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GREEN TECHNOLOGIES
The global steel industry is responsible for around 7% of global CO2 emissions every year. L’industria siderurgica mondiale è responsabile di circa il 7% delle emissioni annue globali di CO2.
The new frontier of decarbonisation: green steel
THE STAIN OF STAINLESS STEEL
H2 Green Steel is to build large-scale fossil-free steel plant in northern Sweden, just below the Arctic Circle. It will replace coke and coal with green hydrogen to achieve an almost totally CO2-free steel. Production will begin in 2024. È nella Svezia settentrionale, poco a sud del Circolo Polare Artico, che H2 Green Steel costruirà un impianto siderurgico su scala industriale senza fossili. Al posto di coke e carbone sarà usato idrogeno verde ottenendo così acciaio senza quasi emettere del tutto CO2. La produzione comincerà nel 2024.
hile we all love a wooden coaster, it is a truth universally ac-
Wknowledged that, without steel, many of the rides that people love, from funfairs to amusement parks, could not exist. Steel is ubiquitous in the world, essential in engineering and construction well beyond the borders of our industry. And yet, environmentally, it is hardly acceptable. After power generation, steel manufacturing is the largest cause of carbon dioxide in the world, accounting for about 8 per cent of all fossil fuel emissions. According to the World Steel Association, in 2020 the world produced about 1,864 million tons of steel, and for each ton of steel, one to two tonnes of carbon dioxide were sent into the atmosphere. As such, steel production is becoming a focus point in the fight against climate change and, finally, steps are being taken to bring green steel to the world. But why is steel production so environmentally-unfriendly? The reason is in the methods used. Steel mostly derived from iron ore: to melt it and separate iron from the oxygen that is also in the ore (in the form of iron oxide), a significant amount of energy is required. Presently, this is mostly done in furnaces heated to over 1000°C and powered with carbon-based fuel such as coal or natural gas, using coke (a coal-based material) as reductant to remove the oxygen. The process has been long unchanged, and while alternatives are being studied, their cost until now seemed prohibitive. “These technologies will increase the cost
La nuova frontiera della decarbonizzazione: l’acciaio verde
IL PROBLEMA DELL’ACCIAIO
Gli ottovolanti in legno piacciono a tutti, ma è risaputo che senza acciaio non potrebbero esistere molte delle attrazioni che tanto amiamo, dai luna park ai parchi divertimenti. L’acciaio si trova ovunque nel mondo, è essenziale per le opere di ingegneria e per l’edilizia, ben al di là dei confini del nostro settore. Eppure dal punto di vista ambientale è quasi inaccettabile. Dopo la generazione di energia, la produzione di acciaio è la maggiore fonte di anidride carbonica al mondo, dato che rappresenta circa l’8% di tutte le emissioni da combustibili fossili. Secondo la World Steel Association, l’associazione mondiale del settore, nel 2020 in tutto il mondo sono stati prodotti circa 1.864 milioni di tonnellate di acciaio, e per ogni tonnellata prodotta sono state immesse in atmosfera da una a due tonnellate di anidride carbonica. Di conseguenza la produzione di acciaio sta diventando un punto
of our steel. It is not cheap, and our customers should be ready to pay,” said Lakshmi Mittal, executive chairman of ArcelorMittal, Europe’s biggest steelmaker. Still, these new technologies have been explored for more than a decade, now. Italian multinational Danieli, a leader in supplying manufacturing plants for the metal industry, has built a hybrid plant in the USA (to open in 2022), using solar power as one of the fuels. They have also developed the method that allows plants to use natural gas or methane as reductant, instead of coke. The idea is to further replace methane with hydrogen, for “an even greener evolution,” said technical director Rolando Paolone. “In the manufacturing process, hydrogen bonds with oxygen, producing water as waste product.” But the company believes this may still be years before becoming widespread: “The real problem, today, is getting hydrogen at a competitive price.”
