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Sostegno, buco di 10mila docenti LA DENUNCIA
di Matteo Rossi
ALESSANDRA LOCATELLI La
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In Piemonte mancano 10.000 insegnanti specializzati nel sostegno. È un numero molto alto che pone degli interrogativi sul percorso formativo previsto dalla legge attuale. È quanto riporta Luisa Limone segretaria Cgil regionale che si occupa di istruzione. «Dagli ultimi dati raccolti da Usr Piemonte (Ufficio scolastico regionale) sull’anno scolastico in corso – sottolinea - i docenti di sostegno che hanno seguito un percorso di formazione specializzato sono poco più di 7.200, ma le domande pervenute hanno raggiunto quota 17.300. Un numero che non permette interpretazioni e che ha obbligato le scuole a cercare 10.000 insegnanti in deroga per occuparsi degli studenti disabili». Con insegnanti in deroga si fa riferimento a persone che non hanno una formazione specialistica in merito. Vengono assunti, infatti, anche i candidati che hanno presentato domanda di “messa a disposizione”. Ovvero tutti coloro che concedono la loro disponibilità a insegnare attraverso delle lettere inviate direttamente alle scuole.
«Il problema principale - racconta Maria Cinzia Messineo, insegnante di sostegno in distacco sindacale con la Flc della Cgil - sono gli esigui posti che vengono messi a disposizione per il Tfa, il corso annuale che permette ai docenti di specializzarsi sul sostegno. Ogni anno il ministero dell’Istruzione invia una circolare alle regioni per dare avvio a questi corsi. Come Cgil, insieme a Uil e a Cisl, abbiamo aperto un tavolo di confronto con l’università e l’ufficio scolastico e siamo riusciti a raddoppiare i posti a disposizione in Piemonte. È un ottimo traguardo».
Una casa tecnologica per fare tutto da sè
di Thomas Usan
Ese una casa quasi totalmente tecnologica potesse rendere molto più autonoma una persona disabile? Dallo scorso settembre questo sogno è diventato realtà.
“La casa di Ale” è un progetto molto ambizioso, nato a Villaguardia in provincia di Como, che sta permettendo ad Alessandro Meroni (10 anni), affetto da mielite acuta flaccida, di poter avere una vita più semplice. La casa è infatti dotata di numerose tecnologie, controllate dal bambino attraverso un device, che gli permettono di muoversi liberamente tra i diversi ambienti. “La casa di Ale” è la prima abitazione in Italia studiata con tecnologie che possano permettere a un disabile di essere più indipendente.
ALESSANDRO MERONI
Il protagonista del progetto
MANCA LA FORMAZIONE
Secondo Giovanni Ferrero, direttore della Consulta delle persone in difficoltà, manca una formazione specialistica sul sostegno. «Il nostro corpo insegnanti è poco qualificato sul tema, gli stessi docenti che insegnano le materie tradizionali devono avere una formazione. Esistono alcune disabilità che non sono riconosciute dalla legge 104 e che quindi non danno diritto ad avere un proprio insegnante: un esempio sono i bambini Fil (Funzionamento intellettivo limite). Sono bambini che presentano limiti intellettivi e problemi adattivi e che hanno delle mancanze a rispondere a tutte le richieste della scuola e dell’ambiente in cui vivono».
PROPOSTE SUL TAVOLO
Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha annunciato la modifica delle regole riguardanti l’insegnamento di sostegno. Sono tre
In Sintesi
Il percorso per la specializzazione
In Italia, la legge attuale prevede che per diventare insegnanti specializzati in sostegno sia necessario partecipare a un corso annuale chiamato Tirocinio formativo attivo (Tfa). Nella prassi, però, i docenti che hanno concluso questo ciclo di formazione non sono abbastanza per coprire tutte le richieste. Così può essere assegnato il sostegno anche a insegnanti non in ruolo ma cha abbiano conseguito 24 crediti formativi previsti. Esiste un progetto di legge che alza il numero di crediti a 60, ma a oggi non è ancora stato approvato.
le questioni sul tavolo: mantenere la continuità del rapporto tra alunno e docente, adeguata formazione del personale e aumentare il numero degli insegnanti. «Dietro alle proposte del governo – sottolinea Messineo – esiste l’intento di ingabbiare i docenti, andando a delineare una situazione di staticità che non serve alla scuola. Attualmente chi entra in ruolo con il sostegno può, dopo 5 anni, passare ad altri insegnamenti. Il ministro, invece, vorrebbe bloccare questo passaggio. Secondo Ferrero le proposte dell’esecutivo vanno nella direzione giusta. «Puntare sulla formazione è fondamentale, ma non bisogna commettere lo sbaglio di formare solo chi vuole diventare insegnante di sostegno. Deve essere un processo che coinvolge anche i professori che insegnano le altre materie, altrimenti si rischia di avere personale altamente specializzato ma che investe le proprie competenze solo nel rapporto con l’alunno disabile».
CREDIT: SPACE.HACKABILITY.IT
Il bicchiere inventato per un ragazzo
Le nuove soluzioni di Hackability
di M.R.
Leonardo è un bicchiere da viaggio in poliuretano termoplastico. Un oggetto nato per aiutare un giovane ragazzo affetto da una malattia genetica che comporta la compromissione dell’apparato muscolare e una progressiva rotazione dei polsi verso l’interno che gli impedisce di svolgere molte attività quotidiane, soprattutto quelle fuori casa. Leonardo sopperisce a queste difficoltà permettendo alla persona di bere con facilità. Gli ideatori di questo prototipo fanno parte del team di Hackability. Una comunità di professionisti nata nel 2016 a Torino e che si riunisce per cercare di risolvere problemi alle persone disabili, realizzando cose che non ci sono o migliorando quelle che ci sono con l’obiettivo di farle costare meno. Una non profit che unisce le competenze di designer, maker, artigiani digitali che tramite la coprogettazione, l’uso di stampanti 3D e di schede open source, creano soluzioni nuove, in grado di soddisfare i bisogni delle persone con difficoltà nella vita quotidiana. Un obiettivo nobile che vede il proprio successo grazie allo sviluppo di una metodologia di co-design e open innovation che oltre a permettere la realizzazione di oggetti d’uso comune o complessi, riesce a implementare episodi d’inclusione sociale.
GIOVANNI FERRERO Direttore
della Consulta delle persone in difficoltà
Già nel 2016, l’innovazione di Hackability è stata colta dal Politecnico di Torino dando la possibilità agli studenti di sostituire il tradizionale esame di “Tecnologie per la disabilità” con una coprogettazione insieme a persone disabili. Nel 2017 l’European Social Innovation Competition ha riconosciuto Hackability come una delle trenta realtà in in grado di esportare in tutta Europa i vantaggi derivanti dall’innovazione tecnologica. Nel 2018 la multinazionale Barilla ha scelto Hackability per sviluppare soluzioni che facilitino le difficoltà delle persone disabili in cucina e nello stesso anno ha vinto il premio “Io lavoro” della Regione Piemonte. Un susseguirsi di collaborazioni che ha portato questa realtà a travalicare i confini europei per arrivare fino a Shanghai, in Cina. Attualmente, la non profit ha laboratori anche a Milano, Cuneo, Parma e Reggio Emilia.