FOR YOU MAGAZINE_DICEMBRE 2014

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Dicembre 2014

Attualità Naspi, il nuovo assegno per la disoccupazione

Salute Combattere l’influenza con l’alimentazione

Moda Versace

Life Ovulazione e calcolo giorni fertili

Viaggio

Estetica

Hong Kong

Capelli crespi cause e rimedi

...e molto altro ancora all’interno




Editoriale di RAFFAELLAPATRICELLI

Anno 5 - Numero 11 Dicembre 2014

UN AUGURIO SPECIALE FOR YOU... Cari lettori,

For You Magazine

“E così è Natale, per i deboli ed i forti, per i ricchi ed i poveri,

Vicolo Brenta, 1 - Aprilia Tel. 333.6024565

il mondo è così sbagliato. E così è Natale, per i neri ed i bian-

Editore e Direttore Creativo Alessandro Immordino

tava John Lennon nel 1971 in “Happy Xmas - war is over”, (nota

chi, per i gialli ed i rossi, smettiamola di combattere”. Così can-

a.immordino@foryoumagazine.it

a tutti con il titolo più comune “So this is Christmas) uno dei

Direttore Responsabile Raffaella Patricelli

suoi brani più noti e apprezzati del repertorio della leggenda del rock and roll. Una canzone rivoluzionaria, densa di mondo

direttore@foryoumagazine.it

e di significati. Inizio così il mio editoriale per questo mese

Collaboratori

di dicembre. Alle porte naturalmente c’è il Natale e non può

Tiziana Sacchetti, Pamela Polizzi Elisabetta Parise, Sara Latorre Giovanna Testa, Gianluca Rini Daniele Lisi, Eleonora Casula

che essere questa l’occasione migliore per far spazio a nuove

Stampa Arti Grafiche Europa Via Vaccareccia, 57 - Pomezia

riflessioni. Strimpellare questa canzone con l’ukulele o con la chitarra diventa sempre un’esperienza unica. E potrebbe essere questa – sì una canzone – la soluzione perfetta per insegnare ai bambini un nuovo inno alla speranza nonostante questi tempi di crisi oscura, prima di tutto culturale che economica. Proprio ai

Per la tua pubblicità su FOR YOU MAGAZINE redazione@foryoumagazine.it

più piccoli dobbiamo rivolgerci per sperare in un mondo miglio-

www.foryoumagazine.it

citando un’altra strofa di questa grande canzone per dire a tutti

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re lontano da guerre ingiuste, lontano da discriminazioni, odio ed emarginazione. E io, che ormai ci ho preso gusto, concludo voi: “Buon Natale e felice anno nuovo”. Speriamo sia un buon anno senza timori né paure. E così è Natale, con tutto quello che è successo. Un altro anno se n’è andato e uno nuovo è appena iniziato. E così è Natale, auguro a tutti di essere felici alle persone vicine e a quelle care ai vecchi ed ai giovani”.

Registrazione al Tribunale di Latina Nr. 927 del 23/07/2010

Raffaella Patricelli

Distribuzione gratuita

direttore@foryoumagazine.it



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inquestonumero

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8 Focus:

Pillole di conoscenza.

10 Attualità:

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E’ Natale, nonostante la crisi e l’incertezza.

12 Attualità:

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WhatsApp è la causa del 40% dei divorzi italiani.

14 Attualità:

Quanto ci costa il Natale in fatto di consumi?

16 Life:

Come si comportano i bambini quando sono nella pancia?

20 Life:

Televisione. Tutti pazzi per il Coocking.

26 Salute:

Conseguenze dell’insonnia. Dormire meno di 6 ore crea problemi.

32 Salute:

I sintomi del disturbo narcisistico della personalità.

34 Estetica:

Feste natalizie e benessere fisico.

36 Alimentazione:

Regimi alimentari a confronto. Le caratteristiche della dieta a zona.


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ommario Dicembre

duemilaquattordici

38 Viaggio: Santa Claus Village in Finlandia. 42 Moda donna: Women’s Clothing Autunno/Inverno. 48 Shopping donna: Christmas: Idee regalo per “Lei”. 50 Shopping uomo: Christmas: Idee regalo per “Lui”. 52 Design: Speciale Living Room. 56 Cinema: Big Eyes, il nuovo film di Tim Burton. 58 Musica: Il ritorno di Gianna Nannini. 60 Motori: Nuova Maserati Ghibli.

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Pillole di conoscenza >

FOCUS

Pani, pandolci e panettoni tipici del periodo Natalizio

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uesta dei pani dolci delle feste è un’usanza diffusa in tutta l’Europa. In origine i pani da consumare durante le feste non erano dolci, bensì grosse pagnotte alla cui preparazione sovrintendeva il padrone di casa. Prima della cottura egli vi incideva, con il coltello, una croce in segno di benedizione. Il pane veniva poi mangiato da tutta la famiglia durante la cerimonia natalizia del ciocco. In Francia ancora oggi nelle campagne si usa cuocere il ”Pan de Calandre”. Secondo la tradizione, se ne taglia un pezzetto e su questo vengono incise tre o quattro croci; è un talismano capace di guarire molti mali. Il resto del pane viene consumato da tutta la famiglia. In Inghilterra alcuni fornai regalano ai clienti una piccola focaccia di buon augurio. Ma in Lombardia c’è il pane più famoso del mondo: il Panettone. Pare che esso prenda nome da un certo

Toni, garzone di fornaio, che decise di arricchire il semplice pane di tutti i giorni con ingredienti costosi e pregiati: burro, uova, zucchero, uvette e frutta candita, forse per far piacere a una bella golosa. Chiunque l’abbia inventato, il panettone milanese è oggi consumato in tutto il mondo. Ai giorni nostri, il panettone è il dolce che si prepara, secondo ricette diverse, a Milano e a Genova. Il panettone milanese era, una volta, tondo e schiacciato come una piccola polenta, ma ormai è prodotto con la caratteristica forma a cupola. I suoi ingredienti sono la farina bianca, l’uovo, lo zucchero, il burro, l’uvetta, il cedro e l’arancia canditi. Necessita di una doppia lievitazione in un forno da pasticceria con temperature molto elevate. Generalmente è servito con la panna montata e zabaglione caldo.

Com’è nata la leggenda di Babbo Natale?

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l mito di Babbo Natale nasce dalla leggenda di San Nicola, vescovo bizantino vissuto nel IV secolo: secondo la tradizione, San Nicola regalò una dote a tre fanciulle povere perché potessero andare spose invece di prostituirsi. Nel Medioevo si diffuse in Europa l’uso di commemorare questo episodio con lo scambio di doni nel giorno del Santo (6 dicembre). Nei Paesi protestanti San Nicola perse l’aspetto del vescovo cattolico ma mantenne il ruolo 8

benefico col nome di Samiklaus, Sinterclaus o Santa Claus. I festeggiamenti si spostarono alla festa vicina più importante, Natale. L’omone con la barba bianca e il sacco pieno di regali, invece, nacque in America dalla penna di Clement C. Moore, che nel 1822 scrisse una poesia in cui lo descriveva come ormai tutti lo conosciamo (ispirandosi a un suo vicino di casa olandese). Questo nuovo Santa Claus ebbe successo, e dagli anni Cinquanta conquistò anche l’Europa diventando, in Italia, Babbo Natale.


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l Natale è la festa più popolare del mondo, celebrata da Cristiani e non Cristiani. Ma non tutti festeggiano la nascita di Gesù il 25 dicembre. I cristiani ortodossi in Armenia, per esempio, celebrano il Natale il 6 gennaio (ovvero nel giorno del battesimo di Gesù, come era antica tradizione), mentre gli ortodossi in Russia ed Etiopia il 7 gennaio.

fiutava di rinnegare la sua fede e di sposare colui col quale aveva scambiato solenne promessa. Ma quando i soldati cercarono di portarla via, si accorsero, con stupore, che era inamovibile come una roccia; non riuscirono a muoverla nemmeno una coppia di buoi, e neanche un getto di pece bollente. Allora il giudice, esasperato, la condannò a morte.

Tutto il mese di dicembre è ricco di feste e antiche tradizioni legate al Natale e alla consuetudine di scambiarsi doni: il 13 dicembre in alcune parti dell’Italia si festeggia Santa Lucia, secondo la leggenda, Lucia venne martirizzata a Siracusa durante la persecuzione di Diocleziano. La fanciulla era fidanzata ad un suo ricco e potente concittadino. Durante un pellegrinaggio al sepolcro della martire Agata di Catania, per invocare la guarigione della madre ammalata, la santa le apparve predicendole il martirio.

La sua festa cade proprio il 13 dicembre, giorno della sua morte; ad essa sono legate molte usanze. Una di queste è di non mangiare pane proprio quel giorno, in memoria di una carestia avvenuta in Sicilia nel secolo diciottesimo, risolta grazie all’intervento della santa, che convogliò in Sicilia una flotta di navi cariche di frumento.

Tornata a Siracusa, Lucia decise di rinunciare alle nozze e di donare tutti i suoi averi ai poveri; per non cedere alle suppliche del fidanzato, si strappò gli occhi. Venne denunciata dal mancato sposo, come cristiana, alle autorità romane; trascinata in tribunale, il giudice la condannò a vivere in un lupanare, dato che si ri-

Fonte: www.focus.it

Curiosità legate alla festa del Natale

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In Veneto, in Austria ed in Cecoslovacchia assunse la funzione di distribuire doni ai bambini, lasciando per i monelli non il carbone, ma una bacchettina, severo monito per i discoli. Ancora oggi in provincia di Bergamo e Brescia si dice che Santa Lucia passi nella notte, fra il 12 e il 13 dicembre, per lasciare i doni ai bimbi. Un tempo, per darle il benvenuto, le lasciavano dei dolcetti non più grandi di una moneta, che venivano legati ai lacci delle scarpe, depositate sulla finestra della cucina con del fieno per il suo asinello.

L’Euphorbia pulcherrima o “stella di Natale”

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Natale è la stella che brilla di più (dopo la Stella Cometa, naturalmente). L’Euphorbia pulcherrima, meglio conosciuta come Stella di Natale, è un “astro” che viene da lontano. Più precisamente dal Messico, dove cresce in forma di cespuglio e può raggiungere un’altezza che varia dai 2 ai 4 metri. Gli Aztechi credevano che le sue foglie scarlatte fossero state generate dalle gocce di

sangue scaturite dal cuore spezzato di una dea che soffriva per amore, e la usavano per ricavare un pigmento rosso. Carica di questo fascino, l’Euphorbia è la pianta più venduta nel periodo Natalizo (basti vedere i tantissimi esemplari che si coltivano nelle serre). Un accorgimento: il lattice che scaturisce dai suoi rami è irritante per la pelle, velenoso se ingerito e tossico per cani e gatti. Se nella vostra casa abita un bambino o un amico a quattro zampe, sistematela lontano dalla sua portata. 9


Attualità> di Pamela Polizzi

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nonostante la crisi... Ennesimo Natale all’insegna dell’austerità e della ristrettezza economica: tra ansie e preoccupazioni ritroviamo serenità e speranza.

