Linguaggi pittorici in dialogo 2 6 ottobre 2016
Corso Casale, 85 - Torino - Tel. 011.20 73 905
Linguaggi pittorici in dialogo 2 La mostra “Linguaggi pittorici in dialogo 2” evidenzia il senso racchiuso dal titolo dell’esposizione, ossia il “dialogo” che intreccia le due sezioni secondo cui è organizzata la rassegna in programma. Infatti saranno aperte due comparti pittorici, l’uno dedicato ai linguaggi astratto informali e l’altro occupato da quelli figurativi. Sono ormai lontani i tempi durante i quali questi diversi generi espressivi entravano, negli anni ‘70 del novecento, in collisione tra loro registrando una netta dominanza delle opere astratto-informali, Quel dibattito acceso è ormai ampiamente superato tanto da permettere addirittura contaminazioni fra i diversi generi all’interno di uno stesso quadro. Le due sezioni, di cui quella figurativa è la più ricca per numero di opere, sta a dimostrare la situazione attuale caratterizzata da una fertile convivenza dei generi al cui interno si collocano anche i nuovi lavori espressi dalla giovane arte digitale.
Centro Culturale ARIELE
Corrado Alderucci Nato ad Avola (SR) nel 1946, Corrado Alderucci vive e lavora in via Giacomo Balla 1/a a Torino, dove ha frequentato negli anni Sessanta il Liceo Artistico «Vittorio Veneto», sotto la guida di Raffaele Pontecorvo, e, successivamente, i corsi serali ENALC per cartellonistica e grafica, allievo di Pippo Bercetti. Dal 1966 partecipa alle mostre e concorsi organizzati dalle Associazioni «Andrea Zerbino», «Arte Città Amica», «Galleria Europa», «Arte Totale», «Piemonte Artistico Culturale». Ha esposto al Circolo Ufficiali di Torino, Fiera Milano, Castello di Moncucco, Palazzo Salmatoris a Cherasco, 54° Biennale di Venezia Padiglione Italia Torino, Palazzo Lucerna di Rorà Bene Vagienna, Paratissima Torino, Ecomuseo del Freidano Settimo Torinese, Centro Incontri Regione Piemonte, Galleria20 Torino. Testi critici: V.Bottino, M.Rocca, M.Centini, G.Milani, S.Greco, G.G.Massara, G.Folco, F.Legger, E.Papa. S.Ferrara, A.Oberti. Le matite, le barchette di carta proposte dall’artista nei suoi più recenti lavori, si manifestano come segni di un universo di disarmante semplicità, sono le testimonianze di un passato, le tracce di quell’uomo faber che rappresentava attraverso la sua operatività manuale, l’ancestrale pulsione umana al conoscere attraverso l’esperienza. Il modello conoscitivo contemporaneo passa attraverso una percezione virtuale della realtà, la simulaziome elettronica esclude le mani dal processo dal fare e produrre. L’artista propone la matita come simbolo e archetipo, il medium tra l’immaginazione e l’azione creativa. Alcune opere di Alderucci testimoniano come continuamente il suo “io” si sovrapponga a pensieri differenti talvolta più drammatici, altre più solari. Si creano dunque simbologie geometriche create trascendendo la realtà e immergendo la propria anima in un vortice di forme scomposte, che richiamano soggetti come la casa, la matita, un profilo di un uomo.
il giorno riposa - 2013-olio su tela - cm 40 x 80
mail: corrado.alderucci@asa-pro.it cell. 393.17 16 518 siti: https://artavita.com/artists/2320-corrado-alderucci
Adriano Barbieri
figura distesa - 2016 - incisione olio su zinco - cm 70 x 50
L’opera di Barbieri è introspezione, ricerca di un momento evocativi, trasmissione di un sentimento che in lui si attua pienamente e trova rispondenza nella particolare e ieraticafigura del Cristo dolente. Gli elementi compositivi ci appaiono q uali forme plastiche collocate saldamente nello spazio e ciascuna di esse trova nel vuoto circostante la possibilità di affermarsi in tutto il suo lavoro. Angelo Mistrangelo
Per Barbieri l’operare sul piano artistico è azione necessitante, liberatoria, mezzo opportuno per esternare l’erompenza interiore; come tale è da intendere l’operazione primaria sulla dura lastra metallica (non come ricerca materica più originale), come tale è da recepire la situazione espressionistica dei suoi lavori. La strada imboccata mi sembra essere valida; i quadri sono stati accolti con interesse sia dal pubblico che dagli addetti ai lavori. Mario Contini
cell: 334.15 09 148
Ermanno Barovero
tramonto - 2016 -olio su tavola - cm 55 x 37
“...figlio dell’ultimo naturalismo novecentesco, Barovero recupera, come i suoi padri, il Seicento rembrandtiano, dei pigmenti applicati a pasta alta, densa e magmatica,a generare impasti per “slittamento”, sulla tela verticale,dei pigmenti e degli oli; ripensa, da un lato, al ritmo di tocchi e sfregazzi di certe sete velazquene, ma anche alla lividezza delle carni di sante e martiri” ( F. Fanelli) Galleria Carlina, 2001,Torino
Nella rapida successione dei colpi di spatola si libera il sentiero dell’intricato rincorrersi di una mediterranea vegetazione o acquista sostanza il cielo nelle stratificazioni cromatiche,atmosfere in divenire da cui filtrano suggestioni ottocentesche, da Constable a Turner a Bocklin. Il colore diventa sonoro.
