Wildwitch 2 il sangue di viridiana

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Il sangue di Viridiana

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Il sangue di Viridiana WILDWITCH

«Devi farlo! Nessun altro può. O vuole». La strega selvatica Shanaia, disperata e gravemente ferita, chiede a Clara di fare qualcosa di molto pericoloso. La ragazza vorrebbe dire di no, ma non ci riesce. Dovrà attraversare di nuovo le strade selvatiche, dove ad attenderla troverà un temibile nemico…

Lene Kaaberbøl

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Della stessa serie:

WILDWITCH

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La prova del fuoco

Clara è una ragazzina di 12 anni che pensa di non aver nulla di speciale: un po’ timida, il viso punteggiato di lentiggini, è alle prese con i problemi tipici della sua età. Ma un giorno incontra un gigantesco gatto grazie al quale scopre di avere lo straordinario potere di comunicare con gli animali. Sarà solo l’inizio della sua nuova vita da “strega selvatica” in un mondo in cui la magia non è esattamente roba per bambini…

Il sangue di Viridiana

Il sangue di Viridiana è il secondo volume della serie “Wildwitch”, con protagonista Clara, il suo amore per gli animali e il magico mondo delle streghe selvatiche.

Lene Kaaberbøl

Estrassi il biglietto dalla tasca e lo aprii. ELVERPARKEN, c’era scritto a grosse lettere maiuscole. Domani. Un’ora prima del tramonto, sentiero nord, terza panchina prima del cancello. E in basso c’era una piccola testa di animale che doveva rappresentare un furetto. Non era di zia Isa, come avevo creduto. Naturalmente lo aveva mandato una strega selvatica – chi altri userebbe un gheppio come postino? – e ne conoscevo solo una che aveva un furetto per amico selvatico. Perché Shanaia voleva incontrarmi? Non era il tipo da chiacchiere e abbracci tra amiche. Doveva trattarsi di una cosa importante.


Lene Kaaberbøl (Copenaghen, 1960) è un’autrice danese assai nota in tutto il Nord Europa. Da quando ha cominciato a scrivere, all’età di 15 anni, ha pubblicato una trentina di libri, soprattutto per bambini e ragazzi. Di recente è stata candidata per due prestigiosi riconoscimenti: lo Hans Christian Andersen Award e l’Astrid Lindgren Memorial Award. La fortunata serie Wildwitch ha già riscosso grande successo in Germania, Francia, Inghilterra e Russia.

“Essere ‘speciali’ vuol dire essere diversi: condizione che molti ragazzi sperimentano. È questo il cuore di Wildwitch” Sabrina Penteriani, L’eco di Bergamo

“Un romanzo che si lascia divorare in poche ore, di grande fascino e interesse per gli amanti del fantasy e non solo” Corriere di Viterbo

“Lene Kaaberbøl sta godendo di un crescente successo europeo proprio con la serie Wildwitch” Ferdinando Albertazzi, MondoErre

Estrassi il biglietto dalla tasca e lo aprii. ELVERPARKEN, c’era scritto a grosse lettere maiuscole. Domani. Un’ora prima del tramonto, sentiero nord, terza panchina prima del cancello. E in basso c’era una piccola testa di animale che doveva rappresentare un furetto. Non era di zia Isa, come avevo creduto. Naturalmente lo aveva mandato una strega selvatica – chi altri userebbe un gheppio come postino? – e ne conoscevo solo una che aveva un furetto per amico selvatico. Perché Shanaia voleva incontrarmi? Non era il tipo da chiacchiere e abbracci tra amiche. Doveva trattarsi di una cosa importante.


UAO Universale d’Avventure e d’Osservazioni


Lene Kaaberbøl Wildwitch 2. Il sangue di Viridiana traduzione di Bruno Berni revisione a cura della redazione della stessa autrice: Wildwitch 1. La prova del fuoco ISBN 978-88-9348-131-1 Prima edizione settembre 2017 ristampa 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 anno 2021 2020 2019 2018 2017 © 2017 Carlo Gallucci editore srl - Roma Titolo dell’edizione originale danese: Vildheks. Viridians Blod © 2011 Lene Kaaberbøl Pubblicato in accordo con Copenhagen Literary Agency ApS - Copenaghen, Danimarca Per l’immagine di copertina © Bente Schlick, www.benteschlick.com

galluccieditore.com Tutti i diritti riservati. Senza il consenso scritto dell’editore nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma e da qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, né fotocopiata, registrata o trattata da sistemi di memorizzazione e recupero delle informazioni.

