Il Re della Memoria

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ROMANZO

il re della massimomemoriacotto

Sono trascorsi vent’anni dalla tragica notte che ha cambiato per sempre le vite di Ariel e Linda. Lei è una donna affascinante e complicata che torna e riporta alla luce quel passato. Lui è un uomo poco più che tren tenne, misterioso, con alle spalle molto do lore. E nel suo presente c’è un’altra donna, Astrid, a cui non può e non sa rinunciare. Quando ciò che credevano di avere sepolto ricomincia a tormentarli, la fragile sicurez za di Ariel e Linda si sgretola. Riusciranno a liberarsi di quello che non hanno mai dimenticato? Pensavano davvero che le ferite potessero rimarginarsi? Certi ricordi posso no anche uccidere.

Con un ritmo incalzante e un’atmosfera sensuale, Il Re della Memoria marca lo stupefa cente esordio nel noir di Massimo Cotto.

Fuorivia

collana curata da Paola Farinetti

Se non riesci a procurarti un nostro titolo in libreria, ordinalo su: galluccieditore.com

Massimo Cotto

Prima edizione settembre 2022 ristampa 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 anno 2026 2025 2024 2023 2022 © 2022 Carlo Gallucci editore srl - Roma

Il marchio FSC® garantisce che questo volume è realizzato con carta proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile e da altre fonti controllate, secondo rigorosi standard ambienta li, sociali ed economici.

Il Re della Memoria

ISBN 978-88-3624-742-4

Gallucci e il logo sono marchi registrati

L’FSC® (Forest Stewardship Council®) è una Organizzazione non governativa in ternazionale, indipendente e senza scopo di lucro, che include tra i suoi membri gruppi ambientalisti e sociali, proprietari forestali, industrie che lavorano e com merciano il legno, scienziati e tecnici che operano insieme per migliorare la gestione delle foreste in tutto il mondo. Per maggiori informazioni vai su https://ic.fsc.org/ en e https://it.fsc.org/it-it

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Il Re dellaROMANZOMemoria

Massimo Cotto

Guai ad Ariel, ad Ariel, città dove accampò Davide! […] Io porrò il mio accampamento attorno a te come un cerchio, io ti circonderò di fortilizi, eleverò contro di te opereIsaiad’assedio.29:1-3

Sei la camera buia cui si ripensa sempre, come al cortile antico dove s’apriva l’alba. Cesare Pavese

Parte prima

le mani legate dietro la schiena. Le gambe nude, la lunga maglietta nera a coprire il ventre, le mutandine un grumo bianco sul pavimento. Quando l’aveva costretta a sfilarle, lei aveva chiuso gli occhi e continuato a supplicare.

«Vi prego…» La guardava.

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Nel suo nome l’altare degli olocausti e lo spirito dell’aria. Fuori solo neve. Oltre la piccola finestra, segnata dalle sbarre e posta in alto, i fiocchi scen devano rapidi.

«Stai per morire». La Eraguardava.inginocchio,

«Stai per Sorrideva,morire».l’indice pronto a contrarsi.

«Non si lascia vivo chi ha tradito» disse Ariel, il più alto, il più magro. Aveva capelli biondi e corti, profondi occhi blu e la sicurezza di chi conosce tut te le carte.

«È pericoloso» aggiunse Elido, un poco più basso, capelli neri e occhi scuri, lo sguardo perennemente stupito, l’espressione imbronciata. Quando

Ora le preghiere assomigliavano a lamento e lita nia, la voce a un sussurro.

«Vi prego… Vi prego… Vi prego…»

10La

Quellaguardavano.mattina si erano svegliati felici. Era vener dì, quindi avrebbero ucciso Linda. E ora che stava per accadere, rimandavano il momento. Non vole vano affrettare i tempi perché l’ora non era ancora giunta. A entrambi piaceva sentirsi implorare. Era l’onnipotenza che avevano sempre cercato e che la vita ancora non poteva dare. Ma bastava un’arma a conquistarla. E a far nascere dal nulla quelle suppliche.«Nondirò niente. Per favore… per favore».

La«Nonguardavano.possiamo lasciarti viva».

