Eazzurro ottobre 2014

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IVA S U L C S E

ANNO ANNO 3 - NUMERO NUMERO 10 10 - OTTOBRE OTTOBRE 2014 2 014

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PRONOSTICI EX A CONFRONTO PRIMA DI INTER-NAPOLI IL LIBRO GRANDE SUCCESSO PER “NAPOLI 10 E LODE”

CIRCOLI MARINELLA RILANCIA IL POSILLIPO



Editoriale

Lacrime napulitane

R

di Riccardo Giammarino

incomincio da tre: Sassuolo, Slovan Bratislava e Torino. Tre vittorie di fila importanti per gli azzurri, soprattutto per il morale, dopo un avvio di stagione non eccelso. Finalmente in casa Napoli si torna a respirare un clima di fiducia nei confronti della squadra, sotto pressione fino ad oggi. Una pressione quasi incomprensibile, come ha più volte ribadito anche Benitez, “come se dovessimo vincere ogni partita 4-0 al primo tempo” e con i tifosi partenopei estremamente severi nei confronti dei propri idoli, Gargano ed Insigne su tutti. Mentre l’uruguaiano, partita dopo partita, cerca di convincere i tifosi di essere uno che mette il cuore in campo, per Insigne non è stato affatto semplice trovare gli spazi giusti. Sembrava che stesse per esplodere, lui, napoletano nel Napoli contestato così duramente. Ma nella partita contro il Torino ce l’ha fatta. Ha provato in tutti i modi a segnare e di testa alla fine è riuscito a gonfiare la rete, esplodendo in un pianto liberatorio, cosa che non avviene più neanche dopo un gol in finale di Champions. Le lacrime di Insigne ci devono far riflettere attentamente. Napoli ha bisogno dei napoletani che amino la maglia. Nessuno è profeta in patria, perché costruire sulle spalle di un giovane una croce talmente pesante da rischiare di schiacciarlo? Dovremmo invece valorizzare i nostri talenti. Il progetto iniziale di De Laurentiis prevedeva la creazione della “scugnizzeria”, ossia un reparto giovanile formato prevalentemente da napoletani ma se, da Cannavaro ad Insigne, il

trattamento ricevuto è composto per lo più da sterili critiche e pressioni, allora a cosa serve? A farli andare via per poi etichettarli come traditori? Finché indossano la maglia azzurra i napoletani in campo rappresentano Napoli e devono avere tutto il supporto possibile. Le lacrime di Insigne dopo il gol alla formazione granata di Giampiero Ventura hanno toccato anche i più scettici, convertendo i fischi in applausi. Inoltre, le critiche all’attacco partenopeo sono gratuite, vista la quantità industriale di occasioni che crea. Al momento le vere lacrime bisognerebbe spenderle, invece, per un reparto difensivo non curato alla perfezione. Con un portiere, come la gran parte degli estremi difensori sudamericani, senza basi, insicuro nelle uscite (sembra quasi che il gol contro il Bilbao l’abbia scioccato) e troppo poco carismatico per coordinare Koulibaly ed Albiol. Ma, tutto sommato, mentre la stampa nazionale ha ammazzato il campionato dopo sole tre giornate, limitando le proprie attenzioni alla corsa scudetto tra Juventus e Roma, il Napoli si rimette in corsa e riparte da Insigne. Come la città sorge dalle lacrime della sirena Partenope, la squadra deve risorgere da quelle dello scugnizzo partenopeo. E, pace fatta con i tifosi, chissà che non sarà proprio lui il protagonista della Supercoppa Italiana, che si giocherà il 22 dicembre allo stadio Jassim Bin Hamad del Qatar contro la Juventus, per vendicare l’amara sconfitta di Pechino nel 2012. Un napoletano che segna ai bianconeri ha sempre un sapore particolare.

Giornalisti per un giorno

Inviateci all’indirizzo mail info@eazzurro.it un vostro articolo con le considerazioni sul momento del Napoli, insieme a un vostro contatto. A insindacabile giudizio della redazione il migliore del mese sarà pubblicato sul numero del mese successivo o sul sito internet www.eazzurro.it.

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Azzurri si nasce

Ventura

Sommario

«Quando vedo Napoli ricordo... Varcaturo»

pag. 8-9

Codice azzurro Gargano in partenza? No, è indispensabile

Lorenzo Ondino, lo splendido figlio di Massimiliano e Stefania Mandateci la foto dei vostri bambini a info@eazzurro.it, saremo lieti di pubblicarle Direttore Responsabile RICCARDO GIAMMARINO Capo Redattore CARLO ZAZZERA

ARTI GRAFIChE NAPOLITANO

Nola [Na]

Autorizzazione Richiesta al TRIbuNALE DI NAPOLI

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RINO DAZZO

SILVER MELE

Stampa

pag. 13-15

SONIA OLOFERNI

PASquALE TINA GIANLuCA VIGLIOTTI Il numero è stato chiuso martedì 7 ottobre 2014 Tiratura COPIE 10.000 DISTRIbuZIONE: EDIALbA S.R.L.

Piazza Garibaldi, 136 80142 Napoli Tel. 081 20 15 31 www.giammarinoeditore.it info@eazzurro.it

Abbondanza

La storia d’amore del Sivorino e Miss Ondina

LAuRA CAICO GIOVANNI MARINO

Foto PIETRO E SONIA MOSCA

Passa da Zurigo la strada per Varsavia

Hanno collaborato a questo numero:

hARRY DI PRISCO

Progetto Grafico, Impaginazione FRANCESCO CARDAMONE

Europa League

pag. 12

Nuoto

pag. 20-21

Ambra Esposito il talento della Canottieri

pag. 24-25

Turismo

In viaggio nel Canton Vallese

pag. 28-31

Il prossimo numero sarà in edicola il giorno

15 NOVEMBRE

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Esclusiva con Koulibaly

«Thuram il mio idolo» di Riccardo Giammarino

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alidu Koulibaly, il difensore centrale acquistato dal Napoli lo scorso giugno e già andato a segno si sveste della maglia azzurra e si svela ai lettori di È Azzurro. Imponente presenza in area di rigore fuori dal campo il francese si descrive esattamente come un suo qualsiasi coetaneo, tra sani svaghi e passioni oltre il calcio, in un italiano da far invidia a molti. Si aspettava il primo gol in azzurro già alla quarta giornata? «No, non avrei mai immaginato di andare a rete così presto, peccato non aver vinto quella partita con il Palermo, ma sono stato contento per il gol».

Che tipo di ambiente ha trovato a Napoli? «Molto caldo, qui a Napoli ai tifosi piace il calcio. È una bella piazza con una grande società».

ha avuto difficoltà ad inserirsi nello spogliatoio partenopeo? «No, nessuna difficoltà, tutti i compagni mi hanno subito dato una mano facendomi sentire parte della squadra». OTTOBRE 2014

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Com’è stato l’approccio con il calcio italiano? «Abbastanza difficile perché vengo dal Belgio, dove si gioca un calcio molto diverso, devo ancora familiarizzare con il calcio italiano, più fisico e più tecnico, ma con il tempo spero di poter fare meglio».

In cosa pensa di dover ancora migliorare? «Penso di poter migliorare ancora in tutto, sono ancora giovane e sono qui per imparare. Questa squadra è un’ottima scuola per imparare e studiare il buon calcio per migliorare e diventare più grandi».

Tolta la maglia azzurra, qual è la sua squadra del cuore? «Tante squadre, a me piace il calcio, quindi seguo un po’ tutte le partite, anche se sono molto legato al Metz, squadra francese che continuo a seguire, ed al Genk in cui ho giocato l’anno scorso». A 23 anni quante donne ha avuto? «Solo una! Si chiama Seharline, la co-

Esclusiva con Koulibaly

pendo ancora troppo bene l’italiano non posso andarci da solo. Amo anche camminare per la città e scoprirne le meraviglie».

nobbi al liceo e subito me ne innamorai. Stiamo ancora insieme. Pensi che siamo nati lo stesso giorno dello stesso anno nello stesso ospedale. Forse era destino, era scritto. O le nostre mamme erano d’accordo». Sorride

Come dovrebbe essere la ragazza ideale di Kalidu Koulibaly? «La mia donna ideale è la mia fidanzata. Stiamo insieme da sei anni, è molto importante per me».

Oltre il calcio segue altri sport? «Si, molto il basketball, mi piace l’NBA ed anche il tennis». ha altri hobbies o passioni al di fuori del campo? «Mi piace molto il cinema, ma non ca-

Cosa l’ha attratta di Napoli? «In primis i tifosi, la professionalità della società ed un allenatore di prestigio. Poi è una città vicina al mare ed io non avevo mai visto o giocato in una città così». Cosa, invece, l’ha sorpresa di più? «I tifosi. Mi avevano detto che la piazza era calda, ma quando abbiamo giocato in Champions ho visto la vera essenza della tifoseria napoletana e ne sono rimasto molto sorpreso». ha avuto modo di assaggiare la cucina napoletana? «Si, ho mangiato bene in tutti i ristoranti». quale piatto ha gradito maggiormente? «Il pesce, la mozzarella, tutto!».

Cosa rappresenta per lei Napoli? «Napoli è una città di calcio, che ha vibrato con Maradona ed ha avuto un’altra scossa recentemente con Lavezzi. Le giocate di questi argentini hanno saputo emozionare la piazza».

Tra i giocatori del Napoli con chi ha legato dall’inizio? «Tutti, con Jorginho all’inizio perché eravamo in camera insieme a Dimaro. Poi quando sono arrivati gli altri la mia integrazione è stata facilitata. Ghoulam, De Guzman e Mertens mi hanno aiutato anche con la lingua che era la difficoltà maggiore». qual è il suo sogno nel cassetto? «Il benessere della mia famiglia e giocare la coppa del mondo».

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Chi era il suo giocatore preferito? «Thuram è il giocatore a cui mi ispiro, mi ha regalato delle bellissime emozioni OTTOBRE 2014


Esclusiva con Koulibaly con gli altri giocatori che hanno vinto il mondiale del ‘98 ».

Si rivede un po’ in Thuram? ha forza fisica e precisione negli anticipi…. «Ricordo la coppa del mondo, la Juve ed il Parma, spero di poter crescere bene qui al Napoli ed arrivare a quei livelli».

Ed oggi? «Oggi mi piace guardare tutti i giocatori, ma penso che Thiago Silva e David Luiz siano i migliori centrali del mondo». C’è un gruppo musicale che preferi-

sce ascoltare? «Tanti gruppi musicali, ma in particolare mi piace Chris Brown».

visiva? «Si, molto».

Attore e attrice preferiti? «Mi piace molto Angelina Jolie nel film Mister e Miss Smith».

C’è qualche rito “scaramantico” che svolge prima delle partite? «No, mi piace ascoltare la musica e concentrarmi prima di scendere in campo».

Vacanze al mare o in montagna? «Al mare».

C’è un film che non si stancherebbe mai di rivedere? «Scrivere per esistere».

è appassionato a qualche serie tele-

Ne sta seguendo qualcuna? «In questo momento Breaking bad, ma ne seguo tante».

