catalogo Fotografia Zero Pixel 2019

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FOTOGR A FIA ZER O P IX E L 2019



FOTOGR A FIA ZER O P IX E L 2019


FOTOGRAFIA ZERO PIXEL 2019 w w w. f o t o g r a f i a z e r o p i x e l . i t I quaderni di acquamarina n.15 Direttore responsabile Annamaria Castellan Registrato presso il Tribunale di Trieste al n. 1119 dell’8 settembre 2005 copia omaggio © copyright tutti i diritti riservati ai singoli autori progetto grafico e impaginazione a cura di Spaziowhite

Direttore Artistico: Ennio Demarin Comitato Scientifico e Organizzatore: Annamaria Castellan, Massimiliano Muner, Fabio Rinaldi, Michela Scagnetti Curatori mostra Eureka!: Fabio Rinaldi Curatrici mostra Mario Giacomelli A Silvia: Eugenia Di Rocco, Federica Luser Curatrice mostra Camera Obscura, Omaggio a Leonardo da Vinci: Annamaria Castellan Curatori mostra εἶδος / εἴδωλον: Federica Luser, Giacomo Frullani Curatrice mostra La rivelazione del Corpo - Body Revealed: Michela Scagnetti Curatrice mostra I nuovi guardiani: Giulia Micheluzzi Curatrici mostra Laboratori didattici di Sperimentazione Fotografica: Maria Pia Millo, Annamaria Castellan Ufficio Stampa: Giulia Basso Collaborazione scientifica: Giacomo Frullani Grafica: Robert Sironi Sito e social: Gianluca Specchia Riprese fotografiche: Radivoj Mosetti Riprese video: Leandro Urbani Catalogo: Spaziowhite

organizzato da: Associazione Acquamarina - Trieste partner Associazione Officina Istantanea - Trieste Silver Age - Trieste Spazio d’arte trart - Trieste Gr.In. Gallery - Umago [Croazia] Associazione Prologo - Gorizia Associazione Venti d’Arte - Udine con il patrocinio di: ProESOF2020 con il contributo di: Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Consiglio Regionale Friuli Venezia Giulia con il sostegno di: Banca di Credito Cooperativo del Carso Biblioteca Statale Stelio Crise - Trieste Biblioteca Statale Isontina - Gorizia Comune - Trieste CRAF - Spilimbergo Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia Contaminationlab UniTS - Trieste Liceo Artistico Enrico e Umberto Nordio - Trieste Libreria e Antico Caffè San Marco - Trieste Mediateca - La Cappella Underground - Trieste TriesteAltruista - Trieste Società Triestina della Vela - Trieste Associazione Leali delle Notizie - Ronchi dei Legionari Associazione Barbacan Produce - Trieste Doctor Photo - Trieste ars-imago Adox


EUREKA! OMAGGIO AL GENIO LEONARDO DA VINCI E A L L A G E N I A L I T À D I T U T T I I R I C E R C AT O R I D E L L A C O N O S C E N Z A

Tu t t o p a r t e d a u n a f o t o g r a f i a i n b i a n c o e nero scattata nel 1927 e che ritrae ventinove personalità del mondo scientifico di allora. Diciassette di questi erano, o sarebbero diventati, premi Nobel: Marie Curie - unica d o n n a - A l b e r t E i n s t e i n , N i e l s B o h r, Arthur Compton, Irving Langmuir e poi L o r e n t z , P l a n c k , B r a g g , S c h r ö d i n g e r, i giovani Dirac, Heisenberg e Pauli. E’ il V° Congresso Solvay sulla Meccanica quantistica tenutosi a Bruxelles in Belgio. Moltissimi conoscono questa immagine, ma sono pochi coloro che saprebbero rispondere a questa domanda: chi ha scattato questa memorabile fotografia? In effetti il suo nome è sconosciuto ai più, è Benjamin S. Couprie, il fotografo ufficiale dell’Istituto Internazionale di Fisica Solvay di quell’epoca. Proprio questo scatto fotografico

sarà uno dei tanti fili conduttori che ci aiuteranno a scandagliare il complesso e al contempo intrigante rapporto tra scienza e arte fotografica, tema della sesta edizione del Festival Inter nazionale Fotografia Zero Pixel 2019 che si presenta con venti tra esposizioni, incontri e workshop. Nel cercare nuove contaminazioni, nuovi territori da esplorare, la ricorrenza del 500° anniversario dalla scomparsa di Leonardo da Vinci e l ’ a p p r o s s i m a r s i a Tr i e s t e d i E u r o Science Open Forum 2020 il più importante forum interdisciplinare sulla Scienza e l’Innovazione in Europa - ha naturalmente portato questa edizione di Fotografia Zero Pixel a occuparsi di tutto ciò che nella fotografia - sempre nella sua declinazione rigorosamente analogica e non digitale - è soggetto

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o oggetto stesso di ricerca, scoperta, mutazione, applicazione di invenzioni scientifiche, sperimentazione, superamento degli ordini in un solo concetto - è frutto di genialità. Eureka! quindi è diventato il tema dominante, è l’esclamazione per antonomasia che annuncia la soluzione a lungo cercata nella ricerca scientifica ma anche il rivelarsi dell’intuizione improvvisa che illumina il pensare artistico... o viceversa; un grido che appartiene al mito di Archimede e che crediamo abbiano esclamato tutte quelle menti geniali che hanno pensato, scoperto, realizzato qualcosa che ha spostato in avanti il limite della conoscenza. Per intenderci “persone che hanno in sé una speciale attitudine naturale atta a produrre opere di importante rilevanza artistica, scientifica, etica o sociale”. Certo, Leonardo da Vinci, il genio che volle conoscere il complesso mondo di leggi che regolano la natura e l’uomo che ne è parte, inventando nuovi mezzi di indagine, prefigurando il nostro futuro; ma non è forse genialità anche la semplice e necessaria attitudine che ognuno di noi possiede per escogitare soluzioni che ci aiutino a superare i mille ostacoli quotidiani, pratici o esistenziali che siano? L’ a r t i s t a - i l r i c e r c a t o r e d e l l ’ a r t e - h a in sé non solo questa possibilità, ma

anche qualcosa di più, l’intuizione che nella propria ricerca si possa e si debba scavalcare il reale così come ci viene dato, per trovare qualcosa che ancora non c’é, o che si nasconde e non si rivela, ma che prima o poi si potrà catturare. Viene in mente l’artista e scrittrice triestina Anita Pittoni troppo poco ricordata - e il suo motto “altro e oltre” che bene esprime la genialità della sua mente femminile alla continua ricerca di soluzioni uniche e diverse, e poi ancora e ancora la necessità del superamento delle stesse. E che pensare allora dell’artigiano, sperimentatore non meno dell’artista o dello scienziato, che incessantemente nel suo operare sviluppa nuovi strumenti e nuove tecniche per perfezionare il suo lavoro? Certamente anche il fotografo “Zero Pixel”, questa strana specie di artistaartigiano che lavora sui labili confini tra intuizione tecnica, sperimentazione scientifica e creatività artistica, nel corso della sua continua ricerca di un nuovo immaginario che lo rappresenti, in più di qualche occasione deve aver esclamato di tutto diritto Eureka! Eureka! quindi è anche il titolo scelto per l’esposizione collettiva dei 32 fotografi allestita presso la Biblioteca Statale “Stelio Crise”, un compendio sulle ricerche fotografiche condotte sia da nostri autori cittadini che internazionali, quasi un’esposizione enciclopedica

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precaria della ricerca e della genialità. Per l’occasione la Biblioteca Statale metterà in mostra il Codex Atlanticus di Leonardo da Vinci, ed ecco che a questo bene si accostano opere sul tema del genio leonardesco proposte da Roberto K u s t e r l e , S e r e n a B o b b o , M a r k o Vo g r i č , e Fabio Rinaldi; si interessano invece delle mutazioni in natura e nel corpo dell’uomo - dentro o fuori di esso, Roberto Pastrovicchio, Gabriel Marcus, N i c o l e R u s s o , M a s s i m i l i a n o M u n e r, E n n i o D e m a r i n , L u i g i To l o t t i , M i c h e l a Scagnetti. Osservano le scansioni del Te m p o G u i d o C e c e r e ; i l p a e s a g g i o urbano e l’ambiente circostante Enzo Te d e s c h i , E l i s a B i a g i , L o r e n z o L u c i a , M a t t h i a s G e s s l e r, M a s s i m o S t e f a n u t t i ; la natura in dettaglio Sara Kaleb; tecnologia, società e avvenimenti della storia Ugo Borsatti, Adriano Perini, Giacomo Frullani, Tiziano Neppi, Renato D’Agostin, Annamaria Castellan; si interrogano sul linguaggio f o t o g r a f i c o S e r g i o S c a b a r, L o r e n z o To m m a s o n i , A n d e j F u r l a n , S t e f a n o Tu b a r o , e d i i n t u i z i o n e e i n f o r m a l e Davide Dionisio, Novella Predonzan, Robert Sironi e Franco Spanò. Per ogni fotografo, professionista o amatore che sia, la figura di Leonardo da Vinci rappresenta il genio che ha reso possibile a tutti gli uomini di guardare oltre il reale attraverso una scatola e il suo forellino; la sua Camera obscura

