Catalogo astratto a legnano

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CENTRO CULTURALE ARIELE

ABSTRACT EXPRESSIONISM & INFORMAL ART

Galleria Antonello da Messina - Via Roma, 17 - Legnano (MI)


Centro Culturale Ariele wwwrivista20.jimdo.com www.galleria-ariele.com galleriariele@gmail.com cell. 347.99 39 710

In copertina opera di Enzo Briscese - incidente alla Thyssenkrupp - 2008 - t.m. su tela- cm 70x70


Esposizione d’arte contemporanea

ABSTRACT EXPRESSIONISM & INFORMAL ART 20 maggio - 3 giugno 2017

Galleria Antonello da Messina Via Roma, 17 - Legnano (MI)

a cura di Francesca Ramarony


Galleria “Antonello da MESSINA” a Legnano Nell’arte figurativa il concetto di astratto assume il significato di «non reale», che non rappresenta la realtà, esprimendo i propri contenuti nella libera composizione di linee, forme, colori. L’astratto nasce agli inizi del secolo scorso come volontà di espressione e di comunicazione, con un linguaggio di cui difficilmente si conoscono le regole. Era già presente anche nell’arte antica con i vasi greci più antichi, le miniature altomedievali con il semplice fine estetico della decorazione. Oggi il fine è completamente diverso: comunicare contenuti e significati, senza riferimento alle immagini

che ci circondano. All’astratto si è arrivati mediante un processo che può essere definito di astrazione che esprime un procedimento mediante il quale l’intelletto umano descrive la realtà solo in alcune sue caratteristiche. L’astrattismo nasce, invece, quando nei quadri non vi è più alcun riferimento alla realtà ma diviene totale invenzione. L’astrattismo nasce intorno al 1910, grazie al pittore russo Wassilj Kandinskij con l’intento di suscitare emozioni interiori, utilizzando solo la capacità dei colori di trasmettere sensazioni. Nell’arte figurativa il concetto di astratto assume il


significato di «non reale», che non rappresenta la realtà, esprimendo i propri contenuti nella libera composizione di linee, forme, colori. L’astratto nasce agli inizi del secolo scorso come volontà di espressione e di comunicazione, con un linguaggio di cui difficilmente si conoscono le regole. Era già presente anche nell’arte antica con i vasi greci più antichi, le miniature altomedievali con il semplice fine estetico della decorazione. Oggi il fine è completamente diverso: comunicare contenuti e significati, senza riferimento alle immagini che ci circondano. All’astratto si è arrivati mediante un processo che può essere definito di astrazione che esprime un procedimento mediante il quale l’intelletto umano descrive la realtà solo in alcune sue caratteristiche. L’astrattismo nasce, invece, quando nei quadri non vi è più alcun riferimento alla realtà ma diviene totale invenzione. L’astrattismo nasce intorno al 1910, grazie al pittore russo Wassilj Kandinskij con l’intento di suscitare emozioni interiori, utilizzando solo la capacità dei colori di trasmettere sensazioni. Da questo momento gli artisti si sentono totalmente svincolati dalle norme e dalle convenzioni fino ad allora imposte al fare artistico. Negli anni ’30, con il ritorno alla figuratività, l’astrattismo subisce una pausa per risorgere nel secondo dopoguerra, dando luogo a varie correnti, quali l’Informale, il Concettuale, l’Optical art e l’Action Painting, forse la più interessante e suggestiva dell’astrattismo, con Jackson Pollock che inventò il dripping, la tecnica di porre il colore sulla tela posta a terra, tramite sgocciolatura e spruzzi.

I quadri riportano immagini confuse e indecifrabili che esprimono dunque il senso del caos, come rappresentazione della realtà. Questa esposizione presenta lavori artistici di buon livello appartenenti all’area dell’astratto ed informale. L’astrazione, nell’essenzialità materica,nel rigore dei materiali, si fonde oggi talvolta con l’arte informale dando origine ad un autonomo linguaggio astrattoinformale di cui abbiamo diversi significativi esempi. Ciò che attrae, per quanto riguarda l’arte informale,è fortemente correlato alla forza gestuale, alla capacità inventiva ed espressiva, alla padronanza delle tecniche, all’uso della materia. Fondamentale è scoprire la potenza narrativa che non è legata ad una realtà riconoscibile anche se si poggia su un reale soggettivo. Anche l’informale si porta dietro il suo fascino a partire dalla nascita che rimanda al novecento con un doppio significato, drammatico e aperto alla speranza, tragico e con uno spiraglio di luce per una potenziale apertura verso il mondo, messa in parte in crisi dalle atrocità della guerra. Ora il passato ha lasciato il posto ad una non forma che ha permeato di sé l’arte figurativa e quella astratta. L’importanza del gesto è rimasta a testimoniare il linguaggio appassionato dell’artista che parla di sé e del suo mondo come in una forma armonica totale coinvolgente. E’ una mostra da meditare, aperta a tutti. Francesca Ramarony


