Basic Design 2 - ISIA Firenze A.A. 2019/2020 - Enrico Garbellini - Doc. Francesco Fumelli

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Corso di Basic Design

BASIC DESIGN NOTIONS

Enrico Garbellini

Anno 2019/20



Primo Corso Triennio Basic Design volume II Prof. Francesco Fumelli



“L’artista deve creare una scintilla prima di poter fare un fuoco e quindi nasce l’arte, l’artista deve essere pronto a consumarsi al fuoco della sua stessa creazione.” - Auguste Rodin


INDICE

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8 Rivista Composizione

10 Kirigami Introduzione Logo Geometrico Logo Naturale Logo Significato Logo Acronimo Logo ‘‘Libero’’

40 Panca Biglietto da visita Carta Intestata Oggetti Promozionali

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Ready Made La percezione Gestaltpsycologie Illusioni ottiche Oggetto impossibile

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Caffettiera

Introduzione Errori di Progettazione Soluzioni

68 Sitografia


LA

COMPOSIZIONE La composizione indica la disposizione degli elementi all’interno di un campo visivo e ne condiziona notevolmente il peso visivo e l’equilibrio. Le strutture geometriche del campo determinano l’ordine della composizione. Dalle nozioni che abbiamo consolidato nel secolo precedente, con le avanguardie artistiche, ovvero, che anche ciò che non appare ordinato ha una sua struttura compositiva, siamo istintivamente portati a co siderare una composizione ciò che riteniamo ordinato.

L’arte della buona forma rende la bellezza più forte del tempo. Quando si opera nel campo della composizione formale, sia essa relativa allo spazio bidimensionale, inerente per esempio alla comunicazione visiva, alla rappresentazione o illustrazione sul piano, che agli oggetti tridimensionali ci si ritrova sempre con il concetto di buona forma. È un aspetto di definizione alquanto sfuggente per sua stessa natura, ma essenzialmente circoscrivibile nell’insieme dei

Questo avviene perché esiste una geometria fondamentale, cioè una struttura che determina la genesi della forma, che sta dietro la realtà stessa, ed ha alla base le leggi matematiche. La geometria è a tutti gli effetti un linguaggio, attraverso il quale viene creata ogni cosa. L’elemento principale o parallelo per la composizione è la proporzione. Vitruvio intendeva la proporzione come la commisurazione tra il tutto e le varie parti che lo costituiscono. La corretta collocazione nello

preconcetti propri di ogni individuo, inserito in uno specifico ambito culturale, determinanti quell’idea utopica di forma estetica perfetta, per ognuno estremamente variabile e relativo alla propria mentalità e alle proprie esperienze. Volendo strutturare una certa composizione nel modo desiderato, è necessario comprendere quali e in quali modalità le proprietà delle forme vanno utilizzate per permettere la costruzione di un insieme equilibrato e funzionale.

spazio, nei limiti della superficie, è un problema di sintassi e di metrica strutturale, di equilibrio tra i pesi che si contrappongono, del rapporto spaziale, della corretta distribuzione degli oggetti. Tale distribuzione mira a dividere la composizione in schemi precisi di grande forza visiva. La composizione influenza l’impatto che ogni elemento avrà sul nostro modo di intenderlo. Una buona composizione grafica, formale o strutturale può rendere un elemento atemporale.

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Thoughts Craig Reilly


KIRI 10 10


Introduzione Storia Evoluzione Utilizzi Formati

Esercizi Base Esercizi in classe Variazioni esercizi

Simmetrie Simmetria Assiale Simmetria Traslatoria del Modulo Doppio Ribaltamento dell’Asse

CittĂ Invisibili Zoe Fedora

Variazioni Luce / Colore Textures


2.1 Kirigami: Intro Storia e origini ll kirigami è una tecnica orientale di intaglio e piegatura della carta per ottenere forme tridimensionali a partire da un unico foglio, senza asportare pezzi. Questa tecnica consente all’artista di enfatizzare la presentazione visuale dell’opera salvaguardando la semplicità e la pulizia delle linee. Il kirigami può essere considerato una variante dell’origami, anche se nell’origami il taglio della carta non è accettato dalla maggioranza dei moderni piegatori.

