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STORIA E CULTURA MILITARE
La marina Olandese nel XVII secolo
Willem Hermansz van Diest, La Battaglia di Livorno, 14 Marzo 1653. National Maritime Museum, Greenwich, London (fonte: Wikipedia).
Francesco Frasca (*)
A
lla fine del 1500 la volontà di Spagnoli e Portoghesi di detenere per loro stessi il commercio marittimo derivato dalle grandi scoperte geografiche, fu duramente attaccata dai Francesi, poi dagli Inglesi e dagli Olandesi. La sconfitta dell’Invencible Armada segnò una svolta della supremazia spa-
gnola, svolta confermata dalla rivolta vittoriosa nei Paesi Bassi spagnoli delle Provincie Unite (Olanda). Sul mare del Nord sboccavano le pianure più densamente abitate d’Europa (Germania occidentale, Olanda, Belgio, Francia del nord-est, Inghilterra orientale) territori questi tra più ricchi di giacimenti minerari
(*) Laureato in scienze politiche presso l'Università di Padova, si è trasferito a Parigi dove ha conseguito il dottorato di ricerca in sociologia (EHESS) e il dottorato di ricerca in storia moderna (Université de Paris-Sorbonne). In seguito chiamato allÊUniversità di Roma La Sapienza ha dato corsi di storia sociale e a livello internazionale ha svolto seminari di storia militare (professeur invité) alla Sorbona di Parigi (Paris IV e Paris I) e di storia marittima (attualmente Visiting Professor e Non-Visiting External Examiner) allÊUniversity of Malta. NellÊambito del Ministero della Difesa è stato analista di politica militare al Centro Militare di Studi Strategici e conferenziere allÊIstituto di Guerra Marittima di Livorno. Autore di sei libri e di una settantina fra articoli e saggi è membro della Commission Française dÊHistoire Militaire (CFHM).
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La marina Olandese nel XVII secolo di ferro e carbone, dove erano più intensi gli sviluppi urbani e industriali, e dove lunghi fiumi navigabili facilitavano il trasporto su grossi natanti di materie prime e derrate alimentari fino agli estuari. La rilevanza mercantile del Mare del Nord andava velocemente crescendo e cominciava a oltrepassare il Baltico, conseguendo per ciclicità e ricchezza di commerci quella supremazia fra tutti i mari del mondo che esso si procacciava nel XVI secolo e che ha conservato per lungo tempo (1). Gli anni 1600-1630 videro una rottura con il mondo marittimo e coloniale dei secoli precedenti: l’affermazione dell’Olanda come potenza marittima diede origine nel 1602 alla Compagnia delle Indie Olandesi (VOC), che fu il modello di tutte le compagnie coloniali. La lotta per la sovranità dei mari e il commercio divennero indissociabili. Ai conflitti di Spagna e Portogallo contro l’Olanda succedettero, a partire dagli anni 1650, le guerre anglo-olandesi (2). Nel 1600 la Repubblica delle Province Unite divenne la prima potenza marittima mondiale, grazie a una supremazia marittima, che fu contestata dall’Inghilterra a partire dal 1650, poi dalla Francia di Luigi XVI. La prima serie di conflitti in cui la Repubblica fu coinvolta misero in causa l’organizzazione economica e coloniale della giovane nazione fuoriuscita dal XVI secolo. Repubblica di tipo federale aveva negli Stati Generali una rappresentanza unitaria per i rapporti con l’estero, mentre all’interno restavano in vita le vecchie autonomie locali a base prevalentemente cittadina. Nel 1660 la popolazione era di di 2 milioni di abitanti di cui circa 80.000 lavoratori dell’indotto navale, la metà marinai, una proporzione di uno su due, cifra considerevole se confrontata con quelle della Francia, 50.000 e dell’Inghilterra da 60.000 a 70.000 su 120.000140.000. Nel corso del secolo gli Olandesi supplirono le altre marine nel commercio fra le Fiandre e il Portogallo e la Spagna o le città tedesche della Lega Anseatica (3). La pressione demografica aveva portato le popolazioni costiere a sviluppare lo sfruttamento della pesca, grazie alla presenza di ricchissimi banchi di aringhe nel Mar del Nord, uno dei punti di partenza della prosperità olandese. L’invenzione dell’uso di salare l’aringa a bordo permise di sfruttare ogni anno, da giugno a dicembre, i grandi banchi stagionali di pesci.