è la prima trattazione scientifica che ha consentito di rappresentare tecnologicamente il mondo fisico su di uno schermo, un foglio di carta allora, una carta fotosensibile poi. E non poteva che intitolarsi Camera Obscura - Omaggio a Leonardo da Vinci l’esposizione presso il Consiglio R e g i o n a l e d e l F r i u l i Ve n e z i a G i u l i a , c h e presenta dieci fra i maggiori fotografi che adottano e insegnano la fotografia forostenopeica nella nostra Regione, n e l Ve n e t o e i n S l o v e n i a . L u c i a n o C e l l i , A n d r e j F u r l a n , D i n o Z a n i e r, Alessandro Mlach, Marko Vo g r i č , Luigi To l o t t i , Massimo Stefanutti, L o r e n z o To m m a s o n i , V i l j a m L a v r e n č i č e Annamaria Castellan accompagneranno le loro immagini con alcune delle macchine fotografiche a forostenopeico con cui sono state realizzate. Fotografia Zero Pixel con Eureka! vorrebbe approfondire cosa sia stata e cosa è oggi la ricerca fotografica. Di Mario Giacomelli, considerato il genio della fotografia italiana del Novecento, viene esposto presso il Magazzino 2 6 d e l P o r t o F r a n c o Ve c c h i o l a s u a straordinaria interpretazione della poesia A Silvia di Giacomo Leopardi. L’ o p e r a è p a r t e d e l F o n d o C r o c e n z i del CRAF di Spilimbergo, la mostra è a cura di Eugenia Di Rocco e Federica L u s e r. L o S p a z i o d ’ a r t e t r a r t p r e s e n t a εἶδος / εἴδωλον ( e í d o s / e í d o l o n ) d i

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Roberto Kusterle, visionario ed onirico fotografo isontino, opere sospese tra mitologia e sogno; lo stesso autore presente, durante un incontro curato d a G i a c o m o F r u l l a n i e F e d e r i c a L u s e r, svelerà la sua personale e peculiare abilità operativa del mezzo analogico. A Ronchi dei Legionari presso l’Associazione Leali delle Notizie, Giulia Micheluzzi cura la personale I Nuovi Guardiani di Mauro Paviotti, quasi un monito per l’umanità attraverso figure femminili, ieratiche e sensuali, un ibrido tra ricercatezza formale e decadenza postmoder na. Anche il lavoro di Michela Scagnetti presso la Mediateca-La Cappella Underground, La Rivelazione del corpo offre visioni sospese tra indagine scientifica al microscopio e flussi di colore realizzato nella tecnica pittorica Ebrû, offrendoci un readymade che sorprende. Quest’anno pensando a quanti, appassionati e curiosi, si vogliono cimentare praticamente nella sperimentazione fotografica ai sali d’argento - sviluppando il loro genio creativo Fotografia Zero Pixel ha organizzato una serie di workshop anche presso sedi inconsuete come l a S o c i e t à Tr i e s t i n a d e l l a Ve l a : q u i la fotografa russa, Lina Bessonova, condurrà un’open masterclass sull’interpretazione creativa del negativo e sulle possibilità espressive

della stampa, mentre il fotografo milanese Gerardo Bonomo, ambassador di ars-imago, presenterà il Lab-Box, uno strumento utile allo sviluppo dei negativi con monobagno e utilizzo di soluzioni non nocive per l’ambiente. Altri tre workshop saranno attivati presso la Biblioteca Statale “Stelio Crise”: Polaroid – introduzione alla fotografia istantanea con le sue sorprendenti tecniche creative, sotto la guida di Michela Scagnetti; la costruzione della Bat-camera, un forostenopeico piccolo e curioso, bastante di un cartoncino nero e un elastico, condotto d a L o r e n z o To m m a s o n i ; l ’ O f f - c a m e r a , che contempla le tecniche fotografiche senza la macchina fotografica, sotto la guida di Annamaria Castellan dal titolo I frattali e le spirali in natura. E a proposito di sperimentatori e appassionati di fotografia, il festival ha voluto dedicare uno spazio anche ai giovanissimi, un gruppo di studenti che ha partecipato ai Corsi di Alfabetizzazione fotografica tenuti recentemente presso il Liceo Artistico E . e U . N o r d i o d i Tr i e s t e d a A n n a m a r i a Castellan. Alla Libreria e Antico Caffè San Marco vengono esposti i loro interessanti risultati ottenuti applicando le tecniche creative Off-Camera Ossidazioni e Rayogrammi - ma anche costruendo personalmente le scatole a forostenopeico.

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Sempre presso questo antico caffè si terranno incontri e conversazioni con gli autori: il giovane fotografo Renato D’Agostin - che dopo aver esposto le proprie opere nei migliori siti Leica del m o n d o r i t o r n a a l s u o p a e s e i n Ve n e t o per allestire una gigantesca camera oscura e produrre mega stampe ai sali d’argento - introdotto da Giacomo Frullani racconterà del suo ultimo libro/progetto HarmonyOfChaos. Un a l t r o l i b r o “ L’ i n c r e d i b i l e c e n a d e i f i s i c i quantistici” è il tema dell’incontro con la sua autrice Gabriella Greison che si esibirà in “1927 – Monologo quantistico” presentato da Donato Ramani. Infine la storica della fotografia Monica Mazzolini propone il suo La fotografia: una continua scoperta declamando tutti gli Eureka! esclamati dal 1826 nella storia di questa Art merveilleux. E p ro p r i o d u e t r a i p i ù i n t e re s s a t i pionieri della sperimentazione fotografica verranno r i c o rd a t i nelle p ro i e z i o n i c h e s i t e r r a n n o p re s s o l a sede dell’Associazione Acquamarina, il f u t u r i s t a e p a d re d e l c o s t r u t t i v i s m o , i l russo Aleksandr Michajlovič Rodčenko, e J o a n F o n t c u b e r t a , m a e s t ro m a n i p o l a t o re della veriticità del dato fotografico, mai così attuale in questi tempi di fake news. F o t o g r a f i a Z e ro P i x e l a n c h e i n q u e s t a s e s t a e d i z i o n e r i s e r v a u n a p p ro f o n d i m e n t o dedicato alla formazione permanente dei giornalisti, con un tema giuridico nell’ambito della comunicazione.

L’ a v v o c a t o Massimo Stefanutti, uno dei maggiori esperti italiani in diritto e fotografia, nella residenza universitaria dell’Ex Ospedale Militare, terrà una lezione sul tema della tutela intellettuale dell’opera fotografica, come fotografi, editor e giornalisti possano tutelare il proprio lavoro. Tu t t o i l c a l e n d a r i o d e l l a m a n i f e s t a z i o n e Eureka!-Fotografia Zero Pixel 2019 si terrà tra il 9 novembre e il 15 dicembre grazie alla collaborazione di numerosi enti pubblici, privati e associazioni che hanno sostenuto e creduto nella volontà, determinazione e amicizia dei molti appassionati che da sei anni a questa parte credono che un festival della fotografia senza il digitale sia possibile. A questo proposito vanno ricordati tre di questi nostri grandi amici, tre geniali e personali interpreti della fotografia contemporanea, purtroppo prematuramente scomparsi, Guido Cecere, Sergio Scabar e da pochi gior ni Adriano Perini. Grazie alla sensibilità degli eredi, le loro opere saranno ancora presenti in questa sesta edizione. E in chiusura di Eureka! per comprendere che in fondo l’immaginazione è forse la facoltà più straordinaria e geniale che l’uomo possiede, basterebbe una c i t a z i o n e d i A l a n M a t h i s o n Tu r i n g , matematico, logico, crittografo e filosofo britannico, considerato uno dei padri dell’informatica e uno dei

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geni del XX° secolo, presa dal film “The imitation game” : “Penso che a volte sono le persone che nessuno immaginava che possono fare certe cose, sono proprio quelle che fanno cose che nessuno può immaginare”. Annamaria Castellan per il Comitato Scientifico e Organizzatore di Fotografia Zero Pixel Trieste, 28 ottobre 2019

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FOTO G R A FIA ZER O P IX E L 2019 EUREKA!

