ogni situazione, Miller cerca di tamponare con 50
le sue conoscenze una bomba pronta a travolgerlo, ma un detective della Squadra Omicidi, tenace e per nulla intimorito dal potere di Miller, continua a scavare, stringendo un assedio intorno alle mura del fortino che il magnate ha costruito per proteggersi. Non è il caso di svelare oltre, perché la trama è di quelle che vanno godute scena per scena, sequenze che si susseguono con cadenza precisa, passando dai confronti intimi – primo fra tutti quelli fra Miller e la figlia, erede designata che scopre i traffici del padre e non sa come comportarsi – a quelli tipici dell’accerchiamento del sospettato da parte del poliziotto esperto, che si concretizzano in dialoghi secchi e ponderati, mosse speculari in una partita a scacchi fra maestri della simulazione e della strategia. Ottimi gli interpreti – Richard Gere perfettamente a suo agio nel ruolo, Susan Sarandon un po’ sacrificata durante tutto il film, ma che si prende una bella rivincita nel finale, e Tim Roth detective imperscrutabile e guardingo – che con la loro classe contribuiscono a creare un’atmosfera inquietante e strisciante, in cui ogni decisione può essere quella che porterà alla salvezza o alla dannazione. Nelle sale cinematografiche italiane, l’uscita della pellicola è prevista per giovedì 14 marzo. Fonte: www.mymovies.it
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Musica > di Eugenio Giannetta
L’ATTESA E’ FINITA. DOPO QUATTRO ANNI, la STORICA band( britannica “DEPECHE MODE” ritornA CON UN NUOVO ALBUM+
D
elta Machine, tredicesimo album in studio dei Depeche Mode, è un album escatologico, che si interroga sul destino dell’uomo e dell’universo. Lo dicono le tredici tracce (che nella versione Deluxe vedranno l’aggiunta di quattro bonus tracks e di un book del fotografo olandese Anton Corbijn), lo dice il singolo Heaven, lo dice il momento storico, la quotidianità e la visione del mondo per come lo conosciamo. Il ritorno della band britannica era atteso da diversi anni - dopo Playing The Angel (2005) e Sounds Of The Universe (2009) - ed uscirà il prossimo 26 marzo per Columbia Records. Sarà un album dal sound moderno, ma segnato dal timbro distintivo wave, che è il marchio di fabbrica dei Depeche Mode. La band verrà in Italia in occasione del tour per due date: la prima prevista per il 18 luglio a Milano e la seconda programmata per il 20 luglio a Roma. Questo nuovo lavoro dei Depeche Mode è stato prodotto da Ben Hillier e mixato da Flood, le atmosfere sono simili a quelle
create da Violator (1990) o Songs of Faith and Devotion (1993) e il chitarrista Martin Gore, in un comunicato stampa, ha dichiarato a riguardo: «Volevo che la gente si sentisse bene ascoltandolo, che trovasse una certa pace. C’è stato qualcosa di veramente magico in questo». Il leader del gruppo David “Dave” Gahan (foto in basso) ha aggiunto: «Abbiamo completamente spostato la nostra idea di come creare un disco. Quando ci scontriamo contro il muro della consapevolezza che il suono è troppo normale, lo scompigliamo, per dargli quel vero sound Depeche Mode». Come dire ai fan: sapete cosa aspettarvi, ma non troppo. L’assaggio del singolo lascia presagire la solita indiscussa classe elettropop, la solita carica di emozioni e il solito ambient scuro e sensuale. Non si può più parlare di maturità raggiunta, perché quella è stata conquistata ormai molti anni fa, ma di una nuova evoluzione in un percorso che contraddistingue questa band sulla scena da moltissimi anni. A tutto ciò si aggiunge anche una possibile - preziosissima - collaborazione futura con il nuovo talento soul Frank Ocean, fresco d’esordio con lo stupendo album Channel Orange (2012). Staremo a vedere…