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Oltre all’aringa i marinai olandesi erano dediti alla pesca al largo della Scozia e dell’Islanda del merluzzo nordico o merluzzo bianco (Gadus morhua), detto anche baccalà se conservato sotto sale, o stoccafisso se essiccato. Il totale del lavoro impiegava più di 20.000 marinai, abituati a navigare per lunghi mesi con ogni condizione di tempo (4). In questo contesto il potere marittimo olandese sorse con il commercio e si sviluppò rapidamente nel Seicento, grazie alla politica d’espansione coloniale della Compagnia delle Indie orientali. L’Olanda intrattenne traffici attivissimi in tutti i mari del pianeta. Dal 1580, si aggiudicò ai danni del Portogallo, quando questo fu annesso alla Spagna, ovvero con essa fu in unione personale con il sovrano spagnolo. Gli armatori d’Amsterdam e di Rotterdam approfittarono dello stato di guerra permanente per non disconoscere il trattato di Tordesillas, impadronendosi dei possedimenti portoghesi in India e Insulindia (5). Nel 1602 gli Stati Generali obbligarono le otto compagnie delle Indie a raggrupparsi in una sola, la Veregnigde Oost-Indische Compagnie (VOC), garantendo il monopolio per 21 anni. Il capitale iniziale fu inizialmente fissato a 6.500,000 di fiorini, pari a 64 tonnellate d’oro, ciò che fece della società la più capitalizzata dell’epoca, superata solo nel 1617 dall’English Indian Company (EIC) con un capitale di 1.629,040 sterline. Questo capitale fu bloccato per 10 anni e la prima assemblea generale degli azionisti fu indetta dopo il decimo anno di esercizio. Nel 1610 la compagnia distribuisce il 160% del nominale sulle azioni, ma in natura (6). Fra il 1580 e il 1650, libera da concorrenti o da temibili nemici sul mare, l’Olanda poté dedicarsi con tutte le sue forze all’espansione commerciale, marittima e coloniale, diventando una delle più potenti forze navali del mondo. Gli inizi però non furono facili, gli Olandesi infatti trovarono forti resistenze in Monzambico e a Goa (India). Nel 1619 la vittoria navale sugli Inglesi della English Indian Company (EIC) e il loro massacro ad Amboina valsero agli Olandesi il controllo di Giacarta (Batavia). Da qui si diramava una vasta ragnatela di scambi commerciali da Formosa toccata nel 1624 al Giappone raggiunto nel 1638 (7). La penisola Malacca fu presa nel 1641, e infine gli Olandesi riusci-
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Willem van de Velde the Younger, Il «Gouden Leeuw» alla Battaglia di Texel, 21 Agosto 1673. National Maritime Museum, Greenwich, London (fonte: Wikipedia).
rono a imporsi a spese dei Portoghesi nel controllo dei traffici in uscita dalle Isole Molucche, conseguendo un guadagno incalcolabile derivato dal conseguente monopolio della noce moscata. Essendo la maggior parte dei paesi asiatici non interessati ai prodotti europei, gli Olandesi organizzarono gli scambi «India su India» riguardanti le produzioni locali, grazie a una flotta commerciale di 56 navi nel 1641, 83 nel 1659 e 107 nel 1670. A questo punto lo stanziamento di due milioni di fiorini in argento e oro negli anni 1657-1658 si rivelò del tutto insufficiente viste le dimensioni dei traffici. In effetti la sola India consumava spezie due volte di più di tutta Europa. Così gli Olandesi a Surat acquistavano grandi quantità di tessili che rivendevano a Sumatra in cambio di oro e pepe, quest’ultimo divenuto anch’esso moneta di scambio come il primo, che rivendevano nei mercati dell’immenso continente indiano. Anche il Siam era stato toccato dal commercio olandese. Qui le navi olandesi riempivano le stive con ingenti quantitativi di stagno e oro pagati contro spezie, per poi arrivare nel Bengala dove caricavano seta e potassio per poi far ritorno in Europa (8). L’impero coloniale olandese si estendeva così da Cylon alla Malacca, da Giava a Sumatra al Golfo di Guinea, a varie isole delle Antille, allo scalo di Nuova Amsterdam (l’attuale di New York).