Linda cercò di muoversi, i due si avvicinarono ve locemente. Ariel le tirò i lunghi capelli biondi, ma senza farle troppo male. Adorava vederle piegare la testa di lato. Non era interessato alla sua soffe renza, solo alla sua sottomissione. Era un avverti mento. Sapeva di averla in pugno e questo valeva l’intera posta. Ariel si sentiva Dio che allungava la mano e toccava il mondo. Poteva accarezzarlo o di struggerlo. E nessuno poteva interferire. Nessuno. Perché lui aveva la pistola. E perché lui era Ariel, benedetto dagli dei, terra santa, invincibile. «Come un affamato che sogna ed ecco che mangia, poi si sveglia e ha lo stomaco vuoto; come uno che ha sete

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«Molto pericoloso»

si trattava di uccidere, andava sempre avanti lui, perché non incuteva timore. La natura gli aveva regalato una faccia perfetta per il ruolo che si era costruito. Coglieva di sorpresa, la vittima abbassava la guardia. Poi, arrivava Ariel. Elido era colui che si faceva aprire gentilmente la porta prima che Ariel facesse esplodere la stanza.

«Per niente giusto».

«Volevi ucciderci. Non è giusto»

«Stai per morire».

sogna12

che beve, poi si sveglia ed eccolo stanco e assetato, così avverrà della folla di tutte le nazioni che marciano contro il monte Sion».1 Quelle parole che sua madre gli aveva fatto imparare a memoria quando ancora non andava al catechismo lo faceva no sentire inattaccabile, fortezza che non si espugna. Ariel aveva nel nome la sua vittoria. Nessuno poteva sconfiggerlo. Lui era Gerusalemme.

«Aiutami, ti prego. Ti scongiuro. Farò quello che vuoi».Elido scosse la testa. Anche volendo, non avrebbe potuto far niente. Non era lui che comandava.

Linda ebbe un fremito: «Uccidetemi, allora. Adesso».1Isaia 29:8.

«Se ti muovi, dobbiamo farti del male. Sarebbe un peccato. Noi non vogliamo farti del male». Poi, passandole la pistola tra i capelli, aggiunse: «Noi vogliamo solo ucciderti».

Linda si voltò verso Elido. Sembrava il più buo no. Era la sua ultima possibilità.

Ariel capì che era giunto il momento. Puntò la pistola.Ilrespiro di Linda divenne affannoso. Tentò l’ul tima supplica: «Vi prego… Per favore…»

Sapevano tutti e tre che non sarebbe successo. Elido e Ariel amavano troppo quel gioco, soprat tutto la parte della tortura. Cominciava con la scelta di chi aveva tradito, ed era sempre lei, Linda. A vol te provava timidamente a ribellarsi, più per dovere che per voglia. Le piaceva farsi guardare. La parte variabile del gioco del venerdì pomeriggio era la rivelazione, l’attimo in cui Linda capiva di essere stata scoperta. Quella volta, Ariel le aveva chiesto di entrare da sola, nel luogo dell’appuntamento.

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Ariel pronunciò l’ultimo no. Poi fece quel che era stabilito. Sparò.

Lei si piegò su un lato, agonizzante. Morì quasi subito.Sirialzò infastidita.

«Sono stufa di fare sempre io la prigioniera» disse liberandosi dell’elastico che le imprigionava i polsi. «La prossima settimana tocca a uno di voi».

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spartirsi i diamanti dell’ultima rapina in banca, ma Ariel ed Elido avevano saputo che lei era intenzionata a ucciderli. Un suo complice l’aspetta va al porto di Marsiglia, con una macchina veloce e un viaggio che portava lontano. Ariel aveva scoper to il tradimento e ucciso il complice. Ora toccava a Linda.«Entra dalla porta e chiudi piano. Io sarò lì dietro ad aspettarti». Le aveva messo una mano sulla boc ca e girato un braccio dietro la schiena. Poteva sen tire il suo fiato caldo, i suoi tentativi di divincolarsi. «Ti abbiamo scoperta. Ora morirai». Ma prima di ucciderla, e questa parte non sarebbe cambiata per nessuna ragione al mondo, dovevano frustarla. Costringevano Linda a togliersi la gonna. Poi le scarpe e le calze. Poi a sollevare la magliet ta e ad abbassarsi le mutandine, sempre e solo di schiena perché Linda non concedeva loro di farsi guardare davanti. Poi la frustavano a turno con una cordicella sottile come un filo. Senza dolore, anche se Ariel pretendeva che lei gemesse a ogni colpo. Linda concedeva loro dieci frustate. Tra una e l’altra Ariel lasciava trascorrere piccole eternità. Ecco

