Giornale Franziskaner – Edizione 5

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Il giornale sulla cultura del pane

del Panificio Franziskaner

AUTUNNO 2019 NUMERO 5

Copia gratuita www.franziskanerbaeckerei.it

IL NUOVO NEGOZIO

Un piccolo GIOIELLO in VIA MUSEO

I doni della terra Cari lettori, l’estate volge lentamente al termine e si avvicina l’autunno. Quest’estate, molti bolzanini sono andati in vacanza o si sono rifugiati al fresco della montagna, ma adesso, con l'inizio della scuola, torna la solita “routine”. Qui da noi in panificio, invece, questo periodo dell’anno non è propriamente ordinario, anzi, è addirittura quasi stimolante. Per noi, infatti, è giunto il periodo del raccolto e siamo tutti curiosi di vedere cosa ci hanno riservato le nostre nuove risorse, in particolare i cereali e la farina che ne deriva. Perché c’è farina e farina. Come saprete già, queste si distinguono per i diversi tipi di cereali utilizzati o per il grado di macinazione. Ma non solo. La farina è un prodotto agricolo e, in quanto tale, i suoi ingredienti subiscono variazioni naturali che, tra le altre cose, dipendono dalla tipologia, dal clima e dalle condizioni ambientali e pedologiche. Altrettanto importanti sono i controlli di qualità svolti su tutti i livelli della lavorazione. Compresa la panificazione. Per esempio, un’estate troppo umida o troppo secca può influire palesemente sulle proprietà fisiche dell’impasto e sulla cottura. Per questo motivo

dobbiamo sperimentare diverse ricette che spesso vengono rielaborate e modificate. Il nostro obiettivo è quello di riuscire a offrirvi il vostro pane preferito nella consueta qualità che desiderate. Dunque, non sarebbe sbagliato dire che nel nostro campo non ci si annoia mai. Si sa, noi panettieri dipendiamo dalla natura e dai suoi prodotti. Basta osservare la parola dell’alto-tedesco medio “getregede”, che vuol dire appunto “grano” (“Getreide” in tedesco moderno), ma anche “portato”, a indicare qualcosa “che viene portato, donato [dalla terra]”. Un modo davvero suggestivo per sottolineare questa situazione di dipendenza dalla natura. Per le persone che non vivono di agricoltura, la festa di ringraziamento per il raccolto è purtroppo un’usanza su-

DIETMAR WEISSENSTEINER, DIRETTORE DI PRODUZIONE DEL NOSTRO FORNO

perata, se non addirittura dimenticata. Quasi dappertutto oggi i bambini vengono persuasi dai media a festeggiare altri tipi di ricorrenze, come Halloween. A questo hanno contribuito il benessere, l’agiatezza e l’allontanamento dalla natura, spesso a discapito dell’umiltà e della gratitudine. In questo numero parleremo di raccolto e rendimento, perchè sono temi che ci riguardano tutti da vicino. Inoltre, vorremmo parlarvi della nostra raccolta fondi in collaborazione con il Lions Club Bozen Bolzano Rosengarten e vi racconteremo com’è andata la nostra estate. Vi auguro una piacevole lettura. Dietmar Weissensteiner Direttore di produzione


Questi siamo NOI Credo di poter affermare di essere una pasticciera per passione. Amo creare prodotti da forno e torte che rispecchino i desideri dei clienti e renderli felici.

E’ molto eccitante incontrare e servire clienti da tutto il mondo. Ma è anche bello dare il benvenuto ai nostri clienti abituali, ad alcuni mi sono affezionata molto nel corso del tempo.

Per il successo di un’azienda e per la qualità dei suoi prodotti è importante avere buoni collaboratori. Sono il cuore e l’anima di un’azienda che prospera grazie al loro instancabile impegno. Nella brulicante vita della città, i collaboratori del Panificio Franziskaner lavorano dietro al bancone del

Amo il profumo del pane. La mattina, quando guardo ciò che siamo riusciti a fare con le nostre mani con tanta fatica, mi riempio di soddisfazione e sento di essere parte di qualcosa di speciale.

