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NEWS
Facial recognition is going to play an important part in our lives and in the leisure industry too.
Il riconoscimento facciale assumerà un ruolo sempre più importante nelle nostre vite e anche nell’industria del leisure.
Parks are turning to facial recognition systems to manage admissions. Is the world ready for this future?
SHOW ME YOUR FACE
he coronavirus crisis has brought many changes, and in several
Tfields it has seen the rise of new technology solutions, or accelerated the speed of adoption for those solutions that were already in the workings. To manage admissions, for example, several parks around the world are now turning to facial recognition, and while some had already been testing this technology to reduce costs and queue time and to avoid ticketing scams (like different people sharing the same admission pass), now they are taking it to heart also as a way to go completely contactless. The most advanced implementation in theme parks, in terms of schedule, was probably Universal Studios in Singapore, which launched facial recognition scanners to enter the park in March 2020. This system is available for annual and season ticket holders, but also for daily tickets, in case the person wants to exit the park and re-enter again in the same day. “Facial recognition provides contactless verification of tickets and ticket holders, enabling our customers to enjoy our park experience in a more efficient and seamless manner,” said park owner Resorts World Sentosa in a statement. Of course the use of this technology is far from uncontroversial. While it has gained traction in many facets of our world, from law enforcement
I parchi stanno iniziando a usare sistemi informatici di riconoscimento facciale per gestire gli ingressi. Il mondo è pronto per questo futuro?
FAMMI VEDERE LA FACCIA
La crisi del coronavirus ha portato grandi cambiamenti e in molti campi ha visto l’ingresso di nuove soluzioni tecnologiche oppure ha accelerato l’adozione di soluzioni a cui si stava già iniziando a lavorare in precedenza. Per gestire gli ingressi, per esempio, molti parchi stanno iniziando a usare sistemi informatici di riconoscimento facciale, e anche se alcuni avevano già iniziato a testare questa tecnologia per ridurre costi e tempi e per evitare frodi legate ai biglietti (per esempio, la condivisione di un unico abbonamento tra più persone), adesso l’interesse è notevolmente aumentato anche perché si tratta di una soluzione contactless. Tra i parchi divertimenti l’esempio di implementazione più avanzato a livello di tempi è stato probabilmente quello di Universal Studios a Singapore, che ha lanciato l’uso di scanner per riconoscimento facciale all’ingresso a marzo 2020. Il sistema può essere usato per abbonamenti annuali o stagionali, ma anche per i biglietti giornalieri, nel caso il visitatore desideri uscire e rientrare nel parco prima della fine della giornata. “Il riconoscimento facciale permette una verifica contactless dei biglietti e e dei loro possessori, dando ai nostri clienti la possibilità di vivere il parco in un modo più efficiente e senza interruzioni”,
At the end of March, FacePass facial recognition technology was launched at Abu Dhabi’s Yas Island theme parks – WB World Abu Dhabi, Ferrari World, Yas Waterworld (b). The service is linked to the Yas Island app and it enables guests to access the parks without using their hands at turnstiles, but also to make contactless payments at select dining and retail outlets within the parks.
A fine marzo, la tecnologia di riconoscimento facciale FacePass è entrata nei parchi di Yas Island ad Abu Dhabi, ossia il WB World Abu Dhabi, il Ferrari World e lo Yas Waterworld (in foto). Il servizio, integrato nell’app del resort, fa accedere ai parchi senza usare le mani ai tornelli e fare acquisti contactless in vari esercizi commerciali dei parchi.
