OUT OF SPORTS - OUT OF FASHION
FILOSOFIA
Re delle sneakers d’avanguardia dallo stravagante design Giapponese, Mihara compete con le frontiere dello sport e della moda. Ogni stagione il concetto del footwear è riesaminato, migliorando l’aspetto tecnologico, sportivo e da strada. Per decenni PUMA è stato sempre ai confini delle frontiere tecniche intorno al mondo.
L’esplorazione di nuovi footwear senza limiti è ciò che Mihara pone al centro dei suoi progetti. Nel rispetto alla conoscenze tecniche di PUMA e facendo credito al loro spirito, è scopo di Mihara creare un moderno street look; ne una scarpa da ginnastica, ne una scarpa di pelle, ma piuttosto un footwear che guarda oltre il concetto dello sport.
OUT OF SPORTS - OUT OF FASHION
BIOGRAFIA
Nato e cresciuto sull’isola di Kyushu, nella parte occidentale del Giappone, Yasuhiro Mihara inizia a creare scarpe nel 1994 mentre frequentava la Tama Art University. Dopo aver scoperto il suo innovativo stile di design, fondò l’etichetta di scarpe “Mihara Yashuiro” nel 1997. La collezione fu distribuita a 50 clienti più importanti un anno dopo. Nel 1998 il suo primo store, SOSU, fu affermato in Aoyama, Tokyo. Dopo essersi stabilito nel mercato del foowear, Mihara decise di espandere il suo reame creativo e incominciò a progettare abbigliamento per uomo e per donna lo stesso anno. Nel 2000 vide maggiori successi, la prima collaborazione PUMA Mihara e uno stand alla Premiere Classe Spring/Summer 2001
per presentare la collaborazione al mondo. Dopo ogni stagione, la collezione Mihara con Puma si evolse, divenendo più autentica e veramente originale. Mihara fa il suo debutto mondiale con Mihara Yasuhiro al Pitti Uomo 2002 a Firenze, Italia. Inoltre espanse le sue operazioni per includere un secondo SOSU store a Minami Horie, Osaka quell’anno. Nel 2002 all’Art Event di Athene, Mihara è riconosciuto dalle industrie come un designer d’avanguardia con un unico design Giapponese. La collezione Mihara Yasuhiro è distribuita negli appositi store in Giappone a la collezione Puma Mihara negli appositi store nel Nord America, in Europa e in Asia.
Adidas e Puma sono forse i marchi più conosciuti al mondo, ma nessuno dei due esisterebbe se non ci fosse stata una accesa rivalità fra due fratelli in un semi-sconosciuto paesino della Germania.
OUT OF SPORTS - OUT OF FASHION
BIOGRAFIA
Nel 1920 Adolf (Adi) Dassler, appassionato di sport che passava ore a disegnare scarpe nel suo laboratorio, e Rudolf Dassler, esperto venditore, aprirono un piccolo laboratorio artigianale di scarpe nella città di Herzogenaurach, in Baviera: il laboratorio aveva anche un negozio per la vendita di scarpe sportive manufatte. Quando però l’attività si stabilizzò, i due fratelli iniziarono a maturare una frustrazione reciproca: erano in
disaccordo su tutto, dalla politica al futuro dell’azienda, addirittura alla scelta delle rispettive mogli. Dopo anni di litigi finalmente, alla metà degli anni ‘40, Rudolf abbandonò l’azienda e ne aprì un’altra dall’altro lato del fiume. Il laboratorio rimasto al fratello prese nome di Adidas (fusione fra Adi e Dassler) e nel ‘48 nacque la Puma. Attualmente Puma ha circa 3.200 impiegati e distribuisce i suoi prodotti in oltre 80 nazioni. Nel 2003 ha incassato 1.274 milioni di euro.
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CONCEPT Alcuni designers amano collezionare orologi o abbigliamento vintage, ma non il guru del footwear e collaboratore Puma,
Mihara Yasuhiro. Lui preferisce piccoli pupazzi di mostri. Un’ossessione che parte dalla tenera età di 6 anni e tutt’oggi ancora viva.
TURTLES & MIHARA
PROGETTO
Come illustrato nello schizzo progettuale abbiamo dovuto riprodurre una vera e propria scena di combattimento. Data la passione del footwear designer Mihara riguardo pupazzi di mostri di ogni genere, abbiamo montato un set con i pupazzi dei Turtles. Le scarpe usate come soggetto principale della foto, sono state integrate nella composizione, come un ulteriore mostro gigante dall’enormi fauci. Idea scaturita dalla texture disegnata sul tessuto delle scarpe che ricorda la pelle di un coccodrillo e dalle forme disegnate sulla gomma laterale che sembrano denti.
Dotati di grande fantasia e carichi di entusiasmo dal momento che per “lavoro” saremo dovuti ritornare bambini, abbiamo ricreato svariate situazioni tutte diverse che coinvolgono attivamente ben nove pupazzi. Una addirittura aerea, con un’arma sospesa diretta ad un nemico alato. Per scelta tecnica abbiamo deciso di nascondere alcune di queste scene, o meglio dare loro meno importanza, poichè è dalle scarpe che “nasce” lo scatto. Dal momento che siamo stati in un certo senso costretti ad esaltare solo
alcune di queste scene, abbiamo utilizzato due fonti di luce da 150 watt poste una lateralmente ed una dall’alto posta a 45°. In basso a questa e di fronte alla prima luce, è stato posizionato un pannello riflettente per definire meglio i contorni di tutti i soggetti e ridurne le ombre. In post produzione grazie al fotoritocco, è stato uniformato lo sfondo e ulteriormente contrastati i dettagli materici dei pupazzi e del tessuto delle scarpe. Lunghezza focale: 6,3 Tempo di esposizione: 1 Numero F: 3,5