BIBLIOTECA STATALE STELIO CRISE, TRIESTE 9 NOVEMBRE - 15 DICEMBRE 2019


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Elisa Biagi è una fotografa professionista con base Italia. Inizia la sua ricerca in campo fotografico analogico in tenera età, che approfondisce successivamente durante gli studi in Architettura avvicinandosi all’immagine digitale e alla rappresentazione nei nuovi media. Senza perdere interesse nella fotografia analogica, prosegue la sua formazione avvicinandosi sempre più spiccatamente ai nuovi media, fino ad accedere nel 2016 alla Masterclass internazionale di fotogiornalismo “Visual Storytelling in the Digital Age”, organizzata dall’ICP-International Center of Photography (New York) e da Camera - Centro Italiano per la Fotografia (Torino). Curatrice indipendente, svolge attività di mentorship per altri fotografi. Con l’obiettivo di mettere le competenze al servizio di progetti di valore sociale cura e promuove personalmente progetti artistici nel campo della salute mentale e dei diritti umani. Le sue opere sono state esposte in mostre collettive e personali, in Italia e all’Estero, in Europa e Stati Uniti, e fanno parte di collezioni e gallerie private. Nel 2018 è stata esposta tra le altre e con progetti diversi nell’ambito del PSPF - Festival della Fotografia Sociale e Terapeutica Perugia, nella rassegna Il cielo in una stanza - IRCCS Burlo Trieste; presso la Casa Internazionale delle Donne Trieste.

Silver Dream Stampa chimica ai sali d’argento da negativo 35mm 40x40 cm, 2019

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Fotografa professionista, è nata a Treviso nel 1989. Ha conseguito il diploma di Maestro D’Arte presso l’Istituto Statale d’Arte Bruno Munari a Vittorio Veneto e la laurea in Conservazione dei Beni culturali con indirizzo storico-artistico presso l’Università degli Studi di Trieste. Nel 2015 ha partecipato alla seconda edizione del Festival Fotografia Zero Pixel a Trieste e ha curato la mostra sulla Pop Art “Icon of Music: Then and now” a Grado.

Le ali dell’uomo: omaggio a Leonardo Da Vinci Fotografia istantanea 25,5x31,5 cm, 2019

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Nasce a Trieste nel 1927. Sin da giovanissimo si appassiona alla fotografia, seguendo le orme del padre, musicista, ma anche bravo fotoamatore. Scatta le sue prime foto importanti a 16 anni, rappresentando soldati italiani prigionieri dei tedeschi dopo l’8 settembre. Si diploma nel 1945 e dopo aver lavorato qualche anno come geometra, nel 1952 fonda la Foto Omnia, impresa individuale che continua tuttora l’attività nello studio di via Gatteri. È stato per quasi vent’anni fotografo ufficiale del Messaggero Veneto e del Gazzettino, corrispondente del Corriere della Sera e della prestigiosa Agenzia Rotofoto di Fedele Toscani, il padre di Oliviero. Ha collaborato con numerosi altri giornali, tra cui Stadio, Tuttosport e Corriere dello Sport, La Nazione. Ha pubblicato diversi libri: gli ultimi “ugo e noi” e “leica e le altre”. Il suo Archivio, dichiarato di Interesse Storico, è stato ceduto, non in esclusiva, nel 2000 alla Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste che l’ha depositato presso la Fototeca del Comune di Trieste.

1944 Classe IIIA Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri Leonardo Da Vinci

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Nasce a Trieste. Fotografa e giornalista pubblicista, cofondatrice dell’Associazione Cultura Viva e membro del direttivo del Circolo Fotografico Fincantieri - Wartsila, fonda nel 2002 l’Associazione Culturale Acquamarina, della quale è presidente, con lo scopo di e promuovere l’arte della fotografia in tutte le sue espressioni, attraverso esposizioni, manifestazioni, incontri e corsi di fotografia sia per adulti che per giovani e bambini. Si dedica in particolare alla divulgazione delle tecniche sperimentali Off-Camera promuovendo incontri e corsi di Alfabetizzazione all’immagine fotografica. Nel 2014 fonda, con Massimiliano Muner e Michela Scagnetti, il Festival FotografiaZeroPixel e capofila con l’Associazione Acquamarina. Annamaria Castellan ha iniziato la sua formazione in ambito artistico e fotografico frequentando l’Istituto Statale d’Arte di Trieste e il Master in Fotografia presso l’Istituto Europeo del Design di Milano con sede a Venezia, tenuto dai fotografi Silvia Lelli, Roberto Masotti, Saverio Lombardi Vallauri, Francesco Cito, Edward Rozzo, Francesca Brambilla, Sandro Scalia, Serena Serrani, Diego Diaz. Nel 1978 è a Londra, dove ha modo di conoscere e frequentare il fotografo tedesco Patrick Trefz. Acquistata la sua prima reflex, una Zenith, inizia la sua attività di fotografa con il fotoreportage passando poi alla fotografia di paesaggio e natura. Si dedica al ritratto, specie quello femminile fine-art, mentre la sua ricerca in ambito espressivo, negli ultimi anni, si indirizza in senso astratto ed informale. Pur lavorando in digitale, dal 2004 fa ritorno alla fotografia ai sali d’argento, alle sperimentazioni Off-camera e alla cianotipia. Negli ultimi anni partecipa in qualità di fotografa e partner con l’Associazione Acquamarina a progetti europei Erasmus+. E’ stata docente di Tecniche fotografiche sperimentali in alcune scuole del Veneto e attualmente del Friuli Venezia Giulia. Sue fotografie appartengono ad alcune collezioni pubbliche e private; sono state pubblicate su testate nazionali ed internazionali, su antologie e testi letterari, ed utilizzate da pubbliche amministrazioni in campagne pubblicitarie diffuse in tutto il mondo. Alcune immagini, cataloghi e il libro fotografico “Cielo” (edizioni Pulcinoelefante) sono conservati a Firenze nell’archivio della Fondazione Fratelli Alinari.

20 luglio 1969 Fotografia istantanea ready-made tratto dal libro Terra-Luna anno 1, 2019

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[Bari, 1947 - Trieste 2019] Dopo gli studi di grafica e fotografia a Urbino e Londra, dal 1972 si occupa di Fotografia e comunicazione e, parallelamente, di fotografia fine art. Dal 1984 a queste attività affianca quella didattica insegnando Fotografia prima presso l’ISIA dl Urbino, poi presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia e poi presso l’ISIA industrial design di Pordenone. Fa parte del comitato scientifico del Museo Alinari di Firenze, di cui ha curato una sezione, promuove iniziative culturali legate alla Fotografia collaborando, fra gli altri, con Cinemazero, Galleria Sagittaria, Galleria Spazzapan, Trieste Fotografia, Orvieto Fotografia, Magnus, Electa, Gribaudo, Giunti, Fabbri, Silvana, Punto Marte e De Agostini editori, nonché editori stranieri come Te Neues, Dumont, Presco Group, Waddington, Ceaco ecc. Ha pubblicato quindici libri e oltre sessanta calendari, vincendo il premio per il miglior fotocalendario europeo alla Fiera del libro di Francoforte. Ha realizzato trentacinque personali in Italia e all’estero e curato una cinquantina di eventi di fotografia. Nel 2008 gli viene assegnato il ‘Premio San Marco per l’attività culturale svolta. Nel 2009 il premio Friuli Venezia Giulia Fotografia del CRAF.

Orologi Da diapositiva colore KODAK SAFETY FILM 6018, formato 6x6 30x30 cm, 1980 © Courtesy familiari Guido Cecere

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Nato a San Donà di Piave nel 1983, inizia la carriera di fotografo a Venezia nel 2001. Con lo stesso occhio fotografico nel 2002 compie un viaggio attraverso le capitali dell’Europa occidentale per scoprire piu’ ad ampio raggio la fotografia. Dopo un breve periodo a Milano, nel 2005 si trasferisce a New York dove, nel dinamismo della città, conosce il fotografo americano Ralph Gibson diventando poco dopo suo assistente. I lavori di D’Agostin sono stati esposti in numerose mostre personali in Europa, Stati Uniti e Asia, e diversi libri sono stati pubblicati. Alcune delle sue stampe fotografiche sono negli anni entrate in collezioni museali come la Libreria del Congresso e la Phillips Collection (Washington DC), International Center of Photography (New York), LACMA (Los Angeles), Maison Europeenne de la Photographie (Parigi). Distillando i soggetti dalla loro realtá, D’Agostin descrive la percezione dello spazio intorno a lui, la relazione tra l’architettura e le persone, aprendo una nuova possibilita’ nell’immaginazione dello spettatore. Dopo 13 anni di carriera a New York, D’Agostin nel 2018 decide per il suo nuovo progetto Harmony of Chaos di rientrare in Italia, installando uno studio in un capannone nella campagna veneta, che gli permette di creare una camera oscura tale da arrivare a 2 metri di formato con stampe ai sali d’argento.