in airports to unlocking your smartphone with a smile, it is still regarded with suspicion because of privacy concerns (what happens to the images of our faces that are captured?), but also because the technology itself is far from perfect: it has been proven that most systems are biased and struggle to recognize non-whites and non-males. (Software houses are working to solve these bias and there has been progress, although there is still a long way ahead.) One year after Universal Singapore, the most ambitious project is probably the one announced in March 2021 for Yas Island in the UAE, home to Ferrari World, Yas Waterworld, and Warner Bros World Abu Dhabi. Parent company Miral announced that the whole destination would become completely contactless through the adoption of facial recognition systems. More specifically, they use FacePass by Chinese software company Anviz Global; this solution is linked into the resort’s app and can be used both for admission and for retail and dining payments. “Yas Island theme parks will be the first in the region to implement complete contactless access and payment solutions,” said Mohamed Abdalla Al Zaabi, CEO of Miral. “We are thrilled to be pioneering the adoption of the FacePass technology within the regional leisure and entertainment industry.” The system will be rolled out to include not only the theme parks, but also the other venues on the island, such as the Yas Marina Circuit Formula 1 race track and Yas Mall, plus several hotels and other recreation facilities. At present the system used on Yas Island requires users to show their face, but this may not even be necessary in the future. Over the last year, due to health regulations and personal safety, we have all learned to wear masks over our faces, and this has thrown a wrench into the functioning of earlier face recognition
ha affermato l’azienda madre, Resorts World Sentosa, in un comunicato. Naturalmente l’uso di questa tecnologia non è affatto scevro da polemiche. Pur essendosi già diffusa in molti settori, dai controlli di polizia negli aeroporti alla possibilità di sbloccare lo smartphone con un sorriso, molti la guardano ancora con sospetto a causa dei problemi di privacy (cosa succede alle immagini del nostro volto che vengono scattate dal sistema?), ma anche perché si tratta di una tecnologia ancora lontana dalla perfezione: è stato dimostrato che la maggior parte dei sistemi di riconoscimento facciale non sono imparziali e fanno fatica a riconoscere persone che non siano maschi e bianchi. (Le case di produzione di questi software stanno lavorando per risolvere il problema e stanno facendo dei passi avanti, anche se c’è ancora molta strada da fare.) Un anno dopo Universal Singapore, il progetto più ambizioso è probabilmente quello annunciato a marzo 2021 per l’isola Yas negli EAU, dove si trovano il Ferrari World, il parco acquatico Yas Waterworld e il Warner Bros World Abu Dhabi. L’azienda madre, Miral, ha annunciato che tutta l’isola diventerà interamente contactless grazie all’adozione di sistemi di riconoscimento facciale. Più nello specifico, Yas usa la soluzione FacePass dell’azienda informatica cinese Anviz Global; il sistema è integrato nell’app del resort e può essere usato sia per gli ingressi, sia per i pagamenti in negozi e ristoranti. “I parchi divertimenti dell’isola Yas saranno i primi della zona a implementare soluzioni di ingresso e di pagamento interamente contactless”, commenta Mohamed Abdalla Al Zaabi, amministratore delegato di Miral. “Siamo orgogliosi di rivestire questo ruolo di pionieri nell’adozione della tecnologia FacePass nel settore del divertimento e dell’intrattenimento in questa regione”. Il piano prevede che il sistema sia usato non solo nei parchi divertimenti – dove
Walt Disney World’s Magic Kingdom theme park has recently tested for some weeks facial recognition for theme park admission in place of fingerprint scanners.
Recentemente, per alcune settimane il Magic Kingdom del Walt Disney World ha sperimentato il riconoscimento facciale agli ingressi del parco, usandolo al posto degli scanner di impronte digitali.