Come vive il rapporto con la tifoseria? «Bene, la tifoseria è calda, io sono molto disponibile per foto ed autografi. C’è rispetto reciproco». A quale consolle di videogiochi dedica più tempo? «Gioco molto a Playstation». Che gioco la impegna maggiormente? «Fifa e NBA». quale squadra sceglie solitamente a Fifa? «Il Napoli».

E con quale giocatore segna di più? «Gonzalo, è normale. E anche Mertens».

C’è un personaggio a cui si ispira nella vita privata? «Mi piacciono molto Malcom X e Nelson Mandela, due simboli di libertà». Se la sua vita fosse un film quale sarebbe? «Intouchables, in italiano sarebbe “Quasi Amici”».

C’è una partita che sente in particolar modo? «Tutte».

Se potesse scegliere, a chi le farebbe piacere segnare la prossima rete? «Mi piacerebbe segnare sempre, ma se dovessi scegliere, preferirei alla Roma».

Per il suo primo anno al Napoli, che risultati pensa di poter raggiungere? «Lo scudetto, la Supercoppa e presto la Champions».

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Il primo allenatore di De Laurentiis

«Napoli, una crescita esponenziale» L'

di Silver Mele

ha vissuta ancora una volta con grande dignità. La serata napoletana di Giampiero Ventura gli ha portato in dote una sconfitta più amara rispetto a quella dello scorso anno. Il suo Toro si è battuto, ha provato ad irretire il Napoli, alla fine si è arreso. E lui, Giampiero, che da queste parti provò senza fortuna a portar fuori la balena azzurra dall'acquario della C, è andato via senza neppure commentare, se non con il sorriso di chi sa che nella vita dai e ricevi, i presunti falli da rigore invocati dai suoi. Che magari c'erano, ma alimentare il chiacchiericcio non è mai stata prerogativa di Ventura. Impensabile tuttavia tornare al San Paolo senza rivedere, almeno per un attimo, scene del passato. Quello che avrebbe potuto essere dieci anni fa alla guida del Napoli Soccer, anche con un pizzico di fortuna in più. Ventura, riesce ancora ad emozionarsi a Fuorigrotta? «È naturale. Mi guardo attorno e vedo come e quanto siano cambiate le cose. Ricordo quello che succedeva a Varcaturo, dove ci allenavamo. È la prima immagine che mi viene in mente, ogni volta che ritorno qui». Appunto, dieci anni di gestione De Laurentiis. Che progetto ritrova?

«Non c'era alcun dubbio sul fatto che i risultati sarebbero arrivati. Forse può perfino sfuggire o passare sotto traccia la velocità con la quale si sia passati dalla C alla Champions. Una crescita esponenziale, da esempio per tante società».

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Il primo allenatore di De Laurentiis

Cerchiamo un'analogia tra Napoli e Torino: chi si è indebolita di più rispetto allo scorso campionato?

«Guardo in casa mia e so che con le partenze di Cerci e Immobile abbiamo perso 40 gol in due. Magari saremmo riusciti anche con loro due a sbagliare il rigore, qualora l'arbitro ce lo avesse accordato... Stiamo ricostruendo la squadra, un passo alla volta». Può essere quindi questa l'affinità con il Napoli? «Non lo so, solo chi è dentro può saperlo».

Parlava poco fa di crescita esponenziale. ha idea di cosa chiedano ora i tifosi al Napoli?

«Se ti riferisci allo scudetto sai anche che alla fine a vincere è uno solo e che, puntando al massimo, naturalmente aumentano a dismisura le responsabilità e le pressioni. In una piazza straordinaria come quella napoletana tutto è moltiplicato all'ennesima potenza».

quindi? Per lo scudetto è ancora sfida a due tra Juve e Roma? «Le maggiori chance le hanno loro. Pensate però se fosse successo alla Juve quello che è successo a noi stasera...»

E sorride Ventura, lui che dopo quattro mesi intensi come pochi altri e un rigore sbagliato contro la Fermana fu gentilmente fatto accomodare. Sembra ieri eppure sono già passati dieci anni.

Riflessioni d’autore

Un centro sportivo per ritrovare l’identità

N

ella seconda tornata di convocazioni del commissario tecnico Conte per la Nazionale non ci sono giocatori del Napoli. Insigne, dopo la breve e opaca apparizione ai Mondiali in Brasile, era stato già escluso per le partite con Olanda e Norvegia, ora resta fuori anche Maggio, che comunque non era sceso in campo. D'altro canto, Insigne e Maggio non sono titolari fissi e giocando a sprazzi non possono aspirare al club Italia, che sta seguendo altre strade, un po’ per necessità (il numero degli italiani titolari in serie A si sta assottigliando) e un po’ per segnare la discontinuità rispetto alla gestione Prandelli. In fondo, questa è la logica conseguenza della internazionalizzazione del Napoli che hanno voluto il presidente De Laurentiis e l’allenatore Benitez: durante la gestione di Rafa sono stati acquistati soltanto stranieri e gli spazi per gli italiani si sono progressivamente ridotti, basti pensare che nell'attuale rosa, composta da 25 elementi, ce ne sono appena 5, compresi il terzo e il quarto portiere, Colombo e Rosati. Insigne è l'unico calciatore cresciuto nel vivaio presente in questa rosa. Dopo Cavese, Foggia e Pescara, è entrato nel gruppo di Mazzarri nell'estate 2012, ma né l'attuale tecnico dell'Inter né Benitez gli hanno dato piena fiducia ed è rimasto così calciatore a metà: ancora non sappiamo quali livelli possa raggiungere perché non gioca con continuità. Un talento, ma poi? Se passasse la norma inserita da Tavecchio e Lotito nel pacchetto-provvedimenti per risollevare il nostro calcio (4 giocatori italiani cresciuti nel vivaio del club più altri 4 provenienti dai vivai di altre squadre), il Napoli come si regolerebbe? Il club di De Laurentiis è tra quelli che meno investono nel settore giovanile e infatti i risultati sono stati modesti. Ripenso con un po' di nostalgia a cosa era il vivaio del vecchio Napoli, quello che cominciò a vincere nel 1979, scudetto Primavera con Mariolino Corso in panchina; e poi gli altri titoli conquistati da giocatori che avrebbero fatto strada, a cominciare da Ciro Ferrara, che era l’eccellente difensore della formazione Allievi guidata da Riccardo De Lella, vincitrice del titolo il 30 giugno dell’84 nella finale al campo delle Terme di Agnano, proprio nel giorno in cui venne acquistato Maradona. Eppure, De Laurentiis aveva voluto visitare la Masia del Barcellona nel 2011, dopo l’apparizione degli azzurri al Nou Camp per sfidare i catalani nel Trofeo Gamper, per apprendere l'impostazione di un club ritenuto maestro nella creazione di talenti. Investimenti all'estero, sì; investimenti sulla florida Campania, no. È un controsenso dal quale il Napoli dovrà, prima o poi, uscire per recuperare la propria identità. Non è un caso che Benitez, nel progetto presentato a De Laurentiis nel giugno 2013, quando misero le basi per avviare la collaborazione, avesse sottolineato la necessità di un rinnovato centro sportivo che potesse ospitare le attività della prima squadra e delle giovanili: è una inderogabile necessità per fare calcio ad alti livelli, a prescindere dalle disponibilità economiche.

Francesco De Luca

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«Tra Inter e Napoli terzo posto in palio» Tre ex anticipano il big match

I

di Pasquale Tina

nter-Napoli e basterebbe questo ad accendere la fantasia su un vero e proprio evento. Luci a San Siro. E tante storie s’intrecceranno per novanta (e più) minuti. Il passato ingombrante di Benitez e Mazzarri è il piatto forte del menu che si è arricchito di alcuni ingredienti succulenti. Il destino dei due allenatori è cambiato nel giro di tre partite. Il condottiero spagnolo ha rinsaldato il suo destino con un filotto di vittorie, quello di San Vincenzo si ritrova improvvisamente in crisi dopo i tonfi con Cagliari e Fiorentina che hanno acceso la spia rossa in casa nerazzurra. L’Inter adesso si ritrova a rincorrere, il Napoli, invece, vuole completare la rimonta in

Gigi Simoni

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chiave terzo posto. La ricetta è gustosa: non resta che mescolare bene il tutto e godersi lo spettacolo. Nel frattempo ecco il parere di tre ex che “giocano” in anticipo la partita.

GIGI SIMONI. Un signore della panchina. L’azzurro è un po’ una seconda pelle: è stato giocatore, poi tecnico in due occasioni: nel 1996-97 e nel 2003-2004 in serie B. «Avrei voluto vincere un trofeo Non dimenticherà mai, a Napoli. Benitez è l’ideale per ovviamente, la prima una piazza appassionata» esperienza. Partì a razzo e si affacciò ai piani alti della classifica, poi qualcosa si ruppe. Non rinnovò il contratto perché conquistato da Moratti che lo volle fortemente all’Inter. Ferlaino se la legò al dito e lo esonerò prima della finale di Coppa Italia, poi persa contro il Vicenza: “È il mio più grande rimpianto. Avrei voluto giocarmi la possibilità di conquistare un trofeo. Il mio ricordo più bello a Napoli fu proprio la festa dopo l’eliminazione dei nerazzurri in semifinale. Il San Paolo fu incredibile. Devo dire che pure a Milano ho vissuto bei momenti: ho vinto una Coppa Uefa e ho avuto la possibilità di guidare grandissimi campioni. Quando si affrontano Inter e Napoli, io spero sempre in un pareggio”. Simoni fotografa con lucidità l’attuale momento delle due squadre: “Non avevo dubbi sulla ripresa degli azzurri che sono stati anche sfortunati. Per quanto mi riguarda, Benitez è la persona giusta per tirare il meglio da questa squadra. Mi rivedo in lui: mi piace molto la sua idea di calcio e come dispone la squadra in campo. E poi ha sempre vinto, quindi è l’ideale per una piazza appassionata come quella napoletana. Tra l’altro è simpatico”. Le quotazioni di Mazzarri, invece, sono in ribasso. “Lo stimo molto, l’ho avuto come calciatore e sono convinto che possa gestire questa situazione negativa. È bravo e preparato, ha tante qualità, ma non quella di essere un buon comunicatore. A volte dovrebbe ammettere con tranquillità che ha perso perché l’avversario ha giocato meglio senza tirare in ballo ogni volta la sfortuna o gli episodi arbitrali”. OTTOBRE 2014


Tre ex anticipano il big match

Colonnese al Napoli

FRANCESCO COLONNESE. Due anni a Napoli (dal 1995 al 1997) e tre all’Inter (dal 1997 al 2000) per un difensore di grande temperamento che adesso aspetta l’occasione per dare nuova linfa alla carriera di allenatore. Ecco perché la sua analisi è abbastanza precisa: “Gli ultimi risultati hanno dato serenità, il Napoli avrebbe meritato qualche punto in più, ma comunque ha intrapreso la «Il Napoli meritava qualche punto in strada giusta. più, Thohir chiederà a Mazzarri di fare Onestamente Jumeglio dello scorso campionato» ventus e Roma sono favorite per lo scudetto, credo che gli azzurri se la giocheranno per il terzo posto. Possono raggiungere tranquillamente questo obiettivo”. Tra le rivali c’è l’Inter anche se Mazzarri è reduce da due sconfitte consecutive. “L’anno scorso era partito meglio ed aveva qualche alibi in più, come quello di essere alla prima stagione alla guida dell’Inter. Adesso Thohir gli chiederà dei risultati e le premesse non sono molto incoraggianti.

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In alcune partite come quelle contro Cagliari e Fiorentina sono stati commessi tanti errori. C’è bisogno di una reazione immediata”.

bENITO CARbONE. Uno come lui non può che focalizzare l’attenzione sull’attacco: è stato un fantasista tutto dribbling e talento. Al San Paolo è stato molto amato: raccolse l’eredità di Gianfranco Zola e offrì il suo contributo nel Colonnese all’Inter 1994/95. Quella annata gli valse la chiamata dell’Inter di cui è «A Napoli gli anni migliori sempre stato tifoso. della mia carriera. Entrambe “Ma al Napoli sono le- le squadre subiscono troppi gol» gatissimo, è stato l’anno più bello della mia carriera. Benitez, comunque, sta aspettando Higuain. Mancano le sue reti. È un fuoriclasse quindi farà la differenza anche dal punto di vista realizzativo. Non ho dubbi. Nel frattempo, il Napoli deve crescere nella fase di non possesso. Subisce troppi gol”. Situazione comune anche all’Inter: il dato rappresenta sicuramente un’anomalia. “È strano perché Mazzarri è sempre stato bravo a blindare la difesa. Deve rivedere qualcosina perché ultimamente ci sono state troppe amnesie. Non mi aspettavo queste difficoltà dell’Inter. Ausilio si è mosso abbastanza bene sul mercato con i pochi soldi che aveva a disposizione. Ha una rosa competitiva e può giocarsi tranquillamente il terzo posto con il Napoli e il Milan che non ha impegni europei e quindi potrà dire la sua. Attenzione pure alle possibili sorprese: Sampdoria e Udinese sono partite molto bene e proveranno a resistere”.

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Codice azzurro

Gargano, ad agosto in partenza a ottobre titolare e leader

T

di Vittorio Raio

re storie, tre belle storie nella stessa partita, Napoli-To- figli: Matias e Thiago entrambi napoletanissimi. rino. Sono quelle vissute e "scritte" da Lorenzo Insigne, Così Walter, il piccolo, grande guerriero si è armato di paFabio Quagliarella e da Walter Gargano. zienza e ha inseguito il sogno. Trasformare l'impossibile, la Insigne ha bagnato con le lacrime la sua ottima prestazione. permanenza nel Napoli, in possibile, in una realtà impensaI gol mancati in precedenza? Sbagliava anche Maradona... bile quasi per tutti: convincere De Laurentiis e Benitez a conCon il dovuto rispetto. Quelle lacrime hanno dimostrato nuo- fermarlo, in primis; poi, allenamento dopo allenamento, far vamente l'affetto che Lorenzo ha per la maglia che indossa, sì che Benitez decidesse di farlo diventare titolare. Per abla rabbia che aveva dentro per aver sbagliato qualche occa- negazione, per serietà, ma anche perché nel ruolo che ricosione. pre (filtro dinanzi alla difesa, già debole, monca e poco Quagliarella ancora una volta non ha esultato dopo aver se- omogenea), nonostante qualche limite tecnico (recupera un gnato contro il "suo" Napoli. A Udine, a Torino (sia in bianco- numero infinito di palloni, ma talvolta vanifica il tutto con pasnero che in granata) sempre lo stesso saggi sbagliati), è quasi sempre tra i comportamento. È un professionista e migliori in campo. E il caratterino che come tale va apprezzato e va ammi- Fischi e applausi per lui contro il Torino gli aveva creato tensioni con qualche alla ripresa ritroverà l’Inter e Mazzarri ex-compagno? Roba del passato. Garrato perchè è un ottimo calciatore. Gargano merita un'analisi più approgano è divenuto da... elemento inutile, fondita. Quando è ritornato a Napoli sembrava che quasi non da cedere, a indispensabile, a quasi insostituibile. Oggi, "el esistesse. Addirittura un quotidiano ne ignorava il nome nel Mota" oltre a fare interdizione, a fare da schermo davanti alla paginone giornaliero sul calciomercato. Ma anche Benitez difesa, è anche come nei primi anni nel Napoli, un uomosembrava non tenerlo in grande considerazione in quanto le spogliatoio approfittando che quasi nessuno ha il suo caratrare volte in cui si parlava di Walter Gargano era solo per ri- tere. Così i tifosi hanno anche visto Gargano dare la carica ferire di un ennesimo trasferimento. Dopo quelli all'Inter alla squadra nel prepartita contro il Sassuolo quando gli az(2012-13, 28 presenze) ed zurri hanno fatto capanal Parma (2013-14, 22 Quagliarella e Gargano nello. Da calciatore inutile presenze). Sempre in prea leader, da elemento da stito. cedere, a uomo di riferiNon bastasse anche i timento del centrocampo, fosi lo avevano quasi canda calciatore da mandar cellato dai ricordi e via per scelta tecnica e ad soprattutto dai cuori per ogni costo, a insostituibile una frase certamente non e a migliore in campo. indovinatissima del giovaCosì il guerriero uruguanotto di Paysandù. iano, la zanzara che va a Quando arrivò all'Inter dipizzicare gli avversari in chiarò che "sin da bamogni zona del campo, che bino il mio tifo è stato per va in soccorso di tutti i l'Inter". Nulla di trascencompagni per novanta midentale, ma i tifosi partenuti, ha trovato nuovanopei non la presero bene mente posto nel Napoli. e al ritorno a Napoli, ad Con l'esempio, con il suagosto scorso, in occadore, con prestazioni alla sione dell'amichevole con il Paok Salonicco lo invitarono con Gargano. E, si sa, i tifosi per amore del Napoli sanno anche i fischi a smettere la maglia azzurra. Contro il Torino uno stri- dimenticare, soprattutto quando quella frase è stata di una scione della curva contro di lui: "77 togliti la maglia". banalità incredibile. Inoltre, in Germania dicono “Einmail Ist Va detto sùbito, però, che Gargano era ed è un uomo di ca- Keinmal”, ovvero quello che avviene una volta è come se rattere, di personalità. Uno che non si arrende in campo e non fosse mai accaduto. Quindi, se ha il cuore nerazzurro, non si arrende nella vita. Insegue ogni pallone sul terreno di ma corre per tre in campo, ma chi se ne frega... Anche pergioco ed ogni chance che gli si presenta. Soprattutto quando ché gli altri tifano tutti per il Napoli? Quindi... L'importante è la chance, nella vita e nel calcio, consente a lui ed alla fami- che onori maglia e stipendio. E alla ripresa del campionato, glia di vivere a Napoli, dove vive e gioca il cognato, Hamsik, se Benitez gli darà l'occasione, giocherà contro la "sua" di cui Gargano la sposato la sorella Miska. Due gli splendidi Inter...

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Obiettivo Varsavia Europa League

di Gianluca Vigliotti

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on il successo ottenuto contro lo Slovan Bratislava il Napoli ha praticamente ipotecato il passaggio ai sedicesimi di finale di Europa League in programma il 19 e 26 febbraio 2015, che porteranno alla finale di Varsavia. Per proseguire il suo cammino sarà sufficiente non perdere il prossimo 23 ottobre in trasferta contro gli svizzeri dello Young Boys sull’insidioso terreno di gioco in erba sintetica dello Stade de Suisse Wankdorf di Berna, un impianto di oltre 30.000 posti. Al turno successivo accedono le prime due qualificate di ogni girone. Sarà importante comunque chiudere questa fase al primo posto. Le vincenti dei rispettivi gironi, infatti, saranno considerate testa di serie nel sorteggio dei sedicesimi di finale in programma a Nyon il 15 dicembre e potranno sfidare le seconde classificate giocando in trasferta la gara di andata, oltre alle quattro squadre provenienti dalla Champions League con il peggior ranking Uefa, giocando in trasferta la gara di andata.

Nonostante la cocente delusione subita dall’eliminazione nei preliminari di Champions League ad opera dell’Athletic Bilbao, il Napoli si conferma comunque sempre di più ai vertici in Europa. Con l’inizio di questa stagione gli azzurri, infatti, OTTOBRE 2014

sono saliti al 24° posto nella nuova classifica del ranking Uefa, la graduatoria che prende in considerazione i risultati ottenuti negli ultimi cinque anni dalle squadre nelle varie competizioni europee. Il Napoli, con il punteggio di 63,435, ora è appena alle spalle di Inter 23° (66,435) e Juventus 22° (69,435) che la precedono in classifica, e con i due successi ottenuti nelle prime due gare di Europa League ha consolidato la sua posizione in classifica. Gli azzurri avevano chiuso al termine della Seconda vittoria per gli azzurri scorsa stagione al 31° che salgono al 24° posto nel posto, posizione già ranking Uefa dopo Juve e Inter utile,nell’eventualità avessero superato i preliminari, per essere inseriti in terza fascia nel sorteggio dei gironi di qualificazione della Champions League, evitando così finalmente la terribile quarta fascia. Una costante crescita quella ottenuta in ambito continentale dal Napoli, giunto alla sua quinta consecutiva partecipazione alle competizioni europee. Tre anni fa infatti, alla vigilia della sua prima avventura in Champions League, gli azzurri erano addirittura relegati nel ranking Uefa al 94° posto, risalendo poi sino alla 56ª posizione. Successivamente il Napoli ha ottenuto un ulteriore salto in classifica sino a raggiungere la 46ª posizione, in virtù della qualificazione ottenuta ai sedicesimi di finale di Europa League, fino ad aver raggiunto al termine della scorsa stagione il 31° posto. Andare avanti, dunque, in Europa League con l’obiettivo di conquistare l’ambizioso trofeo garantirebbe al Napoli di stabilizzarsi definitivamente nell’olimpo dei grandi club e garantirsi, in caso di partecipazione alla prossima edizione della Champions League, la possibilità di essere inserita nel sorteggio dei gironi di qualificazione in seconda fascia.