The Beautiful Cliché Stampa ai sali d’argento 101.6x67.6 cm, 2011

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Maestro fotografo e voce importante della fotografia triestina. Conosciuto in tutto il mondo per aver scritto la storia della fotografia Polaroid con i suoi transfer, unico italiano presente nella prestigiosa pubblicazione “Polaroid Transfer”, affianca al suo lavoro di fotografo professionista una costante ricerca artistica. La sua fotografia inizia nel mondo del fotogiornalismo ma approda da subito al ritratto, allo Still Life, alla fotografia di moda, di nudo e pubblicitaria, sempre all’insegna della ricerca, dapprima totalmente analogica ed oggi anche digitale. Ha vinto, per la ricerca fotografica, il prestigioso “Prix de la Fondation Pathé de Royan” in Francia. Una delle sue opere (1x1,40m) è stata acquistata dalla Polaroid Collection per la sua collezione permanente. Recentemente ha ripreso il lavoro di transfer con pellicole istantanee tenendo corsi e workshop di grande formato e realizzati con il banco ottico, indirizzati a fotografi esperti. Le sue immagini divenute libri, brochures, manifesti sono stati divulgati in tutto il mondo. I suoi lavori sono stati esposti in mostre sia personali sia collettive, ha pubblicato su Zoom, Progresso Fotografico, Photò, PRO, Il Fotografo Professionista, Polaroid International Magazine, Fotographia, Photo Magazin Germania, Juliet.

1991 TRANSizione 2001 Stampa ai sali d’argento da negativo 35mm 30x40 cm, 1991/2001

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Nasce e vive a Trieste. Si dedica alla fotografia, principalmente analogica, da molti anni, sperimentando soprattutto in camera oscura. Ha al suo attivo esposizioni personali alla Sala comunale di Muggia, (landscapes) alla Casa della Musica, alla Casa del Popolo di Ponziana (ritratti), al Knulp (polaroid e sperimentazioni), nonché la partecipazione ad alcune collettive, al Dobia Lab (dove sono state presentate delle polaroid), al club Zyp all’interno della seconda edizione del progetto Domestica con un progetto di “foto e parole”, alla sala espositiva Metrocubo, al teatro Miela all’interno dei festeggiamenti annuali per Eric Satie.

cutting - edge technology Fotografia su emulsione liquida ai sali d’argento stesa su carta cotone 40x40 cm, 2018

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Fotografo fine-art, vive e lavora a Trieste. L’interesse per la fotografia e la stampa in camera oscura, trasmessogli dal padre Maurizio anch’egli fotografo, l’hanno accompagnato sin da giovane età. Nel corso degli anni, ha consolidato la passione per la fotografia analogica in occasione di progetti specifici, facendosi notare in ambito nazionale da associazioni e riviste del settore, in special modo nei generi del reportage e della ritrattistica in bianco e nero. Dopo i 7 anni trascorsi ad Asmara (Eritrea) con la sua famiglia, Giacomo ha unito la passione per la fotografia a quella per i viaggi e la scoperta di luoghi esotici e lontani. Negli ultimi anni si è dedicato in particolare modo alle culture asiatiche, che l’hanno portato alla scoperta di Vietnam, Cambogia, Giappone, Tailandia e Birmania. Tra i pochi fruitori di fotografia analogica e stampa a mano della sua generazione, Giacomo pone sempre i riflettori sulle persone comuni e sulla vita quotidiana in una varietà di contesti geografici e culturali, col fine ultimo di dare parola alle proprie foto e far loro “raccontare storie” di vita quotidiana.

Bangkok Stampa ai sali d’argento 30x40 cm, 2015

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Nato a Trieste nel 1966. Dal 2006 vive e lavora tra Lubiana e Trieste. Lavora presso il France Stele Research Institute of Art History ZRC SAZU e si occupa principalmente di documentazione, fotografia e design. Insegna fotografia nel Dipartimento di Storia dell’Arte all’Università di Maribor. Come curatore ha organizzato più di 40 mostre e ha esposto in mostre collettive e personali. I progetti più importanti sono: Poeti di due minoranze/Pesniki dve manjšin (Italia, Slovenia, Croazia, Austria); In – Out: petima slovenski fotografij ot Triest (Sofia - BG); Piazze / Trgi (Slovenia, Italia); Ljubljana. Spaces. Monuments. Words (mostra UNESCO World Book Capital 2010; Slovenia, Italia); Ne kraji, Non luoghi, Non Places, Non-lieux (Padiglione Italia nel Mondo. Biennale di Venezia); Stenopeica (mostra internazionale, Senigalia, Italia); Poti usode/Le vie dei destini (Austria, Italia); Kraj spomina/Luoghi della memoria (Slovenia, Italia); Places of memory (Beirut, Libano); Fotografia ZEROPIXEL 2019 TERRA; AZIL / ASILO; 1st International Biennale of Artistic vision Etike(te) – FEAR.

“STEREOPLEČNIK” Negativo 6x6, stereoscopio d’epoca, 4 stereogrammi

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Nasce a Vienna nel 1967. Vive e lavora a Trieste dove nel 1997 apre il laboratorio/negozio Doctor Photo specializzato nella riparazione e restauro di macchine e materiale fotografico analogico. WORKSHOP-MOSTRE 2008 workshop di stampa B/N con Roberto Salbitani (CRAF/ Lestans); 2010 mostra fotografica personale “IL TEMPO” (Spazio 24b, Trieste); 2011 organizzatore di “My favorite summer pics” una serie di mostre fotografiche di vari artisti (Studio matteotti32, Trieste); mostra fotografica personale “1+1=3 provocation artistique” (spazio rosa/exOPP, Trieste); organizza “Analog Fever” sei incontri sulla fotografia analogica (Studio matteotti32, Trieste); 2012 organizza assieme a Officina Istantanea la prima edizione di “Polaround – International Instant Weekend” (Trieste); organizza assieme a Borut Peterlin il workshop “Blast from the past-wet-plate collodion” (Studio matteotti32, Trieste); partecipa alla mostra fotografica collettiva “Il mio carso” (Magazzino delle idee, Trieste); 2013 mostra fotografica personale “Real Celebrities Fake” (Bar BarBacan, Trieste); workshop di stampa al platino e cianotipia con Borut Peterlin (Dolenjske, Slovenia); mostra fotografica collettiva “Bordodiario” (Drogheria 28, Trieste).

Floating Stampa ai sali d’argento 20x35 cm, 2019

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Berlinese, con 20 anni di esperienza come insegnante di fotografia analogica, si diploma in Arte e Fotografia al College of Art di Berlino e lavora come docente presso il College of Art di Berlino e in altri istituti di Karlsruhe, Germania. Attualmente lavora come docente e direttore della European PhotoAcademy di Rastatt.

Discover Mirrorings Stampa ai sali d’argento 2019

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Nata a Fiume, si trasferisce per motivi di studio a Trieste, dove tutt’ora vive e lavora. Si appassiona alla fotografia in giovane età, dedicandosi principalmente alla fotografia naturalistica e di paesaggio. Nel corso degli anni inizia ad elaborare racconti visivi spostando l’interesse verso il ritratto e lo spazio urbano, con l’intento di esplorare l’interazione tra uomo e ambiente. Negli ultimi anni il ritorno all’analogico e la stampa a mano la porta ad adottare un approccio più introspettivo ed intimistico, dove la fotografia diventa un potente strumento meditativo e di ricerca. Le sue opere sono state esposte in diverse mostre personali e in pubblicazioni.

Frattale Stampa ai sali d’argento su carta baritata da negativo 6x6, 30x30 cm, 2019

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Nasce a Gorizla nel 1948, dove tuttora vive e lavora. Attivo dagli anni Settanta nel campo delle arti visive, si dedica alla pittura e alle installazoni fino all’incontro con la fotografia, che elegge strumento ideale della propria ricerca espressiva. Le sperimentazioni degli anni successivi portano alla luce i temi essenziali della sua poetica: la continuità tra il mondo umano, animale e vegetale, il ruolo mediatore del corpo, la negazione dello sguardo, l’esercizio costante dell’ironia, dell’ambiguità e dello spiazzamento per dare forma a un’idea e stimolare l’osservatore a interrogarsi. L’uso della fotografia é finalizzato a mantenere vive la tensione tra tensione e realtà. L’approccio dell’artista allo strumento è molto personale; lo scatto, infatti, rappresenta solo l’ultima azione di un percorso creativo complesso e articolato.

Lezioni di volo Stampa ai sali d’argento su carta baritata opaca 45x45 cm, 2005

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Fotografo e documentarista. Dal 1989 si dedica alla fotografia e alla videoripresa, esplorandone le varie espressioni artistiche e tecniche. Grazie all’attività di subacqueo e speleologo ha effettuato reportage in luoghi remoti ed estremi. Ha pubblicato in numerose riviste, libri e network italiani ed esteri.