GIUSEPPE AMOROSO DE RASPINIS

ARIPA MARIANA PAPARA’

Notte Stellata, acrilico su tela 80x90 cm, anno 2016

La memoria dell’acqua - t.m. su tela- cm 50x100

Giuseppe Amoroso De Respinis nasce a Bisaccia (AV) nel 1990; risiede ed opera a Sant’Angelo dei Lombardi (AV). Nel febbraio 2016 si laurea alla Magistrale in Ingegneria Meccanica presso L’Università degli studi di Salerno con 110 e lode. Senza tralasciare il suo percorso di studi, sin da piccolo, trova interesse nell’incantato mondo dell’arte: a tal fine frequenta per dieci anni il “Laboratorio di Pittura e Ceramica” diretto dal noto artista avellinese Augusto Ambrosone. Nonostante la giovanissima età, l’artista vanta un curriculum di rilievo: sin dall’inizio della sua attività artistica è presente in varie ed importanti mostre e rassegne nazionali ed estere, nonché musei, pinacoteche e collezioni private, ricevendo riconoscimenti critici e premi, come la Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana e il premio di “Miglior Artista Under 40 del Mezzogiorno d’Italia”. Le sue opere e le oltre 200 rassegne sono documentate da qualificati annuari d’arte contemporanea, cataloghi, riviste di settore e diversi organi d’informazione.

Nata a Braila, in Romania nel 1955, Mariana Papară si è laureata in pittura presso la prestigiosa Università d’Arte e Design “Ion Andreescu” di Cluj Napoca, conseguendo successivamente il riconoscimento di artista professionista, iscritta all’Albo dell’Unione Artisti Professionisti della Romania. In parallelo, si è dedicata allo studio di numerose tecniche specialistiche antiche e contemporanee. Per oltre vent’anni è stata docente di discipline pittoriche e disegno al Liceo artistico di Piatra Neamt, avviando al contempo, a partire dal 1978, una vasta attività espositiva che l’ha vista partecipare in veste di artista ospite in simposi internazionali, ed esporre presso gallerie e musei in Olanda, Belgio, Canada, Francia, Spagna, Svizzera e Italia. Trasferitasi a Torino nel 2006, ha fondato l’Associazione Artistica Internazionale “Aripa” Galleria e Scuola d’Arte, dando vita ad eventi, scambi interculturali e progetti mirati alla lettura delle più diverse espressioni dell’arte contemporanea. Sue opere sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private.


AUGUSTA BARIONA

ERMANNO BAROVERO

senza titolo - t.m. su tela- cm 100x100

la nuvola fagocitata- cm150x90

Nata a Milano, madre scultrice, zio appassionato collezionista di arte contemporanea. Dopo gli studi, di filosofia, di comunicazione e marketing (Ied), lavora nel settore della pubblicità. In una fase avventurosa della sua vita tra traversate atlantiche e campagne toscane, la pittura diventa sempre più importante. E’ il periodo degli acquarelli e delle prime carte. Nel ‘91 un incidente stradale segna un importante punto di svolta della sua vita.. Nel 2002 per conoscere altre tecniche frequenta l’Accademia a indirizzo antroposofico di Milano. Inizia una serie di lavori ad olio ispirati alla Morte, all’Astrologia, all’Alchimia poi riscopre il collage del quale approfondisce e personalizza la tecnica. Nel 2007 crea una videoinstallazione: “La Divina Madre”, simbolica per la trasformazione del suo lavoro. Riparte l’anno dopo con il Bianco. Dal 2010 riprende il colore e l’uso delle carte veline. Nel 2012 termina l’opera murale-monumentale “Pioggia di Stelle” sita in Rosasco (Pavia). https://auacollage.wordpress.com/

Docente di Tecniche dell’ Incisione presso l’Accademia Albertina di Torino. Inizia la sua carriera artistica nel 1977, numerose sono state le sue presenze in ambito espositivo sia in Italia che all’estero.Cracovia,Galleria BVA, “Triennale Internazionale della Grafica” 1994, Torino Galleria Civica d’ Arte Moderna e Fondazione De Fornaris, “Nuove Acquisizioni” 1995, Lyon “3° Biennale d’ Arte Contemporanea 1997, le Fiere di Dusseldorf, Londra, Utrecht, Las Vegas, Francoforte, New York e Tokio 1998-99, 2002. Dubai, Italian Lyfestyle 2007, Cosenza , Casa delle Culture 2008. “Il Sepolcro vuoto” Palazzo Barolo di Torino 2010. Nel 2014 è alla biennale del Piemonte al Vayro di Chieri ed a “Eighty today” al NH Lingotto Tech di Torino. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private ed è presente nel “Repertorio degli Incisori Italiani” Edit. Faenza e “Storia della Pittura Italiana del ‘900” Edit. Electa


DANIELLE BERTHET

Anamnésis-gravure - cm50x70 - 2017

Vive e lavora a Savoie, Francia. Disegno da sempre, dipingo dall’88, con lunghe pause. Dal 1970 al 2000 (ceramica, scultura e modellazione). Incisione : a partire dal 2000 (membro dell’associazione incisori, « L’Empreinte » dal 2006). Installazioni : dal 2006 - Foto : lungo, mostrato dal 2009 - Libri d’artista: dal 2009. Niente è come sembra; guardare l’invisibile, un mondo di possibilità, il mio mondoriflesso; questo è ciò che traggo, un mondo che io creo fin dall’infanzia, perché questo mondo assurdo non mi basta: Non è il verde degli alberi che mi interessa, ma le loro radici, i loro rami, le loro ombre, la loro forza, la loro tenerezza, la loro violenza ... tutto ciò che non si vede; Fuggo le certezze, e tutto ciò che vuole contenere il mondo, che lo racchiude e lo riduce. Dipingo per essere ciò che non ho vissuto; quello che è successo a me, ma che non ho vissuto; la ripetizione non mi interessa. A volte ho la tentazione di rinunciare ad aggiungere immagini a questo mondo che è saturo ma la necessità di creare mi prende sempre più.

ALESSANDRA BISI

tempestoso - acrilico su tela- cm 76x56

Nata a Milano il 19 giugno 1965 compie gli studi di formazione al Liceo Artistico, all’Accademia di Belle Arti specializzandosi in pittura e studia all’Istituto Superiore di Visual Design. La tradizionale formazione si evolve nell’interesse e nella pratica della pittura astratta. Il lavoro dell’artista si è concentrato sulla realizzazione di opere concretizzate in composizioni di strutture e cromatismi con l’obiettivo di esprimere procedimenti mentali e valenze percettive date dal colore. Dal 1995 Alessandra Bisi espone in collettive e personali in Italia e all estero. Negli ultimi anni l’artista ha portato la propria ricerca ad usare linguaggi nuovi in modo interdisciplinare e ha realizzato opere sia di assemblaggio che digitali realizzando anche cortometraggi.


FABIO BRAMBILLA

VASILE SOPONARIU

Frammenti - t. m. materico - cm80x100

Corde: 2014, dim cm8x8x40cm, bronzo

Nato a Monza nel 1960, sono un libero professionista appassionato da sempre all’Arte”, che considero una presenza spontanea in ognuno di noi fin da bambini . Autodidatta al 99% prediligo la pittura astratta informale con variabili cromatismi , ma è in quella materica, che considero più riflessiva e tangibile con la presenza di struttura e volume , che trovo la mia più ampia espressione . La ricerca di tracce esterne possibilmente naturali, fanno si che i miei lavori diventino un incrocio tra collage e scultura, ovvero una “pittoscultura”, ma soprattutto una libera espressione artistica.. Non ho un linguaggio univoco, i miei lavori hanno di base un’ impronta gestuale, sono portato a sperimentare sempre nuove tematiche che mi possono ispirare e far emozionare , come le creazioni di oggetti con la tecnica a cera persa in varie forme di arte e artigianalità .

Nasce a Bicaz il 25/05/1958. Si è laureato in scultura presso l’Accademia d’Arte ”Nicolae Grigorescu “ di Bucarest. E’ membro dell’Unione Artisti Professionisti della Romania. 1984-2001 Mostre salone nazionale annuale municipale e gruppo esposizioni triennali 2001... 2012 - Camera del Parlamento, Bucurest, Mostra Internazionale, Cannes-France, Tache Esposizione del gruppo ICR, Wien - Austria, Mostra del gruppo, Muzeul de Arta, Tg Jiu, Esposizione del gruppo, ICR, Wien - Austria, Brenart, Bruxelles, Art Sacra, Biblioteca Nazionale, Bucarest, Galleria Covalenco, Geldrop-Olanda , Il Portret, Galeria Artex, Rm Valcea, Mostra del Gruppo, Galeria Orizont, Bucarest, Temeiuri, Camera del Parlamento, Bucarest, Premi Cup Città Cannet “Le Mond de la Cultura e le Arti”, Cannes - 2012 Grande Medaglia d’Oro “Le Mond Cannes - 2010, Premio per la scultura, Biennale d’Arte “Ion Andreescu”, Award For Sculpture, Biennale “George Petrascu”, Cannes - 2012, grande medaglia d’oro “Le Mond de la Culture et des Arts” , Award Uap, “Le arti del fuoco”, Bucarest.