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Europa League, la prossima trasferta

«Forza Napoli, vinci per noi» I

I tifosi azzurri residenti in Svizzera pronti per il match con lo Young Boys a Berna di Rino Dazzo

nsieme al francese, al tedesco, al romancio e all’italiano, in Svizzera si parla il napoletano. Sono tantissimi gli emigranti dal cuore azzurro, di prima e seconda generazione, che nella Confederazione hanno trovato casa, lavoro e messo su famiglia. Per tutti loro ogni partita del Napoli, in Svizzera o nei paesi vicini, è un’occasione speciale. Tanto che molti hanno già prenotato il biglietto per la sfida di Europa League con lo Young Boys del 24 ottobre a Berna. “Tra tifosi e simpatizzanti, ci saranno 1012mila napoletani allo stadio” assicura Antonio Iacovazzo , 55 anni, in Svizzera da 45. Genitori di Battipaglia e Vallo della Lucania, marito di Paola, papà di Leonardo (che fa il pilota di linea) e Giorgio (studente universitario), Antonio da tre anni e mezzo lavora presso la Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, a Zurigo, dopo aver gestito la Compagnia di bandiera Alitalia in Svizzera per 18 anni e quindi Air One per altri 2. I tifosi azzurri però avranno sentito parlare di lui soprattutto perché è stato tra i primi allenatori di Blerim Dzemaili quando il centrocampista di origine macedone, passato a fine agosto al Galatasaray, aveva 14 anni. “In Svizzera ci sono tre club ufficiali del Napoli”, spiega Iacovazzo che si presta volentieri a

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fare da “Cicerone” insieme a Pino Vastano (34 anni) e Maurizio Della Mura (41), tifosissimi del Napoli stabilitisi proprio a Berna. “C’è il Napoli Club Lucerna, il gruppo Zurigo Partenopea ed il Club Napoli M a r t i g n y. Solo Inter, Milan e Juventus tra le squadre italiane hanno più tifosi da queste parti, ma sono squadre che hanno avuto più successo a livello europeo ed internazionale e sono più conosciute dai “secondos”, la seconda generazione di emigranti. Gli anni passati in B e in C hanno tolto il Napoli un po’ da tutti i media ed i tanti meridionali residenti in Svizzera tifano una di queste tre squadre, perché da Roma in giù, a parte il Napoli, non vi sono squadre troppo blasonate. Solo il campano in generale tifa Napoli, anzi il Napoli per lui è una

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Europa League, la prossima trasferta

fede”. In Svizzera le partite del Napoli e della serie A vengono trasmesse in pay per view dalla piattaforma digitale Swisscom TV a circa 3 euro a partita, ma ci sono diversi punti di ritrovo dove seguire tutti insieme le gare. A Berna, ad esempio, c’è la Casa d’Italia, popolarissima negli anni 70 e 80. Anche i giornali dedicano ampio spazio alle gesta dei calciatori svizzeri all’estero e il Napoli, che fino all’anno scorso ne annoverava tre, resta tra le squadre più “coperte” dai media. “Ora però è rimasto solo Inler e si parla un po’ meno del Napoli spiega Iacovazzo – Qui viene ancora considerato soprattutto il club di serie A che fu di Maradona”. A Berna i tifosi azzurri troveranno un clima di festa: “È sempre bello ed emozionante quando una squadra italiana viene a giocare in Svizzera. Saranno tanti gli italiani che accoglieranno i tifosi napoletani. Nel 2012 fu l’Udinese a giocare a Berna in Europa League, tantissimi italiani andarono allo stadio solo per vedere una squadra del loro Paese. La tifoseria dello Young Boys – aggiunge Iacovazzo, che milita nella squadra dei veterani del Grasshoppers e fa parte del Consiglio della SAFP, l’Asso-Calciatori della Svizzera - è molto calda e attaccata alla squadra. I vari gruppi seguono spesso in massa le tra-

Un gruppo di tifosi del Napoli Club Zurigo Partenopea

sferte. Sono spettacolari le coreografie che i tifosi dello Young Boys mettono in scena durante le gare casalinghe”. Tra i ricordi di precedenti partite del Napoli in Svizzera ce n’è uno di 25 anni fa, quando Maradona e soci sfidarono il Wettingen in Coppa Uefa: “Ero tra i 20.000 napoletani che andarono a vederla”, racconta Maurizio Dalla Mura. “La partita si svolse a Zurigo per via della grande affluenza prevista di tifosi del Napoli. Prima dell’inizio della gara il traffico nei pressi

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dello stadio andò completamente in tilt. Il caso volle che a un certo punto, alla ricerca disperata di un parcheggio, ci trovammo di fronte la macchina dell’ingegner Ferlaino, una Jaguar, con tanto di autista: erano rimasti imbottigliati nel traffico anche loro”. Anche Pino Vastano era presente quella sera: “Un’emozione indescrivibile, i primi emigranti erano an- Gokhan Inler cora giovani e quello con Gianluca D’Angelo, era un grandissimo presidente del Napoli, campione in Napoli Club Zurigo Partenopea carica della Coppa Uefa e con in squadra un certo Diego Armando Maradona. Vidi la partita allo stadio e poi accompagnai la squadra in aeroporto a Zurigo. Ricordo di aver comprato una cartolina per Careca: non aveva spicci con sé”. Quando il Napoli scende in campo anche i tifosi emigrati in Svizzera si…attrezzano: “Io mi isolo completamente da mia moglie, tifosa della Juve, e vado a vedere la partita in una stanza nel seminterrato della nostra casa”, racconta Maurizio. “Un rito scaramantico? Sono abbastanza convinto che il Napoli possa solo vincere se mi vedo la partita in mutande”. Un amico di Antonio, invece, ha un ristorante a Zurigo. Le pareti sono tinte di azzurro, appese al muro alcune magliette dei giocatori. Ormai i clienti lo sanno: quando gioca il Napoli, il ristorante resta chiuso o comunque lui non c’è. “La città di Berna è bellissima e non essendo molto grande si può tranquillamente visitare in una giornata”, aggiunge Antonio Iacovazzo. “La parte antica della città è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Chi si reca a Berna deve assolutamente visitare la torre dell’orologio (Zytglogge), il palazzo federale (sede delle istituzioni politiche del paese), la cattedrale in stile gotico (Münster), il parco degli orsi (Bärenpark) e le innumerevoli fontane ornamentali nella parte antica della città. La città, poi, si trova molto vicina a note località mondane delle Alpi Svizzere come Gstaad, Saanen e Interlaken”. Alla fine, però, come andrà a finire in campo? Si sa, una vittoria del Napoli potrebbe consentire ai tifosi azzurri di prendere in giro i colleghi svizzeri per un bel po’, mentre se invece dovesse andar male…sarebbero dolori: “Il Napoli ha i mezzi per vincere sia in trasferta che in casa”, rispondono sicuri i tifosi azzurri che in Svizzera hanno trovato casa. Per loro, comunque vada a finire, ogni volta che il Napoli gioca da queste parti il successo è assicurato.

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Il concorso

Votate l’atleta campano del 2014 L

Sarete voi a decidere a chi assegnare l’Oscar dell’anno di

a redazione di È Azzurro ha scelto di affidarsi al giudizio dei suoi lettori per stabilire qual è stato l’atleta campano che ha più emozionato gli appasionati di sport nel corso del 2014. Sarete voi a poter scegliere l’atleta che nel corso dell’anno, secondo il vostro giudizio, si è distinto per i risultati conseguiti e per il fair play. Potete inviarci il vostro voto con una mail o con un sms. Avete tempo fino al 31 dicembre per inviarci i vostri voti. Sui numeri di novembre e dicembre vi aggiorneremo con una classifica parziale e a gennaio proclameremo l’atleta dell’anno 2014 di È Azzurro. In quell’occasione comunicheremo anche il giorno e il luogo della premiazione, che avverrà in primavera nel corso di una serata di gala, durante la quale sarà consegnato il riconoscimento al vincitore. Tra tutti i lettori che voteranno saranno sorteggiati tre abbonamenti per un anno alla rivista.

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Inviate i vostri voti a info@eazzurro.it o via sms al numero 3481718486. Potete farlo fino al 31 dicembre. Tra tutti i votanti saranno sorteggiati tre abbonamenti di un anno alla rivista. OTTOBRE 2014


L’esperienza del dottor Di Stasio

«Napoli eccellenza della medicina sportiva» P

revenire è meglio che curare. Se, però, è necessario ricorrere a una cura, per un calciatore è indispensabile la tempistica. Il calcio moderno richiede velocità non solo in campo e avere a disposizione medici che sappiano risolvere i problemi in tempi ridotti aiuta il rendimento dei calciatori, per la gioia delle società. Napoli è un’eccellenza in questo campo e uno degli esempi è il dottor Franco Di Stasio, odontoiatra che, nel corso della carriera, ha avuto in cura centinaia di atleti. Come nasce la collaborazione con il Napoli? «Ormai sono molti anni. Casualmente curai la moglie di un calciatore del Napoli. Erano i primi anni ‘90, si trovò bene e mandò il marito al mio studio. Con il passaparola sono arrivati altri colleghi finché Lino Russo, medico sociale del Napoli, mi contattò. Mi disse che avevo lavorato bene, mi fece conoscere Ferlaino ed entrai nello staff. La mia era una figura nuova. Ricordo ancora l’emozione da tifoso il primo giorno in cui andai al centro Paradiso, Il dottor Di Stasio con Morgan De Sanctis

di Carlo Zazzera

mi presentai oltre un’ora prima dell’appuntamento».

Il Napoli è stato il primo passo, poi sono arrivate altre società, in Campania e anche fuori. «Nel corso degli anni ho conosciuto tutti i medici sociali del Napoli e ho collaborato con loro. Napoli ha professionalità incredibili in ambito medico-sportivo, non dobbiamo invidiare nulla ad altre città e, infatti, grazie al passaparola e in seguito a conferenze, convegni, lezioni universitarie, sono arrivati da me centinaia di atleti di altre società. Ho in cura calciatori di tutte le squadre campane, oltre che della Lazio, del Lecce, del Genoa, del Foggia, solo per citarne alcune».

Ricorda qualche episodio particolare legato a un calciatore? «Sono tantissimi. Penso a Cruz, che doveva partire per il Brasile ed ebbe un problema molto complesso. Lo risolvemmo in tempi velocissimi, partì per giocare con la nazionale e fece una grande partita. Episodio simile con Ayala, che andò in nazionale, da capitano, dopo un intervento e mi regalò al ritorno la maglietta della partita. Un ricordo commovente è legato a Boghossian: aveva dei problemi cronici, riuscimmo a risolverli e mi portò la maglia della nazionale francese con una dedica che ancora oggi rileggo con emozione».

Che tipo di esigenze hanno i calciatori rispetto alla gente comune? «Basta un esempio: Edu Vargas quest’estate doveva andare al QPR, ma aveva necessità di terapie che richieOTTOBRE 2014

Franco Di Stasio con Goran Pandev e Gigi Porcelli dell’Unione Industriali

devano due settimane. Grazie alla sua collaborazione e a tecniche particolari siamo riusciti in una giornata a risolvere il problema. Al medico sono richieste velocità e professionalità, oltre a una presenza costante. I calciatori sono come le macchine di Formula Uno, noi medici siamo dei meccanici raffinati».

quanto è impegnativo lavorare con le società professionistiche? «Per il medico sportivo le ferie non esistono, l’estate è il momento più delicato per la preparazione dei calciatori. Servono grandi sacrifici, ma sono tantissime le soddisfazioni. Capitò qualche estate fa che Morgan De Sanctis subisse un trauma durante una partita di precampionato in pieno agosto. Ero a Ischia e fui chiamato di notte, la mattina dopo ero allo studio e risolvemmo il problema». quanto è importante la collaborazione tra i diversi specialisti che seguono un atleta? «È fondamentale avere un buon medico sportivo che sappia gestire le varie professionalità. Deve essere come un direttore d’orchestra che gestisce dei professionisti validi. Se riesce nell’intento tutti collaborano al meglio. Alfonso De Nicola è bravissimo in questo, come lo sono stati anche i medici del Napoli del passato».