chiave nella lotta ai cambiamenti climatici e finalmente si stanno facendo passi per dare al mondo un acciaio più verde. Ma perché la produzione di acciaio è così dannosa per l’ambiente? La ragione sta nei metodi usati. L’acciaio si ottiene principalmente dal minerale ferroso: per fonderlo e separare il ferro dall’ossigeno presente nel minerale (sotto forma di ossido di ferro), serve un’enorme quantità di energia. Attualmente questo processo avviene soprattutto negli altiforni, portati a temperature di oltre 1.000°C e alimentati con carburanti a base di carbonio come il carbone o il gas naturale, usando il coke (un materiale ricavato dal carbone) come agente riducente per rimuovere l’ossigeno. Il processo è lo stesso da molto tempo e anche se si stanno studiando delle alternative finora il costo sembrava impraticabile. “Queste tecnologie faranno aumentare il costo del nostro acciaio. Non è economico e i nostri clienti devono essere pronti a pagare”, ha detto Lakshmi Mittal, direttore esecutivo di ArcelorMittal, il maggiore produttore di acciaio in Europa. Comunque le nuove tecnologie sono allo studio già da più di dieci anni. La multinazionale italiana Danieli, leader nella produzione di impianti siderurgici, ha costruito un impianto ibrido negli Stati Uniti (con apertura prevista nel 2022), usando l’energia fotovoltaica come una delle forme di alimentazione disponibili. L’azienda ha anche lavorato al metodo che permette agli impianti di usare gas naturale o metano come agente riducente al posto del coke. L’idea poi è di sostituire ulteriormente il metano con l’idrogeno, per “un’evoluzione ancora più green”, ha affermato il direttore tecnico Rolando Paolone. “L’idrogeno, nel processo produttivo, si lega con l’ossigeno producendo acqua come scarto”. Però per l’azienda potrebbero passare diversi anni prima che questa tecnica prenda piede: “La disponibilità dell’idrogeno a costi concorrenziali è il vero problema oggi”. Qualunque sia il costo, il Green Deal dell’UE punta a raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050 e per raggiungere quell’obiettivo è necessario un cambiamento nell’industria dell’acciaio. La Svezia è pronta a fare il passo decisivo: nella regione Boden-Luleå, nel nord del paese, Henrik Henriksson, ex amministratore delegato di Scania, casa famosa per i suoi veicoli industriali, sta guidando la realizzazione di H2 Green Steel, un impianto di produzione di acciaio su larga scala basato su un processo di produzione che non usa energia fossile. L’impianto impiegherà l’idrogeno come agente riducente e includerà anche un grande impianto di produzione di idrogeno verde, per aiutare ad abbatterne i costi. Si prevede che l’impianto H2 Green Steel diventi operativo nel 2024 e che entro il 2030 raggiunga una capacità annua di produzione di cinque milioni di tonnellate di acciaio di alta qualità. Tra gli investitori di H2 Green Steel si contano, tra gli altri, la holding di investimento svedese Vargas, Scania stessa e Merced-Benz, una fondazione del gruppo Ikea, il gruppo navale Maersk, la famiglia Agnelli e Marcegaglia, primo gruppo italiano nel comparto siderurgico. Come riferimento, un camion Scania pesa circa sei tonnellate, cinque delle quali sono
Henrik Henriksson, former CEO at Scania, and current chief executive of H2 Green Steel.
Henrik Henriksson, da Ceo di Scania a Ceo di H2 Green Steel.