depeche mode
Motori >
NUOVA OPEL ADAM
Una urban car funky, elegante e sportiva
L
a nuova Opel Adam, è una tre porte vivace e perfetta per la città. Le sue caratteristiche dinamiche, tuttavia, si dimostrano eccellenti anche al di fuori della città grazie a un telaio e a uno sterzo che garantiscono divertimento e agilità. L’abitacolo di ADAM offre quattro posti in un’ambientazione premium; i passeggeri anteriori godono di un livello di spaziosità insolito su una piccola. Anche il posto guida può essere personalizzato in base ai propri gusti con un’ampia scelta di colori, modanature, eleganti rivestimenti per l’interno del tetto ed effetti luminosi. ADAM non si distingue dalla concorrenza solo perché offre infinite possibilità di personalizzazione: con una ricca dotazione di serie, si afferma anche per un ottimo rapporto qualità/prezzo. Il prezzo di base di ADAM con
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motore benzina 1.2 litri da 51 kW/70 cv è di 11.750 Euro (prezzo di vendita chiavi in mano). Anche le tecnologie premium e le personalizzazioni sono accessibili. Ad esempio il sistema di infotainment IntelliLink è disponibile a soli 300 Euro, e per la stessa cifra si può richiedere il rivestimento interno del tetto starlight illuminato da 64 LED, avendo così l’impressione di trovarsi sotto un cielo stellato. Opel ADAM offre tecnologie premium, tipiche di segmenti superiori. Il nuovo sistema di infotainment IntelliLink integra lo smartphone del proprietario con la vettura (Android e Apple iOS), rendendola così la piccola meglio connessa. Altre caratteristiche di ADAM ideali per affrontare l’ambiente urbano sono il Park Assist di nuova generazione che parcheggia automaticamente la vettura il sistema di rilevazione angolo cieco Side Blind Spot Alert e il servosterzo con modalità CITY “light touch”.
Fonte: media.opel.com
Agenda eventi
Dal 5 al 17 MARZO
14 MARZO
Roma
Atlantico Live Ore 21.00 Posto unico Prezzo: euro 32,20 Info: Ticket One
Roma
Teatro Sala Umberto Ore 21.00 Info: 06.6794753
GIOBBE COVATTA
FRANCESCO DE GREGORI
7 MARZO
16 MARZO
Roma
Roma
Auditorium Conciliazione Ore 21.00 Prezzi da euro: 34,50 a 57,50 GIORGIO PANARIELLO Info: Ticket One
ENRICO BRIGNANO
Atlantico Live Ore 21.00 Posto unico Info: Ticket One all-tickets.it
MUMFORD & SONS
08/09/10 MARZO
fino al 17 MARZO
Roma
Roma
Granteatro Ore 21.00 Prezzi da euro: 40,25 a 69,00 Info: Ticket One
Teatro Sistina Prezzi da euro: 26,50 a 44,00 prontoticket.it
MAURIZIO BATTISTA
9 MARZO
19 MARZO
Ciampino
Roma
Piper Club Via Tagliamento Ore 21.30 Prezzo: euro 20,70 Info: Ticket One
Orion Club Viale Kennedy, 52 Ore 23.30 Prezzo: E. 11,50 Info: Ticket One
LATTE E I SUOI DERIVATI 56
OF MONSTERS AND MEN
La redazione non risponde di eventuali cambiamenti a date e prezzi pubblicati
19 MARZO
23 MARZO
Roma
Ciampino
Auditorium Conciliazione Prezzi da euro: 39,10 a 74,75 Info: Ticket One
MICK HUCKNALL (SIMPLY RED)
NICCOLO’ FABI
Orion Club Viale Kennedy, 52 Ore 21.30 Prezzo: Euro 17,25 Info: Ticket One
GEMELLI DIVERSI
20 MARZO
23 MARZO
Roma
Roma
Auditorium Conciliazione Ore 21.00 Prezzi da euro: 25,30 a 31,00 Info: Ticket One
Teatro Sistina Ore 21.15 Prezzi da euro: 25,00 a 46,00 Info: Ticket One
MICHELE ZARRILLO
22 MARZO
16 Marzo
Roma
Roma
Teatro Sistina Ore 21.15 Prezzi da euro: 30,00 a 57,50 Info: Ticket One
Teatro Sistina Ore 21.00 Prezzi da euro: 25,00 a 46,00 Info: Ticket One
ANNA OXA
GINO PAOLI
22 MARZO
12 e 13 APRILE
Roma
Roma
Teatro Tendastrisce Prezzo: E. 15,00 Info: 06.25391562 Green Ticket
AFTERHOURS
GIANNA NANNINI
Palalottomatica Ore 21.00 Prezzi da euro: 37,95 a 47,15 Info: Ticket One 57
Medicina > di Liliana Ranieri D’ovidio
La Salute...
