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Sebastiano Spagnuolo (Fondo Concreto
INVESTIMENTI ALTERNATIVI
“Nel contesto di un mondo in evoluzione, off rono occasione per diversifi care il rischio e decorrelare gli andamenti della gestione fi nanziaria, sempre nel rispetto del principio di prudenza”.
Sebastiano Spagnuolo
DIRETTORE GENERALE, FONDO CONCRETO “INVESTIRE IN ECONOMIA REALE PER FAR CRESCERE IL FONDO E CONSOLIDARE IL NUMERO DI ADERENTI”
Concreto è un fondo di dimensioni ridotte ma riunisce il 95% degli addetti del settore. Circa l’80% delle adesioni è legato al Bilanciato. A novembre il via agli investimenti alternativi. Obiettivo: allocare 10 milioni in strumenti di private debt.
n “piccolo” contratto che riunisce però la U stragrande maggioranza degli addetti del settore. Concreto, fondo pensione per i dipendenti e le aziende dell’industria del cemento, della calce e suoi derivati, del gesso e relativi manufatti, delle malte e dei materiali di base per le costruzioni, è stato istituito nel 1999 e autorizzato alla raccolta da Covip nel 2001, ha avviato uffi cialmente la gestione fi nanziaria nel 2003. Lo scorso anno il fondo ha visto la maggiore crescita per numero di addetti nel settore dei fondi negoziali, passando da 5.646 a 7.142 iscritti a fi ne 2020 (+26,5%, dati Itinerari Previdenziali) e a circa 7.500 a settembre 2021. “Si tratta di circa il 95% dei lavoratori del settore” chiarisce il direttore generale Sebastiano Spagnuolo, che specifi ca come “il restante 5% è comunque iscritto ad altre forme di previdenza complementare”. Il dialogo costante con la platea, favorito (anche) dal numero ridotto mostra il risultato: “Possiamo dire di aver raggiunto il nostro obiettivo: assicurare a tutti i lavoratori dell’industria una copertura di secondo pilastro”. A determinare il salto numerico la decisione delle fonti istitutive di introdurre, dal 1° luglio 2020, l’adesione contrattuale. “Il tasso di adesione al fondo, in realtà, si attestava già intorno al 75%”, specifi ca il DG. Tuttavia, nei mesi successivi un lavoro costante di dialogo e sensibilizzazione ha portato molte delle adesioni a diventare esplicite. Dei nuovi lavoratori iscritti, poco più di 400 a oggi hanno “espressamente” rifi utato l’adesione “e corrispondono a quel 5% di lavoratori che aderiscono ad altre forme di previdenza di II pilastro”. Parallelo alla crescita nel numero di iscritti anche l’incremento del patrimonio. “Occorre sottolineare che questa crescita non è scontata – spiega Spagnuolo –, anche perché quando un fondo ha raggiunto un certo consolidamento i sottoscrittori più vicini alla pensione sono anche quelli che hanno la contribuzione più alta e, al momento del riscatto, la loro quota incide maggiormente sul patrimonio del fondo. Tuttavia nel nostro caso, l’impulso dato dalla crescita delle adesioni ha fatto sì che incrementasse anche il patrimonio”.
GESTIONE FINANZIARIA
Dal punto di vista fi nanziario, da luglio 2007 Concreto opera secondo uno schema multicomparto, suddiviso tra Garantito (95% obbligazioni e 5% azioni), con un patrimonio superiore ai 30 milioni di euro; e Bilanciato (75% obbligazioni e 25% azioni con una fl essibilità del 5% per le due asset class), con un patrimonio di quasi 196 milioni (a settembre 2021). Circa l’80% delle adesioni è legato al Bilanciato che, fi n dall’istituzione, ha prodotto performance annuali “brillanti”, inducendo il fondo a non creare altri comparti. Spagnuolo sottolinea come il Bilanciato risponda non soltanto alle attese di rendimento, ma anche ai principi di prudenza e diversifi cazione del rischio “che osserviamo dall’inizio del nostro mandato”.
INVESTIMENTI IN ECONOMIA REALE
Anche Concreto, come altri istituzionali in tempi recenti, ha approcciato il tema degli investimenti in economia reale. “Dal 3 novembre abbiamo conferito le prime risorse nel campo degli investimenti alternativi”, afferma Spagnuolo che indica un’ipotesi di allocazione in strumenti di private debt intorno ai 10 milioni, “circa il 5% del patrimonio del Bilanciato”. La decisione è stata presa all’interno di un progetto comune, sotto la regia di Assofondipensione, e affi da le risorse al Fondo Italiano d’Investimento. Perché questa scelta? “Abbiamo 18 anni di vita, il nostro obiettivo è far crescere il fondo e consolidarci dal punto di vista degli aderenti”, commenta il DG. “Nel contesto di un mondo in evoluzione ci siamo resi conto che gli alternativi, sempre nel rispetto del principio di prudenza, offrono occasione per diversifi care il rischio e decorrelare gli andamenti della gestione fi nanziaria. In particolare – continua – abbiamo chiarito come in situazioni di stress dei mercati, non si poteva più far leva su scelte di tipo tattico per quanto riguarda le due asset class principali”. La certezza di affi dare le risorse a un fondo “che ci dava garanzie come il Fondo Italiano d’Investimento”, si affi anca anche a un altro obiettivo, legato a doppio fi lo al ruolo dei fondi pensione nel panorama italiano, ossia quello di “contribuire all’evoluzione di aziende che abbiano tutte le carte in regola per poter dare un contributo fattivo all’economia nazionale. Il prossimo sguardo sarà rivolto a strumenti di private equity e infrastrutture con un approccio, in termini di rischio contenuto e di territorialità circoscritta ad aziende italiane, analogo al private debt.”