Mi fa tanto piacere avere un dialogo professionale con i nostri clienti, parlargli dei nostri prodotti e dar loro dei consigli. Per me è molto importante avere questo tipo di scambio con la clientela.

pane oppure guidano il furgone delle consegne, altri operano in secondo piano: sono i panettieri, i pasticcieri e gli impiegati in ufficio. Nella rubrica “Questi siamo noi” sono loro al centro dell’attenzione: si presentano e raccontano ciò che più amano del loro lavoro.

Il mio lavoro richiede spigliatezza ed è fisicamente impegnativo. Gli aspetti che reputo più importanti nel contatto con i clienti sono la precisione, l’affidabilità e la consegna puntuale dei prodotti.

Lavoro come commessa da quando ho 14 anni, eppure non l’ho mai considerato monotono: sono un lavoratore jolly, quindi sono sempre a contatto con colleghi diversi e servo clienti sempre nuovi.

KARIN SCHÖNE 24 anni, di Auna di Sotto

SONJA WALZL AGREITER 25 anni, di Bolzano

DAVID GOJANI 21 anni, di Terlano

ANDREA RABENSTEINER 38 anni, di Ega

RIFAT GAJRAMI 56 anni, di Bolzano

ANGELIKA MUTSCHLECHNER 45 anni, di Bolzano

Pasticciera nel nostro forno dal 2009

Barista in Via Grappoli da ottobre 2018

Panettiere nel nostro forno dal 2017

Addetta alle vendite in Via Museo da 6 anni in totale

Autista di consegna pane dal 2001

Addetta alle vendite in diversi negozi dal 2012

CEREALI MAIS (Zea mays) Questo cereale ha le sue origini in Messico. I primi campi di mais venivano coltivati in Spagna già nel 1525, dopo che Cristoforo Colombo scoprì questa pianta nei Caraibi e la portò con sé in Europa. Il mais è contenuto in alimenti come pasta e prodotti da forno; l’amido di mais è utilizzato soprattutto come legante o dolcificante.

sotto lente

I frutti del raccolto vengono lavorati in tutto il mondo: ovunque la farina viene macinata per essere trasformata in pane o polenta. Ecco i cereali più importanti

SEGALE (Secale cereale) Originaria del Caucaso, giunse in Europa 2.500 anni fa. Oggi la lavorazione della segale avviene soprattutto in Europa centrale e orientale, fino ad arrivare alle zone asiatiche della Russia. È molto nutriente e povera di glutine e appartiene ai più importanti tipi di cereali panificabili.

per l’uomo e l’animale.

RISO (Oryza)

GRANO SARACENO (Fagopyrum)

I primi tipi di riso venivano addomesticati in Cina già intorno al 7000 a. C., mentre nella pianura del Po venne coltivato a partire dal XV secolo. Ancora oggi, l’Italia è il più grande produttore di riso in Europa. I tipi più comuni sono il riso a grani lunghi e il riso a grani corti. Tra questi vi sono tanti altri sottotipi: arborio, jasmine, basmati, integrale, dolce, giapponese, riso verde e tanti altri. Il riso non contiene glutine ed è dunque panificabile solo se combinato con frumento o farro.

Nonostante il nome, il grano saraceno non appartiene alla famiglia delle graminacee, ma è uno pseudocereale. Originario dell’Asia orientale e centrale, giunse qui in Europa solo durante il Medioevo. Nonostante l’assenza di glutine, i suoi chicchi si lavorano facilmente, come i tipi di cereali più comuni.

MIGLIO (Panicum miliaceum)

FRUMENTO (Triticum aestivum)

La parola “miglio” è una denominazione generica che indica dai dieci ai dodici tipi diversi di cereali vestiti con chicchi di piccole dimensioni. I cinesi coltivavano il miglio già intorno al 3000 a. C. Ancora oggi, in Africa e in Asia, il miglio è un alimento di base irrinunciabile. La parola tedesca che indica il miglio è “Hirse”, che viene dall’indogermanico e il cui significato si avvicina ai concetti di sazietà e nutrimento. Come si può evincere dal nome, si tratta di un cereale molto nutriente.

La coltura del frumento è una delle più antiche dell’umanità. Questo cereale veniva infatti raccolto e coltivato nella sua forma selvatica già 8.000-10.000 anni fa. Bisogna però aspettare l’XI secolo per riuscire a trovare tracce di frumento anche in Europa centrale. L’alto indice di glutine dona al frumento la sua particolare attitudine alla cottura. Esso è infatti il cereale panificabile più importante.