Approfondimenti sulla Medicina Generale
A cura della Dott.ssa Liliana Ranieri D’Ovidio Direttore Tecnico presso lo studio Elkalab s.r.l. di Aprilia
TEST DI PATERNITA’
Con l’ausilio delle analisi del DNA
D
ue sono i possibili risultati di un test di paternita’: esclusione certa o paternita’ praticamente provata quando il risultato del test superi il 99.8%. Tale accertamento avviene, nella sua forma piu’ approfondita e accurata possibile, attraverso l’analisi del DNA, inizialmente attraverso la valutazione dell’insieme delle caratteristiche che costituiscono il profilo genetico del figlio e della madre. Infatti, ogni figlio, eredita una parte delle sue caratteristiche dai geni della madre e la parte rimanente dai geni del padre; dunque tutte le caratteristiche genetiche del figlio che non sono presenti nella madre devono essere state obbligatoriamente ereditate dal padre biologico. Dunque, la prima operazione e’ quella di mettere a confronto la dimensione dei frammenti di DNA presenti nel figlio con quelli presenti nella madre per identificarne quelli con la medesima dimensione; i rimanenti frammenti del DNA del figlio che evidentemente non sono di derivazione materna, dovranno essere confrontati con quelli del presunto padre per accertarne la corrispondenza. In caso di esclusione di paternita’, essi avranno dimensione diversa 58
nel figlio rispetto al presunto padre, mentre al contrario, se il profilo genetico del figlio e del presunto padre concordano per ogni caratteristica genetica analizzata, allora si avra’ un’attribuzione di paternita’. In quest’ultimo caso, attraverso un calcolo statistico delle regioni del DNA analizzate, verra’ fornita una percentuale di attribuzione di paternita’ la quale sara’ tanto piu’ vicina al 100% quanti piu’ frammenti di DNA saranno stati presi in considerazione.
Bisogna tenere presente che la paternita’ e’ da considerarsi praticamente certa quando il valore statistico supera il 99,8%, poiche’ tale valore e’ accettato dalla giurisprudenza italiana per l’attribuzione della paternita’ al padre presunto. Nel laboratorio ELKALAB si effettuano tali ricerche, su appuntamento. Per maggiori informazioni ed ulteriori approfondimenti sul tema, potete chiedere alla Dott.ssa Lilliana Ranieri D’Ovidio, Direttore tecnico del Laboratorio.
Per le domande alla Dott.ssa Liliana Ranieri potete inviare una mail a redazione@foryoumagazine.it
Psicologia > di Daniela Saurini e Simona Eramo
Il mondo di oggi Cerchiamo di capirne i problemi... Sostegno psicologico di gruppo e individuale, Psicodiagnosi Terapia Corporea, Consulenza Familiare e Giuridica, Psicoterapia
AUTOREVOLMENTE PADRI Gestire i propri ruoli a livello familiare
L
a sovrapposizione sociale del ruolo della donna e dell’uomo, a livello familiare si riflette in un continuo scambio di parti e spesso sopraffazione di quella che è l’immagine materna e paterna. Il che mina l’intento educativo nei confronti del figlio laddove la “regola” suggerisce che la madre dovrebbe essere colei che si occupa dello sviluppo dell’affettività e il padre colui che si cura dello sviluppo di regole sociali. Questa distinzione, ad oggi, non è più così netta. Ci troviamo nel pieno di una confusione che spesso compromette l’intero processo educativo destabilizzando i figli, offrendo loro punti di debolezza cui fare appello per il soddisfacimento dei bisogni secondari. Così aumentano le richieste, le esigenze e consequenzialmente le possibilità di ottenimento del desiderio. Se ciò da un lato determina la felicità del figlio, dall’altro lo impoverisce di aspirazioni, lo indebolisce e demotiva. E’ importante che ogni madre sappia che al di là di lei esiste quel padre di cui fidarsi ed a cui affidare parte dell’educazione del figlio. Quel padre che ad oggi teme l’errore perché non sa più qual è la sua parte, quale via seguire, sembra non conoscere né il come, né il quando. E, come risultato, nell’incertezza, mostra l’eccesso: padri troppo amici o padri troppo autoritari. Un padre troppo amico perderà identità nei confronti 60
del figlio e come conseguenza il ragazzo sarà più fragile, insicuro o all’opposto, eccessivamente violento, testardo come compensazione di una figura indispensabile e mancante. Ma un padre autoritario non fa comunque bene. Le troppe regole e la troppa rigidezza sopprimono l’essere che può soccombere o sfuggire loro. Avremo una repressione della personalità ed ancora paura, insicurezza, bisogno costante di guida perché, se abitui qualcuno ad essere guidato non puoi pretendere che ad un certo punto si lasci andare da solo. E allora la soluzione sta lì, nell’autorevolezza, che coniuga le due forme paterne appena descritte: - Essere se stessi. - Essere disponibili nel gioco e nell’ascolto. - Non essere un padre infallibile, ma un padre che sa trovare la soluzione. - Mantenere il segreto delle confidenze di un figlio. - Usare gli esempi per accrescere la stima del figlio. - Saper controllare il proprio temperamento. - Mostrare armonia e concordanza educativa con la propria moglie davanti ai figli. - Costruire momenti di incontro e condivisione. Auguri a tutti i papà!
Per le vostre domande alla Dott.ssa Daniela Saurini e Dott.ssa Simona Eramo contattare i seguenti nr. 393.3737972 - 333.6707632 Oppure tramite Facebook: Spaziomente Studiopsicologia
Alimentazione > di Tiziana Sacchetti
In buona salute con una corretta educazione alimentare Dott.ssa Tiziana Sacchetti, Laurea in Dietistica, Educazione Alimentare, Intolleranze ed allergie alimentari, Consulente dietista per scuole, RSA
Metabolismo e fabbisogno energetico Come influenzano il nostro peso corporeo
C
ari lettori, questo mese ci occupiamo brevemente di metabolismo e di fabbisogno energetico.
Il metabolismo (termine che deriva dalla parola greca “metabole”, che significa “cambiamento”) è un valore altamente individuale: se mettiamo a confronto due persone che introducono la stessa quantità di energia con la dieta e conducono uno stile di vita simile, queste utilizzeranno l’energia in modo differente. In poche parole una persona tenderà molto probabilmente ad ingrassare di più rispetto all’altra. Il fabbisogno energetico è invece la quantità di energia che è necessaria a ciascun organismo per mantenere un buono stato di salute. L’eccesso energetico introdotto, rispetto
al fabbisogno energetico (entrate energetiche), potrà portare ad una condizione di sovrappeso/obesità se non compensato da un incremento del consumo energetico (uscite energetiche). Concludendo, in caso di sovrappeso è consigliabile ridurre le “entrate” energetiche mangiando meno e preferendo cibi a basso contenuto calorico che saziano di più, come ortaggi e frutta. Inoltre è consigliabile aumentare le “uscite” energetiche svolgendo una maggiore attività fisica, distribuendo opportunamente l’alimentazione lungo tutto l’arco della giornata. Nella tabella di seguito sono riportati il potere calorico di alcuni alimenti e il tempo necessario a smaltire le kilocalorie. Dott.ssa Tiziana Sacchetti alimentazione@foryoumagazine.it
Alimento
Quantita’
Energia
Camminare
Grammi
kcal
Minuti
Biscotti secchi (2-4 unità)
20
83
28
Cornetto semplice (1 unità)
40
164
55
Merendine marmellata (1 unità)
35
125
42
Cioccolata al latte (4 unità)
16
87
Caramelle dure (2 unità)
5
17
Aranciata (1 lattina)
330
Panino con prosciutto cotto e formaggio Pasta e fagioli (1 porzione) Torta farcita con crema (1 porzione)
Gelato alla crema Fonte: INRAN
(4 Km/ora)
Bicicletta (22 Km/ora)
Minuti
Stare in piedi (Inattivo)
Stirare
Minuti
Minuti
7
75
21
15
149
42
11
114
32
29
8
79
22
6
2
15
4
125
42
11
114
32
120
250
83
23
227
64
350
300
100
27
273
77
100
370
123
33
336
95
150
330
110
30
300
85 61
Personaggi > di Sara Latorre
I miti della storia... In un viaggio tra cultura e leggenda Per le vostre domande a Sara Latorre inviate una mail a: redazione@foryoumagazine.it
LUCIO BATTISTI
Il maestro indiscusso delle emozioni
M
usicista, cantante, autore, il nome di Lucio Battisti firma il panorama artistico della musica leggera italiana di tutti i tempi.