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a crisi dilagante degli ultimi anni ha contribuito a diffondere tra la gente pessimismo e inquietudini: si è smarrita la fiducia negli altri e nel Paese, si è persa la speranza di potercela fare. Il Natale può essere l’ occasione giusta per fermarsi e riflettere su ciò che eravamo e ciò che siamo diventati. La crisi, già da diversi anni, è divenuta leitmotiv della nostra quotidianità, argomento cruciale che monopolizza i discorsi tra amici, gli scambi di opinioni tra colleghi o familiari; è una presenza costante, uno stridore che risuona confusamente nelle nostre orecchie, per le strade, tra la gente. Sull’onda lunga dei mass media, dei giornali, dei programmi televisivi tutti noi ci lasciamo andare a speculazioni di ogni tipo sulla situazione odierna, quasi a voler, e a volerci, ricordare della regressione dilagante che sta investendo il Paese. Eppure potremmo farne a meno. Potremmo evitare di parlarne continuamente e in ogni dove. Basterebbe guardarsi intorno, osservare i cancelli chiusi delle aziende e le saracinesche abbassate dei negozi; basterebbe notare le fila lunghissime alle mense della Caritas e le strade addobbate a festa ma poco movimentate. Basterebbe riflettere silenziosamente sulle condizioni di vita di chi non ha più un lavoro o di chi fatica a trovarlo, per rendersi conto di quanto le cose siano cambiate. Parlare della crisi può aiutarci, forse, ad esorcizzarla e a renderci coscienti della situazione e delle nostre capacità, ma sfor10

tunatamente ciò che resta di tante parole è il pessimismo, la sfiducia, uno stato di malessere che ci porta a vedere le cose più nere e buie di quello che sono. Varrebbe la pena, allora, approfittare di questo ennesimo ‘Natale di crisi’ per accendere una luce nell’oscurità, per preservare, accrescere e condividere la speranza di un cambiamento reale e concreto. E poiché il cambiamento, prima di essere esteriore, è interiore, le feste natalizie di quest’anno, vissute con le persone più care, potrebbero davvero costituire un’opportunità di rinascita perché al di là delle apparenze nefaste è bene mantenere acceso un barlume di speranza per non lasciarsi sopraffare da ciò ci circonda. Anche se le cene e i rinfreschi subiranno un ridimensionamento in nome dell’austerità e di un sistema economico ormai in sofferenza, il Natale potrà costituire un momento di intima riflessione e di confronto, l’occasione giusta per accantonare i problemi e godersi a pieno il calore familiare; potrà essere motivo di riavvicinamenti ed aperture verso gli altri, di solidarietà e riscoperta di tradizioni e valori spesse volte offuscati dal dio denaro. E chissà che queste feste, proprio perché vissute in maniera sobria e contenuta, non ci spingano ad un nuovo modo di pensare e di agire, chissà che non inducano in noi un atteggiamento nuovo, propositivo rispetto al futuro incerto che ci si prospetta. Sgomberiamo la mente da preoccupazioni e ansie soffocanti, affinché questo Natale, nella sua essenza religiosa o nelle sue radici pagane, possa divenire mirabile metafora del nostro tempo, principio della risalita e inizio di nuove speranze.



Attualità > di Pamela Polizzi

WhatsApp come causa di

divorzio

E’ causa di 4 divorzi su 10: i messaggi, inviati e ricevuti, sono fra i più citati in tribunale come prova dell’infedeltà del partner.

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’Italia, si sa, è terra di divorzi e sebbene l’ultimo report dell’Istat indichi una leggera diminuzione del dato generale le rotture matrimoniali definitive sono ancora moltissime: 53 mila ogni anno, 173 ogni 1.000 matrimoni. Causa principale, neanche a dirlo, l’infedeltà: sempre esistita, certo, ma sempre più smascherata e smascherabile grazie alle nuove tecnologie che agevolano l’individuazione dei fedifraghi seriali. Stando ai dati forniti dall’Associazione degli avvocati matrimonialisti, nel 40% delle scartoffie prodotte per giungere all’interruzione delle nozze fa capolino l’applicazione di messaggistica istantanea WhatsApp, citata come prova inequivocabile dell’infedeltà del partner. Ciò, da un lato, è indicativo del ruolo centrale svolto dalle nuove piattaforme comunicative nel mantenimento delle relazioni extraconiugali, dall’altro dei limiti di queste stesse piattaforme che rendono sempre più semplice la scoperta degli infedeli. Difatti, nonostante WhatsApp e simili siano funzionali al mantenimento dei contatti in quanto diffusissimi, intuitivi e generalmente economici, essi 12

possono rivelarsi pericolosi se non si tiene conto del fatto che le foto e i video condivisi, scaricati automaticamente dal dispositivo e dunque archiviati nello smartphone, possono essere facilmente rintracciati. A tal proposito Gian Ettore Gassani, presidente dei matrimonialisti italiani, ha raccontato al Times che «I social media hanno dato una gran mano ai tradimenti in Italia rendendoli più semplici prima tramite gli sms, poi con Facebook e ora con WhatsApp»; un mix di strumenti che avrebbe addirittura incoraggiato il ritorno del latin lover giacchè «gli amanti possono scambiarsi tra loro immagini osè». E ancora «abbiamo conosciuto adulteri utilizzare l’app per gestire tre o quattro relazioni in contemporanea che è come dinamite». Il consiglio? «Siate prudenti: WhatsApp rende semplice tradire ma anche essere scoperti. I partner spesso si insospettiscono quando sentono il suono che indica l’arrivo di un nuovo messaggio». Niente di nuovo sotto il sole: queste affermazioni riportano la memoria agli studi sul rapporto social media e divorzio, presentati solo un paio d’anni fa dall’associazione inglese degli avvocati, in cui veniva additato Facebook come responsabile di un terzo delle rotture di coppia. Evidentemente pure le tecnologie dei fedifraghi evolvono: di fondo, comunque, resta la natura infedele degli uomini e delle donne.



Attualità > di Alessandro Galante

quanto ci costa in fatto di consumi? Se è vero che tutti i nodi vengono al pettine, il mese di dicembre, con le mode festaiole che si porta dietro, è il momento giusto per fare due conti in termine di spesa...

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rmatevi di carta e penna, lettori cari, e prendete nota di quanta energia avete risparmiato nell’arco dell’anno. Beh, direte: “con la crisi che c’è, il lavoro che manca... su cosa ancora avremmo dovuto risparmiare?” Bella domanda senz’altro, ma per rispondervi ve ne faccio un’altra: quanto ci costa il Natale – o meglio il consumismo natalizio – in termini di impatto ambientale? Qualche anno fa Terna, società responsabile in Italia della gestione di energia elettrica sulla rete ad alta tensione, rilevava: “Durante le festività natalizie i consumi fanno aumentare di 1.000 Megawatt il fabbisogno di energia elettrica. Nei giorni a ridosso del Natale l’effetto delle luminarie si traduce infatti in un aumento della domanda di elettricità, rispetto ai valori medi del periodo, equivalente al consumo nell’ora di picco di una città come Bologna. 15 milioni di abitazioni illuminate e addobbate a festa consumano in totale, giornalmente, circa 750 MW. Ammonta invece a circa 250 MW il maggior consumo dovuto alle insegne luminose, ai festoni, agli addobbi natalizi delle città e degli esercizi commerciali...” Il WWF viene in nostro aiuto stilando un decalogo con consigli pratici su come evitare di aumentare il nostro impatto am14

bientale in queste festività, a partire dall’addobbo di alberi nostrani piuttosto che degli abeti, fino all’uso di lampadine a basso consumo (non correte a comprarne altre se quelle che avete non sono da buttare!). Occorre evitare piatti, bicchieri e posate usa e getta; privilegiare prodotti locali e di stagione; regalare prodotti biologici, del commercio equo e solidale, oppure elettrodomestici e apparecchi tecnologici solo se “efficienti”... Aggiungerei: “e solo se utili”! La triste pratica dell’usa e getta ci ha abituati a buttarci alle spalle tante di quelle merci (siamo sicuri che fossero proprio rifiuti?) che non ci rendiamo conto di quanto l’euforia consumistica delle feste contribuisca a far sì che il Natale “spesso si trasformi nella festa più impattante dell’anno”, come ha dichiarato Fulco Pratesi, Presidente onorario del WWF Italia. La crisi degli ultimi anni ha messo a nudo proprio le fragilità del sistema, costruito su una produzione spasmodica del superfluo e, se nel corso dell’anno siamo tornati ad esempio alla vecchia “sporta” per la spesa al posto delle innumerevoli buste in plastica, arrivati al 24 dicembre tutti noi pretendiamo il fatidico “pacchetto” per incartare i regali! E andiamo a far la spesa non di certo in bicicletta, ma con il suv, come se i centri commerciali fossero sul Gran Sasso. E pensare che i Re Magi s’erano fatti parecchi km per onorare un Bambino nato al freddo e al gelo...



Life> di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)

bambini Oggi, grazie alla moderna tecnologia è stato possibile squarciare il velo di mistero che avvolgeva la gestazione. In questo articolo vi sveleremo 7 punti che potrebbero lascervi a bocca aperta...

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i tratta di azioni, comportamenti e reazioni difficili da immaginare. Ecco, spiegati in sette punti, come si comportano i bambini quando sono ancora nella pancia della mamma. È un po’ come scoprire un mondo sconosciuto, con i suoi misteri e le sue meraviglie, perché se vogliamo è proprio di questo che si tratta. Una volta era difficile pensare che si potessero scoprire queste cose, anche solo immaginarle era qualcosa che esulava anche dalla fantasia di madri e padri. Si, si sentivano i movimenti, quelli che per abitudine si chiamano calci, e che forse potrebbero anche essere, ma non era possibile andare oltre. Poi, con l’evolversi della tecnologia, a partire dall’ecografo che già da anni ormai permette di avere delle immagini relative, ma pur sempre significative del feto durante il suo percorso evolutivo, si è cominciato a squarciare il velo che nascondeva tutto quello che

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accadeva nel grembo di una gestante. E non è tutto, perché poi con l’avvento dell’ecografia in 4D, si è andato molto oltre, fino a poter addirittura scorgere, o almeno intuire, i lineamenti e gli atteggiamenti del viso. Ma vediamo nello specifico di cosa si tratta. Si è appena accennato alle possibilità offerte dall’ecografia in 4D. Ora, con questa tecnica e con queste nuove apparecchiature è di fatto possibile vedere la facce che fanno i bambini già a partire dalla ventiquattresima settimana. Sono infatti in grado di assumere espressioni del viso che possono essere tranquillamente paragonate ad un sorriso, e sembra che questa espressione rispecchi anche il loro stato d’animo. Andando avanti nella gestazione, a partire dalla trentaseiesima settimana, sono in grado anche di assumere espressioni più complesse, quindi possono aggrottare la fronte, corrucciarsi, avere la bocca tesa o il naso arricciato. Cose che prima non si immaginavano neppure. Sviluppano il gusto, perché in effetti assorbono a partire dalla


ventesima settimana, attraverso il liquido amniotico, i nutrienti che assumono le madri quando mangiano e questo, in qualche modo, fa loro sviluppare un certo gusto. È stato dimostrato che se durante la gestazione una mamma mangia più frequentemente un qualsiasi alimento, il nascituro lo gradirà in modo particolare anche negli anni a venire. Reagiscono alle situazioni difficili e stressanti. Lo stato d’animo della madre viene avvertito dal feto, che reagisce a questa situazione con delle azioni specifiche, è stato infatti dimostrato che se una madre è ansiosa o stressata, il bimbo reagisce portando la mano sinistra al volto. Sembra che piangano. Si, è così, anche se sembra assurdo, e ovviamente lo fanno silenziosamente, dal momento che il loro non è un pianto effettivo, bensì delle espressioni del volto o degli atteggiamenti riconducibili al pianto. Con l’aiuto di un registratore video ad ultrasuoni, accostando una fonte rumorosa di pochissimi decibel al ventre della madre, si sono registrate le reazioni appena citate.