ION BURLACU

CRISTINA CAIMI

autoritratto con il cuore. - t.m. e olio su tela- cm 40x49

armony - resina e materia - cm 50x50

Nasce a Botosani nel 1954 in Romania. Si è laureato in pittura presso l’Università d’Arte Iasi. Dall 1992 e membro dell’Unione Artisti Professionisti della Romania. Ha una vasta attività espositiva nazionale e internazionale. E docente di discipline pittoriche e disegno al Liceo artistico di Bacau. Mostre personale1989 – Galeria “ Geneza “ Moinesti/1996, 1997 – Galeria “ AD – HOC “ Bc. / 2000 - BRD-Bacau /2005 – “Evadări posibile”-Galeria „Arta” a UAP Bacau / 2009 – “Arc Rotitor”- Galeria”Nouă” a UAP Bacău, 2016-,,Alcatuiri Dada,, ed altre numerose mostre nazionali e internazionali. Ogni oggetto , anche se banale o logorato dall’uso, grazie all’intervento dell’artista recupera la sua valenza estetica con accenti ora ironici ora poetici. Sue opere sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private.

Nata a Milano nel1970. Diplomata in grafica presso l’Istituto Europeo di Design di Milano. Dopo anni di insegnamento nelle scuole FSE, dedica la maggior parte del suo tempo alla pittura ed allo studio e sviluppo delle resine epossidiche nel campo artistico - decortaivo. E’ presente in numerose rassegne e mostre regionali. Partecipa con le sue opere a concorsi d’arte, rassegne e mostre collettive. La continua ricerca nell’espressività pittorica ha portato l’artista, negli ultimi anni, ad evidenziare e far emergere il disorientamento in una società nella quale non si riconosce. Nelle sue opere rappresenta un malessere o al contrario una piacevole saggia leggerezza, che solo avendo raggiunto la consapevolezza di sè, si riesce a scorgere nel quadro come in ciò che ci circonda. www.concolore.it


MARGHERITA CALIENDO

CARMELA CANDIDO

senza titolo - t.m. su tela e legno - cm 60x50

natura in colta - acrilico su tela - cm80x80

Margherita Caliendo è nata in Svizzera ad Affoltern am Albis Zurigo, nel 1965. Dopo gli studi superiori si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Torino. Nel 2000 ha collaborato alla creazione del Concept della Startup del “l’ Aquilone”, uno dei primi laboratori online d’arte e artigianato, nel quale ha sviluppato ricerche in vari campi, dalla maiolica alla pittura. Successivamente si è dedicata anche all’insegnamento, che le hanno permesso di avvicinasi a realtà variegate e impegnarsi in attività legate al sociale, senza mai abbandonare le ricerche in campo pittorico e presenziando a mostre ed eventi. Il Biennio di Specialistica in pittura del 2015, presso l’ Accademia di Belle arti di Torino, l’ha avvicinata alle ricerche contemporane. Margherita Caliendo attualmente insegna storia dell’arte e lavora presso il proprio laboratorio d’arte.

Ha conseguito il diploma di maestro d’arte nella sezione ceramica e l’abilitazione all’insegnamento di educazione artistica; è docente d’arte della tessitura e decorazione pittorica. La sua poliedricità sta anche nel fatto di riuscire a mettere a diposizione il suo talento artistico anche per attività come il teatro, nel cui ambito ha ricevuto numerosi riconoscimenti per aver creato scenografie e costumi. La promozione di attività pittoriche e creative: questo è l’intento dell’Associazione Aisthesis fondata dalla stessa Carmela Candido. Molfetta, Trani, Mottola, Barletta e Foggia sono le città a noi più vicine che hanno conosciuto la sua arte, passando per altre città d’Italia come Torino, Milano, Roma e Ferrara per finire a città estere quali New York e Dallas. Grande attenzione riserva nelle sue opere alla donna, emblema di grazia e bellezza, di sentimenti dolcissimi e di esperienze di vita caratterizzate anche da laceranti interrogativi.


