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Francesco Moretti (Fondo pensione Espero

L’IMPEGNO ESG

“Il fondo è al lavoro per ottimizzare la componente di esposizione degli emittenti rispetto alle tematiche ESG. E per fare questo utilizzerà un processo progressivo per potenziare e affi nare il dialogo introducendo anche obiettivi e parametri di controllo” XXXXXX

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Francesco Moretti

DIRETTORE, FONDO PENSIONE ESPERO

AUMENTARE IL PERIMETRO DEGLI ISCRITTI CON FOCUS SUI NUOVI IMPERATIVI DELLA SOSTENIBILITÀ

Il fondo pensione destinato ai lavoratori della scuola, oggi conta circa 100 mila iscritti ma registra tassi di uscita importanti. Lavorare con i potenziali aderenti, i sindacati e il ministero dell’Istruzione: solo così si potrà aprire la strada anche a investimenti illiquidi.

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ttrarre nuovi iscritti e consolidare l’esperienza acquisita nella sostenibilità. Sono le linee di azione di Fondo Espero, il fondo pensione destinato ai lavoratori della scuola, che a oggi conta circa 100 mila associati, per il 99% lavoratori pubblici, e gestisce masse per 1,3 miliardi di euro suddivise in due comparti: il Garantito, che pesa per circa 240 milioni, e il Crescita, con masse in gestione prossime a 1,1 miliardi. Quest’ultimo include il grosso degli aderenti, sia in termini di masse sia di iscritti. “Si tratta di un comparto di default, che conta tre iscritti su quattro al fondo e vede una composizione sia di gestori sia di asset allocation più variegata” specifi ca il direttore Francesco Moretti.

L’asset allocation strategica prevede un portafoglio investito in sei mandati gestionali specializzati (tra azionario, obbligazionario e monetario) e in uno tail risk hedge (per circa l’1% di portafoglio). Il comparto è strategicamente tarato su 70% obbligazionario e 30% azionario, “e da un punto di vista tattico si muove tra il 25 e il 35% di esposizione di tipo azionario” chiarisce Moretti. “Una volta entrato in gestione fi nanziaria nel 2009 la componente azionaria è rimasta quasi stabilmente oltre il 30%. Nel tempo abbiamo dovuto ricorreggere questa esposizione con i mandati specializzati”.

IL NODO ISCRITTI E IL TEMA ILLIQUIDI

Fino allo scorso anno il rapporto tra nuovi ingressi e deflussi di aderenti in Espero si muoveva sostanzialmente in pareggio. Nel 2020 il primo saldo negativo: “Abbiamo visto 2.500 nuovi ingressi a fronte di 3.500 uscite (per pensionamento). Ma i tassi di adesione nel 2021 hanno ripreso a crescere”, racconta il direttore, che indica come di recente sia stata rilanciata un’attività di comunicazione molto forte con i potenziali aderenti “lavorando con i due soggetti istitutori, quindi con le parti sindacali (cosa che nell’ultimo anno ha portato a un raddoppio del tasso di adesione) e con i datori di lavoro, ossia il ministero dell’Istruzione”.

Il tema dei nuovi ingressi va a impattare anche su un altro fronte: quello degli illiquidi, a oggi non ancora presenti tra gli investimenti del fondo. Moretti, in questo caso, parte da una premessa “fondamentale”: “Gli illiquidi intesi come attività con duration molto lunga sono asset class su cui gli istituzionali devono investire”. Sullo sfondo si defi nisce la complessità del tipo di asset e, a latere, la questione iscritti. “Noi siamo quattro anni più vecchi della popolazione di riferimento e stiamo registrando tassi di uscita importanti. Questo obbliga a ulteriore prudenza. Investire negli illiquidi comporta l’allungamento dell’orizzonte temporale, sapendo che occorrono anni per raggiungere l’esposizione obiettivo e che, al contempo, quella parte illiquida dovrà generare liquidità”.

OBIETTIVO SOSTENIBILITÀ

Un punto su cui il fondo si è impegnato molto, anche in linea con gli sviluppi in sede europea, è quello sulla sostenibilità. “A giugno dello scorso anno ci siamo dotati di una politica di engagement redatta in osservanza del Dlgs 49/2019, con cui è stata recepita nel nostro ordinamento la Direttiva Ue Shareholder Rights II”, sottolinea Moretti. Con questo passaggio “il fondo si impegna a lavorare per ottimizzare la componente di esposizione degli emittenti rispetto alle tematiche ESG. E per fare questo utilizzerà un processo progressivo per potenziare e affinare il dialogo con gli emittenti, introducendo anche obiettivi e parametri di controllo che consentiranno nel tempo di perfezionare la metodologia”. Il fondo quest’anno ha già attivato un engagement “diretto” in due assemblee: quelle di Eni ed Enel.

“Non è la prima volta che facciamo engagement, ma ci siamo dotati di regole di comportamento, sistematizzando la nostra azione all’interno delle politiche del fondo”. Da qui il gancio con l’ultima normativa, il Regolamento SFDR. “Il processo di strutturazione costruito nell’ultimo anno e mezzo ci ha messo nella traiettoria di essere già pronti alle nuove richieste normative – conclude Moretti –. Stiamo progettando la valutazione di obiettivi quantitativi anche in termini di Net Zero”.

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