Imparano le filastrocche. Uno studio condotto presso l’Università della Florida che si è avvalsa della collaborazione volontaria di un certo numero di gestanti alle quali è stato chiesto di leggere delle filastrocche due volte al giorno per alcune settimane nel terzo trimestre di gravidanza, si è potuto constatare che durante tali letture il battito del bambino rallentava, sintomo di una rilassatezza indotta dall’udire le filastrocche che ormai aveva imparato a riconoscere. Stesso discorso per le canzoni. Si è dimostrato che facendo ascoltare al feto, sempre durante il terzo mese, ripetutamente una stessa canzone, anche dopo la nascita, riascoltandola, mostravano una più intensa attività cerebrale, sintomo del fatto che la riconoscevano.

Sono in grado di fare movimenti coordinati tra mano e bocca. Dal terzo mese di gravidanza il feto comincia a ciucciarsi il dito, e questa è una tipica azione coordinata, perché riesce a armonizzare l’apertura della bocca con altri movimenti, in questo caso del braccio e della mano.

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Life> di Daniele Lisi (www.tuttasalute.net)

fare l’amore aiuta a bruciare

calorie Nella palestra della camera da letto, la più bella che esista, si bruciano tante calorie come in una palestra tradizionale...

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efinire però con esattezza le calorie che si possono bruciare quando si fa l’amore, non è cosa semplice. Tuttavia un recente studio, valuta, azione per azione, il numero di calorie che si possono eliminare...

possono essere brevi o anche molto lunghi, per cui le calorie indicate sono puramente indicative.

Per spogliarsi si eliminano 24 calorie. Una valutazione che potremmo definire senz’altro a dir poco originale, perché spogliarsi è qualcosa di estremamente vago, molto generico, quindi se vogliamo anche la valutazione circa le calorie interessate è poco attendibile. Si è in inverno o in estate? Si è in pigiama, in camicia da notte o si è vestiti di tutto punto. Le valutazioni da fare sono quindi diverse, a meno che la valutazione delle calorie bruciate non si riferisca all’eccitazione, al coinvolgimento emotivo che, in parte o in buona misura potrebbe essere il responsabile.

Infine, per rivestirsi altre 32 calorie. Curiosa valutazione, se vogliamo, perché molto dipende, anche in questo caso dalla natura del rapporto, dal momento in cui esso avviene, dallo stesso abbigliamento. Un conto è se si tratta della sera, per cui il rivestirsi nemmeno avviene, altra cosa sé è durante la giornata, semmai quando ci si riveste senza fretta, con calma, perché non si hanno altre cose da fare. Altra storia quando si tratta di un rapporto che si svolge nella clandestinità, diciamo così, per cui il tutto avviene quasi sempre con una certa fretta.

I preliminari fanno fuori 102 calorie. Anche in questo caso sembra essere una valutazione non troppo attendibile in quanto molto dipende dal tempo che ci si dedica. I preliminari non sono una partita di calcio, non hanno un tempo prefissato, 18

Orgasmo: in questo caso la valutazione è diversa in base al sesso, quindi 203 calorie per lui e 250 per lei. Forse il solo dato un tantino più preciso, che più si avvicina alla realtà, in quanto non dovrebbe essere soggetto a troppe variabili, anche se oggettivamente anche in questo caso il tempo potrebbe variare da soggetto a soggetto.

Ma in fondo, a parte queste valutazioni decisamente originali, che se vogliamo lasciano anche il tempo che trovano, l’importante è fare l’amore, e poi quello che si brucia, non è certamente il primo pensiero dei due amanti...



Life > di Maria Elisabetta Santon (nanopress.it)

Televisione,

Tutti pazzi per il

cooking Dalla televisione generalista, ai canali nati con l’avvento del digitale terrestre, alla tv a pagamento… non c’è area del piccolo schermo in cui, negli ultimi anni, non abbiano fatto irruzione i programmi televisivi dedicati alla cucina.

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ben vedere, il Cooking è un genere che da sempre appassiona il pubblico italiano...

Complice, probabilmente, il fatto che l’arte culinaria faccia un po’ parte del Dna del Belpaese. Forse non tutti ricordano che la prima cuoca della tv nostrana fu, già agli albori, negli anni Cinquanta, Luisa De Ruggieri volto di Vetrine, programma condotto da Elda Lanza, dedicato alle rubriche femminili. Negli anni Settanta, poi, la cucina in tv si affermò con programmi come “Colazione allo Studio 7”, divenuto poi “A tavola alle 7”, in onda sulla Rai e “Telemenù” con Wilma De Angelis, nel programma trasmesso da TMC, giusto per citarne alcuni. Oggi la tv italiana sembra non poter fare davvero a meno di fornelli, chef e ricette, così la cucina viene proposta, qui è il caso di dirlo, in tutte le salse: dalle lezioni dei programmi tutorial alle competizioni digame e talent show, fino ad arrivare ai canali tematici interamente dedicati al Cooking. Senza dubbio format forti e di successo arrivati dall’estero, primo fra tutti MasterChef, hanno aiutato il genere a consolidarsi e ottenere particolare apprezzamento anche da parte del pubblico italiano. Il carisma e la fama acquisita da chef divenuti star del piccolo schermo, come Carlo Cracco o Simone Rugiati, contribuiscono

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a regalare una particolare allure al genere. E se è vero che nomi celebri della cucina sono divenuti ormai volti televisivi a tutti gli effetti, è altrettanto vero che si è verificato un processo inverso che ha fatto sì che personaggi della tv abbiano deciso di indossare i panni di chef, basti pensare al caso di Benedetta Parodi o Tessa Gelisio. Il cooking, dunque, ha acquisito un fascino particolare, piace perché intercetta la passione per la cucina che caratterizza molti italiani, perché unisce l’arte alla praticità e permette di godere immediatamente dei risultati del proprio lavoro. Ma, volendo approfondire ulteriormente l’analisi, potremmo rintracciare le ragioni del successo dei programmi di cucina (così come dei molti programmi lifestyle dedicati ad attività manuali) nelle parole dell’antropologo Richard Sennett che, nel suo saggio “L’uomo artigiano”, analizzando il valore dell’artigianalità, afferma: “ciò che siamo discende direttamente da ciò che il nostro corpo sa fare”. Allora forse, nella società contemporanea, che tende spesso a privilegiare la sfera intellettuale e a non valorizzare adeguatamente quella del lavoro pratico e manuale, nella cosiddetta Modernità liquida, segnata da un senso continuo di precarietà, la cucina rappresenta un modo appassionante e divertente per riacquisire quel contatto con la manualità che ci ancora alla realtà nella sua dimensione più pratica e concreta. Forse, spesso, troppo trascurata.



Salute> di Gianluca Rini (www.tantasalute.it)

Cervicale come curarla con i rimedi naturali

La cervicale, con il dolore che causa, è spesso molto fastidiosa. Il tutto è riconducibile ad una sensazione dolorosa che parte dal collo e coinvolge anche le spalle, rendendo i movimenti difficili da compiere.

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ossiamo però contrastarla ricorrendo a dei rimedi naturali, che si dimostrano sempre piuttosto utili a vantaggio del nostro benessere. I rimedi naturali contro la cervicale sono diversi e tutti garantiscono la possibilità di stare meglio senza fare ricorso a farmaci vari. In particolare questi rimedi naturali sono utili per contrastare i sintomi della cervicale e nello specifico il mal di testa da cervicale. Il ricorso alla fitoterapia Molti per curare la cervicale ricorrono ai farmaci e alla riabilitazione. Tuttavia non bisogna trascurare di tenere in considerazione alcuni rimedi tratti dalla natura. Fra questi non possiamo dimenticare gli olii essenziali di rosmarino e lavanda, che riescono a curare i dolori cervicali grazie alle loro proprietà rilassanti e defaticanti. Basta massaggiare la zona interessata dal dolore due o tre volte al giorno mediante un composto ottenuto diluendo 50 ml di olio vegetale con 15 gocce di essenza di rosmarino, fino al completo assorbimento da parte del corpo. Anche il salice bianco può essere indicato per la cura della cervicale. E’, infatti, un ottimo antireumatico e analgesico. Possia22

mo rintracciarlo in erboristeria o come tintura o sotto forma di capsule. Dovremmo utilizzarne una quantità compresa fra i 60 e i 240 mg al giorno. Un altro rimedio utile per la cervicale è rappresentato dall’artiglio del diavolo, che riesce ad alleviare i dolori muscolari grazie alle sue proprietà antinfiammatorie. Possiamo trovarlo in erboristeria sotto forma di estratto secco, di cui bastano dai 600 ai 1200 mg al giorno. Da non dimenticare nemmeno l’estratto di boswellia serrata, anch’esso dalle proprietà antinfiammatorie. Anche la liquirizia contiene una sostanza dall’azione antinfiammatoria. Si tratta della glicirrizina, che è in grado di inibire la degradazione dei corticosteroidi umani ed è capace di agire contro le infiammazioni a livello articolare. In ogni caso la liquirizia non deve essere consumata per lunghi periodi. La corretta alimentazione Anche la corretta alimentazione è utile per contrastare la cervicale. È importante aumentare l’apporto di vitamina D, consumando ad esempio salmone, acciughe, aringhe e tonno. Non dobbiamo dimenticare quei cibi che determinano un ricco apporto di acidi grassi omega 6 e omega 3, come gli olii di semi, soprattutto quelli di lino e di noci. Utili sono anche altri alimenti, come legumi, uova, noci, mandorle, soia e derivati. È importante anche bere ogni giorno 1 o 2 litri d’acqua che contenga un’elevata percentuale di calcio.