Cantavenna di Gabiano - Via San Carpoforo 119 Torino - C.so Casale 95 - tel. 011-0604273
cell. 3470190377 mail: ermannobarovero@gmail.com sito: www.ermannobarovero.it
(C. Orlando) Galleria Prati, 2006,Palermo
Marco Barucci
conversazione - 2016 - olio su tela - cm 30 x 30
Marco Barucci nato a Torino nel 1976. Studia a Torino dove,dopo aver conseguito il diploma artistico,si iscrive all’Accademia Albertina che frequenta per alcuni anni con indirizzo scultura. Dal 1999 al 2008 segue l’attività di famiglia mai tra-
scurando la pittura, sua grande passione,che esprime soprattutto in lavori su commissione. Espone per la prima volta nel 2012 a Torino in galleria Davico, vive e lavora a Torino.
mail: marco.barucci76@gmail.com cell.: 334.78 40 257 sito: vai su facebook
Giorgio Billia
senza titolo - 2016 -serigrafia su metallo anodizzato - cm 80 x 62
Ha frequentato il liceo artistico e l’ Accademia di belle arti di Torino - insegna materie artistiche al liceo artistico “ A. PASSONI” di Torino. Mostre collettive e personali dal 1987 al 2014. ...le opere di Billia rivelano un’inquietudine categoriale che le rende sfuggenti, come del resto sono sfuggenti le sue immagini, costruite con particolari tanto eloquenti quanto evasivi, che colpiscono per la loro intensità, mai per la loro completezza. Questa continua indicibilità, questo continuo sottrarsi
non è un’esigenza formale. E’ un’esigenza mentale. Il problema di Billia non è tanto quello di superare i generi espressivi. E’ già stato fatto. Il suo problema è quello di suggerire contrasti e irriducibilità, anche avvalendosi dell’opposizione dei mezzi espressivi. Elena Pontiggia Vive e lavora a Rivoli (TO), cell. : 338.50 00 741. mail: giorgio.bil21@gmail.com
Ines Daniela Bertolino
nido 5 - 2016 - acrilico su tela - cm 70 x 70
L’artista del Silenzio s’inebria del sogno, ed allora lo spettatore che guarda un’opera fatta e costituita da linguaggi di silenziosi spazi, s’accosterà a quest’arte del racconto pittorico come a un paesaggio proprio, a un paesaggio interiore, a un paesaggio di contemplazione. Si pensi al cielo, a un cielo senza nuvole, a un cielo senza tempo, ove il silenzio non è mai vuoto, ma è soggetto a sé, anzi è insostituibile “voce” recitante. Nell’arte della pittura tutto ciò può assurgere a parabola pittorica, a parabola pittorica dello spazio, del tempo e della vita. Per Keats, tra i migliori cantori del Silenzio, con Leopardi e Rilke, il Silenzio è luogo di nutrimento spirituale. E spesso il Silenzio viene equiparato a un arresto del tempo (il tempo lento di Keats, appunto, ove si può fissare all’infinito un’urna greca) ed il pensiero del silenzio e dell’eternità prepara un pensiero di là del pensiero. Scriveva Rilke che un silenzio non
è mai solo, ma è costituito da infiniti silenzi che in esso si raccolgono. Così per noi, che anche recentemente scrivemmo del Silenzio (Fondazione Bosca, l’azione del silenzio, Canelli 1998), possibile “conversare” oggi con la pittura di Ines Daniela Bertolino. Allestita nei raccolti locali della Galleria Dantesca dei fratelli Fogola, editori in Torino da generazioni (a cui va riconosciuto il merito di continuare con dedizione la tradizione di abbinare la lettura dei libri all’arte, la poesia alla pittura), la mostra comprende quaranta opere recenti tra dipinti ad olio, acrilici su tela ed acquarelli. La tematica, o meglio la poetica, è una, che l’artista dedica alla Natura: il Silenzio, ovvero i silenziosi spazi del tempo. Le sue opere sono per noi altrettanti “paesaggi del silenzio”, ove i colori, estremamente meditati e sentitamente “interiori”, sono sostenuti dalla qualità di una indagine espressiva che, come annotava Angelo Mistrangelo in occasione della personale alla Galleria Fogliato 1998, “si stempera in un fare controllato”, avvertendo in essa una felice sintesi d’insieme. Infatti, se è vero che nella sua arte “calma e ponderata” la ricerca (per noi anche tecnica) è soprattutto determinata dalla soave e colta staticità riflessiva, è altrettanto vero che tale sua “filosofia” di vita e pensiero è in parte resa più espressiva e viva da una buona cultura, come dire, cultura “letteraria”, che ne corrobora, accende e rianima squisitamente, ma anche provocatoriamente, la luce. cell.: 340.67 71 992 mail: inesdanielabertolino@alice.it sito: www.inesdanielabertolino.it