Tour Eiffel Stampa ai sali d’argento su carta baritata da negativo 6x6 30x30 cm, 2016

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Nel 2011 viene premiato per la particolare tecnica creativa del taglio delle immagini Polaroid, vince a Milano il primo Festival della Fotografia Istantanea ISO600. Nel 2012 fonda l’Associazione Fotografica Officina Istantanea, per promuovere la fotografia analogica e istantanea, omaggiando la figura di Edwin Land, inventore della Polaroid, ne è presidente e coordinatore per i primi quattro anni. Dallo stesso anno è tra gli artisti della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia e della galleria Barbara Frigerio Contemporary Art di Milano. Conosce Maurizio Galimberti con cui collabora in un suo workshop a Venezia a Casa Tre Oci e nello stesso anno è ospite di Impossible Project al Photoshow di Milano per esporre la propria particolare tecnica artistica e sempre nel 2012 partecipa quindi al 17° International Art Symposium Medulin [HR]. Dal 2013 è fotografo professionista e crea Spaziowhite. Dal 2014 è ideatore e coordinatore del progetto Fotografia Zero Pixel, un festival creato per preservare e omaggiare le tecniche fotografiche antiche. Nel 2016 fonda Silver Age, centro di ricerca per la fotografia e le arti visive. Nel 2017 alcuni suoi lavori vengono selezionati da Italo Zannier e Emanuela Sesti per una collettiva all’Alinari Image Museum. Dal 2018 il suo lavoro è parte della prestigiosa Polaroid Collection [WestLicht, Vienna] e dell’archivio Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia [Firenze, Italia]. I suoi lavori sono stati esposti in oltre 50 mostre a Trieste, Milano, Roma, Trento, Vienna, Pola, Berlino, Zurigo e New York e fanno parte di collezioni pubbliche e private.

HATE, season 1 episode 2 Fotografia istantanea 30x40 cm, 2019

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Nasce a Trieste il 6 novembre 1960, dove vive e lavora come fotografo indipendente. Uomo di confine, conscio di una umanità che non ha né possibilità sociale né storica per ribellarsi e, dell’inutilità dei furori e delle retoriche. Nel 1985 le sue immagini vengono viste e giudicate ben oltre la semplice documentazione e le sue prime fotografie saranno pubblicate su il quotidiano berlinese Die Tagezeitung. In seguito eseguirà dei reportage nell’ex Jugoslavia, la prima mostra importante è del 1988 “La Città Negata”, immagini di Trieste esposte a Belgrado e Milano. La più importante è nel 1994 “La Pace Mai Promessa”, immagini di Sarajevo dal reportage eseguito nel 1993, mostra esposta a Rosario e Buenos Aires (Argentina). Nel 1995 espone “Cercando Kiki” una mostra sulla condizione femminile. Seguiranno le mostre “Cronometropoli”, “La Biblioteca di Sarajevo”, e fra le ultime nel 2012 “Le Porte Aperte”, mostra sul Parco riqualificato dell’ex Ospedale Psichiatrico di Trieste. Diverse saranno le mostre collettive nazionali tra le quali: nel 1995 “Volontari Volontariato” e nel 1996 “Fotoreporter Italiani nell’ex Jugoslavia”. Altri importanti lavori seguiranno nell’attività di fotografo dal fotogiornalismo alla fotografia industriale, dal fare fotografia di teatro alla fotografia d’impegno sociale, come le immagini della Campagna sulla “Prevenzione al Suicidio” e “Mai più Soli”. Da diversi anni mantiene la collaborazione con Galatea, quadrimestrale lontano dai condizionamenti politici-lobbistici. Continua a fotografare con l’idea del buon senso della pubblica utilità e non quella dell’autoreferenzialità, con la quale egli non si identifica, se non che nel pluralismo.

Risonanza Magnetica 3Tesla, SC Radiologia Ospedale Cattinara ASUITs Stampa ai sali d’argento 30,5x40,6 cm, 2019

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Nasce a Trieste nel 1975, dove vive e lavora. E’ fotografo pubblicitario e specialista nel campo dello still life. Essenziale e minimalista, ricerca da sempre il suo “silenzio estetico”. Dopo un percorso di studi universitari in Geologia, si rende conto che scoprire il mondo che lo circonda attraverso la ricerca e l’esplorazione non e’ piu’ sufficiente per lui. Sente infatti il bisogno di creare in prima persona ricordando le sue esperienze fatte nel disegno e nella pittura sotto la guida del prof. Giorgio Cisco e riconosce nella fotografia il suo mezzo privilegiato di espressione. Inizia quindi a lavorare come fotografo di scena per importanti teatri della sua regione, ma molto presto la curiosita’ e l’innata spinta alla sperimentazione lo portano a ricercare nuove strade per esprimere la sua creativita’ e a specializzarsi nella fotografia pubblicitaria, di still life e di paesaggio.

E Icaro bussò alla porta di Darwin Fotografia istantanea, 3 Polaroid 8,8x10,8 cm 30x40 cm, 2019

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[Trieste, 1948 - 2019] L’amore per la natura e l’interesse per l’architettura costituiscono la base del suo lavoro fotografico, che si esprime principalmente in immagini di parchi e giardini, ritratti un po’ in tutto il mondo. Ha preferito l’uso del bianco & nero e il medio formato. Ha pubblicato Fotosintesi, a cura dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste, che è stato presentato anche in Austria, Ungheria e Slovacchia. Ha al suo attivo numerose mostre personali in Italia e in altri paesi del centro-Europa. Le sue opere sono conservate presso varie istituzioni e collezioni private. È uno dei fondatori dell’Associazione Photo-Imago, per conto della quale, per più di trent’anni, ha organizzato un’intensa attività espositiva sia in Italia che all’estero. Ha collaborato con la Art Photo Gallery di Trieste. Ha curato la presentazione di mostre fotografiche presso il Museo d’Arte Moderna “Ugo Carà” di Muggia.

Carlo Sciarelli Stampa ai sali d’argento da negativo 6x6 1992 © Courtesy familiari Adriano Perini

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Nasce nel 1973 a Trieste, dove vive e lavora. Ha frequentato diversi corsi di fotografia e di alfabetizzazione fotografica con la realizzazione di lavori “off camera�. Cerca un punto di vista diverso e inatteso delle cose attraverso la fotografia e dal 2004, anno in cui le sue fotografie vengono esposte per la prima volta in una collettiva, partecipa con successo a diversi concorsi e i suoi lavori vengono inseriti in diverse mostre.

Burning down the house Stampa ai sali d’argento su carta Ilford multigrade warmtone 30x30 cm, 2019

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Dagli anni ’80 segue i processi della comunicazione visiva frequentando il circolo Fotografico Fincantieri-Wartzila nel quale ha ricoperto numerosi incarichi, fino a diventarne vice presidente. In quel contesto ha gestito per dieci anni la sala mostre Fenice, curando la recensione e la presentazione di più di 100 mostre, alternando autori affermati ad emergenti, rassegne storiche a movimenti contemporanei, la tradizione all’innovazione. Questo suo interesse verso la ricerca e le attività espositive e divulgative, lo porta a diventare il curatore dello spazio fotografico presso il caffè Trieste di Ronchi dei Legionari per diversi anni. La sua curiosità verso le diverse forme di fotografia, lo ha spinto ad approfondire il tema del reportage, pensando al quale ha ideato il premio “città di Trieste al reportage”, riconoscimento a quanti nell’ambito della fotografia percorrono i luoghi caldi della terra alla ricerca della verità. Ha fatto parte dell’organizzazione del festival triestèfotografia durato dieci edizioni dal 2005 al 2014. Collabora con la rivista di arte contemporanea Juliet, e con l’associazione Photo Imago. Pur non avendo resistito alla praticità della fotografia digitale, resta molto legato alla tecnica del bianco e nero che realizza nel grande formato, curandone tutti i suoi passaggi, con particolare impegno verso il ritratto fotografico, alla ricerca non solo delle geometrie del volto, ma di quell’incontro di sguardi rivelatori dell’anima. La sua ricerca artistica viene riconosciuta nel 2011 con l’invito a far parte di un gruppo particolarmente selezionato di artisti per la realizzazione di un calendario a tema. Nel 2015 riceve il premio Criscuoli, entrando a far parte di un gruppo di artisti indipendenti. Numerosi i premi e i riconoscimenti ottenuti. Ha al suo attivo esposizioni sia in Italia che all’estero e le sue fotografie sono presenti in numerosi musei e collezioni private.