Salute > di Camilla Buffoli (www.tantasalute.it)

Ridere Una bella risata è capace di sollevare il nostro umore. Dovremmo tenerlo sempre presente, perché, anche nelle situazioni difficili, dovremmo cercare di prendere tutto con l’ironia.

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è vero che siamo “animali sociali”, è opportuno non tirarci indietro, quando si tratta di metterci a ridere insieme agli altri. Sicuramente i rapporti sociali ne possono trarre beneficio.

Invece di stare a piagnucolare, senza ottenere niente, impara a ridere e vedrai quanto ti sentirai meglio. Non ci credi? Prova a vedere la spiegazione.

Stimola la circolazione sanguigna Alcune ricerche hanno dimostrato che ridere fa bene alla salute, perché riesce a stimolare la circolazione del sangue, il cuore e l’apparato cardiovascolare. Inoltre migliora la respirazione e fa bene ai polmoni, aumenta il rilascio di endorfine e riesce a far lavorare i gruppi muscolari.

idere fa proprio bene alla salute, perché riesce ad attivare nel nostro organismo tanti meccanismi importanti, che contribuiscono al nostro benessere.

Allevia il dolore Ridere riesce ad attivare nel nostro corpo la produzione di veri e propri antidolorifici naturali. Proprio per questo una bella risata permette di alleviare il dolore, soprattutto quando questo ha a che fare con il disagio muscolare. Risolleva l’umore Potrebbe sembrare scontato, ma non lo è affatto. Una semplice risata può aiutare a combattere cattivo umore e depressione. Basta semplicemente guardare un breve video divertente, per notare la differenza. Prova ad inventare dei giochi simpatici o a cercare su YouTube un video che ti piace tanto, per esempio quello di un gatto divertente. Ti sentirai meglio! Aiuta le relazioni Condividere un’esperienza divertente con gli altri o un’azione che fa ridere in generale contribuisce ad instaurare un legame tra le persone. Se 24

Contrasta lo stress Se sei stressato, non c’è modo migliore per combattere le preoccupazioni e i troppi impegni se non quello di farsi una risata. In questo modo viene messa in atto una risposta molto efficace alla tensione e quindi possiamo alleviare i nostri momenti di stanchezza e di affaticamento. Lo stress può essere combattuto anche con rimedi naturali, ma una bella risata è proprio ciò che ci vuole. Rafforza le difese immunitarie Diversi studi scientifici hanno messo in luce che non siamo molto lontani dal dimostrare che ridere può rafforzare le nostre difese immunitarie. Ridere riesce a bloccare la produzione degli ormoni dello stress, come il cortisolo. Il nostro sistema immunitario ne trae grande beneficio. E’ da specificare, comunque, che questi studi ancora non sono molto ampi e che tanto deve essere ancora messo in evidenza.



Dieci Salute > di Elisabetta Parise (www.tantasalute.it)

conseguenze

dell’insonnia Un recente studio ha evidenziato che dormire meno di sei ore comporta conseguenze deleterie notevoli per il nostro organismo.

E

’ stato ampiamente dimostrato che dormire tra le sei e le otto ore a notte, a seconda di quanto necessita il nostro organismo, è fondamentale per la memoria, l’attenzione, l’intelligenza logico-matematica e l’umore. Il sonno, infatti, è fondamentale per il benessere psicofisico in quanto consente all’organismo di recuperare le energie spese nelle attività quotidiane e al cervello di registrare e consolidare le esperienze vissute. Ma cosa succede al nostro organismo quando dormiamo poco? Un recente studio commissionato dall’Università di Harward ha evidenziato come il 23% delle persone statunitensi dorma meno di sei ore, contro il 29% degli europei. E le conseguenze deleterie per l’organismo sono notevoli. DEPRESSIONE Questo disturbo è dovuto a uno squilibrio nella produzione

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della serotonina, un neurotrasmettitore che ha la funzione di regolare il tono dell’umore. Studi recenti pubblicati in Germania hanno evidenziato come l’insonnia sia il più rilevante sintomo prodromico (cioè che anticipa la comparsa) della depressione. Un alterato equilibrio sonno-veglia, infatti, causa nervosismo, stress ed eccessiva tensione. DISTURBI CARDIOVASCOLARI Durante il sonno e a riposo l’attività cardiaca rallenta e la pressione arteriosa diminuisce. Nelle persone che soffrono di insonnia, invece, viene meno questo rallentamento fisiologico delle funzioni vitali e aumentano lo stress e la tensione. Pertanto, se questo disturbo si prolunga nel tempo, aumenta il rischio di ipertensione e di malattie cardiovascolari. RIDUZIONE DELLE DIFESE IMMUNITARIE Durante il sonno, l’organismo libera le citochine, sostanze che modulano la risposta immunitaria e didifesa dell’organismo nei confronti delle malattie. Se una persona dorme in modo insufficiente viene prodotta una quantità troppo scarsa di citochine e, conseguentemente, il rischio di ammalarsi aumenta. IPOTIROIDISMO L’insonnia causa la diminuzione nella produzione del Tsh,


l’ormone che stimola l’attività della tiroide. Questo può determinare l’insorgere dell’ipotiroidismo, patologia della tiroide dovuta a un’insufficiente ed errata produzione ormonale. Questo disturbo provoca depressione, mancanza di forze e aumento di peso.

OBESITÀ Chi dorme male ha maggiori probabilità di accumulare chili di troppo. In caso di insonnia, infatti, aumenta la produzione dell’ormone grelina, che segnala la fame, mentre diminuisce quella della leptina, che segnala la sazietà. Un peso eccessivo favorisce, conseguentemente, la comparsa del diabete. Recenti studi svedesi, inoltre, hanno dimostrato come il sonno ridotto alzi i livelli di glicemia e abbassi quelli di insulina. SCARSA MEMORIA Durante la fase di sonno Rem il cervello tende ad essere iperattivo: rielabora le esperienze vissute durante la giornata, memorizza le nozioni apprese e attiva vari processi cognitivi. In caso di insonnia questi processi non trovano il tempo necessario per verificarsi e, di conseguenza, durante la giornata sono frequenti cali di memoria e difficoltà di apprendimento e rendimento. DISTURBI ALLA VISTA Durante il sonno, il tono muscolare diminuisce per dare modo ai muscoli di essere perfettamente efficienti e rigenerati. Questo vale necessariamente anche per i muscoli degli occhi, preposti al meccanismo dell’accomodazione, che consente la messa a fuoco degli oggetti. Ecco perché, se non si dorme bene o sufficientemente, si può avere difficoltà nella visione correndo il rischio di compromette la salute oculare.

DISTURBI URINARI E RENALI Alcuni studiosi del New England Research Institute del Massachusetts hanno eseguito una ricerca su 1.600 uomini e 2.500 donne di circa 48 anni per valutare la qualità del loro sonno e la presenza di disturbi urinari e renali. Dallo studio è emerso un collegamento tra questi ultimi e l’insonnia. Inoltre, è emerso come i disturbi del sonno incidano anche sulla disfunzione erettile maschile. INVECCHIAMENTO PRECOCE Alcuni studiosi dell’University hospital case medical center di Cleveland hanno esaminato la pelle di un gruppo di donne fra i 30 e i 49 anni composto da soggetti con differenti abitudini legate al sonno. Nelle donne che dormivano in modo soddisfacente la perdita di acqua attraverso la pelle é risultata minore. Inoltre, il punteggio legato all’invecchiamento intrinseco del derma é risultato piú elevato nelle donne con difficoltà a riposare. CANCRO Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention dell’American Association for Cancer Research, gli uomini che soffrono di insonnia hanno più del doppio del rischio di ammalarsi di cancro della prostata. I risultati pubblicati dagli studiosi, inoltre, hanno evidenziato un’associazione tra patologie del sonno e incremento del cancro della prostata, ma anche tra disturbi del sonno e insorgenza di tumori al seno per quel che concerne le donne. di Elisabetta Parise

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Salute> di Elisabetta Parise (www.tantasalute.it)

Distimia

cause, sintomi, cure e terapia

Cos’è la distimia? Quali sono le cause, i sintomi, le cure e la terapia da intraprendere? La distimia (o disturbo distimico) è un disturbo dell’umore che tendenzialmente ha gravità inferiore, ma maggiore durata nel tempo rispetto alla depressione.

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uesto disturbo può comparire sin dall’adolescenza sia negli uomini che nelle donne e si riscontra più frequentemente nella fascia di età compresa dai 18 ai 45 anni.

pressione, la distimia bipolare è una delle condizioni più particolari e difficili da diagnosticare. In questo caso, infatti, nel paziente si alternano fasi altalenanti di ansia e depressione, dovute ad uno squilibrio delle sostanze chimiche del cervello. In caso di sospetta distimia, i medici eseguono una serie di test medici e psicologici che includono esami fisici, di laboratorio ed un’attenta valutazione psicologica.

La distimia è considerata un disturbo cronico poiché i sintomi si ripresentano quotidianamente e per un tempo generalmente superiore a due anni. Ha assunto il significato odierno nel 2013, quando il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) l’ha inclusa nel capitolo dedicato alla depressione.

Cura e terapia I principali trattamenti per la cura della distimia includono necessariamente l’uso di farmaci specifici e la psicoterapia cognitivo-comportamentale (TCC). Durante questo tipo di terapia la persona deve analizzare le cause che hanno scatenato ed aggravato la malattia, valutando e modificando i propri comportamenti. I farmaci psichiatrici più comunemente usati per trattare la distimia sono gli stessi utilizzati per curare anche altre forme di depressione. Essi includono perlopiù inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), antidepressivi triciclici (TCA) e inibitori delle monoaminossidasi (MAO). Alcuni integratori alimentari si sono dimostrati particolarmente efficaci nella cura di questo disturbo psichiatrico. Ad esempio, l’erba di San Giovanni può essere utile in caso di depressione lieve o moderata, mentre assumere grassi omega-3 può essere di grande aiuto se combinato ai farmaci antidepressivi.

Cause e sintomi Le cause scatenanti sono ancora perlo più sconosciute, anche se molti medici sono concordi nel sostenere che alcune esperienze di vita particolarmente drammatiche possono determinare l’insorgere del disturbo. Generalmente alla base della distimia possono esserci, comunque, cause biochimiche, predisposizioni genetiche o fattori ambientali. Le persone affette da questa patologia si sentono particolarmente tristi e preoccupate, irritate ed irrequiete. Soffrono di solitudine, insonnia, disturbi legati all’appetito e, nei casi più seri, manifestano manie suicide. Tra i diversi tipi di de28



Salute > di Martina Cecco (www.tantasalute.it)

sintomi, contagio, incubazione e terapia del batterio chiamato

Legionella Legionella. Questo batterio causa diverse tipologie di infezioni, che vengono indicate con il termine generico di legionellosi.