Il kirigami viene solitamente realizzato eseguendo dapprima tutti i tagli necessari, ottenendo in questo modo una base che viene quindi piegata e appiattita per ottenere il modello. I modelli sono solitamente simmetrici e possono rappresentare modelli geometrici, figurativi e strutture

Come si può facilmente intuire da nome, questa tecnica condivide una parte del nome con il “cugino” origami e proviene dalle parole giapponesi kami, “carta” appunto e kiru, “tagliare”. Il kirigami quindi è un modo di lavorare, tagliare ed incidere la carta per ottenerne figure tridimensionali. Detta così sembra una cosa piuttosto semplice, ma i maestri di questa tecnica sono in grado di produrre incredibili opere d’arte che sembrano veramente prendere vita.

Addirittura alcune università americane hanno provato ad istituire delle regole “scientifiche” per fare kirigami perfetti e adattabili a complessi modelli di ingegneria aerospaziale o progetti architettonici. - Villa Savoye, le Corbusier

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Basic Design Notions

Quando pensi ai lavori di carta giapponesi, l’origami è probabilmente la prima forma d’arte che viene in mente. Se hai familiarità con questa pratica secolare, sai che un’opera d’arte origami viene creata manipolando un singolo foglio di carta con nient’altro che una serie di pieghe strategiche. Mentre questo è l’approccio più noto all’antica forma d’arte, ci sono anche adattamenti. Kirigami, una variante di origami, offre un po ‘più di libertà creativa consentendo agli artisti di tagliare, tagliare e tagliare le loro creazioni di carta.

Come gli origami, il kirigami ha radici in Cina, dove la carta è stata inventata intorno al 105 AC. Nel VI secolo, i Cinesi iniziarono a usare carta colorata per creare ritagli decorativi, una pratica nota come jiǎnzhǐ. Inizialmente, queste creazioni di carta avevano lo scopo di onorare gli dei e gli antenati. Tuttavia, nel XIV secolo, il jiǎnzhǐ si è evoluto in un’attività praticata da donne e bambini per il tempo libero.

Senza dubbio ispirato dal jiǎnzhǐ, i giapponesi iniziarono a tagliare la carta in opere d’arte decorative nel VII secolo. Come i cinesi, usavano un tipo speciale di carta derivato da fibre vegetali di gelso che era stato “immerso nell’acqua limpida del fiume, addensato e poi filtrato attraverso uno schermo di bambù” a mano.

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2.2 Kirigami: Esercizi Base Tipologia: Basic 4 Taglio Piega

Partendo da cartoncini bianchi di forma quadrata con dimensioni di 10X10 squadrati a 1 cm realizzare due delle esercitazioni proposte a lezione con almeno due varianti mostrate nella dispensa (4 varianti per tipo)

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Basic 4 Taglio Piega

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2.1 Kirigami: Esercizi Base Basic 4 Taglio Piega

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Basic 4 Taglio Piega

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2.1 Kirigami: Esercizi Base Basic 4 Taglio Piega

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Basic 5 Taglio Piega

Partendo da cartoncini bianchi di forma quadrata con dimensioni di 10X10 squadrati a 1 cm realizzare due delle esercitazioni proposte a lezione con almeno due varianti mostrate nella dispensa (4 varianti per tipo)

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Basic 5 Taglio Piega

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Basic 5 Taglio Piega

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2.1 Kirigami: Esercizi Base Basic 5 Taglio Piega

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Basic 5 Taglio Piega

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2.3 Kirigami: Simmetrie

Simmetria Assiale

Partendo da cartoncini bianchi di forma quadrata con dimensioni di 30X30 oppure 20x20 attraverso un programmato processo di tagli e piegature, si realizzino tre modelli tridimensionali dei quali uno evidenzi una simmetria bilaterale.

Taglio Piega

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Partendo da cartoncini bianchi di forma quadrata con dimensioni di 30X30 oppure 20x20 attraverso un programmato processo di tagli e piegature, si realizzino tre modelli tridimensionali dei quali uno evidenzi una simmetria traslatoria.

Taglio Piega

Simmetria Traslatoria

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2.3 Kirigami: Simmetrie

Doppio Ribaltamento Partendo da cartoncini bianchi di forma quadrata con dimensioni di 30X30 oppure 20x20 attraverso un programmato processo di tagli e piegature, si realizzino tre modelli tridimensionali dei quali uno evidenzi una simmetria bilaterale.

Taglio Piega


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2.4 Kirigami: Città Invisibili

Al lo tà to

centro di Fedora, metropoli di pietra grigia, sta un palazzo di metalcon una sfera di vetro in ogni stanza. Guardando dentro ogni sfera si vede una citazzurra che è il modello di un’altra Fedora. Sono le forme che la città avrebbe potuprendere se non fosse, per una ragione o per l’altra, diventata come oggi la vediamo.

