4 minute read

Andrew Balls (PIMCO

L’economia e le autorità sono alle prese con uno shock di stampo stagflazionistico sul lato dell’offerta che è negativo per la crescita e potrebbe spingere l’inflazione ulteriormente al rialzo. Ma secondo Andrew Balls un ambiente economico “anti-Goldilocks”, ossia con inflazione surriscaldata e crescita raffreddata, non è lo scenario di base. La previsione è tuttora di una crescita superiore al tendenziale e una graduale moderazione delle pressioni inflazionistiche dai livelli di picco per le economie sviluppate.

PARTNER

NER T PAR

CIO GLOBAL FIXED INCOME, PIMCO

SHOCK ASIMMETRICO

“La guerra condurrà a maggiore dispersione degli esiti economici e d’inflazione fra i vari Paesi”

I

mercati stanno attraversando un momento di elevata incertezza e scarsa visibilità. E il timore che sta prendendo piede è che il mix di venti sfavorevoli per l’aumento dell’inflazione, i tassi in rialzo e la guerra in Ucraina possa portare nei prossimi mesi a una fase di recessione. Eppure nonostante le innumerevoli incognite, le prospettive cicliche di PIMCO escludono dallo scenario economico di base una situazione “anti-Goldilocks”, che si concretizzerebbe nella pericolosa compresenza di un’inflazione fuori controllo e una crescita raffreddata. Ecco dunque le cinque principali conclusioni elaborate da Andrew Balls, CIO Global Fixed Income di PIMCO, per navigare il contesto attuale.

1. SCENARIO “ANTI-GOLDILOCKS”

A livello globale l’economia e le autorità sono alle prese con uno shock di stampo stagflazionistico sul lato dell’offerta che è negativo per la crescita e tenderà a spingere l’inflazione ulteriormente al rialzo. “Uno scenario economico anti-Goldilocks, ossia con inflazione surriscaldata e crescita raffreddata, non è il nostro scenario di base di massima che prevede tuttora una crescita superiore al tendenziale e una graduale moderazione delle pressioni inflazionistiche dai livelli di picco per le economie sviluppate”, analizza l’esperto di PIMCO. “Tuttavia sono cresciuti i rischi di inflazione più elevata e di crescita più rallentata o addirittura di recessione”, ammette.

2. CRESCITA E INFLAZIONE NON LINEARI

Secondo Balls le prospettive sia per la crescita che per l’inflazione sono offuscate da potenziali non linearità legate a condizioni di partenza già fragili. “Vi erano già diffuse strozzature nelle filiere di approvvigionamento dovute al COVID-19 che incidevano sulla produzione e spingevano al rialzo costi e prezzi in molti settori”, sottolinea. “L’invasione russa in Ucraina e le conseguenti sanzioni hanno portato ulteriore scompiglio. In aggiunta, i recenti lockdown dovuti a focolai di COVID in alcune aree della Cina potrebbero determinare nuove strozzature nelle filiere globali”, dichiara.

3. SHOCK ASIMMETRICO

La guerra probabilmente condurrà a maggiore dispersione degli esiti economici e d’inflazione fra i vari Paesi e le diverse regioni. “L’Europa sarà la più colpita mentre l’economia americana appare relativamente isolata dagli effetti diretti del conflitto”, osserva Balls. “La Cina e la maggior parte delle altre economie asiatiche hanno legami commerciali diretti minori con la Russia, ma probabilmente subiranno ripercussioni negative dai rincari dell’energia e dal rallentamento della crescita europea”, continua. “Nei mercati emergenti, gli esportatori di commodity dovrebbero trarre benefici, tuttavia i prezzi più elevati delle materie prime tenderanno ad accrescere le già alte pressioni inflazionistiche nella maggior parte delle economie emergenti”, evidenzia.

4. BANCHE CENTRALI, SCELTE DIFFICILI

La maggior parte delle banche centrali appare determinata a dare priorità alla lotta all’inflazione rispetto al sostegno alla crescita. “In tempi normali, ci aspetteremmo che andassero oltre le conseguenze inflazioniste di uno shock sul lato dell’offerta, ma questi non sono tempi normali”, osserva Balls. “Le autorità monetarie appaiono pertanto concentrate in via primaria a prevenire gli effetti di secondo impatto, i cosiddetti second round effects, dell’inflazione elevata e un ulteriore incremento delle aspettative d’inflazione”, continua. “Va da sé che questo accresce il rischio di un atterraggio difficile più avanti e implica

PER IL CONTESTO INCERTO, UN ASSE CENTRALE DELLA STRATEGIA D’INVESTIMENTO È L’ENFASI SULLA FLESSIBILITÀ E LA LIQUIDITÀ DEI PORTAFOGLI

l’aumento del rischio di recessione più oltre quest’anno o nel 2023”, dice. “Non è il nostro scenario di base ma è un rischio da tenere d’occhio”, afferma.

5. RISPOSTA GOVERNI PIÙ FIEVOLE

In occasione della crisi per la pandemia è intervenuto il sostegno non solo della politica monetaria ma anche dei governi, che hanno reagito con ogni strumento a loro disposizione. Ma nell’attuale frangente le banche centrali stanno terminando i loro programmi di acquisti di titoli e alzando i tassi ufficiali e con debiti e disavanzi pubblici a livelli considerevolmente più alti. Secondo Balls è perciò probabile che la risposta dei governi allo shock attuale sarà molto più moderata.

IMPLICAZIONI PER GLI INVESTIMENTI

A fronte del contesto difficile e incerto, un asse centrale della strategia d’investimento di PIMCO è l’enfasi sulla flessibilità e la liquidità dei portafogli. Il fine è di rispondere agli eventi e trarre benefici dalle opportunità che si presenteranno. “Per la duration, prevediamo di mirare a modesti sottopesi di duration alla luce dei livelli attuali, dei rischi al rialzo per l’inflazione e delle prospettive di inasprimento da parte delle banche centrali”, avverte il CIO. Sul credito, il posizionamento dei portafogli è focalizzato su resilienza, liquidità e conservazione del capitale. “Nel credito societario generico, punteremo a un posizionamento di sottopeso. Crediamo vi siano diversi spazi del credito cartolarizzato che offrono superiore qualità e rischio più remoto di insolvenza e costituiscono dunque una valida alternativa”, continua. “Tra i settori del credito societario prevediamo di continuare a privilegiare titoli finanziari senior”, afferma. “Manterremo verosimilmente la predilezione per gli Stati Uniti rispetto all’Europa e ai mercati emergenti”, dice. Per l’equity, il CIO prevede un posizionamento in generale neutrale sul rischio per il beta azionario nel complesso nei portafogli multi asset. “I nostri portafogli multi asset, al pari di quelli obbligazionari, tenderanno a porre enfasi sul disporre di liquidità da impiegare per trarre benefici dalle dislocazioni che si presenteranno sui mercati azionari”, conclude.

This article is from: