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Card e prezzi accessibili la classica aperta a tutti
di Micol Maccario
Una tessera per agevolare l’accesso agli eventi di musica classica: questo è il nuovo progetto della città di Torino. Come spiega l’assessora alla Cultura Rosanna Purchia «stiamo lavorando da un anno alla card musica. Per ora stiamo definendo i dettagli, dovrebbe debuttare a settembre, all’inizio della prossima stagione». E, aggiunge Antonio Valentino, direttore artistico di Unione Musicale, «nei teatri e nelle sale da concerto, in particolare dopo la pandemia, rimangono sempre delle poltrone disponibili. La card musica ci è sembrato un progetto intelligente per tornare a riempire le sale». Certo, per ora, è che i possessori della tessera potranno acquistare i biglietti dei concerti a un prezzo calmierato. Le realtà musicali torinesi si trovano unite su un fronte comune, al progetto infatti lavorano tutti gli enti che fanno parte dell’associazione Sistema musica. Alla base dell’idea c’è una risposta buona da parte del pubblico, che si è dimostrato interessato alla musica classica. «Gli spettatori si stanno formando, non hanno mai smesso di formarsi. Lo vediamo dal modo in cui partecipano all’offerta musicale della città. Abbiamo fatto open day e open night e la gente è venuta anche senza una vocazione specifica. È un pubblico che chiede di essere inserito, di avvicinarsi all’ambiente, di capirne di più», sottolinea Francesco Pennarola, direttore del conservatorio Giuseppe Verdi. Negli ultimi quindici anni, secondo Valentino, c’è stato un costante allontanamento dei giovani dagli ambienti della musica classica e da camera. Ma recentemente si è verificata un’inversione di tendenza, merito anche del lavoro di investimento rivolto in particolare alle fasce più giovani. «Quest’anno ci sono stati circa 500 abbonamenti tra studenti universitari e liceali. È un ottimo traguardo. Esistono poi convenzioni speciali per gli studenti del conservatorio che possono assistere agli spettacoli a prezzi stracciati. Loro stessi devono imparare a essere spettatori oltre che musicisti. Sono poi previsti ingressi a cinque euro per gli spettacoli al teatro Vittoria. E stiamo portando avanti un progetto pilota dedicato ai più piccoli», aggiunge Valentino. La domenica mattina, al teatro Vittoria, Unione Musicale propone ad aprile e maggio laboratori musicali rivolti ai bambini sotto i quattro anni e alle loro famiglie. «Negli ambienti scolastici non c’è abbastanza attenzione verso la musica classica, il pubblico non si forma, non cresce e, di conseguenza, non da adulto non viene in sala concerti. Per questo stiamo portando avanti nelle scuole tanti progetti di avvicinamento alla musica diversificati tra loro», osserva Valentino. Anche tra i musicisti quest’anno si registra un’elevata presenza di giovani. Il programma della stagione 2022/2023, che si concluderà a maggio, conta 107 eventi, con 260 artisti. Di questi, 84 sono under 30. Un grande risultato rispetto al passato, secondo il direttore artistico di Unione Musicale. In generale, la risposta della città alla musica classica pare comunque essere molto positiva. «In Italia le grandi stagioni concertistiche hanno risentito della carenza di pubblico dopo la pandemia, ma a Torino questo non è successo», afferma Francesco Pennarola. Non a caso uno dei fiori all’occhiello è MiTo, il festival di musica classica che dal 1978 si svolge a settembre in contemporanea a Torino e a Milano. Alla base di MiTo e della music card c’è un fondamento comune, la convinzione che la musica d’arte debba essere una musica che parla a tutti, accessibile da chiunque, non solo dagli appassionati del settore.
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Eventi e Gtt insieme per arrivare ai concerti
Da Torino a Collegno, da Venaria a Stupinigi, i luoghi in cui si svolgono i festival musicali del territorio spesso non sono facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici, ma da quest’anno qualcosa potrebbe cambiare. «Stiamo ragionando con il Kappa Futurfestival e con l’azienda dei trasporti Gtt, vogliamo incrementare il servizio già dalla prossima edizione, che si svolgerà dal 30 giugno al 2 luglio al Parco Dora», dice l’assessore allo Sport, al turismo e agli eventi Domenico Carretta. L’obiettivo è quello di costruire modelli adattabili a varie situazioni, promuovendo la gratuità dei mezzi per chi possiede i biglietti degli eventi. «Torino ha una colonna sonora continua. Stiamo lavorando per mettere a sistema tutto il patrimonio musicale della città», aggiunge. «A Torino ogni sera c’è qualcosa di diverso da fare», sostiene l’assessora alla Cultura Rosanna Purchia. Il problema è rendere questi luoghi accessibili anche a chi non vuole muoversi con l’auto privata in orari serali e notturni. Il discorso del miglioramento dei trasporti è particolarmente importante se si considera che per il 2024 dovrebbe essere in programma un grande evento musicale in stile Eurovision, hanno comunicato Purchia e Carretta, senza entrare nei dettagli organizzativi, ma se l’intento è davvero quello di attrarre giovani dal resto d’Italia e da tutta l’Europa è necessario migliorare i collegamenti all’interno e all’esterno della città metropolitana. «Torino è già città della musica. Il nostro impegno ora è proiettare la sua immagine fuori dalla cinta», conclude Carretta.