’Aρχιμήδης Banco ottico da negativo 4x5’ stampa ai sali d’argento su carta baritata e viraggio al selenio

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Nasce in provincia di Brescia nel 1994. Si laurea in Graphic Design e Comunicazione presso l’Accademia di Belle Arti di Brescia nel 2017 e subito inizia a ricoprire diversi incarichi come fotografa nell’ambito pubblicitario, avvicinandosi al mondo della moda ma volgendo sempre un’attenzione particolare per il ritratto. Successivamente vince la borsa di studio al Master di Fotografia (2017/2018) diretto da Denis Curti, presso l’Istituto Raffles di Milano, dove ha avuto modo di lavorare con professionisti di fama internazionale, approfondendo tematiche legate al mondo del fine art e il mercato dell’arte. Nel giugno 2018 espone nella collettiva “The Embarrassment Show”, curata da Erik Kessels in collaborazione con Raffles Milano, presso Spazio O’ (Milano). Nello stesso anno viene selezionata a partecipare ad un workshop diretto da Christopher Morris all’interno del circuito della “Milano PhotoWeek” con il supporto di Samsung Electronics Italia, ZERO e Sky Arte. Nel 2019 viene selezionata alla ImageNation Paris Photo Off, curata da Martin Vegas. Attualmente Nicole Russo lavora tra Milano e Verona come fotografa nel settore della moda e nel fine art, continuando a svolgere esperienze lavorative come free-lance a livello nazionale e internazionale.

Hand, dalla serie Hand of memory Stampa ai sali di Platino e Palladio, ed. 2 di 8 48x33 cm, 2017

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[Ronchi dei Legionari, 1946 - 2019] Comincia ad interessare alla fotografia nel 1964. Dal 1966 al 1974 partecipa saltuariamente a concorsi nazionali ed intemaziondi utilizzando la fotografia soprattutto con finalità di racconto e reportage. Successivamente, negli anni ‘90, il suo lavoro prende una svolta sostanziale, la figura umana esce dai sud lavori ed il suo interesse si concentra sulla natura, sublimando l’ aspetto materiale e concettuale. Col lavoro “Teatro delle cose” nel 1996, inizia una stampa alchemica ai sali d’argento “unico esemplare”. Il metodo di lavoro artigianale emerge maggiormente rispetto alle opere precedenti: c’é il contatto con i materiali, il riappropriarsi dei metodi, della meticolosità e dei tempi, la particolare taratura sui toni bassi, con l’uso dei rapporti chimici e sensoriali, uniti nella ricerca dell’essenza della creatività. Nel 2003 riceve dal CRAF il premio “Friuli Venezia Giulia Fotografia”. Nel 2008 ha pubblicato per Marte Edizioni il Volume ‘Silenzio d Luce” e nel 2010 il volume “Cidinors” edito da Associazione Cultural Colonos. Nel 2019 viene pubblicato il volume Oscura Camera edito da StudioFaganel.

Silenzi di Luce 2004 Stampa alchemica ai sali d’argento 2004 © Courtesy familiari Sergio Scabar

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Si innamora della fotografia istantanea nel 2008, quando la Polaroid Corporation decide di chiudere la produzione di pellicole. Co-fonda nel 2012 Officina Istantanea, un’associazione fotografica, di cui è attualmente presidente, che ha lo scopo di preservare, diffondere e sperimentare la pratica e la cultura della fotografia polaroid. Dallo stesso anno è tra gli artisti della Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia. Organizza, fin dalla sua prima edizione, Polaround la maratona fotografica a premi totalmente dedicata alla fotografia instant, che si tiene a Trieste dal 2012, omaggio all’invenzione più iconica di E.H.Land. E’ stata una degli IMPOSSIBLE pioneer, amanti della fotografia istantanea, che hanno promosso e sostenuto la ripresa della produzione delle pellicole polaroid attuata da The IMPOSSIBLE project, ora Polaroid Originals. Dal 2014 è co-fondatrice e co-organizzatrice di Fotografia Zero Pixel, il festival della fotografia chimica, che ha il fine di preservare e reinventare le tecniche della fotografia tradizionale ed antica, rendendole fruibili al grande pubblico attraverso incontri con grandi maestri della fotografia, mostre personali e collettive, laboratori, workshop, incontri con gli autori, conferenze, presentazioni di libri, collaborazioni tra artisti. Ha esposto in Italia e all’estero. Tiene workshop di fotografia polaroid e di manipolazione e tecniche creative con pellicole istantanee e conferenze d’approfondimento sulla fotografia, in special modo istantanea. Il suo cuore ha il suono di una polaroid appena scattata.

La Rivelazione del Corpo / Body Revealed Fotografia istantanea 26,5x29,5 cm, 2014

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Nato a Pola nel 1969, vive e lavora a Umago, Istria (Croazia). Pubblica le fotografie nelle riviste specializzate, cataloghi turistici, stampa quotidiana e nei siti web nel campo dell’architettura e del turismo. Partecipa alla fondazione della AFI - Associazione Fotografi dell’ Istria, e nel 2008 ne assume la funzione di Presidente e nel 2013 costituisce il Club fotografico di Umago. All’inizio del 2014 ha fondato la galleria d’arte “GRIN photo gallery”, dove ha promosso una serie di artisti istriani ed europei, come Tea Bicic, Sabina Damiani, Galina Davydtchenko, Adriano Gon, Fulvio Juricic, Gruppo OPA, Vladimir Leben, Antoni Maznevski, Balint Szombathy, Ivona Verbanac, Zaneto Paulin, Silena Koöara, Rino Gropuzzo, Giacomo Frullani e altri). Oltre alla fotografia d’arte si occupa anche di varie tecniche di stampa grafica, ha interesse nella fotografia aerea, subacquea, di viaggio... Parallelamente lavorando con le tecniche di fotografia digitale, continua a esplorare, praticando e promuovendo le procedure fotografiche classiche trascurate usando le fotocamere di medio e grande formato. Dal 2011 partecipa regolarmente all’organizzazione di spedizioni fotografiche nei posti poco esplorati di diverse culture e tradizioni. (Albania, Tunisia, Marocco, Sahara nordorientale, ecc.)

IL PESCE VOLANTE Fotografia istantanea, 6 polaroid a colori Impossible 18x30 cm, 2019

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Nasce nel 1966 a Gorizia dove vive e lavora. Diplomato presso l’Istituto Tecnico Industriale “A. Malignani“ di Udine nella specializzazione Costruzioni Aeronautiche. Fotografo autodidatta, dal 1993 ha partecipato a diverse esposizioni personali e collettive. Dopo aver lavorato con il bianco e nero, dall’anno 2000 passa allo studio del colore. Negli stessi anni incomincia la sperimentazione e l’utilizzo della tecnica dell’esposizione multipla, in genere da due a quattro scatti sovrapposti, eseguiti con apparecchio reflex analogico. Da diversi anni la “parola” sta diventando sempre di più il fulcro dell’espressione visiva. Dal 2005 organizza e dirige le attività dell’associazione culturale per la promozione delle arti contemporanee “Prologo” di Gorizia.

Dalla serie di 6 immagini “Mediatore della Creazione” Esposizione multipla, stampa su carta politenata 2019

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Nato a Venezia nel 1957, fotografa dai primi anni ’70 con una vecchia Rolleicord e nel 1977 diventa socio del Circolo Fotografico La Gondola, del quale è l’attuale Presidente. Nel 2001 scopre la fotografia stenopeica e ne diventa, in pochi anni, uno dei maggiori esponenti in campo nazionale e internazionale. È stato membro dell’Osservatorio Nazionale per la Fotografia Stenopeica presso il Museo dell’Arte e dell’Informazione (MUSINF) di Senigallia dal 2008 al 2012 e curatore d’importanti rassegne di fotografia stenopeica italiana. Già membro del Comitato Scientifico dei “Rèflexion Masterclass” tenuti dalla fotografa Giorgia Fiorio, ora è consigliere di amministrazione della “Fondazione Nino Migliori”. Laureato in giurisprudenza all’Università di Ferrara, dopo gli studi classici, esercita la professione di Avvocato in Venezia. Iscritto all’Albo degli Avvocati di Venezia dal 1985, è patrocinatore in Corte di Cassazione. Si occupa da molti anni di diritto della fotografia e della proprietà intellettuale, patrocinando in numerose controversie del settore e prestando opera di consulenza ed assistenza per gli amiciclienti fotografi, per agenzie nazionali e internazionali, anche come docente in corsi specifici. È il primo “photography lawyer” italiano.

#dovesei,chisei.n.2 Stenopeico su Zeroimage45, pellicola TriX, stampa ai sali d’argento 2019

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Enzo Tedeschi nasce a Udine nel 1952, vive e lavora a Cormons. Autodidatta inizia a fotografare alla fine degli anni settanta, allestendo fin da subito una camera oscura per poter sviluppare e stampare direttamente le sue fotografie. Dopo aver partecipato a numerosi concorsi nazionali e internazionali e ad alcune mostre personali e collettive, abbandona per un periodo la fotografia che riprende nel 2006 con la ricerca di un suo personale linguaggio espressivo, progettando e costruendo sul tavolo di casa le scenografie di piccoli plastici che richiedono lunghe lavorazioni di preparazione e assemblaggio. Da alcuni anni si avvale anche della tecnica del digitale.