FARRO (Triticum spelta) Molto probabilmente il farro veniva coltivato già 8.000 anni fa dagli antichi egizi. Questo cereale trovò diffusione anche in Europa centrale e settentrionale dopo un periodo di intensa migrazione. Il farro è un tipo di frumento ed è strettamente imparentato a esso. È altamente digeribile (per questo indicato in caso di allergie alimentari) e si dice che abbia un effetto armonizzante sull’organismo, in particolare sulla digestione. Il farro è un cereale panificabile.

AVENA (Avena sativa) L’avena è originaria dell’Asia occidentale e in Europa centrale venne dapprima considerata un’erba infestante contenuta nel frumento o nell’orzo. È l’unico dei cereali che utilizziamo la cui infruttescenza è una pannocchia, infatti i suoi chicchi non sono disposti in una spiga, ma in un’unica pannocchia sottile. L’avena viene coltivata per l’alimentazione e per il foraggio, essendo molto nutriente.


Tempo d’autunno, tempo di raccolto In questo periodo dell’anno, in cui l’estate si affievolisce lentamente e si preannuncia l’autunno, ci sono molte cose da fare, soprattutto nelle zone rurali come l’Alto Adige... IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO

All’epoca dell’autosussistenza, si soleva pregare per il pane quotidiano. Per esempio, si facevano pellegrinaggi nella Valle Aurina per pregare la Madonna del Grano di Casteldarne affinché il grano crescesse, oppure da Ortisei ci si recava in pellegrinaggio a Stelvio e si beveva dalla fonte di San Ulrico per proteggersi contro i topi o ancora si pregava San Cristoforo per evitare i fulmini e la grandine o per ricevere offerte, mentre veniva suonata una “campana delle locuste”. Questa riverenza religiosa, mescolata a consuetudine e superstizioni, esisteva per un valido motivo: la perdita del raccolto era minaccia di carestia.

La segale era semplice e resisteva alle malattie e nei secoli divenne il cereale più utilizzato in Alto Adige. Faceva sperare in un buon raccolto persino quando veniva coltivata a una certa altitudine e in un suolo sterile. Ecco spiegato perché la segale caratterizza la cultura del pane altoatesina in modo così determinante come nessun altro cereale. Pagnotte, pane del contadino, segalini e schüttelbrot: queste varietà di pane si possono trovare solo nel nostro territorio e devono la loro esistenza esclusivamente alla segale. Quando il raccolto dava i suoi frutti, si celebrava una grande festa per ringraziare Dio e i patroni protettori per l’abbondanza della coltura. Questa festa viene celebrata anche oggi proprio come allora. La chiesa viene decorata con covoni, fiori, frutta e fogliame; durante la celebrazione della messa vengono fatti benedire i prodotti della terra e per lo più viene tenuta una processione accompagnata da preghiere. Non c’è un giorno preciso in cui celebrare il raccolto e tutti i comuni festeggiano in giorni diversi. Tuttavia, questo periodo dell’anno coincide sempre con i mesi di ottobre e novembre. UN LAVORO FATICOSO

Da una parte, ci si sentiva davvero sollevati quando si sco-

priva che il grano era cresciuto bene, ma dall’altra era proprio con la festa del ringraziamento che aveva inizio il duro lavoro: le donne dovevano tagliare i cereali con la falce e gli uomini dovevano formare dei covoni e poi delle biche in modo che i cereali potessero seccarsi, per essere depositati poi nel fienile. I passi successivi erano la trebbiatura e la pulitura del cereale, per larga parte effettuate senza l’aiuto di macchine. Non veniva buttato via niente: la pula e il gambo venivano utilizzati come materiali di costruzione e isolamento, per ricoprire i tetti e imbottire cuscini e materassi, mentre le rimanenze derivate dalla macinazione del grano (crusca, pula, paglia) venivano usate come foraggio per il bestiame.

Fino agli anni ’60 del secolo scorso, in quasi tutte le regioni rurali, la scuola cominciava il 1° ottobre. Ciò significava che i figli dei contadini venivano portati nel podere ad aiutare con il raccolto e la vendemmia. Gli scolari dell’8° classe della scuola dell’obbligo (allora scuole elementari e medie non erano ancora separate) che avevano già compiuto 13 anni e venivano da villaggi rurali iniziavano le lezioni solo dopo la festa di Ognissanti! Anche questo dimostra l’intensità del lavoro ma allo stesso tempo la smisurata importanza data al tempo del raccolto, ieri come oggi. IL BANCHETTO

Quando le dispense lo permettevano, in molte zone tutti partecipavano insieme a un banchetto, come il “Törggelen”, che oggi rimane una solida tradizione autunnale altoatesina. ASPETTATIVE SODDISFATTE?