ANTONELLA CATINI

TOMMASO CUNEGATO

dimenticate le carezze - t.m. su tela - cm 80x100

senza titolo - lio su tela - cm 110x140

Nasce a Pisa, ma vive e lavora a Roma. Artista, laureata in architettura, durante il suo percorso formativo ha costantemente coniugato gli interessi per lo spazio, la forma e la percezione visiva con la ricerca pittorica. L’iter artistico, fortemente caratterizzato da un’estrema libertà espressiva, ha dato luogo a serie differenti per tecnica e struttura. Lavora sul colore e la materia pittorica componendo forme e segni, attraverso un processo di sovrapposizioni e sconnessioni. Le tracce e le impronte lasciate sulla materia alludono ai percorsi e alle stratificazioni della psiche e si costituiscono come metafora di contenuti della contemporaneità. In molti suoi lavori la dimensione spaziale è spesso rarefatta, mentre domina il colore che diviene veicolo di intensa esperienza sensoriale. Le opere più recenti affrontano la tematica del paesaggio urbano e della percezione del movimento e della velocità. Numerose le sperimentazioni con la scultura, la grafica e l’arte digitale.

Tommaso Cunegato nato a Thiene VI. 08/08/1988. Nel 2009 conseguimento diploma di liceo artistico “A. Martini” di Schio. Nel 2016 conseguimento diploma di laurea magistrale presso accademia di belle arti di venezia con voto 110. -2017- partecipazione con un’opera (senza titolo, olio su tela 171x 134 cm.) al video musicale “la rabbia” di Samuel, ex cantante “Sub Sonica”. - 2016 partecipazione ad esposizione nella sede di atelier 3+10 a Mestre -2016: - partecipazione ad esposizione presso la mostra “il vizio di dipingere” presso palazzo Fogazzaro Schio (VI). -2015: - assistente all’istallazione sonora di marina abramović “ten thousand stars”, per la mostra proportio a palazzo Fortuny di Venezia, sotto la direzione di Axel Vervoordt. d’arte contemporanea Cà Pesaro di Venezia. Vive e lavora a Venezia.


CARLO FEBBO

BENEDETTO FERRARO

Serie “le tavole” - cm70x50 bordo 5 cm

società contemporanea

Febbo nasce a Torino, ventenne si trasferisce in Friuli Venezia Giulia e successivamente in Veneto nella provincia di Venezia ove tutt’ora risiede. Il suo percorso artistico inizia molto presto con il disegno di ritratti e paesaggi a china e sanguigna, per poi appassionarsi alla pittura negli anni successivi. Alla fine degli anni ‘80 comincia a dipingere paesaggi, luoghi desolati, malinconici ed elementi naturali, il tutto ad olio; dai primi anni del 2000 utilizza i colori acrilici. Un rapporto sensibile e costante con la pittura, che perdura da più di 30 anni. L’artista coglie dagli elementi naturali il tema della vita come passaggio, ciclo e continua trasformazione. Opera in modo apparentemente figurativo, ma gli archetipi costanti che propone ci inducono ad una lettura simbolica ed astratta del colore, della forma e della struttura delle sue tele.

Benedetto Ferraro nasce il 9 luglio del 1983 a Maratea (PZ). Frequenta gli studi presso l’Istituto Statale D’Arte di Cetraro (Cs),diplomandosi nel 2003 come Maestro D’Arte Applicata , sezione ceramica .Frequenta gli studi presso l’Istituto Statale D’Arte di Cetraro (Cs),diplomandosi nel 2003 come Maestro D’Arte Applicata , sezione ceramica . Un approccio lavorativo diretto dopo gli studi ,fu l’esperienza come docente in un corso di ceramica presso il carcere circondariale di Paola (Cs).Nel 2009 apre un piccolo laboratorio “Terrenotrie” a Tortora Marina (Cs).Inizia cosi sperimentando e seguendo i suoi istinti la sua vera arte verso la ceramica .Nella sua ricerca una svolta decisiva arriva dalla scoperta del Gres , ad ogni nuova opera si formava un tassello del suo percorso artistico. Attualmente continua la sua attività alternando alla ceramica la fotografia in una continua ossessiva ricerca partecipando a vari eventi di ceramica in Italia .