Sisyphus 2 Stampa ai sali d’argento 36x31 cm, 2012

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Nasce a Trieste nel 1966, da sempre affascinato dall’arte visiva, inizia il suo percorso artistico a partire dalla fine degli anni ‘80, con particolare attenzione al disegno e alla fotografia. Dopo aver terminato gli studi superiori, comincia a dedicarsi allo sviluppo e perfezionamento delle tecniche espressive. Nel 1990 frequenta
la “Scuola libera dell’acquaforte Carlo Sbisà”. Integra i suoi studi presso la “Scuola Internazionale di grafica di Venezia” frequentando in successione i corsi: 1994, fotoincisione e tecniche miste diretto da Daniel Divorne; 1995, fabbricazione carta a mano diretto da Fernando Masone; 1996, incisione tecniche avanzate e sperimentali diretto da Riccardo Licata; 1996, stampa a colori simultanei “tecnica Hayter” diretto da Anna Romanello. La carriera ventennale gli ha consentito di sviluppare una vasta esperienza nel campo delle tecniche
di fotografia e grafica: incisione, tecniche tradizionali (acquaforte, acquatinta, ceramolle), tecniche sperimentali (stampa con matrici alternative: legno, cartone, plastica, ecc.); fotoincisione, metodi
di stampa fotografica tradizionali; sviluppo e stampa di negativi.

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Nacqui a Trieste nel 1964, verso i 30 anni mi sono avvicinato alla fotografia e più tardi al foro stenopeico. Perché?... Due almeno le possibili spiegazioni. Una chiave di lettura chiama in causa il destino e ci arriva un articolo di Stefano Bartezzaghi, sulla rubrica “Lapsus” del quotidiano La Repubblica di qualche lustro fa. Il “pezzo” va subito al punto titolandosi “Il Buco” (riporto per estratto): “Buco, buco nero, buco di memoria, buco di bilancio, buco nell’acqua, buco nell’ozono... L’uomo è bucatore, non può astenersi dal bucare il mondo, a cominciare da sé stesso -con piercing e pere: buca la pelle della Terra, ma anche l’acqua e il cielo, buca formaggi, ciambelle, mentine, biglietti ferroviari, buca ogni cosa. L’homo perforans ha dei buchi una concezione eminentemente pratica. Non sa perché buca, ma buca. Non sa neppure cosa sia un buco, come dimostra un fondamentale libro dei filosofi Achille Varzi e Roberto Casati (Buchi, Garzanti 1996), che si apre con una citazione solo apparentemente banale dello scrittore Kurt Tucholsky: “C’è un buco dove non c’è qualcosa [...]”. Però la pretesa di «fare chiarezza sul buco» è veramente eccessiva. Il buco è buio, nel buco si scruta a fatica, il buco è tutto ed è niente. Ha detto Tucholsky: “Il buco c’è se non c’è [...]”. L’altra riguarda la predestinazione ma è più noiosa (omissis).

Grigio Perla Fotografia in luce diurna con foro stenopeico su carta. Kit Stenoflex 9x9 cm, 2016

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Nasce a Codroipo nel 1960 e compie studi ad indirizzo artistico, sviluppando il suo interesse per la fotografia contemporanea dal 1978. Ha partecipato a progetti espositivi ed editoriali, curato iniziative didattiche ed attività di consulenza sulla fotografia collaborando con Enti pubblici ed Associazioni culturali. Nel 1999 ha ricevuto, dal Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia, il premio “Friuli Venezia Giulia Fotografia” per l’attività di ricerca. Le sue fotografie sono state proposte in numerose rassegne espositive, di ambito nazionale ed estero, inoltre figurano in collezioni pubbliche e private. Nel 2016 ha pubblicato il volume “Metamorfosi dai lûcs” edito dall’Associazion Cultural Colonos. È insegnante di “Arte della Fotografia e della Cinematografia” presso il Liceo Artistico Statale ”Giovanni Sello” di Udine.

Ricerca l’armonia Compensato, plexiglas, pellicola istantanea Polaroid 55 PN 4x5” 19,5x19,5x19,5 cm, 2019

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Nasce nel 1961 a Gorizia, iniziato alla fotografia dal padre Zdenko Dagli anni 80 socio del Fotoklub Skupina75, del quale è il vicepresidente. Usa la pellicola con la tecnica del foro stenopeico dal suo “punto di vista del topo” e con fotocamere vintage. Stampa tradizionalmente o con le antiche tecniche. Collabora con riviste e giornali, coautore di pubblicazioni librarie dal 2004 in poi, divulgatore della fotografia stenopeica. 2018: “2. Fotografia stenopeica” BoCS Art–Cs; “I campi di Salcano”, Gall. GongSolkan(SLO); “Questo non è per il popolo!”,Gall. Ars-Go; 2017 “Konzentrazionslager Dachau”, Sinagoga Gorizia; 2016: “Un topolino in viaggio”, fotocastello FIAP-Negova (SLO). 2014: “La guerra: tracce, ricordi, immagini”, Casa Carsica, Rupingrande (Ts). 2013: “I primi 100 anni del ponte di Avons” Tolmezzo; 2012: “Palmanova di ombra e di luce” Palmanova; “Un topolino a Ljubljana”, Ljublj. (SLO); ”Tolmezzo stenopeica”; ”Stenopeica 2012”, MUSINF Senigallia; ”6a Vedere Oltre” Motta di Livenza.

Bandolo trovato! Fotografia stenopeica, 6x6, stampa ai sali d’argento su carta baritata 40x40 cm, 2019

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MARIO GIACOMELLI. A SILVIA

Interpretazione in immagini della poesia di Giacomo Leopardi mostra a cura di Eugenia di Rocco e Federica Luser

Magazzino 26, 2° piano | Porto Vecchio - Trieste 10 - 24 novembre 2019


MARIO GIACOMELLI. A SILVIA INTERPRETAZIONI IN IMMAGINI DELLA POESIA DI GIACOMO LEOPARDI

Fotografia Zero Pixel omaggia quest’anno la genialità di Leonardo con il tema Eureka e in questo contesto il CRAF ha scelto di proporre per il festival l’opera di un fotografo tra i più geniali del Novecento italiano: Mario Giacomelli. Considerato da Paolo Monti “l’uomo nuovo della fotografia”, Mario Giacomelli (Senigallia 1925-2000) è poeta dell’immagine e tipografo di professione. La sua opera ha rivoluzionato la fotografia italiana attraverso un linguaggio inconfondibile, onirico fortemente evocativo; uno stile asciutto dominato da un uso estremo del bianco-nero, di forte ispirazione. La sua produzione fotografica è sterminata, caratterizzata da una intensa commistione tra fotografia e poesia. I fotoracconti sono frutto dell’incontro con l’intellettuale e fotografo suo conterraneo Luigi Crocenzi (Montenegro 1923-Fermo 1984) il quale riflette, a partire dalle nuove modalità espressive apportate dal Neorealismo, sul ruolo educativo della fotografia e sull’importanza del montaggio delle immagini. La serie fotografica diventa quindi “un film immobile sulla pagina stampata”, come lui stesso la definisce nelle lettere conservate presso il CRAF. La mostra “Mario Giacomelli. A Silvia. Interpretazione in immagini della poesia di Giacomo Leopardi” espone il celebre foto-racconto ispirato all’omonima lirica di Leopardi: una sequenza fotografica di 34 stampe vintage alla gelatina-sali d’argento di vario formato, nella sua versione originale del 1964. La serie fu elaborata su una sceneggiatura iniziale di Alvaro Valentini, quindi rimaneggiata e montata da Luigi Crocenzi, Giancarlo Iliprandi e Toni Nicolini, e destinata a rientrare all’interno di un ampio progetto di diffusione televisiva dei grandi capolavori della letteratura attraverso la loro trasposizione fotografica, che vide coinvolti diversi fotografi italiani. L’opera, proveniente dal Fondo Crocenzi dell’Archivio del CRAF di Spilimbergo, è già stata esposta in occasione delle celebrazioni dell’anno leopardiano a Recanati, da dicembre 2018 a maggio 2019, all’interno della mostra fotografica e documentale “Mario Giacomelli. Giacomo Leopardi, L’Infinito, A Silvia”. Eugenia Di Rocco

Mario Giacomelli A Silvia, 1964 © Courtesy Fondo Crocenzi CRAF - Spilimbergo

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LA RIVELAZIONE DEL CORPO BODY REVEALED MICHELA SCAGNETTI mostra a cura di Michela Scagnetti

Mediateca La Cappella Underground | via Roma 19 - Trieste 11 novembre - 15 dicembre 2019


LA RIVELAZIONE DEL CORPO / BODY REVEALED

“La rivelazione del corpo / Body Revealed” trasforma, secondo la poetica artistica del ready made, raffinate marmorizzazioni (Paper marbling in inglese, Ebrû in turco) tratte da libri ottocenteschi e del primo novecento in delicate suggestioni istologiche del corpo umano. La serie, composta da istantanee ottenute con l’impiego del Polaroid Close-up Stand Duplicator, è stata realizzata con film Polaroid Originals Image ormai fuori produzione; la serie qui presentata è da ritenersi quindi conclusa e irripetibile. La mostra, ripercorrendo fascinosa dialettica tra arte e anatomia umana, accompagna lo spettatore nel gusto profondamente contemporaneo delle illustrazioni e alle microfotografie ottiche ricavate dai preparati microscopici già a partire dalla seconda metà dell’800 impiegate nello studio dell’istologia, specializzazione della biologia che si occupa di indagare i tessuti vegetali e animali ad uso medico. Incastonate nei loro frame polaroid, queste delicate composizioni, costruite in accordi di quattro, rievocano la bellezza che la natura interna del corpo possiede, liberandola e offrendola anche agli occhi di chi, non percorrendo abitualmente gli immensi labirinti della fotografia scientifica, non è consapevole.