Oggi le procedure di raccolta, trebbiatura, pulitura e macinatura avvengono per lo più meccanicamente. La “farina nuova” derivata dalla macinazione del grano arriva nelle panetterie tra la fine di settembre e ottobre.

Durante l’anno, fino a tarda estate, il panettiere ha avuto modo di osservare le condizioni atmosferiche e può già fornire una stima a grandi linee sulla qualità del raccolto. Molti sono i fattori in gioco: se l’inverno è stato mite o freddo, se ci sono state abbastanza piogge in primavera e se il caldo estivo e il suo calore hanno aiutato i chicchi di grano a raggiungere la piena maturazione dei loro principi nutritivi e a ricavare quanta più farina possibile dal loro interno. Inoltre, nella coltivazione dei cereali non sono importanti solo il raggiungimento di temperatura e l’umidità ideali, ma bisogna sperare che non si verifichino catastrofi ambientali come inondazioni, siccità e infestazioni. Tuttavia, grazie al buon lavoro dei mugnai e dei mulini, ci sono molte meno possibilità di inficiare la qualità del prodotto rispetto ad alcuni secoli fa. Il lavoro poi passa ai panettieri, che si devono adoperare per testare la nuova farina. Vengono controllate le sue capacità d’impasto e di legarsi, viene testata la lievitazione e la panificazione e ci si assicura che il colore e il sapore del pane siano adeguati. APPESI AL FILO DELLA NATURA

Per i suoi prodotti, un panettiere ha notoriamente bisogno di molto più dei cereali. Il repertorio degli ingredienti di cui si serve comprende frutta, come fichi, uva sultanina, pere essiccate o frutta secca: tutti prodotti freschissimi, la cui qualità, contrariamente a quanto accade per i cereali, subisce spesso forti oscillazioni. Nel momento in cui la frutta passa i controlli di qualità, viene comprata e prenotata. Ogni anno, le differenze di prezzo sono inevitabili, sia al momento dell’acquisto che, successivamente, al momento della vendita. Proprio per questo, in autunno è bene avere sempre una calcolatrice in mano e fare attentamente i propri calcoli. La nostra speranza per tutti è che questo promettente 2019 sia ricco di raccolto e redditizio!


Una cosa era chiara fin dall’inizio: ristrutturare la filiale in Via Museo non significava solo creare un nuovo locale, ma un luogo d’incontro in cui sostare per recuperare le energie. Un luogo che parlasse ai palati, agli occhi e ai cuori delle persone. Una celebrazione dei sensi. Una piccola esperienza.

Colazione con panorama da sogno

Foto: AHA 360°


Foto: AHA 360°

LA FACCIATA DEL NEGOZIO – L’ISPIRAZIONE PER L’ARREDAMENTO.

I

l negozietto di Via Museo n. 10 vende pane da oltre 100 anni. La prima filiale del Panificio Franziskaner è nata proprio qui nel 1982, accanto alla sede principale di Via dei Francescani. Durante la ristrutturazione del 2006, la facciata del negozio è stata ricreata sul modello di una fotografia del 1900 e gli interni del locale sono stati arredati nello stesso stile. L’obiettivo era quello di un’unione tra l’esterno e l’interno in un armonico quadro generale che invitasse a entrare. Foto: AHA 360°

FASE DI COSTRUZIONE

Dopo mesi di progettazione e accurata scelta dei materiali, i lavori di ristrutturazione sono cominciati il 17 giugno. In Via della Roggia 32 è stato adibito un negozio temporaneo per i nostri clienti abituali. Grazie all’impegno e alla perfetta organizzazione degli operai e delle aziende coinvolte e all’eccellente direzione dei lavori da parte dell’architetto Dieter Obexer, abbiamo potuto aprire il nostro nuovo locale già dopo quattro settimane, precisamente il 15 luglio. UN PEZZO DI CUORE: IL NOSTRO BANCO DEL PANE

L’enorme banco del pane e lo scaffale sono stati rifiniti in materiali come granito e diversi tipi di legno della qualità più pregiata. Come su un palcoscenico, qui viene presentato tutto il nostro assortimento di prodotti da forno. Proprio accanto a questo reparto, abbiamo aggiunto anche un’area café, così anche nel Panificio Franziskaner in Via Museo da adesso potrete gustare la vostra colazione scegliendo tra una vasta selezione di prodotti, oppure fare uno spuntino, sorseggiando un caffé mentre leggete il giornale. Il locale è stato appositamente ampliato per poter offrire anche un’area per sedersi.