Franco Bolzoni Diplomato al liceo artistico di Torino nel 74, un po’ di Accademia, un po’ di Architettura e tanta pittura. Nel 1977 inizio ad occuparmi di illustrazione e di grafica come free lance e come art director in importanti agenzie pubblicitarie. Nel 2006, riprendo la mia ricerca artistica, i primi studi, i primi tentativi, le prime garze colorate. Sono nati così i primi oggetti mummia, oggetti d’uso comune come una bottiglia, un libro, una fetta d’anguria, oppure animali, animali che mantengono la loro forma, la loro struttura, animali “vivi” che a tratti emergono dalle fasce che li avvolgono e li costringono. I curiosi e intriganti quadri mummia di Franco Bolzoni. Formatosi al Liceo Artistico, ha lungamente lavorato nel campo dell’illustrazione e della pubblicità come art director dell’agenzia Armando Testa, mentre alla fine degli anni Settanta ha allestito una personale alla Galleria Quaglino di Torino con opere classicamente figurative. Ora la sua esperienza si identifica con una ricerca intorno alle mummie, a un universo di immagini celate dalle fasce, a una realtà negata all’osservatore, ma sicuramente misteriosa e, talvolta, sottilmente inquietante: «Rappresentare un oggetto qualsiasi - suggerisce il pittore - da un animale ad una fetta d’anguria, senza mostrarlo nei suoi colori, nelle sue superfici e materiali, apre ampi spazi di libertà...». E’ la libertà dell’immaginazione che unisce la forma di un pesce verde a quella di una bottiglia blu o di una tazzina arancio. Così le scarpe dal colore oro, i sassi grigi, una stilografica e un libro aperto avvolto con strisce di tela, diventano altrettanti capitoli di un racconto che si snoda sulle pareti della galleria in una sorta di percorso tra immaginazione, sogno e affiorante struttura degli oggetti. In particolare, le composizioni di Bolzoni possono essere viste e «lette» come quadri-sculture estremamente essenziali, nitidi, caratterizzati dall’impiego del colore acrilico e dal poliuretano per formare l’immagine: «Desidero che in qualche modo siano vissuti ancora come veri e propri quadri e cerco
pesce appeso - 2016 - t .m. su tavola - cm
più che altro il gioco, l’ironia, il divertimento anche a rischio di apparire ingenuo». Non solo gioco. Perchè tra le opere esposte si nota l’opera «Aviaria gallina rossa»: un documento dell’angoscia che ha coinvolto la popolazione mondiale. Angelo Mistrangelo La Stampa 17-12-2007 cell.: 349.23 44 880 mail: info@francobolzoni.it sito: www.francobolzoni.it
Giosè Bonsangue
mi rifletti...ma non troppo - 2016 - t. m. su carta - cm 60 x 40
Giose’ Bonsangue e’ nata a Napoli nel 1962, vive e lavora a Napoli e Roma. Ha iniziato i suoi studi liceali presso il Liceo Artistico di Napoli. Nel 2008 ha conseguito sempre presso l’Accademia belle Arti di Napoli, il Biennio Specialistico in Scultura, entrambi con il massimo dei voti e lode. Dal 1995 al 1997 ha insegnato come docente incaricata per la Plastica Ornamentale nelle Accademie Belle Arti di Brera- Milano, Roma, Palermo e Napoli. Dal 1998 al 2005 ha insegnato quale docente ordinaria nelle secondarie di I° grado, dal 2005 ad oggi e’ docente ordinaria di Discipline Pittoriche presso le Istituzioni Scolastiche ad indirizzo Artistico e di Storia dell’arte. Nel 1996 espone per la “ I Annuale Accademie Europee “, per i docenti dell’accademia di Brera, Milano - poi in diverse collettive quali: 2007 “ Acciaio Amico” Maschio Angioino Napoli – Rassegna Internazionale di Scultura “ Liveri”- 2008 mostra collettiva “Il tempo Liberato”, Napoli - 2009 “ Bejing”, Galleria Arte e Pensieri , Roma – 2009 “Venere Mediterranea”, Napoli - “
Ut charta Artis, ass. Liart e Fondazione Afro, Roma - 2010 ”Comete e cori angelici, progetto di installazione permanente presso il Comune di Saracinesco, Roma – 2011 Mostra “Ultra Fines”, Maschio Angioino, Napoli – “MITRHA”,mostra permanente, Museo Archeologico di Santa Maria Capua Vetere , Caserta - 2012 ” Naturarte” I Luoghi della Musica, Installazioni nel Borgo di Fogliano, Latina - 2013 “ Naturarte”, Passaggio d’Inverno, Galleria Comel, Latina – 2014 Premio Comel Vanna Migliorin, Finalisti Spazio Comel Arte contemporanea – 2013 “INCENDIUM” PAN, Napoli. Tra le Mostre Personali, 2008 LIART, Casina Giustiniani Roma - 2012 “Trasparenze Solide”, Galleria MA, Napoli – 2013“Spazi Transitori” Galleria Arte e Pensieri, Roma – 2016 “ A Latere”, Palazzo delle arti di Napoli PAN . contatto 333.87 67 073 mail: bonsangue.giuseppina@email.it sito: vai su facebook
Marilena Bordin
riflesso - 2016 -olio su tela - cm 60 x 80
La semplicità sta nell’evoluzione dedicata costantemente alla ricerca ed interpretata con idee nuove.. questa è Mary Bordin. L’artista fa emergere le sue sensibilità verso la realtà che vive intensamente. La sua è una pittura spontanea che sorge da una necessità di dare corposità alle idee. Le opere sono ben bilanciate sia nelle forme sempre armoniche, che nell’accostamento cromatico, frutto di ricerca attenta e precisa. Lo studio del colore impone alla pittrice esperienze nuove con tecniche miste , con impasti plastici che offrono corposità alle opere. Le sue raffigurazioni ci invogliano a riflettere sui soggetti, sulla luce e sulle evocazioni che l’artista pone in ogni suo lavoro per immedesimarci nella sua realtà artistica,