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La nostra iniziativa editoriale

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2004-2014 Napoli 10 e lode

dieci anni esatti di distanza dalla prima partita ufficiale, Napoli-Cittadella, lo scorso 26 settembre è uscito “2004-2014 Napoli 10 e lode”, il volume della Giammarino Editore dedicato al racconto dei primi dieci anni del Napoli targato Aurelio De Laurentiis. Un libro realizzato a più mani da un gruppo di undici giovani giornalisti partenopei (Mary D’Onofrio, Giuseppe Varriale, Massimo D’Alessandro, Dario Sarnataro, Rino Dazzo, Sonia Oloferni, Pasquale Tina Carlo Zazzera, Gianluca Gifuni, Riccardo Giammarino, Silver Mele) che ripercorre tutti i momenti che hanno segnato la rinascita di una società ripresa dal baratro del fallimento e rilanciata sui massimi palcoscenici internazionali. Alla cerimonia di presentazione del libro, celebrata all’Una

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Hotel di piazza Garibaldi e moderata da Vittorio Raio, che ha curato la prefazione dell’opera, hanno preso parte alcuni ex azzurri protagonisti della difficile ma costante operazione di risalita: Francesco Montervino, Gennaro Scarlato, Nicola Mora e Gennaro Iezzo (nella foto in alto). “Grazie per avermi fatto rivivere anni straordinari per questa città - ha detto Montervino, oggi dirigente del Taranto -. Aver fatto parte della storia del Napoli è motivo di orgoglio e soddisfazione”. Emozioni condivise da Gennaro Scarlato: “Essere stato il primo capitano del nuovo Napoli è stata un’esperienza unica. I ricordi sono quelli che restano e fa piacere ritrovarli in un libro come questo”. Tanta commozione anche nelle parole di Gennaro Iezzo: “Un ricordo ancora vivo in me risale a

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La nostra iniziativa editoriale

quando ero in auto verso Castel Volturno per firmare il contratto – ha svelato Iezzo –. Il mio procuratore mi prese per pazzo perché mi rifiutai di rispondere al telefono a quelli dell’Aek Atene che mi offrivano cinque anni di contratto e la possibilità di giocare in Champions: gli risposi che non aveva idea di cosa significasse per me giocare nel Napoli. Ero sempre stato dietro quella porta, in curva tra i tifosi. Che emozione ritrovarmi davanti ai pali”. Tifoso del Napoli, Nicola Mora lo è diventato: “Fa piacere ricordare i momenti che hanno visto la nascita e la crescita del nuovo Napoli, soprattutto guardando a ciò che è diventato ora”. Alla presentazione, assieme ai calciatori, anche tanti giornalisti che hanno seguito passo dopo passo le vicende del Napoli, dai campetti polverosi della serie C alle serate magiche della Champions, dai patemi della B alle suggestioni delle

due Coppe Italia alzate al cielo di Roma, fino allo scorso 31 maggio. L’opera è suddivisa in stagioni e in ognuna, oltre al racconto di quanto avvenuto nel corso del campionato e delle coppe si possono trovare oltre 200 foto di Pietro Mosca inserite in un progetto grafico da Francesco Cardamone, aneddoti e curiosità sugli aspetti agonistici e non. Per gli amanti delle statistiche sono stati riportati tutti i tabellini e le classifiche di queste dieci stagioni ed ogni anno, inoltre, sono raccontate le storie di alcuni dei protagonisti che hanno lasciato un segno nella storia recente della società, per un totale di 31 schede. Non manca un passaggio su tutti i personaggi che, pur nell’ombra, sono stati determinanti per la crescita della società, con un focus speciale sulle figure del presidente De Laurentiis, della moglie Jacqueline, del figlio Edo, del dirigente Formisano e di Grava.

Hanno detto di noi

"Il racconto dell’epoca più particolare della lunga storia del Napoliche non si discosta dalla tradizione ma che riavvolge la memoria, che passa anche per campi piccoli di provincia" (Rai 3)

“Un libro per riavvolgere il nastro dei primi 10 anni di gestione De Laurentiis attraverso un caleidoscopio di immagini e racconti a firma di alcuni dei più attenti cronisti napoletani”. (Sportitalia)

"Un racconto dei successi dei primi dieci anni del nuovo Napoli. In un decennio riportati i tifosi a vivere emozioni che per troppi anni erano rimaste solo un ricordo" (Tv Luna)

"Oltre al racconto delle stagioni, tante immagini, aneddoti e curiosità sugli azzurri" (Julie)

“Il libro rende omaggio non solo ad allenatori, giocatori e dirigenti ma anche a quelli che lavorano con passione dietro le quinte” (Il Mattino) “Da Iezzo a Montervino: quelli che...il Cittadella" (Corriere del Mezzogiorno)

"2004-2014, il libreria numeri e storie del Napoli" (Corriere dello Sport)

“Il volume che racchiude la storia dell'era De Laurentiis" (Roma)

“Uno sguardo al passato per vedere con occhi positivi il presente” (Ansa)

“Una cavalcata di dieci anni di continui successi dall'esordio in serie C fino ai giorni nostri” (Napolimagazine)

“2004-2014 Napoli 10 e lode, il decennio dell'era ADL” (Tuttonapoli)

“Le emozioni, i ricordi, le esperienze di svariati personaggi che fanno parte della storia più recente del Napoli” (Ilnapolionline) “Dieci anni di emozioni infinite” (Scrivonapoli)

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La storia d’amore di Sandro Abbondanza

Miss Ondina e il Sivorino, quarantatre anni insieme di Rino Dazzo

Da sinistra: Paolo, Giuseppe, Loredana, il parroco della chiesa di Sant'Anna a Bacoli, Sandro, Manuela e Maria Rosaria

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a bella ragazza e il calciatore. No, non è un flirt estivo con uno stratagemma”, racconta Sandro che ancora s’emodestinato a riempire le pagine dei tabloid e ad esaurirsi ziona. “Era il 23 luglio 1971”, precisa Loredana. “Qualcuno in poche settimane. L’amore tra gli disse della mia partecipazione a Miss Sandro Abbondanza e la sua Loredana Ondina, mi fece avvicinare al Capitello Galeotta fu la manifestazione è più vivo che mai a dispetto degli anni da una ragazza per chiedermi l’autoorganizzata dal settimanale che passano. Lo scorso 31 agosto il “Sigrafo. Risposi che non era il caso, avrei Sport Sud. Quattro figli vorino” e la sua signora hanno festegdovuto chiedere io l’autografo a lui, ero e una grande passione, il Napoli giato il quarantaduesimo anniversario di già tifosissima del Napoli. Allora si alzò, matrimonio, ma sembra ieri quando in chiese se prendevo un caffè e ordinò un assolato pomeriggio a Lacco Ameno scattò il classico una bottiglina di champagne. C’erano anche Vastola e Sorcolpo di fulmine. “La notai per strada e decisi di incontrarla mani, brindammo insieme. Fu allora che guardandolo negli

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La storia d’amore di Sandro Abbondanza

occhi m’innamorai”. Miss Ondina, organizzato da Sport Sud, era un concorso cult dell’estate: “Mi iscrissero per scherzo mia nonna e mia mamma, a Lucrino. Dicevano che ero troppo bella”, continua Loredana. “Alla selezione tentai di svignarmela, mi ributtarono sul palco a fatica”. arrivarono le Poi Il colpo di fulmine a Lacco Ameno finali alla ScanSandro nota Loredana in un bar done, quando il e le chiede un autografo concorso di È l’inizio di una storia infinita bellezza si trasformava in una gara di nuoto: “Finii terza perché dopo pochi metri mi fermai, convinta ci fosse stata una falsa partenza. Ricordo bene quella serata, presentava Corrado”. Le giovani d’oggi che si fidanzano con calciatori guadagnano visibilità, quelle di ieri spesso… la perdevano: “Avevo un papà gelosissimo, Sandro anche di più. Ho chiuso subito con la notorietà, anche perché nel giro di un anno mi chiese di sposarlo. La mia famiglia non voleva, avevo 17 anni. Quel matrimonio fu organizzato in gran fretta, era il 31 agosto 1972 e sto ancora aspettando – bacchetta Loredana – la luna di miele”. “Che dovrei dire io, ho trascorso la prima notte di nozze con Rimbano. Mi prese anche in giro, si vestì da donna”, replica Sandro. “Sono dovuto tornare in ritiro col Napoli la

sera stessa. C’era la partita col Taranto di Coppa Italia. Uno come me non poteva permettersi di rinunciare a certe occasioni per mettersi in mostra”. “Per lui rifarei tutto”, sottolinea Loredana. Quanti sacrifici, però: “Neanche quando sono nati i figli gli hanno dato il permesso di assistere. Ho anche abortito una volta, ero da sola in casa con due bambini”. Loredana e Sandro hanno quattro figli: Manuela di 40 anni, Paolo di 39, Giuseppe di 33 e Maria Rosaria di 28. “Ed anche quattro nipotini, tre femminucce e un maschietto”, aggiunge nonna Loredana. “Mi è stata sempre accanto”, ricorda Abbondanza, che oggi è opinionista tv ed è rimasto nel calcio come allenatore di giovani talenti. “Non ha mai interferito con le mie scelte professionali, più di una volta mi ha lasciato sbagliare. Poi le ho dato ragione”. “Non mi chiede il suo peggior difetto?”, irrompe Loredana. “Ci vorrebbero due tv affiancate, tutte per lui. Sta sempre a guardare partite. Capisco il Napoli, capisco vederne una, ma come si fa a guardarne due per volta? Il calcio è proprio la sua vita”. Una vita d’amore e di passione, di cui Loredana è parte integrante, nel 2014 come in quell’assolato pomeriggio del 1971 quando un giovane calciatore del Napoli notò una bella ragazza ad Ischia e la sua vita cambiò per sempre.

Coppa Italia, 5 settembre 1971, stadio S. Vito di Cosenza, Catanzaro-Napoli 0-1 (40’ st Improta). Nella foto: Zoff, Vianello, Enzo, Montefusco, Perego, Zurlini; acc. Pogliana, Juliano, Improta, Abbondanza, Altafini.

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Il presidente del circolo Maurizio Marinella

«Ecco come cambierò il Posillipo»

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ei circoli la cravatta è d’obbligo. Non è stato questo, però, il motivo dell’elezione di Maurizio Marinella a presidente del Circolo Posillipo. Il club di Mergellina, dopo mesi tribolati, ha scelto di cambiare guida oltre un anno fa, affidandosi all’esperienza di uno degli imprenditori napoletani più famosi al mondo nel campo sartoriale delle cravatte. In occasione delle celebrazioni per l’ottantanovesimo anniversario del sodalizio e a un anno e mezzo dall’elezione abbiamo chiesto al presidente un bilancio della sua esperienza e le prospettive future di uno dei circoli più famosi al mondo.