algorithms. But even before the pandemic, software houses were working on systems that could recognize people from even a fraction of their face, and the new challenge has only made them better. So much so that in January 2021 Japan’s NEC Corp has launched a facial recognition system that identifies people even when they are wearing masks, claiming that its verification takes less than one second and has an accuracy rate of more than 99.9%. The new system went on sale in October and customers include Lufthansa and Swiss International Airlines. And of course theme parks are right behind it. Disney run a test
è già entrato in funzione – bensì anche nelle altre strutture presenti sull’isola, come il circuito di Formula 1 Yas Marina e il centro commerciale Yas Mall, oltre a diversi hotel e ad altre strutture dedicate all’intrattenimento. Attualmente, per il sistema usato sull’isola Yas Island, è necessario che i visitatori si scoprano il volto, ma in futuro potrebbe non servire più. Nell’ultimo anno, tra misure di salute pubblica e personale attenzione all’igiene, abbiamo tutti imparato a indossare mascherine che ci coprono il volto e questo ha causato problemi al funzionamento degli algoritmi di riconoscimento facciale già esistenti. Però già prima della pandemia i produttori di software stavano lavorando a sistemi che fossero in grado di riconoscere una persona a partire da un’immagine parziale del volto, e le nuove sfide dovute alla mascherina hanno fatto sì che i nuovi software migliorassero in fretta. Tant’è vero che a gennaio 2021 la giapponese NEC Corp ha lanciato un sistema di riconoscimento facciale in grado di identificare le persone anche se indossano la mascherina; l’azienda sostiene che la verifica richiede meno di un secondo e ha un livello di accuratezza di oltre il 99,9%. Questo nuovo sistema è già stato venduto a partire dallo scorso ottobre a clienti quali le linee aeree Lufthansa e Swiss. E naturalmente i parchi non vogliono restare indietro. A marzo Disney ha condotto una sperimentazione su un sistema di riconoscimento facciale agli ingressi di Magic Kingdom e ha chiesto ai visitatori coinvolti di
with a face recognition admission system at Magic Kingdom in March and invited guests to keep their masks on. The system tested at Magic Kingdom was optional (visitors had to specifically choose the “facial recognition” lane), specifically meant for park admissions, and went on between March 23rd and May 2nd. Signals clearly stated that visitors should keep their mask on, remove hats and sunglasses, and follow the on-screen prompts to face the camera and position a valid park ticket or MagicBand close to the scanner. The technology captured an image of their face, converted it into a unique number and associated that number with the visitor’s ticket or pass. According to Disney, all images and unique numbers would be discarded within 30 days after the test concluded. “At Walt Disney World Resort, we’re always looking for innovative and convenient ways to improve our Guests’ experience—especially as we navigate the impact of COVID-19,” wrote the company in presenting the test. At Disney’s, results are currently being evaluated, and there is no word on whether or not the parks will end up adopting this specific system more widely. But the technology is available and opens the road to many more possibilities (including, for instance, the capacity to read guests’ emotions in real time and intervene with special surprises for guests who are not enjoying themselves, as one contributor suggested on a Disney forum online). One way or the other, one thing is sure: we will see more of facial recognition in all aspects of our lives, and in theme parks as well. n
non togliersi la mascherina. Il sistema usato a Magic Kingdom, in funzione dal 23 marzo al 2 maggio 2021, era opzionale (i visitatori che volevano usarlo dovevano scegliere esplicitamente la corsia ‘Riconoscimento facciale’) e inteso specificamente per il controllo degli ingressi. La segnaletica indicava chiaramente ai visitatori di tenere la mascherina, togliere cappelli e occhiali da sole e seguire le indicazioni sullo schermo: guardare la telecamera e avvicinare allo scanner un biglietto valido o un braccialetto MagicBand. Il sistema scattava un’immagine del volto, la trasformava in un numero e associava il numero al biglietto o all’abbonamento in questione. Secondo le informazioni rilasciate da Disney, tutte le immagini e i numeri sarebbero stati eliminati entro 30 giorni dalla fine della sperimentazione. “Al Walt Disney World Resort siamo sempre alla ricerca di modi innovativi e convenienti per migliorare l’esperienza dei nostri ospiti, soprattutto adesso che dobbiamo affrontare l’impatto del Covid-19”, ha scritto l’azienda nel presentare la sperimentazione. Attualmente Disney sta valutando i risultati e non ha ancora fatto sapere se adotterà questo sistema in modo più ampio nei suoi parchi. Però la tecnologia esiste e apre la strada a molte altre possibilità (come quella, immaginata da un utente dei forum Disney on-line, di leggere le emozioni degli ospiti in tempo reale e di intervenire con sorprese e offerte speciali quando qualcuno non si sta divertendo). Comunque sia, una cosa è sicura: ben presto vedremo aumentare il riconoscimento facciale in tutti gli aspetti della nostra vita, e anche nei parchi divertimenti.