GINA FORTUNATO

DANIELA GILARDONI

elucubrazioni - acrilico su tela - cm 50x50

noi tre in cammino - mosaico di vetrofusioni e ossidi- cm 80x60

Gina Fortunato nasce a Spinazzola (BT) nel 1964. Si forma all’Accademia di belle arti di Bari, frequentando il corso di scenografia. Nel 1990 si trasferisce a Vignola (MO), dove apre uno studio di pittura facendone un mestiere per la vita, dopo aver lavorato per anni nel pubblico impiego. Le sue opere sono tutte segretamente legate da un unico intento: offrire al visitatore la possibilità di un itinerario spirituale in cui si ritrovano i colori dell’anima, dettati da un linguaggio personalizzato ed inconfondibile, frutto di un mondo interiore di raffinata sensibilità. Passando da uno stile di ispirazione classica, dove ha potuto sperimentare le diverse tecniche pittoriche, la Fortunato negli ultimi anni ha maturato una dimensione artistica di tipo astratto, dettata dalla forza dell’interpretazione dei pensieri e degli atteggiamenti della vita, cogliendone la vera essenza: il valore dei sentimenti.

Nel ‘79, dopo anni di lavoro nel sorgente mondo dell’informatica, scopre e s’innamora del vetro, e inizia la sua ricerca e sperimentazione. Usa tutte le tecniche della vetrata istoriata. Per 17 anni crea i suoi vetri d’arte nello studio di Milano e nel ‘96 lo apre a Pavia. La sua esigenza di plasmare mettendosi alla prova con la materia la stimola indifferentemente alla creazione di opere figurative, concettuali o informali, nella continua esaltazione dell’antica arte del vetro nei suoi elementi costitutivi: il colore, in rapporto con la luce”, in trasparenza e riflessione. La ricerca la porta sempre più a dare spazio all’arte pura, sperimentando tutte le tecniche di assemblaggio o fusione del vetro, con inclusioni materiche, sino alla recente di foto/grafica a fuoco. L’originalità delle cromie è frutto dell’autonoma produzione dei vetri che utilizza nelle fusioni. E’ membro direttivo della ass. “Casa delle Artiste” che gestrice il Museo. “Casa delle Arti Alda Merini”. Fa parte dell’A.L.A.V. di Pavia e dell’ass. Arte del XXI Secolo di Savona. Il suo studio è “Botttega d’arte in Pavia”.


NICOLE GRAMMI

PIERO LO PRESTI

unnamed 2 - scultura in ceramica

Attraversami il cuore - cm80x180

Nicole Grammi – E’ per curiosità che ho avvicinato la ceramica… Inguaribile curiosa e sin da piccola alla ricerca del mezzo ideale per esprimermi, dopo la scuola d’arte ho lavorato in un laboratorio di scultura ceramica. E’ le che ho avuto modo di creare, sbagliare, sperimentare con il più alternativo dei materiali, la terra, da cui tutto è stato generato e in cui stanno tutte le dorme possibili, in attesa di essere rivelare. La terra è per me tabula rasa, pagina bianca, sulla quale scrivere ricordi, suggestioni, pensieri, strutture compresse e armoniose, liberando cosi ciò che la voce non riesce a dire e il pensiero ad esprimere. Le parole come gioco, stimolo, mantra ossessivo che chiarisce i pensieri, mela paper clay, porcellana a carta, traslucida e delicata, ma forte e preziosa; mi portano a stringere legarmi con persone affini a me, con le quali condivido passione, follia e ricerca.

Creativo e visionario dell’arte, Piero lo Presti vive e lavora a Milano dove ha appreso, fin da giovane età, le più varie tecniche del “fare arte”. La sua formazione non è stata tanto accademica quanto pratica, soprattutto vivendo e lavorando a stretto contatto con artisti di alto livello. La prima esperienza collaborativa che lo ha profondamente arricchito è stata nel periodo in cui ha lavorato con Dario Fo, quando ha potuto attingere dall’immensa conoscenza dell’attore, apprendendo così l’uso dei più diversi materiali utili in campo scenografico e sperimentando originali tecniche pittoriche. Il cammino artistico di Lo Presti passerà anche per il Teatro alla Scala, dove lavorerà per sei anni, vivendo e respirando la magia del teatro e approfondendo ancora le sue conoscenze sugli allestimenti scenografici e le reinvenzioni di ambienti. I suoi lavori rappresentano l’energia in movimento nello spazio, tra cielo e terra, e tra l’interno e l’esterno di noi stessi, poiché tutto è collegato: i suoi quadri ci rammentano che “tutto è uno”.