Il marchio FSC® garantisce che la carta di questo volume contiene cellulosa proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. L’FSC® (Forest Stewardship Council®) è una Organizzazione non governativa internazionale, indipendente e senza scopo di lucro, che include tra i suoi membri gruppi ambientalisti e sociali, comunità indigene, proprietari forestali, industrie che lavorano e commerciano il legno, scienziati e tecnici che operano insieme per migliorare la gestione delle foreste in tutto il mondo. Per maggiori informazioni vai su www.fsc.org e www.fsc-italia.it

Il bilancio dell’anidride carbonica generata da questo libro è uguale a zero. Le emissioni di CO2 prodotte per la realizzazione del volume, infatti, sono state calcolate da NatureOffice e compensate con progetti di rimboschimento, realizzati anch’essi da NatureOffice e finanziati in proporzione dall’editore. NatureOffice è una società di consulenza che studia e sviluppa strategie sostenibili per la salvaguardia del clima su base volontaria. È attiva in Europa e nel Nord e Sud America. Per saperne di più visita il sito www.natureoffice.com


Lene Kaaberbøl

WILDWITCH Il sangue di Viridiana

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Capitolo 1

Gheppio

«Sei contenta?» chiese mio padre studiandomi con lo sguardo. «Sì, certo» mentii. «È perfetta». La stanza era più grande di quella che avevo a casa di mamma a Merkurgade, le pareti erano bianchissime e avevano ancora un sentore di vernice sintetica fresca. Un’intera parete era di vetro, con una portafinestra che dava sul balcone, e a guardare bene si intravedeva, tra le gru, uno scorcio delle acque del porto. Le cose che tenevo nella sua vecchia casa erano imballate in un paio di scatoloni da trasloco arancioni, sul letto che aveva appena comprato. Mio padre aveva trovato un nuovo lavoro. Invece di abitare dall’altra parte della Danimarca, nella porzione di una vecchissima casa bifamiliare, con i muri imbiancati e il tetto di tegole e un giardino pieno di meli e di erba un po’ troppo alta, si era trasferito qui, in un appartamento nuovissimo che sicuramente costava un occhio. Si trovava nei nuovi palazzi sul porto, a un quarto d’ora da Merkurgade con il 18. Ed era proprio contento, disse, di poter stare con me molto più di prima. “Prima”, ovvero negli ultimi nove anni della mia vita, c’era una procedura fissa: due settimane durante le vacanze estive, una duran-

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te le vacanze di Natale, metà delle vacanze di Pasqua e due fine settimana nel corso dell’autunno. L’ultimo autunno era stato un solo fine settimana per via della storia con Kimera e il gatto e zia Isa che aveva dovuto farmi quella Lezione 1 di autodifesa per streghe selvatiche. Tutte cose di cui mio padre, tra l’altro, non sapeva niente. Come quasi tutti gli altri, credeva che avessi semplicemente avuto la malattia da graffio di gatto per qualche settimana. Ma per il resto era stato sempre uguale: piacevoli giorni di vacanza nella vecchia casa dove potevo giocare con Micke e Sarah, che abitavano accanto, durante i quali papà rimaneva a casa dal lavoro per poter venire in piscina con me, preparare i panini al latte che venivano male e giocare a dadi e fare i popcorn e guardare insieme un mucchio di film. Era proprio proprio bravo come papà per le vacanze. E adesso non era più un papà per le vacanze. La sua metà della casa sulla Kastanjevej era stata venduta e questo significava che non ci sarebbero più stati giorni piacevoli con Micke e Sarah, niente più tane in mezzo ai cespugli di ribes, niente più cioccolata durante i temporali, davanti alla stufa, mentre la pioggia tamburellava sul tetto di tegole rosse e scrosciava sulla terrazza, proprio lì dove la grondaia traboccava sempre. Era contentissimo che saremmo stati più vicini, e lo ero anch’io. Riuscivo anche a vedere i lati positivi, come passare da lui una sera a settimana invece di stare mesi senza vederci. Ma mi sentivo come se avesse venduto la mia casa per le vacanze senza interpellarmi.