Whatever the costs, the EU’s Green Deal plan aims to make Europe climate neutral by 2050 and to do that, steel manufacturing needs to change. And Sweden is ready to take the plunge: in the Boden-Luleå region, in the North of the country, Henrik Henriksson, former CEO of truck manufacturer Scania, is leading the construction of H2 Green Steel, a large-scale steel producer based on a fossil-free manufacturing process. The plant will use hydrogen as reductant and also include a big green hydrogen plant, to help with the problem of hydrogen costs. Production will begin in 2024 and by 2030, H2 Green Steel will have annual production capacity of 5 million tons of high-quality steel. Investors in the company include, among others, the Swedish investment group Vargas, Scania, Merced-Benz, an Ikea foundation, Maersk shipping group, the Agnelli family and Italian steel company Marcegaglia. For reference, a Scania truck weighs about 6 tons and 5 of those are steel, so it is no surprise that, after electric and hybrid vehicles, the Swedish truckmaker as well as other European can manufacturers are turning to green steel in their path towards environmentally-friendly and sustainable production. “The climate crisis is the biggest challenge of our time,” said Henriksson, “and given the steel’s impact on other industries’ sustainable development, a rapid change of the steel industry is extremely important. H2 Green Steel will accelerate this change and make Swedish steel world famous, not only for its quality, but also as the world’s greenest steel.” And whether it’s Swedish or not, let’s hope the next roller coaster we ride can be made from green steel.
di acciaio, perciò non sorprende che, dopo la produzione di veicoli elettrici e ibridi, l’azienda svedese e altri produttori dell’automotive abbiano pensato di investire sull’acciaio verde per proseguire il percorso verso una produzione ecosostenibile. “La crisi climatica è la sfida più grande della nostra epoca” ha detto Henriksson, “e visto l’impatto dell’acciaio sullo sviluppo sostenibile di altri settori è estremamente importante che ci sia un cambiamento rapido nel settore dell’acciaio. H2 Green Steel aiuterà ad accelerare questo cambiamento e renderà l’acciaio svedese famoso in tutto il mondo, non solo per la qualità, ma anche come quello più ecosostenibile al mondo”. E che sia svedese o meno, speriamo che il prossimo ottovolante che proveremo possa essere realizzato con acciaio verde.
Postponed last year due to the pandemic, Expo 2020 Dubai will be held from 1 October 2021 until 31 March 2022. 25 million visitors from all over the world are expected, with the participation of over 190 nations. These include Italy, with a pavilion covering 3,500sq.m, 27m high.
Rinviata l’anno scorso per la pandemia, Expo 2020 Dubai si terrà dall’1 ottobre 2021 fino al 31 marzo 2022. Sono previsti 25 milioni di visitatori da tutto il mondo e la partecipazione di oltre 190 nazioni. Tra queste l’Italia, con un padiglione di 3.500mq, alto 27m.
At Expo Dubai, scheduled for October, preparations are in full swing and optimism is growing. A look at the Italian Pavilion, inaugurated last month
BEAUTY, INNOVATION AND SUSTAINABILITY
ess than 6 months to go until the opening of Expo 2020 Dubai,
Lpostponed by a year due to the Covid pandemic, scheduled from 1 October 2021 to 31 March 2022 in the famous United Arab Emirates city, under the theme “Connecting Minds, Creating The Future”. On the Expo site construction work is proceeding quite quickly and everything suggests that the pandemic will not affect the event. The preview, between January and April, of Terra, the pavilion dedicated to sustainability, saw over 100,000 visitors who were able to enjoy this interactive experience among the world’s ecosystems, while for the organisers the preview served to showcase their readiness to safely welcome the world. To date, despite a global situation that cannot yet be said to be completely out of the pandemic, over 2,500 travel agents, tour operators, hotel groups and airlines have already signed up as authorised ticket resellers for Expo 2020 Dubai, representing more than 100 countries, giving
A Expo Dubai, in programma da ottobre, fervono i preparativi e l’ottimismo sale. Vi portiamo a scoprire il Padiglione Italia inaugurato a fine aprile
BELLEZZA, INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ
Mancano meno di sei mesi all’apertura di Expo 2020 Dubai, che posticipata di un anno a causa della pandemia da Covid, si terrà dall’1 ottobre prossimo al 31 marzo 2022 nella famosa città degli Emirati Arabi all’insegna del tema “Connecting Minds, Creating The Future” (Collegare le menti, creare il futuro). Nel sito prescelto i lavori procedono spediti e tutto fa supporre che la pandemia non comprometterà l’evento. La preview, tra gennaio e aprile, di Terra, il padiglione dedicato alla sostenibilità, ha avuto oltre 100 mila visitatori e se questi hanno potuto godere in anteprima di quest’esperienza interattiva di viaggio tra gli ecosistemi del mondo, per gli organizzatori la preview è servita anche a dimostrare di essere pronti ad accogliere in sicurezza il mondo. Ad oggi, pur in una situazione globale che non può ancora dirsi del tutto fuori dalla pandemia, sono già oltre 2.500 gli agenti di viaggi, tour operator, compagnie aeree e gruppi alberghieri
On 26 April, the Italian Foreign Minister Luigi Di Maio inaugurated the Italian Pavilion. A wonderful life-size 3D printed copy of Michelangelo’s David, which will be in the centre of the pavilion, was unveiled. The roof of the building is original: still under construction, it features 3 ship hulls with the colours of the Italian flag.
