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Sabato 29 aprile 2017
BENI RIFUGIO
TRA TREND E ATTESE
Dall’inizio dell’anno il metallo giallo ha guadagnato l’8,6% sui mercati e ora sembra stia consolidando la sua crescita
Le elezioni, la Brexit e Trump spingono in su le quotazioni previste tra 1100 e 1300 dollari, con una possibile spinta in avanti
L’oro prosegue il suo «rally» Inflazione, elezioni internazionali e tensioni geopolitiche infiammano i prezzi
I
prezzi dell’oro sono aumentati dell’8,6% nel primo trimestre del 2017 e ora sembra che si stiano consolidando intorno a un range tra i 1200 e i 1500 dollari. Come da attese, la Federal Reserve ha rialzato i tassi d’interesse di 25 punti base nel corso del meeting di marzo del comitato di politica monetaria della Riserva Federale forte della stabilità dell’attività economica e della solidità del mercato del lavoro, caratterizzato da una quasi piena occupazione. Le minute relative alla riunione del 14 e 15 marzo, rese note nei giorni scorsi, hanno ribadito non solo che i futuri rialzi dei tassi avverranno in maniera graduale – con due possibili aumenti ulteriori (a giugno e a settembre) – ma hanno anche indicato che la Fed, qualora le condizioni economiche lo consentissero, potrebbe cominciare a tagliare il proprio bi-
lancio alla fine di quest’anno o nel 2018 “in maniera passiva e prevedibile”, ritirando i propri investimenti sui Treasury e/o quelli su Mortgage Backed Securities emessi da agenzie. La Fed ha inoltre sottolineato che sta aspettando di avere maggiore chiarezza circa la politica fiscale dell’amministrazione del Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump. Alcuni membri della Fed, compreso il presidente della Fed di New York William Dudley, hanno suggerito che la Riserva Federale potrebbe ridurre il ritmo dei propri rialzi dei tassi, o addirittura sospenderli, quando sarà concentrata sulla riduzione del proprio bilancio, in quanto ciò rimpiazzerebbe i rialzi. L’oro si è dimostrato piuttosto resistente a questi ulteriori segnali di irrigidimento della politica monetaria e i rendimenti dei Treasury si sono mossi a malapena.
LA BCC DI ALBEROBELLO E SAMMICHELE
«La banca volta pagina» L’assemblea dei soci pronta al rinnovo del Cda
S
ta per scadere il primo mandato del Cda della Bcc, un triennio in cui regole, trasparenza e della Bcc di Alberobello e Sammichele, spirito di appartenenza sono stati gli ingredienti presieduto da Cosimo che abbiamo voluto trasferire e Palasciano e domani condividere con il management e l’Assemblea dei soci sarà chiacon tutti i collaboratori della mata ad esprimersi sull’evenBanca» ha detto il presidente tuale riconferma dell’attuale amCosimo Palasciano commenministrazione. Nel frattempo è tando l’esito della verifica ispetgiunto il rapporto ispettivo della tiva della Banca d’Italia concluso Banca d’Italia, che, per voce del il 1° febbraio 2017. direttore della sede di Bari, ha «Era assolutamente necessario promosso a pieni voti l’operato – ha aggiunto Palasciano - dare svolto dal Cda e dal management Il presidente Cosimo Palasciano un segnale concreto di rottura della stessa Bcc. con il passato, per restituire la «E’ stato un mandato non privo di difficoltà giusta e meritata dignità alla Banca, ai soci e ai quello ricevuto in seguito alla remissione in bonis dipendenti che ogni giorno, con dedizione e pro-
fessionalità, contribuiscono allo svolgimento della mission della Bcc, chiamata a supportare famiglie ed imprese per la crescita ed il benessere del territorio di appartenenza». Alla luce di questo gratificante riconoscimento, all’Assemblea ordinaria dei soci, convocata il 30 aprile, la Presidenza ed il management chiedono la riconferma per proseguire la positiva e fruttuosa azione svolta in questo triennio, sia in termini d’immagine, sia di operatività. Il rinnovo del mandato consentirà l’assunzione di scelte di grande importanza, che determineranno il futuro della Banca e del territorio, tenendo sempre ben presenti i principi di onestà, correttezza e trasparenza, a cui si sono costantemente ispirati nel loro operato il Cda, il Presidente e il management.
Le minute della Banca Centrale Europea, d’altro canto, hanno mostrato che l’Istituto di Francoforte ha deciso per ora di mantenere la propria politica monetaria accomodante. Il mercato aveva previsto una possibile conclusione anticipata degli stimoli monetari rispetto a quanto atteso inizialmente, ma il Consiglio ha dichiarato che «una normalizzazione della politica monetaria… sarebbe giustificata in futuro» se l’economia dovesse continuare a dare segni di ripresa. Ovviamente l’oro, come i Treasury, è intrappolato fra dati economici solidi e incertezza politica. Ci sono continue insicurezze circa le promesse di maggiori stimoli fiscali da parte dell’amministrazione Trump (tagli alle tasse e spese per infrastrutture) e sul loro impatto sull’outlook economico. Il fallimento della riforma dell’Obamacare rappresenta un ostacolo notevole poiché getta un’ombra di dubbio sulla capacità dell’amministrazione Trump di mantenere le proprie promesse in termini di politiche pro-crescita, sebbene negli ultimi giorni lo staff del presidente Trump abbia lasciato intendere che la sua amministrazione starebbe lavorando ad una riforma che possa ottenere il consenso della maggior parte del Congresso a maggioranza repubblicana. Manteniamo una view prudente sul prezzo dell’oro e pensiamo che probabilmente continuerà a oscillare all’interno di unrangecompreso fra i 1100 e i 1300 dollari. Tuttavia, non escludiamo la possibilità che nei prossimi mesi il metallo giallo possa ricevere una spinta verso l’alto grazie a una serie di fattori, come l’avanzamento delle trattative sulla Brexit, le elezioni in Francia e in Germania e le politiche di Trump già menzionate. L’oro potrebbe anche trovare supporto nella richiesta di beni rifugio dovuta all’aumento delle tensioni geopolitiche; solitamente il metallo giallo reagisce a malapena a questo tipo di eventi (a meno che non riguardino un centro finanziario), ma dopo i ripetuti lanci di missili da parte della Corea del Nord e la dura reazione degli Stati Uniti e in seguito alle minacce militari di Trump alla Siria in seguito ai recenti attacchi chimici, la situazione potrebbe surriscaldarsi. Névine Pollini, analista UBP