IL BANCO DEL PANE: UN PALCOSCENICO PER I NOSTRI PRODOTTI DA FORNO.

Foto: AHA 360°

CHI PUÒ NOMINARE TUTTE LE MONTAGNE? LA NUOVA AREA DI SEDUTA OFFRE UN’AMPIA VISTA.

MORITZ E HEINZ,I NOSTRI BARISTI, RESPONSABILI PER IL BUON CAFFÈ.

IL MURALE

Lungo tutta la parete dell’area adibita ai tavoli e alle sedute si estende un’opera murale che ritrae il maestoso panorama montano del Massiccio dello Sciliar, del Gruppo del Catinaccio e del Latemar. L’autore di questa opera d’arte è Akram Sultan che, grazie alla tecnica dello spatolato, a grandi pennellate e all’utilizzo del pigmento argento, è riuscito a donare profondità e atmosfera al locale. Finora il progetto di Via Museo si è rivelato efficace ed entusiasma la gente del posto e i turisti. Cari lettori, nel caso non abbiate ancora avuto la possibilità di farvi una personale idea di questo nuovo locale, speriamo di potervi dare a breve il nostro benvenuto.


Raccolta fondi del Lions-Club Bolzano – Rosengarten e il Panificio Franziskaner

CENTRI DI CURE PALLIATIVE

UN CUORE DI LION

si tratta di strutture per persone con malattie in stadio avanzato che non rispondono più alle cure mediche. A queste persone viene offerto un sostegno psicologico, sociale e spirituale per riuscire a rendere quanto più dignitoso possibile il tempo che è rimasto loro da vivere.

L’OPINIONE PUBBLICA È OGGI FORTUNATAMENTE MOLTO SENSIBILE AI BISOGNI DEI BAMBINI AFFETTI DA MALATTIE CHE NE PREGIUDICANO LA SOPRAVVIVENZA. LA GIUNTA PROVINCIALE HA, TRA IL RESTO, APPROVATO IN MAGGIO 2018 LA COSTRUZIONE DEL CENTRO PER CURE PEDIATRICHE A PRISSIANO. I Lions si sono posti come obiettivo quello di migliorare la qualità della vita dei bambini e delle loro famiglie oltre che assicurare una permanenza rigenerante e creativa, con la realizzazione del giardino del centro di cura. Questo vogliamo che sia un punto di incontro tra bambini malati e sani, quindi con il mondo esterno. Il progetto prevede uno scambio vitale con le istituzioni e con il mondo dell’arte.

Ci sta a cuore continuare a sostenere questo progetto! Per questo da settembre a novembre potrete acquistare del pane speciale il “Pane della Vita”, presso il Panificio Franziskaner di Bolzano che offre gentilmente la sua collaborazione al Lions Club Rosengarten; una parte del ricavato verrà devoluta al centro cure palliative per Bambini. Il vostro sostegno è essenziale.

IL PANE UNISCE

A primavera di quest’anno, la Presidentessa del Lions Club Bozen Bolzano Rosengarten, la Signora Verena Plattner, ci ha contattati per la prima volta. Non appena ci ha parlato del progetto che prevedeva la costruzione di un giardino per il centro di cure palliative per bambini di Prissiano chiedendoci se eravamo disposti a collaborare per un’iniziativa di beneficenza, siamo rimasti molto colpiti. Ci siamo dunque uniti alla Signora Plattner per riuscire a creare una cialda dedicata a questo progetto con il logo del Lions Club Bozen Bolzano Rosengarten, che troverete su molti dei nostri lievitati da settembre a novembre. Stimati clienti, acquistando del pane con questo marchio, 0,50 € della vostra spesa andranno automaticamente in beneficenza. Per voi, naturalmente, non vi saranno costi aggiuntivi e avrete il pane che desiderate al solito prezzo. Il ricavo verrà devoluto interamente al progetto del giardino per il centro di cure palliative per bambini di Prissiano. Siamo lieti di poter dare il nostro prezioso contributo per il bene dei bambini malati. Naturalmente, nel prossimo numero del giornale del Franziskaner vi diremo come procede il nostro progetto di beneficenza e qual è la somma raggiunta. Vi esortiamo a fare del bene acquistando il vostro pane quotidiano!