capendone emozioni e vibrazioni. Docente d’arte G. Sorgato. L’artista ha esposto in tutta Italia e all’estero Germania, Austria, Spagna, Croazia, Inghilterra, Francia, Cina, Olanda, Giappone Le sue opere si trovano in permanenza alla Fondazione Campana dei Caduti di Rovereto, Ospedale Pediatrico di Padova, Palazzo della Regione di Trento, Alexander Museum Palace Hotel Marilena Mary Bordin Studio 10 Art - Piove di Sacco Padova contatto 3386180193 mail: marilena.bordin@alice.it sito: www.marybordinartist.blogspot.com
Enzo Briscese
Thyssen - 2008 tecnica mista su tela - cm70x70
Affiorano lacerti della memoria, nella pittura di Enzo Briscese. Affiorano, innanzitutto, la figura e la storia. E, di conseguenza, affiorano i miti e la filosofia, attraverso la rappresentazione figurativa della persona. E poi emergono, anche, codici numerici: assegnati a un immaginario fantastico (di forte potenza evocatrice in senso archetipale) e a progressioni algebriche che appaiono, in alcune circostanze, del tutto casuali - tuttavia, pur sempre, armoniche - e in altre situazioni rispondono, invece, a un calcolo preciso, sembra quasi desiderato, certamente ricercato, da parte dell’artista, il quale è come se avesse tutto prefissato dentro di se, nel suo immaginario e nel suo inconscio. Insomma, è come se le sequenze geometriche dei cerchi, dei triangoli e dei rettangoli- che l’artista crea sul piano prospettico dell’opera – rispondano a un preciso apparato geroglifico, tutto suo, che racconta: sia la complessità del pensiero razionale e sia l’insostenibile
leggerezza dell’individuo, attento a voler manifestare la sua fantasia e la sua immaginazione. E poi compaiono, pure, nei dipinti di Enzo Briscese: segni e simboli che sono descrittivi, in qualche misura, dello spazio sociale e relazionale, abitato dall’individuo contemporaneo. Da altri dipinti emerge, per di più, un urlo. È l’urlo di un individuo che pone come epicentro, ideale, della sua condanna sociale, la ruvidezza del nostro tempo. Un tempo che conosce solo l’inquieta complessità del vivere quotidiano; dentro spazi architettonici che sono chiusi, a filo di refe, in una dimensione urbana che stringe, che soffoca e che opprime. Una realtà, insomma, che è comunque da condannare e da mettere da parte, ricorrendo al sistema dell’immaginario fantastico: a tratti, ludico, giocoso e disimpegnato e a tratti, invece, serio, greve, misurato e continente. La forza visionaria di Enzo Briscese sta in tutto questo. Sta nella sua capacità di mettere insieme la figura e l’espressione astratta di un’idea. E poi, anche, nella sua abilità di far convergere la forma in un “tutto armonico” dove c’è spazio per il segno, per la linea e per il colore. Rino Cardone cell. 347.99 39 710 mail: enzobriscese6@gmail.com sito: vai su facebook
Anna Cervellera
lotta per la conquista - 2016 -olio su tela - cm 60 x 40
Nata a Monopoli il 1942 vive ed opera a Rivalta di Torino. Per il suo innato talento inizia a dipingere giovanissima con disegni a china, tempera e acquerelli che vengono apprezzati dai Dirigenti Scolastici. Trasferitasi a Torino con la famiglia, termina gli studi scientifici ma continua la sua passione artistica e non smette di sperimentare diverse tecniche pittoriche. Frequenta vari corsi di Scuola Libera del Nudo all’Accademia Albertina di Torino ed affina la sua pittura studiando i grandi dell’Impressionismo e osservando da vicino l’operato di vari maestri quali, tra gli altri, Carena, Albano e Soffiantino. Nel 1985 l’incontro con il Maestro Pietro Annigoni le
imprime quella certezza del segno e del colore rafforzando il suo modus espressivo. Con l’ausilio costante di una passione supportata da una ammirevole alacrità lavorativa, dal 1980 si è gradatamente imposta per una caratterialità stilistica, in virtù della quale può vantare una serie consistente di presenze in Mostre e Rassegne in Italia ed all’Estero, accompagnate puntualmente da riconoscimenti e da significative affermazioni. cell. 347.46 22 341 mail: anna.cervellera@libero.it sito: www.annacervellera.net
Francesco Di Martino
gallo- 2015 - ceramica - cm
nato a Caltagirone, la Faenza della Sicilia, frequenta l’istituto d’arte per la ceramica conseguendo il titolo di Maestro d’Arte. Trasferitosi a Torino si iscrive all’accademia Albertina e ottiene il diploma in discipline plastiche seguito dallo scultore artista Sandro Cerchi. Si impegna nell’insegnamento d attività artistiche nelle scuole dell’obbligo di 1° e di 2° grado. Da anni si dedica alla ceramica sonora.
Ha partecipato a molte manifestazioni, mostre collettive e concorsi nazionali riportando lusinghieri successi. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private, vive e lavora a Torino dove tiene corsi di ceramica. cell. 340.66 88 690 mail: fp.dimartino@yahoo.it
Elisa Filomena
piccolo volto - 2015 - acrilico su tela - cm 50 x 50
Laureata in Pittura all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino nel 2002. Nell’anno in corso ha partecipato alla collettiva curata da Vera Agosti “ Sii bella e stai zitta” a Roma, presso Interno 14, e alla collettiva “Animals” alla Galleria Civica di Arte Contemporanea Filippo Scroppo di Torre Pellice. Nel 2013 espone alla Galleria De Chirico Arte Contemporanea di Torino con la mostra collettiva “Ordo Amoris”. Nel 2013 espone a Palazzo Mathis di Bra alla mostra “Il gioco nell’arte e dell’Arte” Arte in Piemonte dal Novecento ad oggi a cura di Gianfranco Schialvino e al “Premio Reviglio” a Cherasco, Cuneo. Nel 2012 espone alla collettiva “White Box” a cura di Giuseppe Biasutti presso la Fondazione Amleto Bertoni di Saluzzo. Nel 2011 è uno degli artisti invitati da Vittorio Sgarbi per il Padiglione Italia alla 54° Biennale di Venezia Regione Piemonte. Nel 2009 espone alla tripla personale
alla Galleria Davico di Torino nella mostra “Ritratti”, insieme a Sabatino Cersosimo e Davide Loi. Nel 2003 ha vinto il primo premio della Borsa di Studio Alida Epremian, nel 2004 il terzo Premio di Pittura Cesare Pavese e nel 2008 il Premio di Pittura Matteo Olivero. Selezionata in numerosi concorsi tra cui il premio biennale Carlo Bonatto Minella nel 2011, e negli anni 2004, 2006 e 2008 al Premio Carlo Dalla Zorza tenuto dalla Galleria Ponte Rosso di Milano, di cui vince il secondo premio nell’edizione 2004. Alcune sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private, tra le quali la Collezione Permanente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo. cell. 340.79 02 706 mail: elisa.filomena@gmail.com sito: vai su facebook
Marilisa Giordano
lacerazione chic - 2008 - smalto e olio su tavola - cm 80 x 83
Nasce a Vinadio nel 1980 e risiede a Boves (CN). Figlia d’arte del padre Tullio, si laurea con lode all’Accademia di Belle Arti di Cuneo, allieva del maestro Antonio Carena, attualmente professa nel settore della pittura. Mostre principali: FreeZone (TO); La grafica internazionale da Picasso e Dalì a Schifano e Lodola-Le salon d’art Alpi Cozie Marittime (CN); Iside Contemporanea (BN); Salon des Refuses Art Urban Parking (CN); Arte, Moda, Musica (TO); Ulisse‘69 (SV); Premio Arte Roma, Roma. Conta diversi premi e pubblicazioni: Premio città di Alba (CN); Milleniumla rinascita (TO); International Contest 2014 (GE);
The Artist Roma; Rassegna d’arte emergente3 (SV); WAB (CN). Con la sua pittura ad olio e smalto su tavola rappresenta, attraverso l’anonimato delle figure femminili, l’universalità dei sentimenti, delle paure e dei desideri che si generano sul confine tra la realtà tangibile e l’ignoto; dei portali “oltre” i quali sbirciare cell. 348.74 62 349 mail:marilisarte.g@libero.it sito: www.marilisagiordano.it
Francesco Italiano
Si è diplomato al Liceo Artistico di Torino alla fine degli anni sessanta in un periodo turbolento ma ricco di elevate aspirazioni sociali e culturali .In tale periodo le cattedre della scuola di via Accademia Albertina erano occupate da nomi che , negli anni futuri avrebbero contrassegnato lo scenario dell’arte pittorica torinese , personaggi dei quali Francesco ne può vantare la frequentazione e gli insegnamenti . Tra questi ricordiamo Chessa, Carena , Sciavolino , Casorati , Tabusso , Viano , Paulucci . Ha frequentato per alcuni anni la facoltà di Architettura con uno spiccato interesse per la sociologia urbana e i conseguenti problemi architettonici legati allo sviluppo industriale della città. Tutto ciò fu utile al consolidamento della sua cultura e alla sua impostazione scientifica , rafforzando e completando la sua “ coscienza del sociale “ . I colori sono forse preferiti ai giocatoli e Francesco sin da piccolissimo scopre il piacere della comunicazione attraverso il disegno e la pittura L’arte di Francesco Italiano si caratterizza per i suoi profondi e sentiti significati sociali con sofferta attenzione verso le complesse e apparentemente irrisolvibili problematiche sociali dell’ambiente e della salvaguardia dei valori umani ed universali .. Una pittura a volte inquietante , densa di simboli e riferimenti di denuncia , con toni coloristici e chiaroscuri forti e cupi e grandi contrasti apparentemente pessimistici che presentano sempre e comunque squarci di apertura alla speranza. Ma Francesco ama sopratutto la sperimentazione e i suoi lavori sono particolari come tecnica e impostazione e quindi “ riconoscibili “ . Non ama fossilizzarsi in un unico percorso pittorico . Concettualmente ama inviare un messaggio di impatto che stimoli l’osservatore a vivere e interpretare in modo personale le immagini proposte con
il valore della vita - 2014 - t. m. su tela - cm 83 x 83
lo scopo non celato di educare a superare l’immagine e autonomamente andare “ oltre “ , attraverso la fantasia , il sogno , la favola , la poesia , elementi colpiti ormai da “ atrofia “ , appiattimento e azzeramento delle menti che vivono questo nostro nuovo “ medioevo “ che caratterizzano la storia del nostro tempo nel corso della sua sperimentazione ha creato serie diverse di opere che vanno Dal figurativo all’informale e al concettuale.... Tra questi gruppi di opere ricordiamo: Il “favolismo filosofico, Disastrazioni
cell. 339.14 04 418 mail: italoulisse50@alice.it sito: vai su facebook
Marco Longo
paesaggio urbano - 2016 -olio su tela - cm 55 x 60