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olitamente si fa la distinzione tra due tipi di patologie, la malattia dei legionari, la forma più grave di questa infezione, e la febbre di Pontiac, nella maggior parte dei casi non letale. Generalmente, quando si parla di legionella, ci si riferisce nel linguaggio comune alla prima tipologia di infezione, che ha degli effetti più pesanti sull’organismo umano rispetto alla seconda, una forma pseudo-influenzale. I sintomi della legionella interessano principalmente l’apparato respiratorio. Nel caso della malattia dei legionari, si tratta di una vera e propria polmonite acuta, che spesso è difficile da diagnosticare in modo preciso, visto che le manifestazioni sintomatologiche sono simili a quelle di una comune influenza. Si può manifestare mal di testa, oltre a febbre alta, una sensazione di malessere generale e difficoltà respiratoria. Raramente potrebbero insorgere anche ascesso polmonare e insufficienza respiratoria. E’ bene ricordare che a volte la patologia può scatenare anche altri disturbi a carico di ulteriori organi del corpo, come problemi gastrici e renali. Ma in questo caso l’infezione viene riconosciuta più in fretta dagli esperti, che possono mettere a punto delle adeguate terapie per sconfiggerla. Il contagio. L’organismo responsabile di queste infezioni sopravvive e si diffonde in maniera particolare in ambienti acquatici all’interno dei quali si abbia una temperatura tra 32 e 45 gradi. A rischio non sono solo laghi e fiumi, ma anche tubature d’ac-

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qua degli edifici, piscine e strutture termali, docce e condizionatori. E’ importante notare che il contagio non avviene da una persona ad un’altra. Il batterio può entrare nel nostro organismo semplicemente respirando delle goccioline di acqua in cui è presente il microrganismo. Soggetti particolarmente a rischio sono i fumatori, coloro che soffrono di disturbi polmonari e gli anziani. L’incubazione. Anche in questo caso dobbiamo distinguere tra le due diverse forme di infezione. Nel caso della sindrome dei legionari il periodo di incubazione può variare dalle 2 ore ai 10 giorni. La febbre di Pontiac, considerando che solitamente segue il corso di una comune influenza, ha, invece, un’incubazione che va dalle 24 alle 48 ore. La terapia della legionella deve partire, innanzitutto, dalla prevenzione. Bisogna cercare di agire attivamente per evitare la diffusione del batterio nei luoghi considerati maggiormente a rischio. Si dovrebbero controllare spesso, ad esempio, i sistemi di condizionamento o quelli che consentono il passaggio dell’acqua. Esistono comunque dei farmaci per trattare l’infezione. Nel caso della malattia dei legionari, si utilizzano degli antibiotici, come la claritromicina e l’azitromicina (in passato veniva usata spesso l’eritromicina), che consentono di rendere più lievi i sintomi. Naturalmente la cura dipende dallo stato di salute generale del paziente e dalla gravità del problema. La febbre di Pontiac si risolve, nella maggior parte dei casi, da sola nel giro di 2 o 5 giorni. In questo caso solitamente non è necessario ricorrere a delle terapie specifiche.


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Salute > di Gianluca Rini (www.tantasalute.it)

NARCISISTICO I sintomi di questo disturbo di personalità sono molti. Esso si manifesta attraverso comportamenti dalle tante sfaccettature.

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i tratta di un problema psicologico complicato, che è caratterizzato soprattutto da tre elementi: l’idea grandiosa di se stessi, il costante bisogno di ammirazione e la mancanza di empatia nei confronti degli altri. I narcisisti si considerano migliori, esagerano le loro capacità e i successi e appaiono spesso presuntuosi. Si tratta di un disturbo che deve essere affrontato in maniera molto precisa, attraverso tecniche di psicoterapia cognitivo-comportamentale, familiare o di gruppo. Può essere utile anche il trattamento farmacologico, rivolto soprattutto contro sintomi correlati, come quelli depressivi. I sintomi del disturbo di personalità sono molti. Esso si manifesta attraverso comportamenti dalle tante sfaccettature. I soggetti tendono a credere di essere migliori degli altri, esagerano i loro successi, si aspettano una costante lode e ammirazione. Tutto questo li porta a volte ad approfittare anche degli altri e ad esprimere un certo disprezzo nei confronti di chi si reputa inferiore. Frequenti sono la gelosia e la difficoltà a mantenere relazioni sane. Allo stesso tempo il soggetto narcisista ha un’autostima molto fragile, non manifesta molte emozioni e fantastica sul potere e sul successo. Si crede di essere speciale ed agisce di conseguenza. Se percepisce l’imminenza di un fallimento, reagisce con rabbia, che può essere sfogata nei confronti di se stesso, 32

ma anche nei confronti degli altri, attraverso forme di maltrattamento fisico e verbale. Per la complessità dei sintomi, non è sempre facile giungere ad una diagnosi precisa in tempi brevi, per questo in psicologia è in aumento il narcisismo non riconosciuto. Per la cura del disturbo narcisistico di personalità si deve ricorrere alla psicoterapia. Questa può essere di tipo familiare, coinvolgendo nelle proprie sedute tutti i componenti del nucleo familiare. Ma la terapia più usata è quella di tipo cognitivo-comportamentale, che aiuta a individuare i comportamenti negativi e li sostituisce con quelli propositivi. Ci si può rivolgere anche alla terapia di gruppo, che insegna a relazionarsi meglio con gli altri. In generale la psicoterapia per questo tipo di disturbo dura parecchi anni, perché alcuni tratti della personalità sono difficili da cambiare. Il terapeuta insiste in maniera particolare sulla correzione delle distorsioni del pensiero e nel ristrutturarlo senza forme di esagerazione. Si attribuisce molta importanza alla relazione che si instaura tra paziente e terapeuta. Si può utilizzare anche la terapia metacognitiva interpersonale, che ha come obiettivi la promozione dell’autoriflessività, la ricostruzione degli schemi basati sul rapporto fra sé e gli altri, la riscoperta di ciò che piace e la riduzione della tendenza a regolare le scelte personali solo sulla base di valori finalizzati all’aumento dell’autostima. Non esistono farmaci specifici per trattare il disturbo narcisistico di personalità. Tuttavia possono essere utili alcune medicine, che agiscono contro altri disturbi correlati, come la depressione, vero tunnel nella mente e nell’animo, o l’ansia.



Estetica> di Gimmi Longo

feste

e benessere fisico In questo periodo il pensiero comune è rivolto a come gestire l’abbondanza di calorie che si acquisiranno nei vari pasti delle feste natalizie.

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i fatto è difficile poterle gestire in quanto l’emozione della festa e la compagnia ti porta con facilità a mangiare qualcosa in più e magari anche ad assaggiare un bicchierino che nella conta totale delle calorie decide quanto alla fine delle feste avrai “accumulato”. Oramai i segreti per non ingrassare sono stati dispensati tutti dai “migliori” oratori del mondo che consigliano tutto quello che non si deve fare o come è meglio contrastare, senza però tenere conto del fatto che in quel momento è l’emozione a gestire tutto quello che non dovremmo “sbagliare”. La premessa serve solo per dire che il consiglio migliore è quello di vivere in serenità e libertà tutta la festa, di non privarsi completamente delle succulente bontà che il Natale ci riserva e magari tenere conto che questo momento così unico ha bisogno di essere vissuto dalla mente ma anche dal corpo e dallo stomaco. Personalmente sapendo che in quei giorni vorrò assaggiare tutto sto facendo una prevenzione basata su una forte selezione alimentare che sta producendo benefici effetti sia sulla linea che sull’energia del mio corpo. Per quanto riguarda i trattamenti in istituto mi sono creato un circuito di dispersione dei grassi e di

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pulizia dei tessuti che abbia un senso logico: - una sauna settimanale per dare più ricambio agli interstizi, non aggressiva ma decisa; - poi si passa al massaggio la cui azione drenante e tonificante aumenta l’effetto di rigenerazione; - la crioscultura è sicuramente il trattamento non invasivo ma sicuro per lo smaltimento del grasso e della cellulite; - trattamento al fango e radio frequenza per il viso serve a minimizzare l’effetto di perdita del tono dei tessuti; - e per ultimo ma non di minore importanza il top attuale dei trattamenti e cioè l’onda d’urto, la cui assoluta efficacia da immediatamente effetto di riduzione ed alleggerimento delle zone trattate. Per moderare l’effetto di “intasamento” e di gonfiore nel periodo festivo si può utilizzare come effetto drenante una sinergia di gemmoderivati come ad esempio “Castanea Vesca” per la circolazione e “Betula Verrucosa Linfa” per il sistema linfatico, un’assunzione media che può essere di 60 gocce ciascuno in un litro di acqua bevuta durante l’intera giornata e almeno una parte dei liquidi contenente gli scarti di lavorazione della digestione viene eliminata. Sperando di esservi stati utili e di incontrarvi al più presto non ci resta che fare a tutti i nostri migliori auguri per le feste natalizie e un buon inizio anno. Dr. Gimmi Longo e lo staff di Merlino e Morgana



Alimentazione> A cura della dott.ssa Tiziana Sacchetti

REGIMI ALIMENTARI A CONFRONTO...

le diete Il nostro percorso alla scoperta delle varie tipologie di diete disponibili, prosegue questo mese di dicembre parlando delle caratteristiche della “dieta dell’indice glicemico”.

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a caratteristica principale di questa tecnica è quella di classificare i cibi in base alla capacità degli stessi di innalzare gli zuccheri nel sangue (indice glicemico).

a seguito dell’innalzamento dei livelli di insulina in circolo, la concentrazione di zucchero nel sangue diminuirà drasticamente causando nuovamente lo stimolo della fame. Il rischio è che si instauri una sorta di circolo vizioso, che causerà assunzione di altro cibo, nuova produzione di quantità di insulina e, nella fase finale di questo ciclo, condurrà a convertire in grassi gli zuccheri in eccesso.

Infatti, la dieta dell’indice glicemico non richiede di pesare gli alimenti, ma consente il consumo libero degli alimenti a basso indice glicemico, da 0 a 50, e il consumo saltuario degli alimenti restanti con indice glicemico da 50 in su. Questa dieta privilegia dunque il consumo di cibi come prodotti integrali (pasta integrale…), proteine magre (carne, pesce…) e verdure.

La dieta dell’indice glicemico punta ad evitare tale rischio per favorire il dimagrimento. Gli aspetti positivi di questo regime alimentare riguardano il miglioramento del controllo glicemico e l’incremento del consumo di fibre alimentari, utili per la salute del tratto gastrointestinale, per combattere la stipsi e per la prevenzione di alcune patologie. D’altrocanto questi fattori potrebbero causare disagi ad alcuni pazienti aventi caratteristiche ed esigenze nutrizionali differenti, e l’elevato apporto di fibre potrebbe causare la perdita di nutrienti (vitamine, minerali…) indispensabili per la salute. Inoltre il rischio di ridurre drasticamente il consumo di carboidrati e cereali con questa dieta è molto alto; ricordiamo che tali nutrienti sono fondamentali e che devono fornire il 55% circa del nostro apporto calorico quotidiano totale.

