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Edizione Calabria
INFOAPPALTI
Anno XI - Giugno 2013 - Nr. 122
I dati dell’agenzia delle entrate documentano un mercato immobiliare in lentissima ripresa
Mercato immobiliare, la crisi si attenua Nel primo trimestre 2013 si registra un miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2012
a compravendita degli immobili è al quinto calo consecutivo. Non si ferma la crisi sul mercato immobiliare che nel primo trimestre 2013 risulta in diminuzione del 13,8%. Il momento non è certamente confortante per gli investitori nel mattone ma il segno meno tuttavia va contestualizzato in confronto alle rilevazioni dell’anno precedente. Il dato, infatti, mostra una decelerazione del trend negativo rispetto alla serie dei tassi tendenziali che nel corso del 2012 avevano fatto registrare, di trimestre in trimestre, delle riduzioni sempre più accentuate. Nel settore residenziale sono state vendute 94.503 abitazioni con una riduzione degli scambi pari al 14,2% (erano 110.116 nel I trimestre del 2012). Tra le aree geografiche, sempre con riferimento al settore residenziale, il sud mostra la contrazione più contenuta (-11,4%), mentre il centro e il nord perdono rispettivamente il 16,7% e il 14,7% delle transazioni. In queste due aree, infatti, troviamo i comuni minori con i cali più sostenuti, rispettivamente del 20% e del 16,6%. Questo è quanto emerso nel corso della presentazione dell'andamento del mercato immobiliare a Roma, su dati resi noti oggi dall'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle entrate, nel corso di una conferenza stampa presieduta dal direttore centrale Omise, Gianni Guerrieri. Tra le grandi città, Milano e Firenze contengono la discesa nella misura del 4% e 5%, seguite da Torino e Palermo, che si attestano intorno a un calo del 10%. La perdita maggiore, invece, registrata
rispetto al primo trimestre del 2012, la registra a Bologna con il 12,4% e poi Roma e Genova, che scendono del 11% circa. Continua anche la contrazione degli scambi nel settore non residenziale, dove con 2.378 vendite il segmento del terziario segna la peggiore flessione del comparto, pari al 9,2%, seguito dal settore commerciale con 5.957 vendite, in calo del 8,7%, e infine dal settore produttivo con 2.147 vendite, ossia in calo del 5,9%. Positivo il dato di Napoli (+14,3%) che conferma una certa e tenuta del mercato nel sud. Tuttavia si tratta di un dato condizionato dal piano di dismissioni del patrimonio del comune. Calcolando che i dati sulle compravendite del primo trimestre del 2013 riflettono decisioni di acquisto assunte nell'ultimo trimestre del 2012, il miglioramento del trend del mercato può essere legato - riferiscono gli esperti dell'Agenzia - al miglioramento dei tassi di interesse sui mutui.
Eire 2013 ai politici: «Sostenere il patrimonio»
A causa della crisi, negli ultimi cinque anni si è sostanzialmente dimezzata l'attività complessiva delle costruzioni e dei servizi immobiliari. In tale quadro, secondo i dati rivelati da Federimmobilare, l'anno scorso è stato senza dubbio quello peggiore dell'intero periodo. Il peso del comparto sull'intera economia - rappresentato dall'attività di costruzione, da quella immobiliare e dalla produzione di redditi da locazione - è calato in soli quattro anni, dal 19,5% al 17,5% del Pil, stimando quindi che, dei 5,1 punti percentuali che misurano l'arretramento reale del Pil nazionale, almeno il 40% del totale, sia da attribuire alla caduta dell'attività immobiliare con una perdita, per tale ragione, di più di 500 mila occupati. In
questo contesto si è svolto alla Fiera di Milano Eire 2013, il Salone del Real Estate in cui si è confrontato tutto il meglio del comparto immobiliare italiano e ben 83 società straniere. E proprio i fondi d'investimento stranieri sono stati al centro dell'intervento inaugurale del ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi: «Oggi gli investitori stranieri sul territorio italiano sono ancora pochi. È necessario che il governo chiami i fondi internazionali per ascoltare le loro esigenze, intraprendendo politiche sul territorio». Dello stesso tenore l'intervento di Antonio Intiglietta, presidente di Gefi, l'organizzatore di Eire: «L'Italia ha un enorme patrimonio immobiliare da valorizzare. È questo il nostro petrolio, propulsore di crescita e sviluppo».
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