E’ stato in grado di cambiare la musica leggera nel Belpaese come nessun altro sia mai riuscito a fare, nobilitandola con la sua personalità geniale ha dato voce ad una libertà artistica al di là del successo commerciale. Una voce che ha saputo essere parola e suono, che ha personalizzato e innovato la canzone tradizionale e melodica. Amante di Bob Dylan e del rhythm ‘n’ blues, insieme alla magnifica collaborazione con Mogol, noto paroliere italiano, si allontana dagli schemi nazional-popolari preconfezionati, tentando nuove vie, sperimentando soluzioni originali, che arricchiscono la classica melodia di generi musicali provenienti da paesi lontani e culturalmente diversi dai nostri come il blues, il soul e la musica beat inglese. E forse, riflettendoci, la grandezza di Battisti si rintraccia proprio qui, nella sua innata capacità di fondere e plasmare stili musicali diversi e apparentemente incompatibili. Il 5 marzo sarebbe stato il suo settantesimo compleanno e a noi piace ricordarlo per quelle eterne emozioni che è stato in grado di trasmetterci con la sua musica. Riccioluto, introverso e chiuso, da sempre restio alle apparizioni pubbliche e a rilasciare interviste, geloso della sua privacy tanto da sparire per anni dalla luce dei riflettori, di Battisti emerge il suo magico talento e la sua unica creatività in celebri canzoni come “Un’avventura”, “Acqua azzurra, acqua chiara”, “Balla linda”, “Il mio canto libero” che lo hanno reso immortale, vendendo oltre 25 milioni di dischi. 62
Nasce a Poggio Bustone, il 5 marzo del 1943 da una famiglia piccolo borghese: mamma casalinga e papà impiegato alle imposte di consumo, la sua passione per la musica lo porta a scontrarsi molte volte con il padre e in una delle tante discussioni si dice che il papà Alfiero abbia addirittura rotto in testa a Lucio una chitarra perché voleva che il figlio intraprendesse l’università e un altro tipo di carriera, ma la musica ce l’aveva nel sangue e il suo destino era segnato. Indubbiamente gli anni di Battisti furono i ’70 e gli ’80, scanditi da una serie impressionante di successi, veri e propri capolavori, tutti al primo posto nelle classifiche, canzoni come “Non è Francesca”, o “Fiori di rosa, fiori di pesco”, “Il mio canto libero”, raccontano le paure dell’everyman, dell’uomo comune, sviscerano le sue debolezze e fragilità, l’ansia del quotidiano, i fallimenti amorosi, le delusioni e le gioie attraverso uno stile personalizzato e nuovo. Ma il 9 settembre del 1998 improvvisamente si diffonde la notizia della sua morte con un clamore mediatico incredibile nonostante l’estrema riservatezza della famiglia che non pubblicò mai ufficialmente le cause del decesso anche se secondo alcune voci sarebbe morto di tumore. I funerali furono celebrati in forma strettamente privata a Molteno dove furono ammesse appena 20 persone. Perchè Lucio non era un uomo da show business ma un uomo semplice che comunicava con il pubblico solo per mezzo del suo lavoro artistico, che cantava con il cuore quelle emozioni che ancora oggi ci danno i brividi.
LUCY Letteratura >
Il nuovo libro di
Cristina Comencini
U
no dei temi di Lucy, questo nuovo romanzo della Comencini, è quello della separazione coniugale, tra un uomo e una donna che si sono amati e scelti, molto diversi tra di loro, ma proprio per questo molto passionali; tra quest’uomo e questa donna che hanno costituito una famiglia, molto difficile da mantenere anche in relazione alle continue assenze di Sara. Sara è un’antropologa e la passione scientifica l’ha spesso tenuta lontano dalla famiglia. Franco, che pure l’ha molto amata, ha infine scelto una donna più stabile, più confortevole. I figli hanno conquistato a poco a poco una sufficiente autonomia: Matilde è docile, apprensiva, presentissima al mondo, vorrebbe prendersi cura di tutti e specialmente di Sara; Alex fa l’antropologo come la madre, ma in Canada, con lei oscilla tra aggressività e indifferenza. Un giorno però Sara se ne va, sparisce. Lascia una lettera, nient’altro. Franco, in attesa della spiegazione che gli è stata annunciata, ripercorre le tappe di un matrimonio che non è mai finito. Alex e Matilde, lontani, si parlano e riannodano i legami dell’infanzia, ricordano il dolore della separazione. Sara intanto vive in un tempo diverso dal loro. Sembra guardarli dall’alto di un passato che è il suo, ma è anche il passato di tutti. Lontana eppure vicina come mai prima – la sua fuga si colma progressivamente di senso e di umana magia.