Il 26 aprile, il Ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio ha inaugurato il Padiglione Italia. È stata così svelata una stupenda copia a grandezza naturale, stampata in 3D, del David di Michelangelo che sarà al centro del padiglione. Originale il tetto dello stabile: ancora in costruzione, già mostra 3 scafi di navi con i colori della bandiera italiana.
the organisers optimism, so much so that they have not downgraded the original target of 25 million visitors in the 6 months of the event. “People have not been travelling for some time and there’s such pentup demand for travel and I think one of the most important things is Dubai is open, but you also get to visit more than 190 countries in one go,” says Su Ramanathan, the event’s vice president of market strategy and sales. “A visitor will actually be able to come and go from the United States to Uruguay; from Japan to Jamaica.” On the 4.38sq.km expo site – twice the size of Monaco – the construction of the participating nations’ pavilions is progressing well. Some, for example Australia and France, are already completed. The Italian pavilion is starting to take shape: on 26 April the Italian foreign minister Luigi Di Maio inaugurated it (even if in reality only the exteriors were completed), thus revealing a couple of ‘attractions’. The first are the 3 overturned hulls of ships, built by Fincantieri, which form the roof and which coloured white, red and green - by Gruppo
che hanno siglato accordi per diventare rivenditori autorizzati dei biglietti per l’Expo in oltre 100 nazioni, il che riempie di ottimismo gli organizzatori, tanto che non hanno minimamente ritoccato al ribasso l’obiettivo originale dei 25 milioni di visitatori nei sei mesi di evento. “La gente non viaggia da un po’, c’è una forte domanda per ora repressa e penso sia importante il fatto che Dubai sia aperta, ma anche che all’Expo si possano visitare in un colpo solo più di 190 nazioni” afferma Su Ramanathan, vicepresidente alle strategie di mercato e vendite dell’evento. “Chi verrà potrà spostarsi, con una semplice passeggiata, dagli Usa all’Uruguay, dal Giappone alla Jamaica”. Sui 4,38kmq del sito dell’Expo – due volte le dimensioni del Principato di Monaco – la costruzione dei padiglioni delle diverse nazioni partecipanti sta procedendo bene. Alcuni, per esempio, quelli di Australia e Francia, sono già
Boero, with paints made from food and compostable waste - make up the largest Italian flag in the world. The second is the life-sized 3D printed copy of Michelangelo’s David that will be in the heart of the pavilion. A beautiful statue, very faithful to the original, more than 5 metres high, made from acrylic resin and finished with marble powder, comprising 14 pieces assembled before leaving for Dubai, with the aim of enhancing and promoting Italy’s heritage of art, history and culture, as well as demonstrating the country’s attention and excellence in the most advanced technologies (such as 3D printing). Innovation, creativity and sustainability will be the stars of the Italian
The Italian Pavilion will pay homage to innovation and sustainability ‘made in Italy.’