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Gheppio

«D’estate sul balcone ci batte il sole» disse aprendo la portafinestra. «Potremo stare fuori e fare le grigliate». Era febbraio e faceva un freddo cane. La voglia di fare una grigliata non era esattamente una priorità. Il vento freddo fece sbattere all’impazzata le veneziane nuove riempiendo la stanza di un odore di gasolio, catrame e acqua di mare. E d’improvviso un missile con le piume sfrecciò giù lungo la facciata del palazzo, sbatté le ali sopra il parapetto del balcone e come un fulmine infilò la portafinestra. «Che…» boccheggiò mio padre colto di sorpresa. Era un rapace, in effetti non particolarmente grosso, ma tra le pareti bianche della stanza sembrava enorme. Rallentò e allargò a ventaglio le penne della coda, completamente chiare tranne le punte, nere come la pece; si librò in aria per una frazione di secondo e poi scese in picchiata verso di me. Allungai il braccio d’istinto e quello si posò un po’ goffamente sul mio polso. Strinse gli artigli gialli penetrando la manica del maglione fino alla pelle, mentre sbatteva le ali chiazzate per tenersi in equilibrio. Era in difficoltà perché teneva qualcosa in una zampa. Un foglio di carta piegato, che protese verso di me con fare alquanto imperioso. Emise un paio di autoritari stridii e io presi il biglietto, perché era chiaramente quello che voleva. Nello stesso istante in cui obbedii all’ordine, si sollevò in aria e uscì dalla portafinestra. «Ma…» Mio padre rimase a bocca aperta. «Era un gheppio!»

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Infilai rapidamente il biglietto nella tasca della gonna di jeans mentre lui continuava a seguire l’uccello con lo sguardo. «Ce ne sono sempre di più in città» dissi cercando di far sembrare del tutto normale il fatto che entrassero nelle case. «Oh… sì, ma… doveva essere addomesticato. Portava i lacci di cuoio alle zampe?» «Può essere» dissi. «Non ho fatto in tempo a vederli». Ero piuttosto sicura che fosse un uccello nato in libertà, che non era mai stato addomesticato o addestrato e legato con i lacci, ma non dissi niente. «Incredibile» disse mio padre. «Evidentemente in città c’è molta più natura di quanto si creda». Poi d’improvviso mi guardò la mano. «Ma Clara» disse «ti ha graffiata». Abbassai lo sguardo. Era vero. Sul palmo della mano gocciolava un po’ di sangue da un unico graffio profondo. Non era molto, ma mi diede comunque una strana sensazione di freddo allo stomaco. Non potei fare a meno di pensare che l’autunno precedente tutto era cominciato proprio così: con un animale selvatico, quattro graffi di gatto e qualche goccia di sangue caldo, una mattina di pioggia in cui in realtà avrei dovuto essere a scuola. Ricordavo ancora molto chiaramente il peso del gatto e la sensazione della sua lingua umida e ruvida che leccava le gocce di sangue. Fu così che Gatto e io ci conoscemmo. Adesso viveva con noi a Merkurgade la maggior parte del tempo, ma anche se aveva un controllo totale su di me e sulle mie abitudini e non si lasciava mai sfug-

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Gheppio

gire un’occasione per dirmi chi fosse il padrone di chi (indovina qual era la sua opinione in proposito), se ne andava ancora per i fatti suoi. Non sapevo quasi mai dove fosse, tranne quando era sdraiato accanto a me e faceva le fusa. Avevamo detto ai vicini che era un gatto delle foreste norvegesi, per quello era così grande. «È meglio che ti sciacqui» disse papà. «Non ti hanno fatto l’antitetanica in autunno?» «Sì» risposi, dirigendomi obbediente verso il bagno degli ospiti per sciacquare il polso sotto l’acqua fredda. Mi diedi uno sguardo nello specchio e poi mi chinai un po’ di più sopra il lavandino. Di solito le quattro cicatrici verticali lasciate dagli artigli di Gatto erano solo delle sottili linee bianche che quasi non si notavano. Ora all’improvviso sembravano più evidenti. «Ma qui si può tenere un gatto?» chiesi. Papà esitò. «Non proprio» rispose. «Ma se vuoi… com’è che lo chiami? Solo Gatto?» «Sì» dissi. Sapevo che non era particolarmente originale, ma era l’unico nome capace di definire lo spirito testardo di quel gatto e il suo grosso corpo peloso. «Se vuoi portarlo qui, devi solo procurarti un trasportino e una lettiera e tenerlo dentro l’appartamento; sicuramente non ci saranno problemi». Gatto in un trasportino? “Quando nevicherà all’inferno” pensai. Non ero tanto stupida da proporglielo.

