I pirati della porta accanto. Ninja all'attacco

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UAO

Universale d’Avventure e d’Osservazioni

Reggie Naus

I pirati della porta accanto. Ninja all’attacco! disegni di Mark Janssen traduzione dal nederlandese di Davide Trovò

della stessa serie: I pirati della porta accanto Alla conquista del parco

ISBN: 978-88-3624-647-2

Prima edizione italiana ottobre 2022 ristampa 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 anno 2026 2025 2024 2023 2022

© 2022 Carlo Gallucci editore srl - Roma

Titolo dell’edizione originale nederlandese: De piraten van hiernaast. De ninja’s van de overkant Testo e disegni © Reggie Naus e Mark Janssen, Uitgeverij Ploegsma, 2012

This publication has been made possible with financial support from the Dutch Foundation for Literature.

Opera pubblicata con il sostegno della Fondazione Nederlandese per la Letteratura.

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Stampato per conto di Carlo Gallucci editore srl presso Rotolito spa (Pioltello, MI) nel mese di ottobre 2022

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Reggie Naus

I pirati della porta accanto

disegni di Mark Janssen traduzione di Davide Trovò

Altri nuovi vicini

Michael abitava in via dei Gerani, una strada normalissima a ridosso della spiaggia.

Quasi tutte le persone che ci abitavano erano normalissime, tranne i vicini di Michael, la fa miglia Spingarda. Loro erano veri pirati.

Via dei Gerani non era certo il posto in cui ci si sarebbe aspettati di trovare una casa di pirati. Tuttavia, la famiglia Spingarda si era ambientata perché la zona era proprio sul mare.

Nonostante nel quartiere si mormorasse spesso e volentieri sul conto di quegli eccentrici cor sari, Michael li adorava. Billy, loro figlio, era il suo migliore amico. Ogni giorno, dopo la scuola, Michael andava dai vicini per giocare con lui.

Billy non aveva bisogno di frequentare la scuola. Tutto ciò che i pirati erano tenuti a sa

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pere, come duellare con la spada, arrampicarsi sulle corde e cercare tesori, lo imparava dal pa dre, il capitano Hector Spingarda. Ogni tanto il capitano dava qualche lezione di pirateria anche a Michael, che infatti per essere un ragazzino normale era già piuttosto bravo ad arrampicar si sulle corde e a cercare tesori. Nel duello alla spada, invece, non se la cavava ancora molto bene. Inoltre, quando giocavano insieme sulla spiaggia, Billy gli raccontava tutto sulla vita dei filibustieri e sul mare.

Quel giorno gli aveva insegnato come attirare i calamari giganti colpendo l’acqua con un bastone ricurvo. Avevano passato un’ora in gi nocchio sulla riva, ma i calamari giganti non si erano fatti vedere. Dopotutto, Michael non era sicuro che gli dispiacesse.

«Che sfortuna» disse Billy mentre tornavano a casa attraverso le dune. «A quanto pare ci so no sempre meno calamari giganti. Una volta bastava battere qualche colpo che venivano subito a galla. Grandi come navi, con tentacoli spessi come un palo della luce. Ti mangiavano in un

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sol boccone e risputavano le ossa. Quelle non gli piacciono»

«Ma allora non è meglio se non si fanno ve dere?» disse Michael. «Non è che muoia dalla voglia di farmi mangiare e sputare».

Billy alzò le spalle. «Fifone» borbottò.

Passarono dal sentiero tra le dune al marcia piede e Michael vide un manifesto affisso a un lampione.

«Il grande torneo del quartiere» lesse.

«E che sarebbe?» chiese Billy.

«Una gara tra famiglie che si tiene sulla spiaggia» spiegò Michael.

«Con cannoni e spade?» si entusiasmò Billy. «Forte!»

Michael scosse la testa. «No, credo si tratti di tiro alla fune, nuoto e cose del genere»

«Che barba» commentò Billy. «È questo che fanno i terraioli quando si annoiano?»

«Si svolge ogni anno» proseguì Michael. «Noi però non abbiamo mai partecipato»

«E avete fatto bene» disse Billy. «Un vero pirata non dovrebbe mai partecipare a simili gio

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chetti da rimbambiti. E io ho ancora intenzione di fare di te un vero pirata»

«Attirando i calamari giganti, eh?» chiese Mi chael con una risata. Poi riprese a camminare.

Billy scosse la testa. «No, domani ti insegno come si disegna una mappa del tesoro»

«Sembra divertente» disse Michael.

«E lo è» ribatté Billy. «Quasi quanto afferra re una spada al volo con i denti. Ma non credo che tu sia ancora pronto per quello».

Arrivarono a casa di Michael, accanto a quel la dei pirati.

Michael diede un’occhiata alla via. «Ehi, guar da» disse, indicando la casa di fronte. L’abitazio ne era stata vuota per qualche settimana. Ora invece sul vialetto di accesso erano parcheggiati due furgoni dei traslochi.

«Nuovi vicini?» chiese Billy.

Guardando più in là, Michael vide il signor Smits che spuntava dalla siepe di casa sua con in mano un binocolo.

Il signor Smits si dava sempre un gran daffare per tenere d’occhio il quartiere e assicurarsi

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che tutti si comportassero in modo decoroso. I pirati gli davano particolare filo da torcere. Ave va già chiamato la polizia parecchie volte, dopo aver scorto con il binocolo la famiglia Spingar da trafficare con cannoni e pistole.

«Il signor Smits ha l’aria di non essere trop po entusiasta dei nuovi vicini» disse Michael. «Sembra abbastanza preoccupato»

«Il signor Smits sembra sempre preoccupato» replicò Billy. «È un…» Ma di colpo ammutolì.

Michael si voltò e si accorse che l’amico era sbiancato. Fissava l’altro lato della strada a bocca spalancata.

Michael vide soltanto due figure vestite di nero entrare nella casa.

«Che hai?» chiese stupito.

«N-ninja!» sussurrò Billy. «Sono ninja!»

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