Il reggise... nooo!

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Susie Morgenstern disegni di Catel Muller

Universale d’Avventure e d’Osservazioni

UAO

Susie Morgenstern

Il reggise... nooo! disegni di Catel Muller traduzione dal francese di Manuela Bertone

della stessa illustratrice: Il mondo di Lucrezia (la serie)

ISBN 978-88-3624-734-9

Prima edizione italiana settembre 2022 ristampa 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 anno 2026 2025 2024 2023 2022

© 2022 Carlo Gallucci editore srl - Roma

Titolo dell’edizione originale francese: Soutif

© 2021 Éditions Gallimard Jeunesse, Parigi, Francia

Lettering del titolo: Pemberley Pond

Citazione a p. 42: Genesi, 3, 16 dalla Bibbia in traduzione italiana nella versione ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana © 2008

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Susie Morgenstern disegni di Catel Muller

Traduzione di Manuela Bertone

Due micro-montagne mi cambiano la vita

Nessuno glielo ha chiesto, ma si sono messe a crescere.

In principio sembravano due occhi legger mente sporgenti dalle orbite. Poi due muc chietti di sabbia su una spiaggia deserta, due colline tranquille in mezzo a un campo arido.

E adesso mi porto appresso due micro-monta gne, minacciose e incontrollabili.

Ogni volta che muovo un passo ballonzolano, facendo una doppia danza del ventre, ma più in alto del ventre, da qualche parte tra la testa e l’ombelico. Ci vorrebbe un’armatu ra per tenerle ferme. Incrocio le braccia per nasconderle, ma mi sono accorta presto che non si può vivere perennemente con le brac cia conserte. Allora ho messo le camicie di mio

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padre, belle larghe: inarco la schiena, chino la testa verso il petto, faccio di tutto per nascon dere la trasformazione indesiderata.

Anche i miei tre fratelli sono sorpresi. Fino a oggi ero soltanto la sorellina, una peste. Ades so li vedo zoomare senza pudore la zona in criminata. Mia madre, invece, abituata com’è ai maschi, non guarda nemmeno, incapace di affrontare la metamorfosi della figlia minore che si trasforma in mostro.

La capisco. Anch’io avrei preferito restare bambina. Si chiama sindrome di Peter Pan: difficoltà a crescere, desiderio di rimanere pic coli. Soprattutto rifiuto di diventare adulti.

Chi, essendo anche solo un po’ sano di men te, vorrebbe essere un adulto?

A scuola osservo le altre vittime del muta mento mentre si pavoneggiano e, sfacciate, si tirano su le spalline che scivolano. Sono un fiore tardivo rispetto a loro: tredici anni, terza media, le mie sofferenze sono appena comin ciate.

Per tener ferme le micro-montagne e co

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stringerle a obbedirmi, in un primo tempo mi sono rivolta a mia nonna.

«Mi accompagneresti a comprare un reggi seno?»

Mia nonna non capiva perché; e non le sembrava proprio il caso. Ne aveva bruciato uno in piazza, nel maggio del 1968, e non ne aveva mai più portato un altro.

«Lascia in pace il seno, Pauline, dài! Lascialo vivere e respirare!»

«Ma mi dà fastidio, nonna!»

«Allora cambia sesso, bella mia!»

Inutile chiedere a mia madre, figuriamoci a mio padre o ai miei fratelli.

E così me ne vado da sola in ricognizione in un megastore dove posso aggirarmi in in cognito. Sfioro le coppe di pizzo ma preferi sco quelle di cotone ecologico senza fronzoli. Chissà che taglia porto? Non oso chiedere alla commessa, anche se, dopo tutto, il suo lavoro consiste nel rispondere alle clienti come me.

Alla fine me ne torno a casa senza aver spe so un centesimo e senza reggiseno. Fortuna

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tamente non c’è nessuno. Ne approfitto per sgattaiolare in camera dei miei. Apro tutti i cassetti finché non trovo quelli zeppi di bian cheria intima. Ma mia madre avrà davvero bisogno di usare così tanti reggiseni e mutan dine?

Provo i reggiseni, uno dopo l’altro. Sono tutti immensi. Li imbottisco appallottolando dei calzini di mio padre. Dovrò pur scoprire la mia taglia! Anche se ci sarà un modo più semplice, suppongo.

Adesso che ci penso, non posso più vivere senza questo coso. Le mammelle senza reggi seno mi impediscono di fare i compiti, ascol tare i prof, leggere, guardare le serie tv, segui re la conversazione a tavola...

Dimostrazione la sera stessa:

«Pauline, tu che ne dici?»

Sobbalzo.

«Di che cosa?»

«Delle vacanze! Mare o montagna?»

Vorrei rispondere “mare”, ma di colpo sono terrorizzata all’idea di farmi vedere in costume

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da bagno con un seno del genere. E così bo fonchio: «Montagna»

«Pensavo che odiassi la montagna!»

«E vabbè, nella vita, una può anche cambia re idea, no?»

«Ma abbiamo già affittato la casa al mare, ad Antibes» dice mia madre esasperata.

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«E allora perché mi chiedete che cosa pre ferisco?»

«Perché pensavamo che saresti stata d’ac cordo»

«Dividiamoci in due gruppi: quelli che van no in montagna e quelli che vanno al mare» propone Louis, mio fratello più piccolo, che fa il tifo per la montagna.

«Andiamo via tutti insieme o niente!» si infuria mia madre.

«Niente!» sbotta Roman. «Ognuno per i fatti suoi!»

«Perché non mare e ANCHE montagna?» suggerisce Pierre, eterna voce della saggezza.

«Avete la vita davanti per andare per conto vostro. Godiamoci ancora un po’ di vacanze in famiglia» protesta Marc, mio padre.

«Prima che ci tocchi trascinarci appresso le nuore» aggiunge mamma.

«Basta così: quest’estate, tutti al mare. La riviera, la spiaggia, le montagne vicine...»

«Papà, ma non siamo nemmeno a Pasqua. C’è tempo per decidere»

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«Bisogna organizzarsi, Pauline cara, sennò poi non si trova niente da affittare»

«Chissà cosa può succedere da qui alle va canze!» gli rispondo.

Tanto lo so già: non succederà un bel niente.

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Stampato per conto di Carlo Gallucci editore srl presso Rotolito spa (Pioltello, MI) nel mese di settembre 2022

“Nessuno glielo ha chiesto, ma si sono messe a crescere.

In principio sembravano due occhi leggermente sporgenti dalle orbite. Poi due mucchietti di sabbia su una spiaggia deserta. E adesso mi porto appresso due micro-montagne, minacciose e incontrollabili!”

Con questi pensieri in testa Pauline, 13 anni, si chiede se non sia il caso di comprarsi un reggiseno e… finisce per portarne via cinque! Nascerà così una bella amicizia, di quelle vere!

Un’avventura piena di humour e fantasia scaturita dall’incontro tra l’inventiva di Susie e l’arte di Catel. Crescere può non essere semplice, ma è sempre una magnifica avventura!

Consigliato dagli11 ai99anni

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