Nato a Torino il 27/11/56. insegna disegno e pittura presso lo studio” Ricerche Visive di Torino” Diplomato al liceo artistico, ha frequentato l’Accademia Albertina, diplomato alla “scuola Internazionale di grafica”a Venezia. Nel 2004 riceve il 1° premio concorso pittura “Città di Novara” Longo propone immagini di città plumbee e oscure, che riflettono le strade vuote e silenziose nell’asfalto bagnato dalla pioggia, nell’acqua delle pozzanghere, nei vetri dei palazzi. Anche le luci dei fari delle automobili, unico elemento che suggerisce la presenza dell’uomo, sono opache e avvolte nella nebbia. Il
mondo urbano che viene evocato è umido,silenzioso, malinconico e ha un ‘unico colore: il grigio. Eppure non è una pittura ferma e monocorde: le tracce lasciate dalle pennellate sicure e compatte, le mescolanze dei toni (dal nero al grigio perla) illuminate dai gialli, la lucentezza dei riflessi trasformano le immagini in superfici specchianti dentro le quali entrare e ritrovare i propri spazzi quotidiani. cell. 339.26 69 414 mail: longo.m@aruba.it sito: vai su facebook
Anna Maria Moretto
nostalgia - 2016 - olio su tela - cm 80 x 60
Nata ad Aosta nel 1952, inizia come scultrice nell’ambito dell’artigianato valdostano di tradizione nel 1994. Partecipa alle rassegne organizzate dalla Regione Valle d’Aosta (Fiera di Sant’Orso, Mostra Concorso) riscuotendo consensi e premi. Nel 2010 ha esposto alla Maison du Val d’Aoste a Parigi nella mostra “Au coeur du bois”, organizzata dalla Regione autonoma Valle d’Aosta. Da qualche anno dipinge cercando di indagare l’uomo, la sua psicologia e per questo si interessa alle persone, ai volti e ai corpi. Nel realizzare le sue opere si spinge oltre lo scopo che si prefigge il ritrattista, cioè la somiglianza del soggetto. Infatti,
nelle persone che raffigura vuole cogliere le passioni, le voglie, ma anche il disincanto, la noia e l’incapacità di sentirsi in comunione con gli altri. I soggetti esprimono una sorta di straniamento, di chiusura in se stessi. I suoi quadri sono stati esposti nel 2014 nella personale “Noi” alla Galleria San Grato di Aosta e nello stesso anno a Paratissima. cell. 331. 74 44 366 mail: annammoretto@yahoo.it sito: vai su facebook
Alex Ognianoff
il futuro di Sant’Agostino - 2012 -olio su tela - cm 80 x 80 ”Giardino Modicano” 45x60 olio su tavola
Di origine bulgara, da sempre a Torino, Alex Ognianoff si è formato al Liceo Artistico dell’Accademia Albertina sotto la guida di Mauro Chessa, Sergio Saroni, Renzo Regosa e poi con Raffaele Pontecorvo. Creativo a Torino Esposizioni, si ricordano in particolare le locandine del Palaghiaccio del 1969 e “in vacanza siamo tutti bambini…” del 1975. Art Director al gruppo G illustra nel 1980 il manifesto per la birra Wuhrer: “La birra è fatta, facciamo gli italiani”. Insegnante di figura disegnata al Liceo Artistico di Ivrea e di Iillustrazione all’Istituto Europeo di Design, ha contemporaneamente sviluppato un’intensa attività di ricerca espressiva ed espositiva. in quarant’anni di esperienze, il suo discorso ha trova-
to significativi punti di riferimento nelle mostre a partire dal debutto alla galleria “Il Ponte” nel 1964, alla galleria “Cassiopea” e da “Quaglino Incontri” a Torino, alla galleria “Borgo Pinti” di Firenze e alla galleria “10” di Padova. In seguito suoi lavori sono stati inviati alla 3^ Biennale d’Arte Sacra a S. Giovanni Rotondo, alle gallerie torinesi “La Cittadella”, “Nuova Albertina”, “Promotrice delle Belle Arti, “Raduno Pittori Piemontesi ad Amalfi”, “Davico”, “Studio Laboratorio”, “Berman” e “Spazio Arte Vergnano“ a Chieri. cell. 348.40 33 176 mail: alex.ognianoff@vodafone.it sito: vai su facebook
Lucia Ragusa
giardino Modicano - 2016 -olio su tavola - cm 60 x 45
Il racconto di Lucia Ragusa è netto, le sue energie e delicatezze hanno confini improvvisi, una forma intellegibile e apprezzabile, che subordina la comprensione ad una prospettiva che guida il nostro sguardo. I suoi giardini dall’ordito luminoso sono spazi sconfinati invasi da colori soffusi, dove le regole di una descrizione ordinaria si misurano, cedendo, con l’ efficacia di una composizione inusuale, costruita sul principio dell’sottinteso e del particolare. Ellissi decise che rappresentano il giusto contrappunto di una pittura che non definisce ma allude, una coscienza di selezione che frammenta la retorica figurativa suggerendo una qualità emotiva accogliente dentro la quale ci si muove carichi di suggestioni e stimoli. Come in un montaggio morbido, ma ritmato, i suoi dettagli raccontano e indirizzano un percorso di comprensione, un movimento di pensiero. Opera dopo opera, si intesse una coerenza espressiva, una costruzione che mostra ciò che è importante vedere, secondo i principi
di “necessità” e “economia” della narrazione. Un’ arte con la soluzione della continuità, nonostante i confini della tela, Lucia Ragusa opera sorprendenti cambi di campo all’ interno dello stesso racconto per immagini, i suoi toni carezzevoli e nostalgici comunicano con il desiderio dello spettatore di assumere un’ indebita prevalenza sul tempo e lo spazio, un andirivieni che permette l’attribuzione di significati sempre mutevoli alle esperienze passate e presenti. L’ispirazione di Lucia Ragusa è questa, una disposizione affettiva che è indagine personale su una dimensione fisica, suggerimento pittorico di una frammentazione e indizio di ricomposizione esistenziale libera. Luca Lombardo mail: info@luciaragusa.it sito: www.luciaragusa.it
Lisandro Ramacciotti
Fin dall’inizio della mia attivita’ pittorica ho cercato nella mia ricerca di evidenziare il segno cercando di portare la figura femminile , i paesaggi o nature morte all’essenzialita’ della forma cercando di sintetizzarla al massimo. Il mio mondo appartiene all’inizio del 900 a Parigi, cerco di ricreare nelle mie donne quell’atmosfera ed al tempo stesso pero’ caratterizzarla rendendola moderna e proiettata ai giorni nostri. Non sono un ritrattista uso la figura femminile per usufruire della morbidezza delle vesti e le pose plastiche per dividere la tela in piani e rendendo quasi il tutto non reale quasi astratto. La mia donna e’ nella mia mente dove e’padrona del mio mondo pittorico.
