5 minute read
Mike Della Vedova (T. Rowe Price
Il contesto fi nanziario rimane, almeno nel breve termine, ancora piuttosto favorevole per l’universo high yield, in particolar modo se si guarda a quello in euro. Anche se le preoccupazioni legate a possibili rialzi dei livelli di infl azione dovessero indurre la BCE ad essere meno accomodante di come lo è stata sino a questo momento, secondo Mike Della Vedova, il comparto ne soff rirebbe di meno rispetto ad altri segmenti del reddito fi sso. Questo perché tende ad avere un profi lo di duration inferiore se confrontato ad esempio al debito societario investment grade. PARTNER
NER T PAR
IL VANTAGGIO DELL’HIGH YIELD
“Le obbligazioni high yield garantiscono rendimenti cedolari consistenti. Qualcosa che oggi è più che mai importante, in un contesto in cui i titoli sovrani di migliore qualità e persino alcuni bond societari investment grade presentano alti livelli di rendimento negativo”.
C
ontesto favorevole per gli emittenti dell’universo high yield e politica ancora accomodante della BCE che, almeno nel breve, dovrebbe garantire un supporto solido. Non mancano di certo i rischi relativi al coronavirus che continuerà a rappresentare una variabile di cui tener conto. Possibili nuove varianti, scetticismi nei confronti del vaccino e prolungate restrizioni economiche potrebbero innescare episodi di volatilità. Non esiste però soltanto la pandemia, come sottolinea Mike Della Vedova, gestore del fondo T. Rowe Price Funds SICAV European High Yield Bond, i rischi per l’asset class si dividono tra quello fondamentale (credito) e quello tecnico (duration). “Un contesto economico in accelerazione potrebbe portare a un aumento dell’infl azione e a una posizione più ‘falco’ da parte delle banche centrali globali, in grado di indurre un aumento dei tassi. Finora, la volatilità dei tassi d’interesse ha avuto un impatto limitato sugli spread, ma per il futuro rimane un rischio importante. Da un’ottica fondamentale, vediamo un miglioramento delle prospettive di default nel medio termine, e quindi siamo meno preoccupati per il rischio di credito”, afferma l’esperto.
È importante, però, continuare a monitorare l’infl azione e il suo impatto sui tassi d’interesse, poiché i segnali di un’accelerazione concreta potrebbero portare a una certa volatilità sull’asset class. “Tuttavia, considerando tutti questi fattori, ci aspettiamo che la BCE supporti i mercati, se questi rischi dovessero causare volatilità. Inoltre, con le valutazioni azionarie vicine ai massimi, il forte potenziale di rialzo dell’high yield insieme alla sua storica protezione dai ribassi rispetto ai mercati azionari dovrebbe rappresentare un profi lo di rendimento attraente per gli investitori” spiega il gestore.
Proseguendo la disamina c’è un altro elemento da tenere bene a mente ed è quello relativo alle valutazioni, al momento piuttosto risicate così come il contesto di rendimenti bassi. Il gestore ricorda che il fattore decisivo rimane la selezioni dei titoli, poiché con il miglioramento delle condizioni economiche, nel mondo del credito potrebbero sovraperformare storie più impegnative e complesse da gestire.
HIGH YIELD SEMPRE PIÙ ATTRAENTE
Se si guarda al passato, secondo l’esperto di T. Rowe Price, le obbligazioni HY garantiscono rendimenti cedolari consistenti: qualcosa che oggi è ancora più importante, in un contesto in cui i titoli sovrani di migliore qualità e persino alcuni bond societari investment grade presentano alti livelli di debito a rendimento negativo.
“Inoltre, l’HY tende ad avere un profilo di duration inferiore rispetto al debito societario IG. Se le preoccupazioni sull’inflazione dovessero indurre la BCE a compiere passi falsi, causando volatilità nei mercati dei tassi, l’high yield in euro ne sarebbe probabilmente meno influenzato rispetto all’investment grade. Dato questo profilo di rendimento/duration, riteniamo che nell’attuale contesto di mercato l’high yield sia ben posizionato rispetto ad altri segmenti del reddito fisso. Inoltre, vediamo un miglioramento dei fondamentali e un contesto di tassi di default più bassi da qui al 2022” spiega.
I SETTORI CHE PIACCIONO
Il 2021 è stato un anno ricco per il mercato primario europeo dell’high yield. Le emissioni sono state tante ma la strategia della società è stata quella di partecipare a un numero basso di nuove emissioni rispetto alla storia della strategia. “Stiamo trovando opportunità in diverse società di servizi, come la catena britannica di fi tness club David Lloyd, che dovrebbero benefi ciare della riapertura delle economie in Europa. Tuttavia, nel corso del mese abbiamo deciso di rinunciare a molte nuove emissioni a causa della loro struttura o di valutazioni fondamentali poco interessanti. Nei casi in cui avevamo una view fondamentale positiva, crediamo che vi sarà la possibilità di acquistare queste obbligazioni sotto la parità più avanti nel corso dell’anno, se la volatilità dovesse aumentare leggermente. Siamo ancora sovrappesati in sezioni difensive del mercato, come il settore dei cavi, ma abbiamo iniziato a prendere dei profi tti man mano che le valutazioni si comprimevano ulteriormente. Mentre i leader del settore potrebbero non offrire più grande valore, potrebbero garantire un reddito molto interessante e un certo grado di stabilità” commenta Della Vedova.
Secondo il gestore, un’altra area che vale la pena considerare è il food retail e in particolare le catene di supermercati. Il settore infatti sarebbe in grado di offrire una stabilità simile a quella dell’industria dei cavi e
UN CONTESTO ECONOMICO IN ACCELERAZIONE POTREBBE PORTARE A UN AUMENTO DELL’INFLAZIONE E A UNA POSIZIONE PIÙ ‘FALCO’ DELLE BANCHE CENTRALI GLOBALI
svelare opportunità interessanti in occasione dei cambi di proprietà. I buyout comportano cambiamenti nella struttura del capitale e un probabile aumento della leva finanziaria, che comporta un rischio maggiore ma anche, potenzialmente, ottime opportunità.
In conclusione: “La ripresa dell’Europa è in ritardo rispetto a quella statunitense, il che è di buon auspicio per il mercato dell’high yield europeo nel suo complesso. Ci aspettiamo meno volatilità e, nonostante le valutazioni tirate, crediamo di poter ottenere rendimenti solidi corretti per il rischio, soprattutto rispetto ad altre regioni del mercato globale dell’high yield. In termini di qualità del credito, la nostra allocazione per rating complessiva è secondaria rispetto alla nostra selezione bottom-up. Tuttavia, continuiamo a identificare i titoli all’interno della categoria con rating B, che offre valutazioni interessanti a fronte di fondamentali favorevoli. Queste convinzioni guidano la nostra esposizione di sovrappeso alla fascia di rating. Manteniamo un sottopeso nella fascia BB, in cui assegniamo invece la priorità alle aziende all’interno delle fasce che offrono un potenziale di performance a lungo termine”.