MIRCEA RASVAN CIACARU

SANTO NANIA

Mircea Rasvan Ciacaru- Azzimo - olio. su tela- cm 71x71

senza titolo - t. m. su tela - cm 60x50

Artista visuale, Nasce a Cluj il 9 luglio, 1946. Si è laureato in pittura presso l’Università d’Arte Timisoara. E’ membro dell’Unione Artisti Professionisti in Romania. Mircea propone una struttura di grande fascino, al cui interno mischia con maestria tradizione e ricerca contemporanea affidando alla bellezza, all’impostazione geometrica come contenitore, i codici di un alfabeto filosofico antico e un po’ misterico. L’Artista esplora la complessità della condizione umana , il labirintico groviglio della nostra interiorità , fino a giungere a relativizzare la centralità dell’ Io nei processi della conoscenza e della creazione , aprendo la strada alla ricerca dell’essenziale che tende alla dimensione originaria delle cose dell’ essere umano. Più di cento mostre collettive, biennali e simposi. E’ stato eletto Artista dell’ Anno 2015-UAP Neamt – Romania, Premio per l’Arte assegnato a personaggi prestigiosi della Cultura “ Nemteana”. Le sue opere sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private.

Santo Nania, pittore di formazione figurativa, ha frequentato il Liceo Artistico e la scuola d’Arte del Castello Sforzesco di Milano, ha sempre trattato immagini che emozionalmente sentiva di rappresentare, con l’associazione di tecniche e valori di ricerca che accompagnano la sua scelta di vita, cioè quella di vivere questo mondo misterioso che è l’Arte con lo studio e la ricerca che porta a valorizzare quei valori di interpretazione che danno all’Artista un DNA individuale.Il Pittore Santo Nania, Presidente e Insegnante di Disegno e Pittura presso l’Associazione creata da lui nel 1980 e denominata “Antonello da Messina”, in memoria del grande pittore Siciliano, con sede in via Della Vittoria, 44 a Legnano, con scopi e finalità culturali.Negli ultimi 25 anni ha scelto di percorrere la Pittura Informale, come mezzo di espressione e di interpretazione altamente individuale, dove la propria libertà interiore viene messa in risalto dal segno, dal gesto e dalla ricerca coloristica che ogni volta riesce a mimetizzare il tuo stato d’essere.


ALEX OGNIANOFF

ANTONIO PERILLI

Trasparenze 2016 - olio su tela - cm 60x30

un mondo nuovo - olio su tela - cm100x100

Di origine bulgara, da sempre a Torino, Alex Ognianoff si è formato al Liceo Artistico dell’Accademia Albertina sotto la guida di Mauro Chessa, Sergio Saroni, Renzo Regosa e poi con Raffaele Pontecorvo. Creativo a Torino Esposizioni, si ricordano in particolare le locandine del Palaghiaccio del 1969 e “in vacanza siamo tutti bambini…” del 1975. Art Director al gruppo G illustra nel 1980 il manifesto per la birra Wuhrer: “La birra è fatta, facciamo gli italiani”. Insegnante di figura disegnata al Liceo Artistico di Ivrea e di Iillustrazione all’Istituto Europeo di Design, ha contemporaneamente sviluppato un’intensa attività di ricerca espressiva ed espositiva.in quarant’anni di esperienze, il suo discorso ha trovato significativi punti di riferimento nelle mostre a partire dal debutto alla galleria “Il Ponte” nel 1964, alla galleria “Cassiopea” e da “Quaglino Incontri” a Torino, alla galleria “Borgo Pinti” di Firenze e alla galleria “10” di Padova.

Nato nel 1953 nel Comune di Cermignano (TE). E’ laureato in Architettura e successivamente ha conseguito il diploma di laurea in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, con il massimo dei voti e lode. Attualmente insegna Progettazione, Storia dell’Arte, Tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica, pres-so l’Istituto Statale di Istruzione Superiore “Leonardo da Vinci” di Cologno Monzese (MI). L’Arte è sempre stata la sua passione, dedicandosi sia allo studio e approfondimento teorico che all’attività artistica, iniziata fin da ragazzo, partecipando con i suoi lavori a rassegne d’arte e sperimentando continua-mente nuove tecniche, nuovi materiali, nuove forme espressive. Ma è negli anni novanta che le sue presenze in manifestazioni pubbliche si sono fatte più assidue, esponendo in numerose mostre personali, collettive e rassegne d’arte.