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Il sangue si fermò quasi subito. Il gheppio aveva davvero provato a evitare di farmi male, altrimenti ci sarebbero stati i buchi profondi di tutti e quattro gli artigli. Ma di sicuro non era stato facile posarsi su una sola zampa. «Ti fa male?» «No» risposi. «Non è niente di che» «Preparo un po’ di cioccolata» disse papà. «Intanto puoi tirar fuori le tue cose. Così ti sentirai un po’ più a casa…» Si rendeva conto che, al contrario di quanto avevo detto, la stanza non mi entusiasmava. Non era stupido. O almeno, non sempre. Mi posò la mano sulla testa e mi scompigliò i capelli. «Andrà tutto bene, vedrai» disse. Aspettai di sentirlo armeggiare nella nuovissima cucina bianca e lucida. Poi estrassi il biglietto dalla tasca e lo aprii. ELVERPARKEN, c’era scritto a grosse lettere maiuscole. Domani. Un’ora prima del tramonto, sentiero nord, terza panchina prima del cancello. E in basso c’era una piccola testa di animale che doveva rappresentare un furetto. Non era di zia Isa, come avevo creduto. Naturalmente lo aveva mandato una strega selvatica – chi altri userebbe un gheppio libero come postino? – e ne conoscevo solo una che aveva un furetto per amico selvatico. Perché Shanaia voleva incontrarmi? Non era il tipo da chiacchiere e abbracci tra amiche. Doveva trattarsi di una cosa importante.

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Indice

Gheppio

5

Le sorelle

Shanaia

11

La voce di Kimera

Incursione aerea

15

Cane da guardia

113

96 102

Zia Isa

20

Il libro vuoto

121

La storia di Shanaia

26

Oblio

128

Ricordati di Viridiana

35

La ruota

133

Calpestata

41

«Nessun essere umano.

Giornata schifosa

48

Nessun animale»

138

Brutti sogni

54

Magia del sangue

141

Scomparso

58

Predatrice di vita

147

La casa vuota

64

Qualcosa è meglio

I cani selvatici

69

che niente

153

Mezzorecchia

75

Scuse

163

Vestmark

81

Sorriso di gatto

170

Nientediniente

88


Della stessa serie: WILDWITCH 1 LA PROVA DEL FUOCO 160 pagg. ISBN 978-88-9348-022-2 euro 13,90

“Essere ‘speciali’ vuol dire essere diversi: condizione che molti ragazzi sperimentano. È questo il cuore di Wildwitch” Sabrina Penteriani, L’eco di Bergamo

“Lene Kaaberbøl sta godendo di un crescente successo europeo proprio con la serie Wildwitch” Ferdinando Albertazzi, MondoErre

Ultime uscite nella stessa collana: Laura Ingalls Wilder La casa nella prateria (tre edizioni) Sergio Parini, Jacopo Fo Le fatiche di Ercole Annie Barrows, Sophie Blackall Ely + Bea 8 Nessuna notizia, buona notizia! Annie Barrows, Sophie Blackall Ely + Bea 9 Dettano le regole Laura Ingalls Wilder La casa nella prateria 2 Sulle rive del Plum Creek (due edizioni) Richard Matheson, William Stout Abu e le sette meraviglie (due edizioni) Luca Di Fulvio I ragazzi dell’Altro Mare Annie Barrows, Sophie Blackall Ely + Bea 10 Mistero a Pancake Court Laura Ingalls Wilder La casa nella prateria 3 Sulle sponde del Silver Lake Eraldo Affinati L’11 settembre di Eddy il ribelle (due edizioni) Lene Kaaberbøl Wildwitch 1. La prova del fuoco Roberto Piumini, Cecco Mariniello io, pi Laura Ingalls Wilder La casa nella prateria 4 Il lungo inverno Roberto Piumini, Enzo Boschi Non sta mai ferma (due edizioni) Laura Ingalls Wilder La casa nella prateria 5 Piccola città del West Ermanno Detti, Roberto Innocenti Storia di Leda Pierre Riches La fede è un bagaglio lieve Franco Cardini Storie di Re Artù e dei suoi cavalieri (quattro edizioni) Rita Levi-Montalcini Le tue antenate (otto edizioni) Roberto Piumini, Paolo d’Altan Il mare Ermanno Detti, Emanuele Luzzati Giovannino senza paura Lene Kaaberbøl Wildwitch 2 Il sangue di Viridiana