Google is about to open its first physical store in New York, while Amazon, which already has dozens of them in the US, has landed in Europe with 4 grocery stores and even a hair salon, all in London
ON-LINE TO IN-STORE
n a new blog post, Google announced its first-ever physical retail
Istore will open in New York City this summer. It will be located in Chelsea, as part of the company’s campus in that neighborhood, which is home to many of its over 11,000 NYC employees. The company says the new Google Store will be a space where customers can experience its hardware and services, browse and buy an extensive selection of Google products, such as Pixel phones, Nest products, Fitbit devices and Pixelbooks. Customers will also be able to shop online at GoogleStore.com and pick up their orders in person at the physical store. The Store will also offer technical support for the company’s devices as well as how-to workshops throughout the year. Google has experimented with small pop-up stores in the past, but the recent announcement involves a different approach to physical stores, which seems very similar to Apple’s: “Our expectations of how we shop have changed significantly, and forever, due to the COVID-19 pandemic,”reads the announcement. “Many customers still want to experience hardware before they buy it — and learn what it feels like, sounds like and looks like in their hand or on a desk.” Staying on the subject of online giants that are expanding offline, another one is making leaps and bounds, also internationally: Amazon. Even without considering the Whole Foods chain of organic food stores that it acquired in 2017, and which today boasts over 500 stores, Amazon has over 90 stores in the US with its own brand (very popular
Google sta per aprire a New York il suo primo negozio fisico e Amazon, che già ne ha a decine negli Usa, è sbarcata in Europa con quattro supermercati e persino un negozio di parrucchiere, tutti a Londra
DALL’ON-LINE AI NEGOZI
Con un recente post sul suo blog, Google ha annunciato che quest’estate a New York aprirà il suo primo negozio fisico permanente. Sarà nel quartiere Chelsea, all’interno del campus dove vivono molti degli oltre 11 mila dipendenti che Google ha nella Grande Mela. Il Google Store, da quanto spiega l’azienda, sarà uno spazio in cui i clienti potranno provare i suoi prodotti e servizi; dare quindi un’occhiata e acquistare un’ampia selezione di articoli Google, che vanno dai telefoni Pixel ai dispositivi Nest, dai device Fitbit ai computer Pixelbook. In alternativa, si potrà acquistare online su GoogleStore.com e poi ritirare gli ordini in negozio. Lo store offrirà anche assistenza tecnica sui device Google e proporrà workshop durante tutto l’anno. Google aveva già sperimentato in passato dei piccoli punti vendita fisici, ma di tipo temporaneo. Quest’ultimo annuncio indica da parte dell’azienda un approccio diverso verso i punti vendita fisici, che non appare molto diverso da quello di Apple. “Le nostre aspettative su come fare acquisti sono cambiate in modo significativo e per sempre a causa della pandemia” recita la nota ufficiale di Google. “Molti clienti vogliono ancora provare gli articoli prima di acquistarli, e scoprire le sensazioni e l’effetto che ha averli tra le mani o su una scrivania”. Restando in tema di big dell’on-line sbarcati nel retail fisico, c’è un altro colosso che vi sta muovendo passi da gigante, ora anche internazionali: Amazon. Anche non considerando la
Google’s first permanent physical retail store will debut in New York City this summer.
Il primo negozio fisico permanente di Google aprirà a New York quest’estate.
Recently Amazon has opened 4 Amazon Fresh Stores in London, the very first ones outside of the US. They are cashierless and use the ‘Just Walk Out’ technology: to get into the store, you have to scan the QR code on the Amazon app, and once you’ve shopped you can leave the store with no checkouts. Billing is handled automatically.
Di recente Amazon ha aperto 4 minimarket Amazon Fresh Stores a Londra, in assoluto i suoi primi negozi fisici fuori dagli Usa. Privi di cassieri, usano la tecnologia ‘Just Walk Out’: per entrare si scansiona il QR code sull’app Amazon e poi una volta fatta la spesa, si esce senza passare per le casse. Il pagamento è gestito automaticamente.