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La distribuzione e la diversificazione territoriale del colonialismo olandese puntava al controllo di aree strategiche in America, in Africa e in Estremo Oriente, nel quadro della nuova economia mondiale, dove i mercati s’integravano in uno scambio planetario. Una tale situazione favorì in Olanda un rapido sviluppo economico, finché Francia e Inghilterra, in quel tempo indebolite dalle lotte intestine, poterono assumere la posizione che la Spagna non era più in grado di mantenere sul mare.
La Marina da guerra olandese La Marina da guerra olandese fornì prova di forza e di qualità in un gran numero di battaglie navali contro la Spagna, l’Inghilterra, la Francia e la Svezia, nei mari europei, ma non in Asia, eccetto sporadicamente sull’emisfero ovest. L’organizzazione della flotta non era centralizzata, ma esistevano ben cinque ammiragliati indipendenti uni dagli altri, in Zelanda a Middelburg, in Olanda a Rotterdam, Amsterdam e a Horn/Enkhuizen, in Frisia a Dokkum e dal 1645 a Harlingue. Gli ammiragliati olandesi, nati durante la prima fase della guerra d’indipendenza contro la Spagna, erano incaricati di eseguire le decisioni prese dagli Stati Generali, che concernevano gli affari marittimi. Fra questi il più importante era quello di Amsterdam, poiché era situato nella più
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Ferdinand Boll, Ritratto di Michiel de Ruyter, 1607-1676, LuogotenenteAmmiraglio-Generale delle Provincie Unite. Koninklijk Kabinet van Schilderijen Mauritshuis, The Hague (fonte: Wikipedia).
Dal 1682 al 1700, il numero dei vascelli costruiti arrivò a 95 con un armamento di almeno 50 cannoni per nave. Il comando della marina spettava agli Stati Generali, che decidevano sullo stato di guerra e la nomina del comandante in capo, che era lo stadhoulder delle province d’Olanda e di Zelanda, questi delegava la funzione a un luogotenente ammiraglio. I conflitti contro l’Inghilterra portarono alla costituzione di una marina da guerra permanente, ma i mercantili e le baleniere, offrendo condizioni di lavoro migliori, rendevano difficile il reclutamento volontario dei marinai, per questo motivo fu istituita la leva marittima, che durava durante l’anno dalla primavera all’autunno. Durante questo periodo e per tutta la durata della guerra era proibito di prendere il mare ai mercantili, alle baleniere, ai pescherecci e ai corsari, con esclusione della flotta della Compagnia delle Indie orientali. Il numero dei marinai non imbarcati durante l’inverno presidiava la Waterlinie, la linea difensiva terrestre. Nel campo delle costruzioni navali risultò vincente la scelta delle chiglie piatte per molte navi olandesi, dovendo navigare in fondali poco profondi (10). Ciò però era causa di vari inconvenienti sia per la stabilità, sia per la capacità di tiro con l’artiglieria imbarcata, identica situazione si verificava anche per i vascelli veneziani per gli stessi motivi (11). La lotta per la sovranità dei mari e il commercio coloniale divennero indissociabili. Ai conflitti contro Spagna e Portogallo succedevano, a partire dagli anni
grande città commerciale, dalla quale si traevano le maggiori imposte che erano riscosse e amministrate dai suoi funzionari. L’Ammiragliato di Amsterdam grazie a questo privilegio fiscale poteva allestire più di un terzo dell’equipaggiamento dei vascelli da guerra. Il resto era fornito dai restanti ammiragliati, che disponevano tutti, quasi, di un cantiere navale per la costruzione o per la riparazione delle navi (9). La marina da guerra olandese fu costituita nel corso della prima guerra contro l’Inghilterra (16521654). Dopo la delibera degli Stati Generali, nel febbraio 1653 furono costruiti trenta vascelli per una spesa di due milioni di fiorini, presi dal pubblico bilancio, diventati sessanta nel dicembre dello stesso anno, numero che aumentò in seguito. Dal 1682 al 1700, il numero dei vascelli costruiti arrivò a 95 con un armamento di almeno Willem van der Stoop, La Battaglia di Chatham. Skokloster castle, Sweden. (fonte: Wikipedia). 50 cannoni per nave.