In ogni epoca qualcuno, guardando Fedora qual era, aveva immaginato il modo di farne la città ideale, ma mentre costruiva il suo modello in miniatura già Fedora non era più la stessa di prima e quello che fino a ieri era stato un suo possibile futuro ormai era solo un giocattolo in una sfera di vetro. Fedora ha adesso nel palazzo delle sfere il suo museo: ogni abitante lo visita, sceglie la città che corrisponde ai suoi desideri, la contempla immaginando di specchiarsi nella peschiera delle meduse che doveva raccogliere le acque del canale (se non fosse stato prosciugato), di percorrere dall’alto del baldacchino il viale riservato agli elefanti (ora banditi dalla città), di scivolare lungo la spirale del minareto a chiocciola (che non trovò più la base su cui sorgere).

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Taglio

Fedora

Piega

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2.4 Kirigami: Città Invisibili

L’uomo che viaggia e conosce ancora la città che lo aspetta lungo la strada, si domanda come sarà la reggia, la caserma, il mulino, il teatro, il bazar. In ogni città dell’impero ogni edificio è differente e disposto in un diverso ordine: ma appena il forestiero arriva alla città sconosciuta e getta lo sguardo in mezzo a quella pigna di pagode e abbaini e fienili, seguendo il ghirigoro di canali orti immondezzai, subito distingue quali sono i palazzi dei principi, quali i templi dei grandi sacerdoti, la locanda, la prigione, la suburra. Così- dice qualcuno – si conferma l’ipotesi che ogni uomo porta nella mente una città fatta soltanto di differenze, una città senza figure e senza forma, e le città particolari la riempiono.Non così a Zoe. In ogni luogo di questa città si potrebbe volta a volta dormire, fabbricare arnesi, cucinare, accumulare monete d’oro, svestirsi, regnare, vendere, interrogare oracoli. Qualsiasi tetto a piramide potrebbe coprire tanto il lazzaretto dei lebbrosi quanto le terme delle odalische. Il viaggiatore gira gira e non ha che dubbi: non riuscendo a distinguere i punti della città, anche i punti che egli tiene distinti nella mente gli si mescolano. Ne inferisce questo: se l’esistenza in tutti i suoi momenti è tutta se stessa, la città di Zoe è il luogo dell’esistenza indivisibile. Ma perché allora la città? Quale linea separa il dentro dal fuori, il rombo delle ruote dall’ululo dei lupi?

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Taglio

Zoe

Piega

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2.5 Kirigami: Variazioni Variazione: Luce e Colore Partendo da i modellini in carta risultanti, è applicata una luce LED RGB con 16 milioni di colori per dimostrare le variazione di tonalità e la percezione della forma stessa del modellino.

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2.5 Kirigami: Variazioni

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2.5 Kirigami: Variazioni Variazione: Texture

Kirigami: CittĂ Invisibili, Fedora

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1.


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2. Kirigami: Simmetria Assiale

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2.5 Kirigami: Variazioni

Kirigami: Doppio Ribaltamento

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3.


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4. Kirigami: Simmetria Traslatoria

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PANCA


Introduzione Schizzi Concezione della Forma Sketching come strumento Ispirazione

Il Progetto Prospetti e Quote Proiezioni ortogonali Assonometria Tipologia Incastro

Rendering Tipologia incastro Esploso Packaging Ambientazione

Modellino Parti Modellino in scala Ambientazione


3.1 Panca in legno: Intro Sketch e studio della Forma

Il processo di disegno preliminare o sketch è uno degli strumenti a disposizione del designer. È importante perchè le idee ottenute da uno sketch sono i primi passi del processo di progettazione Lo sketch non è solo limitato ai progettisti, si verifica in molte carriere che richiedono un qualcosa di costruito. Il bello dello sketch è che non devi essere un artista per produrli. Lo sketch è solo per aiutare a esplorare e spiegare concetti di design. Nelle forme proposte dalle idee basi del progetto della seduta in legno ‘‘Panchina Essential’’ si pos-

sono osservare quelle della geometria pura, in stile minimalista, togliendo i dettagli superflui e innecessari per esprimere un’aria di semplicità, che si trova in altri aspetti del progetto in se.