among these are Amazon Go, Amazon Fresh and Amazon Go Grocery), and it plans to add more. Last March, then, saw its debut in Europe, with a splash. Earlier this month, an Amazon Fresh Store opened in Ealing, West London, followed a few weeks later by 3 other similar stores in the city (in Wembley Park, Canary Wharf and White City), with more already planned in Greater London. These are 230sq.m convenience grocery stores similar in size to the company’s Amazon Go locations in the US and offering a cashierless shopping experience based on the so-called ‘Just Walk Out Technology’. Shoppers don’t need to have an Amazon Prime
catena di store di prodotti alimentari biologici Whole Foods che ha acquisito nel 2017 e che oggi vanta oltre 500 punti vendita, il colosso dell’e-commerce ha oltre 90 store negli Usa con il suo marchio (tra questi, molto diffusi sono Amazon Go, Amazon Fresh e Amazon Go Grocery) e i piani sono di diffonderli ancora di più. Lo scorso marzo, poi, c’è stato lo sbarco in Europa, uno sbarco coi fiocchi e controfiocchi. All’inizio del mese, un Amazon Fresh Store ha infatti aperto a Ealing, un famoso sobborgo di Londra, e da lì a poche settimane ne sono sta-
membership to shop in the London stores. All they need is an Amazon account and the Amazon mobile shopping app. “Customers simply use the Amazon app to enter and can put their phone away and shop like normal, putting items in the shooping bags (no trolleys or baskets are available) as they go. At the end of their shopping trip, they can just walk out, without stopping to stand in a queue or check out. Their Amazon account will be automatically charged after leaving the store, and a receipt will be sent by email. The full checkout-free experience is made possible by the same types of technologies used in Amazon’s driverless cars: computer vision, sensor fusion and deep learning. Hundreds of cameras dangling from the ceiling work in conjunction with motion and weight sensors on the shelves to automatically detect which products are taken or returned from the shelves and keep track of them in a virtual basket. Amazon’s entry into European physical retail doesn’t only involve Amazon Fresh Stores. Surprisingly, last month, again in London, in
Amazon’s new high-tech hair salon features interactive shopping displays, special mirrors enabling customers to try new hair styles with AR technology and more.
Il nuovo salone di parrucchiere Amazon punta sulla tecnologia. Ci sono, per esempio, scaffali espositivi interattivi e speciali specchi in cui grazie alla realtà aumentata i clienti possono provare virtualmente nuovi tagli e colori.
ti inaugurati ulteriori tre sempre nella capitale britannica (a Wembley Park, Canary Wharf e White City), con altri già programmati nella Grande Londra. Si tratta di supermercati di piccole dimensioni - 230mq, tipo gli Amazon Go degli Stati Uniti – la cui peculiarità è non avere cassieri perché basati sulla tecnologia che ad Amazon chiamano ‘Just Walk Out’ (alla lettera, 'Semplicemente esci'). Per fare la spesa in questi store tutto ciò che serve è avere un account Amazon e aver scaricato sul proprio cellulare l’app Amazon. “È tutto molto semplice: i clienti entrano usando l’app, dopo di che possono mettere in tasca il cellulare e fare le compere come al solito, caricando man mano gli articoli che vogliono nella borsa della spesa (non in carrelli né cesti, perché non sono previsti). Una volta finiti i loro acquisti, escono semplicemente dal locale senza doversi mettere in coda alle casse per pagare. Il conto della spesa verrà automaticamente detratto dal saldo del loro account Amazon, e gli verrà inviata una ricevuta via posta elettronica. Come questo sia possibile è presto detto: grazie alle stesse tecnologie che Amazon impiega nelle sue auto a guida autonoma, ovvero computer vision, sensori e deep learning. Appese al soffitto di ciascun Amazon Fresh Store ci sono centinaia di telecamere che lavorano in abbinamento a sensori di movimento e di peso posti sugli scaffali così da individuare automaticamente quali prodotti ciascun cliente prende e mette in borsa (e magari anche ripone, se cambia idea), tenendone traccia in un carrello virtuale della spesa. La discesa di Amazon nel retail fisico europeo non si è però fermata ai soli Amazon Fresh Store. A sorpresa, il mese scorso il colosso ha aperto sempre a Londra, nell’area commerciale Spitalfields Market, anche un salone da parrucchiere di circa 150mq. Come leggere la mossa? La stessa società spiega in un post, che Amazon Salon “sarà un luogo esperienziale unico che metterà in mostra nuovi prodotti e nuove tecnologie nella cura dei capelli e nello styling, e allo stato attuale non sono in progetto altri Amazon Salon”. Si tratterebbe allora più che altro di una forma di marketing per promuovere il recente lancio della sezione ‘Amazon Professional Beauty Store’ su amazon.co.uk che si rivolge alle aziende e vende all’ingrosso prodotti per saloni e spa. Nell’Amazon Salon, grazie alla realtà aumenta-