Il vostro Panificio Franziskaner

IL LION-CLUB BOLZANO – ROSENGARTEN IN VISITA AL PANIFICIO FRANZISKANER. AL CENTRO (CON IL CESTO DI PANE), LA PRESIDENTE VERENA PLATTNER, ALLA SUA SINISTRA JÜRGEN PFITSCHER, TITOLARE DEL PANIFICIO FRANZISKANER.

T65

Farine pour

baguette

Per i nostri “Franzosen” usiamo la farina francese, tipo 65 (T65). Ed è questo che li rende così autentici. In Francia, i diversi tipi di grano vengono macinati separatamente e vengono poi riuniti secondo le caratteristiche desiderate. La T65 è quindi una speciale farina di baguette che conferisce ai nostri “francesi” il tipico aroma, rende la crosta croccante e la mollica soffice e a pori grossi.

Grigliate in autunno

“FRANZOSEN” CON I FINFERLI Ingredienti per 4 persone

LE TEMPERATURE STANNO CALANDO – LA GENTE DI BOLZANO RESPIRA. MOLTI STANNO APPROFITTANDO DI QUESTA BELLA STAGIONE PER GRIGLIARE ANCORA UNA VOLTA. VI MOSTRIAMO COME PREPARARE UN

2 Baguette “Franzosen” 1/2 kg

CONTORNO O UN ANTIPASTO DELIZIOSO PER IL VOSTRO BARBECUE AUTUNNALE CON I NOSTRI AMATI “FRANZOSEN”.

Finferli 1 piccolo ramo di rosmarino fresco 1 scalogno 1 spicchio d’aglio sale pepe olio d’oliva

1. Pulite i finferli e, se necessario, tagliateli. 2. Sbucciate lo scalogno e lo spicchio d’aglio e tagliateli a cubetti. 3. Mettete tutto insieme sulla piastra della griglia calda e aggiungete un po’ di olio d’oliva.

4. Tagliate i “Franzosen” in diagonale in modo uniforme e metteteli sulla griglia fino a quando entrambi i lati sono croccanti e sono leggermente rosolati. 5. Nel frattempo, tenete d’occhio i finferli e continuate a girare di tanto in tanto.

6. Tritate il rosmarino. 7. Prima di servire, aggiungete il rosmarino, il pepe e sale e mescolate di nuovo bene. 8. Versate i finferli pronti sulle fette di baguette e servire subito. BUON APPETITO!


45 ANNI PANIF I CI O F R ANZ IS K ANE R

il nostro piccolo

omaggio

Già nell’ultimo numero del nostro “Giornale del Franziskaner” vi abbiamo raccontato che il panificio quest’anno ha compiuto 45 anni il 1° agosto. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza di voi, stimati clienti, e senza la vostra fiducia. Per questo motivo, a partire dall’apertura delle scuole vi aspetteremo nelle nostre filiali con un piccolo omaggio per dirvi grazie. Con un acquisto, infatti, riceverete un pratico sacchetto per il pane fatto di cotone pregiato e traspirante e che potrete portare

con voi quando acquisterete nuovamente il vostro pane. In questo modo contribuirete anche a diminuire i rifiuti di carta. Al momento dell’acquisto, consegnateci il vostro sacchetto e vi metteremo subito dentro i prodotti da forno che avete comprato.

la borsa portavivande da portare in gita, a scuola o a lavoro, lavabile e riutilizzabile un’infinità di volte. Il sacchetto per il pane soddisfa le rigide direttive dello standard OEKO-TEX®, è priva di agenti inquinanti e sostanze chimiche, dunque adatto a contenere alimenti.

Il materiale del sacchetto per il pane è particolarmente adatto per la conservazione del prodotto e grazie alle sue proprietà traspiranti il vostro pane non seccherà e si manterrà fresco e croccante più a lungo! Molto pratica è anche

Venite a prendere anche voi il vostro sacchetto per il pane! Solo fino a esaurimento scorte.