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A B

A B

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La realizzazione di schizzi o bozzetti è un modo eccellente per esplorare rapidamente concetti. Puoi disegnare per una o due ore ed elaborare diverse possibili soluzioni a un problema di progettazione a portata di mano. Questo è un passaggio essenziale nel processo di progettazione. Fa risparmiare tempo per elaborare i concetti sulla carta prima di andare al computer. Sebbene sia possibile creare schizzi sul computer, non è così veloce come disegnare più concetti su carta.

Nel caso della Panchina Essential l’ispirazione da dove si materializza la forma è tratta principalmente dalla cultura Nipponica, dove metodi costruttivi, di assemblaggio a incastro permetteranno il montaggio della struttura senza tecniche o materiali ulteriori. La forma degli elementi da supporto (gambe) è anche ispirata dagli Archi giapponesi Torii. Il Torii è una porta giapponese tradizionale più comunemente trovata all’ingresso o all’interno di un santuario shintoista, dove segna simbolicamente il passaggio dal mondo banale a quello sacro.

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Panchina Essential Elementi di progettazione: Seduta in legno

350

450 175 20

1740

50

350

550

130

20

1740

Enrico Garbellini 2020

360

500

30

Tutte le misure in mm


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Isometrico

Vista frontale

Vista frontale

Vista laterale

Proiezioni Ortogonali

(Spessore, altezza, larghezza) Dimensioni asse in legno seduta (x1): 180mm x 130mm x 1740 mm Dimensioni struttura sostegno (x1): 30mm x 500 mm x 450 mm Dimensioni totali: 450 mm x 500 mm x 1740 mm

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Tipologia Incastro

Incastro triangolare di 20 mm di spessore posizionato nelle due metĂ della struttura di sostegno (asse inferiore).

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Tipologia Incastro


4

Ambienta

zione 47


4

Esploso

Massello in faggio dim. 174cm x 17.4 cm

Acciaio rivestito a polvere epossidico dim. 55cm x 45cm

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designed by Enrico Garbellini

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Essential

1800 mm

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Packaging

500 mm

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Elaborazione Modellino in scala

Il modellino della Panchina Essential è stato elaborato con il metodo di stampa in 3D grazie alla collaborazione del professore Andrea Moscardini, Laboratorio modelli e prototipi ISIA.

C

Il materiale utilizzato per la stampa è il PLA, stampato in due colori per evidenziare il contrasto degli elementi di sostegno e quello del piano di seduta.

B

D

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A

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READYMADE

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Concetto Sviluppo Eco-design Pallet Materiali SostenibilitĂ

Bozzetti+Misure Morfologia Esempi

Rendering Preliminare Dettagli Materiali Montaggio Componenti Ambientazione

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Tavolo Hang-In-There Readymade: nuova vita agli oggetti quotidiani

Il Tavolino Hang-In-There nasce come una necessità di liberare spazio, sia mentale che fisico nella nuvola di idee del consumatore. Oggi giorno siamo sempre più coscienti e selettivi degli oggetti che ci circondano. Non importa quale sia lo ‘‘stile’’ di estetica che l’individuo costruisce intorno alla sua personalità, è un sapere oggettivo che di pianeta con le condizioni di darci la vita ne abbiamo solo uno, e che lo stiamo consumando ogni giorno è una realtà. Il design del ‘‘Upcycling’’ chiama sempre di più l’attenzione. Ad alcuni oggetti siamo affezionati e li teniamo in casa anche se sono malandati o fuori moda. Altri li buttiamo via senza pensare che invece potrebbero avere una seconda vita. C’è chi dell’eco-design, la trasformazione degli oggetti vecchi in opere d’arte nuove ed ecosostenibili, ne ha fatto non solo uno stile di vita ma un vero e proprio mestiere.

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Parlando di riciclo e di riutilizzo di materiali recuperati o recuperabili a bassissimo costo si sta espandendo una’interessante ricerca di riciclo dei pallet che spazia dal semplice riutilizzo alla costruzione di vere e proprie strutture abitative. I pallet sono le pedane costituite da assi di legno molto utilizzate nell’industria dei

Uffici Brandbase, Most Architecture

Legno? trasporti per movimentare materiale di vario genere. Solitamente, dopo l’utilizzo vengono bruciati perché restituirli al proprietario costerebbe di più che comprarne di nuovi. I pallets hanno numerosi vantaggi: sono leggeri, trasportabili, facilmente reperibili, ecosostenibili, costano poco e sono caratterizzati da misure standard.

La natura ecologica del legno, oltre che nella rapida rinnovabilità delle fonti di approvvigionamento, trova riscontro nella sua completa biodegradabilità.

