LETTERE A UNO PSICOANALISTA
Gentile Professore, ho seguito con curiosità i suoi “resoconti dall’Argentina”, nei quali si è divertito a “sdoppiarsi” in un ”Io stanziale” e un “Io viaggiatore”. Mi sembra che le due figure abbiano ingaggiato uno scontro dialettico senza quartiere per far prevalere ciascuna le proprie ragioni. Ne sono risultati degli articoli godibili, movimentati e originali. Il suo procedimento ricorda la drammatizzazione teatrale e, infatti, lei dichiara palesemente di adoperare “tecniche di psicodramma”.
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