Stampato per conto di Carlo Gallucci editore srl presso Longo spa (Bolzano) nel mese di agosto 2017


Lene Kaaberbøl (Copenaghen, 1960) è un’autrice danese assai nota in tutto il Nord Europa. Da quando ha cominciato a scrivere, all’età di 15 anni, ha pubblicato una trentina di libri, soprattutto per bambini e ragazzi. Di recente è stata candidata per due prestigiosi riconoscimenti: lo Hans Christian Andersen Award e l’Astrid Lindgren Memorial Award. La fortunata serie Wildwitch ha già riscosso grande successo in Germania, Francia, Inghilterra e Russia.

“Essere ‘speciali’ vuol dire essere diversi: condizione che molti ragazzi sperimentano. È questo il cuore di Wildwitch” Sabrina Penteriani, L’eco di Bergamo

“Un romanzo che si lascia divorare in poche ore, di grande fascino e interesse per gli amanti del fantasy e non solo” Corriere di Viterbo

“Lene Kaaberbøl sta godendo di un crescente successo europeo proprio con la serie Wildwitch” Ferdinando Albertazzi, MondoErre

Estrassi il biglietto dalla tasca e lo aprii. ELVERPARKEN, c’era scritto a grosse lettere maiuscole. Domani. Un’ora prima del tramonto, sentiero nord, terza panchina prima del cancello. E in basso c’era una piccola testa di animale che doveva rappresentare un furetto. Non era di zia Isa, come avevo creduto. Naturalmente lo aveva mandato una strega selvatica – chi altri userebbe un gheppio come postino? – e ne conoscevo solo una che aveva un furetto per amico selvatico. Perché Shanaia voleva incontrarmi? Non era il tipo da chiacchiere e abbracci tra amiche. Doveva trattarsi di una cosa importante.


Il sangue di Viridiana

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Il sangue di Viridiana WILDWITCH

«Devi farlo! Nessun altro può. O vuole». La strega selvatica Shanaia, disperata e gravemente ferita, chiede a Clara di fare qualcosa di molto pericoloso. La ragazza vorrebbe dire di no, ma non ci riesce. Dovrà attraversare di nuovo le strade selvatiche, dove ad attenderla troverà un temibile nemico…

Lene Kaaberbøl

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Della stessa serie:

WILDWITCH

1

La prova del fuoco

Clara è una ragazzina di 12 anni che pensa di non aver nulla di speciale: un po’ timida, il viso punteggiato di lentiggini, è alle prese con i problemi tipici della sua età. Ma un giorno incontra un gigantesco gatto grazie al quale scopre di avere lo straordinario potere di comunicare con gli animali. Sarà solo l’inizio della sua nuova vita da “strega selvatica” in un mondo in cui la magia non è esattamente roba per bambini…

Il sangue di Viridiana

Il sangue di Viridiana è il secondo volume della serie “Wildwitch”, con protagonista Clara, il suo amore per gli animali e il magico mondo delle streghe selvatiche.

Lene Kaaberbøl

Estrassi il biglietto dalla tasca e lo aprii. ELVERPARKEN, c’era scritto a grosse lettere maiuscole. Domani. Un’ora prima del tramonto, sentiero nord, terza panchina prima del cancello. E in basso c’era una piccola testa di animale che doveva rappresentare un furetto. Non era di zia Isa, come avevo creduto. Naturalmente lo aveva mandato una strega selvatica – chi altri userebbe un gheppio come postino? – e ne conoscevo solo una che aveva un furetto per amico selvatico. Perché Shanaia voleva incontrarmi? Non era il tipo da chiacchiere e abbracci tra amiche. Doveva trattarsi di una cosa importante.


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