Il Padiglione Italia sarà un inno all’innovazione e alla sostenibilità ‘made in Italy’.
completati. Quello dell’Italia sta cominciando a prendere forma: il 26 aprile scorso il ministro degli esteri italiano Luigi Di Maio lo ha inaugurato (anche se in realtà solo gli esterni erano completati), svelandone così già un paio di ‘attrazioni’. La prima sono i tre scafi rovesciati di navi, costruiti da Fincantieri, che formano il tetto e che colorati di bianco, rosso e verde – da Gruppo Boero, con vernici prodotte da scarti alimentari e compostabili – costituiscono il più grande tricolore al mondo. La seconda è invece la copia stampata in 3D del David di Michelangelo a grandezza naturale che sarà nel cuore del padiglione. Una statua bellissima, fedelissima all’originale, alta più di cinque metri in resina acrilica poi rifinita con polvere di marmo, composta da 14 pezzi assemblati ancor prima di partire per Dubai che vuole non solo valorizzare e promuovere il patrimonio di arte, storia e cultura dell’Italia, ma anche testimoniare l’attenzione e l’eccellenza della nazione nelle tecnologie più avanzate (come la stampa 3D). Innovazione, creatività e sostenibilità saranno protagoniste assolute del Padiglione Italia che sorgerà in una zona di grande visibilità tra le aree tematiche dedicate a ‘Opportunità’ e ‘Sostenibilità’, vicino ai padiglioni di Emirati Arabi Uniti, India, Germania, Arabia Saudita, Giappone e Usa. Con una superficie di 3.500 metriquadri e quasi 27m di altezza, il progetto del Padiglione Italia è un’architettura ideata per mettere in scena il tema scelto dal Commissariato per la presenza italiana all’Expo di Dubai, “La bellezza unisce le persone”. Il progetto è firmato da Carlo Ratti, Italo Rota, Matteo Gatto e F&M Ingegneria. Al suo sviluppo hanno però partecipato anche molti partner in rappresentanza delle eccellenze italiane, in un percorso di co-progettazione e creazione. Il Padiglione sarà quindi non solo espositivo, ma anche dimostrativo, capace cioè di rappresentare l’eccellenza italiana nella creazione e nella costruzione di spazi interni ed esterni. La sfida non è quella di mettere in mostra innovazione e sostenibilità, bensì quella di essere innovazione e sostenibilità, concetti re-
pavilion, which will be located in a high-visibility site, between the “Opportunity” and “Sustainability” thematic areas and next to the Emirates, India, Germany, Saudi Arabia, Japan and USA pavilions. Covering an area of 3,500sq.m and reaching a height of almost 27m, the Italian Pavilion is an architectural project meant to present the theme chosen by the Commission for Italy at Dubai Expo, “Beauty Connects People.” It was designed by Carlo Ratti, Italo Rota, Matteo Gatto and F&M Ingegneria. But it was also developed in partnership with representatives from the best Italian sectors, in a co-planning and co-creation process. So the Pavilion will be not merely an exhibition space, but also a demonstrative space, to showcase Italy’s excellence in creating and building indoor and outdoor spaces. The real challenge is not to showcase innovation and sustainability, but to actually be innovation and sustainability, real concepts that will become an integral part of the structure. Among its most sustainable features, the Pavilion won’t have air conditioning and it will produce its own energy. To keep cool, the structure will feature huge areas of water, and these will contain algae to absorb CO2 and produce energy; the algae will also be used in the Italian restaurant’s kitchen. Construction materials also are innovative and sustainable: part of the internal walkway will be covered in a material created from coffee grounds and orange peels, the latter by-products from juice production. And another material will be used in the 254sqm, 144-seat auditorium, in this case a material partly made from mushrooms, which will also have an olfactory impact. The Italy Pavilion will also feature 2 light installations designed by Enel, entitled
ali che diventano parte integrante della struttura. Tra le caratteristiche più sostenibili, ricordiamo che non ci sarà climatizzazione e che l’energia sarà autoprodotta. Per mantenere fresca la struttura ci saranno grandi superfici di acqua, e al loro interno cresceranno alghe che assorbiranno la CO2 e produrranno energia, oltre a essere usate nella cucina del ristorante italiano. Anche i materiali usati per la costruzione sono innovativi e sostenibili: per rivestire una parte della passerella interna si useranno materiali realizzati con fondi di caffè e bucce d’arancia, queste ultime provenienti dallo scarto della lavorazione di succhi di frutta. Invece per l’auditorium, che avrà una superficie di 254mq e 144 posti a sedere, sarà utilizzato un materiale derivante da funghi, con un impatto anche olfattivo. Nel Padiglione Italia ci saranno anche due installazioni luminose progettate da Enel, Second Sun e Second Moon, basate sull’Internet delle Cose che renderanno possibile un crescendo di giochi di luce legati a doppio filo con le emozioni dei visitatori, creando al tempo stesso scenografie luminose
In the Italian Pavilion, Enel’s light installations based on the Internet of Things will ‘dialogue’ with the emotions of visitors.