Chiara - 2016 - olio e collage su tela - cm 70 x 100
cell. 345.58 24 330 mail: l.ramacciotti@alice.it sito: vai su facebook
Come ho anticipato per me il segno e’ importante perche’ caratterizza tutta la mia produzione Sono nato nel 1950 a Viareggio dove vivo e lavoro. Ho iniziato a dipingere negli anni ‘70, ho esposto in gallerie ed Enti pubblici sia in Italia che all’stero. Sono presente in collezioni private e collezioni pubbliche. Alcune mostre a cui tengo in modo particolare: Palazzo Zenobio a Venezia, Palazzo Ruspoli a Roma, Palazzo Panichi a Pietrasanta. Villa Paolina a Viareggio ed infine con la mostra personale a Parigi nel 2009. Ho partecipato a molte Fiere tra le quali quella di Padova nel 2013. Ultimante ho esposto a Lucca in Palazzo Ducale ed a Pietrasanta nel chiostro della Chiesa di Sant’Agostino. Hanno scritto di me critici e letterati fra cui; Manlio Cancogni, Dino Carlesi, Marco Palamidessi, Giuseppe Cordoni, Vera Giagoni, Giovanna Maria Carli, Paolo Fornaciari, Giorgio Polleschi, Claudio Giumelli, Claudia Baldi, Lodovico Gierut, Claudio Bertolini, Giuseppe Recchia.
Rosso (Sergio Rossi)
Rosso e’un artista che opera con uno stile personale in cui si fondono elementi figurativi e astratti, in una sintesi simbolica di singolare efficacia. Con le sue tecniche miste Rosso realizza delle opere dall’impianto costruttivo e spaziale severo, ma anche liberamente articolato. In lui si muovono forze contrapposte: quelle votate all’irruenza e all’emozionalita’ del gesto creativo e quelle che, viceversa, lo inducono al controllo razionale e alla scelta di soluzioni d’ordine e di geometria. Il colore,con la sua eloquenza espressiva e comunicazionale, fa da arbitro a questa contesa. F.Migliaccio
Dal 1967 ha esposto in piu di 200 sedi d’arte, pubbliche e private, conseguendo premi e segnalazioni di meritoin manifestazioni nazionali e internazionali. Negli anni 70 espone in permanenza presso la Galleria S.Barnaba di Milano. Successivamente collabora con il critico d’Arte Carla Magistretti, di Varese, con esperti d’arte,galleristi e collezionisti. Si sono interessati alle sue opere diversi critici ed esperti d’arte: Mario Portalupi-Antonino De Bono-Lino LazzariEnotrio Mastrolonardo-Carlo Fumagalli-G.Beldi, Gino Casiraghi-Giuseppe Casiraghi-Giorgio Falossi-Renato Tomasina-Attilio Colombo-Franco Lodigiani-Anna Galliani-Lia Ciatto-Anna Peracchio-Vito Cracas-Michele Piccirillo-PierFranco Bertazzini-S.Perdicaro-John Rigg-Matteo Galbiati-Luigi Soru-Franco Tettamanti-Tony Condello-Gabriella Pepe-Carla Magistretti-Felice Bonalumi-Cristina Palmieri-Alberto Moioli……. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.Tra le tante si ricordano 3 opere datate e di grande formato, collocate nella parrocchia “Regina del Santo
la porta del cielo - 2016 - acrilico su tavola - cm 80 x 100
Rosario”in Arcore e 2 opere nel Museo “Arte e Scienza” di Milano. Nel secondo semestre del 2014 gli e’stata dedicata una sala nel “Museo Arte e Scienza”di Milano per una esposizione trimestrale di grande pregio artistico.