Questione di pane

LE VERE LADY

» Separare la pula dal grano « Significato: separare il bene dal male. Questo modo di dire viene dalla Bibbia. LUCA 3,17

DALL’ENCICLOPEDIA DEL PANETTIERE

Dampfl

Sostantivo, neutro [das] /Dampfl/

PANIFICANO

“Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula, la brucerà con fuoco inestinguibile.”

Originariamente, lady non era solo il titolo di regine o nobildonne. Questa parola viene dall’inglese antico “hlæfdîge” il cui significato altro non è che “colei che impasta il pane”, più tardi “Signora, il cui pane viene mangiato”. Lord, invece, viene dalla parola “hlâfweard”, quindi “custode del pane”, il suo protettore.

TI TIGGL TI TOGGl TI RIGGL TI ROGGL* Nei tempi antichi, quando ancora si lavorava senza l’aiuto delle macchine, una famiglia di contadini impiegava mesi per la trebbiatura. Questo lavoro molto faticoso veniva svolto da gruppi di tre fino a otto

Termine tedesco (usato in Austria, Germania del Sud e Alto Adige) per una piccola quantità di pasta con il lievito, che viene mescolata con la pasta vera e propria dopo la lievitazione.

persone e richiedeva coordinazione, resistenza e un vero senso del ritmo. A seconda del numero di trebbiatori, si lavorava con un tem-

Le parole lady e lord, oggi d’uso comune, rivelano il loro legame con il passato: nell’Alto Medioevo, la nobile signora di corte era responsabile della creazione del pane e il suo sposo della sua protezione.

po di tre, quattro, cinque, sei, otto battute oppure in battute triple o quadruple. I trebbiatori più giovani imparavano queste cadenze con l’aiuto di conte in rime e detti, che servivano anche a rendere questo lavoro un po’ meno monotono e stancante. Ogni zona o podere aveva così le suo rime che riecheggiavano nel paese tutto l’inverno.

Foto: freepik.com

*RIMA DI TREBBIATURA DI NAVE, FUNES Il correggiato, formato da un lungo manico in legno, una correggia mobile (per lo più in cuoio) e la vetta, un bastone più corto in legno duro.

COLOPHON © 2019 Franziskaner Bäckerei GmbH Editore: Franziskaner Bäckerei GmbH, Bolzano, T 0471 976443 Redazione, foto, grafica e illustrazione: Franziskaner Bäckerei GmbH Stampa: Fotolito Varesco

ICCO-AL-PA H C L NE A D Gioco da tavolo Cari bambini, fino a quando il grano diventa delizioso pane e atterra sul tavolo di casa, ci sono necessari molti passaggi. Qui puoi scoprire giocosamente il percorso “dal chicco al pane”. Prendi uno o più compagni di gioco, dadi e pedine e possiamo iniziare!

Arrivo

eve una Il panettiere ric a. consegna di farin un Oh, no – manca sacchetto! ETRO TORNA INDI E. DUE CASELL

Il mugnaio il grano. S macina ai nomin un cereale are ? POI TIR A DI NUOVO I DADI.

La commessa posiziona il pane sul lo scaffale nel negozio . Che profumo! TIRA DI NUOVO I DADI

il p a O p l à , n in un e f in i s c e a de l p b or s a an e VA . IA

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VA N A S TI E LL A.

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ne v ie e un a n i ta a i f ar s t a m in r i v L a m p a . No d e s c i at a e . e a ll d e p an r m TI o m o di la fo VAN LLE. t ip I A SE

Nel forno ci vuole un po' di tempo affinché il pane diventi croccante e rosolato.

VA CA E DU

SOSPENDI UN GIRO.

Partenza

tile e il no è fer Il terre è buono. tempo osperano. te pr e I L pian VANT VAI A

DUE C

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LE .

E' a s t a mo r r i v a m m i ar r i e n t o i l VA etit van to: DU I r e do E AV bbia la C A AN . SE

T LL I E.

Una tem grandin pesta di e dis giovane trugge il grano. TO R NA AL LA PARTE NZ A

Non ha piovut o per due settiman piante cresco e – le no molto lentamente. SOSPEND I UN GIRO.


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