Dire che il legno è materia eco-compatibile però può apparire contraddittorio poiché gli oggetti che si realizzano con questo materiale, si possono ottenere solamente abbattendo gli alberi che popolano il pianeta. Va precisato che oggi l’uomo possiede le conoscenze utili per uno sfruttamento ecocompatibile delle risorse naturali, sapendone distinguere la loro naturale produttività dalla deforestazione selvaggia.

Ecco perchè l’utilizzo del legno come materiale per un progetto di Upcycling: dare più importanza all’estetica essendo responsabili con l’ambiente, mantenendo un vero e proprio

Ciclo!

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Elaborazione Concept+Misure Date le misure della struttura di sostegno creata dalle gruccie è stato elaborata una morfologia specifica del living room design: tavolo da caffè/lettura.

230 mm

420

1

56

mm

Rendering Preliminare


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Applicazione Materiali

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Dettaglio: Montaggio

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4

Componenti Individuali

Le componenti del tavolo sono: Gruccia in faggio massicio x4 Vite a brugola esagonale x16 Vite a brugola circolare x4 Pannello in legno di noce

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Ambientazione

(Tutti i rendering sono stati realizzati mediante Rhinoceros + Keyshot)

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CAFFETTIERA

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Concetto Introduzione Motivazioni Errori

Packaging Cereali Morfologia Esempi Soluzione

Packaging Dentifricio Il problema Morfologie Materiali Soluzione

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5.1 La Caffettiera del Masochista Intro: Motivazioni Ammettiamolo, gli errori si verificano sempre. La maggior parte degli errori sono causati da ciò che chiamiamo errore umano e sembrano inevitabili. Che si tratti di versare un cartone di latte, di fare una svolta sbagliata o di compilare in modo errato un modulo, gli errori possono essere tutti ricondotti alla psicologia umana.

Diversi studi psicologici hanno suggerito che gli errori possono essere riassunti in due campi: Errori di esecuzione. Errori di intenzione. La vera fonte della maggior parte degli errori non è la complessità o la difficoltà di un problema, ma è la cattiva progettazione.

Gli slittamenti possono essere descritti come errori di esecuzione. Non sono errori intenzionali, ma accadono continuamente perché noi umani siamo, appunto, umani. Non è ancora possibile tenere in mente calcoli matematici complessi come lo farebbe una macchina, ma la macchina viene programmata dalla persona.

Gift, Man Ray c. 1958 (replica dell’originale di 1921) La prima mostra personale di Man Ray a Parigi includeva dipinti, aerografi e collage, portati principalmente da New York nel suo baule. Non elencato nel catalogo c’era un oggetto che Man Ray costruì proprio nel pomeriggio in cui aprì la sua mostra: incollò una fila di quattordici chiodi sul fondo di un ferro da stiro e lo aggiunse alle opere in mostra come regalo per il direttore, il poeta Philippe Soupault. Con la sua minacciosa miscela di domesticità e sadomasochismo, l’oggetto apparentemente aveva attirato un’attenzione insolita: alla fine della giornata, Gift era svanito. Ma questo non è un errore, la differenza proviene dall’intenzione. Considerata come un’opera d’arte, Gift è un oggettoprovocazione risultante in diversi stimoli del quotidiano. È li dove si vede il contrasto di una progettazione intenzionata al non essere utilizzata, ma quando viene utilizzata quotidianamente, le difficoltà in svolgere il suo compito è all’improvviso evidente.

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5.2 Errori di progettazione A prima vista, le scatole di cereali sembrano piuttosto facili da aprire. Ma non possiamo proprio evitare di fare un casino. Forse è l’ora del mattino, quando la maggior parte delle persone non è al meglio di se. Forse è il fatto che siamo eccessivamente entusiasti di arrivare a tutta quella zuccherata bontà. O forse è che la quantità di colla utilizzata per sigillare la parte superiore della scatola e la borsa interna varia così selvaggiamente che la quantità di pressione che devi esercitare è assolutamente imprevedibile.

Di conseguenza, tutti hanno subito almeno una volta un’esplosione di fiocchi di mais, croccanti di riso o coco pops su tutto il pavimento della cucina. E le prove a brandelli sono lasciate a tutti. In questo caso specifico si parla poi di un packaging doppio, quando la confezione esterna in cartone si può aprire ma la maggior parte delle volte non richiudere, quello interno in plastica una volta aperto fa poco uso della relazione dei due, attivando una serie di soluzioni fai da te a cui oggi giorno siamo abituati.