L’obbiettivo di questo regime alimentare è di mantenere bassi i livelli glicemici, ed evitare i picchi insulinemici (mantenere bassi i livelli di zuccheri nel sangue ed evitare bruschi innalzamenti dei livelli di insulina). Quanto maggiori sono i livelli di zuccheri nel sangue, maggiore quantità di insulina dovrà produrre il pancreas per abbatterli (l’insulina è un ormone che permette alla cellule di utilizzare gli zuccheri in circolo per ottenere energia). Accade però che

Dott.ssa Tiziana Sacchetti Consulente Dietista ed Educatore alimentare

L’argomento continua nel prossimo numero…

Per le domande alla Dott.ssa Tiziana Sacchetti o per una consulenza, inviate una mail a: alimentazione@foryoumagazine.it


IN BUONA SALUTE

CON UNA CORRETTA

EDUCAZIONE ALIMENTARE. L’attività di educazione alimentare è finalizzata al raggiungimento e/o al mantenimento di un buono stato di salute attraverso l’acquisizione di corretti comportamenti alimentari. Durante il primo incontro si elabora il programma di educazione alimentare, in base alla valutazione dello stato di salute del paziente (su indicazione medica attestante diagnosi), e lo stato nutrizionale del paziente attraverso l’anamnesi alimentare, la misurazione antropometrica e la bioimpedenziometria. Si prosegue il percorso con incontri periodici, al fine di monitorare l’andamento del programma di educazione alimentare, attraverso l’anamnesi e le misurazioni ottenute utilizzando degli strumenti sopra elencati.

Bioimpedenziometria

Questa misurazione consiste nel calcolare, mediante uno strumento detto impedenziometro, la resistenza e la reattanza del corpo al passaggio di una corrente alternata a bassissima intensità. Ciò permette la valutazione dello stato di idratazione e della composizione corporea (massa cellulare, massa magra e massa grassa).

Intolleranze alimentari

Intolleranze alimentari ed allergie alimentari sono due argomenti differenti. Le allergie alimentari coinvolgono il sistema immunitario e sono reazioni che compaiono dopo brevissimo tempo dall’assunzione dell’alimento implicato. Le intolleranze alimentari dipendono da un progressivo accumulo di sostanze infiammatorie nel nostro organismo ed hanno tempo di reazione più lungo. Il problema delle intolleranze può essere influenzato da diversi fattori, tra cui una dieta poco varia, stress psico-fisico, disbiosi intestinali. Individuare gli alimenti che danno intolleranza ed eliminarli periodicamente dalla dieta, aiuta a risolvere i disturbi correlati e a migliorare la qualità della vita. Disturbi più comuni: afte, disturbi intestinali, cefalee, dimagrimento o ingrassamento improvvisi, stipsi, cute impura, cellulite, dermatiti, ritenzione di liquidi, disturbi del sonno, sindrome premestruale, stanchezza cronica.

Altri servizi:

Consulenza Dietistica per RSA, Comunità, Cliniche, Mense scolastiche e aziendali: Elaborazione di menù, con relative ricette e grammature; Redazione del Manuale di Consulenza Dietistica; Formazione in sede. Consulenza HACCP: Elaborazione del piano di autocontrollo con il sistema HACCP (Hazard analysis and critical control points) (D.Lgs. 193 del 06/11/2007); Analisi del diagramma di flusso con l’individuazione dei Rischi e dei CCP (Punti critici di controllo); Formazione in sede. Preventivi personalizzati in relazione alle specifiche esigenze e caratteristiche del richiedente (numero di pasti somministrati, dimensioni della struttura). Per informazioni e preventivi inviare una mail a: alimentazione@foryoumagazine.it


Viaggio>

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UN LUOGO INCANTEVOLE DOVE SI PUÒ INCONTRARE BABBO NATALE E I SUOI AMICI ELFI PER VIVERE LA VERA MAGIA DEL NATALE...


a cura di RAFFAELLA PATRICELLI

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ella vita a volte è bello anche tornare bambini, soprattutto quando a farlo si è in Lapponia, magari a dicembre, alcuni giorni prima di Natale, quando Santa Claus è pronto a portare i regali a tutti i bambini del mondo. Ed è pronto ad incontrare chiunque voglia farlo nel suo ufficio a Rovaniemi, la sua città natale, il capoluogo magico della Lapponia finlandese. Un’esperienza indimenticabile per grandi e piccini, in un contesto naturale mozzafiato, ricoperto di un manto nevoso spettacolare. Non una neve qualsiasi: infatti, qui la neve e il paesaggio sono marcati, diversi dai panorami italiani, c’è magia nell’aria, c’è suggestione, come se da un momento all’altro si fosse partecipi di un dolce incantesimo.


Viaggio> di Raffaella Patricelli

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e temperature sono davvero dure, spesso la minima va giù oltre i meno 30 gradi, ma basta l’entusiasmo per ambientarsi in un posto così suggestivo. A Rovaniemi si può girare in slitta sul fiume ghiacciato, sia di giorno che di notte; si va alla ricerca dell’aurora boreale insieme a renne e cani husky. Spettacolari le tipiche abitazioni sami, le kote dove poter scaldarsi attorno ad un camino bevendo succo di lampone caldo e gustando biscotti tipici. Ma è a pochi chilometri dal centro di Rovaniemi che nasce la vera magia: lì c’è infatti il Santa Claus Village, una specie di Disneyland vestita di bianco e a tema natalizio. Nella struttura i turisti possono trovare riparo per la notte, possono anche mangiare e fare shopping tra elfi, renne e alberi di Natale. Il Santa Claus Village dispone di un albergo per famiglie composto da una quarantina di cottage immersi nel bianco della neve con ogni comfort, a pochi chilometri dalla vera casa di Babbo Natale. Ogni chalet può accogliere una famiglia, anche numerosa: ognuno di essi è composto da due grandi camere per un totale di sei o otto posti letto, con un bel camino, una cucina attrezzata e addirittura una sauna. A disposizione dei turisti anche il Gingerbread Club, un’area dedicata ai bambini dove si possono svolgere tantissime attività, permettendo così ai più piccoli di giocare spensierati al caldo, mentre fuori il freddo la fa da padrone. Eccellente l’esperienza anche al ristorante Santamus, che si trova ai margini del

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NELLA VITA A VOLTE È BELLO TORNARE BAMBINI, SOPRATTUTTO QUANDO A FARLO SI È IN LAPPONIA, ALCUNI GIORNI PRIMA DI NATALE...

villaggio, dove è possibile cenare in un’atmosfera natalizia e magica: qui si servono piatti della cucina lappone in un ambiente suggestivo con un sottofondo di musica tradizionale, rigorosamente suonata dal vivo. I proprietari del ristorante organizzano eventi per coinvolgere i turisti, spesso semplici cacce al tesoro, o meglio “alla pepita d’oro Lemmenjoki” che diverte bimbi e genitori. Se si va a Rovaniemi la tappa da non mancare è la visita alla casa di Babbo Natale, come dicevamo, dove è possibile addirittura conoscere Santa Claus. Il suo ufficio polare è aperto a tutti per accogliere i bimbi in un’atmosfera calda e piacevole, per fare foto con i piccoli avventori e regalare loro sorrisi intensi. Altro posto da visitare è l’ufficio postale degli elfi: proprio lì arrivano le lettere e le cartoline da tutto il mondo.


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ono a disposizione dei turisti tantissimi souvenir a tema, c’è una caffetteria aperta tutto il giorno dove poter degustare un’ottima cioccolata calda e tantissimi negozi per fare shopping. Da non perdere anche il Santa Park dove ad attendere i bambini ci sono una vastità di attività da fare con gli elfi, la signora Claus e ancora, naturalmente, Babbo Natale. Si tratta di una serie di caverne al coperto dove potersi muovere in libertà senza l’attrezzatura polare. Qui si potranno visitare la scuola degli elfi, la cucina di pan di zenzero della signora Claus, un altro ufficio di Babbo Natale, la galleria della principessa di ghiaccio e molte altre novità. A disposizione di tutti un fantastico trenino fatto di slitte di Natale. I bambini potranno interagire con gli elfi per svolgere numerose attività: fare i pupazzi di neve, i biscotti e imparare qualche parola di elfico. Si potrà addirittura attraversare il Circolo Polare Artico sotto terra per ottenere poi il certificato di Arctic Circle Undercrossing. Nella caverna centrale c’è poi un’area relax, tanti libri da consultare e il Kota Hut Café per una pausa. Ma non finisce qui. Nel bel mezzo della foresta lappone, a pochi chilometri dal centro di Rovaniemi, è stata allestita la base operativa di Santa Claus: si chiama Joulukka e apre le sue porte solo su prenotazione, così si potrà organizzare un incontro privato con Babbo Natale. Il posto si può raggiungere in auto, ma anche con un safari in motoslitta o in slitta trainata dalle renne. Dunque, questo è quanto regala la Finlandia sia per i bimbi sia per gli adulti che vogliono tuffarsi nella magia del Natale.

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room 1. Cosa capita se una maestosa colonna greca cade e si frantuma in diversi pezzi? La risposta è ovvia: si trasforma in un salotto Gufram. I resti, infatti, sono reperti archeologici contemporanei che danno vita ad un sistema di sedute componibili dall’estetica neoclassica e dall’attitudine Pop che possono esistere come elementi singoli o da combinare tra loro. Questo antico archetipo dell’architettura realizzato in poliuretano diventa così una serie di oggetti di design industriale dalla consistenza morbida e dall’ergonomia accogliente. www.gufram.it

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L’arredamento della nostra casa diventa il teatro della vita privata, quella scena dove ogni stanza permette il cambiamento, la dinamica degli atteggiamenti e delle situazioni: è la casa palcoscenico. Alessandro Mendini

3. Barbarians. Così si chiama la collezione di Edra firmata dai designer brasiliani Fernando e Humberto Campana. I designer in questo caso hanno voluto imprimere nell’estetica e nella struttura dei materiali, quel fuggevole passaggio dall’età antica all’età moderna. www.edra.com

4. Divano Montevideo. Braccioli e schienale disegnano un’unica forma morbida e accogliente, completata da cuscini in piuma che sostengono la base della schiena. Ergonomico ed elegante, il divano Montevideo è totalmente sfoderabile. La struttura interna è completamente in legno, l’imbottitura è in gomma di poliuretano a quote differenziate. Piedini in metallo verniciato. www.tacchini.it

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Teatro >

Vincenzo Salemme in

Per il periodo delle feste natalizie, Vincenzo Salemme regala al suo affezionato pubblico romano una commedia brillante, ricca dell’acuto umorismo che contraddistingue da sempre il grande mattatore napoletano.

