I bambini sono matti

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Errico Buonanno

disegni di Joshua Held

«Quando ero piccolo, non facevo capricci e non frignavo»

«Davvero?»

«Ma certo. Quando ero piccolo, ero bravo»

«E però io, quando ero grande…» «Come?»

«Quando ero grande, io guidavo gli aerei»

«Non ho capito»

«Quando ero grande, spegnevo gli incendi»

«Ma che dici, Franchino?»

«Quando ero grande, ero un pompiere. Poi sono stato un calciatore famoso»

«Ma che vuol dire?»

«Tu ora sei grande. Fai il calciatore? Non credo. Quando ero grande, io sì».

Via Lattea

Errico Buonanno

I bambini sono matti disegni di Joshua Held

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ISBN 979-12-221-0790-5

Prima edizione aprile 2025 ristampa 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0

anno 2029 2028 2027 2026 2025

© 2025 Carlo Gallucci editore srl - Roma

Pubblicato in accordo con Grandi & Associati, Milano

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Errico Buonanno

I bambini sono matti

disegni di Joshua Held

Per prima cosa, capiamoci

I bambini non sono né cattivi né buoni. Macché, no: i bambini sono matti.

Matti proprio.

Cattivi no. Certo, fanno cose spaventose, va bene.

Per dire: spiaccicano gli insetti, scorticano gli alberi, a volte si tirano i capelli e pure i calci e i cazzotti. E poi, diciamoci la verità: rubano. Come no. Rubano i giocattoli, le pizzette ai compagni…

Però cattivi non direi. Cioè, si comportano così tanto per… boh, sperimentare, capire. Per prova.

Fanno pure cose buone, alle volte. Ad esempio, be’, qualche tenerezza, i bacetti, la carità, le mollichine ai piccioni. E allora? I bambini sono buoni?

Mah, non lo so, non bisogna mai fidarsi: prima ti danno un abbraccio e due secondi dopo ti fanno uno scherzetto.

Non sono né buoni né cattivi, ripeto. Ma tutti, tuttissimi, sono veramente matti.

Hanno manie particolari, i bambini. Si fanno venire le paturnie, dicono cose senza senso. Hanno paure e cose che gli fanno schifo, ma mica gli schifi e le paure normali: schifi e paure da matti, veri e propri. E vedono robe che non esistono. Pazzi!

Io lo so bene, perché ci faccio attenzione. No, non mi faccio i fatti miei. Quando parlano, smetto di pensare, e li ascolto. E ho buttato giù una lista, qui, delle tante pazzie che ho sentito. Tutte vere, eh: paure, schifi, progetti sperticati, e poi storie che, boh, loro giuravano che erano tutte quante vere, anche se io mica ci credo. Ma non conta. Ho preso questa roba qui e l’ho raccontata. E quindi i miei sono racconti senza né capo né coda. Né cattivi né buoni. Sono matti. Sono racconti da bambini, cioè.

La buca nella sabbia

Facciamo una buca nella sabbia. Una buca profondissima! Tipo che arriva fino in Cina, capito? Facciamo una buca che attraversa la Terra e arriva giù dall’altra parte! Paletta e secchiello: iniziamo!

La sabbia asciutta è morbidissima, dopo inizia quella dura, poi i sassetti e poi… guarda! Abbiamo già trovato l’acqua! Bel lavoro! Solo che… cominciano i problemi.

Ecco, lo vedi, più scavo e più di acqua ce n’è tanta. Io devo andare giù, giù, in fondo. E così affogo! Come faccio?

Mi sa che ormai la paletta qui è inutile. Serve tipo una pompa che tira via l’acqua, o un tubo di plastica, o di ferro: ma largo così, sai, da starci dentro. Un tubone…

E adesso dove lo troviamo, mannaggia?

Però ti spiego, cioè: il mio progetto l’hai capito?

È bellissimo! Pensa: se ci fosse questa buca, questo tunnel che attraversa la Terra, sarebbe facile arrivare in Cina! Zuuum! Niente aerei, niente navi! Ti cali giù come uno scivolo e zuuum, stai dall’altra parte! Fico!

Eh?

Sì, sì, certo.

Lo so bene, che credi? Lo so benissimo che bisogna scavare. Passare al centro della Terra. E quindi?

E quindi è difficile, chiaro. Siamo già all’acqua, però, e dopo l’acqua c’è la roccia. E lì poi il tubo non ci basta, forse neanche la paletta: servono tipo dei martelli pneumatici. No, non lo so dove si trovano, forse mio zio ne aveva uno, ma forse no. No, no: aveva un trapano.

Comunque: dopo la roccia che ci sta? Certo sì, al centro della Terra c’è il fuoco! Lo so, l’ho studiato a scuola! E come si fa ad attraversarlo?

Ci serve un tubo di coso. Di amianto! Per non bruciarsi, capito? Secondo te quanto può costare? Eh no. No che i soldi non ce li ho. Ma li chiediamo al comune, ché in fondo pure a loro fa comodo. Sai quanti turisti cinesi che vengono? Zuuum, via, si calano nel tubo e spuntano tutti quanti in spiaggia. Pensa il barista i soldi che fa!

È la cosa, la forza di gravità. Zuuum. …

Come? Non lo sai che cos’è?

È ovvio! Noi andiamo verso la Cina e i cinesi vengono verso di noi! Ovvio! Come “al centro che succede”? Ma dici al centro della Terra? Eh… cavolo. Al centro… be’, insomma, c’è un’inversione di rotta. Eh già. Vai giù, ma quando superi il centro cambi per forza direzione. Oddio, sì, cioè, si ritorna indietro. Uffa e strauffa. E quindi se mi butto giù, arrivo al centro, e torno su, poi ritorno giù, e poi ritorno su, per sempre… lì, bloccato al centro. Oddio no, come si fa? Serve un risucchio gravitazionale. Oppure no, serve un

ascensore, oppure… Il fatto è che noi abbiamo solo una paletta. E siamo arrivati giusto all’acqua. E senti?

Le mamme già ci chiamano, uffa! Era un’idea proprio bellissima.

Mannaggia ai martelli pneumatici.

Ecco, mamma, ora arrivo!

Peccato, però… ci riproviamo da grandi. Lo giuri?

Da grandi… dài, giuralo!

Da grandi… arriviamo fino in Cina.

Errico Buonanno è autore di saggi, romanzi e programmi radio e tv. Ha realizzato podcast e serie web. Questo è il suo secondo libro dedicato ai bambini.

Joshua Held, cartoonist fiorentino, è autore di satira, serie tv animate, spot pubblicitari, video musicali, libri per bambini e video scenografie animate per il teatro.

Strillatelo, su. Dovete strillare come matti: «IO SONO UN BAMBINO!»

E chi non lo è più, peggio per lui.

I mostri sotto al letto ma solo se la luce è spenta, la pasta che porta fortuna quando nel piatto i rigatoni sono pari, la sfida per diventare il più grande nascondinista del mondo, le buche nella sabbia che, se scavi abbastanza, arrivano dall’altra parte del pianeta… la vita dei bambini è piena di faccende importantissime che agli adulti sembrano strane, assurde o addirittura matte! Le storie stravaganti, comiche e all’occorrenza anche un po’ pungenti di Errico Buonanno spiegano agli adulti la logica dei più piccoli, raccontando come ogni realtà possa diventare un luogo fantastico. Pagine divertenti che si possono leggere da soli per godersi un po’ di tenera nostalgia o insieme con i piccoli per condividere momenti di spensieratezza.

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