Al Padiglione Italia installazioni luminose di Enel basate sull’Internet delle Cose ‘dialogheranno’ con le emozioni dei visitatori.
‘Second Sun’ and ‘Second Moon’, based on the Internet of Things. They’ll create a spectacle of lights, bringing visitors’ emotions to new heights with breathtaking lightscapes. More specifically, ‘Second Sun’ and ‘Second Moon’ are 5m in diameter and contain 320 LED lights. The project has 2 goals: to functionally illuminate the exhibit space, and to create spectacular lightscapes by changing the colour temperature over a span of 24 hours, in line with the circadian rhythm. Furthermore, using video cameras connected to an IoT system, the number of people in the pavilion can be detected in real time. The data thus produced will be analyzed, and the sun scenes will change to create a narrative, emotional, and instructional interaction with visitors. Then, a smart metering system will be installed on the ‘Second Sun’s’ power lines that, using the changes in electricity consumption, will simulate real-time monitoring of a home’s energy consumption over the course of a day. In addition to representing the functional and valuable aspects of the Italy Pavilion, both displays are also highly symbolic. The LED lights used in ‘Second Sun’ are a metaphor for energy in 2021 – digital, inclusive, and able to comply with customers’ needs and requirements. In contrast, the smart metering system, which allows users to see their consumption levels in real time, is a step forward in the evolution of energy use, which today and in the near future is increasingly based on responsible choices aimed at sustainable urban development. n
spettacolari. Second Sun e Second Moon hanno un diametro di cinque metri e comprendono circa 320 punti luce a LED. Il progetto ha una duplice finalità illuminotecnica: dare luce in maniera funzionale allo spazio espositivo e ricreare scenari spettacolari attraverso il mutamento della temperatura colore nell’arco delle 24 ore. Inoltre, grazie all’utilizzo di telecamere integrate in un sistema IoT, sarà possibile misurare in tempo reale il numero di persone all’interno del Padiglione, analizzare i dati e generare un cambiamento nelle scenografie del sole creando un’interazione “narrativa”, emozionale e conoscitiva con i visitatori. Un sistema di Smart Metering, inoltre, verrà installato sulle linee di alimentazione del ‘Second Sun’ e, sfruttando la variazione di consumo elettrico dell’istallazione, simulerà il monitoraggio in tempo reale dell'evoluzione giornaliera dei consumi di un ambiente domestico. Entrambi gli interventi, oltre a rappresentare elementi funzionali e di pregio del Padiglione Italia, hanno anche un forte contenuto simbolico. L’illuminazione a Led del ‘Second Sun’ costituisce una metafora dell’energia nel 2021: digitale e inclusiva in grado di sintonizzarsi sulle esigenze e i bisogni dei clienti. Il sistema Smart Metering, che rende possibile far conoscere all’utente i suoi consumi in tempo reale, rappresenta invece un’evoluzione del modello di fruizione energetica, oggi e nel prossimo futuro sempre più basato su scelte responsabili finalizzate a uno sviluppo urbano sostenibile.