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o spettacolo “Sogni e bisogni” andrà in scena al teatro Olimpico di Roma dal 16 dicembre al 25 gennaio prossimo. Vincenzo Salemme ha scritto questa commedia nel 1995 con il titolo di “Io e lui” chiaramente riferito al celebre romanzo di Moravia. E, come accade in quel romanzo, anche nella sua commedia l’intreccio narrativo ruota intorno a due personaggi: Rocco Pellecchia ed il suo “pene”. A differenza del racconto moraviano dove il “lui” in questione era solo una voce, qui nella commedia, il più famoso e significativo organo del sesso maschile si stacca materialmente dal corpo del suo “titolare” e diventa egli stesso uomo, rivendicando una sorta di riconoscimento scenico; rivendica cioè lo status di vero e proprio protagonista della vita e della scena. Egli ritiene che la vita del grigio e mediocre Rocco Pellecchia mal si adatta alla grandeur del suo sottoutilizzato “tronchetto della felicità”.

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Si, Lui ama farsi chiamare proprio così. Lo spettacolo in pratica é un duello tra i due contendenti. Il tronchetto spinge il povero Rocco a rialzare la testa e ad affrontare il futuro con orgoglio e spirito visionario e il povero Rocco che cerca di riconquistarlo e riportarlo materialmente nella sede più consona, cioè in basso al suo ventre. L’intreccio é ovviamente popolato da numerosi altri personaggi: un ispettore chiamato da Rocco a risolvere il caso, la coppia di impressionanti portieri dello stabile, la moglie appassita e avvilita di Rocco... Salemme in un’intervista ha spiegato: Aldilà degli accadimenti “Sogni e Bisogni” é una commedia di fortissimo impatto comico e nello stesso tempo mi consente di continuare il percorso che ho iniziato ormai già da qualche anno. Aprire cioè in qualche modo la confezione borghese della commedia classica per intrattenermi ed intrattenere il rapporto con il pubblico in sala. Avrò modo cioè di interloquire con loro per rispondere alle domande più frequenti che ci facciamo sulla profondità della natura umana sopratutto nei suoi aspetti apparentemente più semplici.



Cinema > di Silvestro Bellobono

L’eccentrico Tim Burton racconta la vita di Margaret e Walter Keane, i creatori dei celebri dipinti di bambini dagli occhi grandi e tristi.

L

’attesa è finita. A due anni di distanza dal film d’animazione Frankenweenie e dalla black comedy Dark Shadows torna in sala il genio visionario di Tim Burton con la sua ultima fatica cinematografica: Big Eyes. Il regista californiano abbandona le sue caratteristiche atmosfere gotiche per tuffarsi, sempre con uno stile stravagante, nella storia vera, ambientata nei luminosi anni Cinquanta e Sessanta, dei coniugi Margaret e Walter Keane: lei straordinaria pittrice dei famosi quadri con i bambini dagli occhi grandi, lui talmente ossessionato dalla celebrità da prendersi tutti i meriti delle opere della moglie, per il principio che in quell’epoca l’arte firmata dalle donne non vendeva. Dissapori di coppia (sfociati in tribunale) all’interno di un conflitto sociale latente (siamo alla vigilia della nascita del femminismo radicale negli Usa) per un dramma autentico che spinge Burton a confrontarsi con un tema molto sentito dal punto di vista personale: il talento represso. Infatti, non tutti sanno che il giovanissimo Tim, prima di rivelarsi al mondo cinematografico con le sue fiabe horror Beetlejuice - Spiritello porcello (1988) e soprattutto Edward mani di forbice (1990), lavora56

va come disegnatore per la Disney, ma sentiva la sua creatività addomesticata ai voleri della grande industria. «Io e la Disney non ci siamo mai capiti. Per un anno intero sono stato preda della peggiore depressione della mia vita», dirà in seguito in una biografia ufficiale. Un’inclinazione naturale frustrata, esattamente come quella di Margaret Keane che si vede “scippata” della propria arte dall’avido marito. A dare corpo e anima a questa combattuta coppia di sposi ci sono un’intensissima Amy Adams e un infido Christoph Waltz. L’interprete austriaco è diventato un’autentica star di Hollywood dopo la doppia collaborazione con Quentin Tarantino (Bastardi senza gloria e Django Unchained) che gli ha fruttato altrettanti Oscar come migliore attore non protagonista; invece la Adams, per anni reginetta delle commedie, si sta riscoprendo attrice impegnata (come dimostrano The Master, Her, American Hustle) e chissà che dopo cinque nomination anche lei non possa portarsi a casa l’ambita statuetta. Nel buon cast di contorno figurano Terence Stamp, Danny Huston e Krysten Ritter. È interessante notare come i due sceneggiatori del film, Scott Alexander e Larry Karaszewski, abbiano già collaborato con Burton in un felice precedente: Ed Wood (1994), delizioso affresco sul peggior regista di tutti i tempi interpretato da Johnny Depp. Altro ottimo motivo per non perdersi lo spettacolo di Big Eyes.


L’AMORE BUGIARDO Un film che alterna i punti di vista e rivela il grado zero di una coppia e di un matrimonio dominato dalla paura, il sospetto, il tradimento, il rimorso, la rivalsa. Basato sul bestseller mondiale di Gillian Flynn, “L’amore bugiardo” è il nuovo thriller diretto da David Fincher. In occasione del suo quinto anniversario di matrimonio, Nick Dunne (Ben Affleck) si rende conto che la sua bella moglie Amy (Rosamund Pike), è scomparsa. Sotto i riflettori sia della polizia, che ben presto lo accusa di omicidio premeditato, sia dei media, Dunne è costretto a rimettere in discussione tutta la sua vita e le sue certezze. Regia di David Fincher Con Ben Affleck, Rosamund Pike Genere: Drammatico Da giovedì 18 dicembre

IL RICCO, IL POVERO E IL MAGGIORDOMO Il ricco, il povero e il maggiordomo, rispettivamente interpretati da Aldo, Giovanni e Giacomo, racconta la storia dell’incontro fortuito di un industriale e del suo autista con un venditore abusivo. Quest’ultimo porta scompiglio in villa, ma complice un tracollo finanziario, si rivela una risorsa quando il ricco perde il suo patrimonio. I 3 comici tornano con un cinepanettone a distanza di 4 anni dal loro precedente film... Regia di Aldo, Giovanni e Giacomo Con Aldo, Giovanni, Giacomo e F. Neri Genere: Commedia Da giovedì 11 dicembre

MA TU DI CHE SEGNO 6? L’oroscopo, quarta parola più cliccata sui motori di ricerca, che effetto ha sulla vita degli italiani? Tra i vari episodi, il Maresciallo Fioretti (Vincenzo Salemme), Toro, gelosissimo, ha una figlia del Sagittario piena di fidanzatini. Fioretti decide quindi di dare la caccia agli spasimanti della figlia insieme al carabiniere Quagliarullo (Angelo Pintus)... Regia di Neri Parenti Con Massimo Boldi, Gigi Proietti, Vincenzo Salemme, Ricky Memphis, Angelo Pintus. Genere: Commedia Da giovedì 11dicembre

LA BATTAGLIA DELLE CINQUE ARMATE Regia di Peter Jackson Genere: Fantastico Con Benedict Cumberbatch, Elijah Wood Da mercoledì 17 dicembre Lo Hobbit: la battaglia delle cinque armate è il capitolo finale della saga. La Compagnia ha salvato la propria patria dal drago Smuag, che adesso, infuriato, ha scatenato tutta la sua ira sulla popolazione di Pontelagolungo. Thorin fa di tutto per recuperare il suo tesoro, anche a costo di perdere l’onore e l’amicizia con Bilbo che, nel tentativo di farlo ragionare, si ritrova di fronte ad una scelta difficile e pericolosa. 57


Musica >

Con “Hitalia” la cantautrice senese ripercorre il Novecento in musica rendendo omaggio al cantautorato italiano con una serie di cover di grandi classici in versione rock.

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uesto nuovo lavoro di Gianna Nannini, contiene reinterpretazioni di quelli che la stessa cantautrice senese ha definito come “diciassette brani della canzone d’autore che hanno fatto grande la musica italiana”. Il primo estratto è stata la cover di “Lontano dagli occhi” di Sergio Endrigo e Sergio Bardotti, brano che Endrigo propose in gara al Festival di Sanremo, nel 1969, cantando in coppia con la cantante gallese Mary Hopkin (nella graduatoria finale, la canzone si piazzò al secondo posto). Gianna Nannini ha voluto realizzare una sua versione della canzone, a quarantacinque anni dalla sua pubblicazione, rileggendo il brano in chiave rock con l’aiuto di Wil Malone e Alan Moulder (che ne hanno curato la produzione, l’arrangiamento e il missaggio).

successo per i precedenti “Io e te” e “Inno” - presso gli Abbey Road Studios e vi ha preso parte anche la London Studio Orchestra (diretta dallo stesso Wil Malone). All’interno del disco, tra gli altri, saranno contenute cover di canzoni quali “Dio è morto” (scritta da Francesco Guccini per i Nomadi, nel 1968 - la canzone è stata oggetto di cover, non moltissimi anni fa, anche da parte di Ornella Vanoni e di Fiorella Mannoia), “L’immensità” (scritta nel 1967 da Detto Mariano, Mogol e Don Backy, che la presentò in gara al Festival di Sanremo insieme a Johnny Dorelli), “La canzone di Marinella” di Fabrizio De André e “Caruso” di Lucio Dalla. Sempre all’interno del disco figurerà una cover di “Nel blu dipinto di blu”, già proposta dalla Nannini all’interno dell’album “Io e te”.

“Hitalia” ha raggiunto il mercato il 1° dicembre, ed è stato prodotto dallo stesso Wil Malone, al fianco della Nannini dal 2006, anno in cui fu consegnato al mercato l’album “Grazie”. Dal 2006 ad oggi, Malone ha prodotto per la cantautrice gli album “Pia come la canto io”, il disco incentrato sulla figura di Pia de’ Tolomei, la gentildonna senese che appare nel quinto canto del “Purgatorio” della “Divina Commedia”, la raccolta “GiannaBest”, “Giannadream - Solo i sogni sono veri”, “Io e te” e “Inno”. Tornando all’album, le sue lavorazioni si sono tenute - esattamente come

Fonte: rockol.it



Motori >

MASERATI GHIBLI

LO STILE SERVE A DISTINGUERSI

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orme scolpite, volumi ben definiti raccordati da linee nette che creano movimento: il design della Ghibli rapisce lo sguardo ponendo l’accento sulla sportività e, come accadde con la prima Ghibli del 1967, conquista grazie alla sua spiccata personalità. Osservando la filante silhouette è facile notare i parafanghi anteriori e posteriori che vanno a fondersi in un volume centrale, esaltando la dinamicità delle linee. Il frontale è dominato dalla caratteristica calandra Maserati, dove i listelli verticali convessi si ispirano alla GranTurismo e ad un’icona del passato come la berlinetta A6 GCS.

utilizzo, unita a valori di potenza e coppia di assoluto riferimento: 330 CV (243 kW) a 5000 giri/minuto e, premendo il pulsante Sport, 500 Nm disponibili. La Ghibli sfrutta le potenzialità di un cambio automatico ZF a otto rapporti di ultima generazione: leggero, performante e preciso nella cambiata è gestito da un software auto-adattivo in grado di riconoscere lo stile di guida e le condizioni della strada adeguando di conseguenza il tipo di cambiata. Cinque le logiche di funzionamento: Auto Normal, Auto Sport, Manual Normal, Manual Sport e I.C.E. (Increased Control and Efficiency).