La Rivelazione del Corpo / Body Revealed Fotografia istantanea 26,5x29,5 cm, 2019

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LABORATORI DIDATTICI DI SPERIMENTAZIONE FOTOGRAFICA GLI STUDENTI DEL LICEO ARTISTICO ENRICO E UMBERTO NORDIO mostra a cura di Maria Pia Millo e Annamaria Castellan

Libreria e Antico Caffè San Marco | Via Battisti n. 18 - Trieste 13 novembre - 15 dicembre 2019


LABORATORI DIDATTICI DI SPERIMENTAZIONE FOTOGRAFICA

Per il secondo anno, l’Associazione Acquamarina di Trieste nella persona di Annamaria Castellan, ha svolto presso Liceo Artistico Enrico e Umberto Nordio della nostra città una serie di Laboratori pratici rivolti agli studenti. Questi laboratori di alfabetizzazione fotografica Off-Camera hanno dato l’opportunità ad un gruppo di studenti del secondo e del terzo anno di sperimentare cosa sia la fotografia anche senza una “vera” macchina fotografica o senza un cellulare. Nell’esposizione nella Libreria e Antico Caffè S. Marco di Trieste ecco i risultati ottenuti da questi giovanissimi, attraverso le tecniche artistiche delle Ossidazioni, dei Rayogrammi - immagini ottenute con il contatto diretto di oggetti sull’emulsione della carta fotografica e rielaborate personalmente con le soluzioni di sviluppo e fissaggio – e del Forostenopeico, con la costruzione artigianale di una “scatola ottica”, il così detto Pinhole, e con le successive riprese in esterno di paesaggi urbani. Osservando i risultati ottenuti, ancora una volta tutta la magia espressiva del mezzo fotografico - prima ancora della fotografia analogica o digitale - riemerge con forza, ricordandoci che il processo creativo alla base del linguaggio fotografico è infinito, mai scontato e che esso non ripete mai se stesso, rigenerandosi ogni qualvolta qualcuno sperimenta. Maria Pia Millo

tecniche artistiche delle ossidazione, 2018 dei rayogramma, 2018 della fotografia a foro stenopeico, 2019

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εἶδος / εἴδωλον

ROBERTO KUSTERLE mostra a cura di Federica Luser e Giacomo Frullani

Spazio d’arte trart | Viale XX Settembre n. 33 - Trieste 14 novembre - 9 dicembre 2019


εἶδος / εἴδωλον

Roberto Kusterle, poliedrico artista isontino, si avvicina alle arti visive negli anni Settanta dedicandosi inizialmente alla pittura e alla creazione di installazioni artistiche, per poi trovare negli anni Novanta lo strumento perfetto per esprimere le sue visioni: la fotografia. Il suo unico strumento di lavoro diventa quindi il mezzo fotografico, pur senza tralasciare l’importante bagaglio dei lavori pregressi, ma piuttosto combinandone i codici espressivi e producendo così delle immagini di altissimo impatto emotivo. Attori immersi in ambienti immaginari ricostruiti nel paesaggio naturale del goriziano ci raccontano scene di vita sospese tra mitologia e sogno. Dall’unione tra corpi, animali, fiori e terre prendono vita storie e personaggi di fantasia, senza mai tralasciare lo stretto legame dell’artista con il contesto naturale che lo circonda e sempre con una velata ironia e critica sui temi più attuali. Lo scatto fotografico di Kusterle costituisce quindi solo una piccola parte di un lungo processo creativo che parte dall’ideazione della messa in scena alla creazione di costumi e materiali, per arrivare ad una stampa magistrale dell’opera in camera oscura. L’esibizione εἶδος / εἴδωλον raccoglie le opere originali e analogiche di Kusterle ripercorrendo il periodo che intercorre tra gli anni Novanta e la metà degli anni Duemila, prima dell’approccio al digitale, dove possiamo ammirarne la capacità artistica, la tecnica e la padronanza del mezzo analogico. Riti del corpo, Anakronos, una mutazione silente, sono i capitoli che ci accompagnano durante questo percorso onirico, solo esigua parte della vasta produzione fotografica di Kusterle. Giacomo Frullani

equilibrio 60x60 stampa ai sali d’argento su carta baritata opaca virata e colorata a mano 2007

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C A M ER A OB SC U R A O ma ggi o a Leona r do da V i n c i

MOSTRA FOTOGRAFICA A FORO STENOPEICO a cura di Annamaria Castellan

Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia | Piazza Oberdan n. 6 - Trieste 21 novembre - 6 dicembre 2019


CAMERA OBSCURA - OMAGGIO A LEONARDO

Leonardo da Vinci rappresenta il genio che ha reso possibile a tutti gli uomini di guardare oltre il reale descrivendo per la prima volta una chiara e dettagliata trattazione della camera obscura, che, in futuro, sarà considerata il primo esempio di macchina fotografica. Nel Codex Atlanticus, Leonardo delinea le modalità per praticare il foro, del posizionamento della carta sottile nella parte opposta del foro e di come sul foglio si forma l’immagine di ciò che si trova all’esterno della stanza. Leonardo osserva il verificarsi del fenomeno ottico in una stanza, ma è ciò che accade anche in una scatola: il forostenopeico. Dapprima la camera oscura è stata utilizzata in pittura è poi adottata dai fotografi e, ancora oggi, sono molti gli appassionati alla tecnica di fotografia stenopeica. Solitamente questi fotografi realizzano personalmente macchine di fogge e dimensioni diverse. Si pensi che, il principio della camera oscura, descritto da Leonardo, dopo più di cinquecento anni, è stato applicato sulle moderne fotocamere dei telefoni cellulari che funzionano grazie ad un foro di piccole dimensioni munito di una lente. La mostra Camera Obscura, Omaggio a Leonardo da Vinci, presenta dieci fra i maggiori fotografi che adottano e insegnano la fotografia forostenopeica nella nostra regione, nel Veneto e in Slovenia. Luciano Celli, Andrej Furlan, Dino Zanier, Alessandro Mlach, Marko Vogrič , Luigi Tolotti, Massimo Stefanutti, Lorenzo Tommasoni, Viljam Lavrenčič e Annamaria Castellan accompagneranno le loro immagini con alcune delle macchine fotografiche a forostenopeico con cui sono state realizzate. Annamaria Castellan

L’incontro

fotografia stenopeica, stampa ai sali d’argento 40x40 cm, 2019

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I NU OVI GUA R D IA N I

MAURO PAVIOTTI mostra a cura di Giulia Micheluzzi

Associazione Leali delle Notizie | Piazzetta Francesco Giuseppe, Ronchi dei Legionari 22 novembre 2019 - 4 gennaio 2020


I NUOVI GUARDIANI

Nella mostra I Nuovi Guardiani di Mauro Paviotti sono esposte una ventina di opere, frutto di una ricerca che è iniziata nel 1997. L’obiettivo fotografico, nell’opera di Mauro Paviotti, viene usato unicamente come strumento per veicolare un messaggio universale e condiviso, una sorta di monito per ciascuno di noi. In un’epoca in cui regna ormai la lotta, l’odio, la disobbedienza e la noncuranza ecco che Mauro Paviotti sente l’esigenza, da artista, di schierare i suoi I Nuovi Guardiani, figure femminili con corpi ieratici e sensuali, raffigurate quasi come le antiche statue greche, con la speranza che riescano a portare l’ordine dove noi umani abbiamo portato disordine, portare amore dove noi abbiamo seminato odio, portare rispetto per i nostri simili e per la natura dove noi abbiamo portato solo distruzione. Vestiti di elaborate strutture metalliche, scudi, lance e borchie proteggono i loro corpi, ma nascondono l’ira e la sofferenza dei loro sguardi per l’ignoranza e la stupidità umana, per cui l’uomo non ha saputo vivere, proteggendo ciò che gli è stato donato e che gli sta attorno. Giulia Micheluzzi

I nuovi guardiani

Stampa ai sali d’argento 17,5x17,5 cm, 2011

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