Cristina Comencini scrive con straordinaria ricchezza di accenti la storia di una donna che vuole guardare nel mistero dell’esistere, nei segni che i destini generali lasciano nel cerchio delle famiglie, dentro le rovine che anticipano in realtà una storia nuova. Il nuovo romanzo della Comencini promette di raccontare una donna vera, come accade sempre nei suoi romanzi e nei suoi film. Cristina Comencini, romana da sempre, è figlia del regista Luigi Comencini. Approda al cinema come attrice nel 1969, diretta dal padre, ma decide di laurearsi in Economia e Commercio e diventare giornalista economica e ricercatrice. La sua carriera di scrittrice per il cinema inizia nel 1982 con la sceneggiatura del film per la TV “Il Matrimonio di Caterina”, seguito da “Buon Natale… buon anno” e “Quattro storie di donne”. Esordisce poi come regista nel 1988, con una serie di titoli di successo e, nel 1991 pubblica il suo primo libro “Pagine strappate”. La sua vita da regista e quella di scrittrice proseguono parallelamente e le permettono di produrre capolavori come “La Bestia nel Cuore”, pellicola nominata all’Oscar come miglior film straniero e premiata al Festival del Cinema di Venezia con la Coppa Volpi per l’interprete femminile protagonista, Giovanna Mezzogiorno. Fonte: www.cristinacomencini.it
LUCY di: C. Comencini Editore: Feltrinelli Prezzo: € 12,75 Pagine: 199 63
Claudio Scaringella
Kitchen > a cura de: Il Pacchero Solitario
Spaghettoni Ingredienti per 4 persone
1 scorfano da 800 grammi circa, qualche pomodorino, prezzemolo tritato, 50 grammi di pecorino romano grattugiato, olio extravergine, aglio, sale e pepe.
Preparazione (Livello di difficoltà di preparazione: media)
P
ulite e sfilettate lo scorfano (oppure chiedete alla vostra pescheria di fiducia di farlo per voi) avendo cura di nettare bene la testa e la lisca. Dividetela in due per il senso della lunghezza e soffriggetela in una casseruola da entrambe le facce in olio insaporito con l’aglio in camicia. Salatela, sfumatela quindi con del vino bianco e, appena il vino si sarà consumato, aggiungete dell’acqua fredda. Cuocetela a fuoco dolce per una quarantina di minuti, filtrate il brodo (ristretto) così ottenuto e spolpate con le mani tutta la carne della testa e la lisca del pesce. Unite a questo punto tale polpa al fumetto ottenuto. Ricordo che per una buona riuscita del piatto ogni singolo componente dovrà essere aggiustato di sale e che alla loro
Tempo di preparazione:
60
minuti
sapidità si aggiungerà quella finale del pecorino romano, ma che tale ingrediente non “aggiusterà” uno spaghetto insipido. Lessate gli spaghettoni molto al dente e fate loro terminare la cottura in tale intingolo aggiungendo, infine, il pecorino romano ed il pepe. Mentre gli spaghetti cuociono, tagliate i filetti del pesce a cubetti piuttosto grossolani, che soffriggerete anch’essi in olio extravergine con uno spicchio di aglio schiacciato ed aggiungete qualche pomodorino. Versate quindi l’intingolo così ottenuto sugli spaghettoni che avrete disposto su un piatto da portata; una spolverata di prezzemolo ed una bella grattugiata di pepe nero incoroneranno il vostro capolavoro. Buon appetito da Il Pacchero Solitario
IL PACCHERO SOLITARIO Aprilia, Via Verdi, 29 (Ang. via M.Aurelio) T. 06.92062042
I programmi e i buoni propositi del nuovo anno
vi sentirete in un momento di rinnovamento psico-
sembrano non volerne sentire parlare. Intoppi
logico, in cui le ombre e le azioni del passato comin-
nel lavoro e imprevisti a livello affettivo, possono
ciano ad assumere un senso. Si instaureranno nuovi contatti personali, che vi stimoleranno l’animo. Tuttavia attenzione al portafoglio e a spese improvvise. I vostri numeri fortunati: 14 - 31 - 52
stress e bassa fiducia in voi stessi. Selezionate la vostra sfera affettiva e immergetevi nella natura. I vostri numeri fortunati: 27 - 29 - 53
nel vostro segno, apportandovi una grande pas-
già avvenuto, eppure dovete ancora innaffiare
sionalità e fiamme d’amore che pretenderete
molto la pianta della vostra creatività. Avete bi-
di consumare non solo nel letto, ma anche dimostrando una grande generosità. Potete permettervelo grazie a nuovi introiti lavorativi!