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La marina Olandese nel XVII secolo La mobilitazione olandese avvenne nel giugno 1673. 1650, le guerre anglo-olandesi e poi contro l’affermaLa Marina da guerra era forte di cinquantadue vascelli zione della marina francese. di linea, dodici fregate e trentanove navi minori, per un Dopo la presa di potere di Cromwell, come atto totale di 18.000 uomini. Il 21 agosto la flotta combinata d’amicizia, la nuova Repubblica inglese, offrì un’alleanglo-francese si scontrò a Texel con le navi olandesi anza difensiva e offensiva all’Olanda, ma quando queche imbarcavano 17.368 marinai e 2.092 soldati, riparsta fu rifiutata perché non più corrispondente alle titi su sessanta vascelli di linea, quindici fregate e quaesigenze d’autonomia delle Province Unite, abituate ranta unità minori armate con 4.233 cannoni. In questo alla più ampia libertà di movimento, l’Inghilterra ricaso il genio degli ammiragli olandesi Michiel de Ruyspose con la guerra economica. ter e Cornelis Tromp fu d’imporre alla flotta nemica Nei conflitti coloniali, che opposero l’Olanda all’Inuna serie di combattimenti d’incontro, volti a ritardare ghilterra, non fu l’embargo economico a decidere le sorti la sua avanzata. Dopo aver subito ingenti perdite, per della guerra, ma la possibilità di ottenere la superiorità non essere inseguita dalle navi avversarie, la flotta strategica su un punto del teatro delle operazioni, per olandese si rifugiò sui bassi fondali della costa, dove mezzo di una concentrazione di forze navali e/o terresti. davanti il litorale riuscì a impedire le operazioni di Durante le guerre anglo-olandesi i traffici marittimi sbarco dell’armata inglese. furono causa di grandi perdite ma la guerra di corsa, la Il conflitto marittimo coinvolse anche il Mediterrafilibusta e il commercio sotto la bandiera neutrale perneo, dove nel febbraio 1675 un contingente militare misero dei notevoli recuperi. Gran parte delle perdite commerciali subite furono compensate dagli indennizzi pagati dalle assicurazioni, e dal rialzo dei prezzi, in questo modo negli anni 1664-1688 le flotte mercantili europee non cessarono di crescere. Dal 1672 al 1678 anche la Francia, con alleata l’Inghilterra, fu impegnata in una dispendiosa guerra contro l’Olanda, causata dal fallimento della politica tariffaria del Regnier Nooms, La Battaglia di Livorno, 14 Marzo 1653. Rijksmuseum Amsterdam (fonte: Wikipedia). ministro Colbert contro il commercio olandese. Sul mare l’Olanda dovette misurarsi per la terza volta contro l’Inghilterra, in guerra dal marzo 1672, come previsto dal trattato segreto di Dover firmato con la Francia nel 1670. Il piano d’invasione degli alleati anglo-francesi prevedeva una manovra a tenaglia, contro il territorio olandese. Un attacco frontale francese congiunto a uno sbarco di un’armata inglese, forte di 20.000 uomini, che doveva Jan Abrahamsz Beerstraaten, La Battaglia di Scheveningen, 10 Agosto 1653. Rijksmuseum Amsterdam. (fonte: Wikipedia). prendere gli Olandesi alle spalle.