perché Elido aveva diritto a due sole frustate. Era insopportabilmente veloce, e il gioco finiva troppo presto. Per rivedere il meraviglioso sedere di Linda avrebbero dovuto attendere un’altra settimana.

capiva perché non arrivassero i colpi, pensava che facesse così per farla voltare e vederla davanti.Invece lui si era innamorato.

Non si voltarono.

«Che vi prende? Devo vestirmi e non mi va che mi«Tivediate»abbiamo già visto, Linda»

«Sì, ma prima ero prigioniera».

Lei trovò oltraggiosa la proposta, perché aveva infranto la sacralità del gioco. Si era liberata dell’e-

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«Giratevi, ora» disse Linda.

Erano entrambi innamorati di lei. Ariel le aveva anche chiesto di sposarla, un venerdì pomeriggio di qualche tempo prima, dopo essersi innamorato del suo sedere. Non voleva decidersi a frustarlo. Rima neva lì a guardare quelle piccole, perfette natiche bianche.Lindanon

«Mi vuoi sposare, Linda?»

ho 13!»

lastico16

«Che ti prende?» aveva chiesto Linda furente. «Già, che ti prende?» aveva ripetuto Elido.

«Cosa ho detto di strano?»

e subito coperta. Elido avrebbe voluto ucci dere il suo amico, ma davvero.

Tornato a casa, Ariel aveva preso sette grandi fogli di carta, uno per ogni anno che rimaneva alla mag giore età. Su ognuno di essi aveva disegnato 365 quadratini. La sera, prima di andare a dormire, ne barrava uno, felice. Solo una volta aveva strappato il foglio. Era accaduto quando sua madre gli aveva ricordato l’esistenza degli anni bisestili. A lui pareva

«Come«Niente»niente? Come sarebbe a dire niente? Ti sembra niente quello che hai detto?»

«Cosa hai detto di strano? Mi hai chiesto di spo sarti»«Eallora?»«Ariel,seiimpazzito?»«No.Iotiamo,Linda»«Manonpuoisposarmi!»«Perché?»«Perchéhai11annieione

che quel 29 febbraio da aggiungere fosse un inutile scherzo del destino. Il giorno seguente, quando fu tornata l’allegria, aveva preparato un nuovo foglio. In fondo, mancavano solo 2421 giorni. Poi avrebbe sposato Linda.

Uscirono dal seminterrato e si ricordarono che era Natale.

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Ariel si voltò per lasciarla rivestire.

Stampato e fabbricato per conto di Carlo Gallucci editore srl presso Grafica Veneta spa (Trebaseleghe, PD) nel mese di settembre 2022 con un processo di stampa e rilegatura certificato 100% carbon neutral in accordo con PAS 2060 BSI

Foto dell’autore: © Silvia Nironi

Immagine di copertina: © Shutterstock

Massimo Cotto (Asti, 1962) è uno dei più noti disc jockey e giornalisti italiani, conduttore di Rock & Talk ogni mattina su Virgin Radio. Nella sua lunga carriera ha conosciuto da vicino tutte le leggende del rock, da Paul McCartney a Mick Jagger, da Leonard Cohen a Madonna. È anche scrit tore (tra gli ultimi titoli, in ordine di tempo, È andata così, con Luciano Ligabue, e Rock is the answer), autore televisivo (ha collaborato con il Festival di Sanremo), interprete di spettacoli (Chelsea Hotel, Rock Bazar, Decamerock) e, dal 2021, Ufficiale della Repubblica Italiana per la sua attività “sempre caratterizzata da una particolare attenzione al sociale”.

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