Cos’è cambiato al circolo con la nuova presidenza? «Abbiamo puntato su una nuova immagine, mantenendo il nostro DNA, che è lo sport. Portiamo avanti il circolo come un’azienda, la gestione dei club è cambiata, ovunque è più imprenditoriale e attenta. Prima il presidente adattava il circolo alle proprie esigenze, ora sono molte teste a ge-

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di Carlo Zazzera

stirlo. In un anno e mezzo abbiamo sistemato il salone, recuperando uno splendido parquet che qualcuno voleva togliere, abbiamo migliorato la ristorazione con nuove sale e una nuova cucina». quali sono le maggiori difficoltà che si incontrano nella gestione di

Luca Curatoli

un circolo così importante e con tanti soci? «Siamo poco meno di mille e c’è molta partecipazione, da noi anche più che in altri circoli. Sulle spese incide molto la gestione della casa sociale e quella sportiva. Abbiamo sette sezioni, tra cui la pallanuoto che richiede l’impegno maggiore. Abbiamo atleti validi in tutte le discipline, abbiamo dedicato maggiore attenzione al vivaio, per crescere i nostri giovani e dare linfa alle squadre senza dover attingere da altre società». qual è lo stato reale della situazione della palestra di scherma, che sta suscitando polemiche negli ultimi giorni? «Le polemiche sono nate dall’uso della parola “container” da parte di un quotidiano. In realtà l’attuale sala è in pessime condizioni. Abbiamo avuto la possibilità di usufruire di uno spazio dell’Ansaldo, alle spalle della stazione di Mergellina, poco distante dalla nostra sede, che ci permetterà di pasOTTOBRE 2014


Il presidente del circolo Maurizio Marinella

sare da 110mq a oltre 250mq di sala, con spazi all’aperto, parcheggio e servizi nelle vicinanze. Non vogliamo portare via la scherma dal circolo, perché è sempre stato un fiore all’occhiello, ma in questo modo avremo pedane nuove e maggiori servizi per far crescere i nostri atleti».

«Lo sport è nel nostro DNA, sviluppiamo il vivaio per crescere in casa i campioni» quanto è importante il ruolo dei circolo storici in una città come Napoli? «I circoli sono le case dello sport. Il Posillipo è sempre presente nel sociale, aprendo la struttura ai ragazzi in difficoltà, che a Napoli sono sempre di più. Siamo una casa che accoglie tutti e che punta a togliere i ragazzi dalla strada. Il nostro ambiente è confortevole e può aiutare chi è meno fortunato».

quali sono gli obiettivi che il circolo si pone per la stagione agonistica appena iniziata? «Siamo l’unica squadra napoletana in Eurolega nella pallanuoto e l’unico club ad avere due squadre in Champions, con la canoa-polo femminile. Nella pallanuoto avremo tanti avversari agguerriti e che spendono più di noi, sarebbe un buon risultato confermare il terzo posto dello scorso anno, avendo puntato ancora sui nostri giovani, che finora hanno ripagato la fiduOTTOBRE 2014

«Le difficoltà della nautica sono legate cia. Nel canottaggio abbiamo vinto la alla crisi del settore e a quella geneCoupe De Jeunesse e l’oro mondiale rale del paese. Nel nostro porto i posti con Andrea Maestrale nel 4 con. La canoa polo under 18 è campione d’Ita- barca sono riservati ai soci e negli ullia e nella vela abbiamo due equipaggi timi anni mancano le richieste. In pas(Barbieri-Scotto di Vettimo e Giammat- sato abbiamo ospitato le presentazioni tei-Di Luggo) passati dal 420 al 470, dove Valentino Gallo sono sicuro che sapranno farsi valere. Nella scherma, infine, c’è Luca Curatoli che ci sta dando grandi soddisfazioni e potrà seguire le orme dei suoi predecessori». di alcuni scafi, ma in questo momento quanto può incidere un circolo il mercato è fermo e non possiamo essullo sviluppo della nautica e in che sere noi a spingerlo». modo?

L’edicolante del mese

Edicola Ferrigno, via Onofrio Fragnito (Rione Alto - Napoli) Mandateci la foto del vostro edicolante a info@eazzurro.it

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H

a i capelli corti, taglio sbarazzino, colore biondo deciso e occhi sorridenti. Ha vinto l’oro ai giochi olimpici giovanili di Nanchino, in Cina, il 18 agosto. Si chiama Ambra Esposito, diciottenne napoletana, nuotatrice del Circolo Canottieri Napoli. È spontanea, piena d’entusiasmo e di carattere. È una di quelle che accarezzano l’acqua, ma se la mangiano allo stesso tempo. Sorride Ambra quando parla della sua passione. Parla, racconta e non si stanca mai, rivede tutto quello che dice e s’illumina. Ridarebbe la gioia di vivere anche a chi l’ha persa e allo stesso tempo ridà allo sport il suo valore. È una dorsista e, se da bambina aveva come idolo Federica Pellegrini, oggi per lei è solo un’avversaria. A Nanchino la napoletana è stata artefice di una rimonta nell’ultima vasca che ha tenuto incollati gli spettatori alla tv, vincendo l’oro nei 200 dorso in 2’10”42, ex aequo con la statunitense Hannah Moore. Non ha portato a casa solo l’oro olimpico, Ambra, ma ha annientato il record italiano juniores che risaliva al 2008, l’epoca dei costumoni, ed è stato anche record della categoria superiore Cadette. L’abbiamo ascoltata per un tondo e nero e la nuotatrice napoletana si è raccontata a trecentosessanta gradi. Ambra Esposito lei è di San Giorgio a Cremano, ma si è trasferita a Pollena Trocchia cinque anni fa. Fino all’agosto 2013 si è allenata al Centro Ester e da settembre dello stesso anno è in forza al Circolo Canottieri. Non si è voluta separare dal suo allenatore di sempre, mister Gianni Consiglio?

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Ambra Esposito si racconta

«Voglio i M «Ero tifosa della Pellegrini oggi è solo un’avversaria» di Sonia Oloferni «Sì, con Gianni mi trovo benissimo. Siamo cresciuti insieme e l’ho seguito anche qui. Alla Canottieri, Gianni fa da spalla a Lello Avagnano e, anche con lui, ho instaurato subito un bel rapporto di fiducia e stima reciproca».

inizialmente, ero incredula, non riuscivo a spiegarmelo, poi man mano ho iniziato a realizzare ciò che era accaduto ed ero felicissima, non riuscivo a calmarmi, era un’emozione troppo forte da gestire».

quando ha scoperto la sua pasha qualche rito scaramantico prima sione per il nuoto? delle gare? «Ho iniziato a nuotare «Riti scaramantici all’età di tre anni, «Vincere a Nanchino è stata non ne ho, o meglio nuotava già mia socredo di non un’emozione troppo forte» rella più grande, la averne». seconda, che ha ventiquattro anni. Siamo tre sorelle. Dall’età di tre anni quali sono i suoi obiettivi per quenon ho più smesso». st’anno nelle gare italiane e all’estero? Al 2009 risalgono le prime gare di«Questo è un anno un po’ particolare sputate in Italia, nel 2010 vince il perché si avvicina alle Olimpiadi di Rio suo primo titolo italiano e poco più 2016. Cercherò di riconfermarmi a lidi un mese fa si mette al collo l’oro vello italiano tra le prime, invece, per nei giochi olimpici giovanili di Nanquanto riguarda l’estero, quest’anno ci chino, in Cina. quali sono state le saranno i Mondiali a Kazan. L’obiettivo sue sensazioni e l’emozione che ha è qualificarsi, poi il resto si vedrà». provato prima e dopo la vittoria dell’oro olimpico? Lei dice che più stanchezza accu«Prima della gara ero molto tranquilla, mula, più va forte in vasca. Pocome non mai. Avevo la piena fiducia trebbe spiegarci questa delle mie capacità e di tutto il lavoro caratteristica insolita? svolto durante l’anno. Dopo la gara, «Sì, so che può sembrare strano. Con OTTOBRE 2014


Ambra Esposito si racconta

ondiali di Kazan» Mondiali

la stanchezza vado più forte. Parto lenta, poi vado in progressione e accelero. Quando parto veloce e forzo dall’inizio commetto errori perché non sono una velocista».

Come si trova con le altre nuotatrici della Canottieri? E con le compagne di squadra in Nazionale? «Con le altre ragazze del circolo mi trovo bene, si è formata una grande famiglia, ma anche con i ragazzi ci diamo supporto a vicenda. Anche con le compagne della Nazionale mi trovo molto bene, soprattutto con il gruppo delle Olimpiadi, si è creata una forte intesa tra noi che va oltre il nuoto e di questo sono molto contenta».

quante ore dedica agli allenamenti giornalieri? E come si svolgono le sue giornate di atleta e studentessa di ragioneria? «Ho la sveglia alle 5 del mattino. Alle 6 sono in acqua fino alle 7.30-8, poi vado a scuola. Ritorno alle 16 al Circolo Canottieri e fino alle 19 sono di nuovo in vasca. Poi c’è la palestra, che di solito faccio due volte a settiOTTOBRE 2014

mana per circa un’ora, ma dipende sempre dalla preparazione e dal periodo di carico e scarico».

quest’anno ha il diploma in ragioneria, il prossimo anno: nuoto e università? «Quest’anno sì, ho il diploma, poi penso di continuare gli studi anche se sono indecisa sulla facoltà da frequentare». Che tipo è con gli amici? ha tatuaggi? A volte gli atleti se li fanno per fissare sulla pelle vittorie e traguardi importanti. «Sono una ragazza molto socievole. Anche se dò l’impressione della ragazza riservata riesco subito ad aprirmi. Non ho tatuaggi perché i miei genitori sono contrari a queste cose, anche se ultimamente ho fatto una scommessa con loro e non mi resta altro che incrociare le dita e vincerla».

Il suo sogno è continuare a fare della passione per il nuoto il suo lavoro? «Il nuoto per quanto possa essere uno sport faticoso e sacrificato è una passione per me, il giorno che non lo sarà più probabilmente mi dedicherò ad altro».