Rossi - Studio : via Umberto I° n.44 – Arcore (MB) mail: rosso.sr@libero.it sito: vai su facebook
Francesco Siclari
frutta - 2013 -olio su tela - cm 70 x 60
Siclari Francesco nasce a Campo Calabro (RC) il 2 luglio 1940, nel 1952 con la famiglia si trasferisce in Piemonte, alla periferia di Torino.Fin da piccolo ha un trasporto innato per la pittura. Ha sempre disegnato, poi è passato alla alla china, alla tempera, all`acquerello. L`olio era inaccessibile, i materiali costavano troppo. Francesco aveva ben presente i sacrifici che la famiglia faceva per mantenerlo agli studi e non avrebbe mai osato chiedere una lira per l`acquisto dei colori ad olio. Un giorno, Il 2 luglio 1961, giorno del suo compleanno. il fratello Domenico gli regala 10.000 lire . Immediatamente Francesco si reca aTorino, va al negozio `Garignani Belle Arti` in Via Lagrange, meta delle sporadiche visite in centro, dove lasciava gli occhi e il cuore attaccati alle vetrine, e questa volta entra dentro con l`emozione a mille. Acquista una cassetta a 7.200 lire. Finalmente puo dipingere ad olio! Il tempo di cui dispone, dopo aver studiato, viene dedicato alla pittura ad olio. Le tele dipinte sono due, tre, quattro... sette....Un giorno Domenico, entrando nella stanza dove Francesco sta dipingendo gli dice: `Ma stai sempre a di-
pingere, ma fai qualche mostra!` . Non era un appunto quello del fratello, ma solo un invito a muovere i primi passi nel campo dell`arte. Francesco si iscrive al Piemonte Artistico e alla Promotrice delle Belle Arti. Partecipa alle esposizioni di entrambi gli Enti. Non condividendo i criteri di selezione, non si iscrive oltre il primo anno. E` presente alle estemporanee piu importanti dove va per condividere momenti di vita pittorica con dei bravi colleghi, Mari di Milano, Castiglioni di Busto Arsizio, Mainardi di Bologna, Sollazzi di Pavia, per citarne alcuni. Sono tutti artisti conosciuti al contea di Bormio, che vince nel 1974. Entra a far parte del gruppo `En plein air` di Bormio, diretto da Walter Visioli. Insieme a 30 pittori, vincitori di concorsi nazionali, è presente a New York nel 1972, in una mostra al Lincoln Center, dedicata a Giuseppe Verdi e ai paesaggi del Busseto. cell. 348.42 06 683 mail: siclarifrancesco@yahoo.it sito: www.siclarifrancesco.com
Andrea Viviani Lo scultore Andrea Viviani presenta in mostra una quindicina di sculture a stelo ed alcune installazioni concepite appositamente per lo spazio della Casina delle Civette dei Musei di Villa Torlonia a Roma. Lo spazio, la ceramica e la natura sono protagonisti di questa mostra, a cura di Gianluca Ranzi, che alterna la verticalità delle singole sculture all’estensione delle stesse nello spazio museale, anche dando luogo ad installazioni ambientali (La Camera dei Nodi, 2016), a parete (Ritmi instabili, 2016) o sospese che fluttuano nello spazio (Meteore in fiore, 2016). In questa mostra la materia (la ceramica refrattaria) e lo spazio portano sempre in sé la memoria dello sforzo fisico dell’artista, che plasma, tornisce e cuoce, ed è proprio nella vulcanica lotta tra gli elementi che Andrea Viviani scatena nel forno di cottura, che si creano, secondo l’antico processo della ceramica Raku giapponese, effetti cromatici e riflessi opalescenti e traslucidi. Infatti fronde, aghi di pino e foglie vengono usati da Viviani nel forno di cottura per intensificare il processo di riduzione, e così intaccano le superfici della ceramica segnandola con eccentriche evoluzioni, segni e striature, tragitti grafici che non si ripetono mai uguali, marchi indelebili delle lame di fuoco, ramature dall’oro al rosso-bruno e dal celeste al viola. In considerazione dell’acceso cromatismo delle sue sculture, non va dimenticata l’ammirazione dell’artista per lo sperimentalismo di Fortunato Depero, di cui si sente un’eco lontana nella capacità plastica di Viviani, anche vibrante di ironia (si vedano a proposito i suoi fantasmagorici totem di pesci), di musicalità e di ritmica naturale. Da Depero viene anche l’interesse estremo per i materiali e per le tecniche, per la varietà degli effetti cromatici e per la ricerca di sempre nuove soluzioni realizzative e compositive. Nell’ attenzione alla natura, che quindi non è semplice mimesi di forme, quanto piuttosto una sintonia empatica con i suoi ritmi e con i suoi processi, Andrea Viviani fa della propria intuizione e dell’osservazione all’ambiente che lo circonda, il centro di una pratica d’indagine sul mondo poetica
welcom - 2014 -smalti acrilici su plurietano espanso in sabbia- cm 75 x 40 x 27
e profonda, che sa comprendere anche le leggi del caos, dell’instabilità, dell’imprevedibile e dell’irregolare. Andrea Viviani è nato a Tione di Trento nel 1970. Frequenta l’Università di Venezia e Trento dove si laurea in Economia Politica. Nel 2000/2001 approfondisce la tecnica ceramica presso l’atelier di Roger Capron a Vallauris in Francia. Alcune opere di Viviani sono presenti nel Keramic Museum Westerwaldmuseum of Hohr-Grenzhausen di Koblenza e presso il Museo delle ceramiche Cielle di Castellamonte (TO). Nel 2002 apre il suo studio a Madonna di Campiglio dove attualmente vive e Lavora. cell. 340.53 88 060 mail: info@andreaviviani.com sito: vai su facebook
Wally Waser
vendemmia - 2015 - olio su tavola - cm 60 x 60
Consegue la maturità artistica nel 1982, presso l’Istituto statale d’Arte per il Disegno di Moda e Costume di Torino. Approfondisce i suoi studi seguendo i corsi privati di maestri di pittura e scultura lignea (S. Albano, Caffaro Rore, A. Gamba, F. Casorati). Negli anni a seguire inizia un intensa produzione di opere proprie e copie d’autore. Nel 1998 arriva finalista nel “Premio Arte” organizzato dal mensile “Arte Mondadori”. Partecipa, e si qualifica fra i vincitori, a diversi concorsi e premi Nazionali di pittura. Studia le tecniche del passato ed è costantemente impegnata nella ricerca e nell’approfondimento di tutto ciò che riguarda la tecni-
ca artistica e i pittori sia antichi che moderni. Come restauratrice e decoratrice esegue numerosi lavori nel settore pubblico e privato, lavora, tra i molti, per la G.A.M., Palazzo Reale. Museo del Risorgimento, Galleria Sabauda di Torino. Dal 2007 ad oggi collabora come restauratrice di dipinti e affreschi con diversi studi torinesi. cell. 346.99 26 467 mail: wallydafi@libero.it sito: vai su facebook
www.galleria-ariele.com www.rivista20.jimdo.com galleria20 - Corso Casale, 85 - Torino - tel. 011.37 24 087 mail: galleriaventi@gmail.com - galleriariele@gmail.com
A R T I S T I C E N T R O C U LT U R A L E A R I E L E