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La marina Olandese nel XVII secolo cesso della Marina da guerra di Luigi XIV, che il ministro Colbert seppe sapientemente ricostruire, ma la vittoria tattica non fu strategicamente sfruttata. La Francia duramente impegnata sulla sua frontiera nord-est fu incapace di inviare truppe per conquistare l’intera Sicilia. L’isola fu evacuata dai Francesi e la campagna militare finì senza risultati. Con la pace di Nimega, il 10 agosto 1678, le Province Unite ottennero dalla Francia la restituzione dei territori occupati Abraham Storck, La battaglia dei Quattro Giorni, National Maritime Museum, Greenwich, London (fonte: Wikipedia). (Maastricht, Orange) e l’abrogazione delle tariffe doganali del 1667. La pace determinò il ritiro in una stretta neufrancese sbarcò a Messina, agli ordini del maresciallo tralità dell’Inghilterra, già alleata della Francia dal de Vivonne e in seguito, una squadra di 20 vascelli co1672 al 1674. Per l’Olanda, la pace comportò la cesmandata dall’ammiraglio francese Abraham Duquesne. sione alla Francia di alcuni suoi insediamenti coloLa Spagna, non avendo la forza necessaria per ristabiniali nella Guayana e nell’Africa occidentale. lire la propria autorità nell’isola, si rivolse all’alleata Il decennio 1680 fu un periodo cerniera con l’InghilOlanda, che alla fine del 1675 inviò nel Mediterraneo terra e l’Olanda, che annodarono nella persona di Guuna squadra di 18 vascelli agli ordini dell’ammiraglio glielmo III, Statolder dei Paesi Bassi e re d’Inghilterra, Michiel Adriaenszoon de Ruyter. L’8 gennaio 1676 Scozia e Irlanda, una alleanza che non sarà interrotta all’isola di Alicudi l’ammiraglio francese Abraham fino al 1780 (12). Nel 1688, con l’ascesa al trono inDuquesne intercettò la flotta olandese, ma lo scontro glese di Guglielmo III d’Orange, il blocco protestante che ne seguì si concluse in un nulla di fatto. Comunque nel mare del Nord tornò a essere militarmente una il 22 aprile, al largo d’Augusta, Duquesne riuscì a scongrande potenza. Rilevante fu il ruolo politico svolto figgere la flotta di De Ruyter, che nel corso del comdall’Olanda, che non solo ottenne significativi successi battimento fu mortalmente ferito. militari, ma nel 1689, con la Lega d’Augusta (AugIn conclusione, il 22 giugno, la flotta dei coalizzati sburg), seppe altresì coalizzare una grande alleanza anispano-olandesi si fece sorprendere dentro la rada di tifrancese costituita dai due nemici tradizionali Palermo dalla squadra francese di Tourville e finì indell’Olanda, Spagna e Inghilterra. cendiata quasi per un terzo. Questo fu il primo suc8 NOTE (1) P. Villiers, J.P. Duteil, «L'Europe, la Mer et les Colonies - XVII-XVIII siècles», Paris, 1997, pag 3. (2) Ivi, pag 19. (3) Ibidem. (4) Ibidem. (5) P. Villiers, J.P. Duteil, op. cit., pag 7. (6) Ibidem (7) P. Villiers, J.P. Duteil, op. cit., pag 9. (8) Ibidem. (9) Cfr. J.R. Bruijn, «La logistique et l'approvisionnement de la marine néerlandaise au dix-septième siècle», in Gli aspetti economici della guerra in Europa (sec. XIV-XVIII), Istituto Internazionale di Storia Economica «Francesco Datini», Prato, 1984. (10) Cfr. J. Meyer,«La Rivalité franco-anglo-hollandaise dans la deuxième moitié du XVIIe siècle, colloque Histoire et défense», Montpellier, 1994. (11) Cfr. C. Wilson,«Profit and Power A study of the Dutch wars», London, 1957. C. R. Boxer, The Anglo-Dutch wars in the 17th century, National Maritime Museum, Greenwich, 1974. (12) P. Villiers, J.P. Duteil, op. cit., pag 9.
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