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Auto

Audi TT e TTS Roadster Autunno scoperto a Parigi

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orna all’assalto del mercato l’Audi e lo fa al Salone delle auto di Parigi (che si concluderà il prossimo 19 ottobre), presentando la rinnovata Audi TTS Roadster, sempre affascinante e divertente, rinnovata e migliorata nella sua terza generazione che appone una grande dedica alla tecnologia digitale per la strumentazione nella quale l’Audi virtual cockpit e le sue numerose visualizzazioni sostituisce gli analogici e il monitor MMI. Il grande display da 12,3 pollici può essere commutato su due livelli. Nella modalità classica, il contagiri e il tachimetro sono rappresentati in primo piano, mentre nella modalità Infotainment dominano altre funzioni, come la grande mappa di navigazione. Nell’epoca delle capote rigide in metallo, però, la casa dei quattro cerchi resta fedele alla tradizione del tessuto, ma sempre secondo i dettami di silenziosità ed affidabilità tutti tedeschi. Ma il divertimento di una roadster sta nel motore e infatti la

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di Giovanni Marino nuova TT Roadster offre due motorizzazioni a quattro cilindri sovralimentati, un TDI e un TFSI, mentre per la TTS Roadster, invece, c’è solo il propulsore a benzina TFSI con potenza che parte da 184 per giungere fino ad un massimo di 310 cavalli con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi, e velocità massima limitata (elettronicamente) ai 250

km/h. Di serie, il motore 2.0 TFSI è accoppiato a un cambio manuale a sei marce e, a richiesta, è possibile disporre dell’ottimo cambio S tronic a sei rapporti. Il cambio a doppia frizione consente innesti rapidi senza interruzione percettibile della spinta e, sempre a richiesta, è fornibile con bilancieri al volante. Alcantara e materiali avvolgenti per gli interni, sonorità grintosa e sportiva degli scarichi per due modelli che fanno la gioia di chi ama le sensazioni e le passioni delle scoperte d’autore, senza rinunciare all’ovattata qualità tutta teutonica della casa di Ingolstadt. OTTOBRE 2014


Aprilia Caponord 1200 Il divertimento per tre Moto

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al Salone auto di Parigi a quello delle moto di Colonia il passo è breve. Meglio se si può compierlo con una delle ultime creature del gruppo Piaggio, pronta a togliere via il cavalletto per andare verso il (libero) mercato. Parliamo dell’Aprilia 1200 Caponord, un mix al vertice dell’elettronica e della ciclistica maturata grazie alla lunga presenza ed esperienza maturate nelle competizioni su due ruote. Ed infatti è proprio il telaio, realizzato a traliccio e collegato ad una coppia di piastre in alluminio pressofuso, il piatto forte di questa multi strada adatta sia per viaggiare a lungo che per divertirsi nei percorsi extraurbani, grazie ad un perfetto bilanciamento dei pesi che le regalano estrema maneggevolezza e grande stabilità, nonostante la stazza. Telaio che ospita il bicilindrico a 90 gradi bialbero in testa comandato da sistema misto ingranaggi/catena, quattro valvole per cilindro di Aprilia da 1197 cc per una potenza di 125 cavalli (euro 3) erogati in maniera fluida e progressiva con grande beneficio per chi guida, e bassi consumi di carburante. In più, grazie alla possibilità offerta dalla centralina elettronica, attraverso le tre regolazioni della mappatura (Sport, Touring e Rain) si ha la sensazione di disporre di tre moto diversissime tra loro. Particolare anche il design, con le due borse laterali progettate fin dalla nascita con la moto, ma che unitamente allo scarico sembrano rendere un po’ “affogato” e tozzo il retrotreno: c’è a chi piace e a chi non piace - avrebbe detto il grande Totò. Il prezzo, infine, parte dai 16500 euro. Probabilmente, il Principe della risata, qui, avrebbe fatto il bis. (G.M.)

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Raclette a colazione nel Vallese

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di Harry Di Prisco

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i è una città in Svizzera che risale a settemila anni orsono (chiamata dai romani Sedunum e dagli antichi abitanti germanici Sittu), in tempi più recenti ha preso il nome di Sion, diventando anche la capitale del Cantone Vallese. Delle vestigia della cittadina ben poco è rimasto. Sono scomparse le mura, le cinque porte e tutte le torri tranne una, la Torre delle Streghe. Scendendo verso il centro, si trova questa torre, una costruzione alquanto strana che dà adito a varie leggende come quella legata ai cavalieri Templari e al Sacro Graal e quella che vuole che le streghe, cacciate dopo il Concilio si siano, poi, rifugiate in val di Sole presso S.Bernardo di Rabbi dove vivrebbero tuttora. Lungo la valle del fiume Rodano, Sion offre al turista una molteplicità di attrattive, dall’arte alla natura, dalla storia all’enogastronomia in un contesto ambientale di grande fascino ai piedi delle più alte montagne delle Alpi. Capitale bilingue del Canton Vallese è una città a misura d’uomo con circa trentamila abitanti. Suggestive sono le due colline rocciose che si

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fronteggiano e che dominano la città e ne caratterizzano il profilo: la Valère e il Tourbillon. Sulla sommità della prima si erge l’imponente chiesa-fortezza di Notre Dame de Valère: una sorprendente e armonica mescolanza stilistica di romanico e gotico, sede del Capitolo del Duomo già verso l'anno mille. Il sacro edificio conserva l’organo funzionante più antico al mondo, che risale alla fine del XIV secolo, ancora oggi protagonista di un festival musicale internazionale. Sulla cima della seconda collina, si possono vedere le suggestive rovine dell’antico castello, semidistrutto da un incendio nel 1788. Gli immediati dintorni di Sion sono caratterizzati da vasti vigneti che producono i famosi vini locali, tra cui il Bianco Fendant. La cittadina è l’ideale base di partenza per visitare altre località turistiche come la diga Grand Dixence, la più alta del mondo con i suoi 285 metri d’altezza, visitabile anche all’interno; il lago sotterraneo di St. Léonard, il più grande d’Europa, lungo trecento metri e navigabile; numerose stazioni sciistiche, tra le migliori della Alpi, tra cui Crans Montana e il Colle del Gran San Bernardo. Il Cantone, che è entrato a far parte della Confederazione elvetica quasi duecento anni fa, è il terzo per vastità della Svizzera. Dall’Italia si raggiunge il Vallese con la ferrovia, che tocca Domodossola, attraverso la galleria del Sempione, il cui ammodernamento terminerà il prossimo anno, mentre in auto dalla Valle d’Aosta si imbocca il traforo del Gran San Bernardo lungo oltre 5 chilometri, collegando così due regioni con forti legami culturali e commerciali. A marzo di quest’anno il traforo ha festeggiato i suoi primi cinquant’anni. L'ampia valle glaciale del Rodano domina la regione, che i Romani chiamavano Vallis Poenina. Ci sono inoltre molte vallate laterali OTTOBRE 2014


Turismo

che si diramano da quella principale. Queste ultime variano dalle più strette e remote alle più ampie e popolate. In cima alla valle Mattertal si trova Zermatt, un villaggio turistico che è dominato dalla vista del Cervino, meta del jet set internazionale. Nel Vallese, un viaggio in ferrovia è anche un viaggio nella storia, con una varietà di composizioni di treno che spazia dall’ultramoderno a quello d’epoca. La ferrovia del Cervino-Gottardo unisce Zermatt con Disentis. Su un tracciato di 144 chilometri, essa supera i 3300 metri di quota e attraversa 33 gallerie e oltre 60 ponti. Nello scorso giugno la ferrovia ha celebrato cento anni dall’inaugurazione della prima tratta. Il Vallese annovera un totale di 45 “Quattromila”, vale a dire la maggioranza delle montagne più alte delle Alpi, che hanno contribuito in notevole misura allo sviluppo turistico del Cantone e tra queste ha avuto un ruolo decisivo il Cervino, la cui prima scalata risale a quasi 150 anni fa. Nelle pianure del Vallese l’agricoltura è florida grazie al clima mite che consente di avere una moltitudine di sapori: vini dagli aromi ricercati, frutta dal sapore intenso, spezie rare, cereali dorati. Sfruttando saperi e abilità di un

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tempo, la natura montuosa di queste terre è stata domata per giungere ai vertici della qualità. Siamo in un territorio collinare che facilita la crescita dei vitigni. Ed è questo anche il caso di Sierre, una bella cittadina del Cantone, deliziosamente immersa nelle colline e circondata da vigneti e piccoli laghi, che con i suoi dintorni costituisce una delle più importanti regioni viticole della Svizzera. Il Fendant ottenuto dal vitigno bianco del «chasselas» è uno degli ambasciatori più illustri della zona, mentre tra i vini rossi si distingue il Dôle, ottenuto per lo più dal pinot nero. Molto legato alle sue origini vallesane è il più grande produttore di vino della Svizzera, Provins, che porta avanti con orgoglio la « Marca Vallese », segno distintivo delle migliori ditte del Cantone. Con più di 3.800 soci, la cooperativa vinifica annualmente all’incirca 8 milioni di litri, ossia il 23% della produzione del Cantone e sfrutta 980 ettari di vigneti situati tra Sierre e il lago Lemano. La cittadina di Sierre è anche un punto di partenza ideale per numerose escursioni, grazie alla sua posizione centrale, tra l’Alto e il Basso Vallese, al crocevia delle frontiere linguistiche del tedesco e del francese. I

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Romani la chiamavano “la città delle cento colline” e su una di queste furono costruiti castelli e fortezze, circondati poi da frazioni che, con il passare del tempo, hanno dato origine all’ odierna Sierre. Il municipio, riccamente decorato, e la pittoresca rue du Bourg, fiancheggiata da edifici storici tra cui, il rosseggiante castello dei Vidomnes a quattro torricelle angolari e la chiesa di Santa Caterina, costituiscono il cuore cittadino, mentre a nord dell’abitato si può ammirare il Santuario di Notre Dame des Marais. Il Vallese si distingue anche per le numerose eccellenze agroalimentari come ad esempio la “raclette”. Léon così racconta la leggenda era il nome del vallesano che la inventò. In una fredda giornata d’inverno prese un pezzo di formaggio e invece di mangiarlo freddo a colazione lo riscaldò sul fuoco. Nacque così il primo piatto tipico vallesano che dal medioevo in poi ha ottenuto un’ampia serie di consensi, anche ben oltre i confini del Paese. Cremosa, fragrante, voluttuosa, la Raclette del Vallese DOP piace per il suo straordinario sapore e la sua alta qualità. Si tratta di un formaggio grasso a pasta semidura a base di latte vaccino crudo. La produzione di latte, la lavorazione e la maturazione di 3 mesi sono effettuate esclusivamente in questo Cantone. Non a caso l’agricoltura e il turismo sono un punto di forza dell’economia vallesana. Il Cantone gode infatti di una lunga tradizione turistica, che l'ha resa famosa nel mondo. Nel Vallese è nato César Ritz, il fon-

Turismo

datore degli Hotel Ritz a Parigi e Londra, che contribuì a sviluppare il concetto di albergo di lusso destinato ad una clientela agiata ed esigente, proveniente da ogni parte del mondo. Nel sito di Svizzera Turismo (www.svizzeraturismo.it) si potranno trovare tutte le informazioni per consentire alle famiglie di potersi concedere una rilassante vacanza in loco e tante altre notizie e curiosità sono sul sito dell’Ente turistico vallese (www.valais.ch). In questo Cantone, le cure di benessere, di bellezza e di rimessa in forma hanno una tradizione secolare, peraltro note già ai Romani che erano a conoscenza delle virtù “curative” delle acque vallesane e fu nel Medioevo che incominciò a diffondersi l’utilizzo delle sorgenti termali. Le SPA, tanto ricercate oggi, sono dotate di attrezzatissimi centri benessere. Nemmeno Johann Wolfgang von Goethe seppe resistere alla tentazione esercitata dal tepore e dalle proprietà benefiche delle acque termali allorché, trovandosi nel Vallese sulla strada del suo viaggio in Italia, egli venne a conoscenza delle terme di Leukerbad, dalle cui sorgenti sgorgano ogni giorno 3,9 milioni di litri di acqua termale, che arriva a toccare i 51 °C. L’unica stazione termale alpina con acqua salina riconosciuta in Svizzera è poi Breiten, a 900 metri sopra la valle e nel cuore del patrimonio naturale mondiale dell’UNESCO, le Alpi svizzere Jungfrau-Aletsch. Altre località termali sono Ovronnaz situata a quota 1350 metri, che dispone di un’eccezionale offerta termale comprendente moderni im-

Natura, gastronomia e viticoltura sono fonte di ispirazione in un ambiente incontaminato ai confini con l’Italia

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(Foto di "Valais Promotion e Svizzera Turismo") OTTOBRE 2014


Turismo

pianti wellness, mentre il luogo offre condizioni ideali per programmare gite esplorative a piedi o in bicicletta. Al di là del fiume Rodano si può vedere il borgo di Saillon sormontato dalle rovine di un castello duecentesco dei Savoia ed è qui che si trova la stazione di Les Bains de Saillon, situata nel cuore del Vallese, tra Sion e Martigny. Per i trattamenti ven-

è possibile andare in mountain bike lungo l'impegnativo percorso panoramico dei campionati di mountain bike del 1998. Questo itinerario si distingue per i punti che vanno affrontati con tecnica e per la vista unica sulle cime vallesane. Aminona - Tièche - Les Taules - Ploumachit - Aminona è il percorso impegnativo, dotato di segnaletica, perfetto per

gono utilizzati piante e materiali del luogo: massaggi al fieno o con estratto di stella alpina, terapie con olio di arnica, o «stone therapy» con ciottoli di marmo di Saillon. Nel Brigerbad gli ospiti si sentono invece attratti da un fantastico mondo acquatico. Sei piscine termali all’aperto, una piscina a grotta, bagno termale con onde e un impianto di idromassaggio subacqueo più grande della Svizzera che esalta il piacere di nuotare all’aria aperta. Il Vallese possiede più di 120 destinazioni invernali ed estive, tra cui Crans Montana dove

mettere alla prova la propria condizione fisica. L'odierno tracciato di 17 chilometri è quasi uguale al percorso, che vide Ned Overend vincere la prima medaglia di questa disciplina. Tutto il Vallese è conosciuto ben oltre i confini nazionali e continua ad attrarre grandi manifestazioni sportive come il Tour de Suisse, il Tour de France o anche il Giro d’Italia, che prevedono alcune tappe nel Vallese. Paradiso degli sportivi, il Cantone può contare anche su nove campi da golf, di cui cinque a 18 buche.

Dove mangiare A Sion, Café des Châteaux, Rue des Châteaux 3, tel. +41 027 322 13 96 (http://www.restaurant-cafedes-chateaux-sion.ch) , che si trova nel cuore del centro medievale, lungo la salita che porta ai castelli di Valère e Tourbillon. Tra i piatti consigliati: la selvaggina (lepre, cervo, capriolo), diverse fondue di

formaggio (da 24 a 26 CHF), piatti tipici vallesani tra cui la Brisolée royale (piatto tradizionale autunnale) con castagne, formaggi (5 varietà), carne secca del Vallese, prosciutto crudo, pancetta, mele e pane di segale - il tutto accompagnato da mosto (35 CHF). A Sierre c'è il ristorante stellato (19 punti Gault&Millau,

2 stelle Michelin) di Didier de Courten, in Rue du Bourg 1 - tel. 0041274551351 (www.hotel-terminus.ch). Grande creatività ispirata dai prodotti del territorio vallesano: menù di 8 portate a 175 CHF. La struttura ospita anche una più semplice ed economica braserei "L'Atelier Gourmand" ( ad esempio il piatto del giorno costa 29 franchi svizzeri).

Per la cucina tipica del Vallese a Sierre c’ è lo Chateau de Villa in Rue de SainteCatherine 4 tel. 0041274551896 (www.chateaudevilla.ch) Il castello è un vero e proprio centro di promozione dei prodotti del territorio e ospita il ristorante, l'enoteca, una delle 2 sedi del Museo della vigna e del vino del Vallese.

Dove dormire Tra Sierre e Sion, a breve distanza dal lago sotterraneo di St. Léonard (il più grande d'Europa) e circondato da un grande parco c’è l’ Hotel des Vignes 4*sup.,

Rue du Pont 9, Uvrier (è alle porte di Sion) tel.+41 (0)27 203 16 71 (www.hoteldesvignes.ch) email, hotel@desvignes.ch La tariffa parte da 165 CHF a persona.

A Salgesch, "capitale del pinot nero" (situata a breve distanza da Sierre) c’è l’ Hotel Arkanum 4*, con camere a tema (letto nella botte, nella pressa da vino, ecc.)

in Unterdorfstrasse n°1 - tel. +41 (0) 27 451 21 00 (www.hotelarkanum.ch). La tariffa parte da 103 CHF a persona.

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Consigli per un viaggio nel Canton Vallese

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Puoi acquistarlo nelle migliori edicole e librerie o riceverlo a casa contattando la casa editrice via mail (info@giammarinoeditore.it) o telefonicamente (08119339716)


Eventi

GRANDE SUCCESSO PER LA NOTTE DEGLI OSCAR

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di Laura Caico

na serata speciale. Massimiliano Campanile - referente esclusivo per la Campania del coiffeur dei Vip Aldo Coppola - ha festeggiato il suo decennale con il top della coifferie internazionale con la “Notte degli Oscar” organizzata da Barbara Di Feo dell’agenzia Purecom; lunghe file di auto hanno portato ospiti illustri accolti da Massimiliano, dalla personal assistent Ludovica Fusco e dai componenti dello staff, Annamaria Arnese, Gabriella Ferrante, Lia Basso, Fabiana, Ilaria e Barbara Supino, Giusy Russo, Alex, Roberta De Simone, Lia Pacileo, Giuseppe Bozzetti. Circa settecento ospiti sono confluiti in via Mariano D’Ayala “arredata” come un set cinematografico, con red carpet, tendaggi oro, allestimenti floreali, catturati dai flash di Massimo Madda, Maria Rosaria Postiglione e Antonio Aragona che immortalavano ogni cliente come una star di Hollywood: la serata ha siglato il successo di Campanile, giovane imprenditore del Sud che ha saputo affermarsi fra le mille difficoltà che si presentano ai giovani – soprattutto meridionali – che si affacciano al mondo del lavoro. Inoltre Massimiliano ha scelto di rimanere a Napoli, a cui lo lega un inestinguibile amore: oggi dirige ben tre negozi cam-

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pani griffati “Aldo Coppola by Massimiliano”, che lo vedono titolare insieme ai soci Francesca Fierro al Vomero e Sal Paesano a Caserta e che confermano le sue capacità ma-

nageriali e professionali, nonchè l’adorazione di una clientela femminile molto esigente, assolutamente conquistata dal suo charme e dalla sua bravura. Fra i Vip, visti Cristina Donadio, Claudia Ruffo, Annie Papa, il calciatore del Napoli Christian Maggio, lo stilista Alessio Visone, la marchesa Marò Mottola D’Amato, il generale Dario Nicolella della Nato con Rita, Ada Vittoria Baldi, Alessandra Amato, Luca Siciliano, Elena, Antonio e Fonsi Pempinello, Elisa Rubinacci, Adele Scutiero, Natalia e Vittorio Carpi, Roberta Buccino Grimaldi. Molti i numeri artistici di Ariota Danza su coreografie di Sergio Ariota e Gabriella Cerasuolo, gli intermezzi musicali di Ciro Perris, Paolo Fagnoni, Rosario Scotti di Carlo, Mario Zinno, conclusi col volo delle farfalle di Antonella Cosentino, titolare AC Wedding Planner: la favolosa festa che ha fatto affacciare ai balconi tutti i residenti di via D’Ayala è terminata dopo il taglio di una fantastica torta “griffata” Aldo Coppola e uno strepitoso brindisi collettivo alle fortune di Massimiliano Campanile.

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Eventi

H

Il gruppo Grimaldi a Creta

a chiuso i battenti con successo l’affollatissima 18a Euro-Med Convention "From Land to Sea" svoltasi dal 2 al 5 Ottobre sull'isola di Creta; come per le passate edizioni, l'evento guidato da Emanuele Grimaldi, Managing Director Grimaldi Group si è incentrato sul trasporto marittimo a corto raggio europeo e sui suoi effetti benefici dal punto di vista economico, ambientale e sociale. Presenti i principali rappresentanti della Commissione Europea, esponenti della politica dei trasporti, della logistica europea, della portualità e del settore marittimo, tra cui Ioannis Bras President Port Authority Heraklion, Antonis Maniadakis Managing Director Minoan Lines, George Anomeritis President Piraeus Port Authority, Hercules Haralambides President Brindisi Port Authority, Yiannis Avrantinis Managing Director Nel Lines, Nigel Lowry Correspondent in Greece Lloyd's List, Pasqualino Monti President Assoporti (Italian Association Of Ports), Jussi Sarvikas Senior Vice President Logistics Upm-

Kymmene, Ugo Salerno Chairman And Ceo Rina, Patrick Verhoeven Secretary General Ecsa, Mike Sturgeon Executive Director Ecg, Alfons Guinier Former Secretary General Ecsa. Tra gli argomenti più dibattuti, la stesura di accordi internazionali che possano garantire una migliore qualità dei servizi offerti in ambito di ecosostenibilità e sicurezza, la diffusione dell’ecobonus italiano in paesi extracomunitari, l’estensione delle Autostrade del Mare nel Mediterraneo, una più attenta valutazione dei limiti imposti dall’emendamento di revisione MARPOL Annex VI in merito all’utilizzo di carburanti nocivi come lo zolfo nel fuel delle navi da 1,5 a 1,0 ed allo 0,1% nelle zone ECA, che – secondo fonti attendibili - provocheranno dal 2015 un danno di 10 miliardi di euro l’anno all’economia europea e ricondurranno il 30% di camion al trasporto su gomma con evidenti negatività come i sovraccarichi di inquinamento ambientale, acustico e la congestione del traffico autostradale.

Il capolavoro

di Carmine Gautieri Ha messo a segno 71 gol nella sua lunga

carriera. Carmine Gautieri, ala destra che ha girato l’Italia vestendo, tra le tante, le

maglie prestigiose di Napoli, Roma, Perugia e Atalanta, ha però messo a segno un altro

gol molto apprezzato dai suoi tifosi. La figlia Marianna, ventenne, è diventata negli ultimi

mesi una star dei social network, grazie alle

foto postate sui suoi profili che hanno attirato migliaia di follower, attratti dalla sua

bellezza. Nelle immagini la si vede spesso anche con le maglie dei campioni che il padre ha affrontato nel corso della sua

lunga carriera e non rinuncia mai a incoraggiarlo prima e durante gli incontri in cui è

impegnato il Livorno, il club che Gautieri al-

lena da quest’anno.

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