Spitalfields Market, the e-commerce giant also opened a 150sq.m hair salon. What’s behind this move? As described by the company itself in a post, the Amazon Salon “will be an experiential venue to showcase new products and technology in hair care and styling, and there are no current plans to open any other Amazon Salon locations.” It thus seems to be more of a form of marketing to promote the recent launch of the ‘Amazon Professional Beauty Store’ section on amazon.co.uk that sells wholesale spa and salon products to businesses. Inside the salon, customers can try new hair styles and colors with AR apps before getting the haircut, and can also try out ‘point-and-learn’ tech for salons, which allows customers to point simply at a product on a display shelf to receive the relevant information, such as videos and educational content on a nearby screen. Shoppers can also buy shampoos and other haircare items for home delivery by scanning the relevant QR code on the shelf with their phone. And for entertainment while waiting customers are given Amazon Fire tablets. “We want this unique venue to bring us one step closer to customers, and it will be a place where we can collaborate with the industry and test new technologies,” said John Boumphrey, UK country manager, Amazon. n
ta i clienti possono avere un’idea di come starebbero con un nuovo taglio o colore prima che i parrucchieri ‘passino all’azione’, e ingannare le attese divertendosi con tablet Amazon Fire. Per loro c’è anche la possibilità di provare la tecnologia ‘point-and-learn’: puntando semplicemente il dito verso un qualsiasi prodotto sugli scaffali espositivi, tutte le informazioni relative (compresi video e istruzioni d’uso) appaiono su uno schermo messo lì apposta. Per ordinare shampoo e altri articoli per la cura dei capelli, i clienti possono inoltre scansionare con il proprio smartphone il codice QR del prodotto di interesse sullo scaffale e l’acquisto gli verrà consegnato direttamente a casa. “Vogliamo che questo negozio esclusivo ci avvicini ancor di più ai nostri clienti e sarà un posto in cui potremo collaborare con l’industria e testare nuove tecnologie” ha dichiarato John Boumphrey, country manager di Amazon per il Regno Unito.
AMAZON TO BUY MGM FOR 8.45 BILLION DOLLARS
This month Amazon and Metro Goldwin Meyer (MGM) have entered into a definitive merger agreement under which Amazon will acquire MGM for $8.45 billion. The deal marks Amazon’s most ambitious move into the entertainment business and its second-largest acquisition, behind its $13.3 billion purchase of Whole Foods in 2017. Amazon said it will help preserve MGM’s heritage and catalog of 4,000 films and 17,000 TV shows, ranging from ‘Gone with The Wind’, the James Bond, Rocky and Hobbit series and TV hits such as’ The Handmaid’s Tale’. “The real financial value behind this deal is the treasure trove of IPs in the deep catalog that we plan to re-imagine and develop together with MGM’s talented team,” said Mike Hopkins, Senior Vice President of Prime Video and Amazon Studios. “It’s very exciting and provides so many opportunities for high-quality storytelling.” The takeover deal demonstrates how important the movie and TV streaming business is becoming for Amazon, where it has to compete against other giants such as Netflix and Disney. FLASH NEWS
AMAZON COMPRA MGM PER 8,45 MILIARDI DI DOLLARI
Questo mese Amazon e Metro Goldwin Meyer (MGM) hanno raggiunto un accordo definitivo per l’acquisizione di MGM da parte di Amazon per la cifra di 8,45 miliardi di dollari. L’operazione segna la mossa in assoluto più ambiziosa di Amazon nel settore dell’entertainment nonché la sua seconda più grande acquisizione di sempre, superata solo da quella di Whole Foods nel 2017 costata 13,3 miliardi di dollari. Amazon ha dichiarato che preserverà il patrimonio e il catalogo di MGM: una library costituita da 4 mila film e 17 mila episodi di serie TV, tra i quali classici come ‘Via col vento’, le serie di James Bond, Rocky e Hobbit o successi televisivi come ‘The Handmaid’s Tale’. “Il vero valore finanziario alla base di quest’accordo è il tesoro delle proprietà intellettuali nel grande catalogo MGM che abbiamo intenzione di reimmaginare e sviluppare con il loro talentuoso team” ha detto Mike Hopkins, vicepresidente senior di Prime Video e Amazon Studios. “È molto eccitante e offre tantissime opportunità per uno storytelling di alta qualità”. L’acquisizione è la prova di quanto stia diventando importante per Amazon il business dello streaming video sia cinematografico che televisivo, dove si trova a competere con altri colossi come Netflix e Disney.