MAURER IS BUILDING A LOOPING SPINNING COASTER WITHOUT INVERSION FOR CHINA
Sunac Cultural Tourism City is a huge leisure city under construction in Jiaxing, about 100km southwest of Shanghai. Its entertainment offering will include also an amusement park and one of its highlights will be China’s first spinning coaster with a loop where riders are not inverted. Maurer Rides is manufacturing this SC3000NL model designed for riders who do not dare inverted rides, but still expect full coaster thrills. The ride starts at a height of 4.17m and once riders are in their 4-seater vehicles, they are pulled up a 30-degree incline to 17.4m, where they can take in magnificent views of the bay of Hangzhou and the leisure complex. A steep descent at 70kmph ending in a tunnel follows. The car then spirals into the loop, where riders can enjoy more panoramic views before speeding back down and experiencing other elements such as a lying figure of eight, a helix, an Immelmann turn and a series of S-curves. The rollercoaster has a footprint of 100x60m and a 520m long track, with a capacity of 630 riders per hour. The attraction is scheduled to start operation in spring 2022.
MAURER COSTRUISCE PER LA CINA UNO SPINNING COASTER CON LOOP SENZA INVERSIONE
Sunac Cultural Tourism City è un grandissimo complesso dedicato al leisure in costruzione a Jiaxing, un centinaio di km a sudovest di Shanghai. Tra le sue offerte ricreative ci sarà anche un parco meccanico e una delle sue attrazioni di spicco sarà il primo spinning coaster della Cina con un loop in cui non ci si ritrova a testa in giù. A produrre la giostra sta provvedendo Maurer Rides. È un suo modello SC3000NL progettato per rider che non osano affrontare attrazioni con inversioni, ma si aspettano comunque brividi da coaster. L’esperienza ha inizio a 4,7m di altezza e una volta che i passeggeri si sono accomodati nelle vetture a quattro posti, salgono lungo un tratto in salita con pendenza di 30° fino ad arrivare a 17,4m, un’altezza dalla quale possono ammirare dall’alto tutto il complesso e anche la baia di Hangzhou. Segue un drop bello ripido a 70kmh che porta in un tunnel, dopo di che le vetture salgono lungo il loop sempre girando su loro stesse, con i rider che godono di altre belle vedute panoramiche. Scendono poi veloci di nuovo verso terra affrontando altre figure come un otto parallelo al suolo, una spirale, un Immelmann e una serie di curve a S. Il coaster ha un ingombro di 100x60m e un percorso di 520m, con una capacità di 630 rider l’ora. Dovrebbe inziare a operare nell’estate 2022.
THIRD SLIDEWHEEL OPENS IN CHINA
The third SlideWheel by Wiegand.Waterrides has been recently inaugurated at the Xiaoyangkou Linkspring waterpark in Nantong, China. A revolutionary cross between a waterslide and a Ferris wheel, this unique attraction invites riders sitting in 4-person rafts to slide through an enclosed 130m fiberglass tube, twisting and turning around itself, as well as rotating on its horizontal axis. Riders climb up and down with airtime moments, swing right and left like a pendulum… before entering an 84m long Big River slide heading towards the exit pool. The very first SlideWheel was installed at the Chimelong Waterpark in Guangzhou, China in 2018, while another one debuted at the Aquapark Reda in Poland last year.
IL TERZO SLIDEWHEEL APRE IN CINA
È lo SlideWheel numero tre di Wiegand.Waterrides quello che ha recentemente aperto al parco acquatico Xiaoyangkou Linkspring di Nantong, in Cina. Un rivoluzionario incrocio tra uno scivolo e una ruota panoramica, quest’attrazione unica nel suo genere porta i rider, sistemati su gommoni a quattro posti, a percorrere un canale chiuso lungo 130m, attorcigliato su se stesso e che oltretutto ruota sul suo asse orizzontale. Ci si trova a salire e scendere con movimenti di airtime, si ondeggia a destra e sinistra come un pendolo… e alla fine si entra in uno scivolo Big River di 84m che sfocia nella piscina di approdo. Il primissimo SlideWheel risale al 2018 ed è stato installato sempre in Cina, al Chimelong Waterpark di Guangzhou. Il secondo, invece, ha aperto l’anno scorso all’Aquapark Reda in Polonia.