La tradizionale forma ovale della calandra si evolve in una forma più squadrata e si restringe nella parte superiore, nel punto in cui convergono gli aggressivi proiettori, che sfruttano abilmente la tecnologia led per esaltare il forte carattere della vettura. Il V6 Twin Turbo di 3 litri che equipaggia la Ghibli è un propulsore progettato per ottenere consumi ed emissioni ancora più limitati, mantenendo nel contempo straordinarie doti di sportività. Ne consegue un’eccellente versatilità di

La Ghibli è una vettura che non pone limiti ai desideri e alle preferenze di chi la guida, ridefinendo il concetto di personalizzazione nel segmento delle berline sportive. La pelle, disponibile in tre colori, riveste di serie i sedili anteriori e il divano posteriore, ma può essere estesa anche alle aree laterali superiori della plancia, alla palpebra della strumentazione e ai braccioli delle porte, permettendo di creare un inedito abbinamento bicolore.

Fonte: www.maserati.it



Agenda eventi

DISNEY LIVE

Dal 5 /12 all’8/12

15/12/14

Roma

Palalottomatica ore 21.00 Prezzi da euro: 34,50 a 57,50 Info: Ticket One

Palalottomatica Dalle ore 15.30 Prezzi da euro: 22,00 a 55,00 Info: Ticket One

Roma

GIORGIA

13/12/14

16 e 17/12

Roma

Roma

Palalottomatica ore 21.00 Prezzi da euro: 29,90 a 34,50 Info: Ticket One

Palalottomatica ore 21.00 Prezzi da euro: 34,50 a 63,00 Info: Ticket One

PINO DANIELE

STROMAE

13/12/14

Dal 18/12 al 06/01

Roma

Auditorium Conciliazione dalle ore 19.00 Prezzo biglietti da euro 75,00 CONCERTO DI NATALE Info: Ticket One

LA GRANDE RISATA 62

Roma

ROMEO & GIULIETTA

Palalottomatica ore 21.00 Prezzo biglietti da euro 28,00 Info: Ticket One

Dal 13/12 al 06/01

Dal 18/12 al 10/01

Roma

Roma

Salone Margherita ore 21.00 Prezzo biglietti da euro 28,00 Info: Ticket One

RAPUNZEL

Teatro Brancaccio ore 21.00 Prezzo biglietti da euro 33,35 Info: Ticket One


La redazione non risponde di eventuali cambiamenti a date e prezzi pubblicati

20/12/14

27 e 28/12

Roma

Roma

Atlantico Live ore 21.00 Prezzo del bilgietto Euro 46,00 Info: Ticket One

ELISA

WINX CLUB MUSICAL

26/12/14

31/12/14 Roma

Roma

GIOVANNI ALLEVI

VAMPI TOUR

FIORELLA MANNOIA

Auditorium Parco della Musica ore 18.00 Prezzo del bilgietto Euro 25,00 Info: Ticket One

Auditorium Conciliazione Dalle ore 15.30 Prezzi da euro: 20,70 a 39,20 Info: Ticket One

MAURIZIO BATTISTA

Auditorium Conciliazione ore 22.00 Prezzi da euro: 80,00 a 115,00 Info: Ticket One

26/12/14

31/12/14

Roma

Roma

Auditorium Conciliazione ore 21.00 Prezzi da euro: 23,00 a 35,00 Info: Ticket One

RENZO ARBORE

Auditorium Parco della Musica ore 22.00 Prezzi da euro: 70,00 a 140,00 Info: Ticket One

27,28,29/12

31/12/14

Roma

Roma

Auditorium Parco della Musica ore 21.00 Prezzi da euro: 35,00 a 65,00 Info: Ticket One

Nuova Fiera di Roma ore 22.30 Prezzo del bilgietto Euro 55,00 Info: Ticket One

AMORE 2015 63


Claudio Scaringella

Kitchen > a cura de: Il Pacchero Solitario

con arrostita di Polpo e polenta Madreperla Ingredienti per 4 persone

1 polpo da 1 kg circa, 200 gr. di lenticchie di Santo Stefano di Sessanio, 200 grammi circa di farina di mais biancoperla, 1 cucchiaio di farina di grano saraceno, scalogno, sedano, carota, prezzemolo, sale, pepe e olio extravergine.

Preparazione (Livello di difficoltà di preparazione: facile)

S

tavolta propongo un piatto che potrà ben figurare sulle vostre tavole natalizie, realizzato usando anche dei prodotti che ho avuto modo di selezionare da aziende Italiane che fanno della qualità la loro filosofia produttiva e che uso nella cucina del mio ristorante. E’ necessario preparare la polenta madreperla con il grano saraceno qualche ora prima (attenzione a non farla troppo saporita poiché bruscandola potrebbe risaltare troppo il sale), versandola in uno stampo e, appena raffreddata, ponendola in frigorifero a solidificare. Lessate le lenticchie con il sedano e la carota ed una volta cotte, aggiungete un soffrittino preparato con lo scalogno. Nello stesso tempo lessate il polpo avendo cura di non cuocerlo troppo; lasciatelo quindi a stiepidire nella sua acqua. Sformate la

polenta dallo stampo e tagliatela a fette di circa un centimetro e mezzo e con un coppapasta ricavatene dei dischi che potrete soffriggere lievemente in una padella antiaderente. A questo punto tagliate i tentacoli a coppie dal polpo (sono 8) ancora tiepido ed arrostiteli su una piastra rigata di ghisa ben calda, in modo che prenda colore e sapore. Riservate lo stesso trattamento alla polenta ed assemblate il tutto sopra le lenticchie stufate, aggiungendo un rametto di prezzemolo fresco. Irrorate di extravergine e pepe bianco a piacere. Bollicine asciutte e graffianti come quelle di un rosè di Franciacorta sono a mio parere un buon abbinamento. Buone feste!!!

Tempo di preparazione della ricetta:

120

minuti

IL PACCHERO SOLITARIO Aprilia, Via Verdi, 29 (Ang. via M.Aurelio) T. 06.92062042



Un affaticamento da lavoro vi innervosisce, proba-

anche indispensabili per capire gli errori com-

bilmente avete dei segni di fuoco con cui state com-

messi: concentratevi sul vostro passato: ricor-

battendo senza ottenere risultati promettenti ed

dare può aiutarvi a capire come non ripetere gli stessi errori. La Luna vi agevola in questa attività, ma avete bisogno di concentrazione e relax. I vostri numeri fortunati: 58 - 59 - 84

ma il vostro senso di giustizia scalpita. E l’amore? Ve ne siete dimenticati, eh? Eppure qualcuno bussa… I vostri numeri fortunati: 25 - 55 - 86

la concentrazione necessaria per portare a

Sole, state raccogliendo le vostre energie e le

termine i vostri piani: in ogni caso si consiglia

state concentrando su attività che si sviluppe-

un viaggio rilassante con il partner o con amici nel weekend. Purtroppo queste festività non vi porteranno molte soddisfazioni.

Scorpione

Il rinnovamento arriva dopo il passaggio del

ranno a breve, anche se ancora non avete elementi concreti. Agite secondo razionalità, calcolo e precisione, il buon lavoro sarà ricompensato. I vostri numeri fortunati: 47 - 68 - 70

Auguri frecce infuocate! Desiderate vedere i

trete sopportare grandi livelli di stress, dovete

frutti delle vostre passioni e l’amore sembra

solo avere pazienza con superiori e persone che

traballare, ma forse non sapete bene ancora

amano dettare legge; non perdete d’occhio l’amore, si avvicinano storie intraprendenti e geniali, guardatevi però dal Capricorno e dal Leone. I vostri numeri fortunati: 23 - 41 - 69

Sagittario

Marte vi infiamma e vi rende pieni di vita, po-

come scegliere; in verità avete degli occhi puntati addosso ma non ve ne accorgete, concentratevi sul lavoro: dovete concretizzare. I vostri numeri fortunati: 13 - 17 - 75

L’amore vi allontana dai vostri sogni, ma ave-

riorità: l’afflizione del senso di lontananza dai

te la compostezza razionale per capire come

vostri cari (per coloro che sono all’estero) o per le

muovervi, avete già reimpostato la vostra

amicizie perse vi rende nostalgici e dubbiosi sul futuro. Contate le persone care sulla punta delle vostre dita, di colonne ne avete e anche buone. I vostri numeri fortunati: 7 - 42 - 87

Capricorno

Siete troppo connessi alla vostra grande inte-

scala valori, ma vi state troppo chiudendo sul lavoro, dovete accumulare del tempo per fare ciò che vi piace e aprire il vostro cuore... I vostri numeri fortunati: 5 - 20 - 83

Un grande ottimismo vi potenzia e vi rende

Il coraggio vi manca, ma in verità le situazioni

feroci anche in ambito lavorativo, ma dovete

del cuore che avete vissuto sono già concluse, solo

ricordare che le gerarchie vanno rispettate e

che continuate a non voler rendervene conto. Un

che un vostro eccessivo senso di sicurezza può infastidire colleghi e capi (mercurio nervoso). Attenzione soprattutto ai segni d’Aria. I vostri numeri fortunati: 18 - 31 - 74

Acquario

Gemelli Cancro Leone Vergine

immediati: la pratica zen consiglia l’immobilismo,

Saturno in opposizione sembra farvi perdere

I vostri numeri fortunati: 13 - 14 - 44

66

Bilancia

Gli scontri nella vita sono necessari, ma sono

cambiamento è richiesto, è necessario, Giove vi consiglia un cambio di stato (anche abitativo)… muovetevi, è arrivato il momento favorevole. I vostri numeri fortunati: 66 - 71 - 79

State raccogliendo i frutti di quanto avete

Avete sbrigliato un nodo pesante il mese scorso

seminato questi mesi, avete la possibilità di

e ora vi sembra che la strada sia più spianata,

concentrarvi su voi stessi e di reiniziare a la-

dovete assolutamente portare avanti i vostri

vorare sui vostri hobby e i vostri piaceri. Fo-

progetti e avere chiaro in mente un piano del

tografia, escursioni, lettura? Avete tempo… godetevelo tutto, ve lo siete meritato. I vostri numeri fortunati: 9 - 12 - 90

Pesci

Toro

Ariete

Oroscopo del mese > a cura di CygnusCera

vostro futuro, in maniera concreta e stabile. Bando all’indecisione, tirate fuori la grinta! I vostri numeri fortunati: 28 - 56 - 59




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