A VIRTUAL DOOR CONNECTING PEOPLE
Lithuania’s capital Vilnius is distant some 630km from Lublin in Poland, but the 2 cities are now connected via 2 Portals, large Stargate-like circular screens installed in the city centers, that broadcast live views of the 2 locations. Thanks to these ‘virtual bridges’, passersby have the chance to say hello and socialize with their counterparts just as if they were standing in front of each other on the street. According to its Lithuanian creators, the attraction, is meant to connect people and encourage them to rethink the meaning of unity. The project is set to expand to other cities, with 2 more Portals coming to Reykjavik and London soon.
UNA PORTA VIRTUALE CHE COLLEGA LE PERSONE
Circa 630km separano Vilnius, la capitale della Lituania, da Lublino in Polonia. Ma le due città sono ora vicinissime, collegate in tempo reale tra loro grazie a due Portal, grandi schermi circolari simili ai fantascientifici Stargate che sono stati installati nei loro centri storici e trasmettono immagini live dalle due location. Chi passa davanti a questi ‘ponti virtuali’ può così salutare e socializzare con chi sta nell’altra città proprio come se fossero uno di fronte all’altro nella stessa via cittadina. Secondo le intenzioni dei suoi creatori lituani, l’attrazione è un modo per collegare tra loro le persone e stimolarle a ripensare il significato vero di unità. Il progetto pare in espansione, con due nuovi Portal che dovrebbero sorgere presto a Reykjavik e Londra.
A GYM FOR EGAMERS ONLY
A gym where instead of barbells, steppers, treadmills, and exercise bikes you can only find PCs, monitors, headphones and ergonomic seats: this is Japan’s first esports gym and it is going to open in Tokyo in a few days, as soon as the Government will lift the new state of emergency that has begun last month. Esports Gym will be a space for both amateur and experienced gamers to train and will feature 12 gaming PCs with some of Japan’s most popular games such as League of Legends and Valorant as well as a lounge where players can calm down after competitive matches. Just like at a traditional gym, members will pay a monthly fee starting from some 40 euros where you can use the PCs every day up to over 90 euros which gets you 2 lessons a month by a professional player from popular Japanese teams (Crest Gaming, Glory Be Esports and Delta). Esports Gym will be followed by other similar facilities across Tokyo and other cities in Japan, according to the plans of its owners, Tokyo Metro and Gecipe.
UNA PALESTRA PER ATLETI ESPORTIVI
Una palestra dove al posto di bilancieri, stepper, tapis roulant e cyclette si sono computer, monitor, cuffie e sedute ergonomiche: è la prima palestra del Giappone totalmente dedicata agli eSport e aprirà a Tokyo a giorni, non appena verrà revocato dal Governo il nuovo stato di emergenza sanitaria scattato il mese scorso. Esports Gym sarà uno spazio in cui i giocatori, dilettanti o esperti, potranno allenarsi. Ci sanno 12 postazioni con computer dove cimentarsi con giochi molto popolari in Giappone come League of Legends e Valorant, e una sala dove rilassarsi a fine partita. Proprio come nelle palestre classiche, i clienti pagheranno una quota mensile: si parte con un abbonamento base da circa 40 euro che consente di usare i PC tutti i giorni, mentre il più caro passa a oltre 90 euro e dà diritto a due lezioni al mese tenute da giocatori professionisti di famose squadre giapponesi (Crest Gaming, Glory Be Esports e Delta). Secondo i piani dei suoi proprietari, Tokyo Metro e Gecipe, Esports Gym sarà seguita da altre strutture simili a Tokyo e in altre città del Giappone.