MICHELE REVELLINO

ALESSANDRO ROSSI

Stella - Olio e resine su polistirene - cm42x34

distorsione spazio-temporale - t. m. - cm 80x100

Nasce a Torino il 23/06/1962. Inizia negli anni 80’ un percorso artistico in una Torino giovanile in fermento che guardava alle influenze Punk inglesi e alla nascente New Wave con i primi lavori di collage e acrilici su cartoncino atti a rappresentare la sua visione della realtà, riutilizzando oggetti recuperati e decontestualizzandoli in un amalgama di colori e sensazioni. Affascinato da tutte le avanguardie e dai graffitisti americani, Basquiat in quegli anni stava emergendo con la sua pittura colorata e violenta come le strade della grande mela. Nascono così negli anni 90 le tele elaborate al computer con l’utilizzo degli smalti industriali del silicone, ai sugheri per arrivare nell’ anni 2000 ai poliuretani e l’utilizzo degli ink jet, miscelati con ricercata tecnica ai materiali tradizionali della pittura, acrilici e oli, in una continua aspirazione della rappresentazione emozionale in chiave artistica anche attraverso quei materiali che sono i testimoni del nostro tempo.

Nasce a Milano nel 1953, dove consegue il diploma di maturità classica. Nel 1988, dopo aver scoperto e ammirato le opere di un suo amico artista, sente nascere dentro di sé la spinta a dedicarsi egli stesso alla pittura. Si indirizza subito verso l’informale, sentendo questa poetica più adatta all’espressione delle proprie emozioni. Le sue opere, dapprima su tavola e successivamente su tela, sono caratterizzate da largo uso di strati materici con l’inserimento dei materiali più vari. Nel 1989 , prima personale presso la galleria Il Porticciolo di Luino (VA). Ha partecipato a diverse mostre; fra le più significative: Galleria Zamenhof di Milano, le varie edizioni del concorso “Premio il Segno” (2009-2013), mostre del “Progetto Post –Avanguardia” al Castello Estense di Ferrara, Castello Malaspina di Massa e al Castello Carlo V di Lecce, la personale “Salendo i gradini dell’arte” a Milano (2010). E’ inoltre presente in diverse pubblicazioni; oltre che in numerosi cataloghi di mostre, anche sul volume Ed. Giorgio Mondadori “La materia è il colore” (2010). ”. Vive e lavora a Milano.


SANSON ADRIAN VALENTIN

RENZO SBOLCI

Adrian Valentin Sanson - Finestra - acrilico su tela- cm 60x60

essere n.4 - t.m. su legno- cm 70x85

Nasce a Deva il 1955. Laureato in pittura presso l’Università d’Arte e Design “Ion Andreescu” di Cluj Napoca. Dal 1990 e membro dell’Unione Artisti Professionisti della Romania. 1978 - 1988 partecipa a tutte le mostre nazionali – sala Dalles – Romexpo - Temeiuri a Bucarest. E docente di discipline pittoriche e disegno al Liceo artistico di Deva. Mostre personale: Iasi(1978,2006);Bacau (1984);Galeria “Eforie” Bucurest (1989);Timisoara(200 8,2009);Deva(dal1980 al 2008); e in altre città.. Mostre in Finlanda(1981);Bruxelles(Belgio-1990);Ambasciata Romaniei(Franta-1990);Grenoble(donatione, tre opere) 1994,1998 Arras(Franta);Barcelona(Spagna);Arte xpo NewYork(2014-2015). Sue opere sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private. Museo d’Arte Deva;Bacau, Bucuresti, Sibiu, Arad, Iasi,s.a. A estero:Francia, Holand, Belgium, Germania, Austria. Lavoro di restaurro:Prefettura e Consilio Regionale Gorj(Tg.Jiu) 1989.

Il percorso artistico di Renzo Sbolci, nato a Livorno nel ‘47, si è sviluppato a partire dagli anni ‘70 e, tranne un breve inizio nell’area figurativa ispirata all’opera pittorica di Giorgio Morandi, subito si è indirizzato verso la pittura gestuale e materica col rifiuto totale del conoscibile e la ricerca di forme che avessero carattere simbolico, archetipico. Forme che dovevano vivere in un spazio nuovo privo di connotazioni prospettiche, spazio fluido in espansione oltre i limiti della tela. Viene di conseguenza che lo Sbolci non guarda al mondo esterno ma indaga nelle profondità ancestrali del proprio io e dell’Anima. Dalla fine degli anni ‘90 abbandona il supporto tela per il legno che gli permette di creare forme più libere fatte di pieni e vuoti. Dagli inizi del 2010 infine anche l’abbandono dei materiali classici quali smalti e vernici e dello strumento tipico della pittura, il pennello, a vantaggio delle matite e dei pastelli cerosi che permettono un maggiore contatto tra il legno e la mano.


Centro Culturale ARIELE - Edizione 2017


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