In teoria, una soluzione immediata sarebbe quella che chi progetta il packaging forse intendeva, ma non essendo intuitiva non tutti la conosceranno, e a questo punto vi starei rivelando importanti segreti che potrebbero cambiarvi la vita. Si piegano le linguette che tendono a strapparsi all’interno della scatola e poi si forma una chiusura a cuneo, ma il packaging all’interno non è più facilmente accessibile. La forma risultante è anche indizio di una delle possibili soluzioni e quella lavorata personalmente per il progetto.

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5.3 La soluzione Rendering Busta Zip-Lock o Busta Ermetica Biologica

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Gia vista in altre confezioni dell’ambito alimentare, si sta adottanto una dinamica più coscente della facilità d’uso della busta zip-lock o busta ermetica. Nelle confezioni di riso, farro o di diversi tipi di grani e cereali è importante ridurre l’esposizione all’ossigeno il più possibile, in più, i materiali di queste buste tendono a essere riciclate e ad avere un peso minore, risultando in una maneggevolezza più semplice, per chi al mattino non ha voglia di smontare puzzle per poter fare colazione.

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5.1 La Caffettiera del Masochista 5.4 Errori di progettazione Normalmente, dopo aver finito di fare colazione, la routine mattutina segue con la manutenzione del corpo e dell’igiene personale. Siamo già meno impediti dal sonno e dai possibili sbalzi di umore risultanti da packaging di cereali mal progettati, ma ci troviamo comunque con oggetti di uso quotidiano che non svolgono il loro lavoro proprio alla perfezione. Quando un’oggetto ha un solo scopo e non lo riesce a compiere nella maniera più efficente, bisogna porsi delle domande.

La prima in questione è, anche se ovvia: come posso migliorare questo oggetto? In seguito, a radice della prima domanda, possiamo chiederci: che elementi vanno lasciati invariati, cosa si può cambiare? Oltre a un miglioramento della forma e della funzione, posso migliorarne anche l’estetica? È proprio da queste domande che dopo il caffè ogni mattina, mi sono creato uno schema di possibili soluzioni per il packaging del dentifricio.

Il risultato: l‘alter ego ecologico del nostro affidato vecchio dentifricio. Lo scopo era sviluppare un design di imballaggio sostenibile per il dentifricio in modo da non comprometterne la durata e ridurre lo spreco.

Anche se i tubetti di dentifricio comprimibili sono realizzati in plastica, sono difficili da riciclare ed è insolito che vengano messi nell’ambito di schemi di raccolta differenziata. Certo, è conosciuta ormai l’alternativa totalmente ecologica, il dentifricio senza dentifricio: le compresse. Una soluzione che cambia totalmente la forma-tipo del packaging ma anche del prodotto: confezionato in barattoli di vetro o sacchetti di carta e formulato con tensioattivi, sono polveri come argilla o bicarbonato, oli essenziali e altri ingredienti attivi che variano in base alla marca. Al momento dell’uso, si scioglie una pastiglia di dentifricio in bocca e ci si lava i denti, senza il rischio di contaminare il prodotto in alcun modo.

Immagine cortesia di change toothpaste

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superbee dentos, eco compresse


La carta e il cartone sono riutilizzabili, riciclabili e biodegradabili. I vantaggi di questo tipo di prodotto per l’imballaggio sono numerosi, non ultimo il fatto che sono prontamente disponibili. Molte aziende produttrici di packaging offrono un’opzione ecologica che è stata creata utilizzando un’alta percentuale di carta riciclata.

Il packaging, oltre a essere migliorato nella sua funzione, gode di proprietà che il materiale cartaceo dispone. È proprio grazie al materiale che si da la possibilità di strappare il fondo del tubo per accedere al resto del dentifricio, semplicemente mantiene un corpo resistente e tiene al sicuro il dentifricio all’interno, ma ne aggiunge una funzione.

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5.5 La soluzione Rendering Packaging Dentifricio Accessibile e Biodegradabile

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SITOGRAFIA

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http://economiacircolare.confindustria.it/ecodesign-levoluzione-della-progettazione https://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/slow-wood-legno-sostenibile ttps://www.domusweb.it/it/design/2008/01/28/misure-del-corpo.html https://www.canadianwoodworking.com/tipstechniques/seven-fundamentals-good-design https://www.smithsonianmag.com/innovation/using-kirigami-japanese-art https://mymodernmet.com/kirigami

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Ringraziamenti speciali al prof. Andrea Moscardini Laboratorio modelli e prototipi ISIA Firenze

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