Scorpione
Sembra che all’orizzonte qualcosa di positivo sia
sogno di concentrare le forze, non perdere tempo, siate pratici. Sono in arrivo i traguardi che da tempo mirate. Attenzione a liti nella coppia. I vostri numeri fortunati: 23 - 60 - 71
Non solo siamo fatti di impegni, doveri e aspetta-
una calma apparente che elude il nemico e
tive. L’animo a volte richiede uno sforzo maggio-
che in verità cela il rinnovamento della vostra
re soprattutto per capire chi siamo e cosa stiamo
vita. State pianificando un viaggio, un trasferimento o un cambio di vita e necessitate di calma e razionalità per progettare il passaggio. I vostri numeri fortunati: 4 - 12 - 44
Sagittario
Sembrati pensierosi, stanchi, meditativi. E’
facendo per diventare ciò che vogliamo. Tutto sta nel capire se le nostre azioni sono dettate da scelte o da rinunce. Differenza fondamentale. I vostri numeri fortunati: 6 - 62 - 88
Gli intoppi che avevate previsto si sono rilevati
rando nel vostro animo ipersensibile. Sembrate
veritieri, eppure rimarcare la situazione non vi
deboli ma avete un grande senso di giustizia. Il
porterà a nulla. Sicuramente il senso di solitudi-
senso di abbandono non deve farvi dimenticare che a volte poche parole sono più potenti di eserciti armati. E voi siete dei maestri in questo. I vostri numeri fortunati: 34 - 42 - 74
Capricorno
Alcuni torti che vi sono stati fatti stanno riaffio-
ne è forte ora che vi siete accorti che difficilmente vi fidate degli altri. L’amore della famiglia e degli amici veri può guarirvi dallo scetticismo. I vostri numeri fortunati: 5 - 32 - 63
Un senso di noia vi rende insoddisfatti anche se
State godendo dell’ondata positiva che il Sole vi
non riuscite a lamentarvi di questo come vostro
ha concesso nel mese precedente. Raccogliere i
solito. Preferirete studiare le mosse dell’avver-
frutti di quanto si è seminato è un momento
sario, mentre vi stupirete che forse nel passato avete perso qualcosa che ora possedete solo in parte. Volete di più? Analizzate i vostri errori. I vostri numeri fortunati: 56 - 83 - 88
Acquario
Gemelli Cancro Leone Vergine
destabilizzare la vostra autostima, arrecandovi
Il pianeta dell’amore, vostro protettore, entra
I vostri numeri fortunati: 17 - 70 - 85
66
Bilancia
Il pianeta dei venti, Urano, entra nel vostro campo;
raro e va goduto con tutta la gioia che voi sapete offrire a voi stessi e agli altri. Perfetto periodo per partire in coppia e con i migliori amici. I vostri numeri fortunati: 14 - 36 - 89
L’opposizione del Sole e di Nettuno può portarvi
Buon compleanno pesciolini! Un grande passag-
ad un calo di difese immunitarie, accentuato dal
gio planetario nelle vostre stelle vi rende ottimi
passaggio di Marte che nel vostro segno potrà ag-
compagni di gioco, oltre che audaci amanti! Fate
giungere il carico di stress derivante dal settore
attenzione solamente ad imprevisti lavorativi
lavorativo. Per voi ogni cosa è un impegno improrogabile, ma almeno una tisana concedetevela. I vostri numeri fortunati: 4 - 46 - 67
Pesci
Toro
Ariete
Oroscopo del mese >
e sappiate dare il giusto peso ad inconvenienti. Nettuno vi rende affascinati come perle d’oceano! I vostri numeri fortunati: 45 - 55 - 57